Isola del Giglio, (Gr) 2012

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Giglio, l’ultima possibilità: "Ancorare la nave"- LASTAMPA.it

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VIDEO Giglio, la ragazza moldava difende Schettino in tivù

Il maltempo potrebbe farla inabissare Oggi il piano del Governo TEODORO CHIARELLI inviato all’isola del giglio Arriva anche l’allarme meteo della Protezione civile oggi a complicare e ingarbugliare ancora di più, se possibile, le operazioni di recupero dei corpi delle vittime e di recupero del combustibile della Costa Concordia arenata suun fianco davanti all’isola del Giglio. Ci sono 24 corpi da recuperare e 2300 metri cubi (circa 1900 tonnellate) di gasolio pesante IFO380 da risucchiare via per evitare l’inquinamento dell’intero Arcipelago Toscano. Le conseguenze potrebbero essere catastrofiche. La nave è in equilibrio precario, suun gradino al di là del quale c’è una scarpata di 90 metri. Se si inabissasse, gli idrocarburi potrebbero fuoriuscire per anni e anni, in uno stillicidio da incubo. Per evitarlo i tecnici starebbero studiando di realizzare una sorta di imbracatura dello scafo fissata agli scogli. «Si prevedono mareggiate sulle coste esposte delle regioni occidentali italiane - recita l’allerta della Protezione civile -. Queste condizioni interessano anche lo specchio di mare di fronte all’isola del Giglio, dove si trova incagliata la Concordia». Sull’area sono previsti nella notte e all’alba di oggi brevi rovesci e mare localmente molto mosso. E mare mosso anche nella giornata di domani. Questo significa che oggi sarà la giornata peggiore, con venti di maestrale forti, a 40-50 chilometri orari, e con onde alte fino a un metro e mezzo. «Siamo appesi al filo delle condizioni meteo-climatiche - spiega il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini -. Non sono per niente tranquillo». Del naufragio della Concordia e delle sue conseguenze il Consiglio dei ministri si occuperà oggi. Clini ha preparato un provvedimento per tutelare il mare, con l’obiettivo di prevenire danni ambientali in zone particolarmente vulnerabili e sensibili. Questo, almeno, lo spirito che anima il testo del provvedimento sulle rotte a rischio che verrà esaminato dal governo. Il Consiglio dei ministri dichiarerà inoltre lo Stato di emergenza per l’area dell’Isola del Giglio. «In sostanza - spiega Clini la norma sarà più flessibile di un decreto: si tratterà di un provvedimento interministeriale tra il dicastero dei Trasporti e quello dell’Ambiente, pertanto immediatamente esecutivo». Clini annuncia che si sta valutando la possibilità di una norma, applicabile in Italia, ma suggerita pure a livello internazionale, affinché sia previsto il doppio scafo anche per le grandi navi passeggeri il cui stoccaggio di carburanti superi certi limiti. Ci saranno naturalmente le norme «antiinchino», con le prescrizioni per la navigazione in prossimità di aree a rischio. I tecnici della Smit Salvage stanno intanto approntando i materiali per iniziare la bonifica dei bunker della Costa Concordia. «Le operazioni - dice Jacopo Giliberti, portavoce del ministro per l’Ambiente - con ogni probabilità cominceranno nella giornata di sabato». I tecnici della Smit Salvage, l’azienda chiamata da Costa Crociere, dopo aver praticato dei fori nelle cisterne, scalderanno il carburante che deve tornare meno denso di quanto non sia adesso per poter essere aspirato dalle potenti pompe del gruppo di Rotterdam. Procedono intanto senza sosta le ricerche dei dispersi (in realtà le speranze di trovarli in vita sono quasi inesistenti) a bordo della Concordia. Intervengono nuovamente i palombari della Marina a piazzare microcariche per aprire nuovi varchi (adesso sono 11) ai sub incaricati delle ricerche. Uomini e materiali sono calati sulla fiancata emersa della navi con gli elicotteri. I palombari usano le microcariche per sfondare i vetri delle cabine della Concordia che si trovano lungo il muro sommerso della nave a meno 18 metri di profondità. Questo per consentire ai sommozzatori di entrare nella parte sommersa della nave per ispezionare in sicurezza quanto più spazio possibile, anche con l'ausilio di videocamere a fibra ottica nelle zone in cui, per motivi di sicurezza, non è possibile entrare. I sub, però, hanno anche un’altra missione. I sommozzatori dei carabinieri sono incaricati dalla Procura di prelevare la cassaforte nella cabina del comandante Schettino. La cabina si trova, immersa, alla fine del ponte di comando. Ieri niente da fare: impossibile sfondare la porta bloccata dalla pressione dell’acqua. Chissà che non ci si riesca oggi. Annunci PPN Linear Assicurazioni Risparmi fino al 40%. Calcola subito il preventivo online! www.Linear.it

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