Fotografare il Sacro

Page 1

Fotografare il Sacro

di Antonio e Roberto Tartaglione

Perché questo libro

Ci siamo trovati spesso a fotografare in ambienti sacri, anche perché in Italia la grande maggioranza dei beni artistici è custodita proprio nei luoghi di culto.

Dal punto di vista della storia dell’arte la chiesa è un organismo complesso e stratificato, in cui sono condensati secoli di vicende storiche e religiose.

Abbiamo raccolto in questo libretto qualche suggerimento sulla gestione della documentazione fotografica e qualche esempio tratto da nostre campagne fotografiche.

fotografare il sacro | 3
Interno del Duomo di Brindisi

PRIMA PARTE

Fotografare per interpretare e documentare

• Documentare

Costituire una traccia visibile per lo studioso, per il credente, per le generazioni future, di ciò che la Chiesa custodisce. La tecnica digitale consente di essere molto poco invasivi durante le riprese fotografiche, ricorrendo il più possibile alla luce ambiente.

• Interpretare

Fotografare significa comunque interpretare l'opera d'arte. Lo scopo principale è quello di creare immagini che siano utili allo studioso, ma ovviamente il fotografo interviene con la sua sensibilità ed il suo bagaglio tecnico e culturale per restituire la sua visione dell'opera d'arte.

• Archiviare

La gestione di un Archivio comprende la catalogazione, la conservazione dei files digitali in alta risoluzione e la eventuale condivisione controllata (convegni, editoria ecc.).

fotografare il sacro | 7
Interno della Cattedrale di Manduria

La fotografia e la storia dell'arte

La fotografia dei beni culturali presenta una grande varietà di tecniche fotografiche. Si va dalla ripresa di Architettura in esterni alla riproduzione di dipinti, dalla scultura agli oggetti sacri, ai paramenti. In senso lato anche i riti della settimana santa o le processioni sacre possono essere considerati beni culturali. Bisogna anche dire che ci sono diversi livelli possibili di interpretazione fotografica.

La riproduzioni di dipinti deve essere eseguita secondo regole ben precise che lasciano poco spazio all'interpretazione. All'estremo opposto la scultura può essere inquadrata ed illuminata in una grandissima varietà di modi. Il punto è non sovrapporre la visione del fotografo a quella dell'artista che ha creato la scultura.

"L'idea che ogni opera d'arte è dominata da

una determinata legge formale interna, che si dischiude allo sguardo, solo quando questo vede l'opera non altrimenti che come questa vuole essere vista"*. Questa frase di Heinrich

Wölfflin può essere di monito e di accompagnamento a chi si accinga a fotografare le opere d'arte.

Il criterio che noi seguiamo deriva dalla pratica di seguire gli studiosi di storia dell'arte sul campo e quindi valutare ogni tipo di informazione che possa essere utile alla loro ricerca.

Riprese ravvicinate con il tele possono aiutare a cogliere particolari invisibili ad occhio nudo, anche per le scarse condizioni di illuminazione in cui in genere si trovano le opere nella chiesa.

La scelta di prospettive simili con cui fotogra-

8 | Antonio e Roberto
Tartaglione

feremo per esempio i due diversi angeli capoaltare di un altare barocco consentiranno di controntare i due modelli e stabilire relazioni.

Riprese grandangolari aiuteranno a cogliere l'insieme di un interno o di un esterno, sintetizzando in un unico scatto moltissime informazioni relative alla posizione dei vari elementi ed alle relazioni spaziali tra di loro.

(*) Heinrich Wölfflin, 1896-1897, Wie man Skulpturen Aufnehmen Soll, in “Zeitschrift für bildende Kunst”, VII, 1896, pp. 224-228; VIII, 1897, pp. 294-297; tr. it. Heinrich Wölfflin, Fotografare la scultura, a cura di Benedetta Cestelli Guidi, Mantova, Tre Lune, 2008

fotografare il sacro | 9

Oggetti diversi, trattamenti fotografici diversi

• Architettura

Fotografia di spazi esterni e interni, con obbiettivi spesso grandangolari, correzione delle linee cadenti e bilanciamento del contrasto. Si utilizza quasi sempre la luce ambiente per sfruttare l'effetto visivo delle fonti di luce (finestroni, rosoni).

• Pittura

Riprese di originali bidimensionali, spesso posti in luoghi difficili da illuminare. Possibilmente in asse con il soggetto, quando non è possibile si cerca di limitare la distorsione allontanandosi. Si usa quando possibile la luce ambiente, altrimenti bisogna ricorrere all'illuminazione artificiale.

• Scultura

Ripresa di soggetti tridimensionali, in cui bisogna porre particolare attenzione al punto di vista. Generalmente si lavora in luce ambiente, anche perché spesso le opere sono posizionate in maniera non casuale rispetto all'illuminazione esistente.

• Altri oggetti

I beni ecclesiastici possono comprendere oggetti di qualsiasi tipo, ad esempio calici, crocifissi,

10 | Antonio e Roberto
Tartaglione

paramenti sacri, ex-voto, monete, ecc. Ogni tipologia di oggetto richiede un approccio fotografico diverso: per ottenere risultati omogenei bisogna ricorrere a metodi spesso completamente diversi.

fotografare il sacro | 11
12 | Antonio
e Roberto Tartaglione

Requisiti tecnici

Spesso la Chiesa possiede fotografie di varia provenienza, magari non realizzate da professionisti. Prima di inserire un file nell'Archivio della Chiesa è bene porsi qualche domanda.

La "dimensione" è solo un aspetto della questione. Il parametro del peso è fuorviante, bisognerebbe tenere conto solo delle dimensioni (base per altezza) in pixels originari (quelli generati cioè dalla reflex o dal dorso digitali, non interpolati - non sottoposti cioè ad un ingrandimento mediante software).

Comunque il lato lungo del file non dovrebbe essere inferiore a 5.000 px (la maggior parte delle reflex professionali hanno un lato lungo oltre questa dimensione). Ma questo non basta.

L'inquadratura è significativa? infatti se ritaglio troppo un file, per ottenere una inquadratura migliore, la qualità calerà in maniera drastica.

Il dettaglio è soddisfacente se lo visualizzo al

100% con un programma specifico per foto -

grafia (Photoshop o Lightroom)?

La resa dei colori è più difficile da valutare, conviene visionare i files insieme ad un pro -

fessionista possibilmente su un monitor calibrato.

A sinistra: Francesco Santulli - San Michele - Chiesa del Purgatorio di Gravina di Puglia (BA) - olio su tela

A destra: particolare dello stesso file al 100%

fotografare il sacro | 13
14 |
Antonio e Roberto Tartaglione

Castellaneta (TA), Cattedrale, soffitto ligneo. Fotografia prodotta dalla giunzione di più files. Nel riquadro un dettaglio del file.

fotografare il sacro | 15

Bari - Chiesa di San Giacomo - altare maggiore - con arredo

Antonio e Roberto Tartaglione

Bari - Chiesa di San Giacomo - altare maggiore - senza arredo

16 |

Il lavoro sul campo

A volte è necessario intervenire sugli arredi mobili per consentire una migliore lettura dei manufatti (altari, pavimentazioni).

Il fotografo professionista chiederà di spostare e rimettere a posto, con l’aiuto del sacrestano o di un confratello, tutti gli oggetti che possono interferire visivamente.

fotografare il sacro | 17

Taranto (TA), Cappellone di San Cataldo

Lo stesso senza le panche, ora è leggibile il disegno del pavimento

Bari, Chiesa di San Giacomo, si spoglia l'altare

fotografare il sacro | 19

L'inquadratura

La vostra Chiesa è stata magari fotografata tante volte in maniera casuale. Il fotografo specializzato in beni culturali cerca di ragionare su ogni inquadratura perché la scelta del punto di vista e della distanza fa parte del linguaggio della fotografia.

A volte sarà necessario alzarsi, altre volte abbassarsi. A volte ci viene chiesto di cercare la firma del pittore che può essere seminascosta dal riquadro della cornice.

fotografare il sacro | 21

La Mira Colore, l'oggetto più fotografato di tutti i tempi !

Durante le riprese si cerca sempre di piazzarsi nei punti più "giusti", anche quando questo comporta difficoltà logistiche

22 | Antonio
e Roberto Tartaglione

La messa in sequenza

Spesso ricorriamo alla ripresa in sequenza per consentire allo studioso di valutare i rapporti spaziali tra le varie opere presenti nella Chiesa oppure di avere vari punti di vi-

sta che, per oggetti tridimensionali come le sculture, è indispensabile.

24 | Antonio e
Roberto Tartaglione

a sinistra una sequenza realizzata nella Chiesa di Santa Maria Achiropita a Rossano Calabro (CS). In questa pagina l'altare maggiore della Chiesa di San Francesco a Maddaloni (CE), un angelo capoaltare. Osservare l'incrocio dei piedi nelle due inquadrature a sinistra.

fotografare il sacro | 25

La distanza

Non basta ingrandire il file, e questo non solo per la ovvia considerazione che più si ingrandisce il file più diminuisce la definizione dell'immagine.

Il motivo principale è che la distanza dall’oggetto cambia la prospettiva ed il nostro occhio – e soprattutto il nostro cervello – se ne accorge. Inoltre in base alla distanza spesso è necessario variare l’altezza del punto macchina.

26 | Antonio e
Roberto Tartaglione
fotografare il sacro | 27
Santa Maria Achiropita a Rossano Calabro (CS). Nella fase di avvicinamento al pulpito è stato abbassato il punto di vista.

Campo e controcampo

Come nel linguaggio cinematografico il controcampo a volte è indispensabile per aver un altro punto di vista, opposto e simmetrico al primo.

In questo caso l'incredibile lavoro sulla pianta del piede di un Angelo capoaltare dell'altare maggiore della Cattedrale di Mesagne è visibile solo con questa operazione.

28 | Antonio e
Roberto Tartaglione

a sinistra un campo e controcampo di un Angelo capoaltare a Francavilla Fontana (BR) a destra la stessa operazione realizzata nella

Mesagne (BR) - Collegiata - particolare dell'Angelo capoaltare

Chiesa di San Francesco ad Andria (BT)

fotografare il sacro | 29

Quando non c’è luce

In fotografia è quasi impossibile che non ci sia luce, è solo una questione di avere la giusta attrezzatura e la pazienza per affrontare le diverse situazioni. La quantità di luce non è ormai più un problema, specialmente con le reflex di nuova generazione.

30 | Antonio e
Roberto Tartaglione

Ci troviamo nella Chiesa di San Domenico a Gioia del Colle (BA). Il quadro della Madonna del Rosario era stato spesso fotografato così come lo vedete a sx, a destra la ripresa da noi realizzata nel corso di una campagna fotografica svolatasi nel 2015.

fotografare il sacro | 31

Per avere un risultato come questo abbiamo dovuto rimuovere gli ostacoli visivi che impedivano una corretta visione della tela. Inoltre era impossibile un giusto posizionamento delle luci, per cui abbiamo deciso di ricorrere ad una doppia esposizione. Nella pagina seguente potete vedere le due esposizioni ottenuti con l'ausilio di illuminazione artificiale, qui a sinistra il risultato finale.

32 | Antonio e
Roberto Tartaglione
fotografare il sacro | 33

Spesso il posizionamento dei dipinti rende difficile una corretta ripresa in luce ambiente.

34 | Antonio e
Roberto Tartaglione
fotografare il sacro | 35 Ci troviamo nella Chiesa
Gioia
di Sant'Antonio a
del Colle (BA)

Chiesa di Sant'Antonio a Gioia del Colle (BA). A sinistra la cappella in cui è posizionato il dipinto. La luce ambiente (finestrone) crea un riflesso frontale che rende il dipinto illeggibile. La cappella è anche stretta per cui non si possono disporre le luci con la giusta angolazione. Abbiamo fatto ricorso alla dop -

pia esposizione, giuntando poi i due files per eliminare i riflessi laterali visibili nella foto in alto. La qualità ottenuta permette di leggere lo spartito retto dall'Angelo (a dx).

36 | Antonio e Roberto
Tartaglione
fotografare il sacro | 37

Un caso limite

Per fotografare la più grande tela mai dipinta abbiamo sfruttato le possibilità offerte dalla tecnologia digitale. Una riproduzione del ge -

nere è impossibile senza la possibilità di giuntare i vari files, compensando le differenze di illuminazione dovute alle differenti fonti di

38 | Antonio e Roberto
Tartaglione

illuminazione presenti nell'ambiente.

Maddaloni (CE) ex Convento di San Francesco soffitto telato del 1756 (autore Giovanni Fusaro)

dimensioni della tela: mt. 64,50 x 9,52

fotografare il sacro | 39
40 | Antonio e Roberto Tartaglione
la sezione centrale della tela
fotografare il sacro | 41

I files ad alta definizione consentono allo studioso una attenta lettura dei dettagli (a sin e nella pagina seguente). In basso una vista della stanza che ospita ora il Convitto Nazionale Statale "Giordano Bruno" , la più antica istituzione scolastica pubblica della Provincia di Caserta

fotografare il sacro | 43

Possibilità di intervento

La tecnologia digitale ci consente interventi non invasivi sulle immagini ai fini di migliorarne la leggibilità.

44 | Antonio e Roberto Tartaglione

esempio di intervento digitale per rendere meglio leggibile questo olio su tavola

Castellaneta (TA), Cattedrale, particolare del soffitto ligneo.

fotografare il sacro | 45

In questo caso la tenda verde posta dietro l'altare è un elemento di disturbo rispetto alla lettura del bellissimo Angelo capoaltare.

Esistono varie possibilità per attenuare questo inconveniente.

Ferrandina (MT), Chiesa Matrice, altare maggiore.

46 | Antonio e
Roberto Tartaglione
fotografare il sacro | 47

La Chiesa di Santa Maria

Achiropita a Rossano Calabro (CS). L'inquadratura presentava piccoli elementi di disturbo, eliminati con un intervento non invasivo.

48 | Antonio e Roberto Tartaglione

La Chiesa di Santa Maria Achiropita a Rossano Calabro (CS). Questa è l'inquadratura originale.

fotografare il sacro | 49

Il bianco e nero può rendere meglio il modellato della scultura in marmo senza l'interferenza dell'ingiallimento dovuto al tempo. Il contrasto può essere aumentato per aumentare la leggibilità e la forza dell'immagine

A sx, angelo capoaltare nella Chiesa Matrice di Ferrandina (MT) - a dx particolare del ciborio dello stesso altare

50 | Antonio e
Roberto Tartaglione
fotografare il sacro | 51

SECONDA PARTE Esempi

ESTERNI

L’esterno di un edificio è probabilmente la cosa più difficile da fotografare. Bisogna scegliere il momento dell’anno, l’ora della giornata, il tempo atmosferico, e sperare che non ci siano parcheggi selvaggi.

La giusta distanza dalla facciata è estremamente importante, ma difficile da realizzare, per ostacoli di tutti i generi che rendono problematico il posizionamento della macchina fotografica.

A volte la presenza di persone (in questo caso turisti) aiuta a rendere la scala del monumento.

fotografare il sacro | 55
a sinistra, Basilica di San Nicola a Bari (BA).
56 | Antonio e Roberto Tartaglione

La Cattedrale di Foggia (FG)

pagina a fianco

a sinistra, Cattedrale di Brindisi (BR)

a destra, Concattedrale di Monopoli (BA)

58 | Antonio e Roberto Tartaglione

La Cattedrale di Martina Franca (TA).

Dopo una attesa che ci è sembrata interminabile, la macchina parcheggiata in divieto di sosta è stata finalmente spostata

fotografare il sacro | 59

Foggia (FG) le cappelle della Via Crucis (le "Croci")

60 | Antonio e
Roberto Tartaglione
fotografare il sacro | 61
La Cattedrale di Trani (BT) al tramonto.
62 | Antonio e
Roberto Tartaglione
Lecce (LE) la Cattedrale con il Vescovado

La Chiesa del Purgatorio a Matera (MT)

La Cattedrale di Giovinazzo (BA)

fotografare il sacro | 63

Castellaneta (TA) Cattedrale, interno

64 | Antonio e Roberto Tartaglione

INTERNI

L'interno di una Chiesa, visto nel suo insieme, è indispensabile sia per la documentazione dell'opera che per collocare negli spazi relativi tutti i manufatti presenti all'interno.

È necessario utilizzare un obbiettivo grandangolare e raddrizzare le linee cadenti.

Il punto di ripresa può essere un leggermente sollevato, evitando comunque un altezza eccessiva che renderebbe la visione troppo straniante.

fotografare il sacro | 65

Barletta (BT), Chiesa del Monte di Pietà visione dalla galleria del coro

pagina seguente

a sinistra

Castellaneta (TA), Cattedrale, Altare maggiore

a destra

Brindisi (BR), Duomo, cappella laterale

66 | Antonio e Roberto
Tartaglione
68 | Antonio e Roberto Tartaglione

L'ALTARE

L' altare è spesso un insieme affascinante di opere d'arte che comprendono praticamente quasi tutte le tecniche possibili e immaginabili.

A volte l'arredo che viene sovrapposto è di qualità molto diversa da quello del manufatto, quindi la sua rimozione rende possibile una migliore lettura.

Quando ciò non è possibile bisogna cercare di inquadrare in maniera tale da rendere meno invasiva la presenza di oggetti estranei.

Scorrano (LE) Chiesa Matrice

Nelle due pagine seguenti: Poggiardo (LE), Chiesa Matrice di San Salvatore, altare laterale e particolari

fotografare il sacro | 69
70 | Antonio e
Tartaglione
Roberto
fotografare il sacro | 71
72 | Antonio e Roberto Tartaglione
fotografare il sacro | 73
La Chiesa di San Giacomo a Bari, altare maggiore e dettaglio
74 | Antonio e Roberto Tartaglione

in questa pagina e nella precedente: Bari (BA) Chiesa di San Giacomo, altare maggiore, dettaglio

fotografare il sacro | 75
76 | Antonio e Roberto Tartaglione

Per realizzare questa foto è stato necessario piazzare il treppiede sull'altare.

È stato così possibile leggere il bellissimo intarsio marmoreo della predella dell'altare e dei gradini

fotografare il sacro | 77
Bari (BA) Chiesa di San Giacomo, Altare maggiore, predella

PAVIMENTAZIONE

A volte il pavimento originale si è conservato, ma per poterlo apprezzare è necessario togliere o spostare le panche.

A sinistra e nelle due pagine seguenti: Bari, Chiesa di San Giacomo, particolare del pavimento secentesco

fotografare il sacro | 79
80 | Antonio e Roberto Tartaglione
fotografare il sacro | 81

ORGANI E CORI

Abbiamo realizzato nel 2016 una campagna

fotografica specifica relativa ad organi e cori dal 500 al 600.

Pubblicate in:

Isabella di Liddo, "L’ Arte dell’intaglio: arredi

lignei tra XVII e XVIII secolo in Italia meridionale”, Schena Editore, Fasano (BR) 2016

Mesagne (BR), Cattedrale, organo

nelle pagine seguenti: Gallipoli, Cattedrale, coro ligneo

fotografare il sacro | 83
84 | Antonio e Roberto Tartaglione
fotografare il sacro | 85

Manduria (TA) San Leonardo, pulpito

Alessano (LE), Collegiata, organo di Joseph Gallo, 1778

86 | Antonio e
Roberto Tartaglione
fotografare il sacro | 87
Alessano (LE), Collegiata, organo di Joseph Gallo, 1778 - firma

Gallipoli (LE), Chiesa del Crocefisso, Statua Lignea di San Michele Arcangelo

SCULTURA LIGNEA

Abbiamo realizzato nel 2009 una campagna

fotografica specifica relativa alla scultura

lignea, lavorando sia in Chiesa che nei Musei

Diocesani, a volte con l’ausilio di un fondo nero per isolare meglio il soggetto.

Pubblicate in:

Isabella Di Liddo “La circolazione della scultura

lignea barocca nel Mediterraneo: Napoli, la Puglia, la Spagna” - De Luca Editore, Roma 2009.

fotografare il sacro | 89
90 | Antonio e
Roberto Tartaglione
Lucera (FG), Museo Diocesano, San Michele Lucera (FG), Museo Diocesano, putto capoaltare
fotografare il sacro | 91
Lucera (FG) Chiesa di San Francesco, dettaglio delle mani del busto dell'Immacolata

Bisceglie (BT) Museo Diocesano

Bisceglie (BT) Museo Diocesano

92 | Antonio e
Roberto Tartaglione

Bisceglie (BT) Museo Diocesano

Bisceglie (BT) Museo Diocesano

fotografare il sacro | 93

SCULTURA IN MARMO E PIETRA

Le Chiese sono ricche di episodi scultorei, destinati ad ornare componenti architettoniche necessarie al culto (altari, fonti battesimali, acquasantiere). In particolare gli altari in marmo realizzati tra seicento e settecento sono spesso ricchi di veri e propri capolavori scultorei.

Abbiamo lavorato per una interessante campagna fotografica destinata ad illustrare il

volume di Domenica Pasculli Ferrara "L' Arte dei Marmorari nell'Italia Meridionale", De Luca Editore, Roma, 2015, che ci ha permesso di avvicinarci a tanti bellissimi esempi di scultura.

Martina Franca (TA) Basilica, fonte battesimale, variando di pochi centimetri il punto di vista si ottengono due letture diverse

fotografare il sacro | 95

Foggia, Cattedrale, angelo capoaltare dx, retro con data e firma di Giuseppe Sammartino. Pagina seguente: i due angeli capoaltare

96 | Antonio e
Roberto Tartaglione
fotografare il sacro | 97

Martina Franca (TA), Basilica, Giuseppe Sammartino, Madonna con Bambino (altare maggiore)

98 | Antonio e Roberto Tartaglione
fotografare il sacro | 99

DIPINTI SU TELA E TAVOLA

I dipinti, sia su tela che su tavola, sono difficili da riprodurre correttamente in location, per difficoltà dovute alla luce, agli spazi, alla posizione dei dipinti stessi.

Francesco De Mura, Ultima Cena (1755) olio su tela, Cappella del SS. Sacramento, Concattedrale di Monopol (BA). Per avere un'idea del posizionamento di questa tela voltate pagina

fotografare il sacro | 101

Cappella del SS. Sacramento, Concattedrale di Monopol (BA), con la grande tela di Francesco De Mura (1755) "L'ultima cena". A destra particolare del Cristo. L'opera di De Mura è posta a circa 8 metri di altezza e fotografarla non è stato facile.

102 | Antonio e Roberto Tartaglione
fotografare il sacro | 103
Francesco De Mura, Cena di Emmaus (sinistra) e Sacrificio di Isacco (destra) 1755, olio su tela, posizionate un tempo nella stessa cappella.

Gravina (BA), Chiesa del Purgatorio - pala d'altare di Francesco Guarino - al centro la Madonna del Suffragio (olio su tela)

104 | Antonio e Roberto Tartaglione

Gravina (BA), Chiesa del Purgatorio - Francesco Santulli:

Immacolata Concezione

Gravina (BA), Chiesa del Purgatorio - Francesco Santulli: San Michele

fotografare il sacro | 105

Gravina (BA), Chiesa del Purgatorio - Francesco GuarinoEcce Homo

Gravina (BA), Chiesa del Purgatorio - Francesco GuarinoMadonna con Bambino

106 | Antonio e
Tartaglione
Roberto

Castellaneta (TA), particolare del soffitto ligneo, olio su tavola

fotografare il sacro | 107

Scuola Napoletana, Approdo della Madonna della Madia nel porto di Monopoli, prima del restauro

108 | Antonio
e Roberto Tartaglione

Scuola Napoletana, Approdo della Madonna della Madia nel porto di Monopoli, dopo il restauro

fotografare il sacro | 109

Vincenzo Fato, l'arrivo della icona della Madonna della Madia (1788) prima e dopo il restauro - Monopoli - Concattedrale.

110 | Antonio e
Roberto Tartaglione
fotografare il sacro | 111
112 | Antonio e
Roberto Tartaglione
Scuola Napoletana, Approdo della Madonna della Madia nel porto di Monopoli, particolare, dopo il restauro

Due grandi tele conservate nella Concattedrale di Monopoli sono state recentemente restaurate, come è stato possibile osservare nelle pagine precedenti.

Avere una documentazione completa delle opere d'arte conservate è molto importante, specialmente in vista di restauri. Abbiamo fotografato queste tele prima e dopo il restauro, in maniera tale da rendere possibile il confronto.

fotografare il sacro | 113

AFFRESCHI

Lavorare sugli affreschi, in Puglia e Basilicata, significa soprattutto entrare nel mondo affascinante delle Chiese rupestri.

in questa e nelle due pagine successive: San Vito dei Normanni (BR) - Chiesa rupestre di San Biagio

fotografare il sacro | 115
116
| Antonio e Roberto Tartaglione
fotografare il sacro | 117

A volte gli affreschi sono sistemati in posizioni impossibili, a causa delle varie vicende storiche che si sono susseguite nei secoli ed hanno modificato la struttura dei luoghi.

Per questo affresco di Giovanni Todisco nella Chiesa di Santa Maria della Neve a Laurenzana (PZ), posizionato in una specie di corridoio, abbiamo dovuto ricorrere ad un montaggio di varie inquadrature per evitare il più possibile l'utilizzo del grandangolo.

Qui a sinistra una veduta della Chiesa trasformata in cappella cimiteriale.

118 | Antonio e Roberto Tartaglione
fotografare il sacro | 119

Una parte della sequenza realizzata, con molte sovrapposizioni.

Nella pagina successiva il risultato del montaggio.

120 | Antonio e Roberto Tartaglione
fotografare il sacro | 121
122 | Antonio e Roberto Tartaglione
fotografare il sacro | 123

Dalla Mostra del 2010 presso Palazzo Simi, attuale sede del Centro Operativo per l'Archeologia di Bari: "Ambra per Agamennone. Indigeni e Miceni tra Adriatico, Ionio ed Egeo", uno degli oggetti in mostra, in lamina di oro lavorata a sbalzo.

OGGETTI SACRI

Molti oggetti sacri conservati nelle sagrestie o nei musei diocesani hanno bisogno di cure particolari per essere fotografati. Si tratta infatti di oggetti molto diversi tra di loro come candelieri e calici in metalli preziosi, paramenti sacri ricamati a mano, ex-voto, volumi miniati e così via. Dal punto di vista fotografico si tratta di trattamenti completamente diversi. A volte ci è capitato di realizzare fotografie di oggetti sacri in occasione di mostre temporanee, per la realizzazione di cataloghi o di altro materiale di comunicazione.

fotografare il sacro | 125

Dalla Mostra "Le Arti del Silenzio" 2011, Università degli Studi di Bari, Palazzo degli affreschi, paramenti sacri custoditi presso la Basilica di Bari.

126 | Antonio e Roberto Tartaglione
fotografare il sacro | 127

Vetro raffigurante San Nicola che in carcere riceve la Mitra Vescovile

Vetro con pitture di Michele Montrone raffigurante scene della vita del Santo

128 | Antonio e
Roberto Tartaglione

Nel 2011 abbiamo fotografato per conto della Banca Popolare di Bari alcuni contenitori destinati a conservare la preziosa manna

fotografare il sacro | 129
130 | Antonio e
Roberto Tartaglione
Monopoli (BA) Monopoli (BA) - La Madonna della Madia

La Madonna della Madia è venerata nella Concattedrale di Monopoli (BA). Abbiamo avuto il privilegio di fotografare l’icona e la riza d’argento che a volte la ricopre (pagina a sin.), così come il magnifico stendardo ottocentesco ricamato a mano (pagina a destra). Tre oggetti e superfici completamente diversi fotografati in maniera adeguata ad ogni superfice per ottenere un risultato omogeneo.

fotografare il sacro | 131

IL MUSEO DIOCESANO

Il Museo Diocesano è spesso il compendio di tutta la storia dei beni artistici della Diocesi

Può essere utile avere una documentazione fotografica che riguardi non solo gli oggetti ma anche le sale di esposizione.

a sinistra e nella pagina successiva, una sala del Museo Diocesano di Troia (FG).

A pg. 132 una veduta del Museo Diocesano di Ascoli Satriano (FG).

fotografare il sacro | 133
134 | Antonio e
Roberto Tartaglione
fotografare il sacro | 135

I RITI

La spiritualità dei riti religiosi è veramente coinvolgente, anche per i non credenti. I Riti Cristiani hanno dei riferimenti visivi in tutta la storia dell'arte religiosa. Spesso documentiamo questi momenti per il nostro archivio. Stiamo anche seguendo la Chiesa Russa di Bari che celebra nella Basilica le due ricorrenze annuali dedicate a San Nicola secondo il calendario Giuliano.

A sinistra, un momento del rito ortodosso celebrato nella Basilica di San Nicola il 21 maggio 2015 - a pagina 136, la settimana Santa a Francavilla Fontana (BR) - a pg 137 l'uscita dell'effige di San Nicola durante le celebrazioni della Chiesa Cattolica.

fotografare il sacro | 137
138 | Antonio e
Roberto Tartaglione
fotografare il sacro | 139

NON SOLO ARTE SACRA

Ovviamente ci occupiamo anche di arte e architettura a 360°, lavorando con studiosi ed architetti per documentare e studiare il patrimonio culturale del nostro territorio.

fotografare il sacro | 141
Giovinazzo (BA) - Dolmen

Pubblicazioni

Le immagini che illustrano questo volume sono state realizzate nell’ambito di campagne fotografiche realizzate per editori, studiosi o enti. Di seguito una lista delle principali pubblicazioni e campagne fotografiche cui abbiamo contribuito.

• Livia Semerari

Una vicenda urbana

Fasano (BR), Schena ,1990

• Clara Gelao (a cura di)

Acquisizioni e restauri 1972-1992

Galatina, Congedo, 1992

• Valentino Pace (a cura di)

Kunstdenkmaeler Italien / Apulien Basilicata

Kalabrien

Darmstadt, Wissenshaftliche Buchgesellshaft ,1994

• Christine Farese Sperken (a cura di)

La collezione Grieco

Bari, Dedalo ,1987

• Pina Belli D’Elia (a cura di)

Icone di Puglia e Basilicata dal medioevo al settecento

Milano, Mazzotta ,1988

• Clara Gelao (a cura di)

Confraternite: arte e devozione in Puglia dal

‘400 al ‘700

Napoli, Electa Napoli ,1994

• V. Cazzato, M.Fagiolo, M. Pasculli Ferrara

Atlante del barocco in Italia: Terra di Bari e Capitanata

Roma, De Luca ,1996

• Giuseppe Appella (a cura di)

Raffaele Spizzico

Roma, Edizioni della Cometa,1997

142 | Antonio e Roberto Tartaglione

• Mimma Pasculli Ferrara (a cura di)

Itinerari in Puglia tra arte e spiritualità Roma, De Luca, 2000

• Isabella Di Liddo

La circolazione della scultura lignea barocca nel Mediterraneo.

Roma, De Luca, 2009

• Mimma Pasculli Ferrara

L’ Arte dei Marmorari nell’Italia Meridionale

Roma, De Luca, 2013

• Mimma Pasculli Ferrara, Poggiardo. La chiesa del SS. Salvatore ed i suoi

capolavori: Corrado Giaquinto.

Fasano, Schena Editore, 2013

• Michele Pirrelli

Per la Cattedrale Barocca di Monopoli

Fasano, Schena Editore, 2014

• Isabella Di Liddo

L’ Arte dell’intaglio: arredi lignei tra XVII e XVIII

secolo in Italia meridionale

Fasano, Schena Editore 2017

fotografare il sacro | 143

CAMPAGNE FOTOGRAFICHE PER ARCHIVIO

Affreschi altomedioevali nelle chiese rupestri in Puglia 1993

(ora in Getty Images / Mondadori Portfolio)

utilizzate tra l'altro in:

Carlo Bertelli (a cura di)

La Pittura in Italia: L'alto Medioevo

Mondadori Electa Milano, 1994

Archivio Alinari

Campagna fotografica

Dipinti ad olio conservati nella Pinacoteca

Provinciale di Bari

Dipinti della Collezione De Nittis nel Museo

Civico di Barletta (BT) 1997

Arte – Musica -Teatro a Bari

La Chiesa di San Giacomo ed il suo arredo barocco in Mostra – (a cura di Mimma Pasculli)

2016 Le Chiese di Gioia del Colle (BA) a cura del Centro Ricerche Storia Religiosa in Puglia

2015-2016

144 | Antonio e Roberto Tartaglione
fotografare il sacro | 145
146 | Antonio e
Roberto Tartaglione
fotografare il sacro | 147

Presentazione

I fratelli Antonio e Roberto Tartaglione sono fotografi professionisti dal 1983. Collaborano con Case Editrici ed Archivi Fotografici sia locali che nazionali. Sono collaboratori per la Puglia di Mondadori Portfolio.

Hanno organizzato e realizzato campagne fotografiche per la Pinacoteca Provinciale di Bari, I Fratelli Alinari, la Electa/Mondadori, le edizioni Cometa, la De Luca Editori d’Arte. Hanno fornito consulenza fotografica per la catalogazione del fondo monete antiche del Museo Archeologico di Bari. In preparazione una campagna fotografica per la Nardini Editore (Firenze). Collaborano con le riviste "Bell'Italia" e "In Viaggio" (Cairo Editore, Milano) www.tartaglione.com

148 | Antonio e
Roberto Tartaglione
150 | Antonio e Roberto Tartaglione indice • Parte Prima pg. 5 • Parte Seconda pg. 49 • Bibliografia pg. 142
2018 © immagini e testi: Antonio e Roberto Tartaglione finito di stampare nell’aprile 2018 presso Pubblicità & Stampa srl – Modugno (BA)

Si occupano di editoria e comunicazione aziendale.

Hanno realizzato campagne fotografiche per: Pinacoteca Provinciale di Bari, Fratelli Alinari, Electa Elemond, Edizioni Cometa, De Luca Editore, Nardini Editore.

Da otto anni lavorano alla realizzazione di un archivio fotografico dedicato ai beni immateriali ed al territorio di Puglia e Basilicata. Collaborano abitualmente con Mondadori Portfolio e Cairo Editore.

www.tartaglione.com

www.fotografianpuglia.org

di Antonio e Roberto Tartaglione

Antonio Tartaglione

nato a Roma il 14/08/1957. Laureato in Storia dell’Arte nel 1981 presso l’Università degli Studi di Bari. Vive e lavora a Bari come fotografo professionista dal 1983 insieme al fratello Roberto.

Roberto Tartaglione

nato a Cagliari il 25/07/1962, comincia a fotografare durante i suoi viaggi in Europa, occupandosi di ritratto. Vive e lavora a Bari come fotografo professionista dal 1983 insieme al fratello Antonio.

Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.