I Greci
Vita quotidiana
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I bambini spartani
I bambini spartani fin da piccoli venivano educati a diventare valorosi guerrieri. Crescevano in famiglia fino a sette anni, poi diventavano proprietà dello Stato ed entravano nelle scuole pubbliche, dove imparavano a leggere e a scrivere, a far di conto e a giocare a scacchi. Usavano sempre lo stesso abito e andavano scalzi per imparare a sopportare il dolore, la fame, il freddo e per rafforzare il carattere. Molto tempo veniva dedicato agli esercizi ginnici per irrobustire il corpo. La forza fisica era necessaria per avere guerrieri che potessero reggere il pesante scudo della falange oplitica spartana e l’armatura, che insieme pesavano circa 20 chili. Le bambine seguivano un addestramento fisico simile a quello dei maschi; praticavano molti sport: erano educate alla ginnastica e alla danza e dovevano avere grande cura del corpo, perché l’ideale di ogni donna spartana era di avere figli guerrieri, forti e coraggiosi. Potevano uscire di casa liberamente e non si occupavano dei lavori domestici, affidati agli schiavi.
atlante pagina 63
Tocca
a te !
Leggi ciò che ha scritto lo storico greco Plutarco e confrontalo con la tua esperienza: «… Insegnavano loro a essere sempre contenti del cibo e non schifiltosi, a non aver paura dell’oscurità, a non temere di restare soli, a non fare mai il broncio o piagnucolare». Quali differenze ci sono fra l’educazione dei bambini spartani e quella che ricevi tu? Scrivilo sul quaderno.
Flash!
Soldati spartani
Nella falange spartana, ogni guerriero, detto oplita, proteggeva con lo scudo (oplon) non se stesso, ma il proprio vicino. I guerrieri avanzavano verso i nemici in modo lento, ma compatto. Le file di opliti spingevano con forza fino a rompere la resistenza dei nemici, colpendoli poi con la lancia o con una spada corta.