NEPROGETTAZIO-ATELIERURBANA CITY(2)INCOMPLETE PolitecnicoTORINOPOLITECNICOURBANISTICADIdiTorino|LaureaTriennaleinArchitettura|AtelierProgettazioneUrbana|ContributodiUrbanistica|A.A.
AbateStudenti:Simona Caterina Anebarou Ayoub Ballone DiDiDiDeDeDeCosmaCibonfaChiapussoChessaCastrignanoCastoleroCaranzanoBurgioBraggionBongiBocaccioBelliBausoBastaBarsantiAngelicaCarlaFeliceRebeccaCamillaGregorioEdoardoPaoloGiorgioMariaCristinaBeatriceAriannaIlariaPaolaMattiaMarcoMichelaCarloChiaraFrancoIlariaMatteoSimoneBartolomeoVladimirLucenteGiustinaTeresaSantoGiuseppe Dino Francesco El Khadali Mohamed Reda Eramo HamedGrassoGiudiceGarrutiGandagliaFiloniFatigaFacherisLucaAnnaGiuseppeFrancescoLisaMartinaSaraAntoninoMohamed Radwa Gamal El Said Macrì MorettiMoranaMazzaliGiuliaDavideYvonneMaurizio Gianfranco Murolo Alice Paolillo Giulia Piga Cecilia Pili VenturaVenanziTerraccianoTassoneSerinoRolandoRagonesiQuartaronePugnoMartinaAlessiaGiordanoAndreaSilviaGiuliaGianpaoloVittoriaLiviaStefano

Incomplete City Incomplete City è un esercizio didattico che esplora un territo rio domestico, molto presente nell’immaginario comune. Una città costituita da sequenze parallele fatte di acqua, spiagge urbane, litorali, infrastrutture, residenze e attrezzature, campi agricoli, piastre industriali, spazi aperti. Segnata da fragilità ambientali, insediative, oltre che sociali. Una città entro una grande struttura territoriale “a pettine”, in cui le penetranti vallive sono generatementare. Pier Vittorio Tondelli negli anni ‘80 parlava di un bordo di strass. Negli anni ‘90 era la città felice di Olivo Barbieri e Pip poUnaCiorra.città incompleta: i due termini vanno bene intesi. Il primo ha una valenza estensiva: città indica uno stile di vita urbano, segnato da densità di pratiche e alta mobilità. Riguarda dunque conurbazione, territorio, litorale abitati entro modalità assimilabili a quelle urbane: non è la densità dei manufatti o degli individui, Il secondo termine è più complicato. Perché incompleta? In completa in relazione a qualche idea normativa di cosa debba essere città? Ovvero in riferimento ad un modello? Non è questo che intendiamo. Al contrario, la città incompleta è la condizione della città reale nelle sue dinamiche che solo un’idea riduttiva di piano o di progetto o di mercato tende a ricondurre ad una La città è sempre incompleta nei suoi equilibri ricercati, nelle interruzioni, nelle aggiunte, nelle popolazioni e nelle loro diverse economie, nelle pratiche plurali che la abitano in modo stanziale o temporaneo. E ancora: negli spazi liminali, interstiziali, temporanei che non sono frammenti lasciati indietro dallo sviluppo, ma spazi che hanno analoga valenza rispetto ad altri. Fino a far rite

Pescara Pescara è una città media nel medio arco adriatico. 123 mila abitanti, 34 kmq di territorio e un progetto di ricongiungimento con altri comuni in una nuova entità amministrativa. Pescara ha, in forma un po’ occultata una lunga storia che intreccia tempi diversi e si rappresenta diversamente nello spazio. Troppo veloce e troppo lento, il tempo della città sembra sempre legato ad uno scarto. Pescara è stata immobile sulle carte e nello spazio tra il XVI e il XIX secolo; tra Otto e Novecento cresce con un ritmo vorticoso; durante la seconda guerra mondiale è quasi totalmente distrutta, di nuovo ricostruita in tempi rapidissimi e poi continua una Real Piazza, un agglomerato di case racchiuse in una for e Castellamare Adriatico che crescono rincorrendosi. Nel 1927 diviene una sola città con il volto ridisegnato dai provvedimenti amministrativi. Diventa capoluogo di Provincia, contende all’Aquila il primato della Regione (di cui ospita importanti sedi amministrative) e ora è interessata da un ridisegno territoriale-am-
Da sempre la mobilità è il tratto caratteristico nel rapporto tra questa terra e chi vi abita. Le relazioni che si stabiliscono tra gli del suolo sono segnati da una lunga instabilità. Mobili sono gli da una certa distanza quello di Pescara non appare un percorso lineare, né tantomeno la progressione di un destino che si perfeziona o muta coerentemente al passato: le posizioni raggiunte e conquistate non lo sono una volta per tutte. Un racconto che Segno di questa irrequietezza è anche la capacità di attrarre molte attenzioni nel campo dell’arte, dell’architettura e dell’urbanistica. Passaggi importanti, in un succedersi vorticoso di presenze e abbandoni cui i piani e i progetti territoriali non hanno mai saputo costruire una cornice. Questo esercizio progettuale avviene in un contesto di questo

1. Il processo di progetto inteso come pluralità di azioni chequestioni-strategie-materiali-dispositivi spaziali e soluzioni morfologiche. Incompleteness/Sequence costituiscono la coppia di termini in opposizione entro la quale ripensare il processo di progetto. Il primo termine fa discendere il progetto da una messa alla prova di idee e intuizioni (sul territorio). Il secondo fa discendere nata, meglio è. Nel primo percorso molte delle azioni di progetto avvengono assieme e ricorsivamente.
Analogamente che per la città, anche il processo di progettazione è incompleto nel senso di sospeso, aperto, disordinato, sperimentale: messa in pratica di idee attraverso esercizi progettuali. Due punti segnano questo carattere sperimentale:
Incomplete project
2. Il percorso “incomplete” si applica ad un territorio (Pescara) e ad alcuni temi di progetto (i 6 indicati di seguito). Indicati che si applica a questo territorio. Ciò che è rilevante è il modo in termini, al centro sono i modi con i quali sono interpretati i temi, non una loro presunta originalità. Per fare un esempio: il tema del suolo è un tema classico negli studi urbani. La decisione di lavorare entro questo tema impone di rivedere il suolo entro del suolo come disegno dello spazio tra le cose”, tanto meno al moralismo della “limitazione del consumo di suolo”, ma punti a preparare i suoli per usi futuri, cosa per la quale, come sanno bene i migliori paesaggisti serve una certa semplicità. Il suolo sfugge a retoriche facili o indicazioni di politiche di marketing e il suo trattamento diventa indicatore di un tema sociale.

1. La rigenerazione del suolo. Il tema è oggi assolutamente centrale come si è già detto. Questa strategia può svilupparsi sia con riferimento alla scala territoriale sull’alto corso del Pescara dove da sempre insistono grandi impianti produttivi inquinanti, sia con riferimento alla città. Questo è un lavoro che si concentra lazione del suolo. Un primo esito è una sorta di Critical Places te, rilievi, alveo, spazi abbandonati con attenzione a quali tipi di inquinamento nell’acqua e nel suolo. Con riferimento alla città si può iniziare ad osservare come questa sia stata associata solitamente alla distruzione del suolo. Il che non è così evidente. Anche in questo caso l’esercizio procederà attraverso la costruzione di archivi topologici; critical observatories, mosaici di suoli
Ciò che si propone agli studenti è una esplorazione progettuale che permetta loro di avanzare ipotesi interpretative attorno a 6 temi territoriali:
Un’esplorazione progettuale. Sei temi: progetto. La principale ipotesi su cui si regge è che la città incompleta del litorale adriatico (esplorata lo scorso anno con indagini territoriali e progettuali sul territorio di Senigallia) e il territorio di Pescara (oggetto dell’esercizio di questo anno) presentino condizioni rilevanti per testare idee, ipotesi di lavoro e la capacità delle nostre discipline di mettere in atto nuovi progetti. didattici, poiché è utile anche per studenti “poco esperti” e necessariamente poco informati di storie disciplinari pregresse, in serirsi entro percorsi che, con gergo manageriale, si direbbero

progettoche: dove si allagano le strade in caso di eventi importanti)? L’esercizio procederà attraverso la realizzazione di plastici e tavole, indagini sulle condizioni dell’acqua (inquinamenti, avanzamenti, arretramenti). Da questi saranno tratte alcune indicazioni di pro-
6. Gli spazi della protezione. In una fase come quella che stiamo vivendo, qualsiasi idea di futuro (qualsiasi piano, politica, azione, progetto, speranza, immagine o proiezione del futuro) non può che avere al centro la protezione della vita. E poiché la che la protezione si occupa. Non un corpo astratto, liscio, levi gato, un corpo incorporeo. Ma un corpo individuato, sessuato, segnato da età, sgrammaticature, capacità, incapacità, frainten dimenti, cicatrici, innesti, manipolazioni tecniche, complicità con regimi tecnologici. Come in passato, la protezione si realizza nelcisamente plurale. Il lavoro ruota attorno alla domanda: Caduta
5. Aggiunte e transizioni: come cambia la città? Il tema dei “grandi interventi” che si sono aggiunti alla città negli ultimi 20 anni. Come cambia “la città di palazzine”? Non è solo questione di scala ovviamente, ma di consistenza, di diversi immaginacaso una prospettiva temporale può essere utile. I nuovi “pezzi” ostacolano la transizione ecologica di cui oggi si parla insistentemente? Il tema sarà esplorato attraverso diagrammi e tavole che riportino nel territorio pescarese elementi di un dibattito oggi
3. New Babylon: un lungomare dentro il mare. Una strategia che recupera lo studio sulla “pianura liquida” (a.a. 2020-2021). I suoi “bordi” così diversi nei diversi tratti. Ma anche tutto il discorso sul turismo domestico. Il gesto progettuale è già implici to nell’immagine della città nomade di New Babylon a pochi km dalla costa. Spazio smontabile e rimontabile. La strategia gioca su permanente/provvisorio (nei materiali, nelle pratiche, ecc.): pensa a manufatti che si spingono nel mare e ai loro usi. L’eser cizio partirà da un esame critico dei tanti progetti di estensione dici nel XIX secolo entro una declinazione dello spazio pubblico urbano borghese). Anche in questo caso un Osservatorio critico permetterà di selezionare mosse di progetto.
4. Spazi vegetali/spazi mineralizzati qui il lavoro è teso a rendere visibile la struttura vegetale della città attraverso una priattraverso la realizzazione di una tavola della struttura vegetale dello spazio coltivato, coerente ad una città da sempre connotata da un senso di spiccato individualismo. Quindi la distinzione tra vegetazione per sé e vegetazione comune (fuori dalla retorica degli orti). Altri approfondimenti riguarderanno le provenienze delle specie (una storia del passato?), o il mutuo sostegno di infrastrutture (energetiche, di mobilità, ecc.) e infrastrutture degli spazi vegetali... anche in questo caso, come per il suolo, il triplice carattere che connota un ragionamento sulla struttura vegetale è riconducibile a: l’evolvere nel tempo; le funzioni vitali (che ovviamente includono la morte), la necessità di legami con altre entità viventi.
“ e Atlantic and the Paci c are seas of distance, the Mediterranean a sea of propinquity, the Adriatic a sea of intimacy”. Predrag Matvejevic, Mediterranean: A Cultural Landscape 01 La rigenerazione del suolo 0302 New Babylon. Un lungomare dentro il mare 04 Spazi vegetali/Spazi mineralizzati 05 Aggiunte e transizioni: come cambia la città? 06 Gli spazi della protezione
01 La rigenerazione del suolo
Studenti: Omar Alaoui, Ayoub Anebarou, Chiara De Carlo, Giulia Paolillo, Giulia Serino, Silvia Rolando, Andrea Ragonesi, Livia Venanzi.
2 3
Per suolo si intende il tessuto vivo terrestre, costituito da uno strato superficiale (principalmente esso ma non solo) e il corrispettivo sviluppo in profondità, comprendendo tutti gli strati che ospitano vita o attrezzature che aiutano la vita (sia a livello naturale, microorganismi ecc. che a livello ar tificiale del costruito, impiantistica ecc.). A seconda delle analisi e considerazioni necessarie allo studio, decideremo il grado di profondità/dettaglio da trattare del suolo. Rige nerare il suolo significa riportarlo alla capacità di ospitare e/o promuovere la vita (sia a livello produttivo, di aiuto/pro muovere quindi la vita dell’uomo, che a livello di riquali ficazione ambientale, ad esempio riforestamento/aumento superficie verde).
0504030201 LA FORMA DEL SUOLO 1.1_Morfologia del territorio 1.2_Sezioni 1.3_Geolitologiaterritoriali L’USO DEL SUOLO 2.1_Uso del 2.2_Permeabilitàsuoloe impermeabilità IL RISCHIO 3.2_Rischio3.1_Inquinamento UN MOSAICO DI SUOLI 4.1_Un mosaico di suoli 4.2_Il 4.3_Quartierelitorale urbano 4.4_Area industriale STRATEGIE 5.1_Preservare il suolo per usi futuri 5.2_Spazi della distanza 5.4_Reversibilità5.3_Chiusura
L’obiettivo dell’analisi del suolo è far emergere i punti criti ci che necessitano di intervento di rigenerazione. Per fare ciò andremo ad indagare lo stato di fatto dei luoghi e il loro mutamento nel corso del tempo, soffermandosi su aspet ti specifici legati all’inquinamento del suolo stesso, al suo consumo inteso come riduzione delle componenti naturali, le variazioni della linea di costa dovuti al cambiamento cli matico, ma anche l’analisi del suolo in grado di ospitare vita e del suo rapporto con la flora e la fauna. Per questo tipo di studio, riteniamo adeguato partire da una scala generale (Abruzzo) più ampia per giungere ad una scala provinciale (Pescara), con la finalità di trarne informazioni diverse che mirino ad una ricerca completa ed esaustiva delle caratte ristiche del luogo. Per raggiungere gli obiettivi dell’analisi si intende prende re in considerazione più fonti di dati possibili attinenti alla ricerca in modo da avere una panoramica che rispecchi la complessità del suolo in tutti suoi aspetti.
4 501 La forma del suolo
1.1_Morfologia del territorio


1.2_Sezioni territoriali

1.3_GeolitologiaArgillosoArgillosoLimosoSabbioso

12 1302 Uso del suolo
2.1_Uso del suolo Aree agricole Residenziale Oliveti Vigneti Rete fluviale Aree boschive Boschi

2.2_Permeabilità e impermeabilità Val AreePescaraportualieaereoporti Aree industriali Aree residenziali Spiaggia Boschi Vigneti Aree agricole Oliveti Parco Morfologia del costruito

2.2_Permeabilità e impermeabilità PescaraAreeportualie aereoporti Aree industriali Aree residenziali Spiaggia Boschi Vigneti Aree agricole Oliveti Parco Morfologia del costruito

20 2103 Le caratteristiche del suolo
22 23Siti3.1_InquinamentocontaminatiebonificatiSitisottopostiaproceduradibonificaSitipotenzialmente contaminati 0 1 5 Fornace Tinaro PVC SocietàEssoPetroasfalti Adriatica Srl Ex impianto Agip Società GTM Spa Ex PVC Agip







Elevato Alto-elevato Alto Medio Basso Molto basso 0 10km 20km I dati qui in analisi, ricavati dal Piano di Tutela delle Acque approvato il 3 Aprile 2006, riguardano il grado di vulnerabilità, o suscettibilità dei sistemi acquiferi della regione Abruzzo ad ingerire e diffondere agenti inquinanti fluidi o idroveicolati sul suolo loro circostante.


Medio-alto
25 Medio
degli acquiferi
basso
Fiume Aterno Fiume Imele Fiume Sagittario


Fra le zone con grado di vulnerabilità più elevato troviamo i territori circostanti i fiumi Averno, Imene e Sagittario.
Vulnerabilità3.1_Inquinamentointrinsecaall’inquinamento
Piana dell’Alta Valle dell’Aterno, alto corso


Piana di Gagliano-Aterno, alto corso 10km 20km
27
0
Potenzialmente vulnerabili a pericolosità
Piana di Sulmona, alto e medio corso

Possibilisuperficializonediintervento, cor pi idrici sotterranei
Possibili zone di intervento, corpi idrici sotterranei e superficiali Potenzialmente vulnerabili non classificate
Nel territorio ricadente nel bacino dell’Aterno-Pescara, ad esclu sione dei sottobacini trattati nelle sezioni a parte, sono state clas sificate come zone potenzialmente vulnerabili le quattro aree qui sotto elencate. Risultano tutte da cartografia come aree a perico losità bassa. Piana del Pescara, medio e basso corso


Possibili zone di intervento, cor pi idrici
Vulnerabilità3.1_InquinamentobassaainitratidiorigineagricolaVulnerabiliPotenzialmentevulnerabiliapericolositàelevataPotenzialmentevulnerabiliapericolositàmedia
Frane3.2_RischioealluvioniPericolositàmoltoelevata Rischio moderatoPericolosità elevata Pericolosità media Pericolosità bassa Rischio medio Rischio elevato Rischio molto elevato

0 10km 20km
31 Zona a rischio medio alto Zona a rischio medio bassoZone3.2_RischiosismicheZonaadaltorischio
Terremoto della Marsica del 1915 Terremoto de L’Aquila, 2009 L’Abruzzo è una delle regioni di Italia più soggetta a terremoti, con maggior rischio in prossimità dei rilievi alpini. Fra gli eventi sismici che dal 1300 colpiscono periodicamente il territorio regionale, si ricordano principalmente per intensità e numero di vittime, il terre moto della Marsica del 1915 e il recente terremoto de L’Aquila del 2009. Il primo contò oltre 30.000 vittime, di cui 10.000 soltanto nel comune di Avezzano il quale nucleo urbano venne completamente raso al suolo. Il terremoto de L’Aquila contò un bilancio definitivo di 309 vittime, oltre 1.600 feriti e 65.000 sfollati, con danni che sono stati stimati superare i 10 miliardi di euro.



32 3304 Un mosaico di suoli
4.1_Un mosaico di suoli

36 37 4.1_Un mosaico di suoli 3_Suolo lastricato-sabbioso 1_Suolo lastricato 4_Suolo incolto 2_Suolo acquoso 5_Suolo altamente edificato 6_Suolo edificato-cementificato 7_Suolo erboso 8_Suolo cementificato

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38 39 4.1_Un mosaico di suoli Materiali del suolo Erboso Acqua Incolto AcquaLastricato Edificato IncoltoCementificato REALIZZATO CON UN PRODOTTO AUTODESK VERSIONE PER STUDENTI STUDENTIPERVERSIONEAUTODESKPRODOTTOUNCONREALIZZATO REALIZZATOCONUNPRODOTTOAUTODESKVERSIONEPERSTUDENTI STUDENTIPERVERSIONEAUTODESKPRODOTTOUNCONREALIZZATO Lastricato Cementificato Erboso AcquaLastricato Edificato IncoltoCementificato Acqua Incolto REALIZZATO CON UN PRODOTTO AUTODESK VERSIONE PER STUDENTI


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40 41 4.1_Un mosaico di suoli Materiali del suolo Lastricato Cementificato Erboso AcquaLastricato Edificato IncoltoCementificato REALIZZATO CON UN PRODOTTO AUTODESK VERSIONE PER STUDENTI STUDENTIPERVERSIONEAUTODESKPRODOTTOUNCONREALIZZATO REALIZZATOCONUNPRODOTTOAUTODESKVERSIONEPERSTUDENTI Lastricato Cementificato Erboso AcquaLastricato Edificato IncoltoCementificato Acqua Incolto REALIZZATO CON UN PRODOTTO AUTODESK VERSIONE PER STUDENTI STUDENTIPERVERSIONEAUTODESKPRODOTTOUNCONREALIZZATO REALIZZATOCONUNPRODOTTOAUTODESKVERSIONEPERSTUDENTI STUDENTIPERVERSIONEAUTODESKPRODOTTOUNCONREALIZZATO REALIZZATO CON UN PRODOTTO AUTODESK VERSIONE PER STUDENTI Lastricato Cementificato Erboso AcquaLastricato Edificato IncoltoCementificato Acqua Incolto REALIZZATO CON UN PRODOTTO AUTODESK VERSIONE PER STUDENTI STUDENTIPERVERSIONEAUTODESKPRODOTTOUNCONREALIZZATO REALIZZATOCONUNPRODOTTOAUTODESKVERSIONEPERSTUDENTI STUDENTIPERVERSIONEAUTODESKPRODOTTOUNCONREALIZZATO Lastricato Cementificato Erboso AcquaLastricato Edificato IncoltoCementificato Acqua Incolto REALIZZATO CON UN PRODOTTO AUTODESK VERSIONE PER STUDENTI STUDENTIPERVERSIONEAUTODESKPRODOTTOUNCONREALIZZATO REALIZZATOCONUNPRODOTTOAUTODESKVERSIONEPERSTUDENTI STUDENTIPERVERSIONEAUTODESKPRODOTTOUNCONREALIZZATO 5_Suolo altamente edificato 6_Suolo edificato-cementificato 7_Suolo erboso 8_Suolo cementificato





Il lungomare di Pescara è un lungo viale alberato di circa dieci chilometrI che costeggia il mare Adriatico nella città abruzzese. Di viso dal fiume Pescara nelle due riviere nord e sud, è attraversato interamente dalla ciclovia Adriatica, che supera il fiume tramite il ponte del Mare. Per la seguente analisi è stato preso in conside razione il lungomare Nord. Il lungomare Giacomo Matteotti parte da via Paolucci, il lungofiume Nord, costeggia la costa fino a largo MentreMediterraneo.ilViale della Riviera parte dalla piazza I Maggio, costeggia il mare fino a confluire nella riviera di Montesilvano.

Si tratta, come per il resto del lungomare, di un largo viale alberato, diviso però in due tronconi di aspetto e stile molto diversi. E’ quindi necessario uno studio più raviccinato de la zona tramite sezioni e piante per comprendere al meglio le dive se tessiture del suolo e le criticità di esso.
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43 4.2_Il litorale
Lungomare Nord Stabilimenti privati Spiagge libere 4.2_Il litorale Lungomare Sud



46 47 impermeabilepermeabilemisto 4.2_Il litorale Gli stabilimenti privati Carrabile SuoloCiclabileprivato RecintiPedonale ResidenzeMare private Strutture ricettive VerdeArenilepubblico Sezioni territoriali Viale dellaimpermeabileRiviera misto












48 49 ILamaterialispiaggia 4.2_Il litorale Gli stabilimenti privati La struttura ricettiva Il campo sportivo




50 51 Carrabile SuoloCiclabileprivato Recinti impermeabilepermeabilemisto Pedonale ResidenzeMare private Strutture ricettive VerdeArenilepubblico 4.2_Il litorale La spiaggia libera Sezioni LungomareterritorialiG.Matteottiimpermeabile misto











52 53 I
Lamaterialipasserella


4.2_Il litorale La spiaggia libera La piazza della Madonnina La spiaggia


4.2_Il litorale La protezione della costa


1_Spiaggia della Madonnina

54 55 Il litorale di Pescara è da sempre soggetto a fenomeni erosivi, i quali agiscono prevalentemente in periodo invernale. Le ma reggiate che si verificano già a partire dal periodo autunnale, provocano talvolta gravi danni alle strutture balneari e al patri monio pubblico. Da qui la necessità di intraprendere operazio ni annuali di ripascimento della sabbia dell’arenile e di ricarico delle scogliere frangiflutto, le quali creano una prima barriera naturale all’avanzamento delle acque. I danni erosivi provocati dalle maree e dai moti ondosi dell’Adriatico creano disagi prin cipalmente lungo il litorale Sud di Pescara, mentre la porzione a Nord dell’area portuale risulta meno soggetta a questi feno meni. Come osservabile dalle tendenze evolutive del litorale negli ultimi anni, la zona del litorale Nord più prossima all’a rea portuale, anche chiamata ‘area della Madonnina’, è invece soggetta al fenomeno inverso di accumulo annuale di sabbia. Ciò ha prodotto fenomeni di secca che, oltre ad aver impossi bilitato il getto delle reti da pesca dei tre trabocchi più prossimi alla riva, rischiano sempre più spesso di dar luogo ad episodi di incagliamento delle navi di passaggio. E’ per questi motivi che parte della quantità di sabbia utilizzata annualmente per il ripascimento del litorale Sud viene prelevata proprio da questa Ilzona.Piano di Difesa della Costa della Regione Abruzzo, appro vato nel 2002, prevede l’assegnazione al Comune di Pescara di circa 300.000 euro annui da ridistribuire fra il ripascimento morbido e gli interventi sulle scogliere frangiflutto.
Operazioni di ripascimento
Frangiflutti del litorale sud
56 57 4.2_Il litorale La tendenza evolutiva Anno 2003 Anno 2021 Anno 2015 Anno 2009 Litorale Nord, anni 2003-2009-2015-2021 Anno 2003 Anno 2021 Anno 2015 Anno 2009 Litorale Sud, anni 2003-2009-2015-2021




5944 4. _Q ua r tiere urbano
Nell’ambito di un’analisi più approfondita del territorio di Pescara vengono prodotti alcuni carotaggi in uno zoom ravvicinato di zone lungomare nord, si analizza la morfologia del costruito così come da quello carrabile, le destinazioni d’uso quindi degli spazi aperti suolo con un’attenzi ne particolare ai materiali di cui è composto,
4.3_Quartiere urbano Il tessuto rigido

60 61 4.3_Quartiere urbano Matericità del suolo 0 0 20 100 220m Edificato






62 63 CarrabileEdificato Verde Pedonale RecintoSuolo 4.3_Quartiereprivato urbano Usi e pratiche Accesso pedonale 0 0 20 100 220m Accesso carrabile





64 65 4.3_Quartiere urbano I materiali L’accesso carrabile Il fronte strada dell’isolato nord-ovest Il marciapiede Il fronte strada dell’isolato sud-est




66 67 Edificio Ombra portata Ombra autoportata 4.3_Quartiere urbano Studio delle ombre Ore 8 Ore 13 Ore 17 Isolato est Ore 8 Ore 13 Ore 17 Isolato ovest

















































































































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Le zone territoriali omogenee in Italia sono le zone in cui viene diviso un territorio comunale, nell’ambito della cosiddetta zonizzazione. Ogni zona presenta dei limiti diversi che vincolano ogni tipo di intervento in tale area. Vennero formalmente introdotte dall’art. 17 legge 6 ago sto 1967 n. 765 e ulteriormente disciplinate dall’art. 2 del decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444. Le zone sono vincolate dai piani regolatori generali di ciascun comune, dagli standard urbanistici definiti nel decreto ministeriale del 1968, e da vincoli di tipo “ricognitivo”, “conformativo” e “urbanistico”.
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69
4.4_Zona industriale

70 71 4.4_Area industriale Il tessutoedificiindustrialiREALIZZATO CON UN PRODOTTO AUTODESK VERSIONE PER STUDENTI terreni incolti



72 73 4.4_Area Caratterizzazioneindustrialeedificiedificiindustrialiedificiindustrialidismessi STUDENTIPERVERSIONEAUTODESKPRODOTTOUNCONREALIZZATO REALIZZATOCONUNPRODOTTOAUTODESKVERSIONEPERSTUDENTI 37% 63% Abaco degli edifici


74 75 4.4_Area industriale Ex edifici industrialiEXCOGOLOIlcomplesso

delle aree industriali presenti nel comune di Pescara si concentra nel quadrante sud-ovest della città in una zona compresa tra il quartiere Villa del Fuoco, a nord-est, l’Asse Attrezzato ed il Fiume Pescara a nord-o vest, la Via Tiburtina verso sudest e l’area dell’aeroporto verso sud-ovest. È possibile bipartire questa grande superficie destinata originariamente ad attività produttive industriali, nel frat tempo notevolmente riconvertitasi in attività artgianali, di servizio o di vendita all’ingrosso e al dettaglio (terziario), in due sub ambiti principali di quasi equivalente superficie.
La prima, prossima all’ambito fluviale e lambita a sud dall’asse attrezzato e dall’aeroporto; la seconda, denomi nata Ex Cogolo, coincidente con l’area produttiva creata nei primi anni 60, a sud del quartiere Villa del Fuoco e a nord dello scalo aereo, attorno ai complessi produttivi del la Napolplast e della Conceria Co.go.lo.
Si tratta di un’area che ha perduto progressivamente, negli ultimi decenni, la sua originaria connotazione industriale.
EX L’area,CEMENTIFICIOinparteancora
di proprietà privata, si colloca nella porzione più occidentale del territorio comunale, a ridosso del tracciato della strada extraurbana di grande comunic zione nota come Asse Attrezzato (nel tratto Raccordo Por to di Pescara – Circonvallazione). Ha una ragguardevole estensione considerando, oltre il sito su cui insiste l’edificio adibito a cementificio, anche l’area contigua ad esso asservita nella quale sono presenti cave di inerti. La sola superficie di sedime del fabbricato del cementifi cio assimilabile nella forma ad un rettangolo, lungo oltre 250 metri e mediamente non più largo di 80, è estesa per circa 20.000 mq. Il sito produttivo, caratterizzato da un manufatto di enormi dimensioni (volume ed altezze) e dalla presenza di impor tanti impianti meccanici e altoforni, è avviato alla definitiva dismissione per ragioni di mercato oltre che per una ormai certificata incompatibilità della sua attività con la prevalen te destinazione residenziale del tessuto urbano circostan te.

76 4.4_Area industriale Permeabile, impermeabile, incolto PRODOTTO AUTODESK VERSIONE PER STUDENTI terreni incolti REALIZZATO CON UN PRODOTTO AUTODESK STUDENTIPERVERSIONEAUTODESKPRODOTTOUNCONREALIZZATO PRODOTTOAUTODESKVERSIONEPERSTUDENTI 41 32 17





78 79 4.4_Area industriale Materiali del suolo La ricicleria Torre industriale Area incolta CTV Logistica s.r.l. Lungofiume Ex cogolo AmbienteLega del cane Svincolo autostradaleAbaco degli edifici Ex cementificioSmart color s.r.l.












80 8105 Strategie
2 | Spazi della distanza La proposta progettuale si definisce attraverso un pri mo momento di lettura ed identificazione di quegli “spazi della distanza”: 30 aree inutilizzate, degradate, poten zialmente centrali in un ipotetico ridisegno e ripensam ento della Pescara del futuro, per la Pescara del 2040; ed un secondo di identificazione strategico progettuale di alcune azioni attuabili su tali spazi. Azioni radicali, op poste, che definiscono orizzonti progettuali operabili. usi futuri
1 | Preservare il suolo per usi futuri
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La preservazione può essere intesa quindi come la pro tezione completa di qualcosa, in modo che rimanga uguale per il più lungo periodo possibile.
Preservare5.1_Strategieilsuoloper

Potrebbe però essere intesa in altri modi, nel momento in cui si declina in un progetto di suolo volto a custodire quest’ultimo per un suo utilizzo futuro che, paradossal mente, non si conosce.
L’ipotesi che sostiene la prefigurazione progettuale che proponiamo, prende atto da alcune riflessioni condotte in merito alla domanda che ha guidato la nostra indagine territoriale e si confronta con temi complessi come quel lo della preservazione. Come preservare il suolo di Pes cara per usi futuri? E (anche) cosa significa preservare un suolo? A nostro giudizio si tratta di un’iniziativa che può essere intesa come azione volta a mantenere lo stato di fatto di qualcosa, nel momento in cui si agisce, lo stesso nel tempo. Fermare in qualche modo un oggetto al momen to della sua osservazione, minimizzando la sua trasfor mazione, che sia dettata dal tempo o dall’azione esterna di un qualunque attore.
Si considera quindi nella strategia, l’impossibilità di conoscere ciò che nel futuro sarà necessario. Di con seguenza, l’impossibilità di conoscere le trasformazioni più adatte da intraprendere oggi per la conservazione di suolo del quale non si prevede l’uso che se ne farà. L’idea strategica che proponiamo è dunque quella di definire alcune possibili azioni, che riescano a tenere in sieme temi complessi come la preservazione, la protezi one e la non compromissione di un suolo che si presenta oggi, per degli usi e dei bisogni futuri che non siamo si curi di conoscere.
Usi5.1_Strategieprimadell’abbandono | 1985

Uso5.1_Strategieattuale

30 27 13 5 6 8 21 323 28 29 13 10 17 16 9 7 12 24 192220 16 18 23 25 14 1 4 2 31 1126 33 5.2_Spazi della distanza

61 72 83 94 1410513121511 16 17 2318 28 29 30 31 32 33 2419 2025 2126 2227


18. L’area collinare di circa 34.200 mq collocata nei pressi mente concepita come luogo adatto alla coltura specializ bilmente di pertinenza privata e quindi non accessibile ai cittadini. per circa 44 800 mq. Ingloba il lotto dell’ex mercato orto go attualmente non propenso a sfruttare i vantaggi della la presenza del verde estremamente irrisoria. Ad oggi, una 32. Concepito in origine come stabilimento industriale, il ture leggere in stato di abbandono, ma la vegetazione sta ta eccezione per una striscia di alberi la separa dal sentiero alto, mentre in basso sono presenti terreni a vegetazione con aree di pertinenza recintate, per la maggior parte im permeabilizzate, e solo in minima parte lasciate a prato delimitato da alberi. (Villa Andrea BB), delimitata da Strada Casone. Ha un’e stensione di circa 9300 mq e vede la presenza di recinti come bosco di conifere e latifoglie. 20. Localizzato su un’altura ad ovest del Belvedere di Colle Nel passato era utilizzato come terreno seminativo, ma at lotto accessibile e usufruibile. 21. Suolo seminativo, oggi caratterizzato da ricolonizzazio ne naturale. Completamente permeabile: per la maggior parte caratterizzato da prato a presenza di arbusti, e in presente una palazzina residenziale (4 piani) recintata. prossimità di un agglomerato urbano residenziale dell’en troterra (S. Silvestro), nei pressi della Strada Provinciale per Pescara – S. Silvestro. Oggi destinato a ricolonizza zione naturale (popolamento forestale naturale), in tempi meno prossimi era adibito a coltivazione di seminativi. Il lotto privo di reciniti, risulta facilmente accessibile e misura un’area di 19.980 mq circa. 24. Area collocata nella prima porzione di entroterra, nei pressi della strada Vicinale Masseria Farina. La sua esten ostacolano l’accesso diretto. Il terreno in origine un terreno perto d’erbe per lo più utilizzate come foraggio, lasciato a vegetazione spontanea. simità della strada statale SS16, l’area comprende circa polloni, ma nasce come terreno seminativo. Oltre al van taggio di impedire la degradazione del bosco, il rilascio di matricine può avere un ritorno economico per la presenza nel bosco di piante annose adatte a fornire assortimenti

28. Lotto collocato al di sotto della zona portuale, in adia incolta, si estende per quasi 53 000 mq. Si sviluppano vo lumi più o meno grandi, per la maggior parte abbandonati ad oggi presenta un misto di volumi ex residenziali ed ex industriali, in origine era concepita come tessuto industria le.
13. Area di circa 48 300 mq localizzata al di sotto della fer corte interna collocato al centro dell’area a funzione indu una pertinenza privata dei due spazi. L’area era originaria mente destinata a coltura di seminativi.
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31 32 33 2419 2025 2126 2227
Area con estensione di circa 14 000 mq, collocata a nord del Cimitero S. Silvestro, in prossimità della strada statale SS16. In origine era un terreno seminativo, ma at 2. Lotto caratterizzato da una dimensione di 8 200 mq cir ca, collocato in adiacenza alla ferrovia nella zona est della co. Esso risulta attualmente allo stato di abbandono, con permette l’accessibilità della zona, mentre la parte pubbli ter usufruire degli spazi 4. Si trova nella zona residenziale al di sopra della ferrovia, in vicinanza dello stadio di Pescara. Conta circa 6 500 mq to dalla presenza di piccoli volumi abbandonati in stato di 5. Area di piccole dimensioni, adiacente alla Strada vici cespuglieti, sintomo della trasformazione del suolo, origi con area delimitata da recinti e grate lato strada e tutto in vegetazione spontanea e alcuni alberi.
Glossario

439328 29 30
8. Il terreno si trova tra strada comunale prati e Strada Vici nale case Salvatore, circondato da appezzamenti coltivati e delimitato dalle due strade carrabili ai lati. In parte mag giore il suolo si presenta permeabile, a prato e in incolto, crescere spontaneamente. Presenta 3 volumi residenziali delimitati da recinzioni pri di arbusti. 9. Area con estensione di circa 14 000 mq, collocata a nord del Cimitero S. Silvestro, in prossimità della strada statale SS16. In origine era un terreno seminativo, ma attualmen a sud-est dal Fosso Vallelunga, l’area misura circa 14.280 mq. In origine era un terreno seminativo, ma attualmente si utilizzato per il foraggio 10. Lotto caratterizzato da una dimensione di 10 200 mq circa, collocato in adiacenza alla ferrovia nella zona est tutti cittadini; quella privata, totalmente permeabile e deli mitata su tutti i lati dalla recinzione. La presenza della fer 6. Sospeso
15. Il Parco Colle del Telegrafo, si trova in strada colle Ma rino 191. Il suolo fondamentalmente permeabile e in origi caratterizzato prevalentemente da prato.
12. Area delimitata ad est dalla strada Vicinale Colle Brec cia, in prossimità del Monastero Del Carmelo, e della strut tura ricettiva San Silvestro Spiaggia. Il lotto di modeste dimensioni (15.000 mq ) era originariamente un terreno seminativo, oggi a carattere di ceduo matricinato. L’accessibilità risulta semplice grazie all’assenza di recinti
16. Area delimitata a sud dal Fosso Vallelunga e a nord dalla strada statale SS714, in origine carattterizzata da un ra a vegetazione erbacea e arbustiva. Ha un estensione di 17.ne.
41 11. Collocato nella zona sud di Pescara, nella periferia in dustriale, in prossimità dell’autostrada europea E80. Allo stato attuale si presenta quasi interamente impermeabiliz sigua parte di verde. L’area si estende su 40 700 mq circa. Dal punto di vista degli usi, il tessuto risulta estremamen in parte minore commerciale e residenziale. La maggior volumi dismessi di dimensioni varie. Sono presenti recinti zato. Il suolo viene oggi utilizzato soprattutto per il carico e scarico merci delle industrie e come magazzino/deposito, soggetta a dismissione ed erosione del suolo.
27. Nelle vicinanze del Cimitero Nuovo Colle Madonna, collocato tra Salita Tiberi e strada colle di Mezzo, l’area della trasformazione del suolo, originariamente seminativo. tamente incolta e caratterizzata da zone di prato più aper dell’area, più ricco di vegetazione e alberi, sembra esse re innalzato rispetto al livello della strada. Il terreno risulta attività commerciali.
7. Area delimitata ad est dalla strada Vicinale Colle Breccia, in prossimità del Monastero Del Carmelo, e della struttura ricettiva San Silvestro Spiaggia. Il lotto di modeste dimen sioni (15.000 mq ) era originariamente un terreno semina tivo, oggi a carattere di ceduo matricinato. L’accessibilità risulta semplice grazie all’assenza di recinti
94 95 5.3_Chiusura Siti contaminati e bonificati
Il primo approccio si sviluppa in una chiusura dell’area da preservare. Si progetta una sottrazione volontaria del lo spazio dal campo d’azione dell’uomo, in attesa di una necessità futura che si farà avanti. L’innalzamento di una barriera fisica, radicale, che consegni la custodia di quel lo spazio alla natura, al selvatico e che dia la possibilità solo a questa di agire sul suolo isolato. Con quest’ultima azione radicale quindi si lascia la possibilità ad un ecosi stema di evolvere, in un’ottica di analisi anche di questo spazio come un osservatorio e di come questo si svilup perà in un tempo definito, ossia 20 anni, quando questa barriera verrà eliminata, in modo da poter sfruttare que sto spazio per come si è conformato e per le necessi tà e gli usi che saranno propri della Pescara del 2040. Questa chiusura dunque diviene una sottrazione, un’am putazione generativa. di una negoziazione che andrà a scatutire delle situazioni e soluzioni differenti nel tempo, fino alla restituzione alla città di questo suolo.

AperturaChiusura





96 97Azione5.3_ChiusuraSelezionedell’areaEvoluzione


98 99 Scenari5.3_Chiusura


Questa pone delle condizioni al progetto, affinché ogni azione sul suolo, ogni sua trasformazione sia smontabi le. Toglie la possibilità di compromettere il suolo stabilen do un ciclo di vita definito a priori per tutte le modifiche che vi si applicano. Questo ciclo di vita, che si considera di 20 anni, si impone nel progetto che, in questo modo, potrà ammettere solo soluzioni eliminabili, in modo da preservare il suolo e da riportarlo allo stesso stato in cui si trova oggi, nel momento in cui si faranno avanti i biso gni futuri.
100 101 5.4_ReversibilitàLasecondaazionecapace
di tenere insieme l’esigenza di consegnare al futuro il suolo nello stesso stato in cui è oggi e la possibilità di mantenere questo suolo utilizzato e utilizzabile nel frattempo, è quella della reversibilità.

102 103Azione5.4_ReversibilitàSelezionedell’areaInvoluzione
RimanenzeAttrezzature




104 105 Scenari5.4_Reversibilità


