Il Fatto Quotidiano (9 Dicembre 2009)

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Mercoledì 9 dicembre 2009

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DAL MONDO

Un clima alternativo

N STATI UNITI

1,4 miliardi agli indiani

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Amministrazione Obama ha deciso di versare 1,4 miliardi di dollari alle tribù degli indiani d’America per chiudere l’azione legale avviata nel 1996 sulla cattiva gestione dei loro territori fatta dalle autorità di Washington. L’accordo dovrà essere approvato dal Congresso.

IL CONTROVERTICE DI COPENAGHEN Un’immagine delle manifestazioni per il summit del clima a Copenaghen (FOTO ANSA) di Diletta Varlese Copenaghen

a prima cosa che colpisce entrando al Klimaforum09 sono i colori. A differenza della serietà in giacca e cravatta del vertice ufficiale Cop15, questo forum parallelo – denominato “il summit della gente” – è pieno di persone vestite di tutti i colori. Colorate sono le pareti del centro Dgi-Byen, colorate foto e poster che richiamano alle principali problematiche ambientali, colorati sono tavoli, sedie, aule dove si tengono i dibattiti. Aula arancio, verde, viola, blu, grigia, marrone, rossa e gialla, quasi a dire che della Terra, della sua impressionante bellezza, la prima cosa che colpisce sono i colori, la delicata biodiversità da preservare. Il forum, voluto dalla società civile, da associazioni e da Ong di tutto il mondo è stato inaugurato ieri da Naomi Klein, la scrittrice canadese che da 10 anni è una tra le portavoci del movimento mondiale e autrice di No Logo e Shock Capitalism. La Klein ha infuocato il pubblico con parole dirette alla conferenza ufficiale che si tiene nel Bella Centre: “Quello che si sta svolgendo a Cop15 è il più grande caso di disastro del capitalismo. L’accordo di cui abbiamo bisogno non è neppure messo sul tavolo”. E prosegue: “Klimaforum non ha niente a che vedere con il fare la carità ai paesi in via di sviluppo, ma riguarda il prendersi le responsabilità come paesi industrializzati e fare pulizia nel casino che noi stessi abbiamo creato”. Il Klimaforum09 ospiterà 200 dibattiti, 70 eventi tra mostre fotografiche, film e teatro. Si aspettano 10.000 visitatori al

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giorno e “super star” come Vandana Shiva. Un via vai di gente riempie le gradi aule, sfoglia il programma del forum, sorseggia caffè ecologico, si perde nel labirinto di corridoi del centro e approfitta per fare una pausa nella piscina comunale inglobata nella struttura. I temi che verranno trattati danno l’imbarazzo della scelta. Dalla distruzione della foresta Amazzonica, al riciclaggio, al consumo sostenibile al legame tra clima e commercio da una prospettiva femminile. Basta dare rapida lettura ai titoli delle conferenze per capire che qui l’ago della bilancia lo marcano gli interessi della gente, non quelli economici. E soprattutto che qui parlano direttamente i soggetti che subiscono gli effetti dei cambiamenti climatici, e coloro che da anni agiscono per cambiare la rotta. “La situazione è già disastrosa”, dice Henry Saragih, coordinatore generale di Via Campesina, la più grande organizzazione di contadini al mondo. “È stato detto e ridetto e fa male ripeterlo, ma chi già sta subendo le conseguenze sono le popolazioni più povere che non hanno modo di far fronte a inondazioni, siccità, epidemie e perdite dei raccolti”. Se si resta al Klimaforum fino alla sera, si è travolti da proposte di teatro, musica e proiezioni di film. Perché il coinvolgimento emotivo che porta l’arte è un perfetto complemento alle riflessioni della giornata. Perché, per evitare che non si riduca tutto ad aridi numeri e percentuali di Co2, ci vuole qualcosa che tocchi il cuore e l’immaginazione della gente, che ognuno, in prima persona, si senta coinvolto come parte integrante della causa, ma anche della cura.

CITTADINI-MODELLO

LA GIORNATA PERFETTA DELL’ECOLOGISTA Copenaghen

nna Katrin si alza alle 8 quando fuori Copenaghen è ancora al buio, il sole è pigro la mattina al nord. Il calore delle finestre del vicinato ancora con le luci accese riscalda il gelido clima e l'aria tersa. Karls è già uscito con i bambini Kalle e Emma, di 2 e 4 anni. Li porta all’asilo imbottiti nella tuta da sci, rigorosamente a piedi o con una speciale bicicletta: davanti, al posto del cestino, è applicata una carrozzina a due posti e due ruote laterali. Ottimo anche come porta spesa. Anna Katrin si dirige in cucina, accende la luce a basso consumo e gli interruttori che danno elettricità alla prese di corrente: nelle case danesi non si spengono solo gli elettrodomestici. Per non consumare, occorre staccare la spina dall’elettricità e interrompere il circuito elettrico o, più semplice, spegnere l’interruttore posto sopra la presa. Accende il bollitore dell’acqua per preparare un te o un caffè annacquato, biologico e di commercio equo e solidale, che ha meno impatto ambientale rispetto all’uso del gas. E se proprio si usano i fornelli, anche questi sono elettrici o ad induzione. Il 50% del fabbisogno energetico della Danimarca è prodotto da impianti eolici, per cui è “pulito”. Il cibo che consuma la sua famiglia è per la maggior parte biologico e il più vicino casa possibile, meno trasporti, zero pesticidi e zero imballaggi. L’efficienza energetica delle case danesi fa si che l’acqua calda della doccia arrivi subito, senza aspettare litri perchè si riscaldi. Spegne tutto, esce di casa e prende la bicicletta, in quell'ammasso di due ruote che è il cortile del suo condominio, dove nessuno la chiude, e nessuno la ruba. Prima passa dal seminterrato, per prenotare il giorno del bucato. In molti palazzi il seminterrato non è usato come garage ma come area comune in cui si trovano varie lavatrici e un calendario dove ogni fami-

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Autobombe elettorali 130 morti a Baghdad ha fatto ieri un passo in avanti, L’unoIraq verso le elezioni parlamentari, e drammaticamente indietro, verso una guerra civile senza freni: centotrenta persone sono state uccise e quasi 450 ferite da 5 esplosioni, avvenute in successione, all’indomani dell’accordo in Parlamento sulla controversa e cruciale legge elettorale. Si tratta di un massacro che non giunge inatteso, visto che più volte le autorità irachene e i comandanti militari americani avevano detto che i terroristi avrebbero lanciato un’ennesima offensiva con l’approssimarsi della data delle elezioni, che proprio ieri, mentre ancora divampavano le fiamme innescate dalle esplosioni, il Consiglio presidenziale aveva fissato al 6 marzo. Puntuale, quindi, la prima autobomba, condotta da un kamikaze, è esplosa poco dopo le 10 e 30, nella parte meridionale della città. Poi, nell’arco di alcuni minuti ne sono esplose altre

4, in altrettante zone. Obiettivo degli attacchi ancora una volta le sedi di istituzioni pubbliche, ovvero uffici giudiziari, il ministero degli Interni e la sede provvisoria del ministero delle Finanze, il cui edificio principale era stato pressoché distrutto ad agosto con un camionbomba. E anche la storica università al Mustansiriya è stata per l’ennesima volta presa di mira, con un’autobomba che ha ucciso almeno una quindicina di studenti e ne ha feriti decine di altri. Nel corso della giornata il bollettino sul numero delle vittime è stato ripetutamente aggiornato, di 20-25 morti in più alla volta. In serata, le autorità di sicurezza hanno infine fissato il totale a 127 persone uccise e 448 ferite. Si tratta di uno dei bilanci più pesanti dall’inizio del 2009, in cui tuttavia, secondo il governo iracheno, il numero dei civili uccisi in attentati è stato la metà dell’anno scorso, mentre il mese di novembre è stato, con circa 120

glia, in modo gratuito e prenotando per tempo, più usare le macchine. Getta la spazzatura nei contenitori differenziati fuori casa e pedala spedita verso il suo lavoro, su piste ciclabili larghe come vie principali. Oggi non piove, ma anche se piovesse, basta mettere un lungo impermeabile, coprirsi bene e il gioco è fatto. Anche la carrozzina ciclabile dei suoi bambini ha l’impermeabile, per non farsi cogliere impreparati dal bizzarro tempo scandinavo. In caso il tempo sia proprio proibitivo, c'è un’ottima rete di autobus ibridi e una metro a impatto zero che la porta in ufficio. Sul lavoro, l’attenzione per le basse emissioni è costante: dalle luci, alla raccolta dei rifiuti, dall’arredamento alle posate, i bicchieri e le posate della mensa totalmente riciclati e riciclabili, al cibo biologico. Così è anche all’asilo pubblico. Al ritorno verso casa passa a prendere i bambini. Fanno uno stop al supermercato dove a Kalle piace fare il gioco delle bottiglie: fuori dall’entrata ci sono due grandi contenitori che “mangiano” le bottiglie di plastica e vetro e danno in cambio monetine. Comprano i ricambi per i pannolini in cotone di Emma, due quaderni di carta riciclata, e il detersivo senza tensioattivi per i piatti e infilano tutto nelle borse di cotone portate da casa. Con la spesa, i bimbi e la bici preferisce prendere un bus, sul quale all’entrata c’è ampio spazio per passeggini e altro, e i bambini fino ai 12 anni viaggiano gratis. (D.V.)

AFGHANISTAN

“Autonomi tra 20 anni”

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l presidente Hamid Karzai (nella foto) ha sostenuto che l’Afghanistan avrà bisogno di risorse finanziarie per “almeno altri 15 o 20 anni” prima di poter garantire da solo la sicurezza interna.

STATI UNITI

Le 7 amanti di Tiger Woods

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ono finora 7 le donne che hanno affermato di avere relazioni con il campione di golf americano Tiger Woods. Nel frattempo la moglie ha lasciato la casa in Florida da dove ieri notte è stata portata via in barella la suocera di Woods in preda a forti dolori di stomaco, per un breve ricovero in ospedale.

VANUATU

Le scuse dei cannibali

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Il luogo di uno degli attentati di ieri a Baghdad (FOTO ANSA)

morti, il meno sanguinoso dall’inizio della guerra, nel 2003. Nel conto totale delle vittime del conflitto iracheno iniziato con l’invasione delle forze alleate oltre sei anni fa, sarebbero circa centomila i civili rimasti uccisi. I dati più recenti sembrano segnalare un cambio di strategia dei terroristi, piuttosto che un loro indebolimento. Negli ultimi mesi sono diminuiti i cosiddetti attentati “minori”, ma sono tornati quelli più spettacolari, multipli. Il 19 agosto, con due camion-bomba sono state uccise almeno 95 persone, mentre il 25 ottobre ne sono state uccise altre 150. Il premier Nuri al Maliki, che si gioca il suo futuro politico proprio sul rafforzamento della sicurezza, ha puntato il dito contro al Qaeda, affermando che “le bande di terroristi sostenuti dall’estero e i rimasugli del partito Baath (al potere con Saddam, ndr) e dei suoi sostenitori hanno compiuto un altro massacro su cui ci sono le stesse impronte digitali

di altri attentati che da molto tempo continuano a spargere il sangue dei nostri innocenti”. Ha anche sottolineato “il tempismo” degli attacchi “dopo che il Parlamento ha superato l’ultimo ostacolo sulla strada delle elezioni”. Un ostacolo posto in particolare dal vice presidente sunnita Tareq al Hashimi, ponendo il veto alla prima versione della legge, che a suo dire non garantiva sufficiente rappresentanza agli iracheni all’estero, che sono soprattutto sunniti. Il compromesso raggiunto infine domenica notte non ha cambiato di molto il testo, ma ha di certo aumentato il prestigio di al Hashimi all’interno della comunità sunnita, che questa volta, contrariamente alle elezioni del 2005, non intende boicottare la consultazione, suscitando evidentemente le ire di al Qaeda e dei nostalgici del regime di Saddam che, per l’appunto, sono soprattutto sunniti.

Erromago, una delle 83 isole che compongono l’arcipelago Vanuatu nel Pacifico, si è tenuta la cerimonia in cui gli abitanti – discendenti di una tribù di cannibali – hanno voluto scusarsi con un pensionato britannico 65enne per aver ucciso e mangiato quasi 170 anni fa il suo bis bis nonno, il reverendo missionario John Williams.

FRANCIA

“Libertà di culto: no ostentazione”

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l presidente francese Nicolas Sarkozy ha sostenuto che in un paese laico come la Francia, i credenti – siano essi cristiani, ebrei o musulmani – devono “saper evitare qualsiasi ostentazione e ogni provocazione” nella pratica della loro fede; affermazioni legate al referendum con cui gli svizzeri hanno bocciato la possibilità di costruire nuovi minareti.


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