POST HUMAN | L'ibridazione tra uomo e macchina — EDITORIAL GRAPHICS ELEMENTS @ abaroma

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Sylvie FLEURY

n. 1961, Ginevra, Svizzera Tacchi alti e borse, ruote delle macchine e razzi: sin dall’inizio della sua carriera, che nel frattempo è diventata internazionale, Sylvie Fleury è sempre stata interessata alle insegne del potere e della seduzione. È diventata famosa nei primi anni ’90 grazie a un’installazione cche comprendeva diverse borse di etichette di lusso, semplicemente posizionate come se la porta fosse appena stata chiusa. È nota per le sue installazioni, sculture e mezzi misti. I suoi lavori generalmente dipingono oggetti legati tanto al consumismo quanto al paradigma della nuova era. I lavori di Fleury incrociano elementi della pop art e dell’arte concettuale, per cui l’arte concettuale è più determinante; più precisamente come l’idea che Marcel Duchamp ha stabilito con i suoi ready-made. Un oggetto nel mondo dei prodotti viene trasferito nel museo, e solamente attraverso questo cambiamento di posizione diventa arte. In realtà, al contrario dell’inventore dell’arte concettuale, Sylvie Fleury cambia il suo articolo di consumo selezionato. Lo riempe d’oro, lo gonfia in uno stato mostruoso o lo ironizza attraverso il suo modo di mettere in scena, presentando un carrello della spesa d’oro o un pneumatico per auto presentato su un piedistallo luccicante.

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