POST PLASMIC — THESIS Project 1.1

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«Il termine “post-umano” indica una condizione o una prospettiva che mette in discussione il concetto di umano per l’assenza di linee di confine nette tra esseri umani e macchine, o più in generale, tra meccanismo cibernetico ed organismo biologico. Ciò comporta una ridefinizione del concetto di umano?» «Credo sia giunto il momento di cominciare ad interrogarci sul significato di espressioni quali normalità e terapia: l’uso degli occhiali da vista è “potenziamento umano” o no?» «Cosa si intende per “biologia sintetica”?» «La possibilità di ricombinare componenti biomolecolari in modo da produrre nuovi circuiti genetici e biochimici, per rimodellare forme di vita esistenti o crearne di nuove. Alcune applicazioni possono essere offerte dalla produzione di strumenti biologici per la rigenerazione cellulare, dalla fabbricazione di nuovi materiali e combustibili, dallo sviluppo di circuiti bio-elettronici su nano-scala, dal controllo di membrane cellulari e biosensori artificiali.» «A che punto è la riflessione bioetica in Italia?» «È in grado di guardare oltre i temi di inizio e fine vita, a cui alcuni vorrebbero ridurre il dibattito bioetico nel nostro Paese.» «Attualmente si può parlare di una svolta nella storia della bioetica e del sorgere di una “Etica del nuovo”?» «Se ne può parlare, precisando che si tratta di una espressione coniata dal Centro di studi biogiuridici “ECSEL” per indicare le iniziative scientifiche multidisciplinari con cui, da tempo, sollecitiamo la riflessione bioetica e biogiuridica su temi che sono, all’estero, al centro del dibattito bioetico.» Nell’intento di estendere gli orizzonti della riflessione bioetica ai temi emergenti si è svolto il convegno “La biologia sintetica. Dal corpo bionico al post-umano, passando per la bioeconomia” (2010), organizzato dal Centro “ECSEL”. Al termine del convegno i relatori hanno redatto un appello indirizzandolo ai Ministri della Salute, dell’Istruzione, Università e Ricerca e dell’Ambiente, nonché al Comitato Nazionale per la Bioetica. Nel documento i relatori rilevano che le applicazioni della biologia sintetica e delle nuove tecnologie, possono sollevare preoccupazioni di ordine bioetico, soprattutto sotto il profilo della sicurezza sanitaria ed ambientale, nei confronti delle quali va ribadito il primato dei diritti fondamentali dell’uomo rispetto agli interessi della scienza e della società, conformemente alle indicazioni che emergono anche dai principali strumenti giuridici internazionali ed europei. Si chiede dunque l’adozione di appropriate procedure di valutazione del rischio nella prospettiva dello sviluppo di farmaci, vaccini e presìdi clinico-terapeutici, nonché della diffusione nell’ambiente di organismi prodotti o modificati mediante la biologia sintetica. Inoltre, secondo i relatori, il quadro normativo della biologia sintetica andrebbe integrato mediante norme ad hoc in materia di etichettatura (dei prodotti derivati dalla biologia sintetica, quali prodotti od ingredienti alimentari, mangimi, cosmetici e materiale tessile) e la revisione della disciplina del brevetto biotecnologico, per assicurare che i vantaggi derivanti dalle applicazioni della biologia sintetica e la loro diffusione vadano anche a beneficio delle popolazioni dei Paesi che sono fonte primaria di diversità genetica. I relatori hanno chiesto anche il supporto del Comitato Nazionale per la Bioetica per favorire l’adozione di un codice di condotta per la ricerca scientifica. Infine, tenendo conto che codici e regolamenti non sono sufficienti, da soli, alla costruzione di un nuovo ordine di civiltà, si sollecita da più parti lo sviluppo di un dibattito pubblico trasparente e multiculturale sui cambiamenti che la biologia sintetica potrebbe indurre nel modo di concepire la vita. [4]

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POST PLASMIC — THESIS Project 1.1 by Silvia Pesci - Issuu