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lascia piena libertĂ di scelta agli operatori per le realizzazioni tecniche e crea maggiore “incertezza del dirittoâ€?, ulteriori problemi di interoperabilitĂ , il possibile blocco degli investimenti. Il rischio è che il vuoto normativo creato dalla nuova Direttiva non possa essere colmato in maniera rapida e soddisfacente dai nuovi punti di riferimento che le proposte dello Expert Group mirano a creare (una Raccomandazione della Commissione con incorporato Code of Practice, CEN e ETSI per gli standard tecnici, CEN/ Fiscalis per le linee guida, e le best practice nell’impostare i processi e i controlli del sistema di fatturazione elettronica). Il rischio è che un gran numero di imprese, soprattutto le PMI, le Tax Authorities e le PAAA non abbiano la cultura, la forma mentis e l’organizzazione per adeguarsi al nuovo corso delle “best practicesâ€? e delle “guidelinesâ€?. Il rischio è che, passando dalla norma di legge cogente alla liberĂ di scelta e ad una accresciuta contrattualistica privata, aumenti la probabilitĂ di “non conformitĂ â€?, il cui accertamento non è piĂš prevenWLYR PD DIĂ€GDWR DOOD GLVFUH]LRQDOLWj della Tax Authority. Il Mid –Term Report dello Expert Group illustra gli otto principi (vedasi box) ispiratori della riforma, cui si ispira anche la Proposta della Commissione. ANALIZZIAMO PIĂ™ DA VICINO I PRINCIPI GUIDA ‌

In particolare, esaminiamo i principi “piĂš pericolosiâ€? per le conseguenze che ne vogliono trarre i fautori del “liberismo normativo “ e le fanno discendere in termini di indicazioni pratiche, istruzioni per l’uso‌ Nella forma in cui sono espressi, essi sono poco piĂš che degli “sloganâ€? ‌. andrebbero meglio esplicitati e approfonditi, per rendersi conto di tutte le implicazioni della loro attuazione. Prendiamo il primo principio, che, a prima vista, può essere “accattivanteâ€? e condivisibile‌

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â€?Stesso trattamento legale per fatture cartacee ed elettroniche‌â€?. &RVD VLJQLĂ€FD LQ UHDOWj" &RPH SXz essere applicata paritĂ di trattamento a due fattispecie che in comune hanno soltanto il nome, ma sono in realtĂ molto diverse per la natura del “mediumâ€? (carta e elettronico). Non ci sono molte e diverse tecnologie per la creazione, il trasporto e la protezione nel tempo della autenticitĂ e integritĂ del documento cartaceo. All’opposto, il documento elettronico può essere creato, trasportato, protetto e archiviato in N modi diversi, con diversi risultati VRWWR LO SURĂ€OR GHOOD VLFXUH]]D $ testimonianza dell’importanza del problema e della differenza tra i media, il business della sicurezza informatica muove miliardi di euro ogni anno, quello della carta molti di meno. Ăˆ come dire che, poichĂŠ sono ambedue mezzi di trasporto, le biciclette e gli aerei dovrebbero essere regolamentati allo stesso modo‌ Il “riferireâ€? punto a punto il processo della fattura elettronica a quello della fattura manuale è lo stesso errore di chi disegna una procedura informatica sulla falsariga della vecchia procedura manuale‌ Nel nome dello “egual trattamentoâ€? dovremmo rinunciare alle possibilitĂ offerte delle tecnologie ICT per PLJOLRUDUH L FRQWUROOL VHPSOLĂ€FDUH H UHQGHUH PHQR FRVWRVL L SURFHVVL " 5LQXQFLDUH DO SURJUHVVR" Anche le premesse che supportano questo principio mi sembrano sbagliate o per lo meno “ingenueâ€?‌. “La fattura non è un documento ad alto rischio di frodeâ€? ‌. â€?Il requisito dell’autenticitĂ e integritĂ del documento non è importante ... nessuna fattura fraudolenta sarĂ mai pagata perchĂŠ bloccata dai processi di controllo interni delle aziende‌ L’autenticitĂ e integritĂ del documento (dato) originario non richiede protezioni particolari FRPH OD Ă€UPD HOHWWURQLFD SHUFKp YHUUj FHUWLĂ€FDWD GDL FRQWUROOL HIIHWtuati dall’azienda nel processo di acquisizione, registrazione contabile e pagamento‌â€?

´3HU L 7D[ DXGLWRU OD YHULĂ€FD GHOOD ERQWj del processo di fatturazione è molto piĂš LPSRUWDQWH GHOOD ´EOLQGDWXUDÂľ GHL GDWL originaliâ€?. Ho qualche dubbio che le Tax Authority rinuncino all’esame delle fatture e, in questo caso, la presenza di archivi con fatture originali proWHWWH GD Ă€UPD HOHWWURQLFD FRQVHQWH un grande risparmio di energie e di costi, non dovendo riscontrare, almeno in prima battuta, presso entrambi i soggetti l’esistenza di copie identiche del documento. I “liberistiâ€? sembrano escludere la “mala fedeâ€? dei soggetti in campo, la possibilitĂ che il “soggetto passivoâ€? possa avere intenti fraudolenti nei confronti del Fisco e sembrano pensare che non ci sia contrapposizione di interessi tra il Fisco e i soggetti tassabili. 6DQWD LQJHQXLWj GHL SDHVL QRUGLFL" Noi mediterranei siamo piĂš malĂ€GHQWL ÂŤ ´Ă€GDUVL q EHQH PD QRQ Ă€GDUVL q PHJOLRÂľ ÂŤ ´D SHQVDU PDOH si fa peccato, ma spesso ci si azzeccaâ€?. E poi‌ quante sono le imprese, specialmente le PMI, che hanno processi sicuri e documentati, a prova di errore e di frode, anche la ORUR" , GDWL VXOOH IURGL Ă€VFDOL FKH LPSOLFDno la manipolazione di documenti e contabilitĂ nella modalitĂ cartacea ed elettronica non sono di pubblico dominio. La diffusione della fattura elettronica, poi, è ancora cosĂŹ limitata che le statistiche non farebbero testo. Ma è solo questione di tempo ‌ nell’elettronico, i rischi potenziali di frode e di errore sono maggiori ‌ servono buone protezioni, e la Ă€UPD HOHWWURQLFD q LO PLJOLRUH SL sicuro e piĂš semplice strumento Ă€Q¡RUD LQYHQWDWR Un altra considerazione importante a favore della “blindaturaâ€? dei dati originari è la ricerca del massimo grado di “end to end Straight Through Processingâ€? da parte delle “migliori impreseâ€?. Fermo restando che il “contenutoâ€? della fattura sarĂ validato dai controlli interni, esiste una esigenza delle procedure automatizzate di poter acquisire in automatico i dati di input che, appena acquisiti, mo-


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