»MAGAZZINO 18« U ZAJCU

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cancellare, ‘Viva Tito – Viva Stalin’”. “Questa storia è profondamente impressa in tutti noi. Posso solamente dire che queste tristi vicende rappresentano il nostro comune destino, la nostra comune tragedia. Non dobbiamo scordare i crimini di nessun regime, qualsiasi esso sia. Dobbiamo affrontarli per permettere a tutti una convivenza serena e pacifica. Dobbiamo lavorare per conoscerci a vicenda. Lo dobbiamo fare perché condividiamo storia e destini comuni”, ha concluso Goran Moravček.

Predstava »Magazzino 18« Simonea Cristicchija u Rijeci 17. ožujka 2014. La voce del popolo, 18. marzo 2014

| Petar Strčić e Goran Moravček davanti al TNC “Ivan de Zajc”

È stata un’emozione per l’artista romano Simone Cristicchi, il protagonista indiscusso dell’allestimento al Teatro fiumano

Insieme, per convivere in pace e con rispetto Ai margini dello spettacolo «Magazzino 18», abbiamo raggiunto

Goran Moravček, Theodor de Canziani Jakšić e Petar Strčić, tre illustri “Ho vissuto lo spettacolo a Fiume studiosi, per raccogliere le loro dichiarazioni e impressioni a caldo con una grandissima emozione.

storici a confronto Quasi unica - si esprime così Simone Cristicchi, interpellato dopo lo spettacolo -. Quale romano, trovarmi in questo luogo storico, in un teatro davvero magico, è stato veramente incredibile. Quale artista, invece, nell’osservare tutti gli spettatori del teatro in piedi, ad applaudire una storia le cui vicende appartengono allo stesso pubblico, è stata un’emozione intensa. Mi auguro che questa rappresentazione possa essere di conforto a tanti italiani. Spero che tutti abbiano capito il vero spirito di ‘Magazzino 18’, che è quello di procedere insieme, di condividere una convivenza pacifica e rispettosa di tutti. Rendersi conto che questo spettacolo stia avendo grande successo in Italia, significa che la storia, quella degli esuli e dei rimasti, viene esportata nella Madrepatria. Purtroppo l’Italia è un Paese di grande ignoranza storica, di grandi vuoti e di conseguenza di grandi silenzi. ‘Magazzino 18’ sta in qualche modo riempiendo con parole e racconti di vita, l’oblio e le enormi lacune nel pubblico italiano” spiega Simone Cristicchi, che nella tappa fiumana ha voluto citare uno degli eventi più sanguinosi che hanno colpito il popolo croato della regione con il tragico eccidio di Podhum: “Avendo studiato pure questa parte della storia, ho preferito nominare le vittime croate e non quelle slovene che di solito caratterizzano lo spettacolo nella sua abituale trasferta. Spero che questo cambiamento sia stato apprezzato dal pubblico della maggioranza”.

Cultura

martedì 18 marzo 2014

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| Lo storico e accademico Petar Strčić assieme al collega Goran Moravček

I crimini sono crimini e non possono essere giustificati dall’ideologia

una parte e croati e sloveni dall’altra. Bensì è stato uno Lo storico e accademico Petar scontro a livello ideologico. Strčić, primo responsabile Sono poi rimasto colpito dalla dell’Istituto fiumano per le storia di Norma Cossetto, le Scienze storiche e sociali cui tristi vicende le conoscevo dell’Accademia croata delle già da prima. Poco tempo fa ho Scienze e delle Arti (HAZU), visitato il suo luogo natio, Santa sostiene di aver apprezzato lo Domenica, presso Visinada. E lì, spettacolo, nonostante ci siano sul muro di un vecchio casolare, state delle omissioni storiche. è ancora sempre presente la Da rilevare che secondo il scritta, che nessuno ha osato noto accademico, il cognome cancellare, ‘Viva Tito – Viva di Cristicchi possiede in sé la Stalin’”. desinenza “ch”, cosa che rilega “Questa storia è profondamente automaticamente il cantautore impressa in tutti noi. Posso romano al mondo slavo/croato solamente dire che queste (e al cognome Cristich). tristi vicende rappresentano “’Magazzino 18’ è uno il nostro comune destino, spettacolo potente e bello sia la nostra comune tragedia. dal lato artistico sia anche Non dobbiamo scordare i da quello storico scientifico – crimini di nessun regime, esordisce Petar Strčić –. L’attore qualsiasi esso sia. Dobbiamo e autore Simone Cristicchi è affrontarli per permettere a un artista favoloso, capace di tutti una convivenza serena e trasformare un tema difficile pacifica. Dobbiamo lavorare e spiacevole, quale l’esodo per conoscerci a vicenda. con tutte le sue conseguenze, Lo dobbiamo fare perché in qualche cosa di molto condividiamo storia e destini accettabile. Tanto che si può comuni”, ha concluso Goran dire che il pubblico sia stato Moravček. molto appagato dall’intera rappresentazione. Cristicchi ha, indubbiamente, il merito di aver presentato agli spettatori, soprattutto a quelli più giovani, Simone Cristicchi una parte delle tragedie che si

sono consumate lungo le terre dell’Alto Adriatico orientale”. “Tuttavia - ci tiene a sottolineare l’accademico - non posso non rilevare che vi sono presenti diverse grandi omissioni storiche che interessano sia la parte italiana sia quella croata. A partire, innanzitutto, dalla componente numerica, ossia dalla quantità dell’esodo, come anche dalla sua composizione che consisteva di italiani che erano stati insediati durante il ventennio fascista. Imputare l’esodo come un crimine del maresciallo Tito lo considero sbagliato, perché egli stesso era contrario alla migrazione degli italiani, in quanto li considerava come un segmento istruito della popolazione, necessario quindi a risollevare le sorti delle località distrutte dalla guerra. Avrei poi voluto vedere nello spettacolo una maggiore accusa verso gli orripilanti crimini fascisti operati nelle terre dell’Alto Adriatico orientale. I crimini sono crimini e non possono essere giustificati da qualsiasi ideologia o nazionalità”, ha evidenziato Strčić.

È stata| un’emozione per l’artista romano Simone Cristicchi, il protagonista indiscusso dell’allestimento al Teatro fiumano

| Petar Strčić e Goran Moravček davanti al TNC “Ivan de Zajc”


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