PRINTLovers 100

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O,NICE! DESIGN ST UDIO

PRINT LOVERS

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PRINT BUYER |

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S T R A T E G O G R O U P | Via Cassanese, 224 | 20054 Segrate (Milano) | ITALIA | € 14,00


New York City

Milan

Paris

ROTOLITO E NAVA PRESS: CUSTODI DI VALORI E BELLEZZA

Bucharest

Abbiamo intrapreso il cammino verso la certificazione B Corp. Siamo consapevoli che si tratti di una scelta coerente con i principi e ai valori sui quali è costruita la nostra storia imprenditoriale. Siamo un punto di riferimento nell’industry tipografica e nel segmento luxury packaging, perciò custodi di bellezza, valore culturale e storico della carta stampata. E per questo abbiamo aperto il dialogo con clienti e fornitori che insieme a noi saranno impegnati a proteggere il Pianeta, le Persone e la Prosperità di tutte e tutti.

Genève

Abbiamo chiesto all’Intelligenza Artificiale di immaginare un Pianeta futuro e felice, partendo dalle città nelle quali sono presenti le sedi Rotolito e Nava Press (Milano, Parigi, Ginevra, Bucarest, Shangai, Los Angeles, New York).

Los Angeles

Sono opere d’arte o utopie? O forse l’AI ha re-immaginato la nostra stessa speranza e impegno: che donne, uomini e Natura possano un giorno convivere in perfetta armonia.

Shanghai


Un mondo di carta nelle vostre mani Nelle vostre mani c'è molto di più di una semplice rivista. L'edizione attuale di PrintLovers 100 presenta un inserto Magno Volume 115 gsm e Magno Satin 115 gsm per le restanti pagine interne. Provate le emozioni che solo uno stampato sa dare: tatto, olfatto e vista, che in queste pagine richiamano ricordi e profumi, oltre all'eccellente brillantezza cromatica.

Queste carte non si limitano a garantire una qualità di stampa inarrivabile, ma rappresentano anche la sostenibilità per Sappi rispetto alle persone, bio-diversità ed inclusione e alla prosperità del pianeta Visitate il nostro sito web per saperne di più su come Sappi contribuisce a tutto ciò e alla sostenibilità della stampa

scopritelo in prima persona: visitate il sito www.sappi.com per ulteriori informazioni e per richiedere dei campioni. Provate la differenza della stampa sostenibile con Sappi.



D A “ P R I N T B U Y E R ” A “ P R I N T L O V E R S ” : U N A S T O R I A D ’A M O R E I N 1 0 0 P U N TAT E

È UN

grande onore per me presentare il centesimo numero di questa rivista, che in quasi vent’anni di storia è cresciuta, cambiata, si è evoluta insieme all’Industria Grafica Italiana, celebrandone i traguardi e affrontandone insieme i momenti di crisi senza mai smettere di raccontarla a una platea sempre più numerosa e appassionata. Una platea che è, anche lei, cambiata, tanto da non identificarsi più come semplicemente composta da “Print Buyer” – che è ancora il nome ufficiale, quello registrato, della nostra testata – ma da una grande varietà di professionalità tecniche, creative e del marketing accomunate da un sentimento: l’amore per la stampa. Tanto da convincerci, da un certo punto in poi, a presentarci come “PRINTlovers” e adottare una veste grafica sempre più vicina al mondo, costellato di “lovemark”, della moda e del design. Dov’ero io, e dov’eravate voi cento numeri di PRINT Buyer/Lovers fa? Era il 2005: io ero una giovane laureanda in Arti Visive, che di stampa sapeva ben poco se non quanto avesse rivoluzionato la storia stessa della civiltà occidentale, grazie al testo sacro della comunicazione “La galassia Gutenberg – nascita dell’uomo tipografico” di Marshall McLuhan. Non sospettavo che 12 anni dopo – era il 2017 – sarei stata catapultata con tutte le scarpe in questo mondo straordinario ricco di storie da raccontare. E proprio “c’è tutto un mondo” è l’espressione che uso ancora oggi quando parlo, con chi non la conosce dall’interno, della complessità dell’industria grafica, delle sue ramificazioni, dell’altissimo livello tecnologico e di competenza umana, di creatività, intuito e sapere imprenditoriale che serve per mandarla avanti. Un’industria indispensabile, il cui lavoro si riverbera nelle vite quotidiane di ciascuno di noi, e senza la quale il mondo sarebbe una specie di scialba distopia dell’incomunicabilità. Voi, ecco, probabilmente 100 numeri fa sapevate già tutto quello (e molto di più) che io ho, nel mio piccolo, imparato da voi in questi ultimi anni. Avrete conosciuto, quindi, le persone che hanno fatto nascere la rivista da una costola de Il Poligrafico come risposta a un’esigenza che veniva dal mercato, quelle che l’hanno coordinata e che hanno scritto tutte le sue pagine, creando un punto di riferimento che, ancora oggi, non ha eguali nella stampa di settore. O magari, se siete più giovani di me, non avevate ancora idea di cosa fare da grandi e ora siete qui, PRINTlovers pure voi. Che ci foste già oppure no, voglio ricordare il primissimo editoriale, che esordiva così: «Benvenuti al cospetto del primo numero di Print Buyer, la rivista – unica del suo genere nel nostro Paese – che vuole legare (meglio: collegare) il mondo delle industrie grafiche a quello dei suoi clienti». Una dichiarazione d’intenti che non solo non è mai venuta meno, ma che si è dimostrata essenziale per dare un nuovo linguaggio, nato dalla fusione tra tecnica e creatività, a questo mondo. Oggi, con questo numero speciale, rinnoviamo l’impegno con lo stesso entusiasmo degli inizi e una gran voglia di nuove storie, ringraziandovi di esserci stati fin qui e con la fiducia di ritrovarvi anche domani. Con tutto l’amore per la stampa del mondo.

L ' E D I T O R I A L E

di M I C H E L A

P I B I R I

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Le famiglie della stampa

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D I VA L E R I A SA N N A

Sostenibilità chiama, industria della stampa risponde

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DI SARA MONTI

Le imprese familiari al centro dell’economia italiana: l’industria grafica non fa eccezione.

Editoria, il futuro è adesso

Una ricerca di Ayming e Centro Studi Printing racconta la transizione verso la sostenibilità.

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Commercial, la voce del brand

DI ANNA APREA

DI ENRICO BARBOGLIO

Dopo anni di difficoltà, il settore mostra segni di ripresa: la filiera reagisce, si ingegna e ridisegna.

Volantini, cataloghi e business communication: il futuro di stampa commerciale e mailing.

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EDITORIALE di Michela Pibiri Una storia d’amore in 100 puntate

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MILESTONE NELL’EDITORIA Conosciamo le aziende chiave del settore

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MILESTONE NELLE ETICHETTE Conosciamo le aziende chiave del settore

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COM'È FATTO PRINTLOVERS #100 La copertina, il poster e gli sticker

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GRANDANGOLO L’agenda ‘24 di Manifattura del Seveso

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MILESTONE NEL PACKAGING Conosciamo le aziende chiave del settore

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STORIE DI PERSONE Quattro aziende raccontano i loro esordi

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GRANDANGOLO Il calendario Epson

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MILESTONE NEL TEXTILE, WIDE FORMAT E DECORATIVE Conosciamo le aziende chiave del settore

STORIE DI B CORP Il cambiamento positivo parte dalle aziende

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MILESTONE NEL COMMERCIAL Conosciamo le aziende chiave del settore

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PERCORSI DI SOSTENIBILITÀ La nobilitazione sostenibile di Luxoro

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GRANDANGOLO Il calendario Grafical

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GRANDANGOLO The Storyteller di Archè

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GRANDANGOLO Sappi presenta Parade Label

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GRANDANGOLO Polyedra soddisfa nicchie diversificate

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ABBIAMO PARLATO DI Persone e aziende citate in questo numero

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Etichette. Stampa, incolla, esprimi

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DI MICHELA PIBIRI

Lo stato dell’arte del mondo dell’etichette per tutti i settori in una conversazione con GIPEA.

Packaging, i magnifici tre

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D I R O B E R TA R A G O N A

Flessibile, cartoncino teso e cartone ondulato: facciamo il punto con Giflex, GIFCO e GIFASP.

Stampa, supporti, nobilitazioni

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D I LO R E N Z O C A P I TA N I

Ingegno e rivoluzioni nel nostro modo di comunicare: una prospettiva storica.

Inchiostro e filo

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D I C AT E R I N A P U C C I

I cambiamenti epocali della stampa tessile tra tecnologie digitali e nuovi materiali.

Idee di grande impatto

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D I C AT E R I N A P U C C I

Il wide format per la comunicazione e gli allestimenti è uno dei settori più stimolanti del printing.

Oltre la carta: dove osa l’industrial printing D I C AT E R I N A P U C C I

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Facciamo il punto sulla stampa sui più svariati supporti utilizzata per scopi estetici e decorativi. PRINT BUYER NUMERO 100/2023

DIRETTORE RESPONSABILE Enrico Barboglio

ART DIRECTOR Stefano Torregrossa › onicedesign.it

REA MILANO 1190227 Aut. Trib. Milano n. 706 | 11/10/2004

COORDINAMENTO EDITORIALE Michela Pibiri michela.pibiri@strategogroup.net

PRINTLOVERS www.printlovers.net redazione@printlovers.net

HANNO COLLABORATO Anna Aprea, Sara Bonini, Lorenzo Capitani, Francesca Maggiora, Sara Monti, Caterina Pucci, Roberta Ragona, Valeria Sanna

STRATEGO GROUP srl Via Cassanese 224, 20054 Segrate (MI) amministrazione@strategogroup.net

STAMPA PRESSUP – Nepi (VT) CARTA Sappi Magno Volume 115 gsm (pag. 3-18) Sappi Magno Satin 115 gsm (pag. 19-122)

TRADUZIONI Philip Sanders – The Language Switch

PUBBLICITÀ Deborah Ferrari | t. +39 389 9004599 › deborah.ferrari@strategogroup.net Segreteria pubblicità › brando.zuliani@strategogroup.net

ABBONAMENTI T. + 39 02 49534500 | F. +39 02 26951006 abbonamenti@strategogroup.net Annuale 60 euro – Bonifico bancario a STRATEGO GROUP srl IBAN: IT70 C034 4020 6000 0000 0264 200

Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli Autori. Dati e caratteristiche tecniche sono generalmente forniti dalle Case costruttrici, non sono comunque tassativi e possono essere soggetti a rettifiche in qualunque momento. Tutti i diritti sono riservati. Notizie e articoli possono essere riprodotti solo a seguito di autorizzazione dell’editore e comunque sempre citando la fonte. Testi e fotografie, qualora non espressamente richiesto all’atto dell’invio, non vengono restituiti. Desideriamo informarLa che il D.Lgs. 196/03 (Testo Unico Privacy) prevede la tutela di ogni dato personale e sensibile. Il trattamento dei Suoi dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e della Sua riservatezza. Ai sensi dell’art. 13 del Testo Unico, Le forniamo quindi le seguenti informazioni: il trattamento che intendiamo effettuare verrà svolto per fini contrattuali, gestionali, statistici, commerciali, di marketing; il trattamento, che comprende le operazioni di raccolta, consultazione, elaborazione, raffronto, interconnessione, comunicazione e/o diffusione si compirà nel modo seguente: archiviazione su supporto cartaceo e archiviazione informatizzata su personal computer. Il titolare dei dati è: Stratego Group srl nella persona del Rappresentante Legale. Il responsabile del trattamento dei dati è: Enrico Barboglio [enrico.barboglio@strategogroup.net, via Cassanese 224, Segrate MI, T. 02.49534500]. Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi per far valere i Suoi diritti così come previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/03.


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STAMPA E NOBILITAZIONE COPERTINA

Creatività e qualità da sempre sono le caratteristiche che contraddistinguono Nava Press e che hanno contribuito a consolidarne l’eccellenza nel settore delle arti grafiche. Dal 1922, anno della sua fondazione, Nava Press ha visto una crescita costante diventando un punto di riferimento, a livello internazionale, per i più importanti marchi del lusso, della moda e del design che affidano al prodotto stampato la loro immagine. Questo risultato è stato ottenuto coniugando i valori tipici della grande tradizione tipografica italiana con la ricerca, l’innovazione tecnologica e un servizio in grado di offrire alla clientela più esigente una perfetta qualità di stampa con tempi rapidi di esecuzione. È questa l’avvincente sfida che Nava Press si è posta e che è riuscita a vincere, come dimostrano i prestigiosi clienti che, alla ricerca dell’eccellenza, affidano a Nava Press la produzione di brochure, cataloghi, inviti, libri, riviste e prodotti di packaging. Dalle prime fasi di realizzazione di ogni prodotto, un team di tecnici esperti assiste il cliente, aiutandolo nella scelta delle migliori tecniche di stampa, supporti e confezionamento. Da luglio 2014 Nava Press è parte del Gruppo Rotolito. C www.navapress.com 8

CARTA COPERTINA E CARTA AUTOADESIVA STICKER Dal 1888 Fedrigoni significa eccellenza nella produzione di carte speciali. Il Gruppo è tra i maggiori player in Europa nella produzione e vendita di diverse tipologie di carta ad alto valore aggiunto per packaging e grafica, e di prodotti autoadesivi per l’etichettatura. Con circa 5.000 dipendenti tra Italia e sedi estere e 25.000 referenze in catalogo, il Gruppo vende e distribuisce in 132 Paesi nel mondo. A Fedrigoni fanno capo nella divisione paper myCordenons e lo storico marchio Fabriano, con oltre 750 anni di storia, e, nella divisione Self-Adhesives, Arconvert e Ritrama, che hanno portato il Gruppo a divenire terzo player globale nel mondo pressure sensitive labels. C www.fedrigoni.com


Le copertine sono prodotte da Nava Press utilizzando tecniche di stampa digitale con dato variabile e stampa a caldo. Il primo passaggio di stampa è digitale a 4 colori con HP Indigo 15K: in prima di copertina sono presenti 100 soggetti differenti realizzati ciascuno con una tiratura di 70 copie per arrivare alla tiratura complessiva di 7.000 copie. La HP Indigo 15K è una macchina ad altissima produttività (3450 fogli l’ora 4/0, 4600 fogli l’ora in EPM 3/0, 1725 fogli l’ora 4/4, 4600 fogli l’ora 1/1 monocromia) ed elevata qualità di stampa, adatta a ogni esigenza per la sua versatilità nella stampa a foglio. Successivamente è stata realizzata la stampa a caldo uguale per tutte le copertine utilizzando 3 differenti foil e 3 differenti cliché. ress 422A57 Hot Foil Orop argento con il olografico utilizzato 422A57 è un fo s orizzontale, ar ll pi ni mi effetto Lovers, del della scritta per la stampa profondità a grafica, dona ll de e 0 10 numero e disegno e al particolar ie az gr o nt e movime . ata luminosità alla sua elev

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COLORE A CALDO COPERTINA

TECNOLOGIA DIGITALE

Oropress, fondata nel 1952, si è affermata nel mercato italiano e internazionale grazie alla sua ampia gamma di soluzioni per la nobilitazione dello stampato in svariati settori industriali tra i quali editoria, etichette, packaging, automotive, cosmetica, moda e sicurezza. Le risorse di Oropress offrono il proprio know-how tecnico e le competenze acquisite in settant’anni di attività fornendo la massima collaborazione al cliente, dalla fase progettuale creativa fino alla produzione stessa, proponendo materiali idonei a ogni supporto e soluzioni di stampa personalizzate. Investendo nella continua ricerca, Oropress mette a disposizione della propria clientela soluzioni di trasferimento sempre innovative e diversificate adatte a molteplici tipologie di applicazioni, quali stampa a caldo e a freddo, film per laminazione e stampa digitale, transfer personalizzati e non, silk foil. C www.oropress.it

Fondata nel 1939, HP dispone di una gamma completa di sistemi di stampa per il mondo consumer e business, che spaziano dalle stampanti office alle stampanti digitali ad alti volumi, rivolgendosi sia agli uffici sia agli stampatori, che grazie ai sistemi HP sono in grado di realizzare molteplici applicazioni per i settori del commercial printing, dell’out-of-home, dell’interior decoration, dell’industrial printing. Con sede a Milano, HP Italia è la filiale nazionale del gruppo, attiva sia con la propria struttura operativa sia grazie a distributori e rivenditori autorizzati sull’intero territorio italiano. C www.hp.com/go/graphicarts 9


IL POSTER bianca e volta, è stato Il poster, stampato in stampa offest n co a fic ra ig ar V da realizzato ri per un risultato lo o c 8 a V -U H digitale datura. In seguito ci lu di o ad gr to al un brillante e a sola facciata, un su o at lit bi no o at st il poster è ltra 6000 HD e U ix od Sc n co le ta gi prima in di ata effettuata una st è o, gi ag ss pa o m ti poi, come ul ing. La nobilitazione ss bo em ite am tr o ld stampa a ca agini gioca tra i m im e ri lo co di to er di questo conc tutte sa. Sul retro, riporta ro l de e o ss ro l de ni to eri di i primi 100 num e d e in rt e p o c le PRINTLovers. hé h+m con N® Pink e clic ampa a caldo Luxoro LUMAFI rale, è una st nt ce sa ne ro gi ma un im , nk MAFIN® Pi Il numero 100, ll’effetto LU de a a, is nz nc re oi pa cr as tr struttura mi una peculiare cco e che presenta ungendo un to gi ag do on molto brillant sf di ca afi è di gr o la is edere microinc lascia intrav gn. Il clichè si de al do ci to lu di metallizza hlich Italia. mü + er er hind stampati ® Red ’immagine sono Luxoro SCODIX ti rossi nell en em ne el io i az tr ic al pl to all’ap Tutti gli izzato dedica ll sso ta ro me un o ev di li a con un ri ampa risult st La d. Re ® SCODIX digitale, lo ile. tt ta e o intens CARTA POSTER Due Emme Pack nasce nel 1990 posizionandosi immediatamente tra le eccellenze del settore cartario fornendo supporto alle cartiere per le operazioni di taglio da bobina a foglio e di impacco di ogni tipologia, formato e grammatura di carta. Oggi, con la sua sede a S. Giovanni in Persiceto (BO) si pone come partner strategico per i suoi clienti: dinamica, efficiente nelle fasi del processo produttivo, tempestiva nell’evasione degli ordini entro le 72/96 ore e sempre attenta a garantire un risparmio grazie all’ottimizzazione del formato e alla massima attenzione al contenimento degli sprechi. Due Emme Pack si distingue anche per l’attenzione all’eco-sostenibilità e al rispetto di rigorosi standard nell’impiego di materie prime controllate. C www.dueemmepack.it

NOBILITAZIONI POSTER E STICKER Luxoro è partner esclusivo in Italia del Gruppo KURZ, player mondiale e punto di riferimento nella produzione di attrezzature e tecnologie per la stampa a caldo, a freddo e digitale. Attraverso le sue ispirazioni, Luxoro vuole diffondere un nuovo modo di pensare il packaging e l’immagine dei brand, soluzioni di nobilitazioni inedite e materiali di altissima qualità studiati per design unici. Che si tratti di packaging, etichette, editoria, alta sicurezza, cosmetica, automotive, elettrodomestici o moda, le proposte dedicate alla nobilitazione sono sempre all’avanguardia e sorprendenti. Grazie a rigorose politiche aziendali volte alla sostenibilità ambientale, Luxoro è da tempo una realtà a energia 100% rinnovabile e sostenitore WWF nel progetto di tutela e sostenibilità per fauna e ambiente. C www.luxoro.it 10

STAMPA E NOBILITAZIONE POSTER Varigrafica opera nel settore delle Arti Tipografiche da oltre 50 anni, e oggi si posiziona come azienda leader a livello nazionale, grazie all’esperienza e il know-how si propone con lo stesso carattere distintivo verso i mercati internazionali. Affidabilità e qualità sono divenute sempre più parole chiave, grazie alla passione presente nella proprietà e nei collaboratori; passione che supporta ed è supportata da uno straordinario parco macchine dalla prestampa alla finitura. Al centro del processo di produzione vengono posti prodotto e cliente così da sottolineare sì la qualità e le caratteristiche tecnologiche all’avanguardia, ma soprattutto l’aspetto tipico del Made in Italy: regalare un’esperienza sartoriale dove il prodotto è ideato e creato su misura ricercando soluzioni sempre nuove per rispondere alle mutevoli richieste del mercato. C www.varigrafica.com


GLI STICKER Luxoro LIGHT LINE® SB ABALON E SELECT Tutti gli stic ker che omaggiano il nu mero 100 sono stati nobi litati a caldo con un ol ografico della linea LI GHT LINE®, ovvero SB ABAL ONE SELECT. L’effetto crea un gioco cangiante sui toni dell’arcobalen o che oltre ad aggiungere un tocco di luminosità regala un gioco visivo mo lto vivace. La stampa dell ’effetto a caldo è molto precisa sia sui pieni che sui piccoli dettagli grazie al perfetto risultato del cliché di hinderer + mühl ich Italia.

Fedrigoni Self-Adhesives Cotone Essenza Ultra WS FSC™ Cotone Essenza è la nuova recente aggiunta nella gamma di carte autoadesive tra le più apprezzate nel settore del packaging di lusso. Una carta di pura cellulosa sbiancata senza l’uso di cloro, certificata FSC. Arricchita con il 5% di fibre naturali di cotone, marcata a feltro e sottoposta a trattamento ULTRA WS, questa carta garantisce un look premium e performance eccellenti anche in condizioni di umidità.

La Commerciale ha realizzato i fogli di sticker, stampati a bobina in digitale con HP Indigo 6K, scelta ideale sia per un risultato di qualità e dai colori sgargianti grazie alla quadricromia a cui si è aggiunto l’uso dei colori speciali HP Green e Orange, sia per una questione di sostenibilità, in quanto con pochi metri è stato possibile concludere l’avviamento. A seguire la bobina stampata è stata nobilitata con una ABG Digicon S3, sfruttando la sezione del Big Foot per stampare a caldo il colore SB ABALONE SELECT di Luxoro e avere sufficiente pressione per poter fare risaltare tutti i dettagli grazie al punzone in ottone. Infine la bobina è stata tagliata a fogli in formato per diventare un inserto. GardaPat13 Bianka 150 g/m2 È una carta patinata bianca pura dalla superficie vellutata ad alto spessore che garantisce una resa del 40% superiore rispetto a una normale patinata.

STAMPA E NOBILITAZIONE STICKER Fondata nel 1945 ad Alba da Cesare Artuffo, La Commerciale è un’industria grafica con oltre settant’anni di esperienza e una tradizione trasmessa attraverso quattro generazioni, specializzata nella stampa di etichette in bobina dall’alto valore aggiunto. Alla velocità e ai volumi di capacità industriale, ha imparato nel corso della sua lunga storia a coniugare la cura artigianale, la ricerca dei materiali, la serietà dei controlli e delle verifiche, la qualità di un lavoro pronto a regalare la più intensa delle emozioni: l’eleganza del dettaglio. C www.lacommerciale.it 11


S T O R I E

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P E R S O N E

Le imprese familiari, oggi come ieri, rappresentano uno dei capisaldi del sistema economico italiano. Si può dire che il Made in Italy stesso, come concetto e come suggestione, porti con sé l’idea di attività di famiglia, tramandata e perfezionata nell’arco delle generazioni con cura, creatività e passione. L’Industria grafica del nostro Paese non fa eccezione. 12

di V A L E R I A

Le aziende familiari italiane, oltre che per il loro modello, si distinguono anche per la loro longevità: tra le 100 aziende più antiche al mondo 15 sono italiane e, tra queste, cinque hanno una storia plurisecolare e sono tra le dieci imprese familiari più antiche del mondo ancora in attività. Nel tempo questo modello di impresa è stato anche oggetto di revisione critica, soprattutto in merito a una minore attitudine al rischio e una crescita più contenuta nelle acquisizioni; questi argomenti, però, sembrano smentiti dai fatti, che raccontano il successo di queste aziende.

SAN N A

Secondo l’ultimo report dell’osservatorio AUB (AIDAF, UniCredit, Università Bocconi, del 15 dicembre 2023) in Italia le imprese familiari con un fatturato superiore a 20 milioni di Euro rappresentano il 65% del totale delle imprese dello stesso livello. Nel 2021 il tasso di crescita delle aziende familiari è stato superiore a quello delle aziende non familiari. Durante la crisi pandemica le aziende familiari hanno subìto una diminuzione del fatturato simile a quella delle aziende non familiari, ma nel 2021 hanno registrato un rimbalzo superiore. A questo aumento di afflusso si


S T O R I E

accompagna la crescita dell’occupazione, particolarmente rilevante per le imprese familiari che registrano un delta 2019-2021 di +3,8%. Queste convergenze hanno consentito una riduzione del rapporto di indebitamento del 20% rispetto al 2019, una decrescita ben superiore a quella delle aziende con altri assetti. Le aziende a proprietà e gestione familiare sono cresciute più delle altre, hanno creato più occupazione e hanno un rapporto di indebitamento più basso. Le famiglie della stampa In questa arena si muovono le imprese familiari del mercato della stampa e della produzione cartotecnica e grafica, un dinamico e variegato gruppo di aziende che contribuisce in modo decisivo all’eccellenza di quel Made in Italy di tradizione familiare tanto amato e cercato nel mondo. Hanno storie affascinanti spesso legate a una coraggiosa conversione da attività artigianale a vera e propria industria, con antenati dallo spirito pionieristico, capaci di trasformare le loro botteghe e il loro lavoro manuale in linee di produzione e macchinari che hanno fatto la storia dell’invenzione ingegneristica. In questo campo creatività, ingegno tecnico e pulsione artistica si incontrano in un contesto che oggi si

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muove fra innovazione tecnologica hi-end e nuove sperimentazioni estetiche; le grandi capacità e competenze delle aziende italiane hanno permesso alle famiglie imprenditoriali di mantenere saldamente il controllo delle loro attività e di accompagnare alla crescita economica grandi slanci di rinnovamento.

Le grandi capacità e competenze delle aziende italiane hanno permesso alle famiglie imprenditoriali di mantenere saldamente il controllo delle loro attività

Secondo un recente report di settore di AUB, l’incidenza delle aziende familiari nel mercato carta e stampa è estremamente rilevante, superiore rispetto alla media nazionale riscontrata dall’Osservatorio, arrivando al 75,2% delle aziende di riferimento. Le più longeve sono in attività nel contesto industriale da più di un secolo e hanno superato grandi sfide di ristrutturazione, a partire dagli enormi balzi in avanti delle tecnologie; queste realtà hanno saputo crescere e rimanere solide reinventandosi costantemente, trasformandosi da officine di produzione puramente meccaniche in veri e propri templi in guanti bianchi della più raffinata tecnologia digitale. Tradizione e innovazione, generazioni in movimento Il concetto di famiglia e il modello che rappresenta sono inestricabilmente legati all’idea di tradizione, della cosa che si tramanda, che si

P E R S O N E

trasmette, che viene in qualche modo conservata dalle generazioni successive. Questo sembra porre in contraddizione l’idea di impresa di famiglia con quella di innovazione, ma la realtà può essere diversa. La dinamica della discendenza familiare nella gestione aziendale può favorire un passaggio generazionale più naturale e fluido di quanto avvenga in contesti diversi, valorizzando la naturale attitudine all’innovazione delle generazioni più giovani. Nonostante si registri ancora una certa resistenza da parte delle imprese familiari italiane a cedere il comando alle nuove generazioni – l’Osservatorio sulle imprese di SDA Bocconi segnala che il 28% delle imprese italiane vede ancora al comando un imprenditore ultra settantenne, una azienda su tre nel settore carta e stampa secondo il focus-report di AUB – le aziende che hanno saputo abbandonare queste resistenze ne hanno tratto grandi vantaggi. Quando i figli abbracciano la vocazione di famiglia iniziano subito il loro percorso di formazione e di affiancamento, trovandosi ben presto pronti a intraprendere i primi passi in azienda. Questo permette di immettere nuove generazioni di manager e di imprenditori nella struttura aziendale prima e meglio di

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S T O R I E

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quanto avvenga in ambiti di assetto diverso, con tutti i vantaggi in termini di sguardo rivolto al futuro e al cambiamento, sensibilità ecologica, competenze nelle nuove tecnologie e nelle nuove strategie di management e di produzione. In ambito carta e stampa le nuove generazioni rappresentano ancora una minoranza nei CdA – circa il 7% delle aziende associate ad Assografici registra presenze di età inferiore ai 40 anni nei board – ma se

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e gestionali; alla costante ricerca di nuove forme di comunicazione, nuovi orizzonti, nuovi mercati. Donne al comando Nel Gennaio 2023, per la prima volta nei 68 anni di storia della famosa classifica delle 500 più importanti aziende del mondo compilata dalla rivista Fortune, quelle guidate da donne hanno finalmente superato il 10%; un record importante, ma un numero decisamente ancora troppo basso.

Nel Gennaio 2023, per la prima volta nei 68 anni di storia della famosa classifica delle 500 più importanti aziende del mondo compilata dalla rivista Fortune, quelle guidate da donne hanno finalmente superato il 10% stringiamo il fuoco sulle imprese familiari AUB riferisce che fra le aziende di minori dimensioni del settore circa due su 10 hanno almeno un consigliere con meno di 40 anni, dato che sale a circa tre su 10 nelle aziende con fatturato superiore ai 50 milioni. Queste nuove leve sono in prima linea nel portare avanti vere e proprie rivoluzioni, di digitalizzazione, di ristrutturazione, di ricerca e sviluppo in tutti gli ambiti tecnici

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Se guardiamo alle imprese familiari, però, ci accorgiamo che lo scenario trasmette un certo ottimismo. In Italia in particolare, un report della sezione Anti-Discriminazione e Cultura delle Differenze dell’Università degli Studi di Napoli Federico II dice che la presenza delle donne nelle family firm è più alta rispetto alle imprese di natura non familiare, dato confermato da uno studio del 2020 dell’università di Brescia che ribadi-

sce una generale prevalenza di donne nei CdA delle imprese familiari pari a circa il 18% contro circa il 14% delle non familiari. Inoltre nel 40% delle imprese familiari è presente almeno una donna nel board contro il 36% delle imprese non familiari. Con riferimento alle donne che ricoprono il ruolo di CEO, si registra una presenza percentuale di donne del 9%, superiore di un punto a quella delle aziende di diverso assetto. È vero che a favorire questa maggiore facilità per le donne a ricoprire posizioni di potere nelle aziende a conduzione familiare è spesso il particolare processo di selezione, che privilegia sempre l’esigenza di mantenere nelle posizioni di comando figure appartenenti alla famiglia, ma le donne che hanno potuto approfittare di questa occasione hanno saputo distinguersi per una governance di successo, che garantisce allo stesso tempo stabilità e una spiccata proiezione al cambiamento. Secondo l’indagine intrapresa da Sda Bocconi in collaborazione con Lazard e Linklaters “L’ownership al femminile – Verso la parità di genere nel controllo delle grandi imprese italiane” che ha analizzato tre tipologie di imprese familiari – le non quotate con ricavi sopra i 100 milioni, le quotate sul mercato principale e le piccole e medie imprese quotate su Euronext Growth Milan

– il tasso di indebitamento medio tra il 2012 e il 2019 si è ridotto maggiormente nelle aziende a governance femminile e i ricavi sono cresciuti dell’1,8% all’anno, mentre per quelle in cui prevale il management degli uomini il dato si attesta su un +1,6% annuale. Il mondo della stampa, con la sua vocazione tecnologica e ingegneristica, tradizionalmente campi di studio riservati ai maschi, è storicamente un contesto in cui la presenza delle donne ha faticato a esprimersi, ma, di nuovo, osserviamo che il mondo delle imprese familiari di questo mercato è più dinamico anche in questo senso e la tendenza a conservare una leadership maschile ha iniziato a incrinarsi già da tempo, con alcune presenze femminili ormai storiche. Soprattutto è notevole il dato relativo alle piccole e medie imprese familiari del settore, che vede il 39% delle aziende con almeno il 33% di membri femminili nei CdA, un dato appena superiore alla media nazionale, che dimostra la volontà di queste aziende di aprirsi a nuove visioni e nuove strategie, continuando a essere portatrici allo stesso tempo di grandi tradizioni e grandi cambiamenti. Fonti: Harvard Business Review XIV Osservatorio AUB AIDAF UniNapoli e UniBrescia Sda Bocconi


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Sergio D’Auria la storia della tipografia tra musica e arti figurative

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na storia di impresa tutta italiana, costruita sul coraggio, passione, capacità di visione e cultura del bello. Contrabbassista jazz di successo, Sergio D’Auria si avvicina alla musica da giovanissimo. A 16 anni fonda un quintetto e dopo solo due anni ha già costituito il primo jazz club del Piceno. Talentuoso e ambizioso, viene presto scritturato da un’orchestra professionista e inizia a viaggiare nei migliori club d’Europa. All’età di 30 anni torna ad Ascoli Piceno per amore di Rita, che diventerà la donna della sua vita, trasferendo la sua sensibilità artistica dalla composizione musicale a quella tipografica. Così nel 1966 rileva un’antica stamperia artigiana nel cuore della città, la Tipografia Camerale Luigi Cardi, fondata nel 1849, che diventa Tipografia D’Auria. Da subito la nuova avventura imprenditoriale si distingue per capacità organizzativa, creatività e instancabile ossessione per la qualità. Nel 1969 Sergio fonda l’associazione culturale Otto G insieme ad amici pittori, dando vita a importanti iniziative tra cui varie mostre e due biennali nazionali. In quel momento storico l’assenza di agenzie creative e studi grafici rende la tipografia il laboratorio creativo in cui si sperimentano linguaggi visivi. Gradualmente accanto ai tavoli di composizione tipografica prendono vita il primo

reparto di prestampa, ingranditori, camere oscure per la produzione di pellicole, lastre e macchine da stampa offset. La progettazione grafica abbraccia ora la fotografia, il disegno e la composizione tipografica. Nasce la Grafiche D’Auria e inizia una fase di investimenti coraggiosi che introducono tecnologie di stampa evolute e un’organizzazione industriale dei processi creativi, trainati da un’innata capacità autoriale. Si sperimentano linguaggi e supporti grafici, maturano forme espressive evolute e si integrano nel processo produttivo anche le fasi di legatoria. Nel 1980 viene inaugurata la D’Auria Editrice, che produce collane di libri con stampa di alta qualità, carte di pregio, formati caratterizzanti e moderni linguaggi grafici. Nel 1991 la Grafiche D’Auria inaugura il primo stabilimento industriale disegnato dalla raffinata mano dell’architetto Sandro D’Auria, fratello di Sergio. Nello stesso anno avvicina l’azienda anche il primogenito Cristiano, che introduce una visione d’impresa aperta a nuovi orizzonti. Viene costituita l’azienda cartotecnica Royal Box e l’affiancamento del packaging all’editoria di pregio apre una nuova scena del percorso imprenditoriale. Viene inoltre avviata la produzione di stampa commerciale di alta tiratura con importanti investimenti in tecnologie roto-offset. La Grafiche

D’Auria diventa D’Auria Printing. Nel 2003 viene inaugurato il nuovo stabilimento di 13000 mq: un raffinato scrigno di cristallo, metallo e cemento che racchiude tutti i processi della moderna industria grafica e che verrà affiancata nel 2017 da altre due unità produttive in Albania create con la stessa filosofia aziendale. D’Auria si afferma come una delle industrie grafiche di riferimento sul piano nazionale, in grado di proporre alla clientela più esigente un modello di laboratorio industriale che si distingue per qualità, efficienza, flessibilità, attenzione ambientale. In una storia d’impresa tessuta tra musica e arti visive, il primo stabilimento industriale ospita oggi la sede del Cotton Club, autorevole jazz club sulla scena nazionale, oltre a un centro di sperimentazione musicale guidato dal secondogenito Emiliano. Dopo 50 anni di passione imprenditoriale Sergio riprende la via della musica, instancabile amore di tutta la vita, fino alla sua scomparsa il 29 aprile 2021 all’età di 85 anni. Coraggio, cultura, determinazione e una sana dose di incoscienza sono l’eredità di un autore carismatico che ha disseminato ambizione e cultura del fare, creando le fondamenta di un progetto di impresa capace di accettare le moderne sfide delle nuove economie globalizzate. www.dauriagroup.com 15


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Erredue, 50 luminosi anni in famiglia

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a appena festeggiato in grande i suoi primi 50 anni Erredue, azienda di Cirimido, provincia di Como, specializzata in packaging d’alta gamma. Tutto è cominciato nel 1973 dall’idea di due soci provenienti dall’Europrint, azienda di stampa del Comasco, che hanno dato alla nuova realtà un nome composto dalle loro iniziali. Oggi Erredue è rappresentata da uno solo dei due fondatori che ha creduto e sostenuto la crescita dell’azienda, Angelo Radice. Nato nel 1945, figlio di un panettiere, Angelo Radice ha conseguito gli studi di ragioneria, iniziando la sua esperienza lavorativa nel 1966 in Maspero & Fontana, azienda leader nella stampa tipografica di quegli anni. È lì che conosce e s’innamora dei processi di stampa, costituendo nel 1968, insieme ad altri 3 soci l’Europrint. È un’esperienza breve che si evolverà con l’uscita dalla società dei due soci che fonderanno Erredue, spinti dalla voglia di specializzarsi in quelle prime nobilitazioni che si affacciavano sul mondo della stampa, e che collaboreranno fino al 2000, anno in cui Radice rileva il 100% della società. Erredue ha potuto contare sempre su persone che hanno abbracciato la filosofia “del non accontentarsi” e che hanno vissuto l’azienda con

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grande coinvolgimento personale. Tante persone assunte da giovanissime e salutate con i meritati pensionamenti, persone che hanno fatto la storia in modi diversi e che ancora oggi sposano una mentalità dinamica. A partire da Marco, storico responsabile del reparto stampa, il primo a cercare sempre qualche azzardo nelle tecniche di stampa, passando per Clara, diventata un riferimento per l’ufficio tecnico, e Gianni, l’account mai domo anche al sabato mattina. Ma anche Laura, Adriano, Gio, Luca. Persone che hanno vissuto buona parte dei cinquant’anni di Erredue, in tutte le sue trasformazioni. Oggi in Erredue lavora la seconda generazione, composta da Paolo e Francesca, coinvolti in ruoli diversi. Paolo è responsabile di produzione e ricerca e sviluppo, Francesca è responsabile della prestampa e della comunicazione aziendale. Credere che “tutto è possibile” è il principale approccio della seconda generazione, sulle orme del fondatore. E grazie a questo spirito è stato possibile raggiungere risultati innovativi, come i primi drip off realizzati negli anni 2000 e il nuovo Moon Foil messo a punto nel 2020, col quale si è riusciti

nell’applicazione del cold foil anche su supporti naturali, ritenuto da sempre un limite tecnico invalicabile e da cui è poi scaturito il marchio registrato. Il tutto grazie alla curiosità e alla voglia di mettersi in gioco di tutto il team di Erredue, pronto a dare supporto agli azzardi creativi che spesso scaturiscono dalle idee. Oggi in Erredue operano 23 persone tra uffici e reparti produttivi. E proprio durante la festa per i 50 anni dell’azienda è emersa una considerazione significativa: “Essere un dipendente di Erredue non è una cosa semplice”. Lo si diceva in un contesto in cui si stava elogiando lo spirito di squadra. Perché essere gruppo non è una cosa scontata né semplice, e più si cresce più diventa difficile mantenere uno spirito di coesione genuino. Il merito di Erredue è quello di aver generato, anche tramite qualche fallimento come è giusto che sia, un gruppo in grado di aiutarsi, in cui cercare di primeggiare a discapito dell’altro non genera alcun vantaggio, in cui l’errore non viene nascosto ma messo al centro di nuove domande, consapevoli che la soddisfazione di condividere un traguardo è qualcosa che rimane impressa nella mente e nel cuore di tutti. www.erredue1973.com


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Fustelgrafica, tre generazioni di imprenditori e un team sempre in crescita per etichette d’eccellenza

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ustelgrafica è presente sul mercato della stampa di etichette da 58 anni, da quando, nel 1966, il padre dell’attuale CEO Stefano Carresi insieme a un altro socio fondò a Firenze una propria azienda con l’Intento di produrre etichette in carta e colla rivolte al mercato enologico e olivicolo. Negli anni del boom economico italiano, l’esperienza da operai specializzati nel settore tipografico e l’aspirazione a un lavoro autonomo e indipendente spinsero i due fondatori a cimentarsi in una nuova avventura imprenditoriale. Da allora l’azienda è cresciuta anno dopo anno investendo e assumendo personale, abbracciando l’innovazione tecnologica come valore chiave per anticipare le esigenze del mercato come l’introduzione delle etichette autoadesive e le nuove combinazioni di materiali e lavorazioni speciali. Oggi Fustelgrafica nella sede di Scandicci, polo industriale leader in Toscana, è guidata da Stefano Carresi, coadiuvato dal figlio Andrea e da un team multigenerazionale di validi ed esperti collaboratori, mantenendo la vocazione

familiare a livello societario con il 100% del capitale controllato dall’attuale CEO, pur orientatosi verso una forma organizzativa e produttiva di tipo industriale, resasi necessaria in considerazione dell’attuale dimensione aziendale composta da 40 persone. Il core business di Fustelgrafica consiste nell’ideare, progettare e realizzare etichette adesive per i settori wine, food e beverage che rappresentino e valorizzino al meglio i prodotti dei clienti. Attraverso infinite combinazioni di materiali, inchiostri e finiture speciali, le etichette realizzate conferiscono alle bottiglie un appeal unico, consentendo ai prodotti dei diversi brand di distinguersi su scaffali e tavole. Sperimentazione e innovazione costituiscono da sempre il DNA dell’azienda: caratteristica che si riscontra nel suo parco macchine, in continua evoluzione, che include, oltre alle macchine da stampa offset, anche sistemi digitali e soluzioni per lavorazioni specifiche come la stampa in Braille. Oltre al progresso tecnologico, il valore chiave che permea la cultura aziendale di Fustelgrafica è

il forte orientamento della gestione del personale verso una struttura orizzontale, con una logica di team, di supporto reciproco e crescita individuale. Oltre a ridurre il rischio di un alto turnover, questa ideologia che mette al centro le persone e le loro esigenze permette al personale a sua volta di sentirsi parte integrante e vitale dell’azienda sentendosi realmente coinvolta in prima persona nel loro operato quotidiano. Fustelgrafica guarda ora al futuro con l’obiettivo di assumere e formare anno dopo anno nuovi talenti che diano continuità temporale alle abilità dell’attuale team e cogliere nuove sfide tecnologiche e nuove combinazioni prodotto/mercato, senza rinunciare al proprio DNA di azienda familiare. Infine, lo scorso dicembre 2023, Fustelgrafica è entrata a far parte del Club delle Eccellenze, aggiudicandosi l’Oro per la categoria Label Printer, sponsorizzato da Gallus, al Premio Oro della Stampa 2023. www.fustelgrafica.it

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Tipografia Valdostana, molto più che stampa da quasi 130 anni

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ata nel 1896, Tipografia Valdostana ha tutt’ora sede a due passi dal centro storico di Aosta, in Corso Padre Lorenzo 5, dove concentra in un’unica area industriale la pre-stampa e la produzione. Nel corso di questi quasi 130 anni di storia ha stampato e trasformato milioni e milioni di fogli per packaging, brochure, cataloghi e libri, acquisendo così una straordinaria esperienza che consente oggi di dominare con successo le più sofisticate e moderne tecnologie di stampa offset e digitale, finishing e tecniche di nobilitazione che la contraddistinguono sul mercato come la stampa a freddo per donare luminosità unica agli stampati. Tipografia Valdostana è un’azienda familiare con un’organizzazione

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industriale. Per questo le persone rappresentano il vero valore dell’azienda: professionalità e formazione costante sono il suo principale capitale perché, dicono, «crediamo che senza professionisti esperti, competenti e appassionati in quello che fanno, qualsiasi attrezzatura sarebbe inutile». Ed è proprio su qualità squisitamente umane che si basa il successo dell’azienda: passione, cura dei dettagli, curiosità, creatività, voglia di sperimentare, costante afflato verso l’innovazione sono gli ingredienti essenziali che si aggiungono a una lunga esperienza e alla profonda competenza tecnica nel gestire gli impianti e i materiali. La presenza della proprietà nel processo produttivo quotidiano è la garanzia della passione che

ogni operatore di Tipografia Valdostana mette nel proprio lavoro. Un tutt’uno con la forza lavoro, perché l’interazione e l’approccio condiviso alle soluzioni producano una miscela vincente per il raggiungimento degli obbiettivi. Tipografia Valdostana ha inoltre scelto di portare tutti i processi di lavorazione all’interno dell’azienda per essere sempre più competitivi nella gestione della produzione e per controllare al meglio la qualità in tutte le fasi del processo. Perché, per ottenere un catalogo, un libro o un packaging, non basta saper stampare: bisogna andare oltre ed è proprio lì che l’azienda va. Perché Tipografia Valdostana NON stampa e basta. www.tipografiavaldostana.com


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L’Oro della Stampa a quattordici eccellenze italiane Quattordici sono stati i premi assegnati ad altrettante eccellenze della stampa durante il Premio Oro della Stampa 2023, un evento unico e atteso da tutto il mercato italiano che ha visto la partecipazione di oltre trecento invitati alla cena di gala che si è tenuta alle Officine del Volo a Milano lo scorso 1° dicembre.

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Le eccellenze della Stampa e del Converting sono state celebrate da Stratego Group e Unione GCT Milano. Continua così la partnership con l’Unione dei Grafici di Milano, che ha consolidato le origini storiche del premio milanese e al tempo stesso lo ha spinto oltre i confini, raggiungendo una più ampia compagine di aziende. Un premio storico, arrivato alla sua 32ª edizione, che cambia il suo nome per impreziosire ancora di più il riconoscimento delle attività di questo comparto. Un settore che persiste nel dimostrare una elevata competenza attraverso strategie di sviluppo e innovazione, unite a una costante dedizione alla qualità. L’industria grafica ha fatto investimenti significativi non solo in tecnologia, ma anche nelle risorse umane, ottenendo numerose certificazioni ambientali e impegnandosi nel promuovere il benessere individuale e la formazione del personale. Ha ottimizzato sia l’efficienza produttiva che i processi, tanto da meritare quest’anno l’introduzione di un nuovo premio: l’Oro Process Innovator. Infine, attraverso alleanze strategiche, l’industria ha ampliato il proprio accesso a mercati alternativi e ha reso la gestione aziendale più flessibile. La giornata si è offerta al pubblico selezionato di quasi trecento persone, tra aziende che sostengono il Premio, i componenti del Club delle Eccellenze della Stampa e i vincitori, in due momenti: il Print Economic Forum, l’unico incontro dedicato all’analisi dell’industria italiana della stampa, e il premio Oro della Stampa declinato in quattordici categorie che ne riconoscono l’eccellenza.

Il Print Economic Forum L’intervento di apertura di Stefano Portolani, Senior Analyst del Centro Studi Printing di Stratego Group, ha delineato la situazione del mercato italiano del printing. Sono stati analizzati gli economics delle 815 aziende del panel Centro Studi Printing – i cosiddetti “Big della stampa” – sulla base dei bilanci 2022 depositati allo scorso ottobre. Requisito del panel, aver raggiunto il livello minimo di ricavi di 3,5 milioni di euro. Di queste aziende, l’88% ha totalizzato ricavi maggiori rispetto al 2021 e il 63% ha ottenuto un risultato operativo superiore all’anno precedente. Il patrimonio netto 2021 versus 2022 è stato superato dall’81% delle aziende intervistate. Il 62% ha un utile netto superiore all’anno precedente. Infine, solo il 9% delle aziende intervistate ha chiuso in perdita. Nel corso dell’intervento sono stati esposti anche i risultati di una survey del Centro Studi Printing proposta ad aziende del settore. Tra gli altri temi è emerso che i ricavi previsti per il 2023 appaiono molto meno effervescenti rispetto al 2022, complice la situazione macroeconomica, anche se solo un terzo del panel ha dichiarato nel 2023 un risultato peggiore rispetto al 2022. Il convegno è proseguito con l’intervento di Sara Monti, Senior Sustainability Consultant di Ayming, una multinazionale specializzata in Business Performance Consulting, che ha presentato i risultati di una ricerca condotta in collaborazione con il Centro Studi Printing di Stratego Group, rispetto all’integrazione delle tematiche di sostenibilità nel settore del printing. Le aziende del comparto stanno prendendo coscienza che la sostenibilità è un punto impre-


A W A R D S

PREMIO SPECIALE

Cent’anni di Stampa PREMIO SPECIALE

Sales

PREMIO

Valtenna

PREMIO

Oro Label Printer

Fustelgrafica

PREMIO Oro Wide & Industrial Printer

Esanastri

Sostenibilità Oro ESG Performance

Oro Cartotecnica

PREMIO scindibile anche per la strutturazione della propria governance. Il 16% delle aziende dichiara di avere nominato la figura del Sustainability Manager che si affianca ai ruoli di Chief Financial Officer e di Responsabile delle Risorse Umane, entrambi al 19%, e all’Energy Manager presente nel 6% delle organizzazioni. L’intervento di Mafe De Baggis, (digital) media strategist e autrice del libro “In principio era Chat GPT” sulle intelligenze artificiali generative e il loro impatto sulla comunicazione e la creatività, ha evidenziato che queste tecnologie sono entrate nel quotidiano di professionisti, aziende e agenzie, integrando i processi creativi e produttivi e scatenando una curiosità e una creatività impreviste. Sono tecnologie acerbe e ancora problematiche, da affrontare comunque con spirito costruttivo, mettendo in moto una collaborazione tra intelligenze diverse. 32ma edizione del Premio Oro della Stampa La Cena di Gala dell’Oro della Stampa si è distinta per alcune aziende che hanno già ricevuto in passato un premio che riconferma la loro eccellenza che si tramanda di generazione in generazione. La giuria ha valutato oltre cento imprese, imprenditori e imprenditrici, appassionandosi alle tante storie contenute nelle candidature ricevute che hanno messo in risalto la superiorità nei diversi aspetti qualitativi come: l’innovazione nel publishing, nella stampa commerciale, nei processi e nelle tecnologie adottate, la sostenibilità e la stampa su un supporto sempre più utilizzato, il cartone ondulato, uno dei protagonisti del mondo del packaging.

Flamini

Oro Digital Printer

PREMIO

Oro Converter

PREMIO Oro Publishing & Commercial Printer

Simeoni Arti Grafiche Masterpack Varigrafica Alto Lazio

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ORO DELLA STAMPA

PROMOSSO DA

FEDERAZIONE CARTA E GRAFICA CONFINDUSTRIA

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KOENIG & BAUER

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GALLUS

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PRINT4ALL

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BRAND REVOLUTION

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INCI-FLEX

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MANROLAND

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GRUPPO ITALIANO CARTONE ONDULATO BY ACIMGA

PREMIO Oro Printer on

Corrugated

Zetacarton

PREMIO Oro Nobilitazioni e Supporti Speciali

Gold Print

MYCORDENONS

PREMIO SPECIALE Oro Technology Innovator

PRT Group

KONICA MINOLTA

Process Innovator

PREMIO SPECIALE Oro

Lito Terrazzi

PREMIO SPECIALE Oro Industria Grafica dell’Anno

Tecnostampa

PRINTGRAPH

PREMIO SPECIALE

Elisabetta Brambilla

HEIDELBERG

Imprenditrice dell’Anno

Presidente di Eurolabel

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LOGICA

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A Z I E N D E

Il settore della stampa sta attraversando una trasformazione significativa spinta sempre più verso la sostenibilità, che viene vista come leva strategica per il proprio business. Ayming Italia, in collaborazione col Centro Studi Printing di Stratego Group, ha sottoposto un questionario alle imprese del settore della stampa per comprendere la loro percezione rispetto ai temi di sostenibilità e all’urgenza dell’integrazione di questi aspetti nel business, e ha presentato i risultati durante il Print Economic Forum 2023. di S A R A

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MO N T I


A Z I E N D E

Sara Monti Senior Sustainability Consultant di Ayming Italia Srl SB Ayming è una multinazionale specializzata in Business Perfomance Consulting presente in 13 Paesi con un team multidisciplinare. Il Gruppo mette a disposizione dei suoi clienti, con i quali instaura una collaborazione continuativa, le proprie competenze in Finanza Agevolata, facilitazione dell'accesso a bandi e contributi, Fiscalità e Compliance e consulenza in ESG e sostenibilità.

In questo articolo presentiamo i risultati della ricerca e alcuni concetti chiave rispetto all’integrazione dei fattori di sostenibilità nel relativo contesto. Verrà posta inoltre l’attenzione sui driver che spingono le imprese verso un percorso sostenibile, sulle diverse forme di rendicontazione presenti, sui cambiamenti della governance di sostenibilità, e sul ruolo cruciale degli stakeholder e dell’interconnessione nella catena del valore. Perché intraprendere un percorso di sostenibilità Per analizzare le ragioni che spingono le imprese a intraprendere un percorso di sostenibilità, è stato chiesto agli intervistati di dichiarare quali siano i driver chiave che li hanno incentivati in questo cammino. Le motivazioni più rilevanti emerse sono creare un impatto positivo, migliorare la reputazione di brand, risparmiare risorse e aumentare la trasparenza verso clienti e consumatori. Altri driver dichiarati meno importanti concernono gli obblighi normativi, i rating ESG, e la trasparenza verso il Top Management e i dipendenti. Raccontare le proprie performance di sostenibilità Uno dei cardini principali di un percorso strutturato di sostenibilità è – secondo gli esperti ESG – la cosiddetta rendicontazione di sostenibilità o non finanziaria. Il GRI (Global Reporting Initiative – il framework internazionale per la rendicontazione di sostenibilità per eccellenza), definisce il reporting di sostenibilità come “la misurazione, comunicazione e assunzione di responsabilità nei confronti di stakeholder sia

interni sia esterni, in relazione alla performance dell’organizzazione rispetto all’obiettivo dello sviluppo sostenibile”. Gli strumenti di rendicontazione che possono essere adottati dalle imprese sono al momento molteplici, come ad esempio: J il Bilancio di Sostenibilità, redatto in modo volontario secondo standard internazionali come ad esempio il GRI; J la Dichiarazione non Finanziaria, obbligatoria secondo la nuova direttiva europea CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) dal 2024, e redatta secondo lo standard ESRS (European Sustainability Reporting Standard); J il Report Integrato, che integra informazioni finanziarie e di sostenibilità; J la Relazione di Impatto, obbligatoria per le società benefit, che racconta gli obiettivi di beneficio comune prefissati dall’impresa. In generale, lo scopo della reportistica di sostenibilità è raccontare le performance di sostenibilità di una azienda per rispondere a richieste di trasparenza; è quindi uno strumento di comunicazione verso gli stakeholder interni ed esterni all’azienda, e permette di strutturare un processo di raccolta e monitoraggio dei dati socio-ambientali. Per la redazione del documento vengono utilizzati standard internazionali di rendicontazione, come ad esempio il Global Reporting Initiative o gli ESRS. Gli standard stabiliscono i criteri secondo cui devono essere strutturati gli indicatori qualitativi e quantitativi rendicontati. Nel settore della stampa, il Bilancio di Sostenibilità (41%), il Report Integrato (17%) e la Relazione di Impatto (15%) sono gli strumenti

di rendicontazione più conosciuti, mentre il 17% dei rispondenti non ne conosce nessuno. Tra i rispondenti viene invece redatto maggiormente il Bilancio di sostenibilità (38%) mentre il 39% non redige nessuno di questi documenti. Secondo le percezioni dei rispondenti, inoltre, i maggiori benefici derivanti dall’intraprendere un percorso di rendicontazione di sostenibilità sono il miglioramento della brand reputation, una maggior trasparenza, una riduzione del rischio, l’attrazione di nuovi clienti e l’ottimizzazione dei processi interni. Infine, come anticipato, dal primo gennaio 2024 entra in vigore la nuova direttiva europea (CSRD) che rende obbligatoria la Dichiarazione non Finanziaria per molte più imprese rispetto a quelle già obbligate a redigerla, portando innovazioni significative su molti aspetti metodologici. La governance di sostenibilità La governance di sostenibilità è un insieme di organi, regole e processi per definire, realizzare e monitorare politiche a favore dell’ambiente e della società. Per strutturarla efficacemente è necessario innanzitutto rivedere composizione e competenze del Consiglio di Amministrazione per guidare gli sforzi di sostenibilità, allineando allo stesso momento scopo, strategia e cultura interna, elementi essenziali per una realizzazione coerente degli obiettivi di sostenibilità. In pratica, è importante puntare a un cambiamento di mentalità che possa portare un approccio diverso al processo decisionale. Ovviamente, il processo di integrazione della sostenibilità nella cultura aziendale sarà diverso per ogni organizzazione. Per ultimo ma non meno importante, la chiarezza dei ruoli e delle responsabilità risulta fondamen-

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tale per una solida governance ESG. Il Consiglio di Amministrazione, attraverso il suo modello di governance, deve definire la supervisione dei controlli, dei rischi, degli indicatori e dei dati ESG e la loro rilevanza per le decisioni strategiche e per gli obiettivi dell’azienda. Delle imprese intervistate, il 16% dichiara di essersi dotata di un Sustainability Manager, il 6% di un Energy Manager, mentre il 14% non ha nessuna figura ESG specifica. Le restanti imprese si sono dotate delle classiche figure di governance ordinaria come HR manager (19%), Quality e HSE manager (8%), Chief Financial Officer (19%) e Chief Marketing Officer (12%). Infine, le certificazioni, le politiche e i sistemi di gestione sono strumenti utili per strutturare e gestire al meglio la propria governance di sostenibilità. Le certificazioni più in voga tra gli intervistati sono le ISO 14001 e ISO 45001, mentre circa il 60% non possiede alcuna certificazione. Marginali sono la certificazione B-Corp, la certificazione della impronta di carbonio di prodotto (ISO 14067), e le certificazioni di settore quali FSC e PEFC. Il 55% degli intervistati invece ha un codice etico o di condotta. L’importanza degli stakeholder Nel percorso di sostenibilità, è importante tenere in considerazione anche i propri stakeholder, ossia i portatori di interesse. Lo stakeholder è una “entità o individuo che può ragionevolmente essere influenzato in modo significativo dalle attività, dai prodotti e dai servizi dell’organizzazione o le cui azioni possono ragionevolmente incidere sulla capacità dell’organizzazione di attuare con successo le proprie strategie e raggiungere i propri obiettivi” (Linee guida GRI).

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In particolare, le imprese della stampa intervistate hanno dichiarato che gli stakeholder maggiormente interessati alla reportistica di sostenibilità sono principalmente i clienti e i consumatori, ossia quella parte della catena del valore che fa pressione alle imprese per intraprendere un percorso di sostenibilità, come è emerso nella prima domanda del questionario. Sono invece mediamente interessate le agenzie di rating, gli investitori e finanziatori, e le comunità locali. In generale, è sempre importante identificare i propri stakeholder, mappare i loro interessi, e coinvolgerli in attività mirate e specifiche quali ad esempio workshop, questionari, eventi e interviste, sia per questioni di trasparenza, sia per comprendere al meglio la direzione da prendere nel proprio percorso di business sostenibile. Interconnessione e sensibilizzazione della catena del valore Come ultima cosa, ma non per importanza, è cruciale considerare l’interezza della catena del valore al cui interno l’impresa è inserita. Ogni impresa, infatti, ha un ruolo di responsabilità sia verso sé stessa sia verso gli attori con cui collabora e si interfaccia, anche indirettamente. Sulla catena del valore premono diversi fattori di sostenibilità quali la generazione di un impatto positivo, la normativa, la reputazione, la trasparenza e il posizionamento sul mercato. Questi elementi spingono gli attori delle diverse catene del valore ad agire verso la sostenibilità e a sensibilizzare a loro volta gli altri soggetti coinvolti. In questo senso, i fornitori e i clienti possono svolgere un’azione di sensibilizzazione nei confronti dell’impresa avanzando ad esempio richieste di trasparenza. Dall’altra parte, l’impresa può sensi-

bilizzare a sua volta i propri dipendenti e il board, ed essere anche sensibilizzata dai consumatori, anche se indirettamente, nel caso delle B2B. Gli strumenti di sensibilizzazione interna ed esterna maggiormente presenti tra le imprese intervistate sono i sistemi di gestione e le certificazioni ambientali, il codice etico, le attività di marketing responsabile ed etichettatura dei prodotti. Sono mediamente presenti invece strumenti come il codice di condotta per i propri fornitori, i sistemi di gestione e le certificazioni sociali. Alcune imprese non hanno invece intrapreso nessuna azione di coinvolgimento e sensibilizzazione della propria catena del valore. L’attenzione verso la catena del valore e la sua sensibilizzazione sarà ancora più importante quando entrerà in vigore, prossimamente, la CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive), approvata a dicembre 2023, che richiederà alle imprese di gestire in modo oculato gli impatti sociali e ambientali lungo l’intera supply chain. In conclusione, l’integrazione dei fattori di sostenibilità nel settore della stampa è essenziale per affrontare le sfide globali attuali. I driver chiave, come la creazione di un impatto positivo e il miglioramento della reputazione di brand, stanno guidando le imprese verso pratiche più sostenibili. La sostenibilità però è un viaggio multifasico che coinvolge driver, rendicontazione, governance, certificazioni, stakeholder e tutta la catena del valore. Solo con un approccio olistico, il settore potrà guidare il cambiamento verso un futuro più sostenibile.


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Sales: le etichette sono certificate B-Corp Sales, azienda familiare indipendente fondata a Torino nel 1886, è uno dei rari esempi nel settore etichette autoadesive a vantare la prestigiosa certificazione B Corp. Qual è stata la spinta per ottenerla, quali sono i vantaggi e gli oneri e perché dovremmo fidarci di un’azienda B Corp? Sales, nel suo percorso aziendale, si è certificata ISO 9001 nel 1996 e ISO 14001 nel 2002: per la direzione aziendale, era già chiara allora la necessità di mettere la priorità sull’impatto ambientale. Nel 2009 ha certificato le sue materie prime con FSC e intrapreso un percorso di riduzione del proprio impatto sui processi e sui prodotti offerti denominato “Driving Green”. Dopo quasi 15 anni di impegno sul tema ambientale, Sales sente la necessità di trovare un revisore severo, indipendente e senza scopo di lucro che potesse certificare realmente le pratiche ESG introdotte in azienda: l’autoreferenzialità imprenditoriale è sempre poco credibile ed è così che, nel 2016, Sales mette nel mirino la

Certificazione B Corp. Nel 2018, a seguito di un complesso lavoro e ulteriori cambiamenti, Sales certifica con 91,3 punti i suoi stabilimenti e i suoi processi secondo i severi standard presenti sul B Corp Assessment, un metodo estremamente completo e dettagliato che permette di effettuare la “TAC” della propria azienda su vari aspetti, come ambiente, comunità, dipendenti e governance, per capire se supera o meno il punteggio minimo per entrare a farne parte. Essere una B Corp significa… Certificare nel DNA dell’azienda il proprio impegno verso la sostenibilità e l’impatto sociale. Significa essere parte di una comunità globale di aziende con valori simili, con l’opportunità di condividere know how e creare collaborazioni. L’obiettivo è quello di introdurre un nuovo modello economico e imprenditoriale con il quale generare profitti in modo responsabile. Essere una B Corp significa identificare le aree di miglioramento sulla base dei processi di valutazione, conti-

nuamente in evoluzione, per adottare pratiche sempre più sostenibili ed etiche. Essere una B Corp conduce a una serie di vantaggi chiave. Si tratta di un distintivo di fiducia per i consumatori e i partner commerciali. Testimonia attraverso la revisione di una parte terza l’impegno concreto dell’azienda verso la sostenibilità ambientale, la giustizia sociale e la trasparenza. È anche una leva di attrazione per le nuove generazioni e verso i clienti che vogliono trasformare la sostenibilità in una necessità a lungo termine al pari di prezzo, innovazione, qualità e servizio. Certo, ci sono anche oneri da affrontare: ottenere la certificazione B Corp richiede tempo e risorse economiche che possono variare in base alle dimensioni e al tipo di azienda. Quasi sempre si rendono necessari cambiamenti nell’organizzazione e nelle politiche interne e occorre voler fortemente rendere la propria azienda trasparente. Le aziende B Corp sono tenute a rispettare standard elevati e devono dimostrare un impatto positivo misurabile: tutto ciò è oggetto di

verifiche casuali a campione e impone un nuovo audit di ricertificazione ogni 3 anni. Ciò significa che, quando si sceglie di “fare affari” con un’azienda B Corp come Sales, si ha la sicurezza che questa operi con integrità, trasparenza e responsabilità. L’obiettivo di Sales non è solo quello di produrre etichette di qualità, ma anche di essere un motore di cambiamento positivo. Essere un’azienda B Corp si inserisce in questa visione, poiché permette a Sales di essere un esempio di come sia possibile unire il successo commerciale con l’impatto positivo sulla società e sull’ambiente. La certificazione B Corp di Sales, insomma, non è solo un titolo di prestigio, ma un’impronta tangibile del suo impegno per un mondo migliore.

Sales ha vinto il premio speciale “OroESGPerformance”promosso da Federazione Carta e Grafica al Premio Oro della Stampa 2023. Per conoscere meglio l’azienda: www.salesspa.com 25


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La nobilitazione è sostenibile LUXORO COME AMBASCIATORE DEL PACK AGING BELLO E SOSTENIBILE LUXORO Luxoro è partner esclusivo in Italia del Gruppo KURZ, player mondiale e punto di riferimento nella produzione di attrezzature e tecnologie per la stampa a caldo, a freddo e digitale. Attraverso le sue ispirazioni, Luxoro vuole diffondere un nuovo modo di pensare il packaging e l’immagine dei brand, soluzioni di nobilitazioni inedite e materiali di altissima qualità studiati per design unici. Che si tratti di packaging, etichette, editoria, alta sicurezza, cosmetica, automotive, elettrodomestici o moda, le proposte dedicate alla nobilitazione sono sempre all’avanguardia e sorprendenti. Grazie a rigorose politiche aziendali volte alla sostenibilità ambientale, Luxoro è da tempo una realtà a energia 100% rinnovabile e sostenitrice di progetti volti alla promozione della cultura e alla tutela della fauna e dell’ambiente sul territorio nazionale. www.luxoro.it

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È ormai noto come Luxoro – partner esclusivo di Kurz, brand di riferimento mondiale nella produzione di packaging – agisca non solo in un contesto di innovazione della stampa e della nobilitazione ma anche in un ambito di sviluppo e concretizzazione della sostenibilità. Le sue soluzioni sono le più interessanti e versatili per rendere unica e prestigiosa l’immagine di un brand, in qualsiasi settore – che si tratti di packaging, etichette, editoria, sicurezza, cosmetica, automotive, elettrodomestici, moda – senza perdere di vista il rispetto per l’ambiente. Le tecnologie e i materiali decorativi che propone, infatti, sono tra i migliori al mondo e questo permette di offrire prodotti ad alta qualità che garantiscono un basso impatto ambientale: lavorare con le migliori macchine del settore riduce i consumi e restituisce un risultato affinato in ogni aspetto. «Abbiamo scelto di dedicarci alla qualità. Per garantirla, ogni giorno investiamo tempo e ricerca con l’obiettivo di rendere la nostra offerta innovativa e all’avanguardia, salda di un servizio impeccabile. La nostra nobilitazione rende prestigioso e brillante ogni prodotto e lo fa in modo green perché siamo consci delle responsabilità che implica essere punto di riferimento in questo settore. È per questo che per noi… bello è anche, sempre, sostenibile!».

A conferma di ciò, le azioni green che contraddistinguono Luxoro e Kurz sono molteplici e si applicano a diversi settori dell’azienda: dalle materie prime all’output finale, ogni passaggio di produzione ha un occhio di riguardo nei confronti del Pianeta. Ne sono la conferma, in breve: J il serrato controllo della merce in entrata; J la limitazione netta delle emissioni; J l’attenzione alla non-produzione di scarti inquinanti; J l’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili; J il corretto smaltimento dei rifiuti aziendali; J le partnership con partner ecosostenibili; J la co-partecipazione a progetti a zero impatto; J le certificazioni a livello globale… Senza dimenticare lo stesso Codice Etico che, ormai da anni, rappresenta e guida il Gruppo verso una direzione che tiene bene a mente il miglioramento del presente e del futuro. Per questo, Kurz e Luxoro possono essere riconosciute come aziende green and global leader a tutti gli effetti, e affermare che, per loro, la nobilitazione è, davvero, un processo sostenibile. I materiali e le soluzioni Kurz per la nobilitazione di prodotti e packaging, infatti, nobilitano


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l’immagine del brand e al contempo offrono validi strumenti per rafforzare la salvaguardia dell’ecosistema. Sono ormai diversi anni che il Gruppo studia e affina il proprio processo per offrire prodotti che siano realmente eco-friendly: si possono notare in attivo iniziative che hanno azzerato l’impatto sull’ambiente sia in termini di produzione sia di output finale. Alcuni esempi in tal senso, di cui abbiamo già parlato, sono il progetto Slim e il Programma RECOSYS®; altri – per cui è possibile richiedere diversa documentazione a riguardo – risiedono nell’ottenimento di: Certificazione ISO 1400, Best practice per le emissioni di CO2 o il Modello di efficienza energetica. Inoltre, Luxoro in particolare, fa da tempo parte del progetto Impatto Zero® di LifeGate, il progetto che calcola, riduce e compensa le emissioni di CO2. Grazie a questo iter, a oggi, si può definire una realtà totalmente a impatto zero.

Ancora una volta, con Luxoro, nobilitazione implica sostenibilità! Da ogni punto di vista «La nostra mission prima di tutto è la diffusione della bellezza e la bellezza non può prescindere dalla preservazione della natura e del territorio. Siamo da sempre una realtà attenta all’ambiente. Attraverso varie iniziative e comportamenti stiamo lavorando per azzerare la nostra impronta sul pianeta e promuoviamo soluzioni e prodotti sostenibili perché crediamo fermamente che il futuro dipenda solo dalla responsabilità del presente». In conclusione, essere punto di riferimento nel settore delle tecnologie di nobilitazione vuol dire essere consapevoli della responsabilità globale che questo apporta e agire di conseguenza attraverso azioni che considerino ogni aspetto della sostenibilità e del Pianeta. Luxoro, conscio di ciò, si definisce, con orgoglio, “ambasciatore del bello e sostenibile” e lavora,

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quotidianamente, per preparare il terreno a nuove prospettive e per percorrere strade inesplorate che rendano sempre più concreta la coesione tra stampa e ambiente. Desiderare un presente e un futuro sempre più brillanti è solo il primo passo!

VUOI SAPERNE DI PIÙ?

www.luxoro.it Visita il sito luxoro.it, segui @luxorokurz sui social e contatta l’azienda per qualsiasi necessità. Sarà un piacere condividere la propria visione e creare insieme un futuro sempre più green!

#seetouchfeel

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EDIToRIA, IL fUTURO È ADEsSo

di A N N A

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“Non sperate di liberarvi dei libri”: grande Umberto Eco. Aveva proprio ragione a dirci che non sarebbe stata una rivoluzione tecnologica a chiudere la lunga storia del libro cartaceo. Dopo anni difficili, il settore mostra segni di ripresa e non soltanto per la vivacità dei giovani che leggono i manga, discutono di libri su TikTok, frequentano le librerie, condizionano le classifiche, ma anche perché, fra alti e bassi, la filiera reagisce, si ingegna e si ridisegna. Forse possiamo traghettarci nel futuro, sconfinare e imparare a essere diversamente editori. La prova finale. Scholomance di Naomi Novik (Mondadori, 2023): cartonato con sovraccoperta, nero più 2 trance metalliche, rosso e azzurro, plastificazio­ne soft touch, rilievo.

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ai come oggi i dati di cui disponiamo sull’andamento dell’editoria italiana smentiscono l’idea di un settore in sofferenza. La nostra filiera è in crescita di 300 milioni rispetto al 2019, è ai primi posti in Europa e sesta al mondo. Nuovi segmenti di pubblico – con una netta prevalenza delle ragazze comprese nella fascia d’età 11-19 – si avvicinano al libro (stampato) attraverso i social; le librerie fisiche, sempre più frequentate dai giovani, consolidano la loro posizione come primo canale d’acquisto e producono il 53,8% del fatturato di filiera. In definitiva l’intero settore sembra rifiorito, si dimostra capace di assorbire nuove tendenze, si rimodella, crea inedite chance di contatto tra il pubblico e il libro nei suoi diversi formati, compresi gli audiolibri. Dopo gli anni delle sfide più dure ora si affrontano con consapevolezza le conseguenze della crisi energetica con l’aumento dei prezzi della carta, cresciuti del 57 per cento negli ultimi due anni. Insomma, nonostante le difficoltà, possiamo mantenere uno sguardo ottimista.

Una spinta trasformativa

La lingua delle spine di Leigh Bardugo (Mondadori, 2023): cartonato con sovraccoperta, bicromia, plastificazione soft touch, con serigrafia lucida e rilievo, trancia metallica argento.

Le ragioni che fanno pensare a un rimbalzo di vitalità sono più d’una e operano in diverse direzioni: sia nel mercato con l’aumento dell’acquisto di libri da parte dei più giovani, sia sul piano delle risposte produttive. L’intero comparto, in tutte le sue componenti – produzione, distribuzione, vendita – sta accompagnando la spinta trasformativa con un’offerta sempre più

articolata, attenta alla sostenibilità, al deciso aumento del pubblico femminile, ai cambiamenti della domanda. «In questo periodo c’è una maggiore attenzione a quello che accade su più fronti – spiega Antonio Strepparola, Buyer delle librerie Mondadori – intanto le tirature non si fanno più sulla base di stime approssimative ma con modelli capaci di ridurre i rischi e le rese, c’è attenzione ai costi della carta, noi buyer studiamo le prenotazioni giuste per le grandi catene, valutando la storia dell’autore, cercando di capire se fidarci di un esordiente oppure no, insomma c’è, da parte di tutti gli attori, più sensibilità».

Guidano le ragazze

Si legge poco in Italia, lo sappiamo: solo il 43% della popolazione lo fa ma, buona notizia, sono in crescita i giovani. Il 96% delle ragazze e dei ragazzi ha letto almeno un libro non scolastico negli ultimi dodici mesi, erano il 75% nel 2018. In prima linea come sempre le donne, anzi le ragazzine di 11-14 anni: più di 6 su 10 hanno letto almeno un libro nell’anno. Secondo i dati AIE, il mercato dei libri per bambini e ragazzi ha toccato quota 268,4 milioni di euro e, se aggiungiamo i fumetti, arriva a 283 milioni.

A proposito di fumetti

Importante segmento di sviluppo per l’intera filiera del libro, sono i fumetti che in Italia hanno venduto nel 2022 (nelle librerie specializzate) per un valore di 71,2 milioni di euro, in crescita

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GLI EDIToRI CeRCANO STAMPaTORI AfFIDAbILI Intervista a Carlo Emanuele Bona, Vicepresidente Vincenzo Bona S.p.a., Consigliere e Past President di Federazione Carta e Grafica, Confindustria.

Alla collana Imperdibili di Mondadori ha lavorato l’agenzia The 6th, che ha mutuato dall’esperienza nel packaging soluzioni, geometrie, nobilitazioni delle copertine.

del 28,5% rispetto al 2021. Se poi a questi dati sommiamo il venduto nei canali trade arriviamo a 107,9 milioni di euro (più 8,6% rispetto al 2021). «La crescita – aggiunge Strepparola – è trainata dai manga, che dopo tre anni in doppia cifra ora conoscono un assestamento». In particolare, spiega il buyer della Mondadori, vanno forte le Anime, la versione animata dei manga che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sono affatto un fenomeno solo maschile. Il boom dei comics ha portato il Gruppo Mondadori, nel giugno 2022, ad acquisire Edizioni Star Comics, della famiglia Bovini, una delle più importanti case editrici del settore fumettistico italiano, insieme con Grafiche Bovini (società controllata dalla stessa famiglia) e Starshop, ovvero l’intero sistema distributivo di Star Comics. Dal gennaio 2024 sono, a tutti gli effetti, nella famiglia Mondadori.

I prelibri vanno forte

Emergono in positivo anche i dati dei libri dedicati ai bimbi piccolissimi, nella fascia 0-3 anni. Stampati non solo su carta e cartoncino

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ma anche su tessuto, panno spugna, plastica, i libri attivi devono la loro fortuna all’abitudine consolidata alla lettura ad alta voce da parte di genitori e insegnanti. I piccoli fanno sempre più esperienza del libro e la cosiddetta pre-lettura coinvolge il 70% di loro, prima della pandemia erano il 49% (dati AIE). Composti da poche pagine con alette da sollevare, fustellature, buchi, percorsi da seguire, finestrine da aprire, questi libri erano un tempo prodotti quasi esclusivamente in Cina, ma ora possono essere realizzati anche in Italia, grazie a tecnologie sviluppate per stampare libri in cartonato con finestre o puzzle seguendo un workflow automatizzato.

Generazione BookToker, una potenza di fuoco

L’avvicinamento alla lettura dei più giovani è un fenomeno, come abbiamo detto, che potrebbe ridisegnare i contorni della filiera. I ragazzi leggono di più, integrano i contenuti col mondo digitale, mostrano grande curiosità per il self publishing, restano in contatto con l’universo del libro grazie ai social. Le comunità dei bo-

Come vede oggi il mondo delle aziende che producono libri? Il 2023 è stato un anno fortemente legato alle dinamiche che hanno caratterizzato il 2022 e in questi mesi ancora scontiamo gli effetti dei grandi fenomeni congiunturali, dalla crisi energetica all’aumento dei costi delle materie prime fino alle tensioni sulla catena logistica. Questi eventi, solo parzialmente rientrati, spiegano bene il momento che stiamo attraversando. Entriamo nello specifico della filiera editoriale. Le preoccupazioni legate alla mancanza di materiali disponibili hanno portato gli editori a stampare nel 2022 quantità importanti di libri a fronte di una domanda che, come sempre accade nella filiera, è rimasta sostanzialmente la stessa. Nell’anno appena finito, gli editori hanno applicato una politica di destocking, hanno attinto cioè al magazzino e non alla produzione. Ecco, il 2023 è stato caratterizzato anche da questo fenomeno. Il settore è in una fase di grandi cambiamenti. In che modo le aziende grafiche possono rispondere alle nuove esigenze degli editori? Gli editori cercano fornitori competitivi, capaci di innovare e affidabili. Certo, il prezzo resta un fattore determinante nella scelta del giusto stampatore, gli editori vogliono comprare bene e meglio, ma oggi orientamento all'innovazione e affidabilità sono anche fattori di scelta importanti. Le aziende possono rispondere alle nuove necessità se si propongono come soggetto integrato e se si muovono in una logica di filiera. Cosa vede nell’immediato futuro? Abbiamo davanti due grandi traiettorie: la transizione digitale e la transizione green, strettamente connesse l’una all’altra, tanto che non si può realizzare un progetto di sostenibilità senza agire contemporaneamente sul piano della digitalizzazione. Pensiamo al tema della economia circolare che non può essere realizzata senza la componente digitale. Le aziende grafiche devono essere molto attente a questo doppio binario. Del resto se non affrontiamo in modo sostenibile la gestione delle imprese non siamo attrattivi per i giovani. E non è un caso se per il secondo anno, agli Oscar della Stampa, è stato assegnato uno dei Premi Speciali proprio alla sostenibilità. Vinceranno le aziende che sanno ascoltare il mercato, che non hanno paura di cambiare, che sapranno ragionare in una logica di filiera.


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THE STOrYTELLER, dALLa CARTA AL DIgITALE E rITORNO

Ascoltare un audiolibro con Storytel è un’esperienza che mette in contatto con l’autore in un modo intimo, attraverso i suoni e le voci che raccontano le sue storie. Per rendere fisica l’esperienza, l’agenzia DLV BBDO durante Brand Revolution 2023 ha creato The Storyteller: una collana di amplificatori analogici in papercraft componibili. Un pezzo dopo l’altro, The Storyteller assumerà le sembianze di uno dei personaggi dell’audiolibro a cui è dedicato. In questo caso, “La profezia dell’armadillo” di Zerocalcare, in cui l’armadillo è composto da 20 tessere in carta myCordenons fustellate e progettate con un sistema di montaggio in sequenza precisa e racchiuse da un cofanetto-libro. Nelle tessere è celato un tag NFC che trasferisce il file audio al telefono. Il progetto, realizzato da Arché, è raccontato nel dettaglio a pagina 35.

oklover su TikTok hanno numeri da capogiro. #Booktokitalia, l’hashtag di riferimento di ragazzi e ragazze di età compresa tra i 12 e i 18 anni, conta circa due miliardi di visualizzazioni, quello internazionale più di 93 miliardi. Una potenza di fuoco che può rendere in pochi minuti cool un titolo, riportare in classifica libri usciti anni prima, incrementare le vendite da un giorno all’altro, da un video all’altro.

Vince il romance

Generi preferiti dalla nuova generazione di lettori? Oltre ai fumetti tutti/e pazzi/e per il romance, che sta vivendo una stagione di rinnovata popolarità (con il raddoppio delle vendite dal 2019 a oggi), c’è poi lo spicy che mescola erotismo e romanticismo, l’high fantasy con storie ambientate in mondi immaginari o che trattano i cambiamenti climatici. Molto gettonati anche i romanzi distopici e la narrativa LGBTQIA+. Insomma siamo davanti a una mutazione non soltanto dei gusti e delle classifiche dei best seller, ma anche delle forme di promozione e di vendita.

Non solo digital signage ma postazioni e-reader, spazi immersive, schermi touch. La nuova Libreria Mondadori in Piazza del Duomo a Milano è uno store che promuove lettura e intrattenimento attraverso tecnologie digitali.

Nella spirale di rilancio le librerie

In questo orizzonte di cambiamenti si può collocare anche la ripresa delle librerie che hanno guadagnato terreno a discapito dell’online e della grande distribuzione. Tanti i giovani intercettati sui canali digitali

Tanti i giovani intercettati sui canali digitali che frequentano le librerie, anche grazie all’intensa proposta di iniziative collaterali che frequentano le librerie, anche grazie all’intensa proposta di iniziative collaterali: presentazioni di libri, laboratori, incontri, piccole mostre e, non meno importanti, le tecnologie inserite negli spazi. Emblematico il corredo

digitale della libreria Mondadori di Piazza Duomo a Milano: totem interattivi, Digital Signage per visualizzare in tempo reale le novità, un’immersive room per le video esperienze, un touch trovalibro, postazioni tablet e persino una campana sonora da cui è possibile selezionare gli audiolibri.

In principio la stampa digitale

All’origine di questa sorprendente resilienza del libro c’è, come è ben noto, la stampa digitale che ha agito con grande forza nel mercato: ha reso possibile ristampare just in time titoli richiesti dalle librerie; ha ridotto sprechi di carta e dato efficienza e sostenibilità alla produzione e alla logistica. «Grazie alla stampa digitale, i cui plus sono costo, velocità, servizio – conferma Emilio Scirea, consulente tecnico Mondadori – gli editori possono ripetere tirature anche solo di duecento/trecento copie senza particolari ripercussioni economiche. Il break-even tra il processo di stampa tradizionale e quello digi-

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I volumi della nuova collana Mondadori dedicata a Italo Calvino sono firmati dal designer irlandese Jack Smyth. Brossure con alette, stampati in quadricromia, con copertina plastificata opaca e bassorilievo.

MEDIA COmPANY: UN nUOVo CONcETTO DI eDIToRIA Tre domande a Giorgio Albonetti, Presidente di Anes, fondatore di LSWR Group. Presidente di ANES (Associazione Nazionale Editoria di Settore) e fondatore di LSWR Group, Giorgio Albonetti è alla guida di un Gruppo internazionale, divenuto in pochi anni il riferimento più importante nell’ambito dell’editoria professionale e della formazione, attivo soprattutto nei segmenti della salute, della farmaceutica, della giustizia. Libri e riviste, newsletter, corsi professionali, data base, assicurazioni, eventi, portali specializzati, banche dati: l’azienda di Albonetti propone un’offerta ricchissima e integrata. “Sappiamo fare tante cose, le facciamo bene, tutte insieme e le esportiamo” ci dice. LSWR Group è presente in dieci paesi, ha 700 dipendenti, è passato da 16 milioni di euro di fatturato nel 2013 a 71 milioni nel 2023. Edita 650 titoli, 56 riviste di carta, organizza 215 corsi e 200 eventi all’anno. Ci racconta il segreto del suo successo? Il mondo intorno a noi obbliga a un aggiornamento e a un’evoluzione continua delle competenze. Noi diamo risposte a queste necessità. Oggi i professionisti devono studiare tanto e aggiornarsi, e quando si studia lo si fa con i libri. Il libro è il mezzo più importante per qualsiasi attività di formazione e/o di approfondimento. Sull’aggiornamento professionale, orizzonte iniziale del Gruppo, abbiamo via via integrato nuove realtà, fatto convergere nuovi servizi, acquisito società in dieci paesi. Ora per esempio vorrei entrare nell’area delle assicurazioni professionali e non appena diventeremo broker venderemo ai professionisti anche la loro assicurazione. Un concetto nuovo di editoria? Sì, io mi propongo come il riferimento culturale di ciascun segmento nel quale opero. Cosa suggerirebbe agli editori professionali? Le riviste devono lavorare con gli abbonamenti ed essere parte di un progetto più ampio fatto di conoscenza e specializzazione. Libri, corsi, eventi, banche dati. Ma strutturare una banca dati è una professione, al centro c’è una conoscenza specialistica, bisogna saper generare valore. Inoltre, se vuoi stare in piedi devi diventare grande, devi andare all’estero, spingerti sui social, usare l’intelligenza artificiale. Presto noi useremo l’IA per catalogare le sentenze della Cassazione. Abbiamo 29 società, siamo presenti in 10 paesi: è tutto molto faticoso ma questa è la mia forza, la mia determinazione.

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tale si colloca oggi a 1500 copie. Non a caso una quota che varia tra il 20 e il 30 per cento della produzione del Gruppo Mondadori utilizza la stampa digitale». Con il miglioramento progressivo della qualità e dell’efficienza produttiva gli editori hanno potuto utilizzare al meglio le potenzialità del catalogo, valorizzando tutti i titoli disponibili, anche quelli non particolarmente visibili in libreria. Dunque si è come dilatata l’offerta. La spinta del digitale ha agito in tutti i passaggi della filiera. Guardandone oggi gli effetti, possiamo dire che si sono composti via via nuovi business, dalle produzioni personalizzate al web to print fino alle piattaforme di print-on-demand che hanno consentito a non poche aziende grafiche di rispondere al fenomeno del self publishing (seppure tra gli enormi livelli di competitività del mercato).

dei processi, soprattutto un approvvigionamento responsabile dei materiali dalle carte certificate agli inchiostri vegetali, dalle colle vegetali nella rilegatura ai materiali biodegradabili nella plastificazione delle copertine

Publishing 2030 Accelerator

e del confezionamento. Per velocizzare ancora di più l’introduzione di pratiche sostenibili, alla recente Fiera di Francoforte, che si è tenuta nell’ottobre del 2023, l’Associazione

Da molti anni editori, cartiere e produttori di macchine da stampa condividono obiettivi comuni: riduzione degli sprechi, ottimizzazione

Editori, cartiere e produttori di macchine da stampa condividono obiettivi comuni: riduzione degli sprechi, ottimizzazione dei processi, soprattutto un approvvigionamento responsabile dei materiali


E D I T O R I A

Collana Oscar Mondadori Vault: volumi cartonati con sovraccoperta, stampati in quadricromia, plastificazione soft touch, serigrafia lucida e rilievo, trancia metallica. Il taglio colore è ottenuto con stampanti digitali. Sotto / Cartonato con sovraccoperta, quadricromia, plastificazione soft touch, serigrafia lucida e rilievo. Utilizzo parziale di Intelligenza artificiale

COpERTINE sEMPRE PIÙ TEcNOLoGIcHE A Francesco Marangon, art director Gruppo Mondadori, che firma da anni le copertine di Sperling & Kupfer, Frassinelli, Pickwick chiediamo di parlarci delle nuove tendenze nel mondo delle copertine. Dal suo punto di osservazione cosa vede di nuovo? Intanto, ci dice, si vedono tantissime copertine generate dall’Intelligenza artificiale. Grazie alla possibilità di processare una infinita quantità di immagini e informazioni, l’IA può esaminare le copertine di libri di successo, identificare schemi ricorrenti e individuare elementi visivi che potrebbero attirare il pubblico specifico di quel genere. Altra tendenza ricorrente è la replica di copertine che hanno avuto successo sulla piattaforma Wattpad, spesso utilizzata dagli editori per catturare nuovi talenti. Come spiega Marangon la copertina di un titolo di successo, nato sulla piattaforma di scrittura, viene di solito riprodotta in modo il più possibile uguale all’originale, riprendendone non soltanto gli elementi iconici ma anche i colori e lo stile. Altra traiettoria, per le copertine dei romance e dei fantasy romance, aggiunge Marangon, sono le soft touch plastificate con tanti dettagli evidenziati. Si tratta di copertine che trasmettono sensazioni tattili e attivano emozioni come la morbidezza, il senso di consistenza e possono così generare infinite possibilità immaginative legate ai contenuti del libro. Le cover soft touch identificano il titolo non solo per la resa tattile ma anche per il risalto restituito da lamine colorate e lucidature su alcuni dettagli. «A proposito di dettagli – aggiunge Marangon – sono sempre di più le nobilitazioni in lamina oro o stampati iridescenti su lamine argento».

GRAFICHE AZ, STAMPA EDITORIALE ILLUSTRATA NON CONVENZIONALE

internazionale degli editori e la Federazione degli editori europei hanno insieme presentato un progetto dal titolo Publishing 2030 Accelerator, un laboratorio di best practice per la messa a punto di un modello di calcolo dell’impronta di carbonio prodotta lungo il ciclo produttivo, dalla stampa di ogni singolo libro fino alla sua distribuzione.

Grafiche AZ da più di 50 anni è specializzata nella stampa e legatoria dell’albo illustrato di pregio. Pur con questa forte identità sa che la sola specializzazione non basta più in un mondo editoriale che muta: il focus deve essere sul servizio. Oggi l’azienda è molto ricercata dalle case editrici per un approccio al business spontaneo, “non abbottonato” e orientato alla condivisione del know how tecnico: la qualità umana è al centro in modo autentico. “Siete simpatici, dovreste organizzare feste!” dicono i clienti. L’attività di Grafiche AZ ha a che fare con la diffusione della bellezza e del sapere, della conoscenza tramandabile attraverso la parola scritta e il colore delle immagini. Non si tratta di “sporcare fogli d’inchiostro”, ma di far sì che quei fogli abbiano più valore possibile in un’era in cui l’AI sta per permeare le nostre vite. www.graficheaz.it

Canon Future Book Forum 2023

Al centro di una rete di scambi tra il libro cartaceo, i suoi diversi formati e le tante modalità di accesso ai contenuti, si colloca oggi la riflessione anche dei produttori di macchine da stampa, primo fra tutti Canon. Fuoco tematico del recente Canon Future Book Forum 2023, che si è tenuto a Pong, in Germania, è la possibilità di saldare, in un punto di incrocio, tutti i diversi formati del libro. «Leggiamo in contemporanea attraverso molti dispositivi e in tanti formati: è giunta l’ora – ha spiegato Peter Fisk, relatore del convegno – di pensare a un libro che dovrà riflettere questi cambiamenti». Come? La risposta, ha detto,

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IL pUNTO SuLL’E DIToRIA dI PReGIO di M I C H E L A

P I BI RI

Quello dell’editoria d’alta gamma è un mercato di nicchia, sempre solido ed esigente, che ha risentito solo limitatamente del digitale e che oggi abbraccia anche il mondo della graphic novel, dell’albo illustrato e della saggistica. Il segmento ha fatto tesoro delle evoluzioni della stampa, delle tecniche di nobilitazione, delle nuove carte pregiate e di materiali di rivestimento speciali. «L’edizione di valore resta uno status symbol col quale il mercato del web non può competere» conferma Marco Gaviglio, Business manager settore grafica di Luxoro, distributore esclusivo per l’Italia dei materiali per la nobilitazione del Gruppo Kurz. Cruciale è l’attenzione ai valori della sostenibilità. Dal progetto del libro ai materiali, dalle rilegature alle tecniche di produzione la qualità e la raffinatezza del volume sono il risultato di prodotti e processi interamente controllati. Come conferma Emanuele Bandecchi Sales & Marketing manager di Rotolito: «Oggi l’aspetto legato alla sostenibilità è il traino nella scelta di carte e tele certificate e riciclate e tecniche di stampa con inchiostri a base vegetale. In particolare, i clienti prediligono copertine più “naturali” – per esempio, c’è una preferenza per lo sbalzo a secco rispetto ad altre nobilitazioni – oppure viene richiesta una protezione con plastificazione biodegradabile. Anche in legatoria è sempre più richiesta la colla non a base animale, e lo stesso principio vale per gli imballi, ossia cellofanatura con materiali compostabili».

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FeDELI Al DETTAgLIO: TECNoSTAMPA PER A Unique Andrea Foffi Selection mAGISTeR Speedmaster

La copertina di Deviant di Ellie B. Luin (Sperling & Kupfer 2023), ha una plastificazione soft touch, con effetti metallici ottenuti con la stampa in quadricomia (senza uso di materiali metallici).

parte dal liquid design, che può offrire al lettore un’esperienza innovativa combinando le caratteristiche del libro fisico con le funzionalità dei formati digitali: istantaneità, personalizzazione, efficienza. Tutto lascia spazio a una progettualità liquida e fantasiosa perché «il libro non è più un prodotto ma un servizio di contenuti» ha detto Fisk. Bisognerà partire da questo punto – l’aumento di transmedialità e di formati ibridi – per inventare uno schema di evoluzione del libro, una sua nuova interezza.

IA, un nuovo punto di svolta

Così come cambia il concetto di libro, in correlazione prospettica cambia l’editoria. E se guardiamo questo universo alla luce delle potenzialità dell’intelligenza artificiale, nonostante le possibili distorsioni di cui discutiamo e discuteremo a lungo, intravvediamo il profilo di una

Per il prestigioso volume MAGISTER edito da Handmade Editore - Roma, Tecnostampa ha impiegato la tecnica della stampa in esacromia alta qualità con tecnologia UV Led, riproducendo con spietata fedeltà la ricchezza degli ingranaggi più incredibili e affascinanti mai racchiusi in forme di acciaio e oro. Il libro è in formato 240x330 mm, 416 pagine con copertina cartonata e cofanetto e raccoglie oltre 370 fotografie originali, stampate su Garda Matt da 200 g/m² PEFC patinata senza legno. Tecnostampa Pigini Group Printing Division è un polo tecnologico di eccellenza specializzato nella produzione di libri d’arte, editoria didattica, cataloghi di moda e arredamento, riviste e altri stampati pubblicitari. Vanta certificazioni di processo, qualità, prodotto e sicurezza sociale. Autoproduce energia per oltre 5 milioni di chilowattora/anno, con impianti fotovoltaici e trigenerazione. Nel 2023 ha ricevuto il premio “Oro della Stampa” come Industria Grafica dell’Anno. www.printing.piginigroup.com

potente alleata che avanza. Alcuni strumenti già ora migliorano il lungo processo di produzione di contenuti e servizi: li usiamo per prevedere il potenziale pubblico di lettori di un inedito, per monitorare informazioni sui trend di interesse, fare traduzioni sempre più accurate, rispondere ai clienti, semplificare le attività di classificazione e ricerca. Certo, dovremo fare i conti con un eccesso di iniziative, bisognerà vigilare affinché non attecchisca una logica di discriminazione, occorrerà selezionare fonti riconosciute e riconoscibili, integrare e confrontare i saperi. Ma il ruolo degli editori non è sempre stato questo? Il futuro prossimo è qui, si aprono nuove possibilità, e sono tutte da immaginare.



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ARCHÉ, LA CARTOTECNICA HA UNA NUOVA VOCE: CON I PERSONAGGI LOW-POLY, IL PAPERCRAFT RAGGIUNGE UN NUOVO LIVELLO DI NARRAZIONE Arché Comunicazione, agenzia di packaging alle porte di Torino, si è fatta notare all’evento Brand Revolution di Milano, consolidando la sua posizione come player nel mondo del packaging design italiano. L’agenzia ha presentato un progetto di cartotecnica “animata”, frutto della collaborazione con l’azienda di audiolibri Storytel, l’agenzia DLV BBDO e la cartiera myCordenons. Il risultato del progetto è una vera e propria opera in papercraft, una forma tridimensionale in cartone con un amplificatore analogico integrato. Questa creazione, che ha le sembianze dell’armadillo di Zerocalcare tratto dal libro “La profezia dell’armadillo”, conferisce al progetto una dimensione narrativa unica. Composto di una scatola contenitore a forma di libro che contiene 20 schede fustellate, l’iconico animale del celebre fumettista italiano prende vita attraverso l’assemblaggio manuale, di-

ventando un affascinante speaker dal design poligonale. Al suo interno un tag NFC trasferisce il file audio al telefono, regalando la coinvolgente narrazione dell’audiolibro. Arché ha esplorato un nuovo territorio che porta la cartotecnica a un livello superiore di comunicazione: è servito tutto il loro expertise nella progettazione 3D e il forte know how nello studio del packaging maturato in 20 anni di lavoro, unito alla passione che il team di produzione dimostra ogni giorno. “The Storyteller” Questo è il nome affettuosamente assegnato all’armadillo parlante, che ha ottenuto un successo straordinario, evidenziando la creatività e l’abilità dell’agenzia chierese nel coniugare innovazione e passione per l’arte della stampa. L’avventura non si è fermata qui e ha generato uno spin-off affascinante:

il Cappello Parlante di Harry Potter. Il nuovo progetto, sviluppato in collaborazione con Storytel, DLV BBDO e Fedrigoni, ha portato alla creazione di un nuovo personaggio-speaker poligonale, questa volta con la forma del cappello del famoso maghetto; interamente realizzato in cartoncino Sirio in 5 colori con l’aggiunta di lavorazioni premium come le verniciature lucide e l’oro lamina, anch’esso è stato confezionato in una elegante scatola a forma di scrigno. Il tutto è stato prodotto in piccola serie interamente dalla divisione Lab di Arché e inviato ad alcuni influencer. Arché Comunicazione ha dimostrato che l’innovazione è il cuore pulsante del suo operato, che combina abilmente progettualità, tecnologia avanzata di stampa e savoir-faire artigianale per creare progetti che vogliono segnare nuovi standard nel packaging design.

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rotolito: innovazione e collaborazione coi propri clienti da quasi 50 anni Visione chiara, strategia, missione e valori Ciò che contraddistingue la storia di Rotolito, nell’industry di riferimento, è la coerenza di visione strategica del suo fondatore – e attuale presidente – Paolo Bandecchi. Visione e strategia che hanno portato una piccola azienda nata nel 1976 ad assumere dimensioni, reputazione e leadership nella fornitura di stampati e servizi per i più svariati settori e mercati. È questa la chiave che ha permesso a Rotolito di operare per 50 anni in un settore (quello della carta stampata) che negli ultimi 20 anni ha sentito sulle proprie spalle l’avanzare del digitale come canale sempre più attivo per la circolazione di contenuti ai fini promozionali, educativi, culturali e di divulgazione del sapere: avere una visione chiara, attuare una missione coraggiosa che mettesse sempre al primo posto gli investimenti volti all’espansione/integrazione, all’innovazione, alla qualità dei servizi, all’ottimizzazione di tempi e costi, è stata la

filosofia di crescita e sviluppo del Gruppo Rotolito. Uno sviluppo che inizia con la stampa del fumetto Diabolik, e che oggi annovera tra i propri Clienti i più importanti editori nazionali e internazionali, istituzioni, brand prestigiosi e agenzie di comunicazione. Ripristinare ciò che si prende, condividere il successo e reinvestire, preservare la reputazione come il bene più prezioso, agire senza danneggiare. Grazie alla guida di Paolo Bandecchi e al contributo manageriale dei tre figli Simone, Emanuele e Federico, Rotolito ha infatti reagito con coraggio, visione e determinazione alla progressiva e generalizzata riduzione della carta stampata, continuando a credere e a investire per generare valore, garantire servizi integrati pre e post vendita, puntare sempre alla soddisfazione di un’ampia rosa di clienti e delle loro molteplici esigenze di stampa, confezionamento, nobilitazione e logistica sia in ambito na-

Fedeli e impegnati nel percorso virtuoso verso la certificazione B Corp, Rotolito coinvolge i propri clienti in un dialogo bidirezionale.

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zionale che internazionale. Un esempio concreto è l’acquisizione nel 2014 del 100% di Nava Press, gioiello del segmento stampa e packaging per i luxury brand; un’acquisizione che ha fatto sì che Nava Press mantenesse l’indipendenza delle sue altissime performance artigianali, avendo alle spalle la solidità di Rotolito, caratteristiche fondamentali per posizionarsi in tutta sicurezza sui mercati internazionali. Integrazione, diversificazione e sostenibilità, infatti, rappresentano la base strategica di Gruppo (Rotolito, Nava Press e la più recente Rotolito Romania) e ad oggi conta 7 sedi commerciali nel mondo e 6 stabilimenti produttivi. Unita agli stakeholder in una conversazione aperta, mentre percorre il cammino verso la certificazione B Corp, come parti interconnesse dello stesso sistema. Nel corso del 2023, Rotolito ha compiuto due importanti passi per il consolidamento della propria leader-


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1976-1995 Nel 1976 nasce Rotolito Lombarda che in pochi anni diventa un’importante realtà dell’industria tipografica. Nel 1984 acquisisce Tramontana di Arese, Intergrafica nel 1985, Litografica Leschiera nel 1986, passando da 18 a 400 dipendenti. Nel 1994 acquisisce Legatoria Ferrari.

1996-2001 L’automazione diviene un pilastro del DNA innovativo di Rotolito, che a partire dal 1997 introduce nei suoi stabilimenti carrelli laser senza uomo a bordo. Nel 2001 si apre ai mercati internazionali: UK, Francia, Scandinavia, Germania, Nord-Africa e Svizzera.

2002–2010 Nel 2006 inaugura Paper Cube, edificio per lo stoccaggio carta automatizzato, alimentato da fotovoltaico di ultima generazione. Nel 2009 Rotolito investe nella tecnologia digitale garantendo ai mercati europei basse tirature ad alta qualità e costi ridotti. Il 2010 inaugura l’headquarter di Pioltello che coniuga efficienza tecnologica, energia geotermica e architettura green.

2014-2023 Nel 2014 si completa l’acquisizione del 100% di Nava Press e dopo Parigi, Londra e Ginevra si aprono le sedi commerciali di New York, Los Angeles e Shangai. Nel 2019 acquisisce Inprint, nel 2020 G.Canale&C. Romania. Nel 2023 viene completata l’espansione ed efficientamento energetico dello stabilimento dedicato alla rotativa di Cernusco sul Naviglio per un totale di 25.000 mq e avviato il percorso di certificazione B Corp.

ship e impronta sostenibile: l’ampliamento dello stabilimento di Cernusco sul Naviglio trasformato in uno dei più importanti poli produttivi d’Europa dedicati alla stampa rotativa a efficientamento energetico e logistico; l’avvio dell’impegnativo percorso per l’ottenimento della certificazione B Corp – e successivo passaggio a Società Benefit – grazie alla quale potrà fornire a tutti i suoi stakeholder una prova tangibile della sua innata vocazione di co-generatore di valore, documentata da un Report di Sostenibilità che esprime con chiarezza la sua value proposition, in difesa del Pianeta e del territorio, delle Persone che lo abitano, ma anche della Prosperità di tutte e tutti. Clienti, partner di un unico ecosistema I Clienti per Rotolito sono partner e collaboratori vitali del suo ecosistema interdipendente. Perché dei clienti è importante capire le esigenze specifiche, promuovere linee di comunicazione aperte e fornire costantemente consulenza e soluzioni di alta qualità, ottimizzazione costi e positivo impatto ambientale e sociale. È con una impostazione di solide relazioni che Rotolito crea una partnership simbiotica che coltiva la fedeltà e guida alla crescita reciproca. Con le sue scelte, può dimostrare infatti che Qualità e Sostenibilità sono strettamente connesse, e che nel medio periodo costituiranno il binomio più vantaggioso per un’efficace rivalorizzazione e ripresa del settore.

Miglioramento del rapporto qualità-prezzo-sostenibilità Fin dall’inizio, l’attività di Rotolito è stata orientata alla cura del cliente: gli sforzi si sono concentrati a soddisfare e superare ogni aspettativa, proponendo servizi aggiuntivi o alternativi a quelli canonici, e svolgendo un lavoro predittivo per gli editori e le aziende servite. In linea con le certificazioni ISO 9001 e 14001 vengono definiti gli obiettivi di miglioramento continuo della qualità dei prodotti e dei servizi offerti, riducendo così le non conformità e assicurando il controllo dei processi in materia di stampa, nobilitazione, confezionamento. Rotolito, nel suo operare in ben 6 stabilimenti produttivi (Pioltello, Cernusco sul Naviglio, Capriate San Gervasio, Milano, Bucarest e Varese) e 7 sedi commerciali nel mondo (New York, Los Angeles, Parigi, Londra, Milano, Bucarest e Shangai) concentra la sua attenzione sia su quei Clienti che hanno già intrapreso un percorso virtuoso e con i quali è facile interagire con una maggiore trasparenza (analizzando, monitorando, misurando in un processo di data management in continua evoluzione); sia verso quei partner che si trovano in un momento di transizione e devono prendere decisioni importanti, per le quali necessitano ispirazione, consulenza e soluzioni affidabili, attuabili e ovviamente sostenibili.

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rotomail italia: Innovazione oltre la stampa! Rotomail Italia è stata fondata nel 1996 come start-up operativa nel mondo della stampa digitale attraverso le prime attività di print on demand dei dati elettronici nel settore transazionale (banche e assicurazioni). Inizialmente Rotomail si è caratterizzata come software house nello sviluppo di soluzioni per la composizione di documenti transazionali, con l’obiettivo di trasformare quello che allora erano semplici rendiconti obbligatori in strumenti di comunicazione di marketing personalizzati, inserendo messaggi pubblicitari valorizzati da tecnologie di stampa digitali a colori. Questo cambiamento è stato facilitato dall’utilizzo, tra i primi al mondo da parte di Rotomail, di tecnologie inkjet ad alta velocità “full color” che hanno permesso di gestire volumi di lavoro 10 volte superiori alle tecnologie laser all’epoca utilizzate per il mondo documentale.

Successivamente al mercato transazionale, Rotomail si è concentrata sia nel mercato del turismo, con la creazione di booklet di viaggio completamente personalizzati e customizzati in base ai diversi itinerari dei viaggiatori, sia nella messa a punto della tecnologia RFID nelle comunicazioni con card personalizzate prodotte on demand. Dal 2009 Rotomail ha deciso di iniziare a operare nell’ambito della stampa editoriale: a seguito di questi avvenimenti, è nata la prima macchina al mondo per il confezionamento di libri in formato variabile in un unico run di stampa e una piattaforma software end to end che dà accesso a tutti gli editori a un servizio di archiviazione unico nel suo genere, permettendo di stampare titoli sia in copia singola, sia in tiratura, in modo economicamente conveniente, garantendo l’elevata qualità del prodotto.

Dal 2009 in Rotomail è nata la prima macchina al mondo per il confezionamento di libri in formato variabile in un unico run di stampa.

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Per rendere questo passaggio il più rapido e concreto possibile, nel 2010 l’azienda è entrata nella rete certificata di partner tecnologici di HP chiamata JETPAC e ha acquisito quote della società Lampi di Stampa (Gruppo Messaggerie Italiane S.p.A.), lanciando due portali: • Portale di Self-Publishing: www.lampidistampa.it (2012) • Portale dedicato agli editori distribuiti da Messaggerie Libri: www.podeditori.it (2013) Nel 2015 l’azienda è entrata nella rete di Partner certificati HP SmartStream Solution, ed è stata la prima utilizzatrice a livello mondiale della stampante inkjet ad altissima risoluzione (2400 dpi) HP T490 HD; contemporaneamente in quell’anno viene installato il software Bronte Book Solution (presentato ufficialmente alla Drupa del 2016 da Rotomail) presso clienti in Cina e


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1996 Start-up operativo nel mondo della stampa digitale. Inizio delle prime attività di print on demand dei dati elettronici.

2000 Rotomail è la prima azienda al mondo a utilizzare la tecnologia inkjet, high speed, fullcolor. Trasformazione del rendiconto obbligatorio in uno strumento di marketing.

2015 Ingresso nella rete di partner certificati HP SmartStream Solution. Nella sede di Vignate, prima installazione a livello mondiale della nuova HP PageWide T490HD, la prima stampante inkjet ad altissima risoluzione (2400 dpi). Installazione del software Bronte Book Solution in Cina e Giappone. Fondazione di I-One S.p.A., start-up di sviluppo tecnologico e di progettazione software per il mondo delle arti grafiche ed editoriali.

2016 A Drupa, all’interno dello stand di HP, presentazione di Bronte Book Solution, l’innovativo software dedicato agli stampatori per la gestione di tutti i processi di produzione e stampa dei libri, anche in copia singola.

2017 Fondazione della società Giant Vision S.p.A. per la stampa di materiali Wide Format & Decorations. Partnership con Ingram Content Group per il progetto Global Connect.

2023 Pubblicazione sul portale PODRotomail del nuovo servizio di stampa internazionale “Global Exchange”

Giappone. Il software Bronte Book Solution è dedicato agli stampatori per la gestione di tutti i processi di produzione e stampa dei libri, anche in singola copia. Infine, viene fondata I-One S.p.A., start-up di sviluppo tecnologico e di progettazione software per il mondo editoriale e delle arti grafiche. Nel 2017 viene fondata la società Giant Vision S.p.A. per la stampa in Wide Format, e si è dato avvio alla partnership con Ingram Content Group per il progetto Global Connect. Questo progetto nasce con lo scopo di rendere l‘azienda un punto strategico per la stampa e distribuzione in tutta Italia dei titoli internazionali presenti all’interno del catalogo Ingram. Da questa partnership con Ingram, inoltre, è nato il nuovo servizio di distribuzione internazionale Global Exchange (presentato ufficialmente al Salone del Libro di Torino del 2021) che permette agli editori italiani di distribuire i propri titoli in lingua italiana in tutto il mondo. Il servizio è stato

recentemente pubblicato sul portale Pod Rotomail: www.podrotomail.it. Gli ultimi due avvenimenti degni di nota riguardano l’acquisizione della società G.S.D s.r.l. e l’acquisizione di Etichettando s.r.l, società che si occupa di stampa su misura di etichette in bobina. Rotomail Italia è attualmente una delle realtà più innovative nel settore della stampa digitale e comunicazione multicanale B2B a livello europeo e fornisce soluzioni ad alto valore aggiunto per la realizzazione e gestione di documenti, comunicazioni, libri e booklet on demand. In oltre 25 anni di attività, Rotomail ha maturato una significativa esperienza, attraverso processi altamente automatizzati, nella gestione dei dati elettronici per offrire il massimo livello di performance di servizio e capacità di personalizzazione. Gli interlocutori principali delle nostre soluzioni sono le aziende dei settori Bancario, Assicurativo, Editoriale, Travel e No Profit.

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MANIFATTURA DEL SEVESO UN VIAGGIO ESPERIENZIALE FATTO DI TEXTURE E COLORI Manifattura del Seveso per il 2024 punta “all’oro” con la sua Weekly planner e il suo Notes dai toni brillanti. La costellazione di etichette da viaggio, illustrata sulle sovraccoperte, racconta il tema di quest’anno dedicato alla moda delle etichette alberghiere del XIX Secolo; codici illustrati che oggi ripetono i nomi delle tele di Manifattura del Seveso come i magnifici luoghi a cui sono ispirate. Introduciamo così Weekly e Notes 2024 condividendo con voi un viaggio esperienzia-

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le fatto di texture, colori e tecniche di nobilitazione. Weekly si presenta con un layout interno semplice ma efficace, grigio talpa su carta bianco naturale, copertina rigida in CIALUX® 1572, stampata in offset monocromatica del logo aziendale con logica “all over” che nobilita le preziose tele di rivestimento; i risguardi interni mantengono la stessa grafica declinata questa volta sui toni del rosso lampone. Il vero segno distintivo di Weekly è dato dalla

sovracoperta in CANVAS EXTRA R 2110, con una nobilitazione combinata tra quadricromia e uno speciale impasto oro per esaltare le qualità della tela. Notes, il taccuino immacolato è rivestito con BUKRAM P EXTRA FANTASIA 2223 e nobilitato con stampa offset e laminatura a caldo; spiccano i risguardi giallo limone che ripetono il pattern Manifattura del Seveso e la texture ruvida della copertina che contrasta nettamente con l’effetto setoso della sovracoperta in SETALUX® 1710

con stampa in quadricromia a tutto campo. Ideato da Barbara Voarino che ha progettato, disegnato e creato il concept e le illustrazioni, abbinando colori, tele e carte, il progetto ci porta in un viaggio continuo e ci accompagna dalla scrivania alla borsa e dalla borsa alla scoperta del mondo intero. Weekly e Notes saranno i preziosi alleati che ci accompagneranno per tutto il 2024.


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PEREGO CARTA PRESENTA LE CARTE PER DESIGNER PREMIUM PERGRAPHICA® NELL’ESCLUSIVO SHOWROOM DI FIRENZE Con un vario assortimento di carta per designer bianca e colorata, l’ampia gamma PERGRAPHICA® di Mondi, produttore leader di carta e packaging, è entrata a far parte del catalogo del distributore di carta italiano Perego Carta. Agenzie, case editrici, designer e proprietari di marchi: tutti desiderano prodotti di stampa, editoria e packaging sostenibili. Carta per perfezionisti, PERGRAPHICA® soddisfa le esigenze dei clienti, garantendo la massima tranquillità a qualsiasi livello. L’intera gamma PERGRAPHICA® è conforme alle severe norme internazionali stabilite da FSC™ ed Ecolabel UE e si fregia della certificazione Cradle to Cradle Certified® Bronze.

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COMMERCIAL PRINTING E DIRECT MAILING, LA VOCE DEL BRAND di E N R I C O

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BARBO GL I O

Il Commercial Printing Nato come segmento delle applicazioni di stampa che hanno lo scopo di vendere qualcosa, di essere utilizzati come strumenti di marketing, devono seguire l’evoluzione che il marketing stesso percorre in funzione dei cambiamenti sociali, della domanda, dell’uso delle tecnologie disponibili. Volantini, Poster, Cataloghi, Depliant illustrativi sono parte della storia delle applicazioni di commercial printing. La storia dei volantini viene da lontano. E ci piace ricordare come furono usati non solo per azioni di marketing di prodotto. Era la mattina del 9 agosto 1918. Sei biplani monoposto e un biposto (su cui sedeva D’Annunzio stesso) SVA entrarono nello spazio aereo della capitale dell’impero austro-ungarico, Vienna. Dal cielo iniziarono a cadere sulle teste dei viennesi migliaia di volantini su cui erano scritti due diversi messaggi propagandistici italiani che celebravano il tricolore ed esortavano gli austriaci a smettere di combattere e ad arrendersi. Stava per finire la Prima guerra mondiale.


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La stampa digitale permette ai volantini della GDO di fare il salto verso una personalizzazione tarata sulle abitudini di consumo individuali.

I volantini hanno sempre avuto un ruolo centrale nella comunicazione, nella pubblicità e nella propaganda. L’evoluzione delle tecnologie di stampa ne ha poi permesso uno sviluppo in chiave di risposta alle esigenze del marketing. Ed ecco che i volantini e i poster si sono sviluppati per essere strumenti di applicazione delle emergenti tendenze del marketing. La personalizzazione e, di recente, la multicanalità. Volantini e GDO Le ultime considerazioni valgono soprattutto quando si parla dei “cataloghi della grande distribuzione organizzata”: i volantoni, che accompagnano la GDO fin dagli anni Settanta. Sono strumenti di comunicazione che subiscono l’onda d’urto del digitale, ma godono ancora di una certa affezione. Secondo una ricerca (Format Research per RGR comunicazione) oltre un quarto delle persone che frequenta un punto vendita di fiducia diminuirebbe la frequenza di visita se non ricevesse il volantone delle offerte nella casella postale. La “tenuta” di questa forma di comunicazione legata al volantino

I volantini hanno sempre avuto un ruolo centrale nella comunicazione, nella pubblicità e nella propaganda.

è anche dovuta alle novità che i vari player introducono nel mercato. Sul fronte della personalizzazione vi sono diversi esempi nati proprio nel mondo della GDO. Personalizzazione significa stampare sul singolo volantino contenuti specifici e correlati alle caratteristiche o ai bisogni della persona che lo riceverà, quindi generati sulla base della conoscenza del destinatario. Nella GDO questo può avvenire grazie alla analisi e gestione della grande mole di dati raccolti attraverso le carte fedeltà. La stampa digitale, unita alla capacità di una risorsa abile nel data science, permette di creare volantini con proposte di sconti su prodotti che sono proprio quelli nella nota della spesa del destinatario del messaggio. Conoscendo le sue passioni, abitudini di acquisto, budget a disposizione. L’utilizzo della multicanalità offre ulteriori opportunità per il volantino. Volantino 4.0 è un progetto creato recentemente da un importante stampatore nazionale, ed è una soluzione che abbina al cartaceo i vantaggi del digitale, consentendo di aumentare l’efficacia delle promo-

zioni, potendole misurare in modo preciso e in tempo reale. Il volantino cartaceo che si può trovare nella casella della posta contiene infatti un QR Code che fornisce al destinatario la possibilità di accedere a coupon esclusivi, non presenti tra le offerte delle pagine interne, riservati al solo utilizzo del QR Code e che verranno recapitati al cliente tramite email. I cataloghi I cataloghi, intesi come volumi che presentano i prodotti di un certo produttore o di un grande magazzino, acquisiscono popolarità negli anni ’50, legati soprattutto al fenomeno della vendita diretta per corrispondenza. Oggi il mondo dei cataloghi stampati soffre la concorrenza della comunicazione digitale ma sembra capace anche di una nuova vita. Soprattutto puntando su edizioni di cataloghi che non sono più rappresentativi dell’intera offerta (quella la si trova sul portale internet), ma diventano “speciali” per particolari ricorrenze (si veda Amazon, che per Natale ha spedito cataloghi ad hoc alle famiglie con bambini in età da regalo di Babbo Natale).

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C O M M E R C I A L

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B U S I N E S S

Il primo catalogo cartaceo Ikea è stato pubblicato nel 1950. Dopo 70 anni, l’azienda svedese ha deciso di pubblicarlo solo in versione digitale.

Sono diverse le caratteristiche su cui la stampa dei cataloghi ha puntato negli anni: la competitività dei prezzi o al contrario l’alta qualità per la moda e il lusso, l’ecocompatibilità delle produzioni e dei materiali e, ancora, tecnologie di stampa innovative dalla digitale alla stampa offset UV e UV-Led. La comunicazione cartacea postale È quel tipo di comunicazione che viene affidata a un prodotto scritto o stampato e recapitata dal mittente al destinatario attraverso un vettore che normalmente viene definito vettore postale. Ci sono attori designati alla consegna dei prodotti postali (i cosiddetti DPO o Designated Postal Operators), una volta monopolisti nel fornire il servizio, ora inseriti in un contesto di liberalizzazione. I servizi postali sono stati il canale di comunicazione business tra aziende e consumer o il canale con cui amministrazioni pubbliche, banche, utilities hanno comunicato quotidianamente con i propri utenti/ clienti componendo quel segmento di mercato detto della Business Communication. Questo mercato ha avuto una particolare rilevanza nel

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settore dell’industria grafica, perché è stato propulsore per lo sviluppo di soluzioni innovative di stampa a dato variabile, grazie alle tecnologie di stampa digitale. La Business Communication, che si traduce in estratti conto, bollette, fatture, o anche multe, ingiunzioni, cartelle esattoriali, è pertanto stato il motivo principe per la messa in campo di sistemi di stampa digitale di alta produzione, prima con tecnologia laser in bianco e nero, poi a colori, poi con tecnologie inkjet. L’Italia è stata pioniera nelle installazioni di questi sistemi di stampa digitale High Volume Production, con un buon numero di Printing Service Provider che hanno saputo crescere e innovare, diventando eccellenze a livello internazionale. Oggi il mercato della Business Communication (e quindi di questi attori denominati Printing Service Provider o PSP) è fortemente attaccato dalla e-substitution. Le comunicazioni digitali tendono a sostituire via via buona parte dei volumi di comunicazione cartacea, anche se molte ricerche dimostrano come l’integrazione dei canali di comunicazione (la cosiddetta omni-canalità) sia il vero

Colormat X Notebook, segni particolari: Moon Foil Erredue ha realizzato per Caran d’Ache Genève la collezione dei coloratissimi ed eleganti Colormat X, notebook cartonati con copertina realizzata in Moon Foil con l’aggiunta di plastifica opaca antigraffio ed embossing per logo Caran d’Ache. Il progetto è partito dall’esigenza del cliente di replicare, il più fedelmente possibile, la resa cromatica e la superficie della propria penna già presente sul mercato, in 9 colori differenti. Dopo alcuni test Erredue ha ottenuto il risultato perfetto realizzando il Moon Foil, particolare tecnica sviluppata internamente che permette di applicare il cold foil anche su carte naturali non patinate, su Arena Smooth White da 120 g/mq con 9 colori ad hoc tutti ribattuti per dare intensità e brillantezza alla tinta. Il risultato è un effetto metallizzato non specchiato con una superficie satinata e irregolare che replica perfettamente il look & feel della penna. Un effetto raggiungibile solo tramite l’utilizzo del Moon Foil. www.erredue1973.com

mantra per una efficace attività di marketing sul consumatore. Aziende come PRT Group o Rotomail, precursori in questi mercati della stampa per direct mail e per la business communication, hanno da tempo individuato nella fornitura di servizi digitali avanzati a monte e a valle del recapito la soluzione più adatta per dare valore anche alle attività di stampa e imbustamento. Il mailing, dunque, è uno strumento che dimostra ancora una buona efficacia, ma che necessita di attenzioni particolari soprattutto dal punto di vista del recapito. Questo anello della catena è sempre stato il tallone d’Achille per il nostro mercato, causa storiche inefficienze dell’operatore postale designato (Poste Italiane) e delle sue ritrosie e lentezze nell’innovare i propri servizi di recapito anche a fronte di precise richieste degli operatori della catena, pronti a modificare i propri flussi operativi per creare efficienza e risparmi. Soprattutto in chiave ambientale se si sviluppassero nuovi metodi e regole che oggi trovano ostacoli burocratici nella loro implementazione. Ostacoli che speriamo si possano presto superare.


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L’illustrazione di apertura del Calendario Epson 2024, firmato da Balbusso Twins L’illustrazione di febbraio. Artwork by ©2024 Balbusso Twins @balbusso_twins L’illustrazione di ottobre, una delle cinque che si sono aggiudicate la prestigiosa Gold Medal alla 66° edizione del premio annuale della Society of Illustrators di New York. Artwork by ©2024 Balbusso Twins @balbusso_twins

IL CALENDARIO EPSON: SINTESI DI STAMPA DIGITALE E CURA ARTIGIANALE Il Calendario Epson, riconosciuto oggetto da collezione per le sue caratteristiche uniche fra digitale e artigianalità, e per le poche centinaia di copie stampate, è il risultato di un progetto nato nel 1999 per promuovere la tecnologia di stampa Epson, capace di riprodurre ed esaltare gli scatti dei grandi maestri della fotografia italiana fino all’edizione del 2020 e dei grandi illustratori, sempre italiani, negli ultimi quattro anni. Il passaggio dalla fotografia all’illustrazione è stato voluto per raccontare come un’altra forma di espressione artistica, dove la linea e il dettaglio hanno una rilevanza primaria, possa trovare nel digitale una nuova ricchezza espressiva, rivelando una mirabile sintesi grafica fra colore e segno. E a dare corpo e vividezza alle creazioni

artistiche, sono sempre i sistemi di stampa Epson che hanno affrontato e superato la sempre nuova sfida. Autore della prima edizione “illustrata” e art director della collana è Gianluca Folì, che con “Colorseeker: l’origine dei colori”, ha immaginato e creato un personaggio straordinario che gira il mondo in cerca del colore per raccoglierne la bellezza nascosta nella natura. Da qui è nata la narrazione Colortelling, curata dallo stesso Folì che, in veste di direttore artistico, sviluppa la storia dedicata al colore i cui capitoli sono i singoli illustratori e la loro visione e tecnica artistica, Marco Goran Romano, Elisa Macellari e per il 2024 Balbusso Twins. Calendario 2024: Spectacular Balbusso Twins hanno firmato il Calendario Epson 2024 con il titolo Specta-

cular. Le tavole sono realizzate con una tecnica mista, che unisce gli strumenti tradizionali (matita, tempera, colore acrilico spray, collage, frottage) al mezzo digitale (programmi Adobe Illustrator e Adobe Photoshop). Un’opera che si è già aggiudicata, tra gli altri, la Gold Medal alla 66° edizione del premio annuale della Society of Illustrators di New York, massimo riconoscimento nel mondo dell’illustrazione. L’arte di stampare l’arte “Le tavole realizzate da Balbusso Twins, come quelle dei precedenti illustratori – racconta Renato Sangalli, Head of Sales C&I Printing di Epson Italia – diventano le tavole originali del Calendario con la stampa realizzata, quest’anno, con le stampanti Epson SureColor P7500 e gli inchiostri Epson

UltraChrome Pro12 K3 presso l’Opificio Arte Stampata, che ha prodotto su carta Epson fine art ben 10.400 singole stampe per confezionare 800 ambitissime copie del Calendario. Un compito attento e accurato che ha richiesto mesi di lavoro.” Un Calendario carbon neutral Fedele al suo pluriennale impegno verso l’ambiente, culminato con il recente passaggio all’uso di energia prodotta al 100% da fonti rinnovabili per tutte le sedi del Gruppo in tutto il mondo, Epson ha voluto compensare le emissioni derivanti dalla produzione e dall’evento di presentazione supportando un progetto di energia rinnovabile in Cile.

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CIEMME: CREATIVITÀ E INNOVAZIONE DAL 1978 Il mondo della stampa vanta numerosi fiori all’occhiello quando si parla di aziende creative e innovative, e una di queste è sicuramente Ciemme, realtà che propone prodotti e servizi all’avanguardia nel campo della comunicazione aziendale. Una storia di oltre 45 anni Fondata a Milano nel 1978 come azienda grafica specializzata nella stampa di buste e sacchetti per la corrispondenza, nel corso degli anni ha espanso la propria gamma di prodotti attraverso costanti investimenti in tecnologia. Ciò è dovuto alla visione imprenditoriale di Vittorio Marulli, rappresentante di un marchio di spicco nel settore della produzione di buste per corrispondenza: la sua esperienza lo portò a comprendere l’importanza di conferire un tocco personalizzato alle buste, dando vita a un piccolo laboratorio dedicato esclusivamente alla sovrastampa, eseguita con macchine offset all’avanguardia. Nono-

stante l’avvento dell’e-mail e le profonde modifiche nei modelli di marketing di massa, la società – tuttora guidata da Vittorio Marulli insieme ai figli Barbara e Christian – ha saputo adattarsi ai cambiamenti del mercato e ha mantenuto la sua crescita costante, raggiungendo una straordinaria capacità produttiva di oltre un milione di buste al giorno. Non solo buste: nobilitazione e attenzione al cliente Oltre alla produzione di buste, Ciemme oggi si presenta come un partner strategico per i propri clienti, offrendo soluzioni complete per tutte le esigenze di comunicazione grazie alle diverse tecnologie di stampa, digitale e offset, che i reparti produttivi hanno a disposizione. Le avanzate tecnologie di stampa digitale adoperate consentono la produzione di prodotti altamente nobilitati, con applicazioni di lamine in oro, argento e colori metallizzati. La verniciatura UV lucida spot a spessore variabile,

Ciemme non si limita alla sola produzione: l’approccio è fortemente orientato al cliente e ha l’obiettivo di fornire sempre un valore aggiunto.

Ciemme Via Edison, 10 Segrate (MI)

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anche su piccole tirature, aggiunge un tocco di eleganza e originalità. Ciemme non si limita alla sola produzione: l’approccio è fortemente orientato al cliente e ha l’obiettivo di fornire sempre un valore aggiunto; tra i servizi complementari è stato integrato infatti la logistica in outsourcing, attraverso il quale l’azienda si incarica dello stoccaggio, della gestione delle scorte e della distribuzione dei materiali per conto dei clienti. Attraverso la piattaforma Stampaonline-Pro, Ciemme fornisce un tool personalizzato per la gestione online delle richieste e di tutto il flusso dell’ordine, rendendo l’esperienza del cliente ancora più efficiente e personalizzata. Il Digital Lab La punta di diamante di Ciemme è però il D-Lab, un “Laboratorio Digitale” dedicato alla ricerca e sviluppo di servizi digitali. Questo laboratorio, inaugurato nel 2018 in occasione del quarantesimo anniversario dell’azienda, rappresenta


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1978 Vittorio Marulli, rappresentante di un importante marchio italiano di buste per corrispondenza, intuisce la necessità del mercato di una maggiore personalizzazione dei prodotti e fonda Ciemme, che nel corso degli anni cresce fino a diventare primo stampatore di buste in Italia.

1990-2000 Da attore di un settore di nicchia, Ciemme diventa un'azienda grafica strutturata. Entra in azienda il primo figlio Christian e su richiesta del mercato di più prodotti stampati e personalizzati vengono fatti i primi investimenti nel reparto di stampa piana offset e nei sistemi informativi aziendali. Nasce la prima versione della piattaforma STAMPAONLINE.

2007 Ciemme si ingrandisce con l’acquisizione di Easystampa, che amplia il parco macchine con nuove macchine a cinque colori. Entra in azienda anche la seconda figlia Barbara e il business si espande ai prodotti di marketing e alla cartotecnica per l’hotellerie di lusso e la moda.

2014 L’azienda si trasferisce nella nuova sede a Segrate, dove si stabiliscono gli uffici e la produzione di buste e stampa offset. La nuova piattaforma STAMPAONLINE PRO e i servizi di logistica per i clienti Retail diventano importanti asset aziendali.

2018 Ciemme acquisisce l’azienda di stampa digitale Communico e viene inaugurata la nuova sede distaccata dell’azienda in cui avrà sede il Digital Lab. Oltre alla produzione digitale con stampanti piane, vengono realizzati investimenti nel post stampa digitale e nella nobilitazione.

2023 Lo spazio dedicato al Digital Lab viene raddoppiato e si dedica una nuova sezione al grande formato, con un investimento per l’acquisto di nuovi plotter con tecnologia di stampa UV-GEL e da intaglio.

un ulteriore impegno nell’investire nelle tecnologie del futuro. Negli ultimi anni infatti gli spazi produttivi del laboratorio sono stati raddoppiati ed è stata aperta una nuova divisione dedicata ai grandi formati: grazie ai plotter di stampa che usano una tecnologia UV-Gel è possibile creare prodotti facilmente personalizzabili come calpestabili e materiali di rivestimento, oltre a poster, adesivi e vetrofanie brandizzati. Un futuro all’insegna della sostenibilità Il prossimo, fondamentale obiettivo per Ciemme è incentrato sulla sostenibilità. Nel 2021 è iniziato un programma di raccolta dati sulla Carbon Footprint aziendale per valutare le emissioni di CO2, i cui risultati sono stati presentati a giugno 2023 con un report di dati certificati secondo il GHG Protocol Corporate Accounting and Reporting Standard. L’obiettivo per il 2024 è quindi la riduzione delle emissioni derivate dalla materia prima carta: Ciemme si prefigge di perseguirlo proponendo l’utilizzo di carta riciclata ai clienti storici (un cambiamento che com-

porterebbe una riduzione tra il 20 e il 40% delle emissioni), per poi arrivare alla creazione di preventivi che già prevedano l’opzione di produzione con basse emissioni. Il risultato di questo processo sarà quindi duplice: si migliora l’impatto ambientale della produzione e si sensibilizza il cliente, coinvolgendolo nel processo decisionale. La sostenibilità in azienda non è solo ambientale, ma anche sociale: da anni l’azienda infatti collabora con la Cooperativa Sociale Alboran, alla quale è stata affidata la realizzazione dei servizi di logistica all’interno di un percorso in convenzione art.14, che ha permesso a una persona svantaggiata di entrare e professionalizzarsi nel mondo del lavoro; dal 2022 inoltre è attivo un nuovo piano welfare aziendale che permette ai dipendenti di ricevere come bonus una percentuale del margine operativo lordo. Con una vasta gamma di prodotti e servizi, attenzione alla sostenibilità e un approccio orientato al cliente, Ciemme si conferma quindi come il partner ideale per il mondo Retail e per la gestione di campagne di comunicazione su vasta scala.

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SEMPRE PIÙ VELOCI, MAI DI FRETTA! SPIRITO DI INIZIATIVA E TRADIZIONE TRA I VALORI DI GRAFICHE MERCURIO Animata da un vivace spirito di iniziativa ma permeata anche dal senso della tradizione, Grafiche Mercurio nasce ad Angri, in provincia di Salerno, alla fine degli anni ’60 come una piccola tipografia artigianale nel tempo cresciuta, che oggi opera in uno stabilimento di oltre 40 mila metri quadrati dei quali 12 mila coperti. Un’azienda solida, con un fatturato che si attesta tra i 18 e i 20 milioni di euro derivanti per il 50% dalla produzione delle rotative nel settore GDO e per il 50% dalla produzione di etichette sia in carta sia in plastica e del packaging in cartone per l’industria alimentare. Angri, infatti, è un importante polo produttivo per il settore alimentare e conserviero, opportunità commerciale colta da Grafiche Mercurio che serve realtà medio-grandi sia del territorio che di tutto il Centro Sud che si rivolgono all’azienda angrese per lavori industriali. Investimenti d’avanguardia Con lo spirito imprenditoriale che la contraddistingue, nel tempo l’azienda cresce investendo in macchinari all’a-

vanguardia e tecnologie innovative ma anche e soprattutto sulla formazione del proprio personale per mantenere alte le competenze e fornire un servizio veloce e di qualità in grado di soddisfare al meglio i clienti. L’azienda è oggi considerata tra le realtà più all’avanguardia nel panorama grafico italiano. Le ragioni alla base della crescita della società derivano solo in parte dagli elevati standard di produzione e qualità che può vantare, affidati alla gestione di un gruppo manageriale di professionisti esperti capace di misurarsi con le sfide che raccoglie. I titolari, Diodato e Gerardo Mercurio, sono ispirati dal principio della velocità, dell’innovazione tecnologica e del rispetto maniacale dei tempi, dalla produzione alla consegna, che sono fondamentali per garantire un servizio altamente qualificato. Sostenibilità ambientale ed etica Anche la sostenibilità è un concetto caro all’azienda di Angri, che da sempre osserva i principi di etica e responsabilità oltre all’aspetto ambientale,

salvaguardato da un impianto di trigenerazione per produrre energia elettrica e termica e da un impianto fotovoltaico in fase di installazione. L’azienda detiene le certificazioni ISO 9001, 14001 e 45001, nonché FSC, PEFC e ultima conseguita, proprio in risposta alla volontà di specializzarsi nel mondo del packaging del settore alimentare, la BRC packaging materials, attraverso cui si garantisce che il prodotto finito rispetti requisiti fondamentali in tema di sicurezza alimentare e standard qualitativi ben definiti. Tecnologia e competenza A livello di tecnologie di stampa, Grafiche Mercurio cavalca l’innovazione, dal gestionale che permette di seguire al meglio ogni fase della produzione ai due computer to plate completamente automatici a monte dei quali il flusso di lavoro consente tutte le operazioni di prepress. Il reparto allestimento si compone di piegatrici, accavallatrici, fustellatrici e due linee di taglio, completamente automatizzate e dotate di sofisticati controlli specifici per le etichette.

L’azienda è oggi considerata tra le realtà più all’avanguardia nel panorama grafico italiano.

Grafiche Mercurio Via S. Maria Area P.I.P. 84012 Angri (SA) T. 081 94 84 20 info@grafichemercurio.it

www.grafichemercurio.it 48


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1968 Salvatore Mercurio fonda la “Tipografia San Gerardo”.

1980 I figli di Salvatore investono sull’offset e tutto cambia, si dà inizio alla specializzazione nella stampa di volantini, riviste, etichette e cartotecnica.

2000 Ingresso nel mondo Roto-offset con l’acquisto di una 16 pagine.

2007 Inaugurazione del nuovo sito produttivo e installazione della prima Roto-offset 48 pagine del Centro-Sud.

2010 Continui investimenti tecnologici e ingresso nella stampa digitale.

2020 Espansione strutturale e nuovi investimenti nel settore dell’in mould labelling e della stampa flessografica.

Il reparto stampa è dotato di 2 rotative Goss-Sunday 48 e 24 pagine, ma le punte di diamante sono le 2 Heidelberg XL 106-8 colori di ultima generazione con tecnologia Led, stampa in volta, sbobinatori CutStar e del doppio verniciatore IR e UV in linea. Inoltre l’azienda si è dotata, prima nel Sud Italia, del sistema Foilstar per la nobilitazione in linea, che consente la laminazione a freddo. Per consolidare la sua specializzazione nel campo delle etichette, Grafiche Mercurio ha investito anche nel settore della stampa flessografica per la produzione di etichette autoadesive, installando una Gallus Labelmaster 440 con 8 elementi stampa che permette la stampa sul retro, inibizione dell’adesivo, plastificazione, laminazione a freddo, serigrafia e verniciatura. Si tratta di configurazioni importanti, pensate appositamente per rispondere alle sfide del mercato delle etichette, per la stampa di materiali molto sottili e

sensibili alla deformazione dimensionale. Le macchine dotate del pacchetto in-mould, per la stampa su plastica, consentono a Grafiche Mercurio di essere un attore importante in questo mercato. Grafiche Mercurio ha adottato gli innovativi sistemi di stampa Heidelberg che comprendono anche una fustellatrice rotativa Heidelberg XL 106 DD e una fustellatrice Polar DCC con cilindro di contropressione e fascettatura in linea dedicate a questa applicazione. Nei valori aziendali di Grafiche Mercurio si colgono una lunga storia, una famiglia attenta a sfruttare l’innovazione tecnologica, e l’eccellenza. Senza questi fondamenti e senza la passione artigianale, conservata sempre intatta, il potenziale produttivo degli impianti e delle tecnologie più avanzate sarebbe notevolmente ridotto.

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cosa vuoi stampare? con pressup tutto è possibile Cosa vuoi stampare? Questo è il claim che i clienti trovano sul sito Webto-print di PressUP. Attiva sul mercato dal 2010, PressUP è una tech-company pura che offre l’eccellenza nel campo della stampa online, combinando tecnologie digitali e offset. È un solution provider globale tra i più affermati in Europa che fonda la propria crescita esponenziale sulla combinazione virtuosa di know-how tipografico, concept innovativo della vendita online di stampati e minuzioso controllo qualità lungo tutta la filiera. Tra gli asset aziendali figurano i 60 collaboratori, il customer care consulenziale, l’attenzione alla sostenibilità ambientale e i servizi a valore aggiunto come PressUP NOW che effettua circa 4.000 spedizioni ogni giorno di cui il 90% consegnato nella stessa giornata. L’azienda, che ha la sede produttiva centralizzata nello stabilimento di Nepi in provincia di Viterbo, si avvale delle più moderne tecnologie di stampa per servire oltre centocinquantamila clienti

attivi, con una media di 10.000 lavorazioni al giorno; il fatturato viaggia intorno ai venti milioni di euro, aumentato dal 2010 di venti volte. Protagonisti del print on demand La stampa on-demand e la vendita su Internet di prodotti tipografici personalizzati ha richiesto una profonda trasformazione digitale di tutti i processi che ha portato PressUP allo sviluppo e alla creazione di una piattaforma web per la gestione dell’intero ciclo produttivo, una serie di investimenti mirati a migliorare continuamente il flusso di lavoro e la qualità dei prodotti e del servizio. Grazie alla tecnologia digitale l’azienda di Nepi è in grado di offrire stampe di qualità anche su piccole tirature e su diversi tipi di supporto. Ogni articolo è disponibile in modelli differenti, in modo da poter scegliere quello più adatto alle proprie esigenze, e su alcuni prodotti offre la possibilità di creare il proprio articolo personalizzato o selezionare tra grafiche già pronte.

Tra gli asset aziendali figurano i 60 collaboratori, il customer care consulenziale, l’attenzione alla sostenibilità ambientale e i servizi a valore aggiunto.

PressUp Zona Industriale Settevene Viterbo

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PressUP ha un modello di business concentrato sul B2B servito da un Webto-Print alle cui spalle lavora un workflow produttivo e una supply chain digitale, che comprende attente strategie di marketing e vendita sempre online. Tutto viene gestito attraverso strumenti digitali come i preventivi, con prezzi disponibili in tempo reale, visualizzati al momento stesso della configurazione del prodotto. Oltre a questo, si aggiungono le 10.000 spedizioni giornaliere a una clientela composta da aziende medio piccole tra cui non mancano le agenzie, dalle più affermate agli studi di grafica che offrono ai propri clienti il servizio di stampa. A ogni esigenza il giusto prodotto stampato PressUP offre servizi online di stampa personalizzata su qualsiasi supporto: Carta, PVC, Forex, Cartone, Plexiglass, dal piccolo formato come biglietti da visita, volantini, pieghevoli, depliant, cartoline, locandine, buste, block notes,


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2010 Nascita di PressUP e lancio del servizio Web-to-print.

2011 Primi 10.000 clienti attivi registrati.

2012 Introduzione della tecnologia H-UV offset 70x100.

2013 50.000 clienti attivi registrati.

2015 Introduzione della tecnologia Large Format.

2019 Consolidamento della partnership con HP e prima installazione europea (seconda nel mondo) della HP Indigo 100K.

2021 Oltre 150.000 clienti attivi registrati.

cartelline al grande formato per la produzione di pannelli, striscioni, banner, manifesti, fino a elementi per usi diversi come i badge e le tessere in PVC, i materiali per le esposizioni fieristiche passando per cataloghi e libri con una vasta offerta di opzioni di legatoria: brossura fresata, punto metallico, filo refe, volume cartonato, volume con alette. In catalogo anche un’ampia offerta di prodotti di abbigliamento personalizzati, come T-shirt, felpe, cappellini, scaldacollo, shopper, articoli di cancelleria e promotional, come matite, penne, borracce, tazze, spillette o chiavette USB, tutti da personalizzare per aiutare i clienti a migliorare la visibilità del proprio brand. Ultimamente l’offerta si è ampliata con le etichette in bobina, la carta da parati e nuove tipologie di biglietti da visita personalizzati con una vasta scelta di carte e di finiture di altissimo valore. Tutte queste applicazioni sono disponibili grazie a importanti investimenti, come l’adozione di un parco macchine che consente la stampa di qualità elevata, attraverso tecnologie digitali e offset all’avanguardia: HP Indigo 100K, Komori GL840P H-UV e Heidelberg XL 105. Un approccio etico e sostenibile L’azienda ha un approccio industriale etico ed ecosostenibile, ha conseguito le certificazioni FSC e PEFC diventando così parte integrante delle catene di custodia ambientale e uniformandosi ai più elevati

standard sociali e ambientali presenti sul mercato. PressUP è guidata dallo spirito imprenditoriale e lungimirante di Vincenzo Cirimele, il CEO dell’azienda, che è riuscito insieme ai suoi collaboratori a mantenere stabile l’azienda durante i difficili mesi della pandemia del 2020, diversificando l’offerta per quelle aziende e per gli uffici aperti al pubblico che hanno manifestato la necessità di comunicare efficacemente le nuove normative comportamentali producendo poster, adesivi e calpestabili. Parallelamente PressUP ha avviato produzioni totalmente nuove, come le visiere di protezione realizzate in partnership con Weerg, una collaborazione che ha dato vita a un’inedita filiera produttiva “Venezia – Roma”, con la stampa 3D di Weerg impiegata per la realizzazione delle strutture, completate poi da PressUP con le visiere in PET tagliate con frese computerizzate. Un’iniziativa che ha avuto da subito grande successo e che ha contribuito a tenere alto l’entusiasmo dei dipendenti ancora attivi in produzione. La visione di Vincenzo Cirimele per il futuro è quella di rendere i processi più efficienti e quindi i prodotti più competitivi per i clienti. PressUP si sta già muovendo in questa direzione, affiancata dai partner tecnologici con cui da un lato sta mettendo a punto nuovi modelli per ottimizzare la produzione, dall’altro sta facendo formazione per affinare le competenze interne.

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L’evoluzione di PRT: da Printing Service Provider a Data Service Provider L’evoluzione di PRT: PRT Group S.p.A. è un’azienda con più di 100 anni di storia che nel corso del tempo ha affiancato al mestiere storico della stampa e imbustamento lo sviluppo di un ventaglio importante di soluzioni di comunicazione, ampliando notevolmente la gamma dei servizi offerti. Un cambiamento radicale avvenuto nel corso del tempo che ha ridefinito l’identità di un’azienda conosciuta e riconosciuta per uno specifico settore di mercato. Non solo lo sviluppo di soluzioni digitali e interattive, ma anche l’entrata e il successivo consolidamento nel mercato della stampa digitale di grande formato, sono la testimonianza di un approccio attivo alle crescenti esigenze del mercato e alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie. In questi anni l’azienda è cresciuta, ha puntato sulle innovazioni digitali e ha investito in nuovi settori creando i presupposti per una realtà all’avanguardia e sempre più orientata al futuro.

La nascita di una nuova Business Unit: PRT DIGITAL Dopo aver fatto della comunicazione tradizionale il proprio punto di forza, PRT Group ha deciso di affiancare ai servizi di comunicazione tradizionali ormai consueti, l’offerta di soluzioni innovative in grado di generare un’interazione nuova ed esclusiva con i clienti: sono stati sviluppati strumenti quali video personalizzati, documenti dinamici, piattaforme di content management e intelligenza artificiale. È proprio su quest’ultima che si stanno concentrando la maggior parte degli sforzi attraverso lo sviluppo e la promozione di assistenti virtuali evoluti in grado di instaurare con i clienti una relazione empatica e comprendere profondamente le intenzioni e lo stato d’animo degli utenti. La consapevolezza di un’identità digitale sempre più marcata ha portato alla nascita di una nuova divisione all’interno di PRT Group: PRT Digital. Si tratta di un team di lavoro che si occupa esclusivamente di sviluppare e promuo-

Un’azienda con più di 100 anni di storia che nel corso del tempo ha affiancato al mestiere storico della stampa lo sviluppo di soluzioni di comunicazione innovative. PRT Via Frejus, 5 10092 Beinasco (TO) T +39 011 3207911

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vere servizi digitali e innovativi e che opera in maniera del tutto indipendentemente rispetto al mondo della stampa tradizionale. Figure professionali di spicco, come l’Artificial Intelligence & Digital Manager e l’Innovation Manager, sono diventate fondamentali per supportare la forza vendita in questo processo, offrendo consulenze tecniche di alta qualità ai clienti. La Piattaforma di Business Intelligence: per una gestione delle comunicazioni a 360 gradi L’obiettivo principale è quello di garantire una comunicazione a 360 gradi attraverso la gestione integrata di più strumenti di comunicazione tradizionali e digitali che consentano di offrire un’esperienza d’acquisto personalizzata e assicurare una customer experience unica nei diversi touch point. Le relazioni con i clienti avvengono sempre di più attraverso una molteplicità di canali, in qualunque momento e in ogni luogo; per questo motivo l’azienda


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1921 PRT nasce come azienda di stampa di arti grafiche specializzata nella produzione di poster, manifesti e locandine pubblicitarie: vere e proprie opere d’arte ricercate oggi da migliaia di collezionisti.

anni '60 PRT introduce sul mercato il modulo continuo, un supporto di carta innovativo ed estremamente versatile, e si specializza nella stampa delle bolle di accompagnamento merci.

anni '90 Installazione stampanti digitali e ingresso nel mercato della Business Communication e del Direct Mailing.

2005 Fondazione della società di software e servizi Intellidoc s.r.l. e acquisizione della società francese PRT France che ha permesso di esportare l’approccio e il know-how di PRT nel territorio francese, rivolgendo lo sguardo oltre i confini nazionali.

2018 PRT decide di diversificare la propria attività e di entrare nel mercato della stampa digitale di grande formato: viene acquisita Kimiprint e costituita una nuova divisione all’interno del Gruppo.

2022-23 Nel 2022 PRT acquista Absolutex S.r.l., una società specializzata nella stampa digitale su tessuto e agli inizi del 2023, dalla fusione tra Kimiprint e Absolutex, nasce PRT VISUAL S.r.l., interamente dedicata all’image management e al wide format. Nel 2022 si sviluppa la nuova divisione PRT Digital che si occupa esclusivamente di sviluppare e promuovere servizi digitali in maniera indipendente rispetto al mondo del printing.

ha deciso di sviluppare un ventaglio importante di soluzioni di comunicazione perfette per lo sviluppo di strategie di delivery omnicanale, mettendo a disposizione la propria professionalità e le proprie competenze per la scelta dei servizi più potenti ed efficaci. Consapevoli dell’importanza che riviste l’analisi delle performance per garantire soluzioni di comunicazione di qualità, è stata sviluppata PRT X, un’esclusiva piattaforma proprietaria che oltre a consentire il monitoraggio dei canali di comunicazione offerti, permette di gestire e integrare al suo interno qualunque tipologia di dato a disposizione dell’azienda. La business intelligence di PRT Group combina vari strumenti quali analisi, confronto e visualizzazione grafica di dati per permettere a chiunque ne sia in possesso di fare scelte informate e consapevoli.

rezza informatica, rispetto per l’ambiente e benessere dei lavoratori. La redazione volontaria del Bilancio di Sostenibilità, gli investimenti effettuati in certificazioni, l’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili e tutte le altre iniziative promosse in ambito sociale, ambientale ed economico sono la dimostrazione della volontà di operare nel rispetto dei principi della sostenibilità. Sebbene l’azienda sia orgogliosa dei risultati finora raggiunti, riconosce che la vera sfida sia quella di integrare sempre di più la sostenibilità nei propri processi di business definendo strategie efficaci, azioni mirate e basando le scelte su analisi approfondite dei dati raccolti.

Uno sguardo sempre più rivolto alla sostenibilità In questo periodo di cambiamenti, PRT si impegna fermamente a mantenere elevati standard di qualità nella fornitura dei suoi prodotti e servizi, ponendo al centro sicu-

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KALÈIDOS, IL CALENDARIO GRAFICAL 2024 È UN VIAGGIO VERSO L’IMPREVEDIBILE Una foto e un caleidoscopio. Parte da qui la storia di Klara che un giorno, in ufficio, trova questi due oggetti sulla scrivania di un collega appena andato in pensione. E questo succede proprio in un momento in cui, colta da grande stanchezza, sta pensando di lasciare tutto… Klara allora intraprende un viaggio alla scoperta di nuovi mondi, durante il quale rompe la monotonia e, proprio come succede con l’imprevedibilità di un caleidoscopio, ritrova la capacità di meravigliarsi di fronte alle cose più semplici. La sua storia prende il nome di Kalèidos e si snoda, mese dopo mese, attraverso le pagine del

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calendario Grafical che ci accompagnerà per tutto il 2024. Proprio come in un caleidoscopio, ogni puntata della storia è un avvicendamento di immagini, colori, figure e tecniche di stampa e finishing diverse e imprevedibili, che vanno dagli effetti tattili al cold foil, dall’hotfoil alla serigrafia profumata, passando anche attraverso fustellature ed elementi applicati per dare tridimensionalità e interattività alle pagine. Quest’anno il calendario Grafical rompe anche gli schemi della sua stessa tradizione, visto che non indaga – come è solito fare – un concetto sotto tanti punti di

vista diversi, ma racconta un’unica storia da leggere – e vivere insieme alla protagonista – dall’inizio alla fine. Il tema del calendario 2024 si collega all’allestimento con il quale Grafical ha esposto durante l’ultima edizione di Packaging Première, nel maggio 2023: lo stand infatti si chiamava proprio Kalèidos e accompagnava il pubblico in un’esperienza immersiva in un universo di immagini in movimento, caleidoscopiche appunto, al termine della quale poteva ricevere un vero caleidoscopio realizzato con materiali di recupero.

Appassionato o collezionista? Qui puoi assicurarti la tua copia di Kalèidos


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ETICHETTE. STAMPA, INCOLLA, ESPRIMI di M I C H E L A

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P I BI RI


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Etichetta di Advision per Cantina Aganis Nella pagina accanto, etichetta di Andrea Castelletti Studio per Cantina dei Colli Ripani

Le etichette sono al centro del sistema comunicativo di moltissimi prodotti. Hanno l’obbligo di informare, ma sono anche portentosi strumenti di marketing, soprattutto in mercati come il Food, il Wine & Spirits e il Beauty. Il loro ruolo, però, è fondamentale anche al di fuori dello scaffale, dall’e-commerce alla logistica. Con GIPEA – Gruppo Italiano di Produttori di Etichette Autoadesive facciamo il punto su questo articolato settore.

Se c’è un settore che più di altri dà l’idea di essere in grande fermento, è quello della produzione di etichette autoadesive. Un po’ perché sui mercati del Wine & Spirits, Cosmesi & Profumeria e Food & Beverage, sia alto di gamma sia quello destinato alla GDO, si concentrano le energie dei migliori designer ed etichettifici in circolazione, che proprio nello spazio ridotto di un’etichetta sperimentano soluzioni capaci, da un lato, di rispondere agli obblighi informativi di ciascun prodotto destinato alla vendita, e dall’altro di sedurre al primo sguardo i consumatori finali, soprattutto quando la concorrenza è spietata e il prezzo di vendita è sostenuto. È facile, quindi, vedere una certa platealità nella ricerca e innovazione per lo sviluppo di materiali sempre più performanti e soluzioni di stampa e nobilitazione in grado di sorprendere e arrivare laddove nessuno aveva ancora osato, con designer e aziende fornitrici – dagli stampatori alle cartiere fino ai produttori e distributori di materiali per la nobilitazione e inchiostri – che sempre più spesso lavorano fianco a fianco. Tuttavia, il mondo dell’autoadesivo non si esaurisce qui, e al di là del percepito più scintillante è necessario allargare lo sguardo per restituire un’immagine nitida, approfondita e completa del settore. Per questo abbiamo fatto il punto insieme a GIPEA – Gruppo Italiano di Produttori di Etichette Autoadesive, il cui ruolo istituzionale è quello di affiancare le aziende produttrici di etichette autoadesive da rotolo fornendo assistenza e aggiornamenti relativi alle evoluzioni del mercato, alle innovazioni tecnologiche e alle variazioni del quadro normativo italiano e internazionale, il cui ultimo convegno annuale si è svolto a Milano il 5 dicembre scorso.

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Etichetta di O,Nice! Design per Luz Gin

Il ruolo dell’etichetta nel sistema comunicativo di prodotto L’etichetta – fa sapere GIPEA – è un vero e proprio ponte che collega il contesto di produzione di un prodotto con il suo contesto di consumo. In questa sua forte funzione di messa in contatto tra filiera produttiva e utenti finali, coniuga la sua funzione informativa e di servizio, che rende il prodotto “consultabile” e quindi consumabile, e la sua funzione più espositiva di valorizzazione, identità e riconoscibilità di un prodotto e del suo marchio. L’etichetta rende possibile la trasmissione nel tempo e nello spazio, non solo di informazioni importantissime (come gli allergeni e gli ingredienti), ma anche dei valori legati al prodotto e alla marca che rappresenta. La filiera italiana dell’autoadesivo: una fotografia In Italia il settore è molto più polverizzato che nel resto d’Europa, con una forte maggioranza di imprese molto piccole a produzione

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familiare. A queste, attualmente, si contrappongono poche grandi aziende che soddisfano la maggior parte della domanda di mercato. Il mercato degli autoadesivi negli ultimi anni continua ad affrontare sfide impreviste sia a livello europeo che a livello nazionale. Nonostante ciò, se guardiamo gli ultimi dati (relativi al terzo trimestre 2023) pubblicati da FINAT, l’associazione europea per l’industria delle etichette autoadesive, la situazione appare in miglioramento, suggerendo che il prolungato trend di accumulo di scorte a magazzino e di conseguente de-stocking stia volgendo al termine. Questa ripresa sembra si possa attribuire principalmente alla tenuta dei segmenti di utilizzo finale, guidata soprattutto dall’industria alimentare. I segmenti industriali, come quello automobilistico, sono più fiduciosi nell’affrontare le future interruzioni della catena di approvvigionamento, avendo ridotto gli ordini arretrati. Il settore dell’e-commerce, che negli ultimi anni è stato un motore chiave, ha su-

Il Mare, il Tesoro e i Pirati Tirreni nell’etichetta Luxoro 2023 Poggio al Tesoro è una prestigiosa cantina situata a Bolgheri, sulla costa toscana, un posto ricco di tradizione e arte. Il designer Mario Di Paolo ha colto in una sola etichetta i simboli che richiamano l’essenza della cantina e del suo vino attraverso il mito di Dioniso e i Pirati Tirreni. La scena del rapimento del dio del vino – che sulla nave fa crescere tralci di vite, prende le sembianze di un leone e trasforma in delfini tutti i pirati che cercano di fuggire buttandosi in mare – è la rappresentazione centrale dell’etichetta, espressa tramite una dettagliata stampa con oro a caldo. In un’unica raffigurazione abbiamo il mare, il tesoro e il vino e questo è stato possibile grazie all’evidente qualità della stampa, frutto della combinazione di ottimi materiali e tecnologie. La sfida maggiore è stata quella di trasferire l’oro a caldo in modo pulito e omogeneo al cambiare del substrato e dello spessore, le due carte accoppiate infatti sono elemento distintivo del progetto. L’oro richiama la ricchezza e il prestigio, simboli dell’abbondanza che Dioniso rappresenta, un tocco di lusso e un omaggio alla bellezza del dio e del territorio. Art direction: Spazio Di Paolo Carta: Fedrigoni Self-Adhesives Stampa e nobilitazione: Modulgraf Cliché: Hinderer + mühlich Italia www.luxoro.it


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Etichette: per quelle multistrato bisogna saperci fare! Etichetta di nju:design per i vini di Villa Dora

bito una continua decelerazione, ma resta importante. Se invece parliamo di prospettive future guardando a dinamiche non strettamente economiche e che si svilupperanno su un arco temporale più lungo, possiamo osservare che nel settore è in atto una transizione nel modello di governance, in cui pian piano si sta passando da un modello di gestione familiare a uno stampo più manageriale. Mercati tradizionali e nuovi sbocchi Il settore delle etichette autoadesive in Italia lavora principalmente per la GDO nel Food & Beverage, ma sono molto importanti anche i settori farmaceutico, cosmetico e di cura della casa. Una quota importante riguarda quello delle bevande alcoliche con particolare riferimento al settore vinicolo. Tra i nuovi mercati emersi di recente, per gli etichettifici è di grande rilievo il settore e-commerce che si è sviluppato negli ultimi anni, anche se attualmente non viaggia più sui volumi del periodo pandemico.

Le normative e il marketing richiedono sempre maggiore spazio in etichetta. Allo stesso tempo, i budget vengono ridotti e il consumatore non desidera prodotti con sovra-packaging. Sales, dopo l’investimento del 2012 in una prima linea di stampa e accoppiamento per etichette pelabili e booklet, alcuni mesi fa ha installato una nuova macchina per produrre etichette multipagina o a libretto, con le quali è possibile eliminare l’astuccio e il foglietto illustrativo, salvando spazio e migliorando la logistica. Per evitare problemi, occorre conoscere bene la materia e disporre di tecnologie quali fustellature differenziate, che evitino aperture non volute del libretto e che possano seguire i profili, sempre diversi, del packaging primario. Anche la funzione di apertura facilitata deve funzionare. Per questo Sales mette a disposizione SalesLab, un laboratorio in cui realizzare tutte le prove di stabilità, dotato di macchinari omologati da FINAT e di una camera climatica. L’obiettivo è offrire al cliente una soluzione alternativa su misura e certificata. Sales è in grado di realizzare a registro libretti anche molto spessi, fino a 30 facciate, stampando il fronte con tecniche tradizionali (flexo, tipografia, offset, serigrafia, braille) o digitali. Per sviluppare il proprio progetto: info@salesspa.com

Sales, etichetta multipagina con braille

Materiali, stampa, finishing: le principali richieste del mercato In questi tempi le richieste di soluzioni che diano un aspetto accattivante all’etichetta sono sempre più ricercate. L’etichetta è il biglietto da visita e presentazione del prodotto, pertanto, più o meno in tutti i settori di applicazione destinati al consumatore finale, si cercano soluzioni estetiche che permettano di attirare il cliente. In questi casi il finishing abbinato a una buona stampa rappresenta la tecnologia di riferimento. In altri settori, più industriali, l’etichetta è diventata uno strumento d’identificazione e di trasferimento di informazioni per la gestione logistica e la movimentazione delle merci. Per questo motivo si richiedono etichette che riportino codici sempre più sofisticati che riducano anche il rischio della contraffazione. L’innovazione è guidata dalla sostenibilità Oggi – conclude GIPEA – c’è molta attenzione all’ambiente per

cui soprattutto negli ultimi anni sono cresciute le richieste di soluzioni di etichettatura sostenibili. Si punta quindi su etichette biodegradabili e più in generale su supporti riciclabili e riciclati. Vediamo la comparsa di nuove tecniche per la stampa di etichette come le etichette linerless, processo end-to-end per applicazioni senza supporto. Le aziende del settore lavorano continuamente per ridurre il proprio impatto ambientale. Sono numerose le aziende GIPEA che hanno implementato soluzioni per ridurre la propria impronta ambientale a partire dall’efficientamento dei propri stabilimenti (installazione pannelli solari, sostituzione illuminazione e installazione LED, impianti geotermici etc.). Ovviamente però non ci si può fermare qui, per questo l’Associazione invita gli imprenditori a formarsi e interessarsi proattivamente al tema. In particolare, durante l’ultimo Congresso sono state invitate tutte le aziende associate a misurare la propria sostenibilità a 360° e a produrre

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L A B E L I N G

Monica Fratesi – Istinto Creativo, etichetta vincitrice di MieLabel

Etichetta della birra Track 21 realizzata da Basile ADV + Resistenza

RFID nella etichetta

MieLabel, tutto il pregio del miele Nel 2023 si è svolta la prima edizione di MieLabel, contest ideato e sviluppato da Nexidia con il desiderio di stimolare i designer su un comparto alimentare ancora poco esplorato dal punto di vista del packaging: quello del miele italiano. Grazie anche alla collaborazione di prestigiosi partner tra cui Luxoro, Fedrigoni Self-Adhesives e Grafical, la prima edizione ha visto 59 iscrizioni, con 37 progetti valutati dalla giuria. La vincitrice è Monica Fratesi – Istinto Creativo, che ha saputo interpretare con particolare gusto e creatività il brief, lavorando su toni del nero e dell’oro che bene si sono sposati con il prodotto miele. Tecniche usate: stampa digitale, colore a caldo, debossing, embossing, serigrafia alto spessore su carta nera tinta in pasta. www.mielabel.it

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il proprio Rapporto di Sostenibilità: non si può capire dove migliorare se non si conoscono i propri punti di forza e di debolezza. Continua parallelamente anche lo sforzo di progettazione da parte dei produttori di macchine per la stampa di etichette e la collaborazione di GIPEA con loro per raggiungere sempre maggiori risparmi in termini di elettricità, scarti e utilizzo di inchiostro. Processo accompagnato dalla ricerca e sperimentazione degli etichettifici di nuovi materiali meno impattanti sull’ambiente, che però spesso ancora non riescono a garantire le stesse qualità meccaniche e di resa di stampa. Quando parliamo di etichette par-

liamo spesso infatti di una carta d’identità importante che accompagna il prodotto, spesso a lungo e in condizioni complesse. Per gli imprenditori progettare una buona etichetta, in ottica di sostenibilità, implica una forte collaborazione con tutti i partner per assicurarsi di prendere in considerazione le sue molteplici funzioni e le condizioni in cui si troverà a operare. Bisogna guardare all’etichetta e al pack suo supporto come oggetti d’uso e mezzi di comunicazione, valutando in maniera equilibrata ogni responsabilità e possibile impatto sul pianeta, sulla società e sul mercato lungo l’intero ciclo di vita del prodotto. Solo così è possibile seguire un approccio sistemico ed etico.

Per Rotas l’etichetta è un messaggio con un’emittente, un contenuto e un destinatario. L’azienda trevigiana, da sempre alla ricerca di nuove soluzioni per provare a comunicare meglio e diversamente, nel 2006 ha sviluppato la tecnologia RFID (Radio Frequency IDentification) da inserire nelle etichette, disegnando e producendo internamente sia l’antenna che il substrato e il collegamento col chip. Grazie all’approccio ingegneristico che contraddistingue Rotas e alle competenze interne che fanno parte di IdNova, l’azienda del gruppo specializzata in tecnologie RFID, sono state introdotte sul mercato sia l’antenna per la trasmissione in radio frequenza, i lettori e le etichette RFID in grado di funzionare anche su metallo. I Tag, le etichette e le card sviluppati da Rotas sono utilizzati con successo nelle applicazioni della vita reale, anche in condizioni estreme. Tutt’ora i produttori di RFID restano pochissimi e super-specialisti, la quasi totalità sono rivenditori. www.rotas.com


G R A N D A N G O L O

SAPPI PRESENTA PARADE LABEL: LA NUOVA CARTA PER ETICHETTE CHE IDENTIFICHERÀ IL TUO BRAND DI ALTA QUALITÀ Con la famiglia di prodotti Parade, Sappi offre una gamma sostenibile e completa di carte per etichette acqua e colla per una varietà di applicazioni e lavorazioni. Per i brand owner del settore Food & Beverage che desiderano che l’aspetto dei loro prodotti si distingua dalla concorrenza, le carte per etichette di Sappi sono la scelta perfetta: la nuova gamma Parade Label, infatti, è stata progettata appositamente per la produzione di etichette sofisticate. È caratterizzata da ottime proprietà di stampabilità, consente molteplici lavorazioni e assicura una produzione affidabile e costante. Può essere stampata sia con procedimento offset che flexo, consentendo le nobilitazioni più eleganti e accattivanti tra cui lamina a caldo e svariate goffrature. Grazie alle sue speciali proprietà superficiali, la carta lucida con doppia patinata su un lato rende possibili risultati di stampa eccezionali con la massima brillantezza e riproducibilità cromatica. È adatta a un’ampia gamma di applicazioni, ad esempio per le etichette acqua e colla per le bottiglie a perdere, le etichette per l’industria conserviera alimentare e non, e gli involucri per il cioccolato e altri prodotti. È grazie alla crescente domanda di questo prodotto di punta che Sappi annuncia l’ampliamento della gamma. In particolare, la produzione precedentemente limitata alla cartiera austria-

ca di Gratkorn, con grammature 80 e 90 g/m² in bobina e foglio, è stata estesa allo stabilimento tedesco di Alfeld per la produzione delle grammature da 100, 110 e 120 g/m² Il lancio sul mercato completa la gamma di carte per etichette Parade Label WS (Wet-Strenght) è una carta per etichette a doppia patinatura su un lato oltre a un rivestimento funzionale sul retro. Grazie all’eccellente superficie, è possibile ottenere risultati di stampa e finitura eccezionali. La carta universale, disponibile anche con goffratura “linen-embossed”, ha una gamma di grammature che parte da 65 fino a 80 g/m² e può essere lavorata con le più comuni tecniche di stampa come flessografia, offset e rotocalco.

È adatta per etichette di alta qualità per contenitori a rendere nell’industria alimentare e delle bevande, come bottiglie in vetro e PET. La carta eccelle anche per le sue buone proprietà di planarità e per le sue versatili opzioni di finitura. Sappi ha recentemente avviato un’ampia sperimentazione pratica con clienti selezionati con l’obiettivo di soddisfare in modo ideale i requisiti del settore e perfezionare le proprietà di Parade Label WS (anti-spappolo). Al termine di questi test di successo per omologazione, il prodotto sarà distribuito a tutta la clientela a partire dall’estate 2024. Nel frattempo, Sappi metterà a disposizione di tutte le aziende interessate materiale di prova a scopo di validazione.

Produzione, disponibilità e capacità di fornitura affidabili Grazie agli stabilimenti di Alfeld (Germania), Carmignano (Italia), Gratkorn (Austria) e Somerset (USA), Sappi è il partner migliore per garantire una fornitura affidabile di carte per etichette premium. Gli impianti di produzione all’avanguardia consentono cicli di produzione flessibili e quindi una rapida disponibilità. Soluzioni di back-up innovative, supply chain impeccabile e consegne affidabili attraverso catene logistiche realizzate nel corso di decenni, consentono a Sappi di soddisfare in modo ideale le diverse esigenze dei propri clienti.

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WINNER 2023 VISUALYA STAMPA HP Indigo 6K, con utilizzo del software HP Smart Stream Designer Mosaic e inchiostri speciali HP, HP Indigo ElectroInk Silver e HP Indigo ElectroInk Invisible Yellow NOBILITAZIONI Stampa a caldo con cliché con rilievo e NanoEmbossing di Hinderer + Mühlich Luxoro ALUFIN® lucido, Luxoro LUXOR® 425, Luxoro Extra!ordinari LUXOR® Soft Turquoise Serigrafia piatta lucida, embossing CARTA MODI WHITE RECYCLED WS FSC™ BLACK TUXEDO WS FSC™ Fedrigoni Self-Adhesives

INSUPERLABEL, NON C’È DUE SENZA TRE Il contest di label design promosso da Auroflex in partnership con HP Indigo, Luxoro e Fedrigoni Self-Adhesives ha chiuso con successo la sua seconda edizione e lanciato la terza, passando dal Wine&Spirits alla Cosmesi e rafforzando il suo ruolo di raccordo tra il design e la produzione della stampa.

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Si è conclusa il 18 ottobre 2023 con una cerimonia di premiazione al Baglio Sorìa Firriato Resort & Wine a Trapani la seconda edizione di Insuperlabel, contest unico nel suo genere interamente dedicato alle etichette promosso e coordinato da Auroflex, azienda di Alcamo (TP) specializzata nella stampa di etichette in bobina. Insuperlabel è nato nel 2021 come occasione di confronto tra l’industria della produzione della stampa delle etichette e il mondo della progettazione grafica, mettendo alla prova la creatività dei designer, chiamati a progettare senza vincoli specifici a partire da un unico tema comune e con la possibilità di sperimentare

tutte le potenzialità messe a disposizione dai partner: la stampa digitale HP Indigo combinata alla qualità dei supporti Fedrigoni Self-Adhesives e dei materiali per la nobilitazione Leonhard Kurz distribuiti in Italia in esclusiva da Luxoro. Se nel 2021 il contest si è concentrato sul vino, nel 2023 i partecipanti si sono sfidati nella realizzazione di due etichette, una per il gin e l’altra per l’acqua tonica, entrambe riconducibili a un unico brand immaginario. Un successo di partecipazione, un percorso condiviso

Sessanta partecipanti, otto finalisti che sono stati svelati a maggio 2023 durante Packaging Première – Nemo Bottari, Marco Lentini (After-

studio), Francesca Adragna (Atmosfere Siciliane), Granzotto-Mazzer, Hangar Manzoni, Playdesign, Sara Pizzigoni, Visualya – , tre progetti premiati: rispetto alla precedente edizione Insuperlabel ha visto crescere le candidature e ha istituito, oltre al Primo premio “Winner” assoluto, assegnato a Visualya, altri due riconoscimenti: il Print Award – il più sfidante sul piano tecnico – assegnato a Granzotto-Mazzer e il Partners Award, che è andato a Francesca Adragna (Atmosfere Siciliane). Tutti gli otto progetti entrati in shortlist sono stati resi esecutivi, stampati e allestiti in maniera accurata, e infine sottoposti al vaglio della giuria (composta dai designer e docenti Leonardo Sonnoli e Fau-


L A B E L I N G

PARTNERS AWARD Francesca Adragna Atmosfere Siciliane

PRINT AWARD Granzotto–Mazzer

STAMPA HP Indigo 6K, con utilizzo del software HP Smart Stream Designer Collage e inchiostri speciali HP, HP Indigo ElectroInk Silver e HP Indigo ElectroInk Fluorescent Pink

STAMPA HP Indigo 6K con utilizzo del software HP Smart Stream Designer Variable Data e inchiostro speciale HP, HP Indigo ElectroInk Silver.

NOBILITAZIONI Stampa a caldo con cliché con rilievo e MicroEmbossing di Hinderer + Mühlich Luxoro Extra!ordinari LUXOR® Soft Copper, Luxoro Extra!ordinari LUXOR® Blue Element Serigrafia piatta lucida, debossing ed embossing

NOBILITAZIONI Stampa a caldo con cliché con rilievo e NanoEmbossing di Hinderer + Mühlich. Luxoro Extra!ordinari LUXOR® Liquid Pink Luxoro Colorit Blue Dimension

CARTA RE-PLAY NATURE WHITE

sto Gristina e dal giornalista de “Il Sole 24 Ore” Stefano Salis) sia applicati sulle bottiglie sia in piano. Tra la progettualità e l’esecuzione, in Insuperlabel c’è sempre un percorso condiviso: alcune idee possono cambiare in produzione in base alla fattibilità e alle migliorie che si possono apportare, tutti i designer finalisti partecipano a webinar formativi erogati dai partner e sono invitati in azienda durante la stampa. «Per Auroflex – dice Fabio Butera, Chairman dell’azienda di Alcamo – il valore di Insuperlabel ha a che fare con una prospettiva: contribu-

iamo alla crescita di un modello in cui la funzione del designer, che è fondamentale quando si tratta di luxury label, viene valorizzata con il suo coinvolgimento diretto nell’operatività che diventa anche un momento di formazione sulle tecniche di stampa, i materiali e le potenzialità degli impianti, perché siamo convinti che solo in questo modo si possa trarre il massimo da ogni realizzazione». L’edizione 2024 con Kiko Milano

Il 2024 segna una grande svolta nel contest, con la partecipazione, per

CARTA MODI WHITE RECYCLED WS

la prima volta, di un brand che indice un concorso di idee a partire da una esigenza reale e potrà, eventualmente, scegliere uno dei progetti realizzati per soddisfarla. La grande novità sta anche nel settore merceologico di riferimento, che dal Wine&Spirits si sposta sulla Cosmesi: il brand è infatti Kiko Milano, azienda italiana famosa a livello internazionale nel mondo del make-up. Il focus dei progetti sarà su un elemento già esistente da migliorare e valorizzare, l’etichetta chiudipacco da applicare sulle brown box per l’e-commerce, che dovrà avere

una funzione narrativa dell’identità e dei valori del brand, rispettando stringenti criteri di sostenibilità. Insomma, una bella sfida per i designer di quest’anno che si confronteranno con un cliente esigente con specifiche particolarmente elevate. Per saperne di più:

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M I L E S T O N E

eurolabel STAMPA IL PROGRESSO DAL 1964 Eurolabel ha le sue radici in una tipografia familiare fondata nel 1964. La sua storia prende una svolta significativa grazie alla visione imprenditoriale di Lidia Cattaneo, che si accorge dell’innovazione delle prime carte autoadesive sul mercato e, con determinazione, modifica una macchina affinché possa stampare etichette. L’azienda diventa uno dei primi etichettifici in Italia che, ben presto, afferma il suo core business nella stampa di etichette a modulo continuo. Questo percorso di trasformazione culmina nel 1974, quando l’azienda assume il nome di Eurolabel e nel 1976 si trasferisce in zona Affori-Bovisa per restarci fino al 2021, quando si sposta nell’attuale stabilimento di Lainate, affiancata dalle due consociate EDP Label e Tecno Tag. Oggi Eurolabel è aperta ai principali mercati: farmaceutico, alimentare, cosmetico, industriale e logistico, ed è guidata dalla terza generazione con Elisabetta Brambilla, presidente di Eurolabel dal 2013 e premiata come Imprenditrice dell’Anno al premio Oro della Stampa 2023, riconoscimento ottenuto anche dalla madre Lidia Cattaneo nel 2012.

Tre aziende per garantire continuità e offrire valore aggiunto Eurolabel è affiancata dalle due consociate EDP Label e Tecno Tag. La prima è nata nel 1979 per permettere l’installazione di una nuova macchina in un capannone esterno a Eurolabel e garantire continuità di produzione in un periodo di agitazioni politiche e sociali. Anche in questo caso la lungimiranza di Lidia Cattaneo si è rivelata vincente: EDP Label svolge ancora oggi un’attività indipendente ma complementare a quella di Eurolabel, che garantisce una business continuity anche in caso di imprevisti per tutti i settori industriali, soprattutto quello del farmaceutico. Tecno Tag, nata nel 2018, è specializzata nello sviluppo di smart label ed etichette RFID (radio frequence technology) che consentono l’identificazione univoca tramite la comunicazione a mezzo di radio-frequenza; offre soluzioni versatili per progetti in linea con le esigenze dei clienti, che possono essere di identificazione, anticontraffazione, tracciamento o customer engagement.

Etichette sì, ma soprattutto relazione con i clienti In un modo profondamente mutato rispetto agli esordi, l’offerta di Eurolabel si è costantemente evoluta e diversificata grazie a investimenti tecnologici, in ricerca e sviluppo, in formazione e a un’attitudine naturale all’innovazione. I prodotti spaziano dalle “semplici” etichette autoadesive a quelle multipagina e rollup per aumentare la superficie informativa a disposizione quando il packaging presenta delle dimensioni ridotte, passando per le etichette di sicurezza a quelle resinate, fino ai tubetti laminati e ai pack flessibili. Ogni soluzione coniuga prestazioni tecnico-funzionali alla resa estetica per conferire il giusto “shelf appeal” ai prodotti. In questa vasta offerta ciò che fa davvero la differenza è il fattore umano: un modello di business incentrato sulla consulenza e l’assistenza continua al cliente, per un migliore utilizzo dei prodotti non soltanto in termini funzionali, ma anche di immagine e comunicazione.

Ogni soluzione coniuga prestazioni tecnico-funzionali alla resa estetica per conferire il giusto “shelf appeal” ai prodotti.

Eurolabel Via Como 14, 20045 Lainate (MI) T. 02.6621601 info@eurolabel.it

eurolabel.it


M I L E S T O N E

1964 Da un’intuizione di Lidia Cattaneo nasce a Milano uno dei primi etichettifici in Italia che diventerà, successivamente, Eurolabel.

1974 Nasce ufficialmente Eurolabel. Nel 1976 si trasferisce nello stabilimento di Affori-Bovisa, sempre a Milano.

1979 Nasce EDP Label come unità di business continuity e disaster recovery di Eurolabel.

2013 Eurolabel passa alla terza generazione con l’attuale presidente Elisabetta Brambilla.

2018 Viene fondata Tecno Tag, specializzata nella creazione di smart label ed etichette RFID.

2021 Eurolabel si trasferisce da Milano all’attuale sede di Lainate, in un polo che comprende, a poca distanza, anche le aziende consociate EDP Label e Tecno Tag.

Inclusione e sostenibilità al centro dei valori di Eurolabel Eurolabel è guidata da una visione orientata al cambiamento positivo. Fondata su una cultura aziendale incentrata sul benessere e sull’equità, l’azienda ha pubblicato il suo Bilancio di Sostenibilità ed è attualmente impegnata nel percorso per ottenere la Certificazione della Parità di Genere. In parallelo, vengono attuate iniziative finalizzate alla formazione e allo sviluppo delle competenze personali. Nel business, l’impegno si esprime con la proposta di soluzioni che favoriscono l’inclusione: nello specifico, etichette senza barriere, accessibili a una vasta tipologia di persone, anche con disabilità. Ciò consente ai brand di raggiungere maggiori quote di mercato e di affermare il proprio impegno in termini di Diversity & Inclusion. Gli strumenti e le tecnologie per realizzare etichette inclusive non mancano: si va dal miglioramento della leggibilità tramite scelte ragionate di colori e font all’utilizzo di tag RFID o QR Code per espandere digitalmente i contenuti, dall’utilizzo degli spessori braille non soltanto per la lettura da parte di ciechi e ipovedenti ma anche per migliorare il grip di prodotti come, per esempio, le siringhe per l’au-

toiniezione, fino all’inchiostro termocromico per indicare il raggiungimento di una determinata temperatura dei prodotti alle persone che non possono percepirla. Un lavoro pionieristico in Italia, che va di pari passo con l’adozione di prassi e certificazioni ambientali e la promozione di pratiche e materiali sostenibili, ma che ancora – a differenza della sensibilità ambientale – fatica a emergere tra le priorità dei brand. Il futuro secondo Eurolabel Nell’anno dei suoi due anniversari – 60 anni dall’inizio dell’avventura imprenditoriale, 50 dalla fondazione di Eurolabel – l’azienda conferma il proprio impegno verso l’umanizzazione del lavoro, l’equità, l’inclusione e la sostenibilità, mantenendosi propositiva verso i clienti e aperta alla formazione dei giovani. Oltre a una nuova installazione prevista a febbraio – una macchina per la stampa digitale su flessibile e tubetto laminato – sono in programma azioni di maggior efficientamento energetico, attività di ricerca e sviluppo soprattutto nell’ambito dei nuovi materiali e organizzazione di business talk per ampliare, nel corso di tutto il 2024, i momenti di condivisione del proprio know-how con i clienti.

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EX-VOTO. GOD SAVE THE GIN L’Abruzzo, nel progetto di D’Aroma Studio, gioca tra sacro e profano. La figura dell’ex-voto è stata ispirata dalla carta UPM Raflatac Aluflex Premium e realizzata con embossing a secco multilivello, e si lega all’immaginario punk inglese grazie a un linguaggio grafico a contrasto che abbina rosa shocking e rosso cardinale.

LA MITRA DI SAN GENNARO Basile ADV – Resistenza rappresenta la Campania attraverso uno dei suoi simboli spirituali. L’etichetta avvolgente sfrutta il nero della UPM Raflatac Cotton Black WSA per evocare il mistero del miracolo del sangue e ricreare, con le ricche nobilitazioni, i barocchismi delle chiese napoletane.

Ginnasium Il neuromarketing incontra il gin design Il 16 novembre 2023 UPM Raflatac e So.ve.mec hanno presentato nella creativity room dell’etichettificio di Nola (NA) il più recente capitolo del percorso di ricerca realizzato con SenseCatch, che analizza in modo scientifico come l’insieme olistico delle scelte creative, nel packaging design, guidi la percezione e le aspettative dei consumatori. Un evento molto partecipato, scandito da momenti di networking, degustazioni e con un finale a sorpresa. Una palestra del packaging del gin, ma soprattutto il primo case study di neuromarketing del gin design. È da questa idea che ha preso forma Ginnasium, un percorso che ha messo insieme UPM Raflatac, So.ve.mec, Luxoro, Vetroelite, Vinolok, T&K e SenseCatch, specialisti delle carte, della stampa, delle nobilitazioni, delle bottiglie, delle chiusure e della ricerca di mercato e neuromarketing, e cinque studi di design da altrettante regioni italiane, per scoprire come

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creare un progetto di packaging del gin ad alta efficacia sulla scelta del consumatore. Sì, perché quando si crea un packaging non basta che sia “bello”: l’obiettivo di Ginnasium è analizzare l’uso e la combinazione degli elementi che compongono il design system di una bottiglia di gin: carte, tecniche di stampa, nobilitazioni, vetro e chiusure, per comprendere il loro effetto sulla risposta emotiva del consumatore. L’assunto su cui si basa l’intero studio è la necessità di differenziarsi dai competitor attraverso il design, perché non essere visti equivale a non avviare il processo di considerazione e acquisto del prodotto. Dieci progetti per cinque regioni

Progettare una bottiglia di un alcolico è, in un certo senso, una forma di mixology: l’arte di dosare e mixare gli ingredienti a disposizione del designer così da creare un risultato unico, coinvolgente e al tempo stesso capace di esprimere il concept

comunicativo. E se parliamo di gin, la scelta e il mix di botaniche fa la differenza ed è legata al territorio di provenienza: per questo Ginnasium ha coinvolto cinque studi di design del centro-sud Italia per raccontare, attraverso due design ciascuno, la propria regione. A ciascuno studio è stata messa a disposizione una bottiglia, delle chiusure in vetro personalizzabili, due tipi di carta e diverse tipologie di nobilitazioni, inchiostri e tecniche di stampa. Non un contest, ma un esercizio creativo cui hanno partecipato Idem Design (Puglia), Più Blù Solutions (Lazio), Basile ADV – Resistenza (Campania), AD Positive (Sicilia) e D’Aroma Studio (Abruzzo), seguendo un brief nel quale è stata data libertà espressiva a partire da pochi elementi chiave: il nome del gin (Ginnasium), il posizionamento premium e l’assenza di informazioni scritte che richiamassero, in etichetta, il sapore del gin o influenzare le aspettative dei consumatori.

I materiali e le tecniche di stampa

Sono nati dieci progetti diversissimi tra loro. Le etichette e i collarini, stampati da Sovemec, hanno utilizzato un ampio range di tecniche di stampa: verniciatura flexo, colori a caldo, lamine colate, serigrafia opaca/lucida e a rilievo, label on label con accoppiamento di due carte differenti, fustellature, embossing, debossing, vernici con texture sabbiate e stampa offset waterless. Le carte messe a disposizione da UPM Raflatac sono cinque, ciascuna con proprietà distintive: Forest PP Clear TC50, un film in polipropilene wood based da fonte rinnovabile; Aluflex Premium, alluminio triplo strato, con eccellenti proprietà di embossing e debossing; Cotton Black WSA, 100% carta cotone nera in pasta perfetta per supportare nobilitazioni importanti; Genesi WSA-FSC, carta bianca texturizzata estremamente versatile dall’alta resa di stampa; Jazz Ice Premium FSC, carta bianca


L A B E L I N G

I MOSAICI DEL FORO ITALICO Il Lazio di Più Blù si esprime nella rielaborazione dell’arte musiva del complesso sportivo romano, contesto ideale per il Ginnasium. L’etichetta stampata in toni del grigio e nobilitazioni braille, vernice lucida e oro colato su UPM Raflatac Genesi WSA-FSC sfrutta tutta la superficie disponibile della bottiglia Antica Farmacia.

ETERNO ISTANTE Siamo in Sicilia con AD Positive. Tra i resti di un colonnato dorico un atleta, la cui corsa è congelata in una serie di frame cinematografici, contribuisce al caleidoscopio di luce, ombre e colori. L’etichetta dalla fustella complessa e nobilitazioni ricercate avvolge la bottiglia Oasis leggermente rastremata come una colonna.

LA PUGLIA TRA TERRA E MARE Idem Design celebra gli scenari naturali della sua regione, portando sull’etichetta i motivi sinuosi delle dune di sabbia bianca che incontrano le onde del mare. Uno spiraglio tra i lembi di carta invita a guardare oltre – il nome del gin compare in vetrofania – mentre l’oro a caldo cattura i raggi del sole laddove le onde si frangono sulla battigia.

con texture in debossing barrierata nell’impasto. Per le nobilitazioni, i designer hanno attinto dai cataloghi di colori LUXOR®/ALUFIN®, LIGHT LINE® e LUMAFIN® di Luxoro, applicati con cliché in ottone hinderer+mühlich Italia. Gli inchiostri speciali sono UV 171 UT di T&K Toka e Terragloss UV Matt Varnish G 8/606 di ACTEGA. Infine la gamma di bottiglie di Vetroelite, i modelli Manila, Capri, Antica Farmacia, Evan e Oasis, e di tappi Vinolok: Deco, Low Top, Nest, Philos e Pool, personalizzati all’occorrenza con stampe e coating colorati. Lo studio di neuromarketing

I progetti sono stati disposti su uno scaffale, alternando le diverse regioni

e dunque le diverse forme delle bottiglie, e sottoposti a un panel italiano di consumatori di gin non esperti, con l’obiettivo di scegliere la bottiglia che rappresentasse al meglio la regione di provenienza. Lo studio ha analizzato il comportamento del consumatore: l’attenzione posta sull’etichetta, le aree più osservate, la modalità di lettura; sono inoltre state analizzate le sensazioni che il pack system genera nel consumatore, dal primo momento di fronte allo scaffale, fino alla scelta e all’interazione fisica con la bottiglia. L’intera esperienza è stata misurata con tecnologie di neuromarketing: un Eye-Tracker per monitorare l’attenzione visiva, un sensore Bio-Tracker di micro-sudorazione cutanea per misurare il coin-

volgimento emotivo e un caschetto EEG per comprendere il gradimento implicito. Oltre a queste metriche comportamentali, è stato analizzato il posizionamento valoriale percepito, le aspettative sul prodotto e le motivazioni di scelta.

marketing, a conferma di quanto sia importante testare l’intero design system del packaging prima del go to market, sia in termini di visibilità a scaffale, sia di emozioni, posizionamento valoriale e atteggiamenti generati dall’acquirente.

La parola al pubblico di Ginnasium

Dopo le presentazioni dei partner e dei progetti, ma prima di quella dello studio di neuromarketing, il pubblico esperto di Ginnasium è stato chiamato a scegliere il proprio progetto preferito sulla base dell’osservazione alla vista e al tatto. Al termine della giornata è stato rivelato quello che ha ricevuto più gradimento e il risultato, sorprendente, ha ricalcato quello dello studio di neuro-

Tutto è raccolto nella pubblicazione “Ginnasium – Il neuromarketing incontra l’arte del gin design” che si può richiedere qui

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M I L E S T O N E

ROTAS: pionieri delle etichette dal 1967 Una storia fatta di continua ricerca e sviluppo e con grande spirito pionieristico quella di Rotas, che comincia nel 1966 quando Francesco Celante studia e sviluppa la prima macchina da stampa per etichette in bobina che gli permette, l’anno successivo, di fondare Rotas, una realtà che produce etichette per aumentare il valore di tutti i prodotti, sia in termini di bellezza che di utilizzo.

La continua spinta verso l’innovazione e la ricerca hanno portato Rotas a registrare diversi brevetti e a collaborare con ricercatori e professori di numerose università italiane e internazionali tra le quali l’Università Ca’ Foscari e l’Ateneo IUAV di Venezia, le Università di Genova e di Trento e la Fondazione Politecnico di Milano, oltre ai molti e prestigiosi istituti accademici internazionali come il MIT di Boston.

Forza di carattere ed eccentricità, unite al rigore mentale e al coraggio di rompere i modelli convenzionali: questi sono gli elementi chiave che rendono Rotas un leader di mercato nel settore della stampa delle etichette, grazie anche al dipartimento di Ricerca & Sviluppo che progetta quotidianamente e con passione, soluzioni innovative e su misura per ogni cliente dell’azienda.

Non mancano i numerosi premi che riconoscono il lavoro dell’azienda negli anni: Vinitaly e Vinitaly design, Graphic Arts Competition of Catalunya, IPA Award, LeaderPack, Fedrigoni Top Award, Oscar della Stampa, Packaging Innovation, Pentawards, Word Packaging Organization, San Francisco International Wine Competition.

Gli investimenti in ricerca – oltre il 10% del fatturato – sono alla base del successo di questa realtà trevigiana.

In Rotas si definiscono primi nelle sfide tecniche e creative, come quella di aver sovrapposto diversi materiali in

Ancora oggi Rotas innova, inserendo nelle etichette per l’applicazione automatica piccoli gioielli, pietre, oggetti, creando così effetti in altorilievo

Rotas

Ancora oggi Rotas innova, inserendo nelle etichette per l’applicazione automatica piccoli gioielli, pietre, oggetti, creando così effetti in altorilievo. Rotas lavora su sei elementi: il materiale, la superficie, l’inchiostro, l’adesivo, il supporto e il tag RFID. L’eccentricità, uno dei fattori del successo dell’azienda, sta anche nello studiare e produrre i propri inchiostri, riciclando materiali dagli scarti naturali o di lavorazione, oppure creati con pigmenti innovativi e inusuali come il granito o quello materico estratto dalla polvere lavica dell’Etna.

Via S. Francesco di Sales, 11 Treviso

Rotas non si è mai fermata, spesso precorrendo i tempi. Capisce imme-

www.rotas.com 68

una stessa etichetta in bobina, dando vita all’etichetta multistrato. Una ricerca continua che ha permesso di produrre anche le prime etichette col rilievo in oro, tattile, registrando il marchio “oro liquido®” e, ora, anche il super rilievo “XL”.


M I L E S T O N E

1966-67 Francesco Celante costruisce la prima macchina per la stampa di etichette in bobina e nel 1967 fonda Rotas, prima azienda in Italia ed Europa a produrre esclusivamente etichette adesive in bobina senza essere una tipografia.

1980-89 Viene depositato il primo brevetto per immagini e disegni 3D. Rotas introduce le prime etichette adesive per il settore enologico.

1993 Nasce la “Rototac”, la prima macchina semiautomatica per applicare etichette e marcare il lotto.

2001-2007 In questo periodo vengono introdotte da Rotas le prime etichette RFID per il settore farmaceutico; la prima antenna RFID totalmente studiata, ideata e prodotta in Rotas (Tag on Metal) e viene fondato all’interno dell’azienda il dipartimento RFID.

2010 Viene sviluppata e introdotta sul mercato Rotas Tak™, l’etichetta che si applica anche in presenza di umidità (utilizzata su bottiglie a 4°C ma anche su manufatti in cemento prima dell’asciugatura).

2017

diatamente il valore della tecnologia RFID e nel 2001 è la prima azienda a inserirla nelle etichette per gli usi più diversi e sempre applicata alla quotidianità. L’identificazione in radio frequenza (Radio Frequency Identification) e la comunicazione in prossimità NFC (Near Field Communication) si applicano agli usi più diversi: controllo accessi, logistica, applicazione su metallo, tag da polso, etichette per medicinali, estintori, per gioielli e tag antitaccheggio, tanto che nel 2010 Rotas Italia diventa Membro Tecnologico dell’Istituto di Centromarca per la Difesa e l’Identificazione di Marchi Autentici e per Lotta alla Contraffazione. L’offerta per questo tipo di applicazione altamente tecnologica è completa, fa infatti parte del gruppo Rotas anche IDnova che fornisce le soluzioni di lettura e identificazione delle etichette prodotte da Rotas come le antenne (nelle frequenze HF, UHF e 2.45 GHz) e i lettori (reader RFid).

Non manca una grande attenzione all’ambiente: il 90% degli scarti prodotti da Rotas è innocuo per l’ambiente, e già nei primi anni ’70, ancora prima dell’introduzione delle norme in ambito ambientale, l’azienda si crea un depuratore. I liquidi provenienti dal lavaggio dei telai da stampa vengono depurati e riciclati più e più volte. Anche gli stracci di pulizia vengono riciclati e riutilizzati. Dieci anni fa Rotas inizia anche a redigere il proprio bilancio sociale, e ha creato un parco di 2 Ha intorno alla sede piantando oltre 500 alberi per dare un contributo alla lotta all’inquinamento dell’aria e all’abbattimento delle polveri sottili. Nel parco vivono più di 24 diverse specie di farfalle; è attraversato da due fiumi di cui uno sorgivo, con diverse specie di animali acquatici liberi.

Celebrazione dei 50 anni di attività.

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‘ P A C K A G I N G

, g n i g a ck Pa e r t i c fi i i magn ci in cartoncino c u st a e to la u d n eo Flessibile, carton nel mondo del se u iff d iù p i n o zi di sono le tre op fano le esigenze is d d so é h rc e p , packaging prodotti di largo li a ip c n ri p i e d . confezionamento fino alla cosmesi a rm a h p l a d o fo consumo, dal gici, i materiali lo o n c te i ss re g ro to sui p Facciamo il pun sti tre grandi e e u q i d a p m a st i e le tecniche d ri applicativi. o tt se i im ss ti n a import

di R O B E R

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RAGONA


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Pack flessibile di Bazzara Bioarabica, design di Adriano Rosso

Masterpeel & Reseal, la nuova tecnologia Masterpack

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Le spinte per un approccio consapevole ai materiali vengono da lontano, ma molte di queste istanze hanno iniziato a trovare più spazio nelle scelte produttive, nelle politiche dei brand e nell’inquadramento legislativo tra la fine degli anni Novanta e il primo decennio del Duemila, arrivando sino ai giorni nostri. Una spinta che ha incentivato progressi tecnologici e ha consentito a brand e produttori di esplorare nuove possibilità in ambito packaging. Vediamo insieme, con l’aiuto dei dati e degli insight raccolti da Giflex, l’associazione Gruppo Imballaggio Flessibile, GIFCO – Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato, e GIFASP – Gruppo Italiano Fabbricanti Astucci e Scatole Pieghevoli quali sono state le innovazioni, le novità nella filiera e nel design che hanno interessato tre aree fondamentali del packaging di prodotto. Flessibile e versatile Il mercato mondiale degli imballaggi flessibili nel 2022 valeva circa 106 miliardi di dollari, con Stati Uniti e Asia al primo e secondo posto per importanza in termini percentuali. Secondo una ricerca effettuata in Gran Bretagna sul mercato europeo e pubblicata da Euromonitor/FPE, escludendo le bevande il packaging flessibile nel 2021 era la fetta più rilevante del packaging in Europa destinato al retail. In Italia gli imballaggi flessibi-

Masterpack ancora una volta al servizio di ambiente e consumatore con tecnologie eccezionali. Il nuovo sistema di apertura e chiusura Peel&reseal consente di dilazionare in maniera efficiente il consumo di prodotti nel tempo, garantendone conservazione e freschezza. Grazie all’utilizzo di una struttura mono-materiale a base polipropilenica, la quale ha previsto l’utilizzo di polimeri certificati ISCC PLUS BIO-CIRCULAR con un contenuto di materia prima sostenibile pari al 70%, è stato possibile ottimizzare il sorting e l’End-of-Life del prodotto sviluppato. Inoltre, grazie all’utilizzo di un particolare adesivo water-based, nessuna etichetta è resa necessaria. Questo sistema garantisce enormi capacità di personalizzazione e di accessibilità al prodotto, pensandone la destinazione sui diversi formati di imballaggio e materiali. Ben fatto Masterpack! www.masterpack.it

li equivalgono a un fatturato totale di 3 miliardi e mezzo, che corrisponde a un volume stimato intorno alle 421.000 tonnellate. Il flessibile è la tipologia di packaging più giovane per materiali e tecnologie e si trova in fase espansiva. Il settore più importante è l’alimentare, in particolare l’area del fresco. Il ricorso dei consumatori al cosiddetto convenience food (prodotti che richiedono minime lavorazioni, adatti alla pausa pranzo fuori casa o a chi ha poco tempo o competenza in cucina) ne hanno guidato l’evoluzione, in particolare con l’arrivo di frutta e verdura pre-lavate pronte per il consumo. L’uso degli imballaggi flessibili ha allargato il consumo di prodotti freschi a una platea più ampia di consumatori: conservandone le caratteristiche e rallentandone il deterioramento, ha permesso di far durare più a lungo la spesa e di limitare lo spreco. I formati disponibili sono innumerevoli: tra i principali troviamo sachet, bag, clip o ponytail bag, flow bag, pouch, mattonella, doypack, e cheerpack. Ognuno è disponibile in diverse varianti,

ma ad aver dimostrato la crescita più dinamica negli ultimi anni sono le pouch, con le stand up pouch nel settore del cibo umido per animali e le bag flessibili per il baby food. Ad ampliare significativamente la platea dei possibili usi è stato l’arrivo delle zip pouch e press pouch: da confezioni monouso da consumare a breve termine dall’apertura si è passati a prodotti da conservare in una confezione apri e chiudi. La possibilità di avere imballi trasparenti svolge un’importante funzione psicologica nel rassicurare il consumatore. Conservare intatte le caratteristiche del prodotto è fondamentale anche nel settore salute, cura della persona e della casa. Il 20% della produzione di imballaggi flessibili si divide tra pharma, pet food, igiene e casa. In ambito cosmetico sono molto richiesti i monodose, mentre nell’homecare si sono affermate le ricariche, in un’ottica di riduzione dei contenitori in plastica rigida. Buona parte degli imballaggi flessibili viene realizzata tramite tecniche di coestrusione o laminazione, in cui ciascun layer assolve una funzione specifica. In questo momento la spinta è verso il

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Valtenna Naked Boxes

Pack flessibile degli snack Stacy’s personalizzato nell’ambito di un progetto di empowerment femminile di PepsiCo.

Naked è la linea realizzata da Valtenna in cartone colorato in pasta, senza rivestimento. La particolarità di queste box sono gli spigoli perfetti. La purezza estetica è supportata da un aspetto e una mano naturali. Questa tipologia di packaging risulta monomaterica 100% cellulosa: l’uso limitato di colle e altri materiali consente la completa riciclabilità e un processo industriale a ridotto impatto ambientale. La costruzione di queste scatole richiede una tecnologia esordiente in Europa, che rende possibile l’assemblaggio con una minima superficie di incollaggio. Le box possono essere personalizzate con stampa a caldo, deboss, serigrafia. Il cartone può essere accoppiato con carta stampata in offset o goffrata o colorata in pasta, senza perdere la purezza geometrica. www.valtenna.it

monomateriale, ma per alcuni utilizzi il multimateriale rimane la scelta più efficace. Sull’aspetto della stampa, le tecniche più diffuse dipendono dai volumi di tiratura richiesti e dalla destinazione d’uso finale. Nei grandi volumi la stampa rotocalcografica ha la sua rilevanza; a fronte di tempi più lunghi di avviamento sui grandi numeri ha un costo per esemplare vantaggioso, con una qualità di stampa costante anche su numeri elevati. Contemporaneamente la stampa flessografica è uno dei metodi più comuni. La stampa digitale è un metodo che garantisce adattabilità, grazie alla possibilità di stampare un numero ridotto di esemplari, con bassi minimi d’ordine. In particolare le tecniche con inchiostri a bassa migrazione e asciugatura led consentono minori tempi di produzione e di consegna. La precisione del punto e l’alto grado di dettaglio raggiunta negli ultimi anni la rende adatta anche ai packaging parlanti. Negli ultimi anni si è ampliata sempre di più l’offerta del cosiddetto “active packaging”, in cui oltre alla funzione passiva di effetto barriera, vengono aggiunte funzionalità attive, come film antibatterici e anti microbici, o layer in grado di assorbire gli odori o l’umidità. Sul fronte della sostenibilità la ricerca di un alleggerimento dei materiali mantenendo intatte

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le prestazioni ha influito su tecniche e recupero a fine vita. Studi sul Life Cycle Assessment mostrano che imballaggi leggeri e compatti aiutano a ottimizzare lo spazio di carico e ridurre l’impatto dei trasporti e le emissioni a parità di quantità di merce. La ricerca e sviluppo negli ultimi anni si è concentrata sugli imballaggi monomateriale, più semplici da riciclare e che richiedono minori lavorazioni per tornare in circolo. Ad oggi il 70% degli imballaggi flessibili è riciclabile, ma il nodo è il passaggio da riciclabile a riciclato. Molti impianti sono pensati per lo smaltimento della plastica rigida, e non sempre hanno la tecnologia adatta per la separazione dei multistrato. Parte della ricerca si sta orientando nella realizzazione di polipropilene riciclato inodore e incolore, e dall’altra sulla ricerca su neomateriali e sulle plastiche biodegradabili e/o compostabili, anche nei poliaccoppiati. L’accoppiamento carta e plastica biodegradabile o compostabile è sempre più frequente, in particolare per pasta e prodotti da forno. Al momento sulla base dei dati dell’Istituto Italiano Imballaggio, su 63.000 tonnellate di imballaggi flessibili la componente realizzata tramite l’accoppiamento di materiali biodegradabili e/o compostabili è di circa il 6,5%.

Cartone ondulato all’avanguardia Il cartone ondulato è un materiale di ampio consumo dalla storia longeva. Le innovazioni tecnologiche dell’ultimo decennio hanno permesso di espandere le aree di utilizzo in settori inaspettati, come l’interior design e gli allestimenti. Secondo i dati raccolti nel 2022 da Grand View Research, il mercato mondiale del cartone ondulato vale oltre 134 miliardi di dollari, con una crescita prevista tra il 2023 e il 2030 del 6% annuo. A tirare la volata la diffusione dell’e-commerce e la domanda di imballaggi sostenibili. Sul mercato europeo i numeri sono altrettanto incoraggianti: più 4.8% guidato dal food and beverage, in particolare dai cosiddetti fast-moving consumer goods (FMCG): prodotti con un ciclo di vita a scaffale veloce per via dell’alta domanda – come nel caso di soft drink o snack – o perché in area fresco. In Italia l’industria del cartone ondulato è composta da più di cinquanta aziende integrate e circa 300 trasformatori. È


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Cartoncino teso nobilitato per la pasta Tirrena. Progetto di Auge Design vincitore di un Silver ai Pentawards ‘23

Agfa SpeedSet 1060 rivoluziona la stampa del packaging Agfa ha presentato la nuova macchina da stampa digitale inkjet SpeedSet 1060 per il mercato del packaging. In grado di soddisfare la richiesta di piccole tirature fino a 5.000 copie, offre un qualità di stampa simile a quella offset con il vantaggio di tempi di allestimenti più brevi, riduzione degli scarti e un’efficiente stampa del dato variabile. La velocità di 11.000 fogli B1 all’ora la rende la macchina da stampa digitale per packaging più veloce in circolazione, che consentirà a converter e cartotecniche di ottimizzare e rendere più economica l’attuale produzione. La SpeedSet è in grado di gestire un’ampia gamma di supporti, dal cartoncino teso e microonda a vari tipi di carta; i suoi inchiostri, primer e vernici tutti a base d’acqua sono ecologici e conformi alle normative sulla sicurezza alimentare. www.agfa.com

il secondo paese produttore in Europa, dopo la Germania. La produzione rilevata nel 2022 è di circa 8 miliardi di metri quadrati, proveniente da settanta stabilimenti su tutto il territorio nazionale. L’area più rilevante è l’imballaggio terziario da trasporto, in particolare per il settore alimentare, che con il comparto dei “prodotti alimentari processati” assorbe il 60,5% della produzione. Il non food nel suo complesso – arredamento, cosmesi, edilizia, elettrodomestici, farmaceutica, industria, igiene personale e pulizia per la casa – costituisce il restante 39,5%. In particolare, il settore farmaceutico è visto come uno dei mercati di sbocco che crescerà maggiormente nei prossimi anni. Il cartone ondulato deve resistenza meccanica e leggerezza alla sua costruzione. Nella sua forma più semplice – due strati di carta piana (copertine o liner) tenuti insieme da uno strato di carta ondulata (o onda) con l’utilizzo di collante naturale – è in uso ininterrottamente dal 1857. Con la diversa disposizione di questi elementi si ottengono varie tipologie. Per una maggiore resistenza è possibile sovrapporre più strati, a doppia o tripla onda, suddivisi in maniera uniforme da un foglio teso. Il cartone a tripla onda ha una resistenza tale da sostituire in alcuni casi il legno, con un peso sensibilmente inferiore. Anche la scelta della carta pro-

duce un diverso prodotto finito. Le tipologie più comuni sono la carta kraft (resistente, composta da pasta vergine di conifere con il 10%-20% di pasta di recupero di qualità), la liner e test (carte prodotte da pasta di recupero selezionata e composte da uno o più strati). L’altra variabile è il tipo di ondulazione applicata. Le bobine di carta vengono caricate in una macchina ondulatrice, che utilizza vapore ad alta pressione e pressatura per dare la forma. Le onde possono avere altezze diverse, passo diverso e possono variare per numero di onde per metro lineare e coefficiente di ondulazione. L’onda alta ha la migliore resistenza alla compressione verticale ma una stampabilità minore in quanto le copertine hanno una ridotta planarità; l’onda bassa è più resistente alla compressione in piano, mentre l’onda media fornisce un compromesso tra prestazioni e consumo di carta, con una buona stampabilità e maggiore resistenza allo stress in fase di trasformazione, imballo e spedizione. La microonda viene usata soprattutto in combinazione: il formato più diffuso è il minitriplo, che garantisce un’eccellente stampabilità ed è usato anche nella produzione di astucci. Oltre alle specifiche decise in fase di assemblaggio, il cartone viene classificato in base alla resistenza alla compressione, allo scoppio, alla

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Cartone ondulato ingegnerizzato come pack-portavaso e stampato in diverse versioni con tecnologia digitale per Flob. Design di O,Nice!, incubatore Brand Revolution

Perego Carta presenta la nuova Erbivora Perego Carta, distributore indipendente di carta grafica e per packaging con sede a Sesto Fiorentino, presenta la nuova Erbivora, la carta ecologica ghiotta di erba. Sfiziosa ricetta composta per il 30% da erba essiccata e, per il restante 70%, da fibra vergine FSCTM. Carta materica e versatile, di un colore chiaro naturale, contiene inclusioni di fibre d’erba visibili e tattili. La sua eleganza è la sua semplicità. Ottimo supporto per realizzazioni di cartotecnica e stampa, perfetta per shopper e per il rifascio di astucci e scatole. Adatta anche al confezionamento di prodotti alimentari secchi. Disponibile in formato 72x102cm nelle seguenti grammature: 95 g/m², 120 g/m², 200 g/m², 300 g/m², 350 g/m². www.peregocarta.it

capacità di assorbimento dell’acqua e alla flessibilità. Grazie alla sua versatilità e agli avanzamenti della tecnologia produttiva e di stampa oggi esistono diverse tipologie di packaging trasformabile in cartone ondulato adatte sia al trasporto che all’esposizione di prodotti. Sono rivolti in particolare alla grande distribuzione, semplificando le operazioni di carico-scarico e allestimento, con un risparmio di tempo significativo. La stampa flessografica (flexo) è la tecnica più usata per stampare il cartone ondulato. È una tecnica di stampa diretta: l’inchiostro prelevato dalla vaschetta viene depositato direttamente sul supporto tramite il cilindro inchiostratore (cliché). I vantaggi di questa tecnica sono il basso costo di produzione e l’alta qualità. Anche la stampa serigrafica è ancora largamente utilizzata, e tra i suoi vantaggi c’è la possibilità di lavorare sul grande formato, sia con colori spot che in quadricromia. Anche nel cartone ondulato la stampa digitale ha guadagnato diversi spazi d’uso. Si sfrutta un

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processo per imprimere l’inchiostro sul supporto senza l’uso di matrici e cliché; con questa tecnica l’inchiostro non viene assorbito direttamente ma forma uno strato che viene fissato con un finishing. La stampa digitale permette una resa qualitativa elevata e non avendo i costi degli impianti fissi può essere usata per piccole tirature. In fase di finishing è possibile rendere la superficie del cartone lucida o opaca con un processo di plastificazione, particolarmente adatto per gli espositori. Una delle novità più interessanti degli ultimi tempi è la progressiva sgrammatura del packaging, resa possibile dall’evoluzione tecnologica delle macchine per il converting e dalla proposta di carte sempre più performanti. Il peso medio del cartone ondulato è sceso costantemente dal 2000 a oggi: la media nel 2022 è di 535 g/mq. Si calcola che in vent’anni abbia portato un risparmio di 559 mila tonnellate di materia prima. Sempre sul fronte produttivo la ricerca è concentrata sul risparmio energetico, con processi e macchine meno energivori, e sul minore uso d’acqua in fase produttiva. Sul fronte della sostenibilità il cartone ondulato è sicuramente uno dei materiali in cui sono già stati fatti progressi importanti, innanzitutto a partire dalla materia prima, che proviene quasi esclusivamente da foreste certificate. L’Italia è il paese europeo leader nella gestione virtuosa del materiale post consumo: secondo il 27esimo Rapporto

Annuale Comieco del luglio 2022 nel nostro Paese viene avviato al recupero il 91,4% degli imballaggi di carta e cartone e l’85,1% nella filiera del riciclo. Il cartone ondulato è un materiale in cui il recupero ha raggiunto punte importantissime: l’80% del cartone ondulato destinato all’imballaggio è composto da fibra proveniente dal macero. Cartoncino teso, funzionale ed elegante Nel mercato italiano gli imballaggi in cartoncino teso rappresentano il 15% del comparto imballaggi cellulosici. Il fatturato medio del settore Astucci e Scatole Pieghevoli è in aumento del +9,9%, con un trend di crescita negli ultimi dieci anni superiore al resto dell’industria manifatturiera, a parte una battuta d’arresto nel 2021. È un ambito ad andamento anticiclico, meno sensibile ai cicli negativi. La produzione nel 2022 si attesta sulle 868.000 tonnellate. Sono utilizzati in prevalenza come imballaggi secondari, e i settori di destinazione si dividono per il 44,2% all’alimentare, per il 19,2% all’area bevande e per il 9,2% al cosmetico e farmaceutico. Il restante 27,3% è accorpato alla voce “non food” all’interno della quale rientrano categorie come piccoli elettrodomestici tali da non necessitare un packaging in cartone ondulato, utensili da cucina, prodotti per la casa, accessori di arredo e molto altro. Il settore cosmetico è stato


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Flock Box, premium gift box riciclabile al 100% Flock Box è una soluzione sostenibile per diversi settori: cosmetica, elettronica e gioielleria, che richiedono una presentazione prestigiosa e un’esperienza di unboxing unica. La Flock Box è nata dalla collaborazione di quattro aziende: la cartiera Holmen Iggesund, Krekelberg (produttore di floccati), Inmaco Solutions (produttore di macchinari per la termoformatura) e Van de Velde Packaging Group. La parte superiore, realizzata con Invercote DUO, è goffrata; le cavità all’interno sono realizzate con Inverform, cartoncino formabile grazie alle proprietà di omogeneità ed elasticità, che permette di dare forme diverse per alloggiamenti di prodotti. L’interno floccato è stato realizzato usando corrente elettrica statica e fibre di cellulosa vergini colorate per un effetto velvet. La Flock Box è 100% riciclabile e contribuisce allo sviluppo di un’economia circolare. Per info e campioni: monica.crepaldi@holmen.com

Pack flessibile per il mercato francese dei prodotti Rana, design Auge Design, Bronze ai Pentawards ‘23

Una piramide di box per Prada Beauty Nava Press per le collezioni make-up e skincare Prada Beauty ha realizzato un progetto cartotecnico composto da 5 scatole fondo e coperchio da impilare a piramide. La scatola esterna funge da contenitore per le restanti 4, abbinate in sequenza e da allacciare con una cintura in tessuto incrociata e cucita, con fibbia metallica logata per la chiusura. La box è realizzata in cartone bianco da 2 mm rivestito e foderato in carta dalla texture Saffiano bianco da 120 g/m², senza stampa. Le scatole interne sono rivestite in Saffiano bianco e Saffiano verde jewellery Prada stampate in serigrafia al Pantone verde Prada unita a colore a caldo. La scatole contengono platorelli composti da più strati accoppiati e fustellati per alloggiare i prodotti, rivestiti e stampati con due colori a caldo. Il progetto è stato realizzato in 1700 copie/set. www.navapress.com

il più dinamico nel 2021, con una crescita del +18.4%, mentre il farmaceutico è cresciuto del +4.2%. L’astuccio automontante è uno dei casi in cui il ruolo di ambasciatore silenzioso del brand è svolto in maniera più versatile ed efficace. È un formato che si modella sul tono di voce del prodotto: funzionale, chiaro e rassicurante nella farmaceutica, raffinato e aspirazionale nella cosmesi, coinvolgente e comunicativo nel food and beverage. Il cartoncino o cartone teso è facilmente processabile, le diverse tipologie di superficie – patinate, opache, goffrate, sbiancate o colorate in pasta – permettono infinite possibilità grafiche e di allestimento cartotecnico. Possono essere composti al 100% di cartoncino teso di diverse grammature e diverse lavorazioni, oppure accoppiati, a seconda dell’utilizzo finale. Gli abbinamenti più comuni sono con film di PE o di alluminio, quest’ultimo sostituito sempre più spesso da layer sottoposti a processi di metallizzazione. L’abbinamento con un film plastico

o alluminico può avere ragioni funzionali o di natura estetica, come per i packaging impiegati nel settore cosmetico. Il punto di forza degli astucci è la loro grande versatilità: effetti di stampa matte o lucido, vernici metallizzate e strutturate per un effetto 3D, embossing e letterpress trasformano il packaging in un’esperienza sensoriale che coinvolge tanto la vista quanto il tatto, attraverso la texture e gli abbinamenti. La possibilità di inserire tramite fustelle o taglio laser aperture, finestre, tagli e mezzi tagli dà una maggiore visibilità al prodotto e varietà al packaging design. Lo sviluppo della tecnologia per fustellatura a laser ha permesso di integrare questa fase anche in linea durante la fase di stampa. Il cartoncino è un valido supporto che si presta a diverse tecniche di abbellimento estetico senza rinunciare alla funzionalità, attraverso diverse linee applicative di accoppiatura con film metallizzati, pastello, lucidi/opachi, oro, argento, effetti ologrammati e attraverso il processo di cold foil o hot stamping. È un supporto ideale

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Restyling degli astucci Pick Up! di Auge Design, Platinum ai Pentawards ‘23

Grafiche Paciotti, il futuro sostenibile del packaging per le tecniche di finitura serigrafiche lucide e opache, a spessore e le vernici UV glitterate e perlescenti. La stampa con tecnologia offset ad alta risoluzione che può andare a diretto contatto con i prodotti o gli alimenti l’ha reso inoltre un tipo di packaging molto amato nel settore della ristorazione, e col minore impatto sia in fase produttiva che di smaltimento sta sostituendo sempre più spesso gli imballaggi di altri materiali pensati per entrare in contatto con prodotti di tipo alimentare. Anche nel caso degli astucci l’offerta di active packaging che non si limita al solo effetto barriera si sta arricchendo di funzioni avanzate, come layer anti odori o antiossidazione pensati per conservare al meglio l’integrità degli articoli. Tra gli sviluppi più apprezzati ci sono quelli relativi a rivestimenti e barriere non solo agli odori, ma alle sostanze grasse e all’umidità. La novità più interessante è la possibilità negli ultimi anni di ottenere questi risultati attraverso barriere di sola fibra cellulosica (MFC) che facilita in maniera significativa la fase del riciclo.

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L’innovazione ha coinvolto anche i macchinari, che nell’arco degli ultimi anni sono diventati più sofisticati per poter lavorare materiali sempre più sottili, in un trend di sgrammatura a parità di prestazioni in grado di ottimizzare costi e impatto ambientale. Al momento il limite strutturale del cartoncino destinato al progetto di packaging e protezione del prodotto ha un limite che si attesta intorno ai 700-800 g/mq, ma questo importante avanzamento tecnologico ha permesso di arrivare a una riduzione del peso fino al 30%. Le migliorie produttive si sono accompagnate a una continua ricerca da parte dei produttori di carte per introdurre nella propria gamma miglioramenti nelle scelte degli additivi e nel mix tra cellulosa vergine e carta da macero. Altrettanto vale per il settore vernici e inchiostri, con la creazione di inchiostri e vernici a basso odore e bassa migrazione, in grado di limitare anche l’impiego di film plastici per impreziosire astucci, scatole e shopper, sostituiti da finishing altrettanto performanti. L’utilizzo della tecnologia cold foil in linea nella stampa

Grafiche Paciotti è un'azienda leader nel settore print & packaging, con un forte impegno per la qualità e la sostenibilità. Per un importante cliente ha realizzato un pack su misura, capace di rispondere alla richiesta di prestigio e durevolezza per contenere un lussuoso campione di tessuto. È nato così un cofanetto elegante, minimal e lineare: raffinato all’interno, è allo stesso tempo robusto e resistente grazie al rinforzo interno in cartone riciclato da 7 mm. Si compone di tre pezzi con un alloggio interno, un’anta battente e un coperchio nobilitato con lamina bronzo. Il cofanetto è interamente realizzato senza l’utilizzo di colla e adesivi chimici: questo, insieme alla sua struttura resistente, fa sì che sia al contempo ricercata, durevole ed eco-friendly. www.grafichepaciotti.com

offset ha permesso l’eliminazione di film plastici metallizzati e la riduzione dei costi. Un’ultima importante novità riguarda la sicurezza, con soluzioni cartotecniche con aperture studiate per evitare che un bambino non supervisionato possa aprire accidentalmente l’astuccio. Questi sistemi sono particolarmente utili nel settore farmaceutico e nella detergenza. Ma le finiture del pack non sono solo estetiche: le lavorazioni a rilievo permettono di realizzare degli effetti in 3D che rendono il packaging parlante in maniera accessibile, tramite l’utilizzo del metodo di scrittura in braille. Sul fronte della sostenibilità tutti i passi avanti nell’alleggerimento del materiale, nell’adozione di finishing e strati barriera in grado di sostituire in molti casi gli accoppiamenti multimateriale hanno dato un’importante contributo alla riduzione dell’impatto di questi formati di packaging, ma un’altra peculiarità di grande importanza è la riciclabilità del cartone. La fibra di cartoncino può essere riutilizzata fino a 25 volte, diventando materia fibrosa secondaria.


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ACM–SIT Group: una storia di innovazione nel packaging flessibile La storia di ACM inizia quasi vent’anni fa quando Massimo Raffaele, al tempo operaio edile, decide di dedicarsi al settore dei trasporti; entra così in contatto col mondo del packaging, trasportando bobine per imballaggi flessibili, e si rende conto della necessità dei clienti di stampare in piccole quantità ma con qualità grafica elevata. Raffaele fa un salto nel vuoto e acquista un’accoppiatrice: nel weekend accoppia in conto terzi prodotti per i suoi fornitori di imballaggi flessibili che poi il lunedì consegna di persona. Nasce così nel 2005, in un piccolo capannone, la sua azienda. Massimo Raffaele però non vuole limitarsi alla produzione tradizionale, vuole creare qualcosa di innovativo; per questo motivo si mette in contatto con il Dott. Gianluigi Vestrucci (professore universitario e fondatore del Laboratorio di Analisi CSI) e con Valter Rocchelli (chimico e fondatore di Sepack Lab)

chiedendo loro consiglio per il miglior investimento in nuove tecnologie di stampa pulita per piccole tirature. Entrambi consigliano la tecnologia UV, che al momento è utilizzata principalmente nel settore delle etichette. L’investimento è azzardato (sarebbe una macchina molto cara da usare per piccola tiratura e gli inchiostri a base acqua sono più ecologici ma più cari di quelli a solvente) ma Raffaele non si fa intimidire: acquista quindi, grazie al supporto personale ed economico dell’amico e futuro socio Antonio Lafranceschina (direttore dell’ufficio italiano di una multinazionale nel settore packaging rigido), una macchina per etichette ed è il primo in Europa a trasformarla in una macchina a tecnologia UV per stampa su flessibile. La novella ACM è quindi in grado di sfruttare le opportunità commerciali delle basse tirature che le aziende con stampa in rotocalco non riescono a sfruttare.

Il futuro di ACM, tanto quanto la sua storia, è improntato all’innovazione e alla sostenibilità.

ACM–SIT Group Via Pradone 48 Cremosano (CR)

www.acm-plastic.it 78

Tecnologie all’avanguardia Nel 2008 diventa sempre più chiaro che la parola chiave in ACM è innovazione: diventa infatti la prima azienda in Europa a sostituire la macchina UV tradizionale con una macchina a UV Led. La tecnologia UV tradizionale, infatti, pone un problema di usura delle lampade, che dopo alcune ore di utilizzo perdono efficacia rendendo quindi l’asciugatura meno efficiente; sfruttando l’innovativa tecnologia a Led e utilizzando nuovi inchiostri sperimentali di aziende americane, non c’è deperimento della potenza e si garantiscono l’asciugatura dell’inchiostro e l’alta qualità del prodotto. Nel corso degli anni ACM continua a crescere nonostante la crisi finanziaria, adeguandosi alla necessità del settore che sempre più richiede short run, tempi rapidi e personalizzazione, per risparmiare sui costi e inserirsi meglio sul mercato accorciando il time to mar-


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2005 Massimo Raffaele intercetta il bisogno dei clienti di piccole tirature di stampa con alta qualità e decide di acquistare un’accoppiatrice. Nasce così ACM.

2005-08 Raffaele acquista una macchina a tecnologia UV per la stampa di etichette e la adatta, primo in Europa, alla stampa su flessibile, che gli permette di fare piccole tirature con altissima qualità grafica.

2009 Per migliorare le prestazioni di stampa ed ecologiche, ACM acquista una nuova macchina con tecnologia UV-Led, conquistando nuovamente il primato in Europa per l’uso di questa tecnologia sul flessibile.

2010-17 L’azienda incentiva la sezione grafica producendo internamente tutte le lastre di stampa, investe nella stampa digitale e nasce la nuova piattaforma online Flexie, web-to-print dedicato alla creazione di packaging flessibili personalizzati.

2019 ACM viene acquisita al 70% dal Gruppo SIT, che completa così la propria gamma produttiva. Per ACM si dimezzano i tempi di crescita.

2023 Il più recente investimento di ACM è l’acquisto di una macchina flessografica con inchiostri acqua, innovazione assoluta nel mondo della stampa su flessibile.

ket e lanciando edizioni limitate. Partendo dalla nicchia delle piccole-medie tirature per il settore alimentare, l’azienda riesce ad avvantaggiarsi sui concorrenti grazie agli alti standard qualitativi e igienico-sanitari. Si fanno inoltre ulteriori investimenti sulla stampa digitale, per andare incontro al mercato delle microtirature con mockup e singole bobine di stampa, e nel settore grafico, producendo internamente tutte le lastre di stampa. L’unione tra ACM e SIT Group ACM si affaccia al 2018 con un’azienda in forte crescita, un’ottima nomea sul mercato e clientela fidelizzata; non stupisce quindi l’interesse dei concorrenti e di alcuni grandi gruppi. È così che ACM entra in contatto con il Gruppo SIT, uno dei principali attori del packaging flessibile guidato da Simona Michelotti; si crea subito una forte sinergia, dato che i valori portanti di entrambi sono molto simili: altissimi standard qualitativi e igienico-sanitari, grande controllo della ge-

stione, investimento sulla qualità piuttosto che sui grandi volumi. Nel 2019 SIT acquisisce ufficialmente il 70% di ACM, diventando così una tra le poche aziende in Europa con una gamma produttiva completa, dalla singola bobina a milioni di metri di stampa. Un futuro green e innovativo Il futuro di ACM, tanto quanto la sua storia, è improntato all’innovazione e alla sostenibilità. Nel 2023 è stata acquistata una macchina flexo per la stampa ad acqua su packaging flessibile, un metodo finora usato principalmente per la stampa su carta. Da anni l’azienda sfrutta l’energia solare grazie ai pannelli installati su tutti i capannoni della produzione e ha di recente installato un nuovo sistema giapponese per il riciclo dell’acqua (ne recupera oltre il 65%). Per quanto riguarda la produzione, il gruppo vuole lavorare a un miglior piazzamento nel settore pet-food e punta a implementare nuovi hub produttivi nel Nord Europa, dove attualmente sono presenti solo centri logistici.

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70 anni di Grafica Atestina dalla stampa artigianale al packaging di lusso Il 2024 è il 70° anno di attività di Grafica Atestina. Este, centro storico di una ridente cittadina ai piedi dei Colli Euganei di Padova: è qui, all’interno di un piccolo laboratorio, che nasce la sua storia. Fin dalla sua fondazione, nel 1954, Grafica Atestina ha saputo precorrere i tempi, sfruttare tradizione, know-how, fantasia e passione per crescere e innovarsi, sempre “in linea col tempo”. Oggi l’azienda, dopo tre generazioni di tipografi della famiglia De Poli, è leader nel settore del Packaging cartotecnico, specializzata nel mercato cosmetico, farmaceutico, erboristico, occhialeria, pet, ma anche dell’abbigliamento tecnico, degli integratori, del benessere e cura della persona e della casa. Le sfide poste da questi settori vengono accolte e superate grazie al forte orientamento alla qualità, dato soprattutto dall’utilizzo di tecnologie all’avanguardia e alla formazione continua delle persone: questo approccio ha portato, in modo naturale, a far propria la filosofia organizzativa Lean Production, in un’ottica di Industria 4.0.

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Ieri laboratorio, oggi cartotecnica 4.0 La forte predisposizione alla ricerca e sviluppo permette all’azienda di implementare continui processi di digitalizzazione, di standardizzazione e tracciabilità dei flussi produttivi, garantendo la fiducia e la fidelizzazione di importanti brand nazionali e internazionali. Grafica Atestina offre un servizio a 360 gradi, mettendo in dialogo competenze ed esigenze, dalla consulenza iniziale alla progettazione tecnica e grafica, dalla stampa offset e digitale alla fustellatura e piega incolla fino alla logistica, lo stoccaggio e la consegna del prodotto finito. Cura sartoriale Il core business aziendale è sicuramente il packaging “su misura”, a partire dalla tipologia, dalla forma e dal materiale utilizzato: nascono così astucci lineari, automontanti, con supporto a marciapiede, con separatori interni o alloggiamenti sagomati, cofanetti multi prodotto, box regalo, calendari dell’avvento e molto altro. Viene soddisfatto tanto l’aspetto tecnico, funzionale, di resistenza e di utilizzo, garantito da mockup e prove tester per as-

sicurare la macchinabilità, quanto quello estetico, grazie alla progettazione grafica mirata di nuove linee. L’uniformità cromatica durante la stampa è garantita da attrezzature all’avanguardia e l’innovativa stazione di miscelazione colore permette di riprodurre anche le ricette più esigenti. Le proposte di nobilitazioni possibili sono molteplici, come la plastificazione lucida, opaca o soft-touch, la stampa a caldo, le vernici UV spot, particolarmente richieste dal settore beauty e make-up. Per quanto riguarda il settore farmaceutico, invece, Grafica Atestina ha implementato sistemi di stampa braille e rilievi a secco, oltre ad aver dotato ogni stazione di finitura di un sistema di controllo integrato anti-frammischiamento codici, con telecamere ed espulsione automatica, per garantire elevati standard di sicurezza ma anche igiene e pulizia. Congiuntamente alla produzione di astucci, la stampa di foglietti illustrativi e booklet multilingua, in molteplici tipologie di piega e di formati, assicura la completezza dell’ordine e la riduzione delle emissioni, unificando la consegna. Per Grafica Atestina il

Il core business aziendale è sicuramente il packaging “su misura” a partire dalla tipologia, la forma e il materiale utilizzato.

Grafica Atestina Via Emilia, 39 – Monselice (Pd)

www.graficaatestina.it


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1954 Grafica Atestina nasce nel cuore di Este, in un’epoca in cui la competenza e la creatività del tipografo erano componenti necessarie per realizzare prodotti su misura.

1963 Il Cav. Luigi De Poli acquista la tipografia, un piccolo laboratorio di stampa che utilizzava i caratteri mobili e profumava di legno e piombo, per lasciarla ai figli.

1976 L’azienda cresce e, per motivi produttivi, si trasferisce nella zona industriale di Este, grazie all’operosità di Renato De Poli, divenuto unico proprietario.

ANNI '90 Subentra la terza generazione della famiglia De Poli, i figli Barbara, Elisa e Alberto, determinanti per lo sviluppo tecnologico e confermando l’azienda come una realtà all’avanguardia del territorio.

ANNI 2000 Il progresso incalza e vengono inseriti nuovi impianti di stampa, di piega e di fustellatura. L’azienda diventa un gruppo con 3 divisioni: cartotecnica, stampa, digitale. Contestualmente vengono ottenute certificazioni di qualità e ambiente.

2021 La sede di Grafica Atestina viene trasferita a Monselice per permettere l’ampiamento dell’area produttiva dedicata al packaging, inserendo standardizzazione delle procedure e una visione industriale .

packaging del futuro sarà sicuramente smart, funzionale e con un basso impatto ambientale. Il rispetto è green Tutti i materiali e le finiture sono scelti in un’ottica di sviluppo sostenibile per proporre pack sempre più green. C’è una costante ricerca verso nuove tipologie di carta riciclata e cartone certificato proveniente da foreste gestite in maniera responsabile, per garantire la catena di custodia. L’azienda è certificata ISO 9001 ed FSC e lo scarto generato dai processi produttivi viene meticolosamente recuperato, a dimostrazione dell’etica che contraddistingue la visione aziendale. La squadra Grafica Atestina riunisce un team di professionisti, creativi, progettisti, tecnici ma è soprattutto un team di Persone in continua formazione e legate da un obiettivo comune: la condivisione e la crescita collettiva. Da anni viene proposto un modello di cultura del benessere della squadra attraverso attività di wellbeing e welfare aziendale: il talento delle persone motivate si trasforma inevitabilmente in prodotto di qualità.

Le parole non sono rumori Questa realtà industriale è caratterizzata da 5 importanti valori: → la SEMPLICITÀ dei suoi inizi che rende facile anche il lavoro più complesso; → la PRECISIONE che garantisce un prodotto controllato dalla fase progettuale a quella esecutiva; → la CURA verso i dettagli e le persone; → l’EMPATIA che permette di interpretare e comprendere le esigenze dei clienti conquistando la loro fiducia; → la QUALITÀ garantita dall’esperienza, dalle certificazioni dei materiali e dal metodo di lavoro. I buoni propositi L’azienda, forte della sua struttura tecnologica, organizzativa e umana, è pronta ad accogliere le sfide e le continue richieste di cambiamento o adattamento che il mercato e l’ambiente richiederanno nel prossimo futuro. È inoltre consapevole che i miglioramenti deriveranno anche da applicazioni di sistemi come l’Intelligenza Artificiale, la digitalizzazione, la robotica, che saranno un valido aiuto solo se combinati con la competenza e la conoscenza acquisite negli anni ma lasciando spazio e fiducia alle nuove generazioni.

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Grafica Metelliana: Nata sotto il segno dell’innovazione continua Da oltre 30 anni Grafica Metelliana affianca i suoi clienti nella progettazione e realizzazione di stampati commerciali ed editoriali, shopping bag, packaging, grande formato, allestimenti, interior design e insegnistica. L’azienda, con stabilimento produttivo nel salernitano, opera nel segno dell’innovazione continua. I costanti investimenti tecnologici e strutturali mirano alla verticalizzazione dei processi produttivi, con l’obiettivo di gestire in house l’intero workflow. Packaging Il segmento packaging registra un’importante crescita e costituisce più del 25% del fatturato dell’azienda. Negli anni, sempre più brand hanno affidato linee di prodotto e special edition all’azienda, studiando soluzioni cartotecniche ad hoc. Grazie al flusso produttivo offset e digitale, infatti, Grafica Metelliana riesce a soddisfare le esigenze di piccoli e grandi committenti, offrendo supporto tecnico e prototipazione per realizzare packaging cuciti su misura.

Anche le piccole attività di produzioni agroalimentari autoctone d’eccellenza riconoscono oggi nel packaging una potente leva di marketing. Anche per questo, l’azienda si è strutturata per la realizzazione di materiali e oggetti a contatto con gli alimenti. Il workflow digitale non riguarda il solo processo di stampa, gestito con tecnologia HP, ma di nobilitazione e finissaggio. Nello specifico, la stampa di lavori commerciali ed editoriali, packaging e shopping bag, fino al formato 50x70 e per tirature ridotte, avviene su Indigo 12000 HD. Nel post stampa, con la Scodix Ultra 6000 è possibile nobilitare packaging e stampati con verniciatura UV digitale ad alto e basso spessore e laminazione digitale con foil. Mentre con il plotter da taglio Zund è possibile ottenere sagomature e fustellature particolari, anche per pochi pezzi. Prototipazione Il servizio di prototipazione offerto permette di verificare funzionalità e

messa a scaffale. Il comparto prestampa si avvale di una giovane risorsa delegata allo sviluppo di nuove soluzioni di packaging ed espositori, che siano innovative e sostenibili. La spinta sulla ricerca e sviluppo degli ultimi anni passa anche dall’analisi e l’approfondimento dei supporti e delle loro caratteristiche tecnico-meccaniche.

Grazie al flusso produttivo offset e digitale, infatti, Grafica Metelliana riesce a soddisfare Grande formato e allestimenti le esigenze di L’attività di diversificazione portata avanti nell’ultimo decennio ha visto un piccoli e grandi nuovo indirizzo di specializzazione nel committenti. grande formato, affidato alla divisione Oneprint. Progettazione, realizzazione e istallazione indoor e outdoor per GDO e retailer. Allestimenti museali ed eventi vedono lavorare il team di operatori specializzati di Grafica Metelliana in tutta Italia e nei principali luoghi della cultura (tra cui le Scuderie del Quirinale e il Parco Archeologico del Colosseo a Roma, il Parco Archeologico di Pompei, il Museo d’Arte Contemporanea Madre e il Museo Archeologico Nazionale di

Grafica Metelliana Via Sibelluccia, area PIP 84085 Mercato San Severino (SA) Tel. +39 089 349392 commerciale@graficametelliana.com

www.graficametelliana.com 82


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← Mostra L’altra Pompei – Vite comuni all’ombra del Vesuvio Progetto di allestimento: Vincenzo De Luce | Foto: Luigi Spina

1991-2003 Nasce Grafica Metelliana. Nel 2003 ha un primo ampliamento con cambio sede a Cava de’ Tirreni (SA).

2006 Ottiene le certificazioni ISO 9001 e ISO 14001.

2011-2013 Fonda la casa editrice Areablu Edizioni. Due anni dopo vince il premio “La Vedovella” come Industria Grafica dell’anno.

2015-2016 Trasferimento nell’attuale struttura di oltre 5000 mq a Mercato San Severino (SA) e ampliamento del core business con il grande formato e gli allestimenti.

2021-2022 Festeggia i 30 anni dalla fondazione e un anno dopo ha l’affidamento del servizio di Centro Stampa dell’Università degli Studi di Salerno.

2024 OneMorePack, il premio e il primo forum del sud Italia sul packaging design, giunge alla sua X edizione.

Napoli) . Sempre con lo stesso approccio, votato alla consulenza su materiali, tecniche di posa, finiture e laminazioni, e il continuo confronto con gli operatori del settore: architetti, progettisti, curatori d’arte, progettisti. Formazione continua e certificazioni Formazione continua è una delle parole chiave a guidare l’operato di Grafica Metelliana. “Un vero e proprio asset strategico che concorre alla differenziazione sul mercato - conferma Ciro Di Agostino - e al raggiungimento di elevati standard qualitativi raggiungibili solo attraverso il miglioramento continuo delle persone”. Da azienda già certificata e costantemente aggiornata in materia di health, safety, environment & quality, attraverso consolidati sistemi di gestione ambientale e della qualità, Grafica Metelliana ha di recente avviato l’iter per il conseguimento della certificazione UNI/PdR125:2022, sul sistema di gestione per la parità di genere.

Grafica Metelliana vince due Pentawards 2023 La Giuria internazionale di Pentawards ha assegnato due premi ad altrettanti packaging realizzati da Grafica Metelliana. Ad essere premiate nella competizione globale 2023 due agenzie campane: Spazio e ONlab. 365, Il folder progettato da ONlab per EfficaceMente, ha vinto l’oro nella sezione STATIONARY: il raccoglitore con tasche contiene le 4 agende di un percorso annuale per raggiungere i propri obiettivi attraverso delle sfide quotidiane. Il folder cartonato con chiusura calamitata si presenta compatto e l’apertura orizzontale rivela le agende in ordine cronologico. Ottagono, il packaging progettato da Spazio di Emiliano De Masi per Casamica store, ha vinto il silver nella sezione FOOD limited edition: un pack di base triangolare che contiene le eccellenze gastronomiche della Costiera Amalfitana. L’accostamento di 8 elementi ripropone la figura che dà il nome al progetto, realizzato su Materia Aqua, Verdegris e Terra rossa.

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POZZOLI: qualità artigianale ed efficienza industriale per packaging su misura Coraggio, passione e determinazione. Sono queste le qualità che nel 1968 spingono Aldo Pozzoli a fondare a Inzago, alle porte di Milano, l’azienda che poi diverrà la Pozzoli SpA. A distinguere l’iniziativa della Grafica Pozzoli è l’imprinting del fondatore, giovane appassionato, curioso e volitivo, che dona all’azienda un approccio e un’impostazione inconsueta per l’epoca. Molto orientata alla soddisfazione dei bisogni del mercato, alla ricerca dell’innovazione e a quello che oggi verrebbe definito effetto WOW, fin dal principio la Pozzoli si fonda su un insieme di valori che ne caratterizzeranno l’attività lungo tutti gli anni a venire e che ancora oggi rappresentano la bussola della Pozzoli. I valori Pozzoli di ieri e di oggi: Radicamento sul territorio e attenzione alle Persone; Ordine e Pulizia; Servizio al Cliente; Qualità; Creatività e Innovazione. L’incontro a sorpresa con il settore della musica L’appuntamento con il destino è

fissato agli inizi degli anni Settanta. Durante una battuta di pesca Aldo Pozzoli conosce il responsabile acquisti della casa discografica Dischi Ricordi. Quando il giovane imprenditore presta un amo allo sconosciuto pescatore che lo affianca, non immagina quante e quali opportunità si agganceranno a quell’amo. Nasce una relazione che cambia il destino della Grafica Pozzoli, aprendole il mondo delle produzioni discografiche: dalla realizzazione degli album e delle buste dei dischi in vinile alla nascita della società Europress per il pressaggio dei vinili stessi. È un’escalation che va di pari passo con lo sviluppo del settore musicale. Nel 1988 con Pozzoli CD l’azienda è la prima in Italia a dotarsi di un impianto per la produzione dei Compact Disc. Obiettivo: “fare la differenza” Il successo non ferma le ambizioni della Pozzoli e la sua spinta a innovare per offrire ai clienti soluzioni capaci di “fare la differenza”. L’azienda si concen-

Oggi Pozzoli è impegnata con passione e determinazione a proseguire sulla strada tracciata da Aldo Pozzoli e pronta a nuove sfide e successi.

Pozzoli Via Giuseppe di Vittorio, 11 20065 Inzago (MI)

www.pozzolispa.com 84

tra sempre di più sul prodotto speciale, il collezionabile, quello nobilitato e innovativo. Debuttano i primi brevetti: dal Digipack, di cui Pozzoli detiene la licenza esclusiva per l’Italia, a soluzioni ideate e progettate dal reparto R&D quali il Pozzoli Twin-Tray™, l’Ecolbook™ e lo SlotTray™, dati in licenza in tutto il mondo e capaci di rivoluzionare il mercato globale dell’Entertainment. L’Italia non basta più L’attenzione e il gradimento del mercato internazionale aprono la strada all’internazionalizzazione. Nel 1998 Pozzoli approda in Inghilterra con Pozzoli UK e, l’anno successivo, in Germania con Pozzoli Deutschland. L’espansione prosegue in Francia, con l’apertura nel 2006 dell’ufficio di Parigi. L’approdo nel mercato del lusso per eccellenza anticipa l’ambizioso processo di diversificazione che negli anni seguenti porterà l’azienda ad aprirsi a nuovi e sfidanti mercati.


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1968 Aldo Pozzoli fonda a Inzago la Grafica Pozzoli, realtà attiva nella commercializzazione di supporti grafici.

1988 Con Pozzoli CD l’azienda è la prima in Italia a dotarsi di un impianto per la produzione dei Compact Disc.

1998 Il processo di internazionalizzazione porta l’azienda di Inzago in Inghilterra: nasce Pozzoli Uk. L’anno successivo vedrà la luce Pozzoli Deutscland e nel 2006 Pozzoli France.

2007 Il processo di diversificazione porta alla nascita della Business Unit Cosmetics&Perfumery.

2008 La fusione di Grafica Pozzoli e Pozzoli CD dà origine alla Pozzoli SpA.

2018

Inizia la diversificazione Sfruttando le capacità tecniche e l’ingegno creativo dell’impresa per la realizzazione di packaging speciali, nel 2007 viene creata la Business Unit Cosmetics&Perfumery. Una nuova Pozzoli Il 2008 è l’anno in cui forma e sostanza della Pozzoli mutano, restituendo al mercato una realtà dall’identità nuova, ma con i valori di sempre. Grafica Pozzoli e Pozzoli CD vengono fuse per aggregazione, dando origine alla Pozzoli SpA, l’attuale società. Nello stesso anno, la nuova dimensione dell’azienda si concretizza con l’ampliamento della storica sede di Inzago e la costruzione di una nuova e moderna palazzina a tre piani. Nascono le Business Unit Wine & Spirits e Food La strada della diversificazione prosegue nel 2014 con la nascita della Business Unit dedicata al Beverage. La ricetta del successo è sempre la stessa: approcciare il mercato facendo ciò che meglio riesce alla Pozzoli, ovvero packaging speciali nobilitati: dagli astucci ai cofanetti cartonati, fino alle soluzioni su misura. Dal mondo del Beverage a quello del Food la strada è breve per Pozzoli, che nel 2018 inaugura una nuova BU e apre un reparto produttivo dedicato al packaging idoneo al contatto alimentare diretto. Pozzoli si fa “Couture” Nel 2018 Aldo Pozzoli decide di espandere la propria capacità produttiva, racco-

gliendo e mettendo a frutto l’esperienza di una piccola realtà, altamente specializzata, sita a Marano Vicentino (VI). Questa realtà si distingue per una raffinata capacità produttiva, che unisce lavorazioni manuali e automatizzate, con un elevato livello di complessità esecutiva. Una sorta di “atelier” che entra nella famiglia Pozzoli con il nome di Pozzoli Couture. Il nuovo magazzino automatizzato Nel 2020 Aldo Pozzoli decide di procedere a un altro importante investimento e di dotarsi di un magazzino automatizzato da 2.500 posti pallet, che porta a 7.600 mq complessivi la capacità di stoccaggio dell’azienda. I primi 55 anni della Pozzoli Il 55esimo anniversario della Pozzoli coincide con la scomparsa a febbraio del suo Fondatore e Presidente Aldo Pozzoli, proprio nell’anno in cui l’azienda torna a vedere pienamente premiati i propri sforzi. A raccoglierne il testimone è la famiglia Pozzoli stessa e il management che lo stesso Aldo Pozzoli ha fortemente voluto costruire negli anni. Oggi la Pozzoli tutta è impegnata con passione e determinazione a proseguire sulla strada e nel solco tracciati da Aldo Pozzoli e pronta a nuove sfide e successi. Perché la lunga storia dell’azienda non ha mutato la sua filosofia e la convinzione che il modo migliore per soddisfare le esigenze dei propri clienti sia quello di anticiparle.

Nasce Pozzoli Couture. 85


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Dal 1 9 6 5, la stampa di carattere made in Italy


STAMPA, SUPPORTI, NOBILITAZIONI. STORIE DI INGEGNO E RIVOLUZIONI NEL NOSTRO MODO DI COMUNICARE di L O R E N Z O

C A P I TA N I

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LA STAMPA, “CATTEDRALE DELL’EPOCA MODERNA” La storia della stampa è punteggiata da una serie di piccole invenzioni anonime che curiosamente sono state fatte in luoghi diversi da persone diverse spesso nello stesso giro di anni, a dimostrazione che lasciare il proprio segno, in modo indelebile e seriale, è in qualche modo connaturato all’uomo e nasce da un livello culturale simile. In particolare, dopo l’anno Mille lo sviluppo di qualcosa di simile a una tecnologia che potremmo chiamare a caratteri mobili, ovvero a blocchi giustapposti per comporre un grafismo inchiostrati e usati per imprimere un supporto, è comune, e pressoché contemporanea, a quasi a tutte le aree del mondo in quel momento sviluppate. Poi ci sono nomi e cognomi certi, come Gutenberg, Senefelder, Mergenthaler o John Warnock che segnano cambiamenti epocali: non è un caso che Marshall McLuhan parli di “Galassia Gutenberg” nel suo saggio del 1962 per descrivere l’impatto dirompente prodotto dal cambiamento della coscienza umana provocato dall’avvento del libro stampato. Se-

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condo McLuhan l’invenzione della stampa da sola ha portato alla nascita del nazionalismo, del dualismo, alla dominazione del razionalismo, all’automazione della ricerca scientifica, alla standardizzazione delle culture e all’alienazione degli individui. A differenza di altre tecnologie la storia della stampa è anche la storia dei suoi prodotti: la storia della stampa è anche la storia di tutto quello che è stato stampato – dal Sutra del Diamante stampato in Cina l’11 maggio 868 alla Bibbia di Gutenberg, dall’indice dei libri proibiti al primo numero del Times stampato in rotativa la notte tra il 28 e il 29 novembre 1814 –, ma anche di quello che vi ruota intorno, dai tipi di caratteri all’uso dei computer per il desktop publishing, ai libri digitali. Insomma, per dirla con Hugo, la stampa è la cattedrale dell’epoca moderna. Sigilli & co. L’essere umano da sempre sente un’irresistibile spinta a riprodurre segni su diversi supporti come manifestazione di sé, delle sue idee,

Cassa di Gutenberg. (c) Gutenberg-Museum, foto di Carsten Costard

della sua arte. Le grotte dipinte più di 35.000 anni fa ne sono la testimonianza. Forse non sono stampa in senso stretto perché le mani impresse su quei muri in realtà sono stencil, così come gli animali o le scene di caccia sono pitture. Eppure c’è in nuce una delle idee fondanti della stampa, ovvero la serialità, la riproduzione in copie multiple dello stesso soggetto. In questo senso, anche se lo potrebbero essere tecnicamente, l’impressione di un sigillo, che sfrutta la sua unicità per essere garanzia di autenticità, non è stampa, come i sigilli usati in Cina dalla dinastia Shang del II millennio a.C., composti in una sorta di telaio per caratteri mobili e usati per marchiare durante la fusione dei bronzi. Ciò che conta è l’intento, la componente culturale che li separa dalla stampa, non tanto l’uso che se ne vuole fare, ma il significato che gli si vuol dare. In Cina sigilli di legno con ben 120 caratteri erano già usati nel III secolo a.C. per la stampa su ceramica e i taoisti usavano sigilli con scopi religiosi per imprimere


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chi di legno per stampare storie, opere filosofiche, enciclopedie, raccolte e libri sulla medicina e l’arte della guerra e questa ricca produzione si spiega soprattutto con la diffusione dell’uso della carta, invenzione del 105 d.C tradizionalmente attribuita a Ts’ai Lun, un dignitario della corte imperiale cinese che iniziò a produrre fogli di carta utilizzando brandelli di stoffa usata, corteccia d’albero e reti da pesca.

caratteri terapeutici sulla carne delle persone malate o per timbrare il cibo e scongiurare le malattie, tanto che già nel V secolo d.C. questi sigilli furono usati per creare centinaia di immagini del Buddha. Anche Plinio il Vecchio descrive nella Storia Naturale la tecnica egizia di stampare colori sui tessuti per mezzo di blocchi di argilla. Dall’Oriente i primi antenati della stampa Ma il primo vero esempio di uso di una tecnica assimilabile in qualche modo alla stampa per comunicare e non per decorare o marchiare sono i testi religiosi buddisti del I secolo a.C. cui veniva dato il valore di talismano in grado di allontanare gli spiriti maligni: copiando e preservando questi testi, i buddisti potrebbero accumulare meriti personali; di qui l’idea di replicare i testi utilizzando blocchi di legno fin dal VII secolo, tanto che il monaco Xuanzang dal 658 al 663 stampò un milione di copie dell’immagine sacra di Puxian Pusa da distribuire ai devoti. Il testo più antico contenente una data di stampa è una copia del Sutra del Diamante il cui colophon recita: “realizzato […] il 13 della quarta luna del nono anno di Xiantong” (cioè 11 maggio 868, NdR). Prima dell’anno Mille in Cina si utilizzavano i bloc-

Sopra: Replica del torchio di Gutenberg conservato al Deutsches Museum di Monaco di Baviera. A destra: Romanzo allegorico Hypnerotomachia Poliphili, stampato a Venezia da Aldo Manuzio il Vecchio nel dicembre 1499,

Nasce il libro moderno Parallelamente all’uso della xilografia, la dinastia Song vide anche l’invenzione dei caratteri mobili per comporre i testi da parte di Bi Sheng, un semplice artigiano. Bi usò la porcellana cotta, dopo aver sperimentato il legno che però abbandonò per le nervature visibili nella stampa. Anche se la porcellana non tratteneva bene l’inchiostro Bi utilizzava caratteri mobili, un telaio e una cassa tipografica. La stessa idea, la stessa tecnica, la stessa organizzazione di Gutenberg. La stampa per come la conosciamo non solo era nata ma era già ben diffusa tanto che il viaggiatore coreano Choe Bu osservò durante un suo viaggio in Cina che “anche i bambini dei villaggi, i traghettatori e i marinai sapevano leggere”: eppure perché occorrono la Bibbia delle 42 linee e il Quattrocento europeo per dar vita alla Galassia

Gutenberg e alla rivoluzione culturale mondiale della stampa? Perché, come ha scritto Lucille Chia, “i libri stampati erano per coloro a cui non importava veramente dei libri: man mano che il libro si diffondeva, gli studiosi paradossalmente preferivano i manoscritti”. Si diffondevano sì, ma come oggetto da collezione, amuleto religioso, mezzo per conservare conoscenza, non per diffonderla. Gli europei invece, quando ebbero per le mani i libri, nati dalla tecnologia di Gutenberg, con la loro qualità e il loro costo relativamente basso, seppero sfruttarne la portata culturale. Anche gli Arabi, aperti a molte altre novità, con la stampa non ebbero la stessa lungimiranza tanto che la stampa rimase proibita nell’Impero Ottomano tra il 1483 e il 1729, mentre alcune stampe in caratteri mobili arabi furono eseguite già da Papa Giulio II e il più antico Corano stampato con caratteri mobili fu prodotto a Venezia nel 1537. La rivoluzione di Gutenberg Ora, che Gutenberg non abbia inventato la stampa in genere, né da zero quella a caratteri mobili, è dimostrato storicamente. Si trattò sicuramente di un processo evolutivo distribuito su più luoghi e su più persone tanto che solo dieci anni prima della celebre Bibbia di Magonza, Proco-

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pius Waldvogel stampò due quaderni di 32 pagine in lettere ebraiche, ma non stampò mai nessun libro, così come si attribuiscono stampe a Laurens Janszoon Coster già prima del 1455. L’invenzione di Gutenberg fu l’invenzione di tutta una tecnologia: per primo realizzò i caratteri durevoli in una lega di piombo, stagno e antimonio, inventò un procedimento per fonderli con una precisione mai vista prima, usò un inchiostro a base olio e stampò il libro più importante per la cultura europea dell’epoca e lo fece utilizzando un carattere, il gotico, che imitava il manoscritto in tutti gli aspetti, riproducendone la disposizione delle colonne sulla pagina, che formava un modulo ideale, riconosciuto e apprezzato. Infine, scelse le 42 righe per colonna per ottimizzare la carta. L’impresa fu titanica: fuse 100.000 caratteri e ci mise circa due anni a comporre il testo. Furono impiegati non meno di dodici stampatori con sei torchi. La stampa delle 1282 pagine per i 180 esemplari tirati richiese ben 230.670 passaggi al torchio. Il De Oratore di Cicerone del 1465 è il primo libro stampato in Italia. La tecnologia di Gutenberg era talmente efficiente non solo da soppiantare la copiatura a mano, ma da rimanere sostanzialmente invariata

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per i 300 anni successivi. Nel frattempo si perfezionò la cassa tipografica, arrivata praticamente invariata fino all’inizio del 1900, disponendo i caratteri su due casse sovrapposte, quella alta, per maiuscole in ordine alfabetico, segni commerciali e la punteggiatura, accentate e doppie, e quella bassa invece, con le minuscole, i numeri e gli spazi. Si migliorò l’efficienza del torchio per far fronte alla sempre più pressante richiesta di libri nonostante la nascita degli Indici dei libri proibiti: liste di titoli, autori, generi, argomenti, proibiti perché ritenuti lesivi degli interessi della Chiesa o dello Stato. Ma soprattutto ci fu una corsa di tutti i tipografi d’Europa, diventati nel frattempo anche editori, a migliorare i propri prodotti stampati, rendendoli anche oggetti funzionali e belli, perfezionando la legatura e disegnando sempre nuovi caratteri. Per stampare bene qualsiasi cosa, finanche le tavole dei logaritmi come quelle elegantissime di Callet del 1793. L’era del piombo è finita Fu un volano. Si stima che fino al 1800 siano state stampate quasi un miliardo di copie con una crescita esponenziale di secolo in secolo. È un’industria che produce stampati

A sinistra: Bibbia delle 42 linee. (c) Gutenberg-Museum, Foto di Carsten Costard. In alto: Macchina da stampa Heidelberg Platina T "Stella" conservata al Deutsches Museum di Monaco di Baviera.

perché ci sono sempre nuovi lettori. Ogni stampatore cerca il modo di migliorare la propria produttività. Fu la rivoluzione industriale a dare ulteriore velocità a questo volano. Obiettivo: stampare il più possibile a costi sempre minori. Nel 1796 Aloys Senefelder inventa la litografia aprendo la strada alla riproduzione delle immagini in tirature molto più alte, comprese quella a colori, da lui teorizzata nel 1818; un obiettivo su cui si concentrano anche stampatori di altri paesi, come Francia e Inghilterra, tra cui Godefroy Engelmann di Mulhouse che ottenne un brevetto sulla cromolitografia nel luglio 1837, ma già a fine Settecento l’incisore tedesco Jacob Christoph Le Blon nel suo Coloritto descrisse il suo metodo di stampa a quattro colori mezzatinta su rame. Il problema di come riprodurre realisticamente i colori fu risolto nel 1867 dal fisico scozzese James Clerk Maxwell, quello delle equazioni sull’elettromagnetismo, che teorizzò l’uso del ciano, il magenta, il giallo e il nero per riprodurre tutti i colori. Ma la strada alla stampa industriale a 4 colori fu aperta da Hippolyte Auguste Marinoni, ingegnere, editore e politico francese di origini bresciane, che tra il 1888 e il 1889 aggiunse il nero


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alla stampa inventando la quadricromia. Marinoni ideò anche il formato tabloid per i quotidiani, con il suo Le Petit Journal Illustré. Naturalmente stampato a colori. Nel 1890 fu inventata anche la retinatura. Nel frattempo, Friedrich Koenig aveva realizzato nel 1814 una macchina tipografica piano-cilindrica a vapore installata nella tipografia dell’editore Tom Bensley di Londra, raggiungendo una tiratura di 700-800 copie all’ora che 30 anni dopo, nel 1846, divennero 8.000 quando Hoe costruisce per il Philadelphia Public Ledger la prima rotativa per stampa in bianca e volta. All’inizio le rotative erano alimentate da fogli singoli poi, nel 1863, William Bullock introdusse l’alimentazione a bobina. È la stampa, bellezza Nel 1875 Robert Barclay inventa la tecnica di stampa offset per stampare su stagno, adattata alla carta nel 1904 da Ira Washington Rubel. L’ispirazione gli venne da un incidente. Mentre stampava sulla sua pressa litografica Ira si dimenticò di inserire il foglio nella pressa litografica che stava usando così l’immagine rimase impressa sul caucciù del cilindro che serviva per tenere salda la carta. Quando, accortosi dell’errore, inserì il

Sopra: Lastra tipografica del Deutsche Staatszeitung conservata al Deutsches Museum di Monaco di Baviera.

A destra: Rotativa del Resto del Carlino di Bologna, 1934. Foto di A. Villani & Figli.

foglio tra i cilindri, notò che la stampa dal cilindro di caucciù era molto più definita di quella dalla matrice in pietra. Il primo modello fu acquistato dalla Union Lithographic Company of San Francisco nel 1905 ma iniziò ad essere utilizzato solo nel 1907 dopo il terribile terremoto. Negli stessi anni entrano in produzione anche le prime rotocalco: il brevetto è del 1860, ma già nel 1906 girava una macchina multicolore e nel 1912 supplementi stampati a bobina erano in vendita a Londra e Berlino: erano nati i rotocalchi. Nello stesso anno Heidelberg inizia la produzione della Stella modello T per il piccolo formato: ne produrrà 700.000. Il XX secolo è il secolo della stampa sia per la produzione di stampati sia per la velocità con cui innovazioni e invenzioni si susseguono: fioriscono quotidiani nazionali e locali, i giornali escono più volte al giorno e la fame di notizie rende il mondo più piccolo. Anche il libro vede la sua industrializzazione con l’invenzione del tascabile. Negli anni Trenta diversi editori tedeschi e inglesi sperimentano formati pocket e legature morbide economiche semplicemente brossurate. Ancora una volta è un’invenzione diffusa: nel 1931 iniziò Albatross Books in Germania, seguita da Penguin

nel 1935 sostenuta dalla capillarità distributiva delle edicole WH Smith & Sons onnipresenti in Inghilterra; nel 1939 Robert de Graaf negli Stati Uniti, collaborando con Simon & Schuster, creò l’etichetta Pocket Books. È la Seconda guerra mondiale che sancisce la consacrazione del tascabile: la stampa a quattro colori e la plastificazione delle copertine sviluppata per le mappe militari resero questi libri accattivanti e resistenti al tempo stesso. Tra il 1943 e il 1947 l’Armed Services Editions stampò più di 1.300 titoli tirando in totale 122 milioni di copie. In Italia nel ’49 partì Rizzoli, seguita da Feltrinelli nel 1955 e da Mondadori che, il 27 aprile 1965, pubblicò il primo Oscar che vendette 120.000 copie solo la prima settimana. Il successo degli Oscar, consolidato nel 1974 con l’arrivo in Italia delle Cameron che Mondadori vide girare negli Stati Uniti e in grado di produrre con un giro di belt un libro finito, da un lato scatenò una corsa ai tascabili da parte di case editrici piccole e grandi, dall’altro aprì alle lunghe tirature e ai grandi formati in nome della produttività. Non bastavano più macchine da 16 e 32 pagine, si arrivò a fine anni ‘90 a roto da 96, piane da 140x160 e rotocalco con luce carta da 3 metri.

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Meccanizzazione della composizione Ma facciamo un passo indietro. Per star dietro alle rotative a squarciare il silenzio delle notti europee e americane, bisognò industrializzare anche la composizione tipografica. Ci pensò Ottmar Mergenthaler che nel 1886 introdusse al New York Tribune la linotype, che permetteva di creare intere linee di caratteri semplicemente battendo i tasti su una tastiera tipo macchina da scrivere. E per “creare” si intende direttamente dal piombo fuso. In questo modo la velocità di composizione passò da 1.000 caratteri/ora della composizione a mano a 8/10.000 caratteri/ora con la linotype. L’inconveniente di questa composizione a righe intere, però, era che, in caso di correzione, occorreva rifare l’intera riga. Nel 1889 Tolbert Lanston propose allora una macchina che formava le righe con la fusione di singole lettere: la monotype. La composizione con la monotype risultava però più lunga. La monotype comparve in Europa all’Esposizione di Parigi del 1900 e fu introdotta in Italia nel 1903, mentre la prima linotype fu usata nel 1897 alla Tribuna di Roma. A metà Novecento il processo di composizione a caldo della linotype viene sostituito con la composizione a freddo. È una rivoluzione: nasce la fotocomposizione. Niente più linee di caratteri fusi al momento, la com-

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posizione della pagina è eseguita su una macchina e tramite una fotounità impressa su pellicola: dalla pellicola si potevano più facilmente impressionare le lastre. La prima fotounità si chiamava Lumitype e fu inventata nel 1946 da due ingegneri elettrici francesi, René Higonnet e Louis Moyroud, trasferitisi negli Stati Uniti per trovare qualcuno interessato alla loro invenzione: nasce così la Lumitype Photon prodotta dalla Lithomat a New York in 1949. Il primo libro interamente impaginato con la fotocomposizione si intitolava The Wonderful World of Insects e nella quarta di copertina si legge: “Siamo orgogliosi che il libro sia stato scelto per essere la prima opera composta con questa macchina rivoluzionaria”. La fotocomposizione negli anni Settanta divenne più economica e liberò le energie creative anche di piccole realtà tipografiche: era possibile usare una quantità di font inimmaginabile prima d’allora, si potevano stampare in ogni dimensione ed erano molto più facili da comporre insieme a immagini e grafica. Nel 1963 Pantone mette a punto il sistema di catalogazione dei colori Pantone Matching System, diventato standard internazionale, e nel 1972 DuPont inventa il cromalin per le prove colore soppiantato dalle Indigo solo negli anni 2000.

In alto: Tastiera dell'esemplare di Monotype conservata al Deutsches Museum di Monaco di Baviera.

A destra: Belt di una Cameron delle ex Officine Grafiche Mondadori di Cles.

Il digitale La svolta elettronica è del 1971, quando Xerox Corporation sviluppa la stampa laser. L’immagine è trasmessa dal laser a un cilindro fotosensibile e, attraverso il toner, impressa sulla carta: chiunque ora può stampare in autonomia. La prima stampante laser da tavolo della Canon LBP-10 è del 1982 e del 1984 la Thinkjet a getto d’inchiostro di HP, ma dobbiamo aspettare gli anni Novanta per la grande diffusione al pubblico del computer e dei modelli a getto d’inchiostro, ad aghi e a sublimazione. Nel 1993 Adobe rilascia il formato pdf che rivoluziona la stampa e apre la via alla digitalizzazione in tutte le fasi. Basta pellicole, cianografiche e basta lastre. La stampa digitale industriale nasce a IMPEX nel 1993 con la E-Print 1000, antesignana dell’HP Indigo 5000, presentata nel 2002 e nata da un’idea di Benny Landa. Poi, Internet e i media cambiano definitivamente la comunicazione, ma la stampa ne subisce i colpi, riduce le tirature, le mega macchine di grande formato si fermano progressivamente così come quelle votate alle lunghe tirature. Resiste e si trasforma, cercando nuovi assetti con il web-to-print e il print-on-demand, cessando così di essere commodity, reinventandosi come puro servizio.


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FUNZIONALITÀ ED ESTETICA NEI SUPPORTI E NELLE NOBILITAZIONI

La storia dei materiali e delle nobilitazioni è la storia dell’industria, ma anche della comunicazione, della stampa e della legatoria, della chimica e del marketing, dell’economia e dell’estetica. Perché ciò che distingue l’essere umano dagli altri animali è la capacità non solo di costruirsi strumenti, ma anche di veicolare attraverso di essi un valore estetico e un messaggio, fino a far perdere loro la funzione primaria e renderli oggetti d’arte. Fin dall’inizio della sua storia, l’uomo, man mano che le sue capacità progettuali e costruttive progredivano, non si è limitato a costruire quello che gli serviva, ma ha anche voluto renderlo bello e usarlo per comunicare. Quando ha sentito l’esigenza di riunirsi per pregare una divinità, non si è limitato a costruire un edificio, ma ha innalzato templi; e quando la religione non si è basata più su invocazioni e preghiere, ma sull’ascolto di racconti esemplari, ha decorato con quei miti i luoghi di culto rendendoli non più solo riparo e posto di aggregazione, ma anche strumento di conoscenza e opera d’arte.

Funzione, estetica e polisemia Fin da quando l’umanità ha sentito la necessità di registrare informazioni che riteneva dovessero essere conservate, ha cercato supporti e

Dettaglio dei risguardi finali del II volume delle Opere di Giacomo Leopardi da un esemplare francese del 1880.

forme adatte allo scopo, e lo ha fatto sempre con un occhio di riguardo per l’estetica. Il codice di Hammurabi è decorato nella sua parte sommitale e i geroglifici sono scritti con una gestione degli spazi volutamente simmetrica e ordinata. Marziale resta estasiato per un rotolo dell’Eneide decorato con una testa di Virgilio e tutta l’Asia, dall’India alla Cina al Giappone, è ricca di pergamene, rotoli, tavolette di legno, non solo scritti o stampati, ma decorati e resi “belli”. Certo questa cura, così diversa dalle tavolette d’argilla “scarabocchiate” in lineare A o B in cui si registravano conti e inventari, si spiega solo con la destinazione di questi nuovi oggetti: sacri o profani che fossero, erano per pochi ed erano considerati preziosi. Bisogna aspettare la carta e poi la stampa perché i testi e poi gli stampati diventino d’uso comune. Secondo Mark Kurlansky, autore di Carta, sfogliare la Storia, «l’uomo inventa la carta quando le società hanno la necessità di averla e le circostanze richiedono un materiale a buon mercato e semplice».

La rivoluzione della carta Alla carta l’uomo è arrivato in momenti diversi a seconda del suo livello di progresso perché cercava una tecnologia adatta alle sue esigenze. Inizialmente gli europei non sapevano cosa farsene fino a mille

anni dopo la sua invenzione, nel 105 d.C., da parte del dignitario cinese Ts’ai Lun, nonostante gli Arabi, commerciando con la Cina, avessero già cercato di vendergliela, tanto che ancora nel 1145 Ruggero II di Sicilia stabilì che “tra gli strumenti scritti su fogli di carta, a nessuno di essi si deve conferire autorità”. Finché non arrivò la matematica e la scienza araba in Europa, sostiene Kurlansky, bastava la pergamena prodotta da pelli animali, poi si rivelò troppo lenta e costosa da produrre: gli studiosi della carta hanno calcolato che per realizzare una Bibbia dovevano essere uccise tra 210 e 225 pecore. Con la carta, papiro e pergamena non scomparvero, restarono per usi preziosi ed esclusivi; contemporaneamente iniziò la storia di supporti e nobilitazioni funzionali all’uso, ma in grado di abbellire. È una storia complessa, e strettamente legata inizialmente alle tecniche di legatoria e confezione, che dal libro antico si propaga a tutti gli stampati man mano che si diffondono. In estrema sintesi la storia dei supporti e degli abbellimenti o nobilitazioni è la storia di tecnologie che sono nate come artigianali e sono diventate imprescindibili, tanto che, quando l’evoluzione tecnica l’ha consentito, sono state industrializzate e sono arrivate a noi. Si pensi al libro: oggi l’industrializzazione del processo consente

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la produzione di massa di oggetti che conservano quasi tutti gli elementi nati con scopi pratici per i codici e i libri antichi. Era inevitabile per le cartiere di Fabriano all’inizio produrre carta con vergelle e filoni, oggi l’industria cartaria produce carta ad hoc con le stesse caratteristiche per prodotti che diano lo stesso sapore. Il libro fucina di materiali e decorazioni Ma facciamo un piccolo passo indietro. Quando negli scriptoria medievali i monaci iniziarono a copiare e miniare, nel solco del Monastero di Vivarium dove Cassiodoro nel 544 d.C. estende il labora benedettino alla copiatura dei testi antichi, si posero il problema di come dovevano essere fatti questi strumenti per la conservazione e la diffusione del sapere. I volumina romani arrotolati erano ingombranti da conservare e trasportare, scomodi da leggere e fragili. Con la diffusione del Cristianesimo, già nel I secolo a Roma si diffusero piccoli quaderni di pergamena, facili da trasportare e poco costosi: il passo verso i codici e dai codici ai libri fu breve.

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Così come il passo dalla pergamena alla carta. E ancora una volta l’uomo, nel dar vita al libro per come lo conosciamo, lo realizzò considerando l’aspetto funzionale, estetico e comunicativo. Trovò una forma funzionale alla lettura, alla conservazione e al trasporto e dei materiali che fossero disponibili, facili da reperire e relativamente economici, privilegiando quelli resistenti, decorabili e belli: insomma, quello che oggi si chiamerebbe design, ovvero la progettazione di un oggetto d’uso comune, tenendo conto della sua funzionalità, dell’estetica e della producibilità in serie. Fabriano conquista il mondo Nel frattempo la carta si diffuse; era una carta molto diversa da quella che conosciamo oggi. Tutto cominciò nel 1268 a Fabriano quando si iniziò a preparare la pasta utilizzando magli multipli azionati da un albero a camme collegato a una ruota idraulica in grado di sfibrare canapa e lino più velocemente e meglio, riducendo così i costi e migliorandone la qualità. Anche il telaio cambiò e il reticolo di cotone, bambù o canne fu sostituito

A sinistra: frammenti di carte filigranate della Collezione di Augusto Zonghi della Fondazione Fedrigoni Fabriano. In primo piano una delle prime carte filigranate del 1293. A destra dall'alto: schema della prima macchina continua per la fabbricazione della carta e schema della macchina di Leger Didot, 1812.

da un intreccio in ottone che rimarrà invariato fino al XVIII secolo. La collatura con amido di riso o grano fu sostituita dalla gelatina animale che migliorò l’impermeabilità e la resistenza a insetti e microrganismi. E così la carta italiana, di qualità migliore, più economica e soprattutto cristiana, si impose velocemente in tutta Europa. Per proteggere il proprio brand le cartiere di Fabriano introdussero la filigrana, che veniva posta su quelle che diventavano le linee di piega del folio, del quarto o dell’ottavo così da non essere eccessivamente visibile da chi leggeva. Questi progressi imposero in tutta Europa la carta al posto della pergamena diventata più costosa e scarsamente disponibile. La carta della Bibbia di Gutenberg era di canapa prodotta secondo i metodi di Fabriano. La bellezza dello stampato Con Gutenberg si compì la rivoluzione del libro e si passò dalla copia unica alla replica artigianale fino alla rivoluzione industriale, quando l’introduzione delle macchine serializzò e meccanizzò la produzione. In tutto


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questo tempo i materiali rimasero pressoché invariati: le carte differivano a seconda dei produttori e delle origini, la Francia si specializzò in quella di stracci mentre l’Olanda in una carta con una faccia ruvida e l’altra liscia e morbida. Sono le tecniche di legatura che si specializzarono e si fusero con quelle che potremmo considerare forme di nobilitazione. Capitelli e coloritura del taglio avevano la funzione di preservare i libri dalla polvere, dagli insetti e dalle ditate di chi legge. Nel XV secolo i libri smisero di essere riposti coricati, ora stavano nelle biblioteche in piedi e così dapprima si colorò il solo taglio di testa, poi man mano che si diffuse l’oro sulle copertine si iniziò a dorare o decorare con disegni floreali, geometrici, o vere e proprie miniature i tre lati. Ma furono le copertine e i dorsi, la parte esterna e più evidente, a diventare sempre più curate. È vero che i libri non erano più solo per pochi, ma è anche vero che si era lontani dalla diffusione di massa. Il libro era sempre e solo quello che noi oggi chiamiamo cartonato, ed era sempre

Valuta coloniale da 3 pence della provincia della Pennsylvania, stampato nel 1764 da Benjamin Franklin e David Hall su carta wove.

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ricoperto di pelle di vitello, montone, scrofa o pecora, conciata, tinta, decorata e fregiata con incisioni a caldo. È in Italia che si osservò nel XVI secolo la progressiva sostituzione delle assi in legno e dei fermagli metallici con i piatti in cartone e bindelle in tessuto: soprattutto si diffuse l’uso della decorazione in oro sui piatti e sul dorso del libro, attuata mediante impressione di ferri a caldo (punzoni, placche, rotelle) su una foglia d’oro. Il successo della decorazione in oro determinò lo sviluppo delle legature di lusso in cuoio e la scomparsa progressiva di quelle con copertura in tessuto, fino allora prevalenti nelle legature preziose. Decorare con la carta Con il Barocco e il Rococò le carte iniziarono a prendere una funzione decorativa sia per le copertine che per i risguardi a partire dall’uso che ne fece il legatore francese Macé-Ruette. Gli effetti cromatici sulla carta erano ottenuti con una semplice spugna intrisa di tinte a tempera oppure mediante inchiostri colorati deposti su una preparazione liquida, successiva-

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mente agitati: sul foglio posto su questa superficie rimanevano impressi i colori nelle più svariate combinazioni a imitazione del marmo. Tale innovazione non era intesa a fini decorativi ma dettata da ragioni tecniche, per mascherare le macchie brune che apparivano sui fogli di guardia in corrispondenza di rimbocchi, incollature e altro. L’impiego di carte decorate nelle legature rimase limitato alle guardie fino verso la fine del secolo XVIII. Intanto accanto alla carta italiana si diffuse anche quella fabbricata nei Paesi Bassi denominata in seguito Papier de Hollande. La carta però di maggiore pregio era quella giapponese di fibre di gelso o di gampi, una pianta ornamentale allora sconosciuta in Occidente, usata ampiamente da Rembrandt. Solo dopo la Rivoluzione Francese si iniziò a usare carte decorate anche per l’esterno delle legature (legature in mezza pelle), per motivi economici poiché il cuoio era diventato troppo costoso: prima erano usate solo per le legature mute, ossia provvisorie, fatte alla “rustica” (una sorta di progenitrice della brossura), realiz-

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zate prima dell’incassatura secondo i desideri dei clienti. La marmorizzazione o la macchiettatura dalla carta si diffuse alla pelle delle copertine, ottenuta con l’applicazione a spugna, a tampone o a spruzzo di colori o di acidi mordenti, come potassa, solfato di ferro, acido acetico e acido nitrico al momento della concia o in legatoria stessa. Nei salotti d’Europa era tutto un ammirare granité, jaspé, moucheté e caillouté, motivi casuali ottenuti con tinture o processi chimici su pelle, per il resto era solo un’infinita variazione sul tema dell’incisione a secco o a caldo che dal motivo mudejar introdotto da Alfonso V d’Aragona nel 1443 arriva allo stile Impero. Ma è con il Settecento che tutto cambia, e molto rapidamente. Dagli stracci al legno Nel 1750 l’inglese John Baskerville introdusse una nuova tecnica per ottenere carta priva dei segni della vergatura chiamata wove paper. L’industria inglese riuscì a mantenere il monopolio della fabbricazione solo per un quarto di secolo: già nel 1777

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il francese Pierre Montgolfier (padre dei futuri inventori della mongolfiera) ottenne dei fogli perfettamente lisci che presero il nome di carta velina (o carta francese), nome che richiamava la pergamena prodotta con la pelle dei vitelli nati morti. Nel 1774, grazie alle scoperte del chimico svedese K.W. Scheele, si iniziò a usare il cloro per sbiancare la carta. Ma la svolta verso la carta moderna si ebbe nel dicembre del 1798 quando il francese Louis-Nicolas Robert depositò un brevetto per una macchina continua per fabbricare la carta in bobine. Il brevetto fu acquistato da Didot Saint-Léger, proprietario della cartiera di Essonnes, con la promessa di una grossa somma sugli utili. Didot fece perfezionare il progetto dal cognato, che a sua volta fuggì in Inghilterra dove depositò il brevetto. Perfezionata ulteriormente nel 1803 la nuova macchina diede il via alla produzione industriale della carta. Durante la prima metà del XIX secolo i continui miglioramenti ridussero sempre più i costi di produzione (da sola la macchina a vapore raddoppiò la produzione nel decennio

A sinistra: risguardi in carta marmorizzata di produzione inglese del 1830. A destra: dettaglio della cucitura a filo di un Libro delle Ore.

1850-1860), ma la limitata offerta degli stracci impose la ricerca di nuove materie prime. Si pensi che ospedali, ospizi e campi di battaglia erano considerati vere e proprie miniere di stracci: biancheria, bende e indumenti usati venivano messi all’asta previa sanificazione. Nell’Ospedale Maggiore di Milano questa avveniva tramite l’esposizione del materiale ai vapori di zolfo e al lavaggio con la cenere, mentre dalla metà del XIX secolo s’iniziò a usare il cloruro di calce. Furono fatti tentativi con l’ortica, la felce, il luppolo e il mais, ma nessuno dei surrogati riuscì a competere in qualità e costi con gli stracci finché nel 1844 un tessitore di Heinicken, in Sassonia, di nome F.G. Keller depositò un brevetto per una pasta preparata dal legno. Il tedesco Heinrich Voelter nel 1846 lo migliorò costruendo una macchina per la sfibratura. Il prodotto ottenuto era mediocre ma adatto a un utilizzo nascente: la stampa dei giornali. Lo sfibratore si imporrà solo dopo il 1860 quando gli verrà affiancato il trattamento chimico a base di soda e potassa a caldo, seguiti poi dalla sbiancatura con il cloro che lasciava


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intatta la cellulosa. Dal 1880 un nuovo procedimento al solfato permise di ottenere una carta molto robusta chiamata carta Kraft che rivoluzionerà il mondo dell’imballaggio. Un mondo di carta Con l’arrivo della pasta di legno, la produzione diventò veramente di massa e la caduta del prezzo trasformò la carta in un prodotto di largo consumo. La sola Inghilterra, per esempio, decuplicò la produzione e si iniziò a investire in foreste. La carta industriale abbondante e a basso costo è in ogni settore: è del 1871 la prima carta igienica in rotoli, del 1884 la patinatura della carta da stampa, del 1906 le prime confezioni del latte in cartone impermeabilizzato, del 1907 il cartone ondulato. In carta si facevano banconote, giocattoli, capi d’abbigliamento, elementi d’arredo, perfino isolamenti elettrici. E le case tra libri, giornali e corrispondenza si riempirono di carta quando non se ne ricoprirono: agli inizi del 1900, infatti, la carta da parati a fiori ravvivava le stanze anguste e male illuminate delle case vittoriane, mentre

A sinistra: macchina continua ungherese del 1930. (c) Fortepan. A destra: cartiera Darblay di Corbeil-Essonnes, Francia, rappresentata sul numero 69 de L'Exposition de Paris del 1889.

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in Francia si preferiva l’effetto trompe-l’oeil, le ghirlande o i festoni. Con la graduale introduzione della carta economica libri, giornali, quaderni e carta per scrivere furono alla portata di tutti; in più, grazie alla contemporanea invenzione della penna stilografica, alla produzione di massa di matite, alla stampa offset, la carta era ovunque e nacque il packaging: prima contenitori di metallo e vetro, poi scatole (quella in cartone fu brevettata nel 1817 da Sir Malcom Thornhill): erano utilizzate per gli oggetti più diversi, dai gioielli ai bachi da seta, ma erano fragili; così, nel 1856, Edward Allen e Edward Healey inventarono il cartone ondulato per il trasporto dei cappelli che producevano. La scatola, per come la conosciamo noi, nacque nel 1879 a Brooklyn da un errore di regolazione di una macchina che insacchettava semi. Di pari passo nel XIX secolo si inventarono anche i primi prodotti alimentari in conserva e la carta stampata diventò il mezzo più funzionale per contraddistinguere i propri prodotti e comunicare la loro unicità.

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Il ruolo del packaging La storia dei materiali e delle nobilitazioni subì una forte accelerata con la seconda rivoluzione industriale e con l’inizio del Novecento, e corse parallela alla storia del packaging; gli stampati, non necessariamente legati settore dell’imballaggio, sono stati influenzati da tutto ciò e l’hanno influenzato a loro volta. In mezzo la stampa offset. Nata da una modifica di una macchina per stampare la banda stagnata, si dimostrò perfetta per la carta: duttile, economica e adatta alle alte tirature, uscì dalle industrie conserviere e divenne la tecnologia di stampa imperante insieme alle rotocalco per giornali. E così, stampati commerciali e libri, considerati esattamente come il packaging, diventarono a loro volta potenti strumenti di marketing e di attrazione. Industrializzati i processi, si comprese la forza attrattiva di scatole, scatolette, flaconi e sacchetti, ma anche di copertine, cataloghi e brochure. E così si cercò di industrializzare anche le nobilitazioni, legate ancora alle produzioni artigianali, per estenderne l’uso, con prestiti e derivazioni da altri settori,

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come l’industria calzaturiera per la quale si era inventata la fustellatura per il taglio della suola delle scarpe. Il chimico Willian Barrow si interessò ai problemi del deterioramento della carta e cercò un modo per conservare i documenti inventando nel 1937 un processo per laminare documenti con una pellicola di acetato di cellulosa, usato fino al 1970 dal governo americano per la conservazione dei documenti della Biblioteca del Congresso. Tentativi di impermeabilizzare la carta erano già stati fatti in passato con la ceratura ma era tropo coprente e troppo invasiva e lenta. Il bello della plastica Tutto cambiò ancora quando la chimica entrò nell’era delle molecole di sintesi: la plastica divenne il materiale del futuro. Dalla parkesina e dalla bakelite, è tutta una corsa vertiginosa. Nel 1912 un chimico tedesco, Fritz Klatte, scoprì il processo per la produzione del polivinilcloruro (PVC), ma la svolta si ebbe con l’invenzione del cellophane nel 1913; nel 1935 Wallace Carothers sintetizzò per primo il nylon e nel 1941 venne bre-

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vettato il polietilene tereftalato (PET). I materiali ora c’erano, c’era solo da applicarli alla carta: ci pensarono Ruben Rausing, che a cavallo della Seconda guerra mondiale inventò il tetrapack, e Donald F. Hannon e George E. Swingle che nel 1975, adattando una macchina per la produzione del compensato, ebbero l’idea di sostituire le bobine di sottile balsa con bobine di carta, inventando la laminatrice a rulli. Sulla laminazione o accoppiatura a caldo o a freddo di materiali non solo si basa la plastificazione, ma anche la produzione dei nastri per la stampa a caldo che nacque su scala industriale con un brevetto del 1892 di Ernst Oester per scrivere in modo indelebile sui primi album fotografici neri. Fino ad allora la doratura veniva realizzata con punzoni a caldo e foglia d’oro, ma era molto costosa e lenta. Nel 1930, l’inglese George M. Whiley realizzò un foil 16 volte più sottile della foglia d’oro e con gli anni ’50 si arrivò alla tecnica attuale, mutuata dalla stampa a caldo su plastica di componenti elettrici, confezioni di cosmetici e parti di auto. Da allora la stampa a

A sinistra: due esempi di taglio colore. A destra: esempio di serigrafia digitale rilevata (c) Scodix.

caldo ha avuto fasi alterne determinate dalle mode e dalle tendenze. Certamente è il classico esempio di tecnica industrializzata rimasta in uso perché in grado di imitare a basso costo le preziose e antiche lavorazioni artigianali, in quel perenne tiro alla fune tra ostentazione dell’innovazione ed heritage. Così come la doratura del taglio che sopravvive tuttora come vero e proprio virtuosismo estetico, anch’essa ormai realizzata industrialmente nel 99,9% dei casi. Dalla lacca all’UV Un altro modo di proteggere e abbellire la carta era tradizionalmente la laccatura, importata nelle arti grafiche dall’ebanisteria, già usata per lucidare e proteggere le copertine dei libri. Di derivazione animale, la gommalacca però non andava bene sulla carta leggera; per questo gli inchiostrai pensarono di rimuovere i pigmenti dagli inchiostri per ottenere vernici per carta: fino agli anni ‘50 e ‘60 si trattò di lavorazioni fuori linea con lunghi tempi di asciugatura, odori non proprio gradevoli e una finitura decisamente giallastra degli stampati. Con gli anni


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’60 le cose cambiarono: si svilupparono nuovi polimeri che permisero di formulare vernici a base d’acqua che spinsero i produttori di macchine da stampa a modificare la bagnatura, anche se bisognò aspettare un decennio perché la verniciatura desse risultati davvero buoni. Restava però il problema dell’asciugatura, risolto nel 1983 da Chuck Hull che pensò di usare i raggi UV per far asciugare le vernici. Il passaggio dall’industria del legno alle arti grafiche fu quasi immediato: il film polimerizzato riflette maggiormente la luce ed è più lucido, oltre ad asciugare all’istante, consentendo stratificazioni minime ma anche importanti, tanto che nella testa di Hull c’era quella che lui battezzò stereolitografia, ovvero un metodo che consentiva di creare oggetti solidi attraverso la sovrapposizione degli strati di un polimero liquido fotosensibile colpito da una luce ultravioletta: ovvero, la stampa 3D. Con l’UV ora si potevano riprodurre grafismi su supporti plastici, plastificati o metallici, si inventarono nuove carte e si poteva giocare con le lavorazioni cercando sempre nuo-

A sinistra: librettini in foglia oro di libri George Whiley. A destra: esempio di UV serigrafico (c) Scodix.

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vi effetti. Inoltre si reinventò anche la serigrafia che, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, trovò nuova linfa proprio dai progressi della chimica legata ai polimeri sintetici. È anch’essa di antichi e nobili natali, in quanto risalirebbe addirittura ai Fenici oltre a essere diffusa in Estremo Oriente già 2000 anni fa, anche se il vero successo commerciale arrivò solo all’inizio del XX secolo con un processo ideato in Inghilterra da Samuel Simon, che usò la seta per la realizzazione dei telai al posto dei capelli e introdusse racle in gomma, migliorando così la resistenza alla tiratura e la stabilità dimensionale. La stampa serigrafica multicolore, invece, era stata adottata per la prima volta da John Pilsworth nel 1914. Da allora si serigrafò ogni sorta di supporto, dai tessuti ai poster, dalle cartoline alle etichette fino alle targhe. Dal 1954 in poi, i telai divennero di nylon, poi in poliestere e inox; contemporaneamente vennero usate le prime gelatine e le emulsioni fotosensibili che permisero di riprodurre dettagli sempre più sottili e definiti, tanto che molti artisti usarono questa tecnica di

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stampa per le loro opere, affascinati dalla serialità della stampa commerciale e dall’artigianalità del processo, come testimonia la serie delle Marilyn di Andy Warhol. La polimerizzazione UV ne estese notevolmente le possibilità. Con il finire della seconda metà del XX secolo la comunicazione fu sempre più al centro di ogni business, bisognava sempre farsi venire nuove idee e rincorrere il cosiddetto effetto “wow”, per sorprendere e vendere. La contaminazione portò a un mix and match continuo: si stampa, si vernicia e si serigrafa, su qualsiasi materiale, con le tecniche più diverse. Paradossalmente con il progresso della dimensione virtuale l’aspetto materiale non ha subito contraccolpi, anzi. Basti pensare alle finiture delle carte o delle vernici, dei nastri o delle tele: gli stampati si fruiscono con tutti e cinque i sensi e il digitale, inteso come lavorazione fisica e ben concreta ma controllata dal computer, apre nuove possibilità. Non è digitale solo la stampa, ma lo diventano anche la verniciatura, la serigrafia, l’impressione a caldo o a secco, persino la fustellatura.

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Inchiostro e filo. La stampa tessile ieri, oggi, domani Nell’ultimo decennio l’industria tessile ha fronteggiato cambiamenti epocali. L’avvento del fast fashion, lo spostamento dei consumi online, la necessità di un ripensamento dei processi e dei prodotti in un’ottica circolare. In questo contesto sfaccettato, la stampa digitale si pone come una delle tecnologie più indicate a far fronte alle nuove sfide che il mercato impone.

di C A T E R I N A

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Pagina a sinistra: tessuto nibilitato, Luxoro. T-shirt di Chiaralascura Tote bag di Tullio Pericoli per Adelphi

Dall’analogico al digitale

Le origini della stampa su tessuto si perdono nella notte dei tempi. Già nei primi decenni dopo Cristo, lo storico Plinio il Vecchio parlava dell’esistenza di un commercio di tessuti, provenienti dall’India e dalla Persia, che venivano decorati mediante “spalmatura” di colori. Nel corso dei secoli le tecniche di stampa tessile si sono moltiplicate ed evolute. Per comodità si tende a raggruppare nella macrocategoria di stampa “tradizionale” o “analogica”, tutti quei processi che prevedono l’utilizzo di una matrice (tampone, telaio, cilindro) su cui incidere il disegno da imprimere sul supporto. A tutto ciò si contrappone il digitale che, sfruttando la tecnologia a getto d’inchiostro già in uso nel settore della carta, ha contribuito a trasformare radicalmente, sia da un punto di vista produttivo sia creativo, le dinamiche sottese a diversi comparti dell’industria tessile: dall’alta moda all’abbigliamento sportivo, dall’arredamento alla comunicazione visiva. Oltre a offrire la massima libertà creativa, l’affermazione di queste tecnologie ha permesso di efficientare la supply chain, riducendo il time-to-market e favorendo la produzione di tirature limitate con un elevato grado di personalizzazione. Benché la sua introduzione risalga a oltre vent’anni fa, solo nell’ultimo decennio il digital textile printing si è diffuso al punto tale da diventare una valida alternativa alla stampa tradizionale. Tanto che, secondo gli ultimi dati condivisi da Research&Markets, il mercato globale della stam-

pa tessile digitale dovrebbe raggiungere i 6,65 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso di crescita annuale del 12,1%. Tecnologie più performanti, nuovi modelli di business

In un primo momento, le soluzioni di stampa digitale su tessuto sono state impiegate nella realizzazione di basse tirature, campionature e prototipi. Il progressivo perfezionamento dei processi di stampa, della componentistica (teste, inchiostri, solventi) e l’introduzione di tecnologie sempre più performanti – come le stampanti single pass – hanno permesso al digitale di introdursi in ambiti applicativi in cui è richiesta elevata produttività. Questo cambio di paradigma ha subìto un’ulteriore accelerazione durante il periodo pandemico, che ha imposto un cambiamento della supply chain a livello globale, favorendo il reshoring degli stabilimenti produttivi e l’affermazione di modelli di business più sostenibili da un punto di vista sia ambientale che economico, basati sulla logica del print-to-order che punta a garantire una produzione on demand, basata sulle reali richieste dei consumatori. L’affermazione del digitale in tutti gli ambiti applicativi

Se in principio la digitalizzazione aveva interessato quasi esclusivamente il settore del fashion, oggi rappresenta una tendenza consolidata

anche in moltissimi altri ambiti applicativi. Come l’abbigliamento sportivo, destinato a raggiungere un valore di mercato di 231,7 miliardi di dollari entro il 2024, secondo Euromonitor. O quello della decorazione d’interni che sembra aver riscoperto la necessità di personalizzare tanto gli spazi privati quanto quelli commerciali (showroom, uffici, ristoranti). Il mercato dell’home décor, secondo Statista, è destinato a superare i 1.427 milioni di dollari entro il 2030. Nel segmento dell’home textile, la diffusione delle soluzioni di stampa digitale aumenterà del 19,44%, raggiungendo i 640,01 milioni di metri (stampati) quadrati. La sfida della sostenibilità

Secondo un’indagine promossa dalla Commissione Europea, l’industria tessile è responsabile del 10% delle emissioni globali di gas a effetto serra. Da un’analisi più nel dettaglio condotta da The European House Ambrosetti (THEA) emerge che la maggior parte di tali emissioni (58%) si verifica nella fase di produzione tessile, mentre il 24% si verifica nella fase di utilizzo e nel fine vita. Le fasi di progettazione e distribuzione hanno un minor impatto in termini di emissioni di gas serra, rispettivamente lo 0% e l’1%. In termini di consumo di acqua, la produzione ha un impatto del 39%, quella di uso e fine vita del 35%. Negli ultimi anni, grazie alla spinta normativa sulla sostenibilità e alla crescente consapevolezza raggiunta dai consumatori, si è affermata la ne-

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Tessuto stampato e plissettato, Omniapiega Soft signage gonfiabile, Peraria

cessità di un ripensamento dell’industria tessile in un’ottica circolare. In particolare, l’Unione Europea punta ad affermarsi come capofila della transizione sostenibile, come dimostra l’adozione del Green Deal, un pacchetto di riforme e di investimenti finalizzato a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. In tal senso, le tecnologie di stampa digitale offrono una soluzione praticabile per una riforma sistemica dell’industria tessile e un ponte verso una produzione più sostenibile, on-demand e in-time. Le aziende tessili sono chiamate a svolgere un ruolo sempre più attivo nella promozione dell’economia circolare e a rispondere al concetto di responsabilità estesa del produttore, che sta diventando sempre più il fulcro delle norme di tutela ambientale. In futuro, la maggior parte degli investimenti si concentrerà sullo sviluppo di materiali innovativi, sull’utilizzo di fibre provenienti da processi di riciclo e recupero, e sulla riduzione dell’impatto ambientale dei processi di pre e post stampa, che costituiscono le fasi più inquinanti del processo. Aumenta la domanda di inchiostri e nuove fibre sostenibili

Secondo Allied Market Research, entro il 2026 il mercato degli inchiostri digitali per la stampa tessile raggiungerà i 2,5 miliardi di dollari, dopo una crescita del 12,3% nel periodo compreso tra il 2021 e il 2026. Anche la domanda di fibre sostenibili è destinata a mantenere il trend di cre-

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scita degli ultimi anni, sostenuta dalla continua evoluzione dei sistemi di raccolta dei rifiuti tessili, il perfezionamento delle tecnologie di riciclo meccanico e chimico e l’impegno dei brand, tanto nel settore dell’abbigliamento quanto in quello dell’arredamento, sempre più interessati a inserire materiali riciclati e di recupero all’interno delle proprie collezioni. Digitalizzazione e sostenibilità, driver della trasformazione dell’industria tessile

Come confermato anche nel corso dell’ultima edizione di ITMA, l’obiettivo a tendere è quello di raggiungere la sostenibilità a 360 gradi, dunque non solo ambientale, ma economica e sociale in tutti i segmenti dell’industria. Per supportare la transizione è necessario favorire l’adozione di processi di Industry 4.0 e strumenti di digitalizzazione della logistica (IoT, Big Data), volti a migliorare l’efficienza della supply chain, ridurre i costi e mantenere un vantaggio competitivo. Gli investimenti dovranno concentrarsi sullo sviluppo di soluzioni tecnologiche in grado di eliminare l’utilizzo di sostanze nocive, favorire il risparmio energetico e idrico, ottimizzare il recupero degli scarti. Oltre all’introduzione di software per la gestione automatizzata dei flussi di lavoro, la digitalizzazione dell’industria tessile passa anche per l’introduzione di strumenti in grado di garantire

un’elevata tracciabilità del prodotto finito. Attualmente, nel mondo del fashion, uno degli strumenti più comuni è l’apposizione di un codice QR sull’etichetta, che consenta di risalire alle informazioni sul ciclo di vita di un determinato capo o accessorio, in qualsiasi momento. È plausibile che sempre più aziende nel futuro adottino questo sistema di “passaporti digitali” e li rendano accessibili non solo a brand e retailer, ma anche ai consumatori finali. I primi potranno sfruttare questa innovazione per incentivare modelli di business basati sul recommerce; i secondi avranno la possibilità di verificare la provenienza e l’autenticità di un capo, apprendere istruzioni per la cura e il mantenimento dello stesso e, non ultimo, godere di esperienze immersive, progettate sulla base delle loro preferenze. Nonostante le grandi opportunità che la digitalizzazione può apportare, la strada da percorrere è ancora lunga. Le criticità sono legate ai temi della privacy e della proprietà dei dati, alla sicurezza informatica e alla necessità di investire sull’introduzione di personale specializzato nella gestione e analisi dei dati. La transizione verso un’economia circolare richiede un alto contenuto tecnologico con effetti diretti nelle supply chain. Fonti: FESPA Tex Intel The Real House Ambrosetti Retail Institute


LE AZIENDE ASSOCIATE

aggiornato al 14 settembre 2023

www.fespaitalia.it


M I L E S T O N E

GRUPPO MASSERDOTTI Da oltre 50 anni si prenDE cura della tua immagine La storia del Gruppo Masserdotti comincia nel 1967 quando, nel garage di casa, un giovanissimo Andrea Masserdotti pone le fondamenta di quella che, a 50 anni di distanza, è diventata una delle realtà più conosciute e apprezzate nel panorama italiano ed europeo della visual communication. Inizialmente l’attività è principalmente rivolta alla decorazione manuale di insegne e cartelli, specializzandosi nel settore della comunicazione esterna e della decorazione di automezzi. Nella tecnologia Andrea Masserdotti vede la grande opportunità per esprimere strategicamente le sue intuizioni e, grazie al coraggio di importanti investimenti nel personale, nell’acquisto dei primi macchinari e nell’ampliamento della sede, l’azienda inizia a essere riconosciuta come punto di riferimento per la stampa digitale guadagnandosi la fiducia di clienti prestigiosi nel mercato del service. Ma è nel 1992 che l’azienda fa il vero salto. In quell’anno infatti inizia a investire in un settore all’epoca sconosciuto ai

più: la stampa digitale. L’azienda, prima in Europa, installa il sistema elettrostatico 3M Scotchprint: è il primo step di un’evoluzione costante in termini tecnologici, di fatturato, know how, competenza, qualità e riconoscibilità. Con il passare degli anni, dall’analisi della necessità di creare mezzi alternativi ai classici mass media, nasce l’idea del Grande Formato. Immagini stampate in qualsiasi dimensione e su diversi supporti, dalla rete al telo in PVC, diventano il mezzo per proporre campagne pubblicitarie che tutt’oggi dominano le trafficate piazze delle città e consentono alle aziende di usufruire di un mezzo di comunicazione efficace ad alta visibilità. Il Gruppo Masserdotti ha realizzato nel tempo coperture importanti per opere di restauro come: il Palazzo Ducale a Venezia, la Cattedrale di Noto, il Palazzo della gran Guardia a Verona, la Torre della Ghirlandina a Modena e il Duomo di Ferrara, arrivando anche a un utilizzo scenografico come la realizzazione dei teli superwide per la copertura

dei campi di calcio in occasione delle cerimonie iniziali per gli eventi calcistici come Champions League, Mondiali, Europei, Coppa d’Arabia e Coppa d’Africa.

Masserdotti lavora a fianco Gli ambienti prendono vita del cliente come Nel biennio 2006-2007 viene una nuova divisione in grado di partner tecnologico aperta realizzare soluzioni di Interior Decoration per qualsiasi ambiente, pubbliindustriale per la co o privato. Pareti, pavimenti, vetri e comunicazione complementi d’arredo possono essere rivestiti con materiali ad altissima quavisiva offrendo lità, specifici e certificati per qualsiasi soluzioni evolute per ambiente, naturali o stampati. Il cliente può avvalersi di un nuovo mezzo per l’immagine. rinnovare il proprio locale attirando e Gruppo Masserdotti Via Renolda, 43 25030 Castel Mella (BS) T. 0302308611 info@masserdotti.it

www.masserdotti.it 104

coinvolgendo il proprio pubblico con una comunicazione fedele alla propria brand identity. Sono nate importanti collaborazioni con brand del fashion come Armani, Prada, Miu Miu, Prénatal, OVS fino ad arrivare alle grandi insegne della grande distribuzione come Pam, Metro e Carrefour.


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1967 La storia del Gruppo Masserdotti prende vita nel 1967 quando il carismatico imprenditore Andrea Masserdotti fonda le basi per quella che sarebbe diventata, in tempi brevissimi, un’azienda leader nel mercato europeo per la produzione di stampa digitale di grande formato.

1992 L’azienda compie il vero salto verso l’innovazione, investendo in un settore all’epoca poco conosciuto: la stampa digitale. Prima in Europa, installa il sistema di stampa elettrostatico 3M Scotchprint e inizia la sua evoluzione costante.

2006 Nel biennio 2006-2007 l’azienda inizia a orientare i propri sforzi di ricerca e sviluppo di nuove soluzioni per il mondo dell’Interior Decoration. Questa seconda evoluzione apre nuove strade nel binomio stampa digitale-decoro d’interni.

2011 Alberto Masserdotti fonda la società Domino Sistemi dedicata alla comunicazione con un focus specifico sulle tecnologie multimediali come monitor, totem, videowall, ledwall, LIM, collaboration e software digital signage. Entra in partnership con Samsung.

2018 La naturale evoluzione della crescita, che ha caratterizzato i primi 50 anni di attività, vede le due anime del Gruppo Masserdotti, digital decoration e digital signage, convivere sinergicamente in una nuova sede di 10.000 mq.

2024 Il Gruppo Masserdotti SpA sta evolvendo da azienda padronale a holding con struttura manageriale. Uno sviluppo a 360° che coinvolge tutto il team aziendale: la condivisione degli obiettivi è uno degli ingredienti del successo di questi anni.

Il Digital Signage Nel 2011 viene creata la società Domino Sistemi, interamente dedicata a sistemi multimediali e multisensoriali innovativi. Tecnologie digitali all’avanguardia, con qualità dell’hardware Samsung e strutture dal design personalizzabile progettate e realizzate dalla produzione interna, caratterizzano tutte le soluzioni offerte che permettono una comunicazione multimediale efficace e capace di regalare all’utente esperienze emozionali. Oltre alla vasta gamma di soluzioni per la Digital Transformation, Domino Sistemi offre la possibilità di creare vere e proprie reti di digital signage attraverso la gestione dei contenuti da remoto utilizzate da importanti brand come Canali, Coin, Ikea, Liu Jo, Oxo e molti altri. Per soddisfare le richieste di un forte mercato in crescita nel 2014 nasce Dominodisplay.com, il primo e unico e-commerce evoluto con assistenza pre e post vendita che si rivolge direttamente ai rivenditori e agli utenti finali, una grande opportunità che riscontra una crescita continua. Qualità e ambiente Gruppo Masserdotti dal 2002 ha assunto un impegno di qualità per garantire la piena soddisfazione dei propri clienti negli ambiti della “stampa, decorazione ed applicazione di teli pubblicitari” e della “stampa e decorazione pubblicitaria con pellicole adesive”. Nel 2022, a garanzia di uno standard produttivo efficiente e qualitativo, la parti-

colare attenzione rivolta ad attuare processi aziendali sostenibili e responsabili ha consentito il conseguimento della certificazione ambientale. Dal 1967 il Gruppo Masserdotti non si è mai fermato Il 12 aprile 2018 è stata inaugurata la nuova sede a Castel Mella alle porte di Brescia, un’area di 10.000 mq dotata di impiantistica di ultima generazione dove efficienza produttiva e sostenibilità sposano perfettamente i dettami dell’industria 4.0 con livelli qualitativi garantiti. Il trasferimento è stata una scelta obbligata per accogliere tutti i reparti in fase di espansione: dall’importante ampliamento del parco macchine, con l’inserimento di nuovi sistemi tecnologici necessari per garantire il potenziamento della capacità produttiva in tutte le sue fasi, alla zona magazzino e logistica studiata per gestire grossi quantitativi di merce in uscita e in entrata, al reparto di produzione per i totem multimediali fino al nuovo showroom. Grazie alle innovazioni tecnologiche, all’affidabilità dimostrata e all’innato spirito di iniziativa, oggi il Gruppo Masserdotti è una delle realtà più conosciute nel panorama italiano ed europeo della visual communication e si propone come partner tecnologico industriale in grado di mettere a disposizione un’offerta integrata tra stampa digitale e digital signage per la realizzazione di importanti progetti di comunicazione visiva.

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Idee di grande impatto La stampa wide format ha rivoluzionato il mondo della comunicazione visiva, offrendo inedite possibilità creative agli stampatori in moltissimi ambiti industriali. di C A T E R I N A

La rivoluzione del digitale Sin dalla loro comparsa negli anni Ottanta, i plotter di grande formato hanno dominato il settore della stampa grazie alla loro capacità di generare disegni vettoriali di alta qualità. Tra i principali vantaggi che le soluzioni a getto di inchiostro sono in grado di garantire ci sono versatilità, riduzio-

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Wallpaper dalle collezioni Jannelli & Volpi 106

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ebbene la sua storia sia abbastanza recente, la stampa di grande formato è diventata velocemente uno dei settori più redditizi e competitivi nell’ambito del printing. La forte battuta d’arresto causata dalla pandemia ha portato nel 2020 a una diminuzione del 14% delle unità vendute rispetto al 2019. Tuttavia nel 2021 il mercato ha superato i livelli pre-pandemia, nonostante la carenza di materie prime che ha generato ritardi nei tempi di consegna soprattutto nella seconda parte dell’anno. In termini di ricavi, il mercato registra una costante contrazione anno dopo anno, a causa della forte competitività per quanto riguarda i prezzi. Secondo i dati condivisi da StraitsResearch, tuttavia, il mercato globale delle stampanti wide format è destinato a una progressiva ripresa, che porterà a un valore complessivo di 12,62 miliardi di dollari entro il 2031, con una crescita del 3,54%.


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Il cantiere del nuovo store Ikea in Oxford Street

Wrapping di un tram milanese di IGPDecaux

ne dei costi e tempo di produzione, semplificazione del flusso di lavoro, abbattimento dei limiti dimensionali e creativi, e dunque possibilità di espandere l’offerta verso ambiti applicativi fino ad allora appannaggio della stampa tradizionale. Tra gli anni Novanta e l’inizio dei Duemila, la progressiva introduzione di soluzioni di stampa digitale via via più performanti ha dato nuovo impulso al settore. Nuovi inchiostri, infinite opportunità applicative Per molti anni le soluzioni di stampa a solvente ed eco-solvente hanno dominato le vendite, per poi essere progressivamente soppiantate dall’ingresso sul mercato di nuovi inchiostri capaci al contempo di garantire elevate prestazioni in termini di asciugatura, resistenza e qualità cromatica e un ridotto impatto ambientale. A competere con l’eco-solvent sono inchiostri UV, latex e sublimatici, utilizzati nella stampa transfer. Il perfezionamento delle teste di stampa e degli inchiostri ha fatto sì che le tecnologie digitali di grande formato potessero stampare su una gamma di materiali sempre più ampia, inclusi vinile, tessuti, pannelli rigidi, cartone ondulato.

In principio fu il soft signage Uno dei settori in cui la stampa di grande formato si è introdotta con successo è quello della visual communication e in particolar modo del soft signage, cioè la comunicazione visiva stampata su materiali flessibili, in particolar modo tessuti in poliestere. Secondo Debbie McKeegan, CEO di Tex Intel e Textile Ambassador di FESPA, il mercato della stampa soft signage è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi dieci anni. In un mercato globale della segnaletica stampata destinato a raggiungere un valore di 41,39 miliardi di dollari entro il 2027 (Mordor Intelligence), si prevede che la componente stampata con soluzioni di grande formato passerà dal 56,73% nel 2022 all’86,74% entro il 2027 (Research & Markets). Un nuovo modo di concepire i punti vendita Il periodo pandemico e il progressivo spostamento dei consumi online hanno accelerato quel processo di trasformazione digitale che molti brand owner e retailer avevano già avviato da alcuni anni, ponendoli di fronte a sfide inedite. Una su tutte: il ripensamento del punto vendita tradizionale. Oggi, lo

Una shopper Out Of Home Ikea apre in centro a Londra e stupisce con una visual communication che gioca con l’iconica shopping bag blu “Frakta” del gruppo svedese. È una gigantesca riproduzione della borsa quella che copre il cantiere del nuovo negozio in Oxford Street, che aprirà alla fine del 2024 al posto del flasgship store di Topshop. La Frakta bag, infatti, oltre a essere stata ispiratrice di una collezione di streetwear, si vedrà circolare su base quotidiana nella via per eccellenza dello shopping londinese: meglio farci subito l’abitudine, in grande.

scopo principale di un negozio fisico è quello di consolidare la brand identity e garantire esperienze immersive ai consumatori. In questo contesto, la stampa di grande formato gioca un ruolo sempre più strategico nella progettazione in ambito retail, per la sua capacità di garantire grafiche altamente personalizzate e on demand. La possibilità di stampare su un’ampia gamma di supporti di diverse dimensioni rende questa tecnologia indicata per la realizzazione di sfondi per vetrine, carte da parati, complementi d’arredo, espositori autoportanti e da banco, vetrofanie, pannelli retroilluminati, segnaletica orizzontale e verticale. Il ciclo di vita medio di queste applicazioni va dai tre ai nove mesi, dopodiché vengono rinnovate per lasciare spazio a nuovi concept estetici, dettati non più soltanto dalla stagionalità, ma anche dai trend del momento o dalle promozioni del periodo. Per un brand con centinaia di punti vendita questo coincide con un enorme quantità di rifiuti. Cresce, contestualmente, la necessità di proporre allestimenti sostenibili, favorendo l’utilizzo di applicazioni stampate su tessuti naturali e cartone ondulato e progettando gli allestimenti in una logica orientata al circular design.

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Chiosco Eataly wrappato con illustrazioni di Elisa Macellari (collaborazione con Illustri curata da Francesco Poroli)

Athena, il grande formato è nobilitato Athena, service di stampa digitale di piccolo e grande formato, ha installato – prima in Italia e seconda in Europa – una Agfa Jeti Tauro H330, macchina per stampa UV su supporto rigido ad altissima produttività (450 mq/h). La macchina permette di aggiungere uno strato di vernice lucida o opaca, a flusso (sull’intera superficie) o spot. La vernice trasparente si sovrappone alla stampa con uno spessore fino a 4 mm, e consente di nobilitare elementi selezionati della grafica su supporti come forex, polionda, cartone ondulato e cartoncino. Il valore aggiunto percepito dal cliente è evidente: Athena, per Natale 2023, ha realizzato totem a goccia e rotair per 450 punti vendita delle catene ARD Discount, Despar Sicilia e Splendidi e Splendenti in Calabria e Sicilia, stampando e nobilitando in totale circa 5.000 mq di cartoncino teso da 750 g/mq. www.athenasrl.com

La customizzazione estrema alla conquista degli interni Il mercato dell’interior décor ha maturato un grande interesse verso la possibilità di personalizzare gli interni, che si tratti di una casa, un ufficio o uno showroom. I professionisti del settore hanno cominciato a guardare alla carta da parati come alla soluzione ideale per rinnovare velocemente l’aspetto di una stanza o anche di una singola parete. Grazie alla varietà di fantasie decorative, materiali e finiture e all’uso di tecnologie di stampa sempre più innovative, il segmento del wallpaper risulta in piena espansione. Sebbene la stampa rotocalco rimanga uno dei metodi più utilizzati nella realizzazione di alte tirature dai motivi ripetuti, la stampa digitale si è conquistata la sua fetta di mercato, grazie alla possibilità di aggirare i limiti dimensionali imposti dai classici cilindri e alla riduzione dei costi di avviamento e produzione. Le destinazioni d’uso possono comprendere luoghi prima d’ora impensabili come il soffitto, la cucina, il bagno o una parete esterna. Questo perché le nuove carte da parati sono progettate per essere all’occorrenza fonoassorbenti, ignifughe, lavabili e resistenti all’umidità. Ma soprattutto sostenibili, per non scontentare un’utenza sempre più attenta all’impatto ambientale e alla sicurezza. Anche l’imballaggio si apre al largo formato Anche nel settore dell’imballaggio, tradizionalmente legato alla stampa offset e alla flessografia, la stampa di grande formato si sta progressiva-

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mente affermando, garantendo un time-to-market più rapido e lotti di produzione flessibili, pur mantenendo elevati standard qualitativi. Un report di Allied Market Research del 2022 indicava come le dimensioni del mercato globale della stampa digitale per imballaggi siano destinate a raggiungere 49,9 miliardi di dollari entro il 2031, con un tasso di crescita annuale composto del 9,1% dal 2022 al 2031. Sempre più converter hanno cominciato a introdurre tecnologie inkjet all’interno dei propri reparti macchine analogici. Il principale vantaggio assicurato dal wide format è quello di garantire un costo unitario contenuto sulle basse tirature, grazie all’eliminazione dei costi fissi di impianto legati alla realizzazione di cliché e matrici. Prospettive di investimento Come confermano anche i dati relativi all’ultimo Print Census di FESPA, assistiamo a una continua espansione del grande formato digitale, che consente alle aziende di aumentare la capacità, ampliare la gamma di offerte e competere in modo più efficace in un settore sempre più competitivo e in rapida evoluzione. La popolarità del grande formato ha permesso di valicare i confini della comunicazione visiva, espandendosi verso nuovi ambiti industriali che fino a pochi anni fa erano appannaggio esclusivo della stampa analogica. L’indagine ha analizzato come gli stampatori siano interessati a investire in tecnologie in grado di semplificare la produzione e consentire una

maggiore flessibilità applicativa. Per i 201 intervistati le tecnologie a getto d’inchiostro UV (27%), eco-solvente (18%) e CNC (17%) rappresentano le aree prioritarie in termini di futuri investimenti. Tra le motivazioni il 55% degli intervistati ha sottolineato la volontà di intercettare nuovi segmenti applicativi, il 53% pone grande attenzione sul miglioramento della qualità di stampa e il 52% vuole ridurre il costo unitario delle applicazioni. Il futuro della comunicazione, stampato o digitale? In generale, la comunicazione visiva stampata dovrà convivere con i nuovi strumenti digitali di ultima generazione (display, videowall, mobile device) che attraggono sempre maggiore interesse e investimenti. La cartellonistica è quella che prima di tutte ha cominciato ad adattarsi ai cambiamenti imposti dalla digitalizzazione, introducendo elementi come il programmatic advertising, DOOH e MOOHBILE. Ma la sfida riguarda anche il settore retail dove il concetto di phygital (fusione di elementi fisici e digitali all’interno di un negozio) è sempre più radicato. Prossimo passo sarà riuscire a coniugare queste due aree per creare una customer experience interattiva e omnicanale. Fonti: FESPA Tex Intel StraitsResearch Allied Market Research Research & Markets


P O LY E D R A

www.polyedra.com

C O M U N I C A Z I O N E

D ' I M P R E S A

POLYEDRA, DIVERSIFICARE PER SODDISFARE NUOVE NICCHIE

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Polyedra, punto di riferimento in Italia per la distribuzione di carte per la comunicazione stampata e per l’ufficio, il packaging, la visual communication e i materiali per la decorazione di interni, affronta le sfide del mercato con un salto evolutivo basato sulla diversificazione e l’attestazione di competenze. Ci racconta tutto Gian Luca Ghio, Amministratore Delegato di Polyedra. «Gli ultimi due anni di attività per Polyedra – ma credo per la gran parte delle aziende del settore – sono stati “insoliti”: grande euforia e risultati straordinari nel 2022, calma piatta e pesante contrazione del business l’anno scorso. Ma qual è la strategia per adattarsi al cambiamento e non mettersi in modalità sopravvivenza? Focalizzarsi sulle proprie competenze e diversificare investendo su nicchie promettenti, sviluppando un piano di continuità che aiuti a trovare soluzioni funzionali sia a breve che a lungo termine.

Seguendo questo principio abbiamo messo a fuoco tre principali obiettivi, oltre al mantenimento della leadership nel mercato della distribuzione delle carte grafiche: certificare la qualità del nostro lavoro, espanderci su mercati contigui, sviluppare un nuovo business. Partendo da quest’ultimo, abbiamo fatto un importante investimento per potenziare il servizio di taglio su misura: una nuova taglierina in aggiunta alle tre già esistenti per servire, oltre al settore grafico, a quello dell’editoria e alla scolastica (nei formati per offset e digitale), anche il mercato della cartotecnica con una gamma di prodotti specifica e una rete di vendita specializzata. Cartoncini in pura cellulosa, pasta legno, riciclati e retro kraft da fornitori selezionati: questo sarà l’assortimento di gamma del Centro Taglio per ordinativi on demand, per cui garantiamo la consegna nelle 48/72 ore su tutto il territorio nazionale. Ma non solo: proponiamo una varietà di carte speciali, dalle più tradizionali alle più innovative ed eco friendly per il packaging di lusso, sia da stock

che in formati e colori su misura. Riguardo ai nuovi mercati: stiamo ampliando la proposta per interior decoration destinata ad architetti, progettisti e allestitori. Offriamo consulenza specializzata e decorativi ad alto contenuto stilistico e innovativo per il rivestimento e la riqualificazione degli ambienti. Nella sede di Bologna abbiamo allestito una sala corsi attrezzata per offrire ai clienti training sull’utilizzo dei nostri materiali, con la possibilità di applicarli “live”; organizziamo sessioni formative dedicate ai diversi supporti, fruibili sia in presenza che online. E veniamo all’attestazione delle competenze: oltre al nuovo gestionale previsto per fine anno, stiamo ottenendo la ISO 9001 per la Qualità e la Certificazione per la Parità di Genere, che si aggiungono alla ISO 45001 per la Salute e Sicurezza sul Lavoro conseguita nel 2022. Il 2024 ci vede impegnati in un percorso atto a definire iniziative per migliorare le nostre prestazioni in ambito ambientale, sociale e di go-

vernance, con l’obiettivo di ottenere la certificazione ESG. Conciliare profitto ed etica, creando valore condiviso: questa è la linea che Polyedra, parte della multinazionale Lecta, ha tracciato e che guiderà le decisioni strategiche dei prossimi anni. Perché come dice Warren Buffet “se c’è qualcuno seduto all’ombra oggi è perché qualcun altro ha piantato un albero, molto tempo fa”».

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E V E N T I

IL FESPA GLOBAL PRINT EXPO 2024 FARÀ CONOSCERE NUOVE OPPORTUNITÀ di M I C H A E L

RYA N

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Responsabile FESPA Global Print Expo

Fervono i preparativi per FESPA Global Print Expo 2024, European Sign Expo, Personalisation Experience e il nuovo Sportswear Pro (19 - 22 marzo 2024, Amsterdam RAI, Paesi Bassi). Gli eventi, tutti organizzati nella stessa location, offriranno ai visitatori l’opportunità di scoprire le novità in fatto di tecnologie, soluzioni, supporti e materiali di consumo nei settori della stampa, della segnaletica, dell’abbigliamento sportivo e nei mercati verticali correlati, nonché di individuare le tendenze chiave, entrare in contatto con gli esperti del settore e tornare a casa con spunti di ispirazione e possibili collaborazioni per il futuro della propria attività. Già più di 425 espositori, tra cui Agfa, Brother, EFI, Mimaki, swissQprint, Epson, Kornit, HanGlory, Liyu International, MHM e Roland, hanno confermato la propria presenza. Per i produttori di insegne, European Sign Expo rappresenta l’opportunità di confrontarsi con professionisti che hanno interessi affini. Grazie a questo evento, i produttori di inse-

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gne potranno sfruttare al meglio le nuove tecnologie e i nuovi prodotti a livello di lettere scatolate, segnaletica digitale, segnaletica dimensionale, incisione tradizionale e incisione chimica, LED e soluzioni per insegne, e ricevere consigli su come convertire tutto questo in nuove opportunità di crescita aziendale. Personalisation Experience offrirà consulenza formativa sul potenziale di crescita di prodotti e servizi personalizzati. I visitatori potranno esplorare una mostra dedicata a soluzioni pensate per la personalizzazione e partecipare a un programma di conferenze di un’intera giornata, per approfondire temi quali i prodotti personalizzati, il futuro del settore e la digitalizzazione. FESPA è lieta di presentare, nel 2024, l’evento di lancio di Sportswear Pro, che consentirà ai visitatori di scoprire le ultime tecnologie per la produzione di abbigliamento sportivo on-demand e personalizzato, comprese le fasi di design, realizzazione e decorazione.

Insieme alla mostra è prevista una conferenza di un’intera giornata che tratterà temi quali la selezione dei materiali, la sostenibilità e l’intelligenza artificiale, offrendo ai partecipanti la possibilità di capire meglio le attuali tendenze nel mercato dell’abbigliamento sportivo. All’evento di quest’anno torna la Sustainability Spotlight. La vetrina dei materiali dedicata ai substrati alternativi ecosostenibili offrirà ai visitatori consulenza informativa e formativa sulla produzione, la grafica e i tessuti sostenibili. Tornano anche i World Wrap Masters, con tanto di competizione in live action e una serie di workshop di formazione. Il primo e il secondo giorno, i concorrenti regionali si sfideranno in un tête-à-tête nel rivestimento di veicoli e oggetti a sorpresa per conquistare l’accesso alla finale dei World Wrap Masters 2024, che si terrà il terzo e quarto giorno. I partecipanti potranno anche visitare la nuova “microstruttura” formativa Personalise Make Wear e prendere

parte a tour della produzione end-toend guidati da esperti di brand quali Kornit, Brother, Coldenhove, Inkcups, Caldera, MS, Antigro, Tajima, Klieverik e GreenTex, nonché assistere a una serie di discussioni condotte da esperti. Il 2024 si prospetta traboccante di opportunità per i professionisti della stampa e i produttori di insegne di tutto il mondo, sia in termini di nuove tecnologie che di espansione dell’attività. L’audience di PRINTlovers è invitato alla scoperta di tali opportunità. Per maggiori informazioni e per iscriversi all’evento:


S T A M P A

S P E C I A L I S T I C A

Packaging di latta luxury per i prodotti da forno di Pasticceria San Carlo di Milano in collaborazione con Vogue. Design di Effige 2.0.

OLTRE LA CARTA: DOVE OSA L’INDUSTRIAL PRINTING di C A T E R I N A

PU CC I

C

Facciamo il punto sul vasto mondo della stampa utilizzata per scopi estetici e decorativi sui più svariati supporti. Il perfezionamento delle tecnologie di stampa inkjet ha permesso la progressiva adozione del digitale anche in ambienti industriali tradizionalmente legati all’offset o alla serigrafia.

Con l’espressione stampa industriale o industrial printing si fa riferimento all’insieme dei processi produttivi nei quali la stampa viene utilizzata per scopi estetici o decorativi, ma anche funzionali e di protezione del prodotto. L’ambito applicativo che ne risulta è molto ampio e abbraccia segmenti di mercato molto diversi tra di loro: decorazione di pannelli, laminati, stampa tessile o su materiali particolari come legno, ceramica, vetro, pelle, cartone ondulato, ma anche materiali funzionali sofisticati per il settore elettronico o biomedico. Naturalmente ogni filiera adotta parametri produttivi e operativi molto diversi, ma al netto delle dovute differenze, tutti i professionisti del settore devono far fronte ai cambiamenti in atto nel mercato, che vedono i consumatori sempre più interessati a prodotti customizzati e tirature just-in-time. In tal senso le tecnologie di stampa a getto d’inchiostro di ultima generazione sem-

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S T A M P A

S P E C I A L I S T I C A

Porcellane Bitossi Home

Pepsi per il Super Bowl 53

Indeco Serigrafia, il lusso ama il floccato brano le più indicate per soddisfare queste nuove richieste. Il perfezionamento dei processi di stampa inkjet e dei consumabili ha permesso la progressiva adozione del digitale anche in ambienti industriali tradizionalmente legati alle tecnologie di stampa tradizionali (offset e serigrafia in primis). Nell’ambito della personalizzazione di oggetti, una delle tecnologie con maggiori prospettive di crescita è la stampa direct-to-shape, ovvero la stampa diretta su oggetti tridimensionali. Questa tecnologia permette di stampare immagini a colori su superfici curve e non porose, senza ricorrere a supporti intermedi come carta o film plastici. Viene utilizzata per la decorazione e personalizzazione di moltissimi oggetti come palloni, penne, borracce, ma uno dei settori in cui trova maggiore applicazione è quello del packaging alimentare, in particolar modo nell’ambito delle lattine in alluminio. Durante la pandemia, l’esplosione dei servizi di consegna a domicilio ha incoraggiato i brand a sperimentare nuove strategie di promozione, al di fuori dei canali di vendita tradizionali, investendo su edizioni limitate, ad alto

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valore aggiunto, spesso utilizzate per il lancio di una nuova referenza o per la promozione di un evento.

S Sebbene il 90% delle grafiche presenti sul cartone ondulato vengano realizzate con tecnologie analogiche, la percentuale stampata in digitale comincia a conquistare quote di mercato sempre più consistenti. Molti converter si affidano alla stampa inkjet per la realizzazione di campionature e tirature brevi, lasciando alle tecnologie analogiche la gestione dei volumi più consistenti. Secondo l’analisi di FMI, il mercato della stampa digitale per imballaggi raggiungerà un valore di mercato di 30.696,4 milioni di dollari entro il 2033, con un tasso di crescita del 5,1%. La ceramica da rivestimento rappresenta ancora oggi un supporto dalle infinite possibilità espressive, tanto da essere tornata un oggetto

LANCÔME V23 è una floccatura su verniciatura 100% opaca, tono su tono più resistente e più mat possibile, il pack è ABS nero. Per le esigenze di qualità altissime richieste, Indeco ha studiato una colla speciale, modificato l’applicazione del flock passando dalla “spruzzatura” alla deposizione della colla in serigrafia per riprodurre la scacchiera e aumentato i passaggi di pulizia e i controlli finali creando così un prodotto di altissimo livello. Con questo progetto Indeco è stata premiata al prestigioso concorso FDL Awards al Luxepack di Montecarlo 2023 nella sezione “Finishing & decoration”. www.indecoserigrafia.it

di sperimentazione per progettisti, architetti e designer. La sua versatilità la rende ideale per personalizzare ambienti domestici e commerciali. Anche in questo settore, l’introduzione del digitale come processo complementare ad altre tecniche di decorazione tradizionali ha aperto nuove opportunità creative, aggirando i limiti dimensionali imposti dalla stampa offset. L’elevata risoluzione resa possibile dalle soluzioni di stampa inkjet consente di riprodurre disegni molto dettagliati, con l’aggiunta di effetti tridimensionali – che simulano l’effetto tattile di materie prime naturali come pietra, marmo e legno – e, all’occorrenza, di effetti lucidi o opachi. La stampa digitale è una delle tecnologie di decorazione più interessanti anche per quanto riguarda il metallo dove, a seconda dell’effetto desiderato e dall’ambito di applicazione, si utilizzano chimiche diverse, che spaziano dal solvente all’UV. Nel 2022, il mercato del vetro piano ha raggiunto un giro d’affari di 1,215 miliardi di euro, secondo il rapporto annuale dell’Osservatorio sulla trasformazione del vetro piano, realizzato su promozione di Assovetro. Il segmento edilizio è stato il maggior


S T A M P A

S P E C I A L I S T I C A

Latta della Veneziana Loison

Nanotecnologia digitale e serigrafia su vetro da P&P Promotion Nella vasta gamma di soluzioni tecniche proposte da P&P Promotion, azienda specializzata nella decorazione di bottiglie in vetro, approda la neonata nanotecnologia digitale non UV. La nuova innovazione permette un altissimo grado di personalizzazione, spaziando tra grafiche coprenti, trasparenti, sfumate e nette a infiniti colori e con la possibilità di inserire dediche, numerazioni e molto altro anche su pochissimi pezzi. «Siamo molto orgogliosi di questo traguardo, che va a unirsi ai nostri due core business» racconta Paolo Lorusso, riferendosi alla serigrafia che l’azienda applica con maestria attraverso polveri di vetro, lamine e metalli preziosi e al brevetto CMCV, che permette di colorare in modo ecosostenibile la bottiglia senza inchiostri, vernici o acidi, restituendo un effetto indelebile e resistente. www.pppromotion.it

promotore di consumi (70%), seguito dall’arredamento (oltre il 20%) e da un 10% assorbito dai comparti del freddo, degli elettrodomestici e dei trasporti. L’ottimizzazione delle teste di stampa permette alle stampanti a getto d’inchiostro di stampare utilizzando inchiostri ceramici a base vetrosa e organici, anche noti come inchiostri a freddo. Questi ultimi, a differenza degli inchiostri ceramici, vengono sottoposti a un semplice curing e non devono essere essiccati e lavorati ad alte temperature.

U Un discorso simile vale anche per la decorazione su legno, dove le tecnologie di stampa digitale di ultima generazione sono progettate per riprodurre le texture caratteristiche di questo materiale perfettamente a registro con la stampa, mediante l’utilizzo di tecnologia additiva (che prevede l’aggiunta di materiali per

creare spessore) o chimico-sottrattiva (che prevede l’uso di speciali componenti chimici in grado di creare scanalature sulla superficie del supporto).

U Un altro segmento in forte crescita nell’industria della stampa digitale è il vehicle wrapping. Secondo un report di Grand View Research, nel 2021 questo mercato ha generato un valore di 4,76 miliardi di dollari e si prevede che continuerà a progredire, con un tasso di crescita del 22,2% tra il 2022 e il 2030. I veicoli wrappati offrono opportunità promozionali in luoghi inediti, dove altri canali pubblicitari non sono in grado di arrivare. Gli annunci wrappati possono essere cambiati in qualsiasi momento, a seconda delle esigenze di comunicazione e, in più, svolgono anche una funzione protettiva rispetto ai colori originali del veicolo.

Non solo stampa: taglio laser e incisione di SEI Laser per la Coppa Milano-San Remo Per Coppa Milano-Sanremo, la più antica corsa automobilistica italiana, SEI Laser ha realizzato durante Brand Revolution ’23 su progetto di Effige 2.0 una serie di targhette personalizzate da consegnare ai partecipanti alla gara. Sono stati utilizzati due tipi di sistemi differenti, con l’obiettivo di ridurre al minimo il tempo di lavorazione e sfruttare a pieno le potenzialità di ciascuno di essi. Mercury Fibra è stata impiegata per il taglio laser; Easy Fibra per l’incisione della grafica. I due sistemi, accomunati dall’impiego di un laser fibra, si differenziano in termini di movimentazione. Infatti, Mercury Fibra è un sistema plotter di taglio, perfettamente in grado di garantire altissime prestazioni in termini di dinamica e accuratezza, grazie alla presenza di quattro motori lineari. Easy Fibra è invece un sistema galvanometro, dotato di una testa di scansione capace di riprodurre qualsiasi tipo di grafica con estrema precisione e in tempi brevissimi: la velocità di marcatura utilizzata raggiunge i 30 mt/sec. www.seilaser.com 113


M I L E S T O N E

ESANASTRI, 50 anni di magia della stampa specialistica per la decorazione e la comunicazione È il 1974 quando Roberto Posarelli installa nel proprio garage una macchina per la stampa di nastro adesivo, ponendo le fondamenta dell’avventura di Esanastri. Cinquant’anni dopo Esanastri è un’azienda che opera in campo nazionale e internazionale per la produzione e messa in posa di decorazioni, wrapping e stampa nei settori Automotive, Rail, Flotte, Moda, senza tralasciare l’ambito degli allestimenti e soluzioni chiavi in mano dedicate al retail. La gamma dei prodotti si sviluppa con un’offerta di stampa sia digitale che serigrafica industriale, in grado di coprire in maniera organica tutte le necessità di immagine coordinata di brand e aziende, a partire dalle decalco industriali e pubblicitarie, passando per vetrofanie, etichette resinate, emblemi cromati realizzati in 3D, stampa diretta e transfer su pelle e tessuti. Pelle e tessuti per la moda e le due ruote Le aziende nate in un garage non esistono solo in California, e a quella macchina da stampa acquistata da Roberto Posarelli nel lontano 1974 si aggiungeranno le macchine per il grande formato e la stampa serigrafica, che nel 1986 formeranno il nucleo intorno a cui nascerà la divisione moda, dedicata

specificatamente alla decorazione di pelle e tessuti. La posizione strategica nel distretto pellettiero della Toscana sarà cruciale: lavorare con le migliori concerie farà di Esanastri un punto di riferimento internazionale per la stampa su pelle e su tessuti sia naturali che sintetici. Negli anni che seguiranno il catalogo si amplierà a 5.000 disegni, costantemente aggiornati con effetti materici come glitter, flock, puff e altri, per soddisfare le necessità delle grandi case di moda. L’ingresso nel settore delle due ruote arriva con la partnership con Piaggio e il trasferimento a Calcinaia, in provincia di Pisa, in uno stabilimento in grado di accogliere una produzione in costante crescita. Nuovi mercati e nuovi materiali Gli anni Novanta segnano il momento dell’apertura al panorama internazionale: nel 1989 Esanastri firma un importante contratto per la fornitura di impianti per la stampa su pelle chiavi in mano, e questo segnerà l'inizio dello sviluppo nel mercato russo come rivenditori di tecnologie da stampa fino al 2018. Nei primi anni 2000 si inizia la ricerca di un prodotto alternativo al doming e agli sticker che porta a una rivoluzione produttiva: la stampa in tre dimensioni in Kromex, tecnologia brevettata per

La qualità dei prodotti è garantita dalla capacità dell’azienda di prendere in carico l’intero ciclo produttivo.

Esanastri Via Aligi Barducci, 18a Calcinaia (PI)

www.esanastri.com 114

emblemi in 3D. Rispetto ai materiali plastici a iniezione come la stampa in ABS, il Kromex ha il vantaggio di poter essere termoformato. Questo significa tempi di produzione più rapidi, maggiore flessibilità in termini di forma – sia piane che curve, con angoli acuti o arrotondati – e di stampabilità, gestendo internamente tutto il ciclo produttivo con un guadagno in termini di tempo e qualità del prodotto finale. L’offerta produttiva, insomma, si struttura per prodotti complementari, in grado di offrire un ventaglio di servizi a 360 gradi per il settore dell’automotive, sia per gli interni che per gli esterni, gli stemmi e la decorazione della carrozzeria. Pellicole e wrapping dalla gomma ai binari Quella nel settore automotive è una competenza che Esanastri trasferisce nella divisione rotabili a partire dal 2008, la vittoria della gara Trenitalia. Da questa esperienza nasce ESA BODYGUARD FILM, una pellicola Cast adesiva antigraffiti lead-free progettata per resistere a velocità che oltrepassano i 400 km/h, certificata e garantita 6 anni, resistente ai solventi utilizzati per rimuovere i graffiti e che rispetta tutte le normative europee riguardo sicurezza e fuoco e fumi. Si tratta di un prodotto dai molteplici


M I L E S T O N E

1974 Roberto Posarelli fonda Esanastri partendo con la produzione di nastri adesivi stampati nel proprio garage. Nel 1977 apre il primo stabilimento produttivo dove oltre al nastro si producono adesivi, t-shirt e gadget in serigrafia.

1986 Esanastri implementa i primi macchinari di grande formato per la stampa serigrafica su pelle e tessuti: nasce la Divisione Moda. Si consolida la partnership con Piaggio e arriva il trasferimento dei reparti produttivi negli stabilimenti di Calcinaia.

2000 Esanastri integra la propria offerta con processi di digitalizzazione, introduce la cultura del Sistema di Qualità integrato, e investe nella trasformazione culturale attraverso la formazione continua.

2008 Il reparto Ricerca e Sviluppo realizza i primi prototipi di emblemi cromati 3D per il mercato Automotive e delle due ruote.

2011 Esanastri apre una sede Vietnam, per operare sul mercato asiatico dell’Automotive e delle due ruote attraverso la realizzazione di stickers ed emblemi cromati 3D. Dall’Italia viene trasferita la produzione delle Decals per la decorazione dei caschi.

2024 Nel 2024 Esanastri inaugurerà in Vietnam un nuovo stabilimento di 7000 mq e concentrerà gli investimenti nella valorizzazione dei fattori ESG (Environmental, Social, Governance).

vantaggi, tra cui l’uniformità del colore nel tempo, la facilità di applicazione e manutenzione rispetto alla verniciatura, la possibilità di produrre per lotti di tiratura ridotta, l’uso sia in esterni che all’interno delle carrozze. È lo strumento ideale per la comunicazione Out of Home di grande formato per campagne di impatto. Il Duemila tra stampa digitale e presenza multinazionale Con l’avvento della stampa digitale Esanastri è in grado di integrare efficacemente questa nuova tecnologia all’interno della propria offerta, grazie a una costante attenzione all’evoluzione delle tipologie di stampa e adeguamento del know-how e delle tecnologie. Ma sono anche gli anni in cui l’azienda, dallo scenario europeo, si apre al mercato globale: l’esperienza trentennale di collaborazione con Piaggio porta alla creazione in Vietnam di un polo gemello dello stabilimento toscano. Questo permetterà di operare più agilmente su tutti i mercati mantenendo immutata la qualità: macchinari e processi a disposizione dei clienti sono i medesimi in Italia e oltreoceano. Nel 2024 sarà inaugurato il nuovo stabilimento di 7000 mq, nel quale saranno prodotte Decals per caschi, Stickers ed emblemi cromati 3D per il settore Automotive e delle due ruote. Grande formato per OOH, Franchising e Retail L’esperienza nel grande formato si traduce in una competenza in ambito Interior & Commercial Decoration in ottica Franchising & Retail, con un focus sulla stampa di-

gitale da interno ed esterno su supporti rigidi – come forex, smartX, cartone alveolare, polionda, kapaplast, microonda, plexiglass – o flessibili roll to roll come PVC, rete mesh, striscioni e banner, adesivo PVC, one way. Quest’ultimo è il materiale più utilizzato per la decorazione dedicata al trasporto pubblico cittadino, perché permette la visione dall’interno verso l’esterno. La qualità dei prodotti è garantita dalla capacità dell’azienda di prendere in carico l’intero ciclo produttivo, a partire dall’industrializzazione del processo di stampa dei file grafici, passando per la realizzazione degli impianti necessari al processo, alla stampa e al taglio con macchinari automatici e semi automatici, per arrivare al confezionamento, supervisione della consegna e – se richiesta dai clienti – la messa in posa delle decorazioni secondo le specifiche di progetto. L’attenzione alle persone e all’ambiente Negli ultimi tre anni Esanastri ha messo in atto azioni il cui focus è la valorizzazione delle persone al proprio interno, con progetti di benessere aziendale che riconoscano nelle persone l’asset principale per il raggiungimento degli obiettivi, valorizzando l’impatto nell’organizzazione delle capacità individuali, sostenendo il coinvolgimento, la condivisione, e l’inclusione, convalidate anche attraverso strumenti di verifica come la Certificazione Parità di genere UNI-PDR 125:2022. Contemporaneamente il settore ricerca e sviluppo si è concentrato sull’acquisizione di nuove tecnologie produttive per il miglioramento delle prestazioni di processo e prodotto sempre più in linea con i propri impegni ambientali.

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C O M U N I C A Z I O N E

D ' I M P R E S A

C U B O

A . P. E .

cubohomedesign.com

CUBO A.P.E. IL NUOVO STUDIO DI INTERIOR DESIGN D’ALTA GAMMA Idee creative su misura per residenze, showroom, hotel, studi e uffici di rappresentanza, in linea con le esigenze del vivere attuale ma al di sopra dei trend del momento. Il valore aggiunto? Opere d’arte attentamente selezionate dal gallerista, critico e curatore Roberto Papini fanno parte del progetto, e si fondono in armonia con la funzionalità degli spazi.

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U

Uno studio di architettura e interior design a Brera, nel cuore di Milano che, nella combinazione tra funzionalità ed estetica, riesce a trasformare gli spazi in opere d’arte da vivere nella loro interezza e capaci di esprimere pienamente la personalità di chi li abita – nel caso di residenze private – o dei valori di marca nel caso di hotel, ristoranti, showroom, studi e uffici di rappresentanza. Si chiama CUBO A.P.E. – Advanced Projects Engineering ed è frutto della visione creativa e imprenditoriale di Roberto Papini, gallerista, critico d’arte, curatore e presidente di Arting 159, associazione culturale impegnata dal 2010 nella promozione dei nuovi talenti creativi. È proprio da questo background personale multidisciplinare, fatto di

passione per l’arte, l’architettura e la moda e capacità manageriali, che è nata l’idea di offrire un servizio esclusivo in grado di accompagnare una clientela molto esigente nella creazione, in tutte le sue fasi, dei propri spazi di vita e lavoro. Una clientela colta e amante del bello, curiosa e cosmopolita, dalle alte possibilità di investimento e con una particolare sensibilità e passione per l’arte, per cui eleganza e stile sono irrinunciabili tanto quanto la funzionalità. Arte da vivere, oltre il semplice collezionismo

CUBO A.P.E. unisce la conoscenza del mondo dell’arte di Papini alla professionalità di architetti e designer, sia di interni sia di prodotto, per offrire consulenza e progettazione a 360 gradi, dall’individuazione

CALLE LAGUNA GRANDE 16, MADRID In questo progetto d’interni dell’Arch. Giorgia Carnevale antico e moderno si fondono nei colori e nelle forme per dare vita a un atrio d’ingresso caldo ed elegante.

dell’immobile ideale al suo restyling fino all’allestimento degli interni, in cui arredi e opere d’arte coesistono armonicamente. Le opere, attentamente selezionate da Papini che mette in campo tutta la sua expertise nel settore, diventa parte integrante degli ambienti ed entrano così a far parte della quotidianità di chi li abita, elevandolo al di sopra dello status di semplice collezionista. I progetti sono studiati nei minimi dettagli e creati su misura per ogni singolo committente: per questo, nella loro unicità, acquistano molto più valore della singola somma delle parti. Rendering foto-realistici e animazioni in 3D

CUBO A.P.E. parte da un attento ascolto e da una ricerca delle reali esigenze e peculiarità del cliente per


MONOGENESI Opere di Jonathan Guaitamacchi (n.1961), artista anglo-italiano, tra le proposte di arte contemporanea selezionate da Roberto Papini per i progetti di CUBO A.P.E.

cogliere l’anima del progetto e trasformarlo in qualcosa di unico. Le soluzioni progettuali vengono tradotte in immagini attraverso rendering foto-realistici e animazioni in 3D: strumenti di comunicazione che permettono al cliente di visualizzare immediatamente le nuove idee per l’abitare, esclusive e personalizzate, e permettono di ridurre i tempi e gli investimenti iniziali per lo sviluppo dei progetti. Un approccio multidisciplinare per progetti senza tempo

Nella creazione di progetti unici e su misura è cruciale l’approccio multidisciplinare di Papini e del suo team di professionisti, in grado di avvicinarsi al cliente secondo diversi punti di vista, non da ultimo quel-

lo della valorizzazione della storia degli immobili da rinnovare e del contesto in cui sono inseriti. Questo permette di andare oltre i trend del momento, trovando l’equilibrio perfetto tra patrimonio storico e contemporaneità. Nei progetti di CUBO A.P.E opere d’arte contemporanea convivono con oggetti d’antiquariato in spazi ristrutturati secondo criteri rispettosi della loro identità originaria. La profonda conoscenza dei materiali nelle loro qualità meccaniche ed estetiche, delle gamme cromatiche e dei loro effetti sensoriali, e il coinvolgimento di artigiani esperti per la realizzazione delle componenti su misura sono poi gli ingredienti indispensabili per realizzazioni di una qualità che si posiziona nell’alto di gamma.

Un ruolo fondamentale inoltre lo gioca la capacità di attingere a un bagaglio di conoscenze trasversali per trovare ispirazione. Papini è un imprenditore che integra nel suo lavoro una costante educazione visiva, traendo conoscenza e ispirazione dallo studio, la lettura, i viaggi, la frequentazione vorace di musei e gallerie. L’opera d’arte non è vista solo come oggetto, ossia l’esito finale del lavoro di un artista, ma come processo stesso: quindi l’approccio degli artisti alla creazione dell’opera per Papini diventa oggetto di studio, interesse e ispirazione. Tutta questa conoscenza, tuttavia, non rimane mai su un piano puramente teorico: tutto viene portato sul campo, grazie anche alla lungimiranza di affianca-

re alla propria visione e competenza creativa figure professionali altamente tecniche. CUBO A.P.E. si propone come un marchio dall’identità riconoscibile, un punto di riferimento per una clientela di nicchia attenta ai dettagli e desiderosa di personalizzazione. Il team è operativo a livello nazionale e internazionale e ha, tra i suoi punti di forza, anche una particolare vocazione alla riservatezza. Per saperne di più

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C O M U N I C A Z I O N E

D ' I M P R E S A

H P

I TA L I A

www.hp.com/it

QUANTE COSE AL MONDO PUOI FARE CON LE TECNOLOGIE HP Dalle applicazioni per il mondo retail al packaging, dagli espositori durevoli agli allestimenti in tessuto. La versatilità e sostenibilità delle soluzioni HP raccontata attraverso le storie dei suoi clienti. Grafox Alla base degli obiettivi di Grafox, specializzata nella realizzazione di allestimenti, risiedono importanti criteri di sostenibilità. L’azienda ha quindi deciso di avvalersi della tecnologia HP Latex di quarta generazione, inserendo inizialmente nel ciclo produttivo una stampante roll to roll da 160 cm HP Latex 800W, seguita dalla stampante ibrida HP Latex R2000 e di recente dalla HP Latex 2700W roll to roll da 3.2 m, che consentono di stampare su una vastissima gamma di supporti, rigidi e flessibili, con una tecnologia ecosostenibile grazie all’inchiostro ad acqua, con cartucce realizzate in cartone anziché in plastica e con un ciclo produttivo – dalla stampa fino al prodotto finito – che non rilascia odore ed emissioni VOC. Senza dimenticare il conseguente riciclo del prodotto stampato che la tecnologia HP Latex assicura poiché non impatta e non modifica le caratteristiche originarie del prodotto. Utilizzando materiali di stampa all’avanguardia, abbinati alla tecnologia HP Latex di quarta generazione, Grafox soddisfa le esigenze creative dei clienti che aspirano ad alta qualità senza compromettere la sostenibilità. ReLegno Da qualche anno ReLegno, specializzata nella produzione di packaging e allestimenti per il settore enogastronomico, ha scelto di introdurre nel proprio parco macchine HP Latex R2000 Plus. Tratto caratterizzante di questa soluzione sono gli inchiostri Latex base acqua proprietari, in grado di stampare su una vasta gamma di supporti, sia rigidi che flessibili. Grazie a queste chimiche innovative, la macchina si presta a essere utilizzata in numerosi ambiti applicativi tra cui decorazione d’interni, allestimento del punto vendita, comunicazione indoor e outdoor, oltre che prototipazione per applicazioni industriali. La scelta di investire nella tecnologia di stampa digitale HP Latex nasce dal desiderio di diversificare ulteriormente la propria offerta e garantire un servizio sempre più personalizzato e justin-time. L’utilizzo di supporti innovativi e riutilizzabili, in abbinamento con gli inchiostri Latex, permette alla macchina di ottenere risultati uniformi. La formulazione base acqua assicura stampe inodori ed emanazioni ridotte conformi allo standard UL Greenguard Gold, indicate per l’uso in ambienti interni anche in contesti delicati come scuole e ospedali. 118


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C O M U N I C A Z I O N E

D ' I M P R E S A

Ultima Displays A dicembre 2022 Ultima Displays ha introdotto nella sede di Monselice HP Stitch S1000. In linea con gli obiettivi di sostenibilità dell’azienda, che utilizza tessuti eco-friendly certificati OEKO-TEX Standard 100, la tecnologia HP Stitch S1000 impiega inchiostri a sublimazione certificati OEKO-TEX ECO PASSPORT – uno standard che verifica la sicurezza dei prodotti chimici utilizzati nell’industria tessile e della pelle – e, tramite l’iniziativa HP Planet Partners, beneficia dello schema di riciclo delle testine di stampa gratuito e conveniente. Le caratteristiche di velocità e qualità di stampa permettono infatti all’azienda di avere una gamma ancora più ampia di soluzioni proposte. Offrendo, inoltre, la possibilità di stampare direttamente su tessuto o su carta transfer, il cambio rapido e semplice dei materiali tessili consente di produrre una maggiore varietà di soluzioni stampate con scarti limitati. Ultima Displays beneficia inoltre dei vantaggi in termini di sostenibilità, grazie alla riduzione dell’utilizzo dell’inchiostro e alla diminuzione dei rifiuti prodotti. Tecnoplex Specializzata nella realizzazione di espositori durevoli, Tecnoplex ha introdotto la tecnologia di HP Latex R1000 nel suo sistema produttivo nel febbraio del 2022, all’interno della sede di Padova, al fine di ampliare la propria rete di clienti e collaboratori, esplorando nuovi mercati e apportando soluzioni sostenibili e ad elevato contenuto tecnologico. Grazie a questa tecnologia l’azienda è stata in grado di proporsi come partner di riferimento di aziende e brand, fornendo un servizio affidabile, un’assistenza rapida e l’attenzione alla sostenibilità, aspetto fondamentale per Tecnoplex. Grazie al sistema di polimerizzazione ad alta efficienza, le stampe sono asciutte fin da subito e pronte all'uso. Inoltre, la tecnologia HP offre benefici ambientali e sanitari sia per i clienti sia per i fornitori, quali soprattutto la possibilità di utilizzare inchiostri HP Latex inodori e ideali per gli interni, ma anche non combustibili o infiammabili, e senza inquinanti atmosferici pericolosi, così come quella di basare la propria produzione sul concetto di efficienza energetica.

ACA Digitale Il centro stampa ACA Digitale nasce nel 2009 imponendosi in breve tempo nel panorama nazionale come punto di riferimento nell’allestimento dei punti vendita. A novembre 2022, l’azienda ha installato HP Latex L2700W, al fine di incrementare il proprio business offrendo prodotti premium e aumentando i propri margini di guadagno, differenziandosi dalla concorrenza. Grazie all’inchiostro bianco, l’azienda ha realizzato vetrofanie di altissima qualità, adesivi, wrapping su materiali con fondo colorato e trasparente. Grazie al ricircolo automatico dell’inchiostro e alla possibilità di conservare le testine di stampa per il bianco in una rotating chamber offline, si eliminano gli sprechi tra i lavori che richiedono inchiostro bianco. HP Latex 2700W utilizza inchiostri HP Latex a base acqua di quarta generazione certificati UL ECOLOGO, rispondendo anche ai requisiti UL GREENGUARD GOLD e Toy Safety. Ciò consente ad ACA Digitale di accettare lavori anche negli ambienti più rigorosi, come ospedali e scuole, aumentando anche in parallelo la sicurezza dei suoi operatori di stampa, che lavorano in un ambiente sicuro.

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11 LUGLIO 2024 SAVE THE DATE

The world of printing gathers up.


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INFO @ PFLITOVER . COM


A B B I A M O 3M................................................................................ 104 ABG.................................................................................11 ACA Digitale............................................................119 ACM................................................................................78 ACTEGA........................................................................67 AD Positive.................................................................66 Agfa..................................................................... 73, 108 Albonetti Giorgio....................................................32 ANES..............................................................................32 Arché Comunicazione.........................................35 Areablu Edizioni......................................................83 Artuffo Cesare...........................................................11 Athena...................................................................... 108 Atmosfere Siciliane..............................................63 Auroflex.......................................................................62 Ayming Italia.................................................... 20, 22 Balbusso Twins....................................................... 45 Bandecchi Emanuele.................................. 34, 36 Bandecchi Federico.............................................36 Bandecchi Paolo....................................................36 Bandecchi Simone................................................36 Basile ADV..................................................................66 Bona Carlo Emanuele..........................................30 Brambilla Elisabetta............................................ 64 Butera Fabio.............................................................63 Canon...........................................................................33 Carresi Andrea......................................................... 17 Carresi Stefano....................................................... 17 Cattaneo Lidia........................................................ 64 Celante Francesco................................................68 Ciemme...................................................................... 46 Cirimele Vincenzo................................................. 51 CUBO A.P.E................................................................116 D’Aroma Studio........................................................66 D’Auria Cristiano..................................................... 15 D’Auria Printing....................................................... 15 D’Auria Sergio........................................................... 15 De Baggis Mafe....................................................... 21 De Poli Alberto......................................................... 61 De Poli Barbara....................................................... 81 De Poli Elisa............................................................... 81 Di Agostini Ciro........................................................83 Di Paolo Mario..........................................................58 DLV BBDO.............................................................31, 35 Domino Sistemi.....................................................105 Due Emme Pack..................................................... 10 EDP Label................................................................... 64 Effige 2.0................................................................... 113 Epson........................................................................... 45 Erredue.................................................................16, 44 Esanastri...................................................................114 Etichettando.............................................................39 Eurolabel.................................................................... 64 Fedrigoni........................................8, 35, 58, 62, 124 FESPA Global Print Expo...................................110 FINAT.............................................................................58 Fisk Peter....................................................................33 Folì Gianluca............................................................ 45 Fratesi Monica.........................................................60 Fustelgrafica............................................................ 17

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G.S.D...............................................................................39 Gallus......................................................................17, 49 Gaviglio Marco.........................................................34 Ghio Gian Luca..................................................... 109 Giant Vision...............................................................39 Gifasp............................................................................ 71 GIFCO............................................................................ 71 Giflex............................................................................. 71 GIPEA.............................................................................57 Goss...............................................................................49 Grafica Atestina......................................................80 Grafica Metelliana.................................................82 Grafica Pozzoli........................................................ 84 Grafical................................................................54, 60 Grafiche AZ................................................................33 Grafiche Mercurio................................................ 48 Grafiche Paciotti.................................................... 76 Grafox.........................................................................118 Granzotto-Mazzer..................................................63 Gruppo Masserdotti........................................... 104 Gruppo Rotolito........................................................ 8 Handmade Editore................................................34 Heidelberg..........................................................49, 51 hinderer+muehlich......................... 10, 58, 62, 67 Holmen Iggesund..................................................75 HP................................................9, 38, 51, 62, 82, 118 Idem Design..............................................................66 Indeco Serigrafia................................................. 112 Ingram..........................................................................39 Inmaco Solutions...................................................75 Insuperlabel..............................................................62 I-One.............................................................................39 Kapag............................................................................ 19 Komori.......................................................................... 51 Krekelberg..................................................................75 KURZ gruppo.......................................10, 26, 34, 62 La Commerciale......................................................11 Lafranceschina Antonio.....................................78 Lampi di Stampa....................................................38 Lorusso Paolo......................................................... 113 LSWR Group...............................................................32 Luxoro......................................10, 26, 34, 58, 62, 66 Manifattura del Seveso..................................... 40 Marangon Francesco...........................................33 Marulli Barbara....................................................... 46 Marulli Christian.................................................... 46 Marulli Vittorio........................................................ 46 Masserdotti Alberto............................................105 Masserdotti Andrea........................................... 104 Masterpack............................................................... 71 Mercurio Diodato.................................................. 48 Mercurio Gerardo.................................................. 48 Michelotti Simona.................................................79 Modulgraf...................................................................58 Mondadori..................................................................29 Mondi............................................................................ 41 Monti Sara..................................................................20 myCordenons...............................................4, 31, 35 Nava Press................................................2, 8, 36, 75 Nexidia.........................................................................60

A B O U T

ONlab............................................................................83 Opificio Arte Stampata...................................... 45 Oropress...............................................................9, 123 P&P Promotion...................................................... 113 Panzani Carta...................................................... ins. Papini Roberto.......................................................116 Perego Carta.............................................41, 74, ins. Più Blù Solutions....................................................66 Polyedra................................................................... 109 Portolani Stefano...................................................20 Posarelli Roberto..................................................114 Pozzoli Aldo.............................................................. 84 PressUP........................................................................50 Print Finishing Li.To.ver...................................... 121 Print4All Conference.........................................120 PRT Group..................................................................52 Radice Angelo.......................................................... 16 Radice Francesca.................................................. 16 Radice Paolo............................................................. 16 Raffaele Massimo..................................................78 ReLegno....................................................................118 Rotas.....................................................................60, 68 Rotolito........................................................... 2, 34, 36 Rotomail Italia.........................................................38 Royal Box.................................................................... 15 Ryan Michael..........................................................110 Sales...................................................................... 25, 59 Sangalli Renato...................................................... 45 Sappi.........................................................................3, 61 Scirea Emilio............................................................. 31 Scodix....................................................................10, 82 SEI Laser.................................................................... 113 SenseCatch...............................................................66 Simeoni Arti Grafiche.......................................... 41 SIT Group....................................................................79 So.ve.mec...................................................................66 Spazio...........................................................................83 Spazio Di Paolo........................................................58 Sprint24.................................................................. ins. Storytel........................................................................35 Strepparola Antonio.............................................29 T&K.................................................................................66 Tecno Tag.................................................................. 64 Tecnoplex.................................................................119 Tecnostampa...........................................................34 The 6th.........................................................................30 The Navigator Company.................................... 77 Tipografia Valdostana......................................... 18 Ultima Displays......................................................119 UPM Raflatac...........................................................66 Valtenna......................................................................72 Van de Velde Packaging Group......................75 Varigrafica..........................................................10, 86 Vetroelite....................................................................66 Vincenzo Bona.........................................................30 Vinolok.........................................................................66 Visualya.......................................................................62 Voarino Barbara..................................................... 40 Weerg........................................................................... 51 Zund..............................................................................82


New York City

Milan

Paris

ROTOLITO E NAVA PRESS: CUSTODI DI VALORI E BELLEZZA

Bucharest

Abbiamo intrapreso il cammino verso la certificazione B Corp. Siamo consapevoli che si tratti di una scelta coerente con i principi e ai valori sui quali è costruita la nostra storia imprenditoriale. Siamo un punto di riferimento nell’industry tipografica e nel segmento luxury packaging, perciò custodi di bellezza, valore culturale e storico della carta stampata. E per questo abbiamo aperto il dialogo con clienti e fornitori che insieme a noi saranno impegnati a proteggere il Pianeta, le Persone e la Prosperità di tutte e tutti.

Genève

Abbiamo chiesto all’Intelligenza Artificiale di immaginare un Pianeta futuro e felice, partendo dalle città nelle quali sono presenti le sedi Rotolito e Nava Press (Milano, Parigi, Ginevra, Bucarest, Shangai, Los Angeles, New York).

Los Angeles

Sono opere d’arte o utopie? O forse l’AI ha re-immaginato la nostra stessa speranza e impegno: che donne, uomini e Natura possano un giorno convivere in perfetta armonia.

Shanghai


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S T R A T E G O G R O U P | Via Cassanese, 224 | 20054 Segrate (Milano) | ITALIA | € 14,00


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