aziende fiori all’occhiello
il personaggio Nato a Trento nel 1953, Gianni Cainelli si diploma ragioniere presso l’Istituto per il Commercio “A. Tambosi” di Trento. Dopo il diploma frequenta l’Università di Matematica di Trento. Negli anni ‘73 e ‘74 insegna matematica e informatica proprio all’Istituto “A. Tambosi”. Nel 1975 si affianca al padre e alla sorella Sonia nella conduzione dell’azienda di famiglia, una tipografia a carattere artigianale. Attualmente è amministratore di Esperia Srl, che nel frattempo ha assunto la dimensione industriale (occupa 55 addetti), affiancato dai nipoti (terza generazione) Maura e Walter Trainoni.
azienda con linee di produzione sia a punto metallico sia in brossura – ha indubbiamente favorito l’acquisizione di commesse, in special modo nel settore editoriale che sarebbe stato altrimenti precluso. Anche il reparto stampa è stato potenziato con una Komori 5 colori 70x100 più spalmatore e di un impianto a stampa digitale (Xerox iGen4 Plus), che ci permette un approccio a quel mercato che richiede qualità di stampa e velocità nella realizzazione di stampati di piccola tiratura. Quali sono stati i principali investimenti che avete realizzato recentemente? E pensate di farne a breve altri? Riteniamo di aver raggiunto un buon livello produttivo; gli impianti e le attrezzature in dotazione sono per la maggior parte di recente acquisizione. I futuri investimenti saranno indirizzati alla formazione delle nostre risorse umane, sia in ambito organizzativo e commerciale che tecnico. Esperia è un’azienda familiare con oltre 50 anni di storia alle spalle: a che cosa deve il suo successo? Credo che le armi vincenti siano state – e siano ancora oggi – l’entusiasmo e la soddisfazione di “saper fare” il proprio mestiere. Questi gli ingredienti che ci danno lo stimolo per intraprendere, perché oggi condurre un’attività come la nostra “è un’impresa” nel senso letterale del termine! Battute a parte, 50 anni di attività e tre generazioni costituiscono un ottimo biglietto da visita per la nostra clientela. La formula familiare, però, non è più sufficiente, a mio parere. Sembra in contraddizione a quanto appena detto, ma oggi le aziende del nostro settore necessitano di competenze che esulano dalle mere capacità tecniche e organizzative. Penso all’aspetto finanziario, ad esempio, che presuppone un approccio che non sempre alberga nel dna di un imprenditore. Da qui la necessità di innestare altre figure apicali con competenze specifiche che meglio si attaglierebbero ad aziende più strutturate. Ma anche la necessità di superare i confini del proprio orticello per “fare squadra” con altre realtà. Come vede la situazione del mercato grafico? Ci sono spiragli di ripresa? Ed Esperia in che modo è riuscita a reggere alla crisi? Mio padre lamentava il mio esagerato ottimismo... Rimango comunque fiducioso in un futuro (a breve, spero) riequilibrio del comparto grafico. Abbiano riscontrato una generale riduzione delle tirature ma non così posso dire del numero di commesse che risulta costantemente in crescita. Segno che il lavoro c’è. Lo sforzo che stiamo facendo è proprio nel ricercare mercati alternativi potendo offrire un buon prodotto e un’organizzazione efficiente. E i clienti ci stanno premiando.
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Siete un’azienda grafica “universale”. Stampate libri, riviste, cataloghi, brochure: come riuscite a stare competitivamente sul mercato lavorando come generalisti senza la scelta di una nicchia precisa di mercato? Lo ammetto: essere generalisti oggi rappresenta un problema. Le nostre attrezzature devono assolvere a una molteplicità di lavorazioni e gli operatori devono essere altamente qualificati per far fronte alle svariate richieste della clientela. Uno sforzo IPI 153/14
Alle prese con una tipografica Stella Heidelberg, negli anni Settanta, un giovane Gianni Cainelli (di spalle) col padre (a sinistra) e un collaboratore.