Il Poligrafico, n. 175, Febbraio - Marzo 2017

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Pensare, per realizzare insieme. In Polyedra non abbiamo mai smesso di farlo, perché c’è sempre un’idea pronta a diventare realtà. Come o grazie a cosa? Possiamo inventarlo insieme: l’importante è non smettere d’immaginarsi il futuro. Polyedra è il partner poliedrico capace di ascoltare per tradurre in soluzioni le vostri visioni. Don’t stop imaging.

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Sommario

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Speciale EDITORIA

piombi Primo piano A Cosmografica le attività di Grafiche Rekord.....................12 Grafiche Johnson cedute da ArtiGroup a CPZ................... 12 Macchine printing e converting: fatturato record nel 2016......... 13 Si uniscono CirclePrinters e Roto Smeets......................... 13 Fornitori.................................. 14 Aziende grafiche italiane........... 18 Eventi...................................... 19 Speciale ediToria Incontro con Grafica Veneta...... 22 Intervista a Federico Motta (AIE).26 Intervista a Maurizio D’Adda (Assografici)............................ 30 Mercato: Trend publishing........ 32 Tecnologia: Come si stampa oggi un libro............................ 36 Norme: Il copyright in UE.......... 41

incontro con Grafica veneta pag. 22

intervista a federico motta, presidente aie pag. 26

trend del publishing, fra criticità e prospettive pag. 32

eventi Hunkeler Innovationdays........... 44 Seminario su Industria 4.0........ 52 HP al C.F.P. Pio XI: la stampa digitale incontra la formazione... 60 Online Printing Conference........ 64 Conferenza stampa Kodak........ 68 Nuovo centro demo per Grafikontrol........................ 72 interviste Vincenzo Cirimele (Press Up).... 57 Maurizio Battiston (Skillpress)... 59 uomini&aziende Roto3 Industria Grafica............. 65 Tadam.................................... 78 tEcnologie Novità dalle aziende................. 74 News Carta&Supporti............... 80 RUBRICHE I nomi di questo numero................ 6 L’opinione di... E. Posenato e F. Ceolini Additive Manufacturing............... 7 L’opinione di... S. Tenedini I maghi dell’ufficio commerciale..... 8 L’opinione di... S. Facchini Stampa su carta in ripresa..........10 Cartaonline Digital Disruption.........................76

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Colophon

Direttore responsabile Ruggero Zuliani ruggero.zuliani@strategogroup.net

Comitato di redazione Cristina Rossi (coordinamento) tel. 02 7529101 cristina.rossi@strategogroup.net Emanuele Posenato emanuele.posenato@strategogroup.net Pubblicità mauro tironi tel. 02 49534500 mauro.tironi@strategogroup.net deborah ferrari tel. 389 9004599 deborah.ferrari@strategogroup.net Rancati Advertising: Claudio Sanfilippo tel. 02 70300088 csanfilippo@rancatinet.it Ufficio traffico BRANDO ZULIANI tel. 02 49534500 brando.zuliani@strategogroup.net

Hanno collaborato a questo numero: lorenzo capitani, valentina carnevali, fausto ceolini, Sergio Facchini, Achille Perego, Stefano Tenedini Progetto grafico e impaginazione Cristina Mascherpa

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quota annua euro 84,00 per l’Italia, 144,00 per l’Europa, 159,00 extra-Europa. Numeri arretrati: 15 euro cad. copia. I versamenti possono essere effettuati con bonifico bancario a Stratego Group IBAN: IT91 B050 3420 6000 0000 0000 933

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R.E.A. Milano n. 1190227 Autorizz. Trib. Mi n. 512 del 26.10.85 Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli Autori. Dati e caratteristiche tecniche sono generalmente forniti dalle Case costruttrici, non sono comunque tassativi e possono essere soggetti a rettifiche in qualunque momento. Tutti i diritti sono riservati. Notizie e articoli possono essere riprodotti solo a seguito di autorizzazione dell’editore e comunque sempre citando la fonte. Testi e fotografie, qualora non espressamente richiesto all’atto dell’invio, non vengono restituiti. Desideriamo informarLa che il D.Lgs. 196/03 (Testo Unico Privacy) prevede la tutela di ogni dato personale e sensibile. Il trattamento dei Suoi dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e della Sua riservatezza. Ai sensi dell’art. 13 del Testo Unico, Le forniamo quindi le seguenti informazioni: il trattamento che intendiamo effettuare verrà svolto per fini contrattuali, gestionali, statistici, commerciali, di marketing; il trattamento, che comprende le operazioni di raccolta, consultazione, elaborazione, raffronto, interconnessione, comunicazione e/o diffusione si compirà nel modo seguente: archiviazione su supporto cartaceo e archiviazione informatizzata su personal computer. Il titolare dei dati è: Zeta’s srl nella persona del Rappresentante Legale. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è Ruggero Zuliani (ruggero.zuliani@strategogroup.net - via Cassanese 224 - Segrate (Milano) - tel. 0249534500 - fax 0226951006). Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi per far valere i Suoi diritti così come previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

Organo Ufficiale ITALIA

associazione tecnici arti grafiche italia

EURO GRAPHIC PRESS

Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com

In questo numero

dal seminario sul Piano nazionale industria 4.0 pag. 52

È tempo di libri Si avvicina l’esordio della grande Fiera dell’editoria italiana Tempo di Libri – dal 19 al 23 aprile a Fiera Milano Rho – frutto del sofferto e polemico divorzio dalla kermesse torinese, che si terrà un mese dopo. Non è un caso, dunque, se abbiamo deciso di dedicare uno speciale al tema dell’editoria, interpellando vari attori della filiera. In primis Fabio Franceschi, alla guida di Grafica Veneta (a pag. 22), una fra le più importanti aziende europee nel mondo dell’editoria, che serve oltre 200 case editrici. Il suo fatturato per oltre il 60% è generato dall’export. Dello stato di salute del mercato dei libri abbiamo parlato con Federico Motta (a pag. 26), presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), che ci ha spiegato come vede il settore editoriale, quali sono i trend in atto e le opportunità che possono cogliere sia i grandi sia i piccoli editori, oltre agli stampatori che devono fare i conti con la rivoluzione digitale (leggi e-book), con il print on demand e l’editoria fai-da-te. Tendenze, criticità e prospettive vengono analizzate in un articolo (a pag. 32) in cui, per comprendere come si muove il mercato e se davvero il digitale fa concorrenza al cartaceo, abbiamo provato a incrociare i segnali forti (i numeri delle vendite e il gradimento dei lettori) e le letture della crisi e dei possibili rimedi. Non poteva naturalmente mancare un approfondimento (a pag. 36) su tutte le tecnologie di stampa oggi disponibili per la realizzazione di un libro: da quelle dedicate, come le Cameron e le Timsons, a quelle digitali, inkjet o elettrofotografiche. Senza dimenticare la offset a foglio, che in questo mercato è ancora la tecnologia di riferimento quando si è alla ricerca di qualità ed elevata resa cromatica. Vi proponiamo anche un articolo (pag. 41) in cui si affronta un argomento scottante, quello della protezione dei contenuti originali dagli habitué del copia/incolla con una tassa sui link. Sembra, infatti, andare in questa direzione la riforma europea sul copyright, il cui testo è attualmente ancora in discussione. Si parla di libri, stampati in digitale, anche nel resoconto dedicato agli Hunkeler Innovationdays (a pag. 44). Infine, nella sua rubrica “Cartaonline” (a pag. 76) Valentina Carnevali propone un innovativo modello di business per l’editoria del futuro, avvalendosi di esempi di successo. Cristina Rossi 5


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Persone e aziende citate nel numero con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria Acimga 13,31 Acoma 16 AdAge 77 Adelphi 26 Agfa Graphics 39 AIE 26,31,32,36 Albertini Emilio 12 Amadio Bruno 79 Amazon 33,36 Andreev Andrey 14 Andreou Peter 13 ANES 31 Annacondia Enrico 54 ANSO 41 Antonio Sada & Figli 78 Arconvert 81 ARGI 19,60,68 Arti Group 12,37 Assocarta 31 Assografici 30 Audipress 10 Augustus Martin 16 Bachmann 16 Bar-Shany Alon 16 Barboglio Enrico 62 Battiston Maurizio 59 Bavaria Industries 12 Belardinelli Massimiliano 14 Bianchet Giuliano 68 Bianchi Andrea 52 Bianchi Silvano 40 Blue Box partners 78 Bolza-Schünemann Claus 14 Bompiani 26,36 Briganti Andrea 13 Budetti Gerardo 79 Bulfon Alessandro 12 Burgo Group 81 Calcagni Marco 82 Cameron 36 Canegrati Tino 60 Canon 39,46,74 Capelli Piero 18 Capelli Rosy 18 Carrara Marzio 12 Cdi Global Italy 12 C.F.P. Pio XI 60 Cimpress 7 CirclePrinters 13 Cirimele Vincenzo 57,64 Confindustria 52 Contiweb 17 Converting Italia 12 Copyworld 16 Cosmografica Albertini 12 Covini Claudio 30 CPZ 12 Croci Celestino 12 Croci Luciano 12 D’Adda Maurizio 30 Daten-Pertner 46 De Grandis Paolo 72 De Haas Joost 13

DG Press 17 Di Paolo Mario 74 Di Virgilio Giovanni 18 Direct Mail 46 Donida Giorgio 16 Easydot 16,37 Easyprint 18 Edigit 17 Elcograf 13 Elwin Street 49 Enfocus 48 Enipg 19,62 Euro Graf 17 Eurogravure 12 Eurostampa 74 Favini 81 Federaz. Carta Grafica 52 Fedrigoni 81 Feltrinelli 36 FESPA 19,75 FIEG 30,31 Fieramilano 35 Fontana Valter 65 Forma 28 Franceschi Fabio 22 Fries Michael 18 Fuji Kikai 69 Fujifilm 16,24,39 Gems 36 Gerovac Nick 16 Gifasp 12 Giovannelli Marco 41 Giunti 26,36 GLS/Next Precision Mark. 16 Goglio gruppo 72 Gorgani Renata 27 Goss China 69 GPN 83 Grafica Veneta 22,40 Grafiche Johnson 12 Grafiche Rekord 12 Grafiche Servi 12 Grafikontrol 72 Grupondunova 16 Gruppo Editoriale Motta 26 Guandong 14,75 Guerini Editore 28 Guglielmi Luciano 16 GUK 50 Gussoni Arianna 65 Gussoni Gianni 65 Gussoni Sara 65 Gussoni Stefania 65 Heidelberg 9,14,17,18,40,57 Horizon 45,59 Horsten Mike 14 HP 13,14,16,39,46,57,60,75 Hundsdörfer Rainer 14,18 Hunkeler 66 Hunkeler Franz 44 Hunkeler Michel 44 Hunkeler Stefan 44 Hunter Alan 77

Icma 80 Intelligent Service 55 Ips Kamp Drukkers 46 Kabel Paper 49 KBA 14,17,40 Kern 45 Kodak 14,29,38,47,63,68,79 Kolbus 38 Kolorcraft Group 16 Komori 15,40,45,57,65 La Fabbrica del Libro 27 Lecta 80 Leonhardt Volker 48 Lironi Pietro 52 Littamè Paolo 14 Lorenzini Alfredo 69 Luini Mauro 18 Lüscher 65 Luxoro 74 Manroland 3,40,59,65,69 Mariotti Francesca 54 Marsilio 26 Matti 69 Mauri Ernesto 10 MCA Digital 75 Meccanotecnica 46 Mimaki 14 Mitsubishi 40,65,69 Mondadori 10,26,36 Motta Federico 26 Müller Martini 48 Nava Press 13 Nave di Teseo 26,36 Nebiolo 65 New Age 17 New Print 59 Nielsen 36 NIIAG 12 Nimax 47 OKI Systems Italia 16 Omet 75 Online Printing Conf. 64 Onlineprinters 18 Pavan Forniture Grafiche 16 Pavan Simone 16 Peresson Giovanni 33 Peretti don Enrico 61 Photobook Technology 48 Pigozzi Stefania 54 Pixartprinting 7,18 Polyedra 2 Pozzoni gruppo 13 Press Up 42,57,64 print24 18 Print4all 19 Printgraph 14 ProDigital 16 Proietti Mancini Marco 34 Puliafito Alberto 77 QuestFactory 64 Rainisio Matteo 41 Rcs Media Group 36 Ricoh 38,39,49,74

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indice dei nomi

Rigamonti Matteo 7 Rizzoli 26 Romano Antonio 64 Roto Smeets Group 13 Roto3 65 Rotolito Lombarda 40 RTS 11 Sabox 78 Sada Alfonso 78 Sada Antonio 78 78 Sada Domenico Sada Valentina 78 Sandra Spa 78 Sanzone Maurizio 16,37 Scatolificio Dara 65 Scodix 18,57 Screen 50 Seghezzi Alessandro 18 Sititalia 72 Skillpress 51,59 Slow News 77 Smithers Pira 38 Società Editrice Milanese 36 Solly Cohen 27 Spada Marco 61 Spazio Di Paolo 74 Sprint24 18,ins. Stora Enso 80 Sun Chemical 65,70 Tadam 78 Tarisciotti Marco 62 Tecnau 45 Tecnomac 59 Timsons 36 Tipolito Capelli 18 Tocchio Cesare 12 Tombolini Antonio 34 Tosti Fabrizio 60 Toyo Ink 14 Tresu 65 Ucimu 54 Unione Grafici Milano 30 Unitedprint 18,84 USS Unitedprint Shop s. 18 Uteco 69 Vercelli Dequarti Maurizio 13 Viganò Stefano 18 VITS International 16 Weerg.com 7 Wiesner Eric 46 Wohlenberg 59 Xeikon 39,50 Xerox 39,53,59 Zipper Bernd 64


c ilPoliGrafico 175•17 ilPoliGrafico 167•16

to Opinioni Emanuele Posenato Opinioni Fausto Ceolini Opinioni Emanuele Posenato

Parliamo di Additive Manufacturing Iniziamo il nostro percorso a tappe alla scoperta dei concetti chiave dell’Industria 4.0 e di quanto il tema possa essere di reale interesse per le nostre imprese e lo facciamo duettando con Fausto Ceolini, ingegnere accasato da ormai quasi quarant’anni nel settore grafico, esperto di innovazione tecnologica e di processi di change management.

Quando Fausto mi parlava delle stampanti 3D e delle sue straordinarie applicazioni, di Industria 4.0 dalle nostre parti ancora non si parlava. Oggi che il tema è caldo, quelle tecnologie sono diventate parte delle cosiddette tecnologie abilitanti ed è assolutamente necessario conoscerle per poter affrontare in modo consapevole il merito. Ma in che termini possono risultare interessanti ed effettivamente abilitanti nel nostro mercato? Le tecnologie “additive manufacturing”, indicate anche con l’acronimo AM, sono in realtà un vasto numero di processi di produzione per la fabbricazione additiva di oggetti tridimensionali, sviluppati in alternativa alle tradizionali tecniche sottrattive (lavorazioni per asportazione di truciolo, taglio e foratura, tipiche di settori come il metalmeccanico e quello della lavorazione del legno). Il punto di partenza, quello che noi definiremmo il “file esecutivo”, è un modello CAD 3D, in grado di pilotare un dispositivo che per strati o sinterizzazione, costruisce l’oggetto solido.

Esistono diversi metodi di fabbricazione additiva. I più diffusi sono: il sistema FDM, Fused Deposition Modeling, in cui un ugello deposita un filamento di resina termoplastica fuso su una struttura di supporto, strato dopo strato; i sistemi IJM o MJM, concettualmente simili alla tecnologia a getto di inchiostro, tramite il quale viene sparso uno strato di polvere, gesso o resine, sul letto della stampante e un legante sulla porzione di materiale da solidificare; il sistema stereolitografico, che crea invece strati tramite solidificazione selettiva di una resina fotopolimerica mediante un raggio laser UV; il sistema LOM, Laminated Object Manufacturing, che gli strati li realizza in carta, plastica o metallo laminato, incollandoli e tagliandoli tramite una lama o un laser fino alla realizzazione della forma desiderata; e molti altri ancora in via di continuo sviluppo. Materiali stampabili e applicazioni sono in esponenziale aumento e sono già operativi servizi di stampa online, come Shapeways e i.Materialise, che li propongono, inclusi metalli preziosi come oro, argento, titanio. Di pari passo i costi di accesso alla tecnologia sono rapidamente scesi e dagli oltre 100.000 dollari dei primi anni 2000 siamo giunti a meno di 1.000 dollari per le stampanti desktop. Lapalissiani i vantaggi, sia per il mondo professional che per quello consumer, grazie alla quasi totale libertà di forma riproducibile, la riduzione dei costi dei materiali di produzione, in risposta alla crescente necessità delle industrie di sviluppare sistemi produttivi per piccoli lotti (fino al singolo pezzo) e all’entusiasmo dei privati che sull’onda del movimento “makers”, intravedono l’opportunità di stampare in proprio oggetti, dalla tazza personalizzata al giocattolo per il bimbo, al pezzo di ricambio della bicicletta. Segnaliamo simpaticamente che, guarda caso, uno dei pionieri del settore dell’online 3Dprinting è una vecchia conoscenza, quel Matteo Rigamonti ideatore e fondatore di Pixartprinting, in seguito ceduta al gruppo Cimpress, che è già online con il suo weerg.com, società di produzione di pezzi a controllo numerico online.

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>> segue a pag. 82

emanuele.posenato@strategogroup.net

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Opinioni Siamo tutti comunicatori Stefano Tenedini Opinioni Siamo tutti comunicatori Opinion

I maghi del commerciale ideali per promuovere l’impresa Abbiamo anticipato nella puntata precedente quanto sia importante affidare almeno una parte del processo di comunicazione aziendale al personale interno: non tanto per sottrarlo ai professionisti che hanno la famosa marcia in più grazie all’esperienza e alle loro competenze, quanto per dare la parola anche a chi l’impresa la conosce, la vive, la respira ogni giorno e soffre, eventualmente, anche degli errori di posizionamento. Un esempio fra i tanti: se si “vende” a chiacchiere un’innovazione che il mercato non apprezza, quanta fatica fanno i commerciali a Abituati a recuperare il terreno?

convincere i clienti della bontà di un prodotto, vivono già il loro lavoro in un’ottica di “narrazione”: in più hanno il polso del mercato e sanno come tradurre i punti di forza in altrettanti argomenti.

L’accenno ai responsabili delle vendite non è affatto casuale. Spesso anzi sono loro i migliori alleati dei consulenti di comunicazione: molto più adatti a percepire le tendenze e a tradurle in concetti di quanto non siano i pur preparati tecnici e progettisti, che non hanno l’attitudine a “confezionare” il giusto messaggio per i clienti. L’abitudine dei commerciali a sedurre i clienti – lo dico senza ironie – è un vantaggio competitivo senza pari. Altre volte sarà la conoscenza tecnica dell’ingegnere a dare lo spunto per una notizia che faccia perno sull’innovazione, la ricerca, la scoperta.

Potremmo andare avanti a lungo, perché in ogni ufficio c’è un potenziale comunicatore che aspetta solo di ricevere fiducia e di essere messo alla prova. Di questa capacità mi sono avvalso in infinite circostanze, quando era necessario “tradurre” novità e prodotti in altrettanti punti di forza da promuovere. Ho visto area manager tornare dall’Estremo Oriente carichi come reporter di foto capaci di narrare le caratteristiche di quei mercati meglio di mille parole, oppure responsabili di filiali collaborare con la polizia locale in Cina per combattere la piaga della contraffazione, e portare dati e prove per imbastire un’inchiesta sui giornali italiani. Una meraviglia. Collaboratori preziosi non solo per il fatturato dell’azienda, ma anche per la comunicazione, quindi. Ma come si può organizzare al meglio questa innata forza di persuasione e farne un serbatoio quasi inesauribile di spunti? Prima di tutto nessuno deve sentirsi escluso, anzi va coinvolto (a volte perfino trascinato). Bisogna insegnargli le basi della comunicazione partendo dall’abc perché nessuno, come si impara subito in qualsiasi azienda, “nasce imparato”. Il commesso viaggiatore di un tempo oggi parte per vendere il prodotto e torna con la valigia piena di entusiasmo e notizie che il comunicatore può rimettere in circolo, arricchita da un test sul campo: perizia tecnica, visione aziendale, senso commerciale, desiderio di promuovere qualità e prodotto, capacità di sostenere lo sforzo collettivo e di dare il meglio di sé.

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Opinioni Nuovi equilibri Sergio Facchini Opinioni Sergio Facchini Opinioni Sergio Facchini Opin

La stampa su carta è in ripresa Nell’arco di questi ultimi tre/quattro anni, in alcuni articoli pubblicati avevo ripetutamente sottolineato il fatto della ‘riscossa del libro di carta’ (vedi ad esempio l’articolo sul Poligrafico n. 167). Ora la soddisfazione è vedere che a febbraio di quest’anno tutte le principali testate di stampa mondiali hanno ripreso l’argomento, esibendo articoli con dati che confermano la ripresa, nonostante le usuali voci negative e le bieche tendenze che invece vorrebbero dimostrare il contrario.

Lo so che non è bello, non è educato, affermare “io lo sapevo, io l’avevo detto” ecc., ma per una volta lasciatemelo dire, accettate questo mio sfogo e lasciatemi godere di questa velleità.

La terza e ultima rilevazione fatta in Italia da Audipress per il 2016 sui lettori dei quotidiani ha evidenziato che il 33,3% degli italiani adulti legge quotidianamente almeno un giornale, sia in forma cartacea che digitale. Il mondo delle riviste, grazie ai legami con le trasmissioni televisive e a tutti gli ‘scandali e gossip’ sempre vivi e attivi, ha modo di presentare settimanalmente in edicola una bella collezione di testate. Le riviste specializzate di settore (auto, barche, cucina, giardinaggio, moda, orologi, viaggi e così via) hanno mantenuto il loro mercato.

Dopo anni difficili qualcosa si sta finalmente muovendo. Sono partite le fusioni che hanno portato risparmi per le aziende editoriali. Il Corriere Economia, a fine febbraio, titolava così le pagine dedicate all’argomento: “L’editoria, scottata dalla crisi, riparte così: USA +3%, Russia +8%, mini ripresa in Italia: +2%”. Amazon ora ha deciso di investire nell’apertura di librerie fisiche in tutti i Paesi del mondo. Ora in America la tendenza si è invertita: l’eBook costa caro ed è venduto a un prezzo più elevato rispetto al libro di carta. Ernesto Mauri, ad di Mondadori, in una recente intervista ha dichiarato che “nelle pagine dei libri (e non solo) si possono leggere ancora tanti profitti”. Certamente ci sono voluti questi anni di ‘crisi generale’ per obbligare tutte le aziende a ottimizzare il lavoro, gli investimenti e apportare tutti i tagli necessari all’organizzazione aziendale per renderla nuovamente proficua. Comunque, per il nostro specifico settore, il contributo maggiore deriva ancora dalla carta poiché gli e-reader, dopo il boom iniziale, sono realmente utilizzati solamente da un italiano su dieci poiché è tuttora preferibile sfogliare pagine vere, pagine cartacee. E infine ricordiamoci sempre che, da un punto di vista ecologico, la carta NON morirà mai poiché è, e sempre sarà, una materia prima riutilizzabile e riciclabile in tutte le sue forme.

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Primo piano Aziende grafiche Fornitori Istituzioni Associazioni Accordi Eventi Cultura Form

A Cosmografica le attività di Grafiche Rekord Il processo di concentrazione nel settore della stampa non è terminato. E anche quest’anno si annunciano nuove operazioni di integrazione come quella realizzata recentemente tra Cosmografica Albertini e Grafiche Rekord. Un’unione che darà vita a un gruppo con circa 22 milioni di euro di ricavi e 140 dipendenti in tre unità produttive. Assistita, in qualità di advisor, dalla Cdi Global Italy di Cesare Tocchio, Cosmografica Albertini, guidata da Emilio Albertini (foto) – nominato nel 2015 anche presidente del Gifasp – ha rilevato il ramo d’azienda (immobili, macchine, attività e una cinquantina di dipendenti) delle Grafiche Rekord che fanno capo alla fami-

glia Croci dando vita alla Divisione Label. Fondata nel 1952 come Grafiche Albertini, l’azienda di Robecco sul Naviglio è diventata, anche grazie alla fusione nel 1994 con la Cosmografica di Cinisello Balsamo, una delle cartotecniche leader del mercato nella produzione di astucci pieghevoli e cofanetti rivestiti per alta profumeria e cosmetica con un fatturato di circa 12 milioni di euro e un parco clienti che annovera molti dei più importanti marchi della profumeria, della cosmetica e più in generale del mondo del lusso. Clienti ai quali Cosmografica Albertini offre un ciclo completo di produzione e applicazioni d’avanguardia come la stampa offset UV, la serigrafia UV, la

L’unione darà vita a un gruppo con circa 22 milioni di ricavi e 140 dipendenti in tre unità produttive.

plastificazione dry e con colle a base di acqua, la stampa a caldo e in rilievo, i sistemi di stampa, fustellatura e incollatura per Pvc e polipropilene e le attrezzature per la realizzazione completa di scatole rigide e cofanetti. Nel 2015 aveva acquisito il ramo d’azienda della Grafiche Servi di Busto Arsizio in fallimento creando la Divisione Pharma e spostando le produzioni nel nuovo stabilimento di Robecco focalizzato nel settore Pharma sia con gli astucci che con i foglietti illustrativi. Grafiche Rekord, inve-

ce, hanno una storia cominciata addirittura nel 1932 quando l’allora Castiglio&Archenti produsse i primi fogli stampati con la tecnica tipografica. Nel 1969 Celestino Croci cambiò la denominazione sociale dell’azienda di Trezzano sul Naviglio in Grafiche Rekord. Nel 1997 ci fu l’importante acquisizione di Converting Italia, azienda specializzata in sleeve e nel 2003 fu aperta la divisione stampa in bobina. Una crescita che ha portato Grafiche Rekord – guidata da Luciano Croci – a essere

anch’essa leader nel mercato delle etichette acqua e colla e dell’IML (In Mould Label) oltre ad essere un’impresa di riferimento per le etichette autoadesive, gli shrink e le stretch sleeve. L’acquisizione del ramo d’azienda di Grafiche Rekord, che manterranno l’attività a Trezzano, permetterà a Cosmografica Albertini di diversificare al meglio la sua offerta sul mercato aggiungendo anche la produzione di etichette per ampliare clienti e commesse anche in chiave europea. Achille Perego

ArtiGroup cede a CPZ le Grafiche Johnson

L’operazione rientra nel piano di rilancio che Arti Group ha intrapreso nell’ultimo semestre.

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Dopo aver siglato l’anno scorso un accordo di collaborazione per la distribuzione commerciale di agende, quaderni e calendari, con la nascita della joint-venture Johnson CPZ, ArtiGroup ha deciso di cedere il ramo d’azienda delle Grafiche Johnson all’impresa di Costa di Mezzate guidata da Marzio Carrara.

L’operazione si è concretizzata a fine marzo con il passaggio dell’attività (compresi tutti i 297 dipendenti) alla CPZ che contestualmente acquisirà il 50% della jointventure che fa capo ad ArtiGroup. I lavoratori di Grafiche Johnson, per i quali circa un anno fa era stato deciso il trasferimento da Seriate a Bergamo presso il NIIAG (Nuovo Istituto Italiano di Arti Grafiche che, insieme con la Eurogravure di Treviglio, fa parte di Arti Group, a sua volta controllata al 100% dalla tedesca Bavaria Industries) torneranno quindi a

Seriate. CPZ, come hanno sottolineato commentando l’accordo, i sindacati di categoria (Fistel-Cisl, Slc-Cgil e Uilcom Uil) è un’azienda che occupa circa 70 persone nella lavorazione di stampe digitali e agende: con questa operazione quindi arriverà a contare su un organico cinque volte più numeroso. La cessione di Grafiche Johnson, spiega Alessandro Bulfon, da circa sei mesi chiamato dall’azionista ad assumere l’incarico di ad di ArtiGroup, “rientra nel piano di rilancio dell’azienda intrapreso nell’ultimo

semestre”. La decisione di cedere il ramo aziendale del settore agende, aggiunge, “avrà l’obiettivo di favorire un progetto di crescita e di permettere ad ArtiGroup di programmare futuri investimenti. Questa operazione avrà effetti positivi non solo sull’azienda ma anche sulle persone. Saranno infatti tutelati tutti i posti di lavoro. Ciò assicurerà solidità ai dipendenti, anche grazie alla controparte che vanta una consolidata esperienza nel settore della stampa”. Soddisfatto dell’accordo anche Marzio Carrara: “Siamo entusiasti di


Record di fatturato ed esportazioni nel 2016

Dai dati sulle macchine italiane per printing e converting Le imprese italiane delle macchine per il printing e il converting hanno chiuso un 2016 da primato, con fatturato ed esportazioni a livelli mai prima raggiunti. I preconsuntivi, frutto dell’indagine svolta da ACIMGA (Associazione Costruttori Italiani di Macchine per l’Industria Grafica, Cartotecnica, Cartaria, di Trasformazione e Affini) segnano un balzo in avanti del

cogliere questa importante sfida di business – ha dichiarato a L’Eco di Bergamo – e di aver trovato in ArtiGroup un solido partner con cui sviluppare sinergie e progetti”. La vendita del ramo agende rientra nel piano di rifocalizzazione e rilancio che vede impegnato, per la sua attuazione, Bulfon. “Iniziamo a creare valore e a indirizzare l’azienda verso nuovi successi attraverso una maggiore razionalizzazione del portafoglio prodotti e investimenti mirati all’innovazione nel mondo della stampa”. Dopo aver chiuso il 2016 con circa 165 milioni di ricavi, in lieve contrazione rispetto al 2015, il 2017 dovrebbe vedere

un ritorno alla crescita grazie all’incremento delle commesse estere (oggi al 55%) e alla focalizzazione sul core business della stampa, a cominciare dai libri. “Il mercato – conclude Bulfon – presenta continue sfide. Il settore dell’editoria è in costante contrazione e si caratterizza per una competitività a volte incomprensibile. Da parte nostra ci adoperiamo quotidianamente nel conquistare quote di mercato puntando al continuo miglioramento dei processi aziendali e alla soddisfazione dei clienti con grande attenzione alla qualità, alla passione e alla cura del dettaglio che da sempre ci contraddistinguono”. A.P.

12,5%, a 2.610 milioni di euro, per il valore della produzione, e del 10,7%, a 1.717 milioni, per le esportazioni, che vanno ad attestarsi al 65,7% del fatturato. Se questa percentuale è in frazionale ribasso (di circa un punto rispetto al 2015), la ragione è positiva perché sta riprendendo quota il mercato interno, che ha registrato consegne per 893 milioni, con incremento del 16%, segno dell’efficacia determinata dal superammortamento del 140% varato dal Governo per gli investimenti in beni strumentali. Per confronto, nel 2016 il fatturato è cresciuto del 44% rispetto ai livelli precrisi. Nel 2008 le vendite erano attestate a 1.820 milioni, 622 dei quali sul mercato nazionale. “Le articolazioni per i singoli comparti, non ancora disponibili, consentiranno la lettura più precisa delle dinamiche di crescita”, spiega Andrea Briganti, general manager dell’Associazione. “Ma è corretto già adesso indicare come settore trainante quello delle macchine per il converting, con circa il 50%, seguito dalle macchine per la stampa sul packaging, con quota del 35%”. Tutti gli indicatori in progresso a doppia cifra preludono a un 2017 che si annuncia ancor più favorevole, considerando che alla proroga del superammortamento, per l’anno in corso vanno ad aggiungersi gli incentivi >> segue a pag. 82

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mazione Primo piano Aziende Poltrone Eventi Premi Imballaggio Carta Scuole Primo piano

Si uniscono CirclePrinters e Roto Smeets I due grandi stampatori del Nord Europa hanno annunciato di voler unire le proprie forze per dar vita a una realtà di maggiori dimensioni in grado di affrontare al meglio i cambiamenti che stanno trasformando radicalmente il settore della comunicazione. Secondo il comunicato diffuso, CirclePrinters Holding ha portato a termine l’acquisizione del pacchetto azionario e delle attività operative di Roto Smeets Group sulla base di una transazione monetaria. Ricordiamo che CirclePrinters dà lavoro a 1.500 persone e Roto Smeets Group complessivamente impiega 1.000 persone. “Con questo accordo stiamo costruendo una piattaforma industriale altamente competitiva”, ha detto Peter Andreou, presidente e direttore generale di CirclePrinters. E Joost de Haas, presidente di Roto Smeets, ha aggiunto che “le attività dei due gruppi sono complementari e, uniti, ci danno una migliore posizione nei mercati europei, inclusi Germania e Francia”.

Nava Press continua a investire nel digitale Da sempre eccellenza tricolore nel settore delle arti grafiche, Nava Press ha deciso di ampliare la propria offerta di stampati digitali attraverso l’installazione della prima HP Indigo 12000 Digital Press in Italia. L’azienda milanese, fondata nel 1922, oggi riveste un ruolo di riferimento per tutte quelle società dell’editoria, del lusso, della moda, del design e dell’arredamento che affidano al prodotto stampato la propria immagine. Ricerca, innovazione tecnologica e servizio di stampa di grande qualità con tempi di esecuzione rapidi sono gli elementi che hanno determinato l’esigenza da parte del gruppo di rispondere all’aumento della domanda di stampati digitali da parte dei clienti, sia per prodotti in brevi tirature, sia di pre-tirature, con un conseguente innalzamento dei volumi di richiesta per un formato maggiore rispetto a quello in A3 proposto dalla HP Indigo 7800 Digital Press, recentemente upgradata a 7900. >> segue a pag. 82

Gruppo Pozzoni “full green” Sarà full green il gruppo Pozzoni, uno dei più importanti stampatori italiani, con un ciclo completo di produzione che ogni anno consuma 100 Gwh di energia, pari al consumo di 100 mila utenti domestici e a quello di 41.600 famiglie, per far girare le macchine piane, rotooffest e rotocalco negli stabilimenti Pozzoni e in quelli della controllata Elcograf. “Proseguendo nel nostro impegno per un’industria sostenibile e attenta ai fabbisogni dell’ambiente e delle persone che in esso vivono”, spiega Maurizio Vercelli Dequarti, responsabile delle risorse umane e degli affari legali del gruppo di Cisano Bergamasco, “da gennaio utilizziamo energia elettrica proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili”. Questa scelta, aggiunge Vercelli, insieme con quella, da tempo attuata, della gestione responsabile della carta (certificazioni Fsc e Pefc) fa di Pozzoni un gruppo veramente full green.

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Horsten, da Mimaki a HP Mike Horsten ha lasciato la sua poltrona di direttore generale marketing di Mimaki EMEA per assumere una carica in HP, dove dallo scorso 1 marzo è direttore vendite EMEA per la stampa digitale di grande formato. “Sono veramente contento di questa nuova sfida lavorativa in HP”, ha dichiarato Horsten, “ma al tempo stesso sono consapevole di lasciare un fantastico team e un’azienda innovativa. Mi sono trovato molto bene in Mimaki, ma non posso rinunciare all’opportunità professionale che mi ha offerto HP”. Horsten, che in passato ha lavorato nei team di marketing per distributori sia di HP che di Kodak, avrà come sede lavorativa Barcellona.

Paolo Littamè sales manager Italia di Guandong “Sono molto orgoglioso di entrare a far parte di una realtà affermata come Guandong”, commenta Paolo Littamè. “Oggi il mercato è orientato a ricercare una sinergia sempre più forte tra tecnologie, materiali e software: il mio compito sarà consolidare il rapporto fiduciario con la clientela, puntando sulla capillarità del servizio e garantendo un supporto consulenziale ancora più specializzato”. Grazie alla sua esperienza e conoscenza del mercato, Littamè si pone anche come trait d’union per la specificità dei supporti Guandong e le tecnologie di stampa di ultima generazione. Infatti, sarà di prezioso supporto alla direzione commerciale per eventuali servizi anche a livello europeo e ancor più di supporto alla direzione marketing per lo sviluppo e l’applicazione dei nuovi prodotti, anche in nuovi ambiti applicativi.

KBA verso crescita e utili

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Con un significativo aumento di fatturato e utili nell’anno d’esercizio 2016, il Gruppo Koenig & Bauer ha già ampiamente raggiunto, o addirittura superato, gli obiettivi nel medio termine annunciati agli inizi del 2015. “Questa crescita l’abbiamo generata su mercati dei packaging esistenti e nuovi, applicazioni industriali nella stampa digitale da bobina e ampliando ulteriormente il nostro settore assistenza”, ha spiegato il CEO Claus Bolza-Schünemann. In particolare il segmento Sheetfed (foglio) è riuscito ad aumentare il fatturato del 9,5% arrivando a 615 milioni di euro. “Nonostante la situazione economica ancora piuttosto difficile guardiamo positivamente al 2017, l’anno del nostro duecentesimo anniversario”, ha detto BolzaSchünemann. “Qualora le condizioni per le nostre attività internazionali peggiorassero, per il 2017 auspichiamo di raggiungere un aumento di fatturato organico nel gruppo fino a 1,25 miliardi di euro e una rendita EBIT di circa 6 punti”.

Printgraph / Toyo Ink: partnership consolidata e in crescita Continua con successo la partnership fra Printgraph, uno dei produttori più innovativi di materiali di consumo per l’industria della stampa, e Toyo Ink, il produttore di inchiostri con tecnologia UV low energy destinati alla stampa di alta qualità nei settori commerciali e packaging. Nel 2016, Gruppo Printgraph ha registrato una crescita del 20% del fatturato grazie anche all’eccellenza degli inchiostri con tecnologia UV low energy di Toyo ink, che Printgraph commercializza con successo già

da tre anni. “La nostra partnership con Toyo Ink si consolida di anno in anno grazie alla competenza degli specialisti della casa giapponese e all’elevata qualità dei suoi prodotti. Gli inchiostri di Toyo Ink permettono agli stampatori di soddisfare i propri clienti con un prodotto finale efficace che valorizza il risultato cromatico sulla maggior parte dei supporti. I nostri clienti apprezzano anche la riduzione drastica dei tempi di lavorazione, che consente un maggior effi-

cientamento del processo produttivo”, ha affermato Massimiliano Belardinelli, direttore commerciale di Gruppo Printgraph. “Il valore di questa partnership commerciale è rappresentato dalla capillarità della rete di vendita di Printgraph. È una collaborazione per noi preziosa, in grado di sostenere l’affermazione dei prodotti UV low energy di Toyo Ink sul mercato italiano”, ha aggiunto Andrey Andreev, product manager Low energy ink business, Toyo Ink Europe.

Heidelberg si prepara a un futuro digitale Dopo il terzo trimestre dell’anno finanziario 2016/2017, Heidelberger Druckmaschinen punta ancora a incrementare il proprio utile annuo come previsto. Durante il terzo trimestre (1 ottobre - 31 dicembre 2016) il risultato operativo (EBITDA) e il risultato netto dopo le tasse è migliorato ulteriormente rispetto al medesimo trimestre dell’anno precedente. “Tale miglioramento conferma che Heidelberg è nella direzione giusta per ottenere una notevole profittabilità”, ha spiegato Rainer Hundsdörfer, CEO di Heidelberg. “Prevediamo di incrementare ulteriormente il nostro utile annuo grazie a un ultimo

trimestre di successo”. Heidelberg sta creando una nuova organizzazione che accelererà la trasformazione digitale dell’azienda, assicurando che i giusti business model saranno pronti in tempo per supportare la crescita dei propri clienti negli anni a venire. In futuro ci sarà una divisione che svilupperà, produrrà e fornirà le tecnologie digitali appropriate per i nuovi modelli di business. Un’altra divisione si occuperà di portare sul mercato questi nuovi modelli. Inoltre, la rete di vendita e assistenza internazionale sarà sempre più focalizzata sulle sfide digitali che il cliente dovrà affrontare.

“Heidelberg va verso il digitale. Stiamo preparando l’azienda a un futuro digitale”, ha detto Hundsdörfer. “Per farlo svilupperemo le nostre innovative idee di business e, al tempo stesso, rafforzeremo la nostra posizione in quest’area attraverso delle acquisizioni”.



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ProDigital, azienda croata specializzata in stampa di packaging ondulato, ha installato una Onset X1.

Una partnership tutta italiana Acoma, noto produttore italiano di un’innovativa gamma di tessuti gommati e caucciù di verniciatura per la stampa, ha siglato un accordo commerciale con Pavan Forniture Grafiche, operativo a partire da quest’anno. Pavan Forniture Grafiche si occuperà di tutta la conversione e distribuzione dei prodotti Acoma sul mercato italiano attraverso una fitta rete commerciale. L’accordo è stato siglato presso la sede di Acoma.

Simone Pavan, Giorgio Donida e Luciano Guglielmi, direttore tecnico Pavan Forniture Grafiche.

OKI e Copyworld insieme OKI Systems Italia ha annunciato che Copyworld, affermata realtà dell’Italia centrale, è entrata a far parte della rete di Graphic Arts Partner dell’azienda. La partnership nasce dall’expertise maturata da Copyworld nella stampa professionale e soprattutto dalla sua capacità di accompagnare il cliente verso il print on demand. L’accordo prevede la vendita da parte di CopyWorld delle stampanti della Serie Pro destinate alle arti grafiche e alla light production. Con una stampa ad alta risoluzione fino a 1.200x1.200 dpi, velocità di stampa fino a 50 ppm, ampia flessibilità nella gestione dei supporti di stampa e scelta degli stessi con grammature fino a 360 g/m2, la Serie Pro si impone sul mercato come la soluzione ideale per la stampa digitale per applicazioni professionali di alta qualità che possono essere stampate on-demand.

Venduta la 500ma HP Indigo Serie 4

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In occasione di Dscoop Phoenix, l’evento annuale per gli utilizzatori di macchine digitali HP Indigo del Nord America, che si è tenuto dall’1 al 4 marzo in Arizona, HP ha annunciato di aver raggiunto un importante traguardo: la vendita della 500ma macchina da stampa digitale HP Indigo della Serie 4. Alon Bar-Shany, general manager di HP Indigo, ha annunciato che la 500ma installazione di una macchina della Serie 4 – per l’esattezza una HP Indigo 12000 – è avvenuta presso la GLS/Next Precision Marketing, uno dei primi utilizzatori della HP Indigo 10000, la macchina a foglio di formato B2 (50x70 cm) che era stata presentata durante la drupa del 2012. In funzione in 46 Paesi, la Serie 4 include la HP Indigo 10000 e 12000 per la stampa commerciale, la HP Indigo 20000 per etichette e imballaggio flessibile, la HP Indigo 30000 per gli astucci pieghevoli e, infine, la HP Indigo 50000 alimentata a bobina.

Consenso in Europa per la Fujifilm Onset X Nel corso del 2016 un numero senza precedenti di aziende di stampa in tutta Europa, dal Regno Unito alla Polonia e dalla Spagna alla Croazia, ha trasformato il proprio business investendo nel sistema di produzione flatbed Onset X. Drupa 2016 ha contribuito a far crescere il numero di aziende che ha investito nella piattaforma, che occupava una posizione centrale nella sezione della stampa di grande formato dello stand di Fujifilm. Tra le

vendite concluse durante la fiera vi sono quelle all’azienda tedesca Bachmann GmbH, specializzata in serigrafia, e alle aziende leader per la stampa di display POS e POP nel Regno Unito, Kolorcraft Group e Augustus Martin. All’inizio e alla fine dell’anno, due specialisti europei nella stampa di packaging ondulato, Grupondunova in Spagna e ProDigital in Croazia, hanno investito nelle macchine Onset X1,

indicando la qualità, la produttività e la scalabilità della piattaforma quali ragioni dell’investimento. La piattaforma Onset X apre la porta alla stampa e alla creazione di campioni e prototipi di packaging in piccole tirature, con elevati livelli di qualità che si stanno dimostrando particolarmente interessanti per il settore del packaging ondulato. La stampante Onset X3 consente notevoli prestazioni di stampa, fino a ben 900 m2 all’ora.

A Easydot i sistemi taglio e finishing di VITS VITS International, società statunitense specializzata nei sistemi di finishing per stampa rotativa, ha deciso di espandere la propria penetrazione commerciale in Europa affidando l’agenzia di vendita a Easydot. La Società, che ha sede in provincia di Vercelli ed è guidata da Maurizio Sanzone, rappresenterà l’intera gamma di produzione di VITS International. “Siamo molto soddisfatti di avere siglato questo accordo con Easydot che oltre ad occuparsi del mercato italiano seguirà anche quelli di Francia, Germania, Spagna, Olanda, Svezia, Finlandia”, ha detto Nick Gerovac, direttore vendite di VITS International. “Avere una presenza di vendita face-

to-face è indispensabile per avere successo in questi mercati altamente competitivi. Maurizio Sanzone, direttore generale di Easydot, ne conosce i clienti, la lingua e la cultura, elementi essenziali per dare credibilità all’offerta VITS”. VITS International è una delle società leader al mondo nella fornitura di sistemi di taglio e di finishing a formato variabile per i settori del printing,

La società guidata da Maurizio Sanzone rappresenterà l’intera gamma di VITS International.

del packaging, della stampa digitale e per le industrie del converting. I suoi sistemi godono di un’ampia base di installato in tutto il mondo e sono riconosciuti come standard nelle applicazioni di web finishing ad alta velocità.


Dati di settore Fornitori Istituzioni Associazioni Accordi Eventi Cultura

Carta Scuole

Impianto EuroGraf per il cold foil venduto in Iran

Dopo i due impianti venduti in Cina nel 2014 e 2015, installati e funzionanti su macchine Heidelberg CX 102 8 + L e Heidelberg XL 105 6+L, che si aggiungono a quelli venduti in precedenza in Italia e in Polonia, EuroGraf comunica di aver venduto un nuovo impianto Cold Foil and Cast & Cure made in Italy a una prima-

ria azienda di stampa iraniana. Si tratta di un impianto “cold foil e cast & cure” nella stessa torre e verrà installato su una macchina già in funzione nello stabilimento di Teheran, una KBA RA 105 6+L, corredato dal sistema SARC: Semi Automatic Roller Change, un sistema semi automatico di cambio bobine che ridurrà di molto i tempi di

sostituzione bobina (vedi schema). Grande peso ha avuto nella decisione di acquisto il brand “Made in Italy”, sinonimo di qualità nella progettazione e nella costruzione ma anche nel design e nella attività continua di ricerca e sviluppo che ha portato, non ultimo, alla realizzazione dell’Italian Indexing by EuroGraf che sarà pronto per la seconda metà del corrente anno. Interessanti prospettive per il costruttore italiano per l’anno appena iniziato sia sui mercati internazionali che su quello italiano anche in virtù delle facilitazioni finanziarie confermate per il 2017, vedi Nuova Legge Sabatini e SuperAmmortamento.

New Age distribuisce le rotative DG Press

DG press e New Age hanno siglato un accordo di collaborazione commerciale esclusivo in base al quale dallo scorso 1° gennaio New Age propone sul mercato italiano le rotative per la stampa di imballaggio flessibile Vision e Thallo. In particolare Contiweb Thallo è un sistema di stampa offset a bobina

progettato per la stampa di qualità su film, carta, laminato e cartoncino. Nasce come risultato di una partnership strategica definita lo scorso anno fra DG press e Contiweb e si basa sulla loro lunga e provata esperienza nel campo della stampa offset nel mercato dell’imballaggio flessibile. Disponibile in un’ampia

gamma di larghezze di bobina (fino a 1050 mm), Contiweb Thallo risponde alle più varie esigenze del mercato, sempre più orientato verso tirature più corte ma anche verso la ricerca di una qualità di stampa superiore. I vantaggi che derivano dall’utilizzo di questa tecnologia sono molteplici: vanno dalla rapidità del cambio della messa in macchina all’uso di materiali di stampa sicuramente economici fino all’ottenimento di una qualità di stampa decisamente superiore.

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Sprint24 abbassa la tiratura dell’editoria a 25 copie

Chi ha bisogno di poche copie di un libro in filo refe, con copertina morbida, cartonata o con rilegatura olandese, ora può tranquillamente stampare senza l’obbligo di alta tiratura. “La decisione di diminuire a 25 il numero di copie minime per stampare un volume rilegato”, dice Giovanni di Virgilio, CEO di Sprint24, “è importante perché incontra le esigenze di tutti quei clienti che non hanno bisogno di tante copie. Cataloghi, volumi commerciali e di distribuzione spesso richiedono pochi esemplari per eventi, fiere o semplici incontri di business. Inoltre, essendo Sprint24 molto vicina al mondo dell’editoria ha voluto dare la possibilità di stampare poche ‘copie prova’, modello bozza di stampa, prima della vera e propria stampa definitiva. Questo perché è molto importante avere la possibilità di testare il mercato con il proprio prodotto editoriale prima di passare a tirature offset”.

Il miglior anno di Unitedprint Grazie al balzo in avanti del fatturato registrato nel 2016, Unitedprint ha raggiunto nell’ultimo anno fiscale il migliore risultato della sua storia portando a zero debiti e finanziamenti per entrare in una fase di autofinanziamento con risorse proprie che sono nell’ordine di decine di milioni di euro. Unitedprint è una società padronale fondata 25 anni fa che oggi impiega circa 700 persone in 26 Paesi di tutto il mondo. Opera tramite online shop con diversi marchi tra i quali print24, Easyprint e USS Unitedprint Shop Service. Oltre ai prodotti di stampa tradizionali, l’azienda offre prodotti di qualità elevata che vanno dalla stampa su tessuti a quella fotografica, ai grandi formati, dalla stampa pubblicitaria ai prodotti per il settore gastronomico e dell’ospitalità.

Onlineprinters arriva a 600.000 clienti

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L’azienda nel 2016 ha conquistato ben 100.000 nuovi clienti e nel gennaio del 2017 ha dato il benvenuto al 600.000° cliente. “Lo scorso anno abbiamo confermato la nostra posizione di leader di mercato in Europa per quanto concerne la stampa online grazie alla produzione di più di 2,1 miliardi di stampe, spedite in oltre 30 paesi”, afferma il CEO di Onlineprinters, Michael Fries. Anche Rainer Hundsdörfer, direttore generale di Heidelberger Druckmaschinen, da lungo tempo partner tecnologico di Onlineprinters, si è congratulato con l’azienda per questo clamoroso successo.

Un container carico di... creatività Dal 2014 Pixartprinting trasforma idee creative in progetti originali di content creation che sfruttano il grande potenziale della comunicazione digitale, ottenendo un’importante retention e viralità, oltre a un’ampia copertura mediatica anche a livello internazionale. Queste emanazioni di pura ispirazione hanno oggi un contenitore digitale dedicato. Un’area chiamata Container, disponibile in cinque lingue (italiano, spagnolo, inglese, francese e tedesco), a cui si accede in un

solo clic dalla homepage di Pixartprinting.it. Nell’organizzare i contenuti, la prima release di Container propone una doppia chiave di lettura. L’area Città, attraverso effervescenti storytelling visivi, conduce alla scoperta delle capitali più conosciute attraverso percorsi inediti. Una passeggiata metropolitana può trasformarsi in un viaggio al centro del carattere tipografico o in un percorso a testa in giù nel “paese delle meraviglie grafiche”, offrendo spunti

interessanti per la creazione di personalizzazioni e nobilitazioni. La sezione Design&Color raccoglie temi come la tipografia, la progettazione grafica e le tecniche di marketing. Uno spazio è riservato anche ai profili di contributor e influencer come fotografi, videomaker e copywriter, che prestano le loro competenze per la realizzazione dei progetti ideati dal reparto marketing di Pixartprinting. Container è progettato per essere continuamente alimentato con nuovi contenuti.

Tipolito Capelli, nuove frontiere nel packaging con Scodix Specializzata nel packaging per il mondo della cosmetica, Tipolito Capelli sta modificando il proprio modo di lavorare grazie all’acquisto di una Scodix Ultra Pro con Foil. Prima italiana a investire nel sistema in configurazione full optional, l’azienda bergamasca con sede a Villa d’Almè guarda al futuro. “Stavo valutando delle innovazioni nel campo della nobilitazione”, racconta Piero Capelli, titolare dell’azienda, “e sono andato personalmente a drupa per vedere dal vivo questo sistema. Le sue possibilità applicative e la qualità del lavoro finito mi hanno colpito e mi hanno convinto che era ciò che stavo cercando”. Scodix Ultra Pro con Foil è il sistema di nobi-

litazione digitale che permette agli stampatori di realizzare lavorazioni quali laminazione, verniciatura, rilievi, Braille e molto altro su una vasta gamma di supporti che spaziano dalla carta al Pvc, al cartone. Garantisce l’eccellente qualità del prodotto finito unitamente a una razionalizzazione dei tempi di lavorazione grazie al fatto che diverse applicazioni possono essere realizzate in un

Da sinistra: Stefano Viganò, Alessandro Seghezzi (agente di vendita Heidelberg Italia), Rosy Capelli, Mauro Luini (sales manager Southern Europe di Scodix) e Piero Capelli.

singolo passaggio. “Il nostro mercato di riferimento è quello del packaging, ma con questo sistema possiamo aprirci anche ad altre tipologie di nobilitazioni”.


Gli effetti speciali della stampa a PrintMat

In maggio le prime Olimpiadi della Stampa Nella cornice dell’evento “Quando la stampa incontra la formazione”, tenutosi nell’Istituto Salesiano Pio XI lo scorso 8 febbraio a Roma, ARGI (Associazione Fornitori Industria Grafica) ha annunciato il lancio del progetto Le Olimpiadi della Stampa. Con lo slogan “Porta l’oro alla tua scuola” e il prezioso supporto di ENIPG, l’iniziativa coinvolgerà gli studenti dei Centri di Formazione Professionale, degli Istituti Professionali e degli Istituti Tecnici di indirizzo Grafico, Comunicazione, New-Media in una competizione che

mette alla prova le loro conoscenze di attualità, tecnologia, pratica grafica e stampa e abilità creativa. Le Olimpiadi si svolgeranno in un’unica tornata che prevede due giorni di competizione, il 20 e 21 maggio 2017. Le scuole saranno rappresentate da squadre composte da 5 alunni ciascuna, che si sfideranno per determinare 1°, 2° e 3° posto. La giuria sarà composta da esperti di settore e da uomini della comunicazione, e interagirà con i concorrenti durante la gara. Alle scuole finaliste andranno buoni acquisto

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ura Formazione Primo piano Aziende Poltrone Eventi Premi Imballaggio Carta Scuole

per dotazioni scolastiche. Molte le aziende che hanno già condiviso lo spirito del progetto, ma ARGI desidera coinvolgere in questa iniziativa chiunque abbia a cuore la formazione giovanile e il mercato delle arti grafiche e per questo motivo ha aperto la possibilità di supportare l’iniziativa a tutti. Tramite il portale www.olimpiadidella stampa.it è infatti possibile contribuire all’iniziativa anche privatamente.

Dal 29 maggio all’1 giugno 2018 a Fiera Milano, nell’ambito di Print4all, non poteva mancare un approfondimento sugli effetti speciali che la stampa, industriale e non, crea senza sosta per conquistare il pubblico. Print4All, fiera delle tecnologie per la stampa commerciale, editoriale e industriale, vi dedica un’area ad hoc, che porta il nome PrintMat. Ospiterà i lavori in grado di dimostrare come – abbinando nuove tecnologie, supporti e consumabili tradizionali e non – si possano ottenere risultati del tutto inediti a “effetto wow”. Le applicazioni che verranno presentate in questa sezione della mostra, dunque, rappresentano esempi concreti di processi che permettono di ottenere tanto la nobilitazione e personalizzazione di supporti tradizionali come la carta quanto gli inimmaginabili risultati dell’ultima frontiera del “Print of Things”. In gioco, supporti e applicazioni di tutti i tipi e settori: elementi d’arredo, textile per capi di abbigliamento o accessori moda in pelle, prodotti che non si poteva neppure immaginare di stampare, come i pannelli fotovoltaici. PrintMat si inserisce in un progetto più ampio che idealmente collega le diverse mostre della The Innovation Alliance, tutte insieme in Fiera Milano dal 29 maggio all’1 giugno 2018: oltre a Print4all, anche IpackIma, Meat-Tech, Plast e Intralogistica Italia, a comporre l’intera filiera produttiva del packaging.

Scopri il mondo variegato e creativo delle tecnologie di stampa serigrafica, digitale e tessile di grande formato presso l’esposizione più grande di stampa specializzata ad Amburgo dall’8 La Commerciale, spe-al 12 maggio 2017.

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cializzata nella stampa di etichette, ha tra i REGISTRATI PER UN INGRESSO GRATUITO clienti molti produttori UTILIZZANDO IL CODICE PROMOZIONALE: FESA730 di vini, che scelgono la qualità delle etichette WWW.FESPA2017.COM dell’azienda piemontese per vestire le loro prestigiose bottiglie. Per rispondere alla crescente necessità di flessibilità produttiva, ha deciso di potenziare il parco macchine, investendo nel suo terzo sistema Gallus TCS PLATINUM PARTNERS

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Porta l’oro alla tua scuola

Partecipa alla prima edizione delle Olimpiadi della Stampa e dimostra la capacità di: Essere Team Conoscere la stampa Avere abilità nella grafica Sapere di attualità Rispondere a domande di cultura generale Cinque Champion della tua scuola parteciperanno alle fasi finali delle Olimpiadi che si terranno a Milano, sabato 20 le qualificazioni e domenica 21 le finali. Alle scuole finaliste andranno buoni acquisto per dotazioni scolastiche.

IN COLLABORAZIONE CON

PER LE ISCRIZIONI CONTATTA LA SEGRETERIA ARGI

segretereria@argi.it — 02 26927081

www.olimpiadidellastampa.it


speciale editoria

Questo è il primo di una serie di speciali che nel corso di quest’anno si focalizzeranno su applicazioni o tecnologie particolari, in concomitanza di eventi dedicati a tali mercati.

speciale

editoria

INDICE DEI CONTENUTI

Intervista Grafica Veneta.................... pag 22 Intervista a Federico Motta (AIE)......... pag 26 Intervista a Maurizio D’Adda............... pag 30 Libro cartaceo e digitale a confronto.... pag 32 Come si stampa un libro..................... pag 36 Nuova norma UE sul copyright............ pag 41

IL PROSSIMO SPECIALE SARÀ DEDICATO AL PACKAGING


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speciale editoria

Grafica Veneta

Maxxxxxxxente di Labelxxxxxxxxxnel 2012.

Milioni di libri “green” in tutto il mondo di Achille Perego

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Non capita a tutti di cominciare a fare il tipografo a quattro anni sotto il tavolo di cucina e improvvisarsi imprenditore a diciannove per la morte del padre. E diventare il più grande stampatore di libri in Italia e primo in Europa per redditività. Senza avere la bacchetta magica di Harry Potter (di cui ha stampato 20 milioni di copie della saga), Fabio Franceschi, classe 1969 e origini nella provincia padovana (Camposanpietro), e quindi in quel Nordest che ha costruito un vero e proprio miracolo economico, oggi guida una delle più importanti aziende grafiche tricolori: Grafica Veneta. Un’azienda che serve oltre 200 case editrici, tra cui le più famose del mondo, ma ha saputo negli anni inventarsi anche nuove, e redditizie, nicchie di mercato come la stampa degli elenchi telefonici, quella del Corano per l’Arabia Saudita o l’Enciclopedia universale russa. E ha pure inventato il libro ecologico e quello profumato. Una miscela esplosiva di imprenditorialità e creatività – compresi gli investimenti nel fotovoltaico che hanno permesso allo stabilimento di Trebaseleghe di essere autosufficiente sul fronte dell’approvvigionamento energetico – che ha fatto di Fabio Franceschi, fondatore e presidente di Grafica Veneta, non solo un imprenditore di successo ma anche un protagonista dei talk show televisivi oltre che dell’associazionismo confindustriale.

Che cos’è oggi Grafica Veneta? Una fra le più importanti aziende europee del settore, specializzata nella stampa di romanzi, gialli, saggi, libri scolastici, cataloghi commerciali, elenchi telefonici, riviste destinate in ogni angolo del pianeta. È considerata un colosso dell’industria grafica per il settore editoriale a livello europeo e uno dei siti industriali carbon free più vasti d’Italia. Con la divisione H24 Grafica Veneta ha inaugurato una fase di alta specializzazione con una ricerca tecnologica sempre costante. Consegnare migliaia di copie oltre Oceano in sole 48 ore è il primato che spetta a questa realtà in termini di qualità e servizio. Qual è la sua presenza in Italia e all’estero? Grafica Veneta non ha mai delocalizzato eppure il fatturato aziendale per oltre il 60% è dato dall’export. Il legame con il territorio è fortissimo, ciò non ci vieta di arrivare da Ryad a Rio de Janeiro, da Stoccolma fino a Kigali. Quali sono state le armi vincenti per crescere in questi anni? Ricerca, innovazione e attenzione al cliente sono il core business di Grafica Veneta: nulla è lasciato al caso, dalla prestampa alla logistica, dal con-


fezionamento al magazzino. Una squadra di centometristi delle rotative che ha una media di età intorno ai 35 anni considerati tutti e 300 dei veri collaboratori. Senza una comunità del lavoro così compatta Grafica Veneta non sarebbe arrivata dov’è. Grafica Veneta si è imposta con la scolastica nei Paesi in via di sviluppo, il mercato italiano è ormai consolidato mentre la narrativa tiene bene in tutta Europa. L’azienda si sta caratterizzando anche nel settore dei cataloghi: dall’arte al designer, questa nicchia di mercato sta interessando in particolar modo la dotazione meccanica presente nell’area produzione in grado di tirare copie di alta finitura. Gli ordini per riviste aumentano dalla moda al tempo libero, dal gossip alla cucina. Volumi scientifici e prestigiosi non mancano nel quotidiano operare con una sempre maggiore attenzione rivolta alla Cina visto che l’Africa è già stata esplorata con esito positivo. Per Franceschi, inoltre, la passione per l’agroenergia non si ferma. È l’altro interesse praticato con successo dall’imprenditore del libro: per lui uno stimolo professionale oltre che scelta personale di vita green. Nel parco macchine aziendale, per la rappresentanza e non solo, non mancano autovetture a ricarica elettrica, evidente segno di una convinzione spontanea per l’energia alternativa e la salvaguardia della natura.

Quanto è competitiva la stampa di libri in Italia rispetto anche alla concorrenza cinese? È vero che il popolo del Dragone impara in fretta e ha abilità insospettabili ma, pur lavorando oltre 3 mila titoli all’anno, Grafica Veneta può ancora permettersi di rispondere a esigenze particolari come nel caso del libro dedicato alla Casa Reale del Marocco, cucito e lavorato a mano dalle maestranze che appartengono ancora alla vecchia generazione. Lavorare “su misura”, nonostante tirature da best seller, è una delle principali caratteristiche. Con la stessa Rowling, autrice di Harry Potter, sono stati

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La famiglia Fabio Franceschi con la moglie e i tre figli.

Punta di diamante nel mercato librario italiano ed europeo, Grafica Veneta oggi serve oltre 200 case editrici, tra cui le più famose nel mondo, e si distingue per una miscela esplosiva di imprenditorialità e creatività. Alla guida di questa importante realtà Fabio Franceschi, affiancato dalla moglie e dai figli. concordati parametri di stampa ad hoc per rispondere alla sua personalità ambientalista.

Qual è lo stato di salute del mercato dei libri? Con il tablet o sfogliando un libro, l’importante è che le nuove generazioni si appassionino alla lettura. La fascia d’età adolescenziale è quella che secondo i sondaggi risponde alle sollecitazioni. Nel caso di Grafica Veneta occorre inserire anche la sensibilità dei governi. Gli stati del Sud del mondo stanno investendo nell’istruzione e questo per noi significa libri per la scuola, comprendendo il bisogno di cultura e di crescita sociale della gente. Da questi Paesi arrivano le più grandi soddisfazioni in termini di divulgazione della conoscenza. Quali sono, con i titoli in uscita, le aspettative sul 2017? Sarà l’anno dei grandi ritorni e delle traduzioni in italiano di grandi opere, tra cui L’uomo che voleva uccidermi (Feltrinelli), il romanzo cult sull’incapacità di amare dello scrittore giapponese Yoshida Shuichi. La storia di un delitto che ha venduto oltre un milione di copie, con trasposizione al cinema del regista nippo-coreano Lee Sang. Ci sono anche i big della letteratura come Ian McEwan con un giallo raccontato da un piccolo Amleto, un distillato del miglior Emmanuel Carrère, dove troviamo un incontro con Catherine Deneuve. Ritroveremo

L’azienda Nel Nordest, che per lungo tempo ha trainato l’economia nazionale, vive e lavora un italiano che ha cominciato a fare il tipografo a 4 anni sotto il tavolo di cucina e che a 19 è stato costretto dalla morte del padre a improvvisarsi imprenditore. Ha saputo innovare come nessun altro un prodotto uguale a se stesso da più di mezzo millennio: il libro. C’è riuscito fondando l’unica impresa al mondo in grado di stampare, rilegare e consegnare un volume in meno di 24 ore, copertina inclusa (e di regalare l’intera tiratura qualora non ci riesca entro il termine concordato). Grafica Veneta è la più importante azienda produttrice di libri in Italia (20 milioni di copie solo per la saga di Harry Potter) e la prima d’Europa per redditività. Serve oltre 200 case editrici, fra cui le francesi Hachette, Flammarion, Gallimard, Larousse e Sejer; in Gran Bretagna la News Corporation del magnate australiano Rupert Murdoch e i

colossi dell’editoria scolastica Pearson e Oxford University Press. In Italia escono dalle rotative di Franceschi i libri della galassia del gruppo Gems, Cairo/ Corriere della Sera, Giunti/Bompiani, Mondadori/Rizzoli, Marsilio e di molti altri clienti tra cui De Agostini, Zanichelli, Loescher, Il Capitello, Feltrinelli, Class, Piemme, San Paolo, Skira, Hoepli, Neri Pozza, Wolters Kluwer e molti altri. L’imprenditore padovano Fabio Franceschi è riuscito ad ampliare il suo business con audacia e fantasia: è diventato monopolista degli elenchi telefonici in Albania, Costa d’Avorio, Senegal, Ciad, Camerun, Malawi, Togo e Burkina Faso; ha stampato il Corano per l’Arabia Saudita; ha fatto aggiornare e ha stampato l’Enciclopedia Universale russa, che ha venduto 40 milioni di copie; ha inventato il libro ecologico e quello profumato; ha creato una linea di bloc-notes.

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tra gli scaffali Vincenzo Malinconico in Divorziare con stile (Einaudi) di Diego De Silva. Alessandro Mari ci regala la favola nera Cronaca di lei (Feltrinelli) con un pugile all’apice della fama, ed è atteso anche il nuovo romanzo Magari domani resto (Feltrinelli) di Lorenzo Marone con un’avvocatessa napoletana che non si fa mettere i piedi in testa, e per Chiarelettere esce A ciascuno i suoi santi, racconto on the road di un’Italia smarrita e vivace al tempo stesso di Franco Bernini. Nel sorprendente Nel guscio (Einaudi), accolto in Inghilterra e Usa come il suo capolavoro, McEwan dà voce all’omicidio di un padre visto con gli occhi di un figlio non ancora nato. Jo Nesbo verrà in Italia con Sete (Einaudi Stile Libero) dove troviamo Harry Hole ormai vicino alla cinquantina, che ha chiuso con l’alcol e con la centrale di polizia, ma Oslo ribolle di violenza. Imperdibile sarà Le nostre anime di notte, il testamento narrativo di Kent Haruf, uno dei più apprezzati scrittori americani, morto nel 2014, del quale l’editore NN sta pubblicando tutti i libri. Inedito in italiano, uscirà per Feltrinelli il romanzo del 1972 di Amos Oz, Tocca l’acqua, tocca il vento. Nel secondo anniversario della morte di Eduardo Galeano (Sperling&Kupfer) arriverà invece Donne, sul coraggio e la creatività delle figure femminili. Bisognerà aspettare settembre perché David Lagercrantz firmi, dopo il quarto, il quinto volume di Millennium, la saga creata da Stieg Larsson, morto nel 2004, che sarà pubblicato in Italia da Marsilio.

Avete investito anche nella stampa digitale. Che cosa c’è dietro questa scelta? Da alcuni mesi nello stabilimento di Trebaseleghe è operativa una Fujifilm Jet Press 720S, uno dei pochi esemplari presenti in Italia. Una macchina digitale ideale per le basse tirature e le personalizzazioni. Una scelta ecologica a basso impatto ambientale che si inserisce perfettamente nel contesto ormai votato in toto alla green economy. In questo periodo sono stati formati gli operatori ora esperti in questa tecnologia che incontra il favore di un vasto pubblico di editori interessati a inve-

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Ricerca, innovazione e attenzione al cliente sono il core business di Grafica Veneta: nulla è lasciato al caso, dalla prestampa alla logistica, dal confezionamento al magazzino. Una squadra di “centometristi delle rotative” con un’età media intorno ai 35 anni. Senza una comunità del lavoro così compatta Grafica Veneta non sarebbe arrivata dov’è.

stimenti minori e ricorrenti nel tempo. Alla macchina da stampa digitale, vero e proprio gioiello della tecnologia giapponese, è stato dedicato uno spazio apposito con umidità e pressione controllata, dove sono stati prodotti già libri ma soprattutto cataloghi illustrati, calendari e poster.

Quanto è stata importante la diversificazione all’estero e come è avvenuta? È una voce determinante per la crescita di Grafica Veneta: dagli allegati per l’Est Europa ai libri sacri per l’India fino ai dizionari medici per l’Africa, significa aver studiato e incontrato mercati diversi con popoli e tradizioni differenti. L’avvio di relazioni politiche/commerciali, lo studio sul posto di usi e consuetudini fino ai sondaggi rendono l’equipe commerciale interna una punta di diamante della struttura. Qual è stato il ruolo del mercato dei collaterali in Italia e oggi ancora di più all’estero? Dal debutto iniziale sul mercato degli allegati in Italia di tempo ne è passato. Grafica Veneta ha percorso la Romania e la Bulgaria fino alla Russia con lo schema riprodotto toccando poi il Sud America con edizioni sempre ragionate: più colorate per il Brasile, più classiche ed eleganti per gli altri Paesi. Come sta cambiando ed evolvendo il mercato del libro? La crisi ha portato i clienti in parte a cercare prodotti economici e Grafica Veneta si è adeguata – malvolentieri – alle nuove esigenze pur mantenen-


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Carta & green Fabio Franceschi in sala stampa dove ai bancali di libri si alternano piante di limoni.

do degli standard elevati dal punto di vista della qualità e del prodotto finito continuando a ottenere alte performance produttive. Tuttavia un altro settore del mercato si è impegnato nella ricerca di nuovi materiali, di lavorazioni e nobilitazioni per rendere il prodotto più attrattivo e questo soprattutto per il settore ragazzi.

Quanto è importante l’aspetto ambientale nella produzione e nelle materie prime? Le cito un caso su tutti: la ristampa del romanzo edito da Bompiani La verità sul caso Harry Quebert del giovane autore svizzero Joel Dicker. Si tratta del giallo dell’estate 2013 che tiene incollati i lettori battendo quasi il record delle copie tirate in soli tre mesi dal lancio: tranche di 20 mila copie moltiplicate 13 volte quante le edizioni, senza tenere conto degli ultimi ordini. Per questa opera – che è stato un boom di vendite anche in Francia – la casa editrice ci ha scelto per portare tra le mani degli appassionati del genere un volume di quasi 800 pagine in carta riciclata, certificata FSC, con il controllo di WWF e Greenpeace. L’operazione ha salvato migliaia di alberi e altrettanti boschi presenti su questa terra.

Quanto ha inciso la diversificazione anche nel settore energetico? La svolta bioenergetica ha aperto nuove possibilità. Molte case editrici ci riconoscono fiducia proprio per questa scelta. Il progetto completo prevede anche la presenza di un impianto a biomassa, oltre che la conferma dell’uso di carta riciclata salva boschi e inchiostri vegetali nonché le colle naturali per la confezione. Novità assoluta è il percorso didattico per i più piccoli, ma accogliente anche per i visitatori adulti che arrivano sin qui per conoscere da vicino la nascita di un libro. Dall’isola della lettura fino alla biblioteca oasi, dalla nursery del fumetto alla finestra sull’anteprima letteraria, un intero tragitto per guidare i lettori grandi e piccini a toccare con mano un romanzo caldo appena sfornato. Quanto sarà importante la nuova Fiera del libro di Milano? Le manifestazioni che mettono al centro il prodotto libro meritano tutte indipendentemente dalla città che le ospita o il taglio organizzativo. Milano mi pare che voglia puntare più su momenti di discussione in cui i volumi sono al centro, come lascia intuire la spina tematica dell’alfabeto. C’è energia ed entusiasmo e questo non potrà che far bene al settore. Un’ultima domanda: prevedete anche acquisizioni in Italia e all’estero e magari un’eventuale quotazione in Borsa? Un’azienda come Grafica Veneta non esclude nulla e guarda sempre oltre l’orizzonte, se non fosse così saremmo ancora al periodo di Gutenberg...

Diamo i numeri... Franceschi consuma quotidianamente 350 tonnellate di carta e stampa in media 40 titoli, per un totale di 200 milioni di copie l’anno. Ogni giorno dallo stabilimento di Trebaseleghe escono 20 autotreni carichi di libri: 2 diretti nel Regno Unito, 5 in Francia, 2 in Russia, 1 in Germania, i rimanenti in Italia e nel resto d’Europa. Ma l’aspetto più incredibile è che tutto questo avviene senza bisogno di energia elettrica. Sul tetto della Grafica Veneta sono stati infatti installati 39.000 pannelli fotovoltaici, per un totale di 100.000 metri quadrati, l’equivalente di 15 campi di calcio, che ne fanno il primo stabilimento italiano carbon free, totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico. In estate il surplus di produzione consente addirittura di soddisfare il fabbisogno di elettricità delle famiglie residenti nei quattro-cinque Comuni del circondario. Il tutto senza bisogno di un solo addetto.

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È sempre tempo di libri Federico Motta, presidente dell’Associazione Italiana Editori Le concentrazioni e l’universo della stampa, il mercato dei libri di carta e quelli digitali, il ruolo degli editori, i prezzi, il futuro del libro... A poco meno di due mesi dall’apertura della grande Fiera che si terrà in aprile a Milano, abbiamo chiesto al presidente dell’AIE di fare il punto sull’editoria italiana.

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di Achille Perego

Sarà perché si avvicina l’esordio della prima grande Fiera dell’editoria italiana (Tempo di Libri, dal 19 al 23 aprile 2017 alla Fiera Milano Rho) che ha fortemente voluto, anche se frutto del sofferto e polemico divorzio dalla kermesse torinese. Sarà perché non ha mai perso l’ottimismo che caratterizza chi ha fatto l’imprenditore (nel suo caso la storica azienda di famiglia: il Gruppo Editoriale Motta), ma Federico Motta mostra fiducia nel mercato dei libri. Anche, e soprattutto, in quelli di carta. Tornato alla presidenza dell’AIE, l’Associazione Italiana Editori, che vanta ben 147 anni di storia, dopo averla già guidata dal 1997 al 2009, Motta spiega al Poligrafico come vede il settore editoriale, quali sono i trend in atto e le opportunità che possono cogliere sia i grandi sia i piccoli editori e quindi il variegato mondo degli stampatori (che avrà anch’esso, all’interno della filiera editoriale, uno spazio significativo a Tempo di Libri) che devono fare i conti con la rivoluzione digitale (leggi e-book), con il print on demand e l’editoria fai-da-te.

Presidente, partiamo dal bilancio del 2016: che idea s’è fatto sullo stato di salute del mercato dei libri attraverso l’osservatorio privilegiato dall’AIE? Dopo i segnali non più negativi del 2015, il 2016 ha registrato nei primi mesi, seppure modesti, segni più. Questa piccola ripresa (+0,2%) però non conteggia i dati di Amazon, che non vengono diffusi. E secondo le nostre stime le vendite di Amazon potrebbero influire in termini migliorativi portando la crescita del mercato a un più 2%. Per questo siamo modestamente ottimisti sulla chiusura del 2016, trainata dagli acquisti natalizi che avrebbero visto i libri tra i prodotti più comprati e regalati. E l’auspicio è che questo trend prosegua anche nel 2017. Libri di carta o digitali? Soprattutto stampati. Oggi la percentuale degli ebook – ma anche in questo caso non sappiamo quanti sono i libri scaricati su Kindle – non supera il 5%. Ma un segnale contrastante, per quanto riguarda la crescita degli e-book, è arrivato dagli Stati Uniti dove sembra che l’anno scorso sia aumentato l’acquisto proprio dei libri cartacei e si sia verificata una diminuzione di quelli digitali. Il 2016 ha registrato anche una vera e propria rivoluzione tra i grandi editori con lo storico accordo Mondadori-Rizzoli. Non teme che questa concentrazione possa far male al mercato? Affatto. Questa operazione ha invece fatto benissimo al mercato e sono nati nuovi gruppi che operano in autonomia maggiore, favorendo anche la concorrenza. Se prima c’erano due grandi gruppi (Mondadori e Rizzoli) oggi sono diventati cinque: con Adelphi, Marsilio, Bompiani in Giunti e la nuova Nave di Teseo. I piccoli però soffrono... La capacità di essere presenti e competitivi sul mercato non dipende solo dall’essere grandi o piccoli. Certo i piccoli editori incontrano maggiori difficoltà


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nel sistema distributivo e non hanno la forza commerciale dei grandi per essere presenti nelle librerie. Ma se esistono piccoli editori che fanno più fatica e non riescono ad essere così autorevoli sul mercato, ce ne sono tanti che riescono a gestire bene la loro attività dando vita a progetti molto belli, di tutto rispetto, piuttosto che presidiando nicchie specialistiche. Quindi il successo dipende dalle scelte editoriali e manageriali. Ovvero dalla capacità di far bene l’editore.

Come sta cambiando la qualità di stampa dei libri? In meglio o in peggio? Indipendentemente dal fatto che si tratti di volumi economici o no, grazie alla crisi c’è stata una maggiore attenzione sia alla qualità grafica sia al prodotto. E oggi si vedono importanti sviluppi su questo fronte con famosi illustratori che, per esempio, hanno firmato collane e copertine. C’è stata senz’altro una maggiore attenzione alla realizzazione grafica del libro e alla sua stampa e questo non può che contribuire a migliorarne la qualità. Una qualità che sta premiando gli stampatori italiani? Tutti sappiamo che negli anni scorsi c’era stato un forte spostamento della stampa di libri illustrati in Cina. Oggi, con l’aumento dei prezzi cinesi ai quali bisogna aggiungere i tempi e i costi di trasporto, è diventato più conveniente, eccetto forse le alte tirature, che sono sempre meno, stampare qui piuttosto che andare così lontano. Del resto gli stampatori italiani rappresentano l’aristocrazia del settore e possiamo dire che sono al top della qualità. Non è un caso che i grandi editori di libri illustrati del mondo quando cercano una qualità eccezionale si rivolgano alle aziende grafiche italiane. Come vede la presenza della stampa digitale nell’editoria libraria? Diventerà sempre più importante. Gli editori hanno scoperto la potenzialità e la flessibilità, in base anche

Cinque giorni di libri Nata dall’incontro tra i 147 anni di storia ed esperienza dell’Associazione Italiana Editori e Fiera Milano, organizzata da La Fabbrica del Libro (società presieduta da Renata Gorgani con amministratore delegato Solly Cohen), Tempo di Libri si presenta come un’occasione per tutta la filiera editoriale italiana, compresa la stampa. A Milano dal 19 al 23 aprile 2017, questa prima edizione della nuova Fiera dell’editoria italiana è concentrata nei padiglioni di Fiera Milano (Rho), che ospiteranno la manifestazione in 35 mila metri quadrati di spazi attrezzati. Editori, stampatori, autori, bibliotecari, librai, studenti e lettori dialogheranno sui tanti temi derivanti dalle ventisei parole-chiave dell’alfabeto. Un rapporto speciale sarà sviluppato con il territorio, a partire da quello di Milano: le librerie e le biblioteche della città (e della Lombardia) prenderanno parte a una serie d’iniziative che confluiranno il 23 aprile nella Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore. Gli appuntamenti dedicati ai lettori più giovani punteranno i riflettori su uno dei settori più vivaci dell’industria del libro in Italia, quell’editoria per ragazzi in cui operano non solo case editrici e scrittori, ma anche illustratori e grafici, poeti e artisti.

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alle tiratura, della stampa digitale e ritengo che sarà una delle innovazioni che si affermeranno di più nei prossimi anni in questo mercato.

Digitale significa anche print on demand e fai-da-te... Si tratta ancora di produzioni di nicchia e sporadiche. Però abbiamo già assistito a casi di successo che, partendo dal print on demand, sono poi entrati nel circuito tradizionale della stampa di libri. E quindi tendenzialmente si tratta di un fenomeno destinato anch’esso a crescere.

Federico Motta, terza generazione di editori Presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), Federico Motta, milanese, 62 anni, terza generazione di editori, ha iniziato la sua esperienza professionale in azienda – il Gruppo Editoriale Motta – nel 1978, mentre concludeva gli studi e il Master in Business Administration. Ne ha assunto le redini nel 1984 per cederle poi interamente nel 2008, anno in cui la famiglia Motta si è ritirata dalla gestione dell’azienda. Ha svolto da allora una serie di incarichi sia come consulente che come advisor per alcune società, tornando al mondo dell’editoria prima attraverso la collaborazione con Guerini Editore e ora attraverso la casa editrice Forma. Federico Motta è già stato presidente dell’AIE dal 1997 al 2009 e membro della giunta di Confindustria dal febbraio 2005 al 2009. Nel maggio 2006 è stato eletto vicepresidente della FEE – FEP, elezione che lo ha portato ad assumere dal 2008 al 2010 la presidenza della Federazione degli Editori Europei. Nel periodo 2007-2009 è stato eletto presidente di Sistema Cultura Italia, Federazione Italiana dell’Industria Culturale che aderisce a Confindustria, oggi denominata Confindustria Cultura Italia. Nel 2003 infine è stato insignito dal ministro della Cultura francese dell’onorificenza di Officier de l’Ordre des Arts et des Lettres.

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A crescere però sono stati anche i prezzi dei libri? Non è così, anzi con la crisi i prezzi si sono ridotti. E se compariamo il costo dei libri italiani a quelli del mercato francese, tedesco o inglese, spesso si vede che costano meno. Credo che i prezzi siano correttamente rapportati al prodotto. Il problema vero è che spesso manca, da parte del consumatore, la comprensione del valore del prodotto libro. Che cosa significa che un libro debba costare poco? Dipende dal tipo di libro, dall’autore, dalle collane, dalle edizioni. Il libro di carta continuerà a esserci anche fra cinquant’anni? Sono ormai trent’anni che periodicamente arriva qualcosa – cd, dvd, e-book – che fa pensare che il libro di carta possa finire in soffitta. In realtà sono almeno cinquecento anni che vengono stampati e io, che ho 62 anni, sono convinto che non farò in tempo, se mai succederà, che non sarà più così.... In tempo però vedrà la prima edizione di Tempo di Libri. Quali sono le aspettative? Di fare bene. Di riuscire a realizzare una manifestazione che possa dare grandi soddisfazioni sia ai lettori sia agli editori e a tutti i protagonisti della filiera editoriale. Stiamo lavorando molto in questo senso per coinvolgere tutti gli attori, anche gli stampatori, per far sì che questa Fiera diventi anche l’occasione per approfondire i trend del mercato e capire, anche con l’avvento delle nuove tecnologie, dove sta andando. Sapendo che per tutti sarà fondamentale un grande lavoro di crescita formativa e culturale.


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È ora di cambiare Intervista a Maurizio D’Adda, nuovo direttore generale Assografici e Unione Grafici e Cartotecnici di Milano Il mondo della stampa, in particolare quello della grafica-editoriale, sta vivendo una lunga crisi congiunturale e strutturale, per la fortissima concorrenza della comunicazione digitale che ha ridotto, a cominciare dai quotidiani e dalle riviste, vendite e tirature. Ma ha tutte le capacità per poter rialzare la testa e affrontare i profondi cambiamenti del mercato. Maurizio D’Adda, 47 anni, il mondo della carta, degli inchiostri e delle macchine da stampa l’ha sempre frequentato. Ed era quindi un po’ un destino che fosse chiamato, da gennaio di quest’anno, a guidare, dopo i 18 anni di reggenza di Claudio Covini (andato in pensione), come direttore generale, l’Assografici e al contempo (riunite in un’unica sede) la storica Unione Grafici e Cartotecnici di Milano. Laureato in Economia alla Bocconi, D’Adda ha maturato negli anni significative esperienze nel settore con incarichi direttivi (da product manager a direttore marketing e commerciale) in gruppi come Il Sole 24 Ore, Rcs-Corriere della Sera, La Stampa di Torino fino alla direzione generale per tre anni dei Periodici San Paolo. Un’esperienza conclusa nel 2015 alla quale è seguito l’incarico, da parte della Fieg, di sviluppare il progetto di informatizzazione della rete distributiva, stimolando le edicole a dotarsi dei nuovi sistemi gestionali. E quindi la nomina a dg di Assografici e dell’Unione di Milano. “Sono molto contento – esordisce Maurizio D’Adda – di questa opportunità che mi è stata offerta. Si tratta del mio primo incarico alla guida di un’importante realtà associativa dopo la mia esperienza in aziende editoriali. Confido per questo di poter dare il mio contributo a un settore in cui ho sempre lavorato, che amo molto e di cui conosco le difficoltà per far sì che trovi, con il contributo anche di Assografici, le strade per risollevarsi”.

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Come vede oggi il mondo della stampa? Assografici rappresenta i due grandi comparti di questo settore. Quello delle aziende cartotecniche e

trasformatrici si mostra in salute e in crescita con forti esportazioni e tanta innovazione. Il mondo grafico invece è quello che attraversa una crisi duratura. I motivi li conosciamo. A cominciare dai bassi indici di lettura, sia di giornali sia di libri, del nostro Paese. Poi c’è stata la congiuntura negativa, i lunghi anni di crisi economica che hanno determinato una scarsità di investimenti pubblicitari che, come noto, sono la linfa per il settore, soprattutto per i giornali. Ma non possiamo dimenticare l’aspetto strutturale di questa crisi. Ovvero la rivoluzione digitale che ha messo in crisi i tradizionali modelli di business editoriale e innescato una profonda fase di trasformazione.

A che cosa sta portando questa trasformazione? Ancora non è chiaro. Ma la cosa positiva è che dopo tanti anni nei quali il sistema editoriale sembrava impegnato solo a cercare le strade per presidiare il nuovo mondo digitale, ora si sta formando la consapevolezza che è stato un errore abbandonare i prodotti tradizionali, quelli che hanno continuato nel tempo a garantire una redditività, anche se decrescente. Occorre invece tornare a investire energie e risorse su ciò che gli editori sanno fare, i giornali e i libri per esempio, partendo dal presupposto che questi stessi prodotti editoriali possano essere profondamente ripensati, molto più di quanto è stato fatto fino ad ora, per intercettare e soddisfare i mutati bisogni dei lettori. Come può avvenire questa rifocalizzazione? Significa che i giornali di carta non sono quindi destinati a scomparire come tanti prevedono? Io non ne sarei così sicuro. E soprattutto non parlerei di supporti, carta o digitale, ma di prodotti. Il tradizionale quotidiano, quello che offre al lettore una volta al giorno una selezione di notizie, autorevole e gerarchizzata, quello che mette il lettore in relazione con il proprio territorio è destinato a scomparire?


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Come ripensare i prodotti editoriali – giornali e libri – per intercettare e soddisfare i mutati bisogni dei lettori. Di questo e altro abbiamo parlato con D’Adda, che prima di entrare nel mondo delle associazioni ha maturato significative esperienze in gruppi editoriali di spicco, come Il Sole 24 Ore, Rcs-Corriere della Sera, La Stampa di Torino e, infine, Periodici San Paolo. Io non credo. Penso che la funzione di orientamento che tale prodotto offre sia ancora molto utile e rilevante, paradossalmente ancora di più oggi, quando siamo tutti bombardati da mille fonti informative poco credibili e non controllate. Il problema non è quindi il supporto, già oggi i giornali si possono fruire su carta o nella loro versione digitale, ma come trasformare questi prodotti per renderli più rispondenti ai bisogni dei lettori, che invece sì sono mutati. Ha senso puntare ancora sulla funzione di servizio, per esempio, fornendo al lettore le previsioni del tempo, i programmi dei cinema, le farmacie aperte? Tutte informazioni oggi facilmente reperibili con lo smartphone. Oppure sulla ricchezza informativa? Mettendo nelle mani dei lettori prodotti molto articolati, ma che un po’ contraddicono il bisogno di selezione che invece gli stessi lettori manifestano. Se si vuole tutto, quel tutto oggi lo si trova in rete, anche gratuitamente. Forse chi compra oggi un quotidiano vorrebbe capire il mondo che lo circonda, ma impiegando mezz’ora, non un’intera giornata… Sarebbe quindi a mio avviso auspicabile un maggiore coraggio nel riprogettare i giornali, concentrandosi sulla funzione d’uso distintiva che possono ancora esercitare e non disperdendosi su ciò che altri media offrono meglio. Per esempio la rete è imbattibile per offrire un’informazione just in time (su quella dovrebbero concentrarsi i siti dei quotidiani) e per accedere liberamente a tutte le fonti (inutile che i quotidiani cerchino di competere su questo). E coerentemente bisognerebbe poi intervenire anche sulle altre variabili del marketing mix: i canali distributivi, il prezzo, la comunicazione a supporto…

Eppure una decina di anni fa gli editori vedevano il futuro in modo molto diverso e hanno investito centinaia di milioni di euro in maxi-rotative... È vero. In quel momento la pubblicità sulla stampa tirava, la concorrenza del digitale non era ancora forte e si era pensato di cavalcare il mercato cambiando i formati dei giornali – io mi sono occupato personalmente del progetto full color e tabloid del Corriere

della Sera e poi de La Stampa - raddoppiando le capacità produttive e utilizzando il colore su tutte le pagine. Poi però nel 2008/2009 è arrivata la crisi, la perdita di investimenti pubblicitari e di copie per cui ci si è ritrovati con una sovraccapacità produttiva. Tornando al coraggio di sperimentare cambiamenti radicali nei prodotti, mi chiedo se oggi non si possa sfruttare tale capacità produttiva in eccesso per esempio per sviluppare edizioni diverse dei prodotti, a seconda del target al quale si rivolgono. Un quotidiano pensato per il lettore tradizionale, per esempio, e uno più snello e incisivo per i giovani o le persone attive e impegnate sul lavoro, che di tempo per sfogliare e leggere il giornale ne hanno molto meno e che comunque hanno una dieta mediatica più ricca e digitale. Sarebbe un’eresia?

Come vede in particolare, anche alla vigilia della nuova Fiera di Milano, il settore del libro? Abbastanza bene. L’avvento della lettura digitale e degli e-book ha allargato il mercato ma, si è visto, non ha “ucciso” il libro di carta, che anzi sta mostrando segnali di ripresa. E in più le innovazioni tecnologiche che hanno reso sempre più competitivi gli stampatori italiani stanno facendo tornare nel nostro Paese quelle commesse che qualche anno fa avevamo preso la strada della Cina. Che ruolo può giocare Assografici per favorire il settore che rappresenta? Ritengo che un’associazione come Assografici sia molto importante, non solo per la gestione dei contratti nazionali e per i servizi offerti alle aziende-socie, ma anche nell’esercitare un ruolo di spinta e di tutela per un settore chiave per il Paese non solo da un punto di vista economico, ma anche sociale. L’Italia ha storicamente bassi indici di lettura, siamo terzultimi in Europa davanti solo a Grecia e Portogallo, e si parla di un analfabetismo di ritorno: può il Paese permettersi questo gap culturale? Ugualmente si assiste alla crisi dei media tradizionali, si profetizza la chiusura dei giornali senza interrogarsi sul ruolo sociale che svolge quello che viene definito il quarto potere, cioè una stampa libera e indipendente. Negli Stati Uniti il dibattito per esempio è acceso e ci si interroga su tutte le possibili soluzioni perché ciò non accada. Credo che Assografici possa contribuire ad alimentare e indirizzare tale dibattito anche in Italia, anche sviluppando sinergie e lavoro comune con le altre associazioni della filiera della carta e della grafica. Abbiamo in corso un progetto federativo con Assocarta e Acimga e collaboriamo regolarmente con AIE, ANES e FIEG. L’auspicio è di poter avere un ruolo propositivo e significativo nel Paese e un ruolo attivo nell’aiutare le nostre imprese a percorrere la strada giusta per risollevarsi e adeguarsi ai cambiamenti del mercato.

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speciale editoria analisi di settore

Trend publishing, criticità e prospettive

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di Stefano Tenedini

Per comprendere come si muove il mercato e se davvero il digitale fa concorrenza al cartaceo proviamo a incrociare i segnali forti (i numeri delle vendite e il gradimento dei lettori) e le letture della crisi e dei possibili rimedi. Iniziamo dai dati: positivi ma seppur con ampie zone di incertezza quelli sul mercato 2016 del libro in Italia, presentati nell’analisi dell’ufficio studi di AIE, l’Associazione Italiana Editori. A fine anno il barometro sembrava volgere al bello, con un +2,3% nelle vendite (poco meno di 1,3 miliardi di euro) di libri cartacei, eBook e audiolibri nelle librerie sia fisiche che online e nella grande distribuzione. Ma non mancano le nuvole: per esempio lo zoccolo duro dei lettori continua a indebolirsi. Nel 2015 c’era stato un buon segnale: l’aumento dell’1,2% degli appassionati disposti a prendere in mano un libro. Ma è bastato un anno per perdere del tutto lo sprint e veder svanire quasi 800 mila let-

Frankfurter Buchmesse 2007

Come succede con i temi più controversi, anche sulle tendenze dell’editoria libraria è impossibile tracciare una linea netta fra dati, statistiche e opinioni: il dibattito ospita tutto e il suo contrario. Resta la curiosità di sapere, alla vigilia di Tempo di Libri, in che direzione il vento sospinga ammiraglie e barchette.


Cresce la quota di lettori tra gli over 60

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speciale editoria

tori (-3,1%), ritornando sotto la soglia di 24 milioni. Certo, i “lettori forti”, quelli che affrontano un libro al mese o di più, restano sostanzialmente stabili a circa 3,3 milioni: la flessione maggiore riguarda i lettori deboli e occasionali.

Possiamo però contare ancora sui giovani e sugli adulti più maturi. Tra i 6 e i 17 anni si leggono più libri che nella media della popolazione: il 47,3% contro il 39,5%. E la fascia degli over 60 continua a dare soddisfazioni agli editori, crescendo del 9,6% rispetto al 2010. Cala invece, e di molto (-25,4%) la quota dei lettori tra 25 e 44 anni: come se gli italiani che invecchiano riscoprissero il piacere dei libri mentre l’età di mezzo è attratta da altre sirene. Ma intanto i lettori digitali aumentano: in 6 anni il dato è triplicato arrivando al 10% della popolazione; e sorprende che due terzi usino lo smartphone come dispositivo di lettura, surclassando eReader e tablet. Per quanto riguarda la produzione, i lettori possono contare su un’offerta in forte crescita: forse troppo, sottolinea chi vede nella moltiplicazione dei titoli un freno alla redditività del settore. Nel 2016 sono stati pubblicati quasi 67 mila libri, cui si sommano i 2.400 file su Audible (la società di audiolibri di Amazon) e oltre 74 mila eBook, un segmento ormai esploso: solo un anno fa i titoli erano 56 mila... e appena novemila nel 2010.

anche le scelte della cultura nazionale abbia un fatturato di 120 milioni per i libri cartacei in Italia.

Canali d’acquisto: aumenta l’e-commerce, ma librerie al top

Nel suo complesso il mercato del libro l’anno scorso ha guadagnato l’1,6% con un valore di circa 1,22 miliardi di euro. Va detto che nel suo complesso il mercato del libro di carta l’anno scorso non ha chiuso in negativo, anzi ha guadagnato l’1,6% con un valore di circa 1,22 miliardi di euro. E qui salta subito all’occhio come gli eBook e gli audiolibri, nonostante la forte crescita, siano ancora lontanissimi dal rappresentare una grossa fetta del mercato: infatti, anche se l’incremento è del 21%, valgono solamente 62 milioni, pari al 5,1% delle vendite. Tra il cartaceo che vivacchia e il digitale che sale si spiega il lieve incremento del mercato, anche se c’è un silenzio che fa rumore: l’assenza dei dati di Amazon. Si ipotizza che il colosso in grado di indirizzare

Nel 2016 sono stati pubblicati quasi 67 mila libri, cui si sommano 2.400 file su Audible e oltre 74 mila eBook.

Nonostante il forte aumento dell’ecommerce i lettori italiani comprano il 73% dei libri nelle librerie. In calo il numero di libri venduti nei supermercati.

Per quanto riguarda i canali di acquisto, nonostante il forte aumento dell’e-commerce rimaniamo sempre molto legati alle librerie: il 73% dei libri, infatti, li portiamo a casa dai negozi familiari, indipendenti o di grandi catene. Invece c’è stato un passaggio di testimone tra grande distribuzione ed e-commerce: si sgretola il mito dei supermercati (il fatturato è sceso al 10,7% quando nel 2010 era al 16,3% e solo nel 2015 al 13,9%) mentre sale di una percentuale analoga il commercio via web, passato in sei anni dal 5,1 al 16,5%. “Bisogna riflettere sul punto debole rappresentato dalla GDO, che ha ridotto il numero di store in cui viene venduto il libro”, precisa il responsabile ufficio studi di AIE Giovanni Peresson. “In molti centri minori potrebbe essere un punto di contatto in più tra libro e lettore”. E comunque in questo scenario prosegue il calo di copie vendute, scese ormai a circa 87 milioni. Ma Peresson conclude con una nota positiva: “Il lettore ha più possibilità e libertà di fare le sue scelte. Ci sono vari modi di leggere, con modalità e spese diverse. Tutto questo rende il cliente più sensibile e autonomo rispetto a ciò che compra, e il mercato ne deve tenere conto”.

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Frankfurter Buchmesse 2008, Alexander Heimann

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I bambini non hanno dubbi: un libro è per sempre Il 76% dei bambini fino a 8 anni non rinunciano alle fiabe da sfogliare. Pochi preferiscono i libri elettronici.

I giovani sono schiavi del web e degli smartphone, incapaci di concentrarsi su qualcosa che duri più di un video... Ma forse c’è speranza: un sondaggio inglese ha rivelato che tre bambini su quattro preferiscono i libri di carta agli eBook. Parola di 1.500 genitori di giovani lettori fino a 8 anni, che per il 76% non sanno rinunciare alle fiabe da sfogliare: solo pochi dicono di preferire i libri elettronici. Perché? Per il bello di possedere un oggetto fisico, il piacere di condividere e prestare ad amichetti e fratellini, per andare in biblioteca a scegliere da uno scaffale. E ciò vale anche nelle famiglie dove il digitale è di casa. Certo, il desiderio di proteggere gli occhi dei più piccoli dalla stanchezza da video ha la sua importanza, ma c’è anche un dato culturale: evitare che i figli abbandonino i libri stampati e dimentichino quello strumento di analisi, apprendimento e approfondimento che è alla base dell’istruzione.

Il problema dei resi

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Fin qui i numeri. Ma passando dai dati ai commenti questa linearità lascia il posto a una serie di opinioni contrastanti, un ‘tutti contro tutti’ da western. Di un “circolo vizioso dell’editoria libraria” parla Antonio Tombolini, editore digitale, intervenendo sul suo blog Simplicissimus. Per spiegare che “non è la sovrapproduzione ad alimentare le rese, è il sistema delle rese che alimenta la proliferazione di nuovi titoli. Il digitale non c’entra. C’entra una filiera del libro che gli operatori dominanti tentano di difendere con una distribuzione fatta di una miriade di librerie abituate al ‘tanto se non lo vendo lo rendo’, un mercato drogato oggi in crisi”. “In Italia la media dei resi supera il 60%: per tappare i buchi finanziari che si creano progressivamente” precisa Tombolini “si pubblicano altri titoli, e via così. Ecco perché in un mercato in cui tutti si lamentano che nessuno legge ci sono così tanti titoli nuovi. In un sistema simile prospera il distributore: il suo guadagno non dipende dalle copie comprate, ma dalla vendita di servizi legati alla gestione delle rese. Prima o poi la banca dice all’editore che non può più anticipargli le fatture, l’editore si indebita col distributore finché questo se lo compra con quattro soldi. E il cancro dell’editoria libraria non c’entra con un presunto ruolo killer dell’eBook rispetto al libro di carta”. Anche per lo scrittore Marco Proietti Mancini i colpevoli sono i libri: non solo troppi, ma anche di scarso valore, che invadono gli scaffali rubando spazio utile a quelli “che diventano best seller di pubblico”. E tenta un parallelo tra i cinepanettoni che occupano i cinema e “le finte autobiografie dei calciatori, le copertine dell’editore che punta tutto sullo stesso

genere, i libri dell’ultima mania di moda. Risultato finale? Non solo non si acquistano nuovi lettori, ma si perdono quelli che entravano in libreria per la curiosità e il desiderio di scoperta. Cresce la spaccatura tra lettori di massa e lettori forti”, rileva con amarezza Mancini, a forza di ‘libri-panettoni’ che hanno cannibalizzato il proprio mercato”. Accuse che rimbalzano. Si punta il dito contro “i distributori che non tengono a magazzino scorte adeguate e non hanno abbastanza a cuore i piccoli librai”. Ma i distributori si difendono attaccando i librai e il sistema “ormai obsoleto”. In base ai contratti più diffusi il libraio può infatti restituire l’invenduto al fornitore, che gli rifonde i soldi trattenendosi una percentuale del valore di copertina. Un altro passaggio vede poi il distributore rimandare a sua volta i resi all’editore, che lo ripaga. Chi resta con il cerino in mano? Tutti, o quasi. Il meccanismo in origine doveva sostenere il libraio, ma, si obietta, fa ricadere il rischio d’impresa su editori che hanno ormai spalle deboli. E si spiega, come Tombolini, che spesso l’invenduto serve (diciamo così) per “dialogare” con le banche e non per tutelare i deboli. Inoltre per inseguire le ultime novità spesso si rimanderebbero indietro libri in vendita da poco, senza impegnarsi a promuoverli. Così, sostengono i distributori, i librai non fanno cultura ma sono solo dei negozianti.

Self publishing, un mercato di tutto rispetto

In crescita il fenomeno del self publishing anche grazie al proliferare delle piattaforme dedicate.

In un settore così diviso fra qualche barlume di ripresa, i motivi della crisi e le accuse reciproche, si sta facendo strada il self publishing, la possibilità di farsi da soli (o quasi) i propri libri. Ma può davvero essere il domani dell’editoria? Considerato a lungo come l’ultima spiaggia per aspiranti scrittori rifiutati dagli editori, è diventato un mercato di tutto rispetto per chi grazie al web vuole fare di un hobby un lavoro. In attesa che il modello esploda o si ridimensioni, la prima cosa da fare per testarlo è comparare i servizi delle piattaforme e capire quali sono le più competitive e serie. Tra queste ultime (ogni mese ne appaiono di nuove e gli utenti crescono) ad esempio spiccano Ilmiolibro, Youcanprint, StreetLib o Pixalib, che offrono sia eBook che edizioni cartacee o PoD, cioè “Print on Demand”. Verificato che venga fornito il codice ISBN per la pubblicazione, bisogna scegliere il formato (anche il digitale ha varie opzioni) e definire il modello di distribuzione: solo web, nazionale o globale, o in libreria per i libri cartacei. Da non trascurare la massima trasparenza sulla percentuale di utile che verrà riconosciuta all’autore: vogliamo o no che diventi un lavoro?


Il mondo della stampa ha una nuova prospettiva. Da tutte le angolazioni.

More than the sum of the parts.

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I tre mondi della stampa al servizio dell’industria hanno molto in comune. Da oggi, anche una grande esposizione. Print4All riunisce tre marchi prestigiosi di fiere del settore e offre alle aziende una vetrina ancora piÚ ampia per incrociare target trasversali e creare nuove sinergie. Un evento unico, che interpreta le sfide di un mercato in continua evoluzione e le trasforma in opportunità di business. Un progetto di

Print4All fa parte di


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speciale editoria tecnologie

Come si stampa oggi un libro

di Lorenzo Capitani

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Un viaggio fra le tecnologie oggi impiegate per realizzare un libro, da quelle dedicate – come le Cameron e le Timsons – a quelle digitali, inkjet o elettrofotografiche. Senza dimenticare, naturalmente, la offset a foglio che in questo mercato è ancora la tecnologia di riferimento quando si è alla ricerca di qualità ed elevata resa cromatica.

Il 2016 sembra essere stato l’anno del libro, non solo di quello digitale, ma anche quello tradizionale di carta. Almeno questo è ciò che emerge dal Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2016, a cura dell’Ufficio Studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE), che evidenzia una crescita, sia pur timida, dopo anni di segni meno. Un po’ di numeri. 65 mila i nuovi titoli su carta, cui si aggiungono 63 mila ebook. La varia su carta torna a crescere (+6,5%), cresce la produzione per bambini e ragazzi (+16,9%) e la manualistica (+15%). Il lettore ha a disposizione più titoli e può scegliere tra prezzi e formati diversi. Il catalogo dei titoli commercialmente vivi è stato di 906.481 (+5,2%), quello di libri digitali è cresciuto ancor di più con +43,4%. Se il 61% degli italiani dichiara di leggere solo libri di carta e un 2% solo ebook, c’è un 37% di persone che vuole scegliere dove comprare (in libreria o in mobilità) e il formato sul quale leggere (carta o device). Il valore del mercato cresce del 2,3% tra il 2015 e il 2016 e cresce anche se le copie vendute sono in calo: 86,4 milioni nel 2016 (dati Nielsen). Il motivo dell’apparente miracolo è presto spiegato: aumentano (+6% sul 2014) i prezzi di copertina, mentre calano ancora quelli degli ebook (-1,6%). Cresce anche il prezzo medio del venduto (+2,9%). Segno che il lettore è disponibile, quando c’è un valore aggiunto del libro, a spendere di più. Stabile il numero delle case editrici attive, 4.608. Attenzione però: tutto questo senza Amazon! In quanto non fa parte di AIE, non rilascia informazioni sui singoli business e quindi non è noto il numero di libri e valore del fatturato che passa attraverso la sua piattaforma. Esiste ora, però, una stima fatta dalla stessa AIE, che identifica in 120 milioni di euro il valore di venduto di libro fisico attraverso Amazon (cioè il 10% del mercato circa). Ma il 2016 è stato anche l’anno dei riassetti editoriali almeno per il panorama italiano. RCS Media Group ha ceduto a Mondadori Rizzoli Libri, che a sua volta è stata ridimensionata con una vendita, diventata operativa a fine anno, di Bompiani a Giunti e la nascita della Nave di Teseo, spin-off di Bompiani, che però finisce nei piccoli editori così come la società Editrice Milanese, altra new entry. La classifica dei top 5 però – Mondadori, Feltrinelli, Gems, Rcs e Giunti – è rimasta invariata.


speciale editoria

La Cameron è una rotativa flessografica in grado di stampare e confezionare in un unico passaggio un intero libro al nero.

Time-to-market sicuramente, ma anche costi di produzione limitati al massimo.

Cameron, una specie in via d’estinzione

Stampa: calano le tirature e si semplificano i prodotti Ma tutto questo come si riflette sul mondo della stampa? Diciamolo subito: rispetto solo a una manciata di anni fa il mondo della stampa del libro è completamente diverso. Ovvie le cause: la crisi economica che risica lettori e l’affermazione di uno stile di vita sempre più 2.0, che non vuol dire solo affermazione del libro digitale, che influisce relativamente. Nel primo caso si taglia il superfluo, e spesso un libro da 20 euro può esserlo. Nel secondo, l’attività di lettura passa in second’ordine rispetto a tutto quello che è l’offerta di contenuti già pronti a bassa attenzione (tv, smartphone, piattaforme streaming, social, video on line…). Tutto questo si traduce in una contrazione generale della richiesta di stampati, sia come riduzione generale del numero di avviamenti e tipologie, sia come riduzione del numero di giri e quindi di copie. Nessuno può più permettersi di abbondare con le copie e la voce “magazzino” è divenuta un costo cui prestare particolare attenzione. E così oggi i libri diventano best seller con 4 mila copie vendute. La riduzione delle tirature ha portato con sé anche una semplificazione degli stampati: se non ci sono specifiche esigenze di qualità, lavorazioni speciali o nobilitazioni sono circoscritte alle novità o ai titoli forti. Abbondano poi le brossure dei tascabili di catalogo o di collane low cost ottimizzate il più possibile in formato, carta, tecnologie e lavorazioni.

E così il panorama degli stampatori si è ridisegnato. Basta pensare ad alcune tecnologie tradizionalmente dedicate alla stampa dei libri, come la Cameron, rotativa flessografica che nel biennio 2015-16 ha visto ridursi a poche unità il parco attivo. In Italia la più vecchia è del 1974. Ma, al di là dell’anzianità, la Cameron è una macchina estremamente semplice e tutta meccanica che consente di stampare e confezionare in un unico passaggio un intero libro al nero. E qui il suo primo limite: niente colore. Per stampare occorre non un set di lastre, ma la realizzazione di belt polimerico che va realizzato e montato a mano: non ci sono programmi di imposition come nel CtP dell’offset, qui tutto è affidato alla competenza dell’operatore. E qui il secondo limite: i tempi e quindi i costi di preparazione. Dal PDF viene preparato un film negativo (CTF) dal quale si ottiene per fotosensibilizzazione un polimero morbido, che riporta, in positivo, il testo da stampare. Le singole pagine, in base alla segnatura e alla piega, vengono quindi tagliate e montate manualmente, con semplice biadesivo, su un nastro plastico trasparente. È vero che la fibra è sempre quella corretta, i formati possibili sono tutti quelli dell’editoria e le foliazioni sono le più diverse (da 80 a 1.200 pagine, per alcune) con segnature che chiudono a 10mi, 12mi, 14mi, 16mi, 20mi con carta dai 50 ai 120 grammi, sempre uso mano, ma il numero di copie deve giustificare il belt e non ci devono essere grafismi troppo fini, caratteri piccoli, retini e lineature superiori alle 30. Insomma l’ideale è il classico volume di narrativa brossurato da 300 pagine. Resta ancora sospesa l’ipotesi di alcuni stampatori, come Arti Group, di applicazione di testine per stampa digitale che consentirebbe di sfruttare la flessibilità dell’impianto eliminando il belt.

Timsons, una tecnologia consolidata e ancora presente È proprio la flessibilità quella che oggi esige il mercato: “Tirature più brevi significa cambi di lavoro frequenti e rapidi, velocità nelle ristampe e avviamenti con il minimo degli scarti”, ricorda Maurizio Sanzone, amministratore di Easydot. Insomma, stampare meglio e solo quando è davvero necessario perché “il mercato librario in Italia in questi ultimi anni di crisi è cambiato, anche se meno rispetto ad altri settori della stampa. C’è stata una riduzione delle tirature, compensata però dall’aumento dei titoli stampati. A fronte di una domanda per lo più stazionaria è calata molto la redditività, il che non spinge a fare grossi investimenti”.

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speciale editoria tecnologie

Kolbus che nel frattempo ha rilevato i brevetti per il sistema di piega. “Quello di Timsons”, riassume ancora Sanzone ,“è insomma un mondo noto tanto che anche gli investimenti nuovi si rivolgono verso tecnologie ben conosciute. Ci sono, è vero, stampatori che stanno inserendo macchine digitali, ma più per aprirsi a nuovi settori che non per rispondere alle esigenze degli editori librari”.

Stampa digitale, un mercato ancora piccolo ma in costante crescita

Dettaglio di una Timsons tradizionale.

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Ovvio che risultino vincenti le tecnologie più versatili e nello stesso tempo consolidate, come le Timsons, le più famose macchine per editoria libraria, che altro non sono che rotative offset, per lo più monocolore, con un sistema di piega in linea che copre tutti i formati europei e americani con segnature aperte sui 3 lati. Adatte a una gamma di prodotti che vanno dai dizionari ai libri di narrativa, dai libri scolastici all’enigmistica, ai fumetti… queste macchine si caratterizzano per una velocità di stampa intorno alle 20 mila copie orarie e la buona qualità di stampa anche con illustrazioni retinate (fino a 50 linee) e in quadricromia, oggi molto richieste nell’editoria scolastica. La versatilità delle Timsons si traduce in competitività anche con medie e basse tirature (anche 500 copie!) e i sistemi di piega a modulo intercambiabile permettono, con una sola rotativa, di coprire innumerevoli formati di libri. Timsons però non è solo offset, tanto che, solo qualche anno fa, aveva deciso di aprirsi al mondo della stampa digitale, con i modelli T-Press, basati su tecnologia di stampa Kodak Stream Inkjet continuo (vedi sotto) e T-Fold per la piega per carte con grammatura minima di 40, fino ai 120-130. La forza della soluzione sta nella possibilità di avere, una dopo l’altra, tutte le segnature di un volume e a seguire, senza interruzioni e scarti, quelle di un secondo volume di pari formato. Purtroppo, tale strategia non ha dato i frutti sperati e Timsons oggi è tornata all’offset in collaborazione con

La stampa digitale, ormai sdoganata quanto a qualità (anche a colori) e flessibilità, conta una crescita del parco installato sempre molto cauta. I numeri sono dalla sua, la maturità tecnologica pure, un po’ meno la congiuntura che ha frenato i nuovi investimenti se non per i grandi player. Al momento la tecnologia dominante è ancora quella tradizionale, che rappresenta il 97% del volume globale di libri stampati (fonte Smithers Pira in una ricerca condotta per Ricoh). Solo il 2,7% è stampato con tecnologia di stampa digitale. Ma se si guarda al valore degli stampati i numeri cambiano, perché il mercato del libro stampato in digitale rappresenta invece circa 1/3 del valore complessivo. Sempre Smithers Pira stima che nel 2020 le macchine da stampa digitali cattureranno il 46% del valore della stampa di libri. La stampa digitale, sia inkjet che elettrofotografica, nel settore librario, consente la stampa di libri con tirature ridottissime, ristampe ultra rapide, on demand o addirittura autoprodotte, con la conseguente riduzione dei costi per copie non necessarie e per lo stoccaggio. Ormai attivo e funzionante, nell’ambito della tecnologia digitale, il cosiddetto book on demand, per la ristampa anche in singola copia di titoli originariamente realizzati con altre tecnologie. In 72 ore dall’ordine, molti stampatori oggi, grazie al digitale, consegnano al cliente un libro in brossura fresata e i big sono pronti con volumi, anche in singola copia, stampati a colori in alta qualità, confezionati in quartini in brossura cucita e allestiti in cartonato. Insomma, il digitale ha aperto la porta al virtual stock, ovvero la possibilità per una libreria di offrire un catalogo di libri virtualmente sempre disponibili, sia che questi risiedano veramente nel punto vendita, presso il distributore, lo stampatore o l’editore o addirittura che non ci sia neppure una copia stampata, ma che possa essere approvvigionata in tempi ridotti. È importante precisare, però, che il digitale ha costi di prestampa e preparazione più bassi, ma costi fissi per inchiostro e, fino a poco tempo fa, carta più cari. Tuttavia, editori e stampatori oggi sono più propensi a ragionare per costi di produzione generali andando oltre il concetto di giro, valutando quindi tutti gli effettivi vantaggi, non ultimo l’assenza quasi totale di scarti.


Una serie di modelli di macchine da stampa digitale. Dall’alto a sinistra: HP T490 HD, Canon ProStream, Ricoh Pro VC60000, Fujifilm Jet Press 720S, Kodak Ultrastream e Xeikon 9800.

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Incontra Avinci DX3200 Le tecnologie digitali sono due, l’inkjet e l’elettrofotografia. Nel primo caso abbiamo una stampa realmente senza contatto. Semplificando al massimo, gocce d’inchiostro del volume di pochi picolitri vengono sparate dagli ugelli della testina di stampa mentre passa sul supporto, senza bisogno di matrici fisiche o elettroniche. È il software di stampa che decide la quantità di inchiostro immessa. Quando emetterla, invece, dipende dalla tecnologia: nei processi industriali e commerciali ad alti volumi a bobina (es. Kodak), l’inchiostro viene spruzzato senza sosta (CIJ, Continuous Inkjet), le gocce che vengono caricate elettrostaticamente atterrano sulla carta, mentre quelle prive di carica vengono raccolte in un serbatoio e rimesse in circolazione. Invece, con l’inkjet DoD (Drop on Demand), la tecnologia più diffusa tra i produttori sia con tecnologia a foglio che a bobina (da Canon a Fujifilm, da Ricoh a Xerox), l’inchiostro è emesso solo quando richiesto da un sistema termico (es. HP) o piezoelettrico. La tecnologia di stampa elettrofotografica, invece, si basa su cilindri fusori e sul trasferimento per carica elettrostatica del toner, la cui polvere impalpabile viene distribuita sulla superficie e aderisce soltanto alle aree polarizzate trasferendo l’immagine. Nel concreto, molti stampatori di libri in digitale hanno

L’unità di stampa, a inchiostri sublimatici, che vi permette di ottenere prodotti d’altissima qualità con colori incredibili per il soft signage in e out door. Per stampare: bandiere, banners, grafica, decorazioni per negozi e fiere e molto altro ancora. Larghezza massima di stampa 3.2 m Velocità massima 175 m²/ora.

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speciale editoria tecnologie di stampa

Esempi di offset a foglio oggi presenti sul mercato. Dall’alto: Heidelberg Speedmaster XL 106, KBA Rapida 105 Pro, Komori Lithrone G29 e Roland 700 Evolution LED UV.

adottato macchine inkjet ad alta velocità per il blocco libro (Rotolito Lombarda, ad esempio, con le sue HP T360 e T480 a bobina), preferendo per la copertina la tecnologia elettrofotografica (sempre Rotolito ha una HP Indigo 10000 e una nuova HP Indigo 12000). Anche Grafica Veneta (vedi intervista a pag. 22) ha deciso di aprirsi al digitale installando una Fujifilm Jet Press 720S. Il merito va in generale al miglioramento dei toner sia come abbassamento delle temperature di fusione (oggi intorno ai 100°C) con conseguente riduzione delle deformazioni del supporto, sia al miglioramento nella resa cromatica e all’eliminazione del fastidioso lucido che per lungo tempo ha afflitto le stampe digitali. Le macchine oggi stampano a una risoluzione che va dai 1.200 ai 4.800 dpi, permettendo di scrivere retini di stampa più fini e puliti che sono paragonabili a una stampa offset a 120 lpi e più e con diversi disegni di punto su carte anche non trattate.

Offset a foglio, tuttora la preferita per qualità e resa colore 40

Quando si va oltre il libro al nero e le esigenze sono quelle di qualità e resa del colore, la offset a foglio resta la tecnologia preferita. Una tecnologia scelta anche

dagli editori di nicchia che optano per carte particolari o desiderano offrire un’esperienza di lettura più raffinata. Nero o colore che sia, il grosso è stampato su 70x100 di tutte le età e di tutti i produttori (da Heidelberg a KBA, da Komori a manroland), o su formati appena maggiorati come il 75x105 (es. Mitsubishi V3000). Sull’evoluzione del mercato della offset piana sono interessanti le parole di Silvano Bianchi, amministratore delegato di Komori Italia, che sottolinea: “Un tempo per i libri si usavano anche macchine di grande formato, ma da un lato non sempre consentivano di ottenere risultati di qualità, dall’altro si sono dimostrate poco concorrenziali sulle basse tirature che caratterizzano in questo momento il settore”. Un limite per il grande formato è la grammatura della carta in funzione della piega: se devo tagliare prima di piegare tanto vale stampare su formati più piccoli. I libri stampati in piana a colori sono soprattutto prodotti di qualità, quelli che i francesi chiamano bons livres: illustrati, libri d’arte, cataloghi di mostre… È tutto un mercato a sé nel quale si sta verificando un fenomeno interessante. “L’Italia sta tornando, in questo segmento, il centro dell’editoria se non mondiale certo europea”, continua Bianchi. Nell’epoca del digitale chi sceglie il libro cartaceo lo fa perché vuole un ottimo prodotto sotto tutti i punti di vista. “È una riscoperta del bel libro e del made in Italy dopo il tentativo di stampare in Cina gli illustrati. Ci si è resi però conto che andare in Oriente comportava problemi di logistica (la Cina non è così vicina) e di copyright delle immagini, spesso riutilizzate dagli stampatori in maniera illegale. In più, con il tempo, il vantaggio economico si è sempre più ridotto, per cui i vari editori britannici, tedeschi, svedesi, olandesi stanno tornando in Italia. Ciò che chiedono oggi però sono supporti cartacei particolari, come le carte naturali”. Ma la stampa piana non è impreparata. Pur essendo un sistema assolutamente consolidato, infatti, l’offset a foglio è quello nel quale gli stampatori si muovono più a loro agio sia come produzione sia come modello di business. I produttori tradizionali, pur avendo cercato la via anche del digitale, hanno comunque investito molto in tecnologia per renderla sempre più concorrenziale e versatile. Oggi chi compra stampati offset acquista stampati di alta qualità a un prezzo molto basso e con tempi di consegna ridotti rispetto al passato: questo nonostante il costo industriale del giro macchina e delle materie prime (carta, vernici, inchiostri) sia in realtà in aumento. Sicuramente però i vari processi di automazione e di razionalizzazione delle operazioni di stampa, con la produzione di macchine più performanti sotto ogni punto di vista, stanno portando e porteranno vantaggi economici a tutti gli attori della filiera della stampa.


speciale editoria

Nuova norma UE sul copyright Rischio mortale per i piccoli editori digitali.

Davanti al testo in discussione in Europa, ANSO (Associazione Nazionale Stampa Online) lancia un appello agli europarlamentari italiani affinché si attivino a tutela delle realtà editoriali.

Proteggere i contenuti originali dagli habitué del copia-incolla con una tassa sui link. Sembra andare in questa direzione la riforma europea sul copyright. Una direzione che “molto piace ai grandi editori, ma che finirà per danneggiare la piccola editoria digitale”, denuncia il vicepresidente di ANSO - Associazione Nazionale Stampa Online - Matteo Rainisio. “Facciamo quindi un appello ai nostri parlamentari europei affinché si impegnino a tutela delle migliaia di realtà presenti in Italia e che spesso rappresentano voci importanti dell’informazione locale e non solo”. La questione è emersa nel recente appuntamento organizzato dallo European Internet Forum al quale Rainisio ha partecipato e che ha raccolto tutte le principali aziende IT, dal settore editoria (Sky, Guardian) a quello del commercio elettronico e non (ebay, Apple), dello streaming (Netflix, Amazon), oltre le principali compagnie telefoniche europee, la BEUC la principale associazione europea dei consumatori europei, decine i parlamentari e lobbysti (nel senso

americano del termine). All’ordine del giorno la riforma europea per il mondo del web. “Una risoluzione che dovrebbe essere approvata entro la fine del 2017 e che andrà a ridisegnare le regole del mercato europeo in materia di e-commerce, diritto d’autore e responsabilità di provider e gestori telefonici sulle azioni dei propri utenti/clienti”, spiega il vicepresidente di ANSO. Dal punto di vista del mondo dell’editoria, l’articolo 11 della risoluzione, che una volta approvata dovrà essere applicata in tutti gli Stati membri, ha il lodevole scopo di voler proteggere e valorizzare notizie e contenuti foto e video prodotte dalle testate presenti nel panorama europeo dal saccheggio che quotidianamente si verifica da parte di aggregatori e siti dediti al copia-incolla. “Per far questo però viene prevista l’introduzione dell’Ancillary Copyright o neighbouring rights che obbligherà chi condivide/linka/riproduce anche in forma parziale il contenuto a remunerare chi lo ha prodotto”, precisa Rainisio. “L’introduzione di questi diritti piace molto ai grandi editori, ma finirà per danneggiare l’intero ecosistema della piccola editoria digitale in Italia e in Europa”. Del resto, aggiunge, “dove una legge simile è in vigore, Germania e Spagna, i risultati hanno portato al fallimento di centinaia di start up editoriali. Addirittura, per com’è scritta oggi, la norma potrebbe imporre una vera e propria tassa sul link, anche a quelli condivisi su twitter. L’adozione di questo sistema obbligherebbe quindi i piccoli editori di tutta Europa a dover rinunciare al traffico proveniente da servizi come Google news o Facebook, aprendo così la strada a una tassazione sui link presenti nei motori di ricerca. Ovviamente le aziende, come fatto in Spagna dove si è giunti alla chiusura del servizio di Google news, piuttosto che pagare vieteranno la condivisione di articoli danneggiando così i piccoli editori che perderanno un’autentica linfa vitale, mentre i grandi potranno da un lato guadagnare per i link, godere di una minore concorrenza e quindi di un aumento del traffico a discapito dei piccoli editori che invece, in molti casi, saranno costretti a spegnere i server”. Di questo argomento, come spesso accade per tutto quello che riguarda l’iter legislativo del Parlamento Europeo, si parla poco. Il testo al momento è in Commissione e probabilmente approderà in Parlamento Europeo solamente dopo l’estate per la votazione definitiva. “È quindi importante che i nostri eurodeputati si muovano fin da subito per difendere un patrimonio editoriale fatto di tante piccole realtà che quotidianamente raccontano online un dato territorio”, è l’appello del presidente di ANSO Marco Giovannelli. “Sono voci che con questa riforma rischiano di scomparire, impoverendo il mondo dell’informazione e impoverendo un territorio”.

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pre drupa 2016

Hunkeler InnovationDays

Oltre 6.000 visitatori da tutto il mondo Tutti i player più importanti nell’ambito della stampa digitale presenti a quello che è diventato ormai un appuntamento che travalica i confini europei. Protagonista il libro a colori.

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Tredici giorni per allestire due padiglioni completi su una superficie di circa 11.000 mq, con 90 espositori, 40 linee di produzione e 6.435 visitatori registrati. È questa la carta d’identità degli Hunkeler Innovationdays, l’evento internazionale che si è tenuto dal 21 al 23 febbraio alla Fiera di Lucerna, in Svizzera e che prende il nome dall’omonima famiglia. Da circa un anno Stefan Hunkeler è subentrato al padre Franz alla presidenza del Gruppo, lasciando al fratello più giovane Michel la carica di CEO. Giunta all’ottava edizione, la manifestazione ha vissuto negli anni una crescita esponenziale guadagnando una connotazione internazionale che travalica i confini europei per abbracciare altri continenti, come ad esempio Asia, Africa e Oceania (6% dei visitatori) e America (7%). La parte del leone è spettata anche quest’anno ai Paesi di lingua tedesca (Germania, Austria e Svizzera) che hanno portato il 56% dei visitatori, seguiti da Gran Bretagna (8%), Francia (8%), Europa dell’Est (7%) e il resto d’Europa (8%).

Il format vincente è quello di annoverare tra gli espositori i più importanti produttori di macchine da stampa digitale, offrendo al visitatore una simulazione di quanto potrebbe avvenire all’interno di un’azienda grafica, ossia il ciclo di produzione di uno stampato dall’inizio alla fine. Pur essendo presenti varie soluzioni di stampa elettrofotografica, la stampa inkjet anche quest’anno ha avuto un ruolo da protagonista e i visitatori hanno potuto toccare con mano i progressi compiuti da questa tecnologia in termini di qualità, produttività e polivalenza di applicazioni. Dopo aver conquistato il mondo del libro in bianco e nero, i fornitori di motori di stampa stanno cercando di accelerare la loro penetrazione nei mercati editoriale e commerciale. Nonostante il costo più elevato degli inchiostri rispetto alla stampa tradizionale, gli stampatori guardano con interesse crescente alle rotative digitali che rispondono alla richiesta di basse tirature nell’ambito dei libri, come pure alla personalizzazione in quadricromia nel settore del direct marketing.


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di Cristina Rossi

Stefan Hunkeler tra il padre Franz e il fratello minore Michel.

Ciò che è emerso anche in occasione degli Hunkeler Innovationdays è che la stampa inkjet è ormai in grado di stampare su un’ampia varietà di supporti e in alcuni casi può stampare su carte offset patinate e non senza la necessità di applicare un primer. Naturalmente la possibilità di utilizzare carte standard e non dedicate ha un grande vantaggio, soprattutto di carattere economico. Attualmente esistono due modalità per evitare l’impiego di carte dedicate. La prima è utilizzare inchiostri

pigmentati che evitano l’uso di un gruppo di pretrattamento a monte della macchina da stampa e che consentono di stampare direttamente su tutte le carte patinate. Questa soluzione è stata presentata da Xerox con gli inchiostri pigmentati High Fusion Ink (utilizzati sulla Trivor 2400) e da Screen (la cui Truepress 520 HD viene distribuita da Komori) con Truepress Ink che permette di stampare direttamente le carte patinate. La seconda strada scelta per evitare carte spe-

ciali passa per l’integrazione di un passaggio di pretrattamento prima della stampa, in modo da poter utilizzare la quasi totalità delle carte disponibili sul mercato. Era possibile vedere un simile dispositivo sullo stand di Canon e HP. Kodak ha scelto di presentare le testine UltraStream, che possono essere integrate in linee di produzione esistenti per personalizzare documenti prestampati con una qualità elevata di 600x1800 dpi, che si avvicina alla resa di stampa offset. Ma per garantire il successo di un modello di business basato sulle basse tirature è necessario abbinare la stampa alla finitura, ben rappresentata all’evento di Lucerna. Oltre alle soluzioni del “padrone di casa”, anche quest’anno erano visibili soluzioni di altri produttori, come Müller Martini e Horizon. Non ammessi alla manifestazione, invece, i concorrenti diretti, come Tecnau e Kern.

La forza delle partnership Tra le novità principali sul fronte del finishing proprio la linea di produzione di libri di formato variabile e copertina morbida nata da una partnership tecnologica tra Hunkeler e Horizon. La linea prevede, infatti, l’integrazione fra i moduli per la produzione del blocco libro Hunkeler POPP7 e la tecnologia di brossura Horizon in un unico sistema pro-

duttivo completo. Un modulo di sbobinatura UW7 alimenta una bobina con larghezza di banda di circa 76 cm in una piegatrice a vomere PF7, dove due stazioni per la piega longitudinale creano segnature da 4, 6 o 8 pagine. La banda viene poi tagliata con il modulo CS6-HS. Le segnature vengono raccolte e incollate in blocchi libro, che vengono infine trasferiti alla nuova brossuratrice Horizon BQ-480 per la preparazione del dorso, l’applicazione della colla e, successivamente, della copertina, per poi passare al taglio trilaterale sull’Horizon HT1000V. Analogo progetto quello che vede protagonista, al fianco di Hunkeler, Müller Martini. Si tratta sempre di una linea di produzione di libri di formato variabile e con copertina morbida. In questo caso i blocchi libro vengono brossurati sulla Vareo e tagliati sui tre lati dal trilaterale InfiniTrim, entrambe soluzioni di Müller Martini. Hunkeler ha presentato anche una linea di produzione di quotidiani in formato broadsheet e tabloid e una linea per la produzione di mailing. In quest’ultimo caso vengono utilizzati i moduli della nuova generazione POPP8. Direct mail e autoimbustanti sono prodotti da una bobina prestampata e piegati nel prodotto finale a una velocità di 180 metri al minuto.

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Canon Ha presentato in anteprima mondiale la nuova Océ ProStream, innovativa soluzione di stampa a colori a bobina che utilizza tecnologia a getto d’inchiostro. Nel corso degli Hunkeler Innovationsdays la ProStream – progettata per offrire massima qualità e ampia scelta dei media nella stampa commerciale a elevati volumi – ha dimostrato tutte le sue potenzialità nella stampa roll-to-roll, producendo prodotti come libri, cataloghi, brochure e materiale per direct mail.

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ProStream ha una velocità di 80 m/min (1.076 A4/min) a una risoluzione nativa di 1.200 dpi e utilizza inchiostri pigmentati a base di polimero. L’area di stampa è pari a 54 cm, il formato carta 56,5 cm. La macchina – indirizzata ai mercati editoria e stampa promozionale – è in grado di gestire volumi di stampa fino a 35 milioni A4 al mese. Nuove anche le testine inkjet piezo drop-ondemand che gestiscono gocce da 2,5 e 6 picolitri. In Europa sono già state vendute 4 unità a: Direct Mail di San Gallo (CH), Ips Kamp Drukkers di Enschede (NL), Daten-Pertner di Erkrath (G) e un cliente in Polonia.

Oltre a ProStream, Canon ha mostrato le potenti funzionalità dei sistemi a foglio, tra cui la macchina elettrofotografica imagePRESS C10000VP e la soluzione a getto d’inchiostro Océ VarioPrint i300, di cui esistono attualmente oltre 60 unità installate al mondo. I visitatori hanno avuto la possibilità di toccare con mano la versatilità e la qualità offerte da queste tre macchine nella riproduzione del colore, caratteristiche che oggi possono essere conseguite sia con tecnologia elettrofotografica che inkjet, anche su grandi volumi di stampa e su supporti standard. I tre sistemi erano gestiti centralmente dal workflow Océ Prisma. Gran parte delle applicazioni presenti erano rifinite su dispositivi Hunkeler e di altri partner Canon, incluso Müller Martini. Materiale promozionale e libri stampati con VarioPrint i300 venivano rifiniti e elaborati con soluzioni post-processing. Inoltre, venivano stampati cataloghi e brochure con l’imagePRESS C10000VP, utilizzando la soluzione Plockmatic BLM50. Oltre alle dimostrazioni live allo stand Canon, alcuni pre-stampati, prodotti con sistemi Canon a bobina e a getto d’inchiostro Océ ColorStream 6000 Chroma e Océ ImageStream, sono stati rifiniti in tempo reale sulle Hunkeler SD7-1 book block solution, DP8 direct mail line, PoPP8 roll-to-cut line e PoPP7 newspaper line. Altri processi di finitura sono stati realizzati sulla cucitrice a sella digitale Müller Martini Presto II e sulla soluzione Meccanotecnica Universal Sewing Machine, adibita alla cucitura a filo refe.

HP HP ha svelato la nuova HP PageWide Web Press T235 HD da 122 m/min (1.745 pagine a colori al minuto), parte della serie T200 HD Color. Questa nuova macchina a bobina a getto d’inchiostro entrylevel rappresenta per le aziende di stampa commerciale la soluzione più economica per entrare nel settore della stampa digitale di alta qualità. La T235 HD è una piattaforma che ottimizza i costi di gestione, pensata per i settori dell’editoria, della produzione di direct mail e per la stampa commerciale. A Lucerna era presente il modello HP PageWide Web Press T240 HD che offre una maggiore produttività. “Con l’introduzione di HP PageWide T235 HD ora per le aziende di stampa sarà più semplice eseguire il passaggio dall’analogico al digitale”, ha spiegato Eric Wiesner, general manager, HP PageWide Industrial Division, HP Inc. “Dato che HP PageWide Web Press

raggiunge i 210 miliardi di pagine stampate, questa soluzione consentirà di rafforzare l’adozione della tecnologia HP Thermal Inkjet sul mercato”. Sfruttando l’High Definition Nozzle Architecture (HDNA) di HP, la macchina duplex HP PageWide Web Press T235 HD fornisce una produttività di 122 m/ min in modalità Performance. È anche in grado di produrre 61 m/min in modalità Quality, con sette livelli di sfumatura per colore e una stampa in grana più fine per i toni più chiari della pelle e i colori secondari nei fondi pieni. In funzione a Lucerna anche la HP Indigo 12000 Digital Press, basata su tecnologia elettrofotografica, che offre una qualità di stampa e una produttività senza paragoni nel settore ed è già stata scelta da numerose tra le maggiori aziende grafiche al mondo per produrre applicazioni di stampa commerciale, direct marketing, editoria e applicazioni fotografiche.


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Kodak Sullo stand Kodak la soluzione ad alta velocità Hunkeler POPP8 trasportava una bobina di carta larga 66 cm, alimentata da un modulo di sbobinamento UW8 e riavvolta da un modulo RW8 a una velocità fino a 300 metri al minuto. La stampa a colori di dati variabili avveniva con testine inkjet Kodak Prosper S10, integrabili in una vasta gamma di soluzioni offset e flexo. Dimostrazioni dal vivo dimostravano come questa tecnologia possa stampare in quadricromia a una velocità massima di 600 m/min e realizzare stampati con dati variabili, da volantini e direct mail fino ai giochi. Su una Prosper 6000C venivano realizzati, invece, direct mail con buoni personalizzati stampati su

supporti lucidi successivamente patinati sulle linee di finitura Hunkeler e Heidelberg. Presso lo stand Hunkeler una Kodak Prosper 6000C stampava libri a colori, cui veniva successivamente applicata una finitura per ottenere blocchi libro di formato e numero di pagine variabile, mentre una Kodak Prosper 6000P stampava quotidiani con finitura. Presentati in tale occasione i più recenti progressi della tecnologia Stream e Ultrastream, con la possibilità per i visitatori di visionare una vasta gamma di campioni stampati e confrontarli con stampati offset. Presentato anche il Kodak 800 Print Manager, un nuovo front-end digitale

scatole

progettato per una vasta gamma di applicazioni e settori, inclusa la stampa commerciale, editoriale, transazionale, di direct mail e imballaggi. Il sistema 800 Print Manager raggruppa più lavori in un’unica ese-

cuzione ed è in grado di eseguire lo spool, l’elaborazione e la stampa di lavori statici e con dati variabili (VDP) a una velocità di migliaia di pagine al minuto (fino a 300 m/min).

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Müller Martini Visitatori da tutto il mondo hanno sperimentato dal vivo in anteprima mondiale la connettività tra la brossuratrice Vareo di Müller Martini e la linea bobinapacco di Hunkeler grazie al sistema di gestione dei dati e dei processi Connex di Müller Martini, come parte di un percorso combinato. Tutto questo è stata una dimostrazione di Finishing 4.0 allo stato puro. “La possibilità di facilitare la connettività del Connex con sistemi di terzi per la prima volta nel settore del finishing rappresenta un enorme cambiamento nell’industria delle arti grafiche”, ha detto Volker Leo-nhardt, sales e marketing director alla Müller Martini Print Finishing Systems AG. “Il fatto che il nostro stand abbia attratto così tanti visitatori per tutti i quattro giorni è stata una dimostrazione di come Müller Martini sia in grado di rispondere alle necessità attuali del mercato con le sue soluzioni per tirature anche di una sola copia sia nella produzione softcover con la brossuratrice Vareo e il trilaterale InfiniTrim, sia in quella di prodotti cuciti a punto metallico con la Presto II Digital”. Leonhardt ha affermato di

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essere rimasto molto ben impressionato non solo dal fatto che lo stand Müller Martini fosse così affollato, ma anche dalla constatazione che “quest’anno gli Hunkeler Innovationdays si siano dimostrati essere molto più internazionali del solito grazie alla numerosa affluenza di visitatori provenienti dagli USA, dall’Asia e dal Medio Oriente”. Sia le tirature quotidiane eseguite dal vivo di libri di testo scolastici personalizzati e prodotti vari cuciti a punto metallico (libri da colorare personalizzati per bambini, due diversi libri da colorare per adulti con formato, piega e numero di pagine variabili, controllo delle copertine sulla base dei codici a barre, così come cucitura e taglio con spessori variabili per ogni prodotto), sia le dimostrazioni Connex sullo stand hanno riscontrato un grande successo presso i visitatori. Sono state inoltre presentate non solo le nuove opzioni di connettività Connex con interface standard, ovvero Heidelberg Prinect, il centro di produzione HP SmartStream ed Enfocus Switch, bensì anche la nuova interfaccia e il nuovo Connex.Info 4.0.

Photobook Technology Photobook Technology (PBT), con sede a Mendrisio (Svizzera), offre, grazie alla sua gamma completa di attrezzature per la finitura, soluzioni innovative per la produzione economica e totalmente automatizzata di libri stampati in digitale in piccole tirature, come ad esempio i fotolibri. I prodotti PBT sono nati per coprire le lacune esistenti oggi sul mercato tra attrezzature semi-automatiche e macchinari costosi per la produzione industriale di libri. A Lucerna l’azienda svizzera, specializzata in soluzioni per libri stampati in basse tirature con copertine rigide e nella produzione di blocchi libro layflat, esponeva due soluzioni, l’incassatrice Mitabook e la macchina incollatrice Mitablock, entrambe in funzione. Mitabook è un’innovativa incassatrice automatica concepita per produrre, in modo economico e senza scarti, libri cartonati a tiratura limitata, come ad esempio album fotografici, libri per bambini ecc. Blocchi libro brossurati con

colla PUR possono essere incassati subito dopo il processo di incollatura. Cambio formato in pochi secondi, ingombro ridotto e facilità d’uso fanno della Mitabook una linea di cartonato unica. Mitablock è di costruzione modulare ed è stata sviluppata per produrre blocchi lay-flat per libri fotografici, libri per bambini e presentazioni promozionali di grande effetto. Questa tecnologia permette di produrre blocchi libro con qualsiasi tipo di carta. Dal prossimo aprile Photobook nominerà un venditore dedicato al mercato italiano.


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Ricoh Sotto i riflettori allo stand Ricoh la soluzione a bobina Ricoh ProTM VC60000, la cui velocità di stampa è stata portata da 120 a 150 m/min a una risoluzione di 1.200x1.200 e il sistema a foglio singolo a colori Ricoh ProTM C9100, che vanta circa 500 installazioni in tutto il mondo. Tra le applicazioni a disposizione dei visitatori c’erano libri prodotti per l’editore Elwin Street e la guida per la mostra fotografica Speed of Light. A questo si sono aggiunti poster, cartoline e

applicazioni di direct mailing realizzate mediante differenti tecnologie. I visitatori dello stand hanno potuto, inoltre, toccare con mano la soluzione Ricoh

per il Digital Book Printing – realizzata con TotalFlow BatchBuilder e ideale per vincere le sfide del book on demand – e un workflow integrato per applicazioni

di direct mailing. Inoltre, è stata mostrata una soluzione di automazione dell’imposition e setup del finishing online mediante Ricoh ProcessDirector 3.5.

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Screen La Screen Truepress Jet520NX stampava su carta offset patinata utlizzando nuovi inchiostri inkjet e, per la prima volta, la macchina era integrata con una soluzione Hunkeler Rollto-Stack con la funzione Dynacut che consente il taglio e la messa in pila di fogli di lunghezze variabili.

Variabile è anche la velocità della macchina che può stampare su materiali dello spessore compreso tra 40 e 250 g/mq a 120 m/min (oltre 1.600 ppm A4) oppure a 50 m/min. Alla scorsa drupa Screen

Xerox aveva annunciato il modello Truepress Jet520NX e gli Hunkeler Innovationsdays ne hanno sancito il debutto commerciale. La macchina è dotata di una nuova testina di stampa da 5 pollici e supporta una risoluzione massima di 600x1.200 dpi, oltre a un sistema avanzato per il controllo del volume di inchiostro. La macchina può, inoltre, essere equipaggiata con una testina di stampa extra per il quinto colore che consente l’utilizzo dell’inchiostro nero MICR o di altri inchiostri speciali. A Lucerna la Truepress Jet520NX era integrata in modalità near line con una soluzione Hunkeler Roll-to-Stack con modulo laser HL6 per la stampa di applicazioni transazionali. Infine, un nuovo front-end automatizzava la produzione di direct mail personalizzati e libri, dove ogni stampato variava nel formato pagine e nel volume. Un partner di Screen era Horizon per la rilegatura di libri dal formato variabile.

Tre le soluzioni sullo stand Xerox, tutte basate su tecnologia inkjet: la macchina a foglio Brenva HD Production, la roll-to-roll Trivor 2400 con l’inchiostro Xerox High Fusion Ink e la compatta Rialto 900 con alimentazione a bobina e uscita a fogli singoli. Rialto 900 è stata presentata con due nuove opzioni di finitura in linea: una perforatrice dinamica e un secondo impilatore doppio ad alta capacità, che consente la continuità delle operazioni e apre nuove opportunità nel mercato del transazionale e del direct mailing. La perforatrice dinamica consente tagli orizzontali, verticali o sezioni a T (ad esempio per

deva un biglietto d’ingresso ad alto valore aggiunto. Il supporto prescelto era una carta per stampa di sicurezza “top quality” e la finitura in linea veniva realizzata con attrezzature Hunkeler e GUK. L’obiettivo era di mettere in evidenza le opportunità offerte da elementi di sicurezza, quali dati variabili, toner Clear (UV Reflecting), codici a barre, colori spot, microtesto, fondi arabescati e immagini in rilievo. La tecnologia Xeikon si adatta perfettamente a questo tipo di applicazione ad alto

valore aggiunto. Le caratteristiche uniche della Xeikon 9800 in termini di qualità, velocità, versatilità e TCO (Total Cost of Ownership) sono state messe in luce nel corso dell’evento attraverso sessioni di produzione in diretta sullo stand. Il sistema Xeikon di stampa digitale alimentato a bobina combina la capacità di utilizzare una vasta gamma di substrati (da 40 a 350 g) a una straordinaria flessibilità di formato offrendo un’impareggiabile varietà di ambiti applicativi.

Xeikon La regina dello stand era l’ammiraglia Xeikon 9800 per la stampa in modalità duplex, utilizzata per la realizzazione di un mailer personalizzato che inclu-

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coupon, cartoline e ricevute di pagamento) aprendo nuove opportunità nel mercato del transazionale e del direct mailing. Inoltre, un secondo impilatore doppio ad alta capacità consente la continuità delle operazioni in modo che i professionisti possano mantenere le macchine in funzione anche mentre stanno scaricando l’altro impilatore. Queste opzioni rappresentano la svolta nell’innovazione inkjet del modello Rialto 900 presentato agli HID due anni fa. Oggi, molti professionisti delle arti grafiche utilizzano la macchina per tutto, per le pagine di libri monocromatici come per le applicazioni di direct mailing ad alta qualità.



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eventi

Industria 4.0: le misure fiscali a sostegno degli investimenti

“Piano Nazionale Industria 4.0: le opportunità per le imprese della filiera” è il titolo del seminario di studio che si è tenuto il 14 febbraio presso la sede della Federazione Carta e Grafica a Milano. Presenti in sala circa 120 partecipanti.

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Ad aprire i lavori Pietro Lironi, presidente della Federazione, che ha richiamato l’attenzione su di un presupposto fondamentale: il Piano Industria 4.0 rappresenta una grande occasione per tutte le aziende che vogliono cogliere le opportunità legate alla quarta rivoluzione industriale. “L’Italia, si sa, è un grande Paese industriale ma dal 2007 al 2016 il potenziale industriale italiano è diminuito del 19,5%, al contrario di altri Paesi come la Germania, in cui il potenziale è cresciuto del 6,5%”, ha ricordato Lironi. “Abbiamo avuto paura di fronte alla crisi e non abbiamo avuto un sostegno da parte delle istituzioni, ma è arrivato il momento di invertire la rotta e l’Industria 4.0 offre una preziosa opportunità in tal senso. È aumentato il nostro gap con Paesi come Germania, Svezia, Finlandia, Olanda e Danimarca, ossia i Paesi che hanno investito in alta tecnologia. Dobbiamo innovare, altrimenti non riusciremo a restare al passo con i Paesi emergenti, che hanno risorse finanziarie superiori alle nostre. L’Italia è al 20mo posto per numero di occupati nel settore ad alta tecnologia.

Secondo una ricerca negli Stati Uniti il 47% degli occupati in lavori tradizionali perderà il posto nei prossimi 10 anni. La tecnologia e l’innovazione riducono i posti di lavoro, come sosteneva già all’inizio del ‘900 Keynes che parlava di ‘disoccupazione tecnologica’. Il capitale umano è una risorsa fondamentale anche nell’Industria 4.0 ed è pertanto fondamentale attuare piani di formazione tecnica e specialistica. Occorre creare una rete per l’innovazione e la formazione che faccia da ponte tra la ricerca e il mercato. Dobbiamo creare prospettive per i giovani per arginare le fughe di cervelli e pertanto il Piano Nazionale Industria 4.0 deve diventare un volano per gli investimenti”.

Il Piano Nazionale Industria 4.0 e le iniziative di Confindustria Andrea Bianchi, direttore delle Politiche Industriali di Confindustria, ha illustrato le iniziative dell’Associazione. “Di fronte ai grandi cambiamenti si possono avere due reazioni: ci si può mettere sulle difensive o


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di Cristina Rossi

Andrea Bianchi

Pietro Lironi

“Dobbiamo creare prospettive per i giovani per arginare le fughe di cervelli e pertanto il Piano nazionale Industria 4.0 deve diventare un volano per gli investimenti”

avere un atteggiamento positivo e il nostro sistema produttivo ha scelto la seconda modalità”, ha detto Bianchi. “Siamo la seconda manifattura in Europa, nel 2015 abbiamo raggiunto il top delle esportazioni e siamo il quinto Paese nelle esportazioni nel settore manifatturiero. Rispetto alle precedenti rivoluzioni industriali, la quarta – che prevede l’applicazione del digitale alla produzione – non è solo una rivoluzione tecnologica, bensì è anche una rivoluzione culturale che investe in modo più invasivo l’intera società”. Bianchi ha individuato tre caratteristiche principali dell’Industria 4.0: 1) Non esiste una sola tecnologia guida, bensì è un paniere di tecnologie che sta determinando il cambiamento. E tra queste tecnologie chiave figurano i robot collaborativi, le stampanti 3D, la realtà aumentata, la simulazione, l’integrazione, la comunicazione multidirezionale, la gestione dati, la sicurezza dei dati durante le operazioni in rete e l’analisi dei dati per ottimizzare i prodotti. 2) La quarta rivoluzione industriale modifica il rapporto tra il produttore e il consumatore e introduce, pertanto, un cambiamento nel modello di business. Si sta assistendo a una crescente integrazione tra servizi e manifattura. Ad esempio, Xerox non vende le macchine,

bensì il servizio di fotocopiatura. 3) Con l’Industria 4.0 nasce un nuovo fattore di produzione. La capacità di gestione del dato e dell’informazione è essenziale nella competitività dei sistemi produttivi. Queste tre caratteristiche hanno già prodotto dei cambiamenti, visto che la politica economica ha assunto due nuovi assiomi: la centralità dell’industria anche nei Paesi avanzati e la fabbrica che riacquista importanza, diventando il luogo del futuro e non un retaggio del passato, perché vi si incrociano tecnologie e competenze per produrre meglio i prodotti tradizionali e sviluppare nuovi prodotti. Molti Paesi hanno già colto questa nuova dimensione della politica industriale. Nel 2007 la Germania ha introdotto la prima strategia sull’innovazione e nel 2011 ha inventato il termine Industria 4.0, seguita da Gran Bretagna, Francia e USA. L’Italia è rimasta indietro, nonostante fosse sensibile alla quarta rivoluzione industriale, poiché ha una larga base manifatturiera, ha un sistema di piccole/medie imprese e una capacità di personalizzazione del prodotto. L’Italia, tuttavia, ha anche dei punti di debolezza: non ha grandi player nell’IT. “Il piano presentato dal Governo”, ha spiegato Bianchi, “evidenzia un segnale di discontinuità

rispetto al passato per il metodo. Stiamo assistendo per la prima volta a un consistente contributo di Confindustria al rapporto tra Parlamento e Governo. Il Piano Nazionale Industria 4.0 è innovativo perché prevede la convergenza di diversi strumenti: investimenti innovativi, competenze, infrastrutture abilitanti e strumenti pubblici di supporto. È un piano di politica industriale con una forte governance (la cabina di regia è presso la Presidenza del Consiglio), è orizzontale e non settoriale, non stravolge la strumentazione attuale ed è incentrato sull’innovazione. Quattro i campi d’intervento previsti: il sostegno agli investimenti, innovazione e competenza, finanziamenti per la crescita e infrastrutture (Piano Banda Ultra Larga). Il sostegno agli investimenti è fondamentale, dal momento che dal 2008 al 2015 si sono bloccati gli investimenti nelle aziende e l’età media delle macchine è il più alto dal secondo dopoguerra. Dobbiamo dare una spinta agli investimenti in direzione dell’Industria 4.0 attraverso l’iperammortamento dei beni”.

“Di fronte ai grandi cambiamenti si possono avere due reazioni: ci si può mettere sulle difensive o avere un atteggiamento positivo e il nostro sistema produttivo ha scelto la seconda modalità”

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eventi

“L’iperammortamento è la misura che vuole avvicinare le imprese ai modelli organizzativi previsti dall’Industria 4.0, mentre il superammortamento è la vera misura a supporto degli investimenti” Le misure fiscali a sostegno degli investimenti

Francesca Mariotti

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Francesca Mariotti, direttore Politiche fiscali di Confindustria, ha parlato della proroga del superammortamento e iperammortamento, entrando nei dettagli degli aspetti applicativi della disciplina agevolativa. “L’iperammortamento è la misura che vuole avvicinare le imprese ai modelli organizzativi previsti dall’Industria 4.0, mentre il superammortamento è la vera misura a supporto degli investimenti”, ha esordito Mariotti. L’iperammortamento prevede la supervalutazione del 250% degli investimenti in beni materiali nuovi, dispositivi e tecnologie abilitanti la trasformazione in chiave 4.0 acquistati o in leasing. Il superammortamento, invece, prevede la supervalutazione del 140% degli investimenti in beni strumentali nuovi acquistati o in leasing. Per chi beneficia dell’iperammortamento sussiste la possibilità di fruire dell’agevolazione anche per gli investimenti in beni strumentali immateriali (software e sistemi IT). Il superammortamento si rivolge sia alle imprese che ai liberi profes-

sionisti, mentre l’iperammortamento è solo per le imprese. In entrambi i casi si intende ‘nuovo’ un bene che non è mai stato utilizzato per la funzione per cui è stato prodotto, come ad esempio i beni esposti da un fornitore in uno showroom o a una fiera. Nel caso di un bene ricondizionato per poter usufruire delle agevolazioni fiscali il numero di componenti nuove deve essere superiore a quelle usate e questo va certificato dal produttore. Il diritto al beneficio fiscale matura quando l’ordine e il pagamento di almeno il 20% di anticipo sono effettuati entro il 31 dicembre 2017 e la consegna del bene avviene entro il 30 giugno 2018. Per dedurre la quota di ammortamento è necessario che il bene sia entrato in funzione e, nel caso dell’iperammortamento, il bene deve essere anche interconnesso al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Per gli investimenti in iperammortamento superiori a 500.000 euro per singolo bene è necessaria una perizia tecnica giurata da parte di un perito o ingegnere iscritti nei rispettivi albi professionali attestante che il bene possiede caratteristiche tecniche tali da includerlo negli elenchi di cui all’allegato A o all’allegato B della legge di bilancio 2017. Per l’acquisizione di beni ciascuno con costo d’acquisto unita-

rio fino a 500.000 euro è invece sufficiente l’autocertificazione del legale rappresentante dell’azienda.

Aspetti operativi dell’Industria 4.0 Alla conclusione della mattinata, Enrico Annacondia, dell’Ufficio tecnico Ucimu, e Stefania Pigozzi, responsabile Ufficio Studi Ucimu, hanno affrontato gli aspetti operativi legati all’Industria 4.0 in termini di economia, tecnica e strategia. Annacondia ha ricordato che non è necessario essere una big company per poter usufruire delle agevolazioni fiscali, anzi sono soprattutto le PMI a dover sfruttare le misure dell’iperammortamento, perché se le PMI non diventano 4.0 si va incontro al rischio di uscire dalla filiera produttiva allungata. Non esiste oggi una definizione unica di Industria 4.0. Si è, infatti, cercato di plasmare tutte le varie definizioni degli altri Paesi, adattandola al tessuto industriale e imprenditoriale italiano. “Industria 4.0 è un processo produttivo in grado di far circolare e gestire le informazioni legate alla generazione di valore aggiunto tra i vari componenti del sistema (…). E in tutto questo il fattore umano è molto importante. Inoltre, la macchina deve essere interconnessa ai sistemi informatici della fabbrica e/o integrata con il sistema logistico”.



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Intervista a Vincenzo Cirimele

Dopo sei anni dal lancio di Press Up, abbiamo deciso di incontrare il CEO per fare un bilancio dell’attività, analizzando i fattori che ne hanno decretato il successo e che lo differenziano dalla concorrenza.

Allora, lo stesso Paolo Bandecchi aveva commentato l’installazione della HP Indigo inserendo questa Up scelta nel piano strategico di CEO di Press Rotolito per Nava Press: «I nostri clienti, tra i maggiori internazionali del risponde lusso, vo-direttamente ai clienti attraverso infatti, Attiva sul mercato dal novembre 2010,brand Press Up ha gliono la certezza di avere stampati alta una lineadi telefonica, cercando di fornire consigli e costruito la propria storia di successo sulla combiqualità per esaltare la bellezza dei loro pro- una relazione più personalizzata soluzioni attraverso nazione virtuosa di know-how tipografico, concept e differenziarsi concorrenti. si distingueLa nettamente dall’approccio tipico del innovativo del web to print e dotti tecnologie di ultima dai loroche nostra nuova capacità di stampa modellodigitale web to offre print. Un altro punto differenziante è generazione. Fin dalla sua nascita, l’azienda piaquesta differenziazione e permette di stampail controllo gratuito dei file, noi verifichiamo sempre nifica investimenti mirati in software di gestione e re prodotti ad alto impatto».ciò che sarà stampato. controllo, per migliorare continuamente la qualità Bandecchi sempre allora aveva sottolineadei prodotti e del servizio. Oggi Press Up è uno dei to anche l’importanza dell’installazione del- parco macchine? Qual è il vostro web to print più affermati nel panorama italiano, ha la nuova Heidelberg, che siIèmacchinari aggiunta ae un le tecnologie utilizzati da Press Up 60 collaboratori con un’età media di 30 anni, oltre parco macchine piane tuttecostituiscono della stessa lo casa stato dell’arte nel settore delle arti 75mila clienti attivi in tutta Italia, una media di 800 tedesca già presenti in Nava, che, insieme grafiche. Press Up ha investito e continua ad invelavorazioni al giorno e nell’anno in corso supererà con la HP Indigo «rappresentano unrinnovo impegno stire nel dei propri impianti per cogliere le i 20 milioni di euro di fatturato. Abbiamo deciso di dei nostri significativo al servizio clienti e auopportunità che l’evoluzione tecnologica offre. incontrare Vincenzo per capire quali sono stati gli mentano il nostro status diAttualmente fornitore mondiadisponiamo complessivamente di 60 elementi che in questi 6 annilehanno portatodialqualità». sucdi prodotti gruppi stampa nei diversi formati e tecnologie fra cui cesso l’azienda e, soprattutto,Aquali sono gli elementi meno di un anno da questi due investioffset (Komori H-UV e Heidelberg XL con gruppi di che la differenziano dai numerosi concorrenti. menti strategici, Il Poligrafico ha incontrato, vernice IR) e digitale (HP Indigo 10000 e 12000). nella storica sede di Nava Press in Via BrePress Up dispone anche di tecnologia avanzata per A quale tipologia di utilizzatori si rivolge da a Milano, Emanuele Bandecchi, direttore Press Up? la nobilitazione dei prodotti. In particolare, la Scodix marketing di Rotolito Lombarda e amminiUltra che consente di realizzare effetti di grande imTendenzialmente Press Up si rivolge al mercato B2B stratore di Nava Press, e Joseph Marsanasco, patto visivo attraverso un procedimento di serigrafia della stampa commerciale. Il nostro core business è dg di Rotolito con la responsabilità sullo svidigitale a rilievo (3D). al momento rappresentato daluppo cataloghi e libri di ogni e gli investimenti tecnologici, per tirare genere, ovvero prodotti che richiedono una qualità un primo bilancio, con un focus particolare E a livello di software? di stampa e confezionamento estremamente elevata. La stampa on-demand e la vendita su Internet di Ecco perché i nostri principali clienti sono i grafici, i prodotti tipografici personalizzati ha richiesto una designer, gli stampatori e la PMI. profonda trasformazione digitale di tutti i processi Quali sono i principali elementi che viaveva raggiunto produttivi ha portato sviluppoèe stata alla creaRotolito Lombarda l’ac- che Fin dall’inizioallo la strategia quella di differenziano dalla concorrenza? cordo con gli azionisti della Nava (la di terza consolidare web, il marchio Press zione una piattaforma tuttaNava interna, pernellasuo generazione della famiglia) acquisire dell’intero il settore rendendolo ancorache più va competitivo Innanzitutto la tempestività del servizio, grazie alla per gestione ciclo di produzione dal ramo online stampaeatempi maggio del 2014 e l’intesa online e ampliando la presenza sui mercati interpossibilità di richiedere preventivi preventivo da parte dei clienti all’acquisizione era stata perfezionata entro finedegli giugno per alla nazionali. di spedizione in 24 ore. Secondo aspetto, che ci ha ordini, stampa e alla consegna diretta al segnare definitivamente il passaggio azioStrategia che in meno di due anni ha cosempre contraddistinto e che moltissimi clienti ci ridestinatario. Ed è fantastico vedere che tutto il ciclo nario e della gestione al gruppo guidato da minciato a dare i suoi frutti con un fatturaconoscono, è la qualità dei nostri stampati, superiore viene in 2015 sole 24 Paolo Bandecchi il 1° luglio di due anniconcluso fa. toanche che nel haore. raggiunto 40 milioni di rispetto alle realtà tipicamente conformate sul nostro Fondata nel 1922 dall’omonima famiglia, euro occupando un centinaio di addetti. Quali sono iFanno vostri prodotti di punta? modello. Abbiamo le capacitàNava tecnologiche e lel’azienda com- di stampa è diventata alla parte della strategia di crescita anI prodotti per noi più importanti sono quelli corporapetenze tecniche per realizzare stampe in esacromia, quale fanno riferimento i maggiori brand che gli accordi siglati con partner interte, L’acquisoprattutto nazionali cataloghiper e brochure, dov’èlarichiesta mondiali dele lavorazioni lusso e della moda. delocalizzare stampa di colori pantone, verniciature particolari ha tutte riguardato, la newco commesse di clienti storici didiNava Press forte distinzione con carte e tipologie stampa speciali come la serigrafia e ilsizione drip off, appli- attraversouna Navastampato. Press, il ramo d’azienda che di stampa destinate ai paesieasiatici. Nava Press altri web toe print non offrono che molti cliencazioni che nobilitano il prodotto Quan(commesse, dipendenti, impianti, ma- tipografi gestisce e controlla tutte le fasi produttive ti, tra quali e agenzie, ricercano. Anche do siamo partiti abbiamo puntato su lavorazioni e non la Nava Milanol’editoria che contia garanzia del mantenimento degli elevati va molto bene, perché abbiamo abbattuto più standardizzate, ma oggi igazzino) nostri clienti hanno nua la sua attività con la Divisione Design, standard qualitativi delle produzioni realizle barriere di accesso che tradizionalmente penalizl’esigenza di differenziare i prodotti con applicazioni specializzata nella produzione di oggetti zate a Milano. zavano questo tipo di prodotti, al punto da rendere ad alto valore aggiunto e noi,(agende, in tal senso, possiamo pelletteria ecc.) dedicati al mondo garantire questo servizio. Ultimo aspetto, non meno con possibile del lavoro contemporaneo l’intento dila stampa di una singola copia di un libro o rivista. importante, è un servizio di customer un prodottididiuna svilupparecare e di con ricercare design >> segue a pag. 82 innovativi. Press Up, approccio più personale e consulenziale.

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ONLINE PRINTING

a d a r t s a u t a l a v o r t , P

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C O N F E R E N C E

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La seconda edizione di un progetto pensato per chi vuole capire la portata del fenomeno dirompente dell’online printing, l’e-commerce degli stampati. Un must per gli operatori dell’industria della stampa che devono operare delle scelte e migliorare i propri risultati. Aprire un proprio portale? Lavorare con quelli già presenti? Stare alla finestra? Un convegno, al quale parteciperanno grandi esperti italiani ed europei, ti aiuterà nelle scelte. Non rinunciare a questa opportunità. Registrati e prenota subito il tuo posto su www.onlineprintingconference.com

Milano, 27 aprile 2017

INFORMAZIONI

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Intervista a Maurizio Battiston

Poche copie, con la qualità delle grandi tirature a un prezzo competitivo e con possibilità di preventivazione rapida e semplice. Questa la filosofia alla base di Skillpress, web to print nato da quella che 30 anni fa era solo una piccola tipografia.

Allora, lo stesso Paolo Bandecchi aveva commentato l’installazione della HP Indigo inserendo questa scelta nel piano strategico di Rotolito per Nava Press: «I nostri clienti, tra i maggiori brand internazionali del lusso, voCEO Skillpress gliono di la certezza di avere stampati di alta qualità per esaltare la bellezza dei loro prodotti e differenziarsi dai loro concorrenti. La nostra nuova capacità di stampa digitale offre Quando nasce Skillpress e con quale mentiamo continuamente e che tramite processi di stampafilosofia di business? questa differenziazione e permette di realizzazione standardizzati rendiamo economici re prodotti ad alto impatto». anche nelle poche copie. Nel 1988 ha aperto i battentiBandecchi la mia piccola tipo- allora aveva sempre sottolineagrafia, la New Print. Le dotazioni di serie del primo dell’installazione delto anche l’importanza è il vostro parco macchine? giorno di lavoro erano: un Mac, uno scanner e una che siQual la nuova Heidelberg, è aggiunta a un macchinari all’avanguardia sia per stampante laser in bianco e nero. parco macchine piane tutteSiamo della dotati stessadicasa la stampa che per la rilegatura/finitura. Il nostro Il passaggio all’offset con unatedesca Roland già 200presenti a 2 coloriin Nava, che, insieme vanto principale sono le HP Indigo 7000 e 10000, e i primi macchinari per la rilegatura è stato rapido, con la HP Indigo «rappresentano un impegno grazie clienti alle quali stampiamo fino al formato 50x70 ad ma mi sono reso conto prestosignificativo che le esigenze dei al servizio dei nostri e auPer la rilegatura e le finiture ci avmiei clienti - poche copie, benmentano fatte ed economiche il nostro status dialtissima fornitorequalità. mondiavaliamo di soluzioni Heidelberg, Tecnomac, Horizon e - non potevano essere soddisfatte dall’offset, bensì le di prodotti di qualità». Wohlenberg, senza mai abbandonare la cara vecchia dalla stampa digitale. Siamo A così passati dalle stammeno di un anno da questi due investifustellatrice Stella. panti Xerox all’attuale multi-installazione HP Indigo. menti strategici, Il Poligrafico ha incontrato, L’altra intuizione fondamentale è stata il web to di Nava Press in Via Brenella storica sede E a livello di software? print, strada che abbiamo imboccato già nel 2006. da a Milano, Emanuele Bandecchi, direttore Sono proprio le richieste dei clienti che hanno pla- Lombarda marketing di Rotolito e amminiIl nostro sito-gestionale è impreziosito da un sistesmato la filosofia dell’attuale stratore Skillpress: qualità di la Nava Press, e Joseph ma di Marsanasco, flusso lavoro sempre in evoluzione studiato delle grandi tirature anche nelle poche copiecon (il la responsabilità dg di Rotolito sullo sviper permettere a tutti gli operatori di conoscere nostro claim infatti è “0-500”)luppo unita eovviamente a un tecnologici, gli investimenti per tirare precisamente le attività, i tempi di realizzazione e le prezzo competitivo, con la possibilità di bilancio, preventivare un primo con un focus particolare specifiche di ogni singolo ordine. Le code di stampa salto di qualità produttivi ap- in base alle tempistiche rilevate in maniera semplice e rapidasul direttamente online.e i vantaggi vengono organizzate portati dalla nuova Heidelberg. dal software che crea un chiaro piano di lavoro. A quale tipologia di utilizzatori si rivolge? Anche l’organizzazione e la pianificazione determinati 75x105 da questo sistema sono strumenti che ci permettono Puntiamo a essere un serviceLa di nuova stampamacchina di qualità (in formato di essere così competitivi non solo a livello economico per studi grafici, agenzie di comunicazione e tipoma anche di tempistiche, perché facilitando la lavografie, consapevoli della richiesta sempre crescente razione del prodotto accorciano i tempi di consegna. di stampati in basse tirature, ben fatti e con costi ridotti. Con “ben fatti” intendo dire che trattiamoaveva le raggiunto l’acRotolito Lombarda Fin dall’inizio la strategia è stata quella di Quali sono iconsolidare vostri prodotti punta? poche copie al meglio, essendo essecon il nostro target, e Nava cordo gli azionisti della (la terza il marchiodi Nava Press nel suo forniamo tutta una serie di formati e lavorazioni che per Oltre alle ilbrossure fresate Pur, sinonimo dicompetitivo qualità, generazione della famiglia) acquisire settore rendendolo ancora più ramoprofessionali, stampa a maggio del 2014 e l’intesa e ampliando la presenza suitempi mercati interpermettono di avere dei prodotti e ai punti metallici che produciamo con e costi giugno per puntiamo nazionali. molto sui già citati “Prodotti di qualità e molto versatili. era stata perfezionata entro fine stupefacenti, segnare definitivamente il passaggio azioStrategia in card menofustellati di due anni ha coReady”. Le cartelline e iche porta hannario e della che gestione guidato da minciato a dare i suoie frutti con un fatturaQuali sono i principali elementi vi al gruppo no una lavorazione meccanizzata sintetizzata in Paolo Bandecchi il 1° luglio di due anni fa. to che nel 2015 ha raggiunto 40 milioni di differenziano dalla concorrenza? maniera da risultarci semplice e quindi economica. Fondata nel 1922 dall’omonima famiglia, euro occupando un centinaio di addetti. Stessa cosa vale per le borse in strategia carta e per le altre anIl web to print semplifica enormemente la formuNava è diventata l’azienda di stampa alla Fanno parte della di crescita proposte. lazione dei preventivi e degli ordini ma “mantiene quale fanno riferimento i maggiori brand che gli accordi siglati con partner interle distanze” tra cliente e fornitore. Un del nostro mondiali lussofiore e della moda. L’acquinazionali per delocalizzare la stampa di modo promuovete vostridiservizi? ha riguardato, attraversoInlache newco commesse di clientii storici Nava Press all’occhiello è la “Copia Zero”,sizione ossia una copia finita Nava Press, la il ramo d’azienda Cerchiamo di stampa di promuoverci e destinate ainella paesimaniera asiatici. più Nava Press del prodotto ordinato, utile per verificare qualità varie(commesse, magestisce controlla tutte le fasi produttive della stampa, la rilegatura e le finiture. Hodipendenti, pensato impianti, gata possibile. Oltre allee campagne adwords e alle gazzino) e non la Nava Milano che contia garanzia del mantenimento degli elevati di offrirla gratuitamente perché il cliente di Internet DEM ci avvaliamo della pubblicità in riviste specializnua la sua attività con la Divisione Design, standard qualitativi delle produzioni realizdeve toccare con mano la qualità dei nostri prodotti. zate oltre a essere il possibile presenti a eventi e specializzata nella produzione di oggetti zate a più Milano. Come ho già detto offriamo una libertà di scelta di fiere di settore. (agende, pelletteria ecc.) dedicati al mondo formato che è difficile trovaredel neilavoro nostricontemporaneo competitor. con Se devo guardare al futuro mi piacerebbe puntare l’intento di E poi ci sono i “Prodotti Ready”, prodotti particolari la dimostrazione del flusso lavoro sviluppare e di ricercare prodottisull’open-house, di design innovativi. direttamente in azienda. come cartelline, porta card, borse e altri che imple-

L’azienda

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eventi

Quando la stampa incontra la formazione La stretta collaborazione tra HP e il Centro di Formazione Professionale Pio XI di Roma consentirà agli studenti di familiarizzare con le nuove tecnologie di stampa digitale e acquisire le competenze necessarie per entrare nel mondo lavorativo.

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Il Centro di Formazione Professionale Pio XI, in collaborazione con HP, ha organizzato lo scorso 8 febbraio a Roma un evento di presentazione delle nuove tecnologie installate presso la scuola grafica per garantire una formazione avanzata delle nuove generazioni di professionisti della stampa. Si tratta, in particolare, di una macchina da stampa digitale a colori HP 5r a 5 colori – dove r sta per reburbished, ossia ricondizionata – di cui potranno usufruire non solo gli studenti del CPP Pio XI, ma anche quelli di altre scuole professionali. Nel quadro di un più ampio progetto su scala europea e della partecipazione di HP al progetto Scuole dell’associazione Argi, HP si propone di fornire alle nuove generazioni l’accesso a un percorso di formazione sulle arti grafiche. L’obiettivo è permettere agli studenti di maturare le competenze necessarie a riuscire nelle professioni sin dal primo giorno di lavoro. Ad aprire i lavori Fabrizio Tosti, direttore generale CNOS-FAP Lazio, che ha salutato la platea ricor-

dando la figura di Don Bosco e i suoi principi legati alla formazione in un contesto di “povertà educativa” nella Torino della prima rivoluzione industriale. Creare la cultura del buon lavoro era uno dei must di Don Bosco “perché attraverso un buon lavoro passa la realizzazione della persona”. Per finire con l’alta professionalità legata a una buona formazione, in base al motto di Don Bosco che recitava: “Onesti cittadini e buoni cristiani”. Tino Canegrati, amministratore delegato di HP Italy, ha illustrato il programma HP Education per le arti grafiche, un nuovo programma di formazione a livello europeo, che prevede un progetto pilota in Italia e in Spagna, focalizzato sull’attività di insegnamento di competenze innovative nell’ambito della stampa digitale. In collaborazione con il CFP Pio XI, l’iniziativa fornirà agli studenti nuovi skill necessari a entrare, dopo il diploma, in un settore in rapida evoluzione come quello della stampa digitale, permettendo loro di porre le giuste basi per un percorso di carriera specializzato. “Servono competenze diverse da quelle che hanno


di Cristina Rossi

oggi la maggior parte degli operatori del settore”, ha detto Canegrati. “Sta crescendo il divario tra la formazione scolastica e le competenze richieste dalle aziende. HP Intende fornire tecnologie, competenze e risorse finalizzate alla formazione

In alto, il tavolo dei relatori. Da sinistra: Marco Spada (ENIPG), don Enrico Peretti (CNOS-Fap Nazionale), Tino Canegrati (HP), Enrico Barboglio (Argi) e Marco Tarisciotti (Pio XI). In piedi, Fabrizio Tosti.

aggiornata degli studenti. Le macchine da sole non fanno niente, è il cervello delle persone che fa la differenza. Il nostro obiettivo è promuovere la cultura della grafica digitale e il posto migliore per farlo è la scuola; supportare le imprese nel mondo delle arti grafiche e, infine, creare nuove opportunità di lavoro”. “I nostri studenti ora hanno accesso non solo alle più innovative tecnologie di stampa digitale, ma anche all’esperienza e alle indicazioni degli specialisti HP che da an-

ni guidano l’evoluzione del settore della stampa creativa”, ha commentato Tosti. “Siamo lieti di avere stabilito questa collaborazione, che aiuterà gli studenti a identificare i nuovi ruoli più adatti per loro in un ambiente di lavoro che si trasforma rapidamente. Ogni studente potrà migliorare le proprie competenze sulle nuove tecnologie e riceverà la formazione necessaria per soddisfare le esigenze di un mondo digitale in continua evoluzione”. “Siamo felici di collaborare con il CFP Pio XI per questo progetto, per HP il primo di questo genere in Italia, contribuendo alla creazione di opportunità formative e professionali per i giovani”, ha ribadito Canegrati. “Crediamo che iniziative come questa ben rappresentino il nostro impegno di azienda leader per la diffusione della cultura digitale e il supporto alla crescita del sistema paese”. HP ha collaborato con il CFP Pio XI nel corso dell’ultimo anno, offrendo macchine da stampa HP Indigo per supportare la progettazione grafica e la stampa per l’intero portafoglio di corsi e in particolare: Corsi triennali in “Operatore dell’industria grafica (Multimedia – Stampa e Allestimento), Corso di diploma della formazione professionale (IV anno) nel sistema duale in “Tecnico Grafico”; Corsi di aggiornamento e riqualificazione, nel

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eventi

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eventi

L’evento si è chiuso con il saluto da parte delle istituzioni e il taglio del nastro per l’inaugurazione della HP Indigo 5r.

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settore dell’industria grafica, per aziende pubbliche e private. Questo programma HP sarà reso disponibile in tutta Europa nel 2017, a partire da Spagna, Italia, Regno Unito, Francia e Germania. HP fornirà a ogni partner le più recenti stam-

sibili in tutta Europa. Marco Tarisciotti, direttore del CFP Pio XI, ha tenuto un’interessante relazione dal titolo ‘HP e CFP Pio XI insieme per il futuro dei giovani’. “La parola futuro evoca scenari da sogno e se parliamo di giovani pensiamo

panti commerciali, oltre a consentire di accedere in modo diretto alle ultime innovazioni dei reparti HP R&D e HP Labs. Gli studenti potranno inoltre partecipare al summer camp HP e usufruire di opportunità di tutoring. La possibilità di accesso all’associazione di settore della stampa digitale Dscoop, una community di aziende ed esperti che fornisce una piattaforma digitale per il programma di formazione, offre agli studenti un ecosistema di competenze, tecnologie e strutture per la stampa digitale acces-

a ragazzi a cavallo tra l’adolescenza e la maturità che hanno tutto il futuro dinanzi a sé. Ma allora perché le due parole prese singolarmente hanno un’accezione positiva, mentre se vengono abbinate invece di generare una forza dirompente si adombrano d’incertezza? Che cosa non va nel titolo del mio intervento?”, si chiede Tarisciotti. E si dà anche una risposta: “Manca la parola formazione. Il titolo andrebbe riformulato e diventare ‘HP e CFP Pio XI insieme per la formazione dei giovani al futuro’. Ai giovani

si deve prospettare un futuro possibile e questo compito così delicato spetta agli adulti, alla scuola, alle imprese e alla politica. Il 65% dei lavori dei prossimi 10 anni non è ancora stato inventato. La scuola non deve offrire una formazione troppo specializzata, perché la tecnologia viaggia a una velocità superiore a quella della formazione. Solo le aziende possono colmare il gap tecnologico degli studenti. Ecco perché HP e il CFP Pio XI hanno avviato una collaborazione che si traduce in un ‘laboratorio esteso’ che parte da Barcellona, passa per Roma e atterra nelle aziende. Ed ecco perché i 24 ragazzi iscritti al quarto anno della formazione professionale nella nostra scuola hanno già iniziato l’alternanza tra scuola e lavoro. Per 5 giovani ciò ha portato a un contratto di apprendistato, ma anche per gli altri ragazzi arriveranno delle opportunità professionali. Oggi in sala sono presenti le aziende che hanno assunto i 5 ragazzi”. Enrico Barboglio, in qualità di segretario generale Argi, Associazione Fornitori Industria Grafica, ha illustrato la missione dell’associazione e il Progetto Scuole. Nato a fine 2015, tale progetto si articola in azioni diversificate, che includono un supporto operativo, come ad esempio la fornitura di materiali da parte dei fornitori associati alle scuole,

l’erogazione di webinar e corsi di formazione a distanza (FAD), oltre all’organizzazione di stage formativi presso le aziende. Barboglio ha anche annunciato ufficialmente una nuova iniziativa battezzata “Le Olimpiadi della Stampa”, promossa da Argi, in collaborazione con ENIPG. Si tratta di un progetto nato per valorizzare i giovani talenti che studiano grafica e comunicazione e per promuovere l’efficacia della stampa nel marketing multicanale. Con le Olimpiadi della Stampa le aziende dell’industria grafica intendono dare il proprio supporto al grande impegno che scuole grafiche, professori e direttori stanno facendo per mantenere alto il livello di interesse verso le professioni legate al mondo della stampa e alta la professionalità e l’innovazione nella didattica. Le Olimpiadi della Stampa (www. olimpiadidellastampa. it) sono aperte a qualsiasi Scuola Superiore di indirizzo Grafico, New Media e Comunicazione. Ogni scuola può partecipare con una squadra composta da 5 Champion. Le squadre si sfideranno il 20 e 21 maggio a Milano, in una gara che si svolgerà in un’unica tornata fino alla finale a tre, per il 1°, 2° e 3° posto. Alle scuole delle tre squadre finaliste andranno buoni acquisto per dotazioni scolastiche.


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KODAK PRINERGY CLOUD

Comunicazione d’impresa

Le soluzioni per flusso di lavoro Kodak Prinergy consentono di avere tutto sotto controllo, dalla creazione di un nuovo lavoro alla gestione della stampa fino alla produzione: per potersi concentrare su ciò che conta di più, cioè far prosperare gli affari Kodak Prinergy Cloud è una piattaforma di analisi a base cloud che offre ai fornitori di servizi di stampa nuove soluzioni per effettuare previsioni analitiche in tempo reale, ovunque si trovino. Questa nuova importante funzione fornisce informazioni complete sui costi di produzione complessivi e/o sulle prestazioni del sistema in tempo reale, nonché sulle prestazioni nel tempo. Infatti Prinergy Cloud non fornisce solo automazione in una logica Saas, ma aiuta a migliorare le prestazioni, sfruttando e usando al meglio la potenza dei dati di produzione con gli strumenti rivoluzionari Decision Analytics per prendere decisioni in base a fatti concreti. Naturalmente gli utilizzatori possono facilmente integrare tutti i servizi cloud con i sistemi Kodak per flusso di lavoro che stanno già utilizzando. Prinergy Cloud è ospitato sulla piattaforma Microsoft Azure, che garantisce una gestione cloud veloce, affidabile e sicura. I clienti Kodak potranno beneficiare del servizio cloud di monitoraggio 24/7, con i massimi livelli di sicurezza e disponibilità. Sviluppato in collaborazione con Yellowfin (fornitore di software di Business Intelligence che aiutano a risolvere i problemi con i dati e aumentare così le prestazioni delle attività), Decision Analytics di Prinergy Cloud offre ai fornitori di servizi di stampa il primo flusso di lavoro dedicato all’industria grafica con possibilità di analisi dei dati. Questa nuova importante funzionalità prevede schermate intuitive che forniscono visibilità dei costi di produzione e delle prestazioni del sistema attraverso la continua raccolta di dati relativi ai vari processi. Tutti i nuovi servizi Prinergy Cloud sono abilitati alla funzionalità Decision Analytics. Questa include il servizio di analisi delle prestazioni del sistema per avere rapporti sulla produzione; archivio file e backup per proteggere l’azienda da eventuale perdita di dati e l’archi-

Le schermate intuitive di Kodak Prinergy Cloud.

viazione automatizzata per garantire livelli più elevati di efficienza e sicurezza. I vantaggi dei servizi Cloud di Kodak Prinergy aiutano gli utilizzatori a: - avere sotto controllo rischi e costi e prevedere la loro evoluzione nel tempo; - trasformare i dati di produzione in informazioni finalizzate ad azioni concrete e operative per migliorare significativamente il processo decisionale e quindi pianificare e controllare meglio i costi; - scalare in modo intelligente al mutare delle esigenze; - controllare le spese di capitale ed essere sempre aggiornati con l’ultima versione del software; - migliorare la precisione e la visibilità di tutta l’azienda. “Siamo impegnati ad aiutare i nostri clienti a essere un passo avanti alla concorrenza in un mercato in rapida evoluzione come quello di oggi”, ha dichiarato Allan Brown, vicepresidente e direttore generale delle Unified Workflow Solutions di Kodak. “I vantaggi dei servizi cloud per gli stampatori sono evidenti. Ma stiamo andando oltre offrendo nuove soluzioni di automazione che possano essere di supporto ai fornitori di servizi di stampa affinché possano prendere decisioni informate per gestire meglio le loro attività aumentando di conseguenza la redditività”. “A Yellowfin siamo entusiasti di collaborare con Kodak per integrare sistemi di analisi nel suo nuovo servizio Prinergy Cloud, fornendo una soluzione per l’industria grafica”, ha dichiarato Peter Baxter, SVP Global Sales. “Grazie alla piattaforma integrata di analisi di Yellowfin, le possibilità di analisi di Decision Analytics di Prinergy Cloud consentono ai fornitori di servizi di stampa di controllare in tempo reale e in modo efficace ed efficiente i costi di produzione, migliorando le prestazioni operative e incrementando i profitti”.

www.graphics.kodak.com

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online printing

Un segmento della stampa cresce di oltre il 15% all’anno... ... non puoi ignorarlo. Partecipa all’Online Printing Conference del 27 aprile a Milano.

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C’è un segmento del mondo della stampa il cui fatturato su base europea sta crescendo negli ultimi anni di oltre il 15%. E non è la stampa del packaging come qualcuno di certo sta pensando. O meglio il packaging è solo uno dei settori che sta contribuendo a questa performance. Gli altri sono gli stampati commerciali, quelli editoriali, la stampa dei prodotti per il punto vendita, per la ristorazione, la stampa dei banner e dei wide format per fiere e hotellerie, la stampa sugli oggetti e tanto altro ancora per un’offerta che continua ad ampliarsi. Lo avete capito, stiamo parlando dell’online printing, ovvero di quel modello di business che prevede l’utilizzo di un online shop in Internet per promuovere la vendita dei propri prodotti, per fare il preventivo, per gestire la transazione economica, per acquisire il file del lavoro e poi coordinare tutte le fasi di imposition, stampa, finishing e spedizione tramite una piattaforma software dedicata. Niente di nuovo, potrà dire qualcuno… ma sbaglia. L’online printing non solo continua a crescere, ma come tutti i business in forte espansione si trasforma costantemente e apre nuove opportunità sia agli utenti finali che alle industrie grafiche che decidono di dotarsi di un sistema di online printing. Queste ultime, ad esempio, hanno oggi varie possibilità che vanno dal dotarsi di una piattaforma che consente di presentarsi online con il proprio “negozio” all’entrare a far parte di un network che si presenta con il proprio brand e fa da collettore di lavori che poi smista agli aderenti, al far parte di un network ma avendo il proprio “negozio” online e quindi ottenere ordini sia dall’utente finale che dal network. Un mondo in grande trasformazione che vede entrare ogni anno un numero crescente di aziende grafiche ma che, secondo i guru del settore, è solo all’inizio del suo processo di espansione e di certo continuerà nella sua crescita erodendo quote di mercato agli stampatori tradizionali.

Tra i relatori già confermati: Bernd Zipper, tra i maggiori esperti di online printing, Antonio Romano di Quest Factory, Vincenzo Cirimele di Press Up (main sponsor).

Ignorare questo fenomeno è la cosa più sbagliata che un professionista del printing possa fare. Stratego Group organizza per il prossimo 27 aprile a Milano una giornata di approfondimento su questi temi alla quale parteciperanno esperti italiani ed europei, tra i quali Bernd Zipper, uno tra i più profondi conoscitori dell’online printing, nonché noti online printer, come ad esempio Press Up (vedi intervista a Vincenzo Cirimele a pag. 57). Un intervento che si preannuncia molto interessante è quello di Antonio Romano di QuestFactory, che offrirà una panoramica sul posizionamento online di una serie di web to print italiani, dal punto di vista sia dell’offerta che della domanda. Verrà analizzata anche la loro presenza e percezione sui social network e sul web. Anche quest’anno verranno presentati i risultati della seconda ricerca dedicata all’online printing in Italia, realizzata da Stratego Group in collaborazione con Keypoint Intelligence. Dai la tua opinione su questo importante fenomeno che sta trasformando il settore della stampa. Partecipa all’indagine. Fotografa il QR Code oppure vai su www. onlineprintingconference.com


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stampa offset

Roto3 nel mondo del foglio con Komori Specializzata nella stampa editoriale, l’azienda ha deciso di affiancare a due roto-offset Komori una macchina a foglio per riportare all’interno alcune lavorazioni affidate a partner esterni. “Nelle sue vene scorre l’inchiostro”, avevamo scritto in un articolo del 2008, quando Gianni Gussoni, alla guida di Roto3, aveva investito in una Komori System 38 D a 32 pagine, accordando per la prima volta al produttore nipponico la propria stima e fiducia. La macchina, la prima di quel tipo in Europa, andava a sostituire una Lithoman 32 pagine, affiancandosi a una 32 pagine Mitsubishi e a una 16 pagine Nebiolo. Oggi il ‘Guss’ – come lo chiamano amici e collaboratori – si è spinto ancora più in là. Invece di optare per la meritata pensione e lasciare la guida dell’azienda alla famiglia – le figlie Stefania, Arianna e Sara – ha deciso di investire per la prima volta in una offset a foglio. Dopo aver valutato le varie soluzioni disponibili sul mercato, Gussoni ha nuovamente scelto Komori come partner tecnologico, investendo in una Komori Lithrone GL 540 C a cinque colori con verniciatore in linea, che è entrata in funzione lo scorso dicembre. “È la terza Komori che entra nella mia sala stampa”, racconta Gussoni. “Dopo la 32 pagine ho infatti acquistato una Komori System 38 s 16 pagine nel 2010, che ha preso il posto della Nebiolo. Lo scorso dicembre, grazie a un conoscente di Miami sono riuscito a vendere la Mitsubishi a uno stampatore argentino e gliela abbiamo consegnata ad agosto e così era rimasto ‘un buco’ nell’area produttiva. Nello stesso periodo

ho ridimensionato il personale, lasciando a casa 22 persone in prepensionamento, per poi riassumerne altre 15 più giovani, ridando nuova linfa vitale all’azienda. Oggi lavoriamo su 6 turni su 2 rotative, entrambe targate Komori e su ulteriori 2 turni sulla nuova offset a foglio Komori”. Roto3 Industria Grafica attualmente fattura 13 milioni di euro con 54 dipendenti e l’attività è concentrata prevalentemente nel mercato domestico, a parte qualche lavorazione per Svizzera e Sud della Francia. Gussoni, che è amministratore delegato anche dello Scatolificio Dara, adiacente alla Roto3 a Castano Primo (MI), lo scorso febbraio ha rilevato il 10% detenuto dal socio Valter Fontana, che è andato in pensione, per cui ora la famiglia Gussoni fa capo al 100% della società. Fontana, che era responsabile produzione, è stato sostituito da tre persone, di cui uno è il marito di Stefania, una delle figlie di Gussoni. Scatolificio Dara produce scatole in cartone ondulato, mentre Roto3 è specializzata nella stampa roto-offset di riviste, cataloghi e depliant per case editrici, aziende, Gdo e tour operator. Perché una offset a foglio

L’investimento è stato realizzato per offrire un servizio aggiuntivo e portare in casa anche lavori tipici da macchine piane, come ad esempio le copertine che finora

venivano fatte stampare esternamente da quattro partner. Oggi la stampa editoriale rappresenta il core business di Roto3, contribuendo al 70% del fatturato, mentre la Gdo è in calo. “Grazie alla nuova offset a foglio stiamo in realtà anche cercando di riportare a casa le tirature di riviste da 3.000 copie, avvalendoci di una rete commerciale interna composta da quattro dipendenti e un collaboratore esterno”, aggiunge Gussoni. “Con la macchina piana sfrutterò maggiormente anche il reparto di prestampa con due CtP Lüscher. La confezione, invece, viene realizzata esternamente, a parte una soluzione interna per le copie staffetta”. La Komori GL 540 C è una 72x103 cm e viaggia a una velocità massima di 16.500 fogli/ora. È dotata di mettifoglio con controllo meccanico del doppio foglio, più arresto del foglio in caso di fuori registro; sistema di bagnatura Komorimatic e Speed Solution, verniciatore in linea System Type V, camera racla e circolatore della vernice Tresu, forno IR GraphicSet 4; cambio lastre automatico; sistema di monitoraggio Komori KMS V, KSH-AI e controllo qualità spettrofotometrico PDC-SX. “Grazie agli inchiostri Sun Chemical stiamo ottenendo risultati di stampa quasi all’altezza dell’UV. La nostra macchina ha comunque la predisposizione per l’H-UV, anche se al momento non ci sentiamo pronti per questa tecnologia”.

Gianni Gussoni e la moglie guidano la Roto3 avvalendosi anche della collaborazione delle tre figlie Stefania, Arianna e Sara.

di Cristina Rossi

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HUNKELER l’evoluzione costante le soluzioni pre e post stampa della società svizzera: dall’approccio modulare alla svolta digitale Fondata nel 1922, Hunkeler offre soluzioni pre e post stampa tramite un approccio completamente modulare. Finishing web o digitale, configurazioni roll-to-roll, roll-tostack, roll-to-fold o mischiate, in linea o separate: l’offerta Hunkeler si adatta alle necessità del singolo cliente, assicurando piena compatibilità con la stragrande maggioranza dei sistemi di stampa digitale oggi presenti sul mercato. La strategia di Hunkeler si basa sull’innovazione costante, sul guardare sempre avanti a cosa può essere ulteriormente migliorato e raffinato. Gestita ancor oggi dalla medesima famiglia che l’ha fondata, Hunkeler ha la sua sede principale a Wikon nel cantone di Lucerna, in Svizzera, ed è presente a livello internazionale in modo diretto tramite le sue filiali (Germania, Italia, Hong Kong) o rappresentata dai molti partner e distributori acquisiti negli anni.

HUNKELER ITALIA E I NUOVI MERCATI Negli ultimi 25 anni, da quando Hunkeler è presente in Italia con una propria filiale, innumerevoli sono stati i cambiamenti nel mondo del printing: in particolare la stampa digitale, settore prevalente del business di Hunkeler, si è evoluta passando dall’occupare posizioni dominanti nel printing tradizionale ad inserirsi in settori di pertinenza di altre tecnologie di stampa. In questi settori (Book on demand, Booklet, Newspaper, per citarne alcuni) l’introduzione di tecnologie digitali innovative e con prestazioni sempre più significative in termini di qualità e produttività ha consentito alle aziende di stampa di adeguarsi alle mutevoli richieste di mercato con investimenti mirati e generatori di margini positivi per le aziende stesse. Hunkeler ha investito in tutte quelle tecnologie, sviluppandole per poter supportare i Clienti nella loro mission. Hunkeler Italia ha interpretato le direttive strategiche del Gruppo, confrontandole con le esigenze del mercato nazionale, in modo da presentarsi come partner ideale per la commercializzazione e la fornitura dei servizi di post-vendita necessari.

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SOLUZIONI LIBRI E GIORNALI

L’accettazione da parte dei Clienti spinge continuamente il Gruppo a investire sulle soluzioni per renderle sempre più performanti.

Su performance e caratteristiche delle linee finishing ne parla Sebastiano Picciotta, Sales Manager di Hunkeler Italia. “Tra le soluzioni Hunkeler che più hanno incontrato il favore di mercato nei recenti anni, le linee di produzione per il finishing dei book e dei giornali occupano senza dubbio un posto di assoluta rilevanza. Sia in modalità off- che on-line con tutti i principali modelli di stampanti digitali, la nostra soluzione di produzione libri si contraddistingue per l’estrema affidabilità unitamente a un’elevata capacità produttiva includendo folding, cross cutting, stacking e gluing di book blocks. “Con velocità di produzione di 200 m/min, Double Plow Folder PF7 può essere utilizzato con tutte le stampanti full color più performanti attualmente sul mercato. Il PF7 di Hunkeler consente a tutti gli utenti il massimo livello di flessibilità garantendo un semplice e sicuro utilizzo. PF7 è progettato per la produzione di segnature avendo in input bobine da 10” a 30”. La doppia unità di folding consente la produzione di signature con 4, 2 volte 4 (doppia produzione), 6 o 8 pagine. Grazie a semplici cambi formato i setup possono essere velocemente eseguiti. “Il non-stop Stacker Module SD7 Star Wheel Delivery produce a una velocità di 200 m/min e processa lunghezze di formato tra 8 e 14 pollici per preglued book blocks fino a circa 50 mm di spessore e altezza di stacking fino a 120 mm. Ciò consente un facile trasferimento a un perfect-binder. “La soluzione Hunkeler per il Digital Newspaper è la risposta pionieristica alle sfide attuali con cui le aziende si devono confrontare: grande competizione, ridotti volumi di advertising, riduzione vendite e anche bisogno di incremento di notizie locali. L’innovativo concetto della nostra tecnologia consente la produzione geograficamente indipendente di up-to-date newspaper, stampati digitalmente nei formati broadsheet più utilizzati.

www.hunkeler.it


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“Il core è il modulo Drum Collator DC7 che, mediante un principio elettrostatico, colleziona fogli stampati in duplex di forma variabile. La soluzione offre l’opportunità di produrre tirature limitate, con possibilità di personalizzare le singole sezioni a seconda delle esigenze. La sua versatilità consente nei periodi di non produzione giornali di produrre brochures, segnature e mailings”.

“Circa quattro anni fa Hunkeler ha pensato di utilizzare la tecnologia laser (già diffusa in molti campi come medicina, taglio dei metalli, decorazione, settore alimentare) nel mondo della stampa digitale. Ne sono scaturiti 4 brevetti internazionali relativi alle applicazioni e alle specifiche tecnologiche sviluppate per rendere dedicata alle necessità della carta la tecnologia laser. “Numerose attività sono state dedicate alla ricerca delle caratteristiche di sorgente laser e

allo sviluppo di teste ottiche, in stretta collaborazione con EL.EN spa di Firenze, che rispondessero per precisione, potenza, flessibilità dando estrema importanza al fattore sicurezza di impiego. Da queste attività ne è derivata una gamma di sistemi laser in grado di coprire tutte le necessità richieste dal mercato: la serie HUNLASER HL6, composta dai modelli Micro, Mini, 333, 555, 777 sempre con tecnologia CO2. Nel corso del 2017, accanto a questi modelli dedicati al modulo continuo, sarà presentato al mercato il modello dedicato al settore del Foglio Singolo. Ciò consentirà di avere le stesse performance anche in questo importante settore di mercato”. “La presentazione mondiale di HL6 è avvenuta a drupa2012 e in quell’occasione è stato definito una delle maggiori innovazioni presentate in fiera riscontrando un altissimo interesse tra gli addetti ai lavori. L’Open House tenutasi nel marzo seguente ne ha suggellato il successo iniziandone la commercializzazione. Il sistema, nato per la sicurezza e anticontraffazione di ogni tipo di carte valori, di fatto è anche un perforatore dinamico come pure una fustellatrice o una taglierina. Il software di gestione, realizzato appositamente per il sistema, garantisce un utilizzo semplice e veloce; il sistema di aspirazione e filtraggio dei fumi di sublimazione della carta restituisce in atmosfera aria perfettamente pulita nel rispetto delle strette normative in materia”. Con l’intento di incrementare sempre di più queste soluzioni di avanguardia nel Digital Printing, agli inizi del 2017 EL.EN, fornitrice delle teste laser, è entrata nell’azionariato di Hunkeler.IT. Il gruppo EL.EN. è una delle più importanti realtà nel mondo del laser. Ricerca dell’eccellenza tecnologica e produttiva sono le principali caratteristiche. Le aziende del Gruppo creano prodotti e soluzioni avanzate ad alte prestazioni, dall’ottimo rapporto qualità-prezzo, affidabili, rispettose dell’ambiente e seguite da un servizio post-vendita efficace ed efficiente.

Comunicazione d’impresa

Sulla Hunlaser HL6, ideale per assegni, coupon, direct mail, ne parla l’Amministratore Delegato Fausto Sestini. “Assegni, coupon, direct mail: sono solo alcuni dei prodotti che possono richiedere una timbratura e/o perforazione dinamica, magari in forme specifiche, sia per ragioni di sicurezza che per altri motivi. “Per rispondere a questa esigenza, Hunkeler ha sviluppato la soluzione proprietaria HL6, un modulo laser che raggiunge la velocità di 150 m/minuto e perfettamente integrabile con ogni altro modulo o configurazione Hunkeler. Il modulo HL6 è configurabile con il Web Inspection System che aiuta a prevenire errori nei documenti in lavorazione. Il modulo analizza i documenti senza necessità di supervisione o aggiustamenti da parte dell’utente, eliminando automaticamente i pezzi malriusciti e rimandando in stampa quelli mancanti. L’interfaccia permette all’operatore di impostare con facilità i diversi template che il modulo va a utilizzare.

l Web Inspection System è disponibile in configurazione simplex o duplex, con capacità di gestire più flussi produttivi in contemporanea. I

FLESSIBILITÀ LASER

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eventi

Lastre digitali e stampa elettrofotografica nel mirino di Kodak Annunciato il lancio di una nuova piattaforma di stampa digitale elettrofotografica di alta qualità che andrà a colmare il gap tra i sistemi inkjet e la stampa offset. Occhi puntati anche sulla tecnologia Kodak Flexcel NX Thermal Imaging, che a oggi vanta oltre 500 sistemi installati.

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In una conferenza stampa indirizzata alle principali riviste di settore, il management italiano di Kodak ha fatto il punto della situazione anticipando strategie e nuovi lanci di prodotto per l’anno in corso. A prendere la parola per primo Giuliano Bianchet – business director Southern European Cluster Kodak – che ha proposto un’interessante panoramica del mercato italiano delle arti grafiche, attingendo ai dati Argi diffusi nel 2016. Nei quattro anni compresi tra il 2011 e il 2015 il mercato della stampa è rimasto pressoché invariato a livello di investimenti, mentre hanno subìto un calo sia l’area della prestampa (in cui gli investimenti sono prevalentemente di sostituzione) che quella del dopostampa. In crescita il mercato della cartotecnica e la stampa digitale nelle etichette. Se analizziamo più da vicino l’evoluzione del fatturato offset constatiamo una tendenza alla ripresa a partire dal 2013, in cui è stato toccato il livello più basso. Nel 2015 e nel 2016 si è assistito a investimenti crescenti in nuove offset sempre più automatizzate e nel 2016 è stato registrato un aumento del 36%.

Il comparto delle macchine da stampa digitali ha vissuto un trend di crescita, ma non al tasso previsto. La crescita più significativa ha interessato le macchine a colori a foglio singolo, in particolare quelle con velocità fino alle 100 pagine al minuto. In calo, invece, le macchine a colori a bobina, perché sta scendendo il mercato del transizionale, che è ormai quasi tutto online. L’inkjet a colori a bobina ha vissuto un trend di crescita, ma non esplosiva, visto che la stampa offset ha continuato il suo percorso di miglioramento tecnologico. “Uno dei fattori che fa la differenza tra inkjet e offset sono i tempi di avviamento”, ha fatto notare Bianchet, “perché, contrariamente alla credenza comune, nell’inkjet, tra allineamento delle testine, controllo delle curve colore e altre variabili, i tempi di avviamento sono più alti che in offset. La stampa digitale, dunque, non sostituisce, bensì affianca la stampa offset”. Infine, il mercato delle lastre digitali vendute in Italia dal 2013 al 2016 è sostanzialmente stabile.


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di Cristina Rossi

Kodak ha chiuso il 2015 a livello internazionale con un fatturato pari a 1,8 miliardi di dollari e 6.000 dipendenti. L’area che attualmente genera ben il 65% del fatturato – come ha ricordato Bianchet – è quella legata a lastre e CtP, mentre la stam-

Alfredo Lorenzini e Giuliano Bianchet (in alto) illustrano le strategie e i lanci di prodotto Kodak per il 2017 alla stampa di settore italiana.

pa digitale contribuisce con il 15%, di cui il 5% inkjet e il 10% elettrofotografia. Nell’ambito delle lastre digitali l’Oscar va senza dubbio alle Sonora XP process free, che rappresentano ben il 30% delle vendite lastre Kodak e oggi vengono utilizzate in vari settori, tra cui quotidiani, packaging ed editoria. Il prossimo giugno verrà lanciata la serie Sonora UV, ossia lastre process free specifiche per applicazioni UV per tirature di 50.000 copie. Un’altra tecnologia di punta è quella inkjet UltraStream, basata su

una tecnologia a getto continuo che, nonostante la decisione di vendita della divisione Prosper che verrà finalizzata a breve, continuerà a essere sviluppata anche grazie ad accordi di partnership con 18 OEM. Tra questi spiccano nomi prestigiosi, come Fuji Kikai, Goss China, manroland, Matti, Mitsubishi e Uteco. “Annunceremo il nome dell’acquirente entro la fine di questo trimestre”, ha dichiarato Bianchet. “L’inkjet non è una tecnologia di massa, quindi ci crea difficoltà nel mantenere questo segmento profittevole, da qui la decisione di vendere la divisione. La maggiore richiesta di soluzioni inkjet è nell’area del packaging e delle etichette”. Un’altra area di grande crescita per Kodak è legata al packaging e in particolar modo alla tecnologia Flexcel NX Thermal Imaging, che nel 2016 ha ottenuto ottime performance. “Abbiamo in programma investimenti nell’ambito della produzione, in particolare nuove fabbriche che produrranno materiali”. Anche la stampa 3D rappresenta un’area in evoluzione e sarà oggetto di prossimi sviluppi interessanti. Alfredo Lorenzini, marketing manager Mediterranean Plus, EPS Sales manager Kodak Italy, ha fornito un aggiornamento sulle soluzioni elettrofotografiche.

All’ultima edizione di drupa è stata lanciata la piattaforma NexPress ZX e nuove installazioni sono state realizzate nel quarto trimestre del 2016. Ma quali sono i progetti per il 2017? L’area dell’EPS (Electrophotographic Systems) investirà sul fronte delle vendite, marketing e Ricerca&Sviluppo. In particolare verranno proposti aggiornamenti continui sulla ZX e verrà lanciata una nuova piattaforma, il cui nome in codice è al momento “Max Platform”, che andrà a colmare un gap tra i sistemi inkjet e la stampa offset. Quest’anno saranno disponibili per la commercializzazione alcune novità già lanciate nel 2016, come ad esempio i modelli NexPress ZX 3300 e 3900, il bianco coprente per il 5° gruppo stampa, la soluzione entry-level Eco 2500 ora con opzione Long sheet Feeder, il software v16 per le NexPress che include una serie di nuove funzioni, tra cui la possibilità da parte dell’operatore di impostare la velocità della macchina in base al tipo di applicazione. Sono previste, inoltre, tre modalità di stesura del bianco: sulla totalità del foglio, su immagini predefinite e mischiando il bianco in tutti i colori utilizzati. L’obiettivo è quello di estendere il ciclo di vita delle NexPress oltre gli otto anni. La piattaforma ZX, grazie al Substrate Expansion Kit, potrà gestire

supporti più spessi (fino a 600 micron, contro gli attuali 450 micron), sia cartacei che plastici e potrà stampare fogli lunghi 1,2 metri. La tecnologia sulla quale si basa la Piattaforma Max è LED multibit e invece di creare la classica sequenza CMYK + 5° colore consentirà un’alternanza tra i colori in totale flessibilità. La lunghezza del foglio sarà ancora maggiore (max 1.219 mm) e ne consentirà l’utilizzo per applicazioni di retail (ad esempio le insegne). Il mercato target di questa piattaforma sarà quello della stampa offset di fascia media e il mercato fotografico (silver halide). In pratica il sistema rappresenterà un’alternativa all’offset con costi di produzione più bassi per determinate applicazioni. Lorenzini ha offerto una panoramica completa anche sul Kodak Flexcel NX, il più veloce sistema di esposizione di lastre flexo che ha vissuto un continuo percorso di innovazioni tecnologiche a partire dal 2008, totalizzando 500 sistemi installati in più di 70 Paesi del mondo. Le 4 tecnologie chiave che differenziano tale sistema da tutte le altre soluzioni (LAMS) presenti sul mercato sono: sistema di esposizione laser SQUARESpot, Thermal Image Layer, laminazione automatica ‘a freddo’ e lastra in polimero NX. 69



Sun Chemical presenta le guide alla risoluzione dei problemi in fase di stampa Sun Chemical ha messo a punto per la sua clientela, sotto forma di poster, un’efficace guida alla risoluzione dei problemi che possono emergere in fase di stampa. Lo studio presenta cause e soluzioni dei più comuni problemi che s’incontrano durante la stampa offset a foglio, e si basa sull’esperienza pratica e conoscenza di Sun Chemical unitamente alla collaborazione di esperti del mondo della stampa. Paolo Caiani e Maurizio Franzoso, rispettivamente Direttore Tecnico Sheetfed, UV & Screen e Responsabile R&D Sheetfed e UV di Sun Chemical, analizzano per Voi una delle problematiche più comuni. Con questo strumento estremamente utile, che non deve mancare in sala stampa, Sun Chemical è sempre più vicina ai suoi clienti sostenendoli nel loro lavoro e ponendo la massima attenzione al processo di stampa. Potete richiedere i poster al Vostro referente Sun Chemical.

Eccessiva variazione di conducibilità e pH

Conducibilità e pH sono parametri importanti poiché ci permettono la caratterizzazione sia dell’acqua in ingresso al nostro processo che delle soluzioni di bagnatura. La conducibilità è un valore che esprime la capacità delle soluzioni di condurre la corrente elettrica ed è espressa in S/m. Riferendoci all’acqua, allo stato puro non contiene ioni liberi in grado di migrare quando fra due punti è applicata una differenza di potenziale mediante elettrodi. La conducibilità per l’acqua pura è quindi estremamente bassa: 5,5*10-6 S/m. Quando solubilizziamo un sale in acqua questi si dissocia nei suoi componenti base (ioni) e quindi, avendo a disposizione elementi che possono migrare applicando una differenza di potenziale, la conducibilità aumenta in funzione della concentrazione dello stesso sale. Un esempio è dato dalla differenza fra acqua pura e acqua di mare: quest’ultima contenendo sali, principalmente il sale cloruro di sodio (che si dissocia in Na+ e Cl-), ha una conducibilità superiore: dipende chiaramente dal punto di prelievo, ma come ordine di grandezza è 1.000.000 di volte superiore all’acqua “pura”.La misura della conducibilità di sostanze liquide è misurata mediante conduttimetri, che applicando una differenza di potenziale nota misurano l’intensità di corrente risultante, e da questo dato ottengono la conducibilità (S=A/V) Quando aggiungiamo all’acqua di processo un additivo di bagnatura, la conducibilità aumenta. É possibile quindi costruire un grafico della conducibilità in funzione della percentuale di additivo, e da questo estrapolarne la concentrazione in soluzione. Il pH è una misura del grado di acidità o basicità di un sistema acquoso. Matematicamente è definito come il logaritmo in base 10 della concentrazione di ioni [H+] in soluzione acquosa cambiato di segno. L’acqua (H2O) allo stato puro si dissocia in ioni H+ ed OH-. La concentrazione degli ioni H+ è 10-7, quindi il pH è 7. Se all’acqua aggiungiamo un acido la concentrazione di ioni H+ aumenta, e quindi il pH diminuirà. L’aceto aggiunto all’acqua farà quindi diminuire il pH in funzione della sua concentrazione. Se invece all’acqua aggiungiamo una base, come la soda caustica, gli ioni H+ diminuiranno e quindi il suo valore aumenterà. Per fare alcuni esempi, il succo di limone è acido ed ha un pH simile all’aceto, 2,4 e 2,9, l’acqua pura 7, mentre in campo basico il sapone è tra il 9 ed il 10, mentre l’ammoniaca domestica 11,5.Quando aggiungiamo l’additivo di bagnatura all’acqua la conducibilità aumenta mentre il pH diminuisce. L’immagine allegata riporta l’andamento tipico del pH (curva di sinistra) e della conducibilità (retta a destra) in funzione della concentrazione di additivo.

CAUSE

SOLUZIONI

1. Le caratteristiche dell’acqua variano nel tempo

1. Considerare l’installazione di un impianto di trattamento di osmosi inversa dell’acqua. Consultare il fornitore dell’additivo di bagnatura

2. La composizione della bagnatura varia

2. Controllare l’accuratezza dei dosatori (preparare manualmente i campioni di controllo)

3. Il sistema di ricircolo è contaminato (solventi di lavaggio, inchiostro o carta)

3. Risciacquare e pulire accuratamente l’impianto con acqua calda. Evitare contaminazioni seguendo le istruzioni d’uso dei consumabili

Sun Chemical Group S.p.A. Via Achille Grandi, 3 - 6 20090 Settala Fraz. Caleppio (MI) www.sunchemical.com


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eventi

Grafikontrol cresce nel packaging Inaugurato un nuovo centro demo per l’azienda che da oltre quarant’anni è presente nel settore grafico e si è sempre distinta per il suo impegno nello sviluppo dei sistemi di controllo industriali.

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Grafikontrol, presente in tutto il mondo sia nei mercati dell’editoria che in quelli del converting, ha rilevato nell’ultimo anno un significativo incremento di attività, soprattutto nel comparto del converting e del packaging. Alla crescita commerciale si è affiancata la crescita tecnologica, fattori che la rendono leader indiscusso del settore. Per Grafikontrol il 2016 si è chiuso positivamente, con un aumento di fatturato del 14% (il 10% con vendite dirette ai clienti finali) rispetto al 2015. “Si è trattato di un anno ricco di manifestazioni fieristiche in tutto il mondo”, afferma Paolo De Grandis, direttore vendite e socio di Grafikontrol. “In particolare siamo stati presenti alle due fiere più importanti del settore, drupa e K, e benché si siano svolte a pochi mesi l’una dall’altra, hanno entrambe soddisfatto le nostre aspettative. Nel dettaglio, Grafikontol ha registrato un incremento delle vendite sul mercato italiano relativo ai sistemi su macchine da stampa di nuova fornitura, ma ciò che ha evidenziato un forte segnale di sviluppo è il settore del retrofit, cioè le installazioni su macchine

da stampa già operative. In queste situazioni l’inserimento dei nostri sistemi ha potuto dimostrare ai clienti come poter aumentare la qualità del prodotto finito e incrementare la produttività. Molti sono i clienti che hanno investito su tecnologie Grafikontrol, tra cui: il Gruppo Goglio, per uno dei suoi stabilimenti, e Sititalia, dove i sistemi di controllo Grafikontrol sono presenti sia negli impianti rotocalco di Pesaro, che in quelli flessografici di Padova. Il secondo mercato in termini di importanza si è confermato essere quello degli Usa, in cui si è replicato il successo dell’anno precedente quando alle vendite su nuove macchine si sono affiancate installazioni su macchine già in produzione. Un mercato in grande ripresa nel 2016 è stato quello spagnolo, dove Grafikontrol ha potuto far apprezzare i suoi nuovi sistemi durante le ultime manifestazioni. Anche in Estremo Oriente, dove l’azienda non era ben conosciuta, ha catalizzato l’attenzione di importanti stampatori, mentre l’unico mercato in controtendenza rimane l’America Latina dove non si sono registrati progressi significativi”.

Paolo De Grandis, socio e direttore vendite di Grafikontrol.


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Giornalisti, clienti e collaboratori di Grafikontrol in una foto ricordo dell’evento.

Il nuovo

centro demo Ingegneri e tecnici specializzati del reparto R&S di Grafikontrol sono impegnati a sviluppare prodotti che utilizzano le ultime tecnologie e garantiscono il massimo livello di precisione e affidabilità. “E per far sì che i clienti, soprattutto quelli nuovi, possano essere certi che i sistemi che stanno acquistando garantiscano la rilevazione precisa dei difetti in stampa”, spiega De Grandis, “abbiamo deciso di aprire una nuova sala dimostrazione a Milano, presso la nostra sede, a cui seguirà nel corso dell’anno l’apertura di un centro demo nella sede americana. Il nostro obiettivo è quello di far toccare con mano i vantaggi di dotarsi di soluzioni innovative per il controllo della qualità di stampa. È difficile portare i clienti a vedere i sistemi installati da altri clienti, magari concorrenti. Da qui la necessità di creare dei nostri centri demo, utili anche per formare gli operatori dei nostri clienti”.

“All around provider” Il rinnovamento tecnologico di Grafikontrol nel 2016 è culminato con lo sviluppo della piattaforma TQC-360°, presentata a livello mondiale a drupa 2016. Con TQC-360° Grafikontrol si propone come fornitore ad ampio raggio per i settori della stampa e del converting, un ‘all around provider’ che combina prodotti a elevate prestazioni con servizi d’eccellenza. I prodotti TQC-360° si integrano in qualsiasi processo di stampa e dispongono di una struttura modulare che consente di iniziare con una configurazione base e implementarla in qualsiasi momento. I sistemi di controllo Grafikontrol consentono di migliorare la qualità di stampa, abbattendo i tempi morti e riducendo al minimo gli scarti. Tra i prodotti sviluppati nella gamma TQC-360° si trovano sistemi e prodotti che soddisfano ogni esigenza del cliente in fatto di controllo del processo di stampa: Matrix, sistema di visualizzazione e ispezione statistica dei di-

fetti, che riproduce le immagini ad un’altissima qualità a qualsiasi velocità di produzione. Le caratteristiche del sistema permettono di eseguire la verifica dei barcode e il monitoraggio delle variazioni colore; Lynex, sistema d’ispezione al 100%, che assicura il controllo in tempo reale dell’intero formato di stampa, segnalando e archiviando tutti i difetti rilevati durante la produzione; Progrex, sistema che combina l’ispezione al 100% e la visualizzazione; è in grado di soddisfare le esigenze degli operatori che necessitano di uno strumento che garantisca il controllo totale per il massimo della qualità; Procheck, sistema unico e innovativo per un’accurata tracciatura dei difetti durante tutto il processo di produzione, dalla stampa al taglio. Il sistema gestisce le informazioni raccolte durante l’ispezione della stampa e le trasferisce ai processi di lavorazione successivi per poter rimuovere il materiale difettoso; Chromalab, spettrofotometro in linea, che fornisce misure in tempo reale e correzioni del colore durante gli avviamenti e in produzione; dispone di traversa motorizzata per il posizionamento automatico sulle barre di colore o direttamente su aree selezionate dell’immagine; CR33-CR34, controlli di registro per macchine rotocalco da imbal-

laggio e flessografiche, che garantiscono stabilità di registro su tutta la produzione, riducendo gli scarti durante gli avviamenti, le accelerate, i cambi bobina e le ripartenze.

Collaborazione coi fornitori “Ancor più di altri settori, il packaging ha la necessità di controllare la qualità del prodotto stampato, dato che in questo settore il processo di lavorazione è bobina-bobina e l’operatore non ha la possibilità di effettuare, in tempo reale, le verifiche necessarie per poter intervenire evitando danni e costi”, commenta De Grandis. Con le attuali normative sulla qualità, gli stampatori sono ormai obbligati a dotare le loro macchine di sistemi di controllo automatici di qualità totale. “Partendo dalle esigenze dei clienti abbiamo realizzato apparecchiature basate su telecamere, con alti livelli di precisione e affidabilità, in grado di coprire tutto il processo. Inoltre collaboriamo a stretto contatto con costruttori di macchine da stampa per realizzare prodotti che si integrano alla perfezione nella macchina”, spiega De Grandis. “Nelle attuali trattative per l’acquisto di una macchina nuova si prevede l’inserimento di sistemi di controllo e questo per noi è molto positivo. Le vendite attraverso il canale costruttori sono aumentate del 4%”.

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News Tecnologie Software CtP Offset Stampadigitale

Cartote

Un magico gioco per la vista e il tatto… il tutto in un’etichetta Un’etichetta sovrapposta a un’altra, con la quale interagisce creando un gioco comunicativo sorprendente. “Il paesaggio dentro” è il nome dell’etichetta realizzata da Luxoro per il 2017, studiata da Mario Di Paolo, fondatore e direttore artistico della boutique creativa Spazio Di Paolo. L’etichetta impreziosirà le bottiglie di vino bianco illivio, della cantina Livio Felluga. La prima etichetta, quella che appare osservando la bottiglia frontalmente, è un foglio di carta naturale bianca, dai toni caldi, sul quale appaiono in rilievo i contorni del territo-

rio dei colli orientali friulani, simbolo iconografico della “Livio Felluga”. Una cornice dorata stampata racchiude il nome della cantina e accoglie, su un lato, la contro-etichetta, donandole un ruolo da protagonista. La prima etichetta ha un lembo che consente di sollevarla, rivelando uno specchio dorato che inonda di luce gli occhi dell’osservatore. Qui fluttua il fregio della cantina che emerge in tridimensionalità, grazie a rilievi delicati e precisi, e fa da cornice al prezioso marchio del vino, illivio. Sollevare la prima eti-

Canon imagePRESS C650, soluzione entry-level con funzionalità professionali Canon amplia la serie imagePRESS con l’introduzione del modello C650, una soluzione da 65 pagine al minuto pensata per offrire ai clienti come agenzie creative e centri stampa aziendali, che realizzano documenti di livello professionale, l’ingresso nella produzione di applicazioni più specialistiche, finora precluse dai limiti imposti dalle funzionalità di finitura e dall’integrazione nel workflow. Progettata sulla stessa piattaforma della serie imagePRESS C850 (lanciata a settembre 2016), imagePRESS C650 offre il medesimo connubio di elevata qualità, uniformità di stampa, prestazioni e affidabilità degli altri modelli della gamma e introduce anche nel segmento da 65 ppm opzioni di finitura professionali comuni alla serie C850 adatte ad applicazioni, quali cataloghi, opuscoli e direct mailing, oltre ai materiali marketing di forte impatto che includono le buste e i banner in fronte-retro automatico. www.canon.it

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chetta rivela anche la magica interazione che avviene fra i due fogli e che sorprende l’occhio che le osserva. I contorni e i simboli del territorio, presenti sotto forma di rilievi sul fronte della prima etichetta, appaiono sorprendentemente riflessi sullo specchio dorato della seconda. Stampati sul retro del primo foglio, infatti, si manifestano alla vista diventando perfettamente leggibili. Attento e curato lo studio tecnico dell’etichetta, sviluppato in modo che i valori iconici della cantina, i rilievi presentati sul fronte, venissero abilmente abbi-

nati ai valori concettuali ed evocativi del progetto. La riuscita finale del lavoro è perciò dovuta anche a Eurostampa, azienda di consolidata esperienza nella produzione di etichette, capace di interpretare il concept dell’opera e di produrlo attraverso stampa a freddo, stampa a caldo e rilievo a secco. www.luxoro.it

La prima etichetta ha un lembo che consente di sollevarla, rivelando uno specchio dorato che inonda di luce gli occhi dell’osservatore.

Ricoh Pro™ C7100X stampa giallo neon Il toner giallo neon è stato sviluppato per la quinta stazione colore di Ricoh Pro™ C7100X, la serie di soluzioni di stampa digitali a colori a foglio singolo. Grazie a questa novità i fornitori di servizi di stampa possono differenziarsi sviluppando prodotti personalizzati e visivamente stimolanti. Il toner giallo neon aumenta la gamma colore disponibile, migliora la qualità delle immagini e può essere utilizzato come colore per realizzare fondi pieni, elementi grafici o particolari evidenziazioni. Combinando differenti tonalità, è possibile realizzare una palette neon. Esposto a luce UV, il nuovo colore crea un effetto riflettente che ne esalta le caratteristiche cromatiche, consentendo di ampliare la varietà di effetti e personalizzazioni attualmente possibili con i colori CMYK, il bianco e il trasparente. I fornitori di servizi di stampa possono così sviluppare, insieme ai loro clienti, nuove possibilità per coinvolgere maggiormente i consumatori ad esempio con campagne di marketing più accattivanti. Il toner giallo neon è compatibile con le soluzioni di stampa già installate presso i clienti Ricoh, a protezione degli investimenti effettuati. www.ricoh.it


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tecnica Certificazioni Flessografia Consumabili Legatoria Nobilitazione News Tecnologie

Samples Book di MCA Digital, fonte d’ispirazione per gli stampatori Molto più del classico catalogo, il nuovo Samples Book ideato da MCA Digital, rivenditore specializzato in soluzioni di piccolo e grande formato, è un cofanetto ricco di strumenti e fonti di ispirazione pensati per attivare il business dei fornitori di servizi di stampa. Al suo interno, accanto al listino, si trovano le specifiche tecniche dei sistemi proposti, organizzati per offrire sia una panoramica generale dell’offerta MCA Digital, sia approfondimenti tematici che illustrano gli oltre 50 prodotti selezionati dal portfolio

del dealer padovano. A rendere ancora più indispensabile il Samples Book la raccolta di prove di stampa realizzate su un’ampia gamma di materiali che mettono in evidenza le prestazioni in termini di qualità di output, versatilità, ecocompatibilità ed effetti visivi e tattili dei sistemi HP Latex e HP PageWide. Il cofanetto è concepito per essere arricchito di nuovi contenuti in base all’evolversi dell’offerta di prodotti e servizi by MCA Digital. Ampio spazio è dedicato anche alla gamma di materiali di consumo suddivisi per settore

applicativo, in modo da agevolare l’individuazione del materiale più adatto alla destinazione d’uso in base alle tecniche di stampa utilizzate. Per una lettura più immediata e una più facile individuazione delle referenze, listino e cataloghi che fanno parte del Samples Book sono accomunati dalla stessa visual identity e dall’identica suddivisione cromatica delle tipologie di prodotto. Samples Book by MCA Digital può essere richiesto scrivendo a: info@mcadigital.it www.mcadigital.it

Dotty & Wally, le nuove pellicole Guandong per la visualcom

Etichette autoadesive: meno scarti e più velocità con Rock‘n’Roll e Easy Strip

A due anni dal lancio di Spot Déco, Guandong torna a coinvolgere il pubblico internazionale di Fespa (Amburgo, 8-12 maggio 2017) con un’offerta sempre più ricca di soluzioni progettate per questo esclusivo concept. Entrato a tutti gli effetti nel gergo degli addetti ai lavori, Spot Déco non identifica semplicemente una gamma di prodotti, ma rappresenta un’inedita declinazione della visualcom. Grazie alle prestazioni dei materiali Guandong destinati a Window Graphics, Wall Graphics, Floor Graphics e Illuminazione è possibile trasformare spazi retail e contract, allestimenti fieristici, ambienti corporate, pubblici e abitazioni dal pavimento al soffitto con pochi gesti e senza la necessità di manodopera specializzata. Lo stand di Fespa riprodurrà uno shop in cui i materiali per lo Spot Déco mostreranno le loro performance destinate all’in-store promotion e al retail design. In occasione della kermesse si celebrerà il matrimonio tra Dotty & Wally, le nuove pellicole che arricchiscono l’offerta per lo Spot Déco. Dotty è pensata per agevolare l’applicazione di vetrofanie e grafiche su superfici lisce, evitando antiestetiche bolle d’aria e pieghe. Dotato di un’elegante texture, Wally è un adesivo destinato alla decorazione di pareti con finiture irregolari. www.guandong.eu

Il processo di sfridatura è uno dei passaggi più delicati nella stampa di etichette. Grazie all’evoluzione del sistema Rock‘n’Roll e all’introduzione del nuovo gruppo “Easy-Strip”, questo processo è diventato un reale valore aggiunto per tutte le macchine Omet. Il sistema Rock‘n’Roll è il gruppo di sfridatura standard su tutte le macchine Omet, che permette la rimozione dello scarto dopo la fustellatura. Grazie alla nuova opzione “Dual Function” può funzionare in due modi: come sistema a contatto e come sistema tradizionale a torretta, in base al tipo di materiale e alla sagoma di fustellatura. Il sistema Apri&Chiudi “EasyStrip” è un nuovo gruppo addizionale che agevola la sfridatura di tutte le etichette autoadesive, permettendo di aumentare la velocità di produzione ed evitare la rottura dello sfrido. Questo dispositivo è stato studiato per aprire e chiudere i materiali supportati e ridurre l’adesione tra il supporto siliconato e quello adesivo, mantenendo costante la tensione di entrambi gli strati. Il gruppo può essere montato su tutte le macchine Omet di banda stretta, dalla iFlex alla X6, e consente di raggiungere la velocità di 190 m/minuto, anche con sagome particolarmente difficili. www.omet.it

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cartaonline

Un modello di business per l’editoria del futuro. La Digital Disruption è una “forza negativa” solo per chi la ignora

Digital Disruption. Poco importa che si conosca o meno l’inglese: l’origine latina aiuta tutti a comprendere il significato di questa espressione. Però ammettiamo che l’onomatopea dei termini in causa non abbia aiutato nessuno di noi, non nativi digitali, ad affrontare la portata del fenomeno. L’espressione sembra fatta apposta perché, al solo pronunciarla, tutte le nostre resistenze al cambiamento si risveglino e si schierino in formazione a testuggine, pronte a difendersi da un attacco negativo e nemico al nostro business. La realtà dei fatti dimostra che la Digital Disruption è una forza negativa solo per coloro che hanno deciso di ignorarla o combatterla. Quelli che hanno deciso di abbracciarla, hanno spesso scoperto benefici impossibili da immaginare prima. Digital Disruption è una trasformazione causata da tecnologie digitali che hanno un impatto sensibile su servizi e/o prodotti offerti dall’industria in un certo, spesso indiscutibile, modo. Il termine, cacofonico e drammatico, “disruption” descrive semplicemente come l’emergere di queste tecnologie abbia messo in discussione modelli di business consolidati negli anni, scalzandoli. Ci siamo spaventati molto, alcuni di noi lo sono tuttora, ma in realtà quello che la Digital Distruption ci chiede, fin da quando ha fatto capolino nelle nostre vite di imprenditori, professionisti, editori, è ri-pensare, ri-valutare, ri-inventare. Si dice che la mattina del 14 luglio 1789, Luigi XVI scrisse sul suo diario rien, niente. Il che ci insegna due cose: 1. il diario non andrebbe mai scritto a inizio giornata; 2. ci sono forze che non si possono fermare e 76

di Valentina Carnevali

farci cogliere di sorpresa da cambiamenti che sono palesemente in corso, perché li sottovalutiamo o perché li denigriamo per allontanarli il più a lungo possibile, è molto ingenuo. La peculiarità unica della Digital Disruption è la sua fluidità. In ambiente digitale i contenuti sono prodotti anche dai lettori, spesso con autorevolezza pari a quella degli editori, si diramano in mille forme e piattaforme, con la gratuità che è baluardo della società moderna di internet: pagare per essere informati o per leggere un libro, quando sul web c’è la libera espressione e pubblicazione di tutto, è diventato un controsenso. È un gran bel problema per l’editoria mondiale, costruita tradizionalmente sul modello dell’advertising che deve sostenere i costi troppo alti di produzione, stampa e distribuzione. Questa fluidità non si governa, le variabili entrate in gioco sono così tante che disegnare un modello di business sostenibile, sempre valido per tutti purché la metodologia alla base sia ben eseguita, è impossibile. Sembra ormai chiaro che non è affatto vero che leggere su iPad “rovini la vista” o che in spiaggia sia preferibile un libro di carta perché “sia mai che ti cada il device nella sabbia”. Basta guardare i nostri figli (e anche noi stessi nella quotidianità) per capire che ormai lo strumento su cui leggiamo è semplicemente il mezzo e l’informazione è diventata il Re. Ci importa poco dove risieda, se su digitale o su carta: il contenuto che ci interessa lo leggiamo ovunque lo si reperisca comodamente. L’editoria tradizionale si è trovata catapultata in un oggi dove c’è poco tempo da dedicare in ricerca e sviluppo.


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cartaonline

Verticalità e lettore al centro

Forse per questo alcuni modelli di business veramente vincenti, perché sanno bene interpretare coraggio e innovazione, si trovano in realtà relativamente piccole.

We are the last to break the news Delayed Gratification è un progetto giornalistico cartaceo e senza pubblicità, trimestrale. Esiste solo su carta, si vende sia in libreria sia online in tutto il mondo. Il sito è usato solo come vetrina e content marketing. Il progetto è puramente giornalistico: siccome il ritmo frenetico dell’informazione finisce per raccontarci cosa succede al momento, in real time, piuttosto che il suo significato vero, questa redazione pubblica le notizie tre mesi dopo, quando la polvere si è posata, e fornisce ai lettori analisi raffinate sulle storie che contano. http://www.slow-journalism.com/

Un impero di nicchia Monocle è un progetto editoriale canadese. Nasce nel 2007 come rivista cartacea maschile che offre una prospettiva globale e internazionale su economia, business, cultura, design e moda. Oggi è anche una radio, produce film/documentari, è diventato un brand di prodotti venduti con un e-commerce e organizza eventi dal vivo. Nel 2011, Monocle è stata nominata una delle 10 migliori testate dell’anno dall’americana AdAge e il suo fondatore è stato premiato Editore dell’Anno. Nel 2015 la sua pubblicazione The Forecast ha vinto il D&AD Wood Pencil Award. http://monocle.com/

Anche in Italia ci sono progetti interessanti. Slow News propone un approccio al giornalismo più lento e produce newsletter per abbonati paganti. Una di queste newsletter è Wolf, B2B, dedicata a tutti coloro che hanno necessità di approfondire tematiche strategiche di informazione e comunicazione. Mantenendo relazioni con il proprio pubblico di abbonati, si sviluppa poi con relazioni reali e corsi dal vivo. Due dei concetti su cui si basa il modello sono: - il servizio a una comunità, in tutte le forme possibili. Questo significa individuare una o più nicchie di riferimento (secondo il principio della verticalità) e servirne i bisogni, differenziando e specializzando l’offerta sia da un punto di vista dei contenuti sia da un punto di vista delle modalità di accesso ai medesimi; - la sostenibilità. Per raggiungerla, vanno utilizzate tutte le forme di monetizzazione possibili, traendo ispirazione dall’industria discografica (vendita del singolo brano, abbonamenti, edizioni limitate per appassionati su supporti differenti, eventi dal vivo, eventi a sorpresa, clinic…), dall’industria sportiva e da qualsiasi altro ambito che possa essere d’ispirazione. Non esiste alcuna separazione fra il digitale e il reale. “Contenuti, distribuzione e promozione devono essere interpretati come parti integranti del prodotto”, dice Alberto Puliafito, fondatore di Wolf. “I vari reparti dell’impresa editoriale (redazionale, tecnico, marketing, commerciale) si confrontano per creare in sinergia un prodotto in cui la somma delle esigenze diverse offre un unicum che mette il lettore al centro, attraverso una misurazione attenta della reale esperienza utente e senza partire da preconcetti o da convinzioni auto-generate su ‘quello che vuole il lettore’. Qualsiasi strumento (inclusa la carta) o tecnologia va utilizzato se serve, se è coerente con l’identità editoriale, se è gestibile sia in termini economici, se può generare ricavi”. www.slow-news.com

Non solo i piccoli La versione online della testata londinese The Times è a pagamento dal 2010 e oggi ha 170 mila iscritti (l’abbonamento costa 6 sterline a settimana). Alan Hunter, head of digital del The Times & Sunday Times, News UK, dichiara che il principio base di questo modello di business è molto semplice: la qualità costa, i giornalisti non possono generare contenuti di qualità senza incidere sui costi. Questo modello ha portato una testata in perdita a un profitto lordo di quasi 11 milioni di sterline nel giugno 2015, grazie alle nuove entrate generate dal digitale. Ma non solo. Anche la versione cartacea ci ha guadagnato: le vendite hanno tenuto bene e ora sono fruttuose (mentre nel 2009 erano in perdita). 77


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cartotecnica

Il vassoio per Barilla vincitore di un premio BestInFlexo.

Dal legno agli imballaggi in cartone ondulato Una bella storia di collaborazione, fiducia e passione per il lavoro. Tadam, service di prestampa flexo, ha scelto l’affidabilità, la costanza e la ripetibilità della qualità dei sistemi Kodak per garantire il massimo alla Antonio Sada & Figli.

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L’avventura della famiglia Sada inizia nel 1870 quando Domenico Sada, bisnonno degli attuali azionisti, inizia a lavorare il legno producendo mobili, porte, finestre e scatole di legno per imballaggio. La stessa attività prosegue con Antonio, figlio di Domenico, che crea un’azienda più grande e nel 1930 avviene la prima svolta: il migliore cliente della società, il pastificio Crudele, propone a Sada di trasferirsi a Pontecagnano, per essere più vicini. “Mio nonno spostò lo stabilimento, poi arrivò la guerra e divenimmo fornitori delle forze alleate fino ai primi anni ’50”, racconta Antonio Sada. “L’attività fu integrata con la costituzione di un’industria boschiva, per avere il legno per la produzione. Dalla fine degli anni ’50 il tipo di imballaggio cambiò a favore del cartone ondulato. L’azienda, allora guidata dai figli del fondatore, Alfonso e Domenico Sada, iniziò a produrre anche scatole in cartone, e per 25 anni questa nuova attività si affiancò a quella di prodotti in legno, fino al 1983, anno della chiusura definitiva della falegnameria. Oggi in azienda è entrata la quinta generazione, ricca di sei elementi, tra cui Valentina, mia nipote, che si occupa di R&D e di marketing”, prosegue Antonio Sada. Il Gruppo, composto da 400 persone e con un fatturato di circa 100 milioni (di cui 81% nel settore alimentare) è una delle più importanti realtà produttive nel settore degli imballaggi in cartone dell’Italia

meridionale. È dotato di un parco macchine completo che comprende ondulatori, case-maker, macchine da stampa a 6 colori, fustellatori piani e rotativi. A partire dagli Anni ’80 il processo di espansione e di acquisizioni non si è fermato: nel ‘98 entra in joint venture con Sandra spa e la sinergia fa nascere Cart-One, per poter assicurare consegne in tutta Italia; seguono nel 2004 l’acquisizione dello scatolificio Sabox e nel 2010 di Sifim; nel 2006 nasce la cartotecnica Sada Packaging. La crescita di Sada si fonda su valori concreti che sono impegno costante, assoluta trasparenza nei rapporti con i clienti, rinnovo costante del parco macchine e la ricerca continua di alleanze e partnership. Ci spiega Valentina: “In quanto realtà famigliare, per noi è molto importante stringere accordi con altre aziende private per essere più forti e servire meglio i nostri clienti. Nel 2015 abbiamo deciso di aderire al network internazionale Blue Box partners, costituito da una settantina di aziende private produttrici di cartone ondulato. Per crescere ed essere competitivi pensiamo di fare la differenza con il nostro approccio al cliente, l’assoluta disponibilità, una consulenza a 360°, con un alto livello qualitativo e la nostra capacità di proporci attraverso soluzioni. Dall’anno scorso abbiamo anche un reparto innovazione dedicato, che ha già prodotto l’imballo Cornerless®, che ha vinto la medaglia di bronzo al Premio Best Practices per


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Lo staff della Tadam con il sistema Kodak con cui l’azienda fornisce lastre per i maggiori stampatori flexo nel settore imballaggio.

l’innovazione 2016, evento che si rivolge ad aziende e start up di tutto il territorio nazionale”. E i premi nel 2016 sono davvero piovuti a pioggia, infatti sono arrivati la vittoria dell’Oscar della Stampa come Best Green Printer a Sada Packaging e i due premi BestInFlexo ad Antonio Sada & Figli: medaglia d’oro nella stampa flexo post print su cartone ondulato patinato grazie al vassoio Barilla Flauti Pangoccioli Mulino Bianco e medaglia d’argento nella stampa flexo su cartone ondulato Kraft con il display Ferrero Duplo Chocnut White. Da Tadam impianti per stampa flexo postprint su cartone ondulato

Componente importante dei successi di Sada nella stampa flexo sono gli impianti forniti da Tadam, service di prestampa che serve il settore dell’imballaggio: soprattutto stampatori che realizzano imballaggi in cartone ondulato (80% del fatturato) per il settore alimentare, vinicolo e delle calzature, dove la qualità deve essere al top. Tadam nasce nel ‘94 come fotolito, quando l’attuale amministratore Bruno Amadio, con l’ausilio di cromisti ed esperti, ha imparato tutto sulla gestione del colore e sulla prestampa. Nel 2014 Tadam decide di dotarsi del sistema Kodak Flexcel NX Wide e delle lastre Kodak Flexcel NXC. Inoltre, grazie all’algoritmo DigiCap NX di Kodak, si ottiene

una superficie della lastra “texturizzata”, perché questa tecnologia è in grado di trasformare tutti i grafismi in una scacchiera di semi-pixel che formano micro-alveoli di 5x10 µm su tutta la sommità del cliché. Gerardo Budetti, responsabile tecnico di Sada afferma a proposito di stampa flexo e cartone ondulato: “La flexo è arrivata a un ottimo livello che però non è facile raggiungere perché spesso si deve stampare su supporti difficili, instabili, talvolta anche riciclati. Con gli impianti forniti da Tadam, però, abbiamo risolto i problemi tipici di questo tipo di stampa, come la copertura dell’inchiostro e il suo trasferimento (che aumenta del 20/30%) e l’effetto washboarding, cioè la cannettatura del cartone ondulato visibile dopo la stampa. Oggi possiamo garantire una gamma tonale più estesa, retinature con lineature più alte (54 e 60 linee) e un livello di qualità più alto su cartoni con carta di qualità inferiore”. Importante sottolineare che nella lastra Kodak Flexcel NXC tutti i punti del grafismo hanno la stessa altezza e la superficie dal profilo piatto (flat-top) velocizza fino al 50% le procedure di regolazione delle interferenze tra cliché e anilox e tra cliché e supporto, riducendo i tempi di avviamento e quindi gli scarti, ma diminuendo anche le differenze dello schiacciamento di punto causate dalle variazioni indesiderate delle pressioni di stampa durante la tiratura.

>> segue a pag. 82

Tecnologie di ultima generazione in funzione presso Sada Packaging.

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carte&supporti

Comunicare nel settore arredo e design In vista del Salone del Mobile di Milano, Icma, in piena sintonia con lo spirito creativo che anima il design e ne rinnova continuamente stili e tendenze, propone le sue “sartorial paper” che annoverano una gamma infinita di carte creative, lucide, goffrate, fioccate, metallizzate, ossidate, morbide al tatto sempre disponibili anche per richieste di piccoli quantitativi. Per orientare la scelta e guidarla alla scoperta di proposte di grande impatto visivo e tattile, l’azienda nel suo sito mette a disposizione il “paper finder”, uno strumento che, in pochi passaggi, consente di trovare la propria carta. Per chi, invece, preferisce apprezzare la carta “al tocco”, per percepire gli effetti tattili dei grafismi a rilievo sulla superficie e valutare “dal vero” la suggestione materica della combinazione di colori e finiture, è possibile richiedere i cataloghi Prêt-à-Porter e Tailor Made. www.icma.it

“Labels to celebrate” alla seconda edizione Recuperando il leit motiv della prima edizione, momenti da celebrare, il nuovo catalogo rende omaggio ai momenti storici per l’umanità attraverso questa collezione di prodotti autoadesivi per l’etichettatura di bottiglie di vino, spumante, liquori, birre e ogni tipo di prodotti gourmet. Una selezione di carte e film che, abbinate agli adesivi acrilici a base acqua formulati da Lecta, soddisfano le più esigenti applicazioni finali dell’industria alimentare e delle bevande. Sono prodotti adatti alla stampa flessografica UV, offset UV e stampa digitale. Il nuovo catalogo include 16 proposte grafiche di etichette studiate per diversi tipi di imballaggi: bottiglie di vino rosso, vino bianco e rosé, birre, liquori, spumanti e prodotti alimentari di alta cucina. In totale sono state realizzate 27 etichette mediante varie tecniche di stampa come la serigrafia, la stampa termica e il rilievo. www.lecta.com

Cartoncini a miglior impatto visivo

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Basandosi sulle preferenze espresse dai clienti, il cartoncino Ensocoat di Stora Enso avrà un miglior punto di bianco e ciò contribuirà all’ottenimento di un’eccellente resa grafica e a elevate prestazioni di stampa, a prescindere dal trattamento di finitura. A tal fine verrà modificata la ricetta di tale cartoncino, utilizzato per le più esigenti applicazioni in ambito grafico e cartotecnico per l’imballaggio di lusso di prodotti di consumo e ormai conosciuto nel mercato già dagli anni ‘60. www.storaenso.com


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carte&supporti

Carte autoadesive antimacchia a prova d’olio The Immaculate Papers by Manter è un’innovativa gamma di nove preziose carte autoadesive 100% antimacchia progettate da Arconvert per rivoluzionare il mondo delle etichette per l’olio, le specialità sottovetro e i cosmetici. Non si tratta di un banale film protettivo che protegge solamene la parte frontale dell’etichetta, ma di un esclusivo “trattamento greaseproof” che viene aggiunto all’impasto della carta e respinge anche le gocce d’olio che aggrediscono l’etichetta attraverso i bordi. Sfruttando sinergicamente la preziosità dei frontali prodotti dalla capogruppo Fedrigoni, Arconvert sdogana il concetto di confezione coordinata “etichetta e astuccio/shopper”, elevando il packaging di lusso alla categoria di arte. www.arconvert.it

Premiato il pack di Pedon con carta Crush Fagiolo La pasta di legumi a marchio “More Than Pasta” di Pedon è stata premiata con l’ADI Packaging Design Award, il riconoscimento che ADI, Associazione per il Disegno Industriale, assegna per valorizzare i prodotti più innovativi del packaging italiano. Il pack di “More Than Pasta” è stato realizzato con Crush Fagiolo, la prima carta Favini ottenuta dagli scarti di lavorazione dei fagioli, 100% riciclabile, destinata al packaging alimentare e certificata per il contatto diretto con gli alimenti. La confezione di “More Than Pasta”, sviluppata da Lucaprint, è stata stampata con inchiostri ecologici e prevede una finestra trasparente in PLA ottenuta da scarti vegetali recuperati che rende packaging 100% riciclabile. www.favini.com

Nuovo patinatino ad alto spessore per roto-offset Burgo conferma il proprio impegno a sviluppare nuove carte sempre rivolte a soddisfare le ultime tendenze del mercato editoriale. La famiglia dei patinatini Burgo Uno si arricchisce pertanto con Uno Web Maxi 1.3, la carta ad alto spessore per stampa roto-offset. Il nuovo patinatino copre i più importanti utilizzi come periodici, stampe commerciali, libri illustrati, fumetti a colori e mailing. Disponibile nelle grammature 54, 60, 65 e 70 gr/m2, anche nelle versioni FSC o PEFC, è caratterizzato da: effetto naturale, ottimo rapporto grado di bianco/opacità, grado di lucido di stampa equilibrato, eccellente stampabilità, elevati valori di resistenza alla trazione, uniformità superficiale, volume e sofficità ideali per spedizioni postali, rapido asciugamento degli inchiostri. www.burgogroup.it

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dalle pagine precedenti

L’Opinione di... >>da pag. 7

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Tornando all’iniziale domanda, le additive printer potranno rappresentare una reale opportunità per il nostro mercato? Sinceramente intravediamo poche possibilità applicative, salvo pindarici voli nell’ambito dei servizi alle imprese molto differenti da quelli attualmente erogati, mentre sono davvero tante le difficoltà di ingresso nel mercato che intravediamo. Una su tutte il know how. Le competenze di progettazione CAD CAM non possono essere considerate alla stregua di un plugin di Photoshop. Si consideri che persino tra i protagonisti della progettazione specializzata si è innescato una sorta “ricambio generazionale” per migrare dalla cultura “tradizionale” alla fabbricazione additiva. Gli attuali sistemi di modellazione CAD non sono adeguati alle possibilità che la stampa 3D rende disponibli e necessitano di aggiornamenti. Si consideri che un software CAD normale gestisce mediamente fino a duemila elementi, ma con la nuova possibilità di produrre parti con microstrutture reticolari, o pattern di elementi che si intrecciano, come nel caso della simulazione di tessuto, gli elementi si moltiplicano in decine di migliaia e la gestione del dato diviene quasi impossibile, soprattutto nell’esportazione in linguaggio macchina; per questa ragione, fra il resto, è in corso di definizione un nuovo formato denominato AMF (Additive Manufacturing

Format). Rare applicazioni possibili complementari al tipo di servizio e di prodotto che attualmente le imprese del nostro settore offrono, tanta nuova tecnologia necessaria e tante competenze verticali del tutto differenti da quelle in nostro possesso suggeriscono cautela. Il tema è probabilmente riservato a pochi... Record fatturato >>da pag. 13

- con iperammortamento del 250% - che agevoleranno le installazioni a tecnologia avanzata e interconnessa, previsti dal Piano Nazionale Industria 4.0. “Sul versante della crescita che sarà spinta dall’innovazione tecnologica siamo particolarmente ottimisti”, spiega Marco Calcagni, presidente di ACIMGA, “in quanto già oggi le macchine ‘made by Italy’ per il printing e il converting rispondono in ampia misura alle caratteristiche di Industria 4.0, le cui funzionalità di connessione, controllo remoto e gestione di big data sono già realtà consolidata per i costruttori di tecnologie riuniti nella nostra Associazione”. Nava Press >>da pag. 13

Il formato di stampa B2 della nuova HP Indigo 12000 permette a Nava Press di ampliare l’offerta di stampati digitali che prima, per formato o volumi di produzione non era conveniente produrre sulla 7800 con formato A3. Con la sua tecnologia liquid ElectroInk, questo nuovo modello HP Indigo offre anche la più

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ampia gamma di colori per la produzione digitale presenti sul mercato, raggiungendo fino al 97% di colori Pantone e usando fino a 7 Ink station durante la stampa. Nava Press fa parte del gruppo definito “early adopter” di HP Indigo 12000 Digital Press, usufruisce tra le altre novità, anche della nuova tecnologia HP Indigo ElectroInk Primer che garantisce una maggiore adesione dell’inchiostro su supporti di stampa standard e su supporti speciali come carte tipo tessuto, canvas, carta stone, tyvek, setalux, materiali plastici, floccati. Nel corso del 2017 sulla HP Indigo 12000 di Nava Press verrà installato il nuovo sistema di Imaging HDLA (High Definition Laser Array) che potrà aumenterà la risoluzione di stampa a 1600 dpi.

Ci aspettiamo di registrare una crescita notevole anche nel 2017, grazie al consolidamento del mercato italiano, che ci ha riconosciuto come punto di riferimento nel settore del web to print, e puntiamo sempre più all’introduzione di nuovi prodotti e servizi promuovendoli attraverso i nuovi media e le nuove tecnologie, in particolare i social e il mobile. Recentemente abbiamo ampliato il nostro catalogo con le etichette in bobina, la carta da parati e nuove tipologie di biglietti da visita personalizzati con nuove carte e finiture di altissimo valore. A breve lanceremo il servizio di consegna in giornata: ricezione del file la mattina e consegna degli stampati la sera stessa!

Press Up

“Ciò consente un forte miglioramento della stabilità tonale e cromatica, aumentando la qualità e omogeneità degli stampati, che presentano toni intensi e brillanti. Ne consegue che si realizza esattamente ciò che ci richiede il marketing, cioè prodotti in grado di attirare l’attenzione ma con costi ridotti perché prodotti in flexo. Un esempio è il prodotto che ha vinto l’oro al BestInFlexo, anni fa si sarebbe raggiunto questo livello di qualità solo con la stampa offset. Grazie alla nostra esperienza unita alla tecnologia Kodak usata al meglio da Tadam, i nostri prodotti diventano dei veri e propri strumenti di marketing, belli da vedere, da toccare ed ecologici”, conclude Budetti.

>>da pag. 57

Non imponiamo più al cliente le tirature minime, ma si stampa “on demand” in base all’effettiva necessità. A essere molto richiesti dai nostri clienti tipografi sono anche i classici fogli macchina, per lavori che vengono poi da loro completati in house. In quest’ultimo ambito, riusciamo ad andare incontro alle esigenze dei nostri interlocutori offrendo loro un rapporto prezzo-qualità altamente competitivo. Press Up, inoltre, ha conseguito le certificazioni FSC e PEFC ed è conforme ai più elevati standard sociali e ambientali presenti sul mercato. In che modo promuovete i vostri servizi?

Sada

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RUBRICATURA

Più eleganti, più facili da consultare, più comodi La rubricatura è il sistema più antico e insieme più facile, intelligente, preciso e veloce per la ricerca di informazioni

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Manifesti

Volantini/Pieghevoli

Brochure/Riviste

100 Pezzi, 1 facciata, 420 x 594 mm DIN A2, Verticale, 135 g/m² Carta Patinata, 4/0 colori CMYK

1000 Pezzi, 6 facciate, 105 x 210 mm DIN lungo, Piega a lettera, 135 g/m² Carta Patinata, 4/4 colori CMYK

250 Pezzi, Cucitura a graffette, Contenuto, 32 facciate, 210 x 297 mm DIN A4, 135 g/m² Carta Patinata, 4/4 colori CMYK

33,72 € | 41,14 €*

38,96 € | 47,54 €*

287,23 € | 350,42 €*

Netto | Lordo

Netto | Lordo

Netto | Lordo

500 Pezzi

380,44 € | 464,14 €* Netto | Lordo

Libri

Cartelle di presentazione

1000 Pezzi

532,79 € | 650,00 €* Netto | Lordo

Adesivi

100 Pezzi, Rilegatura in brossura filo refe, Copertina rigida, 148 x 210 mm DIN A5, Contenuto 64 facciate, 115 g/m² Carta Patinata, 4/4 colori CMYK

25 Pezzi, 1 facciata, Per DIN A4, 2 lembi, dorso fino a 1 mm, chiusura, 350 g/m² Carta, Patinata lucida, 4/0 colori CMYK, pagine esterne

1000 Pezzi, 74 x 105 mm DIN A7, 4/0 colori CMYK, Verticale, Carta adesiva bianca, (adatto per interni)

435,51 € | 531,32 €*

19,44 € | 23,72 €*

24,10 € | 29,41 €*

Netto | Lordo

Netto | Lordo

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