Stadium n. 5-8/2012

Page 1

Presidenza Nazionale

Il magazine di chi ama lo sport pulito

SPECIALE ASSEMBLEA ELETTIVA

Il nuovo consiglio nazionale

I Gran Premi Nazionali

StandUp

Clericus Cup

Fondato nel 1906 - N. 5/8 - Maggio/Agosto 2012

PRIMO PIANO

Per vincere la sfida educativa, il CSI migliore del nostro tempo mons. Crociata: “Lo sport, esempio di iniziazione cristiana”

“Giocare per credere”


4


PAROLA DI PRESIDENTE

Massimo Achini Presidente nazionale CSI

Per una stagione di grandi alleanze

L

’Assemblea nazionale di Salsomaggiore Terme, di cui si occupa largamente questo numero di Stadium, ha messo in mostra un Csi coraggioso e compatto, che non teme di “sporcarsi le mani” nella realtà complessa e difficile del nostro tempo, segnata da una crisi globale che è al tempo stesso economica, morale e sociale. Come cristiani e come Associazione, ci siamo detti, non possiamo rimanere indifferenti. Siamo chiamati oggi a pensare e ragionare in grande, perché la scelta è tra essere di più o non essere più. Per fortuna, quanto più un’epoca è soffocata dalle difficoltà e dall’incertezza, tanto più si presenta disposta al cambiamento, ricca di opportunità e di aperture, ansiosa di risposte significative e capaci di futuro, se qualcuno decide di accettarne la sfida. A Salsomaggiore di sfide sul tavolo ne abbiamo gettate un bel po’, e tutti insieme le abbiamo assunte come impegni del prossimo futuro. L’elenco è davvero lungo: realizzare un Gruppo sportivo in ogni Parrocchia; ampliare e qualificare l’attività giovanile; valorizzare la società sportiva e “certificarla” con un bollino di qualità educativa; sviluppare l’interazione tra sport, welfare e terzo settore; realizzare una formazione permanente della classe dirigente; riscrivere lo Statuto e l’Itinerario Sportivo Educativo; farsi promotori di una legge-quadro sullo sport di iniziativa popolare… Si potrebbe continuare ancora, ma già questi obiettivi possono sembrare troppi e troppo difficili da raggiungere nell’arco del quadriennio che abbiamo davanti. Non è così, ed è doveroso precisarlo. Quello approvato dall’Assemblea non è e non vuole essere un semplice programma del quadriennio. Realizzare tutto in soli 4 anni sarebbe oggettivamente impossibile. Il nodo è che oggi non serve programmare quattro anni alla volta. Di fronte alla complessità del nostro tempo serve uno sguardo più lungimirante. Serve allargare l’orizzonte cercando di definire la “rotta” che l’Associazione intende seguire nel medio periodo, altrimenti rischieremmo di navigare a vista, o di essere scavalcati dalla velocità dei cambiamenti. Il tentativo che abbiamo fatto, invece, è quello di definire la rotta di un itinerario di viaggio che l’Associazione possa compiere con il tempo che serve, non lasciando indietro nessuno e preoccupandosi di far tenere il passo anche alle realtà e ai territori che hanno difficoltà. Per riuscirci serviranno due cose: costruire ed essere il Csi migliore del nostro tempo; attivare tutte le alleanze possibili, con il mondo della Chiesa, con il mondo delle Istituzioni, con il mondo dello sport, con il mondo della società civile. Vivere le alleanze significa percorrere l’unica strada possibile per dare forza alla dimensione educativa del nostro tempo, perché sappiamo bene che oggi nessuno, nemmeno il Csi migliore del nostro tempo, può pensare di vincere da solo la partita educativa. Ecco perché vogliamo e sogniamo un Csi ostinatamente “generatore” di alleanze, e chiediamo a tutti, dalla Presidenza Nazionale ad ogni Comitato e società sportiva, di essere instancabili tessitori di alleanze educative in ogni ambito e in ogni contesto. 1


SOMMARIO Il magazine di chi ama lo sport pulito

C E N T R O S P O R T I V O I TA L I A N O 1 PAROLA DI PRESIDENTE Per una stagione di grandi alleanze 3 ANGELI E DEMONI Un popolo di chiamati 5 ASSEMBLEA ELETTIVA Per vincere la sfida educativa, il CSI migliore del nostro tempo 11 PRIMO PIANO Lo sport, esempio d’iniziazione alla vita 13 PRIMO PIANO Una sfida aperta per uno sport educativo 14 SALUTI Giocare per credere 18 ASSEMBLEA FLASH 2

22 ASSEMBLEA FLASH La squadra nazionale

36 GPN TENNISTAVOLO Colpi a effetto sullo “Stretto”

28 DANONE CUP Varsavia: prima l’Europeo 38 GPN NUOTO poi un grande mondiale Acqua Azzurra

Mensile del Centro Sportivo Italiano Direttore responsabile Claudio Paganini - claudio.paganini@csi-net.it Editore Centro Sportivo Italiano Via della Conciliazione, 1 - 00193 Roma

29 KATAKLò ...Tra cielo e terra

40 GPN JUDO - KARATE I ragazzi dal kimono d’oro

30 FOCUS Scuola e sport per allenarsi a crescere

43 GPN Ginnastica Artistica e ritmica da record

31 PROGETTI StandUp standing ovation

46 CLERICUS CUP Sogno americano

Hanno collaborato a questo numero: Massimo Achini, Felice Alborghetti, Silvia Basso, Andrea De Pascalis, Alessia Ferri, Claudio Paganini, Giulj Picciolo, Luciano Sabatino, Alfredo Stecchi, Danilo Vico.

48 AGENDA

Foto: Daniele La Monaca

32 PREPARAZIONE ATLETICA All’aperto e senza attrezzi 34 GPN CAMPESTRE Quei 1.600 cuori pieni di battiti

Iscrizione al Tribunale Civile di Roma n. 118/2011 Redazione: stampa@csi-net.it Tel. 06 68404592/93 - Fax 06 68802940

Impaginazione: Gianluca Capponi Stampa: Varigrafica Alto Lazio Via Cassia, km 36,300 Zona Industriale Settevene - 01036 Nepi (VT) Poste Italiane SPA - Spedizione in abbonamento postale -70% - DCB Roma Periodico associato all’USPI (Unione Stampa Periodica Italiana)


ANGELI & DEMONI

mons. Claudio Paganini Consulente Ecclesiastico Nazionale CSI

Un popolo di chiamati

I

n quel tempo Gesù chiamò a sé i dodici discepoli e con loro fondò la Chiesa. Li formò personalmente e fece con loro una forte esperienza di vita. Poi li mandò in missione. Nacque così il suo popolo, e fu una svolta epocale! Abbiamo anche noi molto da imparare dall’esempio di Gesù: volendo rinnovare il mondo sportivo, da dove e con quali persone possiamo ripartire? Cosa possiamo fare, noi personalmente e non altri, per cambiare la nostra Associazione o il mondo sportivo o lo Stato o la Chiesa? Anzitutto, abbandonare le derive egoistiche dell’”io” per scegliere il “noi”, l’essere gruppo e l’essere popolo. Può costare molta fatica il camminare insieme e rinunciare ai primi posti, ma questa è la via privilegiata. Noi siamo un popolo, un popolo di sportivi! Un concetto che certamente appartiene alla storia del CSI; tra noi esistono molteplici storie di vita, di competenze e di ruoli. Basti guardare ai differenti carismi dei primi discepoli (pescatori, contadini, esattori, oratori e dottori etc.) per comprendere quanto la diversità sia un dono, non un limite. E poi, fin dall’Antico Testamento, Dio ha prediletto il suo popolo: Dio ha scelto ed educato il suo popolo! Un dirigente non è semplicemente

stato eletto dai tesserati, ma Dio lo ha scelto, e lo educa ad essere suo popolo per portare a compimento una missione molto importante. Scelti da Dio. Questo significa molto per quanti ci osservano tra il popolo sportivo. Doppiamo essere capaci di ricambiare questa predilezione con la fedeltà ai valori religiosi, la fedeltà ai valori umani, la fedeltà ai valori dello sport che mirano a realizzare l’uomo nella sua pienezza. Per chi ci osserva, il volto di Dio abita nel nostro volto, siamo uomi-

Per chi ci osserva, il volto di Dio abita nel nostro volto, siamo uomini scelti in mezzo al suo popolo. ni scelti in mezzo al suo popolo. È questo che caratterizza il CSI, che lo distingue da ogni altro ente o federazione: la fedeltà a Dio e alla Chiesa. Non solo scelti, ma anche educati in particolare dalla Parola. La Parola di Dio, che dobbiamo costantemente approfondire e pregare; la parola umana, che dobbiamo testimoniare con la vita. Un tempo la parola data aveva la stessa forza di

un sigillo. “Sulla tua Parola getterò la rete”, disse Pietro a Gesù, prima della pesca miracolosa. Come la parola di Dio, anche la nostra parola sia garanzia di saggezza, di presenza e di servizio. A voi, dirigenti associativi, compete condurre questo popolo di sportivi. Sentitevi sempre scelti e formati a questo, nonostante i limiti che accompagnano l’umanità. “Lasciate una parrocchia per vent’anni senza sacerdote - disse il Santo Curato d’Ars - e vi adoreranno le bestie”. Anche nello sport il rischio di derive è forte. Forse, tra gli altri fattori, incide il venir meno di consolidate, autorevoli figure di riferimento. Mi chiedo, ad esempio, quanto sarebbe utile in questi tempi così difficili e complessi, in un CSI che sempre più apre alla responsabilità dei giovani, poter contare ancora sulla saggezza e l’esperienza di storici “pionieri” che da poco non ci sono più. Se fossero qui, cosa direbbero alle nuove generazioni di dirigenti? La loro assenza, o la nostra difficoltà ad interpretarne il lascito, quale peso avrà nel condurre questo nostro popolo nel tempo a venire? A noi il dovere dell’impegno, per corrispondere col servizio alla chiamata che abbiamo ricevuto nell’essere stati scelti e formati. 3


PRIMO PIANO

4


ASSEMBLEA ELETTIVA

Da Salsomaggiore al nuovo quadriennio

Per vincere la sfida educativa il CSI migliore del nostro tempo Non solo le nuove cariche associative: il 9 e 10 giugno l’assemblea nazionale di Salsomaggiore, oltre a determinare il nuovo governo associativo, ha approvato le linee di impegno per il prossimo quadriennio. Vediamo quali sono.

di Andrea De Pascalis

A

pprovata all’unanimità dall’assemblea di Salsomaggiore, la relazione presentata dal presidente nazionale, Massimo Achini, rappresenta la traccia su cui il Csi si impegna a lavorare nel quadriennio 2012-2016. Esaustivo il suo titolo, che già suggerisce la linea di approccio: “Giocare per credere. Per vincere la sfida educativa ed educare alla vita buona del Vangelo. In campo il Csi migliore del nostro tempo”. È chiaro il richiamo alla “sfida educativa” lanciata dalla Cei, e ai contenuti degli Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020 “Educare alla vita buona del Vangelo”. Raccogliere l’appello dei Vescovi, facendone orizzonte di riferimento attraverso lo sport, è compito complesso, tanto più se calato nel contesto della crisi a 360°, più strutturale che congiunturale, che investe la società italiana. Ma è compito 5


ASSEMBLEA ELETTIVA

ineludibile, considerando che il Csi è associazione ecclesiale votata da sempre all’educazione attraverso lo sport, e che il suo Statuto la impegna ad essere associazione che «partecipa alla storia del proprio tempo in maniera attiva e responsabile». Per vincere la partita bisogna crederci, e soprattutto bisogna mettere in campo il “Csi migliore di questo tempo”. «Come cristiani e come Associazione - si scrive nell’incipit del documento - non possiamo rimanere indifferenti. Siamo chiamati oggi a pensare e ragionare in grande. Siamo chiamati ad affrontare la sfida del nostro tempo a viso aperto. Siamo chiamati a mettere sul tavolo della società una proposta educativa coinvolgente e vincente». Per quanto faticoso possa essere, si tratta di scegliere tra essere qualcosa di più o scegliere di non essere più, di essere scavalcati dal mondo che cambia. Cosa fare per diventare “qualcosa di più”, per essere quel “Csi migliore del nostro tempo” così necessario? Ecco, in estrema sintesi, i punti proposti all’attenzione dell’assemblea di Salsomaggiore. Un’Associazione pronta a cambiare per rimanere se stessa Per dirla come Tommasi di Lampedusa ne Il Gattopardo, l’Italia è quel paese dove tutto cambia perché nulla cambi, dove tutti, di fronte alle difficoltà proposte dalla Storia, chiedono il cambiamento, ma senza avere davvero voglia di cambiare. Il Csi desidera invece aprire una forte stagione di “cambiamento reale”, ma senza che ciò metta a rischio l’identità. Come dire: un’Associazione pronta a cambiare per potere rimanere se stessa, calando la sua mission intatta nel contesto dei nuovi tempi; un Csi che non subisca ma che, al contrario, sappia governare le profonde trasformazioni in atto. Nessuna crisi dura all’infinito, e l’uscita da una crisi porta sviluppo. Il Csi deve crederci, avere la forza per affrontare e superare il generale momento difficile per ritrovarsi ancora più solido e forte. Vivere una stagione di forte sviluppo in un tempo di crisi e di minori risorse economiche a disposizione è possibile. Lo si deve volere ed essere aperti al cambiamento Per fare ciò occorre dare vita a “riforme” associative importanti. Il nuovo Statuto vedrà la luce entro il 2013 (sin dall’inizio è stata coinvolta tutta la base associativa nella riflessione e si proseguirà su questa strada). Bisognerà così attuare una riforma organizzativa e gestionale per dare vita ad un ente “moderno e dinamico” dando più spazio alla managerialità associativa, all’orientamento al risultato, alle nuove tecnologie, a rivedere e abbandonare secolari abitudini organizzative. Un gruppo sportivo in ogni parrocchia Sarà la grande priorità dei prossimi anni. Da sempre il Csi è presente nelle Parrocchie e negli Oratori del Paese, dove ha attivato azioni, strategie, campagne a favore dello sport. Ora si intende dare vita ad una grande “azione di sistema” che sia di largo respiro (almeno per i prossimi 8 anni) e che abbia come obiettivo l’incremento delle società sportive all’interno di tutte le Parrocchie e gli Oratori. “Un gruppo sportivo in ogni Parrocchia” non è uno slogan ma una responsabilità. È lì che il Csi vuole arrivare, nella consapevolezza che l’Oratorio o la Parrocchia che hanno al loro interno un gruppo sportivo hanno “una marcia in più’” in termini educativi. Già nel 2012 sarà realizzato un bando di € 100.000 a favore dello “sport in Parrocchia”. Si tratta solo della prima azione concreta a favore di questo grande obiettivo. La concretezza deve essere l’unità di misura con la quale tutti nel Csi devono essere disposti a misurarsi pensando di restituire nel 2016 un’Associazione che abbia incrementato significativamente i Gruppi Sportivi Parrocchiali. Altro grande obiettivo è alzare la presenza del Csi nella vita concreta e quotidiana di ogni Diocesi. Non ci basta più sottolineare la nostra identità e la nostra ispira6


ASSEMBLEA ELETTIVA

zione cristiana. Dobbiamo darci un obiettivo più grande: “Viverla concretamente e quotidianamente”. La meta è un Csi che sia presenza viva in ogni Diocesi. Un grande movimento giovanile per gettare radici per il futuro “I giovani non sono vasi da riempire ma lampade da accendere”. Il Csi vuole accendere la presenza dei giovani dirigenti nell’Associazione. Riprendere cioè e proseguire il cammino della Consulta nazionale dei giovani, arricchendo di significato e di prospettive quell’esperienza. L’obiettivo finale è dare vita ad un movimento di giovani dirigenti (under 35), una realtà specifica nella realtà generale, con una propria organizzazione, un proprio spazio, una presenza viva nella vita nazionale e territoriale del Csi. A farne parte dovranno essere giovani (18-35 anni) già impegnati nella vita delle società sportive e del Comitato. Occorre che nel Csi viva un “laboratorio permanente di giovani dirigenti” in grado di crescere e di essere accompagnati nell’assunzione di responsabilità all’interno dell’Associazione. L’idea è un grande movimento giovanile nel quale ogni Comitato sia chiamato ad esprimere almeno una presenza. Riscrivere l’Itinerario Sportivo Educativo del Csi Il Csi nel corso della sua storia ha spesso anticipato scelte strategiche che poi sono diventate patrimonio dello sport italiano. Basti pensare all’introduzione della polisportività come elemento indispensabile nella proposta motoria per i ragazzi. Basti pensare a strumenti come Giocasport che (rivisti e modificati) hanno fatto scuola nelle proposte elaborate da tantissime Federazioni. Basti pensare all’Itinerario Sportivo Educativo elaborato negli anni ’70 e che per quell’epoca era una travolgente novità. Oggi è arrivato il momento di pensare di riscrivere l’Itinerario Sportivo Educativo del Csi. L’Associazione è molto soddisfatta della propria attività sportiva, ma è anche pronta a “rilanciare “mettendo a fuoco un nuovo Itinerario che sia al passo con i tempi, che presenti proposte chiare ed incisive per l’infanzia, l’attività giovanile, l’adolescenza, i giovani, gli adulti e la “quarta età e dintorni..” Sono previsti due anni di lavoro serrato per presentare il nuovo Itinerario Sportivo Educativo nel 2014, in occasione del 70° di fondazione dell’Associazione. Forte rilancio dell’attività giovanile L’attività giovanile è in crisi in tutte le Federazioni ed in tutto il sistema sportivo italiano. A volte è in crisi anche nel Csi. Oggi non tutti i Comitati riescono ad organizzare attività giovanile sul proprio territorio. Per il Csi l’attività sportiva è strumento educativo e di conseguenza l’attività giovanile resta la priorità delle priorità. La proposta è allora di quelle coraggiose: entro 4 anni ogni Comitato dovrà essere in grado di svolgere attività giovanile con continuità. La Presidenza nazionale investirà risorse economiche (confermato il bando per lo sviluppo dell’attività giovanile introdotto nel 2010) e ogni sorta di consulenza ed assistenza. Ma la questione è anzitutto culturale e strategica. Si deve andare controcorrente puntando ad un forte sviluppo dell’attività giovanile nel 100% dei nostri Comitati e chiedendo alle società sportive di investire sui loro settori giovanili. Certificazione educativa delle Società sportive Nell’Associazione si riconoscono due tipi di società sportive. Ci sono quelle che hanno un progetto educativo e che si sentono realmente “parte viva del Csi” e quelle che prevalentemente aderiscono per usufruire di servizi che ritengono di qualità. Il Csi le accoglie tutte a braccia aperte senza penalizzarne alcuna. Intende però “premiare” quelle società sportive che realmente si impegnano con serietà (progetto educativo, allenatori formati, assemblee democratiche ecc.) sul versante educativo. Ecco allora la certificazione di qualità educativa: una sorta di “bollino di 7


ASSEMBLEA ELETTIVA

qualità” che possa essere un “biglietto da visita” della società sportiva verso le famiglie e verso le istituzioni. Per ottenere tale bollino bisognerà essere in possesso e mantenere una serie di requisiti a forte valenza educativa. Una nuova presenza tra welfare e promozione sociale Di fronte ai forti cambiamenti della nostra società, lo “sport sociale” riveste ancora più importanza che in passato e presumibilmente ne avrà sempre di più, adeguando il nostro paese a ciò che già accade altrove. Nonostante sembri un destino segnato, e se ne parli da tanto, lo sport sociale in Italia è ancora da configurare. Il nodo sta nel fatto che a parole sono tutti d’accordo, ma nei fatti si realizza poco. Significativi passi avanti sono stati compiuti (in particolare grazie ad alcune scelte del Coni). Manca però quella “svolta epocale”, quel “cambio di marcia”, quel “credere concretamente e sino in fondo al ruolo dello sport sociale” che oggi appaiono come atteggiamenti non più rimandabili. Valorizzare la dimensione sociale dello sport oggi non è più una scelta o una questione culturale. È una grande responsabilità. È la responsabilità di mettere in campo tutte le potenzialità dello sport in tale direzione per dare risposte ad una società sempre più in difficoltà. Per questo motivo il Csi vuole rafforzare la sua presenza su tutti i tavoli dell’universo del mondo del welfare e della promozione sociale. L’associazione è già presente su “tutti i tavoli” del mondo della Chiesa e del mondo dello sport. Nell’immediato futuro deve “esserci “ anche su tutti i tavoli del welfare e della promozione sociale, migliorando la sua presenza e la sua incisività, sia a livello nazionale sia a livello territoriale. Deve potenziare e rafforzare l’ambito relativo ai progetti che diventano sempre più importanti per portare avanti iniziative (compreso il trovare le risorse) destinate alla dimensione educativa e sociale dello sport. Per supportare un simile sviluppo, sarà creata a livello nazionale una direzione di area dedicata, mentre a livello territoriale si nominerà un coordinatore all’interno della presidenza provinciale. Per una formazione permanente di tutti i quadri dirigenti Il Csi è associazione basata sul volontariato. Ma sempre più in futuro il volontariato dovrà nutrirsi di competenze, anche per la crescente complessità del compito dirigenziale. Diventa essenziale una formazione di qualità specifica dei ruoli. Nel corso del prossimo mandato governativo, perciò, il Csi darà vita ad un percorso di formazione permanente ed obbligatoria per tutti i dirigenti provinciali, regionali e nazionali. Qualificare il proprio operato è anche una responsabilità educativa e un atto di amore nei confronti dei ragazzi, come già chiedeva Pio XII al neonato Csi. Né potrà bastare una formazione una tantum. Meglio creare le condizioni affinché il processo formativo sia vissuto costantemente e permanentemente da tutti coloro che hanno una responsabilità all’interno dell’Associazione (dal consigliere provinciale al presidente nazionale). Radicare ancora di più sul territorio le proposte formative nazionali sarà uno degli altri grandi obiettivi del quadriennio entrante. Un valido supporto verrà da SKY-net la piattaforma multimediale con cui il Csi registra il percorso formativo degli allenatori, degli arbitri, dei dirigenti e puntualizza il grande universo formativo dell’associazione. Esso già dimostra il grande lavoro svolto sulla formazione nel quadriennio appena trascorso, con oltre 500 corsi realizzati nel solo 2011 sul territorio. Radicare ancora di più sul territorio le proposte formative nazionali sarà uno degli altri grandi obiettivi di questo mandato. Per la nascita di una grande Oratorio Cup È previsto che nel prossimo quadriennio prendano forma anche nuove e grandi manifestazioni diffuse sul territorio. Prima fra tutte l’Oratorio Cup che, dopo un 8


ASSEMBLEA ELETTIVA

periodo sperimentale, nel corso del quale si è affermata in varie realtà del territorio, deve diventare la più grande manifestazione nazionale per gli oratori e le parrocchie. Si comincerà con 32 diocesi, per arrivare nel tempo a radicare questa manifestazione su quasi tutte le diocesi del territorio. La finale nazionale sarà anche l’occasione per un grande momento culturale di riflessione sul tema sport in oratorio. La prima edizione, per quanto siano prevedibili le difficoltà insite in tutte le cose nuove che hanno bisogno di rodaggio, potrebbe già avere carattere polisportivo compiuto, promuovendo più sport, tra i quali calcio e pallavolo. Si tratta di una manifestazione che non sostituirà i regolari campionati CSI ma che si affiancherà a questi. Una vera Champions’ League degli oratori, per capirci. Per rendere forti i diritti dei deboli Gli interlocutori dei “grandi della terra” devono sapere 4 lingue, avere 2 lauree, essere fisicamente perfetti. Gli interlocutori di Dio sono ciechi, zoppi, poveri, storpi... Non lo diciamo noi. Lo ha detto Lui. Per il Csi “occuparsi” dei deboli è sempre stata una priorità. Come già detto, ora esso intende sviluppare con determinazione le “politiche sociali” nei propri comitati ed in tutta l’associazione, portando lo sport in ogni ambito di vecchie e nuove povertà. È vero che viene già fatto tantissimo sul territorio. Si tratterà di fare ancora di più. Tra le priorità dei prossimi 4 anni ci saranno: i disabili (proseguendo il buon lavoro fatto in questo quadriennio), il carcere (facendo rete fra le tante esperienze sul territorio), l’integrazione (tema di grande attualità), la mondialità (rafforzando la commissione per l’ attività internazionale, già attiva).

Uno sport che vale Anche il CSI ha il proprio Bilancio Sociale. Il documento, frutto di un lavoro lungo e complesso, è stato presentato all’Assemblea nazionale di Salsomaggiore, raccolto in un volume di oltre 150 pagine dal significativo titolo “Uno sport che vale”. Il Bilancio Sociale è uno strumento innovativo, che da qualche tempo aziende e organizzazioni tendono a presentare per evidenziare e certificare non solo la qualità etica del loro agire e la fedeltà alle mission che le caratterizzano, ma in qualche modo qualità e quantità del “prodotto sociale” fornito, l’impatto che l’azione effettuata ha avuto sulla vita della comunità e del territorio. Il Bilancio Sociale diventa così, oltre che un atto di trasparenza, un modo per presentarsi alla collettività e ottenerne il consenso.

9


10


PRIMO PIANO

“Lo sport, esempio di iniziazione alla vita” Mons. Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, è intervenuto all’assemblea nazionale del Csi, officiando la S. Messa. Di seguito riportiamo uno stralcio dell’omelia da lui pronunciata nell’occasione, in cui, oltre a porgere all’associazione il saluto e l’incoraggiamento dei Vescovi italiani, ha regalato ai presenti alcuni preziosi spunti di riflessione sulla missione del Csi all’interno della Chiesa.

a cura di Andrea De Pascalis

S

ono lieto di presiedere questa celebrazione nel corso della vostra assemblea elettiva, perché mi dà l’occasione di farvi giungere il saluto e la stima dei Vescovi italiani. Il Centro sportivo italiano costituisce per tutti noi una presenza significativa della testimonianza cristiana nel mondo dello sport e un segno per la comunità cristiana del valore dello sport per la vita della Chiesa e della sua azione pastorale. Non solo voi siete la dimostrazione che la fede può e deve essere vissuta in qualsiasi ambiente, ma in più ci richiamate a scoprire nello sport una modalità esemplare di iniziazione alla vita e di formazione completa della persona. Per questo apprezziamo molto che abbiate messo al centro della vostra riflessione e del vostro programma per i prossimi anni il tema dell’educazione. Una attenzione così congeniale alla vostra missione associativa e in questi anni così corrispondenti all’orientamento pastorale che i Vescovi italiani hanno voluto dare all’esercizio della loro responsabilità nei confronti di tutta la comunità ecclesiale. Pertanto, insieme al saluto e alla stima, vi giunga l’incoraggiamento a continuare a investire le vostre energie per una causa così alta per il bene delle persone e della nostra intera collettività. Il vostro impegno deve trovare nella fede il suo fulcro e la sua fonte ispiratrice. Solo così si giustifica la presenza stessa di una associazione come la vostra. Per aggiungere una sigla ulteriore alla serie delle imprese del mondo sportivo non c’è bisogno di 11


PRIMO PIANO

mettere in gioco il nome di Cristo e della Chiesa. Se si investono questi nomi è perché da Cristo e dalla Chiesa si vuole partire, per onorarli e seguirli in fedeltà. Noi siamo mossi dalla fede in Cristo come dalla molla principale che ci spinge ad agire e a dedicarci. è bello scoprire, poi, con gioia e testimoniare che a fare sport con la fede nel cuore si vive con piena intensità la stessa esperienza umana. Ed è bello scoprire che la pratica sportiva diventa essa stessa un percorso educativo integrale straordinario per il credente, il quale fa esperienza della completezza di umanità con cui è chiamato a vivere tutte le dimensioni della sua persona e la stessa fede, destinata a coinvolgere tutti gli aspetti della personalità dell’uomo e del credente. Il Signore ci chiede di amarlo con tutte le nostre forze, cioè con tutte le risorse e le energie fisiche, psichiche e spirituali della nostra persona. Lo sport ha una potenzialità straordinaria di diventare percorso educativo efficace ad una fede umanamente compiuta ed esemplare. Ma perché ciò avvenga sono necessari educatori e responsabili a loro volta esemplari ed integri. Anche da questo punto di vista dobbiamo guardarci dall’adoperare abusivamente il nome di Cristo e della Chiesa. Dobbiamo splendere come astri nel mondo, ci dice San Pietro, e vedendo le nostre opere chi ci guarda deve poter essere condotto a lodare Dio, come ci insegna Gesù stesso nel vangelo di Matteo. Tutto questo avevo a cuore di dirvi senza perdere di vista la solennità che stiamo celebrando. E che non l’abbiamo perduto di vista lo dice innanzitutto il senso di Chiesa che ci pervade. La nostra fede in Cristo nostro unico Signore non ha nulla di intimistico e di puramente privato. Voi sapete molto bene che non si può praticare uno sport senza imparare lo spirito di squadra. Bisogna in qualche modo imparare a fare corpo, a fare unità. E la vera unità noi la sperimentiamo in Cristo, che ci rende una cosa sola con lui e tra di noi. Non dobbiamo mai dimenticare che il Corpo di Cristo che è l’Eucaristia è stato creato e ci è stato donato perché la comunità dei credenti diventasse un corpo solo in Cristo. E nemmeno dobbiamo dimenticare che la necessità dell’unità vale per il corpo eucaristico di Cristo, e in forza di esso per il corpo ecclesiale e per ogni singola persona, chiamata a fare unità’ a partire dalla integrazione spirituale della propria persona nella sua corporeità.

“Il Csi rappresenta la Chiesa nel mondo dello sport”

Nel momento in cui si stava congedando dall’Assemblea, abbiamo avuto modo di rivolgere a Mons. Crociata qualche ulteriore domanda. Quale importanza ha questa giornata per la Chiesa Cattolica? Quello di oggi è un appuntamento fondamentale. Il Csi svolge un servizio importante dal punto di vista educativo perché rappresenta la Chiesa all’interno del mondo dello sport e, allo stesso tempo garantisce la presenza dell’universo sportivo all’interno di quello ecclesiastico. Una reciprocità che richiama il senso cristiano dell’uomo che attraverso lo sport può dare riuscita alla propria persona. Una reciprocità realizzabile anche attraverso gli oratori? Gli oratori svolgono un ruolo educativo e sociale fondamentale per la crescita dei ragazzi e fortunatamente si sta recuperando la centralità del loro ruolo. La presenza del Csi nelle parrocchie è già molto importante e la riscoperta degli oratori invita ancora di più la Chiesa a farsi interprete del senso cristiano attraverso lo sport. Cosa significa vivere lo sport secondo i principi cristiani? Significa realizzare al massimo l’essenza della persona e giocare seguendo una linea di principio che non sia solo etica ma soprattutto umana. Alessia Ferri

12


PRIMO PIANO

Una sfida aperta per uno sport “educativo”

Mons. Carlo Mazza, vescovo di Fidenza, vecchio amico del Csi, è intervenuto all’Assemblea di Salsomaggiore porgendo un significativo intervento sul sottotitolo dei lavori: “L’educazione sfida lo sport. Tra alleanze, sguardi profetici e segni di speranza”. Ne pubblichiamo la parte centrale. La sfida [dell’educazione allo sport] consiste nel creare le condizioni perché lo sport raggiunga il suo scopo, e cioè si conformi alle istanze della persona nella sua complessità antropologica, culturale e sociale. E quali sono queste istanze? Sono tutte quelle che ineriscono alla persona stessa e che, soddisfatte le quali, la persona si sente felice, ben riuscita, capace di affrontare la vita nella pienezza delle sue potenzialità. Dunque, direte, nulla di nuovo sotto il sole del Csi in quanto il Csi, nella sua lunga storia, ha sempre cercato di coniugare educazione e sport tanto da inventare la cifra di “sport educativo”. Questo è vero. Eppure al fine di raggiungere l’ideale, resta ancora molto da fare.. In realtà perché lo sport possa aggiudicarsi la “sfida” in cui lo pone l’educazione, ha bisogno di acquisire l’ideale. L’ideale, per sua natura, è ciò verso cui l’uomo tende con ogni sforzo possibile. L’ideale si colloca in alto, come un vertice da conquistare, una meta alta. Allora il percorso che si delinea consiste più precisamente nel vedere come realizzare il sottotitolo del tema dell’Assemblea: “Tra alleanze, sguardi profetici e segni di speranza”. Incominciamo dalle “alleanze”. Esse portano a pensare ad una rete diffusa e capillare di collaborazioni e di sostegno che il Csi è chiamato a tessere e costruire. Nel tempo che viviamo esse diventano ineludibili se si intende “educare” attraverso lo sport con sufficiente competenza. Da soli non si giunge alla meta. Perciò occorre raffinare “relazioni buone”, costruttive, integranti con la famiglia, la scuola,

la Chiesa, le istituzioni. Lo sport oggi ha bisogno di tante mani, di tante intelligenze, di tante passioni e di altrettanti contributi, sotto i diversi profili di specializzazione. La seconda scansione riguarda gli “sguardi profetici”. Essi aprono uno scenario di particolare impegno “spirituale”. La “profezia” appartiene al Regno di Dio nel suo divenire storico e trascendente e dunque ci obbliga ad essere lungimiranti e capaci di forte spiritualità. Questo chiede al Csi di saper guardare lontano, con gli occhi dell’anima. Lo sport oggi ha bisogno di un’anima! Fare semplicemente sport è impresa non impossibile, basta un po’ di passione e di buona volontà. Ma fare uno sport con uno “sguardo profetico” abbisogna di una forte tensione dello spirito, in grado di disinfestare gli ambienti sportivi da consuetudini e da personaggi strani: sussistono nello sport troppi maneggioni, troppi apprendisti stregoni, troppi profittatori. Perciò c’è bisogno di dirigenti che sappiano esprimere, con la propria testimonianza, uno slancio di gratuità, di dono, di servizio a tutta prova. Infine i “segni di speranza”. Essi sono richiesti dallo sport italiano e dallo sport praticato nelle nostre realtà parrocchiali e in quelle dedicate allo sport dei disabili, dei terzomondiali, dei carcerati, dei quartieri metropolitani. Se qui lo sport resta attività materialistica non si discosta da altre attività similari di tempo libero. Il colpo d’ala della differenza è dato da un investimento di umanità nuova, e cioè da quei gesti e segni di speranza di cui abbiamo bisogno perché lo sport sappia rompere gli incantesimi falsi della neutralità, apportatrice di molti danni. Si ritorni a fare sport per incrementare la speranza di vita, la gioia di fare comunità, la voglia di vincere le tristezze, le corruzioni, le frodi e ogni inutile scaltrezza, la volontà di riscattare migliaia di giovani dalle scorciatoie avvilenti della società consumistica e nichilista. 13


SALUTI

Il motto olimpico (citius, altius, fortius) vi accompagni nel quadriennio che iniziate. Non è riferito alla conquista della supremazia di una nazione sull’altra, di un popolo su un altro popolo, ma rappresenta una sfida a cui simbolicamente siamo chiamati tutti e non solo gli atleti: quella di assumere la fatica, il sacrificio, il perfezionamento, la propensione a mettere sempre e comunque al centro l’uomo e la sua dignità. Il Csi con le altre associazioni, rende presente la Chiesa tra gli sportivi offrendo un’anima. Buona strada. Mons. Mario Lusek Direttore Ufficio Nazionale CEI Pastorale del tempo libero turismo sport

I miei più vivi compiacimenti per l’attività da sempre svolta dal Csi e particolarmente consolidata in questo quadriennio olimpico, alla cui base c’è la professionalità di tanti dirigenti qualificati che con passione, sacrificio e costante impegno contribuiscono quotidianamente alla promozione e diffusione dello sport, privilegiandone la funzione formativa ed educativa rivolta alla crescita umana. Su questa base credo si debba continuare a consolidare il rapporto di fiducia e di stima, in virtù dell’apertura di dialogo che vi ha sempre contraddistinto. Giovanni Petrucci Presidente Coni

Vi ringrazio di cuore

Sono lieto di salutare tutti gli amici del Csi, e di ringraziarli di cuore per quello che fanno a favore dello sport di base in Italia. è fondamentale non perdere di vista i valori che ispirano lo sport e mi riferisco in particolare al calcio, il mondo che mi è più vicino. L’Inter ha con il CSI uno stretto legame, arricchito dal ricordo di Giacinto Facchetti, cui è dedicata l’Oratorio Cup. Auguro al Presidente Achini e a tutti i suoi collaboratori un futuro di grandi prospettive, ringraziandoli per l’impegno profuso e per quanto faranno per lo sport di domani. Massimo Moratti Presidente F.C.Internazionale Milano

Chiunque in Italia ami lo sport per i suoi valori educativi, chiunque in Italia guardi allo sport di base come indispensabile momento di crescita ma anche come altrettanto indispensabile veicolo di aggregazione, deve essere grato al Centro Sportivo Italiano. Da oltre un secolo questa grandissima polisportiva diffonde sui campi, sulle piste e per le strade l’idea dello sport come valore sociale. Sono gli stessi obiettivi che anche la Gazzetta si è sempre posta e tuttora persegue. Seppure impegnata a raccontare le vittorie di campioni a volte nati proprio in una delle oltre 13mila società del CSI, cerca di non perdere mai di vista l’elemento umano, sociale, educativo che l’impresa di un atleta può e deve trasmettere. A tutti voi il ringraziamento e l’abbraccio della Gazzetta dello Sport. Andrea Monti Direttore de La Gazzetta dello Sport

14


SALUTI

Un saluto e un augurio che vogliono dirvi la nostra vicinanza fraterna e amicale, ricordando la radice comune, il legame antico, ma sempre nuovo e rinnovato, che unisce l’Azione Cattolica e il Csi. Esso si traduce anche concretamente, visibilmente, in forme di collaborazione attuate in ambito sia territoriale, sia nazionale, da sviluppare con maggiore intensità. Il tema assembleare tanto significativo che avete proposto è una scelta che sta a indicare come per i laici cristiani, e a maggior ragione per laici cristiani associati, la speranza non è basata semplicemente su un ottimismo utopistico, ma è fondata sulla profezia, sulla Speranza che non delude, e, proprio per questo, sa creare persone capaci di impegnarsi, di guardare la realtà e di scorgervi segni positivi, di non scoraggiarsi neppure di fronte a difficoltà e complessità, di rimettersi sempre in gioco. È questo l’augurio grande e forte che faccio a tutti voi! Franco Miano Presidente Nazionale Azione Cattolica

Quando un Ente di Promozione come il Csi intitola la propria Assemblea Elettiva “L’Educazione sfida lo Sport”, non offre soltanto uno spunto, ma lancia un monito a tutto il Comparto, coinvolgendo Scuola, famiglie, nuove generazioni e nuovi linguaggi di comunicazione. Dico grazie al Presidente Achini e mi auguro che l’associazione che presiede, dalle potenzialità straordinarie, possa fornire indicazioni utili per uscire dall’attuale crisi di valori che attanaglia il mondo dello Sport e non solo. Riccardo Agabio Presidente Federazione Ginnastica d’Italia

Il Csi è e sarà un punto di riferimento per la nostra società che ha sempre più bisogno di adulti consapevoli e cresciuti nel rispetto di regole e valori. Il lavoro che migliaia di volontari ogni giorno portano avanti con passione ed entusiasmo è la miglior fotografia di un movimento cui l’Italia deve molto. Sono certo che il Csi e il Presidente Massimo Achini sapranno portare avanti la loro mission con determinazione e successo; a loro il mio più sincero augurio di buon lavoro. Adriano Galliani Amministratore delegato AC Milan

Uniti per promuovere lo sport

Attraverso lo sport è possibile favorire una sempre più necessaria integrazione giovanile; incoraggiare l’apprendimento a relazionarsi con gli altri, a rispettare le regole ed a valorizzare le differenze; far comprendere come un sano stile di vita sia fattore di benessere a tutte le età. A nome della Figc, vi rivolgo un cordiale saluto, con la personale convinzione che le istituzioni sportive debbano essere unite per dare forza ad un progetto che ci permetta di far fare sport, in maniera sicura ed in impianti adeguati, a tutti coloro che ancora non lo fanno. Giancarlo Abete Presidente Federazione Italiana Giuoco Calcio

15


SALUTI

Nel darvi il mio più sincero ed affettuoso augurio di buon lavoro desidero evidenziarvi la basilare importanza di questo Congresso, che vi affida, oltre al delicato compito di scegliere gli artefici della realizzazione del Piano Quadriennale di sviluppo “Un Gruppo Sportivo in ogni Parrocchia”, quello di trovare le giuste strategie per “contaminare lo sport professionistico”! Sono consapevole, per la mia lunga militanza in questa preziosa, per tutto lo sport educativo, Associazione, che saprete scegliere le persone idonee ed inoltre saprete trarre dal luminoso passato del Csi le iniziative opportune per porre nuovamente la nostra Associazione al “Centro dello Sport Italiano”. Concludo affidandovi con grande affettuosità uno slogan del Beato Giovanni Paolo II: “Damose da fa’….semo del Centro Sportivo Italiano!”. Filippo Dragotto ex Dirigente nazionale CSI

Il gioco del calcio vive negli oratori, è lo spirito che si respira che vorremmo si trasferisse nei nostri stadi. È questo il motivo che ci ha spinto a definire la Convenzione tra Lega Pro e Csi, il desiderio di portare aria respirabile, valori, rispetto dell’altro. In questi anni, la nostra Lega ha lavorato alacremente perché il gioco fosse un gioco, la violenza fosse estirpata, si tifasse PER e non CONTRO. Vogliamo modificare la cultura che per troppi anni è stata dominante, quella del vincere ad ogni costo e quella di considerare l’altro come il nemico, il diverso. In questi mesi abbiamo portato bambini e bambine, ragazzi e ragazze allo stadio, tutti indossavano la maglietta del Csi. Vi siamo grati di quanto ci avete donato, spero che noi possiamo darvi qualcosa che meritate ampiamente. Mario Macalli Presidente Lega Italiana Calcio Professionistico

Da Vice Presidente pro-tempore del CIO, vi invito a continuare ad impegnarvi per indirizzare il vostro “sguardo profetico” anche al di là dei confini nazionali, intensificando la vostra già fervida attività, laddove più si soffre per le tante tensioni che rendono difficile la convivenza tra i popoli. Rivolgere, cioè, uno “sguardo” verso le barriere di incomprensione tra i popoli, alimentate dalla politica, dalle ideologie, dalle differenze etniche e purtroppo anche dal fanatismo religioso. Barriere che poi si elevano a muri insormontabili. Mario Pescante Vice Presidente Cio

16

Cari Amici, lavorare insieme per raggiungere bambini sempre più soli in una società affrettata e superficiale, per donare loro un po’ di leggerezza ma anche disciplina sportiva e quindi educazione, è stato per noi, e anche personalmente per me, un’esperienza molto bella e profonda. Noi crediamo che di fronte allo sfascio in cui le fasce deboli di bambini e famiglie si trovano oggi, solo un network di forze, di valori, di sentimenti possa aiutare. Csi e Save the Children quindi hanno molta altra strada da fare insieme e la faremo, perché la nostra missione è di quelle che non ammettono sconfitte.

Valerio Neri Direttore Generale Save the Children in Italia


SALUTI

La sfida di chi opera nel mondo dello sport é quella di riuscire a non separare mai lo spettacolo, che lo sport sa offrire magistralmente, dall’educazione. In questo senso devo dire dell’Educazione, con la maiuscola. Il Csi ha iscritto da decenni questo valore nel suo DNA, e posso confermarvi che le speranze del mondo, non solo sportivo, che vi circonda sono proprio indirizzate a questo. I valori religiosi, spirituali, etici, morali che vi guidano abilitano la vostra Associazione, anzi la destinano, a svolgere un ruolo di grande rilievo nell’azione educativa dei giovani, attraverso lo sport. è un impegno grande, che merita il contributo generoso di tutti. Facciamo tutti un grande tifo per voi! Gianni Gola Generale della Guardia di Finanza già Presidente del Consiglio internazionale dello sport militare

Insegnare la fatica della partecipazione, del coinvolgimento personale nello spirito di squadra, dello stare alle regole delle discipline sportive, è una vera palestra di democrazia. Creare opportunità di protagonismo, di vita sociale, di inserimento nella comunità è il vostro – e il nostro – compito difficile ed insieme appassionante. Per questo ancor più nei prossimi anni dovremo trovare le strade per lavorare in rete e per rafforzare così la nostra voce nella società ed insieme essere capaci di proporci a rappresentare unitariamente le istanze di chi vive l’impegno quotidiano del volontariato come testimonianza di speranza nel futuro. Vi saluto con viva amicizia. Andrea Olivero Portavoce del Forum del Terzo Settore

Il tema del dibattito “L’Educazione sfida lo sport” è un termine che ci accomuna, in quanto racchiude quel concetto di sfida che, da sempre, è connaturato al Csi ed al movimento paralimpico che rappresento. Sfida intesa come raggiungimento di obiettivi ambiziosi e di successi che siano solo traguardi intermedi tra ciò che è stato fatto e ciò che è necessario continuare a fare. Un saluto sincero. Luca Pancalli Vicepresidente Coni

A fronte di un momento di grande difficoltà e di crisi dei valori sociali, l’esempio del Csi può diventare ancor più catalizzatore di interessi morali e aggregativi, specie per lo sviluppo delle attività agonistiche come mezzo di tutela morale e perfezionamento dell’individuo. Invio un augurio rivolto al futuro, certo che saprete - come sempre - veicolare con efficacia i vostri principi e attestare il Csi nel posto che più merita nel panorama dello sport italiano, perché fedele portabandiera dei valori etici e morali del nostro sistema agonistico. Raffaele Pagnozzi Segretario Generale Coni 17


Assemblea Flash

Filippo Fossati presidente della UISP

18

Francesco Messori, 13 enne della Virtus Mandrio (RE) ha ricevuto il Pallone d’oro Csi, l’ente che lo ha tesserato nel 2012, permettendogli di disputare, giocando con le stampelle, tornei ufficiali di calcio a 5. Un gol nel suo esordio a Cremona. Vittoria a Correggio nel torneo “Un calcio a modo mio” il 10 giugno, con 6 squadre “integrate” con atleti amputati o con altra disabilità.


Salsomaggiore 9/10 giugno 2012

Marco Galdiolo presidente dell’UsAcli

don Carlo Truzzi, parroco del duomo di Mirandola

Antonio Papa, presidente CSI Napoli

Vittorio Bosio premia Gianni Gola

Il Cappellano olimpico mons. Mario Lusek: “Il decennio pastorale vi vede protagonisti al fianco della CEI nella sfida educativa”

19 Michele Barbone, della Giunta CONI


PRIMO PIANO

Assemblea Flash

20

Una delegazione ministeriale della gioventù dello sport ed azione civica (MJSAC) del Governo di Haiti, ha fatto visita all’Assemblea Csi di Salsomaggiore. L’intervento nel corso dei lavori del presidente AIHIP Zacharie Antoine, “Chargé” de Mission pour l’Europe, per gli affari sportivi, ha ottenuto largo consenso nella platea del Csi, l’associazione che ha ne “il Csi per Haiti” la campagna di solidarietà 2012.


PRIMO PIANO

Salsomaggiore 9/10 giugno 2012

Premio “è meraviglioso”: la targa va all’ASD Albanova

Riccardo Agabio, Vicepresidente CONI

Giovanna Cartelli, riceve il premio arbitro CSI

don Marco Mori, Presidente FOI

Achini illustra il programma

21 Una fase dell’accreditamento al voto


Assemblea Flash

La squadra nazionale Massimo Achini è stato confermato alla presidenza del Centro Sportivo Italiano. Riunito, subito dopo l’elezione, il primo Consiglio nazionale del quadriennio

22

Massimo Achini è stato riconfermato alla guida del Csi per il quadriennio olimpico 2012-2016. Ha raccolto 7.059 voti, pari al 93% dei voti espressi dai delegati delle 7.591 società sportive presenti a Salsomaggiore. Dallo scrutinio è fuoriuscito anche il Consiglio nazionale dell’Associazione che è composto da 32 membri. Il neo eletto Consiglio nazionale, organo di governo associativo, si è riunito subito a Salsomaggiore nella mattinata del 10 giugno eleggendo come vicepresidente vicario nazionale, Vittorio Bosio, presidente provinciale del Csi Bergamo e successivamente i componenti della Presidenza nazionale e della Direzione Nazionale.

Presidenza e Direzione Nazionale La Presidenza nazionale, votata a Salsomaggiore è composta da: Enrico Dago (Csi Verbania), Marco Guizzardi (Csi Ravenna), Marco Illotti (Csi Padova), Salvatore Maturo (Csi Napoli), Alessandro Pellas (Csi Roma), Salvo Russo (Csi Caltagirone). La nuova Direzione nazionale è formata invece da: Paolo Bellei (area amministrazione); Renato Picciolo (area attività sportiva); Michele Marchetti (area welfare e promozione sociale); Silvio Butti (area direzione generale); Stefano Gobbi (area marketing e found raising); Daniele Pasquini (area territorio).


Salsomaggiore 9/10 giugno 2012

Il Consiglio nazionale Ecco l’elenco dei 32 consiglieri eletti: La circoscrizione del nord: Pietro Albanese (Valcamonica) - Cesare Bellesia (Reggio Emilia) - Vittorio Bosio (Bergamo) - Patrizia Cattaneo (Savona) - Enrico Dago (Verbania) - Dario Dal Magro (Belluno) - Andrea De David (Bologna) - Paolo Fasani (Pavia) - Claudio Fontaneto (Novara) - Marco Guizzardi (Ravenna) - Stefano Gurioli (Forlì) - Davide Iacchetti (Cremona) - Marco Illotti (Padova) - Florio Manghi (Parma) - Amelia Morgano (Brescia) - Giancarlo Zanafredi (Mantova).

La circoscrizione del Centro: Pierpaolo Barni (Prato) - Ernesto Benedetti (Massa Carrara) - Michele Marchetti (Teramo) - Daniele Paoletti (Prato) - Daniele Pasquini (Roma) - Alessandro Pellas (Roma) - Alessandro Rossi (Perugia) - Ronaldo Spinaci (Ancona). La circoscrizione del Sud: Marco Calogiuri (Lecce) - Mario Gavino Casu (Sassari) - Paolo Cicciù (Reggio Calabria) - Luigi Di Caprio (Caserta) - Serafina Grandolfo (Bari) - Salvatore Maturo (Napoli) - Salvatore Maria Russo (Caltagirone) - Mario Salvatore Taccetta (Palermo).

Gli organi collegiali L’Assemblea elettiva di Salsomaggiore ha rinnovato inoltre gli organi centrali associativi. Andrea Lucarelli è stato confermato nel ruolo di Presidente del Collegio Nazionale dei Revisori dei Conti, che, per il quadriennio 2012-2016, sarà composto dai neoeletti: Rosario Palermo, Sonia Diso, Aldo Monaci e Renato Vailati. Per il Collegio Nazionale dei Probiviri sono stati eletti: Gino Bergonzini, Duccio Campani, Giovanni Mazzeo, Sante Emilio Miraglia, Ferdinando Rimoldi.

23


IL CONSIGLIO NAZIONALE

1

1 Pietro Albanese

2

2 Cesare Bellesia 3 Vittorio Bosio 4 Patrizia Cattaneo 5 Enrico Dago 6 Dario Dal Magro 7 Andrea De David 8 Paolo Fasani

3

4

5

6

8

7

24

7


IL CONSIGLIO NAZIONALE

9

9 Claudio Fontaneto

10

10 Marco Guizzardi 11 Stefano Gurioli 12 Davide Iacchetti 13 Marco Illotti 14 Florio Manghi 15 Amelia Morgano 16 Giancarlo Zanafredi 12

11

13

14

16

15

25


IL CONSIGLIO NAZIONALE

1

1 Pierpaolo Barni

2

2 Ernesto Benedetti 3 Michele Marchetti 4 Daniele Paoletti 5 Daniele Pasquini 6 Alessandro Pellas 7 Alessandro Rossi 8 Ronaldo Spinaci

3

4

5

5

6

8

7

26


IL CONSIGLIO NAZIONALE

1 Marco Calogiuri

2

1

2 Mario Gavino Casu 3 Paolo Cicciù 4 Luigi Di Caprio 5 Serafina Grandolfo 6 Salvatore Maria Russo 7 Salvatore Maturo 8 Mario Salvatore Taccetta

3

4

5

6

8

7

27


DANONE NATIONS CUP

S

ono iniziati gli Europei 2012 e mancano meno di 100 giorni alla Finale Mondiale di Danone Nations Cup 2012, un vero proprio campionato del mondo under 12 che coinvolge, oltre all’Italia, altri 39 paesi del globo. Chissà quanta emozione i giovani calciatori calabresi e siciliani dell’Armando Segato-Promesse Viola (nella foto qui sotto), la squadra vincitrice della finale nazionale italiana, disputata a fine mag-

Varsavia: prima l’Europeo, poi un grande Mondiale Il 9 settembre 2012, nella capitale polacca, sul prato del Narodawy Stadium, in questi giorni sede della massima rassegna calcistica continentale, si giocherà la finale internazionale della Danone Nations Cup. di Giulj Picciolo 28

gio a Cremona, avranno provato nel vedere in televisione l’ingresso dei calciatori polacchi e greci, il primo match della rassegna continentale, pensando a quando toccherà a loro, a quando, in maglia azzurra, cioè, saranno loro a calcare il prato del Narodawy Stadium che a Varsavia ospita l’apertura dell’Europeo appunto, e che il 9 Settembre prossimo ospiterà la finale internazionale di DNC 2012. Un pensiero emozionato volerà anche al week end del 27 maggio scorso, quando a Cremona, i calabresi hanno battuto, in finale per 1-0, i padroni di casa della Cremonese, dopo che le due squadre avevano dominato i rispettivi gironi di qualificazione e avevano vinto le semifinali con un netto 4-0. Si chiuderà, quindi, a settembre a Varsavia con i calciatori dell’Armando Segato in maglia azzurra, la tredicesima edizione di Danone Nations Cup, che in Italia, grazie alla collaborazione del Centro Sportivo Italiano, ha visto la partecipazione di 2.800 atleti in 4 tappe interregionali (Reggio Calabria, Cava dei Tirreni, Reggio Emilia e Bergamo), suddivise in 2 intensi week end di sport e socializzazione e che, anche per questa edizione e per la terza volta consecutiva, ha ricevuto il sostegno e la medaglia di riconoscimento della Presidenza della Repubblica Italiana, quale premio di rappresentanza.


Nel 2012 la compagnia Kataklò Athletic Dance Theatre festeggia i suoi 15 anni di attività aggiungendo un importante step al proprio percorso: “Puzzle”. La nuovissima produzione è una composizione corale e poliedrica, realizzata attraverso l’accostamento di coreografie storiche e opere prime ideate dagli stessi “danzautori”. Uno spettacolo…

...Tra cielo e terra Aveva ragione Martha Graham la più grande danzatrice statunitense nel dire che i ballerini sono atleti di Dio

di Luciano Sabatino

T

ra cielo e terra attraverso il centro della vita, il corpo, il ventre da cui le energie si irradiano in mille direzioni e forme uniche. Un puzzle di emozioni, di forza, di inventiva, di delizia artistica; questo è quanto messo in scena dall’ormai celebre compagnia milanese dei Kataklò, che ancora una volta si conferma capace di fondere sapientemente danza, teatro e prestazione atletiche degne di campioni olimpici. Uno spettacolo che scorre veloce e pulsante fin dalle prime battute, con il suo ritmo incalzante e passionale, a volte tribale, romantico, futuristico. Atleti danzatori sospesi in equilibrio tra sport e poesia, danno vita ai tasselli di vario spessore che compongono la rappresentazione, un puzzle incastrato in modo geniale da Giulia Staccioli, che via via passa in rassegna le forme dello spirito Kataklò, dal duetto alle danze metropolitane, dall’acrobazia ironica alle masse suggestive di corpi che creano effetti surreali. Ecco che ogni componente Kataklò si

scopre così il pezzetto del “Puzzle”, un tassello essenziale che trova la giusta collocazione solo nel gruppo, in un orizzonte comune di creazione. Raggiunta l’alchimia perfetta, puntando alla diversità e alla varietà espressiva, con toni che vanno dal teatro alla danza fino all’acrobatica, si esprimono pienamente le competenze multiple di tutti gli artisti coinvolti. Un delizioso esempio di physical theatre, originale ed italiano, da cui emerge tutta l’energia che attraverso il duro allenamento e lo studio si può trarre dalla Terra, energia positiva che si vede scorrere elegantemente attraverso il corpo, fino a sfociare idealmente ed intensamente verso il cielo. è la sensazione che rimane dentro lo spettatore appena si chiude il sipario: convinti applausi salutano questi fantastici artisti. Ora in estate la compagnia, che a Milano nel 2010 ha aperto l’accademia di formazione Kataklò (www.accademiakataklo.com), sarà a Como per il Festival Como Città della Musica il 12 luglio 2012 ed ancora a Gardone Riviera il 29 luglio nel cartellone del Festival del Vittoriale.

29


FOCUS

“Scuola e Sport per allenarsi a crescere” di Giovanni Mauriello

I ministri Gnudi e Profumo hanno firmato l’accordo di programma a Scampia

A

ll’ombra delle vele di Scampia, nella scuola modello d’istruzione della degradata periferia napoletana, intitolata a Carlo Levi, è stato firmato l’accordo di programma per mettere in campo delle azioni concrete per la diffusione della pratica sportiva in contesti scolastici. Decine di alunni, professori dell’istituto e dirigenti dello sport campano hanno accolto il Ministro degli Affari regionali, il Turismo e lo Sport, Piero Gnudi e il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Francesco Profumo. Alla firma d’impegno i due rappresentanti di Governo hanno chiamato ad avallare

l’atto anche due giovanissimi studenti dell’Istituto. Federazioni, Coni, Cip ed Enti di promozione sono stati chiamati a raccolta dalla dirigente Rosalba Rotondo, per presentare le eccellenze dell’istituto nelle esibizioni di varie discipline sportive, al cospetto delle massime autorità scolastiche della regione, fra cui il direttore del Miur, Diego Bouchè e la dirigente del Polo di qualità, Angela Orabona. Tra gli ospiti Giandomenico Lepore, già procuratore capo della Repubblica; il presidente regionale del Cip, Carmine Mellone; del Coni, Cosimo Sibilia ed il responsabile provinciale Amedeo Salerno; per il Csi c’era il consigliere nazionale

Salvatore Maturo; il presidente dell’VIII municipalità, Angelo Pisani. I bambini hanno ballato, cantato e danzato sulle note dei numerosi strumenti musicali che dalla palestra echeggiavano per l’intera scuola. Motto della manifestazione “Nessuno in panchina”, stampato sulle magliette degli alunni impegnati nei vari giochi. Tra gli sport d’insegnamento la vela d’altura, simbolo della Napoli marina, ma anche dell’architettura del quartiere, conosciuta per gli avvenimenti di cronaca che attanagliano le fatidiche vele, quei grigi agglomerati che tardano a sparire da Secondigliano.

Quattro milioni di euro per quattro progetti L’accordo prevede quattro progetti, per un impegno totale da parte del Ministro dello Sport di 4 milioni di euro. Nello specifico, il contributo consentirà di:

1. ampliare ulteriormente i programmi di “Alfabetizzazione motoria” nella scuola primaria, in particolare negli istituti che si trovano in aree periferiche e con alta presenza multietnica. Il Ministro dello Sport investe 2 milioni di euro a supporto del programma, avviato nel 2009 dal Miur e dal CONI, che coinvolgerà, grazie a questo nuovo intervento, circa 100.000 studenti in più; 2. il secondo progetto garantisce, con l’impiego di 1 milione di euro da parte del Ministro dello Sport, l’organizzazione delle fasi nazionali dei Giochi Sportivi Studenteschi nelle discipline 30

maggiormente praticate;

3. il terzo, “Sport e legalità”, punta alla promozione attraverso lo sport dei valori di lealtà, correttezza e rispetto delle regole negli istituti scolastici che si trovano in aree in cui insistono situazioni di disagio sociale. Le risorse messe in campo dal Ministro dello Sport ammontano a 500 mila euro e coinvolgeranno cinque istituti scolastici: l’Istituto “Giovanni Falcone” di Palermo, l’Istituto di San Luca D’Aspromonte (Reggio Calabria), la Scuola Secondaria di I grado “Carlo Levi” di Napoli, l’Istituto comprensivo statale di Roma, l’Istituto Superiore “Oriani Mazzini” di Milano. Il programma prevede il finanziamento della realizzazione o ristrutturazione di impianti sportivi, l’acquisto di attrezzature sportive e attività didattica sportiva; incontri con

gli studenti nelle scuole, con gli atleti che hanno partecipato ai Giochi Olimpici; l’organizzazione di campus, coinvolgendo circa 20 studenti meritevoli per ciascuna scuola, presso i Centri dei Gruppi sportivi militari;

4. il quarto progetto, per il quale il Ministro dello Sport investe 500 mila euro, ha l’obiettivo di promuovere la dimensione etica e sociale dello sport in alcuni penitenziari minorili. Gli Istituti scolastici dei penitenziari minorili potranno presentare dei progetti e i più interessanti, secondo la valutazione di un’apposita commissione, riceveranno un contributo per la loro realizzazione. Sono inoltre previsti incontri, presso gli istituti scolastici dei penitenziari minorili, con atleti che hanno partecipato alle Olimpiadi di Londra 2012.


PROGETTI

Da applausi la manifestazione ideata quest’anno dal Csi con 11 circuiti scolastici attivati attraverso nove discipline di squadra

StandUp standig ovation di Daniele Zaccardi

A Teramo ai primi di giugno si è conclusa la fortunata esperienza del progetto multidisciplinare rivolto a scuole di 11 province italiane. La vittoria ex aequo è andata a un istituto di Cagliari ed uno di Perugia.

H

a tagliato il traguardo 2012, il 1° giugno al PalaScapriano di Teramo, il progetto “Stand Up!” del Csi, l’evento multidisciplinare, realizzato con il concorso di un finanziamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, indirizzato ai ragazzi italiani di 11-13 anni delle scuole secondarie di primo grado, per convincerli ad abbandonare la sedentarietà e adottare stili di vita più sani, principalmente attraverso il gioco e la polisportività. La vittoria finale, è andata a pari merito, alle formazioni di due istituti: il “Carducci Purgotti” di Perugia e l’“Efisietti” di Cagliari. Dodici, fra le 48 squadre presenti in Abruzzo nel rush finale, sono state le formazioni arrivate alla finalissima del primo giugno, dopo tre giorni trascorsi a concorrere in 9 diverse discipline sportive (basket, calciotennis, disco tennis, hockey, palla tennis, pallamano, tennis dolce, volano, volley): dal comitato di Ravenna, Dersain Team, Real Fuso, Lollipop; dal comitato di Perugia, Chuck Norris, Carducci Purgotti, Moderni, Vu Cumprà; dal Comitato di Torino: Fire up, Cobra Viola, Trash; dal Comitato di Verbania, Team Uco; dal Comitato di Cagliari, Efisietti. Grande entusiasmo mixato ad un sano agonismo nel corso delle fasi conclusive, poi la marea blu-arancio è ripartita per far ritorno a casa e per tornare a scuola fra un anno con oltre ad un ottimo ricordo, diverso materiale sportivo (mazze da hockey, racchette, volani, porte, palloni da utilizzare per fare sport.

Polisportività e diritto allo sport Polisportività è stata la “password” del progetto Stand Up!, un torneo basato su nove diversi giochi sportivi di squadra (basket, calciotennis, disco tennis, hockey, palla tennis, pallamano, tennis dolce, volano, volley), organizzato nel corso di mesi in 11 comitati Csi (Aversa, Bari, Cagliari, Napoli, Pisa, Perugia, Ravenna, Roma, Teramo, Torino, Verbania). L’elemento chiave di “Stand Up”, il suo valore specifico, è stato infatti l’essere rivolto alla Scuola, prevedendo l’attivazione di 11 circuiti polisportivi scolastici, uno in ciascuna delle province prescelte. Circuiti e non semplici tornei, perché il “catalogo” comprendeva proposte di giochi di squadra e giochi di situazione, giochi di rete, giochi di lunga tradizione come la pallacanestro e giochi nuovi. Questa alternanza, la più ampia possibile, ha avuto il pregio di dare a ciascun ragazzo la possibilità di giocare senza remore, riducendo l’eventualità di “sentirsi negato” rispetto a un determinato sport. La formula del torneo poligiocasport è stata prescelta in quanto - già sperimentata dal Csi in numerose realtà scolastiche, società sportive e oratori - ha mostrato di poter soddisfare le esigenze di coinvolgimento dei ragazzi, consentendo loro di accrescere la consapevolezza di sé. 31


PREPARAZIONE ATLETICA

I vantaggi del training all’aperto

All’aperto

e senza attrezzi L’allenamento all’aperto è di gran lunga superiore a quello indoor. In Italia poi, tranne 2-3 mesi l’anno è sempre possibile farlo o quanto meno addizionarlo a quello in palestra: sia che si parli di preparazione atletica per una disciplina sia di fitness per il benessere. Un ritorno al passato per lo più senza l’esigenza di attrezzi!

di Alfredo Stecchi

32

è

da qualche anno che la passione per il movimento sta prendendo piede finalmente anche in Italia. Accade così che i parchi, i lungomare e le ville di tutte le città italiane accolgono numerosissime persone di ogni età desiderose e bisognose di fare attività motoria con tante motivazioni. L’allenamento libero all’aperto rappresenta per alcuni versi un ritorno al passato e significa anche un sistema efficace per ottenere risultati insperati. Le motivazioni che sostengono la superiorità di questo tipo di training rispetto a quello indoor sono numerose. Innanzitutto bisogna sottolineare che in una condizione outdoor vi è maggiore quantità di ossigeno (O2) rispetto ad un ambiente chiuso ed affollato come una palestra dove vi sono anche elevate percentuali di anidride carbonica (CO2). La risposta scontata dell’organismo si manifesta sia nel miglioramento della funzionalità cardio-respiratoria e respiratoria, sia con un più alto livello di performance associato ad un innalzamento della soglia della fatica. Questo aspetto è dovuto dalla maggiore quantità di O2 captato dal sistema muscolare; inoltre, l’ingresso di maggiori quantità di O2 consentirà una ulteriore ossidazione degli acidi grassi con funzioni dimagranti più incisive. L’incremento di


PREPARAZIONE ATLETICA

ossigeno permetterà anche una eliminazione facilitata delle tossine e delle scorie rappresentate in gran parte dalla CO2. Bisogna ricordare che a differenza di quanto molti sostengano, l’impatto del piede su un prato o su del terriccio è sicuramente da preferire a qualsiasi altro tipo di pavimentazione innaturale sia per quanto riguarda la colonna vertebrale che per caviglie e ginocchia. E non si può fare a meno di menzionare come anche la sfera ormonale e di conseguenza quella psicologica vengano condizionati favorevolmente. Sono numerose le evidenze scientifiche che hanno conclamato come l’allenamento all’aperto, anche per i colori della natura e le più ampie sensazioni di spazio, sia in grado di produrre maggiori quantità di ormoni tipo ßendorfine e neurotrasmettitori come la serotonina: queste sostanze sarebbero direttamente implicate con le dinamiche legate alla stabilità del tono dell’umore e al suo assetto positivo. Fare attività fisica all’aperto fa quindi anche molto bene all’umore. Organizzazione dell’allenamento Se l’allenamento è finalizzato ad una condizione atletica per competere in clima amatoriale agonistico, 1-2 allenamenti settimanali di 1 ora e mezza possono essere sufficienti a supportare gli altri allenamenti tecnici. Nel caso invece di allenamenti svolti esclusivamente per il mantenimento di una forma generale piacevole e soddisfacente (fitness), 3-4 training di 1 ora circa si ritengono la quantità ideale. In ogni caso, sia che si parli di sport sia di fitness, è bene sapere che ogni allenamento per avere un significato importante deve sempre possedere caratteristiche con impegno aerobico, muscolare e per la flessibilità. Ogni seduta dovrà prevedere una fase iniziale di riscaldamento, una fase centrale aerobica e muscolare ed una fase finale di rilassamento e allungamento. L’allenamento all’aperto in questo contesto si può anche realizzare senza attrezzi e dare lo stesso risultati interessanti.

L’attività con prevalente impegno aerobico Per attività con prevalente impegno aerobico si deve intendere quell’allenamento di resistenza come la corsa, la bicicletta, la camminata o il nuoto durante le quali si viene ad attuare un consumo di ossigeno rilevante. I vantaggi di questo genere di training sono numerosi, ecco di seguito un elenco degli adattamenti più importanti che si vengono a realizzare: - Diminuzione della frequenza cardiaca a riposo - Diminuzione dei tempi di recupero del cuore - Aumento della gittata sistolica - Miglioramento della circolazione venosa - Aumento del metabolismo basale - Aumento della capacità polmonare - Aumento della produzione di endorfine - Stabilizzazione della pressione arteriosa - Diminuzione dello stress psicologi co La corsa, per chi non presenta gravi problematiche discali o articolari, obesità e cardiopatie, è indubbiamente la forma di movimento più completa e più significativa. Durante le fasi iniziali si suggerisce di attuare ritmi lenti e blandi al fine di concedere una sorta di protezione generale al sistema cardiaco e circolatorio; risulta assai efficace l’allenamento intervallato alla camminata che permette un maggiore mantenimento dello sforzo. Solo dopo questa prima fase si potranno realizzare ripetute di sprint o corsa intervallata dove si alternano accelerazioni e decelerazioni. Alla corsa può essere alternata anche la bicicletta, ancor meglio mountain byke con escursioni in mezzo alla natura. L’attività con prevalente impegno muscolare L’allenamento muscolare possiede delle caratteristiche importanti legate all’aumento della forza in tutte le sue forme

(forza veloce, esplosiva, elastica, ecc.) e alla specifica funzione di difesa del sistema osseo e articolare.

L’allenamento della parete addominali risulta fondamentale e prioritaria: la vera forza di ogni persona parte indiscutibilmente da quella zona Inoltre, con l’allenamento del sistema muscolare aumenta particolarmente il livello del metabolismo basale: è come se la nostra cilindrata aumentasse andando in questo modo ad incrementare anche i consumi energetici generali.

L’esercizio dei piegamenti sulle braccia è una esecuzione accessibile a chiunque che se effettuato nella giusta maniera potenzia efficacemente la parte superiore del corpo Fase conclusiva dell’allenamento L’infiocchettamento di un buon allenamento si otterrà riducendo gradualmente le varie intensità, corricchiando un po’ in scioltezza con fine defaticante, ma soprattutto non dimenticando mai alcuni obbligatori minuti di sano stretching. *www.alfredostecchi.it

33


CAMPESTRE

A Pisa grandi numeri per l’edizione numero 15 del GPN di corsa campestre.

Quei 1.600 cuori pieni di battiti Diciannove titoli individuali assegnati nel capoluogo della torre. Nove atleti d’oro sono del Veneto, 4 della Lombardia. Nella categoria disabili vince la Sardegna. Oltre 200 formazioni schierate nello Staffettone delle Regioni

di Silvia Basso

L

o spettacolo della natura della tenuta di San Rossore e, il giorno dopo, i Lungarni. Esserci finiti dentro avrebbe avuto un significato anche senza il Gran Premio nazionale Csi di corsa campestre. Quando poi si pensa che questi capolavori della natura e dell’ingegno dell’uomo sono stati vivificati da 1.600 atleti di tutta Italia e centinaia di accompagnatori, il quadro è fatto per capire la grandiosità di ciò che è stata la manifestazione di fine marzo a Pisa. A distanza di mesi quello spettacolo resta negli occhi assieme alle imprese dei protagonisti, che a loro volta sono state importanti per tutti, dal primo all’ultimo. Piene di gloria sportiva per i veronesi che hanno vinto quasi tutto quel che c’era da vincere, ben spalleggiati da altri comitati veneti, trentini e lombardi, ma altrettanto dense di bei ricordi per chi ha vissuto l’esperienza con lo spirito per cui l’importante è esserci, partecipare. Stavolta come non mai lo 34

è stato. Ogni anno con la campestre e con i suoi numeri record è una scommessa: quando si va via si pensa che sia impossibile, organizzativamente, fare meglio. Poi si scopre che si può. Ed è

una bella scoperta. Come sempre, Gran Premio di corsa campestre da grandi numeri. A Pisa si sono sfiorate le 1.600 presenze (e solo i limiti alle Regioni che hanno una larghissima base hanno impedito di raggiungere una partecipazione ancora più numerosa) che, suddivise

nelle varie partenze, hanno dato vita, sul percorso allestito all’interno dell’Ippodromo, a uno spettacolo di grande impatto. Diciotto le medaglie d’oro assegnate a livello individuale: nove atleti sono del Veneto, quattro della Lombardia e due del Trentino. Completano il quadro, con un successo a testa, Liguria, Toscana e Friuli. Primo classificato tra i disabili l’atleta Luca Sollai, del Comitato Medio Campidano (Sardegna). Fra le società, davanti a tutti la Polisportiva Dueville, del Comitato di Vicenza, davanti a due società di Lecco, la Scs Cortenova e la Asd Virtus Calco. Oltre 200 le formazioni partecipanti allo Staffettone delle Regioni, la mattina successiva, sui Lungarni, nel cuore di Pisa: per la precisione 61 formazioni della categoria giovanili femminili, altrettante tra i giovanili maschili, 32 le assolute femminili e 63 gli assoluti maschili. Anche qui dominio veneto con tre successi (il quarto è andato al Trentino).


CAMPESTRE

Campioni nazionali Nominativo Sophia Favalli Federico De Michiel Alessia Zecca Leonardo Tesini Giulia Lancedelli Leonardo Vanini Francesca Tommasi Matteo Boselli Luca Sollai Federica Dal Buono Lukas Manyka Irene Antola Alex Cavallar Giovanni Batt. Bidese Carla Damin Alessandra Lena Giacomo Vettorel Gabriella Martini Mario Menia Cadore

Categoria Società sportiva U.S. Intrepida (Esord. F) (Esord. M) Tre Cime Auronzo G.S. Valgerola (Allieve) Atl. Insieme Bussolengo (Allievi) (Ragazze) Atletica Cortina (Ragazzi) Mezzegra Atl. Insieme Bussolengo (Cadette) Or. San Gabriele Guanzate (Cadetti) Frontera Onlus (Disabili) (Juniores F) Atletica Union Creazzo (Juniores M) Pol. Hyppodrom 99 (Seniores F) Eventi CSI (Seniores M) Baitona (Amatori B M) Pol. Dueville (Amatori B F) G.S. Trilacum (Amatori A F) G.S. Jalmicco (Am. A M) Pol. G.S. Astra (Veterane) Atletica Varazze G. M. Calalzo Atl Cadore (Veterani)

La top ten delle società Comitato Punti Società sportiva Vicenza 480 1 Pol. Dueville Lecco 432 2 C.S.C. Cortenova Lecco 422 3 G.S. Virtus Calco 421 4 G.S. CSI Morbegno Ivc Sondrio Vicenza 421 4 Atletica Union Creazzo 408 6 U.S. 5 Stelle Seregnano Trento Sondrio 405 7 G.S. Valgerola Lecco 401 8 A.S. Premana Belluno 382 9 Castionese Pistoia 372 10 Atletica Casalguidi

35


TENNISTAVOLO

A Messina 221 pongisti per il 12° GPN di tennistavolo

Colpi a effetto sullo “Stretto” Al PalaRescifina più di 500 incontri disputati nella finale nazionale. Nel torneo del singolare sul podio sedici campioni nazionali (sei lombardi e tre siciliani). Nel tabellone del doppio invece sono tredici le coppie d’oro. di Felice Alborghetti

è

stato il PalaRescifina di Messina quest’anno ad ospitare il gran finale di stagione del pongismo arancioblu. In apertura del 12° GP di tennistavolo hanno sfilato i rappresentanti delle dodici regioni presenti, oltre lo Stretto. Nel corso della tre giorni di gare si sono disputati complessivamente 528 incontri, 342 nel singolo e 186 nel doppio. Sui tavoli azzurri, nelle giornate siciliane, si sono così alternati i 221 pongisti arrivati in finale, espressione di 52 diverse società di ben 27 comitati arancioblu. Al termine delle finali, nelle gare di singolo, sono stati sedici gli atleti laureatisi come campione nazionale (vedi box), con 6 titoli conquistati dalle racchette lombarde, 3 rimasti in Sicilia, 2 a testa per Ancona, Cava e Roma e uno storico griffato Perugia. Nella graduatoria a squadre ottime prove per i pongisti del dorico TT Senigallia e del TT Cava de’ Tirreni, capaci di lasciarsi dietro in classifica, le numerose società lombarde presenti. Un’altra parentesi di gioco, è stata quella del torneo di doppio libero, vinto nel maschile dalla coppia Lorenzo Traini - Matteo Traini (TT Gallarate Varese) e nel femminile dalle siciliane Claudia Minutoli ed Antonia Tomagra (TT Universitaria Messina). Nel tabellone principale del torneo di doppio hanno invece conquistato l’oro gli anconetani Susanna Berluti - Daniele Pongetti (Giovanissimi), le camune Alessia Ramazzini - Claudia Taboni (Giovanissime). Premiato anche il tandem di casa, i messinesi Claudio Rampello - Gianluca Zaccone (Ragazzi) e il duo camuno Jessica Ramazzini - Marcella Delasa (ragazze). I lariani Elisa Perin con Leonardo Rigamonti (entrambi del GS Villaguardia Como) hanno conquistato il doppio allievi, mentre altre due racchette della Valcamonica, Lisa Rinaldi e Michela Canossi (Pol. Gratacasolo), sono salite sul gradino più alto del doppio allieve. Alec Gorini e Mirco Matafora del Tennis tavolo Senigallia è la coppia d’oro juniores, con i palermitani Antonino De Rosa e Vittorio Lo Bianco primi fra gli under 21. Nella stessa categoria, mixata con quella delle veterane, trionfo della coppia bresciana, Ombretta Casagrande - Francesca De Vincenzi, entrambe della Pol. Centro Giovanile bresciana. I due doppi “veterani” hanno parlato cavese. Per il comitato metelliano vittorie firmate TT Cava ad opera di Vincenzo Rispoli in coppia con la russa Anna Shmigelskaia e di Francesco Chiancone con Eliseo Pisapia. Resta infine a Messina il titolo del doppio “eccellenza”, grazie al tandem Simone Zaccone - Giuseppe Quartuccio, della TT Top Spin Messina. 36


PRIMO PIANO

Classifica per società Cl. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Società TT Senigallia TT Tirrena Cava Pol. Orat. Pian Camuno GS Villaguardia CG Rogno Tt Top Spin Messina Pol. Centro Giov. Pol. Gratacasolo OSG Guanzate Pol. Sant’Agostino

Comitato Ancona Cava dei Tirreni Vallecamonica Como Vallecamonica Messina Brescia Vallecamonica Como Varese

Punti 115 96 81 76 67 59 54 47 46 45

Campioni nazionali Categorie Giovanissimi Giovanissime Ragazzi Ragazze Allievi Allieve Juniores M Juniores F Under 21 M U21 F - Sen. F Seniores Veterani A Veterani B Veterane A-B Eccellenza F Eccellenza M

Società Nome TT Senigallia Daniele Pongetti Pian Camuno Claudia Taboni Tt Top Spin Messina Claudio Rampello GS Villaguardia Ilaria Piluso TT Senigallia Agostino Piacente GS Villaguardia Elisa Perin TT Gallarate Matteo Traini Ls “G. D’alessandro” Elena Garau CSI Roma Bogdan Mandru Marilena Dumitrescu CSI Roma Montegrillo Carlo Cargnel TT Tirrena Cava Vincenzo Rispoli TT Abbadia Lariana Oliviero Olivieri TT Tirrena Cava Anna Shmigelskaja TT Universitaria Antonia Tomagra Pol. Sant’Agostino Viktar Sinkevich

Comitato Ancona Vallecamonica Messina Como Ancona Como Varese Palermo Roma Roma Perugia Cava dei Tirreni Lecco Cava dei Tirreni Messina Varese

37


NUOTO

Lignano Sabbiadoro si colora di...

Acqua azzurra

Il decimo Gran Premio Nazionale di nuoto ha visto salire sul podio arancioblu 160 campioni. In vasca, a contendersi il titolo nei vari stili di ogni categoria ben 654 atleti di 10 regioni.

di Felice Alborghetti

38

L

a conferma di Federica Pellegrini, il ritorno di Filippo “Magno” Magnini, e le altre 16 medaglie ottenute a Debrecen dagli azzurri agli Europei fanno ben sperare il nuoto italiano, in vista dell’orizzonte olimpico di Londra 2012. Così, nei giorni stessi della rassegna magiara, hanno brillato a Lignano Sabbiadoro, nella piscina olimpionica Getur, le giovani speranze dei finalisti nazionali del nuoto Csi. Più di 150 i campioni eletti nelle 4 giornate di gara, in cui ai blocchi di partenza si sono alternati ben 654 atleti. Costumi e cuffie rappresentative di 10 regioni (Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Liguria, Toscana, Piemonte, Sardegna e Trentino Alto Adige) e di 43 piscine Csi. Al termi-

ne delle finali che hanno contato 2.800 atleti-gara, il medagliere per regioni ha sorriso ampiamente alla Lombardia che, con 177 medaglie conquistate, ha staccato di gran lunga l’Emilia Romagna (59) ed il Lazio (69 atleti sul podio). Bene anche la Campania che festeggia i suoi 48 medagliati. Tra le società arrivate in Friuli, il maggior numero di ori è finito all’Estense Nuoto Ferrara, 27 successi, davanti alla salernitana Blue System (12 primi posti) e all’Onda Blu Bergamo (10 campioni nazionali). Le staffette 4x 50 sl, a conclusione del ricco programma gare del Gran Premio natatorio hanno definito le ultime sette classifiche per categoria, con l’ottimo 01’49 ottenuto dai “ragazzi” ferraresi dell’Estense Nuoto. Organizzazione ok,


NUOTO

Medagliere società Cl.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

coadiuvata dallo staff dei cronometristi e della giuria federale. Tempi alla mano, le acque arancioblu, hanno regalato risultati importanti. Le migliori prestazioni sono arrivate in special modo nello stile libero. Sui 50 (esord. A) Michela Cilli della Futura Sondrio ha vinto con 31”3, e Flavio Danesi (Ond Blu) con 30”54. Apprezzabili sui 100 sl il 57”09 con cui il romano Franco Mei (Forum) ha vinto l’oro seniores, così come l’1’15” ottenuto dall’es. B Alessandro Rebaudo del Bordighera Nuoto e l’1’08”dell’es. A Domenico Gallo (Blue System Salerno). Bene anche il suo compagno di squadra Gerardo Cafaro, 1’07 sui 100 dorso ragazzi e Kevin Pinna della Rari Nantes Carbonia che ha fermato il cronometro sui 50 farfalla ai 38”75.

Club

Estense Nuoto Csi ASD Blue System Onda Blu Andreana Azzurra 1991 ASD & C. Futura Nuoto Olimpic Forum S.C. Rari Nantes Valsugana Csi Roma Est

Regione Emilia Romagna Campania Lombardia Lombardia Emilia Romagna Lombardia Lombardia Lazio Trentino Alto Adige Lazio

Oro

27 12 10 9 8 8 7 6 6 5

Argento

8 19 6 11 9 3 5 4 1 11

Bronzo

5 13 11 1 2 6 11 7 5 4

Medagliere per Regione Cl. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Regione Lombardia Emilia Romagna Lazio Campania Trentino Alto Adige Piemonte Liguria Toscana Sardegna Friuli Venezia Giulia

Oro Argento Bronzo 59 66 52 7 17 35 28 25 16 13 21 14 8 1 9 4 5 4 4 2 4 4 1 4 4 1 3 5 3 1

39


JUDO - KARATE

I ragazzi dal kimono d’oro Più di mille atleti hanno combattuto per ottenere un titolo nazionale nelle arti marziali del Csi. A fine aprile l’appuntamento per le cinture del judo (530 finalisti) è stato a Ciserano (BG). è toccato poi al karate a fine maggio (573 sul tatami) laureare a San Bonifacio (VR) i suoi 105 campioni nazionali. In entrambi gli eventi grandi abilità di combattimento, prove di autocontrollo, meditazione, confidenza col proprio corpo.

40


PRIMO PIANO

Judo: classifica società preagonisti Cl. Club 1 ASD Shentao Judo 2 ASD Dojo Trentino 3 ASD Judo Club Samurai bio 4 Accademia Arti Marziali Grassob ASD inato 5 US Judo Calc 6 Judo Club Sulzano 7 ASD Ko Dojo Rozzano 8 Ryu Judo Malegno 9 CSCR Judo Roncadelle 10 GSO Villa San Carlo

Comitato Bergamo Trento Lecco Bergamo Brescia Bergamo Pavia Bergamo Brescia Lecco

Punti 178 170 114 98 92 84 62 46 42 40

Judo: classifica società agonisti Cl. Club 1 Polisportiva S. Mamolo 2 A.S.D. Equipe Feltre 2007 3 A.S.D. Dojo Trentino 4 Polisportiva Universo Arl o 5 A.S.D. Judo Club Samurai Lecc 6 A.S.D. Shentao Judo 7 Judo Club Sulzano 8 ASD Ko Dojo Rozzano 9 Judo Club Ponteranica 10 ASD Sport Team Pioltello

Comitato Bologna Feltre Trento Prato Lecco Bergamo Bergamo Pavia Bergamo Milano

Punti 229 144 142 132 118 105 79 70 61 60

Karate: classifica per società Società 1 Karate Mantova 2 U.S. Tregnago 3 Akv 4 Karate Team Atmosphere 5 Karate Team Nio 6 Ass. Karate Zevio 7 Coral W & F 8 Dojo Yamato Arti Marziali 9 Scuola Karate Italiana Arcene 10 Polisportiva Golden Team

Regione Lombardia Veneto Veneto Lombardia Lombardia Veneto Lombardia Lombardia Lombardia Emilia Romagna

Comitato Mantova Verona Verona Cremona Bergamo Verona Bergamo Lecco Bergamo Bologna

41


42

“Kata” e “Kumite” in salsa padana

Da Bologna e Bergamo i migliori “Ippon”

Il karate arancioblu è in salsa padana. Sono stati gli atleti di Mantova, Verona, Cremona e Bergamo a dettare legge sui tatami del Palaferroli di San Bonifacio, in provincia di Verona, teatro di gara delle finali del 10° Gran Premio Nazionale di karate ciessino, dove il 20 maggio sono stati eletti i 105 campioni nazionali della stagione, ripartiti secondo le diverse categorie e cinture previste nel regolamento dell’arte marziale. Nell’arco della giornata di gara le 42 società sportive in rappresentanza di 4 regioni e di 8 comitati territoriali hanno visto sfidarsi 530 finalisti, tra cui anche 4 atleti con disabilità, integrati nelle categorie all’interno del Gran Premio. Il programma ha visto disputarsi gare di kata (figure) e di kumite (combattimenti) in un clima di grande correttezza, gestito al meglio dai circa 80 membri dello staff tecnico, fra arbitri, presidenti di giuria e membri della Commissione tecnica nazionale. I primi campioni sul podio veronese sono stati quelli del kata a squadre e a coppie dei Bambini/Giovanissimi e del Giokarate. Quindi si è passati ai Kata a Squadra e a Coppia riservati a Giovani e Cadetti. Poi le competizioni per Cadetti/Junior/Senior/Master/Silver con gare di Kata a squadra e Kata a Coppia, Kata a squadra elaborato e Jiyu Kumite a coppia a libera composizione.

Dal 27 al 29 aprile a Ciserano in provincia di Bergamo si è tenuto il 10° GP nazionale di Judo. Le gare nel Palasport orobico hanno visto combattere 573 atleti finalisti (409 nel maschile, 164 nel femminile), rappresentanti di 42 società sportive e di 12 comitati territoriali. Via via svirgolate sui tatami le più varie tecniche di judo: sei nage, uchi mata, sumi gaeshi. Sui volti dei bambini stampate vivacità e spontaneità: il loro judo sgonfiava le tensioni anche se proprio a qualche bimbo é scivolata sulla guancia qualche lacrima di delusione. I più grandi, sorpresi da un ippon, hanno scaricato la delusione al massimo con una botta al tatami, poi stretta di mano e inchino all’avversario vincitore: realizzazione di un’etica da tutti riconosciuta, quasi un idillio nelle composite dinamiche sportive. Sui tatami scoccavano ippon e wazaari, fino all’ultimo incontro. Classifiche alla mano ancora una volta supremazia della bolognese Polisp. San Mamolo (29 medaglie complessive) nella classifica degli agonisti (12 - 44 anni) seguita da Equipe Feltre e Dojo Trentino, mentre i padroni di casa del Judo Shentao con ben 9 medaglie d’oro al collo nel settore under 12 hanno vinto la classifica preagonisti seguiti da Dojo Trentino e Judo Club Samurai Lecco.


GINNASTICA

A Lignano si sono disputati i due Gran Premi Nazionali di ginnastica. Boom di partecipazione con oltre 500 finaliste nella ritmica e più di 1.000 nell’artistica. In totale 49 ori nelle graduatorie assolute. Lombardia e Lazio al top nell’artistica. Nell’Emilia, leader della ritmica, significativa vittoria di alcune ragazzine terremotate.

Artistica e ritmica da record di Danilo Vico

C

i sono voluti quattro giorni per conoscere le nuove reginette del Csi, tutte elegantissime nei loro body, le piccole stelle che hanno brillato a inizio giugno sul palcoscenico nazionale di Lignano. Al ritmo coinvolgente della musica è stato un susseguirsi di

gesti coreografici, rincorse, traiettorie, capovolte, voli, saltelli, acrobazie, che hanno reso ricco di eleganza il finale stagionale dei Gran Premi Nazionali (il settimo per la ritmica in scena al Teghil, il decimo per l’artistica in pedana al PalaGetur) più “giovanili” del Centro Sportivo

Italiano, quanto a età media (13 anni) delle ammesse. Belle le coreografie e gli esercizi proposti nella giornata inaugurale dalla Serata fantasy. Per ciascuna categoria e fascia di livello è stata stilata una classifica per singolo attrezzo.

43


GINNASTICA RITMICA

Medagliere per società Società Pol. P.S. 2000 Fabbrico Gymnasim Monte Mario Olimpia Stella Rossa Ginnastica Dafne Gymnastx ASD CSI Comitato Ravenna CSI Cava Sports CSI Servizi Gives Bagnara P.G.S. Welcome La Palestrina Asd Sesto Ritmic D. Ritmica Riano CSI Gozzano

Regione

Comitato Oro Argento Bronzo

Emilia R.

Reggio E.

16

8

8

Lazio Lombardia Toscana Sardegna Emilia R.

15 Roma 9 Milano 7 Pisa 4 Medio C. 4 Reggio E.

12 4 2 9 1

3 2 1 4 5

3 Ravenna Emila R. 3 T. dei a Cav ia Campan 2 la Imo Emilia R. 2 a enn Rav Emilia R. 2 gna Bolo Emilia R 2 o Torin Piemonte 2 no Mila ia Lombard 1 a Rom Lazio 1 ara Nov Piemonte

2 1 7 2 2 1 1 4 2

1 2 9 2 4 4 1 1 2

C’è un’Emilia Romagna che sorride

è

l’Emilia della ginnastica ritmica del Csi, capace di piazzare cinque società tra le prime dieci nel medagliere nazionale. Felicissime le atlete della Pol. 2000 Fabbrico, società della bassa reggiana, zona fortemente scossa dal terremoto - oltre che per i risultati che di fatto ne hanno fatto società leader della disciplina - per la serenità ed il clima trovato nella 4 giorni di finali friulane. “Finalmente abbiamo potuto riposare tranquille e dormire qualche notte su un letto – hanno detto alcune di loro, costrette altrimenti nelle tendopoli – e per qualche ora abbiamo lasciato l’incubo per concederci bei sogni”. La ritmica arancio blu che ha visto 507 ginnaste protagoniste delle finali nazionali, 33 società di 17 comitati territoriali, ha laureato campioni 14 squadre, 13 coppie e 18 ginnaste assolute. Fra queste una 44

menzione particolare meritano le uniche nove capaci di salire sul più alto gradino del podio in entrambi gli attrezzi e conseguentemente nella graduatoria assoluta che ne sommava i punteggi. Con tre ori al collo individuali son tornate a casa le due piccole lupette reggiane, prime sia al corpo libero sia nell’esercizio alla palla: Eleonora Campani 7 anni, livello large della Pol. P.S. 2000 Fabbrico e Camilla Galli, 8 anni, livello super, della Gymnastx. Ha 8 anni la senior medium Alessandra Luciano del Csi Cava Sports, società di Cava de Tirreni. Corpo libero e palla dorati sono stati gli esercizi della toscana Elisa Morena, 10 anni, categoria “tigrotte” della Stella Rossa Pisa. Particolarmente applaudite entrambe le esibizioni, alla fune e al cerchio, della sua compagna di squadra, la 13enne Valentina Batazzi, ragazza su-

per, e non soltanto per il nome della categoria e del livello di appartenenza. Fra le allieve “large” tre volte sul podio (fune, palla e assoluta) Irene Moretti 11 anni della Gymnasium Monte Mario Roma. Più netto il divario fra le ginnaste adulte. Nella pedana juniores, che quest’anno ha registrato il “boom” di partecipanti grazie alla modifica effettuata al codice tecnico che ha permesso la scelta libera dei due attrezzi da proporre alla giuria – le esecuzioni e le composizioni migliori sono state nei tre livelli appannaggio di una stessa ginnasta. Hanno dominato, nel large, la15enne Irene Ferrando Gonzalez della Gymnasium della Monte Mario Roma, nel medium Giada Monari 15enne della Fabbrico e nel concorso super la sua compagna di squadra, Debora Gozzi, 17 enne reggiana. D.V.


GINNASTICA ARTISTICA

Medagliere per società Regione Società a astic Ginn ASD Piemonte Gattinara Emilia R. Energym Lazio um nasi Gym ASD Lazio rt Spo a Diad Lombardia rty Libe ASD Lombardia Gym et Plan a astic Ginn ASD Lombardia Azzurra in Valle a astic Ginn ASD Liguria Riviera Dei Fiori tica Artis Ginn ASD Lombardia Palazzolese Lazio rt Spo piter Jup ASD

Comitato Oro Argento Bronzo 19 Novara 14 Bologna Frosinone 11 9 Roma 8 Brescia 8 Mantova

19 14 5 10 8 8

11 17 8 5 7 1

Brescia

8

5

2

Imperia

7

1

2

Brescia Viterbo

6 4

2 6

5 5

Medagliere per regione Regione Lombardia Lazio Piemonte Emilia Romagna Liguria Campania Marche Sicilia

Oro 46 30 24 20 10 5 3 2

Argento 44 25 25 23 4 5 1 9

Bronzo 40 25 14 25 5 6 5 6

Brillano mille stelle

M

ille atlete e cento atleti sono stati i protagonisti in pedana nel 10° Gran Premio dell’ artistica. Un record di partecipazione che ha visto da tutta Italia rappresentati 19 comitati Csi di 9 diverse regioni, e con 31 atleti che hanno raggiunto il Friuli dalle isole e 96 dal Sud Italia. Il Gran Premio ha laureato 19 campionesse nazionali, sommando per ciascuna delle 8 categorie (pulcine, allieve, lupette, tigrotte, master, senior, junior, ragazze) nei tre livelli (large, medium, e super) i punteggi ottenuti al corpo libero, al volteggio ed alla trave. Sono stati invece 16 i campioni laureatisi nelle categorie ma-

schili dove, oltre al corpo libero e al volteggio, anche il trampolino e le parallele hanno concorso alla graduatoria finale. Sono state 9 le squadre vincitrici nel concorso di “Ginnastica Insieme”, con il miglior punteggio ottenuto dal quartetto novarese (Abratano - Barbaglia - Nappi - Ronch) del Csi Gozzano, ottenuto nella prova del 2° livello “large”. Nel medagliere dell’artistica la Lombardia è una miniera con 130 podi conquistati. Il Lazio ottiene 80 medaglie, mentre il Piemonte sale 63 volte sul podio, l’Emilia Romagna 68 volte, ma conquistando meno ori. Sono 19 le medaglie liguri. D.V. 45


Sogno americano La squadra del Collegio statunitense ha vinto la sesta edizione della Clericus Cup, il mondiale di calcio pontificio, promosso dal CSI. In finale ha battuto 3-0 i campioni in carica della Pontificia Università Gregoriana. Bronzo al seminario trasteverino del Sedes Sapientiae. di Felice Alborghetti

L

a finale della sesta Clericus Cup, porta in Paradiso i Martyrs del Pontificio North American College. Gli satunitensi, sempre in semifinale nelle sei edizioni del torneo coronano il loro sogno, superando per 3-0 la Gregoriana, scucendo così lo scudetto vaticano ai campioni in carica. Una doppietta nel primo tempo di John Gibson, il lungo centravanti di Milwaukee, entrambe le reti di testa su assist dell’australiano Lewi Barakat, ed un gol nella ripresa del bomber Scottie Gratton, alla sua sesta rete nel torneo, fissano il punteggio finale e regalano il primo titolo pontificio al Seminario USA, due volte d’argento e una volta di bronzo nel torneo. Grande esultanza ed euforia per capitan Nelson, per il portierone ex parà Santos e anche per il semprepresente rettore del Collegio Nordamericano, James Checchio, che ha ricevuto la Coppa con il Saturno dalle mani dell’arcivescovo, Mons. Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato Vaticana. Al ministro dell’interno della Santa Sede, oltre all’omaggio della Clericus Cup, consegnato da Mons. Claudio Paganini, il capitano della Gregoriana, frate Francesco Rutigliano ha consegnato il gagliardetto della squadra dei Gesuiti, pregandolo di consegnarlo al Pontefice Benedetto XVI. “Lo farò senz’altro – lo ha rassicurato Mons. Becciu – parlerò al Santo Padre di questa bella giornata di sport che ha visto protagonisti tanti seminaristi. Lo sport è parte integrante della formazione e della personalità. I seminaristi hanno dato oggi esempio di come si deve vivere lo 46


CLERICUS CUP

A premiare i campioni del North American Martyrs, é stato Mons. Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato Vaticana, che ha assicurato ‘’riferirò al Santo Padre di questa bella manifestazione di sport’’. Presente anche l’arcivescovo di Sidney, Mons. Bell, a bordo campo a tifare il seminarista australiano Barakat, numero 10 della formazione a stelle e strisce. sport, esaltando le virtù della generosità, dell’altruismo del sapere giocare e vivere come squadra. Poi occorre anche la tecnica e qui vedo che giocano assai bene”. A rappresentare il Vaticano, ospite nella panchina dei Martyrs, anche il cardinale George Pell, arcivescovo di Sidney, ex giocatore di rugby e football australiano. “Sono venuto ad assistere il mio seminarista, Lewi Barakat, e a godere di una bella manifestazione di sport”. Il canguro numero 10 dei Martyrs ha ripagato con splendide giocate il suo arcivescovo. La partita finisce tutti insieme, vincitori e vinti a centrocampo a pregare il Regina Coeli e con l’inno americano “The Star-Spangled Banner” che ha visto protagonisti i Superfan “stars and stripes” quei Supermartyrs sempre presenti a supporto dei Nackers. Sotto al Cupolone splendono le stelle statunitensi. Terzo posto, come un anno fa al Sedes Sapientiae, vittorioso ai rigori 4-3, dopo aver impattato nei regolamentari 0-0 con il Mater Ecclesiae.

I premi Al termine del campionato consegnati quattro premi particolari, quattro stole sacerdotali, contraddistinte da diversi colori: quella viola ad esaltare il miglior allenatore del torneo è andata al collo del basco Inaki Yarza del Sedes Sapientiae, la guida sapiente della squadra sia fuori sia dentro il campo. Quella rossa del martirio al miglior portiere, Mario Buljevic, ex Hajduk Spalato, portiere della Gregoriana. La stola verde ha vestito il miglior giocatore in assoluto del torneo, Cristian Sieland, centrocampista di Papua Nuova Guinea nella rosa del Collegio Urbano. Piedi d’oro e un gol da cineteca quest’anno. Bianca, invece, quella per il miglior attaccante; finita al miglior realizzatore, con 9 gol, Emanuel Boakye, attaccante ghanese del Collegio Urbano, autore del millesimo gol nella storia della Clericus Cup. La sesta Clericus Cup organizzata dal Centro Sportivo Italiano patrocinata dal Pontificio Consiglio per la Cultura, e dall’Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Conferenza Episcopale Italiana ha

visto disputare fino alla giornata conclusiva 32 gare, 103 gol realizzati, 26 gli arbitri impegnati, che hanno dovuto estrarre dal taschino 42 cartellini gialli, e 2 cartellini rossi. Sono scesi in campo 351 giocatori, rappresentativi di ben 71 paesi al mondo Festa per i SuperMartyrs Come ogni anno non sono passati inosservati cori e canti dei supporters dei Nackers. Da sempre i tifosi del North American Martyrs arrivano in tribuna, mascherati come tanti personaggi hollywoodiani e dei fumetti. C’è sempre Spiderman con Batman, Robin, Hulk, King Kong e Capitan America. Immancabile Superman accanto a Wolverine e Super Mario Bros a dare colore oltre a qualche hot dog ai supereroi dei Martyrs. Anche a bordo campo Martyrs e Gregoriana, hanno avuto due capotifosi d’eccezione, ovvero i rispettivi rettori. In panchina coi seminaristi “stars and stripes” era seduto Msgr. James F. Checchio; in tribuna, prima volta assoluta per lui, il gesuita padre François-Xavier Dumortier, rettore della Università Gregoriana.

47


AGENDA

Finali Campionati nazionali Sport di Squadra Allievi-Juniores Calcio a 11, Pallavolo: Lignano Sabbiadoro (UD) - 23/27 giugno 2012

Finali Campionati nazionali Sport di Squadra Allievi-Juniores Calcio a 5, Calcio a 7, Pallacanestro: Lignano Sabbiadoro (UD) - 27 giugno /1 luglio 2012

Finali Campionati nazionali Sport di Squadra Top Junior – Open Salsomaggiore Terme (PR) - 4/8 luglio 2012

15° Gran Premio nazionale di Atletica Leggera 6/9 settembre 2012

1° Gran Premio nazionale di Ciclismo (Mtb – Strada – Crono – Cicloturismo) Santa Fiora (GR) 21/23 settembre 2012

1° Gran Premio nazionale di Corsa su strada Cava dei Tirreni (SA) - 30 settembre 2012 48




Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.