Stadium n. 1/2006

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NSS/ III

Il magazine di chi ama lo sport pulito Fondato nel 1906 Anno 1 - N. 1 - Gennaio 2006 ■ Nuova serie RI. SPA - S.A.P. ■ D.l. 353/2003 ■ l. 27/02/04 N. 46 - a. 1 c.1 DCB/CN

•Milano: Natale degli Sportivi •Politica: Lo sport visto dai Poli •Emilia e Sicilia a confronto •Speciale: Gli Eventi 2006

BASKET

MELANDRI

GALANDA IL GIGANTE VISTO DA VICINO

LA MIA GARA L’HO VINTA CRESCENDO" IN FRETTA

SCHERMA

ZZALI MMA USSA STORIA

IL CSI AD ASSISI

FERMIAMO RAZZISMO!

ITALIANO

LIBERIAMO LO SPORT DAI CATTIVI MAESTRI Entusiasmo, 800 partecipanti, illustri relatori: il diario e gli interventi della convention umbra


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PAROLA DI PRESIDENTE

Dirigenza sportiva: largo ai giovani! Edio Costantini Presidente CSI n popolare personaggio dei fumetti dei lonta­

U

ni

alla base ci sono, pagano oggi dazio all'estrema difficol­

anni

Sessanta,

la

piccola

contestatrice

tà per le forze giovani e creative di trovare i giusti spazi.

di...minestre riscaldate Mafalda, disegnata dalla matita Non è vero, come qualcuno sostiene, che il ricambio gio­

illuminata di Quino, un giorno protestò contro l'inca­

vanile non esista. Basta abbandonare le sale dei conve­

pacità dei genitori di tenere nel dovuto conto le esi­

gni ed i tavoli decisionali per infilare le porte delle socie­

genze e le opinioni dei giovani gridando un'efficace

tà sportive per incontrarne tanti di giovani: generosi,

battuta: «Non si può continuare a guardare al futuro

disponibili, preparati. Purtroppo per loro e per noi, il

con gli occhi della nuca!».

salto dalla gestione del microsport a quella del macro­

Quel cartoon mi viene alla mente quando giro l'Italia

sport sembra essere più difficile di un salto triplo da

dello sport, e non solo nei circuiti del CSI, per partecipa­

medaglia olimpica. Bisogna trovare il modo di liberare

re a seminari e convegni sul domani dello sport naziona­

queste preziose risorse umane, mettendo la loro ricchez­

le. Sono occasioni in cui è difficile trovare intorno ai

za nella disponibilità del sistema. E se qualcuno magari

tavoli interlocutori che non abbiano i capelli grigi o del

si illude che il vuoto lasciato domani da una classe diri­

tutto bianchi. È lo specchio di un sistema sportivo che,

genziale anagraficamente superata possa essere colma­

fatte salve le inevitabili eccezioni, è quasi tutto nelle

to da figure di professionisti create dai nuovi IUSM, si

mani di una classe dirigente che molto ha meritato,

sbaglia di grosso. Il valore aggiunto del volontariato è il

assumendo negli anni Settanta e Ottanta l'eredità dei

vero segreto dello sport italiano. Solo il cuore grande

"padri" che avevano inventato lo sport dell'Italia repub­

dell'operatore volontario può spingere a portare l'attivi­

blicana nello sfascio del dopoguerra, mettendola a frut­

tà sportiva anche lì dove ci sono gli "ultimi", i "difficili",

to nel promuovere e gestire un boom di praticanti la cui

i "poveri", i "maleducati" della nostra società. In parti­

onda lunga ancora stenta a fermarsi. Tuttavia questa

colare, se pensiamo allo sport come a una risorsa davve­

"generazione di mezzo" non ha saputo o non ha volu­

ro educativa da mettere a disposizione di tutti i ragazzi,

to assicurare il ricambio di se stessa, ed oggi è ancora lì,

c'è bisogno che la qualità tecnica sia "accesa" e alimen­

a proporre su scala più larga lo stesso sport dei "padri"

tata da una passione per la promozione della persona

- identico modello tecnico ed organizzativo - come se

umana quale può venire soltanto da un senso della cari­

nulla possa mai cambiare nello sport, anche se nel frat­

tà che nessun corso universitario può conferire. Certo, il

tempo tutto comincia a cambiare nel mondo avviato alla

salto dalla società sportiva a responsabilità maggiori non

globalizzazione e alla rivoluzione digitale. Piano piano,

è facile: c'è bisogno di una formazione adeguata, di per­

senza rendersene conto, i dirigenti appassionati sono

corsi che siano graduali e dosati, e di "vecchi" che non

diventati prestatori d'opera, incapaci di sognare, minati

guardino al futuro con...gli occhi della nuca. La possibi­

da un duplice virus: l'incoerenza con i grandi ideali

lità che si affermi una generazione nuova di dirigenti

"classici" dello sport; il neutralismo, che li spinge a con­

sportivi che davvero renda nuovo tutto lo sport è cosa

cepire uno sport asettico, incapace ormai di appassiona­

che dipende anche da loro.

re e coinvolgere. Gli slanci di rinnovamento dello sport italiano, che pure

Edio Costantini

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EDITORIALE

Stadium parlerà a tutti e si farà sentire da tutti di Gianni Visnadi

r

J^ccolo finalmente: Stadium torna

però grande soddisfazione per quanto

di vertice e i suoi campioni, che utilizze­

■■■al tradizionale appuntamento

abbiamo finora realizzato e presentia­

remo come reali testimonial di valori. Fin

mensile proprio in coincidenza con il suo

mo al vostro giudizio, così come sono

da questo Numero 1, scoprirete il nostro

centesimo anniversario. E torna in una

entusiasta sul piano umano per la fre­

stile, il nostro modo di raccontare i fatti

formula completamente rinnovata.

quentazione di un'associazione di cui

e i personaggi. Realizzeremo il progetto

anch'io, e non solo il mio Editore, con­

grazie a una squadra di alto profilo e

divido etica e obiettivi. Stadium sarà

notorietà, giornalisti e professionisti di

nostra

sfida

sarà

imporre

il

La

nuovo

Stadium come veicolo di valori umani, sportivi e politici. Forma e sostanza graf­ fanti, che sono il frutto della collabora­

zione tra due grandi realtà del mondo cattolico. Il CSI e la Periodici San Paolo

condividono infatti l'idea che la nuova rivista debba essere un grande veicolo promozionale, valoriale e sociale. Oggi ci rivolgiamo in abbonamento agli oltre

800 mila tesserati dell'associazione, ma l'obiettivo non nascosto è quello di arri­

vare presto in edicola, per conquistarle e allargare ulteriormente i nostri già vasti

orizzonti. Ogni Numero 1 è necessariamente un prototipo, un'idea che ha preso forma e che sarà migliorata col nostro lavoro e la collaborazione di voi lettori. Confesso

analisi e racconto, politica sportiva e,

prestigio che ringrazio per avere accetta­

quando servirà, anche pole­

to di condividere la nostra sfida.

mica. Stadium sarà infatti

testimone attento di quanto

accade nei "corridoi" del potere sportivo, dove in troppi sembrano preoccu­

parsi solo dei loro interessi

e non degl'interessi di chi pratica lo sport per passio­ ne, cultura e gusto della competizione. Lo sport del­

l'associazione sarà raccon­

tato con chiarezza in tutte

le sue forme: agonistiche, umane, civili. Su Stadium

troveranno spazio lo sport

EDITING

ÌÌKÌIIIIIIIi Mensile del Centro Sportivo Italiano www.stadiumcsi.it

EDITORE St. Pauls International srl

Piazza San Paolo 12 12051 Alba (CN) Direzione e Redazione Centrale Via Giotto 36 - 20145 Milano Tel. 02.48.00.88.38 - Fax 02.48.19.45.65 redazione@stadiumcsi.it

SportWide Ag srl

Corso Venezia 54 - 20121 Milano stadium@sportwide.net www.sportwide.net FOTO Studio Buzzi - Milano

www.studiobuzzi.com

Giusto Truglia giusto.truglia@stpauls.it

DIRETTO DA

Gianni Visnadi direttore@stadiumcsi.it

PUBBLICITÀ Publiepi

(divisione pubblicità Periodici San Paolo S.r.l.)

via Giotto, 36 - 20145 Milano

GRAFICA

tei. 02.48.07.1 - fax 02.48.07.23.60 -

Moma Studio

Direttore: Fulvio Donadei

Via Ricotti 15 - 20158 Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità

Il Sole 24 Ore S.p.A. - System Comunicazione

STAMPA Roto Alba srl

Via Liberazione 4 - 12051 Alba (CN) Hanno collaborato a questo numero:

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Emanuele Gamba, Luigi Cariando, Andrea Mandorlini, Marco Manzotti, Antonio Mascolo, Sinisa Mihajlovic, Gian Paolo Ormezzano, Fabio Pizzul, Riccardo Signori, Guido Vaciago, Piero Volpi, Studio Woquini, Stefano Zaino

Massimo Achini, Felice Alborghetti, Marco Bernardini, Davide Bucco, Massimo Carboni, Massimiliano Castellani, Max Catalano, Massimo Chiesa, Mauro Colombo, Marco Crespi, Maurizio Crosetti, Andrea De Pascalis, Roberto De Ponti, Oscar Eleni,

Pubblicitaria

Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano - Tel. 02.30.221

-fax 02.30.22.32.14 ABBONAMENTI Una copia € 2,00 Copia arretrata (in francobolli) € 4,00 Abbonamento annuale (10 numeri) € 20,00

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no. Il cambio di indirizzo è gratuito. Scrivere allegando l'etichetta di ricevimento rivista, o compilare l'apposito

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:

tare il Servizio Clienti a loro disposizione: Telefono 02.48.07.28.28 dal lunedì al venerdì dalle

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ore 8,30 alle 18,30 e al sabato dalle ore 8,30 alle 12,30 ;

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Fax 0173.29.64.23 24 ore su 24 e-mail abbonamenti@stadiumcsi.it indirizzo Stadium Servizio Abbonamenti - Piazza San

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j

Iscrizione al ROC numero 1972

5



I

Ornimi /ElEhTsIS;Ì ! DO. ?.’/ jl il SEMPRE!'ìa'Oì! Hi OCCHIALI FI‘ lA C 41 L CHE NON SI lOGLIt MAI,

'

8

Professionisti e Amatori: Necessario trovare un punto di contatto

30

Thuram: Cultura e politica basi del razzismo di Emanuele Gamba

34 Vezzali: Voglio

58

A Milano il Natale degli Sportivi di Mauro Colombo

di Fabio Pizzul con interventi di Maurizio Crosetti e Sinisa Mihajolovic

entrare nella storia di Marco Bernardini

la convention nazionale

16

39 Galanda: Il Gigante

Le "schiacciate" di Montali

Melandri: La mia via a trecento all'ora di Roberto De Ponti

25 Toni: L'antidivo

che ha sedotto Firenze di Luigi Garlando

che beve rosso

60/66 Ad Assisi 62

96 Crucisport 97 Trova la palla 98 Giochi 99 Curiosità 100 Banzai Team

di Felice Alberghetti

di Oscar Eleni

4

Bianchini: Sono donna e faccio a pugni di Riccardo Signori

4

Rosberg jr: Non sono un raccomandato di Stefano Zaino

68 Vita di Comitato

Emilia Romagna e Sicilia

di Massimo Acnini

I

Almanacco: fine anno nei Comitati

73

Appuntamenti: gli Eventi del 2006

102

Campioni, salvo doping di Gian Paolo Ormezzano


DIBATTITO

Professionisti e Amatori: perché è utile a tutti trovare un punto di contatto Lo sport esercita il suo straordinario fascino perché è un formidabile strumento di uguaglianza sociale. Il gesto atletico di un ragazzino all'oratorio e quello di Ronaldinho hanno una base comune che li lega in modo inestricabile

di Fabio Pizzul

N

tanti dibattiti sul valore edu-

denaro proprio. Il calcio che va avanti a

W cativo dello sport si è soliti sen­

contratti milionari e quello dei piccoli

business e come coloro che praticano lo

tire espressioni preoccupate relativamen­

campetti di periferia non possono essere

sport amatoriale debbano andare fieri

te alla funzione esemplare dello sport

considerati neppure lontani parenti. E il

della

professionistico. Talvolta, e non senza un

ragionamento

fondo di verità, ci si spinge ad affermare

affermando come il vero sport debba

potrebbe

continuare

prescindere dalle folli regole dello show

loro attività aliena da

qualsiasi

anche lontana tentazione commerciale.

Quelle accennate fin qui sono tutte argo-

che la lingua italiana dovrebbe proporre due termini diversi per definire l'attività

di coloro che dello sport fanno una pro­

fessione, in alcuni casi lautamente remu­ nerata,

e

l'attività

delle centinaia

di

migliaia di nostri connazionali che per fare attività sportiva impiegano tempo e

FAIR PLAY TOUR

Portare nelle piazze i valori dello sport ortare nelle piazze i valori dello sport:

ed il Foi (Forum oratori italiani) hanno ani­

"Fair play tour" riprenderà a vivere con il

questa è la proposta che la Juventus ha

mato il week-end con varie attività che,

girone di ritorno e seguirà il calendario

nonostante la pioggia, hanno visto la par­

delle trasferte della Juventus.

P

fatto al CSI e al Forum degli Oratori

8

Italiani.

tecipazione di centinaia di giovani.

Nelle città che ospiteranno le partite di

L'idea, nata nei mesi scorsi, è stata presen­

Alla cerimonia di inaugurazione hanno par­

campionato della squadra bianconera ,

tata ufficialmente a Torino in occasione

tecipato Gianluigi Buffon e Roberto

oltre al "villaggio" saranno organizzati

della partita Juventus-lnter.

Bettega, il presidente nazionale del CSI

dibattiti con gli studenti delle scuole e con

Un vero villaggio dello sport è stato allesti­

Edio Costantini, il Presidente Nazionale del

i ragazzi degli oratori per ragionare insieme

to in una delle vie principali di Torino. Il CSI

Foi don Massimiliano Sabbadini. Il Villaggio

sui veri valori dello sport.


mentazioni legittime e, se volete, con un

LA RIFLESSIONE

fondo di profonda verità, ma rischiano

Rilanciare i vivai per ritrovare identità

anche di portarci lungo una deriva a dir

poco pericolosa.

Dietro l'affermazione

della purezza dello sport di base, che

deve difendersi dall'inquinamento che

proviene dal professionismo, c'è tutta la fretta di chi crede di poter liquidare la

questione usando una definizione mani­ chea che porta a dire che tutto il bene

stia da una parte e tutto il male dall'altra.

Ma la realtà è più complessa e, per fortu­

È giusto che i ragazzini comincino a giocare nelle "società satellite", anche per non montarsi la testa, ed eventualmente passare alle società di maggiore livello

na, anche più interessante.

Lo sport esercita il suo straordinario fasci­

di Maurizio Crosetti

no perché è un formidabile strumento di uguaglianza sociale. Il gesto atletico di

un

ragazzino all'oratorio e quello di

Ronaldinho hanno una base comune che

li lega in modo inestricabile. Ed è proprio

qui che scatta la magia dello sport che ci

dice come un gol segnato al "Camp Nou” ha lo stesso valore simbolico di

quello segnato sul campetto dell'orato-

II professionismo non deve diventare

solo business, X sport di base

non deve perdere

1 connotati agonistici rio di una qualsiasi periferia. Se guardia­ mo al risvolto economico cambia tutto, ma le regole e il fascino del fenomeno calcio rimangono costanti. E' innegabile

il fatto che i campioni pratichino uno sport esasperato e commercializzato e

i chiamavano vivai e davano l'idea gentile dei fiori, ma anche quella protettiva della serra. Volendo, evocavano coltivazioni in serie magari un po' inquietanti, più da indu­ stria del petalo che da giardiniere amoroso, però si trattava comunque di cura. I ragazzi­ ni del pallone interessavano i club, anche quelli professionistici, non tutti ma molti, per varie ragioni: crescerli dentro le mura di casa significava trovarseli già grandi e magari forti a costo quasi zero, pronti per il professionismo o per svariate operazioni di merca­ to. Il vivaio si poteva così trasformare in risorsa diretta oppure in denaro, magari da investire in altre risorse come vuole ogni buona regola economica. Vivai, viavai. Tutto un mondo di andate e ritorni, viaggi dal piccolo al grande, trasferte in squadre minori e in serie inferiori per crescere, per "farsi le ossa" e magari tornare alla casa madre, dimostrando di essere diventati giocatori veri, calciatori sul serio. Squadre come l'Atalanta, il Torino, la Roma avevano impostato gran parte del loro futuro sul set­ tore giovanile, dove investivano denaro e competenze, allenatori e autentici maestri di sport e di vita. Succedeva quando il calcio aveva più senso etico che estetico, e comun­

L

que gli interessi non trascuravano i valori. Poi si è oscurato tutto. I dirigenti manager hanno deciso che mantenere in vita strutture complesse come i vivai era più una spesa che un vantaggio, meglio appaltare il lavoro alle "scuole calcio" (che però hanno un quasi esclusivo scopo di lucro) oppure acquistare all'estero i giocatori, scegliendoli giovanissimi, in numerosi casi pagandoli in modo spro­ positato. Il risultato sono squadre piene di stranieri cresciuti nella periferie di Amsterdam o Marsiglia. Si perde soprattutto in identità. Non è questione di localismi ma di radici. È anche vero che società importanti come Inter e Juventus stanno rivedendo i loro passi, puntando di nuovo sui ragazzi da crescere al proprio interno. I vantaggi non mancano, anche in termini di risultati sportivi: i bianconeri, da quando si occupano nuovamente del vivaio, hanno vinto campionati Primavera e tornei di Viareggio in serie. Ed è interes­ sante il progetto nerazzurro rivolto all'estero, con scopi sociali e formativi e non solo

temente tanto lontani?

sportivi. In un calcio alla deriva economica, il ritorno ai giovani fatti in casa dovrebbe rappresen­ tare un ponte naturale tra il mondo professionistico e quello dilettantistico, per tradizio­ ne separati da barriere che non hanno più ragione di esistere. In altri paesi, ad esempio la Spagna, ogni club professionistico di un certo livello può contare sulla collaborazione di almeno un altro club nelle serie inferiori: non per sfruttarlo, ma per progettare qual­ cosa insieme. È giusto che i ragazzini comincino a giocare nelle "società satellite", anche per non montarsi la testa, ed eventualmente passare alle società di maggiore livello. In Italia accade quasi il contrario e i ragazzi di talento, a volte persino i bambini, hanno già il procuratore che si accorda con le famiglie per uno sfruttamento anche commerciale del "prodotto". Ma così non si fa altro che scimmiottare il peggio del calcio "da gran­

E' importante dare una risposta precisa al

di”. Meglio tornare ai vivai. Se son rose...

che esercitino un fascino quasi magneti­ co nei confronti di coloro che vivono

un'attività amatoriale; tutto questo però non

riesce a cancellare gli elementi

comuni che ci permettono di definire

l'uno e l'altro di questi mondi come

facenti parte dello sport. Fatte queste precisazioni

rimane

una

domanda: in che modo devono entrare in relazione questi due universi apparen­

ShTìM! 9



PROFESSIONISTI E AMATORI

quesito appena posto per non rischiare

marsi in una sorta di grande opera socia­

di subire una situazione che, alla lunga,

le per favorire un sano utilizzo del tempo

potrebbe trasformarsi in un grosso pro­

libero e una corretta attività fisica. La

blema per chiunque guardi allo sport con

dimensione ludica ed agonistica verreb­

un minimo di affetto.

be estromessa in entrambi i casi e lo

Portando alle estreme conseguenze i

sport faticherebbe a trovare una colloca­

fenomeni fin qui accennati i rischi non

zione adeguata.

professionistico

Per fortuna siamo lontani dalle situa­

potrebbe trasformarsi (a patto che non

zioni estreme qui evocate, ma non

lo sia già) in pura attività imprenditoriale,

dobbiamo correre il rischio di banalizzare

dove quello che conta è l'investimento

la questione.

mancano.

Lo

sport

economico e il suo ritorno in termini di

I

bilancio, con buona pace di tutti coloro

sport di base esistono (come testimonia-

che si ostinano a parlare di valori e di

no le belle iniziative raccontate in queste

rapporti tra sport professionistico e

imprevedibilità dello sport. L'attività di

pagine) e vanno valorizzati e promossi

base, di converso, rischierebbe di trasfor­

come preziose occasioni per porre al cen-

Magie Un gol segnato al Camp Nou ha lo stesso valore simbolico di quello segnato all'oratorio

<foTilWìl

11


800-862032 i_ _ _ _ _ _ _ _ _ I


PROFESSIONISTI E AMATORI

Lo sport di vertice

qualche forma di sostegno economico o

diversi mondi dello sport, purché ci sia la

anche semplicemente dal guadagno di

voglia di fare piccoli passi da una parte e

immagine di fronte all'opinione pubbli­

dall'altra. Al centro, come meta comune,

ca. Dallo sport di vertice arrivano mes­

deve rimanere lo sport e la sua funzione

di efficienza anche

saggi all'insegna della serietà, della pro­

di promozione e sviluppo dell'attenzione

grammazione e dell'efficienza, elementi

alle persone e alla loro crescita sociale.

per chi gestisce

che troppo spesso sono trascurati da chi

Poco importa, poi, se per gli uni l'obietti­

si preoccupa di gestire e promuovere

vo sarà lo scudetto e per gli altri la possi­

l'attività di base, spesso improvvisata

l'attività sportiva di base, spesso improv­

bilità di continuare a proporre un'attività

visata e raffazzonata. Per entrare in rela­

sportiva ai più piccoli: ciò che unisce è lo

zione con i cugini ricchi bisogna essere

sport. Per questa meta comune ben ven­

affidabili e già questo per molte società

gano

grandi e piccole sarebbe un'acquisizione

rispetto delle proprie identità e nel reci­

di non poco conto. Ben venga, allora la collaborazione tra i

proco riconoscimento di differenze che

Beve essere modello

tro delle preoccupazioni di tutti l'attività

sportiva. Per una società professionistica avere a

alleanze

e

collaborazioni,

nel

non possono essere annullate.

che fare con lo sport di base significa riu­ scire a rimanere legata a un mondo in cui la gratuità del gesto atletico ha ancora un valore e, proprio per questo, è capa­

ce di mantenere al centro delle preoccu­

pazioni la persona. Chi deve far quadra­ re bilanci milionari spesso non può per­ mettersi il lusso di ragionare sulla dimen­

sione etica della propria attività: un sano richiamo alla realtà può essere dunque

utile se non necessario.

Il rapporto può offrire però molto anche allo sport di base, al di là degli innegabi­ li benefici che possono giungere da una

ORATORIO CUP

La Champions League degli oratori milanesi jnter, CSI, Fom insieme a favore dei

I ragazzi:

questa è l'idea che ha por­

tato alla realizzazione della prima edi­ zione dell'oratorio Cup alla quale partecipano 64 Oratori della Diocesi Ambrosiana per un totale di oltre 800

ragazzi. Soprannominata

la

"Champions

dei 64 capitani delle squadre, sono

le e per i turni successivi.

League degli Oratori" la manifestazio­

stati

Sinisa

Le finali si svolgeranno nel mese di

ne è stata presentata nella sala execu­

Mihajlovic. Ad ogni squadra iscritta,

Maggio in una location estremamente

tive dello stadio Meazza alla presenza

l'Inter ha offerto un kit di materiale

prestigiosa (lo stadio Meazza oppure il

sportivo consistente in palloni, pettori­

centro sportivo Angelo

ne e materiale per allenamento.

Appiano Gentile).

del

Presidente

Pacchetti,

di

dell'lnter

Milly

Giacinto

Moratti,

del

Dejan

Stankovic

e

Moratti

ad

CSI, Fom e Inter stanno già lavorando

Presidente del CSI Massimo Achini e

Il

del Direttore della Fom

(32esimi di finale) si è svolto nel mese

alla seconda edizione che prenderà il

Sabbadini.

di novembre. Le squadre torneranno in

via nel mese di ottobre 2006 e che

A effettuare il sorteggio, alla presenza

campo a gennaio per i 16esimi di fina­

vuole coinvolgere oltre 5000 ragazzi.

Massimiliano

primo

turno

dell'oratorio

Cup

JihTifO

13


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PROFESSIONISTI E AMATORI

LA TESTIMONIANZA

Sport di base antidoto contro i fa si ideali Oggi più di ieri è fondamentale educare attraverso lo sport: una partita da vincere per il futuro del mondo

di Sinisa Mihajlovic no vorrò essere come loro'. Adesso, senza ono nato in un paese che ha conosciu­ l'aiuto dei genitori e di educatori bravi e to la guerra, che l'ha vista entrare dentro le case e gli stadi, un paese che informati, individuare gli esempi positivi è ancora più difficile, perché - e questo ora sta cercando di vivere il dopoguerra. sta succedendo in Serbia - vedi che chi è Un paese, la mia Serbia, dove negli ultimi diventato ricco con mezzi illeciti va in anni la povertà e la delinquenza hanno giro con le auto migliori, con gli abiti fir­ reso ancora più difficile l'educazione dei mati, con quella bellezza effimera che ti bambini e dei ragazzi, dove le necessità si fa sentire importante, ammirato e, pur­ scontrano spesso e volentieri contro il troppo, anche copiato. bene e il male, confondendoli fra loro, E' per questo motivo che, oggi forse più oscurando l'orizzonte. di ieri, educare i bambini e i ragazzi attra­ Quando ero piccolo, e già allora non era verso lo sport è fondamentale. Non è facile avere esempi positivi, lo sport in facile, me ne rendo conto anche da padre, generale e il calcio in particolare mi ma bisogna crederci, bisogna insistere, hanno dato moltissimo, mi hanno per­ non bisogna perdere questa partita deci­ messo di conoscere i valori veri, quelli siva per il futuro del mondo. Educare che, nei tempi moderni, si nascondono attraverso lo sport vuol dire lavorare sul sempre di più dietro le apparenze e i luo­ carattere e lo spirito di un giovane, sul ghi comuni. Quando ero piccolo osserva­ suo fisico e sulla sua testa, sulla sua vo i grandi campioni e mi dicevo 'un gior­ capacità di accettare sconfitte e vittorie, gioie e dolori. Lo sport è divertimento, è svago, è felicità di stare insie­ me, ma è anche un grande maestro: inse­ gna l'equilibrio, ti fa capire che devi avere il coraggio di ammettere l'errore o di condivide­ re quello di un tuo com­ pagno. Non sono un santo, ho sbagliato tante volte anch'io. Ma, proprio per il tipo di educazione che ho rice­ vuto, non sono mai scappato dalle mie responsabilità.

S

Ho perso tanti amici lungo la strada. Tanti amici che sono partiti insieme con me, sfidandomi a calciare punizioni contro il garage di casa mia o durante infinite par­ tite di basket. Ho perso tanti amici per­ ché, a un certo punto, hanno lasciato, per una qualsiasi ragione, lo sport e hanno imboccato strade sbagliate. Alcuni di loro hanno trascorso anni in carcere, altri hanno conosciuto la miseria. Altri, pur­ troppo, non ci sono più. Forse sarebbe esagerato dire che mi ha salvato lo sport, certamente mi ha dato la forza di respin­ gere molte tentazioni e di cercare l'affer­ mazione nella vita attraverso il lavoro, il sacrificio, la determinazione. Non è facile per nessuno trasmettere valori positivi ai figli ed è per questo motivo che lo sport può aiutare. Credo che in ogni bambino ci sia il seme della bontà, della generosità, della lealtà. Noi abbiamo il dovere di far fiorire quel seme, ma le parole non basta­ no. Servono fatti e attenzione in ogni momento e nei confronti degli stessi ambienti che il bambino frequenta. Non bisogna essere ossessivi e, al tempo stes­ so, non bisogna essere distratti da altro. E per questo che lo sport aiuta, perché per natura insegna equilibrio e può servi­ re non solo ai bambini e ai ragazzi, ma anche agli stessi adulti per essere genito­ ri migliori.

15


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LA MIA VITA A 300 ALL'ORA

N si

■^■el silenzio della campagna ingle­ wSse, i rumori dei motori sembrano

così lontani. Anche se a cinque minuti di moto - senza correre, per carità! - c'è il

circuito di Donington. Sembrano lontane

le passerelle delle sfilate di moda, sembra­ no lontane le serate da deejay passate a

cambiare dischi per divertirsi con gli amici. In

questo

eremo

silenzioso,

Marco

Melandri, in arte Macio, si ritempra e pre­ para

l'assalto

al

Fenomeno

del

Motomondiale per definizione, Valentino Rossi. Da solo. È abituato così fin da ragaz­

zino: «La vita mi ha fatto diventare grande alla svelta».

Marco Melandri, detto Macio. Cè un motivo particolare? «Mah, mi chiamano così praticamente da

sempre. Forse perché fin da piccolo sono sempre stato un duro. E se sono arrivato fino a qui, devo dire grazie, oltre che a me, a poche e selezionate persone».

Chi deve ringraziare? «Prima di tutto Loris Reggiani:

provai



Le due vittorie nel

inale di stagione tanno fatto capire a triti che sono pronto

ler battermi ad armi

ari con Valentino» l'Aprilia 125 sotto i suoi occhi, fortuna­

Quel giornalista naturalmente non poteva

tamente andai bene e lui mi disse che

saperlo. E io dedicai il podio a lei. Chissà

poteva darmi una mano».

come sarebbe stata contenta di vedermi

È stato decisivo?

esultante e innaffiato di champagne. Ma

«Sì, perché è stato lì che ho capito

sono convinto che mi veda. E faccia il tifo

che avrei potuto correre, che i miei

per me».

sogni di bambino si sarebbero potuti

Lei è caduto tante volte e si è sempre rialzato. Crede che da lassù Qualcuno la protegga?

avverare.

Ne avevo parlato tante

volte con mio padre, ma sapevo che

-

le nostre possibilità economiche

«Bisogna credere in qualcosa: quando uno

non me lo avrebbero permesso.

fa vita sana e si comporta bene, crede di

Papà mi disse: questa è una buona

avere un po' di tutela dall'alto. Però biso­

opportunità, non fartela scappa­

gna sapersi guadagnare tutto».

re».

Ne ha fatta di strada, da quel podio dedicato a sua mamma...

Anche suo padre allora qual­ che merito ce l'ha...

«Non posso lamentarmi. Da piccolo anda­

I

«Più di uno. E anche mio zio, che

vo in moto perché ero appassionato, poi

r |

oggi mi accompagna in giro per il mondo».

davo il Motomondiale, sapevo tutto di

I |

II primo podio mondiale della carriera però lo dedicò a sua

ogni pilota. Sognavo di diventare uno di

f

mamma...

da protagonista, questo non l'avrei mai

«Avevo quindici anni, ero il ragaz­

zo più felice della terra. Un giorna­ lista mi chiese: mamma sarà contenta di

questo risultato,

lo risposi:

purtroppo

mi mettevo davanti alla televisione, guar­

loro. Ma addirittura trovarmi in MotoGp immaginato».

Non solo protagonista, ora è diventa­ to il nuovo anti-Rossi ufficiale. «Alt. Questo lo dite voi giornalisti».

non

si

sente

l'avversario

mamma non c'è più da qualche anno.

Perché,

La storia di un altro predestinato

subito, fin da quando a sei anni è salito per la

In moto a 6 anni, primo titolo a 10

successi veri sulle minimoto a otto anni, quando

prima volta su un aggeggio a due ruote. Primi

tra gli avversari c'era anche tale Rossi Valentino: a dieci anni (è il '92) Marco è già campione d'Italia

Modello Marco Melandri mentre sfila per Laura Biagiotti

n solo titolo mondiale, nel 2002, ma accom­

della categoria, la stagione successiva è "solo"

pagnato da un record: quello di più giovane

secondo, l'anno dopo è di nuovo casco tricolore.

U

vincitore nella storia della classe 250. Il trionfo aQuando la Honda lo assume come collaudatore,

vent'anni, due mesi e sedici giorni ottenuto sulla

Macio ha soltanto 15 anni e una luminosa carrie­

pista di Phillip Island dopo un appassionante testa

ra davanti a sé. Debutta nel Motomondiale nel

a testa con Fonsi Nieto resta il momento più alto

'97, a Brno, sostituendo l'infortunato Mirco

nella carriera di Marco Melandri, detto Macio,

Giansanti, e nel '98 ad Assen, in Olanda, sul cir­

nato a Ravenna il 7 agosto 1982 e candidato a

cuito che è l'università delle due ruote, conquista

recitare il ruolo di anti-Rossi nella prossima sta­

il suo primo successo mondiale. A fine stagione è

gione. L'hanno sempre chiamato il pilota del futu­

terzo nella classifica iridata, l'anno successivo

ro, Melandri, eppure ha cominciato a vincere da

manca il titolo per un solo punto, beffato da


Valentino battuto Valencia 2005: primo Melandri, secondo Hayden, terzo Rossi Rossi. «Non mi dica il fatto che viviamo tutti e due in Inghilterra...».

Per esempio. «Sì, viviamo tutti e due in Inghilterra, lo volevo andarci a 16 anni, ma ero minoren­

ne e non lo potevo fare. Così lui l'ha fatto l'anno prima di me, e tutti a dire: guarda Melandri, copia Valentino. E invece non è

MONDIALE

Si riparte il 26 marzo

così».

numero uno di Valentino?

Dei capelli tinti che cosa dice?

26 marzo - Jerez (Spagna)

«Diciamo che partirò con la voglia di bat­

«Anche lì: io lo facevo già quando andavo

8 aprile** - Doha/Losail (Qatar)

terlo. Come sempre, del resto».

alle elementari, caso mai è il Vale che ha

30 aprile - Estambul (Turchia)

Ma in passato non è che l'abbia battu­ to molto spesso...

copiato me».

14 maggio - Shanghai (Cina)

E la maestra che diceva?

21 maggio - Le Mans (Francia)

4 giugno - Mugello (Italia)

«Le due vittorie nel finale di stagione

«Mah, sopportava. Lo sapeva che non ero

hanno fatto capire a tutti, anche a me se

un secchione. E comunque, per tornare

18 giugno - Catalunya (Catalunya)

vogliamo, che sono pronto per combatte­

alla scelta di abitare in Inghilterra, io e il

24 giugno** - Assen (Olanda)

abbiamo

due direzioni

re ad armi pari. Questa volta sono davvero

biondo

fiducioso».

opposte».

16 luglio - Sachsenring (Germania)

È dura battere Rossi?

Il biondo?

23 luglio* - Laguna Seca (Stati Uniti)

«Di sicuro è difficilissimo. Però gareggiarci

«Sì, Valentino».

20 agosto - Brno (Repubblica Ceca)

contro è anche molto stimolante, perché

10 settembre - Sepang (Malesia)

se poi lo batti puoi dire di aver battuto uno

Ok, il Biondo. Allora ci dica delle zioni opposte.

dei più grandi di tutti i tempi».

«Lui sta a Londra, nel mezzo della gran­

Chi è Valentino per lei? Un modello da seguire? O da inseguire?...

de città, lo a Kings Newton, in piena

24 settembre - Motegi (Giappone) 22 ottobre - Estoril (Portogallo)

«Prima di tutto un amico. Un grande

anch'io stavo a Londra, poi però mi sono

campagna.

Fino

preso

a

novembre

17 settembre - Phillip Island (Australia)

2002

amico. Poi un collega».

stancato del caos. E, diciamolo, anche dei

E poi?

troppi italiani che trovi in giro. Così ho

«Un rivale in pista, un campione che ha

seguito il consiglio del mio amico Jamie

vinto tutto ma che sento di poter battere,

Dobb, campione di motocross, che mi ha

finalmente».

suggerito di spostarmi

Prova un po' di invidia per lui?

Prima sono stato a Derby, ora vivo a cin­

in

||

29 ottobre - Valencia (Spagna)

* Solo classe MotoGP

** La gara si disputa il sabato

campagna.

«Assolutamente no. L'invidia non fa parte

que minuti dal circuito di Donington.

dei miei sentimenti».

Vivo in una farm con altre cinque fami­

Avete molte cose in comune, lei e

glie».

Emilio Alzamora. Sale su una nuova moto, l'Aprilia

ni); nel 2004, due terzi posti sono il massimo che

invece cne la nonna, e passa alia categoria supe­

riesce a ottenere, mentre Valentino Rossi, domina

riore: quinto al primo tentativo, terzo al secondo,

e stravince. A fine stagione un Macio deluso minaccia: o trovo la moto che dico io, o

campione del mondo nel 2002, con nove

lascio le corse. Verrà accontentato dalla

vittorie e tre secondi posti nelle sedici

Honda, che lo affianca nel team

gare disputate. Pronto per tentare ,

Telefònica Movistar al vicecampio-

B

ne del mondo Sete Gibernau. Nel 2005 il vicecampione (il titolo, of

l'awentura nella MotoGp. È qui che Melandri sembra perdere il tocco magico: due stagioni

2 luglio - Donington Park (Gran Bretagna)

I^Kl

course, finisce a Rossi) è lui, grazie

alla Yamaha, un mezzo fallimento: &

nel 2003 non vede il podio nem­

meno di sfuggita, però spesso e volentieri si consuma la tuta scivolando sull'asfalto dei circuiti del Motomondiale (nel

xi/

a tre terzi posti, a due secondi e soprattutto ai due successi nelle gare

finali della stagione, a Istanbul e a

Valencia. E partendo da queste due vittorie,

primo Gp cade e si frattura una gamba, poi arri­

Melandri è pronto a lanciare il guanto della

verà tutta una serie di piccoli e fastidiosi infortu-

sfida a sua maestà Valentino VII.

Mmiiiiiii

i


■tilyily

«A 15 anni rimasi un giorno da solo in un aeroporto

Piace a tutti A fianco, dall'altro in basso: in un momento di relax, al volante di una Panda Rally e tra i suoi tifosi all'ultimo MotorShow

inglese senza

capire una parola: lì

ho deciso di vivere in Inghilterra»

ascoltare la musica che voglio. Ma in moto sono meglio, fidatevi».

Ha anche sfilato per Laura Biagiotti. «Lasciamo perdere».

Perché? Pentito dell'esperienza? «Ma no, anzi, mi sono anche divertito. Ma se ripenso a me piccolino in mezzo a

Non esistevano posti simili anche in Italia?

tutti quei modelli stangoni e bellocci mi

«Può darsi».

faccio io qui?».

E perché allora ha scelto l'Inghilterra?

È fidanzato?

«Una decisione maturata nel '99. Avevo

«Possiamo saltare questa domanda?».

15 anni. Ho perso l'aereo che doveva

Se proprio vuole...

portarmi negli Stati Uniti per una settima­

«Diciamo che la passione per le ragazze

na di pubbliche relazioni e mi sono trova­

non mi manca. Però qualche anno fa ho

to solo e spaesato per un giorno intero

preso una bella legnata sulla testa e ora

all'aeroporto di Heathrow. Non capivo

ho qualche difficoltà a mostrare il vero

una parola di quello che la gente mi dice­

Marco a un'altra persona. Trovo più diffi­

va e mi sono sentito una vera nullità. Così

cile fidarmi».

mi sono detto:

tben

devo sapere

l'inglese

«Ok, confesso: non ho la morosa. Ne ho

prima occasione mi sarei trasferito a

avuta soltanto una e mezza finora; non

Londra».

sono in grado di gestire un rapporto serio

E ora l'inglese come lo sa?

tutto preso come sono dalla moto».

«Non mi posso lamentare».

Quindi niente ore piccole.

Bel caratterino. È così anche in pista?

«Ho smesso di farle. Mi sono calmato con

«Credo di sì. Mi piace lottare, mi piace la

l'età. Se vivo per la moto, è giusto che sia

battaglia, fin da quando correvo nelle

concentrato su come rendere al meglio in

minimoto. A proposito, sa che cosa tengo

pista. E di sicuro non è andando a letto

sulla parete della mia casa inglese?».

all'alba che posso lavorare come vorrei io.

No, ci dica.

L'idea di dormire poco non mi darebbe

«Una foto di me in minimoto davanti al

tranquillità. Quindi nemmeno piacere».

Biondo. È lì per ricordarmi che da piccolo

scirci anche adesso».

Vive in una farm nella campagna inglese, va a letto presto, pensa solo alla moto. Praticamente un eremita...

A proposito di carattere...

(risata) «Non esageriamo...».

«Sono fatto così. Non mi tiro mai indie­

È convinto che questa sia la strada giusta per vincere?

tro. Ma se le cose non vanno come voglio

T”i

Insomma, fidanzato o no?

come so l'italiano. E ho deciso che alla

lo battevo. Se ci riuscivo allora, posso riu­

20

viene da ridere. Mi chiedevo: ma che ci

io, allora sono pronto a prendere anche

«Ne ho la certezza. Credo che sia arrivato

decisioni difficili».

il momento. Ho 23 anni e mezzo, da

Il Marco Melandri pilota è uguale al Marco Melandri "normale"?

del futuro: forse è arrivato il momento di

«Penso di sì. E normale è la parola giusta.

trasformare il futuro in presente. Negli

Le mie passioni riguardano soprattutto la

ultimi due Gran Premi della scorsa stagio­

molte stagioni sono considerato il pilota

moto. E poi la musica. Vado pazzo per la

ne ho dimostrato che ci sono. La strada è

musica. Mi accompagna nelle trasferte».

questa».

Dicono che lei abbia un futuro da

Rossi è avvisato?

deejay...

«Il Biondo lo sa che sono carico. L'anno

«Mi piace farlo ogni tanto, così posso

prossimo provo a batterlo».


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CHK|n . Melandri . . Marco Cagnos NNXme^-'° ,g agosto 1982

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'M Pantani, Scinte,

Itt cm Poso: 58 kg

Ugello nel 2002

2006: Honda fortune

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MABO: LEADER ITALIANO NELLA PREFABBRICAZIONE Una organizzazione pensata per seguire il cliente dall’acquisizione delle aree, alla realizzazione dell’immobile, fino alla eventuale vendita o messa a reddito. Nel 2005 strutture Mabo sono sorte in tutte le regioni italiane. Oltre 120 milioni di euro di fatturato per il 2005, e un portafoglio ordini già acqui­ sito per il 2006 superiore ai 160 milioni, 100 milioni di euro di patrimonio immobi­ liare, 5 milioni di mq. di superficie coper­ ta con le strutture più diverse, dagli edifi­ ci industriali ai parcheggi, alla logistica, agli ipermercati, alle multisale cinemato­ grafiche. Oltre 700 dipendenti, che ope­ rano negli 8 stabilimenti produttivi, grazie ai quali Mabo ha potuto realizzare, nel­ l’anno in corso, proprie strutture in tutte le regioni italiane, isole comprese. Sono questi i numeri che descrivono il Gruppo Mabo, realtà toscana ormai collocata al

ÒIMabo / |

■ PREFABBRICATI

vertice nel settore nazionale della prefab­ bricazione. Nata alla fine degli anni '60 a Bibbiena, proprio nel cuore del verde Casentino - a 60 chilometri da Firenze l’azienda madre è cresciuta costantemente, passando attraverso le trasforma­ zioni rese necessarie dall’affermarsi delle strutture in calcestruzzo. Nel corso degli anni la dimensione dell’attività Mabo ha assunto proporzioni di livello nazionale, che hanno reso necessaria l’apertura dello stabilimento di Prosinone, cui si è aggiunto negli anni ‘90 quello di Reggio Emilia. Nel frattempo, attorno alla leader Mabo Prefabbricati nascevano un grup­ po di società sorelle, con l’obiettivo di garantire la copertura di tutte le esigenze produttive: dal prefabbricato agli infissi, dall’attività immobiliare, all’engineering, fino al generai contractor. Elleeffe, Interplan, Cgm e Fratelli Falsini - questi i nomi delle altre società - hanno comple­ tato l’offerta Mabo e consentito di dar vita a un Gruppo industriale che oggi è in profonda espansione, come confermato dall'acquisto della piemontese Edilias e

dalla recente operazione che ha portato all’acquisizione dell’ex stabilimento Stimet di Bibbiena, con l’assunzione di circa 100 nuovi dipendenti. Una espan­ sione che si traduce in una capacità pro­ duttiva sempre più ampia e diversificata. Una bella storia toscana che è destinata ad una ulteriore evoluzione. “Dopo aver strutturato il Gruppo per offrire quello che definiamo un prodotto chiavi in mano, interamente garantito dalla qualità certi­ ficata Mabo - spiega il Presidente del Gruppo Roberto Falsini - abbiamo lavo­ rato molto per potenziare e differenziare le strutture di produzione, ispirandoci a modelli nordeuropei. Oggi, con i nostri stabilimenti (130.000 metri quadrati coperti, su un area di 350.000 comples­ sivi) altamente specializzati e dislocati su tutto il territorio nazionale possiamo garantire una capacità di produzione che non ha uguali in Italia per qualità e diver­ sificazione, con 10 sistemi di copertura, 14 tamponamenti, 7 tipi di solai. Questo ci ha consentito di interpretare al meglio la trasformazione in atto sul mercato, che - dopo la saturazione del settore indu­ striale e artigianale - si è orientato verso strutture per i servizi, per la logistica, per il commercio o per il divertimento. Grazie al lavoro fatto, Mabo è divenuto partner ideale dei grandi costruttori, realizzando strutture in tutto il territorio nazionale. Non a caso all'interno delle nostre strut­ ture operano aziende prestigiose come Ikea, Auchan, ABB, Bertoni, Simint Armani, Carrefour, Castorama, Paramount, Warner Bros, Sammontana, Ipercoop e molti altri. Ora ci stiamo preparando a lanciare sul mercato Mabo RE, il marchio con cui saranno gestite le attività immo­ biliari del Gruppo, che fanno capo alla società Cgm, la quale vanta una espe­ rienza ormai decennale, con circa 1.000.000 di metri cubi di realizzazioni vendute o messe a reddito”. Al culmine di una crescita costante durata oltre qua­ ranta anni, nel corso dei quali l’azienda si

I numeri del Gruppo Mabo Oltre 120 milioni di Euro di fatturato

700 dipendenti

8 stabilimenti

5 milioni di mq. di realizzazioni

è trasformata da laboratorio artigianale in un gruppo moderno industriale europeo, Mabo ha avviato un processo di espan­ sione destinato ad aprire nuovi orizzonti, con una strategia definita per affrontare qualsiasi tipo di mercato. Lo stabilimento di Torino e quello che nascerà a Trojes, alle porte della capitale francese, rappre­ sentano i campi base per l’espansione sul mercato d’oltralpe, nel quale l’azien­ da aretina ha già realizzato strutture per oltre 300.000 metri quadri, nonostante le comprensibili difficoltà logistiche e i costi da sopportare per il trasporto di elementi di grande ingombro. “Dopo aver conside­ rato l’export per molti anni come residua­ le, viste le problematiche dei trasporti conclude il Presidente Falsini - abbiamo avviato un progetto per l'esportazione della tecnologia Mabo in Spagna e, successivamente, nella Repubblica Ceca".

Per 7 anni Mabo è stato sponsor del grande basket in serie A

“Con i nostri 8 stabilimenti altamente specializzati e dislocati sul territorio (130.000 metri quadrati coperti, su un area di 350.000 complessivi) - afferma il Presidente Roberto Falsini - possiamo oggi garantire una capacità di

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Il centravanti che fa sognare la Viola e l'Italia di Lippi si confessa: «Sono diventato quello che sono, grazie ai miei genitori che mi hanno insegnato il sacrificio. Sono cattolico praticante: in chiesa trovo senso di

protezione»

di Luigi Cariando

N

el parlato fiorentino "il fl W toni" è la tuta da ginnasti­

ca, quella che ci mettiamo per fare sport o per vagare comodamente tra le pareti di casa. Un capo pratico, dimesso, agli antipodi dell'abito di gala. Che il nuovo Re Leone di Firenze, il cannoniere che è tornato a far sognare il popolo deH'Arno, si chiami Toni, Luca Toni, è una felice coincidenza lessicale perché l'attac­ cante nato ventotto anni fa a Pavullo nel Frignano, appennino modenese, ha faccia e modi da ragazzo della porta accanto. Sovrapponi le sue parole, le sue reazioni a quelle di milioni di coetanei che vivono l'ano­ nima quotidianità e non coglierai la differenza. Non sono bastati i milioni,

la maglia di titolare della Nazionale, i complimenti di Van Basten, il tetto della classifica cannonieri a fargli girare la testa o stravolgerne le abitu­ dini. Per dire: ha la stessa fidanzata da sette anni, non si è lasciato furi­ bonde polemiche alle spalle, conti­ nua a sgobbare in allenamento come se dovesse ancora arrivare, tanto che il suo allenatore, Cesare Prandelli, dice: «Toni è il giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero avere». Insomma, un divo col "toni". In un calcio gonfiato dall'esasperazione (di costi, muscoli, violenza...), la normalità vin­ cente di Luca Toni è uno splendido antidoto, uno straordinario spot da mostrare ai ragazzi che, per costitu­ zione, sono portati all'emulazione.

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25


CALCIO

«Quando andavo a

scuola, la sera ero

piadina delle nostre parti.

Eravamo in

pochi, per arrivare a undici spesso doveva­

mo farci prestare i giocatori. Poi mi ha chiamato il Modena, che mi ha lasciato un

troppo stanco per

anno a Maranello, il paese della Ferrari,

fare i compiti e mia

vanile».

mamma mi aiutava a

prima di farmi entrare nel suo settore gio­

Da Serramazzoni a Modena non è una passeggiata. «Infatti.

studiare»

Andavo a scuola a

Pavullo.

Quindi un pullman al mattino per la scuo­

la, poi lo riprendevo per tornare a casa e praticamente non mi fermavo neanche,

Toni, perché non fa un po' il divo?

Andrea, più grande di quattro anni, fa il

prendevo la borsa e un panino da man­

rappresentante. Siamo cresciuti giocando

giare in viaggio e ancora in pullman verso

insieme. Dopo di me, a Serramazzoni, il

Modena. Rientravo a casa per cena. Il cal­

paese dove vivono ancora i miei, nacque­

cio era il mio sogno. E i sogni si conquista­

«Perché non lo sono... Perché sono cre­

ro pochi bambini. Così giocavo soprattut­

no con i sacrifici».

sciuto in una famiglia normale che mi ha

to con Andrea e il nostro cane Dick, un

Sacrificata anche la scuola?

educato in un modo normale, secondo

incrocio tra un barboncino e un lassie.

«Non era facile tornare a casa alla sera,

valori solidi e antichi che per me valgono

Oppure con i ragazzi più grandi. Ricordo

stanco morto, e fare i compiti. Mia madre

ancora. I miei genitori mi hanno insegna­

un torneo di tennis: ero il più piccolino ma

mi aiutava tantissimo. Mi piaceva la mate­

to l'importanza del lavoro. Quando mi

lo vinsi io».

matica, un po' meno l'italiano. Mia madre

alleno o gioco, ricordo i loro sacrifici».

E il calcio?

mi

Che lavoro facevano?

«Cominciai lì, a Serramazzoni. Giocavo a

Quando tornavo da scuola mi chiedeva:

«Mio padre Gianfranco era imbianchino,

centrocampo, ero già alto e anche un po'

"Cosa ho preso oggi?" In effetti spesso

mia madre Valeria bidella. Mio fratello

cicciotto, adoravo le tigelle, una specie di

studiava anche per me... I miei genitori mi

Gioia da bomber «Avete capito?» Tutti ormai conoscono il curioso modo con cui Luca Toni

festeggia i suoi gol, visto che lo ripete quasi a ogni parti­

ta... Spedito il pallone in rete, il centravanti della Fiorentina si mette a correre e mentre corre si porta la

mano all'orecchio e la ruota come se dovesse avvitare una lampadina. Tutto è nato a Palermo, durante un pran­

zo con i suoi compagni di squadra. Ad un certo punto, Eugenio Corini, capitano dei rosanero, spiegò una cosa e chiese alla tavolata: «Avete capito?». E accompagnò la

domanda portandosi, appunto, la mano all'orecchio. Quel gesto piacque a Toni e lo prese in prestito per

festeggiare i suoi gol. Il rituale aiuta a conoscere ancora meglio il centravanti viola. Al di là dell'immagine compo­

sta che presenta nelle interviste e nelle apparizioni tele­

visive, Toni è un ragazzo che ama scherzare ed è uno dei

più allegri dello spogliatoio: così lo raccontano i compa­ gni. Purtroppo il rapporto tra Palermo e Toni è finito male. Nonostante i gol che hanno trascinato il Palermo prima in serie A e poi in coppa Uefa, i tifosi siciliani non

hanno perdonato al centravanti il trasferimento a Firenze

e gliel'hanno manifestato con bordate di fischi quando si è presentato con la Nazionale alla Favorita.

26

ÌHlfO

aiutava

soprattutto

nei

riassunti.


hanno aiutato tantissimo, gran parte del merito è loro se sono diventato calciatore.

Ma non lo facevano da esaltati. Ho visto tanti genitori urlare in tribuna, caricare di responsabilità i propri figli. Mio padre era

sempre defilato, in disparte».

Modena è stata una tappa decisiva: lì Toni è diventato un goleador. «E' vero. Sono cresciuto centrocampista, correvo come un cavallone e, all'inizio,

per il mio andamento un po' ciondolante i ragazzini mi prendevano in giro. E' stato Cinesinho a trasformarmi in centravanti e ho cominciato a fare gol».

Anche Cinesinho, ex giocatore di pella nera della Juventus, ha conosciuto il razzismo sui campi di gioco. «E' un fenomeno vergognoso, il primo che cancellerei dai nostri stadi. E' inconce­ pibile, inaccettabile che in un mondo mul-

tietnico ci siano ancora gueste manifesta­

zioni di inciviltà. Dopo gli insulti a Zoro, mi sono fatto dipingere la faccia di nero per un giornale, insieme a Frey e Ujfalusi.

Siamo tutti uguali. Dio ci ha fatti uguali».

Lei crede in Dio? «Sì, credente e praticante. Vado a messa con Marta, la mia fidanzata. Meglio una chiesa piccola, raccolta, piuttosto che il

Duomo o Santa Croce, che pure mi piace

tantissimo, ma sono piene di turisti».

Prega? «Recito l'Atto di dolore, il Padre Nostro è

bellissimo, l'Ave Maria mi dà un grande

senso di protezione».

Firenze è la città del destino: lì ha conosciuto Marta. «Nel '97, giocavo ad Empoli. Ci incon­

trammo in un discoteca di Firenze: Villa Kasar. Più che un colpo di fulmine, fu un

li esempi di Rotai

Ì

¡aggio e Pepp

uardiola: «Dietro a

Nome: Luca Toni Nato a: Pavullo (MO) II: 26 maggio 1977 Altezza: 1,93 Peso: 88 Ruolo: attaccante Squadra: Fiorentina Esordio in serie A: 1-10-2000 (Milan-Vicenza 2-0)

Squadre precedenti:

n campione deve

Modena, Empoli, Fiorenzuola, Lodigiani, Treviso Vicenza,

sserci sempre un

Brescia, Palermo

omo»

Lo scopritore: Cinesinho I maestri: Baggio e Guardiola

SkTiETTI

27


CALCIO

colpo al naso, perché, per sbaglio, le ho

Stiamo costruendo

sbattuto in faccia la porta del guardaro­

casa vicino a Modena, nella mia

ba... Ci scambiammo i numeri di telefo­

terra».

no e un anno dopo ci siamo fidanzati».

Anche Baggio le ha dato una mano a decollare

Marta non si fidanzava con un cal­ ciatore in carriera. Campionato '9798: due soli gol in C1 col Fiorenzuola.

la

nostra

«Verissimo, ma non tanto per gli

assist, quanto per il suo esempio di uomo. L'ho visto soffrire e lottare

«Quell'anno pensai anche di smettere. Il

contro

mio periodo peggiore. Marta, ricordan­

logore. Mi porto dentro anche la lezio­

il

dolore delle sue

ginocchia

do quei giorni, ha detto: "Meglio con

ne di Guardiola, un fuoriclasse arrivato

Luca in bicicletta che in Ferrari con qual­

dal grande Barcellona che a Brescia rac­

cun altro". E' una frase che mi rende

coglieva i palloni a fine allenamento.

orgoglioso. Mi amava, lo l'amavo. Ci

Dietro a un campione dev'esserci sem­

amiamo ancora così, sette ani dopo».

pre un grande uomo. Loro lo sono».

Sentimenti disinteressati e resisten­ ti al tempo: l'eccezione più che la regola nel mondo del calcio.

Oggi Firenze è innamorata di lei, come lo era di Baggio.

uomo fortunato ad avere

fratelli Della Valle ho avuto subito la

Marta e un amore così, che è cresciuto

sensazione di poter parlare dei miei pro­

«Sono un

«Mi auguro di poter ricambiare. Con i

con noi col tempo. La mia carriera è

blemi, di essere arrivato in una società

decollata quando l'ho conosciuta per­

che

ché mi ha fatto crescere come uomo.

piace. Se sta bene l'uomo, sta bene il

C'è un po' di Marta in ogni mio gol.

calciatore».

ragiona come

una famiglia.

Mi

AI RC Un altro gol, l'ennesimo della sua trion­ fale stagione, Luca Toni l'ha segnato per solidarietà. Il bomber della Fiorentina è infatti uno dei protagonisti del calenda­ rio realizzato da SportWide per conto dell'AlRC, l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Davanti all'obiettivo della ritrattista Elisabetta Catalano hanno posato 12 campioni del calcio ita­ liano (da Del Piero a Shevchenko, da Figo a Kakà, Gilardino, Zambrotta). Il calendario è stato venduto con le prin cipali riviste della Mondadori.

Il centravanti della Fiorentina sarà protagonista di Germania 2006

IL 9 GIUGNO COMINCIANO I MONDIALI Germania Costa Rica Polonia Ecuador

GIRONE G Francia Svizzera Corea del Sud Togo

GIRONE B

GIRONE C

GIRONE D

GIRONE F

Inghilterra Paraguay Trinidad e Tobago Svezia

Argentina Costa d'Avorio Serbia Montenegro Olanda

Messico Iran Angola Portogallo

Brasile Croazia Australia Giappone

GIRONE E 12 giugno - ore 21.00 - Hannover

Italia-Ghana

12 giugno - ore 21.00 - Gelsenkirchen

Usa-Rep. Ceca

17 giugno - ore 21.00 - Kaiserslauteim

22 giugno - ore 16.00 - Amburgo

17 giugno - ore 18.00 - Colonia

22 giugno - ore 16.00 - Norimberga

Italia-Usa

Rep. Ceca-Ghana

GIRONE H Spagna Ucraina Tunisia Arabia Saudita 28

oHìffO!

LE ALTRE DATE OTTAVI DI FINALE 24/25/26/27 giugno QUARTI DI FINALE 30 giugno/1 luglio SEMIFINALI 4/5 luglio Dortmund/Monaco

Rep. Ceca-ltalia

Ghana-Usa __________________ li V’ ’

FINALE 3° POSTO 8 luglio Stoccarda V FINALE 9 luglio Berlino k ! \ r

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LILIAN THURAM

«Cultura e politica cause del razzismo» Il difensore della Juventus è nato in Guadalupa e là sogna di tornare. «Lo farò appena potrò disporre pienamente della mia vita». A 8 anni è arrivato a Parigi: «L'uomo che viveva sul nostro pianerottolo impedì ai figli di giocare con noi perché eravamo neri»

PROTAGONISTI

di Emanuele Gamba

L

lian Thuram non è un calda-

un paio d'ore al giorno con un grup­ po di amici. Nel suo mondo, infatti, ore come gli altri, per molti c'è molto altro: letture impegnate, aspetti non è neppure un calciatore, curiosità storiche e soprattutto un almeno per come siamo abituati a costante impegno contro il razzismo, conoscerli, tra teatrini e veline. manifestate con le parole (e con pen­ Sovente, Thuram non sa nemmeno sieri e riflessioni profonde) e con i quale squadra dovrà affrontare la fatti, dal momento che fa parte di domenica successiva, perché per lui il una commissione governativa fran­ pallone non è mai diventato un cese creata per studiare e combatte­ mestiere, non è il tipo che crede che re il problema. sia un lavoro correre su un prato per Si comincia dalla Guadalupa, Thuram.

mazione. Tornò per riprendere i figli e por­ tarci in Europa con lei. Siamo cinque fratel­

li, nati da tre padri diversi perché nei Caraibi la società aveva ancora un'impo­ stazione matriarcale, eredità di quando i

neri vivevano in schiavitù. È stata dura,

anche perché dovevo lasciare la casa in cui ero cresciuto, i miei amici, la mia terra. Ma

mia madre l'avrei seguita ovunque. Mi sono sempre fidato e continuo a fidarmi di

lei».

È stata dura radicarsi in Francia, dice: anche per il colore della sua pelle?

«Il mio paradiso, lo chiamo io. E non sol­

«Anche. Nel condominio dove andammo

tanto per il sole o per le spiagge. È il mio

ad abitare, alla periferia di Parigi, l'uomo

mondo lontano, la mia gente, là la vita è

che viveva sul nostro stesso pianerottolo

diversa».

impedì a suoi figli di giocare con noi, natu­

Nostalgia?

ralmente perché eravamo neri. Ma più che

«Talvolta. Ogni estate ritorno, non potrei

un razzista, quel tipo era un idiota. Tutto

ho

sommato, a me è andata meglio che ad

dovuto andarmene; non

altri: la Guadalupa è un territorio d'oltre­

farne a

meno.

Ma

per scelta, ma per necessi­

mare, francese a tutti gli effetti. Il mio pas­

tà».

saporto era già francese, la mia lingua il

Era il 1980, cosa ricorda? «Mia madre partì per Parigi già un

anno prima, per cercare lavoro e una siste-

francese, la mia cultura francese, tutto

questo mi ha aiutato ad integrarmi. Ma la

mia storia insegna comunque qualcosa».

Cosa? «Che chi emigra lo fa per un solo scopo:

Leader

cercare la felicità, o almeno cercare di vive­

Alla Juventus dal 2001, Thuram è apprezzato da compagni e allenatori

re. Avesse potuto, mia madre sarebbe

rimasta per sempre a Guadalupa, è stata la

necessità a spingerla verso l'Europa. Ma


questo sembra che l'Occidente non lo

così aumenta il suo potere, allarga il suo

capisca, molti credono che noi ci spostia­

margine di controllo. E così da sempre: si

mo per uccidere, rubare, invadere, addirit­

inventa un bugia che giustifichi un'azione,

tura portarvi via le vostre donne. Invece

e grazie a quella si governa».

veniamo soltanto per disperazione, questa

Un esempio?

è la verità».

«Perché negli stadi ci fanno il verso delle

Lei dice disperati. Altri che invece siete violenti, cattivi, insostenibili. Quelli che incendiano le banlieues, no?

scimmie? Semplice, perché fino a non

«Bisogna che si abbia paura di noi, è un

animale, una bestia. Un inferiore. Era ciò

buon sistema per mantenere il potere. Se

che si insegnava a scuola. Ed era solo una

la gente ha paura, il politico può offrire

giustificazione».

quello che la gente chiede: la sicurezza. E

Per cosa?

troppo tempo fa il negro non era nemme­

no considerato un essere umano. Era un

kQuanti bambini

Italiani sanno che

l'Egitto è in Africa e me chi ha creato

Quella civiltà aveva la pelle scura?»

31


1

Partecipa al concorso dal 28/11/05 al 31/01/06. l’ estrazione avverrà entro il 07/02/06. vincitori verranno informati via e-mail e i loro nomi verranno pubblicati su www.mntendo.it area news. Valore complessivo dei premi: 5.200,00 €. ©2005 Nintendo TM, ® and thè Game Boy Micro logo are trademarks of Nintendo. Per ulteriori informazioni consulta il regolamento completo su www.gameboymicro.it/concorso

o

MAXIMICROCONCORSO


«Perché c'è bisogno di ven­

e che gli uomini che hanno creato quella

dere sicurezza. E in nome

straordinaria civiltà avevano la pelle scura,

della sicurezza, si può fare

lo dico pochi, perché ci si dimentica di inse­

di tutto, si può reprimere

gnarlo. Uno dei miei due figli l'ho chiama­

con la violenza la ribellione

to Chefren, con il nome di un faraone, per­

delle banlieues fino a inva­

ché si ricordi sempre che anche l'Africa ha

dere un'altra nazione».

una storia e non che, come credono in

Nelle banlieues sono stati i cittadini a contri­ buire alla violenza, non crede?

molti, la sua sia cominciata soltanto quan­

do hanno iniziato a schiavizzare i suoi abi­ tanti. Qualche tempo fa a Torino è stata

organizzata una straordinaria mostra sul­

«Certamente. Qui il discorso

l'arte africana. Chi l'ha visitata avrà cam­

sarebbe lungo, perché ci

biato molte delle opinioni che neanche

sono

tante

colpe,

tante

sapeva come gli erano entrate in testa».

responsabilità, tanti colpe­

Le capita spesso di subire episodi raz­

voli. In ogni caso, quelli che

zisti?

«Per la tratta dei neri e poi per la schiavitù.

hanno incendiato le automobili hanno sba­

«Per fortuna no. Anche perché sono ricco,

Riducendo i negri a una razza inferiore, è

gliato. Sono dei deficienti. Di più: sono dei

abbastanza famoso, molti mi riconoscono.

stato possibile fare di loro tutto ciò che si è

delinquenti. Ma sono delinquenti francesi, e

Ma vivo sempre con il dubbio che, se qual­

fatto, naturalmente in nome di un interes­

questo non l'ho mai sentito dire da nessu­

cuno mi tratta con scortesia o mi guarda

se economico: perché sui negrieri, molti

no. Francesi da due o tre generazioni, gente

con sospetto, lo faccia a causa del mio

Stati hanno campato per secoli. La pre­

che non ha mai conosciuto l'Africa. Invece

colore. Già solo convivere con questo dub­

messa non è mai ideologica: fosse stato

sono sempre stati definiti arabi, magrebini.

bio è una tortura».

giudicato più facile, o più conveniente,

Mai francesi».

mettere in catene i giapponesi, la razza

Francesi da generazioni, lei dice, ma isolati nelle loro periferie: non hanno sbagliato a richiudersi nelle loro comu­ nità, a proteggere le loro tradizioni?

Tornerà a vivere in Guadalupa, un giorno?

inferiore sarebbero diventati loro».

E oggi, perché si vuole mettere paura?

«Quando potrò disporre pienamente della

mia vità, sì. Quella è casa mia».

«Ci sono due cose da dire. La prima: quan­

do sei lontano da casa tua, è normale avvi­ cinarsi a chi parla la tua stessa lingua, a chi ha la tua stessa cultura. È una questione di

affinità. Ma poi sta alla comunità più

ampia fare in modo che quella più piccola venga inglobata. Questo in Europa non è

successo, così i due cerchi si sono chiusi e si sono respinti a vicenda».

Perché, secondo lei? «Perché manca l'educazione, mancano i

In polemica col ministro

Nome: Lilian Thuram Nato a: Pointe-à-Pitre (Guadalupa,

buoni maestri. Non si è mai veramente

insegnato il rispetto, l'apertura mentale, la

Thuram è stato protagonista, durante la rivolta

Francia)

fratellanza, lo non sono nero o bianco,

nelle banlieues parigine, di una secca polemica

II: 1° gennaio 1972 Altezza: 185 cm Peso: 78 kg Ruolo: Difensore Squadra: Juventus Scadenza contratto: 2008 Albo d'Oro: Campione del

cattolico o musulmano, lo sono solo un

con il ministro dell'interno Sarkozy (nella foto),

uomo, tutto il resto non c'entra e viene

il quale definì racaille, cioè feccia, quei ragazzi

dopo. Invece, si sottolineano le diversità, le

che si ribellarono alla polizia incendiando auto­

divisioni. Ma sono i maestri, a mancare. Il

mobili e scatenando lunghe settimane di vio­

problema è quasi esclusivamente politico,

lenza. «Di quella feccia faccio parte anch'io»,

perché è la politica a decidere quale cultu­

ra sia più conveniente insegnare».

Mondo (1998) e d'Europa (2000)

Non ci sono soluzione più pratiche,

con la Francia. Campione d'Italia

più concrete?

rispose duramente il difensore delle Juventus, cresciuto nella periferia di Parigi (ora ha invece

casa a Fontainebleu, vicino a Versailles).

«Anche questa volta il cattivo esempio è arri­ vato dall'alto, con parole violente come gli atti

(2002, 2003, 2005), SuperCoppa

«lo non ne ho, se non quella dell'educa­

di Lega (2002, 2004), finalista

zione. Anche la storia andrebbe racconta­

scatenati dai casseurs. La violenza va sempre

condannata, e sono il primo a dire che i ragaz­

Champions League (2003) con la

ta in maniera diversa. Vorrei fare un son­

Juventus. Coppa Uefa e Coppa

daggio fra i bambini italiani per vedere

zi delle banlieues hanno sbagliato, ma la vio­

Italia (1999) con il Parma.

quanti sanno che l'Egitto si trova in Africa

lenza non è di un solo tipo, è anche verbale».

SHIllllllli 33


Obiettivo Pechino 2008

Entrare nella storia con l'eleganza del gatto Il titolo mondiale vinto a Lipsia nel fioretto individuale non basta a Valentina Vezzali, che ha già fissato il prossimo traguardo: rivincere le Olimpiadi per raccontare al piccolo Pietro una favola incredibile e meravigliosa di Marco Bernardini

ir W

alentina guarda i gatti, proprio

di Scherma dove le mie sorelle, Stefania e

bambina ha il musetto di un gatto e sem­

come fa Alice nella dolce canzo­

Nathalie,

andavano tutti i pomeriggi a

mai dovesse anche possederne l'anima io

ne. Ci pensa bene e conclude di somiglia­

tirare di fioretto.

Un giorno mio papà

le assicuro che la prenderò per mano e la

re molto a uno di quegli animali dalla bel­

portò anche me. Avevo sei anni. Uno scric­

porterò, un giorno, a vincere le Olimpiadi.

lezza misteriosa e per certi versi addirittura

ciolo di bambina. Fu li che il maestro

Perché ricordi che la scherma è lo sport dei

magica. Campione di astuzia e di agilità.

Triccoli, dopo avermi fissato con un'inten­

gatti i quali si mangiano il topolino dopo

Fedele all'habitat e insofferente verso ogni

sità che non ho mai più scordato, si rivolse

averlo stanato e dopo aver giocato con lui.

tipo di ingiustizia. Intuitivo al limite della

al babbo e gli disse: signor Vezzali, la sua

Parlò proprio a quel modo il buon Ezio.

paranormalità e cocciuto nel difendere il

Ricordo come se fosse oggi. L'uomo al

senso del gruppo. Apparentemente fragile

quale non riuscii mai a dare del tu, mal­

eppure, in realtà, naturalmente vocato a

grado fosse destinato per me a diventare

missioni impossibili. E' questo il mondo

un secondo padre. Intuizione? Boh, forse

gatto nel quale, osservando e analizzando,

era un gatto anche lui. Il principe dei

Valentina

si

specchia

scorgendo

una

gatti, però. Fatto è che è da quel momen­

discreta parte di se stessa.

to che parte la mia storia».

«Fu il primo insegnamento che ricevetti da

Una storia, quella di Valentina Vezzali

uno degli uomini che hanno caratterizzato

nata trentun anni fa a Jesi il giorno dei

e segnato l'intera mia vita. Si chiamava

fidanzatini di Peynet, che rappresenta in

E' mancato due anni fa,

maniera superba la sintesi ideale di ciò

ottantaseienne, lasciando un vuoto incol­

che dovrebbe significare sport in senso

Ezio Trlccoli.

mabile nel mondo dello sport marchigia­

no. Un gentiluomo di altri tempi, lui che

Mondiali

aveva sofferto anche le atrocità di un lager

L'appuntamento più importante del 2006 è in programma a Torino: Vezzali ovviamente favorita

in Sud Africa. Poi, sopravvissuto, era torna­ to a Jesi. La nostra città. Maestro del Club



La carezza del Papa l'emozione più grande Valentina Vezzali possiede un profondo senso delle religiosità che la porta a pregare un attimo prima di salire sulla pedana delle pic­

cole o grandi sfide. Non a caso, per lei, l'uomo e il personaggio che più di ogni altro ha caratterizzato la nostra epoca è Giovanni

Paolo II, il Papa arrivato da lontano e destinato alla santità.

Racconta la campionessa del mondo: «Avevo dieci anni, facevo quinta elementare, e con la scuola ci portarono in gita a Roma. Ci

trovammo in Vaticano proprio nel momento un cui il Pontefice era

sceso dalla papamobile e si avvicinava alle transenne dove la

gente premeva per poterlo vedere da vicino o farsi toccare da lui.

lo non so come, ma improvvisamente mi trovai prima della fila e con Karol Wojtyla due passi da me. Mi carezzò e mi benedisse, lo

mi misi a piangere per l'emozione. Incontrai il Papa tanti anni dopo, esattamente nel 2000, quando ricevette in udienza gli spor­ tivi d'Italia. Gli strinsi la mano e gli ricordai quell'episodio. Lui sor­

rise e io provai la medesima emozione di allora. Quando è morto ho pianto e pregato per lui, ma soprattutto per noi che siamo

rimasti qui, privi di una guida insostituibile come lui».

ampio. La coniugazione, insomma, dei

tere e un poco di fortuna. Ma posso dare

lettino, quando sarà un po' più grandicel­

valori umani con quelli della genialità ago­

di più. Voglio dare di più».

lo, e farlo addormentare raccontandogli

nistica laddove il successo non va mai a

Ambizioni in replica, guardando oltre la

una favola. La fiaba di una donna che,

mortificare la persona che abita, come la

siepe del futuro, come promessa a se stes­

subito dopo aver partorito il suo bimbo,

farfalla la sua crisalide, il personaggio.

sa. «Ho un sogno e non lo nego. Quello di

andò in una città lontana e vinse una

Medaglie, olimpiche e mondiali, da provo­

entrare nella Storia, con l'iniziale maiusco­

medaglia d'oro battendosi come uno del

«Ma quale invidiai Per il

la. No, mi creda, non si tratta di eccesso

moschettieri. Ma poi non si fermò H. A

momento sono riuscita ad arrivare soltan­

d'autostima o di presunzione. Vede, ho un

Torino, nel 2006, sa fi in pedana e fece lo

to dove già altri, prima di me, erano arriva­

bambino di cinque mesi che si chiama

stesso che a Lipsia. Eppoi ancora più lonta­

ti. Non è stato semplice, questo è vero.

Pietro. La vita per me e per mio marito.

no, a Pechino in Cina, due anni dopo. Un

Come, ad esempio, entrare nel gruppo

Ecco,

il mio grande desiderio sarebbe

altro trionfo. Così entrò sul serio nella sto­

degli invincibili di Barcellona. Molto carat­

quello di potermi sedere sul bordo del suo

ria, quella donna. E' il mio progetto. Sarà

care invidia.

Studi: iscritta alla facoltà di Giurisprudenza

Specialità: Fioretto Società: Fiamme Oro, si alle­ na col Club Scherma Jesi

Albo d'Oro: Olimpiadi

36

Vezzali

Individuali: 2 ori, 1 argento.

Nata a: Jesi (AN) II: 14 febbraio 1975 Altezza: 164 cm Peso: 53 kg Stato civile: sposata con

Squadre: 2 ori. Mondiali. Individuali: 3 ori, 1 argento, 2 bronzi. Squadre: 4 ori, 1

argento. Ha vinto 8 volte la

Coppa del Mondo (con 43

Domenico Giugliano, calcia­

vittorie). 11 titoli italiani

tore del Gela (C1)

assoluti individuali.


Il marito calciatore in Serie C «Un amore nato Ile Universiadi» di Davide Buceo

D

omenico Giugliano ha

32 anni e fa il calciatore.

Centrocampista del Gela

(serie C1), da dieci anni calca

i campi di serie C. Ha sogna­

to la serie B con il Taranto, «peccato c'ero quasi riuscito, era una piazza fantastica», ma la cosa più

importante l'ha realizzata nel luglio 1999: ha vestito la maglia azzurra alle Universiadi

disputate a Palma di Majorca, «mannaggia,

finale persa al golden gol con la Spagna». E' proprio lì che, racconta Domenico, la sua vita cambia: «La federazione non aveva alle­

stito un villaggio azzurro, però aveva messo tutti gli atleti di diverse discipline nello stesso albergo: in corridoio ho incrociato lo sguar-

una favola vera. Sarà la mia favola. Quella

semplici modi di dire. Ecco come e perché

do di Valentina, è stato amore a prima

che lo dedicherò a Pietro e quella che tutte

voglio entrare nella Storia. Potrà sembrare

le mamme del mondo potranno racconta­

una missione impossibile, ma a noi gatte

vista». Il 22 giugno 2002 si sono sposati, il 9 giu­

re ai loro bambini per insegnare loro che lo

piacciono queste sfide e, soprattutto,

gno scorso è nato Pietro. E adesso? «E' dura

sport non è soltanto quello dei quattrini e

siamo attrezzati per vincerle».

perché le occasioni per vedersi sono poche,

delle esagerazioni mediatiche. Esiste anco­

E allora papà Lauro occhieggerà sorriden­

lei sta a Jesi ed io in Sicilia ma appena posso

ra, per fortuna, un'isola sufficientemente

do dal bordo di una nuvola. Quella che,

la raggiungo. DI solito a inizio settimana, poi

quando

di nuovo a Gela ad allenarmi con la squa­

incontaminata come

la scherma.

Un

passa

nel

cielo

sopra

Jesi,

mondo dove il bianco non è solo il colore

Valentina si ferma a guardare sino a quan­

dra. Lei deve stare vicino al piccolo ma

delle nostre divise, ma quello delle nostre

do il vento non la porta via per regalarla

prima, se non era impegnata per la prepara­

anime e delle nostre idee. Una palestra

in gioco ad altri bambini del mondo. «Lo

zione ad una gara, veniva sempre a veder­

dove l'educazione e la cavalleria non sono

so che papà mi guarda. Lo fa dal giorno in

mi. lo le sue gare le perdo raramente, dicia­

cui se ne è andato, lasciando con il cuore

mo che sono il suo primo tifoso. Certo,

spezzato noi tre sorelle e la nostra mamma

siamo consapevoli di aver fatto una scelta

Enrica. Avevo soltanto quindici anni e una

difficile, però lo sport è sacrificio e II sacrifi­

grande promessa da mantenere. Mi racco­

cio é anche questo».

mando, Vale, fai sempre tanto sport e non

Come ci si sente ad essere il marito di una

deludermi. Ancora oggi, prima di ogni

campionessa? «Certo è diverso che essere la

gara, ripenso alle parole di papà e alla mia

moglie di un calciatore.. .scherzi a parte, mi

voce che gli risponde prima che lui parta

sento orgoglioso: la scherma non è come il

per quel viaggio infinito: babbo, farò tutto

calcio, non ha sponsor, è poco pubblicizza­

il possibile perché tu possa essere orgo­

ta, ma Valentina è una campionessa al livelli

glioso di me». E anche l'impossibile, come

di Valentino Rossi».

riesce soltanto ai gatti.

Il sogno di un papà: cosa farà Pietro da grande, il calciatore o tirerà di scherma? «Il

calcio è la mia vita, spero diventi un grande

centravanti. ..certo che se prende dalla

mamma e inizia ad appassionarsi alla scher­

Poliziotta Valentina è tesserata per le Fiamme Oro, ma si allena col Club Scherma Jesi

ma posso stare tranquillo. L'importante è

che cresca con i valori sani dello sport, se

poi li mette in pratica su un campo di cal­

cio. ..farebbe la gioia di papà».

JvTlfflTìll 37


axj co

GIACOMO GALANDA

Il Gigante che beve rosso

PROTAGONISTI

Tre scudetti in tre città diverse, un titolo europeo e un argento olimpico con la Nazionale. Il "centro" di Milano ha costellato di successi la carriera senza mai scendere a compromessi, restando un personaggio atipico nel mondo dello sport di Oscar Eleni - Fotoservizio di Marco Buzzi

a

durata

dipende

delle da

passioni

noi,

come

non non

dipende da noi la durata della vita. La pensa cosi Giacomo Galanda, friulano,

capitano della nazionale di basket che con lui ha vissuto tre stagioni di gloria,

anche se prima di comandare la squadra era stato attore non protagonista per

successi importanti, nato sotto il segno dell'Acquario, nel giorno di assunzione

delle

responsabilità,

viaggiatore

per

vocazione, talento per grazia naturale,

un uomo di due metri e dieci con la voce da grande attore, tre scudetti vinti in tre

città

diverse, Varese,

Bologna,

Siena,

medaglie importanti al collo, dall'euro­ peo vinto nel 1999 in Francia quando era

uno del branco nella squadra di Boscia

Tanjevic, all'argento olimpico di Atene

38

2004, nuovo pilastro dell'olimpia Milano

matrimonio con Alessia, celebrato pro­

Armani Jeans, la società che in Italia ha

prio nel 2005 a Pieve di Trebbio, vicino a

Pocahontas, a studiare, a fare canestro, a

conquistato più titoli (25). Un tipo che

Guiglia, Appennino modenese, ha già

scoprire nuove realtà, prima di tornare e

quando gli chiedi quale potrebbe essere

scelto il Colilo e i suoi vigneti, uno che

diventare

il suo colore preferito ci ride sopra e dice

starebbe bene in Australia e in Irlanda,

basket, uno che, governato dal pianeta

che gli è rimasta nel sangue, nel borgo di

un

professionista

vero del

il Rosso di Montalcmo, uno che si rivede

uno che gioca a golf e, se potesse,

Giove, ha fatto cose grandissime, ma

volentieri Guerre Stellari e mangia con gli

andrebbe sempre a sciare, uno che per

senza quasi farsi notare. Lo hanno criti­

amici spaghetti alle vongole o cotechino

cambiare vita decise, un giorno, di sco­

cato spesso perché ogni tanto vorrebbe

con la pearà, un uomo che, dopo il

prire come era fatto l'Iowa, terra rurale

dormire un'ora di più, ma nella sostanza

ihTifflTriT


il suo istinto di smantellare strutture esi­

quando è tornato dagli Stati Uniti, tanti

stenti, ricominciando sempre da capo, lo

anni fa, una stagione soltanto, ma abba­

ha fatto diventare personaggio con cui

stanza per legarsi alla sua nuova fami­

passi volentieri una sera a bere sulla col­

glia, i Channon che sono venuti anche al

Gioca

per Milano,

dopo

Caro Jack possiamo ancora dire che sarai il capitano dell'Italia che andrà al prossimo Mondiale in Giappone grazie alla carta offerta dalla federa­ zione internazionale?

lina di Ugo, un giocatore che ama il

matrimonio.

mondo intorno a lui, ma vive volentieri

essere

Varese,

«Mi farebbe comodo, ma sono convinto

anche fra le sue bustine di zucchero e

Bologna, ramo Fortitudo, Siena, approdo

che non puoi andare troppo avanti. Il

con cani come

che considera felice perché da ragazzino

basket è un gioco stupendo e in conti­

gli piacevano quelle scarpette rosse.

nua evoluzione, tirare fino a 35 anni non

la sua amatissima Asia

Kyra von Galanda. Lo chiamano Jack, da

stato

campione

con

ÌkTi ÌfflTìl

39


BASKET

ha un senso, devi capire quando sei arri­

vato al limite. Stare al primo livello costa tanto, non devi stare lassù per forza, i

buoni ricambi ci sono. Certo, per uno

che ama viaggiare, il Giappone è affasci­ nante. Ci penserò sopra, ne parlerò, ne sto già parlando con Carlo Recalcati, uno

degli allenatori che mi ha dato di più,

con il quale ho vinto di più (tre scudetti , il bronzo europeo e l'argento olimpico n.d.r.), uno a cui devo tanto, ma la stes­ sa cosa posso dire per tutti i tecnici che

Rimpiango di non ivere studiato. Dico

ii ragazzi di seguire a passione per lo

sport senza

rascurare la scuola"

hanno accompagnato la mia carriera,

anche quelli con cui non sono andato d'accordo».

Ecco, ce ne sarà uno che proprio non sopporti, che magari hai addirittura odiato?

«La mia passione per la scienza mi fa dire

Watt, l'uomo del vapore».

Skansi non c'era sintonia, ma anche lui

Su quel libro si dice anche che in quel segno fisso d'aria c' gente scaltra, organizzata, impegnata, calcolatrice, un po' insensibile.

mi ha dato qualcosa».

«Insensibile no di certo, e neppure trop­

Leggendo un libro sui nati il 30 gen­ naio ho scoperto che sei in buona compagnia, dal presidente Franklin Delano Roosvelt all'attore Gene Hackman, allo scienziato James

po scaltro. Però

«Non esiste odio fra gente che fa sport,

perché se odi devi smettere subito. Puoi

non trovarti bene: ad esempio con Pero

40

Watt. Chi vorresti essere nella prossi­ ma vita?

JlhTillllllI

vero che mi piace esse­

gente tipo Galanda può andare avanti fino a quarant'anni, facendosi pagare anche bene. Quali sono i pro­ getti? «La crisi si supera insieme, stando legati

uno all'altro, non è mai colpa di uno solo. Il basket, l'ho già detto, si evolve

re organizzato e mai per calcolo».

velocemente,

Lasciamo perdere Milano e la sua crisi di novembre, lasciamo perdere la nazionale, con le nuove regole:

stare. Al primo livello costa tanto. Se ne

vale la

dipende da

pena tiri avanti,

meglio fermarsi».

dove vuoi altrimenti è


I suoi eredi si chiamano Belinelli e Bargnani L'Italia del basket che ha interrotto il suo perio­

do dorato agli Europei del 2005 in Serbia si pre­ para adesso al Mondiale in Giappone con una

squadra da rinnovare pensando alle Olimpiadi di Pechino 2008. Galanda, forse, non sarà più il

capitano, ma per Recalcati il futuro sembra comunque interessante perché alle porte della Nazionale bussano talenti che potrebbero farci

fare il salto di qualità. I due più attesi sono Gigli

e Mancinelli, che già erano nella spedizione in Serbia, però di sicuro quelli che hanno più talen­ Aprirsi al mondo, non restare fermi».

to sono due ventenni che già adesso spostano i

valori delle squadre dove giocano. Uno è Marco Belinelli, bolognese di San Giovanni in Persiceto,

vengo da una famiglia di viaggiatori.

Carriera lunga con tante gioie e qual­ che dolore: che cosa non hai mai dimenticato?

Arrivai nell'lowa e non avevo idea del

«La finale perduta con la Fortitudo con­

nella finale di Supercoppa che Bologna ha vinto

mondo intorno a me. All'inizio volevano

tro la Virtus (1998, n.d.r.) per il canestro

battendo la Benetton, dove gioca l'altro "feno­

mandarmi in Canada, ma in una famiglia

da quattro punti di Danilovic. Una brutta

meno" della nuova generazione, Andrea

francofona e io volevo imparare l'ingle­

notte, ma forse è stata anche quella che

Bargnani, romano di due metri e 11, nato il 26

se... Ma adesso benedico quella scelta e

ha cambiato davvero la mia vita, la famo­

ottobre del 1985. Non sono gli unici che bussa­

la consiglio anche ai giovani che incontro

sa porta che si chiude e cambia il tuo

no alle porte di Azzurra, proprio nella stagione

annualmente per il progetto Intercultura.

destino. Da quel giorno ho trovato me

delle polemiche per l'impiego di giocatori italiani

Consiglieresti la tua esperienza ame­ ricana ai ragazzi che ci leggono? «Sicuramente, e

non soltanto perché

classe 1986, già scelto come miglior giocatore

stesso e tante soddisfazioni e continuo a

nel nostro campionato. Questo ricambio natura­

ripetermi che in carriera ho vinto tre scu­

le darà all'allenatore della Nazionale la possibili­

detti e mezzo: quello di quella notte era

tà di costruire qualcosa di solido che potrà esse­

meritatamente nostro».

re verificato negli Europei del prossimo anno e

Tutto realizzato, titoli sportivi, un bel matrimonio con Alessia: avrai pure qualche rimpianto?

poi all'olimpiade di Pechino 2008 per la quale,

comunque, dobbiamo ancora qualificarci.

«Non aver proseguito negli studi. Lo dico

a tutti: studiate e pensate al futuro.

Certo, se avete talento lo sport vi darà tanto, ma lo studio non finisce mai e ti

appaga sempre»

na -a co Z

Nome: Giacomo Galanda Ruolo: ala forte-centro t Nickname: Jack Nato a: Udine II: 30 gennaio 1975 Altezza: 210 cm Peso: 110 kg Esordio in serie A: 17/10/1993 Squadra: Olimpia Milano Squadre precedenti: Pallacanestro

(1993-1997), Fortitudo Bologna

(1997-98), Varese (1998-99),

Udine (giovanili), Pocahontas High

Fortitudo Bologna (1999-2003),

School (1992), Scaligera Verona

Siena (2003-2005)

<TkTÌ fWlf

41


STEFANIA BIANCHINI

"Sono^na donna e faccio a pugni" È la prima italiana campionessa mondiale di Pugilato. «La boxe è più pericolosa per gli uomini che per le donne». Sposata, 35 anni, vive a Milano e insegna fitboxe di Riccardo Signori Fotoservizio di Gianni Buzzi

42

JikTÌÌO

Q

uel giorno uscì inferocita dal cine­ di lei. Campionessa del mondo, dunque ma. «Million bollar baby?». Bel

unica e da Guinness, essendo la prima in

film, si disse. Ma la boxe, la boxe Italia cosa fra i professionisti. Prima donna, poi

c'entrava? «Non è uno sport senza regole,

donna pugile. «Ma è più facile essere

senza rispetto, senza amore. La boxe è

donna che donna pugile. Con i guantoni

Stefania sarebbe stata

bisogna avere un gran carattere». E non

un'altra cosa».

pronta a dimostrarglielo con i fatti a quel

importa se qualche volta il trucco è troppo

Clmt Eastwood. Del resto lo aveva già

marcato per un occhio pesto. Stefania

fatto con un automobilista nel mezzo del

lavora come personal trainer, insegna fit­

traffico. Un po' di anni fa. Quello scende

boxe in palestra, a Milano. «E i miei allievi

Magari ridono».

dall'auto e lei pure. «Avanti, hai da dire

sanno che combatto.

qualcosa?», sussurrò con vocina ferma,

Non c'è problema neppure in famiglia.

pugni stretti e gambe larghe. E lui se n'è

«Mio marito mi ha conosciuta in palestra e

tornato in auto. Stefania Bianchini è una

mi considera assolutamente femminile nel

pugile pocket, ma dal vivo. Peso mosca,

contesto del combattimento. Dunque...».

ovvero 50 chili di insofferenza al fatto che

E lo dimostra scuotendo capelli che corro­

sul ring ci possa essere qualcuno più forte

no come stelle filanti sul viso lungo e un


<La boxe non è uno sport senza regole e

senza amore. Ai miei figli dirà: imparate

moto e pugilato, poi :ate quello che volete» tardi. Ormai la carriera è agli sgoccioli. «Si

guadagna poco. Si combatte meno: anche negli Stati Uniti sono in crisi economica. Se

non trovo buoni ingaggi per difendere il

titolo, mi ritiro». Battersi per un mondiale significa incassare quanto un uomo gua­

dagna per un titolo tricolore: un paio di

migliaia di euro. «E' vero che ora possiedo una cintura.... Cintura? No,

questo è il

mio collier di diamanti. Un collier che pos­ siedo solo io». Ma non può bastare. La

carriera, quella sì, non ha conosciuto con­

u

maschi pesi massimi. Come avessi la mano

Nome: Stefania Bianchini Nata a: Milano II: 4 novembre 1970 Altezza: 158 cm Sport: Kick Boxing e Pugilato Peso: 51 kg Categoria: Pesi Mosca Stato civile: sposata con Luca Studi: Perito Industriale, diplo­

in una valigia. Però altra storia rispetto alle

mata Isef, laureata in Scienze

mani nude della kick boxing. Quanto san­

Motorie

gue ho visto sul fatami. Di notte facevo un

Professione: personal trainer

sogno: mi vedevo con tutti i denti rotti.

di Fitness, Kick Boxing e

fini. Per anni è stata la regina della kick

boxing: ha vinto mondiali su mondiali. Poi ha scoperto la boxe: guantoni e caschetto.

«Una meraviglia. Soprattutto ora che il caschetto è abolito: hanno visto che non siamo diventate sceme. Hanno diminuito

anche il peso dei guantoni: da IO a 8

once. Prima mettevo gli stessi guantoni del

po' tirato, attorno agli occhi che piantano

Quando ho smesso, è scomparso anche il

Pugilato

lo sguardo tra sogno e realtà.

sogno». E con la boxe ha continuato a vin­

Società: L'University of

Campionessa che va a cento all'ora.

cere: il titolo europeo nel 1999 sul ring di

Fighting di Milano

Milanese purosangue, 35 anni, sempre di

Copenaghen, quest'anno il mondiale, in

Titoli Kick Boxing: campionessa

corsa tra palestra, casa, università, ring,

agosto a Rimini. Grazie alla kick boxing ha

del mondo WKA a Parigi nel

impegni di rappresentanza. Sempre a cac­

girato il mondo: da Parigi al Giappone.

1996, poi ISKA a Milano nel

cia di una nuova meta. Stefania faceva la

Nella boxe è stata più casalinga, anche se

1997, WPKL nel 2000 e WAKO

bagnina d'estate, per pagarsi l'università

nei periodi di oscurantismo, quando da

nel 2001.

Titoli Pugilato: a Copenaghen

d'inverno. «Avevo già rinunciato al liceo,

noi la boxe rosa era fuorilegge, ha dovuto

perché la mamma mi aveva detto: prendi

combattere con licenza tedesca.

un diploma.

Storie dimenticate.

Oggi sono perito tecnico

Oggi dice boxe e

nel 1999 titolo europeo WIBF (con la licenza tedesca). Il 5

industriale. Sono laureata in scienze moto­

pensa: è più pericolosa per gli uomini che

aprile 2003 a Varese campio­

rie e sto facendo un master di sociologia e

per le donne. «Le ossa sono ugualmente

nessa europea EBU categoria

marketing dello sport. Per vedere l'altra

forti. Ma i nostri pugni più deboli». Rivede

50,8 Kg. Il 7 agosto 2005 a

faccia di questo mondo».

se stessa e pensa al giorno che avrà figli.

Rimini, campionessa mondiale

Il mondo del ring l'affascina e le appartie­

Quanti direbbero: alla larga dai pugni. Lei

WBC dei pesi mosca (nella foto).

ne. Peccato, si lamenta, averlo scoperto

no. «Direi: imparate nuoto e boxe. Poi fate

43


quel che volete. La boxe può aiutare.

Preferirei vedere sul ring una figlia piutto­

sto che un figlio. Appunto perché è meno

pericolosa per le donne. E più formativa: a me ha tolto conflitti interiori e insicurezze. Quando sei sul quadrato, devi tirar fuori

dal carattere quello che raramente ti chie­ de la vita di tutti i giorni. E non escludo che ti faccia donna anche più bella, valorizza spalle e braccia». Tira una conclusione: «E'

valsa la pena fare la boxe». Anche se le

Le altre regine del ring

La più nota è Laila Alì La più forte un'olandese

budella si torcono, quando pensa ad una

federazione che quasi la ignora. «Non hanno nemmeno scritto che sono diventa­ ta campionessa del mondo».

Nella sua normalità di donna, Stefania guarda ai pugili con l'occhio che cerca

La vera regina è una olandese che vive a Los

l'estetica. «Niente male il flsicaccio di

Angeles: occhi da tigre e fisico da stella del cine­

Johnny Nelson, l'inglese che ha battuto

ma. Mani, anzi pugni, che ti addormentano: il

Cantatore. Ma quanti ne ho visti così. Che

record è un rosario di ko. Si chiama Lucia Rijker:

uomo Muhammad Alì! Un fenomeno.

"The most dangerous woman in thè world", reci­

Avrebbe potuto fare anche il politico». Un

tano le locandine. La più pericolosa donna nel

modo diverso per amare la noble art, uno

mondo. Dal set c'è già passata, interpretando

sport che insegna cavalleria, rispetto e sof­

"Shadow Boxers". Aveva cominciato col judo, poi

ferenza. Forse inevitabile per una ragazza

è passata al softball, alla scherma, alla kick

che, quando le chiedi quale libro ami di più

boxing ed ora tira pugni. Come Laila Ali e tutte le

risponde: «Il manuale della perfetta gentil­

altre figlie di papà. La boxe femminile ormai è un

donna».

harem di stelle e stelline, meno occhi neri e più

muscoli gonfi. Femminilità e aggressività, un mix

Stefania e le altre

di successo. La prima vera stella è stata Christy

In alto a destra, Stefania col marito Luca. Sotto, con Claudio Alberton, uno dei suoi allenatori. A sinistra, Lucia Rijker e Laila Alì

Martin, indiavolata tigrotta della Virginia, che ha

sbaragliato tutti negli anni Novanta, facendo della

boxe femmina un affare di cassetta: riuscì perfino a combattere in una riunione imperniata su Mike Tyson. Però ci sono volute loro, le figlie di papà, per stanare lo snobismo maschile e l'interesse del business. Laila faceva la manicure, poi ha pensato

che le mani era meglio usarle che curarle. Il san­ gue di papà non mente. Muhammad era una far­

falla, lei un carro armato dalle belle forme, una

che ha capito subito l'affare. E come lei tacqui Frazier, figlia di Joe, l'eterno rivale di Alì, avvoca­ tessa nella vita. Sul ring è stata una spalla, ma insieme (giugno 2001) hanno fatto rivivere Alì-

Frazier IV al femminile. Laila oggi è ancora una regina, tacqui si è persa. Ma ci sono state Jean

Marie Moore, figlia del leggendario Archie Moore,

campione del mondo dei mediomassimi; Irachelle Duran, discendente del panamense Mano de

Pedra; Maria Johansson, figlia di uno dei pochi re

bianchi dei pesi massimi e Freeda Foreman, ram­

polla dell'immortale Big George che, addirittura, offrì alia figlia 15 mila dollari per non mettere i

guantoni. Oggi le donne combattono senza casco,

con il riparo ai seni e guanti piccoli da otto once.

44

SkTÌKI

Si guadagna pocoz è iffiale organizare i jatch: anche negli Usa Uno in crisi economica,

¡e non trovo buoni

ngaggi mi ritiro»


Ventanni, ha vinto il titolo mondiale di GP2: nel 2006 debutterà nella competizione più importante con la Williams, la stessa auto con cui il padre Keke divenne campione nel 1982. Ritratto di un pilota sul quale molti, a cominciare da Briatore, sono pronti a scommettere di Stefano Zaino

L

un cognome dal grande fascino. E c'era dimostrare di non essere un racco­

PROTAGONISTI

a prima battaglia da vincere è

Nelsinho Piquet, simile al famoso papà

puree nelle iniziali da apporre sulla macchi­ mandato. Perché, quando si è figli d'arte na, uno dal piede pesante, uno su cui il tuo padre nel 1982 si è portato a casa un Brasile conta molto, tanto è vero che ha titolo mondiale, è inevitabile combattere con accuse e malelingue. Il secondo osta­

già guidato auto di Formula Uno nei test

colo è raggiungere papà Keke, aspettare

invernali e presto ci riproverà con una Bar.

tutti i rivali al traguardo, salire sul trono

Volendo - anche se le sue performance

della Formula Uno, ma per quest'obiettivo

non hanno conosciuto la GP2 e per ora si

Nico Rosberg, ventanni compiuti il 17

sono limitate a gare minori - c'era pure

il suo tempo.

Nicolas Prosi, il figlio di Alain, altro erede

Intanto, rispetto ad altri figli famosi nel

diretto di un autentico fenomeno, quattro

mondo dei motori, può dire di avercela

mondiali vinti e l'illustre appellativo di

luglio, vuole prendersi

fatta. Non era il solo a sognare un ingag­

"Professore" delle piste.

gio in una squadra che partecipa al

Insomma, la pattuglia dei figli d'arte, dei

Mondiale, non era l'unico a sgomitare

freschi

nella GP2, la serie B della Formula 1, il

cospicua: il biondo Nico è riuscito a batter­

campionato inventato da Briatore (lo sco­

li tutti. Nel suo magico 2005 ha dominato

maggiorenni che aspirano, era

pritore prima di Michael Schumacher e poi

la GP2, raccolto punti in ogni gara e con­

di Alonso) per mettere in vetrina i giovani

quistato più pole position di ogni altro. Un

piloti e prepararli al grande salto nel piane­

trionfo, in queste gare vetrina che il saba­

ta a quattro ruote che conta. In pista c'era

to e la domenica fanno da stuzzicante con­

anche Mathias Lauda, il figlio di Niki, scar­

torno alla Formula Uno, che gli ha permes­

samente sponsorizzato dal padre, il primo

so di essere ingaggiato dalla Williams,

a definirlo poco portato o perlomeno deci­

come pilota titolare. E non un contratto

samente lento, ma comunque titolare di

qualunque, cinque anni,

perché Frank

irTifiO

45


FORMULA 1

Willliams e Patrick Head, personaggi che

giri

oltre a pretendere molto si vantano di

costruire il trampolino per il grande tuffo di

Bahrein, ricordando che il padre Keke, cin­

avere la vista lunga, sono convinti di avere

oggi. Adesso il ventenne Nico non ha più

que vittorie in camera e solo una nell'anno

scovato il nuovo Schumacher. La grande

bisogno di anticamera: con un sontuoso

di grazia '82, conquistò il titolo mondiale,

scommessa era iniziata già due anni fa, nel

contratto gli hanno aperto la porta princi­

guarda il caso, proprio con la Williams.

dicembre 2003 in Spagna, sul circuito di

pale e nel 2006 sarà il compagno d'avven­

Aveva 34 anni, il ventenne Nico può non

Jerez de La Frontera, quando al diciotten­

ture dell'australiano Webber.

avere fretta. «All'inizio dovrò abituarmi alla

ne Nico era stata offerta la possibilità di

Certo, le malelingue non hanno perso il

macchina, fare esperienza,

guidare una Williams. Allora si era parlato

fiato, Pizzonia, brasiliano "trombato", lo

bene fisicamente. Se non conosci a fondo

in

Spagna

permesso

di

resta che aspettare marzo, il debutto in

prepararmi

pomposamente di spareggio, si era cimen­

attacca dai primi di novembre, da quando

il mezzo che guidi, puoi anche essere

tato nei test anche Nelsinho Piquet, e ave­

il suo ingaggio è stato ufficializzato: «E'

Senna, ma non vai da nessuna parte».

vano partecipato pure gli italiani Liuzzi e

solo un raccomandato, sfrutta la fama di

Curioso sarà il giorno in cui vincerà la

Pantano; il team inglese aveva messo in

suo padre, la Williams si accorgerà presto

prima gara e sul podio suoneranno l'inno

palio un posto da collaudatore (poi finito

dell'errore».

Ma Briatore, saggio talent

tedesco. Perché lui è nato in Germania, a

nelle mani del brasiliano Pizzonia) e voleva

scout, non ha dubbi: «Mi piace, la Williams

Wiesbaden, la città della mamma, «della

mettere i quattro alla prova. Le puntate

ha fatto benissimo ad ingaggiarlo. Tra i

Finlandia, la nazione di mio padre, non

successive potevano far pensare ad un

piloti giovani disponibili era la

esame fallito, perché Rosberg era tornato

scelta

alle sue gare minori in pista, e invece quei

mostrato tutto il suo talento, ha

pochi

sempre

GP2

In

migliore.

commesso corso

46

avevano

errori,

con

ha ha

grande

Cinque anni di

aggressività. Parla quattro lin­

contratto: Frank Williams è convinto di

comprensione con i meccanici,

avere in casa il nuovo

stato vittima, visto che il giovane

Schumacher. Correrà

finlandese Kovalainen, l'ultimo

al fianco di Webber

deria di Briatore e futuro collau­

^TÌtO

gue, non avrà mai problemi di è perfetto per la Formula Uno». Promosso a pieni voti da chi, in

qualche modo, di Rosberg è Nico nella GP2 ha preceduto il illustre arrivato nella florida scu­ datore

Renault. Adesso non


MONDIALE Si riparte il 12 marzo 12 marzo 19 marzo 2 aprile 23 aprile 7 maggio 14 maggio 28 maggio 11 giugno 25 giugno 2 luglio 16 luglio 30 luglio 6 agosto 27 agosto 10 settembre 17 settembre 1 ottobre 8 ottobre 22 ottobre

Padri e figli

conosco nemmeno la lingua». Sa invece

l'italiano,

«grazie ai miei compagni di

scuola, per un po' ho frequentato l'univer­

sità a Milano, ero bravo in fisica e matema­

tica, poi ho smesso perché non ce la face­ vo a studiare e a correre: rischiavo di far

male tutte e due le cose e mio padre ha approvato la scelta». Italiano è stato anche

Bahrein Malesia Australia San Marino Europa (in Germania) Spagna Monaco Gran Bretagna Canada Stati Uniti Francia Germania Ungheria Turchia Italia Belgio Cina Giappone Brasile

Nell'altra pagina, nella foto gran­ de, Mathias e Niki Lauda, Nelson Angelo Piquet, Keke e Nico Rosberg. In basso, ancora i due Rosberg. Qui in alto, papà Lauda con Mathias. A fianco, il giovane Nico Rosberg nel paddock

il suo primo team manager. «Dino Chiesa, mi ha fatto correre con i kart». Le altre lin­ gue («parlo bene anche inglese e france­

se») lo hanno trasformato in un pilota europeo, che vive a Montecarlo, idolo delle ragazzine, e della natia Germania ha solo la passione calcistica, visto che tifa per il

Bayern Monaco. Forse è per questo che non si sente vicino a Schumacher e nem­

meno a Raikkonen, nuova bandiera della

Finlandia: «lo sono Nico Rosberg, forte in frenata e in uscita di curva, bravo nei sor­

passi, perché uso la testa e riesco a preve­ dere il comportamento dei miei avversari.

Una sola richiesta: ho bisogno di una vet­ tura con

sovrasterzo,

altrimenti

sono

Nome: Nico Rosberg Nato a: Wiesbaden (Germania) II: 27-6-1985 Figlio di: Keke, campione del

perso».E magari anche di un po' di umiltà,

mondo F1 (1982)

ma per quello ci pensa il padre, «sempre

Nicolas, il

Residenza: Montecarlo Idolo: Hakkinen Scadenza contratto: 2011 Albo d'oro: Mondiale GP2 (2005) Record: è il più giovane pilota ad

figlio».. Se trova il padre, il suo mondo si

avere guidato una Formula 1 in un

tinge di rosso. Sprofondato nel sogno

test (a 17 anni)

pronto a riprendermi e mai ad elogiarmi»..

Il prezzo per arrivare. Chissà che in futuro sulla sua strada non possa esserci di nuovo un Todt:

«Ho lavorato con

Ferrari.

^lllIFlìi 47


www.grunlandX

I beneffere è natwríde


Sisley Treviso vs Bre Lannutti Cuneo è sfida tra i giganti del campionato di Volley: i piemontesi cercano il colpaccio

La leggendaria Streif dell'Hahnenkamm è teatro della Discesa Libera di Kitzbuhel, uno degli appuntamenti più classici della Coppa del Mondo di Sci (Hermann Maier, oltre 50 vittorie in Coppa del Mondo)

. „„ contro ' campioni d'Italia. (Valerio Rocco" Vermiglio, palleggiatore di Treviso e capitano azzurro)

I&i',

MONTECARLO

La partita più incerta della domenica è Udinese vs All'alba sul lungomare del mitico porto monegasco Fiorentina, ovvero arrivano i primi equipaggi del 74° Rally di laquinta vs Toni: Montecarto, apertura del Mondiale 2006 sfida tra bomber (Sebastien Loeb, primo nel 2003, 2004 e 2005) pensando al Mondiale tedesco (Vincenzo laquinta, cannoniere friulano)




Isolde Kostner Nata a Ortisei (BZ) il 20 marzo 1975 Sport: sci Società: Fiamme Gialle Albo d'oro: 2 Coppe del Mondo di discesa (2000-01, 2001-02), oro in SuperG al Mondiale di Sierra Nevada (1996) e del Sestriere (1997), argento in SuperG al Mondiale di Sankt Anton (2001), argento in discesa all'olimpiade di Salt Labe City (2002), bronzo in discesa e in SuperG all'olimpiade di Lillehammer (1994)

Francesca Schiavone Nata a Milano il 23 giugno 1980 Sport: tennis Albo d'oro: finalista nei tornei di Tashkent (2000), Camberra e Los Angeles (2003)

Figlia di un nazionale di hockey su ghiaccio, Isolde Kostner esordisce in Coppa del Mondo nel 1993. L'anno dopo conquista il primo podio nella discesa di Garmisch e vince due bronzi all'olimpiade di Lillehammer. Nel 1996 trionfa in SuperG ai Mondiali di Sierra Nevada, ripetendosi nel 1997 al Sestriere. La continuità di risultati le consente di aggiudi­ carsi due edizioni della Coppa del Mondo di discesa: mai, in passato, un azzurro c'era riu­ scito. Nel 2002 è anche argento in discesa ai Giochi di Salt Lake City. A dicembre ha un grave incidente e deve passare più di un anno prima di rivederla vincitrice in Coppa.

Francesca Schiavone, soprannominata "la leonessa", è la punta di diamante del ten­ nis femminile italiano. Ha esordito nel cir­ cuito internazionale nel 1996, approdando per la prima volta alle qualificazioni di un torneo del Grande Slam nel 1999. Destra, vanta tre finali nel circuito Wta (Tashkent 2000, Camberra e Los Angeles 2003) e, nei tornei del Grande Slam, i quarti raggiunti nel 2001 al Roland Garros e nel 2003 agli US Open. Da tre anni è regolarmente tra le prime trenta giocatrici del mondo: il suo record nel ranking Wta è la 15A posi­ zione ottenuta il 16 febbraio 2004.

I!

1

Ivan Basso è uno degli elementi di punta del ciclismo azzurro. Ha cominciato a gareg­ giare a 7 anni, mettendosi in luce a livello internazionale nel 1995 (vicecampione del mondo juniores a San Marino) e consacran­ dosi nel 1998 (indiato dilettanti a Valkenburg). Nel 1999 è diventato profes­ sionista con Davide Boifava ed è stato subi­ to convocato per il mondiale. Tredici finora le vittorie da prò: le più prestigiose sono la tappa al Tour de France 2004 e le due fra­ zioni al Giro d'Italia 2005 (in particolare quella spettacolare conclusa a Limone Piemonte). Dal 2004 corre per la Csc.

Filippo Magnini Nato a Pesaro il 2 febbraio 1982 Sport: nuoto Società: Larus Nuoto Roma Albo d'oro: oro nei 100 metri stile libero ai Mondiali di Sydney (2005), bronzo nella staffetta 4x200 all'olimpiade di Atene (2004), quattro ori, due argenti e un bron­ zo agli Europei (2003, 2004), oro nei 100 s.l. e nei 200 s.l. Europei in vasca corta (2005) Filippo Magnini, la stella più brillante del nuoto italiano, vince i primi titoli giovani­ li a sedici anni. A livello europeo si mette in evidenza nel 2003, conquistando l'ar­ gento nei 100 si agli Europei. L'anno dopo, nella stessa competizione, è un trionfo: oro nei 100 si e nelle due staffet­ te, bronzo nei 200 si. In quelli in vasca corta ottiene l'oro nei 200 e l'argento nei 100. Ma il 2004 è soprattutto l'anno dell'olimpiade di Atene, dove Magnini è terzo con la 4x200. Nel 2005 esplode defi­ nitivamente, trionfando ai Mondiali di Sydney nei 100 si col record italiano di 48" 12.



cannavaro

CARD

CARD Fabio Cannavaro Nato a Napoli il 13 settembre 1973 Sport: calcio Squadra: Juventus Ruolo: difensore Albo d'oro: 1 scudetto (2005), 1 Coppa Uefa (1999), 2 Coppe Italia (1999, 2002), 1 Supercoppa di Lega (2000) Debutto in Nazionale: 22 gennaio 1997 Italia-Irlanda del Nord 2-0 Sito: www.fabiocannavaro.it

II

Fabio Cannavaro è nelle giovanili del Napoli negli anni d'oro del club campano, quelli di Maradona. Debutta in prima squa­ dra il 7 marzo 1993. Nel 1996 viene ceduto al Parma dove conquista una Coppa Uefa, due Coppe Italia e una Supercoppa di Lega. La crisi della Parmalat obbliga la società emiliana a cedere i propri gioielli: nel 2002 Cannavaro va all'lnter, che due anni più tardi decide di non puntare su di lui, lasciandolo alla Juventus. Errore grave, quello nerazzurro, perché Cannavaro conti­ nua a confermarsi uno dei miglior difenso­ ri a livello mondiale e contribuisce al ven­ tottesimo scudetto della Juve.

Andrea Pirlo Nato a Fiero (BS) il 19 maggio 1979 Sport: calcio Squadra: Milan Ruolo: centrocampista Albo d'oro: 1 scudetto (2004), 1 Champions League (2003), 1 Supercoppa europea (2003), 1 Coppa Italia (2003), 1 Supercoppa di Lega (2004), 1 campionato d'Europa under 21 (2000) Debutto in Nazionale: 9 luglio 2002 Azerbaigian-Italia 0-2

de rossi

i

I

Cresciuto nel Brescia, Andrea Pirlo viene acquistato dall'lnter nel 1998, ma nel club nerazzurro non riesce a trovare spazio e viene ceduto in prestito prima alla Reggina e poi allo stesso Brescia. Nel 2001 passa al Milan, dove l'anno dopo avviene la svolta che segna in positivo la sua car­ riera: Ancelotti lo reinventa playmaker davanti alla difesa, un ruolo che ha pochi eguali in Italia. Pirlo diviene insostituibile in rossonero (contribuendo a vincere la Champions League nel 2003 e lo scudetto nel 2004) e guadagna un posto da titolare anche nella Nazionale.

CARD Daniele De Rossi Nato a Roma il 24 luglio 1983 Sport: calcio Squadra: Roma Ruolo: centrocampista Albo d'oro: 1 campionato d'Europa Under 21 (2004), medaglia di bronzo all'olimpiade di Atene (2004) Debutto in Nazionale: 4 settembre 2004 Italia Norvegia 2-1

Daniele De Rossi è un classico esempio di prodotto del vivaio, nella fattispecie della Roma. Debutta in prima squadra nell'otto­ bre 2001 in Champions League, contro l'Anderlecht. L'esordio in serie A arriva nel gennaio 2003, a Como. Centrocampista di temperamento e qualità, dotato di un otti­ mo senso della posizione, dopo il bronzo all'olimpiade con l'Under 21 (che segue il trionfo all'Europeo), entra nel giro della Nazionale maggiore. Il commissario tecnico lo lancia il 4 settembre 2004 nell'amichevo­ le contro la Norvegia. Per De Rossi è una notte indimenticabile, impreziosita dalla rete segnata dopo appena quattro minuti.

Fabio Grosso Nato a Roma il 28 novembre 1977 Sport: calcio Squadra: Palermo Ruolo: difensore Debutto in Nazionale: 30 aprile 2003 Svizzera-Italia 1-2

La prima squadra di Fabio Grosso porta il nome di Renato Curi, calciatore del Perugia morto al termine di una partita con la Juventus, il 30 ottobre 1977. Esterno sinistro, dopo aver debuttato in serie D sale di categoria a Chieti e Teramo. Il successivo salto di qualità avviene nel 2001, quando viene acquista­ to dal Perugia: è titolare per quattro sta­ gioni e nel 2003 entra nel giro della Nazionale. A sorpresa, nel 2004, accetta l'offerta del Palermo e scende dunque in serie B. Per un solo anno, tuttavia, perché è tra i protagonisti della storica promozio­ ne e del successivo sesto posto che vale un posto in Coppa Uefa.



IL CALENDARIO

FINISCE L’ANDATA

RUGBY H SUPER TEN Il campiona­ to di Rugby, il Super Ten, si ferma prima della pausa inver­ nale che lan­ cia il 6 Nazioni. I campioni d'Italia (nella foto, il seconda linea Antonio Ravanello) sono in trasferta sul campo apparentemente facile del Veneziamestre

MB. ANOvsV ARESE Il Forum di Assago ospita una sfida tradizionale del Basket italiano: Milano vs Varese. Gli anni passano ma la rivalità x resiste (Joseph Blair, cen­ trale dell'Armani Jeans)

Finisce il girone di andata del cam­ pionato di Serie A. Allo stadio Olimpico, la Roma (il capitano Francesco lotti) ospita il Milan. E' il gran galà della giornata.

16 BNP W

\s

GRANDE SLAM A Melbourne comin­ cia il primo torneo del Grande Slam di Tennis, gli Open di Australia. La finale domenica 29. (Marat Safin, vinci­ tore lo scorso anno)


Progetto “Speranza, un cuore per l’Asia”

"Semi di Pace" è un’associazione di volontariato ONLUS che inten­ de promuovere e diffondere, ad ogni livello ed in ogni campo della vita sociale, una cultura della pace e dell’unità tra le persone e i

popoli, con particolare attenzione al mondo giovanile e nell’ottica di uno sviluppo integrale della persona umana. L’associazione opera

Con il sostegno a distanza potrai regalare un sorriso con soli 20 euro al mese. Se desideri ricevere materiale informativo con la cartellina di un bambino, compila questo coupon in stampatello leggibile e spediscilo in busta chiusa o invialo al numero di fax 0766 842566 oppu­ re chiama lo 0766 842566.

dal 1980 in campo locale, nazionale ed internazionale. Il Progetto “SPERANZA, UN CUORE PER L’ASIA” ha lo scopo di aiutare a

distanza i bambini e le famiglie, assicurando loro cibo, vestiario e

medicine, attraverso le Comunità Missionarie presenti nell’area del

Sud-Est Asiatico, nonché di realizzare il “VILLAGGIO DELLA SPE­

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RANZA” in India e precisamente nel Tamil. Con il tuo contributo

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potrai sentirti partecipe della vita e dei sorrisi di molti fratelli lontani.

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Causale: PROGETTO “VILLAGGIO DELLA SPERANZA"

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Associazione Umanitaria “Semi di Pace” ONLUS Alberata Dante Alighieri, 29 - 01016 Tarquinia (VT) Tel. 0766 842566 - Fax 0766 842566 • E-mail: semidipace@tin.it


ATTUALITÀ-

SÌ è svolto a Milano il tradizionale Natale degli Sportivi

«Lo sport faccia spazio a Gesù» Così ['Arcivescovo Dionigi Tettamanzi ha salutato i 5.000 partecipanti alla festa del CSI Milano. Presenti tra gli altri Carlo Ancelotti e Roberto Mancini. Una serata vissuta con entusiasmo da tutti: applauditissime le esibizioni dell'olimpionico Igor Cassina e della campionessa di twirling Chiara Stefanazzi

di Mauro Colombo on è solo la passione per lo

mila partecipanti al Natale degli Sportivi

un appello: «Fate spazio a Gesù anche

sport ad averci convocato

2005, richiamati lunedì 12 dicembre al

negli ambienti sportivi», dicendosi certo

qui, ma il Natale di Dio che

N

58

Mazdapalace dall'invito dell'Arcidiocesi

che «chi coltiva e pratica i valori dello

e del si è fatto uomo. E questa è la festaCSI di Milano. Il cardinale, che ha sempre mostrato grande attenzione al un'umanità vera, autentica, pulita, vis­ tema di uno sport vivificato dai valori cri­ suta nel segno di una grande

sport ha lo spazio per accogliere degna­

familiarità». Questo il saluto del cardina­

stiani, e su questa verità ha scritto il libro

illudere che basti pagare, per ottenere

le Dionigi Tettamanzi agli oltre cinque­

"Sportivi uomini veri", ha poi lanciato

risultati. In realtà, ci vogliono pazienza,

mente Gesù». Valori a proposito dei

quali ha ammonito: «Qualcuno ci vuole


Dopo la "battaglia" nel derby

Il messaggio del cardinale Tettamanzi

Ancelotti e Mancini

«Anche nello sport sono necessari pazienza, coraggio e applicazione»

alleati a calcio balilla

el suo intervento l’Arcivescovo ha confessato di essere stato colpito dal passaggio di una can­

N

zone ascoltata poco prima: "Non è mai subito". «Questo è vero per tutti, ma soprattutto per

Qualcuno ci vuole illudere che basti pagare, per ottenere risultati. In

chi fa sport - ha sottolineato

Era il lunedì successivo al derby di Milano.

Carletto Ancelotti aveva il sorriso tirato, di cir­

realtà, ci vogliono pazienza, coraggio, forza di saper aspettare, applicazione tecnica. Le difficoltà si

costanza. Non per niente ha glissato sulle

superano solo facendo un passo dopo l'altro». Per questo «lo sport è uno straordinario strumento

provocazioni, dopo la partita persa la sera

per l'educazione di una persona e per far crescere dentro e attorno a noi l'umanità». Qui il

Cardinale ha voluto porre un parallelo: «Anche per Gesù "non è mai stato subito "». « Ci ama paz­ zescamente, al punto di diventare uno di noi - ha rilevato -, Eppure, quando è nato, per lui non

c'era posto. Ancora in fasce ha rischiato di essere ucciso. Poi è stato contestato, rifiutato, mandato

prima, proprio nei minuti finali. Il Mando, invece, aveva l'espressione serena, rilassata.

Ma non ha voluto infierire. Stimolati da Bruno e Fabio Pizzul, Carlo

a morire sulla croce: è andato fino in fondo per donare il suo amore anche a chi lo bestemmiava e

Ancelotti e Roberto Mancini si sono confron­

lo tradiva. E noi abbiamo la gioia di essere stati salvati da lui». E quindi l'invito: « Vivete la fede

tati sul palco del PalaMazda, regalando qual­

anche nei vostri ambienti sportivi, magari nell'intimo della vostra coscienza», anche al di là di gesti esteriori come il segno della croce al momento di scen­

che scampolo di saggezza. «Oggi c’è molto spettacolo attorno al calcio, che però resta

dere in campo, talvolta più scaramantico che sincero. L'Arcivescovo ha con­

sempre uno sport», ha chiarito Ancelotti.

cluso con una frase di Benedetto XVI a Colonia: «Lasciate a Dio il diritto di

«Sono troppo giovane per fare il papà ai miei

parlarvi. E io aggiungo: lasciate a Dio il diritto di amarvi». Al termine,

giocatori - ha precisato Mancini -. Se penso a

dopo gli interventi dei tecnici, il Cardinale ha voluto simpaticamente pun­

Qualcuno durante una partita? Lo faccio

tualizzare: «Anche /'Arcivescovo è un allenatore, allena la Chiesa ambrosia­

prima, perché protegga tutti: non si prega per

na: spero di essere sempre all'altezza di questo compito difficile».

una vittoria». Gli allenatori di Inter e Milan, però, non si

Milanese

*

sono limitati alle parole. Dopo l'omaggio

Dionigi Tettamanzi è nato a Renate (MI) il 14 marzo del 1934 ed è stato eletto Arcivescovo di Milano 1'11 luglio 2002)

ï.

dell'Arcivescovo hanno accettato di scendere in campo per una sfida a calcio-balilla, questa

volta dalla stessa parte: Ancelotti "dietro",

come quando copriva le spalle a Gullit e Van

Basten, Mancini "davanti", a inventare tocchi

coraggio, forza di saper aspettare, appli­

«.Anche /'Arcivescovo è un allenatore,

d'artista.

cazione tecnica. Le difficoltà si superano

allena la Chiesa ambrosiana: spero di

Di fronte a loro proprio il Cardinale

solo facendo un passo dopo l'altro». Ed

essere sempre all'altezza di questo com­

Tettamanzi (che sulla scena del Natale degli

è così che lo sport diventa «uno straor­

pito difficile, ma molto bello».

dinario strumento per l'educazione di

In platea al PalaMazda amministratori

sconfiggendo a ping-pong il tecnico della

una persona e per far crescere dentro e

pubblici, dirigenti del Coni, delle federa­

Nazionale di pallavolo Montali), affiancato

attorno a noi l'umanità».

zioni e degli enti di promozione sportiva,

dal presidente del CSI di Milano, Massimo

L'incontro dell'arcivescovo di Milano con

rappresentanti delle associazioni di disa­

Achini. Il punteggio finale (3-0 per i due alle­

Sportivi aveva già dato grande prova di sé

il mondo dello sport ambrosiano è una

bili e dello sport militare, oltre ai compo­

natori) non rende merito all'accanimento

felice tradizione che si ripete e si rinno­

nenti della Consulta diocesana per lo

della sfida. Che, è già concordato, proporrà

va continuamente, scegliendo ogni volta

sport e della Commissione diocesana

una rivincita al Natale degli Sportivi 2006.

un diverso tema di fondo. Questa volta

per lo sport professio­

il Natale degli Sportivi

nistico. E poi tantissimi

è stato dedicato

agli allenatori e al loro fondamentale

ragazzi

ruolo di istruzione tecnica e di formazio­

giovanili e degli orato­

delle

società

ne umana. Vi hanno partecipato allena­

ri. Una grande festa, di

tori di vertice, come Roberto Mancini

dimensioni spettacola­

(Inter) e Carlo Ancelotti (Milan), e anco­

ra

come

Lino

Lardo

(Armani

Jeans

ri, rallegrata da musi­

che e

coreografie di

Basket) e Adolf Insam (Vipers Hockey

massa, oltre che dalle

di

Chiara

Ghiaccio). E tecnici di base come i 50

esibizioni

allenatori delle società giovanili e degli

Stefanazzi, campiones­

dopo aver ricevuto dal

sa di twirling, e del­

oratori

che,

Cardinale un riconoscimento per la loro

attività,

si sono sentiti salutare così:

l'olimpionico di ginna­ stica Igor Cassina.

SikTiÌO

59


SPECIALE ASSISI

Oltre 800 partecipanti alla convention svoltasi dall'8 all'11 dicembre

Da Assisi lo spirito per ripartire "Liberiamo lo sport dai cattivi maestri", il tema su cui si è dibattuto nella conferenza nazionale del Centro Sportivo Italiano, che per il quinto anno consecutivo si è svolto nella cittadina umbra

E

I 75 Comitati presenti

ormai una tradizione per il CSI. Per il

quinto anno consecutivo, il Centro

Agrigento, Alba, Alessandria, Alto Platani,

Sportivo Italiano si è ritrovato ad

Ancona, Ascoli Piceno, Asti, Avellino, Belluno,

Assisi per vivere intensamente, prima del

Biella, Brescia, Brindisi, Cagliari, Caltanisetta,

Natale, giornate di forte valore associati­

Campobasso, Caserta, Catania, Catanzaro, Cava

vo. Lo ha fatto assieme ai giovani, ai diri­

dei Tirreni, Cesena, Chiavari, Conversano,

genti e agli operatori. Nel centro umbro

Cosenza, Cremona, Enna, Fermo, Ferrara, Firenze,

sono giunti in 800 in rappresentanza di

Foggia, Forlì, Fresinone, Gallura Anglona, Imola,

ben 75 comitati territoriali. Il tema di que­

La Spezia, L'Aquila, Latina, Lecco, Lombardia,

st'anno,

come sempre provocatorio è

Lucca, Macerata, Mantova, Massa, Milano,

stato "Liberiamo lo sport dai cattivi mae­

Milazzo, Modena, Napoli, Noto, Ostuni, Padova,

stri" . Un messaggio chiaro, un invito per il

Palermo, Parma, Perugia, Pesaro, Pisa, Prato,

mercanti che

Puglia, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini,

futuro a

sganciarsi

dai

hanno tradito da tempo lo sport e dai cat­

Roma, Salerno, Savona, Sessa Aurunca, Sicilia,

tivi

Siena, Teramo, Tirrenico, Torino, Trapani, Treviso,

maestri che ogni

giorno

illudono

migliaia di ragazzi, spingendoli verso tra­

Val Camonica, Varese, Verona, Vicenza.

guardi che non contano. Sul palco della

Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli, teatro dei lavori, si sono alternati autore­

Perché ad Assisi

voli esponenti del mondo dello sport, della Chiesa e delle Istituzioni, di cui nelle

pagine seguenti potrete leggere gli inter­

venti più significativi in una sorta di diario

di Assisi.

Particolare

interesse

hanno

riscontrato gli approfondimenti, curati

dall'area formativa del CSI. Tra meditazio­ ni, talk show e presentazioni varie, hanno condito le 72 ore di programma, presen­

tando diversi percorsi ai futuri animatori culturali sportivi in parrocchia, agli anima­ tori della formazione, cultura e comunica­

zione, agli amministratori della giustizia, ai volontari

dell'equipe

nazionale,

ai

responsabili della formazione e dell'attivi­ tà

sportiva.

Figure fondamentali

per

determinare quel contagio associativo e quel rinnovamento sportivo sbandierato

dal CSI, il quale non concepisce i suoi atle­ ti come meri "consumatori di sport" ma invece punta a valorizzare ogni singolo

individuo praticante.

60

La scelta di Assisi per il tradizionale incontro di fine anno è ormai un dato acquisito dal­ l'intera associazione. E ne conoscono bene il perché le migliaia di giovani e dirigenti che hanno partecipato a questa e alle precedenti edizioni. Ci sono infatti posti che sembrano avere lo specifico carisma di trasmettere messaggi di spiritualità. Assisi è uno di que­ sti. Molti vi giungono da turisti e ne riparto­ no da pellegrini. Arrivano per vedere qualcosa e ripartono dopo aver incontrato Qualcuno. Un genius loci che trasforma ì'homo viator io homo sapiens, capace di vedere oltre la corti­ na delle apparenze, di capire che il senso pieno del mondo è al di là del mondo stesso. Una "grazia del luogo" come spinta verso nuovi itinerari spirituali, per un cammino dalla superfi­ cie delle cose al loro significato, per un passaggio da emozioni estetiche a scelte esistenziali, da semplici gesti devozionali a forti esperienze di fede. Una città, dunque, che con le sue chiese e memorie francescane può davvero farsi mediatrice dell'incontro con l'Assoluto. Sostando accanto alla Porziuncola, o durante il pellegrinaggio notturno verso il Colle del Paradiso ove sorge la Basilica di S. Francesco, i convegnisti dal cuore aperto potranno avver­ tire la presenza del Signore. Come accadde a Francesco, in quelle stesse contrade. Perché da sempre il Signore incontra e si lascia incontrare per le strade della vita quotidiana. Mons. Vittorio Peri - Consulente ecclesiastico nazionale CSI


La relazione di chiusura di Edio Costantini

«Vincere la sfida dell'eccellenza!» Molto chiaro l'intervento del presidente del CSI: «Siamo un'associazione aperta a tutti, ma non per tutti» l CSI è un'associazione aperta a

I

ecco quindi il senso della provocazione

tutti, ma non è per tutti. Ovvero,

iniziale: per rispondere al bisogno di aiuto

non è cosa per tutti svolgere il

che emerge dai giovani, l'associazione

deve saper proporre un addestramento ruolo di dirigente, educatore, allenatore, tecnico la cui qualità sia "accesa" e ali­

arbitro nel CSI»: si è aperta con questa

provocazione la relazione che il presiden­

mentata da un'autentica «passione per la

te del CSI, Edio Costantini, ha presentato

promozione della persona umana quale

do le grandi risorse umane che nell'asso­

ai "quadri" dell'associazione presenti alla

può venire soltanto da un senso della

ciazione sono presenti; così che chi ne ha

carità che nessun corso può conferire».

le caratteristiche cresca da leader, per

forte, subito raddoppiata: il sistema spor­

Perciò fare l'operatore sportivo nel CSI, e

dare

tivo italiano è quasi totalmente nelle mani

cercare di farlo bene, non è cosa per tutti.

all'azione associativa. In questo cammino

di dirigenti datati, che strada facendo

L'operatore associativo ha il dovere di vin­

ci si può avventurare facendo conto su

hanno perso slancio e motivazioni trasfor­

cere ciò che Costantini ha definito «/a

quattro grandi ricchezze che l'associazio­

mandosi in semplici "prestatori d'opera".

sfida dell'eccellenza», la sfida ad essere

ne mette a disposizione: la libertà che

Questa generazione ormai priva di corag­

per i giovani "orientaton di senso" e

viene dal non avere padroni, che è libertà

convention di Assisi.

Un'affermazione

gio e di fantasia non si rassegna però a

"buoni profeti" rispetto ad una realtà che

cedere spazio ai più giovani, che potreb­

gli

orizzonti

di

senso

li

ha

smarriti.

un'impronta

chiara

ed

efficace

di giudizio e di scelte; un patrimonio di

tradizione e di cultura associativa che

bero portare un soffio di novità e di entu­

Attraverso lo sport egli deve saper tra­

consente di orientarsi con sicurezza; l'en­

siasmo.

smettere «un messaggio di vita, in una

tusiasmo che deriva dalla consapevolezza

Qui il presidente del CSI si è soffermato a

realtà che presenta modelli altri, di corpi

di lavorare per realizzare attraverso lo

delineare alcuni tratti del deficit educativo

truccati e di menti disorientate».

sport un

che contraddistingue i ragazzi e gli adole­

Quali le strade da percorrere perché ciò

associativa, testimoniata dall'intera storia

scenti di oggi, che si smarriscono dietro

avvenga? Il presidente del CSI ha invitato

del CSI, di essere, quando occorra, "pro­

modelli di vita vuoti, o ispirati a semplice

anzitutto a non soffocare i talenti associa­

feti" e "rivoluzionari" per cambiare nello

ricerca del piacere e del consumismo. Ed

tivi, lasciandoli invece emergere e liberan-

sport e nella società ciò che va cambiato.

L'intervento di monsignor Mazza

«Gli uomini devono darsi

una vera ragione di vita» Una riflessione sul tema della speranza, suggerita da mons. Carlo Mazza, direttore dell'ufficio CEI per la pastorale del turismo tempo libero e sport, ha consegnato ai partecipanti alla conven­ tion CSI di Assisi la prospettiva del IV Convegno ecclesiale "Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo". Per ogni essere umano - ha esordito mons. Mazza - viene il momento di darsi una ragione di vita, il momento di ricercare la verità di se stessi, di definire il senso del proprio esistere. Il cri­ stiano sa che troverà una risposta ragionevole e soddisfacente nella verità delle fede in Cristo. In questa ricerca l'uomo deve fare anche i conti con il tempo, in cui siamo totalmente immersi

mondo migliore;

la capacità

anche senza rendercene davvero conto. Il tempo del sabato è quello che, più di ogni altro, può rivelare «l'ampiezza di deside­ rio e l'abisso sconfinato del sentire umano e cogliere in radice il bisogno e la promessa di speranza insita nel cuore dell'uomo». Il sabato tempo della festa e del riposo, che per noi è diventato la domenica, è il giorno del Risorto, e si esprime come giorno della vita, della verità e della libertà, giorno della conoscenza e della prassi gratuita dell'uomo. Sotto questo profilo è il "giorno dei giorni", il giorno di assoluto "riferimento". Questo senso del sabato è però stato snaturato dall'uomo, ed è diventato oggi il giorno dei bassi orizzonti, delle malinconie e delle noie. In que­ sto "sabato dimezzato" l'uomo perde l'orizzonte della speranza. I cristiani, nella consapevolezza di essere stati rigenerati dalla risurrezione di Gesù Cristo, hanno il dovere di essere testimoni di speranza, in quanto "testimoni credibili" del Vivente.

STfiflO 61


SPECIALE ASSISI

Entusiasmante incontro con l'allenatore dell'ltalvolley maschile

Le "schiacciate" di Montali Profonde, taglienti e forti. Sul palco di Assisi, Gianpaolo Montali, chiamato a dire la sua sul tema "Leader si diventa", ha gestito l'uditorio da campione. Una "partita" giocata da grande allenatore, sincero e carismatico. Vediamo il replay.

di Felice Alborghetti

opo la medaglia d'oro ai Campionati Europei, quale il complimento più bello?

D

mestiere mi ha consentito di conoscermi

e migliorarmi nel carattere. Prima, di

Non dovevi fare il dentista?

fronte alle avversità rinunciavo spesso,

della

«Sì. I miei genitori mi avevano già allesti­

smettevo senza lottare. Ora da allenato­

Repubblica. Pensavo fosse uno scherzo,

to uno studio nella nostra casa in cam­

re, educatore, "comandante", facendo

invece aveva

pagna. Mi mancavano cinque esami alla

qualcosa per la squadra, dunque per qualcun altro, non mollo mai. A me

«La

telefonata

del

presidente

seguito

l'intero

match.

che

laurea, ma sui libri continuavo a dise­

bella poi la storia che hai detto nel

gnare schemi e tattiche di gioco. Volevo

momento in cui si era sotto, di fare

fare

Quando

e perso tanto. Ringrazio anche le scon­

come le formichine che piano piano,

cominciai con una squadretta di bambi­

fitte. Non ho vinto niente senza prima

punto a punto si avvicinano". Ho capito

ni capii subito che volevo condurre le

perdere qualcosa.

che aveva ascoltato attentamente anche

persone, portarle al successo. Questo

non ha paura di perdere. Sono un vm-

Quando

62

i time-out. E' stata una grande manife­ stazione di stima».

mi

ha detto:

"Montali,

l'allenatore da

sempre.

piace vincere. In carriera ho vinto tanto

Diffido però di chi


Entusiasmo L'intervento di Montali ha scatenato la curiosità dei presenti all'incontro di Assisi

cente, ma pieno di dubbi».

Ma cos'è che, alla fine, distingue il buono dal cattivo maestro? «Il buon maestro è quello che si impe­

gna, che è credibile e scaltro. Un leader

viene riconosciuto come tale quando riesce a portare qualcuno a fare qualco­

sa che non pensava mai di poter fare prima. Le persone hanno paura di cam­

biare, di provare. Il vero leader è colui che riesce a fare in modo che i membri del gruppo facciano cose oltre il proprio

limite, e prima ancora riesce a fargli capire che possono riuscirci. Le persone

devono temere di essere sempre uguali a se stesse, di non cambiare mai. Far

capire ciò è la migliore capacità del lea­ der. Cattivi maestri ce ne sono ovunque.

Anch'io lo sono: ad esempio, con mio figlio di 7 anni, quando lo vedo allenar­

si a fare gol alla Playstation utilizzando freneticamente il solo dito pollice e non lo richiamo.

Spesso il mondo del calcio è tirato in ballo come fonte di esempi diseducativi.

L'Italia è un paese che ha poca cultura

non solo nell'ambito dello sport, ma in

molti altri settori, dico la politica o i rap­

C'è un grande leader che ammiri?

di tensione,

porti interculturali. E' un paese dove non

«Ammiro le persone che fanno dei per­

testimonianza

si sa chi ha la responsabilità di tali lacu­

corsi con gli altri. Non c'è leader auten­

allontanando i cattivi maestri».

ne. Per restare al calcio, servirebbe una

tico che non sappia condividere, lo parlo

autoresponsabilizzazione,

sempre della mia seconda squadra, i col­

"Vincere non è tutto, ma perdere è nulla" è scritto su una striscia di Charlie Brown. Ti piace questa frase?

maggiore

perché

ha

saputo dare

all'interno

dello sport,

cominciando ad esempio dalla gestione

laboratori, quelli che non appaiono. Nel

degli stadi da parte delle stesse società».

fare un

Hai mai pensato, come fece già Velasco, ad un tuo futuro nel mondo del calcio?

sono il viaggio e i viaggiatori».

«La vorrei scritta sul mio epitaffio. Due

Come è il tuo rapporto con la fede?

sono le frasi che vorrei aver scritto: una

«Pratico poco, ma porto sempre con me

è «Vincere non è tutto, ma perdere è

«Sono una persona orientata a coman­

le parole di don Alberto, che era mio

nulla», che sarà anche il titolo del libro

dare. Nel calcio è difficile, ma mai dire

zio. Mi diceva:

«È importante essere

che scriverò in futuro; l'altra è quella

mai. Potrei farlo. Mi piacciono le sfide e

presenti e ascoltare con il cuore e la

pronunciata nel film "Qualcuno volò sul

poi mi piace molto il calcio. E' vero che

passione». Cerco sempre di farlo, e di

nido

il calcio è indicato da tutti come una

trasmettere questo concetto ai miei gio­

Nicholson, avendo perso la scommessa,

vetrina di cattivi esempi, ma vi assicuro

catori. Qui ad Assisi ho riabbracciato

mentre se ne va e tutti lo deridono, si

che le persone che vanno dentro il ret­

don Carlo Mazza, il cappellano olimpico

volta e dice: Sì, è vero, voi ridete, ride­

tangolo verde ci mettono il cuore come

di Atene. La sua fu una presenza impor­

te, ma io ci ho provato maledizione...

fanno i miei giocatori».

tante, di grande aiuto in quei momenti

almeno io ci ho provato».

percorso,

le cose importanti

del

cuculo",

quando

Jack

63


SPECIALE ASSISI

Quest'anno la manifestazione si disputerà il 27 aprile

La Marcia della Pace va di corsa Presentata ad Assisi la terza edizione della maratona-pellegrinaggio Gerusalemme-Betlemme: i 10 km più santi e tormentati del mondo. E' aperta a tutti e sarà al centro di numerose iniziative sportive

di Antonio Mascolo d

A

Assisi

un'altra

tappa

Zorzi e Masciarelli raccontano la loro esperienza in Terra Santa

della

Marcia della Pace ideata dal CSI.

Dalle piccole cose, fatte con pas­

Quali emozioni avete provato parteci­ pando alla Marcia della Pace? Zorzi: «Sono tornato cambiato da questo

sione e competenza, possono nascere le grandi imprese. E' stato così due anni fa,

è stato così nel 2005, sarà così anche il 27 aprile del 2006, data già fissata

viaggio, si è trattato di un'esperienza straor­

per

dinaria, irripetibile ed unica. Ho partecipato

lo svolgimento della terza edizione della

con molto piacere, ho scoperto una terra

maratona-pellegrinaggio Gerusalemme-

nuova che non immaginavo, una testimo­

Betlemme.

nianza di cosa significhi essere così vicini,

Per lo spirito sportivo vero, dei buoni mae­

ma anche così lontani che si mostra proprio

stri, scendono in campo anche i campioni.

attraverso la convivenza e la presenza di

Nel 2004 parteciparono alla corsa Moreno

periodo fissato dagli organizzatori è dal 24

popoli e fedi diverse».

Argentin, Fabio Poli, Eddy Ottoz e Fabrizio

al 29 aprile 2006 e per avere informazioni

Masciarelli: «Ci siamo immersi in questa realtà, siamo tornati ad apprezzare le cose

Della Fiori, quest'anno è stata la volta di

sul programma e i costi è sufficiente rivol­

Andrea Zorzi e Roberto Masciarelli, già

gersi alle strutture del CSI.

sicuri alfieri anche nell'edizione 2006.

Studiare le modalità per rendere la manife­

menti in eccesso a cui siamo abituati. Prima di questa esperienza pensavo alla maratona

semplici, senza necessitare dei molti ele­

I due campioni di volley assieme al foto­

stazione ancora più visibile a livello inter­

grafo Luigi Ottani e al presidente del CSI

nazionale. E su questo argomento si parla

come una possibile cosa da compiere, ma

Modena Stefano Prampolini, hanno parla­

di una partita di volley tra ex campioni nel

senza prenderla in considerazione realmen­

to delle emozioni provate nel percorrere

centro di Gerusalemme, una partita di cal­

te. Oggi, dopo averla corsa, penso di tornare

quei 10 km più santi e tormentati del

cio con squadre miste tra israeliani e pale­

in Terra Santa per partecipare di nuovo».

mondo.

stinesi (contro gli italiani), qualche incon­

E' stata scelta la strada del talk-show per

tro di basket (assai popolare in Israele) a

Cosa vi è rimasto nel cuore? Zorzi: «In ogni singolo istante c'è qualcosa

veicolare tre obiettivi. Presentare la terza

fare da contorno alla "corsa dei giusti",

in Terra Santa che cattura lo sguardo, si

edizione, aperta non solo ai campioni ed

alla Marcia della Pace che dai 15 parteci­

tratta di una terra avvolta nel sacro e ricca

ex sportivi ma anche a tutte le persone

panti del 2004 è passata a 200 nel 2005.

di elementi che lo rievocano. Le immagini

interessate a conoscere la Terra Santa. Il

Insomma, portare là dove c'era e c'è la vio­

ed i paesaggi, che siamo abituati a vedere

lenza, i valori di un villaggio dello sport,

attraverso i media, visti dal vivo assumono

come il centro sportivo costruito dallo CSI La pace è sempre una conquista. La capar­

catturano l'attenzione, rievocativi e che

bietà e la serietà che stanno alla base dello

testimoniano la convivenza tra popoli e fedi

miracoli.

diverse, colpendo la fantasia».

Portare granelli per costruire, come diceva

Masciarelli: «Il ricordo di una partita con

sport possono davvero fare

Giovanni Paolo II, cui la maratona-pellegri­

un gruppo di giovani del posto. Per farla

naggio è intitolata "non muri di guerra ma

abbiamo creato con le nostre mani un campo

ponti di pace".

64 ShTìffO

un aspetto completamente differente. Si tratta di un panorama ricco di elementi che

Modena ad Ain Arik, in Palestina.

da gioco artigianale, divertendoci un sacco».


Anche 200 giovani del servizio civile alla convention di Assisi

La carica dei volontari Ad Assisi erano circa 200 i volontari del servizio civile nazionale, in servizio nei vari comitati del CSI chiamati a partecipare neH'ambito della convention ad un corso interamente dedicato a loro. Il Servizio civile nazionale è stato istituito con la legge 6 marzo 2001 n° 64 dal 1° gennaio 2005 si svolge su base esclusivamente volontaria - è un modo di difendere la patria, il cui "dovere" è sancito dall’articolo 52 della Costituzione. Consente agli enti pubblici ed agli enti privati no profit di avva­ lersi di personale giovane e motivato, che, stimolato dalla possibilità di vive­ re un'esperienza qualificante nel campo della solidarietà sociale, assicura un servizio continuativo ed efficace dietro ricevimento di un compenso minimo.

Il CSI è accreditato come ente di prima clas­ se presso l'ufficio Nazionale del Servizio

Civile dal febbraio 2003 e ha prodotto:

26.380 ore di servizio dei volontari 754.595,10 euro di paga dei volontari per il loro servizio 4.225 ore di formazione per i volon­ tari gratuita 94 OLP CSI formati (Operatore Locale di

Italia leader in Europa

600,00 euro il fatturato da pratiche di accreditamento 288.000 ore di servizio dei volontari 1.041.120,00 euro di paga dei volontari

A chiudere ad Assisi il corso CSI dei volontari del servi­

per il loro servizio

alla platea di giovani, De Cicco ha illustrato con precisi

Ambiti progettuali di intervento:

riferimenti agli articoli della legge 6 marzo 2001 n.64,

zio civile è stato Raffaele De Cicco, dirigente

dell'ufficio Nazionale del Servizio Civile. Rivolgendosi

ambito parrocchiale

quale sia il fine ultimo del servizio, evidenziando inol­

centri di aggregazione

tre come i mesi di volontariato costituiscano un'espe­

attività sportiva giovanile

rienza interessante dal punto di vista della conoscen­

Progetto)

attività con anziani

za, educazione e formazione ai valori della solidarietà,

150 OLP di altri Enti formati

attività con disabili

della non violenza, dell'integrazione sociale e della

interazioni culturali

cultura del lavoro. Ha quindi intrattenuto i giovani,

Dal 3 Ottobre 2005 hanno preso servizio

197 volontari per un totale di: 42 Progetti 10 Corsi OLP nel 2005, con 102 parte­ cipanti CSI e 166 partecipanti esterni 4760,00 € il fatturato dei corsi 4 enti esterni accreditati

interazioni con la scuola

riportando precisi dati provenienti dal suo Ufficio, dimostrando come l'Italia detenga un ruolo di leader e

A Settembre 2005 sono stati presen­ tati 38 progetti per 480 volontari di cui: - 450 volontari nelle sedi CSI; - 30 volontari nelle sedi esterne

Entusiasmo per il musical "Greccio, Notte di Natale 1223"

come Paesi come la Francia e la Germania comincino ad emularci. L'ultima parte dell'intervento ha riguarda­ to le aspettative future in termini sociali, auspicando

che esperienze così importanti riescano a coinvolgere maggiormente i giovani di aree disagiate.

tratto di vita di Francesco, la Messa del santo

attraverso la rappresentazione di tutti i suoi simboli sacri: la Vestizione, la Lettura del

Vangelo, l'Offertorio, la Consacrazione del Pane

Dopo il successo riscosso da "Chiara di Dio",

e l'Eucaristia. Ci mostra l'Angelo che nessuno

anche quest'anno il CSI ha inserito nel fitto pro­

vede ma che, messaggero di Dio, sussurra al

gramma della convention di Assisi una serata

cuore degli uomini la verità e dunque i buoni

teatrale. In scena è andato il musical "Greccio,

sentimenti facendo sì che il Cavaliere delle cro­

Notte di Natale 1223", scritto e diretto da Carlo

ciate deponga le armi di fronte al piccolo Gesù

Tedeschi, davanti ad un Lyrick di S. Maria degli

e che la Nobildonna offra le proprie ricchezze

Angeli tutto esaurito per l'occasione. Dal titolo si

iniziando un cammino di conversione.

risale alla notte in cui nel piccolo paesino

Tutto si conclude in un'ode al Signore, con la

dell'Alto Lazio, San Francesco istituì il presepe.

benedizione di Francesco al termine della

Il regista Carlo Tedeschi, racconta anche questo

Santa Messa.

^kTiITÌI

65


SPECIALE ASSISI

L'intervento del professor Luigi Alici

«Leader è chi innesta

dinamiche virtuose» Il presidente dell'Azione Cattolica spiega: «Il CSI é come un filo di paglia: se ne fa una bella collana se il filo è sottile e resistente. E se così è, il leader è colui che con l'ago infila le perle»

La fiaccolata ha sfidato il gelo della notte Una, due, cento, mille le candele accese,

mille piccole fiaccole, che hanno accompa­

gnato nella serata di sabato 10 dicembre il

pellegrinaggio partito dalla Basilica di Santa Maria degli Angeli per raggiungere quella di San Francesco in Assisi. Per le vie della citta­

dina, in una fredda notte, le candele del CSI e le parole di Monsignor Vittorio Peri, consu­

di Felice Alborghetti

lente ecclesiastico nazionale, hanno scaldato I cuori e le anime di tutti i fedeli del CSI.

rofessor Luigi Alici: essere leader significa necessariamente co­ mandare?

dossalmente noi dobbiamo provare l'esi­

«Leader è colui che è chiamato a dare

come il campione sportivo, lavora per

un'interpretazione autorevole e non auto­

andare oltre il suo limite, è importante che

P

cos'è una persona. Se poi una persona,

ritaria dell'autorità. In senso etimologico il

mantenga quell'equilibrio che nasce dal­

leader autorevole è colui che sa trovare

l'avere un buon rapporto con se stesso. Il

dentro sé energie sotterranee, una perso­

cattivo maestro è colui che gioca sul defi­

na capace di far spuntare qualcosa da un

cit dell'uomo, sulla paura psicologica che

terreno che sia fertile. Nessun leader può

ha di mostrarsi. Il buon maestro è quello

arrogarsi la presunzione di avere la chiave

che prima di chiedere ad un altro di seguir­

della cassaforte del cuore degli altri».

lo, chiede lui di riconciliarsi con se stesso».

Quanto è importante eccellere?

Per un leader essere cristiano che valo­ re ha?

«C'è un'eccellenza della competenza ed

66

stenza dell'uomo. Non sappiamo più chi è,

La convention "battezza" il nuovo Stadium

Il presidente Edio Costantini con Fausto Del Pero, Gianni Visnadi e Renato Miorelli

una della generosità, che è quella della

«Trasforma un motore diesel in una Ferrari

La convention di Assisi è stata anche l'occa­

gratuità del volontariato sociale. Il segreto

a benzina. E' come avere una marcia in

sione per presentare la nuova formula di

è metterle insieme. La seconda non può

più. Non sono io che ti prendo e ti faccio

Stadium, sul quale l'associazione e la

andare davanti da sola. Sono la mano

scoprire chi sei, ma io e te siamo in ascol­

Periodici San Paolo lavorano da tempo in

destra e la mano sinistra in un cammino

to di un Altro che fa il tifo per noi. Tra il

perfetta sintonia. Il direttore Gianni Visnadi

formativo che non può affidarsi alla spon­

leader e il seguace, il gregario, c'è un Terzo

ha illustrato le linee editoriali e sottolineato

taneità improvvisata e al buonismo naif

cui occorre aprirsi. C'è una linea sottilissi­

le molte novità introdotte, presentando

della generosità, ma neanche fermarsi sul

ma,

una goccia di veleno (cito Papa

all'attenta ed entusiasta platea l'ultimo dei

mero rampantismo della competenza.

Ratzinger) tra esercitare fisiologicamente

Numeri Zero prodotti nella fase di studio. Il

L'eccellenza va bene, ma chi ci fa vincere

la leadership ed esercitarla patologicamen­

direttore della diffusione della Periodici San

Paolo, Fausto Del Pero ha invece spiegato

davvero è un Altro. Non siamo noi che vin­

te, plagiando gli altri».

ciamo».

Un leader cristiano è rivoluzionario?

cosa ha spinto il gruppo San Paolo a strin­

Oggi siamo tutti clienti di un mercato. Siamo davvero tutti consumatori? E chi sono i buoni e i cattivi maestri?

«Leader è colui che innesta dinamiche vir­

gere questa importante sinergia con il CSI,

tuose. ACI e CSI sono un filo di paglia: si

mentre Renato Miorelli, responsabile mar­

riesce a fare una bella collana se il filo è

keting abbonamenti, ha illustrato le grandi

«Un tempo i cristiani erano chiamati a

sottile e resistente. Se così è, il leader è

iniziative attraverso le quali viene lanciato il

dimostrare l'esistenza di Dio. Oggi para­

colui che con l'ago infila le perle».

<THifWÌE

nuovo Stadium.


SP0RT&P0LIT1CA

È cominciata la lunga volata elettorale

Il futuro dello sport visto dai Poli Come centrodestra e centrosinistra si pongono di fronte alle problematiche dello sport inteso come valore sociale. Le Regioni sono destinate ad assumere sempre maggiore importanza

di Andrea De Pascalis Cosa è cambiato col Governo Berlusconi Al Governo uscente va dato atto di aver vara­ to tre provvedimenti che facevano parte del

programma per lo sport presentato dal cen­ trodestra a primavera 2001: a) la legge sulle

società sportive dilettantistiche; b) la legge per la lotta al doping; c) la legge per il con­

trasto alla violenza negli stadi. Tre leggi con aspetti migliorabili, come anche il CSI non ha

mancato di rilevare, ma che comunque hanno mosso il quadro di una normativa sportiva

nazionale bloccata da tempo immemorabile.

Non figurava invece nel programma l'idea, poi attuata all'improvviso, di scindere in due

il CONI, creando la CONI Servizi SpA, con lo Stato unico azionista, e passando la gestione dei concorsi pronostici ai Monopoli di Stato. È

e grandi manovre dei raggruppa­

Governo consideri conclusa la

menti politici in vista delle elezioni

dello sport con i provvedimenti già varati,

2006 sono in corso da settimane.

rimandando la materia dello sport per tutti

stato un passo importante, che ha restituito

ad intese da realizzarsi localmente tra Sotto l'albero di Natale e nella calza della Regioni e strutture territoriali del CONI, Befana abbiamo trovato i programmi dei

fiato finanziario e una certa stabilità al siste­

L

riforma

ma ma di certo gli ha sottratto qualcosa sul

due schieramenti per la prossima legislatu­

anche in considerazione del fatto che la

piano della tradizionale autonomia, almeno

ra. La situazione strutturale dello sport ita­

riforma del Titolo V della Costituzione rico­

in via teorica. Ed è in questo quadro che ha

liano è oggi piuttosto diversa da quella che

nosce alle Regioni medesime la titolarità

potuto trovare posto l'ingresso di rappresen­

c'era alla vigilia delle elezioni del 2001,

delle linee di politica sportiva. Ma è anche

tanti degli Enti di promozione negli organi

avendo il Governo in carica varato nel frat­

vero che la stessa norma assegna allo

del CONI, sia a livello nazionale che locale.

tempo alcuni provvedimenti di un certo

Stato il compito di dettare in proposito

to organo nazionale di indirizzo e di coor­

spessore, a cominciare da quello che ha

linee generali di indirizzo di cui le Regioni

ridisegnato la struttura del CONI (vedi

tengano conto. Diversa sembra essere la

dinamento, con collocazione e composi­

riquadro nella pagina). Tra i principali nodi

posizione dello schieramento di centro­

zione tutte da definire, o più semplice-

rimasti aperti, oltre alla possibile modifica

sinistra, almeno nelle anticipazioni di cui si

mente fornendo alle Regioni i paletti entro

della Legge '91 sullo status dei professioni­

ha conto. L'intenzione sarebbe quella di

cui procedere al sostegno dello sport

sti sportivi, c'è il problema del riconosci­

procedere ad un riconoscimento dello

sociale, è cosa ancora da scoprire. In ogni

mento dello sport per tutti.

sport per tutti, mediante un atto normati­

caso il dato davvero certo sembra essere

Come verrà affrontata la questione nella

vo specifico, che valga a riequilibrare un

che nei prossimi anni bisognerà guardare

prossima legislatura? Qualche riflessione è

sistema oggi ritenuto troppo sbilanciato in

sempre più alle Regioni come le fonti da

possibile. Non è un mistero, perché detto

direzione dello sport di prestazione. Se

cui è lecito attendersi le autentiche novità

in più dichiarazioni ufficiali, che l'attuale

questo si intenda fare creando un apposi-

in materia di politica sportiva.

Sfifllìllill 67


VITA DI COMITATO

Presidenti a confronto

Quella delle Regioni è una sfida da vincere I responsabili di due grandi realtà associative come l'Emilia Romagna e la Sicilia si confrontano alla vigilia di una stagione fondamentale per lo sport

di Massimo Achini L'incontro Salvo Russo, a destra, presi­ dente del Comitato regio­ nale del siciliano, con Giuseppe Vaccari, presiden­ te del Comitato regionale dell'Emilia Romagna

Qual è il programma della tua Regione per il 2006? Quali sono le cose più importanti che avete in cantiere? Vaccari: «Per il 2006 abbia­ mo un

programma molto

ricco. Intanto a maggio a Cesenatico concluderemo i

festeggiamenti per il 60° del CSI con una grande manife­

stazione. Poi ci sono tante altre iniziative. Una novità è

l'Assemblea

delle

società

sportive: si tratta di un week­ end che stiamo program-

e Regioni oggi sono una Dall'altro lato, le fatiche e le con­ sorta di croce e delizia del­ traddizioni in questa direzione l'associazione. Da un lato il sono ancora tante. Il livello regionale a volte fatica ad affer­ CSI ha fatto la scelta di puntare marsi e rischia di non riuscire a tutto sullo sviluppo delle Regioni. E il perché è presto detto. Per esprimere le proprie potenzialità. riflettere sul pianeta stare al passo con i tempi, consi­ Per derando la devolution che riguar­ "Regione", più che i grandi ragio­ da il livello istituzionale del namenti, serve il confronto delle Paese, il CSI ha bisogno di esperienze. Per questo abbiamo Consigli Regionali forti, autorevo­ provato chiesto il parere dei li, capaci di diventare nel breve Presidenti di due Regioni molto periodo "nodo centrale" della vita importanti : Emilia Romagna e Sicilia associativa.

L

68

JTkhIWI

mando e che vogliamo dedicare all'ascolto della voce di tutte le società sportive della Regione.

Altro appuntamento di rilievo è l'incontro con tutti i dirigenti CSI che sono entrati nei

Consigli e nelle Giunte del Coni dei nostri

Comitati. E' importante infatti confrontar­ ci per portare all'interno delle varie struttu­

re del Coni azioni e strategie comuni in tutta la Regione.

Una parte importante della vita Regionale, come sempre, sarà dedicata alla formazio­ ne. Oltre al tradizionale stage per arbitri

che

realizziamo

insieme

ai

Comitati


abbiamo individuato. Per quanto riguarda

CHI SONO Giuseppe Vacca ri

l'ambito della formazione tutto il Consiglio

Salvatore Russo

convinzione su questa strada. Siamo infat­

Regionale ha scelto di camminare con

Un passato da giocatore di

Da ragazzo era un difensore

ti convinti che dobbiamo dedicare risorse

calcio e da dirigente di

alla "Maldini" . Poi diventa

umane e economiche al far crescere una

numerose società sportive.

dirigente della società sporti

nuova classe dirigente. Stiamo pensando

Entra nel Comitato di Reggio

va Sofam e da lì inizia l'av­

ad una serie di incontri che coinvolgeran­

Emilia già nel 1955. Da lì inizia una prestigio­

ventura nel CSI. Fonda il Comitato Caltagirone

no tutti i Comitati Territoriali».

sa esperienza con oltre 20 anni di Presidenza

e per 10 anni ha già rivestito il ruolo di massi­

del Comitato

mo dirigente della regione negli anni '90.

Le Regioni vivono oggi un momento delicato. Sono chiamate a diventare punto "nevralgico" della vita dell'Assodazione ma fanno fatica a assumere questo ruolo. Per quanto riguarda il futuro sei ottimista o pessi­

1965

1975

Fonda la società sportiva La studentesca

Vicepresidente Comitato provinciale Catania

1968

1977

Direttore Tecnico Comitato Reggio Emilia

Presidente Comitato Caltagirone

1976/1999

1990/2000

Presidente Comitato Reggio Emilia

Presidente Regionale

mista? Vaccari: «Sono pragmatico e dico con

2001 /oggi

2000/2004

chiarezza che senza le Regioni il CSI non

Presidente Regionale Emilia Romagna

Componente Presidenza Nazionale

avrà futuro. Tanto per fare un esempio

2004/oggi

penso all'attività sportiva. Come si fa ad

immaginare la fase regionale di qualifica­

Presidente Regionale Sicilia

zione alle finali

nazionali

capace

di

senza

una

realizzarle?

problema che va affrontato con urgenza».

Regione

quest'anno abbiamo messo in cantiere un

Russo: «Per quanto riguarda il 2006 ci

Indubbiamente le Regioni oggi fanno

nuovo corso per dirigenti sportivi. Si tratta

siamo dati un obiettivo molto chiaro e

ancora fatica a entrare nel vivo della vita

di un corso al quale tengo molto perché

concreto. Vogliamo raggiungere le 600

dell'Assodazione. Si tratta di una fatica

sono convinto che sia molto importante

società sportive e arrivare a 25 mila tesse­

che va vissuta e superata».

formare la nostra classe dirigente.

rati. Si tratta di una sfida impegnativa ma

Russo: «Forse noi siamo un po' fortunati.

Infine un'ultima novità riguarda la gestio­

sappiamo di poterla superare. Ovviamente

In Sicilia da sempre la Regione svolge un

ne degli impianti sportivi comunali e par­

non

ruolo "cerniera" tra Comitati territoriali e

rocchiali. Stiamo pensando di organizzare

numeri

uno stage sulla gestione di queste struttu­

La Formazione, l'attività giovanile e comu­

Inoltre il CSI Sicilia è considerato interlocu­

re. Siamo infatti convinti che questo sia un

nicazione sono le tre grandi priorità che

tore indispensabile per il livello istituziona­

Regionali della Liguria e della Toscana ,

punteremo

solo

all'aumentare

i

Consiglio Nazionale.

le regionale, anche in considerazione del fatto che la Sicilia ha uno statuto autono­

Vacca ri

LE PAGELLE

Russo

mo e quindi il livello regionale è forse più

determinante che in altre realtà italiane».

Voto ai Comitati

8,5

7

Voto ai Comitati

i Comitati. Ma tutti sono molto attivi sul

Qual è oggi il più grande problema della tua regione? Vaccari: «Credo sia la partecipazione di

collaborano attivamente a tante iniziati­

territorio e vivono l'associazione con

tutti i Comitati a tutte le discipline sportive

ve e inoltre i tesserati negli ultimi anni

grande passione e entusiasmo. Insomma

regionali. Molti comitati infatti sono spe­

sono aumentati di quasi 10 mila unità

lo dico senza imbarazzo: siamo proprio

cializzati in una disciplina, troppo spesso il

all'anno. E' un dato che da l'idea del

una bella realtà.

calcio. M piace immaginare che riusciamo

C'è in Emilia Romagna una grande par­

Ci sono Sicilia situazioni molto diverse tra

tecipazione alla vita Regionale. I comitati

a fare importanti passi avanti sul piano

grande lavoro che fanno i Comitati.

Voto Regione Istituzione

Voto Regione Istituzione

8

6,5

della polisportività e dello sviluppo delle

La Regione Siciliana, rimane il primo

discipline minori».

La Regione politica ha grande considera­

sponsor dell'attività del CSI. La nostra

Russo: «Il vero problema è legato alle con­

zione del CSI. Facciamo parte della

Regione infatti, già del 1978 si è dotata,

dizioni di vita dei giovani in Sicilia. Ancora

Consulta dello Sport Regionale e ci trovia­

per prima di una legislazione organica e

oggi troppo spesso i ragazzi sono costretti

mo molto bene. Il nuovo assessore allo

diversificata per la pratica sportiva, asse­

a lasciare la nostra terra per motivi di stu­

sport dott. Alberto Ronchi si è insediato da

gnando un ruolo importante allo Sport

dio o di lavoro. Per questo motivo anche

poco ma siamo convinti che anche con Lui

per tutti ed a quello promozionale, tut­

per il CSI è difficile investire su giovani che

proseguiremo l'ottimo rapporto che abbia­

tavia per le potenzialità che ha merita

diano garanzie di continuità e questo è un

mo avuto con gli assessori precedenti

solo qualcosa in più della sufficienza.

bel problema».

ffhTifflTill

69


FORMAZIONE

Due importanti progetti CSI per il 2006

Gli stili di vita positivi "Sport e Giovani" e "Apples" mirano attraverso buone pratiche sportive a migliorare l'impiego del tempo libero, trasformandolo in fattore di crescita personale e sociale

L'altra

iniziativa,

il

Apples",

"Progetto

rivolto ai giovani dai 13 ai

18

è

anni,

stato

messo a punto dal CSI con un pool di altre

associazioni e finalizza­

to a creare un servizio sperimentale sul terri­

torio nazionale volto

alla progettazione, rea­ lizzazione e gestione,

nell'arco di un triennio, di venti centri di aggre­

gazione e promozione della

port e Giovani" e "Progetto Apples"

partecipazione

nel contempo le attese e i bisogni giovani­

giovanile. I centri lavoreranno per "fabbri­

sono i nomi di due progetti speciali

li. Spazi attrezzati consentiranno di prova­

care" occasioni in cui i giovani possano

lanciati in autunno dal CSI, diversi

re discipline nuove o poco note: dal mini­

sentirsi protagonisti. Il nome "Apples" è

S

negli obiettivi e negli strumenti ma con un tennis al basket 3x3, dal freekick al super-

l'acronimo di "Associazione e Promozione

target comune: gli stili di vita giovanili, minivolley, in dall'arrampicata al "biliardino

della Partecipazione giovanile per la Lotta

cui il tempo libero diventa così spesso

umano" e alle freccette. La presentazione

all'Esclusione Sociale". Capofila del pro­

"vuoto a perdere" e che si vuole invece

di questi sport si accompagnerà all'infor­

getto è la Comunità di San Patrignano,

trasformare in fattore di crescita personale

mazione sulle società sportive CSI presenti

con la quale collaborano, oltre al CSI,

e sociale.

sul territorio e quali discipline vi si possono

Consorzio

Scuole

"Sport e giovani" ha come obiettivo trova­

praticare.

Comunità

Emmanuel,

Lavoro,

ENAIP,

Associazione

re modelli di attività sportiva che si esaltino

Una seconda linea di azione è indirizzata

Nazionale

nella capacità di essere agenti di integra­

all'interno dei circuiti sportivi del CSI, e

Associazione Genitori Amici Ragazzi San

zione, benessere, cooperazione, sviluppo

trova il target di riferimento negli allenato­

Patrignano, le due Onlus "Verso la vita" e

individuale e collettivo, nell'idea che una

ri delle squadre partecipanti ai campionati

"Crescere". I venti centri previsti avranno

cultura sportiva corretta e radicata possa

nazionali associativi di allievi e juniores. I

come sede Catania,

essere il perno per cambiare il modo di

tecnici saranno stimolati ad attivarsi affin­

Bergamo,

vivere dei minori.

ché l'attività sportiva del gruppo sia affian­

Salerno,

un'iniziativa sperimentale,

cata da iniziative di cooperazione e di soli­

Verona, Padova, Trento, Roma (2 centri),

Una delle due

darietà, da azioni che favoriscano percorsi

Milano (2 centri), Genova, Torino. In ognu­

"gambe" su cui camminerà è costituita da

di apprendimento non formale e la speri­

no di essi saranno quattro le aree di riferi­

Si tratta

di

"aperta"

a

modifiche.

Genitori

Cagliari, Catanzaro,

Lotta

alla

Droga,

Firenze, Ancona, Foggia, Rimini,

Napoli, Bologna,

una serie di eventi messi in scena nelle

mentazione di stili di vita positivi.

mento. Gli interventi riguarderanno essen­

piazze di alcune città. Mostre, talk-show,

Ci si attende che entro il suo termine, fis­

zialmente: contrasto alla dispersione scola­

incontri con campioni testimonial, distri­

sato al 31

"Sport e

stica; laboratori per la crescita culturale;

buzione di materiali informativi e questio­

Giovani" abbia toccato una piattaforma di

offerta di consulenza sul disagio e per il

nari promuoveranno tra i giovani le ragio­

almeno 15.000 ragazzi e 5.000 ragazze

sostegno familiare; attività ludico-sportive,

ni della buona pratica sportiva, rilevando

tra i 14 e i 18 anni.

quest'ultima direttamente a cura del CSI.

TTrTÌIÌiTrTS

dicembre 2006,


ALMANACCO

Direttore dell'ufficio per lo sport e il tempo libero della CEI, e con­

VICENZA - Pablito ancora in gol: la maglia Mundial come regalo di Natale

celebrata dagli assistenti spirituali del CSI. Per mons. Mazza l'oc­ casione per ribadire come "il legame tra la spiritualità, e dunque

la devozione alla Madonna di San Luca, e lo sport è stretto se è Il 2006 calcistico profuma fortemente di Mondiale. Grandi aspettative miste a ricordi. Lo si è potuto notare nelle festi­

vità appena trascorse,

in cui

risplendere la purezza dell'anima".

il CSI

Vicenza ha ricevuto un regalo in stile Mundial '82, con il replay delle maglie

azzurre autografate di Paolo Rossi e di Marco Tardelli. Rigorosamente fedeli a quelle d'epoca e in tinta

azzurra. La numero 20 è la riproduzione esatta della maglia che "fece piangere il Brasile", la numero 14 da "urlo" è iden­

tica a quella indossata da Marco lardelli nel giorno della fina­

le. Pablito si è recato personalmente al CSI Vicenza il 22 dicem­ bre per autografare e dedicare le magliette. Un "must" che è andato a ruba e che ha allietato, oltre i tanti

sportivi e appassionati di collezionismo calcistico, soprattutto la Fondazione "Città della Speranza", una struttura ospedaliera

che a Padova sostiene la ricerca e la cura delle leucemie infan­ tili, cui è stato devoluto parte del ricavato dalle vendite. Pablito

non è nuovo a questo tipo di iniziative: il gesto benefico del Natale appena trascorso fa "doppietta" con quello di due anni

fa, quando sempre con il CSI Vicenza distribuì una serie di copie autografate del suo libro autobiografico.

Bergamo - Le finali del 1° Quadrangolare internazionale di cricket Anche il cricket si è affacciato nel vasto panorama delle attivi­ tà sportive del CSI. Si sono disputate a Bergamo le finali del primo quadrangolare internazionale di questo sport, nato in Inghilterra e successivamente diffusosi in paesi un tempo sue

colonie, come India, Sri Lanka, Bangladesh e Pakistan. Sul campo in erba dell'impianto comunale di atletica di Via delle Valli si è giocata

prima

la finale per il

3°/4° posto tra

Bangladesh Torun Songho Bergamo - Pakistan Cricket Club e a

seguire quella valevole per l'oro tra OM Sports Club - Punjabi Sports Club. L'iniziativa pensata e promossa dal CSI di Bergamo e dall'Anolf (Associazione nazionale oltre le frontiere), l'ente

per l'aggregazione multietnica e per la promozione delle poli­ tiche per l'integrazione dei lavoratori, vuole coniugare lo sport

come momento di educazione e di aggregazione sociale oltre

che essere un contributo significativo per abbattere le frontie­

re storiche, politiche, sociali, religiose e culturali.

BOLOGNA - In 3000 per i 30 anni della Camminata a San Luca

URBINO - Una tesi di laurea

Oltre 50 società sportive e 3000 iscritti hanno preso parte a

Bologna alla tradizionale Camminata di San Luca, non competiti­ va in cui l'unica classifica ammessa è l'elenco dei partecipanti.

Adunata di buon mattino, con bambini delle diversi polisportive della città dietro ai propri stendardi e alle fiaccole che hanno por­ tato i partecipanti da ogni parte della città. Festa nella festa la celebrazione dei 30 anni della StaffettaCamminata, diventata l'appuntamento più importante della sta­ gione per il CSI Bologna. La partenza è avvenuta nel piazzale della

Basilica. All'arrivo un gruppo di sbandieratori ha aperto le premia­

zioni alle quali sono intervenuti gli assessori allo sport di Comune e Provincia, Anna Patullo e Marco Strada, il presidente del Consiglio Provinciale Maurizio Cevenini, il vice presidente del Consiglio Comunale Paolo Foschini oltre, ovviamente, ai rappre­

sentanti del CSI, con in prima fila il presidente Stefano Gamberini. Un lungo applauso ha salutato l'arrivo della "staffetta della pace"

partita dal Santuario di Bocca di Rio e transitata per Monte Sole. Per la cronaca la società

più numerosa è stata l'Antal Pallavicini, che

ha iscritto 300 ragazzi. Al termine le fiaccole e

gli stendardi sono sfilati

all'interno della Basilica per

vero che la pratica sportiva, cioè l'utilizzo nel modo migliore del corpo, è un modo per ringraziare chi il corpo l'ha creato e per far

la

celebrazione

eucaristica

presieduta

da Mons. Carlo Mazza,

sul villaggio Vispo CSI Una tesi di laurea sul CSI: è accaduto

all'ISIA

(Istituto

Artistiche) di Munari

ha

Superiore

Urbino,

Industrie

dove Giovanni

discusso,

ottenendo

110/110, la tesi "Il villaggio dello sport

Vispo: progettazione della comunicazio­ ne di un evento", tratta proprio dalla manifestazione "Vispo" promossa a Modena dal Centro Sportivo Italiano, all'interno della quale

Munari ha curato tutto il progetto grafico del Villaggio dello Sport. Al giovane neo-laureato le congratulazioni del CSI.

TORINO - Una luce per lo sport Si è svolta a Torino, in occasione della Festa dell'immacolata,

"Una Luce per lo Sport", manifestazione organizzata per festeggiare l'arrivo in Italia, presso il Palazzetto dello Sport di Parco Ruffini, della Fiaccola Olimpica dei Giochi Invernali di

Torino 2006, accesa un anno fa dal Cardinale Severino Poletto

e di ritorno dal Santuario della Consolata. A riconsegnare la "Luce" all'Arcivescovo è stata una testimo­

nial d'eccezione,

Nadia Cortassa,

campionessa Italiana

di

Triathlon, quinta alle Olimpiade di Atene.

Durante la manifestazione si sono raccolti fondi a favore del progetto di solidarietà per l'ospedale di Campogrande in

Brasile. L'intero evento è stato accompagnato da esibizioni di

5hTlKt

71


ALMANACCO

Arti Marziali, Danza Ritmica, Basket e Pattinaggio a Rotelle.

Momento di grande emozione è stato l'arrivo di alcune giocatrici della Pallavolo Chieri di Serie A, tra cui Valeria

Marletta, Hanka Pachale e Sara Petrolo, accompagnate dal coach Guidetti, che si sono divertite a palleggiare con i

bimbi.

Presente una

rappresentanza del Torino Calcio

Primavera, guidata dalla "bandiera” Antonio Comi. La conclusione è arrivata con la consegna delle 15 Stelle

d'oro del CONI, che hanno premiato i migliori atleti del

2005 a livello regionale. Il Cardinale ha sottolineato l'im­

portanza di guesto grande evento olimpico, che coinvolge­ rà Torino e dintorni, e quella dello sport inteso come festa, solidarietà e amicizia tra i popoli.

MANIFESTAZIONI SPORTIVE NAZIONALI 2006

CERVIA e CESENATICO - Tutti perTelethon

9/12 marzo

15/18 giugno

Cervia e Cesenatico fianco a fianco per la solidarietà.

Andalo (TN) 8° Gran Premio nazionale di Sci

Chianciano Terme (SI) Gran Premio nazionale di Nuoto

Anche in queste due località si è corso per

Telethon, la

maratona per la ricerca sulle malattie genetiche, che nel

2005 con 61 ore programmate, da venerdì 16 a domenica 18 dicembre, è stata la più lunga nella stona della RAI. Ha partecipato anche il Centro Sportivo Italiano, che nelle

giornate di sabato 17 e domenica 18 dicembre ha organiz­ zato tornei di Beach Volley, Beach Soccer e Calcio a 5 sulla spiaggia di Cesenatico. L'intero incasso delle iscrizioni è

stato devoluto a Telethon. Accanto alle gare si sono svolte

31 marzo/2 aprile

16/18 giugno

Castelnovo né Monti (RE) 9° Gran Premio nazionale di Corsa Campestre

Chianciano Terme (SI) Gran Premio nazionale di Ginnastica Artistica

22/25 spoìe

24/25 giugno

Ischia (NA) 6° Gran premio nazionale di Tennistavolo

Brescia Gran Premio nazionale di Ciclismo

una serie di esibizioni di Frisbee acrobatico ed una rappre­ sentazione di tiro con l'arco di tipo medioevale.

Domenica 18 all'imbrunire si è dato il via all'evento più coinvolgente dell'intera manifestazione, la grande fiaccola­

ta, un momento di grande aggregazione per tutti coloro

che hanno a cuore la solidarietà: grandi e piccini sono sfila­ ti sul lungomare fino alla Colonia Agip.

Anche quest'anno il sottotitolo della maratona è stato "un amico sempre con noi", con dedica a Stefano Biondi, poli­ ziotto cervese ucciso in servizio, che per anni si è unito ai volontari Telethon.

ROMA-Ariaperta rinnova la cultura sportiva Non c'è Natale senza Ariaperta nella Capitale. Anche que­ st'anno il CSI Roma, ha vissuto due giornate all'insegna del

"free sport", con "Aria Aperta" manifestazione che già da

oltre 10 anni il CSI si regala nelle feste di fine anno. Il pro­

22/25 aprile Trentino Gran Premio nazionale di Orienteering

13/14 maggio Chianciano Terme (SI) Gran Premi nazionali di Judo, Karaté

getto ha contribuito alla diffusione di una nuova cultura sportiva

nella

Capitale,

trasformando

il centro di Via

Montona (zona Prenestina) in un grande campo da gioco,

esibizioni di judo, karaté e ginnastica ritmica hanno anima­ to un week-end conclusivo di sport e divertimento. Mentre in piscina, centinaia di giovani e giovanissimi nuo­ tatori hanno vissuto la loro giornata magica con l'apertura

riservato alle parrocchie. Domenica 18 dicembre, la palestra ha accolto i bambini del

minibasket, mentre in piscina è scattato lo start delle gare di nuoto per i ragazzi più grandi e gli adulti.

72

vBiO

tignano Sabbiadoro (UD) Finali Campionati nazionali Top junior e open

1/4 giugno Ugnano Sabbiadoro (UD) Finali Campionati Giovanili under 13

delle gare della scuola di nuoto, sul campo invece, si sono

disputate una serie di mini-partite del torneo di calcetto

Ugnano Sabbiadoro (UD) Finali Campionati nazionali allievi e juniores

15/18 giugno Chianciano Terme (SI) FINALI CRITERIUM nazionale Wheelchair Hockey

Rieti Gran Premio nazionale di Atletica Leggera


APPUNTAMENTI

Non solo Gran Premi e Campionati Nazionali

Gli eventi speciali del 2006 L'Avon Running Tour e il Volkswagen Junior World Master affiancano gli ormai tradizionali tornei Danone Nations Cup, Jetix Kids Cup e Sky Footbar League I 2006 vedrà ancora il Centro Sportivo Italiano in prima linea sul fronte della promozione sportiva giovanile e sociale. Sono moltissime le manifesta­ zioni che la macchina organizzativa dell'associazione bluarancio fronteggerà. Accanto ai tradizionali Gran Premi e alle finali dei campionati nazionali, program­

I

mate a conclusione dei vari circuiti territoriali di atti­ vità sportiva, il nuovo anno ha in calendario cinque attività a progetto, cinque grandi eventi, con due importantissime new entry: l'Avon Running Tour e il Volkswagen Junior World Master 2006. Schematicamente vediamo di cosa si tratta.

Il DANONE NATIONS CUP da marzo a giugno "Danone Nations Cup", è un torneo internazionale di

calcio a 9 rivolto ai ragazzi di 11 e 12 anni e organiz­

zato da Danone in collaborazione con la presidenza nazionale del CSI e Studio Ghiretti.

8 Comitati provinciali: Bari, Bergamo, Catania, Reggio Emilia, Mantova, Padova, Roma, Torino

Partecipanti: 32 squadre per Comitato provinciale Periodo: marzo-giugno 2006 Svolgimento: fase locale (2 week-end); 6-7 maggio e 13-14 maggio

Finale nazionale: 3-4 giugno Ugnano Sabbiadoro Finale internazionale: settembre 2006, Lione

JETIX Kids Cup Torneo di Calcio a 5 dedicato a ragazzi under 13

AVON Running Tour

Numero di squadre partecipanti per sin­ gola città: 96 Svolgimento: 4 tappe: Bari - Roma - Firenze -

Avon Running Tour è la più grande "corsa delle

Milano

strada (non competitive) in 5 città. L'evento è orga­

Finale nazionale: Milano 6-7 maggio 2006

nizzato dall'azienda di cosmetici Avon in collabora­

donne" che si disputa in Italia. Prevede 5 corse su

zione con il CSI e lo Studio Ghiretti.

SKY Footbar League Campionati di Calcio a 5 per squadre di bar e

di esercizi pubblici abbonati a Sky. Comitati CSI partecipanti: Macerata 12 squadre; Messina 10 squadre; Torino 8 squa­ dre; Reggio E. 9 squadre; Prosinone 3 squadre;

Periodo: marzo-maggio 2006 Località: Napoli (5 marzo), Catania (26

VOLKSWAGEN Junior World Master 2006 Torneo internazionale di calcio a 11 rivolto ai

bambini di età compresa tra i 12 e i 13 anni

Numero di squadre partecipanti per singola città: 16

Località e date di svolgimento: 8 città coin­

marzo), Roma (30 marzo), Verona (7 maggio) e

volte Torino, Firenze, Bergamo, Reggio Emilia (19

Milano (21 maggio)

marzo)

Rimini, Roma, Verona, Milano (26 marzo) 2 week-end di qualificazione

Finale nazionale: Firenze (Coverciano, 9 aprile)

Prato 1 squadre

1 squadra vincitrice

Svolgimento: 1 fase provinciale; 1 fase inter­

Finale internazionale: Wolfsburg

regionale; 1 fase finale Nazionale: Albarella

(24-28 Maggio)

^ÌTÌBÌll 73


ifri ■w w1,1 ni

1 S 01111 milano

LICENZIATARIO

UFFICIALE

JUVENTUS

: Via B. Cono, 2 - 20135 Milano +39.02.5416981 - Fax +39.02.55012455 - www.isanti.it - info@isanti.it **i saLoti^no

Tel.

FootballCorner:

Tel. +39.02.54120575 - Fax +39.02.5513290 - www.footballcorner.it


FASE DIFENSIVA SULLE PALLE INATTIVE La metà dei gol vengo­ no segnati su calcio d'angolo o di punizio­

g TORINO OLIMPICA CONQUISTA LA RETE Il 10 febbraio cominciano i Giochi Olimpici e tutta l'attenzione 03

del mondo sportivo sarà concentrata sul Piemonte. In Rete la

¿Zi

competizione è già cominciata

di Guido Vaciago

ne. L'allenatore del Bologna ci spiega come

limitare al massimo gli

errori di impostazione della difesa

di Andrea Mandorlini

IL TIRO GIUSTO NASCE DALL'ESERCIZIO Avere diverse possi­

bilità di cercare il canestro significa

possedere più stru­ menti per segnare.

L'ex allenatore di Milano e Pesaro ci guida nei dettagli della tecnica

di Marco Crespi

L’ARBITRO

I

L’ALLENATORE BASKET

I

L’ALLENATORE CALCIO

Î1KIII lilla

ISTRUZIONI PER L'USO

LA CORRETTA POSIZIONE IN CAMPO Sbagliare meno è possi­ bile. Intanto è fonda­

mentale scegliere sem­ pre il posto migliore da

cui seguire l'evoluzione del gioco. Un ex arbitro

di Serie A ci svela i suoi segreti

di Massimo Chiesa

IL MEDICO

I

e ancora...

L'AMMORTIZZATORE DEGLI ATLETI

IL PREPARATORE

Arresti improvvisi,

QUANTO CONTA SAPERSI ALLENARE

cambi di direzione,

di Marco Manzotti

traumi: tutto può nuocere all'integrità

TURISMO

del menisco. In caso

ITINERARI ALLA SCOPERTA D'ITALIA

di danno è fonda­

di Massimo Carboni

mentale capire subito se ci sono implicazio­

LIBRI

ni legamentose

IL MISTERO BOTTECCHIA

di Piero Volpi

di Massimiliano Castellani

ShTlÌÌO

75


L'ALLENATORE-CALCIO

Una fondamentale situazione tattica __ _

LA FASE DIFENSIVA SULLE PALLE INATTIVE Quasi la metà dei gol avviene su calcio d'angolo e calcio di punizione: fasi di gioco in cui preparazione e tecnica vengono esaltate. E' fondamentale che i difensori abbiano sempre un ruolo attivo

in

modo sostan­

mente la rifinitura: si pro­

zialmente parallelo al com­

vano le varie situazioni sia

pagno. Il terzo è invece sul

nella

lato corto

nella

portiere,

della

del

fase

portiere e va a formare il

Quando

sostituzioni

triangolo. non

Questo

soltanto

a

serve

creare

numerica

la

nel­

offensiva,

sia

difensiva.

fase

avvengono

nella

le

squadra

avversaria, l'ideale è adat­

tare le marcature al nuovo entrato.

Nello

spogliatoio

l'area, ma anche a opporsi

affiggo

CALCI D'ANGOLO

in maniera rapida e efficace

contiene tutte le marcature

Ci sono due modi di difen­

quando invece del traverso­

ipotizzabili:

d'angolo.

ne in area si cerca la solu­

dove ci si conosce perfetta­

ta negli ultimi anni: le stati­

Ultimamente, alcuni colle­

zione corta o il compagno

mente, è un lavoro possibi­

stiche dimostrano che il 40-

ghi

50 per cento dei gol viene

privilegiare la zona.

l'area.

realizzato in questo modo.

Personalmente preferisco la

utile

Da un lato, ovviamente, per­

marcatura a uomo, perché

ripartenze più veloci. Alle

reggere, nel caso, il proprio

ché si tratta di situazioni che

con

palle inattive dedico solita­

compito.

'importanza delle palle

inattive

ISTRUZIONI PER L'USO

linea

vertice corto di una sorta di

superiorità

nel

calcio

è

pesantemente cresciu­

dere

sul

calcio

allenatori

la

tendono

il

zona

a

difensore

avvengono vicine alla porta

parte da fermo per opporsi

avversaria; poi perché sono

a

episodi

movimento: la posizione di

richiedono

che

un

avversario che è

minore dispendio di energie,

quasi

difficoltà

legati all'abilità tecnica; infi­

traiettoria della palla e nel-

ne, è un dato che è conse­

l'individuare l'uomo di rife­

guenza dell'attenzione che

rimento. Questa mia scelta

staticità

può

non riguarda tre giocatori,

ai quali è affidato invece il

manale. Su questo numero

compito di marcare a zona.

l'argomento

difensiva:

sul

occuperemo

nella

offensiva.

I blocchi DAL BASKET

MODELLI UTILI

AL CALCIO

primo

si

posiziona

palo più vicino al lato da

ci

cui viene battuto il calcio

fase

d'angolo. posiziona

Il

secondo

sulla

può essere

effettuare

linea

delle

calcio

le e auspicabile. Il giocato­ re,

in

questo

caso,

deve

essere molto attento a cor­

si del

ulle situazioni di palla inattiva, può esse­

S

anche se si gioca in spazi più stretti e quin­

re utile prendere a riferimento ciò che

di l'interpretazione di certe situazioni diven­ avviene in altri sport, e in particolare nel ta più agevole. basket. Personalmente, sono un appassio­ In ogni caso, è possibile e giusto trarre ispi­ nato della pallacanestro e quindi seguo con razione. In particolare, credo che possano la massima attenzione gli aspetti non solo

portare vantaggi i blocchi e i controblocchi,

agonistici ma anche tattici delle singole par­

tanto nella fase offensiva, quanto nella fase

tite.

difensiva. E tra le dinamiche di gioco che

E così ho avuto la conferma di quanto già

possono essere estrapolate dal basket, molti

molti altri hanno sostenuto: il basket è cer­

spunti riguardano proprio la fase di palla

tamente la disciplina in cui si possono verifi­ care più

TìTTITÌTTE

del­

un

sul

fase

prossimo

della

Il

per

più,

limite

in

che

la

cata durante il lavoro setti­ affronteremo

In

al

tabellone

creare

nell'attaccare

alle palle inattive viene dedi­

Stadium

appostato

un

in

oltre a essere strettamente

di

76

di Andrea Mandorlini

momenti tattici simili al calcio,

inattiva.

I blocchi possono essere orizzontali, vertica-


In questo spazio, ogni mese Andrea Mandorlini rispon­ derà alle vostre domande di tecnica e tattica dacistica.

Durante la settimana l'alle­

deve

natore

le

studiare

caratteristiche della squadra avversaria. Conosce, quindi,

sia i modi in cui vengono

Scrivetegli a

battuti i calci di punizione,

sia

le

qualità

allenatorecalcio@stadiumcsi.it

individuali.

Nell'ipotesi di una punizio­

ne dal limite, scelta come

perché

esempio

indubbia­

mente la più pericolosa, in

barriera devono posizionarsi

quattro

uomini

più

quello

"contro", ovvero il giocato­

re che ha il compito di usci­ re incontro alla palla il più

seppure con una traiettoria

Gli schemi

rapidamente possibile. Nella

del

pallone evidentemente

Nell'altra pagina, sistemazio­ ne ideale della difesa sul cal­ cio d'angolo: sono esonerati dalla marcatura a uomo i gio­ catori che vanno a comporre il triangolo raffigurato. Qui sopra, sistemazione ideale della difesa sul calcio di puni­ zione dal limite: importante il ruolo degli uomini in barriera ma anche degli esterni che devono "accorciare"

Dunque,

se

barriera, il primo uomo non

differente.

è mai molto alto, perché è

prevedibile il cross al centro,

quello le cui caratteristiche

valgono i principi del calcio

il

d'angolo. Si devono dunque

uomo

piazzare tre uomini a zona

fisiche

contano

secondo

e

il

meno:

terzo

invece essere

devono

alti,

per

non

passare

far

sporca.

In

è

una

essendo quello il punto in

palla

cui il più delle volte passa la

sono sufficienti due uomini,

palla. Ci vuole

che devono essere pronti a

barriera

uomo in

ripartire: allo stesso modo,

posizione diagonale rispetto

si sistemano due uomini in

poi

un

modo da

area sul lato opposto rispet­

opporsi se la punizione non

to a quello da cui viene bat­

viene battuta verso la porta

tuta la punizione. E' fonda­

a

chi

calcia,

in

ma lateralmente ma la palla

mentale che tutti i difensori

è toccata a un altro avversa­

abbiano

rio: in questo caso, il gioca­

attivo, anche se la situazio­

tore diventa "contro" e

ne di gioco è passiva e sem­

ha

sempre

un

ruolo

dunque il compito di accor­

brerebbe

ciare lo spazio.

Può sembrare una banalità,

PUNIZIONI LATERALI

è

non

riguardarli.

ma soltanto in questo modo

E'

una situazione simile a

quella

del

calcio d'angolo

possibile

difendere

con

attenzione e creare la con­

dizione per ripartire.

li, diagonali e di contenimento e, a seconda degli uomini utilizzati, singoli, doppi e a

tandem. Inoltre, possono essere portati sul lato forte, sul lato debole, sul possessore di

palla, sull'uomo senza palla. E ancora, sul­ l'uomo che sfrutta il blocco o, nel caso di un

blocco sulla palla rispetto a quest'ultima sia frontalmente, sia dorsalmente.

Proprio perché l'argomento merita spazio e la

dovuta

attenzione,

affronteremo

nei

prossimi numeri di Stadium un'analisi più dettagliata.

Andrea Mandorlini è nato a Ravenna il 17 luglio 1960: da novembre siede sulla panchina del Bologna, voluto dal nuovo proprietario del club rossoblù Cazzola. Da calciatore, è stato il jolly che qualsiasi tecnico avrebbe desiderato, per la capacità di garantire un rendi­ mento elevato sia in difesa, sia a centrocampo. Dopo aver debuttato in A col Torino nel 1979, ha giocato nell'Atalanta, nell'Ascoli, nell'lnter (vincendo lo scudetto dei 58 punti nel 1989 con Trapattoni) e nell'udinese. Come allenatore, è stato il vice di Cavasin, Rumignani, Buffoni, Novellino e Sandreani a Ravenna, prima di assumere la guida di Triestina. Alla guida dello Spezia ha costruito un periodo d'oro, portando la squadra in serie C1 e sfiorando per due volte una storica promozione in B, sfuggita soltanto ai playoff. Ha debuttato in B col Vicenza (ottavo nel campiomato 2002-03): quindi è passato all'Atalanta, eh e nel 2004 ha portato in serie A.

STADIUM RISPONDE

PUNIZIONI DAL LIMITE


L'ALLENATORE-BASKET

Consigli per allenatori e giocatori

di Marco Crespi Allenatore

Avere diverse possibilità di cercare il canestro significa possedere più strumenti per segnare. La tecnica individuale funziona se unita ai dettagli. Gli esempi dei grandi giocatori e a una persona digiuna

dove può arrivare il difensore.

caratteristiche di ogni giocato­

Per raccontare qualche detta­

re. Avere varietà di tiri signifi­

glio usiamo come titolo del

ca, per un giocatore, avere più

movimento il nome di un gio­

strumenti per poter segnare.

catore che ha reso caratteristi­

TIRO IN ENTRATA

to.

co un determinato movimen­

Partire in palleggio, acquistare

1.

velocità e finire al ferro, sen­

Gregor in entrata, primo passo

Movimento

alla

Fucka.

"fare cane­

tendo di battere l'avversario,

lungo, secondo più corto, tiro

stro". Il tiro è la motivazione di

di vincere il proprio uno-con­

salendo

palla a spicchi sul par­

tro-uno. Tanto bello, quanto

allungarsi verso il canestro),

quet,

chi guarda e di chi gioca e riu­ il primo pensiero che scire ad arrivare ad effettuare

complesso. Sempre più diffici­

qualche volta buttandosi leg­

S

di

ISTRUZIONI PER L'USO

può che essere

seconda delle situazioni e delle

basket buttate

avrà trovandosela

una

mano un tiro il più possibile ad alta sarà come cercare di buttarla percentuale (e quindi con nel canestro. Se a qualunque maggior vantaggio). E' ragazzino chiedete perché gli l'obiettivo di ogni giocatore e piace giocare

a

in

basket,

la

risposta, se sale sincera, non

in

verticale (senza

le arrivare a tirare dentro l'area

germente indietro.

"liberi", senza il bisogno di

togliere il tempo al difensore di

una tecnica che impedisca o

ostacolare il tiro: il difensore di

Obiettivo

limiti l'ostacolo del difensore. Il

rincorsa vuole stoppare,

anche di ciascun allenatore. Si

terzo tempo (cioè i due passi

finisce oltre l'attaccante che

può tirare in tanti

del basket con

modi a

palla

ma

in

ha accorciato il suo passo. Una

mano) e il sottomano usando

finta in corsa, che butta fuori

la

il tabellone come aiuto, sono

pista il proprio avversario.

insegnamento base, ma solo

2.

di partenza. Andando a cane­

Come può un giocatore di

stro,

Movimento

alla

Nash.

l'atletismo del proprio

altezza normale, di fisico nor­

difensore e la possibilità di arri­

male e di atletismo sotto la

vo degli altri difensori dal lato

media, riuscire ad effettuare

d'aiuto sono condizioni che

un numero così di alto di tiri (e

hanno portato ad arricchire la

di canestri) a livello Nba? Non

tecnica

del

tiro

in

corsa.

vuole battere il suo avversario

L'obiettivo è non essere preve­

in velocità

dibile per non lasciare al difen­

passi, ma utilizza la "frequen­

sore il tempo per una stoppata

za": tanti piccoli passi che pos­

per ampiezza di

ed avere una capacità di tocco

sono essere interrotti per con­

che permetta di alzare la para­

cludere

bola del proprio tiro oltre a

tempo (cioè un passo solo) o

con

un

secondo

Il segreto

Tiro. Meccanica, gesto da eseguire senza pensa­

pagina 47, nel capitolo 8 dell'anche più affasci­

re alla situazione di gioco. Obiettivo, il migliora­

nante libro scritto dall'allenatore famoso.

MIGLIORARE

mento della tecnica. Tutti pensiamo al movimen­

Partiamo dai piedi. "Insieme", andare a ricevere

to del braccio, al canonico spezzare il polso.

il pallone con due piedi contemporaneamente

Importante, quando si insegna un movimento

(arresto ad un tempo) aiuta equilibrio e possibi­

per la prima volta e quando si lavora sulla tecni­

lità di partenza incrociata su entrambi i lati. Poi

LA TECNICA

LAVORANDO

ca individuale,

SU OGNI

insegnare un gesto facendolo sentire come un

senza essere interrotta all'altezza delle spalle,

mezzo per poter fare un canestro. Aggiungere

senza permettere due movimenti separati (prima

PARTICOLARE "hTilBTI

insegnare o correggere

"Spinta unica", dalla spinta dei piedi fino alla

annoiando. L'obiettivo deve essere quello di

punta dei polpastrelli una spinta unica, che sale

non

un dettaglio e/o fare una correzione, come qual­

il salto e poi il braccio). "Forcone", la palla va

cosa che aiuta a fare un canestro in più. Non la

presa con due mani, certo, ma la mano forte è il


uscita è sempre costruzione di

to, solo un differente difenso­

aiuto,

gruppo. Lettura della difesa e

re di fronte, da essere attacca­

potendo decidere di conclude­

conseguenti scelte nei movi­

to. Il più delle volte un giocato­

re sia prima o oltre il ferro.

menti d'attacco (dove ricevere,

re piccolo con di fronte un gio­

con che angolo piazzare il

catore lungo, e saperlo batte­

TIRO DA FUORI

blocco e come passare). Un

re, sapersi creare un tiro dal

Ricevere e tirare da fuori, da

tiro preso con vantaggio in

proprio palleggio diventa fon­

lontano per chi non è addetto

uscita da un blocco, significa

damentale. L'obiettivo è creare

ne

del

ferro

come

pallone

lavoro di squadra. Fare cane­

separazione dal suo corpo, o

entrare nella retina è emozio­

stro vale più di due punti, fa

sorpassandolo o sbilanciando­

ne per tutti. Ancora di più se il

sentire squadra.

lo per poi allontanarsi da lui

tiro è da tre punti. Il tiro da

2. "Tiro su uno scarico". Un

1. "Attaccare, non scalpitare".

fuori è gesto elegante, la mec­

giocatore aspetta il pallone, la

Immagine per spiegare quanto

canica più è resa semplice, più

palla gira, senza essere ferma­

sia importante utilizzare il pal­

appare essenziale, più è di alta

ta da egoismi e il "passaggio

leggio per accorciare la distan­

qualità. Per tirare da lontano si

in più" permette di arrivare al

za con il difensore. Non aiutar­

ha bisogno di vantaggio e due

giocatore con maggior van­

lo arretrando o partire in velo­

sono le situazioni che possono

taggio. In gergo si parla di

cità senza successivo controllo.

procurarlo: un blocco e una

squadre

ai

lavori, vedere

il

quando

vincenti

Il corpo del difensore vicino significa poter comandare.

che

dimostrano di sapere/volere

costringe il difensore a recupe­

passarsi la palla. Importante

2. "MJ, Bodiroga, Djordjevic".

rare.

prepararsi ed essere pazienti.

Tre grandi giocatori per sem­

circolazione

di

palla

1. "Uscita dai blocchi". Il tira­

Piedi

canestro e

plificare un'istruzione. Mi avvi­

tore ha bisogno di vantaggio,

"carichi" per poter ricevere e

cino, se la strada è sbarrata,

sia di spazio sia di tempo. Un

tirare il più velocemente possi­

blocco portato da un compa­

bile

a

cambio di direzione: Bodiroga.

gno

puntati

ed

a

essere

sempre

palla in mezzo alle gambe e

giocando

comandare sul recupero del

Se il difensore indietreggia, un

senza palla ha questo obietti­

difensore (è in ritardo, tiro; rie­

passo indietro: MJ grazie del­

vo. La difesa è organizzata e

sce a recuperare, ho l'equili­

l'esempio. Se riesce a rimanere

farà delle scelte.

brio per partire in palleggio).

mentre

sta

Semplice-

designato tiratore può inse­ guirlo quasi

nascondendosi

in contatto, sorpassarlo sullo

stesso lato, con piccoli passi,

mente chi difende contro il

TIRO DAL PROPRIO PALLEGGIO

ginocchio contro ginocchio:

maestro Sasha. la

partita,

Statisticamente la situazione

Guardare dentro

che si verifica maggiormente.

dentro ai suoi cambiamenti

obiettivo di disturbo la linea di

Blocchi al giocatore senza la

significa evoluzione. La tecni­

passaggio; può cambiare per

palla o con la palla (il pick and

ca individuale, i fondamentali

non lasciare nessun vantaggio

roll)

un'azione e

sono sempre più importanti,

e assumere il rischio di avere

sempre di più l'attacco si trova

ma anche i loro dettagli devo­

un giocatore piccolo contro un

di fronte un cambio difensivo.

no sempre essere contempo­

lungo e viceversa. Un tiro in

Nessun vantaggio conquista­

ranei.

dietro di lui; può passare sopra il

blocco

scegliendo

come

chiudono

motore di ogni scelta successiva e allora mano

copertina. Ovviamente la foto scelta, oltre che

forte che deve essere come un forcone nel pal­

non mossa, dovrà anche avere soggetto interes­

lone, con l'indice come dito centrale, con l'altra

sante, e cioè posizione di braccio e mano corret­

mano che completa la presa. "Dare cinque al

ti. L'utilizzo dello stesso vocabolario è passaggio

soffitto", distendere il braccio e poi spezzare il

indispensabile. Pensate ad un allenamento, a

polso, perfetto, forse più semplice farlo pensan­

due allenatori che per illustrare lo stesso detta­

do di dare un cinque al soffitto. "Fotografia",

glio, usano due termini differenti. Il ragazzo che

quante volte la correzione è "lascia su il brac­

li ascolta va in confusione, probabilmente già

cio...non abbassarlo" passando per un ancora

non riesce a "vedere" la sua esecuzione, in più

più complesso "guardati dopo che hai tirato",

la stessa viene analizzata nello stesso modo, ma

più semplice suggerire di finire il tiro e permette­

descritta utilizzando differenti parole. Situazione

re al fotografo di fare la foto per la prossima

da evitare se si vuole davvero insegnare basket.

La rubrica Allenatore sarà di volta dedicata a sport differenti, con interventi di consulenti altamente qualificati. In questo spa­ zio saranno invece ospitati i vostri quesiti di carattere generale, cioè non solo quelli legati a un singolo sport. Scrivete dunque a: allenatore@stadiumcsi.it Marco Crespi è nato a Varese il 2 giugno 1962. Ha comincia­ to la carriera di allenatore con le formazioni giovanili dell'olimpia Milano, società per la quale ha lavorato diciassette stagioni. Nel 1998 è diventato tecnico della prima squadra, che ha guidato per due campionati. Nella lunga esperienza milanese ha vinto uno scudetto e una Coppa Italia come vice di Tanjevic (con lo stesso ruolo ha conqui­ stato l'oro ai Campionati europei del 1999), una Coppa Korac come vice di D'Antoni e un titolo giovanile. Nel 2000 ha portato Biella dalla serie A2 alla serie A1, venendo pre­ miato come miglior allenatore del campionato. La stagione seguente si è trasferito in Spagna, a Siviglia. Ha guidato la Scovolini Pesaro nel 2002-03 e nella scorsa stagione, quan­ do ha conquistato il brillante risultato delle Top 8 in Eurolega. Attualmente è com­ mentatore per Sky e Director of International Scouting dei Phoenix Suns.

nnm

STADIUM RISPONDE

continuare usando la proiezio­

79


IL PREPARATORE

Quanto conta sapersi allenare

PRESTAZIONE E PREPARAZIONE

di Marco Manzotti

Prof. Educazione Fisica

I risultati sportivi nascono dall'individuo e dalle sue motivazioni passano attraverso il talento e l'ambiente in cui cresce. Sono fondamentali anche le capacità intellettuali dell'atleta

da quattro parti, che forma­

lo stimolo dell'ambiente in

no

cui vive l'individuo e dove

individuale

trova le condizioni necessa­

l'unicità della persona.

la

complessità e

dell'io

caratterizza

rie per sviluppare le proprie

1) I Fattori Costituzionali e

capacità

di Salute, che oltre ad essere

motorie-sportive.

del

L'influenza

contesto

una

condizione

necessaria

ambientale in cui si vive è

per lo sviluppo delle poten­

facilmente

immaginabile;

zialità di prestazione, diven­

er poter parlare di pre­

nota che

è comple­

basti pensare allo sviluppo

ta il mantenimento di questi

parazione fisico—atleti­

mentare all'altra ed insieme

dei vari sport in Italia, rispet­

anche

formano la totalità del signi­ nire il campo di azione della ficato di prestazione sporti­ materia e collocarla esatta va, ­ che si esprime come

to alle regioni (es.: rugby in

nello svolgimento dell'attivi­

in

tà sportiva a qualsiasi livello.

P

l'una

ca è importante defi­

ISTRUZIONI PER L'USO

non ultimo per importanza,

Veneto,

la

pallavolo

Emilia, eco). La capacità di

2) Le

il

primo

Qualità

obiettivo

della

mente nel suo ruolo specifi­

coinvolgimento totale

co all'interno della presta­

l'individuo-atleta.

oltre alla

motivazione e al

le capacità intellettuali (non

zione

Ma come nasce la prestazio­

talento già citati, è formata

è vero che per fare sport

sportiva.

Per

voler

del-

spiegare questo termine, si

ne sportiva? Questa pone le

possono trovare due tipolo­

basi

gie

di

definizioni:

l'espressione

delle

a)

è

dell'insieme

capacità

individuali

(definizione di origine peda­

sulle

fattori

componenti

della

raggruppa

dove

parte

percorso

un

complesso, formato da sva­ riati fattori e dove ognuno

tato di un'azione o di una

negativamente

serie di azioni motorie spor­

finale della gara sportiva. Il

il

risultato

tive che si esprimono in un

percorso

risultato misurabile, accerta­

duo e dal suo Io che stimola

nasce

dall'indivi­

bile, attraverso determinate

la motivazione a quel deter­

procedure

minato

sport,

passa

poi

attraverso quello che viene

tiva). Ad una attenta valuta­

identificato nel talento, cioè

zione delle due definizioni,

ciò che ci è stato tramanda­

all'inizio forse così diverse, si

to attraverso i nostri avi e,

Giovani

che

sul loro grado di sviluppo da

di essi possono influenzare

(definizione di origine spor­

Personalità,

dei

gogico - sportiva), b) è l'uni­

valutazione

dell'individuo,

prestazione e

tà tra l'esecuzione e il risul­

di

prestazione

o sport e di conseguenza l'allenamento per

specificità sportiva, ovvero alla ricerca della

i bambini, non è uguale a quello degli adul­

migliore prestazione assoluta; nel bambino le

L

ATTENTI

ti. Il confine, spesso mobile per via del suo sedute d'allenamento invece dovranno mirare comparire, è identificabile con la pubertà, ossia soprattutto alla padronanza, alla precisione ed

I BAMBINI

il passaggio dalla fanciullezza al divenire adul­

alla velocità della gestualità, ossia alla migliore

to, dove si manifestano le variazioni fisico­

coordinazione possibile per poter dar modo al

NON SONO

somatiche che caratterizzano e differenziano

fanciullo stesso di adattare il gesto sportivo alla

l'uomo dalla donna. Proprio per questo il limi­

situazione-gara. Questa è la base per imposta­

AOULTI

te viene collocato all'interno di una fascia d'età

re una tipologia d'allenamento che preveda

ShTiÌO

compresa tra i 11 e i 13 anni e viene definita

una formazione generalizzata ed estensiva e

fascia pre-puberale. Nell'atleta adulto si cerca il

che viene definita multilaterale, basandosi sulla

miglioramento di tipo intensivo della singola

varietà e sull'alternanza delle esercitazioni e


FATTORI DELLA CAPACITÀ DI PRESTAZIONE SPORTIVA

tante), le qualità morali (è troppo facile trovare scorcia­

toie illegali per vincere e poi

FATTORI DI PRESTAZIONE FISICA, DI ATTITUDINE E COORDINAZIONE Resistenza, forza, velocità, mobilità, destrezza

TALENTO

quanto vale e per quanto

In questo spazio ogni mese il professor Manzotti risponderà alle vostre domande sulla preparazio­ ne atletica.

riesco a nascondere la veri­ tà?) e psichiche, la capacità

Scrivetegli a:

CAPACITÀ E ABIUTÀ TECNICO-TATTICHE

di concentrazione permette

preparatore@stadiumcsi.it

di non alterare la prestazione

in qualsiasi situazione si svol­

FATTORI COSTITUZIONALI E DI SALUTE

ga (non è sempre facile tira­

re un tiro libero e/o un calcio di rigore, casi eclatanti ne

QUALITÀ DI PERSONALITÀ Capacità intellettuali, qualità morali e psichiche

abbiamo visti parecchi).

3) La

e

Capacità

Abilità

ossia

Tecnico-Tattiche,

MOTIVAZIONE

la

conoscenza dello sport pra­

M Manzotti

Fonte Weineck

ticato sia come strumento (tecnica) per la pratica e sia

delle esercitazioni. Infine si

come strategia (tattica) per

si vive. La prestazione sporti­

poter dialogare con i com­

va pone le basi su questa

programmeranno delle valu­

pagni e per il confronto con

complessità e per ottenere la

tazioni, che permetteranno

di

Fattori

Prestazione

Fisica, di Coordinazione e di I

Attitudine.

potenzialità dovrà

di verificare il livello raggiun­

crescere attraverso un per­

to dall'atleta. Le varie sedute

massima

gli avversari.

4) I

primi

due,

corso di

situazioni

d'allenamento)

(sedute

che

porte­

d'allenamento prevedere

dovranno

una

struttura

ranno a sviluppare la totalità

interna che permetta lo svol­

forza, velocità (o rapidità),

della base. Da un punto di

gimento dello stesso al fine

mobilità

vista

conosciuti come resistenza,

articolare

e/o

prettamente

motorio

cercherà

del

raggiungimento

l'obiettivo specifico.

del­

Solita­

destrezza e la coordinazione,

l'allenamento

sono

sviluppare le doti fisico-atle­

mente, la struttura prevede

tiche, le tecniche e le tatti­

la suddivisione in tre parti:

che

quelli

principal­

interessano

mente

alla

di

sport

riscaldamento, parte centra­

naturale

praticato, quindi si determi­

le e parte conclusiva. La pre­

dell'individuo a un determi­

na un obiettivo finale e se ne

parazione

nato sport, che non sempre

studierà il percorso formato

l'obiettivo

nostra rubrica; l'attitudine è la

predisposizione

può

essere

quanto

non

condizioni

che

specifiche

numero

di

dello

da

verificata

in

da

sussistono

le

tempo di effettuazione delle

per far provare

singole e

della

sedute,

durata

nel

al

fisica, specifico

ossia riferito

lavoro delle qualità fisi­

co-motorie dell'atleta viene

collocata

all'interno

della

sportive

tempo, dalle varie tipologia

parte centrale e prima del

nella zona (ambiente) in cui

delle sedute, degli esercizi e

lavoro tecnico e/o tattico.

tutte

le

discipline

sulla ricchezza dei mezzi d'allenamento (gio­

di crescita tra i vari campi della personalità.

chi, esercizi, percorsi, ecc...). La multilateralità

L'agire sulla totalità dell'individuo necessita che

permette: a) di sviluppare l'area motoria e le

l'allenamento giovanile debba essere qualifica­

sue funzioni; b) lo sviluppo multidirezionale

to attraverso la conoscenza e la competenza

degli schemi motori e posturali; c) l'acquisizio­

dell'istruttore nel campo dello sport sia per

ne delle abilità motorie; d) l'integrazione delle

quanto riguarda la singola disciplina (prepara­

funzioni dell'area motoria con le altre aree della personalità (cognitiva, affettiva, sociale). È

zione fisico-atletica e tecnico-tattica) che le

norme generali della progressività dei lavori

proprio quest'ultimo punto importante nella

proposti (dal facile al difficile, dal semplice al

fase di sviluppo del fanciullo-atleta, che deve

complesso, dall'individuale al gruppo) per per­

essere generale e non specifico; infatti è stato

mettere al fanciullo sia la crescita intellettuale

dimostrato che esiste una stretta correlazione

oltre che quella prettamente pratica.

STADIUM RISPONDE

basta essere forti, a volte la

strategia di gara è più impor­

Marco Manzotti, romagnolo d'origine, vive nel Lodigiano. E' docente di Educazione Fisica presso l'I.T.LS. "A. VOLTA" di Lodi. Dal 1987 è componente dello staff tecnico del C.O.N.L Comitato di Milano e dal 1996 è docente C.O.N.L Scuola dello Sport Regione Lombardia ai corsi delle Federazioni Sportive Nazionali per l'area di teoria e metodologia dell'allena­ mento. Ricopre la carica di responsa­ bile della Scuola Nazionale Educatori Sportivi (SNES) del CSI di Milano e di responsabi­ le provinciale attività di base - F.LG.C. Comitato di Lodi. Oltre al Diploma dell'istituto Superiore di Educazione Fisica e la docenza CONI - Scuola dello Sport, ha partecipato a numerosi stage di formazione per istruttori dei settori gio­ vanili e ha conseguito diversi brevetti delle F.S.N., tra cui quello della F.LG.C. Allenatore di base "Diploma B UEFA". Ha praticato a livello agonisti­ co atletica leggera, calcio, rugby e triathlon ottenendo apprezzabili risultati a livello regionale e nazionale. Ha col­ laborato in ambito calcistico con diverse società professio­ nistiche e dilettantistiche sia come preparatore atletico sia come istruttore di base e alle­ natore. Per la Figc è stato responsabile provinciale di vari Comitati per l'attività di base.

stailhim si


IL MEDICO

Tutto sul menisco

JRTIZZn 1U ITLETI

E

di Piero Volpi Medico sportivo

ISTRUZIONI PER L'USO

Arresti improvvisi, cambi di direzione e contrasti possono nuocere all'integrità dell'articolazione. In caso di danno è fondamentale capire subito se ci sono implicazioni legamentose

mento

essere isolata o associata ad

l'atteggiamento del ginocchio

altre lesioni del ginocchio, in

e saggiare

particolare quelle capsulole-

meniscali. Ulteriori test speci­

articolare,

valutare

punti

i

dolorosi

gamentose, dove l'eventuali­

fici come l'accovacciamento,

tà più frequente è la lesione

cercano di confermare

del legamento crociato ante­

diagnosi che viene comunque

una

da fibrocartilagine,

sua

riore. Le lesioni inoltre posso­

completata e precisata da una

importanza che riveste

principale funzione consiste

no essere acute, cioè dovute a

indagine strumentale, preferi­

nell' assorbire gli urti durante nella funzionalità articolare il carico, almeno il 50% del del ginocchio. I menischi sono carico in estensione e oltre

un preciso evento traumatico

bilmente

o degenerative, cioè dovute a

Magnetica. L'iter terapeutico

l'integrità

dispositivi

adesi

re la presenza di un versa­

le. La lesione meniscale può

tutti è nota la grande

A

dei

rischio dell'integrità menisca­

la

meniscale

semicircolari,

perifericamente

alla

un vecchio trauma o a ripetu­

1'80% in flessione viene tra­

ti

smesso sul menisco;

episodi

microtraumatici,

Risonanza

la

è dipendente dalla diagnosi,

specie e tipo di lesione meni­

inoltre

spesso in presenza di insuffi­

scale,

capsula articolare, più spessi

riveste un ruolo fondamenta­

cienza del pivot centrale, cioè

paziente, in quanto non tutte

in periferia e con bordo libero

le

sottile che si aggetta all'inter­

nella congruenza dell'artico­

no

dell'articolazione.

nell'attività stabilizzante e

instabilità

che determinano

l'insorgenza sintomatologica.

dalle

esigenze

del

le meniscopatie necessitano di chirurgia.

La

lazione, così come nella lubri­

Nel caso di lesione acuta pre­

L'intervento

superficie superiore è concava

ficazione articolare preservan­

vale l'instaurarsi di un blocco

artroscopia rappresenta oggi

per adattarsi ai condili femo­

do il ginocchio da fenomeni

articolare, di una fitta doloro­

il

rali, quella inferiore è piatta

artrosici.

sa con impossibilità a conti­

avendo soppiantato le vec­

per conformarsi

chie tecniche a cielo aperto.

sul

chirurgico

trattamento

in

d'elezione

piatto

Il rilievo di lesioni meniscali

nuare l'attività sportiva e sus­

tibiale; la vascolarizzazione è

nello sport è particolarmente

seguente comparsa di versa­

L'artroscopia può essere effet­

prevalentemente

frequente,

per

mento articolare. Nel caso di

tuata in anestesia generale o

sport di salto, di corsa e di

lesione cronica la sintomato­

periferica, ma trattasi sempre

contatto

comportano

logia è più sfumata, con pre­

di un atto chirurgico da svol­

dei corni meniscali con fun­

gestualità rotatorie del ginoc­

senza di episodi di blocchi, di

gersi in sala operatoria anche

I corni

chio. Un arresto improvviso,

dolenzie a livello dell'emirima

se

meniscali, anteriore e poste­

un cambio di direzione, un

mediale o laterale, di cedi­

regime di day-hospital.

contrasto

menti

sono

presenti

periferica,

terminazioni

nervose soprattutto a carico

zioni riore,

propriocettive.

fissano saldamente piatti tibiali.

menischi

ai

menisco

mediale

è

i

Il

meno

i

estensione sono

COL DOLORE È NOCIVO E PERICOLOSO

con

l'avversario

movimenti

mobile del menisco laterale. Il

ALLENARSI

che

associato ad un asmcronismo

fra

tessuto meniscale è costituito

Tallonile

soprattutto

e

spesso

di

di

flesso-

rotazione

momenti

a

o

scatti

La

visione intrarticolare consente

L'esame obiettivo deve innan­

di stabilire con precisione la

zitutto cercare di

sede e il tipo di lesione meni­

una

patologia

escludere

capsulolega-

mentosa associata, evidenzia­

i tratta di una patologia relativamente fre­

S

quente nello sportivo, che pur non presen­

tando caratteri di particolare gravità risulta

molto invalidante. Di solito interessa la superfi­ cie d'appoggio del retropiede che è costituita dal calcagno, osso robusto del piede, rivestito

da un cuscinetto adiposo elastico adeso alla

cute che fa da ammortizzatore nei carichi com­ pressivi (salti, ricadute, appoggi, eco). I traumi diretti contro strutture di gioco, terreni e super-

fid o avversari (come accaduto a Shevchenko in Milan-PSV) possono costituire la causa di

ShTìfO

articolari.

può essere eseguito in

scale,

la tattica chirurgica

prevede una meniscectomia


di collagene come impianto

per una rigenerazione meniscale. La gestione

ginocchio

del

operato dipende dal gesto

Scrivetegli a:

chirurgico eseguito, i tratta­

medico@stadiumcsi.it

menti

sul

menisco laterale

obbligano a tempi riabilitativi

più lenti, inoltre la presenza di lesioni cartilaginee associate

può rappresentare fattori di

disturbo per una ripresa rapi­ da. Nell'Immediato postope­

ratorio l'utilizzo della criotera­

pia continuativa, la ginnastica isometrica fin dalle prime ore,

selettiva, cioè l'asportazione

riore al momento della rico­

il carico parziale per qualche

del solo tessuto leso rispar­

struzione chirurgica.

giorno costituiscono elementi

favorevoli ad un buon inizio

miando la porzione sana o la

I trapianti

sutura se il tipo della lesione

frontiera chirurgica,

attual­

lo consente, anche se questa

mente sono limitati

a casi

Le successive fasi riabilitative

tecnica viene preferibilmente

selezionati

in

(attività musculan isotoniche

eseguita in presenza di lesioni

pazienti non sportivi, in pro­

e isocinetiche, l'idroterapia, la

del legamento crociato ante­

spettiva

meniscali,

e

nuova

indicati

interessante appare

In questo spazio ogni mese il dottor Volpi risponderà alle vostre domande sulla medicina sportiva.

della fase riabilitativa.

ginnastica

propriocettiva)

costituiscono

per la

ripresa

i

presupposti

sportiva

che

avviene dopo un mese circa

da una meniscectomia seletti­ va (qualche settimana in più

per il menisco laterale), men­ tre in caso di sutura menisca-

le i tempi di recupero sono molto più lunghi (circa quat­

tro mesi).

Sala operatoria In alto, una lesione longtudinale del menisco mediale. Qui accan­

to, l'intervento in artroscopia

insorgenza della patologia, così come i micro­

Se la forma si cronicizza il tempo di guarigione

traumi ripetuti che si verificano nei podisti e nei

e di recupero si allunga. Solitamente si utilizza­

maratoneti, per errata scelta delle calzature o

no dispositivi (talloniere di forme e materiali

per predisposizioni individuali (es. piede cavo)

differenti) e calzature protettive che assorbono

oppure dopo ripetuti salti con atterraggio sui

i carichi durante gli appoggi. Il riposo sportivo,

talloni su superiici dure come avviene nell'atle­

il lavoro in scarico (piscina e cyclette), la criote­

tica leggera, nel basket, nel volley, ecc. Il dolo­

rapia dopo l'attività rappresentano il rimedio

re durante l'attività sportiva e all'esame clinico

terapeutico. Alcune terapie fisiche (ultrasuoni,

spesso è l'unico segno evidente. Le indagini

tecarterapia, ecc.) favoriscono la guarigione cli­

radiografiche e la risonanza magnetica quasi

nica. La ripresa troppo precoce o la corsa con

sempre risultano negative. La corsa su supera­

dolore possono oltre che peggiorare la sinto­

ci dure diventa dolorosa e l'atleta deve dimi­

matologia, causare patologie in altre sedi (con­

nuire il raggio della falcata.

tratture ai gemelli, lombalgie ecc.).

Calciatore di buon livello, libe­ ro tradizionale, negli Anni '70 e '80, Piero Volpi ha giocato con Varese, Casertana, Lecco, Ternana, Como, Reggiana e Novara dove nell'85 ha chiuso la carriera agonistica in Serie C2. Nel '79, quando ancora era in attività, si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l'università di Perugia. Nell'84 si è specializzato in Ortopedia e Traumatologia e nell'89 in Medicina dello Sport. Già medico sociale dell'lnter fino al 2000, è attualmente Responsabile del Centro di Traumatologia dello Sport e di Chirurgia Artroscopica dell'istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, nonché Consulente Ortopedico del Centro Medico Physioclinic di Milano. In campo sportivo, Piero Volpi è attualmente Consulente medico per l'Associazione Italiana Calciatori, componente della Commissione Antidoping della Figc e Istruttore di materie mediche per la Fifa.

STADIUM RISPONDE

anche il ricorso a membrane


L’ARBITRO

Come sbagliare meno

PIU' CORRETTA POSIZIONE IN CAMPO

di Massimo Chiesa Ex arbitro Serie A

ISTRUZIONI PER L'USO

Dubbi e risposte validi per tutte le categorie. Errare è umano, ma ci sono sbagli evitabili: per esempio quelli che dipendono dalla zona di campo in cui si sistema l'arbitro. Cosa fare quando le condizioni climatiche sono avverse

I

quest'ultimo

la posizione per la valutazione

del fuorigioco ovvero sulla

a ridosso della lunetta d'an­

linea

golo per poter valutare due

difendente".

cose importanti per la regola­

Quale deve essere la cor­ retta posizione dell'arbitro e degli assistenti sui calci di rigore?

rità del gioco: la traiettoria del pallone e l'eventuale segnatu­ ra di una rete. L'arbitro, non

ideale del

penultimo

avendo problemi di fuorigio­

"L'arbitro

"Considerando che l'arbitro

co (sulla battuta diretta di un

posiziona sul vertice dell'area

sono ventitré ma dell'ar­

deve controllare che non si

calcio

bitro si parla, quasi sem­

verifichino situazioni partico­

esserci

protagonisti

pre,

in

campo

quando commette

un lari,

d'angolo

mai

non

può

fuorigioco),

si

normalmente

si

piccola opposto al collabora­ tore. L'assistente assumerà la

da

posizionerà dalla parte oppo­

posizione sulla perpendicolare

errore. Per definizione, l'erro­parte dei giocatori, la migliore re è umano e, dunque, que­ posizione - a prescindere dal

sta tra il vertice dell'area pic­

tra la linea dell'area di rigore e

vedi

colpi

proibiti

cola e quello dell'area di rigo­

la linea di porta, il suo compi­

non

fatto che la punizione sia cen­

re a metà idealmente del seg­

to precipuo sarà

valere anche per il direttore di

trale o da sinistra o da destra

mento che le unisce.

valutare la segnatura

gara

- sarà quella in linea con la

L'assistente si preoccuperà di

rete, mentre l'arbitro si occu­

Tuttavia, c'è errore e errore,

barriera. Ovviamente l'arbitro

recuperare

immediatamente

perà di valutare l'eventuale

nel senso che alcuni sono evi­

dovrà essere esterno alla bar­

tabili,

riera stessa per non intralcia­

non

sto discorso e

i

può

assistenti.

suoi

soprattutto

quando

diventa decisiva la posizione

re. In questo caso, l'assistente

in cui si trova l'arbitro, posi­

deve posizionarsi immediata­

zione che deve sempre essere

mente alla bandierina del cor­

la più idonea a consentire una

ner

perfetta visuale del gioco. Da

situazioni inerenti la segnatu­

questa considerazione partia­

ra o meno di una rete mentre

mo

nell'analisi

del

difficile

per valutare

di tempo fa, venivano chia­

Quale deve essere la cor­ retta posizione dell'arbitro e degli assistenti sui calci d'angolo?

Fuorigioco ECCO COME

della

l'arbitro valuterà il fuorigio­

co".

Quale deve essere la cor­ retta posizione dell'arbitro e degli assistenti sui calci di punizione diretti?

quello di

eventuali

mestiere di quelle che, un po'

mate giacchette nere.

"Quando il calcio d'angolo

viene calciato dalla parte del­

uando I principali organi istituzionali, la

Q

Board,

Fifa e l'Uefa, non trovano un accordo nel­

regole del calcio) e che le singole associazioni

l'interpretazione di una o più regole, ci si trova

continentali applicano. Sul fuorigioco lo scontro

di fronte a una sorta di conflitto di poteri e

regolamentare era evidente e si è reso necessa­

l'ente supremo che sovrintende alle

SI DEVE

quindi a uno strano e articolato passaggio che

rio uniformare per evitare gravi

può innescare polemiche, difficoltà di interpre­

Curiosamente, è prevalsa la linea dell'Uefa,

INTERPRETARE

tazione e malintesi in senso generale. Lo spun­

ovvero la linea di chi stabilisce di fischiare il fuo­

to per questa riflessione viene dalla difforme

rigioco sempre e comunque quando un attac­

LA REGOLA

interpretazione che sino all'anno passato Fifa e

cante risulta davanti al pallone rispetto ai due

Uefa avevano sul fuorigioco. Bisogna ricordare

difendenti che dovrebbero tenerlo in gioco,

che

la

meglio:

84

l'assistente,

deve assumere una posizione

wìllllhli

problemi.

(o

indipendentemente dalla destinazione finale

spinge a deliberare l'international

del pallone ma soprattutto indipendentemente

federazione

mondiale

delibera


arbitro@stadiumcsi.it

movimento

anticipato

del

Manuale

impraticabile?

portiere e l'ingresso in area di

"Dopo aver convocato i due

rigore da parte dei giocatori

capitani

che non deve avvenire prima

campo procede con il control­

delle

squadre

in

dell'esecuzione del calcio di

lo del rimbalzo del pallone in

rigore"

diversi punti al fine di valutare

Quando un terreno di gioco va ritenuto imprati­ cabile?

al meglio se il pallone galleg­

"Il regolamento a questo pro­ posito è molto chiaro: il terre­ no di gioco deve intendersi

In alto, la posizione dell'ar­ bitro sul calcio d'angolo. Nell'altra pagina, l'arbitro si pone il linea con la barriera in occasione di un calcio di punizione

gia o rimbalza".

Per un qualsiasi motivo, l'arbitro non può portare a termine la gara. Può essere sostituito?

impraticabile quando il pallo­

"In Serie A da quando il quar­

ne anziché rimbalzare galleg­

to uomo è un arbitro si, come

gia in più parti del terreno

del resto a livello internazio­

stesso.

nale. In tutte le altre categorie

Come si comporta l'arbitro quando si avvede che il terreno di gioco può essere

la gara viene sospesa e verrà

recuperata in data da desti­

narsi".

dall'attività o meno della posizione del giocato­

dava alla posizione delle gambe per poter valu­

re in fuorigioco.

tare meglio la posizione dell'attaccante rispetto a

Quando parliamo di "attività" di posizione inten­

quella del difendente. Adesso, invece, abbiamo

diamo la chiara intenzione, manifestata attraver­

una normativa che stabilisce semplicemente che

so spostamenti, di partecipazione al gioco.

se un attaccante è davanti al penultimo difen­

Quando invece parliamo di "non attività", ci rife­

dente è in fuorigioco, senza prestare il fianco ad

riamo senza ombra di dubbio ai calciatori che

alcuna interpretazione. A mio parere si tratta di

fanno chiaramente capire attraverso il loro com­

un passo indietro, perché assurdamente scolasti­

portamento e la loro gestualità che non hanno la

co e quindi non in linea con i tanto auspicati pro­

minima intenzione di partecipare al gioco.

gressi interpretativi e perché buona norma vuole

Per molto tempo al fuorigioco è stato applicato il

che ci possa essere flessibilità (non potere discre­

concetto di "luce": ultimamente, c'era chi guar­

zionale) nella valutazione.

Massimo Chiesa è nato a Livorno il 3 Gennaio del 1958 e si è avvicinato giovanissimo al mondo arbitrale, partecipando a 16 anni al Corso Arbitri della Sezione di Livorno. Dopo la consueta trafila nei campionati minori approda all'allora CAD (Commissione Arbitri Dilettanti) a 21 anni, giovanis­ simo per i tempi, e rimane all'organo tecnico per tre sta­ gioni, prima di essere poi pro­ mosso alla CAI (Commissione Arbitri Interregionale, vecchia Serie D) a 24 anni. Dopo altre tre stagioni in Serie D, viene viene promosso come Arbitro Nazionale alla CAN (Commissione Arbitri Nazionale) di Serie C, riceven­ do il premio come miglior Arbitro della CAI. Debutta in Serie C2 nel settem­ bre del 1'87 e dopo 5 gare debutta in C1 nel dicembre dello stesso anno. Dopo 30 gare di C1 e 3 anni, minimo necessario, viene promosso alla CAN di A e B, ricevendo il pre­ mio Nardini come miglior arbi­ tro dall'organo tecnico. Debutta in Serie A dopo sole 10 gare di B, già al primo anno. Nel '94, designatore Paolo Casarin, è costretto a interrompere la carriera per problemi fisici e quasi subito diventa uno dei più apprezzati commentatori sportivi, di fatto la prima "voce arbitrale" nelle telecronache di Tele Più. Oggi è stimato opinionista su Telenova e Radio 24.

STADIUM RISPONDE

In questo spazio saranno ospitati di volta in volta quesiti legati al mondo arbitrale non solo calcistico. Per i vostri quesiti scrivete dunque a:

Stadium^ ss


WEBSPORT

Mouse a Cinque Cerchi

TORINO OLIMPICA CONQUISTA LA RETE

di Guido Vaciago Giornalista

Tutto sulle gare, ma anche Tacquisto degli ultimi biglietti e utili consigli per chi vuole saperne di più su ogni disciplina e presentarsi preparata alFinaugurazione del 10 febbraio cchi, telecamere e satelli­

accaduto o che sta per accade­

ti: ok, ma anche i mouse

re. Informazioni da catturare

O

CIAO ! t’orino 2005

ISTRUZIONI PER L'USO

di tutto il mondo punte­

non ne mancheranno di certo. ranno su Torino dal 10 al E26il punto di partenza ideale è il febbraio con l'intento di cattu ­ ufficiale della manifesta­ sito

almeno

di

zione: snodo per viaggiare on

Olimpiadi con un clic.

line anche a qualche settimana

I Giochi si potrebbero anche

dall'inizio delle due magiche

seguire

settimane.

rare

un

fiocco

integralmente

via

GLIZ

Internet, che già in occasione

Graficamente ben impostata e

di Atene 2004 aveva offerto

soprattutto sobria (la manie di

disciplina o per sito olimpico,

sito

una

degli

grandezza rendono spesso dif­

ovvero per luogo dove si svolge

l'aneddoto

eventi: risultati in tempo reale,

ficili da navigare certi siti trop­

l'evento. In alternativa lo si può

quando il pattinatore Guido

fotografie, commenti, intervi­

po luccicanti),

ste e ormai anche video con le

Torino

copertura

totale

della

fiamma

di

(come

Cortina

'56,

pagina di

scaricare sul proprio computer

Caroli inciampò sui cavi che

(www.tori-

e tenerlo sempre a portata di

occorrevano

emozionanti

no2006.org) offre le notizie

mano per un'eventuale consul­

prime dirette televisive) e le

delle gare. Saranno in molti ad

principali fin dalla prima scher­

tazione off Ime. Con il sito uffi­

immagini storiche delle altre

utilizzare la Rete, integrando tv

mata, lasciando a destra e sini­

ciale si può anche organizzare

fiamme. Rigorosamente di ser­

immagini

più

la

2006

per

una

delle

e giornali, sfruttando il mouse

stra

iniziare

la trasferta direttamente sulle

vizio, ma utilissimo è il sito dei

per sbirciare classifiche e anda­

variazioni sul tema e ricerca di

piste: strade, mezzi pubblici,

volontari

mento delle competizioni dal­

informazioni più specifiche. La

consigli, tutto è piuttosto chia­

(vwvw.noi2006.it). Educativo e

colorato quello dedicato ai

le possibilità di

di

Torino

2006

l'ufficio, per avere un colpo

prima e la più importante è

ro. E' inoltre possibile acquista­

d'occhio sulla giornata o per

certamente il calendario delle

re gli ultimi biglietti o qualcosa

bambini. Insomma c'è tutto. 0

un rapido riassunto di ciò che è

gare, consultabile per data, per

dalla sterminata collezione di

quasi.

XX Giochi Olimpici Invernali 10-26 Febbraio 2006

gadget griffati a cinque cerchi,

C'è

tra cui è possibile curiosare nel

Olimpiadi con la passione per

chi

si

avvicina

alle

negozio on line: dalla t-shirt al

l'evento,

lucidalabbra, nel\'Olympicstore

delle varie discipline. Classica

'viem a' roHiNinïûoB f CArtè'"¿Programma iTSoiir'îïft¿nTìprSo òUMpreo fbïtfao ît quinte

è possibile trovare ogni souve­

situazione da Internet, ma il

HOME

nir di Torino 2006.

sito ufficiale di Torino 2006

W ■

CALENOAR1O (.ARE

Scintille di passione » Ospitalità Olimpiadi della cultura Prodotti ufficiali

Olimpiche.

TORINO 2006 / TICKETS NOI2006 KIDS VILLAGE OLYMPICSTORE

Flemme Olimpi Torino 2006

Argomenti correlati

ÌhTìlO

Figli della pagina ufficiale, ci

non è di aiuto in questo caso e

sono poi altri siti che meritano

allora si inizia a girovagare.

quello della fiamma

Il sito della Federazione Italiana

olimpica (www.fiammaolimpi-

Sport Invernali (www.fisi.org)

ca.it), per esempio, da dove

ha il fascino di una circolare

seguirne il viaggio e da dove

ministeriale: graficamente scar­

il clic: 20 21 22 23 24 25 20

ma capendo poco

era possibile iscriversi alla lista

no, ricco di informazioni sì, ma

dei tedofori e accompagnare

prevalentemente tecniche. Un

per cinquecento metri del suo

po' meglio quello della Feder-

lungo percorso il fuoco olimpi­

ghiaccio (www.fisg.it), ma se

co. Divertono le curiosità sul

uno vuole capire come si gioca


Di seguito un elenco con i migliori indi­ rizzi per essere aggiornati in tempo reale sulle gare, ma non solo: anche un sacco di curiosità per gli appassionati di sport invernali Tedofori

Barbara Fusar Poli e Maurizio Margaglio, due dei grandi campioni dello sport italiano che porteranno la Fiamma Olimpica a Torino

www.olympic.it Ottimo archivio per i risultati delle edi­ zioni precedenti delle Olimpiadi, in modo schematico e rapido: ori, argenti e bronzi da Chamonix 1924 a Salt Lake City 2002.

a curling, deve andare altrove.

sito non ufficiale, presenta una

solo tutti i link principali di un

Per esempio sul sito del Curling

buona rassegna di campioni e

argomento. Per gli sport della

Club Cortina (vwvw.curling.it),

notizie

che spiega la storia, i regola­

(www.discesalibera.it). Se uno

Yahoo

menti, i termini tecnici e i prin­

si vuole fare una cultura di

hoo.com/Sport e tempo libe-

cipali protagonisti della specia­

sport invernali, si deve quindi

ro/Sport/) e Google (vwvw.goo-

discesa

sulla

libera

consigliabili

neve,

quelli

di

(http://it.dir.ya-

lità che nella sua breve storia

attrezzare con una bella colle­

gle.com/Top/World/ltaliano/Sp

olimpica (quella dello sport è

zione di link. Uno da tenere in

ort/). Se è invece la storia delle

invece antichissima) ha riscosso

considerazione

Olimpiadi invernali che interes­

immediata simpatia, forse per

Wikipedia,

interessante

sa, conviene immediatamente

il buffo modo di "scopettare"

progetto di enciclopedia virtua­

fare rotta sulla Svizzera e più

un

è

quello

di

il ghiaccio che hanno gli atleti.

le a cui tutti possono contribui­

esattamente alla sede del Ciò,

Anche per lo sci di fondo biso­

re che ha già un discreto capi­

il

gna andare altrove e sfruttare

tolo sugli sport invernali: ben

Internazionale.

Comitato

Olimpico

la buona volontà degli appas­

spiegati, anche con qualche

senza versione in italiano, il sito

illustrazione (http://it.wikipe-

del massimo organismo sporti­

nordik.it) che illustrano la storia

dia.org/wiki/Sport invernale).

vo

e l'evoluzione dello sport nella

Ma un buon punto di partenza

pic.org) ha una sezione storica

loro pagina, graficamente un

possono essere gli

"indici"

godibilissima, con foto, articoli

po' ingenua, ma ricca di infor­

della rete, ovvero quelle pagine

ed eccezionali filmati d'epoca

mazioni. Così come un altro

che raccolgono in un colpo

(da non perdere la spartana cerimonia

(www.olym-

inaugurale

fronto con quella che si terrà a

Torino), perché con Internet è tempo.

bello

http://it.eurosport.com Il sito della tv sportiva via satellite ha un'ottima sezione dedicata agli sport invernali con notizie e classifiche sempre a portata di mano. www.raisport.rai.it Anche sul sito di Rai Sport, rinnovato da poco, si possono trovare notizie e brevi filmati.

viaggiare

http://sports.espn.go.com/oly/index Conoscendo l'inglese, il sito della tv Espn è indubbiamente uno dei più ' completi sull'evento olimpico.

www.ansa.it/torino2006/index.shtml La sezione olimpica del sito dell'agen­ zia di stampa italiana

di

Cortina 1956 per fare un con­

anche

www.snowtime.com Magazine on line con notizie, risultati, classifiche, video, foto e schede: aggior­ nato e ben curato dal punto di vista grafico, è un buon punto di riferimento per gli sport della neve.

Purtroppo

sionati di Skinordik (vwvw.ski-

mondiale

SCREENSAVER

AL CANCELLETTO C'E'ANCHE VANCOUVER 2010

nel

www.montagnedoc.it Le montagne che ospiteranno le Olimpiadi: webcam, storia, tradizioni, eventi e turismo www.paralympicqames.torino2006.org/ita/ Il sito dei Giochi Paraolimpici che si ter­ ranno a Torino dal 10 al 19 marzo 2006

www.chessolympiad-torino2006.org/ Un'altra Olimpiade torinese nel 2006... quella degli scacchi che si svolgerà dal 20 maggio al 4 giugno www.vancouver2010.com Vancouver 2010: le prossime Olimpiadi sono lì...

stadium ì s?


WEBSPORT

Navighiamo insieme

CAROLINA PORTABANDIERA DEL WEB MILLER PIÙ FUMO CHE SOSTANZA a freschezza e la spontanei­

L

tà dei 19 anni che compirà

1'8 febbraio si leggono nel suo

sorriso. Oppure nel suo forum, dove colloquia direttamente

con i suoi, sempre più nume­

rosi, fan di tutto il mondo. Lei è Carolina Kostner, cugina di cotanta cugina (Isolde) e stella

del pattinaggio. Sarà lei a por­

tare la bandiera italiana alla cerimonia inaugurale del 10

ISTRUZIONI PER L'USO

febbraio e sarà lei uno dei volti dell'olimpiade torinese. Ruolo che, guardandola dalla parte

vita (quando non gareggia vive

ciulla da copertina per Torino:

"immagine"

del Web, le si addice. Non è

a lungo in una capanna nei

Karen Putzer. Il suo sito è ben

contenuti pochi. Effetti spe­

n'è

molta,

una diva e il dialogo che intrat­

boschi senza energia elettrica

curato, anche graficamente,

ciali,

tiene con chi la ammira ne è

e acqua corrente), il suo atteg­

ma certo non attira il curioso,

che immediata. Tornando a

una divertente prova,

navigazione tutt'altro

ma il

giamento guascone (è stato

al contrario di quello dell'au­

chi gareggia, e facendo pure

fascino (per altro accentuato

da molti avvicinato a Tomba),

striaco Hermann Maier, vero e

molta fatica, si può andare

da quello della sua disciplina, il

la sua originalità stilistica non

proprio mito dello sci alpino,

pattinando o a tecnica classi­

pattinaggio artistico) è indub­

emergono da una pagina tutta

che non ha l'aria di volersi

ca,

effetti e poca sostanza.

Si

prendere troppo sul serio. Così

genere molto completi e ben

biamente

magnetico.

Il suo

sui

siti

dei fondisti,

in

sito è una fedele fotografia di

torna allora sul ghiaccio e si

mette le foto di quando era

collegati l'uno all'altro . E qui

tutto questo: semplice, ricco di

ritrovano byte simpatici con il

bambino e quelle con la radio­

di link in link si può anche

immagini, di piccole informa­

fenomeno

Evgeni

grafia delle gambe dopo il ter­

stare

zioni e agile da navigare.

Plushenko: c'è un po' di tutto,

ribile incidente in moto insie­

passando

Più

piuttosto

compreso il suo oroscopo e le

me a quelle dei trionfi e delle

Centa a Manuela Di Centa.

artificioso

e

russo

nella

stessa famiglia, da

Giorgio

Di

impersonale è invece la pagina

foto del matrimonio, ma è un

gare ed è simpatico anche nel

Buffo il contrasto: il fratellino,

di Bode Miller, altro sicuro pro­

bel modo per conoscere il per­

raccontarsi nella biografia.

appena sbarcato sul web, si

tagonista dei Giochi e perso­

sonaggio. Nel navigare, anzi

Assai autocelebrativa è invece

presenta in modo piuttosto

naggio a tutto tondo nella

nello scivolare dal ghiaccio alla

la pagina di Kristian Ghedina,

"artigianale", mentre la so­

realtà. Le sue originali scelte di

neve si passa a un'altra fan­

ma in fondo è lo stesso perso­

rella, abbandonate le sparta­

naggio a essere un amabile

ne abitudini da fondista, si

J NAVIGARE CON I CAMPIONI

<

ce

Carolina Kostner www.carolina-kostner.it Isolde Kostner www.isoldekostner.com Evgeni Plushenko www.evgeniplushenko.net Giorgio Di Centa www.giorqiodicenta.it Manuela Di Centa www.manueladicenta.it Hermann Maier www.hml .com

spaccone e quindi lo si può

presenta come un personag­

perdonare: il sito è un'istanta­

gio dello spettacolo. Ma le

nea che lo fotografa nitida­

Olimpiadi,

mente. Convenzionale, inve­

anche questo.

ce,

la

pagina

di

Giorgio Rocca, lo

slalomista italiano

che da anni regge il peso dell'eredità

Giorgio Rocca www.giorgiorocca.com Kristian Ghedina www.ghedina.com

A proposito, l'Al-

Bode Miller www.bodemillerusa.com Alberto Tomba www.albertotomba.it

alle Olimpiadi farà

Karen Putzer www.karenputzer-fansclub.it

di Alberto Tomba.

bertone nazionale l'uomo immagine e sul suo sito di

tÌkTiBiI

in

fondo,

sono


Il sito del mese: www.stadiumquide.com

Encicplopedia virtuale: tutti gli stadi del mondo uno degli

i chiama "Stadium Guide",

colto una serie di cartoline e

siderato

non è il sito della nostra

immagini digitali degli stadi di

all'avanguardia

S

in

impianti

Europa,

Rivista (www.stadiumcsi.it è in tutto il mondo, la pagina ha preso corpo ed è diventata una fase di costruzione), ma di ciò

oppure saltabeccare da San Siro

che ne ha ispirato il nome:

vera e propria enciclopedia,

assai romantici, d'epoca), fare

ovvero gli stadi, luoghi mitici e

nella quale si possono trovare

un salto al Santiago Bernabeu

anche un po' magici, dove si

informazioni di ogni genere

di Madrid, scendere al Camp

celebra lo sport. In genere il cal­

sugli stadi del presente e del

Nou di Barcellona e poi volare al

cio, ma il pallone, quello tondo,

passato, ma anche del futuro.

mito dei miti, ovvero Wembley,

non è sempre l'unico protago­

La maniacalità, con la quale è

da cercare,

nista nelle arene di tutto il

stato compilato il sito, propone

stadi del passato, in attesa che il

mondo. E di queste si parla in

infatti anche i progetti degli

nuovo

calcio

2010. Non mancano le statisti­

questo interessantissimo sito,

stadi che ci saranno tra qualche

inglese venga ricostruito. Un

che, con i record di capienza, di

nato dalla passione di un grup­

anno, oppure quelli che avreb­

viaggio spazio-temporale che

incassi e di affluenza, ma anche

po di olandesi che avevano rac­

bero dovuto esserci, ma non

può essere emozionante per chi

l'elenco ufficiale della Uefa, con

sono mai stati costruiti

su quelli spalti ci è stato o anche

gli stadi da cinque stelle e quel­

(nella divertente sezione

solo per chi ci sogna di andare,

li da quattro (che quindi non

"Fata Morganas").

magari con il cuore in subbuglio

potrebbero ospitare una finale).

Così ci può sbizzarrire,

per

del

Un sito di servizio (ci sono

saltando dalle immagini

cuore. 0 per la propria naziona­

anche notizie importanti per

NEL 68

la

purtroppo,

"tempio"

propria

del

negli

squadra

ri mondiali in Sud Africa del

le, visto che c'è anche un'ampia

chi, dopo la visita virtuale, vuole

Bridge (del Chelsea) a

sezione

manifestazioni

farne una reale), un sito di

quelle della scintillante

internazionali, dove vengono

curiosità, di notizie e di nostal­

Arena auf Schalke, lo sta­

presentati gli stadi di Germania

gia. Un bookmark obbligatorio

dio dello Schalke 04, con­

2006, ma anche quelli dei futu­

per ogni sportivo.

del

Internet story/1

a Marassi (quelli attuali e quelli,

vecchio

Stamford

sulle

gli inizi, Internet era un territorio per scien­

stretta collaborazione fra loro, l'embrione di

ziati geniali e pazzi. Roba da film. E uno, in

quella che sarebbe diventata Internet. Engelbart

A

fondo, lo potrebbero proprio girare sulla vita diaveva, infatti, già in mente il concetto di "iperte­ sto", ovvero di un testo dal quale si può saltare Douglas Engelbart che, nel 1968, inventò un

oggettino destinato a cambiare la storia dell'in­

ad un altro attraverso un collegamento (link). Il

formatica ed entrare in tutte le case nell'arco dei

web come lo conosciamo e lo utilizziamo noi

MOUSE:

successivi quarantanni. Perché nei giorni in cui le

sarebbe nato più di vent'anni dopo, ma si può

sale cinematografiche proiettavano

dire che Engelbart lo avesse già immaginato e,

ERA DI LE6N0

2001 " e la visione di un futuro computerizzato,

quindi, avesse compreso che serviva un attrezzo

Engelbart si esibiva nella prima dimostrazione

come il mouse per semplificare l'utilizzo dell'iper­

pubblica della sua invenzione.

testo. Per trovare persone in grado di compren­

Il primo mouse era di legno e disponeva di due

dere le sue idee, lo scienziato dovette abbando­

rotelle per muovere in senso verticale e orizzon­

nare l'Università di Berkley a San Francisco e poi

IL PRIMO

"Odissea

tale il cursore sullo schermo. Trentasette anni

quella di Los Angeles, prima di trovare fiducia e

dopo è cambiato molto poco della geniale intui­

finanziamenti per il suo progetto. Fu il lancio

zione di Engelbart, ma in compenso non si

dello Sputnik da parte dell'Urss e la paura del

potrebbe pensare un computer senza il suo

nemico a spingere il governo americano verso

accessorio. D'altronde egli stesso ne aveva capi­

ingenti investimenti sulla ricerca scientifica.

to l'importanza mentre sviluppava, con i migliori

E Internet è nata anche grazie a quel particolare

cervelli delle università americane e inglesi in

momento. Ma questa è un'altra storia...

<fh!l[O 89


TURISMO

»

Itinerario in moto e auto

SEMPRE CARO MI FU QUEST ERMO COLLE...

di Massimo Carboni Giornalista

Come due gemme incastonate nella verdeggiante campagna marchigiana. Recanati e Loreto uniscono arte e cultura, misticismo e storia, in un percorso di forte suggestione

mura cinquecentesche, nato

attorno al santuario della Casa

essere utilizzata come mezzo

di Nazareth, secondo la tradi­

di trasporto, ma le pendenze

zione traslata in queste terre

sono tali da rendere l'impresa

dagli angeli nel 1294. Divenuto

consigliabile solo ai cicloama­

in poco tempo centro di culto e

tori esperti e allenati.

pellegrinaggio il paese si andò

L'itinerario muove dalle spiag­

sviluppando soprattutto dal

a un lato Recanati nota

pare essersi fermato, racchiusi

ge della Riviera verso l'entro-

1469, con la costruzione della

per aver dato i Natali a

e protetti da mura e vestigia

terra, sulla via dell'arte e della

basilica-fortezza, voluta

medievali e bizantine. e al

fede. Onde evitare il traffico

difendere i muri della Santa

lungomare, è preferibile

Casa. Il cuore della città, in cui

Giacomo La Basilica di Loreto

seguire le strade interne sino a

si concentra il nostro itinerario

raggiungere la statale adriatica

è piazza della Madonna.

D

Beniamino Gigli, grande

indimenticato

ISTRUZIONI PER L'USO

rigogliosa campagna marchi­ giana. Anche la bicicletta può

sommo

Leopardi.

tenore,

poeta

Dall'altra

Loreto,

Le strade che disegnano que­

del

per

sede della Basilica che ospita la

sto

garantiscono

16, da prendere in direzione

Parcheggiata l'auto (o la moto)

Santa Casa di Nazareth.

un'ottima percorribilità sia in

Pescara. Il tragitto consente di

fuori dalle mura castellane, vi si

Sacro e profano. Due luoghi

auto sia in moto. In particolare

ammirare la rigogliosa vegeta­

può

diversi ma in qualche modo

la moto consente, con l'ap­

zione del Parco del Conero e il

Boccalini, da Via Sisto V oppu­

itinerario

Corso

da

accedere

affini che sembrano scrutarsi

prossimarsi della primavera e

paesaggio

della

re da Porta Marina. Abbellita

dalle colline marchigiane: due

dell'estate, di gustare appieno

costa marchigiana. Si abban­

da una seicentesca fontana, la

universi dove il tempo a tratti

gli aromi e le sensazioni della

dona la statale all'uscita Loreto

piazza è chiusa a Est dall'impo­

alle

spalle

seguono

le

nente basilica: l'edificio, fra il

indicazioni per risa­

tardo gotico e il rinascimentale,

e

si

lire il colle su cui si

il

erge

suo interno, proprio sotto la

L'autostrada A 14

grandiosa cupola, si trova la

-

Santa Casa in cui Maria ricevet­

Porto Recanati) e la

te l'annunciazione dall'Angelo.

Loreto

(uscita

statale 77 sono le

Protetta esternamente da un

altre vie principali

rivestimento marmoreo pro­

che

collegano

gettato dal Bramante, conser­

Loreto

al

resto

va al suo interno la Madonnina

lontano

tica. Al santuario e alla basilica

mostra

hanno lavorato insigni artisti:

d'Italia. Fin

nera con la tradizionale dalma­

da

Loreto come

si

città

in

forma di Santuario: con

COME ARRIVARCI

richiede un'accurata visita. Al

borgo.

bastioni

e

Baccio

Pontelli,

Sangallo,

Andrea

Giuliano

Sansovino,

Luca

da

Signorelli,

IN AEREO

Roma-Falconara. Le fermate utili sono

Aeroporto "Raffaelle Sanzio" Ancona

quelle di Ancona o Porto Recanati. Da

Portonovo. Con gli autobus è inoltre

IN AUTO

- Falconara. Dista circa 10 km dalla

qui si può prendere l’autobus o il taxi.

possibile raggiungere altre località

La Riviera del Conero, da cui si snoda

stazione di Ancona. In aeroporto è

l'itinerario, si raggiunge dai più impor­

possibile noleggiare un'auto.

lìnea 94 di Conerobus si raggiunge

dell'interno come Osimo, Loreto,

IN AUTOBUS

Castelfidardo, Offagna.

Dalle stazioni ferroviarie di Ancona e

tanti valichi di frontiera e dalle princi­ pali uscite autostradali. Autostrada A

IN TRENO

Porto Recanati si possono raggiungere

14 Bologna - Ancona-Taranto. Casello

La Riviera del Conero è servita dal­

le località della riviera in autobus. Con

Porto dì Ancona. Compagnie:

di uscita: Ancona Sud. Direzione rivie­

l'importante linea ferroviaria Milano-

le autolinee Reni che raggiungono

Superfast, Mìnoan, Anek, Marlines,

Lecce, che collega il Nord Italia con

Sirolo, Numana, Marcelli, Porto

Strinzis Blue Star, S.E.M., Jadroljina,

tutto il versante Adriatico e dalla linea

Recanati, nonché l'entroterra. Con la

Adriatica, Snav.

ra del Conero.

JkTBiiI

IN NAVE

il


Luoghi da pesia Nell'altra pagina, la Basilica di Loreto. Qui accanto, uno scorcio di Recanati. Sotto, ancora la Basilica di Loreto

COSA VEDERE LORETO Basilica del Santuario della Santa Casa Orario: aprile - settembre: 9.00, 13.00,16.0019.00; il Santuario è chiuso dalle 12.30 alle

14.30.

Pomarancio,

Luigi Vanvitelli,

Museo Pinacoteca della Santa Casa Orario: ottobre - marzo: 10.00-13.00; 15.00-

Melozzo da Forlì. Si consiglia inoltre di non per­

18.00

dere il Museo-Pinacoteca, che

Ingresso: a offerta - Tel. 071.9747198

raccoglie otto tele di Lorenzo

RECANATI

Lotto, un'importante collezione

Palazzo Leopardi

di ceramiche da farmacia e vari

Orario: soggetto a variazione; si consiglia

cimeli. Il museo è ospitato nel

di telefonare. Tel. e fax 0717573380

Palazzo Apostolico, l'edificio

Museo Beniamino Gigli

che

Orario: martedì - domenica 10.00 - 13.00, sabato

delimita

della

piazza

Madonna a Nord-Ovest. La visi­

domenica 15.00 - 20.00. Tel. 07175871

ta della città può proseguire

Pinacoteca Civica

con una'passeggiata fra i nego­

Villa Colleredo, via Gregorio XII, vicino cattedrale

zi di corso Boccalini.

Orario: martedì - venerdì, 9.00 - 12.00; 15.00-

Il "Borgo" di Recanati

20.00; lunedì chiuso

19.00; sabato e domenica 9.00 - 13.00; 15.00 -

Da Loreto, in pochi minuti di

Recanati,

auto, si giunge a

meta irrinunciabile per ogni

DOVE DORMIRE LORETO

amante della poesia e della cul­

Blu Hotel - via Villa Costantina, 3 stelle.

tura. Luogo natale di Giacomo

Tel. 071.978501 www.hotelbluloreto.it

Leopardi,

Recanati ha avuto

importanti momenti di storia

DOVE MANGIARE

nell'alto Medioevo e nei secoli

LORETO

successivi

Andreina - via Buffalareccia 14, chiuso il martedì;

testimoniati

dalla

famosa Torre del Borgo, del

tipica cucina marchigiana, specialità: carne alla

sec. XII, dalle mura guattrocen-

brace. Tel. 071.970124 www.ristorante.andreina.it

tesche, dal Castello di Monte-

RECANATI

fiore, eretto nel "200, e da

Passero Solitario - v. Gherarducci 6, chiuso il lune­

importanti

dì; cucina casalinga. Tel. 071.7571 105.

edifici,

chiese

e

monumenti storici. Oggi la città

La Ginestra - via Calcagni 2, chiuso il martedì;

è un centro culturale di impor­

cucina tipicamente marchigiana, con primi fatti in

tanza mondiale. Molto sugge­

casa e piatti alla brace. Tel. 071.980355.

stiva è l'atmosfera di Palazzo Leopardi, casa natale del poeta

tuttora abitata dai discendenti

della sua famiglia. L'elegante

edificio ospita, al primo piano una biblioteca di quattro sale

che

raccoglie

oltre

25.000

volumi. Altri luoghi interessanti

da visitare sono la Pinacoteca comunale, ospitata nelle sale di

Villa Colloredo Mels, in cui si possono ammirare alcune tele

di Lorenzo Lotto; la torre del

Borgo, aperta al pubblico di recente; il museo dedicato a

Beniamino Gigli.

SrTOÌiT

91


TURISMO

Itinerario in bicicletta

LUNGO IL TICINO, IL FIUME AZZURRO Un'oasi di verde da percorrere in bicicletta che si snoda oltre 90.000 ettari e tocca 46 comuni diversi. Dal 1974 è Parco Regionale. Luogo ideale anche per passeggiate ristoratrici

in alcuni tratti dove si incrocia con strade comunali che acce­

dono ai centri abitati posti

lungo il Ticino.

del

Pista ciclabile del Naviglio Grande (Km 26 ca)

Camping il Gabbiano dove ter­

La pista ciclabile del Naviglio

mina il percorso. Ticino, capace di modellare con Poco oltre, il percorso prosegue il suo passaggio, secoli dopo lungo l'alzaia del Ticino in

Grande è riservata a ciclisti o

er gli abitanti del posto è

P

da

sempre

azzurro.

ISTRUZIONI PER L'USO

è quasi tutto protetto e riserva­ to ai ciclisti e si interrompe solo

Si

il

fiume

Ticino

in

prossimità

del

parla

pedoni ad eccezione di qualche tratto dove si interrompe per­

secoli, una valle contrassegnata

comune di Golasecca, percorso

ché

da boschi di salici e pioppi alter­

ancora poco utilizzato dal traf­

comunali e provinciali.

nati ad aree coltivate a mais e

fico motorizzato con una scarsa

Il percorso inizia altezza della

Bereguardo sfruttando l'alzaia

riso che da sole coprono 1'80

affluenza

e,

Centrale Enel di Turbigo per

del naviglio omonimo. Il per­

delle coltivazioni locali.

quindi,

ciclabile.

proseguire fino a Castelletto di

corso ciclabile protetto è realiz­

Per proteggere guesto meravi­

L'alzaia del Ticino termina in

Abbiategrasso per una lun­

zato con fondo di asfalto ecolo­

ghezza di circa 26 Km

di

autovetture

facilmente

intersecata

da

strade

il percorso ciclabile nel Parco

prosegue invece in direzione di

glioso angolo di mondo ricco di

prossimità della Centrale Enel-

flora e fauna, nel 1974 è stato

Diga Panperduto e prosegue

creato intorno al fiume un

poi su percorso protetto lungo

Parco

l'alzaia del Ticino sino alla presa

Alzaia Naviglio Grande nel Parco Agricolo Sud Milano

que Bereguardo, ma su fondo

del Villoresi.

Da Castelletto di Abbiategrasso

attualmente sterrato.

Parco

Regionale,

il

Lombardo della Valle del Ticino, il primo istituito in Italia. Il suo

territorio

(90.640

estende

sulle

ettari)

si

di

province

gico da Abbiategrasso sino

all'altezza di Besate. Da Besate il percorso raggiunge comun­

il percorso ciclabile può prose­

Pista ciclopedonale dell'Alto Ticino (Km 14 ca)

guire verso Milano, lungo l'al­ zaia del Naviglio Grande, ed è

Bereguardo-Pavia-Po (Km 35 ca)

Milano, Varese, Pavia e Novara

Dalla presa del Villoresi il per­

di competenza della Provincia

Il percorso è utilizzabile sfrut­

ed interessa ben 46 comuni.

corso ciclabile prosegue lungo il

di Milano, Parco Agricolo Sud

tando da Bereguardo al Ponte

canale industriale dell'Enel sino

Milano.

di Barche sul Ticino la strada

A piedi nudi nel parco... e non solo

a

Prendendo spunto dalla com­ media di Neil Simon si può

raggiungere la località S.

Provinciale. Superato il Ponte di

Barche si prende immediata­

Nosate.

Pista ciclabile del Naviglio di Bereguardo (Km 14 ca)

Il percorso, lungo circa 14 Km,

Da Castelletto di Abbiategrasso

gine di difesa detto dei Roverini

Maria in Binda in comune di

mente a sinistra l'alzaia dell'ar­

tranquillamente affermare che

che prosegue per circa 7 Km

il Parco del Ticino è davvero un

sino a superare il Centro Parco

luogo ideale sia per passeggia­

di Cascina Venara (Comune di

te immersi nella natura, sia per

Zerbolò)

gite in bicicletta lungo i nume­

Boschi Negri e riprendere l'alza­

per

inoltrarsi

nei

rosi itinerari ciclabili presenti.

ia del Ticino all'altezza del

Tra questi si segnalano in parti­

Borgo di Canarazzo.

colare modo i seguenti percor­

Il percorso prosegue poi lungo

l'alzaia asfaltata che però è

si:

ancora utilizzata dal traffico

Sesto Calende - Somma Lombardo (Km 9 ca)

motorizzato (ed anche molto

nel

dei Cairoli attraverso la quale si

L'itinerario ciclabile inizia

battuta). Si raggiunge la S.S.

Comune di Sesto Calende sul

può arrivare al Ponte Coperto

lungolago, sino all'incile del

di Pavia.

^TiifO


A Cuggiono A destra e nell'altra pagina, due immagini di Villa Armoni, magnifico esempio di neoclassico lombardo e uno scorcio del vasto parco

COSA VEDERE Il Parco di Villa Armoni di Cuggiono è uno degli esempi più importanti tra i par­ chi dell'epoca neoclassica lombarda, per estensione (23 ettari), valore architet­

tonico, botanico e storico culturale. Pur nelle trasformazioni subite nel corso del

IX e XX secolo, il parco di Villa Annoni resta un documento di primario interesse

per la conoscenza del gusto paesaggistico della nobiltà lombarda di epoca neo­ classica. La villa ospita anche un curioso museo dedicato alle antiche professio­ ni Cuggionesi, dove alcune salette abilmente arredate con antichi strumenti da lavoro, permettono al visitatore di apprezzare la fedele ricostruzione di alcuni

ambienti di lavoro oramai presenti solo nella memoria dei più anziani. Il museo è sempre aperto al pubblico la Domenica dalle h. 14.00 alle h. 18.30 (da giugno

ad ottobre).

DOVE DORMIRE Azienda Agrituristica Casina Baracca

Gambolò (PV) Fraz. Belcreda Loc. Molino disella Tel. Fax 0381.939787 E-mail:info@agriturismobaracca.com www.aqriturismobaracca.com

Azienda Agrituristica "Cascina Bullona"

strada Valle 32

20013 Pontevecchio di Magenta (MI) Tel. Fax 02.97292091

e-mailibullona@agriturismobullona.it

VISITE GUIDATE

www.agriturismobullona.it

Girovagando - MT-Bike e Trek - Via Milano 42 - Taiano (VA) - tei. 347.5809854

- 347.4169804 - e-mail:crazyombre@libero.it - www.girovagando.org

DOVE MANGIARE

Blu River Bike - Abbiategrasso (MI) - Tel. 347.4541112

Bereguardo

e-mail:info@bluriverbike.it - www.bluriverbike.it

Antica Trattoria Viscontea - via Castello 31 - Tel. 0382.928148

La Zelata - piazza della Chiesa, Zelata - Tel. 0382.928178

NOLEGGIO BICICLETTE

Trattoria Ticino - via Lavagna 18, Zelata - Tel. 0382.928016

Il Giraparchi di Orizzonte - Via Bestini 3/a 20154 Milano -Tel. 02.33103041

Zerbolò

Presso: Trattoria "Ticino" a Zelata di Bereguardo (PV), Camping "Ticinia" a

Il Pazzo di Canali - via Borgo San Siro 49 - Tel. 0382.83010

Vigevano (PV), Cicli "Battistella" a Pontevecchio di Magenta (MI), Canoa Club

Mulino di Umido - loc. Umido - Tel. 0382.800311

Milano a Castelletto di Cuggiono (MI), Trattoria San Rossore Via Matteotti loc.

Dei Cacciatori - via Roma 67 - Tel. 0382.810093

Guado della Signora Motta Visconti (MI) Tel.02.90000201

pressi di Magenta: il meglio del

delle FS

Naviglio Grande), oppure Galliate sulla

sponda piemontese, più comoda per

FS Milano-Alessandria

Turbigo, Lonate Pozzolo (provinciale

l'area meridionale: uscire dal casello di

341 verso Castano Primo - Gallarate).

Milano-Torino

Gropello Cairoli, sulla provinciale 596

• A 26 Genova Voltri-Gravellona Toce,

in sponda destra, per visitare il tratto

porta nell'area Nord. Raccordo con A8,

roporto

tra Vigevano a Pavia. Oppure casello di

uscita a Castelletto.trade.

COME ARRIVARCI IN TRENO •

A7 Milano-Genova, per raggiungere

A8 Milano-Laghi, raccordo con A26,

Abbiategrasso o Vigevano, sulla linea

caricare in vettura una bicicletta al prezzo di circa 3,6 Euro. Numerose le

stazioni abilitate.

Magenta oTrecate, sulla linea FS Malpensa, sul collegamento ein l'ae­

Vanzaghello, Castano Primo,Turbigo

IN AUTOBUS Sono numerosi i collegamenti soprat­ tutto nei giorni feriali. Rivolgersi alla

Provincia di Milano che pubblica gli

sulla linea Milano-Novara delle

orari delle autolinee. Informazioni tei.

Bereguardo, per l'area fra Pavia e

Abbiategrasso. Da Bereguardo comodo

uscita Sesto Calende per la zona del

Ferrovie Nord.

02/7740.3655-3557. L'Atm di Milano

raccordo autostradale per Pavia.

lago Maggiore.

Informazioni su orari sul sito internet:

ha un sito internet con gli orari delle

regione.lombardia.it/trasporti.

linee extra urbane: www.atm-mi.it.

A4 Milano-Torino, permette di giun­

gere nella zona centrale del Parco. Uscita al casello di Boffalora Ticino (nei

IN AUTO •

Pavia, sulla linea Milano-Genova

Le FS svolgono su molti convogli il ser­

vizio Treno più Bici, che permette di

ÌTTTÌfO 93


LA FINE DI BOTTECCHIA: SO ANNI DI MISTERO

di Max Castellani Giornalista

ISTRUZIONI PER L'USO

Ottavio Bottecchia, primo corridore italiano a vincere il Tour, morì il 3 giugno del 1927. La sua storia è da tempo soggetto di narrativa: gli ultimi volumi sono di Paolo Facchinetti e del tandem Fagiolo-Oraziani

M

ciclista

istero Bottecchia: fu

di sciogliere. Ma per tentare di

incidente o omicidio

inseguire la verità sulla strana

politico?

Da

Rtitwrt«Fagfftlo Frate

Bottecchia l/'naffprrabile

quasi

fine del ciclista trevigiano ottantanni ci si interroga sulla (Bottecchia era nato a San tragica e misteriosa fine del di Colle Umberto il 1° Martino

Ottavio

Bottecchia,

agosto 1894) occorre ripercor­

morto il 3 giugno del 1927, a

rere quella maledetta ultima

te

33 anni,

in circostanze che

giornata della sua vita. Salita

un'ltalietta fascista che la mat­

Dante Nigris, parroco di Peonis

sono ancora tutte da spiegare.

del Clauzetto (pochi chilometri

tina del 3 giugno

1927 lo

dal 1925 al '30. È lui, don Dante, il prete che aveva dato

delle

strade

bianche

di

visita all'amico ammalato, don

La sua vicenda umana, prima

da Gemona) a Peonis, frazione

aspettava al varco con impeto

che sportiva, da tempo si è tra­

di Trasaghis (Friuli), una bici, in

assassino, perché la sua corsa

l'estrema unzione a Bottecchia

sformata in un autentico "caso

sella un uomo di 33 anni: è

doveva finire. Il campione morì

trovato agonizzante vicino alla

letterario" (dal 1947 sono oltre

Ottavio Bottecchia, il primo ita­

il 15 giugno, dopo 12 giorni di

cascina di un contadino. Il con­

una dozzina i libri pubblicati

liano ad aver vinto in terra di

agonia. Il mistero della morte

tenuto di quel colloquio acco­

sull'argomento) per quello che

Francia; due volte campione al

di Bottecchia forse però si risol­

rato di don Dante e don Nello

lo scrittore Elio Bartolim all'ini­

Tour del

se in un pomeriggio di cin-

venne pubblicato nel 1973 nel

1925 e '26,

nella

zio degli anni '90 pensando a

squadra dell'Automoto dei fra­

una sceneggiatura cinemato­

telli

grafica bollò come «un enig­

Parigi

ma». Un enigma che Paolo

"Botescià".

Pellissier.

quant'anni dopo, ma la solu­

bollettino

Per questo a

zione è stata a lungo taciuta. A

Peonis (nella

gloria

onore

e

parrocchiale

rubrica

di

"Ricor­

al

far luce su oltre mezzo secolo

diamoli") e riportato fedel­

Martino

di menzogne, voci e chiacchie­

mente dallo studioso Enrico

Il

invece è il "Tavio", l'ottavo di

re d'osteria, in quella lingua di

Spitaleri, nel suo, ormai quasi

Forzato della strada" e il tan­

casa Bottecchia, razza di mura­

terra al confine fra il Veneto

introvabile, libro-verità "Il delit­

dem Roberto Fagiolo e Fran­

tori con pochi schei e scarso

segreto e il carsico Friuli, fu l'in­

to Bottecchia" (Pellicani 1987).

cesco Oraziani in "Bottecchia

cibo in tempo di pellagra. Così

contro fra due sacerdoti: don

«Ottavio è morto per I suoi

l'inafferrabile", hanno cercato

fin da ragazzino mangia le sali-

Nello Marcuzzi che andò in

ideali politici. Quel giorno ad

Facchinetti

in

"Bottecchia.

A San

"The Best" George Best Baldini&Castoldi Pag. 294 Euro 16,00

all'uomo Best, ma non al suo mito. Quello resterà in eterno. E in un pomeriggio d'in­

verno freddo come la morte è bello risfoglia­ re la sua vita dalle pagine di "Blessed. The

Autography", versione inglese di "The Best". // Triste, solitario e finale" avrebbe detto

Osvaldo Soriano nel salutare per l'ultima

Un libro uscito soltanto nel 2001 nel Regno Unito, ma che è già da considerare un clas­

volta George Best che a 59 anni se ne è

sico. Sì perché narra delle gesta del più irre­

andato per sempre il 25 novembre scorso. A

golare e maledetto dei geni del calcio. Un

vegliarlo fino alla fine al Cromwell Hospital

"farabutto esistere" quello di "Bestie", affi­

di Londra c'era suo figlio Calum e il vecchio

ne per linea diretta e divina al talento di

padre Dickie che 87enne sopravviverà

Diego Armando Maradona che addirittura lo

"rTiÌO


Sui Pirenei E' il 28 giugno 1925: Bottecchia in fuga sull'Aubisque nell'ottava tappa del Tour, lunga 326 km. Sarà terzo a Luchon, ma primo a Parigi con 54'20" sul francese Buysse

gli

una

lezione...».

Questa la destabilizzante

rivelazione di don Nigris che

avrebbe

dovuto

spazzare via tutti i falsi storici che come corridori

Giorgio Terrazzi

"Ho dato l'anima. Storie di uomini e sport" Pag.177 Euro 15,00

www.sperling.it

giorgio

* Giorgio Terrazzi è un gior­

nalista abituato a far viag­

giare a 300 chilometri

in fuga si erano inseguiti

orari il pensiero e l'anima,

nel tempo sul conto del

nisce

campione. Avevano scrit­

Pordenone". Dopo la tra­

to e parlato di delitto

gica

passionale, della mafia

"Botescià" non aveva più

che

vendicarsi

la forza per tornare a cor­

parla al lettore di Schumacher e

delle scommesse andate

rere in bicicletta, fiaccato

Valentino, insieme a una serie di ritratti

in fumo per colpa di

nell'animo più che nel fisi­

gradevoli (16 in tutto), superati però da

Bottecchia in una gara

co del campione agli sgoc­

uno straordinario monumento poetico

persa al velodromo di

cioli della carriera. C'era

eretto alla memoria del fraterno amico

più

tanta rabbia in Bottecchia:

Beppe Viola.

voleva

Anversa.

Forse

la

l'"lnnominato

fine

del

di

fratello,

fu

dove spirò. Per quella tragica

quella del fratello ferito prima,

quella di attribuire la sua fine

fine, alla vedova, rimasta sola

e poi del socialista,

per un furto di uva a quel con­

con

un'Italia

tadino che lo raccolse morente.

offerte 100 mila lire, che però

banale

delle

spiegazioni

quattro

figlie,

vennero

contro

i

quanto le Ferrari e le

"

moto che per mestiere

insegue e racconta da una vita. Qui

Ben Schott

Giovanni avevano dato il san­

"La Miscellanea di Schott: Giochi, Sport e Oziosità" Sonzogno Editore

per la quale lui e

avrebbe

Ottavio rifiutò categoricamen­

gue e che per tutta risposta li

dell'uva?

te, ritenendolo un affronto al

aveva pugnalati alle spalle, per

Pag. 160 Euro 15,00

Probabilmente tutta la vicenda

sentimento inestimabile che

mano di quei fascisti che, pro­

www.sonzognolibri.it

Era

giugno

potuto

come

rubare

muove da una matrice politica

provava

per il fratello. Con

babilmente avevano fatto cir­

e la morte del campione è stret­

Giovanni, prima della passione

colare l'intenzione di dare "una

Per chi ambisce ad una

tamente legata a quella altret­

per la bicicletta, Ottavio aveva

bella lezione" al Tavio.

biblioteca di letteratura

tanto misteriosa del fratello

condiviso la fame, la miseria

Giovanni. L'amato fratello che

degli emigranti, l'orrore di una

regalò al piccolo Ottavio la sua

guerra

prima bicicletta, il 23 maggio di

entrambi

quel nefando 1927 era stato

in cui erano tornati medagliati

per

il

coraggio e il valore espresso nel

investito da un'auto presa a

nobile corpo dei Bersaglieri

noleggio della Società Saita di

ciclisti. Se le due morti sono col­

Pordenone. Quella stessa auto,

legate, allora basterebbe cono­

guidata

altrettanto

scere il nome dell'investitore del

misterioso "pirata", aveva ac­

fratello maggiore di Bottecchia,

compagnato Giovanni Bottec­

probabilmente un notabile, un

chia all'ospedale di Ceneda

uomo in vista che Spitaleri defi-

da

un

SULLO SCAFFALE

ucciderlo fu una squadra

di fascisti che voleva dar­

sportiva, questo libro è

Paolo Facchinetti "Bottecchia. Il forzato della strada" Edicicloditore Pag. 269 Euro 14,50

una chicca che non può assolutamente mancare nello scaffale. Ironico,

completo e divertente, l'eclettico Schott ha messo insieme un vademecum per il lettore più curioso che intenda conosce­

Roberto Fagiolo e Francesco Graziani "Bottecchia l'inafferrabile" Nutrimenti Pag. 160 Euro 13,00

re e approfondire le regole dei giochi più impensati.

Cosimo Argentina

"Cuore di cuoio" Sironi Editore

Pag. 204 Euro 13 www.sironieditore.it

considera superiore, "per pazzia". Un

là dei dati statistici e i record, tipo essere

talento unico, specie nello sprecare la sua

stato capocannoniere per cinque anni

esistenza, sperperando denaro in automo­

consecutivi (157 gol in Prima Divisione).

bili, donne e champagne. Quello che si

Ma a leggere la sua stona in questo libro

direbbe un cattivo esempio per i giovani.

(da cui è stato tratto anche il film "Best"

se inglese" Nick Hornby

Ma attenzione, perché Best è stato tutto

di Mary McGuckian), si resta più affasci­

saremmo ancora qui ad

questo e molto altro ancora. Nella sfavil­

nati dalle mille peripezie di un'esistenza

aggiornare il numero

lante Inghilterra, era arrivato dall'lrlanda

giocata d'azzardo, dentro e fuori a un

povera quel ragazzino prodigio che avreb­

prato verde, forse per quella smania col­

faticheremmo a tenere il conto dei gol segnati dal suo Arsenal al Taranto di

f

|| ||

Se questo romanzo lo

u

avesse scritto il "fuoriclas­

delle ristampe, così come

be fatto le fortune dei "Red Devils" i fan­

lettiva e generazionale che lo aveva eletto

tastici Diavoli Rossi del Manchester United

a portavoce ufficiale della rivoluzione

Cosimo Argentina. Narratore 40enne,

di cui resta una leggenda insuperata, al di

attraverso il football.

Argentina racconta con tocco vellutato e pallonetti di nostalgia il calcio di strada.

stariiiim

95


TEMPI SUPPLEMENTARI

CRUCISPORT

ORIZZONTALI 1 Mezza idea - 3 La città con la Ghirlandina (sigla) - 4 Monaci seguaci del santo d'Assisi -13 Bulbo simile alla cipolla - 18 Restituita al proprietario 20 Abito da uomo con le code - 21 Eddy, campione europeo dei 110 metri ostacoli negli anni '60 - 22 Antico "oui" - 24 Gas per insegne luminose 25 Storica famiglia fiorentina di fotografi - 26 L'invenzione di Alessandro Volta - 28 Venezia - 29 Faraone egiziano che combattè contro gli Ittiti 31 Un lago laziale - 32 L'imposta sostituita dall'IVA - 34 Urlo in centro 35 II nome del pittore Chagall - 37 L'alimento ricco di carboidrati che non manca nel menù degli sportivi - 38 Uno dei più grandi calciatori degli anni '60 e '70 che indossò la maglia del Milan e della Nazionale (nome e cogno­

me) - 42 Può essere acuto, grave o tonico - 45 La punizione... dagli undici metri - 47 Moltitudine di gente - 48 World Record - 49 Lo sport con il

pivot - 51 Sostanze usate per eliminare gli attriti - 52 Pallide rose - 53

Compianto sceneggiatore cinematografico che faceva coppia con Scarpelli -

55 Lubrificate - 56 Ora si chiama Thailandia - 57 Luca, goleador della Fiorentina - 59 Lo scrittore Sciascia (iniziali) - 60 Meglio così che male accompagnato - 62 In mezzo alla Stiria - 63 Riepilogo, compendio stringa­ to - 64 Schiavi dell'antica Sparta - 66 In atletica è in alto, in lungo e triplo - 68 In mezzo alle stelle - 70 Segue re - 71 Signore romanesco - 72 Sono ripetute nel comico - 74 Dimora di odalische - 75 Nominato grazie al risul­ tato delle urne - 76 Christian, calciatore rossonero - 77 Buon nome, repu­ tazione positiva - 78 Grosso pappagallo multicolore.

96

^fWli

di Lucio Bigi Studio Woquini

VERTICALI 1 Lo stato con Teheran - 2 Chi la riceve, agisce per conto di altri - 3 Lo è la persona che ha dei... pallini esagerati - 4 Elettrodomestico per alimenti... alla francese - 5 In fondo a destra - 6 Associazione Concessionarie Pubblicità - 7 Scuola secondaria anglosassone - 8 Cresce giorno dopo gior­ no - 9 Tra R e U - 10 Alberto, mezzofondista medaglia d'oro alle Olimpiadi di Los Angeles - 11 Nativa di Baku - 12 Sigla della banca vaticana - 14 Rettitudine -15 Si può lasciare di mancia -16 Lo è la maglia del leader del Giro d'Italia - 17 Un guinto di "Uve" - 19 Materiale sintetico per rivestire sedili o valigie - 20 Roberto, ex campione dei 400 ostacoli - 23 Fabio, alle­ natore juventino - 27 Eddie, ex pilota della Ferrari di Formula 1 - 30 Siede sulla panchina dell'lnter- 33 Pianta per scope - 35 L"'Oba Oba" nerazzur­ ro - 36 Conto Corrente di Corrispondenza - 39 II fiume con le cateratte 40 Pieno di collera - 41 Valentino asso del motociclismo - 43 Disordinato e confuso - 44 Viene impartita con un buffetto - 45 Ne ha molta il campio­ ne - 46 La musa della poesia amorosa - 48 Un... peso della boxe - 50 II poeta dell'odissea - 54 Palla in rete - 58 Raganella arboricola - 61 Tra sett e nov - 63 Titolo inglese di cortesia - 65 Si aspetta con ansia quella X - 67 Iniziali del fotografo Toscani - 69 Cinquantacinque per gli antichi romani 70 Messina - 73 La fine... del matador.

Tutte le soluzioni ai giochi a pagina 99


a'

-La

TROVA LA PALLA Sotto quale cerchio si nasconde il pallone?

ChUCIBIMBI A soluzione ultimata, leggendo di seguito le lettere nelle caselle cerchiate otterrai il cognome del campione di ciclismo nella foto­

ORIZZONTALI

grafia, vincitore dell'ultima edizione della Milano Sanremo.

1 Strumento musicale che si pizzica - 5 II filosofo marito di Santippe 1

4

2

5

7

6

8

9

10

11

- 12 Rocca, fortezza - 13 II West dei cow boys - 14 Ha Asmara per

capitale - 15 Piatto che suona - 16 La settima nota musicale - 17 12

s

14

22

30

29

34

cuore del triste - 24 Stanza... scolastica - 25 Inizio di romanzo - 26 II cuore... di Ovidio la il prestigiatore - 33 Piccolo bacino di acqua - 36 E' molto fastidioso quello di denti -

19 23

D

VERTICALI 27

26l 32

31

- 27 Un capo del dilemma - 29 Tra I ed N - 30 Palmipede domestico - 32 Non lo rive­

38 Militari con la divisa azzurra - 39 Luogo per... solitari.

25

24

33

18

A

21

Saluto tra amici - 18 Ampia, estesa - 20 Andare avanti - 23 II

15

T 17

16

20

13

28

u

ni usati come armi dall'uomo primitivo - 8 Rovigo - 9 Lo sono certe giornate estive - 10 37

35

1 Servizio vincente del tennista - 2 Poco diffusi - 3 I medici... della mente - 4 Antica regione della Grecia - 5 Precede la notte - 6 Condutture per il petrolio - 7 Grossi basto­

Molti - 11 La massima pena prevista dal nostro codice - 16 Attore di sostegno - 19

Difficoltoso - 21 Liquore giamaicano - 22 Epoca della storia - 26 Piene di punte - 27 II 38

39

punto culminante - 28 Ultimo Comma - 31 Pronome relativo - 34 Avellino - 35 Le ulti­

me lettere di Wagner - 37 Iniziali della Magnani.

tritio

97


SUDOKU

IL LABIRINTO

TEMPI SUPPLEMENTARI

Aiuta il giocatore di basket a raggiungere il canestro.

4 2 3 3 9 1 7 6 4 9 5 8 8 7 3 5 4 3 5 9 8 5 2 4 7 1 6 4 8_ 7 1 5 3 Conoscete tutti le regole del Sudoku: completate lo sche­ ma aiutandovi delle cifre già inserite in modo che ciascu­ na riga orizzontale, colonna verticale e riquadro di 3 x 3

caselle (con i bordi ingrossati) contengano una volta sola i numeri dall'1 al 9 (zero escluso). Armatevi di matita,

gomma e... un po' di pazienza!

IL BIGLIETTO DA VISITA Quello che vedete è il biglietto da visita di un famoso calciatore italiano, grande campione da tantissimi anni e... figlio d'arte.

Per un curioso errore tipografico le lettere si sono tutte rimesco­ late formando un nome di fantasia che non corrisponde a quel­

lo del campione di cui sopra: anagrammate MANLIO DAL PIO e

saprete in realtà di chi stiamo parlando.

INDOVINELLO Per risolvere questo indovinello, non dimenticate

che il soggetto dei nostri giochi è lo sport!

MANLIO DAL PIO Calciatore

98

Un combattente per l'indipendenza A tante lotte ha partecipato (lui è un separatista): ha visto gente a terra, a volte rialzarsi pronta (per fortuna!). Non è questo che conta?


Niente donne siamo velisti

La pesca? Per Vannucchi E' meglio della Champions

E' durata pochissimo l'avventura di Adrianne Cahalan, l'unica donna ammessa a partecipare al Giro del

mondo in barca a vela. E' stata licen­ ziata e sbarcata da Brasile Uno al ter­

Igli Vannucchi,

mine della prima tappa. Motivo uffi­

centrocampista

ciale: l'eccesso di tensioni registrate a

offensivo dell'Empoli, è un

bordo. Adrianne non ha gradito.

grande appas­

E Cassano adesso diventa un film

pesca a spin­

Il Ministero dell'Educazione dell'Arabia

Si intitola "Come a Cassano" il corto­

ning, ovvero con

Saudita ha annunciato che tutti gli

metraggio che racconterà la stona del

esche artificiali.

esami previsti tra giugno e metà luglio

talentuoso ma discusso campione

consulente del sito pescareonli-

ne.it e risponde a chi chiede sug­

gerimenti sulla

«E' una passione che ho fin da quando

verranno rimandati a data da destinar­

della Roma. «Racconto un giovane

ero bambino. Solo chi ama questo sport può capire le sensazioni che rega­

si. Motivo: la concomitanza con il

che dal centro storico di Bari si ritrova

Mondiale di calcio. «.Sarebbe una ver­

a esultare sotto la curva di uno dei più

la. Ti dà emozioni uniche, attimi Irripe­

gogna non permettere agli studenti di

grandi stadi del mondo: un personag­

tibili, scariche di adrenalina pura: come

assistere alle partite. Oltre tutto i

gio romantico che meritava un seppur

giocare la finale di Champions

ragazzi sarebbero distratti. Meglio,

breve film», ha spiegato il regista

League...'», ha spiegato, con un "pizzi­

dunque, spostarli», recita il comunica­

Pippo Mezzapesa.

co" di enfasi.

to ufficiale.

2 8 9 1h e z 9 6

8 6 9 h L L 6 9 8 8 P 2 9 9 L 8 e 2

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TEMPI SUPPLEMENTARI

In Arabia Saudita il Mondiale fa rinviare gli esami

sionato di pesca. Addirittura, è

oie|i6nd ip ojjiqje/i :o|puiAopu| iuip|e|AI oped :eiisiA ep onai|6iq || 2 :e||ed e| gaoji LE SOLUZIONI

<ÌkT|RO

99


SALVE RAGAZZI, MI CHIAMO “BILLO”/ L NON BULLO, PROPRIO BILLO... BENVENUTI SULLE PAGINE DEL BANZAI TEAM

COS E’ IL BANZAI

TEAM? SEMPLICE, UNA SQUADRA MOLTO SPECIALE, PRATICHIAMO

K

OGNI TIPO DI SPORT, ANCHE SE UN PO’ PAZZERELLONE: CORSA _ COI SACCHI IN

Z\

3

DISCESA...

CJ 0 □O

...BASKET SUI TRAMPOLI, CALCIO SAPONATA, SLALOM GIGANTE SUI PNEUMATICI. CI PIACCIONO LE SFIDE, ANCHE ESTREME... E IL NOSTRO GRUPPO E’ DAVVERO BEN ASSORTITO, ANZI, VOGLIO PROPRIO PRESENTARVELO—

C.LEI E’ SISSY, INDOSSA

SEMPRE UN PAIO DI OCCHIALI FIRMATISSIMI CHE NON SI TOGLIE MAI, PER I QUALI HA SPESO TRE ANNI DI PAGHETTE: k UNA SPECIE DI

...QUESTO GENERA QUALCHE PICCOLO PROBLEMA ED E’ FONTE DI SITUAZIONI A VOLTE MOLTO DIVERTENTI...

LINUS... J

\COPERTA DI

NO, E’ CHE NON TROVO PIU’ I MIEI OCCHIALI CRISTIANO DI ORO,SENZA NON RIESCO A ► DORMIRE... j

TEMPI SUPPLEMENTARI

F

MAMMA!! | NON Id VEDO

OCCHIALI TRENDY CRISTIANO DI ORO CON LENTI ARANCIONI

SIMBOLO “ZERO”COME SOLDI RIMAST A SISSY DOPO L’ACQUISTO

PER ' FORZA TESORO: HO SPENTO LA LUCE

CIAO SISSY

\\

TANDO SEMPRE ’ GLI OCCHIALI “ARANCIONI” SISSY HA UNA VISIONE ¡.DEL MONDO TUTTA F" PERSONALE...

VISIONE SISSY

VISIONE NORMALE

COME IL SUO CONTO CORRENTE

POR-

CIAOC, SISSY PASSIAMO AD UN ALTRO “MEMBRO’

r LA NOSTRA MASCOTTE DEL

... NON SOLO NON SI CIBA DI FORMICHE COME TUTTI I SUOI SIMILI, / MA LE TEME IN / MODO PARTICOLARE...^

GRUPPO E’ UN ANIMALE ESOTICO, UNO DI QUELLI CHE VANNO TANTO DI MODA IN QUESTO PERIODO, SOLO UN PO’ PIU’ PARTICOLARE, INFAT­ TI E’ UN FORMICHIERE, LO ABBIAMO CHIAMATO REMI. LA SUA PARTICOLARITA’ E’CHE •^DETESTA LE FORMICHE, E QUESTO PER UN

J

FORMICHIERE NON E’ PROPRIO

SIAMO TUTTI IN PERICOLO: DEVO TOGLIERLA DI MEZZO AL PIU’ PRESTO....

UNA , IRMICA!

7

IL MASSIMO...

... NON MANGIAN-

k ,

DO FORMICHE, REMI, CERCA MENU ALTERNA­

DEVO RICORDARMI DI ^TOGLIERE IL POLLO a) DALLA DIETA....

TIVI, SOLO CHE LA SUA PROBOSCIDE

GLI LIMITA MOLTO LE POSSIBILITÀ’ DI SCELTA...

F ... E’STATA SISSY A VOLERE REMI, CONTRO IL PARERE DI TUTTI, ANCHE DEI GENITORI...

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SkÌÌÌO

MA DICO, SEI IMPAZZITA? COSA TIE’ SALTATO IN k MENTE DI L PORTAREA J CASA UN I FORMI’ GHIERE?

I COCCODRILLI ERANO FINITI...


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Legge e doping: il conflitto tra Stato e sport utti i diretti interessati fanno finta che tutto sia a posto, in realtà tutti hanno paura che accada qual­ cosa di brutto ai Giochi invernali di Torino 2006. Il conflitto sul doping fra legge dello sport, anzi del Comitato Internazionale Olimpico (Ciò), e legge dello Stato italiano è stato sepolto sotto la neve e il ghiaccio: basterà però un colpo di calore a sciogliere tutta la copertura. Spiegazione sommaria ma purtroppo esauriente: una nostra legge di Stato prescrive, per il reato di doping commesso in Italia, anche il carcere; la legge della Wada (Wold Anti Doping Agency) voluta dal Ciò prevede e garantisce ai partecipanti ai Giochi, sanzioni soltanto sul piano sportivo. Cosa accadrà ad un atleta riconosciu­ to ufficialmente dopato dai laboratorio torinese addet­ to ai controlli? Si fa in fretta a dire: il Ciò lo punirà, lo Stato italiano non interverrà. Si troverà sempre un solerte cittadino italiano pronto ad accusare forze del­ l'ordine e magistratura di omissione di atti d'ufficio. Cosa accadrà, di contro, se dopo una segnalazione o per semplice doverosa routine di controllo poliziotti e cara­ binieri faranno qualche blitz negli alberghi e nei villaggi degli atleti, come hanno fatto ad esempio al Giro d'Italia? Che ne sarà dell'atleta, non importa se italiano o straniero (i posti dei Giochi sono posti italiani, non godono di nessuna extraterritorialità), scoperto adepto del doping o anche soltanto detentore di sostanze vie­ tate? Manca poco al via (10 febbraio). Non esiste una solu­ zione che non sia in qualche modo lesiva di qualche legge, di qualche regola. E non serve a niente, neppure sul piano morale, proclamare a priori l'innocenza globa­ le degli atleti, con una scienza che ogni giorno inventa diavolerie nuove e seducenti e con uno come lo sciatore statunitense Bode Miller che ha chiesto libertà di doping per affrontare fatiche sempre più dure e offrire spettacoli sempre più avvincenti. La situazione è pur­ troppo chiarissima, e non vale neppure dire che doveva essere affrontata per tempo. Che si fa, si sospende una

T

legge dello Stato sovrano per la durata e per gli attori di una sola manifestazione? Che si fa, si cambia una legge dello sport mondiale - messa insieme faticosa­ mente, ora con l'aiuto ora con l'opposizione dalle varie federazioni internazionali - minacciando gli atleti di pene che ad essi appaiono inique e comunque in antite­ si con le norme che regolano il loro faticare, anzi ormai si deve dire il loro lavoro? Nessuno è in possesso della soluzione ottimale. Il Ciò potrebbe - ecco uno spiraglio - tenere per sé gli esiti di tutti i controlli, e annunciarli a Giochi finiti, con gli atle­ ti tornati ai loro paesi e dunque al riparo dalle leggi ita­ liane. Ma ogni cerimonia di premiazione risulterebbe un po' fasulla, quanto meno ufficiosa in attesa dell'avallo ufficiale postumo. E poi come farebbe il Ciò a difendersi da una richiesta di esiti dei primi controlli, da parte della magistratura italiana, a Giochi ancora in corso? E cosa potrebbe opporre il Ciò a un'ispezione poliziesca italiana alle stanze di un villaggio degli atleti, sulla base di considerazioni che l'Italia come Stato sovrano non deve far conoscere al Ciò stesso? Un pronostico: il Ciò premierà i vincitori di tutte le gare, però lasciando intendere che qualche medaglia potrebbe essere ritirata "dopo", lo stato italiano eviterà ogni blitz, a meno che un atleta non stramazzi collassa­ to o addirittura ucciso (accadde ad un ciclista danese a Roma 1960) dal doping su qualche pista, in qualche sta­ dio del ghiaccio. Noi proponiamo di fare apparire in un angolino dei teleschermi delle gare e di posporre agli articoli dei giornali due lettere dell'alfabeto puntate: "s. d.", cioè salvo doping.


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