Padelbiz 03-2024

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@padel.biz N. 3/2024 - ANNO 3 Periodico mensileRegistrazione al Trib. di Milano n. 6796/2023 del 12 giugno 2023Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1LO/MIIn caso di mancato recapito, inviare all'ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. In foto: Winter Head PadelCredits: Head PRODOTTO DEL MESE K-SWISS: BORN IN THE USA CENTRO DEL MESE PIANETA PADEL PIACENZA IN PRIMO PIANO PADEL QUATTRO STAGIONI DATI&STATISTICHE IL PADEL NEL MONDO SPECIALE ACADEMY DOVE SONO I CAMPIONI DEL FUTURO? INCHIESTA CARICA DEI 101: PARLANO I NEGOZI

PROGETTATO PER IL PADEL. APPROVATO DA BELA.

Caratteristiche e tecnologie specifiche per il padel si uniscono in una scarpa leggera e rivoluzionaria costruita per completare le alte prestazioni.

PADEL LEGAL 10 LO STANDARD DI SICUREZZA NEI CENTRI SPORTIVI (PARTE 1) RESPONSABILMENTE 12 IL PADEL ALL’INTERNO DEL CARCERE MINORILE BECCARIA DATI&STATISTICHE 14 IL PADEL NEL MONDO: DATI E PROSPETTIVE SPECIALE ACADEMY 16 QUALI CARATTERISTICHE DOVREBBE AVERE UN’ACCADEMIA? 18 DOVE NASCONO I “CAMPEONES”: RAFA NADAL, M3, CEPAC 20 MANU MARTÍN: ALLENATORE, YOUTUBER, WEBSTAR VISTO DAL COACH 22 L’IMPEGNO DELLA FITP PER LE GIOVANI PROMESSE ITALIANE PRODOTTO DEL MESE 24 K-SWISS: BORN IN THE USA INTERVISTE 26 DEMO DAYS 2024 DI BABOLAT EVENTI 28 WINTER HEAD PADEL A PRATO NEVOSO (CN) FOCUS PRODOTTO 30 MOTION PRO PADEL DI HEAD 32 LE SCARPE DELLA COLLEZIONE 2024 DI BULLPADEL CENTRO DEL MESE 34 PIANETA PADEL PIACENZA PADEL SHOP 36 WALLBANG PADEL DI CASAL CERMELLI (AL) INCHIESTA ESCLUSIVA 38 LA CARICA DEI 101: SECONDA PUNTATA N. 3/2024 - ANNO 3
fair play”
Pérez sul progetto con il carcere Beccaria Pag. 12 3 34 20 26 32
“Con il padel i ragazzi imparano il rispetto, l’empatia e il
Carlos

No, non si tratta di un fotomontaggio o di una foto creata dall’intelligenza artificiale, come qualcuno potrebbe aver pensato. La nostra immagine di copertina è decisamente reale. Già, perché ora a padel si gioca pure… sulla neve. Precisamente, in questo caso, quella di Prato Nevoso, rinomata località in provincia di Cuneo, dove il 23 e 24 marzo scorsi è andato in scena il primo torneo “in alta quota” grazie all’iniziativa Winter Head Padel 2000 mt. La cornice erano per l’appunto le piste da sci totalmente innevate, alle pendici del Monte Mondolé, nella suggestiva area dello Chalet Il Rosso. Con ospiti d’eccezione, tra esponenti del mondo del calcio, giornalisti e altri personaggi. Sullo sfondo anche un progetto sociale e benefico legato al torneo che ha previsto un assegno in beneficenza per la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro all’Istituto di Candiolo. Ovviamente è stata un’iniziativa insolita e unica, difficilmente emulabile. Ma ci piaceva raccontarla (troverete l’articolo dedicato nelle prossime pagine) e ci offre peraltro un perfetto assist “concettuale” a supporto della tesi di cui al titolo di questo editoriale.

Se ci pensiamo bene, infatti, molti altri sport hanno, per così dire, una propria stagionalità. Nel senso che vengono praticati maggiormente in determinati periodi dell’anno. Con più o meno brevi pause e interruzioni. Il padel, invece, proponendo una decisa vocazione indoor (come ribadiamo nella nostra consueta e quanto mai ricca rubrica di Dati&Statistiche), è ormai praticato 365 giorni l’anno con grande continuità e assiduità da un gran numero di giocatori. I quali sempre più cercano di non rinunciarvi anche durante i loro viaggi (di piacere e pure di lavoro) rendendolo di fatto parte integrante della propria routine.

A proposito di praticanti: molto interessanti le analisi dei dati che vi proponiamo nelle prossime pagine. E che riguardano sia il mercato italiano che quello globale. Nel nostro paese le stime ci dicono che è stabile (per ora) a 750 mila circa il numero di coloro che giocano almeno una volta a settimana. Sale a 1,3/1,5 milioni se si considera anche chi lo fa più sporadicamente. A livello mondiale si stimano attualmente tra i 22 e i 25 milioni di padelisti. Il 60/65% in Europa,

mentre il 25/30% in America. Poco presenti per ora Asia, Africa e Oceania. Interessanti anche le proiezioni dei prossimi due anni, con una crescita prevista del 22% del mercato e un totale di 85.000 campi (oggi sono circa 57 mila). Tutto porta a pensare che si possa nel medio termine superare i 50 milioni di praticanti e i 100 milioni nell’arco di 10 anni, soprattutto se alcuni mercati ora molto acerbi dovessero partire nel giusto modo (leggi alla voce USA e Cina). Ma anche in aree già ben più avviate non mancano certo ulteriori opportunità. Italia compresa, se si pensa che in Spagna si stimano oltre 5 milioni di praticanti “assidui”.

Questo dovrebbe in qualche modo rincuorare coloro che stanno perdendo un po’ di entusiasmo rispetto alla fase iniziale di forte crescita. Parliamo anche dei punti vendita specializzati, protagonisti della seconda puntata della nostra attesissima inchiesta “La Carica dei 101”. Dalla quale emerge come il settore padel a livello distributivo sia per certi versi ancora poco maturo e soggetto a tante variabili, alcune delle quali finiscono per ricadere in maniera negativa proprio sui negozianti. Molti sottolineano un parallelismo con il tennis di diversi anni fa, in cui c’era un grande divario tra prezzi di listino e quelli d’acquisto. Una situazione dovuta anche all’eccessiva quantità di prodotto messa in circolo, che porta alla comprensibile ma controproducente tentazione talvolta di “svendere” la merce. Le cause sono da ricercarsi non tanto in una contrazione del mercato (che di fatto non c’è, anzi) ma da un’“enorme sovrastima dei numeri del settore nel 2022, che ha portato tutti (e-commerce compresi) a comprare tantissimo prodotto e di conseguenza a un overstock che ha danneggiato tutti a catena. I magazzini sono stati inondati di racchette, i venditori online hanno dovuto abbassare i prezzi per far fronte a problemi di liquidità. Diversi da quelli dei negozi, i quali invece hanno soprattutto difficoltà nella marginalità”. Un’analisi lucida e corretta proposta proprio da uno dei negozi intervistati dalla nostra redazione, che ci deve rendere tutti ben consapevoli degli errori del (recente) passato e al contempo fiduciosi per il (prossimo) futuro. Considerando per certi versi il padel come un bambino forse ancora un po’ timido e insicuro, ma con tutta una vita molto promettente davanti.

4 EDITORIALE
PADEL 4 STAGIONI di Benedetto Sironi Questo numero è stato chiuso il 15 aprile 2024 MagNet srl SB @padel.biz Editore: MagNet srl SB - Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO - Direttore editoriale: BENEDETTO SIRONI Editors: MANUELA BARBIERI, DAVIDE L. BERTAGNA, BENEDETTA BRUNI, ANDREA FARANO, ANDREA FIERRO, DANIELE PANSARDI, ADELIO ROSATE, CRISTINA TURINI Art director: SIMONE COMI Redazione: via Tertulliano 68, 20137 Milano Tel: 02.87245180 - Fax: 02.87245182 Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Email: redazione@padelbiz.it Website: padelbiz.it Anno 3 - Numero 3/2024 - Periodico mensile Registrazione al Trib. di Milano n . 6796/2023 del 12 giugno 2023. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI. Iscrizione al ROC n. 16155 del 23 novembre 2007 Stampa: Gierre Print Service Srl Una copia 1.00 euro. L'editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l'invio di informazioni commerciali. In base all'Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: MagNet srl SB Responsabile dati: Benedetto Sironi

AIBALL: ANALISI E STATISTICHE AVANZATE AL SERVIZIO DEL GIOCO

Nel mondo del padel è entrata in gioco Aiball, una società di intelligenza artificiale che studia partite e allenamenti per far migliorare le prestazioni di chi usufruisce del proprio servizio. Sebbene il software e l’app di Aiball siano a disposizione anche degli amatori, la stessa Ari Sánchez lo sta già utilizzando. Lo strumento può essere impiegato per capire la posizione tenuta da un singolo in campo, come la percentuale di tempo in cui il giocatore si è trovato sotto rete, nella zona di transizione o a fondo campo. Può anche calcolare il posizionamento di coppia, quindi il tempo trascorso nel coordinarsi per coprire il campo in senso orizzontale o verticale. Allo stesso tempo, il software stila un report sulla varietà dei colpi utilizzati.

Italia

VENETO: NEL 2023 +40% DI CAMPI

Secondo l’analisi di Mr Padel Paddle, il Veneto ha vissuto una crescita esponenziale che inquadra il bilancio in 166 strutture, delle quali 143 club e 23 strutture ricettive, per 486 campi totali. Rispetto all’anno precedente, nel 2023 vi è stato un incremento del 30% delle strutture e del 40% dei campi, segnando il maggior tasso di crescita nell’ultimo anno a livello italiano. Nel 2023 sono state realizzate 38 nuove strutture per 139 campi. Circa il rapporto campo-circolo ve ne sono circa tre per struttura rispetto al 2,6 della media nazionale. Venezia è leader nella mappatura campi-circoli e il Venezia Padel Club è al primo posto nella regione. In totale, i comuni dove si può giocare a padel in Veneto sono 94, con una buona distribuzione territoriale.

Estero

A MADRID IL PADEL SUPERA IL CALCIO

Secondo i dati di SPSG Consulting, in un’indagine realizzata a dicembre 2023, il padel ha superato il calcio tra gli sport più praticati a Madrid nella fascia d’età 30-59 anni. La società di consulenza ha rilevato che il 17,8% dei madrileni gioca a padel, contro il 17,5% dei calciatori. La corsa sta dietro al 16,3%, davanti al nuoto (15,8%) e al ciclismo (12,4%). Preferenze che differiscono da quelle generiche relative a tutta la Spagna, dove la corsa è lo sport più praticato (23%) seguita da nuoto (18%), calcio (17,9%) e ciclismo (13,7%), con il padel in quinta posizione. Il rapporto sottolinea che il calcio è lo sport preferito dai giovani nella comunità madrilena, mentre la fascia di età compresa tra i 30 e i 59 anni preferisce il running.

REGNO UNITO: QUANTO STA CRESCENDO LA DISCIPLINA?

Secondo i dati del FIP Research & Data Analysis Department, nel Regno Unito a inizio 2020 c’erano poco più di 60 campi. Da quel momento la crescita è stata lenta, ma costante. Nel 2021 i campi sono diventati 130, nel 2022 oltre 250 e nel 2023 oltre 400, con percentuali in tripla cifra. Attualmente sono stimati più di 170 club (di cui la maggioranza affiliati con la Lawn Tennis Association), 470 campi e circa 120 mila giocatori amatoriali. I tesserati della federazione britannica sono circa 15.000 e ben 97 giocatori sono presenti attualmente nel ranking mondiale FIP (37 donne e 60 uomini). Ora il Regno Unito sta entrando anche nell’organizzazione dei tornei pro, come il FIP Rise londinese al Rocks Lane.

NON SOLO MAJOR, DOHA VA DI CORSA

Il Qatar è uno dei Paesi del Medio Oriente, e quindi del continente asiatico, in cui il padel si è sviluppato di più. Nell’area della città di Doha ci sono circa l’80% dei 150 campi e dei 40 club del Paese. Dal 2021, la Qatar Tennis Federation è affiliata alla FIP e sta contribuendo alla crescita di questo sport anche grazie all’organizzazione di diversi tornei internazionali: l’Ooredoo Qatar Major Premier Padel, un FIP Star, due FIP Rise e un FIP Promotion. Secondo stime del FIP Research & Data Analysis Department, nel 2023 ci sono stati più di 1.350 giocatori con licenze professionistiche nazionali e decine di migliaia di giocatori amatoriali. I qatarioti con ranking FIP sono stati ben 71 di cui otto tra i primi 300 al mondo.

PARTNERSHIP

360 PADEL GROUP:

NUOVO CEO E SIUX IN DISTRIBUZIONE PER L’ITALIA

BABOLAT E LAMBORGHINI INSIEME PER UNA COLLEZIONE DI RACCHETTE ESCLUSIVE

Aria di novità in casa 360 Padel Group. La società ha infatti un nuovo ceo: Sascha Beyer, ex direttore generale di TennisPoint in Europa e negli Stati Uniti. Beyer è stato amministratore delegato di TennisPoint GmbH da aprile 2016 a marzo 2023 e ha favorito l’ingresso dell’azienda negli Stati Uniti nel 2021, restando a capo della struttura nordamericana a marzo 2023. Ma non è finita qui: 360 Padel Group Italy, filiale nazionale del gruppo già distributore di Siux a livello internazionale, ha preso in carico dal 1° febbraio 2024 la gestione del brand anche per il Centro-Nord Italia, con l’obiettivo di consolidare e sviluppare la sua presenza nel Paese. Attivo dal 2012, il gruppo, che vanta una solida esperienza e leadership nel settore, si occuperà quindi di distribuire, promuovere e far crescere il marchio spagnolo nel mercato del Centro-Nord Italia.

Babolat e Lamborghini annunciano una collaborazione per produrre racchette da padel esclusive. Il prototipo della prima pala modello "BL001", che sarà realizzata in una serie molto limitata di soli 50 esemplari, è stato presentato durante l’Arena Lamborghini all’Autodromo di Imola, alla presenza del ceo Éric Babolat e di Stephan Winkelmann, presidente e ceo di Automobili Lamborghini. Entro il 2025, Babolat produrrà altre due racchette, BL002 e BL003, nel suo Padel Studio vicino a Barcellona, in Spagna, come risultato di questa partnership. Entrambe queste racchette saranno distribuite al pubblico. Al centro del progetto c’è la fusione tra la padronanza di Babolat della tecnologia delle racchette e del gioco, e l’esperienza di Lamborghini nei processi produttivi e nel design della fibra di carbonio.

6 NEWS
NUMERI

IL PICKLEBALL ARRIVA

A PALERMO: INAUGURATO

IL PRIMO CAMPO

Negli Stati Uniti è praticato da 68 mi lioni di giocatori e rappresenta la nuova frontiera dello sport con la racchet ta. E oggi il pickleball arriva anche a Palermo, per la precisione al Country Time Club, già precursore dei terreni da gioco di padel che ora ha realizza to e inaugurato uno dei primi campi dell’Italia meridionale. È stato allestito lateralmente allo “stadio” che ospita i Palermo Ladies Open che, nel prossi mo mese di luglio, ospiteranno la 35^ edizione del torneo femminile di tennis più importante d’Italia dopo gli Interna zionali di Roma. Giorgio Cammarata e Oliviero Palma, da sempre “anime” del Country Time Club, si dicono “convinti che a breve [il pickleball] avrà un gran de seguito anche in Sicilia”.

NEGLI USA SI CERCA

DI ELIMINARE I RUMORI

DELLE PARTITE

Che il pickleball sia uno sport piutto sto rumoroso è assodato, come testi monia la recente introduzione delle pale Owl approvate dalla Federazione statunitense. Negli States questo è un tema sempre più sentito, anche per ché spesso i campi si trovano in quar tieri residenziali. Che fare, dunque? Come riporta CBS News, la cittadina di Braintree (Massachusetts) sembra aver trovato un possibile rimedio. Que sto consiste nell’installazione di alcuni pannelli acustici sopra la recinzione dei campi, composti da due strati in due formati diversi di plastica. La soluzio ne dovrebbe assorbire un suono che si attesta sugli 80 decibel secondo i re sidenti, simile al rumore di un camion, a una sveglia o a quello prodotto dallo smaltimento dei rifiuti.

ANCHE L’INDIA PROVA A DIFFONDERE LO SPORT

Il pickleball prende sempre più piede anche in India. Nel Paese del cricket e del kabaddi il pickleball mostra segni di crescita incoraggianti per il futuro. A Mumbai il numero di campi è passato da 15 a 250 solo nell’ultimo anno. Molti personaggi noti a livello locale hanno scelto di essere testimonial speciali per la disciplina durante il recente Indian Pickleball Tournament 2024. L’evento, organizzato da Global Sports, ha raccolto oltre 700 atleti provenienti da 12 Paesi, in lizza per un montepremi di $ 100.000. Le partite giocate su 39 categorie sono state 2.200, a testimonianza di come il pickleball abbia una parabola di crescita molto interessante. E vale la pena ricordare che la platea di potenziali giocatori e giocatrici è di circa 1 miliardo di persone. Un articolo del Times Now riporta la possibilità che venga creata una lega nazionale per questo sport. E all’orizzonte (anche se ancora piuttosto lontano) c’è sempre il sogno Olimpiadi.

NEWS

PADEL WORLD SUMMIT: ONLINE IL PROGRAMMA DEI CONVEGNI

EVENTI

& TORNEI

FUSIONE WPT-PREMIER PADEL: VIA LIBERA DALL’ENTE SPAGNOLO SULLA CONCORRENZA

Dal 21 al 26 maggio, a Malaga si terrà la prima edizione del Padel World Summit. L’organizzazione è a cura del Cluster, mentre la fiera si terrà al FYCMA – Palacio de Ferias y Congresos. I primi tre giorni saranno dedicati al World Congress. In programma ci saranno 30 conferenze in tre stanze diverse, che copriranno temi come l’intelligenza artificiale, il potenziale ingresso nelle Olimpiadi, il futuro dei circuiti professionistici e la sostenibilità.

EUROPEI 2024: ISCRIZIONI RECORD CON 51 PAESI PARTECIPANTI

La 13esima edizione degli Europei di padel (Cagliari, 22-27 luglio 2024) avrà un numero di iscrizioni da record. Le nazioni al maschile saranno 30, mentre al femminile 21. Nella precedente edizione della manifestazione (2021) a Marbella, in Spagna, avevano partecipato 29 team, 16 maschili e 13 femminili. Una volta confermate le registrazioni, la FIP organizzerà una fase di qualificazione se vi saranno più di 16 nazioni ai nastri di partenza degli Europei, con le prime dieci del ranking ammesse direttamente alla fase finale. Il torneo inizierà poi con una fase a gironi e quattro raggruppamenti formati da quattro Paesi.

BELASTEGUÍN SI UNISCE AL TEAM ALPINE PER LA SUA ULTIMA STAGIONE

Il brand di automobili Alpine ha annunciato l’ingresso di Fernando Belasteguin nella squadra “A-Padel”, il team misto di atleti e atlete del marchio svelato in occasione dell’Hexagon Cup. La Leyenda ha concluso la partnership con Cupra, durata cinque anni. Alpine ha così ampliato la rosa di giocatori –dal calibro di Coello, Salazar, Gutierrez e Di Nenno – con l'argentino, che ora è il decimo atleta a entrare nella squadra.

COKI NIETO DIVENTA TESTIMONIAL DI BABOLAT

Babolat ha annunciato la firma di Coki Nieto come nuovo testimonial. Lo spagnolo aveva annunciato di aver lasciato Starvie, e ha trovato un accordo con il marchio francese come partner tecnico. Nieto, in coppia con Jon Sanz, è una delle coppie più interessanti al momento fra quelle in seconda/terza fila nella griglia del Premier Padel. La sua racchetta sarà la nuova Counter Viper, che ben si addice a un giocatore tuttofare e difensivo come Nieto.

SPECTOR PADEL HOUSE ARRIVA ANCHE A TREVISO

Spector Padel House annuncia l’apertura di SPH Treviso-Sporting, prevista per il 15 aprile. Si tratta della sesta in due anni, e della seconda SPH in Veneto dopo Venezia. Il club nascerà all’interno dello Sporting Life Center e avrà sette campi. SPH TrevisoSporting nasce grazie alla visione e il lavoro di tutto il Team SLC: Sporting Life Center è un’oasi di 33.000 mq immersa nel verde dedicata allo sport, al benessere e al relax.

La Commissione Nazionale dei Mercati e della Concorrenza in Spagna (CNMC) ha dato il via libera all’acquisizione del WPT da parte di Qatar Sports Investments (QSI). La CNMC ha riscontrato alcuni rischi per la concorrenza, per cui il QSI ha dovuto presentare alcune opzioni ritenute valide dalla CNMC: libertà di partecipare al PP senza firmare accordi o affiliazioni; non applicare clausole di esclusività; mantenere le condizioni attualmente previste per i tornei; informare la CNMC di qualsiasi modifica.

VÍCTOR RUIZ SCEGLIE PADEL MI AMOR E URICH

Víctor Ruiz, spagnolo n.18 del ranking mondiale, ha da poco concluso due importanti collaborazioni. Da febbraio infatti è ambassador del brand italiano di abbigliamento Padel Mi Amor che gli dedicherà tra l’altro una collezione esclusiva, “Padel Mi Amor por Víctor Ruiz”. Anche lo storico marchio argentino Urich ha ufficializzato un accordo con l’iberico. Con Ruiz, il brand punta proprio a conquistare una fetta del mercato più importante al mondo, quello spagnolo.

BEA GONZÁLEZ LASCIA STARVIE E PASSA A BULLPADEL

Bea González si unisce alla famiglia Bullpadel. Dopo aver lasciato Starvie, la n.4 al mondo ha scelto lo stesso marchio della sua compagna Delfi Brea. Il brand può ora contare anche su testimonial come Martin Di Nenno, Paquito Navarro, Gemma Triay, Alejandra Salazar, Federico Chingotto, oltre all’italiana Carolina Orsi. Bea González non è stata l’unica giocatrice ad aver lasciato Starvie. Altri sono stati Javi Garrido, Lucas Bergamini e Carolina Navarro.

TRIESTE: LA CITTADELLA DELLO SPORT OSPITERÀ CAMPI DA PICKLEBALL E DA PADEL

Il progetto della Cittadella dello sport sta per diventare una realtà chiamata “Trieste Campus” e offrirà al pubblico campi esterni per gli sporti di racchetta come tennis, padel e pickleball. L’apertura è prevista per il mese di maggio. Il progetto di Trieste Campus è stato avviato nel 2019, con l’obiettivo di creare una piattaforma di integrazione tra lo sport per professionisti, appassionati e atleti paralimpici.

8 NEWS
CLUB & CAMPI ATLETI

JOB OPPORTUNITIES

DUE FIGURE JUNIOR PER LA DIVISIONE

SALES DI UN BRAND NOSTRO CLIENTE

Per brand internazionale di calzature tecniche per alpinismo, escursionismo e altre attività all’aperto, siamo alla ricerca di due figure junior da inserire nella divisione sales. Le risorse, una volta formate, dovranno vendere i prodotti del brand ai negozianti del nord e centro Italia. Le regioni/città interessate saranno: Bergamo, Brescia, Tre Venezie, Friuli, Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Lazio.

Requisiti preferibili:

• interesse per il mondo sportivo e nello specifico forte passione per la montagna, oltre ad avere un’attitudine commerciale

• ha appena terminato gli studi o ha avuto una breve esperienza lavorativa

• è disponibile per il primo anno ad andare almeno due-tre volte a settimana presso la sede italiana del cliente in provincia di Treviso

• dopo il primo anno, invece, si chiederà disponibilità a viaggiare dal centro al nord Italia

Cosa offre il nostro cliente:

• contratto di assunzione, idealmente in apprendistato, ma verranno prese in considerazione eventualmente anche assunzioni a tempo indeterminato in base all’esperienza e competenza del/la candidato/a

• compenso fisso + bonus (in relazione alle vendite), rimborso spese di trasferta e macchina aziendale

VUOI CANDIDARTI?

Scrivi a jessica.conte@mag-net.it

PROJECT MANAGER

CON FOCUS EVENTI

Padel Trend Expo è un concept expo fondato nel 2022 a Milano, grazie al supporto di Next Group, Agenzia di Comunicazione e Organizzazione Eventi. La mission del brand è di fondere sport, business, intrattenimento, divertimento e dare vita a un’esperienza indimenticabile. Per ampliamento organico interno, Padel Trend Expo è alla ricerca attiva di un/a Project Manager con focus su eventi sia a livello nazionale che internazionale. Il/la candidato/a ideale ha una forte passione per lo sport, oltre a grandi capacità organizzative e creative.

Requisiti preferibili:

• Laurea o diploma in Event Management, comunicazione, marketing o campo correlato

• Almeno 5 anni di esperienza nell’ambito della gestione di eventi di medie e/o grandi dimensioni

• Forti capacità organizzative e leadership.

• Competenze di project management

• Buona conoscenza della lingua inglese

• Buone doti di flessibilità, spirito di iniziativa e capacità di lavorare in team

Cosa offre l’azienda:

• L’opportunità di lavorare in un ambiente dinamico e appassionante nel mondo dello sport

• Possibilità di crescita e sviluppo delle competenze

• Possibilità di lavorare su progetti creativi e innovativi

• Smart working

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IL FUTURO DEL LAVORO TRA SMARTWORKING E CULTURA AZIENDALE

Il futuro del lavoro dev’essere flessibile, a quanto emerge dai dati raccolti dal Sole 24 Ore. Le aziende che intendono assumere e trattenere i nuovi talenti sono chiamate a rispondere alle esigenze di mercato, attuali e future, che l’economia sta imponendo. E pure i lavoratori devono essere pronti a rafforzare la propria formazione. Non solo di tipo tecnologico, ma anche sulle soft skills e, per i manager, sulla capacità di coordinare e gestire i gruppi anche da remoto. Nel 2019 lo smartworking riguardava circa 570.000 lavoratori – soprattutto nelle grandi imprese (58%), poi nelle PA (16%) e infine nelle PMI (12%). Durante la pandemia le percentuali sono cambiate, coinvolgendo il 97% delle grandi imprese, il 94% delle pubbliche amministrazioni italiane e il 58% delle PMI, per un totale di 6,58 milioni di lavoratori. Lo smartworking obbligatorio, oltre a preservare la salute di tutti, ha anche insegnato il ruolo fondamentale del digitale e il valore del lavoro per obiettivi. Ma non solo: ha dimostrato anche che l’organizzazione tradizionale del lavoro è basata su assunti superati e inadeguati a interpretare l’epoca in cui viviamo. Forse è giunto il momento di continuare a sperimentare nuovi modi di lavorare e collaborare.

9 NEWS DAL MONDO DEL LAVORO
PEOPLE
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GIOCA IN DIFESA: LO STANDARD DI SICUREZZA NEI CENTRI SPORTIVI (PARTE 1)

La Riforma dello Sport ha inciso sensibilmente anche sul tema della sicurezza nei circoli: scopriamo obblighi e sanzioni per gli operatori e i lavoratori del settore di Studio Legale Briola & Partners

La questione della “sicurezza” nei centri sportivi è una tematica di grande rilievo, a cui spesso si presta attenzione solo in occasione di accadimenti di carattere infortunistico, che possono incidere sensibilmente sulla vita di un club sino a comprometterne l’intero esercizio. Viceversa, il gestore del circolo deve – o dovrebbe – essere consapevole che la preventiva disamina dell’argomento, e il puntuale rispetto delle prescrizioni di legge, è non solo attività obbligatoria e imprescindibile, ma anche elemento cardine di un’oculata visione imprenditoriale. Sulla scorta di questa riflessione ospitiamo il pregevole contributo dello studio legale Briola & Partners, che ha maturato grande esperienza in materia, anche con riferimento all’impiantistica sportiva. La prima parte dell’elaborato vedrà il proprio naturale completamento sul prossimo numero di Padelbiz, in cui terminerà la disamina dell’argomento.

IL PADEL NELL’EPOCA D’ORO: TRA SVILUPPO E SICUREZZA

Negli ultimi anni il padel ha vissuto un’ascesa dirompente, divenendo uno degli sport più popolari e praticati in Italia. Proprio il nostro Paese si posiziona al secondo posto a livello mondiale per il numero di strutture dedicate a questo sport. Questa espansione non riguarda solo gli appassionati e le strutture sportive, ma anche il segmento professionale, segnando l’Italia come uno dei leader nel mondo del padel. L’epoca d’oro dello sport, tuttavia, porta con sé - insieme all’aumento della popolarità - anche nuove responsabilità, soprattutto in termini di sicurezza. Infatti, in un contesto di così rapida evoluzione, diventa essenziale per i centri sportivi adeguarsi alle nuove normative sulla sicurezza. In quest’ottica, le strutture devono rispondere non solo alla crescente domanda di spazi, ma anche garantire a pubblico e dipendenti ambienti sicuri e conformi alle disposizioni vigenti. Questo impegno rafforza il legame tra sport, sicurezza e responsabilità sociale, sottolineando l’importanza di un approccio consapevole e attento alla gestione degli impianti sportivi.

RIFORMA DELLO SPORT: LA MAPPATURA DEI RISCHI

Un primo tassello fondamentale in materia è dato dal D.lgs. 81/2008. Il titolare dell’impianto, in qualità di datore di lavoro, è chiamato ad assolvere una serie di adempimenti richiesti dal Testo Unico in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Tra questi si annoverano i doveri inderogabili del datore: la predisposizione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e la designazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. A questi si aggiungono una serie ulteriore di obblighi, come l’elaborazione del Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenti (DUVRI), la nomina del Medico Competente, la formazione in materia di sicurezza, la nomina degli addetti al primo soccorso e l’istituzione del registro infortuni per monitorare e gestire eventuali incidenti. Tale percorso di adeguamento dovrà necessariamente passare da un’attenta mappatura dei soggetti coinvolti a vario titolo nella vita del centro sportivo, con la disamina dei relativi rischi associati ai rispettivi ruoli e mansioni. In particolare, si possono distinguere tre diverse categorie di soggetti: i “lavoratori sportivi”, gli “appaltatori” e gli “altri soggetti non lavoratori”. Recentemente, proprio grazie alla Riforma dello Sport guidata dai decreti legislativi n. 36/2021 e n. 120/2023, sono state introdotte modifiche sostanziali nell’ambito della sicurezza nei centri sportivi, definendo con precisione la figura del lavoratore sportivo e i relativi requisiti di sicurezza applicabili.

LA QUALIFICA DI LAVORATORE SPORTIVO

Ai sensi del D.lgs. 36/2021, ricadono nella qualifica di lavoratore sportivo le seguenti figure: atleta, allenatore istruttore, direttore tecnico, direttore sportivo, preparatore atletico e direttore di gara che esercita l’attività sportiva a titolo oneroso, sia nel settore professionistico che dilettantistico. Questa ampia classificazione costituisce il perno su cui si fonda il perimetro di applicazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro. A partire dal 1º luglio 2023, infatti, chiunque venga classificato come “lavoratore sportivo” - e svolga attività retribuite nel settore - sarà considerato lavoratore subordinato ai sensi del D.lgs. 81/2008. Tale disposizione garantisce pertanto ai lavoratori sportivi le stesse tutele in materia di salute e sicu-

rezza sul lavoro applicate ai lavoratori subordinati comunemente intesi: in quanto tali, i lavoratori sportivi sono pertanto destinatari dei presidi di sicurezza previsti nel DVR. Per i lavoratori sportivi che non rientrano nella definizione di “lavoratore subordinato”, invece, si presume un rapporto di lavoro autonomo nella forma della collaborazione coordinata e continuativa. In questo caso, non si applicano gli obblighi di formazione e sorveglianza sanitaria previsti dal D.lgs. 81/2008, ma vengono adottate misure di sicurezza adatte alla forma di impiego. In particolare, i lavoratori sportivi non qualificabili come subordinati (come ad esempio i soggetti in appalto, imprese di pulizie, manutentori idraulici del campo di gioco e/o dell’area verde, nonché i fornitori di servizi di bar e/o ristorazione), possono invece rientrare nel Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenza (DUVRI). Trattasi di un documento complementare al DVR, che si concentra sulla gestione dei rischi interferenziali che possono emergere quando diverse attività o professionisti condividono lo stesso spazio, come sovente accade, per l’appunto, nei centri sportivi. Infine, particolare importanza rivestono gli altri soggetti non lavoratori che hanno a che fare con i centri sportivi, come spettatori, clienti e soci della struttura. Questi ultimi non rientrano nelle previsioni del DVR, né del DUVRI, ma richiedono comunque una prudente considerazione nella gestione dei rischi, con espresso riferimento alle disposizioni in tema antincendio e pubblica sicurezza.

INTERVENTI E SANZIONI

Gli interventi normativi qui accennati comportano dunque un cambiamento significativo nell’ambito della sicurezza dei centri sportivi, con l’obiettivo di garantire standard di sicurezza adeguati e uniformi per tutto il settore. Per i gestori di impianti sportivi, simili novità richiederanno necessariamente un aggiornamento delle politiche gestionali e delle procedure interne, al fine di assicurare la conformità alle nuove normative (e, quindi, la regolarità dell’impianto medesimo). Ciò anche in ragione delle sanzioni previste in caso di violazione delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro, le quali possono arrivare, nei casi più gravi, sino all’arresto o ammenda (nei confronti del datore di lavoro, dei dirigenti e dei lavoratori autonomi), alla sospensione dell’attività d’impresa, alla temporanea cessazione dell’attività o al divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione.

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pillole di padel e diritto
padeL egal

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PALLA AL CENTRO

L’atleta Carlos Pérez Cabeza e The Beautiful Padel si sono uniti al progetto della Fondazione Francesca Rava per portare il padel all’interno del carcere minorile IPM Cesare Beccaria di Milano. Promuovendo il benessere dei ragazzi attraverso divertimento, formazione e disciplina di Cristina Turini

Nessun detenuto è irrecuperabile. E quando si tratta di minori, la rieducazione deve poter aprire le porte a un futuro e a una realtà diversi da quelli alla quale la vita li ha abituati. Il tempo della detenzione può essere utile per ripartire, riprendere strade interrotte, scoprire attitudini e talenti.

In questo percorso sono fondamentali adulti di riferimento che possano credere in loro, dedicandogli del tempo, e facendoli sentire importanti. Tra questi c’è anche Carlos Pérez Cabeza, atleta professionista di padel originario di Malaga, che dal 2023 vive e si allena a Milano.

Carlos ha immaginato fin da subito come le peculiarità di questo sport all’interno del carcere potessero coinvolgere positivamente i ragazzi, dando loro quella famosa “seconda possibilità”. Così, con The Beautiful Padel, ha aderito al progetto “Palla al centro” della Fondazione Francesca Rava, che promuove il benessere dei minori entrati nel circuito penale attraverso incontri formativi e attività sportive. Il percorso ha avuto inizio a gennaio, con un primo appuntamento che si è tenuto proprio presso l’IPM Cesare Beccaria. Qui Carlos ha avuto modo di incontrare per la

L'intervista

Carlos Pérez Cabeza

GIOCATORE PROFESSIONISTA

prima volta i ragazzi, che lo hanno accolto con grande interesse e curiosità e di raccontare loro la sua storia di grande passione e impegno, che lo ha portato a giocare contro i migliori campioni al mondo in questo sport, che sta coinvolgendo sempre più sportivi. In seguito, hanno avuto la possibilità di scendere in campo con i volontari della Fondazione Francesca Rava, cimentandosi nei diversi circuiti di allenamento studiati proprio da Carlos, in cui ognuno ha potuto testare la propria attitudine verso questa disciplina, per molti ancora del tutto nuova. Ma l’incontro ravvicinato con il padel non si è limitato a questa esperienza. Una rappresentanza di ragazzi dell'IPM Cesare Beccaria infatti è stata coinvolta da Carlos e da The Beautiful Padel a partecipare all'evento “Padel Trend Expo”, a Milano nella giornata di sabato 20 gennaio 2024. I ragazzi hanno avuto modo di fare una full immersion, insieme a Carlos, assistendo all’intero programma di eventi della giornata dall’area hospitality, incontrando alcuni ex giocatori di calcio e grandi campioni sportivi. Dopo aver partecipato a una lezione di padel tenuta da maestri federali, hanno potuto sperimentare su un vero campo i colpi e le varie tecniche di gioco che Carlos aveva insegnato loro già durante gli incontri all’IPM e nel pomeriggio hanno seguito le partite tra Carlos e altri campioni.

"Con il padel i ragazzi imparano il rispetto, l’empatia e il fair play"

Come sei entrato in contatto con la realtà dell’IPM Cesare Beccaria e perché è scaturita in te la volontà di sostenere questo progetto?

Sono venuto a conoscenza della realtà del Beccaria grazie alla connessione di The Beautiful Padel con la Fondazione Rava. Avevo già in mente di dare un contributo nel sociale e mi è stata data questa bellissima opportunità: quella di portare il gioco e i valori del padel ai ragazzi del carcere minorile.

Quali sono i valori e le caratteristiche del padel che secondo te possono aiutare a recuperare i ragazzi e rieducarli al re-inserimento in società?

Il padel è uno degli sport che ha più valori positivi da trasmettere. Innanzitutto c’è il rispetto per il proprio compagno e anche per gli avversari. È una disciplina che si basa sulla fiducia reciproca e sul fair play. Molto di quello che fai in campo influisce sul compagno, nel bene e nel male, quindi occorre essere empatici, pazienti. Magari uno dei due ha bisogno di essere incoraggiato, quindi ci vuole anche una giusta dose di leadership per trainare il gioco e lottare insieme per arrivare a realizzare punti. E poi, non in ultimo, giocare a padel vuol dire anche svolgere un’ottima attività fisica per tenersi in forma.

La prima volta dei ragazzi con te e con il padel, ma anche la tua prima volta all’interno di un carcere minorile. Negli appuntamenti svolti all’IPM Cesare Beccaria, quali sono stati gli aspetti che ti hanno colpito maggiormente?

La prima cosa che mi ha colpito entrando all’IPM Cesare Beccaria sono state

tutte quelle numerose porte da attraversare per arrivare al campo…E poi è stato davvero bello vedere come gli educatori hanno condiviso il gioco con i ragazzi mettendosi in coppia tra di loro. Questo ti fa capire che il padel è una disciplina davvero democratica, che arriva a tutti. Un altro aspetto che ho notato, sono le gerarchie che si creano tra i ragazzi all’interno dell’istituto: ci sono i leader e poi ci sono quelli che li seguono, proprio come nei film.

Questa esperienza con i ragazzi come ti ha arricchito a livello personale?

Direi che mi ha dato una visione diversa dalla realtà, rispetto a dove provengo. Ognuno ha la propria storia da raccontare e quando senti i racconti di questi ragazzi e riesci a vedere la loro vita da vicino, ti rendi conto che è solo una questione di opportunità che la vita ti presenta in base a dove e come cresci. Anche se tanti di loro hanno avuto la sfortuna di incamminarsi su un percorso sbagliato, hanno però voglia di cambiare in meglio la loro vita. Perché in fondo siamo tutti brave persone.

Quali saranno i tuoi prossimi progetti nell’ambito delle carceri minorili?

Intanto questo progetto continuerà. Compatibilmente con le date dei miei tornei e delle mie trasferte, vorrei andare una volta al mese a incontrare i ragazzi. E poi mi piacerebbe impegnarmi ulteriormente nel sociale, sia come atleta ma soprattutto come persona. Ne parliamo più avanti…

12 RESPONSABILMENTE
Il progetto "Palla al centro" presentato a Padel Trend Expo. Da sinistra: Claudio Briganti (direttore tecnico di Padel Trend Expo), Carlos Pérez Cabeza, Marco Riva (presidente del CONI Lombardia), Maria Vittoria Rava (presidente della Fondazione Francesca Rava), Martina Riva (Assessore allo Sport, al Turismo e alle Politiche Giovanili del Comune di Milano), Delfina Boni (responsabile del progetto "Palla al Centro" all'IPM Cesare Beccaria) e Alessandro Lupi (giornalista e conduttore Sky Sport 24).
PADEL FAMILY

IL PADEL NEL MONDO:

DATI E PROSPETTIVE

I giocatori sono tra i 22 e i 25 milioni. Il 60/65% lo pratica in Europa, mentre il 25/30% in America. Asia, Africa e Oceania sono ancora in fase di crescita. Previsti, entro il 2026, circa 85.000 campi di Manuela Barbieri

In occasione del convegno “Il club del futuro” che si è tenuto a Milano lo scorso 19 gennaio in concomitanza con l’apertura di Padel Trend Expo, Carlo Ferrara - founder di mrpadelpaddle.com e research and data analysis manager della FIP - ha presentato la quarta edizione del suo osservatorio sullo sviluppo del padel. Lo studio, utile strumento per tutti gli operatori del

Più di 57.000 i campi in tutto il mondo

settore, analizza l’evoluzione del mercato nazionale italiano confrontandolo con le esperienze internazionali, offrendo così uno sguardo generale sul futuro di questo sport.

Sul numero 2 di Padelbiz abbiamo pubblicato i dati relativi all’Italia, qui di seguito completiamo il quadro estendendo l’analisi a livello mondiale.

120 le nazioni dove è presente un club di padel

71 le federazioni ufficiali sotto la FIP

COME SONO DISTRIBUITI I GIOCATORI NEL MONDO?

Nel mondo il padel conta tra i 22 e i 25 milioni di giocatori e quasi la metà di essi gioca con regolarità almeno una volta a settimana.

L’Europa si conferma come il continente principale per la pratica di questo sport con il 60/65% dei giocatori, seguita dall’America con il 25/30%.

Tuttavia, regioni come l’Asia (7%), l’Africa (oltre il 2,5%) e l’Oceania (con una per-

Per fasce d’età

centuale più bassa) sono ancora in fase di crescita. Sebbene la maggioranza dei giocatori amatoriali sia composta da uomini (65%), il padel sta guadagnando sempre più popolarità anche tra le donne che rappresentano il 35% del totale dei praticanti.

DOVE SI GIOCA DI PIÙ A PADEL?

In Europa sono stimati più di 42.000 campi da padel su più di 12.500 strutture (club e strutture ricettive/ricreative).

Rispetto a tre anni fa la crescita è stata del 240% ma, escludendo la Spagna, lo sviluppo negli altri Paesi europei è stata sei volte tanto.

Nell’America del sud le stime parlano di 10.000 campi (la maggior parte in Argentina), 3.000/3.500 in Asia (soprattutto nel Medio Oriente) e 1.200/1.500 in Africa.

14
65+ 55-64 45-54 35-44 25-34 18-24 <18 27% 28% 8% 16% 4% 1% 16% 55-64 45-54 35-44 25-34 18-24 <18 27% 28% 8% 16% 4% 1% 16% Per genere Donne Uomini 35% 65% Donne Uomini 35% 65% Regno Unito Germania Norvegia Finlandia Portogallo Danimarca Belgio Francia Olanda Svezia Italia Spagna 352 183 466 125 530 227 1.091 381 1.244 446 1.284 427 1.800 800 2.020 558 2.126 1.246 5.136 3.381 8.954 4.200 16.000 143 DATI&STATISTICHE Fonti varie internazionali (dati stimati dicembre 2023) Fonti varie internazionali (dati stimati dicembre 2023) Strutture (club + strutture ricettive) Campi

QUALI SONO LE PROSPETTIVE DI CRESCITA NEI PROSSIMI ANNI?

La crescita del padel non si è limitata al boom post-Covid. L’impennata nella costruzione di campi e club non sembra infatti volersi arrestare.

Nei prossimi anni, la curva dovrebbe essere caratterizzata da un impulso signifi-

Crescita stimata nei prossimi anni (+22%)

Regioni in cui il padel è presente

Regioni in cui il padel sta emergendo

PLAYTOMIC NEL MONDO

Sempre in occasione del convegno “Il club del futuro”, Alessandro Tortorici - regional manager Southern Europe & Middle East presso Playtomic - ha presentato i dati globali della piattaforma.

Utenti

Dati aggiornati al 18 gennaio 2024

Dati presentati in migliaia

cativo nelle regioni in cui è ancora in fase di sviluppo, come Regno Unito, Germania, Francia, Stati Uniti e Asia in generale.

Entro il 2026, si prevedono inoltre circa 85.000 campi da padel in tutto il mondo.

Regioni emergenti dove il padel sta crescendo

giocatore

Costo medio del campo

Club in cui si sono giocati open match

Dati riferiti all’anno solare 2023

15
2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 10 151 11 774 13 678 16 638 20 159 29232 37432 47000 58100 70.600 84250 Previsione Asia (India e Cina) Middle East (Arabia Saudita, Bahrein, Kuwait, Qatar, UAE)
3
Big
Europe (Regno Unito, Francia, Germania) Stati Uniti
+22% DATI&STATISTICHE
Numero di partite all'anno per Fonte grafici e dati: Monitor Deloitte- Playtomic con dati a fine 2022 Da sinistra: Carlo Ferrara di mrpadelpaddle.com, Alessandro Tortorici di Playtomic e Alessandro Di Stefano di Padel Travel Costa del Sol

SI FA PRESTO

A DIRE ACCADEMIA

Quali caratteristiche dovrebbe avere una scuola padel per dichiararsi tale? L’osservatorio O&B ha provato a definire alcuni requisiti essenziali, cercando di fare il punto sulla situazione in Italia di Adelio Rosate, team e marketing manager di O&B Padel, e Lionello Pianezzola, data analyst

Se è una moda sarà come l’invenzione di Barbara Mary Quant, la minigonna, destinata a durare nel tempo. Ma il padel è certamente altro: in prospettiva, un fenomeno sociale. Che non sia semplicemente una tendenza, inoltre, ce lo confermano l’Argentina e la Spagna, dove è praticato da decenni. In Italia è stato capace, da qualche anno, di attrarre tennisti, calciatori e pallavolisti, ma anche persone che non hanno mai fatto sport. Il padel è stimolante, coinvolgente e aggregante, capace di far abbandonare il divano per molti sedentari “cronici” (come abbiamo rilevato nell’indagine sul profilo del praticante su Padelbiz 1/2024).

DOVE SI INSEGNA? QUALI SONO LE ACCADEMIE?

Ma il fenomeno che coinvolge in Italia oltre 700 mila sportivi tra agonisti e amatori, in 3.100 centri e 8.150 campi, è cresciuto in modo adeguato nell’organizzazione didattica? I praticanti vanno dal principiante che gioca da qualche settimana ai più esperti. Come sono organizzate le scuole in relazione a questi diversi profili di giocatori? Quali le tipologie di scuole e quali i livelli dei corsi programmati? E la qualità del corpo docente? Le informazioni a cui si può avere accesso sono ancora approssimative, ma soprattutto per una concezione della struttura della didattica non omogenea. Gli enti che rilasciano i patentini da istruttori hanno programmi di formazione diversi e diverso rigore nel valutare la relativa preparazione dei tecnici. I centri, inoltre, sono propensi a considerarsi come accademie. Abbiamo quindi condotto uno studio per comprendere chi può fregiarsi a pieno titolo di tale termine. Già ad una prima analisi, emerge una tendenza a una auto promozione dei centri sportivi spesso poco in linea con lo standard richiesto (specie se comparato con l’equivalente spagnolo). Proviamo quindi a sondare il mondo delle (autopromosse) Accademie. Va premesso che manca un protocollo che le classifichi delineando i requisiti. Sembrerebbe che in più casi si identifichi come accademia una scuola di base. Così troviamo centri che si definiscono tali pur quando sotto strutturati. Ne sono l’esempio 51 club che si autodichiarano tali, meno del 2% del totale. Dove otto hanno addirittura un solo campo e per di più all’aperto. Bisogna considerare, infatti, il panorama complessivo dei centri. La media di campi è minore di 3,5 e con meno di 2 indoor (1,86). Non è difficile comprendere che, dal momento che tutti i club svolgono anche attività commerciale (affitto campi) una precondizione è quella di poter svolgere in contemporanea insegnamento e offerta per l’utenza. Da qui la “conditio sine qua non”, legata al numero di campi. Attualmente le Accademie “dichiarate”, come detto sopra, sono 51.

A renderlo interessante, concorre anche la sua complessità. Esattamente il contrario di quanto spesso si legge, visto che spesso si confonde l’indice di divertimento con quello di difficoltà: ci si può divertire già dai primi scambi, ma quel fattore corrisponde al 3-5% di quanto il padel può esprimere. Reattività, tecnica e strategia è quanto serve per apprezzarlo davvero nella sua totalità, come dice Adrián Argañaras, direttore dell’accademia di Maiorca (nell’intervista pubblicata sul numero 11-12/2023 della nostra rivista).

16 SPECIALE ACADEMY
LE ACCADEMIE "DICHIARATE" IN ITALIA Accademia Tot. campi Indoor 51 177 95 0 200

LE

CARATTERISTICHE DELLE ACCADEMIE

Come dicevamo, non risulta esserci un protocollo che possa definire oggettivamente un’accademia all’interno di un centro. Proviamo quindi attraverso alcune considerazioni, derivanti dalla nostra esperienza di osservazione e frequentazione di alcune di queste (anche in Spagna), e descrivere quali debbano essere le precondizioni che portino alla condivisibile definizione di accademia.

a) Numero di campi: minimo 4, per poter avere spazio in contemporanea per l’insegnamento e per l’affitto di slot. Di cui almeno tre coperti per garantire una programmazione costante.

b) Core business padel: perché la gestione della scuola possa essere adeguatamente focalizzata sulla “materia”.

c) Qualità della preparazione del corpo insegnante: meglio se diretta da un maestro FITP e coadiuvato da almeno un paio di istruttori di 1° livello, per offrire qualità e quantità vista la domanda crescente.

d) Tipologia del programma didattico, che preveda:

• corsi di perfezionamento agonistico (individuali e collettivi);

• scuola ragazzi (meglio se dai 12 ai 16 anni circa);

• scuola di perfezionamento praticanti;

• integrazione di lezioni teoriche in aula.

e) Programmazione cadenzata di stage, con maestri provenienti preferibilmente dai movimenti spagnolo e argentino.

Riprendendo il punto a), quale indispensabile precondizione, osserviamo che solo 14 hanno tale requisito, con una media di 6,6 campi e di 4,5 indoor.

L’analisi ci porta quindi a una prima considerazione: nella maggior parte dei casi in cui si ritiene di praticare un’attività didattica specializzata, la struttura è inferiore a quella di centri orientati prevalentemente o esclusivamente all’attività commerciale. In termini di marketing quindi, sono due le direttrici su cui si può sviluppare il core business di un centro:

A - attività commerciale (incentrata sull’affitto dei campi);

B - attività didattica “specializzata” (orientamento prevalente all’insegnamento e perfezionamento agonistico).

LA FORMAZIONE DI MAESTRI E ISTRUTTORI

Proviamo a indagare ora il caso B, con un cenno alla struttura didattica. Chi la promuove nelle varie strutture sportive? Ovviamente la FITP, che si è organizzata creando una struttura tecnica ad hoc. Ora l’albo della federazione risulta strutturato con tre livelli professionali: 214 maestri nazionali, 501 istruttori di 2° livello e 2.094 di 1° livello, per un totale di più di 2.800 insegnanti.

La FITP inoltre ha classificato in un protocollo tre tipologie di scuole.

• Club School (una stella), che prevede solo le fasi didattiche di mini padel, di avviamento e organizzazione di corsi collettivi, affidati anche a istruttori di 1° livello.

• Basic School (due stelle), con insegnamento delle seguenti fasi della progressione didattica: minipadel, corsi di avviamento al padel e perfezionamento, che può essere diretta anche da un istruttore di 2° livello.

• Standard School (tre stelle), in cui l’insegnamento prevede, in aggiunta a quelli della Basic school, corsi di perfezionamento e specializzazione. È diretta da un maestro. Tre livelli che, se integrati in un singolo centro, possono esprimere una connotazione di accademia. E confermano quanto affermato sopra: il profilo e la qualifica dell’insegnante sono conditio sine qua non per determinare il livello della scuola del centro padel.

Concludendo, lo studio ci dimostra che un‘accademia deve prevedere sia una struttura adeguata per numero di campi (in particolare coperti) sia un team tecnico specializzato e riconosciuto. Certamente ne esistono nel panorama italiano, seppur in numero sensibilmente minore rispetto alle 51 che riscontriamo nel censimento visto. Ne citiamo qualcuno con i requisiti espressi che abbiamo potuto verificare direttamente.

• Lo Star Padel di Legnano (MI) con 8 campi di cui 5 indoor. Ci sono altri sport all’interno della struttura, ma che riteniamo fortemente focalizzato sul padel, e a riprova ci sono i nomi dei responsabili: Mauricio Lopez Algarra e Giulia Sussarello, entrambi maestri nazionali che si dividono tra l’insegnamento e l’attività agonistica.

• The Padel Hub di Desenzano del Garda (BS) con 6 campi indoor. Il maestro nazionale Andrea Fierro coordina tre istruttori di 2° livello FITP.

• Il Circolo Padel Firenze con 8 campi, tutti indoor, con l’argentino Ariel Mogni direttore tecnico, coach internazionale e maestro nazionale alla guida di ben sei istruttori FITP di 2° livello.

• Padel Extreme di Barlassina (MB), con le maestre Sarah Martignoni, Roberta Zandarin e Christian Carena.

Naturalmente esistono delle eccezioni, ovvero centri non particolarmente strutturati ma con insegnanti nei quali gli allievi riconoscono grandi capacità ed empatia a fare da “pull factor”. È il caso dello YeP di Albano Sant’Alessandro (BG), dove insegna William Rota, maestro nazionale e ottimo agonista, con Luca Licini e altri due istruttori, e lo stesso si può dire di Manuel Marchesi a Curno (BG), dove i campi coperti sono tre.

O&B Padel è un osservatorio specializzato nel marketing legato al padel. Effettua indagini e sondaggi mirati su mercati nazionali e internazionali, si occupa di definire bacini di attrazione per centri e accademie e propone stime di mercato e business plan dedicati.

17 SPECIALE ACADEMY
ACCADEMIE
>5 CAMPI
DOCENTE FITP (A
LE
"DICHIARATE" CON
CORPO
FINE 2023)
Centri Campi indoor Campi outdoor Maestri Campi indoor
0 2.000 14 344 93 2.331 214 2.094 501 1168 63
Istruttori di 1° livello Istruttori di 2° livello

DOVE NASCONO I “CAMPEONES”

Le accademie sono la fucina dei futuri campioni, oltre che un nuovo modo di concepire la formazione e l’allenamento. A Padel Trend Expo abbiamo chiesto ai manager di alcune realtà nazionali e internazionali di raccontarci il proprio “metodo”

Le accademie, per come sono pensate dai loro fondatori, non sono solo dei club dove si impartisce una tecnica, seguendo il classico binomio allenatore-allievo in cui il primo infonde conoscenze ed esperienza al secondo, che dal canto suo adatta quanto appreso al suo stile di gioco. Sono in realtà una concezione molto più complessa di “scuola”, incentrata sulle specificità dei giocatori e su come fare emergere le loro caratteristiche partendo dall’allievo e non dal coach. Oppure, sono dei veri e propri “campus americani”, dove alle sessioni di training si affiancano anche la formazione scolastica e servizi volti al benessere – psicologico, nutrizionale, fisico – del ragazzo o della ragazza, affinché possa godere appieno dello sport pur senza tralasciare la parte di apprendimento. Le accademie sono questo e molto altro, ma c’è una cosa che le accomuna: ognuna di loro ha un “metodo” che la contraddistingue e con cui forma i propri allenatori, che possono poi infonderlo anche ad altri e in altri centri del mondo. In un’espansione – già in atto – verso altri Paesi. E sì, è compresa anche l’Italia.

M3 PADEL ACADEMY

Le domande

1. Quando è nata l’Academy e quali sono la sua storia e i suoi obiettivi?

2. In cosa consiste il vostro metodo?

3. Qual è il ruolo delle accademie nella creazione dei nuovi “campioni”?

4. Pensate che oggi le accademie possano portare un valore aggiunto, specialmente in ottica di un esplosione del padel in Italia e del ricambio generazionale?

5. Quali giocatori sono passati per la vostra accademia?

6. Quale sponsor avete?

7. Avete dei progetti per il futuro, magari che includano anche l’Italia?

Le interviste

1. L’accademia è nata nel 2013, dunque ha da poco festeggiato i 10 anni di attività. Il suo obiettivo principale è formare le persone come giocatori. Diamo molta importanza a valori come il rispetto – che sia per l’allenatore, i rivali, gli arbitri: tutti i temi che girano intorno all’educazione. A parte ovviamente il rendimento sportivo: da tanto tempo alleniamo professionisti e si può dire che abbiamo avuto molta fortuna a riguardo, potendo lavorare con l’élite.

2. Prima di tutto, il nostro slogan è “trabajamos del juego a la tecnica”, “lavoriamo dal gioco alla tecnica”. Ciò significa che se normalmente si impartisce una tecnica che poi viene adottata nel proprio gioco, noi sin dal primo allenamento mettiamo il giocatore in condizioni di punto e di lavoro in “palla viva”. Inoltre, lavoriamo a rotazione in sei, sette campi allo stesso tempo, con anche sette allenatori e altrettanti allenamenti diversi. Questo comporta una grande flessibilità, perché alla fine tutti i giocatori nello stesso turno ruotano e si scambiano di coppia. Ma comporta anche di poter giocare con i numeri 1: è facile che persone anche alle prime armi si trovino a condividere il campo con Lebrón e Galán, che si stanno allenando nella stessa fascia oraria ma su un campo diverso.

3. Sì, penso che le accademie abbiano un ruolo nella creazione dei nuovi campioni. Noi crediamo prima di tutto nel nostro metodo e nel nostro sistema. Abbiamo una fede assoluta nel lavoro di gruppo, sia tra giocatori che tra tecnici. Per questo è vitale per noi avere una squadra di allenatori e una di giocatori che siano ampie e non abbiano timori al momento di cambiare.

4. Sì, crediamo tanto di poter fare la nostra parte in qualità di accademia in Spagna, ma anche nel resto del mondo. Siamo entrati in Italia con due club, uno a Piacenza e uno a Roma, siamo presenti a Hong Kong e in tutti questi posti esportiamo il nostro metodo. E vediamo che funziona: alla gente piace e

abbiamo un buon riscontro. Le accademie in Italia, poi, vanno molto bene, soprattutto a Piacenza dove siamo presenti già da tre anni. Uno dei nostri tecnici, Nacho, lavora proprio in sede così da inculcare al meglio la tecnica e la nostra metodologia. Prepariamo i giocatori su diverse situazioni con quattro persone nel campo, ma non ci fermiamo mai: si tratta di allenamenti molto dinamici e, a oggi, abbiamo buone referenze che dimostrano la loro bontà.

5. Noi abbiamo avuto la fortuna di allenare i migliori, come Lebrón e Galán. Nello specifico, poi, il loro allenamento può essere definito con una parola: esigenza. Prima di tutto nei loro confronti, poi su di noi, che dobbiamo eguagliare lo stesso livello di pretesa di fronte a una coppia di giocatori che ha in testa solo vincere e accumulare titoli.

6. L’unico sponsor che abbiamo è Bullpadel, perché siamo in una situazione particolare: non abbiamo ancora un nostro club. Siamo in un centro che non è proprietà M3 al momento, ma il futuro ci dice che dovremo inventare o cercare un’accademia che sia realmente nostra. Abbiamo in mente una piccola “Rafa Nadal Academy”: un’accademia nel vero senso del termine, una residenza dove i ragazzi possano studiare. Da lì in poi cercheremo altri sponsor e partner.

7. Il nostro obiettivo principale è crescere. E al momento lo stiamo facendo bene, la squadra sta migliorando moltissimo e stiamo ponendo grande focus sull’espansione internazionale. L’accademia, poi, non è solo per professionisti: abbiamo anche un prodotto che si chiama “International Padel Week” con il quale gli stranieri vengono a Madrid per cinque giorni, in un resort, a vivere il padel e vedere i professionisti all’opera. Ed è molto bello vedere come la gente da fuori possa dare valore a tutto questo lavoro e al nostro quotidiano.

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SPECIALE ACADEMY
Madrid
Da sinistra, Jorge Martinez, direttore M3 Padel Academy, Ale Galán, Juan Lebrón, Alberto Ruiz

Madrid

Gastón Malacalza

DIRETTORE SPORTIVO

1. La nostra accademia è nata nel 1994 in Argentina grazie a Roberto Díaz, il padre di Matías Díaz. Ai tempi era costituita solo da un duo di allenatori ed era frequentata da ragazzi molto giovani. Si trattava comunque di nomi come Belasteguín, Mati Díaz, io che sono Gastón Malacalza, Lamperti, Gonzalo Díaz… Noi abbiamo rifondato la Cepac “2.0”, ovvero la sua seconda versione. Mati si è ritirato dal circuito professionale otto anni fa e da lì il nostro obiettivo è stato trasmettere agli allievi il nostro metodo e la passione che nutriamo per questo sport, e portarlo nelle competizioni.

2. Il nostro metodo consiste nel consiglio del gioco. Il padel è cambiato molto, è vero, ma in fondo continua a essere padel. È uno sport che richiede molto controllo, conoscenza, necessita presenza al 100% in mente, tecnica, corpo. A partire da questo punto, conoscere la disciplina significa portarla alla massima espressione, perché si può tradurre ciò che si ha imparato nel proprio gioco.

3. Certo che sì, noi stessi siamo stati campioni. Conosciamo il percorso da intraprendere. Non siamo un’accademia “commerciale”, volta all’espansione, bensì una realtà volta alla formazione, per mostrare un cammino professionista che possa realmente permettere ai giocatori di raggiungere i loro obiettivi.

4. Il mondo si è evoluto, e in particolar modo l’Italia. La parte di insegnamen-

RAFA NADAL ACADEMY Manacor CEPAC

to però non è cambiata molto. Per questo è importante che le persone che da tanto tempo frequentano l’ambiente del padel prendano parte a questa evoluzione. Parlo pensando all’aumento di alunni: è facile incorrere nell’errore di chiedere ai maestri di tennis di allenare il padel, anche quando non sono persone che frequentano questo settore e perciò manca loro la cultura e l’essenza di questo sport. Che è fondamentale da trasmettere.

5. Nella prima parte dell’accademia, come dicevamo, è passato Belasteguín, ma anche Martin Díaz, che è stato il numero 2 al mondo e per 20 anni al top. Nella nostra invece è passato Gonzalo Rubio, 19esimo al mondo nel ranking WPT; Ignacio Sager, ora il numero 55; Thomas Leygue, numero 80 e migliore giocatore francese; Aris Patiniotis, che ora si trova alla 60esima posizione.

6. No, come accademia non abbiamo sponsor. Però stanno per arrivare novità.

7. In Italia ci sono molti progetti all'attivo. Spagna e Italia sono molto vicine e dall’altra parte credo che l’italiano voglia diventare più bravo: tra le strade per migliorare sta scegliendo quelle che comprendono insegnanti, preparatori e giocatori capaci, gente che inculchi l’amore per questo sport. Il nostro progetto è semplicemente insegnare padel, affinché la base del padel migliori.

Maribel Nadal MARKETING AND SALES

1. Abbiamo inaugurato l’accademia nel 2016 partendo dalle stesse difficoltà che ha vissuto Rafael da giovane: unire lo studio al tennis. La nostra intenzione era quella di ricreare un ambiente dove fosse più facile perseguire il sogno del professionismo senza tralasciare la parte formativa. La scuola è situata proprio nella città di Rafa, Manacor, affinché fosse più semplice per lui essere integrato nel progetto e parteciparvi quotidianamente, quando si trova a casa. Poi, dopo la sua fondazione, sono nati anche altri progetti intorno al centro sportivo – che ora include anche una residenza per adulti – dove organizziamo programmi di padel, tennis e sport diversi per appassionati e amatori, contornati da una struttura che permette di sfruttare appieno lo sport offrendo servizi volti alla salute e al benessere. Oggi abbiamo 300 giocatori di padel nella scuola e negli anni, con la diffusione internazionale della disciplina, abbiamo creato dei programmi per chi arriva da fuori, dando loro la possibilità di vivere l’accademia.

2. Il metodo che impartiamo ai bambini e nel circuito professionale è quello che ha sviluppato Rafa con tutto il suo team tecnico durante i suoi anni di esperienza. Nell’accademia cerchiamo di inglobare tutte le aree di cui uno sportivo può avere bisogno: preparazione fisica, nutrizione, psicologia sportiva, prevenzione e trattamento infortuni, per dare un servizio a 360 gradi al giocatore. Abbiamo inoltre una residenza dove i ragazzi studiano e risiedono. Si tratta di una scuola internazionale con modello americano volta a rendere la vita più facile ai ragazzi. E, soprattutto, cerchiamo di far sì che si sentano accolti come a casa, come se fossero in famiglia.

3 e 4. Il padel chiaramente sta crescendo molto e ci sono già tanti bambini che sin da piccoli iniziano a praticare questa disciplina, e questo aspetto non può che migliorare. Quello che facciamo è offrire esperienze per adulti in quanto rappresentano un pubblico che gioca molto a padel e cerca di combinare lo sport con esperienze complementari. Inoltre, Maiorca ha una grande attrattiva e viene anche molta gente dall’Italia nell’accademia e nel residence. L’idea è di continuare a crescere e attirare giocatori da tutto il mondo.

5. Alleniamo Patricia Martínez che lavora con noi da qualche anno e che ha un buon potenziale. Oltre a lei ci sono anche altri giovani promettenti e pian piano poi le generazioni cresceranno. Speriamo, per il futuro, di poter contare in qualche professionista in più nei ranking.

6. Sì, abbiamo diversi sponsor che ci hanno accompagnato dall’inizio. In particolare possiamo contare su Babolat, che è il nostro sponsor tecnico nel tennis come nel padel.

7. Al momento abbiamo un piano di espansione internazionale che implementeremo poco a poco. Vogliamo avere il tempo e la pazienza di riuscire a fare le cose per bene. Per il padel in particolare abbiamo molti progetti all’attivo: di recente, ad esempio, abbiamo partecipato alla Hexagon Cup con la squadra dell’accademia, e questa iniziativa ci ha divertito molto.

19 SPECIALE ACADEMY
Rafael Nadal Matías Díaz, allenatore Cepac

ALLENATORE, YOUTUBER, WEBSTAR

Per molto tempo coach di Alejandra Salazar e Ari Sánchez e dal 2022 di Arturo Coello, Manu Martín l’anno scorso ha fondato la sua accademia: la MM Academy di Madrid. Ma la sua è una figura più rotonda, quella di un influencer con più follower dei suoi giocatori di Benedetta Bruni

La parabola della MM Academy nasce molto tempo prima della sua effettiva fondazione nel 2023 e ruota intorno all’immagine di Manu Martín, allenatore da 20 anni che nel 2011 ha iniziato a pubblicare su YouTube le sue prime clinic di padel. E che oggi conta oltre 300 mila follower su Instagram, cosa non scontata per un personaggio di settore che non è un giocatore professionista. I suoi meriti, comunque, parlano chiaro: c’è anche lui dietro alla straordinaria stagione 2023 di Arturo Coello, con una collaborazione iniziata proprio a fine 2022. Ma il mondo dei coach di padel non è facile come sembra, se si lavora da soli e con pochi allievi selezionati. Quando una coppia scoppia, l’allenatore resta senza lavoro. Da qui è nata l’esigenza di un’accademia che potesse accogliere più persone, tra pro e next gen. Nel futuro, Martín vede il suo metodo in ben 50 club entro il 2025 e l’apertura di quattro accademie “pro”. Purtroppo con meno clinic per la mancanza di tempo. A Padel Trend Expo abbiamo potuto approfondire la sua esperienza.

L'intervista

MM ACADEMY Madrid

Manu Martín DIRETTORE

Quando è nata la tua Academy, qual è la sua storia e quali i suoi obiettivi? La MM Academy è nata nel 2023, ma come Manu Martín lavoro con giocatori professionisti da 20 anni. Prima, per il tipo di padel che praticavo, non avevo bisogno di un’accademia. Io allenavo Alejandra Salazar e Ari Sanchez, a volte anche Seba Nerone e Gabi Reca, ma ai tempi era possibile lavorare da solo con diverse coppie perché il fenomeno del padel era più contenuto, il Tour aveva solo sei tappe ed era più semplice. Ma nel 2022-23 le cose si sono complicate e abbiamo sentito la necessità di avere una base a cui appoggiarci. Inoltre, il padel moderno oggi non ti permette economicamente di avere solo una coppia. Io per esempio, lavoravo solo con Ale e Ari, ma se la coppia si spezza resto senza lavoro. Per questo è sorta l’idea della MM Academy a Madrid, comprensiva di tutto quello che abbiamo imparato in 20 anni di direzione e di lavoro con la Federazione spagnola. Vi abbiamo unito tre aspetti che riteniamo fondamentali: cosa serve a un direttore di club, a un alunno, e come vincere un torneo. In MM Academy veniamo incontro alle esigenze di ognuno: cosa vuole un direttore di un club? Vuole vincere di più? Allora lo aiutiamo in tal senso, dando servizi migliori perché a ogni lezione abbia vita più facile.

È in questo che consiste il metodo “Mejora Tu Padel” o c’è dell’altro?

Il metodo è un misto tra una metodologia tradizionale, basata su un allenatore che insegna la tecnica, e una dove in ogni sessione c’è una misurazione del proprio rendimento. Include videocamere che monitorano gli obiettivi e il lavoro tecnico in corso. Ogni sessione può essere riassunta con questa metafora: io ho una vite, vediamo qual è l’attrezzo migliore tra tutti quelli che ho per farla girare. Il metodo tradizionale invece direbbe: questo è il cacciavite, usalo e adattalo alla tua tecnica.

Quest’anno hai allenato Coello, com’è stato il suo percorso?

La collaborazione è iniziata con l’arrivo di Arturo nel 2022 a Madrid. Da lì abbiamo fatto diversi tornei con la coppia e ne abbiamo vinto uno in Cile. In un anno ho poi imparato molto, perché Coello e Tapia hanno un sistema di gioco che è diverso da quello che utilizzavo con altri allievi. Perché alla fine i nostri rivali sono Lebrón, Galán, Martín e Stupa: insomma, avversari che richiedono un livello altissimo. Ma questa esperienza mi è servita tanto ed è

stata anche una sfida. In effetti avevo vinto alcuni tornei femminili, ma mai maschili. Vincere il primo tra gli uomini ha dato grande soddisfazione e sono molto contento per loro.

Trovi che il ruolo delle accademie sia importante anche per lo sviluppo di nuove generazioni di giocatori e nell’ottica di espansione del padel?

Sì, trovo che sia necessario, perché ciò che conta davvero in questi luoghi è la trasmissione dell’esperienza tra giocatori. È molto importante che gli juniores imparino cosa fa un professionista. E non solo in termini di gioco, ma in generale della sua quotidianità nel padel, cosa mangia, come usa la pala e come mette il grip. A volte un coach con un solo allievo può allenare la tecnica, ma la tattica è molto complicata, ha bisogno di tanti altri giocatori con cui fare un lavoro apposito, videoanalisi e vedere le partite insieme. Per questo avere un gruppo è molto importante.

Pensi di aprire qualche altra accademia in Italia e in altri Paesi o sei concentrato sulla Spagna?

Per il 2024 programmiamo di portare il nostro metodo in 20 accademie mondiali, raggiungendo le 50 nel 2025. Una volta stabilita una base, si può poi fare il secondo passo, che è collocare una MMA Pro nei luoghi strategici: uno a Lisbona, uno a Roma, uno a Madrid e un altro in Svezia. Ma prima dobbiamo essere abbastanza solidi per non “rubare” giocatori ai centri vicini e contare invece su un nostro pool di allievi.

Tu fai anche clinic su YouTube dedicate al padel. Come hai iniziato? Sei contento della community che hai creato?

Sì, ne sono molto felice. La mia vita è uguale, realizzo contenuti online dal 2011, lavoro in tornei professionali dallo stesso periodo, ma ora improvvisamente mi riconoscono. E sono molto soddisfatto delle mie clinic, anche se ora quasi non posso più farle perché il nostro calendario di competizioni è molto pieno, posso arrivare a farne al massimo sei all’anno. Per me avere una community così è speciale: sento di fare cose che hanno senso. In un’occasione nel 2010 ho vissuto l’esperienza di non essere ascoltato da nessuno, così come quella in cui la gente mi ascolta. E alla fine, beh, è decisamente meglio la seconda.

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SPECIALE ACADEMY
Il centro MM Academy di Madrid GetIndoor

L’IMPEGNO DELLA FITP PER LE GIOVANI PROMESSE

DEL PADEL ITALIANO

Nove domande a Michelangelo Dell’Edera, direttore dell’Istituto Superiore di Formazione Roberto Lombardi, che coordina i progetti per l’insegnamento di Andrea Fierro

L’esplosione di questo sport su tutto il territorio italiano ha coinvolto in maniera importante anche i più giovani. Complice anche l’arrivo di autentici funamboli come Tolito e Tapia sulle piattaforme social, ragazze e ragazzi stanno trovando nel padel un’ottima alternativa agli sport più canonici.

Dietro alla formazione di questi giovani atleti, la Federazione Italiana Tennis e Padel

L'intervista

Michelangelo Dell’Edera

Come si è adattato l’Istituto Superiore di formazione Roberto Lombardi al padel? L’istituto, che rende onore a Roberto Lombardi, dirigente della Scuola Nazionale Maestri, ha ampliato fortemente il concetto di multidisciplinarietà. Questo concetto, già noto e ben presente nel tennis inglobando l’area tecnica, tattica, mentale e motoria, è stato esteso a nuove aree come per esempio la sport vision e la metodologia di insegnamento. Il concetto multidisciplinare è stato quindi trasferito anche nelle aree di processo di formazione, alzando la cultura sportiva del paese intero.

Parlando con i miei colleghi maestri e istruttori, la sensazione è che il numero di scuole padel riconosciute dalla FITP siano in forte aumento. Su che cifra siamo al momento?

La sensazione è sicuramente corretta, il numero di scuole padel riconosciute dalla FITP è in aumento costante. Tutti i nostri progetti indirizzati ai giovani atleti, come per esempio le convocazioni e Racchette in Classe, sono esclusivi per i centri affiliati FITP. Nel periodo successivo alla pandemia da Covid a oggi, siamo passati da 50 a oltre 500 scuole affiliate.

Come sono distribuite sul territorio italiano le scuole padel riconosciute dalla FITP?

La crescita più importante registrata è padroneggiata da tre regioni: Sicilia, Lazio e Lombardia. Altre, come Piemonte e Puglia, stanno aumentando di molto i numeri. I corsi di formazione, disponibili su tutto il territorio, accresceranno il numero di istruttori e maestri di padel e di conseguenza la crescita delle scuole riconosciute.

(FITP) è scrupolosa nell’organizzare le fondamenta del ‘Sistema Italia’ per la formazione di istruttori e maestri, che hanno un ruolo fondamentale per la crescita della disciplina. Ho avuto il piacere di fare una lunga chiacchierata con Michelangelo Dell’Edera, direttore dell’Istituto Superiore di Formazione Roberto Lombardi, che si occupa nello specifico di organizzare, pianificare e gestire i progetti federali legati all’insegnamento.

scegliere fiduciari che conoscano le dinamiche del territorio. Devono dare esempio verso giocatori e istruttori di poter costruire grande progetti e vengono selezionati dopo una attenta valutazione.

"Nel periodo successivo alla pandemia a oggi, siamo passati da 50 a oltre 500 scuole affiliate"

Abbiamo visto la divisione dei raduni under in due categorie (under 12-14 e under 16-18), che è una novità rispetto al recente passato. Come sono andati i primi raduni a livello di presenze e qualità dei giocatori?

La scelta di dividerli è nata lo scorso anno durante la coppa delle regioni. Non ti nascondo che ‘gestire’ adeguatamente gli atleti under 12 e under 18 dentro e fuori dal campo non è stato semplice, quindi abbiamo deciso di separarli. Il settore maschile viene coordinato dal maestro Ludovico Pisani mentre il settore femminile dalla maestra Sara Celata. La presenza di giocatori e giocatrici è aumentata notevolmente come anche la qualità. Negli anni passati abbiamo visto molti “trasferirsi” dal tennis, ma ultimamente stanno arrivando anche ragazzi e ragazze nati e nate tecnicamente con il padel. Si può iniziare con entrambe, ma è notevole il cambiamento di qualità dei giocatori ‘full padel’, perché le dinamiche e le tattiche dei due sport sono totalmente opposte.

I fiduciari FITP sembrano avere un ruolo molto importate sia del punto di vista della promozione che della formazione degli istruttori e maestri. Come vengono selezionati, che tipo di esperienza devono avere e come vengono formati dall’Istituto? Sì, i fiduciari sono una figura essenziale per lo sviluppo dello sport. Il loro numero è in aumento, da 10 a 55. Vengono indirizzati e formati in tre attività principali in base alle loro peculiarità personali. Tecnico: si occupa dei raduni tecnici e della coppa delle regioni. Tecnico formatore: si occupa più della formazione del territorio. Tecnico promotore: strettamente collegato alle altre due figure e servirà da collante per individuare i giovani talenti durante le attività, tornei, TPRA ecc. Ogni regione ha le sue esigenze, quindi è importate

Il "Sistema Italia" ha funzionato nel tennis e sta funzionando nel padel grazie a una struttura del settore tecnico sempre più capillare. In che modo stanno crescendo gli investimenti sui giovani di talento?

Utilizziamo l’esperienza del tennis per costruire una ragnatela di padel, nella quale il giovani ”cadano” all’interno per essere aiutati dalla Federazione. Offriamo borse di studio e rimborsi per allenamenti con maestri nazionali FITP, condivisione di tornei per i giovani promettenti a spese della Federazione. Nei prossimi 4-5 anni siamo convinti di arrivare a grande obiettivi.

La FITP ha preso qualche modello estero come riferimento?

Non esiste un modello estero, esistono i coach con i propri stili di insegnamento. A Madrid, per esempio, insegnano diversamente che a Barcellona. Oggi ci sono persone che hanno fatto la differenza e che possono trasmet-

22 VISTO DAL COACH
DIRETTORE DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI FORMAZIONE ROBERTO LOMBARDI

tere le loro esperienze personali, ma di scientifico c’è poco. Noi stiamo cercando di prendere spunto da tutti coloro che hanno una buona esperienza. Oggi, per esempio, in Italia stiamo costruendo il mini padel, che negli altri Paesi non esiste.

La FITP riesce a supportare dei giovani talenti per tornei all’estero, magari dai nostri vicini spagnoli?

Assolutamente sì. Da due anni abbiamo consolidato la condivisione di tornei offrendo borse di studio per tornei e stage all’estero.

"Non esiste un modello estero, ci sono i coach con i propri stili di insegnamento. A Madrid, per esempio, insegnano diversamente rispetto a Barcellona"

Osservando il P.U.C. (Portale Unico delle Competizioni), notiamo una certa difficoltà dei circoli padel a creare tornei con un buon numero di partecipanti under 1214-16-18. La FITP supporta i centri padel nella promozione dei tornei?

La Federazione internazionale deve cambiare i parametri dei tornei. Ai Tornei

Promise si possono iscrivere gli atleti con 17 anni compiuti, ma non i 16enni. Stiamo chiedendo la modifica di questa regola, utilizzando l’esperienza anche del tennis. Manca anche un po’ di cultura giovanile e poche nazioni organizzano questi eventi. Nei prossimi 2-3 anni vogliamo vedere i giocatori esteri venire a competere con i nostri atleti. Il ruolo dei fiduciari è anche quello di promuovere le competizioni ufficiali, stimolando maestri e istruttori delle varie regioni a iscrivere a tali competizioni i loro giocatori agonisti.

La domanda che più mi sta a cuore: che consiglio darebbe a un genitore con un atleta under 14 che vuole intraprendere una strada professionistica nel padel in Italia?

Costruire in casa un ambiente virtuoso. Oltre alle lezioni, bisogna prestare attenzione alla preparazione atletica e mentale anche nelle mura di casa propria. Bisogna aiutare l’atleta a diventare un giocatore universale, che conosca le dinamiche sia a destra sia a sinistra. Non bisogna fare l’errore di settorializzare subito il giovane atleta ma deve saper coprire ogni posizione in campo almeno fino i 17-18 anni. Non bisogna avere fretta, e bisogna imparare anche dagli errori fatti nel tennis con alcune giovani promesse.

ANDREA FIERRO

Sono nato e cresciuto sui campi da tennis a Milano, grazie alla passione di mio padre per questo sport, ed è diventata la mia professione intorno al 2005. Ho maturato molte esperienze all'estero (USA, UK, Spagna) lavorando anche nella prestigiosa Academia Sanchez-Casal di Barcellona.

Proprio qui ho iniziato a giocare a padel per divertimento, senza sapere che da lì a pochi anni sarebbe diventata la mia professione una volta tornato in Italia. Sono Maestro Nazionale di padel della FITP e ricopro la posizione di direttore tecnico del The Padel Hub con base a Desenzano del Garda.

VISTO DAL COACH

BORN IN THE USA

La nuova linea di scarpe da padel di K-Swiss, marchio americano distribuito sul territorio europeo da Dunlop, è un connubio di tecnologie calibrate a puntino per raggiungere il massimo delle prestazioni

Sin dagli albori, K-Swiss è stato caratterizzato da uno spirito imprenditoriale che risale all’epoca del trasferimento di due fratelli svizzeri in California per creare un brand di calzature dedicato al tennis. Attingendo alla loro esperienza sciistica, i due hanno preso ispirazione dagli scarponi della disciplina per creare una scarpa da tennis in pelle che potesse dare un reale sostegno al giocatore. La prima, iconica, calzatura del brand risale al 1966, la K-Swiss Classic, scarpa da tennis in pelle diventata presto uno statement di stile sia dentro che fuori dal campo. Ora, 58 anni dopo, K-Swiss sta scrivendo nuovi capitoli nella sua storia in altri settori, come il padel. Infondendo la stessa energia che l’ha sempre caratterizzata.

SPEEDTRAC PADEL

La SpeedTrac Padel è la scarpa di punta della nuova collezione K-Swiss, pensata per i giocatori più agguerriti: un prodotto altamente performante di ultima generazione, progettato per la rapidità e il movimento in campo grazie a un rapido ritorno di energia e un solido senso di stabilità. Il nuovo design 180 PSC dona supporto nella parte centrale del piede pur conferendo una sensazione di leggerezza. Un design rinnovato della suola, dove è presente la tecnologia Speed Traction, permette di raggiungere la massima velocità in campo. Testato e collaudato, questo nuovo modello di suola è stato concepito per migliorare le prestazioni di trazione e aderenza, soprattutto sulle superfici più dure, nonché su erba artificiale o argilla. Infine, il fit avvolgente della scarpa permette di assicurare per bene il piede al suo interno.

Situata nelle zone esposte a maggiore usura come l’alluce e il tallone per garantire maggiore durabilità

Suola ad alta densità che offre grande durabilità su tutta la lunghezza del piede

Tecnologia di ammortizzazione leggera, flessibile e durevole per il massimo comfort

Funge da “gancio” per tenere i lacci legati

Plantare in termoplastica a 180 gradi che migliora del mesopiede. Con un design a pinna allungato, il sagomato sotto il piede aggiunge stabilità e controllo

PRODOTTO DEL MESE
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Fodera fatta di la calza per minimizzare

Gestisce l’umidità e presenta proprietà antimicrobiche per mantenere i piedi asciutti e minimizzare gli effetti della sudorazione

Fodera aderente al tallone, fibre intrecciate che stringono minimizzare lo slittamento del tallone

migliora la stabilità il supporto in TPU nei movimenti laterali

Un materiale resistente ma leggero, che fornisce protezione e flessibilità

Express Light 3 HB Padel è una scarpa leggera progettata per ottenere le massime prestazioni in campo con un elevato livello di comfort. La tomaia è dotata della tecnologia DuraWrap Flex per fornire supporto e protezione. All'interno, un collare alla caviglia ben imbottito offre comodità e stabilità, mentre una fodera in schiuma fustellata aggiunge maggiore reattività e ammortizzazione. La Express Light 3 è dotata di suola HB caratterizzata da motivi a spina di pesce scanalati per una trazione eccezionale sulle superfici dei campi da padel indoor/outdoor.

La nuova SpeedEx Padel è la soluzione ideale per ogni tipo di giocatore. È una scarpa leggera e affidabile che dona una sensazione di supporto senza lesinare sul comfort. Anche SpeedEx Padel è dotata di suola HB, dallo stesso motivo a spina di pesce scanalato per una trazione migliorata su tutte le superfici dei campi da padel, all’interno e all’esterno.

EXPRESS LIGHT 3 HB PADEL SPEEDEX HB PADEL
PRODOTTO DEL MESE 25
Tomaia senza cuciture e termosaldata che lega strati di scamosciato sintetico e TPU in un mesh ininterrotto

UN NETWORK

SEMPRE PIÙ ESTESO

La collaborazione con la Rafa Nadal Academy e l’inaugurazione della nuova Spector Padel House di Lodi sono stati alcuni degli highlights dei Demo Days 2024 di Babolat. Iniziative rese possibili grazie anche al lavoro del promoter Niccolò Dagnoni, che abbiamo intervistato di Cristina Turini

IDemo Days di Babolat, nati per promuovere il brand su tutto il territorio nazionale e per raggiungere un numero sempre maggiore di appassionati, quest’anno si sono fregiati di una collaborazione tanto significativa quanto prestigiosa: quella con la Rafa Nadal Academy. Sei tappe, da nord a sud dell’Italia, in sei padel club strategici per promuovere il lancio delle nuove linee Viper e Veron. Queste giornate sono state scandite da clinic esclusive tenute proprio dai tecnici della Rafa Nadal Academy by Movistar ed è stata data l’opportunità agli utenti di testare le racchette della nuova gamma con le calzature. Un 2024 iniziato col botto, e proseguito con la presenza del brand all’inaugurazione della Spector Padel House di Lodi. Il legame tra il network numero uno in Italia, fondato da Gustavo, Spector e Babolat, oggi conta cinque centri attivi e prosegue da anni, puntando sull’eccellenza e sui valori legati a questo sport. Sia la collaborazione con l'Academy, sia la recente inaugurazione di SPH, sono state rese possibili anche grazie alla presenza “in campo” di Niccolò Dagnoni, entrato recentemente nella famiglia Babolat come padel promoter. Nel suo ruolo Niccolò supporta anche i maestri illustrando in prima persona le tecnologie dei prodotti e costruendo al contempo una community sempre più estesa di professionisti e appassionati. Lo abbiamo intervistato.

L'intervista

Niccolò Dagnoni

PADEL PROMOTER

Come sei arrivato in Babolat e che attività ricopri nello specifico nel tuo ruolo di promoter? Sono arrivato in azienda il primo settembre 2023. Ho sempre avuto la passione per il padel e l’idea di lavorare in questo segmento, in un'azienda storica e leader come Babolat, è un sogno divenuto realtà. L’attività di promoter mi permette inoltre di applicare ai vari progetti i miei studi di marketing. Il mio ruolo è principalmente quello di promuovere il marchio su tutto il territorio attraverso iniziative mirate. Una di queste sono i Demo Days, giornate dimostrative in cui diamo alla nostra audience la possibilità di provare le nuove gamme di prodotti, sia racchette che calzature. La capillarità e la presenza sul territorio avvengono grazie ai nostri agenti che sviluppano sinergie ad hoc con i negozi, i club e i maestri. Recentemente abbiamo arricchito questo progetto collaborando con la Rafal Nadal Academy, un nome prestigioso che, abbinato a quello di Babolat, non poteva che avere un riscontro più che positivo.

Quest’anno la vostra nuova sede è al Quanta Club, come sono strutturate all’interno le vostre attività?

ampliare il nostro network proprio attraverso i Demo Days. partendp da realtà come Spector Padel House, la rete di club numero uno in Italia e fino ad arrivare ai circoli più piccoli. Una delle ultime giornate dimostrative infatti si è svolta proprio in occasione dell'inaugurazione del nuovo centro. Per noi questa partnership è strategica e fondamentale, oltre al fatto che, collaborando da molti anni insieme, siamo come una famiglia. Le iniziative con loro sono sempre molto partecipate perché, oltre alla prova prodotto, ai giocatori possiamo spiegare le tecnologie e far capire chi sono i destinatari dei prodotti. In questo è fondamentale la figura del maestro, che indirizza il cliente alla scelta del prodotto più adeguato.

Ci siamo spostati al Quanta Club a gennaio. Siamo strutturati con un ampio ufficio e uno showroom. Qui possiamo sfruttare al massimo quelli che sono gli asset del circolo. Non parlo solo dei campi e dei servizi che vi ruotano attorno, ma anche dell’elevata reputazione del club, che alimenta ulteriormente la nostra immagine, soprattutto quando invitiamo atleti e ambassador a provare i nostri prodotti. Qui riusciamo a sfruttare al massimo le nostre potenzialità.

Quali iniziative o eventi avete pianificato per la stagione e per il futuro?

Per quel che riguarda la mia posizione di promoter, l’obiettivo è quello di

Come avviene quindi la promozione dei prodotti sul fronte atleti, coach e ambassador? Ci saranno delle new entry nei vostri team?

Gli atleti e gli ambassador sono di grande supporto perché condividono i nostri valori. Mentre la figura fondamentale per la vendita è il maestro. Da due anni abbiamo introdotto un progetto a livello europeo chiamato “Courtside”, grazie al quale gli ordini delle dotazioni vengono inserite autonomamente dai coach tramite piattaforma digitale. In questo modo sono più liberi nella gestione della loro dotazione ed entrano a tutti gli effetti nella Babolat Family, una rete a livello europeo che animiamo anche con varie forme di comunicazione. Un modo più diretto e personale di fidelizzare il nostro network.

Tornando agli atleti e agli ambassador, ti posso dire che sono due i target su cui vogliamo puntare prossimamente per ampliare il nostro team: il settore giovanile e le donne.

26 INTERVISTE
Inaugurazione della SPH Lodi con Gustavo Spector Uno degli eventi in collaborazione con la Rafa Nadal Academy Demo day presso il centro YEP di Albano S. Alessandro (BG).

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LA MONTAGNA VISTA

DALLE PARETI

DI VETRO

Winter Head Padel è stato il primo torneo organizzato ad alta quota ai 2.000 metri di Prato Nevoso. Tanti ospiti dal mondo dello sport e un colpo d’occhio suggestivo, per un evento ben riuscito e che guarda già alle prossime edizioni di Daniele Pansardi

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In questi ultimi anni, abbiamo visto il padel arrivare un po’ ovunque. Dai tetti di Manhattan agli atolli delle Maldive, fino ai resort più esclusivi: le quattro pareti di vetro hanno trovato ospitalità quasi in ogni paesaggio, compresa la montagna. Ma non si era ancora mai visto un vero e proprio torneo giocato ad alta quota. Il primo in assoluto è stato organizzato nelle giornate di sabato 23 e domenica 24 marzo a Prato Nevoso, la rinomata località sciistica del cuneese, sotto il nome Winter Head Padel 2000 mt. Lo scenario erano per l’appunto le piste da sci totalmente innevate, alle pendici del Monte Mondolé, nella suggestiva area dello Chalet Il Rosso, servita da una moderna telecabina panoramica griffata Porsche. La Prato Nevoso spa, società che gestisce gli impianti e le attività del luogo, ha portato avanti la manifestazione in collaborazione con Ghost Padel e ha coinvolto diversi personaggi noti del mondo dello sport e dello spettacolo, che sono scesi in campo per la prima edizione del torneo. A vincerlo sono stati i due ex calciatori Alessio Cerci e Diego Perotti, che hanno avuto la meglio sulla coppia composta dallo storico difensore dell’Inter Riccardo Ferri e dal

figlio Marco. Al di là del risultato, tuttavia, per gli organizzatori il bilancio può essere indubbiamente positivo. “È stato complicato a livello logistico portare il campo a 2000 metri”, ha dichiarato Alberto Oliva, amministratore della Prato Nevoso Spa, parlando con noi di Padelbiz. “Naturalmente ci sono tante variabili da considerare, prime fra tutte quella meteorologica che ha un po’ influito soprattutto sulla giornata di sabato. Le partite infatti si sono svolte interamente domenica, quando il clima è stato perfetto e il torneo si è tenuto nel migliore dei modi”. Padel e montagna non è un connubio così scontato. “A Prato Nevoso ci impegniamo ogni weekend a organizzare tanti eventi, sia per gli sciatori sia per i non sciatori”, ha continuato Oliva. “Abbiamo già dei campi da padel da qualche anno, e abbiamo voluto avvicinare questo mondo a quello della montagna dando ancor più risalto a Prato Nevoso”. Un’operazione senz’altro riuscita, perché il ritorno d’immagine e il colpo d'occhio generato hanno indubbiamente lasciato grande soddisfazione. L’evento ha potuto fregiarsi di una partnership solida come quella di Head (“Un punto di riferimento importante nel mondo dello sci con cui già collaboriamo, e questo ci ha sicuramente facilitato nell’organizzazione”) e, come accennato prima, di diversi volti noti capaci di incuriosire il pubblico accorso sulle piste. Oltre a Cerci, Perotti e Ferri, sono scesi in campo anche Marco Amelia (campione del mondo con la nazionale nel 2006) e Stefano Sorrentino (terzi) e l’ex Udinese Thomas Heurtaux. Quest’ultimo si è classificato al quarto posto al fianco di Gianluigi Bagnulo, giornalista di Sky Sport e autore del libro "Padel Mania". “Sono amici che conoscono Prato Nevoso e che sono appassionati di padel”, ha spiegato Oliva parlando degli ospiti. “Quello che li accomuna in particolare, però, è il grande cuore nell’aver sposato il progetto sociale e benefico legato al torneo, e che ha previsto un assegno in beneficenza per la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro all’Istituto di Candiolo. A loro va un gran ringraziamento per l’impegno”. Prato Nevoso, nell’arco della stagione invernale, ha infatti organizzato iniziative a carattere benefico proprio in favore dell’ente e sul campo da padel a 2.000 metri è avvenuta la consegna ufficiale dell’assegno nelle mani del direttore della Fondazione Gianmarco Sala. L’organizzazione, nel frattempo, guarda già al futuro e a una possibile espansione. “Questa prima edizione, anche per via dell’unico campo disponibile, è stata riservata solo agli ospiti. Ma dalla prossima vogliamo aprire il torneo anche gli amatori. Ce l’hanno chiesto in tantissimi e la nostra volontà è di coinvolgere molto più pubblico”.

28 EVENTI
La serata di sabato 23 marzo, presso lo Chalet “Il Rosso”, ha avuto come protagonisti i piatti dei fratelli Cerea (del ristorante “Da Vittorio” di Brusaporto, tre stelle Michelin) e la vendita all’asta di tre cimeli sportivi, il cui ricavato è stato devoluto alla Fondazione. Nello specifico, un’opera d’arte autografata dal tennista Jannik Sinner, la maglia numero 7 della Juventus firmata da Federico Chiesa e un paio di guanti appartenuti all’ex portiere Stefano Sorrentino. Il weekend è stato caratterizzato dalle esibizioni mozzafiato dell’esclusivo Euphoria Show, che ha visto avvicendarsi sul palco artisti e performer di fama internazionale. NON SOLO PADEL Diego Perotti e Alessio Cerci, i vincitori del torneo Il campo illuminato con Ghost Padel

POETRY IN MOTION

La nuova linea di calzature Head è stata sviluppata insieme ai pro. Una scarpa capace di garantire prestazioni di alto livello, per far sentire gli amatori un po’ più vicini ai professionisti di questo sport

Le aziende del settore non possono prescindere ormai dal presentare calzature specifiche per il padel, che possano soddisfare a pieno le esigenze di chi scende in campo. Ed ecco allora che Head propone come novità 2024 la scarpa Motion Pro Padel, sviluppata in collaborazione con i professionisti legati al nome del brand austriaco. Garantisce un movimento a 360 gradi e prestazioni di alto livello attraverso un comfort moderno, stabilità e traspirabilità. La suola è frutto di un modello avanzato, testato in collaborazione con Mondo, fornitore ufficiale dei

TOMAIA

Mesh leggero e traspirante

Struttura a calza

Sistema a lacci

Tallone rinforzato in TPU

Drift Defense

manti in erba sintetica per la FIP, che punta a migliorare l’aderenza in tutte le direzioni. La scarpa ha una costruzione elastica a calza, mentre l’intersuola contiene DynaFoam ed è creata con piccole celle d’aria in modo che sia leggera e altamente reattiva. Per ricercare la maggior stabilità possibile, invece, l’azienda austriaca si è concentrata sulla combinazione del sostegno in TPU per la parte centrale del piede, la tomaia rinforzata e la tecnologia Lateral Control+. La Motion Pro Padel è dotata di mesh traspiranti e di un sistema di raffreddamento nell'area mediale del piede.

SUOLA

Profilo della suola durevole

Battistrada con motivo a 360 gradi per migliorare il movimento multidirezionale

INTERSUOLA

Maggiore inclinazione dal tallone alla punta

Eva a monodensità (DynaFoam)

Sostegno anti-torsione 3D traspirante

Testata in collaborazione con Mondo, fornitore ufficiale della FIP

LE TECNOLOGIE DELLA MOTION PRO PADEL

Protezione assoluta in punta e nell’area mediale del piede

Lateral Control+

Rinforzo laterale per una incredibile stabilità laterale per un maggiore supporto durante le scivolate estreme

Sock Support System

Elastic Sock Construction per comfort e supporto iniziali

Dynafoam

Composta da piccole celle d’aria, questa leggerissima intersuola, altamente

reattiva, offre un comfort ottimale e una durata maggiore rispetto alle classiche in EVA

Cooling System

Il miglior sistema di ventilazione a 360°, dalla suola alla tomaia

Hybrasion+

Materiale composito in gomma per la massima trazione e durabilità

Lockdown Strap

I cinturini integrati nel sistema di allacciatura mantengono il piede fermo

Mares - 018.52011 - info-head@it.head.com

30 FOCUS PRODOTTO

IL POR CUATRO DI BULLPADEL

Le scarpe della collezione 2024 confermano le ambizioni del marchio spagnolo, che continua a fregiarsi di una partnership prestigiosa come quella di Vibram.

Scopriamo gli ultimi modelli

Quella che stiamo vivendo passerà senz’altro alla storia come un’epoca d’oro del padel. Non solo per la crescita globale dello sport, ma anche per l’impegno dei marchi nel proporre prodotti all’avanguardia per atleti e amatori. Tra questi, Bullpadel è tra le aziende che più si è fatta notare in questi anni, tanto da conquistare un’ampia fetta di mercato e allargare la propria “fa-

Vertex Vibram 24V

Ai piedi di Martin Di Nenno (in foto), Federico Chingotto e Juan Tello.

Una scarpa dalla costruzione leggera, che prevede degli stabilizzatori nel tallone e nel mesopiede per prevenire distorsioni. È dotata di una punta in gomma iniettata senza cuciture e di un’intersuola. La tecnologia Sole Shield permette di avere maggiore altezza della suola sui lati e sulla punta. Integra anche la soletta Ortholite.

Taglie: 40-47

Peso: 360 g (n. 41)

Colori: bianco/verde, blu glacier, nero

Hack Vibram 24V

La scarpa di Paquito Navarro, con suola Vibram resistente e alla protezione in gomma sulla punta. Ha una rete tecnica per traspirabilità e leggerezza e uno stabilizzatore posteriore nella zona del tallone. L'intersuola è a doppia densità, mentre il canale centrale della suola favorisce maggiore superficie di appoggio sul tallone. È equipaggiata con una soletta Ortholite e le tecnologie Catapult e X-Trebase.

Taglie: 40-47

Peso: 360 g (n. 41)

Colori: arancione, giallo fluo, nero

Quali sono le caratteristiche principali dei modelli 2024?

La nostra collezione è stata progettata appositamente per il padel e utilizza le tecnologie più recenti per ridefinire l’esperienza in campo, con una combinazione di caratteristiche orientate alla performance. Una delle nostre peculiarità è la collaborazione con Vibram, per una suola ibrida che permette di dominare ogni scambio con sicurezza, perché è stata progettata per offrire una trazione e una stabilità senza pari. La mescola e il design assicurano una presa salda sulla superficie del campo, consentendo dei movimenti rapidi e decisi. E, allo stesso tempo, una lunga durata. Vanno sottolineati anche i materiali tecnici della tomaia in mesh, per maggiore comfort, leggerezza e traspirabilità. Progettato per migliorare il flusso d'aria e la gestione dell'umidità, questo tessuto avanzato mantiene i piedi freschi e asciutti durante le partite più intense. La sua struttura flessibile si adatta alla forma naturale del piede, massimizzando le prestazioni in campo.

miglia” di testimonial tra i pro. Il brand si è distinto anche per una partnership di assoluto livello con Vibram, che collabora dal 2022 nella produzione delle suole di alcune scarpe di Bullpadel. Una partnership rinnovata per il 2024 con i modelli

Hack Vibram 24V e Vertex Vibram 24V, a cui si sono aggiunte anche le Elite 24V e le Flow 24V per le donne. Vediamole nel dettaglio.

Elite 24V

Un modello versatile, che dai piedi di Gemma Triay può adattarsi anche alle esigenze di amatori e amatrici. Anche in questo modello, per il sostegno è presente uno stabilizzatore nel tallone. Inoltre, incorpora una fodera interna in tessuto "mesh" per offrire comfort e migliorare la traspirabilità. Il modello presenta la tecnologia Flex Rift, con canali trasversali nella suola che favoriscono la naturale flessione del piede nelle varie fasi di gioco.

Taglie: 36-42

Peso: 285 g (n. 37)

Colori: nero, bianco

Flow 24V

Spostamenti rapidi in campo, ma senza perdere in stabilità e trazione. Il modello utilizzato da Alejandra Salazar presenta un design che incorpora uno speciale tessuto "tricot" leggero, traspirante e flessibile, e un puntale in gomma iniettato nella tomaia, con elevata resistenza all'abrasione. La tecnologia Sock Fit, inoltre, nasce con l’obiettivo di offrire una vestibilità aderente e favorire il comfort.

Taglie: 36-42

Peso: 280 g (n. 37)

Colori: bianco, nero/eucalipto

Quali miglioramenti si possono notare sul campo con le nuove scarpe?

Si raggiunge l'equilibrio ideale tra aderenza e mobilità. Che si tratti di movimenti esplosivi a rete o di coprire rapidamente la linea di fondo, le nostre suole ibride consentono transizioni e un gioco di piedi fluidi, permettendo di stare un passo avanti all'avversario con precisione e controllo. Per i giocatori che preferiscono concentrarsi sull'aderenza, abbiamo anche opzioni con suola a spina di pesce. Per quanto riguarda la tomaia, i principali miglioramenti sono il comfort leggero e la traspirabilità, come spiegato in precedenza.

Che feedback ha avuto il team di ricerca e sviluppo per migliorare le scarpe?

Innovazione sui materiali e sul design, per ottenere prestazioni e look unici sul mercato. Abbiamo avuto come obiettivo quello di presentare una collezione focalizzata su tutti i tipi di giocatori e di performance, con diverse opzioni per suole, design, materiali e tecnologie.

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PIANETA PADEL PIACENZA: PLAY LIKE A PRO

Da un’idea di Andrea Marchi e Matteo Repetti a Piacenza è nata un'arena moderna, dove giocare con il sorriso sulle labbra in un ambiente altamente professionale di Andrea Farano

Se chiudi gli occhi puoi diventare quello che vuoi, anche un giocatore migliore. Potresti persino immaginare di correre fuori dalla gabbia e recuperare un por tres, come hai visto fare solo in tv. Ma quando ti ritrovi calato al centro di una struttura nata per il padel, e di fronte hai uno tra i migliori allenatori al mondo, il sogno può continuare anche a occhi aperti. Questo mese siamo andati alla scoperta di un centro che ha pochi eguali nel panorama dei circoli padelistici nazionali, non fosse altro perché può vantare una collaborazione permanente con un’Academy spagnola dove i top player sono di casa. Il tutto senza dimenticare che socializzazione e accoglienza restano gli imprescindibili ingredienti di una formula di successo, ancor meglio se condita da un pizzico di spensieratezza. Con il cuore ben saldo in provincia, e una visione imprenditoriale che travalica i confini nazionali, ne abbiamo discusso con un management che punta a creare una galassia di pianeti in cui convivono professionismo, sport e allegria.

L'intervista

Andrea Marchi

CLUB MANAGER

Come parte questo progetto?

Il progetto Pianeta Padel nasce a fine 2019 e prende avvio con la riconversione di un piccolo padiglione industriale nella zona sud di Piacenza, dove allocammo tre campi, i primi in tutta la città. Dopo lo stop legato alla pandemia, anche qui si è registrato un boom di presenze, tanto da indurci a ricercare un partner che ci supportasse in un piano di espansione, e ci affiancasse nella realizzazione di una struttura adeguata ai nostri programmi. Per nostra fortuna ci ha creduto LPR – un importante gruppo industriale piacentino nel settore della componentistica automotive – a cui dobbiamo la costruzione, dal nulla, di una vera e propria cittadella del padel, il cosiddetto LPR Stadium.

Qual è il frutto di questa iniziativa?

La nostra idea era quella di realizzare un impianto su misura per questo sport, oserei direi “sartoriale”, che avesse il padel al centro di tutto. Contrariamente a quanto si è soliti fare, non abbiamo riconvertito uno spazio esistente cercando di adattarlo al meglio alle nostre necessità, ma abbiamo progettato il cuore sportivo del club, per poi edificarci attorno il capannone. In oltre 2.000 mq – con soffitti che superano i 12 m – avremmo potuto alloggiare fino a sette campi: ne abbiamo messi cinque non solo per alimentare la sensazione di ariosità, ma anche per garantire la giocabilità delle zone esterne ai campi, caratteristica propria delle strutture di qualità assoluta.

beach volley (Pianeta Beach) – interamente gestita da noi. All’ingresso, dopo il pro shop, si è accolti in un’ampia zona reception, in cui operano e si alternano cinque segretarie per assicurare la massima attenzione al cliente, eliminando tempi di attesa. Alle spalle si trova l’area ristoro, con un bar tavola calda che vede la sua massima espressione nella fascia oraria dell’aperitivo post partita, favorendo il fenomeno aggregativo che è la grande prerogativa di questo sport, ma sul quale noi investiamo tempo ed energie.

In che modo favorite questo processo chiave?

È in effetti una peculiarità rara nei club italiani. Lo abbiamo fatto per due motivi: non solo consentirci di ospitare tornei ufficiali grazie agli out regolamentari, ma anche per offrire agli amatori la sensazione di muoversi in un contesto dallo standard professionistico. Siamo convinti, infatti, che giocare in condizioni di alto livello elevi anche la percezione che il giocatore ha di sé, facendolo sentire parte fondamentale di un movimento, indipendentemente dalle sue abilità tecniche.

Quali servizi offre la struttura?

Di fatto siamo una realtà polisportiva – in cui accanto al padel, che ne è il core business, convivono una palestra autonoma (Pianeta Fitness) e i campi da

Prendendo spunto dai nostri rispettivi trascorsi agonistici, abbiamo concepito il Pianeta Padel come un grande spogliatoio, un luogo in cui il cliente sa di trovare il massimo servizio ma in un contesto ambientale in cui goliardia e buon umore sono componenti indispensabili. Noi facciamo le cose sul serio, ma senza che ci si prenda sul serio. Questa formula trova una delle sue migliori applicazioni nei tornei amatoriali, occasioni in cui davvero si vede il nostro cuore e si sente la nostra passione. Sono momenti aperti a tutti i livelli di gioco, in cui l’obiettivo primario è il divertimento e la socializzazione, e in cui deve prevalere la funzione ludica, pur non venendo meno il sano agonismo.

Se ti riferisci al circuito “Ciao Padel”, in effetti i vostri tornei hanno ormai una fama che vi precede.

Abbiamo preso in prestito il meccanismo della nota trasmissione televisiva, ricreando diverse categorie di giocatori che si sfidano sul campo: per fare qualche esempio, partita Iva contro posto fisso, interisti contro resto del mondo o piacentini contro “magotti”, gli abitanti al di là del Po. Voglio menzionare anche il torneo “Invitational”, mutuato dal mondo golfistico, a cui partecipano i clienti più affezionati suddivisi in otto team che portano il nome dei nostri sponsor: un circuito in cui non conta più il risultato della coppia, ma dove vince l’intera squadra.

"Abbiamo concepito Pianeta Padel come un grande spogliatoio, un luogo in cui il cliente sa di trovare il massimo servizio ma in un contesto ambientale in cui goliardia e buon umore sono componenti indispensabili"

34 CENTRO DEL MESE
In foto, i soci Matteo Repetti e Andrea Marchi

Campi

7 campi super panoramici, indoor

2 campi super panoramici, outdoor

Servizi

Clubhouse Palestra

Bar

Quali iniziative avete pensato per i soci?

Pro Shop

Area relax

Area gioco bimbi

Spogliatoi

Spazio multiservizi

Parcheggio

Orari di apertura

17-24 Lunedì - Venerdì

09-20 Sabato - Domenica

Preciso subito che l’ingresso alla struttura è libero, ma chiunque entra in campo viene tesserato annualmente, a un costo irrisorio, con la FITP o con il Movimento Sportivo Popolare, ente affiliato al Coni. Per noi significa garantire a ogni utente il rispetto della normativa e delle garanzie di legge in termini assicurativi e istituzionali. Per il cliente alla ricerca di un trattamento personalizzato, abbiamo poi ideato delle formule di abbonamento – denominate “Ace”, “Bandeja”, “Vibora” o “Smash” – con servizi accessori che vanno dalle dotazioni personali, alla scontistica per le prenotazioni. Crediamo in questa ricetta perché ci consente non solo la targettizzazione del pubblico e la fidelizzazione dell’utenza, ma anche la customizzazione del servizio.

La partnership con Fernando Poggi e la M3 Padel Academy, realtà di fama internazionale, è sicuramente il vostro fiore all’occhiello. In cosa consiste il sodalizio? Partiamo dal presupposto che la qualità dell’insegnamento è sempre stata un elemento cardine della nostra idea di club, e ci siamo inizialmente mossi in un ambiente in cui gioco forza regnava molta improvvisazione, anche da un punto di vista tecnico. L’unico approdo possibile è stato rivolgersi al mercato spagnolo e abbiamo trovato una prima soluzione in Fernando Poggi, uomo e professionista esemplare che si approccia alla docenza in campo con la medesima serietà e dedizione anche quando ha di fronte un principiante e non i migliori giocatori del ranking mondiale. Ancora oggi, Fernando trascorre una settimana al mese nel nostro centro, compatibilmente al calendario dei professionisti che allena.

E con la M3 Academy di Madrid?

Il passaggio successivo è stata l’affiliazione alla M3, di cui oggi siamo l’unico club certificato in Italia con coach resident, nella persona di Nacho Bachiller. Siamo solo due realtà nel mondo a poterci fregiare di questo titolo (la seconda è a Hong Kong). Nacho, direttore tecnico della scuola padel, ha portato con sé la metodologia spagnola e sta formando i nostri istruttori di primo e secondo livello. Consentimi di sfruttare il canale comunicativo offertoci da Padelbiz per rendere nota anche la presenza fissa in sede di Martin Rubini, coach argentino di livello internazionale, campione mondiale over 40 e padre della giovane promessa Juani. Siamo fortemente convinti che, con uno staff tecnico di tale esperienza, Pianeta Padel ha tutte le potenzialità per essere percepito come una realtà in grado di ospitare e forgiare i migliori agonisti italiani, esattamente

come accade in Spagna presso la M3. In ogni caso i nostri coach si dedicano con passione anche all’insegnamento di base, e anche questo contribuisce a far sentire speciali e valorizzati tutti i frequentatori del nostro club.

Quali iniziative mettete in atto per le nuove generazioni?

Teniamo moltissimo allo sviluppo delle giovani leve, tanto che ogni mattina i nostri bus vanno a prendere intere classi direttamente nelle scuole, e le ore di educazione fisica vengono consumate giocando a padel nella nostra struttura. È un impegno gravoso, ma ne vediamo già i frutti: uno studente su dieci torna a trovarci e intraprende un percorso didattico, tanto che oggi contiamo già 60 piccoli allievi.

"Con uno staff tecnico di tale esperienza, Pianeta Padel ha tutte le potenzialità per essere percepito come una realtà in grado di ospitare e forgiare i migliori agonisti italiani"

Quali sono i vostri sponsor?

Non sono pochi, ma devo citare chi ci ha dato fiducia. Oltre ovviamente a LPR, i main sponsor che hanno brandizzato i sette campi sono Naima (cosmesi), PiemmeCar (concessionario Nissan), RMC (macchine movimento terra), Zena Office (infrastrutture internet), PharmExtracta (farmaceutica) e Cad Euro Pool (assistenza servizi doganali). A loro si aggiunge Macron come sponsor tecnico per abbigliamento, pale e attrezzistica.

E i vostri fornitori e partner nella costruzione del club?

Una menzione speciale per l’altissima qualità dei campi Adidas, forniti per il tramite di Simone Bernardi di Padel 4.0 e AFP: professionista preparatissimo la cui consulenza tecnica si è rivelata fondamentale nell’edificazione del centro.

In conclusione, svelaci cosa c’è nel futuro di Pianeta Padel.

La nostra visione del futuro non è rivolta solo allo Stadium, ma attiene anche allo sviluppo del brand: con “Pianeta Padel” l’ambizione è quella di proporci ed essere riconosciuti come un’eccellenza nell’organizzazione dei club sportivi, andando a generare una sorta di galassia di realtà accumunate dalla medesima filosofia gestionale e formula imprenditoriale.

35 CENTRO DEL MESE
Via Egidio Gorra 21, Piacenza, 29122
IN BREVE Facebook: PianetaPadelPiacenza - Instagram: @pianetapadelpiacenza - 351.3249118 - sportplanetpiacenza.it/pianeta-padel

GIOCARE PER VINCERE

Dopo la distribuzione ufficiale di DoPadel per l’Italia e la collaborazione con il marchio per la Zenith – Carchia Edition, Wallbang Padel guarda ancora al futuro.

E ci vede l’espansione dello store e una serie di racchette brandizzate di Benedetta Bruni

Wallbang Padel è situato a Casal Cermelli, in provincia di Alessandria, un crocevia tra le regioni e per questo un territorio piuttosto florido in termini di iniziative, novità, idee e produzioni esclusive. E lo store ne è un esempio: nato appena nel 2021 da un gruppo di amici e appassionati, oggi vanta già la distribuzione ufficiale del marchio DoPadel e la realizzazione congiunta tra negozio e marchio della pala Zenith, di cui il noto content creator Emiliano Carchia è testimonial. Traguardi che sono già di per sé de -

L'intervista

Gabriele Russo

AMMINISTRATORE COMMERCIALE

Quando avete fondato il negozio e su quali premesse?

gni di nota, ma di cui Wallbang Padel non sembra pago: il futuro prevede la realizzazione della prima serie brandizzata di racchette, mentre attualmente è in corso l’espansione del negozio. L’obiettivo è chiaro: porsi al centro del panorama padelistico come esperti del settore – puntando su test, qualità e assistenza – ma con la consapevolezza che, perché le cose siano fatte a dovere, è necessario fare un passo alla volta. Ne abbiamo parlato con Gabriele Russo, amministratore commerciale.

Il negozio fisico apre circa un anno dopo la nascita della società Wallbang SRL. Inizialmente l’attività era indirizzata a presenziare ai tornei nella nostra zona con uno stand dove, in un momento in cui era più difficile reperire racchette, noi le mettevamo in mano alle persone tramite test. Questo ha sempre fatto la differenza: saper raccontare le diversità tra le racchette e farle provare. Da lì a poco decidemmo di utilizzare uno spazio di proprietà e adibirlo a piccolo shop fisico. Oggi è poco più di un anno che siamo aperti e ci stiamo ingrandendo in uno spazio adiacente.

Come avete scelto i brand che avete in catalogo?

Subito abbiamo cercato di creare il nostro brand, ma eravamo troppo acerbi e inesperti. Vista però la passione e la curiosità che cresceva ci siamo ingegnati nel trovare le racchette per noi più interessanti, dando sempre più importanza alla qualità e a brand considerati “di nicchia”. Dopo una fase iniziale abbiamo cercato di discostarci dal mercato online che vedeva i marchi blasonati sempre più alla portata di tutti e con un’oscillazione di prezzo sfavorevole per chi ha uno store fisico. Quindi, con non poche difficoltà, abbiamo contattato brand svedesi emergenti che secondo noi lavoravano molto bene e che credevamo potessero essere interessanti come DoPadel, Tactical e Oxdog. Inoltre, abbiamo contattato anche alcuni nomi italiani tra cui Heroe’s, Hirostar e Mythos e gli spagnoli.

prezzo e da lì a poco si è concretizzato il nostro interesse nei loro confronti. Nella prima serie di pale, il marchio utilizzava una finitura innovativa gommata che le rendeva uniche. Lo scoglio più grande del prodotto era il prezzo, ma la loro qualità artigianale spagnola era ineccepibile e quindi abbiamo insistito, prendendo molte porte in faccia per anni. Nel 2023 siamo diventati distributori per l’Italia e quindi abbiamo spinto ancora di più con testing e sconti, facendo allo stesso tempo ricredere molte persone. A gennaio 2024, nella nostra prima partecipazione al Padel Trend Expo di Milano, ci siamo presentati con la collezione più chiacchierata in quel momento, che vede nella DoPadel Castor la punta di diamante di cui abbiamo portato un’edizione limitata per l’Italia. Inoltre, la Zenith nasce dalla collaborazione totale tra Wallbang e DoPadel e vede Emiliano Carchia testimonial: insieme abbiamo scelto materiali, caratteristiche e design.

Quanto incide l’online per voi? Avete clienti da tutta la penisola o si concentrano prevalentemente in qualche zona in particolare? Prima dell’esplosione di DoPadel l’online incideva poco, circa un 15%. Dopo è arrivato ad almeno un 60% delle vendite perché stiamo portando il brand in tutta la Penisola e l’accesso più veloce e facile è il sito. Sicuramente Roma vede una percentuale maggiore di acquisto, ma c’è anche tanta Campania e Puglia oltre che Milano e Torino.

Voi siete distributori ufficiali di DoPadel per l’Italia e avete realizzato la Zenith in collaborazione con il marchio e di cui Emiliano Carchia è testimonial. Com’è nata questa partnership?

DoPadel è stata la nostra più grande scoperta, il primo brand meno conosciuto che abbiamo contattato. Ci hanno fornito subito qualche tester a buon

Oltre a trattare diversi brand, avete anche il vostro marchio personale. Com’è nata l’idea e com’è stato accolto da parte della clientela? Avete altri ambassador? Wallbang Padel nasce proprio come marchio registrato, dunque il progetto c’è e si sta sviluppando, ma siamo onesti nel dire che è difficile, quindi stiamo andando per gradi. Per esempio con partnership nell’abbigliamento, come le capsule con Base Milano oppure la collaborazione con la Zenith insieme a

36 PADEL SHOP

DoPadel e Carchia. Nel secondo anno di vita Marco Cassetta si è unito come ambassador indossando la bandana Wallbang. È stata un’enorme gioia vederlo come wild card nei primi tornei Premier Padel a Roma e Milano.

L’alessandrino è un territorio che non viene sempre debitamente riconosciuto, sebbene sia situato in un punto strategico tra la Lombardia e la Liguria, e dunque attento alla ricezione anche dalle regioni vicine. Nella vostra zona, il padel ha risentito del clamore che ha vissuto, per esempio, la Lombardia? C’è stata un’evoluzione in tal senso?

Alessandria è posta appunto in un punto strategico tra Genova, Torino e Milano e la crescita del padel anche qui è stata sicuramente esponenziale. Prima Alessandria e poi i paesini vicini hanno infatti sviluppato dei centri padel e ora si contano una ventina di club sparsi per la provincia.

Trovate che ci sia ancora un margine di miglioramento per il padel e per la diffusione di centri/campi o pensate che il mercato sia effettivamente in un momento di stallo? Sicuramente la diffusione potrebbe crescere, come anche lo sviluppo di accademie o l’interazione delle scuole. Lo stallo può avvenire in caso di aumento di costi per quanto riguarda i campi e sviluppo di numerosi e-commerce in termini di vendite.

Organizzate degli eventi o collaborate con dei circoli?

Abbiamo iniziato collaborando molto con i centri, abbiamo anche realizzato tornei itineranti per poi unificare tutto il lavoro nello sviluppo del negozio.

Avete progetti per il futuro?

Il primo progetto era quello di creare una racchetta e in parte ci siamo riusciti collaborando con DoPadel nel progetto Zenith. Ora invece stiamo ampliando il negozio per renderlo più comodo e accogliente, mentre per il futuro vorremmo sviluppare la prima serie Wallbang di racchette.

Indirizzo: Via Orba 10, Casal Cermelli (AL), 15072

Numero di telefono: 3387107476

E-mail: wallbangpadel@gmail.com

Sito: wallbangpadel.com

Instagram: @wallbang_padel

Numero sedi: 1

Titolare: Russo Gabriele, Fabio Marzo, Giovanni Riccio, Domenico Versace

Anno di nascita negozio: 2021

Numero vetrine: 2

Metri quadrati totali: 35 mq

Discipline trattate: padel

Marchi racchette trattati: DoPadel come distributori nazionali,

adidas, Bullpadel, Hirostar, Joma, Nox, Sane, Starvie, Tactical Padel

Marchi calzature trattati: Bullpadel, Joma

Marchi abbigliamento trattati: Bullpadel, Joma, Wallbang Padel

Marchi accessori trattati: Bauerfeind, Floky, Samo, Znake

Altri servizi: montaggio overgrip e paratesta, pesata e bilanciamento racchetta, consulenza e test per i giocatori

PADEL SHOP
SCHEDA NEGOZIO Wallbang Padel

LA CARICA DEI 101

La seconda puntata dell’inchiesta esclusiva di Padelbiz con cui analizziamo l’andamento del mercato nel 2023, offrendo spunti interessanti sulle prospettive e opportunità per il futuro. Parola ai negozianti di tutta Italia di Benedetta Bruni, Daniele Pansardi e Claudia Vai

Iretailer rappresentano l’anello fondamentale della filiera distributiva e proprio per questo è importante raccogliere il loro punto di vista, ascoltarne le richieste e considerarne i bisogni. Con le rubriche “Focus shop” e “Io apro perché” siamo soliti dare loro voce tutti i 365 giorni, ma è in occasione dei primi numeri del nuovo anno che, con la consueta “Carica dei 101” (diventata ormai un marchio di fabbrica di MagNet), realizziamo una vera e propria indagine di mercato a 360 gradi. Bilancio dell’annata appena conclusa e prospettive per quella in arrivo, novità, trend, problematiche, opportunità, proposte: archiviato il 2023 nei bilanci dei punti vendita, qual è il sentiment dei negozianti? Ecco la seconda puntata della nostra indagine con interessanti spunti di riflessione per tutti gli operatori del mercato padel.

Come è stato complessivamente il 2023 e come sono andate le vendite rispetto al 2022? Quanto incidono in percentuale sulle vendite il negozio fisico e l’e-commerce?

Quali sono state le principali problematiche riscontrate nel 2023 e come avete cercato di risolverle? Quali invece gli aspetti più positivi di quest’anno?

Il mercato del padel attualmente è caratterizzato da un gran numero di marchi: quali sono i vostri criteri nella scelta dei brand che proponete in negozio?

Ci sono stati dei cambiamenti nel profilo dei consumatori?

Quali sono le loro principali richieste?

Tornei ed eventi nella vostra area influenzano le vendite in negozio?

Ne organizzate anche voi in prima persona?

Come vi ponete nei confronti dei centri padel della vostra zona?

Avete intrapreso delle collaborazioni con i circoli?

Quali social media utilizzate come canale di vendita o di promozione?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di racchette?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di scarpe?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di abbigliamento?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di borse/zaini?

(accanto a ciascuno indicare se "in crescita", "stabile" o "in calo")

Qual è stato per voi il marchio rivelazione del 2023?

Voto complessivo a questo 2023 da 1 a 10?

SPORTUNO Roma

Manuel Santoni, responsabile

1. L’anno è stato in crescita, soprattutto grazie alle campagne social. Abbiamo un e-commerce e le vendite online incidono un 30%, mentre il negozio fisico un 70%.

2. Sicuramente il problema principale è legato all’eccessiva quantità di prodotto in commercio, in particolare a livello di racchette. Gli acquisti abbondanti del 2022 si sono poi riversati nel 2023, con conseguente abbassamento del prezzo. Il magazzino era pieno e le scontistiche per sopperire a questo problema sono state troppo alte già a inizio 2023. Purtroppo gli aspetti positivi per quanto riguarda il mondo del padel non ce ne sono stati.

3. Punto a brand con forze commerciali più grandi, che hanno investimenti in grandi tornei, che offrono maggiore visibilità e creano più interesse.

4. La gente è sempre più esperta dei vari prodotti in commercio sul padel, perciò si affida meno al negoziante, ha le idee più chiare, motivo per cui primeggiano i brand più noti rispetto a quelli meno conosciuti. No, i clienti non hanno richieste particolari, chiedono sempre quelle sette/otto racchette.

5. I tornei influenzano le vendite in piccola percentuale e anche noi li organizziamo.

6. Sì, collaboriamo con i circoli.

7. Instagram, Facebook, TikTok

8. racchette: BABOLAT (-) ADIDAS (-) NOX (-) scarpe: MIZUNO (=) ASICS (=) JOMA (=) abbigliamento: ADIDAS (=) UNDER ARMOUR (=) NIKE (=) borse/zaini: NOX (=) WILSON (=) ADIDAS (=)

9. Nessuno in particolare.

10. 3

MAXI SPORT

Merate, Lissone, Sesto S. Giovanni, Brescia, Trezzano, Como Leano Galbusera, buyer

1. È stato un anno difficile per il padel: giocatori e campi sono aumentati, ma le vendite no. Abbiamo vissuto un calo del 20% in valore con forte decremento di margine. I sei negozi fisici incidono per il 75% del fatturato totale, l'e-commerce per il 25%.

2. La principale problematica è stata un mercato troppo saturo con prodotto disponibile ovunque anche al di fuori dei canonici canali di distribuzione, cosa che ha portato a una guerra dei prezzi con conseguente innalzamento degli sconti e abbassamento del margine. Abbiamo cercato di tamponare dove possibile adeguando i prezzi solo dove obbligati dal mercato e mantenendone altri per cercare di salvaguardare il più possibile il margine. Si spera che il prodotto in esubero sul 2023 si esaurisca presto e si ritorni a un mercato più pulito.

3. Prediligiamo brand affermati con una distribuzione “sana” e controllata, con l'inserimento dei marchi specializzati padel più importanti per garantire tecnicità e varietà nell’assortimento.

4. Purtroppo il consumatore attuale ricerca racchette di alta gamma però a prezzo scontato. Questa è la conseguenza di un mercato malato.

5. Non organizziamo eventi.

6. Al momento non abbiamo nessuna collaborazione.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: BABOLAT (-) HEAD (-) PUMA (=)

scarpe: ASICS (-) JOMA (=) PUMA (=)

abbigliamento: NIKE (+) EA7 (+) BABOLAT (=)

zaini/borse: BABOLAT (=) HEAD (+) NOX (+)

9. PUMA

10. 5

38
INCHIESTA ESCLUSIVA SECONDA PUNTATA
BILANCIO DEL 2023 RISPETTO AL 2022 IN CRESCITA 14 STABILE IN DIMINUZIONE
13
8
1 5 2 6 3 7 4 8 9 10 Le domande

POLOSPORT Milano

Andrea Demasis, titolare

1. Annata stabile, ma non saprei dare una motivazione proprio perché si è confermata in linea con l’anno precedente. Non abbiamo un e-commerce.

2. Il meteo è stato un problema, perché in generale influenza le vendite del negozio, mentre per quel che riguarda nello specifico il padel il mercato dell’usato dei privati ha creato dei disagi. Come aspetto positivo abbiamo avuto un incremento delle vendite dell’abbigliamento, che purtroppo non si è verificato anche per le racchette.

3. Cerchiamo di fuggire dai marchi troppo commerciali su internet, perché il prezzo verrebbe abbassato di molto.

4. No, nessun cambiamento, abbiamo avuto sempre la stessa fascia di clientela. Non ci sono state richieste particolari.

5. No, i tornei in zona non influenzano le vendite in negozio. Non organizziamo né eventi, né tornei, essendo multisport. Altrimenti dovremmo farli per tutte le discipline.

6. No, non abbiamo nessuna collaborazione.

7. Instagram, Facebook, TikTok

8. racchette: WILSON (=) HEAD (=) BABOLAT (=) scarpe: MIZUNO (+) ADIDAS (+) abbigliamento: AUSTRALIAN (=) ADIDAS (=) borse/zaini: HEAD (=) BABOLAT (=)

9. Nessun marchio rivelazione.

10. 7

TENNIS21

Pistoia

Massimiliano Battistini, proprietario

1. Il 2023 non è andato né malissimo né benissimo. Dicembre, che è sempre stato un mese in cui si vendeva bene per i vari acquisti dei regali di Natale, non si è confermato tale ed è stato tristissimo. Per fortuna ora c’è stata una ripresa. Credo che per quanto riguarda il padel uno dei problemi sia la troppa scelta. Per ora non abbiamo un e-commerce, ma ci stiamo lavorando e lo avremo attivo a breve.

2. Le vendite online sono il problema più grosso, specialmente i siti spagnoli che svendono i prodotti. Ovviamente il prezzo attira la clientela, che non considera, essendo degli e-commerce stranieri, in caso di problemi, le procedure diventerebbero più lunghe e complesse, ma trovandosi grossi sconti su racchette di livello si butta a capofitto. Il padel a Pistoia sta crescendo, noto che anche l’interesse è in aumento, se ne parla un po' ovunque: tv, federazioni etc. Più se ne discute e più cresce la partecipazione della gente, poi io sono un ottimista di mio e quindi la vedo in modo positivo.

3. Sicuramente le scelte ricadono in base alle richieste che abbiamo, quelle che vede il pubblico in tv, o che vengono usate dai giocatori. Le principali richieste ruotano attorno a queste.

4. Pistoia, a differenza di altre città, sta partendo ora con lo sviluppo del padel. È da poco che hanno costruito i campi coperti e questo aiuta. Più giocatori ci sono, più la richiesta dei clienti va su racchette medio alte. Più giocano e più cercano equipaggiamento di qualità.

5. Sì, eventi e tornei influenzano le vendite. A Pistoia ci siamo solo noi, quindi i circoli si rivolgono prevalentemente al nostro negozio. I vari tornei ci mettono in mostra, ho uno striscione per farci riconoscere e anche i maestri mettono una buona parola su di me. Non ne organizzo in prima persona, ma stiamo pianificando con delle aziende degli eventi in due circoli importanti.

6. I circoli si servono da noi e abbiamo anche altre collaborazioni all'attivo. Il negozio fornisce un servizio e in cambio i centri ci mandano le persone che giocano da loro.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: ADIDAS (+) NOX (+) BABOLAT (=) scarpe: ASICS (+) JOMA (+) MIZUNO (+)

abbigliamento: ADIDAS (=) HYDROGEN (=) ASICS (=) borse/zaini: ADIDAS (+) NOX (+) WILSON (=)

9. ADIDAS

10. 7

TENNIS FUN Bologna

Giuliano Sperduti, socio

1. Ho rilevato l’attività a marzo 2023, ma posso comunque dire che è stato un anno positivo, perché il mercato è cresciuto. Non abbiamo un e-commerce.

2. Sicuramente il principale problema è l’aggressività del mercato online, anche a fronte del nuovo prodotto appena uscito. Tutti i clienti fanno riferimento ai prezzi che vedono su internet, che ovviamente non sono quelli che poi ritrovano in negozio. Per ovviare a questo problema abbiamo attuato un noleggio racchette con cauzione. Purtroppo il padel è un po' una giungla, ci sono troppi marchi. Di positivo c’è stato un minimo incremento delle vendite delle pale.

3. Di marchi in commercio ce ne sono troppi. Noi, essendo nati come negozio dedicato al tennis, ci appoggiamo ai nostri rifornitori che hanno prevalentemente gli stessi marchi anche per il padel. In più abbiamo aggiunto adidas, Bullpadel e Nox, perché i giocatori importanti utilizzano questi brand e il cliente si rifà a quello che viene adoperato dai campioni.

4. No, non ci sono stati cambiamenti, l’acquisto rimane sempre legato al discorso di prima, ovvero al prezzo. L’utenza è un po' "Google dipendente". Noi siamo partiti col discorso test proprio perché richiesto dal cliente.

5. Direi di sì, i tornei influenzano le vendite. Non organizziamo eventi in autonomia, al massimo facciamo piccole sponsorizzazioni.

6. Collaboriamo con alcuni circoli in modo da essere il loro punto di riferimento.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: BABOLAT (+) HEAD (+) ADIDAS (+) scarpe: MIZUNO (=) ASICS (=) BABOLAT (=) abbigliamento: ADIDAS (+) EA7 (+) MIZUNO (+) borse/zaini: WILSON (=) HEAD (=) BABOLAT (=)

9. NOX, stupiti per il rapporto qualità prezzo.

10. 6,5

ALL SPORT

Torino

Stefano Malaguti, titolare

1. C'è stato un brusco arresto all'incirca del 40%.

2. Le problematiche riguardano la minore richiesta e affluenza. Per ovviare, abbiamo fatto delle promozioni durante l'anno, ma senza risultati.

3. Abbiamo un negozio multisport, quindi ci affidiamo a due marchi tennistici e a due esclusivi padel come Siux e Drop Shot.

4. Nessun cambiamento sostanziale.

5. Non organizziamo tornei.

6. Abbiamo delle collaborazioni solo con un circolo.

7. Facebook

8. racchette: HEAD (-) BABOLAT (-) SIUX (-)

scarpe: MIZUNO (-) ASICS (-) ADIDAS (-)

abbigliamento: HEAD (-) BABOLAT (-) DROP SHOT (-)

borse/zaini: BABOLAT (-) DROP SHOT (-) HEAD (-)

9. Nessun marchio rivelazione.

10. 3

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39
INCHIESTA ESCLUSIVA SECONDA PUNTATA

POLISPORT LIVORNO

Livorno

Andrea Stasi, socio

1. Abbiamo risentito di un fortissimo calo nel settore padel. Nella zona di Livorno questa disciplina si è stabilizzata e, anche a livello di negozio, la vendita è "agli sgoccioli". Praticamente l’unico commercio che ho ancora all’attivo è la fornitura di materiale e abbigliamento con i circoli della zona. Ma adesso, con i prezzi che si trovano online, è impossibile sia vendere che comprare delle racchette. Addirittura mi conviene reperire una pala su e-commerce terzi piuttosto che acquistarla al prezzo riservato ai negozianti. E dall’altra parte anche i clienti sanno che su Internet le racchette si trovano a molto meno. Ormai non le compro neanche più e, se me le chiedono le ordino apposta. Anche perché il più delle volte il guadagno del negoziante è veramente minimo.

2. Prima i giocatori erano meno esperti, e quindi era possibile dare loro consiglio. Ora il livello si è stabilizzato tra quelli molto bravi e quelli bravini, ma comunque, se vanno tanto al campo, è una volta alla settimana al massimo. Perciò, dopo che hanno acquistato una racchetta dal valore di 300 euro pagandola 120, non la cambiano dopo pochi anni, anche se nel frattempo si è rotta. Negli anni del Covid, a livello di vendite, era un po’ più semplice: c’era tanto prodotto e si poteva giocare solo a padel. Una volta finito questo periodo, tanti sono ritornati a fare gli sport che facevano e che prima non potevano praticare.

3. Attualmente offro racchette di marchi che sono trasversali anche su altri sport e che quindi tengo come brand generici. Poi ho inserito altri prodotti che mi sono stati proposti dai rappresentanti di altre aziende, quindi esterne al padel.

4. Tolte le racchette, tendenzialmente il cliente da noi non entra alla ricerca di qualcosa di specifico a livello di scarpa o abbigliamento. Inoltre, sa che online le racchette costano di meno, perciò finisce per concludere l’acquisto su piattaforme e-commerce. 5 e 6. Sì, fornisco il circolo più grande di Livorno e i suoi maestri. Di recente questo e altri due centri hanno organizzato un grosso campionato a cui abbiamo partecipato anche noi e di cui siamo stati fornitori per l’abbigliamento. Ma non è cambiato molto in termini di vendite.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: ADIDAS (+) BABOLAT (=) SIUX (-) STARVIE (-) scarpe: JOMA (=) MIZUNO (+) LOTTO (-) abbigliamento: JOMA (=) MIZUNO (-) LOTTO (-) zaini/borse: JOMA (=) DUNLOP (=) SIUX (=)

9. Nessun marchio rivelazione

10. 6

PADELAB Roma

Carlo Caputo, proprietario

1. Abbiamo sicuramente riscontrato un aumento rispetto al 2022, calcolando anche che il padel qui sta andando molto bene. Come punto vendita, abbiamo avuto un aumento importante in particolare nel mese di dicembre, ma anche le previsioni per i mesi che verranno sono molto positive. Calcolando i numeri che abbiamo fatto fin adesso, questi sono comunque ampiamente sopra quelli dello scorso anno, quindi ci aspettiamo un aumento ulteriore. Lavorando spesso con i circoli abbiamo un rapporto molto stretto con il nostro quartiere, per cui la maggior parte delle nostre vendite avviene tramite negozio fisico. Purtroppo per nostra colpa non spingiamo tanto sull’e-commerce, che credo comunque sia fondamentale per arrivare dove il negozio non riesce, ma stiamo comunque lavorando per migliorare questo aspetto.

2. Una problematica che riscontriamo spesso è la presenza di competitor, nello specifico siti stranieri che non sempre offrono garanzia di qualità e di prodotto. Naturalmente per noi è impossibile mantenere i loro prezzi, che sono spesso stracciati, con la conseguenza che il web rischia di ammazzarci. Di positivo c’è di certo l’incremento dei circoli e l’aumento di persone che prima non praticavano sport, non facevano proprio nulla, e ora hanno invece scoperto la bellezza di tornare sul campo, la competizione, anche semplicemente l’allenamento. Tanta gente che si era “adagiata” ora la ritroviamo spesso sui campi. E questo per tutte le fasce d’età, anche in quella di 50-60 anni.

3. Noi abbiamo scelto di avere almeno i primi quattro o cinque marchi a livello mondiale. Anche perché, essendo un punto vendita, è pur sempre necessario avere i brand migliori, che alla fine sono quelli che fruttano di più. Puntiamo poi anche sulle new entry sia italiane che spagnole che piacciono molto per la loro artigianalità.

4. Ora riscontriamo una conoscenza della disciplina maggiore da parte deli clienti. Nel senso che adesso studiano le pale e l’attrezzatura, fanno ricerche, si informano anche sugli aspetti tecnici e arrivano in negozio già molto consapevoli di cosa vogliono e

delle sue caratteristiche. È una cosa positiva che fino a due o tre anni fa non succedeva. 5 e 6. Sì, collaboriamo a stretto contatto con i circoli. Per esempio, proprio questa domenica è in programma un open day, poi facciamo dimostrazioni e test di pale, e siamo sponsor di alcuni club. Per noi, il primo passo è quello di avere un rapporto costante con il circolo che coinvolga entrambe le parti in prima persona. Crediamo che avere un dialogo diretto sia meglio per tutti e due.

7. Instagram, Facebook, TikTok

8. racchette: HEAD (+) BABOLAT (+) ADIDAS (+) scarpe: JOMA (-) MIZUNO (=) BABOLAT (=) abbigliamento: HEAD (+) MIZUNO (+) BABOLAT (=) zaini/borse: BULLPADEL (+) NOX (=) ADIDAS (=)

9. SIUX

10. 8 e mezzo

PADEL SUEÑO

Firenze

Katia Magni, titolare

1. Le vendite del 2023 hanno confermato il trend del 2022. Al momento non abbiamo un e-commerce.

2. Purtroppo le vendite in negozio, specialmente per quanto riguarda le pale, vengono frenate dall'online dei grandi colossi. Cerchiamo di riservare ai nostri clienti assistenza sulla scelta delle racchette con i test e facendole provare nello store visto che abbiamo allestito una zona prova con la macchina sparapalle. Abbiamo buoni riscontri di fiducia e considerazione almeno sul mercato di zona.

3. Ci affidiamo ai marchi ormai storici e alla richiesta che ci viene dai clienti stessi. Andiamo alla ricerca di brand che si devono affermare sul mercato per dare al consumatore la possibilità di avere la scelta anche su nuovi prodotti.

4. Il cliente oramai è molto preparato e conosce tutti gli aspetti del padel. Principalmente richiede la prova delle pale prima di acquistarle.

5. Al momento questo aspetto non ha una rilevanza particolare sulle entrate in negozio perché sono i circoli stessi a vendere direttamente, spesso sponsorizzati dai grandi marchi. È nostra intenzione organizzare eventi presso i club.

6. Abbiamo delle collaborazioni con i circoli minori, predisponendo dei corner all'interno dei club stessi con i nostri prodotti.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: BABOLAT (+) BULLPADEL (-) ADIDAS (+) scarpe: BABOLAT (+) JOMA (+) BULLPADEL (-) abbigliamento: vendiamo principalmente capi del nostro brand zaini/borse: BULLPADEL (+) ADIDAS (+) NOX (+)

9. SIUX

10. 8

GIUGLAR SPORT

Sant’Ambrogio di Torino (TO)

Emanuele Giuglar, responsabile commerciale

1. L’andamento del 2023 è stato stabile rispetto all’anno precedente. L’e-commerce vale per il 30%, mentre il negozio fisico il 70%.

2. Gli aspetti problematici principali sono stati l’aumento prezzi e un minore potere di acquisto delle famiglie. Abbiamo cercato di risolvere in parte facendo promozioni. L’aspetto positivo che abbiamo riscontrato è stata una crescita della vendita nel negozio fisico, in controtendenza con gli anni precedenti.

3. Abbiamo deciso di puntare solo sui marchi più richiesti.

4. C’è stato un aumento della richiesta di modelli di fascia medio-alta, conseguente a un aumento del livello dei giocatori.

5. Non organizziamo eventi in prima persona, ma collaboriamo con un club che spesso mette in piedi questo tipo di iniziative.

6. Collaboriamo con il San Michele Padel Club, che si trova accanto al nostro negozio.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: ADIDAS (=) HEAD (+) BABOLAT (=)

scarpe: ASICS (+) ADIDAS (=) JOMA (=)

abbigliamento: ADIDAS (=) NIKE (=) JOMA (=)

zaini/borse: BABOLAT (=) HEAD (=) ADIDAS (=)

9. ADIDAS

10. 7

40 INCHIESTA ESCLUSIVA SECONDA PUNTATA

TP TENNIS PLAYER

Brescia

Carlo Tregambe, titolare

1. Abbiamo avuto un calo del 15% circa dovuto probabilmente alla congiuntura economica (aumento dei costi e dei tassi di interesse) che ha penalizzato la fascia meno abbiente della nostra clientela. Non abbiamo un e-commerce.

2. Le principali problematiche sono state l'aumento generale dei prezzi, soprattutto sulle racchette. Abbiamo cercato di risolvere proponendo permute sull'usato e potenziando questo settore. Un aspetto positivo è sicuramente stato l'effetto di una maggior visibilità a livello mediatico del padel e l'apertura costante di nuove strutture.

3. Essendo un negozio più tennistico sposiamo i brand che già conosciamo, in particolare Head e Babolat, aggiungendo Nox e adidas per completare la gamma.

4. Le richieste sono diventate sempre più esigenti. Rispetto agli anni precedenti, c'è una maggior consapevolezza dell'attrezzo e un orientamento a pale di livello più alto per migliorare le prestazioni.

5. Nella nostra zona ci sono tantissimi tornei, soprattutto a livello amatoriale con Raft e AWT. Sicuramente aiutano ad alimentare la competizione e quindi indirizzare la ricerca di attrezzi sempre più adeguati al proprio gioco.

6. Abbiamo intrapreso collaborazioni con alcuni centri, anche se la maggior parte degli stessi ha dei piccoli store interni. La concorrenza è tanta, ma cerchiamo di distinguerci per professionalità, competenza e assistenza post-vendita.

7. Instagram, Facebook, TikTok

8. racchette: BABOLAT (=) NOX (+) HEAD (=) scarpe: JOMA (+) ADIDAS (=) ASICS (-) abbigliamento: ADIDAS (=) K10 (+) ABOUT (+) zaini/borse: BABOLAT (=) HEAD (=) NOX (+)

9. ABOUT 10. 6

TIME2PADEL FROSINONE

Frosinone

Gianluca Trocchi, store manager

1. Rispetto al 2022 è di certo andato meglio. Abbiamo venduto principalmente i soliti marchi, con l’evoluzione dei modelli precedenti delle racchette. C’è stato per lo più un riproporre le nuove produzioni delle stesse tipologie di pale che sono andate bene l’anno prima.

2. Per noi aver proposto e acquistato racchette di tutte le fasce è stato un problema, in particolare perché quelle più di alta gamma sono utilizzate dai i giocatori del Premier Padel. Poi, un’altra discriminante è sorta nel momento dell’acquisto, ovvero non aver potuto specificare il peso della racchetta che desideravamo prendere. Noi ci saremmo indirizzati verso una fascia di pale da 350-360 g al massimo, che sono anche quelle maggiormente apprezzate da parte della clientela, ma purtroppo non ci è stata fornita questa opzione. Anche perché, aggiungendo per esempio il grip, la pala è più presente, con le conseguenze che può avere sul braccio del giocatore. Infine, anche i prezzi hanno giocato a nostro sfavore. Di positivo abbiamo visto clienti più preparati in tema padel, e per noi è stato un bene. Riuscire a parlare con persone che hanno competenza a riguardo è anche più facile e soddisfacente. 3. Abbiamo selezionato una fascia alta per quanto riguarda le racchette che tutti vedono in televisione e utilizzate dai professionisti del Premier Padel, che sono d’altra parte le più richieste. In più, ci siamo indirizzati su una fascia intermedia che non

Come è stato complessivamente il 2023 e come sono andate le vendite rispetto al 2022? Quanto incidono in percentuale sulle vendite il negozio fisico e l’e-commerce?

Quali sono state le principali problematiche riscontrate nel 2023 e come avete cercato di risolverle? Quali invece gli aspetti più positivi di quest’anno?

Il mercato del padel attualmente è caratterizzato da un gran numero di marchi: quali sono i vostri criteri nella scelta dei brand che proponete in negozio?

Ci sono stati dei cambiamenti nel profilo dei consumatori?

Quali sono le loro principali richieste?

Tornei ed eventi nella vostra area influenzano le vendite in negozio?

supera i 220-230 euro. Infine, abbiamo scelto le pale indirizzate alle donne anche per il discorso del peso: quando abbiamo capito che non avremmo ricevuto le racchette che volevamo in base al loro peso, ci siamo indirizzati alla linea femminile, che tendenzialmente è più leggera ma ha le stesse caratteristiche della controparte maschile e riduce il rischio di infortunio. Infatti abbiamo venduto diverse racchette da donna agli uomini: alla fine, a parità di sensazione del piatto, la pala con la pesistica inferiore è sempre la preferita.

4. Le richieste principali, come detto, vertono per lo più sul peso, soprattutto quando si ricerca una pala che limita i problemi di infiammazioni ed epicondiliti. Dall’altra parte, ci sono marchi come Nox e Siux che sono attenti a questo aspetto. Per questo, e per adattarci alle richieste dei clienti, li abbiamo inseriti nell’offerta.

5 e 6. Sì, sicuramente tornei ed eventi influenzano le vendite. Noi stessi siamo sponsor di alcuni circoli in zona: siamo l’unico punto di riferimento per quelli limitrofi, per cui offriamo uno sconto ai partecipanti ai tornei e ai vincitori diamo un buono, del materiale sportivo o uno sconto particolare sulla nuova collezione di racchette. Di certo possiamo dire che lavoriamo meglio quando si organizzano eventi in giro.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: ADIDAS (+) BULLPADEL (=) NOX (-)

scarpe: ASICS (+) JOMA (=) ADIDAS (-)

abbigliamento: BULLPADEL (+) J’HAYBER (=) ADIDAS (-)

zaini/borse: SIUX (+) BULLPADEL (=) ADIDAS (-)

9. ADIDAS 10. 8

SPORT INDUSTRIES

San Martino Siccomario (PV)

Giacomo Visi, dipendente

1. Abbiamo introdotto il padel a partire dal 2023. Come anno è andato bene, abbiamo venduto tante pale anche se spesso molto scontate rispetto ai prezzi di listino. Dall’altra parte possiamo contare anche su un centro padel a cui ci appoggiamo, che è degli stessi proprietari del negozio, per cui possiamo sfruttarlo per far provare le pale ai clienti.

2. Prima di avere il centro, era difficile offrire ai clienti la possibilità di testare le racchette, in particolare perché quelle date in prova dalle case madri non sono molto affidabili. Poi ovviamente è stato più facile, e di conseguenza è stato anche semplice indirizzare il cliente verso l’acquisto.

3. Uno dei criteri principali è conoscere già i rappresentanti, d’altra parte noi siamo multisport e perciò sono stati gli agenti di altre discipline a proporci di introdurre anche prodotti dedicati al padel in negozio. È successa questa cosa per esempio con Babolat, di cui avevamo già articoli tennis nello store.

4. Trovo che l’inclinazione del consumatore dipenda dal venditore e da cosa riesce a proporre. Alla fine è chiaro che, testando una pala, anche l’acquisto diventa più semplice. Poi, certo, ci sono i giocatori che sono “fissati” con una marca, ma tendenzialmente le pale che si comprano sono bene o male sempre le stesse.

5. Certo, ne organizziamo tanti, praticamente uno ogni due settimane.

6. Sì, abbiamo un circolo nostro: Space 22.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: BABOLAT, STARVIE, RS

scarpe: ASICS

abbigliamento: AUSTRALIAN, UNDER ARMOUR, JOMA

zaini/borse: BABOLAT

Nessun riferimento all’andamento dei marchi perché il negozio tratta il padel dal 2023.

9. SANE

10. 7

Ne organizzate anche voi in prima persona?

Come vi ponete nei confronti dei centri padel della vostra zona?

Avete intrapreso delle collaborazioni con i circoli?

Quali social media utilizzate come canale di vendita o di promozione?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di racchette?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di scarpe?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di abbigliamento?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di borse/zaini?

(accanto a ciascuno indicare se "in crescita", "stabile" o "in calo")

Qual è stato per voi il marchio rivelazione del 2023?

Voto complessivo a questo 2023 da 1 a 10?

41
INCHIESTA ESCLUSIVA SECONDA PUNTATA
1 5 2 6 3 7 4 8 9 10
domande
Le

PADEL NUESTRO PALERMO

Palermo

Giuseppe Cumbo, socio

1. C’è stato un calo del 10%.

2. Ci sono solo aspetti negativi. In primis, la totale sovrapproduzione delle aziende e i grossi problemi con le vendite online che procurano gravi problemi ai negozi. Ci sono reseller che comprano e rivendono a prezzi stracciati. È difficile spiegare al consumatore finale tutti questi dettagli, o il perché le associazioni non pagano l'Iva. Alle persone non interessano e la gente compra semplicemente dove spende meno. Nox, in particolare, ha totalmente svenduto le sue racchette. Se mettiamo una pala top di gamma a oltre 300 euro all'uscita, e dopo pochi mesi la si può comprare alla metà, come si può andare avanti? Ci sono prezzi folli. E il mercato continuerà su questo andazzo perché i brand stanno sbagliando. Infine, bisogna considerare che anche il padel risente del calo dei consumi generalizzato dell’ultimo periodo.

3. La casa madre ha l'80% dei marchi in commercio. Noi cerchiamo di adattarci anche con lo spazio a disposizione e con le tendenze che vediamo fra la clientela.

4. Oggi il cliente arriva già informato rispetto all'inizio. Prima si fidavano totalmente dei negozianti, mentre il nostro margine di errore ora è veramente basso.

5. Gli eventi e i tornei sono la nostra principale pubblicità, anche se non veicolano granché in ritorno di vendite. Queste ultime sono influenzate perlopiù dall'assistenza, da promozioni mirate e dal coinvolgimento della nostra community.

6. Da novembre siamo proprietari anche di un circolo. Abbiamo avuto delle affiliazioni, ma sono un po' in bilico, perché sono rapporti che durano poco e che non hanno basi solide.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: ADIDAS (+) BULLPADEL (=) NOX (=) scarpe: MUNICH (=) JOMA (=) MIZUNO (=) abbigliamento: BULLPADEL (=) SIUX (=) BLACK CROWN (=) borse/zaini: BULLPADEL (+)

9. Nessun marchio rivelazione.

10. 7

PADEL NUESTRO CROTONE

Crotone

Domenico Morabito, titolare

1. Per gli abitanti che ci sono e la zona in cui operiamo, siamo andati piuttosto bene.

2. Siamo sempre sugli stessi standard. I giocatori stanno abbandonando un po' il padel, ci sono meno persone che praticano rispetto a qualche tempo fa.

3. Sono i marchi proposti dalla casa madre Padel Nuestro.

4. I clienti che arrivano in negozio sanno già che ci sono differenze tra negozio fisico e online, ma anche di trovare da noi gente preparata e a cui possono chiedere consigli. Siamo molto soddisfatti.

5. Fino a ora no. Non perché non vogliamo, ma non è nostro interesse farlo con i centri di Crotone.

6. Ci aspettavamo di instaurare delle collaborazioni, ma i club dell’area si accontentano di fare da affittacampi. Vogliono restare nella loro bolla. Diamo solo materiale di consumo e basta.

7. Instagram

8. racchette: ADIDAS, BULLPADEL, SIUX scarpe: MUNICH, ADIDAS, BULLPADEL abbigliamento: BULLPADEL, ADIDAS, BABOLAT borse/zaini: RS, ADIDAS, BABOLAT Nessun riferimento all’andamento dei marchi perché il negozio è aperto da fine 2022. 9. MUNICH per il rapporto qualità prezzo. 10. 7,5

PADEL NUESTRO BRESCIA

Brescia

Giuseppe Bugatti, titolare

1. Le vendite 2023 sono state in crescita. Le aspettative che avevamo all’inizio, quando abbiamo aperto a ottobre 2022, sono state confermate.

2. I problemi sono legati soprattutto ai prezzi pazzi dell'online. E c’è troppo materiale distribuito un po' ovunque. Restiamo comunque positivi, perché il movimento padelistico è vivo ed è in crescita, e perché le persone continuano ad avvicinarsi a questo sport.

3. Sono i marchi proposti dalla casa madre Padel Nuestro.

4. Richiedono tanta assistenza nella scelta dei prodotti. Tutti vogliono consultarsi con noi, dal principiante all'esperto. E spesso vogliono fare dei test.

5. Non influenzano le vendite, ma abbiamo organizzato qualche torneo durante l'an-

no per far crescere la community.

6. Abbiamo delle collaborazioni un po’ con tutti i centri della zona per delle sponsorizzazioni.

7. Instagram, Facebook, TikTok

8. racchette: ADIDAS, BABOLAT, SIUX scarpe: BABOLAT, JOMA abbigliamento: JOMA, BABOLAT

borse/zaini: NOX, SIUX

Nessun riferimento all’andamento dei marchi perché il negozio è aperto da fine 2022. 9. NOX 10. 8

OMNIA SPORT

Romagnano Sesia (NO)

Andrea Donetti, socio

1. C’è stato un ulteriore calo nelle vendite. Ormai nel padel vendono tutti, pure i maestri, e in negozio la gente non entra.

2. C’è tanta gente che gioca ma poca che compra. I problemi principali sono i maestri e la situazione del mercato su internet. È un mondo chiuso come il golf, per fare un esempio. I prezzi online sono stracciati, e non c'è tutela per i negozianti. Rispetto all'inizio, quando non si trovava attrezzature in giro, adesso è tutto fermo per il problema opposto. Lavoriamo con le riparazioni, ma c’è poco volume. Ora compro il minimo indispensabile, senza investire troppo.

3. Prima di prendere le racchette guardo i prezzi su internet. E cerco dei brand che possa avere solo io in negozio, senza scontrarmi con nessuno. Parlo di marchi come Jugador, per fare un esempio. È diventato difficile lavorare con il padel, è uno dei settori di cui un negozio può fare a meno. Non c'è marginalità.

4. A differenza del tennis, che ha una clientela a crescita più lenta, nel padel dopo un mese o due vogliono già equipaggiamento di alto livello. I consumatori, inoltre, dovrebbero provare a capire che da racchetta a racchetta il peso e il bilanciamento possono cambiare anche quando si producono in serie. Proviamo a farlo comprendere, ma è difficile.

5. Sponsorizziamo sempre i tornei della zona, offrendo dei buoni o fornendo delle palline. Si semina ma non si raccoglie, e infatti credo che non faremo più questo tipo di iniziative.

6. Siamo soci di un centro vicino al nostro negozio con dei campi da padel, con cui lavoriamo saltuariamente. Ma abbiamo fatto fatica a dare continuità. Collaboro con un maestro che ha una scuola e con lui riusciamo a lavorare di più.

7. Non usiamo social media.

8. racchette: ADIDAS (-) BABOLAT (-) SANE (-)

scarpe: ASICS (=) JOMA (=)

abbigliamento: ADIDAS (-) BABOLAT (=) borse/zaini: BABOLAT (-) ADIDAS (-) HEROE’S (-)

9. Nessun marchio rivelazione.

10. 5

SEREVA SPORT

Ciriè (TO)

Serena Malerba, titolare

1. Abbiamo avuto un calo soprattutto nelle racchette, mentre l’abbigliamento è andato bene.

2. Mi sembra che il grosso del mercato sia online. Gli stessi circoli si occupano della vendita, c'è una grossa richiesta dell'usato soprattutto per racchette comprate su internet e non arrivate come si desideravano.

3. Ci basiamo sulle richieste del cliente e cerchiamo soprattutto i marchi che danno un po' più di margine, visto che altrimenti dovremmo vendere al prezzo di costo senza guadagnare più niente.

4. C'è stata un'esigenza maggiore nella fascia media, perché magari il top di gamma è troppo caro, a meno che non sia degli anni precedenti.

5. Non organizziamo in prima persona, ma collaboriamo con dei circoli che se ne occupano.

6. Ai centri forniamo del materiale di consumo e facciamo degli accordi anche con i maestri.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: BABOLAT (=) STARVIE (-) HEAD (-)

scarpe: MIZUNO (=) BABOLAT (=) ADIDAS (=)

abbigliamento: MIZUNO (=) BABOLAT (=) ADIDAS (=)

borse/zaini: ADIDAS (=) BABOLAT (=) HEAD (=)

9. Nessun marchio rivelazione.

10. 7

42 INCHIESTA ESCLUSIVA SECONDA PUNTATA

CA' SPORT 1979

Rivarolo Canavese (TO)

Paolo e Alberto Moro, titolari

1. Il volume di vendita è stato pari allo scorso anno, così come il fatturato. La marginalità rimane piuttosto bassa in questo settore al momento.

2. La maggior parte dei colleghi avrà indicato la concorrenza di internet come il principale problema del commercio, ma vorrei cercare di dare una lettura differente. Questa situazione nasce dall’enorme sovrastima dei numeri del mercato nel 2022, che ha portato anche gli e-commerce a comprare tantissimo prodotto e di conseguenza a un overstocking che ha danneggiato tutti a catena. I magazzini sono stati inondati di racchette, e i venditori online hanno dovuto abbassare i prezzi per far fronte a problemi di liquidità. Che sono diversi da quelli dei negozi, che invece hanno soprattutto difficoltà nella marginalità.

3. Tra il 2021 e il 2022 ricevevamo tra le sette e le otto telefonate al mese di persone che ci chiedevano come entrare nel business del padel. Questo ha generato una grande euforia nel mercato. Alla fine del 2024, tuttavia, i brand che saranno ancora forti nel settore del padel saranno solo quelli con una struttura finanziaria solida e gli specialisti della disciplina. Noi puntiamo su aziende che hanno una visione di lungo termine e che investono in ricerca e sviluppo. Anche per questi motivi la famiglia Moro, attiva da 45 anni nel commercio, ha voluto credere nel progetto di !koneec insieme a “Charly” Romiti e a Giovanni Pietra, investendo in questo nuovo marchio e diventandone co-fondatori.

4. Il consumatore è sicuramente molto più esperto e consapevole a livello tecnico. Ci sono ancora alcune credenze e miti da sfatare. Un punto fondamentale è il poter effettuare dei test in negozio per racchette di alta gamma.

5. Non possiamo permetterci di organizzare eventi, perché non vogliamo entrare in conflitto con le strutture della zona.

6. Come Ca’ Sport 1979 vogliamo essere al centro delle triangolazioni con i brand e i circoli. Siamo molto consapevoli che sia una strategia win-win-win.

7. Non usiamo social media.

8. racchette: BABOLAT (=) HEAD (+) NOX (+) scarpe: BABOLAT (=) MIZUNO (+) ASICS (=) abbigliamento: MIZUNO (=) BABOLAT (=) borse/zaini: BABOLAT (=) HEAD (+) NOX (+)

9. Come dicevo prima, !KONEEC è un marchio nato a dicembre 2023 di cui la famiglia Ca' Sport è tra i soci fondatori. Abbiamo voluto credere in un progetto serio e di qualità, che ci consente di diversificare le nostre attività. 10. 5,5

BARTONI Roma

Alessandro Bartoni, titolare

1. Abbiamo avuto un decremento del 30%. Non c’è un’e-commerce.

2. C'è stato un eccesso di offerta. La quantità di materiale sul mercato non combaciava con la richiesta, che è stata inferiore. Questo ha portato a una selezione più accurata del prodotto, cercando di ridurre i marchi senza disperdere troppo l'offerta. Siamo dovuti intervenire sui prezzi facendo forti sconti.

3. Abbiamo ridotto il numero di brand tenendo solo quelli principali legati al tennis, il mondo da cui veniamo. A questi affianchiamo anche alcuni marchi spagnoli come Drop Shot e Bullpadel.

4. Si vendono soprattutto pale di alto livello rispetto a quelle di bassa e media gamma. Le persone cercano le pale più competitive e costose.

5. Non ne organizziamo.

6. Abbiamo qualche contratto con i maestri e per la fornitura delle palline.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: BULLPADEL (+) BABOLAT (=) WILSON (=)

scarpe: BABOLAT (=) ASICS (=)

abbigliamento: BULLPADEL (+) YONEX (+)

borse/zaini: BULLPADEL (+) WILSON (=)

9. BULLPADEL

10. 6

TENNISTORE Ragusa

Davide Carnemolla, titolare

1. Il 2023 è stato un anno particolare, in cui tante persone hanno riscoperto anche altri sport. C’è stato un po’ di calo.

2. Ragionando insieme alle aziende e ai direttori commerciali, abbiamo riscontrato un calo generalizzato soprattutto a causa dei tanti (troppi) marchi sul mercato. A volte non conosciamo nemmeno noi i brand che ci chiedono in negozio. I grandi operatori fanno sconti molto importanti, e mi fanno pensare che ci siano problemi di liquidità anche per loro. Sto notando, inoltre, che il classico affittacampi non sta funzionando più e sembra soffrire in questo momento, mentre il club più ricercato e completo ha potenzialità molto maggiori. A parità di prezzo, si cerca il servizio in più nei circoli più strutturati, come l'aria condizionata, il bar o il ristorante.

3. Sto adottando una politica molto selettiva. Cerco di spingere i prodotti legati alle grosse aziende del tennis, in particolare Wilson che ha la pallina ufficiale del Premier Padel. Mi concentro su pacchetti particolari, come la linea di Bela, o quella limited edition di Cupra, che sul mercato non rischiano di perdere valore dopo pochi mesi. Ho buoni rapporti anche con Bullpadel, Nox e trovo soddisfazione anche con la gamma di Babolat con Lebrón. Con le altre aziende si rischia di perdere solo soldi per via della guerra di prezzi.

4. Ora i consumatori non pretendono la racchetta più recente o l'ultima, ma cercano anche quelle delle collezioni precedenti perché capiscono che i cambiamenti sono minimi tra un’annata e l’altra. Sulle racchette, insomma, si cerca di risparmiare un po’ di più. La vendita delle palline invece è in aumento costante, perché i giocatori sono comunque tanti.

5. Organizziamo i tornei attraverso il portale siciliapadel.it, promuovendo anche la birra artigianale che abbiamo prodotto e regalando le magliette con il nostro marchio. Tra maggio e settembre abbiamo fatto quattro tornei al mese, uno ogni weekend. Era il primo anno di quest’attività così intensa e replicheremo anche nel 2024.

6. Continuiamo a servire i circoli con offerte dedicate per quanto riguarda le palline. Abbiamo anche accordi con giocatori e maestri a cui offriamo pacchetti dedicati. Il nostro raggio d'azione non riguarda solo la provincia di Ragusa ma si è allargato a tutta la Sicilia, soprattutto con Wilson e la fornitura di palline. Con l’azienda si è creata una collaborazione interessante, frutto di fiducia e rispetto reciproci.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: WILSON (-) BULLPADEL (-) NOX (-) scarpe: BULLPADEL (=) WILSON (=) JOMA (=)

abbigliamento: non lo trattiamo

borse/zaini: WILSON (-) BULLPADEL (-) NOX (-)

9. WILSON per gli overgrip.

10. 7

PADEL NUESTRO NAPOLI

Napoli

Patrizio Auriemma, titolare

1. Le vendite sono andate abbastanza bene, ma nel 2022 i risultati erano stati migliori. Direi che il rendimento è rimasto stabile.

2. I problemi sono stati la sovrapproduzione e un ribasso anticipato dei prezzi da parte delle aziende rispetto al periodo dei saldi. C’è tanto materiale sul mercato e le aziende hanno fatto parecchi sconti. Il padel resta comunque in grande crescita.

3. Sono i marchi proposti dalla casa madre Padel Nuestro.

4. Ormai la racchetta entry level non è più richiesta. Si punta solo alla fascia intermedia e all’alta gamma. O il consumatore è maturo o si credono un po' tutti dei fenomeni.

5. Ci sono tanti tornei amatoriali ogni settimana, ma ci siamo tirati fuori dalle loro organizzazioni.

6. Offriamo materiale di consumo per i circoli a prezzi dedicati.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: ADIDAS (=) BULLPADEL (=) BABOLAT (=)

scarpe: JOMA (=) MUNICH (=) BABOLAT (=)

abbigliamento: BULLPADEL (=) BABOLAT (=) SIUX (=)

borse/zaini: ADIDAS (=) BULLPADEL (=) BABOLAT (=)

9. SIUX

10. 8

PARTECIPA ANCHE TU A “LA CARICA DEI 101”

Sei un negoziante che gestisce un’attività legata al mondo padel?

Padelbiz e il gruppo editoriale MagNet ti danno la possibilità di dire la tua! Anche quest’anno torna uno dei nostri format editoriali più letti e apprezzati: “La Carica dei 101”. Per rispondere alla nostra inchiesta, inquadra il QR Code qui a fianco o richiedi un appuntamento telefonico al seguente indirizzo mail: redazione@padelbiz.it

43 INCHIESTA ESCLUSIVA SECONDA PUNTATA

BANNY SPORT

Moncalieri (TO)

Andrea Giordanino, titolare

1. L’andamento è stato decisamente in calo. Parliamo di un -35/40%.

2. Le problematiche riguardano l'abbassamento dei prezzi online e la pessima distribuzione. Ormai le aziende vendono in qualsiasi posto, sfruttando tutti i canali. Di positivo oggi non c'è nulla, perché non c'è tutela per il negoziante.

3. I fornitori sono scelti in base alla qualità dei materiali e delle aziende. Ci rivolgiamo a produttori che conosciamo e che provengono dal tennis, più qualche casa storica spagnola.

4. Non ci sono stati cambiamenti particolari. Puntano semplicemente a portar via il miglior prodotto al minor prezzo possibile.

5. Organizziamo dei tornei insieme ai circoli, ma non influiscono in maniera particolare.

6. Cerchiamo di appoggiare degli ambassador che ci possono aiutare a vendere direttamente sul campo l'attrezzatura idonea, proponendo anche i nostri servizi e la nostra professionalità. Cerchiamo di far capire che non ha senso comprare in posti non adeguati una racchetta, ma che piuttosto è meglio venire da noi e spendere 10 minuti in più per i nostri consigli.

7. Instagram

8. racchette: ADIDAS (-) BABOLAT (-) WILSON (-) scarpe: MIZUNO (=) BABOLAT (-) ADIDAS (-) abbigliamento: ADIDAS (-) BABOLAT (-) borse/zaini: NOX (-) ADIDAS (-) BABOLAT (-)

9. MIZUNO 10. 5

DF SPORT SPECIALIST

Più negozi

Alberto Brambilla e Andrea Marazzato, buyer

1. Le vendite sono in crescita di circa il 15%. L’e-commerce pesa per circa il 10%.

2. Il 2023 è stato caratterizzato da un’eccedenza di prodotto sul mercato che ha portato alla presenza, soprattutto sul web, di promozioni con delle scontistiche elevate. L’aspetto positivo invece è la continua crescita, anche nel 2023, del numero di persone che approcciano questo sport.

3. Cerchiamo di proporre sempre dei marchi che abbiano delle caratteristiche di tecnicità elevate e che siano riconosciuti dal consumatore come marchi premium.

4. Nel 2023, come già successo in parte nel 2022, il livello medio dei prodotti richiesti si è alzato. Probabilmente il principiante che sta cambiando attrezzatura è alla ricerca di qualcosa che garantisca un livello di prestazioni più elevate.

5. Sicuramente tornei ed eventi influenzano positivamente le vendite in negozio. Da parte nostra, stiamo organizzando in collaborazione con le aziende delle giornate di training per i nostri collaboratori.

6. Abbiamo iniziato a prendere qualche contatto con dei circoli presenti nelle aree limitrofe ai negozi e contiamo di concretizzare delle collaborazioni nel corso del 2024.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: HEAD (+) BABOLAT (=) WILSON (+)

scarpe: ASICS (+) JOMA (=) PUMA (=)

abbigliamento: LOTTO (+) NIKE (=) ADIDAS (+)

borse/zaini: BABOLAT (+) BULLPADEL (+) PUMA (=)

9. NOX e SIUX

10. 7

MOTUS

Gualdo Tadino (PG)

Alessandro Tacchi, titolare

1. Il padel continua ad avere una buona risposta di vendite. Direi che la disciplina in sé non è in crisi. Lo è invece il mercato.

2. Il problema è la politica dei prezzi che le aziende non curano, soprattutto su internet. Consegnano le racchette e 10 giorni dopo sono svendute online. A quel punto siamo costretti a vendere a prezzi ridicoli e con margini ridottissimi. Le aziende non hanno interesse a tutelare il mercato.

3. Sono quelli che hanno maggiore risalto mediatico, i più famosi Nox e Bullpadel.

4. Si vendono pochissimo le racchette di fascia bassa. Le vendite si concentrano dal medio all'alto di gamma.

5. Sosteniamo due circoli padel nella zona, ci accodiamo a qualche torneo che fanno loro.

6. Facciamo dei contratti con i maestri, e per riconoscenza indirizzano i loro allievi nel

nostro negozio.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: HEAD (=) ADIDAS (=) BABOLAT (=) scarpe: JOMA (+) abbigliamento: ADIDAS (+) borse/zaini: NOX (=) ADIDAS (=) BABOLAT (=)

9. Nessuno in particolare.

10. 8

JOY PADEL

Gioia Tauro (RC)

Giovanni Ruggiero, titolare

1. Il 2023 è stato il nostro primo anno ed è andato abbastanza bene. Nasciamo come club e poi all'interno abbiamo creato un piccolo spazio per il negozio. Vedendo il buon rendimento, abbiamo aperto anche l'e-commerce, che vale per l'80%. In zona siamo l'unico punto di riferimento per il club.

2. Tra gli aspetti negativi ci sono le pale difettose, che ci hanno costretto a fare tanti resi per delle rotture dopo meno di un mese. Le vendite comunque vanno molto bene e abbiamo intavolato diversi rapporti positivi anche nel nord Italia.

3. Trattiamo quasi tutto, in base anche alle richieste del cliente e alle sue esigenze. Cerchiamo di adattarci parlando molto con il consumatore. Proviamo anche a cercare qualcosa di nuovo, ma senza esagerazioni.

4. Il brand che va molto in questi mesi è adidas, compresa la serie limitata uscita in estate. A mio avviso è in base anche all'andamento dei tornei e dei giocatori.

5. Le vendite sono influenzate dai marchi che hanno i maestri. Quello dell'anno scorso era sponsorizzato Bullpadel, e ha influito parecchio, così come per adidas quest'anno. Molti seguono la tendenza del maestro o di chi è più forte. Organizziamo anche noi tornei in prima persona e ospitiamo anche tornei TPRA, prossimamente avremo anche uno di quelli organizzati da Bobo Vieri.

6. Alla maggior parte dei circoli della provincia forniamo materiale di consumo, ma anche racchette.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: ADIDAS, BABOLAT, HEAD scarpe: ADIDAS, MUNICH, ASICS abbigliamento: BABOLAT, NOX borse/zaini: ADIDAS, BABOLAT, HEAD

Nessun riferimento all’andamento dei marchi perché il negozio è aperto dal 2023. 9. ADIDAS 10. 8

GABRIELI SPORT

Galatina (LE)

Stefano Quarta, titolare

1. Il 2023 è stato un disastro. Abbiamo perso quasi il 50% del fatturato legato al padel rispetto all’anno precedente.

2. Abbiamo sofferto molto la concorrenza online sulle racchette. C’è stato praticamente un gioco al massacro. Le vendite ci sono state nella fascia più economica, ma non su quella top di gamma. Le aziende, nel frattempo, cercano di rassicurarti dicendo che le cose miglioreranno, ma non è così. Se i marchi non mettono dei punti fermi, non ci sarà mai nessun miglioramento. Inoltre, c’è anche una concorrenza tra azienda diretta e distributore che fa solo male al mercato.

3. Con Bullpadel avevamo avviato una collaborazione interessante, perché fornivamo le racchette per i test ai centri. Avevamo individuato anche dei campi da sponsorizzare, ma purtroppo sui prezzi delle pale dobbiamo stendere un velo pietoso.

4. Abbiamo lavorato di più con gli articoli di servizio, l’abbigliamento, gli accessori e le palline.

5. Ne abbiamo sponsorizzati alcuni, con l’obiettivo di invogliare la vendita. Mi rendo conto, tuttavia, che questo tipo di settore non può reggersi solo sulla vendita dell’attrezzo, ma deve essere integrato anche con altri tipi di servizi, quali la vendita dell’usato per esempio. Altrimenti si fa fatica a starci dietro.

6. Avevamo iniziato una collaborazione con un circolo, ma non ha fruttato grandi risultati.

7. Non usiamo social media.

8. racchette: BULLPADEL (-) BABOLAT (-)

scarpe: MIZUNO (=) ASICS (=) BABOLAT (=)

abbigliamento: BULLPADEL (=) BABOLAT (=) ADIDAS (=)

borse/zaini: BABOLAT (=)

9. Nessun marchio rivelazione.

10. 4

44 INCHIESTA ESCLUSIVA SECONDA PUNTATA

WALLBANG PADEL

Casal Cermelli (AL)

Gabriele Russo, amministratore

1. Il 2023 per noi è stato un anno di grande crescita, la più grande avuta da quando siamo attivi. Inoltre, mentre durante il primo anno e mezzo ci siamo occupati di centri e clienti annessi, in quest’ultimo abbiamo aperto il negozio fisico e il sito. Fino a quando non c’è stata l'esplosione del brand DoPadel, di cui siamo distributori nazionali, le percentuali erano 30% e-commerce e 70 negozi. Da quando DoPadel è sul mercato, invece, si riscontra un maggiore interesse e la percentuale si è probabilmente invertita.

2. Sicuramente l’avvento spudorato di migliaia di e-commerce che vanno a schiacciare oltre ogni limite le marginalità, offrendo inoltre nessuna consulenza e poca assistenza. Dall’altra parte, abbiamo un anno di esperienza in più sulle spalle e abbiamo affinato la mira su brand più di nicchia e meno diffusi, in modo da avere più margine e meno deprezzamento. 3. Abbiamo sempre lavorato con passione su nomi anche sconosciuti, vedi DoPadel, o emergenti. La scelta ricade nella qualità del marchio, nella sua ricercatezza e unicità, oltre che su brand seri che gestiscono bene le varie problematiche e che cercano di tenere un prezzo adeguato e che non si svendono.

4. I consumatori sono diventati estremamente informati o male informati. Sono molto propensi a provare tante racchette e a cambiarle in continuazione. Inoltre sono molto più tecnici oltre che fantasiosi nel customizzare grip, overgrip, bilanciamenti, rugosità eccetera. Secondo me la richiesta si sta spostando sempre più su pale leggere di spinta più che controllo.

5. I tornei al quale abbiamo partecipato come ospiti, espositori o che abbiamo organizzato ci sono sempre serviti per farci conoscere, per far capire come lavoriamo e quali servizi offriamo.

6. Per noi tutto è partito dai centri, fino ad arrivare alla necessità di un quartier generale, il negozio, dove unificare tutti gli sforzi e le conoscenze fatte nei dintorni.

7. Instagram

8. racchette: DOPADEL (+) HIROSTAR (+)TACTICAL PADEL (+) scarpe: JOMA (+) BULLPADEL (+)

abbigliamento: WALLBANG PADEL (+) BASE MILANO (+) JOMA (+) borse/zaini: SANE (+) HIROSTAR (+) NOX (+)

9. DOPADEL, ma più che una rivelazione per noi lo è stata per i clienti, che hanno scoperto e affermato ciò che noi da due anni cercavamo di far capire. È stata una consacrazione.

10. 8,5

TENNIS3

Mestre (VE)

Lorenzo Padoan, titolare

1. Le vendite sono aumentate del 20%. Non abbiamo e-commerce.

2. Tra gli aspetti positivi, bisogna sottolineare che il target di spesa si è un po' alzato. Non si vendono più racchette entry level, ma solo pale di media-alta gamma. C’è della difficoltà con i brand spagnoli circa l'assistenza post-vendita, perché le comunicazioni con la casa madre per i discorsi legati alle garanzie sono un po' difficili.

3. Abbiamo fatto una scrematura importante, mantenendo i brand che ci consentivano di dare la maggior assistenza al cliente dopo l'acquisto. Abbiamo rinunciato a marchi famosi, perché abbiamo capito che non ne valeva la pena da questo punto di vista.

4. Non ci sono stati cambiamenti.

5. C'è stata una tappa del Mediolanum Padel Cup che ci ha permesso di far conoscere tante persone. Ci ha dato una mano in visibilità e in sponsor.

6. Con quasi tutti i circoli limitrofi ci sono delle convenzioni con fornitura di palline o pro shop all'interno. Non abbiamo molta concorrenza in zona.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: ADIDAS (+) BABOLAT (+) WILSON (+) scarpe: ASICS (+) MIZUNO (+) NOX (+)

Come è stato complessivamente il 2023 e come sono andate le vendite rispetto al 2022? Quanto incidono in percentuale sulle vendite il negozio fisico e l’e-commerce?

Quali sono state le principali problematiche riscontrate nel 2023 e come avete cercato di risolverle? Quali invece gli aspetti più positivi di quest’anno?

Il mercato del padel attualmente è caratterizzato da un gran numero di marchi: quali sono i vostri criteri nella scelta dei brand che proponete in negozio?

Ci sono stati dei cambiamenti nel profilo dei consumatori?

Quali sono le loro principali richieste?

Tornei ed eventi nella vostra area influenzano le vendite in negozio?

abbigliamento: DROP SHOT (=) ADIDAS (=) NOX (=)

borse/zaini: ADIDAS (+) BABOLAT (+) WILSON (+)

9. NOX

10. 8,5

PADEL NUESTRO SIRACUSA

Siracusa

Luca Scarfi, titolare

1. Nel 2023 l’andamento è stato molto più lento rispetto al 2022, con un calo del 30%, perché bisogna considerare anche tutta la concorrenza degli altri sport. Molte donne per esempio sono tornate agli sport che praticavano in origine. Il fatturato del 2021-2022 è stato probabilmente poco realistico.

2. Il problema del mercato è Internet. Come tutte le altre attività, lo store fisico soffre tantissimo la concorrenza dell'online. L’unico aspetto positivo è che la situazione si è stabilizzata anche per gli ordini, ora la merce è reperibile con maggiore facilità.

3. Sono i marchi proposti dalla casa madre Padel Nuestro.

4. In questo momento chiedono soprattutto il top. C’è poca richiesta per la fascia intermedia, dal modello base si passa subito all’alto di gamma.

5. Gli eventi e i tornei sono il punto forte di Siracusa, perché ci sono molti Open e TPRA.

6. Lavoriamo con il circolo più grande del sud Italia, il 7 Padel Village di Siracusa. C’è una collaborazione a 360 gradi e siamo fornitori ufficiali.

7. Instagram

8. racchette: NOX (=) ADIDAS (=) SIUX (=) scarpe: ASICS (=) BABOLAT (=) abbigliamento: BULLPADEL (=) borse/zaini: BULLPADEL (=) SIUX (=) ADIDAS (=)

9. SIUX 10. 7

VITTORIA SPORT Peschiera Borromeo (MI)

Pierluigi Demaria, titolare

1. Il 2023 è andato un po’ peggio rispetto al 2022, con un calo del 20%.

2. Ci sono tanti negozi e molta più concorrenza. Il movimento è cresciuto nella sua totalità e questo va tenuto in conto. Nei magazzini c'è sicuramente tanta merce, e quindi la tendenza è fare molti sconti.

3. adidas, Nox e Bullpadel vanno per la maggiore. Gli altri marchi sono stati un po' più svenduti dalle stesse aziende.

4. Molti clienti, invece di prendere il top di gamma 2024, si orientano sulla fascia alta del 2023, risparmiando ma acquistando comunque una racchetta di assoluto valore. Prima in negozio avevamo il tarlo di vendere il prima possibile le collezioni “vecchie” per far posto a quelle nuove, ora non più. Anzi, cerchiamo di riassortire anche quelle dell'anno precedente, oltre a puntare sulla fascia intermedia.

5. Abbiamo organizzato dei tornei in passato, ma ora facciamo solo da supporto, per esempio con i premi.

6. Siamo all'interno del David Lloyd Malaspina, uno dei centri più esclusivi della zona milanese. Ci sono quattro campi da padel e forniamo tutto il materiale di consumo come palline e overgrip.

7. Non usiamo social media

8. racchette: NOX (=) BABOLAT (=) ADIDAS (=)

scarpe: MIZUNO (=) ADIDAS (=)

abbigliamento: MIZUNO (=) ADIDAS (=) NOX (=) BABOLAT (=)

borse/zaini: NOX (=) BABOLAT (=) ADIDAS (=)

9. NOX

10. 7

Ne organizzate anche voi in prima persona?

Come vi ponete nei confronti dei centri padel della vostra zona?

Avete intrapreso delle collaborazioni con i circoli?

Quali social media utilizzate come canale di vendita o di promozione?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di racchette?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di scarpe?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di abbigliamento?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di borse/zaini?

(accanto a ciascuno indicare se "in crescita", "stabile" o "in calo")

Qual è stato per voi il marchio rivelazione del 2023?

Voto complessivo a questo 2023 da 1 a 10?

45
1 5 2 6 3 7 4 8 9 10 Le domande
INCHIESTA ESCLUSIVA SECONDA PUNTATA

PADEL NUESTRO MILANO

Milano

Fabrizio Agnello, store manager

1. Nel 2023 abbiamo avuto un incremento nelle vendite: c’è stato un miglioramento nel rispetto degli obiettivi che ci eravamo prefissati. Credo che questo sia dovuto al fatto che, nonostante i prezzi che si trovano online, in negozio riusciamo a garantire un certo grado di servizio e consulenza e questo ci ha permesso di ottenere buoni risultati.

2. Sicuramente una delle problematiche che siamo costretti ad affrontare è legata ai prezzi che fornisce il mercato online. È un po’ la nostra battaglia perenne: lo è stata nel 2022, così ha continuato nel 2023 e lo sarà anche nel 2024. D’altra parte, andare a pareggiare le richieste, gli sconti e le promozioni che si trovano sui siti non è affatto facile. Noi cerchiamo di compensare con la consulenza e il servizio di prova in negozio, con tutto quello che ne consegue. Affianchiamo il cliente e lo aiutiamo a intraprendere un percorso di scelta consapevole. Ciò che consideriamo positivo è che comunque, a scapito di queste difficoltà, stiamo riuscendo a dare continuità al nostro bacino di utenza, e allo stesso tempo attiriamo sempre nuovi clienti. Il nostro obiettivo è fungere da calamita per chi ci conosce da poco e fidelizzare invece chi ci frequenta da tempo.

3. Sono i marchi proposti dalla casa madre Padel Nuestro.

4. Rispetto al 2022 si tende sempre meno a optare per la versione “basica” al momento dell’acquisto di un primo prodotto. Questo per due motivi: da un lato c’è più consapevolezza sulle specifiche della racchetta e ciò permette di fare uno step in meno a livello di attrezzatura; dall’altro lato ora si riescono a trovare più facilmente delle pale di qualità relative all’anno precedente a prezzi molto scontati, e così, aumentando leggermente il budget iniziale, è possibile prendere già un buon prodotto bypassando il primo modello da neofita. Per esempio, se all’inizio per una racchetta discreta servivano anche 180-200 euro, ora è sufficiente spenderne 150.

5 e 6. Sì, trovo che eventi e tornei influenzino le vendite del negozio, e no, non ne organizziamo in prima persona. Siamo sponsor tecnici di vari eventi nei circoli con cui collaboriamo e questo ci dà sicuramente una mano. Abbiamo la fortuna, da questo punto di vista, di essere situati in una delle zone con la più alta densità di campi di Milano. Con così tanti circoli a un breve raggio di chilometri è possibile avere un bacino di utenza ampio che può trovare il nostro negozio a portata di mano.

7. Instagram

8. racchette: SIUX (+) NOX (+) ADIDAS (+) BULLPADEL (=) scarpe: NOX (+) BABOLAT (-) JOMA (=) abbigliamento: BULLPADEL (=) SIUX (=) zaini/borse: BULLPADEL (=) ADIDAS (=) SIUX (+) NOX (=)

9. SIUX, per la stabilità che ha raggiunto il brand 10. 9

SICILSPORT

Agrigento

Giuseppe Contino, amministratore

1. Il 2023 è stato un anno di incremento per noi, c’è stata una ricerca di prodotto e buona disponibilità. Il 2024 per ora invece è disastroso ed è cominciato male. Non abbiamo un e-commerce, ma solo un negozio fisico.

2. Non abbiamo avuto nessun problema, anche le consegne sono state regolarissime.

3. Noi puntiamo sui marchi storici come Head, Babolat, adidas e Nox.

4. Ora il cliente che gioca a padel punta alla fascia alta, e non compra più prodotti di medio-basso livello. Altre richieste particolari non ce ne sono state, se non appunto il focalizzarsi sulla gamma alta.

5. Sì, assolutamente. I tornei influenzano positivamente le vendite. Noi partecipiamo alla maggior parte delle gare in zona.

6. Siamo partner con la maggior parte dei circoli e partecipiamo a molte delle attività anche per promozioni.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: HEAD (+) BABOLAT (=) ADIDAS (+) NOX (=) scarpe: ASICS (+) ADIDAS (+)

abbigliamento: ADIDAS (+) JOMA (+)

borse/zaini: HEAD (+) BABOLAT (+) ADIDAS (+) NOX (+)

9. Nessun marchio rivelazione. 10. 7

TIME2PADEL ROMA

Roma

Leonardo Lucarelli, store manager

1. Le vendite sono un po’ cambiate: non c’è quasi più il cliente amatoriale, il settore si è indirizzato verso un tipo di giocatore medio-alto. A livello di vendite è andata bene, ma è cambiato quello che vendiamo, che tende a essere sempre più top di gamma.

2. Devo dire che per quanto ci riguarda non ci sono state problematiche. Rispetto a prima trovo che sia anche migliorato il servizio di acquisto dalla Spagna, perché i magazzini ora sono più organizzati. Di positivo c’è certamente l’andamento dell’anno scorso, l’aumento del fatturato e la sempre maggiore disponibilità di materiali.

3. Noi abbiamo un ottimo servizio test, dunque non siamo noi a scegliere ma è il cliente che può indirizzarsi verso un particolare prodotto. A disposizione abbiamo molti marchi, ma poi è tutto in base alle preferenze dei giocatori. Detto ciò, i marchi brandizzati dei professionisti in top 10 del Premier Padel sono sicuramente più facili da vendere rispetto ad altri.

4. Sì, come dicevo è aumentato il livello di gioco del consumatore e si inserisce in un mercato che sta andando quasi tutto su prodotti medio-alti. È difficile ormai trovare chi inizia da zero, è rimasto soltanto chi aveva cominciato qualche anno fa e poi ha continuato a giocare.

5 e 6. Quest’anno non abbiamo organizzato molti tornei per il fatto che il mio socio lavora direttamente nel circolo e quindi facciamo tutto tramite loro. Il torneo un po’ aiuta la vendita, anche se trovo che la sua funzione principale sia più che altro quella di essere un momento aggregante.

7. Instagram, Facebook, TikTok

8. racchette: BABOLAT (+) BULLPADEL (+) NOX (+) ADIDAS (-)

scarpe: MUNICH (+) JOMA (+) BABOLAT (+)

abbigliamento: BULLPADEL (+) BABOLAT (+) NOX (-)

zaini/borse: BULLPADEL (+)

9. SIUX

10. 10

TENNIS CORNER Roma

Mariasole Cucinieri, titolare

1. Il 2023 si è mantenuto abbastanza stabile per quel che riguarda la mia attività, con un leggero aumento verso la primavera e l’estate. Penso che il motivo dell’incremento sia dovuto all’aver ampliato il numero di circoli con cui collaboro. Ho maggiori contatti con i maestri e loro veicolano molte persone nei negozi, o comunque fanno vendita diretta. La ripartizione tra store fisico e e-commerce è 65/35%.

2. Uno dei problemi è la difficoltà a fidelizzare il cliente, così come il grosso giro di racchette usate in vendita che si è affermato sul mercato. Ovviamente ne patisce il negozio. L’aspetto positivo è che, viste le maggiori difficoltà per i marchi spagnoli, il mercato italiano si è ripulito, si sono venduti prodotti più “salvaguardati”. E le aziende nostrane sono più strutturate.

3. Scegliamo quelli più importanti, quelli che hanno una certa capacità a livello di produzione e di marketing e anche più completi, come Head, Babolat e adidas.

4. Più o meno uguali. Non ci sono state esigenze particolari, ho notato però che c’è una maggiore richiesta della riparazione delle racchette, perché quelle usate nel padel si usurano più facilmente.

5. Sì, sicuramente influenzano positivamente le vendite. Non organizziamo i tornei in prima persona, ma partecipiamo come sponsor.

6. Sì, abbiamo intrapreso collaborazioni con quasi tutti i circoli della zona.

7. Instagram.

8. racchette: HEAD (+) BABOLAT (=) ADIDAS (+) scarpe: MIZUNO (+) ASICS (+) HEAD (+) abbigliamento: HEAD (+) MIZUNO (-) EA7 (=) borse/zaini: HEAD (+) BABOLAT (=) ADIDAS (+)

9. Nessun marchio rivelazione.

10. 7

PARTECIPA ANCHE TU A “LA CARICA DEI 101”

Sei un negoziante che gestisce un’attività legata al mondo padel? Padelbiz e il gruppo editoriale MagNet ti danno la possibilità di dire la tua! Anche quest’anno torna uno dei nostri format editoriali più letti e apprezzati: “La Carica dei 101”. Per rispondere alla nostra inchiesta, inquadra il QR Code qui a fianco o richiedi un appuntamento telefonico al seguente indirizzo mail: redazione@padelbiz.it

46 INCHIESTA ESCLUSIVA SECONDA PUNTATA
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