Unicusano focus 3 ottobre

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Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK

ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL

Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano

martedì 3 ottobre 2017 www.corrieredellosport.it

Il convegno di Iasl alla Cusano Legge, giurisdizione, etica nello sport: un evento internazionale da seguire in diretta sulla pagina Facebook dell’Unicusano

tutta mia la città è stato inaugurato a Roma il centro di avviamento sportivo dedicato agli atleti paralimpici Pancalli a Radio Cusano Campus: «Nuove infrastrutture per una svolta culturale completa» il libro

L’atletica e Terni: il professor Gobbi racconta un binomio lungo un secolo


sport academy

II UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

martedì 3 ottobre 2017

Una città nella città, che corona un lungo sogno. È stato inaugurato lo scorso 25 settembre a Roma il Centro di preparazione paralimpica del Tre Fontane, un altro tassello della svolta culturale impressa dal Comitato italiano paralimpico presieduto da Luca Pancalli. Il nuovo impianto non è solo un luogo per praticare sport, ma anche per «pensare allo sport come a un elemento di welfare per il Paese», sottolinea il numero uno del Cip in un’intervista a Radio Cusano Campus, nel corso dell’approfondimento di politica sportiva Sport Academy. Presidente Pancalli, all’inaugurazione era presente anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica ha sottolineato che il nuovo impianto è il frutto di un sistema che diventa adulto. «Il Presidente della Repubblica ha voluto nobilitare l’iniziativa con la sua presenza attribuendole il giusto valore e dandole una dimensione nazionale. È un tassello di un sistema che stiamo costruendo, perché il Cip non è solo un ente pubblico ma anche un modo di pensare la dimensione sportiva come un elemento di welfare per il Paese, uno strumento di inclusione pedagogico-educativo. Per fare questo è necessario avere dei luoghi dove lo sport possa emergere nella sua accezione e il centro di avviamento paralimpico rappresenta uno strumento in più per realizzare e raccontare la nostra idea di sport». Quali passaggi sono stati necessari per realizzare questa maturazione? «Abbiamo avviato questo percorso nel 2000, quando venni eletto presidente del-

«Si deve allargare il numero di praticanti e rispondere ai bisogni di ragazzi disabili o dei loro genitori» la allora Federazione italiana sport disabili. Non esisteva il Comitato italiano paralimpico, non esisteva una condivisione delle responsabilità sportive con le federazioni olimpiche. Non esistevano federazioni paralimpiche di disciplina. Da quel momento abbiamo avuto ben in mente un puzzle da costruire, fatto da tanti interventi e tasselli che servono a costruire un sistema. Oggi siamo arrivati ad avere un Comitato paralimpico e alla condivisione delle responsabilità sportive con tante federazioni che fino a poco tempo fa non avevano idea di cosa volesse dire occuparsi di sportivi come Bebe

Allenamenti intensi alla Cittadella capitolina: un impianto polifunzionale, fiore all’occhiello della missione sociale del Comitato Paralimpico

il diritto allo sport una missione sociale Il Centro di preparazione paralimpica del Tre Fontane è l’ennesima vittoria del Cip di Luca Pancalli: «Sempre al lavoro per una cultura inclusiva» Vio e Alex Zanardi o di altri campioni. Questo significa pensare a un’organizzazione sportiva efficiente ma non perdere di vista il processo di crescita culturale. Fino a quando ce ne occupiamo noi che siamo disabili del nostro mondo è facile, ma quando riesco a coinvolgere società e federazioni che prima non pensavano di doversi occupare di sedie a rotelle allora significa che aiuto un paese a crescere culturalmente. La sfida è allargare sempre di più il numero di praticanti e rispondere al diritto allo sport di tanti ragazzi». Perché tanti rimangono ancora esclusi? «Non esistono infrastruttu-

re sportive accessibili per presenza di barriere architettoniche e sensoriali. Ma non è solo quello il problema: bisogna anche pensare a una cultura dell’accoglienza, con personale qualificato e formato per accogliere la domanda di diritto allo sport di un ragazzo disabile o di un genitore di un bambino disabile. È per questo il ruolo dell’università è fondamentale: ci vuole una adeguata formazione per accogliere la domanda di diritto allo sport. Abbiamo messo in moto un meccanismo positivo ma la vera sfida è trasferire a livello territoriale la sfida».

favorire il coinvolgimento? «La scuola è fondamentale. Il nostro Paese presenta luci e ombre. La scuola è fondamentale perché è un momento di passaggio che coinvolge ragazzi con disagio intellettivo: bisogna passare da una cultura dell’esonero a una cultura dell’accoglienza durante l’educazione motoria, adattando le attività che vengono svolte anche ai bambini disabili. Normalmente alle famiglie viene chiesto di presentare l’esonero. Se il bambino disabile è costretto a chiedere l’esonero è la scuola che perde, è tutto il paese che perde».

In che modo la scuola può

La storia di Roma è fatta di tanti progetti non utilizzati al meglio. Quali sono gli errori che non si devono commettere per evi-

sport academy on air ogni giorno alle 19 Sport Academy, lo sport come non lo avete mai sentito. Dal lunedì al venerdì, dalle 19 alle 20 su Radio Cusano Campus (89.100 in Fm a Roma e nel Lazio e in streaming su radiocusanocampus.it), Daniel Moretti e il direttore di Radio Cusano Campus Gianluca Fabi vi raccontano i retroscena politici, economici, sociali dello sport fuori dalla cronaca agonistica.

tare che la Cittadella rimanga un bel luogo ma non sfruttata al meglio? «L’errore sarebbe ritenerla un corpo avulso rispetto alle attività del Comitato italiano paralimpico, bensì una parte integrante delle nostre politiche per il diritto allo sport e dei programmi di sviluppo. Il mio sogno è che si possa realizzare quanto prima la costruzio-

GLI IMPIANTI

LA STRUTTURA

Sette ettari di attività

I passi futuri del progetto

Su un’area di 7 ettari il Centro di preparazione paralimpica del Tre Fontane comprende una piscina, una pista d’atletica, campi da tennis, calcio e calcio a 5.

L’intero progetto prevede anche la realizzazione di un palazzetto polifunzionale e una foresteria grazie a uno stanziamento di 6,5 milioni di euro da parte del Cipe.

ne della foresteria da 96 posti e del Palazzetto per le attività indoor. Spero di vederla colorata ogni giorno dei sorrisi di tremila bambini disabili, ma il mio sogno è che sia utilizzata anche per la riabilitazione e che rappresenti una sorta di fase due per i percorsi riabilitativi. La riabilitazione, dopo un incidente, avviene in una dimensione protetta, sanitarizzata. A me piacerebbe che alla fine di questo percorso, si riesca a dare la possibilità ai ragazzi di passare un mese nel nostro centro per fare un altro

tipo di riabilitazione attraverso lo sport. Finché continueremo a sognare questa struttura continuerà a vivere». Intervista a cura di Gianluca Fabi Direttore di Radio Cusano Campus

Per segnalazioni, commenti, informazioni, domande alla redazione dei contenuti del settimanale Unicusano Focus – Sport & Ricerca, potete scrivere all’indirizzo: gianluca.fabi@ unicusano.it


IV UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

sport academy

martedì 3 ottobre 2017

il viaggio della b italia Il responsabile Competizioni Enrico Franchi: «In Giappone è stata un’esperienza di vita»

Federico Mazzarani, talento dell’Unicusano Ternana Stefano Principi

I giovani della serie B in mis- cuni allenatori locali. La rappresione nel paese del Sol Levan- sentanza della Lega B guidata te. Non è un film di Bruce Lee dal responsabile dell’Area Comma l’interessante iniziativa che petizioni Enrico Franchi e dal sta portando avanti la B Italia, il team manager Simone Farina progetto della Lega B di valoriz- ha anche tenuto un incontro con zazione e crescita dei giovani ita- la Japan Pro Soccer League con liani delle squadre cadette, che l’obiettivo di raggiungere una seha portato 20 ragazzi Primavera rie di intese che possano rendere agli ordini di Massimo Pisced- durature e costanti nel tempo le da per una tournée nella città relazioni iniziate con questa tradi Sendai. Il programma stilato sferta. Proprio di questa attività dall’Ufficio Culha parlato lo stestura e Turismo so Franchi ai midella Municipali- Nel gruppo che crofoni di Sport tà della città giap- ha partecipato Academy, il proponese prevede allo stage di Sendai gramma di politiinfatti calcio ma ca sportiva di Raanche il rossoverde anche formaziodio Cusano Camne ai tecnici e agli Federico Mazzarani pus. atleti delle scuole calcio, in previsione delle Olim- Quali sono le caratteristiche piadi del 2020 che si svolgeran- di questa iniziativa? no a Tokyo. E anche l’Unicusano «Il progetto rientra in una serie Ternana può annoverare un gio- di attività che la municipalità vane nella missione di B Italia, di Sendai ha previsto per Tokyo Federico Mazzarani, interes- 2020. Abbiamo accolto questo sante talento rossoverde. Ol- invito per aprirci in modo imtre alle amichevoli i ragazzi portante all’internazionalizdi mister Piscedda sono sta- zazione delle nostre attività e ti impegnati anche in mo- per permettere ai ragazzi di fare menti di formazione con un’esperienza formativa all’estei giovani delle scuo- ro sia tecnica che culturale e di le calcio di Sendai e lo vita. Vogliamo coniugare non staff tecnico ha tenuto stage di solo le esperienze in campo ma aggiornamento tecnico con al- anche allargarle alla partecipa-

zione dei nostri ragazzi insieme ai giovani in età scolare di Sendai e a uno stage tecnico per alcuni allenatori giapponesi insieme al nostro staff». Con quale obiettivo B Italia si è avvicinata al mondo giapponese? «Vogliamo portare e ricevere feedback su quanto si sta facendo in Giappone per il calcio. Questi elementi danno adito a un progetto interessante che ci auguriamo abbia una continuità nelle prossime stagioni». C’è bisogno di investire di più sui vivai in Italia? «Come Lega B stiamo cercando di accentuare da diversi anni l’importanza che i giovani rivestono per i club. Sono un capitale e anche queste iniziative aiutano a farli crescere arricchendo il loro bagaglio umano e tecnico». La scelta del Giappone è particolare. «È una realtà molto lontana, questa apertura ci dà la possibilità di confrontarci con una filosofia sportiva diversa, arricchendo sia noi che loro». © Copyright Università Niccolò Cusano

calcio e web

Quando il business comincia dai social La partita più discussa sul web, il giocatore più menzionato, gli account che crescono di più. Mai come oggi la reputazione di un brand passa per il digitale che diventa uno strumento di business. La Lega nazionale professionisti di serie B ha chiesto alla compagnia digital Iquii di rinnovare completamente il suo sito web ufficiale e la sua app. Questa partnership ha lo scopo di allinearsi alle ultime novità in termini di sviluppo, user experience e design, creare una piattaforma integrata web e mobile in grado di valorizzare l’utente/tifoso, stimolando l’Engagement e la discussione; ottimizzare l’efficienza del proprio sistema di CRM, all’interno del quale far convergere dati e informazioni sui propri fan e utenti per dare vita a strategie di comunicazione sempre più verticali. Ogni martedì, inoltre, sui canali ufficiali della Lega, è prevista la pubblicazione delle analisi sulla giornata di campionato appena trascorsa, come ha spiegato l’amministratore delegato di Iquii Fabio Lalli durante la trasmissione Sport Academy, in onda su Radio Cusano Campus. «Circa sei anni fa – esordisce Lalli – abbiamo creato questa società con l’obiettivo di costruire una realtà che utilizzasse la tecnologia per migliorare il business delle aziende e la vita delle persone. Lo sport, come la moda e il food, è uno dei settori di mercato maggiormente colpiti dal digitale che ha modificato la fruizione e l’interpretazione de-

Una delle infografiche fornite da IQUII Sport sul campionato di serie B e pubblicate su Twitter ogni martedì. L’analisi dei dati rappresenta un punto di partenza per le strategie social delle singole società

gli eventi. Da una parte, la tecnologia può migliorare i processi interni alle aziende, dall’altra ha un forte impatto sul dialogo e sulla relazione con i fan, i supporter, i clienti». IL CALCIO. Da qui nasce l’ala Iquii

sport, già impegnata nel rugby, nel tennis e nella superbike. E ora partner della Lega serie B. «Nel mondo del calcio i social hanno un impatto decisivo per il business. Ad altissimi livelli questo è già evidente: si pensi alle strategie social di società come il Real Madrid o al seguito che hanno calciatori come Cristiano Ronaldo. Le squadre della nostra serie B si stanno muovendo bene, sono tutte presenti sui social ma, per esempio, solo in minima parte hanno sviluppa-

to applicazioni mobile o hanno siti internet multilingua. Sono aspetti su cui bisogna lavorare». DIETRO LE QUINTE. Costruire esperienze digitali non significa, in ogni caso, svilire la relazione tradizionale fra squadra e tifosi. Anzi, è esattamente vero il contrario come spiega l’ad di Iquii Fabio Lalli: «Spesso costruire una relazione digitale con i fan è il punto di partenza per organizzare iniziative “reali” come invitarli a entrare negli spogliatoi o a iniziative a cui partecipare per far vivere lo sport da dove non si può vivere tutti i giorni. Riuscire a intercettare i tifosi più attivi, premiandoli valorizzando la loro attività è uno dei nostri obiettivi». © Copyright Università Niccolò Cusano


ricerca

martedì 3 ottobre 2017

UNICUSANO FOCUS V CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

prevenzione, l’adolescenza finestra per le opportunità La dottoressa Emerenziani parla dell’iniziativa “Bici in rosa” contro il tumore al seno: «Le basi per una condizione ottimale anche in età adulta si pongono fin da giovani» L’Unicusano Ternana, in quanto squadra della ricerca scientifica italiana, scende in campo ogni settimana per sensibilizzare il grande pubblico nei confronti di una patologia. Questa settimana la squadra è scesa in campo per la lotta al tumore al seno. La prevenzione del tumore al seno passa infatti anche attraverso lo stile di vita: un’alimentazione equilibrata, basata sui principi della dieta mediterranea, lo svolgimento di una regolare attività fisica, l’astensione dal fumo e un consumo moderato di alcolici sono oggi considerati strumenti efficaci di prevenzione dell’insorgenza del tumore al seno e delle recidive nelle donne operate. Sono questi alcuni dei contenuti che la SINuC Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo ha inserito nel documento informativo messo a punto per l’iniziativa Bicinrosa in occasione della Giornata “L’Europa contro il cancro al seno: lo sport come prevenzione” svoltasi presso la sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma. Ne ha parlato la dottoressa Sara Emerenziani, Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia, Università Campus Bio-Medico di Roma e referente Regionale SINuC-Lazio, intervenuta ai microfoni di Radio Cusano Campus nel corso del programma Genetica Oggi condotto da Andrea Lupoli. La prevenzione del tumore al seno può dun-

La bicicletta simbolo della campagna “Bici in rosa”

que passare attraverso lo stile di vita e l’alimentazione? «Decisamente, questa iniziativa promossa dall’associazione “Amici Campus Bio-Medico di Roma” dal titolo “Bici in Rosa” è volta proprio a sensibilizzare la popolazione generale, e quindi non solo le donne, sull’importanza di adottare uno stile di vita salutare perché può essere utile nella prevenzione non solo del tumore al seno ma anche di

altre patologie che affliggono la nostra epoca». Spesso si parla di prevenzione guardando agli adulti ma in realtà non sarebbe opportuno guardare anche agli adolescenti? «In effetti l’adolescenza è oggi considerata una “finestra per le opportunità” quando si parla di prevenzione per porre le basi per una condizione ottimale anche nell’età adulta. Il termine dieta viene nel senso

comune indicato come restrizione calorica, invece è interessante ricordare che il termine deriva dal greco e ci riporta al concetto chiave di “stili di vita”. Sicuramente sana e adeguata alimentazione unita però all’attività fisica, allo smettere di fumare e al moderato consumo di alcolici, questi infatti sono tutti insieme strumenti di prevenzione». Cos’è Bici in rosa? «Bicinrosa è una ciclo pe-

la didattica dell’università niccolò cusano: il master

dalata solidale promossa dall’Associazione Amici dell’Università Campus Bio-Medico di Roma Onlus con la Direzione scientifica della Breast Unit del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico. È un progetto di sensibilizzazione che cada nel mese della prevenzione del tumore al seno. Partirà alle 11 del 22 ottobre dallo Stadio Nando Martellini di Roma. Si snoderà per sette chilometri ed è una pedalata aperta a tut-

Innovazione e biotecnologie nello screening del K mammario L’Università degli Studi Niccolò Cusano ha attivato il Master di II livello in “Innovazione Tecnologica e Biotecnologie nello screening del K mammario: potenzialità e limiti” afferente alla Facoltà di Ingegneria Industriale Biomedica per l’Anno Accademico 2017-18 di durata pari a 1500 ore. Il Master è rivolto a senologi, radiologi, oncologi, anatomopatologi, chirurghi, medici di base ingegneri biomedici e tutti i professionisti che con vario titolo nell’ambito delle scienze mediche e ingegne-

ti, sia donne che uomini di ogni età perché come detto non dobbiamo spostare la prevenzione ai 40enni ma

dobbiamo spostare l’ago della prevenzione sempre più precocemente». © Copyright Università Niccolò Cusano

genetica oggi, in onda su radio cusano campus La trasmissione “Genetica Oggi”, condotta da Andrea Lupoli, va in onda dal lunedì al venerdì su Radio Cusano Campus (89.1 in Fm a Roma e nel Lazio, in streaming su www.radiocusanocampus.it) dalle ore 12 alle 13.

ristiche sono impegnati nel migliorare la performance diagnostica e di gestione della patologia oncologia, in particolare per il K mammario. i dati. I tumori del seno

rappresentano le neoplasie maligne più frequenti fra le donne di tutte le età e la principale causa di morte nella popolazione femminile oltre i 35 anni. È noto che una donna su nove si ammalerà nel corso della vita di k mammario. Ogni anno in Italia si registrano oltre 47.000 nuovi casi, una nuova diagnosi ogni 15 minuti.

obiettivi. Il Master si

propone come strumento concreto di confronto multidisciplinare e sinergico attraverso il contributo dell’esperienza di professionisti del settore. Le lezioni si realizzeranno attraverso contributi videoregistrati con materiale

didattico fruibile h24/h24, interazioni in videoconferenza (seminari di approfondimento) e la possibilità di interfacciarsi costantemente con il corpo docenti e con gli altri colleghi di corso attraverso aree di messaggistica e forum sempre attivi sulla piattaforma e-learning. Il Master permette ai professionisti coinvolti nella gestione del paziente con k mammario, personale medico, paramedico, ingegneristico e volontari di accedere a un network integrato di professionisti al passo con le più recenti innovazioni nel campo della biomedicina. Obiettivo principale del Master è informare-formare e offrire, in prospettiva, la possibilità, a quanti accederanno al percorso formativo, di operare in sinergia con i singoli specialisti attraverso un confronto costante con l’equipe online. © Copyright Università Niccolò Cusano


VI UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

industria

martedì 3 ottobre 2017

il campus va di moda con amici unicusano

Il 6 ottobre l’Ateneo ospita il Fashion Show dei brand Tipi e Tacchi e Attimonelli’s Le calzature made in Italy sfilano nel nome della sinergia fra imprese e università gno alla ricerca scientifica da una parte e alla crescita del capitale umano dall’altra, avviando i neolaureati alla prima occupazione. L’azienda di calzature è uno dei partner di questa avventura, come spiega il titolare Gianni Attimonelli. Dottor Attimonelli, cosa ruota attorno alle sue attività? «Abbiamo due linee di calzature: da uomo, chiamata “Attimonelli’s”, e da donna, “Tipe e Tacchi”, entrambe frutto di un progetto nato nel 2013 e che sta riscontando un ottimo successo a livello internazionale ponendoci in una posizione favorevole anche in un momento ancora di forte crisi».

La moda sbarca all’università. Il prossimo 6 ottobre, a partire dalle 17.30, l’Università Niccolò Cusano ospiterà un Fashion Show in collaborazione con i brand Tipe e Tacchi e Attimonelli’s, esempio virtuoso di come la rete Amici Unicusano sia in grado di creare sinergie tra mondo accademico e mondo imprenditoriale. Non a caso, l’evento sarà organizzato grazie al supporto di altre aziende che fanno parte del network creato proprio con l’obiettivo di avvicinare formazione e lavoro, dando un soste-

La scarpa rappresenta uno sfizio, dà personalità. Un modo di vestire istituzionale, per esempio, può assumere tutt’altro aspetto con una scarpa particolare. Vale sia per gli uomini sia per le donne? «L’attenzione per le donne nei confronti della moda in generale e degli accessori in particolare è ancora superiore. Gli accessori possono davvero fare la differenza: anche quando si indossa un abito semplice, magari tutto nero, sfoggiare una calzatura importante per materiali, struttura e modelleria porta e essere notate anche solo per quel dettaglio. Lo stesso sta avvenendo anche per gli uomini, soprattutto con le calzature». Portando avanti questa collaborazione tra l’Università Niccolò Cusano e la vostra azienda abbia-

mo scoperto di poter fare molto di più, proponendo un evento unico all’interno dell’Ateneo. Di cosa si tratta? «Il Campus della Cusano ha una struttura che davvero mi ha impressionato in modo positivo. Il 6 ottobre ci sarà una sfilata per presentare alcune delle nostre creature, sia per la linea donna sia per la linea uomo. La sinergia

tra la nostra azienda e l’università ci ha messo nelle condizioni di organizzare un evento che sia promozionale per entrambe e di stimolo per questi giovani, dando grande motivazione nel cercare di fare cose nuove. Occorre reinventarsi e guardare il lato positivo di quello che oggi la società e il mondo del lavoro possono offrire». © Copyright Università Niccolò Cusano

università

martedì 3 ottobre 2017

UNICUSANO FOCUS VII CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

le professioni legali una sfida da “dottori”

La Scuola di Specializzazione della Cusano prepara i laureati in Giurisprudenza all’esame per l’accesso a magistratura, avvocatura e notariato. Ecco i dettagli Per il quinto anno consecutivo l’Università Niccolò Cusano ha attivato la Scuola di specializzazione per le professioni legali alla quale si accede attraver-

Il professor Puoti: «La nostra didattica consente di sfruttare modalità miste di formazione» so un concorso pubblico per titoli ed esame e che, sul modello delle scuole di magistratura francesi e tedesche, ha l’obiettivo di provvedere alla formazione comune di laureati in giurisprudenza che intendano accedere alla magistratura o all’esercizio della professione di avvocato e di notaio. «L’accesso alla professione avviene attraverso un esame di Stato diverso per tipologia ma difficile in tutti e tre i casi. In passato avevamo delle scuole private che preparavano ad affrontare questi esami, per fortuna il legislatore è intervenuto dan-

do la possibilità agli Atenei di creare la Scuola di specializzazione afferente alla facoltà di Giurisprudenza», spiega il professor Giovanni Puoti, presidente del Consiglio di amministrazione dell’Università Niccolò Cusano e preside della Facoltà di Giurisprudenza, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus nel corso del programma Open Day. accesso. Tramite un de-

creto ministeriale, viene attribuito il numero di posti disponibili per ogni Scuola. L’accesso dei laureati avviene tramite la valutazione dei titoli e, successivamente, una prova d’accesso. Come previsto dalla legge, il consiglio direttivo della Scuola è composto da sei professori universitari e da due magistrati, due avvocati e due no-

tai: «La nostra – sottolinea il professor Puoti – è un’ottima Scuola perché permette di sfruttare modalità di formazione miste. Da una parte le lezioni online, delle quali il laureato può fruire senza dispersioni di tempo e di spazio; dall’altro lezioni di approfondimento in presenza su materie particolarmente importanti. A queste si aggiungono le verifiche a metà anno e un esame finale con l’elaborazione di tesine e la discussione della tesi». Il primo anno è comune a tutti e tre i percorsi, mentre il secondo è dedicato alla professione che si intende intraprendere. «Occorre tenere conto delle prove che sono richieste per l’accesso alle tre professioni. Nella avvocatura, per esempio, forniremo gli

strumenti per redigere un atto o un ricorso in Cassazione. L’impostazione teorica deve essere accompagnata dalla formazione pratica». a 360 gradi. Entrare alla Scuola di specializzazione per le professioni legali significa anche avere accesso al grande universo del-

la Cusano: «I futuri iscritti alla Scuola – conclude il professor Puoti – avranno naturalmente la possibilità di utilizzare le iniziative che l’Università organizza assai di frequente anche in materia legale: convegni, approfondimenti, seminari. Al di là della partecipazione alla Scuola, queste rappresentano un ulterio-

re momento di approfondimento per i futuri magistrati, avvocati e notai». iscrizioni. La domanda di

partecipazione alla Scuola dovrà essere presentata entro il prossimo 6 ottobre. La prova d’esame per l’accesso si svolgerà il 26 ottobre. © Copyright Università Niccolò Cusano

Open Day è dalle 18 alle 19 Di università e ricerca si parla a “Open Day”, il programma di Radio Cusano Campus condotto da Alessio Moriggi, in diretta dal lunedì al venerdì nella fascia oraria 18-20 sull’emittente dell’Ateneo (89.1 Fm a Roma e nel Lazio, in streaming su www.radiocusanocampus.it). Open Day tratta le tematiche principali dell’istituzione universitaria: l’offerta formativa, i servizi, le convenzioni, l’orientamento e gli eventi, accademici e non, organizzati dall’ateneo di via Don Carlo Gnocchi.



disabilità e ricerca

martedì 3 ottobre 2017

UNICUSANO FOCUS IX CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

l’OCCLUSIONE DENTALE e la pratica sportiva

L’azione che il bite svolge annulla tutti i disquilibri funzionali nei rapporti tra le arcate ripristinando la coordinazione motoria durante l’attività fisica: un’analisi approfondita dai motociclisti ai calciatori, dai nuotatori ai cestisti. Avere un bite personalizzato per un atleta significa quindi diminuire il rischio di contratture(in quanto viene facilitata l’azione respiratoria che consente minore produzione di acido lattico), proteggere le superfici dentali dal serramento durante il massimo sforzo, mantenere rilassati i muscoli della masticazione e del collo, diminuire lo stress migliorando il livello di concentrazione. Nel nostro studio il paziente atleta viene esaminato dal punto di vista della sua occlusione abituale e, dopo il rilevamento di impronte e un attenta analisi funzionale, gli viene costruito un bite su misura rispetto alla sua occlusione e al tipo di sport che esercita. Verranno poi eseguiti dei controlli periodici durante i quali si verifica il risultato. Dottor Mario Martelloni Odontotecnico Claudio Bocci Alla luce delle più recenti acquisizioni, sembra che l’occlusione dentale svolga un ruolo importante sulla postura del corpo. Nel caso in cui questa risulti alterata, le conseguenze a livello fisico sono diverse e tangibili. Per un atleta professionista, o non professionista ma che esercita la propria disciplina in maniera intensa, assistiamo a una diminuzione di equilibrio, forza, resistenza, velocità e concentrazione. L’azione che il bite svolge annulla tutti i disquilibri funzionali nei rapporti tra le arcate, rendendo così l’occlusione bilanciata e armonica, ripristinando la coordinazione motoria, migliorando l’efficienza dell’azione e quindi esaltando il rendimento. TIPOLOGIE. Il bite è un ausilio co-

struito da tecnici specializzati, i

special olympics quali, in seguito alla prescrizione di un odontoiatra gnatologo, ne eseguono la costruzione con materiali e tecniche moderne. Oggi i bite sono molto sottili e leggeri, così da adattarsi perfettamente agli elementi dentari di chi li indossa e permettendo all’utilizzatore di parlare e respirare senza alcun problema. Sono costruiti con materiali più o meno rigidi e vengono scelti in base al tipo di sport che si pratica. Per esempio, in sport prevalentemente anaerobici in cui la prestazione ad alta intensità si svolge in tempi brevi sono preferibili bite rigidi, che obbligano la mandibola in una posizione fissa anche in situazioni di grosso stress occlusale (corsa di

velocità, sci alpino). Bite morbidi sono da preferire in sport a media intensità prolungati nel tempo, dove la presenza di un corpo estraneo rigido in bocca risulterebbe intollerabile e di impedimento alla respirazione e deglutizione. Alcune specialità sportive (motociclismo e automobilismo) consentono e favoriscono l’instaurarsi di parafunzioni, serramento e bruxismo; in queste sembrano più indicati bite semirigidi in grado di impedire e compensare queste problematiche occlusali senza essere di troppo ingombro e fastidio. GLI EFFETTI. Oggi vediamo sempre più sportivi che ne fanno uso,

Vi racconto la mia rivoluzione più forte della violenza verbale Ospitiamo l’intervento di Luciano Scandariato, Atleta Special Olympics, che ha cambiato la propria vita grazie allo sport. Ho un aspetto particolare che spesso crea distanza tra me e gli altri. Per anni sono rimasto chiuso in casa e avevo solo quei pochi amici capaci di andare oltre l’apparenza. Ho dovuto faticare non poco per arrivare a sentirmi parte di questo mondo e non un alieno. Non uscivo mai di casa se non per andare a fare la spesa e, puntualmente, mi sentivo gli sguardi della gente addosso, pieni di sentimenti diversi: dalla paura al ribrezzo, dalla pena allo scherno. Ho subito negli anni tanta violenza verbale e se, in qualche modo, riuscivo a sopportare le “innocue” provocazioni dei bambini, diverso era quando a prendermi di mira erano gli adulti. Allora sì, mi arrabbiavo molto e soffrivo. LA SVOLTA. La mia vita è stata tutta così, si può dire che è stata “ferma” per 13 lunghi anni. Poi è arrivato il 1996, la svolta, quando mi diagnosticarono una malattia alla mano sinistra. All’inizio l’ho vissuta come un accanimento del destino crudele nei miei confronti e, invece, col senno del poi, si rivelò una specie di benedizione per me. Infatti, a seguito dell’operazione chirurgica, mi consigliarono di fare sport, in particolare il nuoto, dissero che mi avrebbe fatto bene per riacquistare la manualità. Nessuno però mi avvisò che dovevo star

la mia vita ritrovata. Oggi affronto ogni attività con la massima serenità, e divido il mio tempo fra la squadra e il volontariato. Special Olympics oggi è la mia famiglia. Oggi sono un atleta.

Luciano Scandariato

pronto, perché mi avrebbe cambiato la vita. Così è stato. A BORDO VASCA. Ricordo ancora le mie prime volte in piscina, ero sempre a bordo vasca con cintura, tubo, avevo paura e non mi spostavo mai dal bordo. Nell’ottobre del 2001 ho fatto le mie prime vasche, senza alcun ausilio. Sei mesi dopo sono riuscito a completare la mia prima vasca intera nei 25 metri di stile libero. Un’emozione che mai dimenticherò in tutta la vita. Da lì è partita “la mia rivoluzione”, grazie allo sport che oggi va dal nuoto, all’atletica, al calcio alla corsa con le racchette da neve, grazie alle medaglie vinte, all’allenamento in palestra, alla partecipazione agli eventi. Tutto ciò è

SPECIAL OLYMPICS. Se 50 anni fa le persone come me venivano relegate in casa e uscivano e viaggiavano solo per le visite mediche e gli interventi chirurgici, o al massimo per qualche pellegrinaggio della speranza, oggi non è più così. Oggi noi atleti partiamo anche soli, senza genitori e con la nostra squadra, per partecipare a eventi importanti, partiamo da protagonisti ci facciamo la valigia da soli e ci mettiamo dentro un sacco di sogni. Al ritorno questa stessa valigia pesa, è piena di medaglie, ma anche di nuove consapevolezze, capacità e autonomie che ci rendono più forti. Anche i nostri genitori vivono la loro “personale rivoluzione”, se prima erano apprensivi e sempre tristi, oggi ci lasciano andare, sono i primi nostri tifosi e in noi ci credono. Il cambiamento che opera Special Olympics è graduale e lento, si scontra ancora oggi con innumerevoli stereotipi e pregiudizi, di primo impatto può sembrare impercettibile traendo in inganno chi non ne percepisce l’urgenza e pensa che “è solo sport”, che “non salva le vite”. Niente di più sbagliato, la mia vita l’ha salvata, è iniziata con Special Olympics. © Copyright Università Niccolò Cusano


X UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

la cusano e lo sport

martedì 3 ottobre 2017

fra terni e l’atletica un binomio vincente Nel volume La “Regina” dello Sport il professor Gobbi, ex tecnico azzurro, ripercorre le storie di tanti campioni del territorio: «Purtroppo oggi la scuola ha perso il suo ruolo di traino» La storia dell’atletica di Terni è ricca di campioni, aneddoti, imprese di livello internazionale e, soprattutto, abnegazione. Lo racconta, in un’opera – bella anche a vedersi – di 700 pagine, il professor Rodolfo Gobbi, dal 1972 al 1989 allenatore della nazionale di atletica responsabile del settore giovanile per il mezzofondo nazionale. Il suo libro La “Regina” dello sport è

un viaggio in quasi un secolo di storia dello sport ternano come spiega lo stesso Gobbi ai microfoni di Radio Cusano Campus. Professore, di cosa parla “La Regina dello sport”? «Questo libro racconta l’attività dell’atletica a Terni e nella sua provincia tra il 1920 e il 2016. Ho cercato di dare risalto a tutte le persone che attraverso il loro

sembra giusto, preferisco parlare di un territorio che ha prodotto e lanciato tanti campioni a livello internazionale, da Wolfango Montanari, primo velocista alle Olimpiadi di Helsinki, al martellista Lucio Serrani, fino a Tonino Viali protagonista negli 800 e nei 1500 a cavallo tra il 1986 e il 1992. Nel suo curriculum sportivo il territorio ternano ha 68 atleti che hanno vestito l’azzurro. Purtroppo questo discorso si scontra con la situazione attuale: ultimamente la presenza di atleti ternani nella nazionale di atletica è stata molto limitata. Ci sono molti fattori che spingono le persone a prediligere altri sport».

operato e la loro abnegazione hanno ottenuto importanti risultati nell’atletica leggera, portando in alto il nome di Terni. Ci sono tutti gli azzurri che hanno partecipato alle Olimpiadi, ci sono tecnici, giudici e anche gli atleti che a livello regionale, interregionale e nazionale si sino messi in evidenza. Il libro dimostra come la Terni sportiva sia sempre stata capace di produr-

re atleti preparati». Sembra che la crescita dei campioni sia nel Dna della città. «A partire dagli anni ’50 Terni è stata una delle città che ha dato più personaggi alla nazionale di atletica, così come è avvenuto nella lotta libera e nel pugilato.

Questo è stato possibile grazie a una situazione logistica favorevole e grazie all’abnegazione di questi atleti». Professore, c’è un campione che le sta particolarmente a cuore per sue caratteristiche umane? «Parlare dei singoli atleti non mi

Quali sono le cause di questa difficoltà? «Nelle scuole, innanzitutto, l’attività sportiva si è ridotta. La scuola rappresentava un grande serbatoio da cui attingere e oggi non è più così. Non è stata data la giusta dimensione all’attività sportiva e il tempo a disposizione, che è poco, spinge gli insegnanti a propendere per sport diversi dall’atletica e meno impegnativi. Il secondo problema riguarda gli impianti: a Terni, per esempio, avevamo il campo scuola Casagrande, uno dei migliori d’Italia, che ha fatto da cornice a tanti record e alle imprese di molti campioni. Da dieci anni a questa parte non viene più usato ed è un peccato per tutta la città e per tutte le persone che amano l’atletica». © Copyright Università Niccolò Cusano


la cusano e lo sport

martedì 3 ottobre 2017

UNICUSANO FOCUS XI CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

etica e responsabilità nel sistema sportivo L’Università Niccolò Cusano ospita da domani il convegno annuale dello IASL, l’associazione impegnata nell’approfondimento della legislazione. Molti i contributi illustri in programma Lo IASL ha scelto Roma e l’Università Niccolò Cusano come luogo, da domani al 7 ottobre, per il convegno annuale dell’associazione del 2017 sul tema “Responsabilità nello sport: legge, giurisdizione ed etica”. Di altissimo profilo il panel dell’evento, con relatori internazionali, avvocati e professori esperti di diritto sportivo che si alterneranno nella sede dell’Ateneo in via Gnocchi a Roma. Lo IASL è una associazione scientifica internazionale fondata nel 1992 ad Atene. Il suo obiettivo è quello di sviluppare la scienza, la ricerca e l’insegnamento della legislazione sportiva attraverso l’istituzione di biblioteche e laboratori, l’organizzazione di conferenze scientifiche, seminari e congressi su argomenti riguardanti specifici temi del diritto sportivo e della sua legislazione a livello internazionale.

i temi. L’articolazione dei lavori prevede quattro macro-aree di interesse con altrettante sessioni a tema sui seguenti argomenti: Statutes Governing and Protecting Athletes - Sport Safety, Integrity and Security -National and International Legislation. Legal Issues - Ethics. Nella prima area tematica (Statutes Governing and Protecting Athletes) saranno affrontati i temi della re-

sponsabilità e degli illeciti nel sistema sportivo, nonché i profili penali legati all’attività sportiva e la casistica. Nell’area Sport Safety, Integrity, Security, ci sarà un’occasione per discutere dell’importanza dell’integrità e della sicurezza all’interno del sistema sportivo, sia dal punto di vista degli atleti sia da quello degli impianti. In quest’ottica, saranno trattati i temi del doping, sotto

ogni aspetto, e della violenza e, naturalmente, i profili di responsabilità legali alla materia. La sezione National and International Legislation. Legal Issues è invece dedicata alle normative sportive in tema di responsabilità, nazionali e internazionali, con particolare riferimento all’ambito dei contratti, accordi, scritture private, sponsorizzazioni e profili di marketing. Infine saranno affrontati i delicati temi dell’etica dello sport e dei valori di cui lo sport è portatore. Pertanto, l’attenzione si concentrerà sull’etica come dovrebbe essere e sull’eti-

ca “violata” o “compromessa” dalla commercializzazione del fenomeno sportivo attraverso la violazione del fair play, le scommesse ecc. il panel. Tra i relatori nazionali (dopo il saluto di benvenuto del Rettore Fabio Fortuna), si segnalano Marco Befera, responsabile dell’Ufficio Vigilanza del Coni ed Internal Auditing; la consigliera comunale di Roma Capitale Svetlana Celli; l’avvocato Luca Di Nella, professorre di diritto privato all’Università di Parma; l’avvocato Michele Colucci, scientific director of the Sports Law

and Policy Centre; l’avvocato Enrico Lubrano, professore di diritto sportivo alla Luiss e l’avvocato Maurizio Benincasa, professore di diritto provato all’Università della Tuscia. Partecipano inoltre il pro-

fessor Gerardo Soricelli, la professoressa Anna Di Giandomenico, il professor Giuseppe Sorgi, il professor Piero Sandulli e l’avvocato Valentina Porzia. Tra gli ospiti internazionali interverranno numerosi soci dello IASL tra cui il presidente dell’associazione professor Dimitrios Panagiotopoulos dell’Università di Atene. Tra gli altri Klaus Vieweg

dell’Università di Erlangen (Germania), James Nazfiger dell’Università di Willamette (Usa), Kee Young dell’Università di Dongguk, la professoressa Olga Shevchenko dell’Università di Mosca, il professor Anatoly Pescov, Capo Dipartimento di sicurezza RIOU (Russia) e il professor Andras Nemes dell’Università di Budapest. © Copyright Università Niccolò Cusano



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