25 gennaio - Motosprint 4

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Prova novità BMW G 650 GS IDENTIKIT 1MOTORE

LA TECNICA to italiano, si può notare che le monocilindriche non hanno avuto un grosso successo. Qualcuno pensava che maneggevolezza, facilità di utilizzo, semplicità costruttiva e prezzo contenuto fossero sufficienti per conquistare il cuore degli utenti, che invece le hanno ritenute poco appaganti, adatte sì all’uso in città, ma non mezzi versatili e comodi per fare turismo a medio raggio, tanto meno in coppia. Anche BMW ha fallito la “missione monocilindrica”, infatti tutte e tre i modelli della serie G 650 X (Challenge, Country e Moto) non hanno avuto il successo sperato e non saranno più prodotti, sostituiti dalla protagonista del nostro test, la G 650 GS. Il perché di questa scelta si può individuare nel fatto che chi decide di acquistare una monocilindrica non vuole un mezzo sofisticato e costoso. Ecco perché la G 650 X Country e le sue sorelle non hanno funzionato (costavano tutte più di 8000 euro, avvicinandosi a quota 9000) ed ecco perché la G 650 GS invece potrebbe funzionare: costa 6950 euro chiavi in mano, con il primo tagliando incluso nel prezzo, sulla carrozzeria ha il magico marchio GS e si guida bene, molto bene. Osservandola con attenzione ci si accorge che il livello delle finiture arriva appena alla sufficienza ma, come detto, BMW ha preferito realizzare una moto funzionale e dal buon rapporto qualità-prezzo, evitando di commettere nuovamente l’errore di commercializzare una monocilindrica troppo costosa. Se la ricetta funzionerà sarà solo il tempo a dirlo, ma se a fine 2011 BMW avrà davvero venduto più di mille G 650 GS (questo è l’obiettivo) vorrà dire che nel nostro Paese il cliente della monocilindrica, ovvero quello che vuole una moto senza troppi fronzoli da usare spesso e su qualsiasi terreno, esiste ancora. DAL punto di vista dinamico, alla piccola GS non manca nulla. La posizione di guida è stata pensata per accontentare più clienti possibile. La sella è molto spaziosa, anche se l’imbottitura è minimalista e quindi un filo dura, scelta obbligata per contenere l’altezza del piano di seduta, comunque sufficientemente distanziato dalle pedane per accogliere bene conducenti di 175 centimetri. I più alti, invece, avranno qualche difficoltà a trovare un’adeguata sistemazione alle gambe negli incavi del serbatoio. La forma del manubrio ricorda quella delle moto da fuoristrada e consente di mantemotosprint

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BMW CI METTE IL BECCO

Fatta a Berlino. Il motore dalla Cina

PARAFANGO ANTERIORE A BECCO, DOPPIO FARO ASIMMETRICO, VOLENDO ANCHE LE BORSE LATERALI: CI SONO TUTTI GLI ELEMENTI CHE CARATTERIZZANO UNA BMW SERIE GS. L’ABS È DISINSERIBILE DA UN PULSANTE SUL BLOCCHETTO DI SINISTRA.

PRENDETE una base tecnica ben collaudata, ottimizzatela, “conditela” con un doppio faro anteriore asimmetrico, un parafango a becco, un bel marchio BMW GS sulla carrozzeria, et voilà, il gioco è fatto. Avrete ottenuto una moto tuttofare che ricorda l’arcinota R 1200 GS regine delle maxi enduro e che punta a rilanciare le monocilindriche tedesche nel mercato italiano. La G 650 GS è nuova, ma sotto il suo succinto vestito c’è una meccanica già nota agli appassionati di tecnica. Il cuore della moto è il monocilindrico progettato dalla BMW e costruito dalla cinese Loncin (la moto, però, viene assemblata nello stabilimento BMW Motorrad di Berlino), una moderna unità raffreddata ad aria, dotata di due alberi a camme che muovono le valvole tramite punterie a bicchiere, e della doppia accensione. L’alimentazione è ad iniezione elettronica ed il corpo farfallato è di 43 millimetri di diametro. Questo propulsore, che è stato pensato per funzionare anche con benzine a 91 ottani, è accreditato di 48 CV (35 kW), ma è disponibile anche nella versione da 34 CV (25 kW). I tecnici BMW hanno lavorato molto per ridurre i consumi. Stando a quanto dichiarato dal costruttore, la G 650 GS è in grado di percorrere 100 chilometri con 3,2 litri di carburante. Considerando che il serbatoio (montato sotto la sella per abbassare il baricentro e migliorare la guidabilità alle basse velocità) ha una capienza di 14 litri, l’autonomia è paragonabile a quella di una vera granturismo. Il telaio ed il forcellone della piccola GS sono realizzati in acciaio. La forcella, di tipo tradizionale, non offre possibilità di regolazione, mentre sull’ammortizzatore, collegato al telaio per mezzo di leveraggi, si possono variare il precarico molla tramite un comando remoto ed il freno idraulico in estensione.

Monocilindrico verticale, 4 tempi, con raffreddamento a liquido a circolazione forzata. Cilindrata 651,9 cm3. Alesaggio e corsa 100 x 83 mm. Compressione 11,5:1. Distribuzione doppio albero a camme in testa, 4 valvole. Alimentazione a iniezione elettronica BMS-C II, corpo farfallato 43 mm Ø. Lubrificazione forzataa carter umido. Avviamento elettrico.

1TRASMISSIONE

Primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio a comando meccanico. Cambio a 5 marce.

1CICLISTICA

Telaio a doppio trave perimetrale in acciaio. Sospensioni: anteriore forcella teleidraulica convenzionale, corsa ruota 170 mm; posteriore forcellone oscillante in acciaio con leveraggi progressivi e un ammortizzatore idraulico, corsa ruota 165 mm. Freni a disco: anteriore un disco di 300 mm Ø, pinza flottante a 2 pistoncini; posteriore un disco di 240 mm Ø, pinza flottante a 1 pistoncino. Pneumatici: anteriore 110/80 R19”, posteriore 140/80 R17”.

1DIMENSIONI

Interasse 1477 mm, lunghezza 2165 mm, larghezza 920 mm, altezza sella 750/780/820 mm. Inclinazione cannotto 28,1°. Avancorsa 113 mm. Serbatoio: 14 litri.

Come optional è disponibile l’ABS, che si può disinserire tenendo premuto un tasto sul blocchetto sinistro a moto ferma. Il sistema anti bloccaggio dei pneumatici non è dei più sofisticati ed ha una taratura turistica, ma viene offerto a soli 400 euro, un prezzo davvero interessante. Molto semplice la strumentazione, composta da un grosso tachimetro analogico e da un display digitale nel quale vengono visualizzati i giri motore, l’orologio ed i chilometri percorsi, quelli totali e quelli paziali (2 trip). Ampia, come al solito, la lista degli optional, tra i quali vale la pena segnalare: le borse laterali rigide, il bauletto, i paramani, le manopole riscaldabili, il cavalletto centrale, l’antifurto, la sella rialzata a 820 mm e quella ribassata a 750 mm (l’altezza di quella di serie è di 780 mm) oltre, come detto, all’ABS. Per ora non sono previsti cerchi a raggi. Due i colori disponibili, il bianco ed il rosso; in entrambi i casi la sella è bicolore. motosprint

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