Focus 0926

Page 1

Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK

ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL

Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano

Regno Unito Montagna Gli effetti della Brexit L’impresa di Gabriele sulla Premier League e la luce in vetta

martedì 26 settembre 2017 www.corrieredellosport.it

Amici Unicusano Aziende e incentivi un’analisi tecnica

Impianti arretrati, inadatti e insicuri: il calcio italiano e quello del resto d’Europa avanzano a due velocità diverse. Il nostro limite è anche “culturale”

ultimo stadio unicusano ternana

La Scuola Calcio pensa allo sviluppo dei giovani


sport academy

II UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

martedì 26 settembre 2017

martedì 26 settembre 2017

sport academy

UNICUSANO FOCUS III CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

vecchi e abbandonati così non c’è appeal Federsupporter: «Ci manca il concetto di “tifoso-cliente”»

stadi, italia ed europa due mondi contrapposti

Una panoramica dello stadio Flaminio di Roma, ora non agibile, dove il Comitato promotore di Roma 2024 e il Coni hanno presentato il censimento degli impianti sportivi della Capitale. Sotto, Stamford Bridge a Londra

Il presidente delle Associazioni Sportive e Sociali Claudio Barbaro spiega perché siamo in ritardo: «Il problema è culturale, lo sport non viene considerato un investimento» Si chiama Wanda Metropolitano il nuovo gioiello dove l’Atletico Madrid costruirà i suoi futuri successi, tentando la vittoria di quella Champions che per due volte ne-

«L’economia di un impianto non si può basare solo su due giorni alla settimana» gli ultimi anni ha visto sfumare all’atto finale. Troppe volte i tifosi italiani (juventini a parte) hanno dovuto assistere alla nascita di nuovi stadi che generano introiti e fortune dei club europei. In Italia, inutile ripeterlo, il ritardo con il resto del continente è notevole. Tra i primi ad affrontare la questione stadi da un punto di vista legislativo è stato Claudio Barbaro, presidente dell’ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane), dei Manager sportivi associati e consigliere nazionale Coni. Nella precedente legislatura, seguì l’iter parlamentare di una legge sugli stadi, che andò a un passo dall’approvazione: mancò la conversione per

la fine della legislatura ma – sulle linee guida di quel testo – sono nate le attuali disposizioni, come emendamento alla finanziaria 2013, con il fine di semplificare la procedura per la costruzione e ristrutturazione di impianti sportivi rendendo così i tempi di realizzazione ragionevolmente più brevi e certi. Ai microfoni di Sport Academy, la trasmissione quotidiana di approfondimento di fatti e politiche sportive di Radio Cusano Campus, Barbaro ha cercato di spiegare l’attuale gap che esiste tra il nostro paese e – ad esempio – la Spagna dove l’ultimo nato, lo stadio dell’Atletico Madrid, non è che l’ennesimo passo verso la stabilità finanziaria dei club e la pos-

sibilità di fare piani a lungo termine sia a livello di guadagni che di chance di lottare per traguardi ambiziosi. Barbaro, a che punto siamo con la cultura degli stadi in Italia? «A livello di consapevolezza siamo a buon punto, se fac-

sport academy on air ogni giorno alle 19 Sport Academy, lo sport come non lo avete mai sentito. Dal lunedì al venerdì, dalle 19 alle 20 su Radio Cusano Campus (89.100 in Fm a Roma e nel Lazio e in streaming su radiocusanocampus.it), Daniel Moretti e il direttore di Radio Cusano Campus Gianluca Fabi vi raccontano i retroscena politici, economici, sociali dello sport fuori dalla cronaca agonistica.

cio riferimento al momento in cui me ne occupai in Parlamento (è stato eletto con il Popolo delle Libertà nel 2008 come deputato nella XVI legislatura, ndr). Dopo un primo testo approvato in sede legislativa in Senato, riuscimmo a portarlo a casa anche alla Camera perché il Parlamento aveva sposato la causa dei club professionistici italiani. Il provvedimento avrebbe dovuto mettere una pezza a un problema grande del nostro sport, che presenta stadi vecchi e inadatti. Nonostante una larga maggioranza, non riuscimmo a convertirlo in legge per mancanza di tempo. Ma, come dicevo, il Parlamento è rimasto sensibile al problema e ha inse-

rito quell’emendamento alla legge di stabilità del 2013 che è di fatto la attuale legge sugli stadi. Purtroppo, è vero che è stato messo un punto fermo, ma non si è risolta la questione, poiché manca soprattutto chiarezza sugli aspetti della patrimonializzazione dello stadio. Non si sa con esattezza chi è il titolare, come nel caso della polemica sorta sul nuovo stadio della Roma». C’è anche qualche carenza a livello di cultura sportiva? «Sì e le spiego quale. Il testo base obbligava i club professionistici a investire una quota residuale dei proventi dello stadio nell’impiantistica sportiva scolastica. Esattamente come accadeva a tempi del Totocalcio, quando c’era un finanziamento a livello nazionale dello sport professionistico. Il problema più grave, dunque, è che in Italia lo sport non viene considerato un investimento. Ecco perché siamo in ritardo rispetto a molti altri paesi». Secondo lei perché non si consentono degli investimenti negli stadi, magari

lo stadium

empoli

Accordo con Allianz la Juve stacca tutti

Il modello inglese del Castellani

La best practice italiana è della Juventus che ha siglato un accordo di partnership con Allianz Italia e Lagardere Sports che fino al 2023 permetterà al club di incassare oltre 75 milioni di euro.

Il Castellani di Empoli è l’unico esempio di stadio modello inglese: sarà infatti di proprietà di una società distinta che gestirà la struttura e lo affitterà alla squadra che pagherà un canone annuo.

anche con impianti non faraonici, come spesso è accaduto proprio in Spagna? «Sembrerà strano, ma devo spezzare una lancia in favore della burocrazia italiana. Non dobbiamo dimenticarci degli aspetti urbanistici: nel nostro paese deve esserci maggiore severità per via della conformazione stessa dei centri urbani, che sono pieni di vincoli architettonici più che leciti. In certi contesti, dunque, è difficile andare a calare un impianto così grande, che stravolgerebbe il tessuto urbanistico. La legge sugli stadi avrebbe il compito di snellire anche questa burocrazia». Italia e resto d’Europa sono davvero due mondi così lontani se parliamo di stadi? «C’è un dato che ci accomuna e tutti gli studi di fattibilità lo avvalorano. È assodato che l’equilibrio economico finanziario di un impianto non si può basare al massimo su due giorni a settimana di impiego dell’impianto. Lo stadio ha bisogno della leva urbanistica: una parte della sua struttura deve essere destinata a iniziati-

Qual è l’obiettivo della vostra analisi? «Vogliamo innanzitutto vedere cosa succede all’estero, perché le esperienze positive ti aiutano a capire cosa devi fare in casa. Quasi tutti gli stadi che si stanno ricostruendo in Inghilterra, quattro solo a Londra, sono all’interno della città, perché in questo modo il luogo diventa un momento aggregante per chi vive il territorio. Visto così, allora lo stadio è qualcosa di socialmente utile. Lo stadio non può essere una cattedrale del deserto, deve vivere 7 giorni su 7. Avete presente dove si trova il Flaminio? A cinque minu-

ve di carattere commerciale. Non si tratta di speculazione perché non esiste uno stadio che possa raggiungere un equilibrio tra costi e guadagni senza negozi, case ecc. Questo vale in Europa come in Italia». © Copyright Università Niccolò Cusano

Per segnalazioni, commenti, informazioni, domande alla redazione dei contenuti del settimanale Unicusano Focus – Sport & Ricerca, potete scrivere all’indirizzo:

Lo stadio Flaminio, il nuovo Maracanà: nelle patrie del calcio ci sono due simboli della decadenza, due stadi praticamente abbandonati che confermano l’urgenza, da parte delle istituzioni e dei club, di una rapida inversione di tendenza in Italia (e in Brasile). Federsupporter, una associazione che tutela gli interessi e i diritti collettivi dei tifosi, ha realizzato di recente un’ampia panoramica di confronto tra gli stadi italiani e quelli inglesi: ne esce una fotografia impietosa per i nostri impianti, indietro anni luce per comfort, sicurezza, introiti e indotto generato. Nonché per qualità di visione della partita e di servizi offerti al tifoso. Il presidente di Alfredo Parisi, intervistato da Sport Academy (su Radio Cusano Campus), ha presentato alcuni dati salienti del rapporto, parlando soprattutto del tifoso nella veste di consumatore e dei suoi diritti.

i nostri

gianluca.fabi@ unicusano.it I e II livello - 1500 ore - 60 CFU

ti da Piazza del Popolo: in un luogo così potrebbe esserci qualcosa di organizzato ogni giorno della settimana». Quali modelli virtuosi avete analizzato? «Soprattutto l’esperienza del Chelsea: Stamford Bridge è di proprietà dei tifosi dal 1997. Lo affittano alla società e in questo modo lo vivono in sinergia con la squadra. Un sogno». In Italia non esiste nulla di simile? «No. Ci sono squadre di serie C o tra i dilettanti che ci stanno provando, ma è troppo difficile, sia per l’ottusità di chi comanda nel calcio e che non si fa sottrarre lo stadio, sia purtroppo per una sorta di passività da parte dei tifosi. Che spesso non si fanno rappresentare nelle vesti di consumatori, come disse

Tasso di riempimento degli stadi SERIE A 26,3% PREMIER LEAGUE 63,2% BUNDESLIGA 58,8% LIGA 36,8% LIGUE 1 15,8% (dati Federsupporter)

SERIE A

Età media degli stadi 69 anni

SERIE B

Età media degli stadi 63 anni

SERIE C

Età media degli stadi 54 anni

un tempo Sergio Cragnotti quando era presidente della Lazio scatenando in un primo momento l’indignazione dei tifosi. La definizione di tifoso-consumatore è invece funzionale al rispetto dei diritti. E oggi i tifosi non ne vedono riconosciuto alcuno». Qualche esempio virtuoso in Italia? «Il futuro Castellani di Empoli, di proprietà di una società distinta che lo affitterà alla squadra a fronte di un canone annuo. O l’Atleti Azzurri d’Italia a Bergamo, unico stadio di proprietà del Comune ceduto a un club. Il comune ha dimostrato notevole intelligenza, perché così verrà ristrutturato e gestito lo stadio». Dalle statistiche emerge che l’età media dei nostri stadi è di 69 anni: anche per questo la serie A ha meno appeal? «Direi di sì. Fa impressione anche il tasso di occupazione degli stadi, che in Italia è bassissimo con 22 mila presenze di media. Una società inglese di Terza divisione viaggia sulle 19 mila…». Parisi ritiene che il conflitto tra tv e stadio valga ancora o sia è anacronistico? «Se si mette il tifoso in condizione di avere i giusti servizi e le comodità necessarie, l’appeal all’interno di uno stadio è unico e la tv perde in ogni caso. Nei nuovi stadi inglesi si ipotizza che i tifosi possano vedere addirittura all’interno dove si allenano gli atleti. Tutto viene fatto in funzione del cliente-tifoso, che va rispettato. In Italia questo non viene recepito». © Copyright Università Niccolò Cusano

o c i d e M aria Area S anit

PSICOLOGIA DELLO SPORT STRUMENTI INNOVATIVI E PROFESSIONE SANITARIA

Da Panacea a Igea: La relazione di aiuto, una ridefinizione del burnout

PSICOLOGIA PEDIATRICA PSICODIAGNOSTICA CLINCA E FORENSE PSICOLOGIA CLINICA E SCIENZA DELLA COMPLEASSITÀ PSICOLOGIA DELLA SALUTE ORGANIZZATIVA

Teorie, strumenti e metodologie per la valutazione del rischio Stress Lavoro Correlato

MANAGEMENT DEI SERVIZI SOCIALI NUTRIZIONE NEL FITNESS E NEL RECUPERO FUNZIONALE DELL'ATLETA

Compila il form


IV UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

sport academy

martedì 26 settembre 2017

giochi con le frontiere Una ipotetica hard Brexit avrebbe un impatto devastante sugli stranieri in Premier League

Lo spagnolo Alvaro Morata e il tedesco Shkodran Mustafi, due dei tanti campioni stranieri della Premier

Non c’è solo un forte impatto ties sportive tra le quali anche sul mondo economico e indu- calciatori, ha parlato ai microstriale dietro al foni di Radio Cusano Campus rischio di una di questa possibilità, sottolinehard Brexit per ando che «se il governo inglese il Regno Unito. scegliesse la strada di una hard Anche se, dopo il Brexit, non facendo partecipare i discorso pronuncia- cittadini europei a libera circolato dalla premier bri- zione, il Regno Unito diventerebtannica Theresa May be terra straniera e come tale i citvenerdì scorso a Firenze, tadini di tutti gli stati Ue dovrebquesta eventualità appare più bero avere un permesso di lavolontana l’ipotesi ro». Certo, spesso di un taglio netper il calcio si troto con l’Europa L’avvocato Ferrari: vano delle corsie avrebbe ricadu- «Ma per i giocatori preferenziali per te pesanti anche europei si potrebbe aggirare ostacosulla Premier Leli come questo: trovare il modo ague per la quale «È comune senvarrebbero dalla di aggirare l’ostacolo» tire che alla fine si stagione 2019troverà una solu20 le classiche regole di im- zione che renda i calciatori eumigrazione, ovvero il pos- ropei impiegabili nel Regno Unisesso di un permesso di la- to – continua Ferrari - Come ad voro per essere tesserati. esempio in Svizzera, dove sono Una hard Brexit, infat- stati fatti accordi bilaterali con ti, limiterebbe la libera basi di reciprocità di libera circircolazione per i cit- colazione». tadini Ue, passandoli di fatto allo status PROTEZIONISMO. Potrebbe però di extracomunitari. prevalere un atteggiamento di L’avvocato Luca Fer- protezionismo per il calcio brirari, global head del tannico: «Ci sono diverse scuoWithers sport group, le di pensiero: c’è chi crede che che segue in partico- gli stranieri siano troppi e che silare le celebri- ano ridotti gli spazi per i talenti

nazionali, che nuocciano ai vivai e alla Nazionale. Se in Federazione dovesse fare breccia questa idea potremmo assistere a delle limitazioni. Molto è già cambiato in questo senso, con l’introduzione delle quote nelle rose di giocatori cresciuti in Inghilterra. Dando, di fatto, uno svantaggio a calciatori di altre nazioni, che difficilmente cominciano da così giovani a giocare lì». Se anche la Federazione dovesse far sua questa tendenza, il rischio è che venga richiesta una soglia di qualità molto elevata, «ossia aver disputato una percentuale minima da convocati per la Nazionale: questo metterebbe fuori gioco circa 340 giocatori attualmente tesserati nel Regno Unito». Questo protezionismo potrebbe innescare una dinamica di privilegio dei calciatori delle rispettive nazionali rispetto agli stranieri: «Non penso a un effetto domino – afferma Ferrari – Alla fine si troverà una soluzione, anche perché l’Inghilterra si troverebbe ad affrontare la concorrenza di altri campionati, che avrebbero più spazio per tesserare possibili talenti europei ai quali sarebbe preclusa la Premier League». © Copyright Università Niccolò Cusano

diritto sportivo

Sui calciatori svincolati è necessario fare ordine In Italia il calciomercato si è chiuso. Nonostante questa scadenza ormai passata, ci sono ancora squadre che guardano alla lista degli svincolati per aggiungere qualche elemento in rosa. L’avvocato Valentina Porzia, esperto di diritto sportivo e cultrice della materia all’Università Niccolò Cusano, ci aiuta a districarci nel ginepraio delle norme che regolano lo status e il trasferimento degli svincolati. Avvocato, in cosa si sbaglia più spesso quando si parla di svincolati? «Prima di tutto, definiamo gli svincolati: sono i calciatori che non hanno trovato una squadra dopo lo scadere dei termini del tesseramento. Questa scadenza dipende dalla Lega di appartenenza, perché ognuna di queste ha un periodo di tesseramento diverso. Esattamente come succede per giocatori provenienti dall’estero. Sono quindi tante le finestre di calciomercato. Forse l’errore più frequente è proprio questo: considerare solo le due più importanti finestre, l’estiva e quella invernale».

il tesseramento, ma per una questione di regolamento e di corretto svolgimento dei tornei, le finestre non possono essere aperte tutto l’anno. Tuttavia c’è una possibilità di innesto quando i giocatori provengono da federazioni diverse, che magari hanno delle tempistiche diverse dei campionati». Secondo lei, sarebbe necessario il caso di uniformare queste finestre per gli svincolati? «Sicuramente si dovrebbe tra le leghe dello stesso paese. Farlo tra tutte le federazione è invece molto difficile, perché la calendarizzazione delle gare è troppo diversa e si rischierebbe di avere un effetto troppo deciso nelle rose delle squadra». © Copyright Università Niccolò Cusano

Quindi le norme puntano a dare maggiore possibilità di trovare un ingaggio, per garantire l’occupazione dei calciatori? «Certamente. Le carriere nel calcio non sono lunghe, quindi si punta a non far perdere troppo tempo a chi è rimasto a casa. C’è una decisa apertura verso

Cristian Zaccardo, un campione del mondo attualmente senza squadra


ricerca

martedì 26 settembre 2017

UNICUSANO FOCUS V CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

alla cusano il master in psicologia dello sport Il nuovo percorso accademico è stato ideato dal professor Grauso: «Negli ultimi anni gli sbocchi professionali sono aumentati, dietro a un’azione motoria c’è sempre una mente che lavora» La psicologia dello sport ha assunto negli ultimi venti anni un’importanza cruciale a livello agonistico. Proprio per questo motivo l’Università Niccolò Cusano ha deciso di istituire un master di primo livello in psicologia dello sport: un percorso formativo in grado di far acquisire competenze professionali innovative e di immediata applicazione. In particolare, permette di sviluppare la capacità di saper approcciare alla psicologia dello sport nella sua complessità multidimensionale; di sperimentare l’acquisizione di un modello operativo quale integrazione di contributi multidisciplinari (psicologia, medicina, scienze motorie, fisioterapia, nutrizione); di essere capaci di progettare interventi “personalizzati” rivolti agli atleti, allo staff, alle società, alle famiglie; costruire infine una competenza tecnica e metodologica finalizzata a un intervento consapevole nell’ambito sia dello sport agonistico che amatoriale.

tenze fisiologiche a quelle psicologiche». «L’obiettivo – prosegue Grauso - è far conoscere questa figura che molti colleghi psicologi non conoscono ancora, e che invece negli ultimi venti anni ha trovato molto mercato. Cerchiamo così di far interessare chi non ha attitudini di lavoro in campo clinico ma l e ha nel-

IL PERCHé. «Abbiamo propo-

la salute. Oltre a ciò, è importante che questo master sia rivolto ai laureati in psicologia, ma lo abbiamo allargato anche a medicina,

sto al rettore Fortuna questo master un anno fa – spiega il professor Aldo Grauso dell’Università Niccolò Cusano ai microfoni di Radio Cusano Campus - Serve a far capire che dietro a un corpo c’è una mente che lavora. Così uniamo delle compe-

scienze motorie e scienze della formazione ed educazione. Perché si lavora anche e soprattutto con i bambini». OBIETTIVI. «Una azione mo-

toria – aggiunge Grauso viene infatti prodotta prima del cervello. Tutto ciò che mettiamo in atto viene prima di tutto ideato nel nostro

cervello e attraverso questo master si capisce come l’azione inizi proprio lì, ancora prima che nel fisico». È infatti il risultato delle scoperte degli

ultimi decenni sui processi che determinano lo sviluppo psicologico dell’individuo e il suo funzionamento, in particolare quelle risultanti dagli studi nel campo delle neuroscienze, che mettono i diversi ambiti della psicologia davanti alla necessità di un adeguamento. L’organizzazione didattica del Master è così finalizzata ad approfondire conoscenze e abilità di base relativamente ai seguenti temi: principi base della psicologia dello sport, efficacia relazionale nel rapporto

con gli atleti relativamente agli sport di squadra e individuali, le abilità mentali degli atleti, l’analisi psicomotoria applicata allo sport. SBOCCHI. La proposta forma-

tiva – come spiega Grauso - nasce come risposta alle esigenze di numerosi professionisti che operano in ambito sportivo (allenatori, istruttori, psicologi dello sport, atleti) e come proposta di orientamento professionale per giovani che si affacciano al mercato del lavoro e che richiedono competenze, metodologie e stru-

menti di semplice applicazione ma efficaci nella loro espressione. I partecipanti, quindi, potranno trovare maggiori opportunità lavorative presso Enti, Federazioni, Scuole calcio Figc, Società sportive dilettantistiche e professionistiche per l’attività di base e il settore giovanile, Circoli sportivi e Scuole di ogni grado integrando il proprio operato con quello di figure già esistenti in ambito tecnico o valorizzando le proprie competenze in una visione più ampia e professionale del ruolo. © Copyright Università Niccolò Cusano

notte europea dei ricercatori e settimana della scienza

Visite ai laboratori e racconti social per avvicinare il pubblico agli studi La ricerca scientifica è il motore del progresso di una società, favorisce il benessere economico e migliora la qualità della vita delle persone. Per avvicinare il grande pubblico al mondo della ricerca stessa e in particolare far conoscere la figura del ricercatore gli IRCCS Regina Elena e San Gallicano partecipano all’iniziativa in programma dal 23 al 30 settembre “La notte europea dei ricercatori e settimana della scienza”, iniziativa, di cui Radio Cusano Campus è media partner, promossa dalla Commissione Europea e giunta alla dodicesima edizione. Ne ha parlato il professor Mauro Picardo, direttore scientifico del San

Gallicano di Roma, intervenuto in diretta a Radio Cusano Campus, nel corso del programma Genetica Oggi condotto da Andrea Lupoli. Professore, due appuntamenti per comunicare la scienza e non solo. «Sì, sono due eventi per avvicinare le persone alla ricerca e per far capire cosa si fa negli istituti di ricerca e quali strumenti si utilizzano oltre che far comprendere nel dettaglio cosa si fa e quali benefici si producono per la popolazione in generale. Noi del Regina Elena e San Gallicano abbiamo in modo particolare focalizzato l’attenzione sull’alimentazione e sul benessere cutaneo. Il nostro è un invito per

le persone a venire a visitare i nostri laboratori di ricerca, parlare con i ricercatori che spiegheranno loro di cosa ci stiamo occupando e di cosa ci interessiamo. Abbiamo preparato una serie di cocktail che fanno bene alla pelle, argomento della nostra attività come dicevo, e spiegheremo come prepararli con frutta e verdura selezionata così da poter condividere, in modo diverso, con le persone le nostre attività sperando anche di incuriosirli». Professor Picardo, ricordiamo entrambi gli appuntamenti. «Certo, il primo, quello del 26 settembre (oggi, ndr), si svolgerà dalle 18 alle 20 ed è

appunto l’aperitivo scientifico che abbiamo chiamato “Happy Hour ricerca&cura”. Si terrà presso l’atrio principale, dove saranno esposti poster illustrati dai nostri esperti per raccontare le aree di interesse dei nostri laboratori di ricerca. Il secondo appuntamento è quello del 29 settembre, il giorno della “Notte della Ricerca”. Abbiamo pensato a un programma “social” dove presenterò personalmente le varie attività di ricerca dell’istituto e il tutto sarà condiviso sui nostri canali social. L’obiettivo è arrivare al grande e variegato pubblico dei social network e accrescere la consapevolezza dell’importanza della ricerca clinico-scientifi-

ca per lo sviluppo culturale e sociale. Si partirà dalle 9 del mattino e per tutto il giorno “andranno in onda” video-racconti del lavoro dei nostri ricercatori sui canali social Youtube, Facebook, Instagram e Twitter degli istituti». Parlando di ricerca, cos’è per lei la ricerca medico-scientifica? «La ricerca medico-scientifica è la modalità di porsi sempre domande nuove rispetto a ciò che si riesce a ottenere, quindi avere sempre un obiettivo da cercare di raggiungere e di scoprire e condividere con tutti gli altri i risultati ottenuti passo dopo passo». © Copyright Università Niccolò Cusano

genetica oggi, in onda su radio cusano campus La trasmissione “Genetica Oggi”, condotta da Andrea Lupoli, va in onda dal lunedì al venerdì su Radio Cusano Campus (89.1 in Fm a Roma e nel Lazio, in streaming su www.radiocusanocampus.it) dalle ore 12 alle 13.


VI UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

industria

martedì 26 settembre 2017

martedì 26 settembre 2017

studente made in cusano

UNICUSANO FOCUS VII CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

la formula cusano Premia i lavoratori

Specialista Seo in una web agency, Fiorica Gasparini ha conseguito un Master in Digital Marketing: «Ho trovato contenuti interessanti e docenti stimolanti» Andiamo a scoprire il percorso formativo e professionale di Fiorica Gasparini, che ha conseguito un Master in Digital Marketing presso il nostro Ate-

con amici unicusano circola il sapere

Grande successo per il convegno organizzato con Studio Industria presso l’Ateneo Al centro della giornata di studi il sistema che regola gli incentivi per le imprese All’interno dell’Aula Magna dell’Università degli studi Niccolò Cusano, si è svolto nei giorni scorsi il convegno dal titolo “The Italian Incentives scenario: an outlook key legal problems” organizzato insieme a Studio Industria. L’evento è stato introdotto dal Magnifico Rettore della Cusano, il professor Fabio Fortuna, che ha salutato conferenzieri ed ospiti. Prima dell’inizio dei lavori, da segnalare il contributo alla manifestazione del presidente del CdA dell’Ateneo romano, il professor Giovanni Puoti. Moderatore degli interventi il professor Andrea Tatafio-

le norme. è certo che il si-

re, partner di Studio Industria, società che si propone di affiancare le PMI e, in particolare, il sistema industriale al fine di ottimizzare il rendimento d’impresa. la rete. Studio Industria

Srl fa parte del progetto “Amici UniCusano”, un network di aziende sensibili al tema della ricerca scientifica e un collegamento diretto tra impresa e alta formazione. Il convegno ha portato all’attenzione dei presenti l’evoluzione e l’andamento tecnico degli incentivi, anche al fine di rappresentare un momento di contatto tra gli operatori e di ulteriore co-

L’aula magna dell’Università Niccolò Cusano

noscenza e condivisione su importanti temi. Tra tutti il tema della compatibilità tra gli incentivi, la definizione di casi limite in tema

di iper e super ammortamento, la nozione di addizionalità nell’ambito del meccanismo dei certificati bianchi, la delimitazione

tecnica del fenomeno dei big data e la previsione sugli effetti determinati dalla recente approvazione del ddl concorrenza.

stema dell’incentivazione e della agevolazione industriale viva un momento di transizione e di rinnovamento determinato non solo dalle nuove possibilità e dalle diverse regole introdotte ma anche per l’interpretazione del dato normativo a confronto di meccanismi nuovi o modificati. Nella seconda parte della giornata di studi si sono svolti seminari tenuti da alcuni relatori anche su questi temi, in modo da permettere un approfondimento mirato rispetto alle esigenze manifestate. © Copyright Università Niccolò Cusano

«Conoscere i motori di ricerca non basta: occorrono capacità di interpretazione dei dati e di scrittura» neo e che attualmente ricopre la posizione di Seo Specialist in NetStorming Srl: «Nonostante una laurea umanistica ho sempre avuto una naturale propensione per tutto ciò che ha a che fare con processi logici, analitici e pragmatici oltre a una particolare passione per il mondo di internet. Proprio grazie a queste mie propensioni e con un po’ di fortuna ho iniziato a lavorare in una web

agency apprendendo i primi fondamenti in ambito SEO e sulla gestione di campagne Adwords. Dopo una decina d’anni di esperienza attualmente ricopro la posizione di SEO specialist e consulente web marketing per un ecommerce di moda». la scelta. La sua passione

nei confronti del mondo digital e la volontà di acquisire skills sempre più specifiche in questo ambito, riuscendo a conciliare nello stesso tempo gli impegni professionali l’hanno portata a scegliere Unicusano come Fiorica ci racconta: «Ho scelto

Fiorica Gasparini

Unicusano poiché ho trovato molto interessanti i contenuti offerti dal master e ho scoperto la presenza di docenti molto

preparati. Inoltre, la possibilità di studiare con la formula online coincideva perfettamente con i miei impegni lavorativi». La passione nei confronti del suo lavoro emerge anche sentendola parlare degli aspetti che più la entusiasmano: «è un lavoro intellettualmente stimolante, ogni giorno si provano e si scoprono cose nuove e questo soddisfa la parte curiosa del mio carattere. È complesso, ci vuole molta determinazione e perseveranza ma i risultati possono essere molto appaganti.

Altro aspetto da non sottovalutare è che la figura del Seo specialist è molto ricercata sul mercato del lavoro, ciò dà la possibilità di fare nuove esperienze e aumentare le proprie competenze». obiettivi. Fiorica consi-

glia a tutti gli aspiranti web marketer di fare esperienza applicando nella pratica quanto appreso durante il master e ritiene che in ognuno di loro debba es-

serci una combinazione di competenze quali «la conoscenza del funzionamento dei motori di ricerca e di tutti i mezzi a disposizione per la promozione di un sito unite a solide basi di scrittura e di interpretazione dei dati». Il suo obiettivo professionale è continuare ad ampliare il network di conoscenze in ambito digital e di crescere all’interno del mondo del web marketing, traguardi che siamo sicuri Fiorica riuscirà a raggiungere presto e in maniera brillante! © Copyright Università Niccolò Cusano



martedì 26 settembre 2017

disabilità e ricerca

UNICUSANO FOCUS IX CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

la disabilità intellettiva alla prova delle elezioni

L’analisi del professor Girelli, docente di diritto costituzionale della Cusano, in merito alle norme che regolano il riconoscimento dei diritti politici in questo caso specifico Si avvicinano le elezioni politiche, pare (finalmente) vada consolidandosi un accordo sulla nuova legge elettorale e il dibattito, com’è giusto che sia, si anima, si accende: è la democrazia. I toni e il contenuto del dibattito, però, non sono indifferenti e le parole di Marco Travaglio nella puntata di “Otto e mezzo” del 20 settembre hanno segnato una netta caduta di stile. Il giornalista, infatti, rivolgendosi a Gianrico Carofiglio ha usato i termini “mongoloidi”, “dementi”, “fuori di testa” per descrivere, criticandola, la percezione che avrebbero alcuni, Carofiglio compreso, degli elettori del Movimento 5 Stelle. Com’è noto, “mongoloide” è termine dispregiativo per indicare una persona con sindrome di Down. Sull’uscita di Marco Travaglio non sono mancate le prese di posizione dell’Anffas, del Coordown, dell’Associazione Italiana Persone Down, della pagina Facebook Emma’s friends, ove, tra l’altro, si rimarca che anche le persone con sindrome di Down «votano, sapendo quello che fanno».

Comitato Siblings – Sorelle e fratelli di persone con disabilità: «A tutti può scappare di dire una parola sbagliata, anche a chi le parole le conosce e le usa meglio di altri. Quando capita, però, si chiede “scusa” (una parola, in fondo, facile facile). Qui in gioco non è la suscettibilità, qui in gioco è il rispetto delle persone. Se sto per usare un’espressione che può offendere chi mi ascolta, in termini (profondamente, veramente) personali, è bene che io faccia di tutto per evitarla. Se l’ho usata inavvertitamente o nella foga del momento, ho la possibilità di scusarmi con coloro a cui ho mancato di rispetto. Travaglio – lo am-

metta o no (e pare non volerlo fare) – ha offeso le persone con, ‘non’ “affette da”, sindrome di Down e i loro familiari. Ritiene di essersi scusato, ma il tono e gli argomenti delle sue risposte, francamente, sollevano

PD). Se frequentasse davvero le persone con sindrome di Down, come dice di fare, delle due l’una: o non userebbe quel termine neppure nella foga del momento o, un secondo dopo (senza aspettare le lettere delle associazioni e senza la spocchia che persino nelle risposte sta dimostrando di avere), si scuserebbe, mostrando di essere realmente dispiaciuto». LA LEGGE. In proposito vor-

più di un sospetto sulla sincerità dell’atto (da che la replica del presidente dell’AI-

IL DIETROFRONT. Le scuse fornite da Travaglio per l’accaduto sono apparse agli interessati ben poco convincenti. Questo il commento di Giulio Iraci, segretario del

rei fare solo qualche precisazione. Il legislatore anni fa ha inteso eliminare dal quadro normativo tutti quegli elementi che lo connotavano come penalizzante se non addirittura punitivo della condizione di infermità di mente. L’art. 11 della legge n. 180/1978, infatti, ha disposto, tra l’altro, l’abrogazione del n. 1 dell’articolo 2 del Testo unico delle leggi recanti norme per la disciplina dell’elettorato attivo e per la tenuta e la revisione delle liste elettorali, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1967, n. 223, che così prescriveva: «Non sono elettori: 1) gli interdetti e gli inabilitati per infermità di mente; 2)...». Persino chi è stato interdetto giudizialmente, dunque, ha (da tempo) diritto di votare e, attenzione, non è affatto detto che le persone con disabilità in-

tellettiva debbano necessariamente venir interdette: è questa una valutazione molto delicata da fare caso per caso. LA SCELTA. Il riconoscimen-

to legislativo dei diritti politici anche alle persone interdette rappresenta certamente un momento di progresso civile e di maturazione in senso democratico della società: sembra opportuno, tuttavia, distinguere nell’ambito degli elettori interdetti coloro che riescono a comprendere, pur non completamente, il senso dell’atto costituzionale voto, da chi, invece, dimostra in maniera evidente di non averne alcuna consapevolezza. La stessa giurisprudenza costituzionale, anzi, ha chiarito come il voto per essere realmente «libero» debba essere consapevole. Un’attenzione particolare per quegli elettori interdetti o, più in generale, con disabilità intellettiva, che riconoscono

gruppo giuliani

rilievo e danno importanza al proprio voto o che siano in grado e interessati a maturare una propria scelta in questo senso, allora appare non solo opportuna, ma doverosa. Su questo fronte da tempo è attiva proprio l’Associazione Italiana Persone Down con il programma europeo “My opinion My vote” e con il progetto “Diritto ai diritti”.Che la questione dei diritti politici delle persone con disabilità sia cosa da prendere sul serio è sancito ora anche dall’art. 29 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (ratificata e resa esecutiva in Italia con L. 3 marzo 2009, n. 18). Nella campagna elettorale per le ormai prossime elezioni il mondo dell’informazione e della politica se ne accorgerà? Federico Girelli Docente di Diritto Costituzionale Università Niccolò Cusano

Macchinari di ultima generazione per la salute degli sportivi Il lavoro quotidiano di un team sportivo non può prescindere dalla collaborazione di professionisti del settore con sfere di competenza molto precise. La cura di ogni singolo aspetto, anche il più piccolo, della preparazione fisica, infatti, è fondamentale per mettere gli atleti nella condizione di esprimersi al massimo e raccogliere successi. L’Unicusano Ternana non si sottrae a questo lavoro minuzioso, che tocca anche l’analisi e la soluzione di problemi di natura posturale. Per questo, il club calcistico dell’Università Niccolò Cusano ha affidato tutti i suoi giocatori, dalla prima squadra alle giovanili, al Gruppo Giuliani, un’azienda dinamica che vanta un’esperienza trentennale nel settore. In

questa lunga storia, si sono serviti della sua expertise anche le due squadre capitoline, le nazionali dei cantanti e degli attori, il Team Ferrari, tanti podisti tra cui Franca Fiacconi, tennisti,

sciatori, pattinatori, piloti di F1 e di aerei, pugili, ciclisti, nuotatori e giocatori di rugby e di hockey. I SERVIZI. Il Gruppo Giuliani offre un servizio esclusi-

vo con macchinari di ultima generazione, gestiti con una professionalità che gli ha garantito negli anni consensi e riconoscimenti dal mondo dello sport e della medicina, diventando di fatto leader nel settore. Nella sua produzione ci sono plantari, maschere protettive in carbonio e una varietà di prodotti hi-tech unica in Italia adatta a tutte le esigenze sportive, realizzati in tempo record: un’ora al massimo. Vengono anche effettuate esami posturali con i più sofisticati macchinari al mondo: l’analisi tridimensionale della colonna vertebrale, il tapis roulant baropodometrico per l’appoggio del piede, il test teletermografico per individuare e quantificare le infiammazioni. Tutti esami totalmente privi di invasività, elemento importantissimo ad esempio per il monitoraggio dei bambini. © Copyright Università Niccolò Cusano

Il Sistema FORMETRIC II


X UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

la cusano e lo sport

martedì 26 settembre 2017

terni scala con gabriele le vette di tutto il mondo

Il 17enne ipovedente Scorsolini è stato premiato da Umbria Sport Events per le sue imprese «Ora per me niente è impossibile, ma in futuro mi aspetto ulteriori aiuti dalla tecnologia» Un grande successo, quello fatto segnare anche quest’anno da Umbria Sport Events, la manifestazione dedicata alla premiazione delle eccellenze sportive del territorio e dei personaggi che hanno portato in alto il nome di Terni e dell’Umbria in tutto il mondo. Tante le emozioni che sono state vissute in Piazza Europa da tutti i presenti durante il corso della serata, a cominciare dal momento in cui è stata data la parola a Gabriele Scorsolini, scalatore ipovedente di 17 anni. La sua è una straordinaria storia di forza d’animo e volontà, che lo ha portato negli anni a ottenere grandi successi in campo sportivo e alpinistico. Gabriele, ternano doc, ha oggi un nuovo grande progetto, quello di scalare, lui ipovedente, due tra le vette più alte del mondo: l’Aconcagua (la montagna più alta d’America, quasi 7.000 metri, situata tra le Ande argentine) e l’Ojos del Salado, un vulcano al confine con il Cile (6.800 metri di altezza). Un progetto grandioso, che lo stesso Scorsolini, negli scorsi giorni, ha illustrato sulle frequenze di Radio Cusano Campus. Gabriele, hai in cantiere questo grande progetto. Che emozioni stai provando? «Le emozioni che sto provando in questo momento sono difficili da spiegare. Ma vorrei innanzitutto ringraziare chi mi ha consentito in passato di provare emozioni simile a queste, ovvero i miei concittadini. Un grazie va dunque a tutti quei ter-

Gabriele Scorsolini, 17enne di Terni, impegnato in una delle sue straordinarie imprese

nani che, con il loro contributo e con una raccolta fondi, hanno reso possibile il mio viaggio sull’Himalaja». Tu sei ipovedente: immaginiamo dunque che per te affrontare vette così ripide sia davvero doppiamente difficile. «Altro che doppie. Le mie difficoltà sono triple! In questo senso l’importanza di avere accanto a me una guida è davvero fondamentale. Posso dire che la guida rappresenta un po’ i miei occhi. Ma poi, durante l’arrampicata, si verificano anche situazioni abbastanza particolari…». A cosa ti riferisci? «Non sempre le guide, a causa della ripidità della montagna, sono in grado di potermi stare vicino, a pochi passi intendo. Quindi in alcuni momenti tra il vento, il freddo e i rumori tipici della montagna devo cavar-

mela da solo. E vi assicuro che non è semplice».

stata fatta. Ma pazienza, è stata lo stesso una bellissima esperienza».

Gabriele, non hai paura, in quei momenti? «No, anzi. Credo di aver superato molte mie paure. Questo sport mi ha permesso di migliorarmi molto come persona. Oggi sono più sicuro di me stesso, nonostante i problemi alla vista».

Gabriele, sei davvero un grande esempio per tutti noi e per tanti ragazzi. Cosa faresti per migliorare lo sport che pratichi? «Credo che sarebbe opportuno che uno sportivo ipovedente, quando fa una scalata, possa dotarsi di una tecnologia migliore rispetto a quella che ci viene offerta oggi. Noi abbiamo solo un auricolare con il quale comunichiamo con la nostra guida. Mi sembra davvero poco».

Cosa significa per te, che non puoi vedere, “sentire” solo il rumore della montagna? «È la cosa più bella che ci sia. Ora per me niente è impossibile. Davvero una grande emozione». Quali sono i risultati che hai ottenuto nella scalata? «Ho vinto un Master internazionale in Austria e ho partecipato alla Coppa del Mondo. Sono arrivato al nono posto, anche a causa di un’ingiustizia che mi è

Oltre alla scalata delle due montagne delle quali ci hai parlato, hai altri progetti in cantiere? «Sì, ne ho uno, importantissimo. Ma sono scaramantico. Ne parlerò dopo aver scalato l’Aconcagua e l’Ojos del Salado. Dico solo una cosa: non mi fermerò di certo qui!» © Copyright Università Niccolò Cusano

Oltre mille partecipanti alla “Notturna” Grande successo per la “Notturna di fine estate - Memorial Mauro Moroni” che giovedì scorso ha visto correre per le strade di Terni oltre 1.000 partecipanti. Nella foto il presidente della Ternana Marathon Club Tommaso Moroni consegna al presidente dell’Unicusano Ternana Stefano Ranucci una targa di ringraziamento per il sostegno ricevuto. Il ricavato dell’iniziativa sarà devoluto alla Fondazione Umberto Veronesi per il progresso delle scienze. Alla partenza della gara anche il tecnico rossoverde Sandro Pochesci. La Ternana Marathon Club ha ringraziato anche il settimanale Unicusano Focus per aver presentato l’evento nello scorso numero.


la cusano e il calcio

martedì 26 settembre 2017

UNICUSANO FOCUS XI CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

Unicusano Ternana, alla Scuola Calcio un nuovo progetto dedicato a tutti i bambini e i ragazzi stefano principi

fere, la scuola calcio non è soltanto tecnica

Il responsabile Fabris presenta il “Progetto di Efficienza ed Economia nel Gesto Sportivo-Motorio” «Il nostro team di esperti valuterà eventuali problemi posturali collegati all’attività sportiva» L’Unicusano Ternana scende in campo a supporto dei calciatori in erba. Potrebbe essere riassunto così l’intento che sottende al “Progetto di Efficienza ed Economia nel Gesto Sportivo-Motorio”. Un progetto dedicato a tutti i bambini e ai ragazzi che si iscrivono alla Scuola Calcio della società professionistica rossoverde. A parlare a Radio Cusano Campus della lodevole iniziativa (davvero unica nel suo genere in Italia) è Fabrizio Fabris, responsabile della Scuola Calcio dell’Unicusano Ternana. Fabrizio, ci può spiegare le caratteristiche di questa importante iniziativa? «L’iniziativa della nostra Scuola Calcio, in linea con le direttive tracciate dalla società Unicusano Ternana, è un impegno che amo definire a 360 gradi. Noi non desideriamo solo operare per migliorare il gesto tecnico del ragazzo che fa calcio, ma vogliamo anche affrontare e risolvere problematiche più ampie come, appunto, quelle relative agli aspetti specifici che abbiamo deciso di considerare all’interno di questo progetto». Quali sono, nel dettaglio, questi aspetti?

«Come Unicusano Ternana vogliamo prenderci cura di tutti i bambini e i ragazzi che si avvicinano al calcio attraverso la nostra Scuola mettendo a loro disposizione il nostro team di esperti che valuterà eventuali problematiche posturali legate all’attività sportiva dei bambini, contribuirà a risolvere cattive abitudini alimentari e insegnerà ai genitori la corretta tempistica nell’alimentazione da somministrare ai ragazzi prima e dopo l’attività sportiva». Fabrizio Fabris ha indossato la maglia rossoverde dal 1997 al 2002 Foto mosca

In che modo interverrete? «Questo servizio, che l’Unicusano Ternana offre in modo del tutto gratuito, rappresenta un utile supporto scientifico. Chi lo volesse, infatti, potrà essere valutato dal nostro team di esperti. Sarà svolta un’analisi completa sul ragazzo, verrà stilata una scheda personale e solo in un secondo momento si deciderà insieme ai genitori se intervenire per migliorare eventuali carenze». La proposta come è stata accolta dai genitori? «I genitori hanno da subito manifestato grande interesse verso il nostro progetto. Hanno compreso che il nostro intento è occuparci della salute dei loro figli, attraverso un monitoraggio della loro attività sportivo-motoria e non solo».

Quali sono gli altri aspetti che la Scuola Calcio dell’Unicusano Ternana cura in modo particolare? «Vorrei sottolineare in questo senso l’aspetto socializzante della nostra scuola. Grazie al nostro supporto, molti bambini che prima avevano problemi di socializzazione, oggi giocano tranquillamente con i pro-

pri coetanei e lo fanno dopo aver abbandonato paure e timidezze. E, mi creda, questa per noi è la soddisfazione più grande. Ieri, poi, ho davvero provato un’emozione immensa…». Cosa è successo? «È venuta da me una mamma che, felicissima ed emozionata,

mi ha riferito che l’unico momento nel quale suo figlio riesce a tirar fuori un pizzico di intraprendenza è quando si reca presso la nostra Scuola Calcio per giocare a calcio con gli altri bambini. Devo dire che mi sono commosso, perché per noi questo rappresenta il successo più grande». © Copyright Università Niccolò Cusano



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.