Focus 08 01

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Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK

ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL

Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano

Amici Unicusano La nutrizione clinica e i suoi fondamentali

martedì 1 agosto 2017 www.corrieredellosport.it

Disabilità Made in Cusano La storia di Valerio Irene, il Master e la comunicazione una sfida vinta

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> A pagina VII

> A PAGINA V

eleonora sergio

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il punto

Qualche riflessione estiva

«Spontaneità, naturalezza e duttilità»: tra cinema e tv vita e carriera della stella leccese

A

gosto andiamo... è tempo di partire! Questa rivisitazione del verso della nota poesia di Gabriele D’Annunzio costituisce un’affermazione incontestabile e quasi scontata. In realtà, alcune problematiche interne e/o di derivazione europea e internazionale (migranti, Libia, rapporti con la Francia, siccità e relative conseguenze, disoccupazione soprattutto giovanile, ecc.) in questi giorni stanno turbando la sana atmosfera vacanziera, ma non alterano la positività originata dal fatto che il contesto economico globale nei primi sette mesi del 2017 ha evidenziato segnali di miglioramento, in qualche caso significativi. Esaminiamo allora questi ultimi perché l’ottimismo – soprattutto in un periodo che dovrebbe essere dedicato al relax – non deve mai abbandonarci, ovviamente senza perdere di vista la realtà.

istinto d’attrice

Prof. Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università Niccolò Cusano SEGUE A PAGINA III

unicusano ternana

Dietro le quinte dello staff delle Fere > A PAGINA X-XI


cultura

II UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

sul set

serie e fiction

Solo grandi registi per lei

Le esperienze in televisione

Cristina Comencini, Giovanni Veronesi e Carlo Verdone: solo grandi registi per la carriera sul grande schermo di Eleonora Sergio che ha debuttato nel film Liberate i pesci.

Ha recitato in numerose serie televisive come Il commissario nel 2001, Distretto di Polizia 8 nel 2008; nel 2011 entra a far parte del cast di Don Matteo, lo scorso anno in Solo per Amore.

Eleonora Sergio istinto e duttilità recitare è naturale Tv, cinema, teatro: l’attrice pugliese parla della sua attitudine «La spontaneità è la cosa più bella per chi fa questo lavoro» Eleonora Sergio, attrice, volto popolare del cinema e della tv italiana, si confessa a Unicusano Focus. Speranze, ambizioni e tanta umanità nelle parole di questa donna, molto impegnata anche nel sociale. E con una notorietà cre-

Sport e solidarietà: «La mia esperienza con BasketArtisti Unicusano è stata magnifica» scente, meritato frutto delle convincenti interpretazioni in serie tv e fiction famose, come “La Squadra”,“Distretto di Polizia”, “Un Medico in Famiglia” e “Don Matteo”. La Sergio, leccese e salentina doc, può già vantare un curriculum di tutto rispetto. Tornata in televisione nella seconda stagione della serie “Solo per Amore, Desti-

Per segnalazioni, commenti, informazioni, domande alla redazione dei contenuti del settimanale Unicusano Focus – Sport & Ricerca, potete scrivere all’indirizzo: gianluca.fabi@ unicusano.it

Eleonora Sergio, salentina doc: 18 anni di carriera tra cinema e televisione

ni incrociati”,in prima serata su Canale5, interpreta una psicologa, a conferma della sua grande duttilità artistica. Eleonora, diciotto anni di carriera e tanti personaggi interpretati. Vista da fuori, sembri una professionista meticolosa. Come ti prepari quando devi entrare nella psicologia dei vari personaggi? «Per prima cosa leggo la sceneggiatura con grande attenzione. Poi, dal generale, passo al particolare, con l’analisi della storia, del contesto, dell’ambientazione. Ma la cosa più importante è che seguo il mio istinto, andando anche ad analizzare quali sono i tratti distintivi del personaggio che devo interpretare». È vero che hai iniziato la professione di attrice quasi per caso? «Verissimo, tanto che amo dire che è stato questo mestiere che è venuto a cercare me e non viceversa. Ero una commessa in un negozio di abbigliamento in Pu-

glia, la mia terra, cercavano un’attrice per il film “Liberate i Pesci” di Cristina Comencini. Andai a quel provino senza nessuna speranza, così, solo per gioco. Venni presa e scritturata per quello che poi è diventato il mio primo film. E da allora capii che quella era la mia strada». Nel 2014 sei tornata al cinema con Carlo Verdone in “Sotto una buona stella”. Che esperienza è stata per te? «Ho coronato uno dei sogni della mia vita: lavorare per il grande Carlo Verdone. Una persona eccezionale, un regista molto meticoloso ma che ti lascia lavorare in libertà, esaltando tutte le tue doti». Meglio il cinema, il teatro o la televisione? «Una persona che fa il mio mestiere quasi non dovrebbe avere preferenze. Per me non è importante il “luogo” dove si appare, ma la storia, i contenuti. Quindi, faccio tutto con estremo piacere».

Una delle tue più grandi qualità è essere un’attrice eclettica. Hai interpretato personaggi molto diversi tra loro: Gemma, moglie di Verdone in “Sotto una buona stella”, Evil spietata spacciatrice in “La Narcotici”, una terrorista negli “Anni Spezzati”. «È vero, penso che questa duttilità sia una mia dote. Alcuni mi dicono anche che sono molto spontanea, al punto che sul set sembra quasi che io non stia recitando. Per un’attrice questo è un bellissimo complimento». E com’è stata l’esperienza ne “I Bastardi di Pizzofalcone”, la serie tv andata in onda recentemente su RaiUno? «Gran bella esperienza. Carlo Carlei, il regista che mi ha diretta, è molto bravo perché riesce sempre a mettersi nei panni di noi attori. E poi lavorare a Napoli è stato stupendo». Nonostante i tuoi tanti impegni, riesci spesso a tro-

vare tempo per la solidarietà, anche in occasioni che vedono coinvolta l’Università Niccolò Cusano. « Ho partecipato a un’iniziativa di BasketArtisti, di cui la Cusano è partner, e la ricordo come una magnifica esperienza. La ricerca, l’attività di sensibilizzazione e prevenzione di alcune patologie, e la solidarietà in genere sono delle priorità oggi. Noi attori dobbiamo dare il nostro contributo proprio con un’opera di sensibilizzazione costante» Quali sono i tuoi progetti per il futuro? «Scusatemi, ma non mi posso tanto sbilanciare. Sono anche un po’ scaramantica. Ai miei fan spero di regalare presto una bellissima sorpresa: tra settembre e ottobre, si potrebbe realizzare un grande progetto. Dunque, vi do appuntamento a prestissimo!». © Copyright Università Niccolò Cusano

martedì 1 agosto 2017


cultura

martedì 1 agosto 2017

UNICUSANO FOCUS III CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

segnali di ottimismo nell’estate italiana I dati sul Pil e il boom del turismo lasciano immaginare un rientro dalle vacanze più sereno In Europa, le preoccupazioni – spesso esagerate ma alimentate dai timori generati dalla Brexit – si sono gradualmente affievolite sia per effetto dei risultati elettorali in Olanda e Francia sia per il quasi immediato ripensamento che ha caratterizzato il risultato del referendum britannico; vedremo se anche in Germania si confermeranno queste tendenze nella tornata elettorale di settembre. Nell’Euro-

zona, i dati macroeconomici sono complessivamente migliorati – anche in termini d’inflazione che però negli ultimissimi mesi ha subito un rallentamento nella crescita verso il 2%, tasso ritenuto adeguato per un sano sviluppo economico – e la BCE continua a garantire stabilità di prezzi e nei mercati con una politica monetaria accorta, dichiarando di essere sempre pronta a intervenire in caso di neces-

sità, utilizzando qualsiasi strumento rientrante nel suo mandato. Il rialzo dei tassi già avviato nel 2016

Ma i partiti devono fare di più: basta liti, è ora di pensare agli interessi della collettività e proseguito nel 2017 negli USA ha subito un graduale rallentamento e, comunque, non ha prodotto effetti su quelli dell’Eurozona perché ancora non ci sono le condizioni per farli risalire; Draghi nella penultima riunione della BCE, cioè quella del mese di giugno, ha affermato che non scenderanno più. Gli Stati Uniti, nonostante Trump e le sue idee spesso a dir poco discutibili, sotto il profilo economico continuano a godere di buona salute e a essere il principale Paese di riferimento, smentendo in modo ineluttabile le previsioni di tanti studiosi

ed economisti che, almeno da venti - trenta anni, affermano che la Cina è destinata ad assumere il ruolo di potenza economico-finanziaria numero uno al mondo; ciò non è successo e dubito che possa succedere da qui a pochi anni, ammesso che mai avvenga. Quest’ultimo Paese – in cui l’incremento del Pil è stato per alcuni anni a due cifre e che nel 2016 aveva subito un leggero rallentamento per alcuni allarmante – ha ripreso vigore con ritmi di crescita che sembrano riavvicinarsi al 6,8-7%, cioè il doppio o quasi della crescita media globale prevista dal FMI nelle previsioni espresse qualche giorno fa. Per gli USA, per effetto dei dati del Fondo Monetario Internazionale che prevedono una crescita del 2,1% nel 2017 e 2018, si è subito intravista e paventata una possibile frenata ma poi venerdì 29 luglio il dato del secondo trimestre pari al 2,6% ha allontanato almeno temporaneamente lo spettro frettolosamente configurato. Il Pil cresce meno in Italia, però al di là delle aspettative. È innegabile che, dopo tanti anni di crisi, l’econo-

mia italiana sta lentamente migliorando. I primi segnali sono arrivati alla fine del 2015, per poi proseguire nel 2016 e intensificarsi nei primi mesi del 2017, tanto che per l’anno in corso le ultime previsioni del Fondo monetario internazionale, viste in notevole rialzo rispetto al precedente +0,8%, indicano per l’Italia un incremento del Pil pari al +1,3%, confermate da quelle del Centro Studi Confindustria che si attestano allo stesso livello, della Banca d’Italia dell’1,4% e dell’agenzia di rating Standard & Poor’s che si è espressa per un +1,2%, mentre il governo parlava nel DEF di un più modesto 1%. Prendiamo atto dei dati positivi e superiori alle aspettative, sperando che a fine anno possa maturare un incremento ancora maggiore, magari per effetto dell’incoraggiante stagione che sta conoscendo il nostro turismo, fattore distintivo – da curare maggiormente con investimenti e infrastrutture – e determinante per il futuro del sistema Paese.

I mercati finanziari, barometri e termometri degli andamenti economici, si muovono in territorio positivo, con rialzi graduali, costanti e significativi. Gli indici di borsa americani continuano a macinare massimi storici, ma anche tutti gli altri continuano a recuperare terreno rispetto agli anni della crisi che hanno messo a dura prova le quotazioni azionarie; la crescita, in questa fase, è sana per effetto di una volatilità molto contenuta, addirittura ai minimi storici. Il clima favorevole influenza positivamente tutte le borse, comprese quelle europee che migliorano con ritmi differenti; Milano, in particolare, sta beneficiando del miglioramento della situazione dei crediti deteriorati e delle soluzioni per le banche in crisi che hanno scongiurato – almeno al momento e speriamo per il futuro – crisi sistemiche.

Noi italiani allora, ciascuno nel modo desiderato, godiamoci questo periodo riservato tradizionalmente allo svago, al relax e al divertimento, immaginando un ritorno dalle vacanze che possa confermare i positivi sviluppi sinteticamente descritti, attenuare i fattori di negatività apparsi all’orizzonte in questi ultimi giorni e quelli cronici che costituiscono strascichi gravi e pericolosi di una crisi profonda e durata a lungo. La cosa più auspicabile sarebbe un comportamento dei vari partiti meno litigioso e tendente a convergere verso i comuni interessi della collettività... ma questa è fantascienza, tanto più considerando gli scontri già in atto in vista dell’inesorabile avvicinamento del confronto elettorale. Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università degli Studi Niccolò Cusano


ricerca

IV UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

martedì 1 agosto 2017

trapianti la generosità è in crescita

Le donazioni di organi aumentano quasi del 20% Merito anche delle campagne di sensibilizzazione Grazie alle campagne di sensibilizzazione e a una rete trapianti sempre più efficiente, continua a crescere, finalmente in modo consistente anche al Sud, il numero di donatori di organi: l’aumento è quasi del 20% in un anno, mentre calano di oltre il 5% le opposizioni al trapianto. È quanto emerge dai dati prelimina-

ri 2017 resi noti dal Centro Nazionale Trapianti (CNT) e relativi all’attività del primo semestre dell’anno in corso, con proiezione al 31 dicembre 2017. «Si cresce molto nelle regioni meridionali perché lì c’era margine di crescita. Possiamo dire che il Sud inizia a manifestare le sue grandi possibilità», spiega il direttore

del CNT Alessandro Nanni Costa. PROIEZIONI. Da fegato a

cuore a reni, le proiezioni per il 2017 segnano un +19% di donatori rispetto al 2016, ovvero da 1.480 a 1.762. Se rapportati alla popolazione di riferimento si passa, ad esempio, da 13,3 a 19,7 donatori per milioni di persone (Pmp) in Campania, da 13,8 a 20,9 in Basilicata, da 11,6 a 14,2 in Cala-

bria, da 12,6 a 19,9 in Sicilia. Quanto ai donatori utilizzati, cifra che indica l’effi-

Secondo i dati diffusi dal CNT anche il Sud inizia a manifestare le sue enormi potenzialità cienza della Rete Trapianti grazie all’adozione di più accurati criteri di valutazione dell’idoneità degli organi, le proiezioni parlano di 1.518 nel 2017, a fronte dei 1.298

del 2016: la crescita è del 16,9%, la più alta dal 2002 ad oggi. Il Friuli Venezia Giulia diventa prima regione in Italia quanto a donatori utilizzati per milioni di persone, passando dai 29,3 del 2016 ai 51,6 del 2017 (+76,8%) ma cresce soprattutto l’Abruzzo-Molise. da 10,3 a 18,3 (+83%). Calano del 5,1% le opposizioni al trapianto, passando dal 32,8% del 2016 al 27,7% del 2017 e anche in questo caso il Sud contribuisce: Campania (-11,2%), Sicilia (-11%), Calabria (-5%), Molise (-8,3%) e Basilicata (-38,7%).

salute

Come proteggere gli occhi dal sole Anche nel periodo estivo non bisogna dimenticare di prendersi cura della nostra vista. Il sole e i raggi ultravioletti possono essere nocivi per gli occhi come per la pelle. Lo ricorda il professor Mario Stirpe, presidente della Fondazione Bietti: «Le prime a essere danneggiate sono le strutture più superficiali, congiuntiva e cornea, con la comparsa di fastidiose cherato-congiuntiviti – sottolinea l’esperto – Più pericoloso è invece il danno inflitto a cristallino e retina, dove le radiazioni provocano ossidazione

e invecchiamento precoce, aumentando il rischio d’insorgenza di cataratta e di degenerazione maculare soprattutto nei soggetti anziani. Anche i bambini al di sotto dei 12 anni risultano essere più sensibili ai danni solari poiché il cristallino, ancora immaturo, è meno efficace nel filtrare la luce solare». intensità. Inoltre, spiega

ancora il professor Stirpe, è bene ricordare che «l’intensità dei raggi solari aumenta con l’altitudine e che anche in una giornata nu-

volosa l’80% degli UV filtra attraverso le nubi». È quindi consigliabile «proteggersi sempre con cappellini e lenti fotoselettive, dotate di certificato di garanzia e in grado non solo di ridurre l’abbagliamento solare, ma anche di assorbire le radiazioni nocive. Una buona idratazione e una dieta ricca di fattori antiossidanti (frutta e verdura) sono assolutamente consigliate per aiutare a ridurre i danni da radicali liberi». Condizionatori. In esta-

te inoltre un uso eccessi-

vo di aria condizionata sia in ambianti chiusi, che in auto può associarsi alla comparsa di disagi oculari. «L’esposizione prolungata a basse temperature, così come l‘eccesiva deumidificazione dell’aria può essere causa di alterazione del film lacrimale e di secchezza oculare – spiega il professor Stirpe – che si manifesta con segni d’irritazione: iperemia, bruciore, lacrimazione, fotofobia e sensazione di sabbia negli occhi. I soggetti più esposti sono coloro che svolgono attività prolungata al com-

puter e i portatori di lenti a contatto». Al volante. La guida dell’auto, soprattutto se effettuata per molte ore consecutive come nei lunghi viaggi, può anch’essa esser causa di secchezza oculare oltre che di affaticamento visivo. Secondo il professor Stirpe, «è molto utile l’utilizzo di sostituti lacrimali in collirio per mantenere l’adeguata lubrificazione della superficie oculare, ripristinando la componente acquosa o lipidica del film lacrimale». © Copyright Università Niccolò Cusano

CONSAPEVOLEZZA. «Le opposizioni - sottolinea Nanni Costa - diminuiscono perché c’è maggiore consapevolezza da parte dei cittadini, grazie alle campagne di sensibilizzazione condotte in questi anni. Oggi è abbastanza frequente trovare chi ha dato parere positivo alla donazione sulla carta di identità». Quanto agli accertamenti delle morti cerebrali, step che costituisce il primo passaggio del percorso della donazione, crescono del 10,3% passando da 2.478 a 2.734, con la Campania che li vede passare

da 149 a 177 e la Sicilia da 138 a 163. «Sono dati che conclude Nanni Costa - se verranno confermati a fine anno sono i più alti mai visiti in Italia. Non posso che fare i complimenti ai rianimatori, ai chirurghi dei centri trapianti, ai coordinamenti e a tutta la rete. Ma vanno ringraziati anche i media che hanno fatto un lavoro costante negli ultimi anni. Stiamo dando “Il meglio di noi” come recita lo slogan del Cnt». © Copyright Università Niccolò Cusano


sport e disabilità

martedì 1 agosto 2017

UNICUSANO FOCUS V CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

la forza di volontà può sollevare ogni peso La storia di Valerio Blanco y Pinol, disabile a causa di un incidente: «Grazie allo sport ho recuperato autonomia nel camminare e fiducia in me stesso. Oggi posso sorridere» Un incidente in motorino, tanti anni fa, con conseguenze gravissime. All’età di 18 anni è uscito da un coma durato tre mesi e mezzo causato da quella maledetta caduta, quando, si badi bene, ancora non era obbligatorio l’uso del casco. È la sfortunata storia di Valerio Blanco y Pinol, un ragazzo da prendere ad esempio per la sua eccezionale forza di volontà. La disabilità combattuta con le armi della costanza e della perseveranza. Con lo sport a svolgere un ruolo fondamentale in un lavoro di recupero fisico e psicologico davvero eccellente, che ha consentito oggi a Valerio di camminare in modo quasi autonomo. Lui, da qualche anno, è un pesista che si è affacciato al professionismo di questo sport, ottenendo risultati di grande livello. I suoi miglioramenti sono sorprendenti. Svolge questa attività con molta passione e impegno. Valerio ha oggi ritrovato il sorriso, ed è un vero esempio per tutti. Valerio, che genere di attività pesistica svolgi? «Faccio sollevamento pesi e attività di potenziamento muscolare, sia per gli arti inferiori che superiori. Voglio che la mia sia un’atti-

vità completa. Mi alleno quattro volte alla settimana, due volte all’interno di una struttura e due in un’altra».

anche Antonietta è stata importante per me: con lei ci alleniamo da circa due anni, è una vera campionessa che ha ottenuto risultati notevoli. Mi dà tanti consigli utili».

Hai già partecipato a competizioni? «Sì, certo. E ogni volta mi diverto davvero molto. Nella mia categoria di peso sono il terzo in Italia. Un risultato che mi rende felice perché è frutto di tanti sacrifici e della mia grande passione».

Ti piace allenarti? «Tantissimo. In palestra mi sento davvero me stesso, mi sento una persona libera e felice. Anche se dalle mie parti a Roma non ci sono strutture pubbliche dove io possa praticare gratuitamente il mio sport preferito. E questo mi dispiace, è un vero peccato e non lo trovo giusto. Ma non solo per me, anche per tutti coloro che sono nelle mie stesse condizioni».

Questa attività agonistica ti ha anche consentito di trarre dei benefici a livello fisico e nei movimenti? «Senza dubbio sì, soprattutto nella deambulazione. Sono passato dalla necessità di muovermi con l’ausilio di due tripodi fino alla soddisfazione di camminare in maniera quasi autonoma. Oggi posso dire di aver raggiunto uno degli scopi ai quali tenevo di più nella mia vita». A sinistra, Valerio e Roberto Tedeschi. A destra con il sindaco di Roma Virginia Raggi

Hai notato anche altri benefici? «Certamente. Soprattutto di natura psicologica. Ho acquisito maggiore sicurezza in me stesso, mi sento molto meglio e ho ottenuto un maggiore controllo su tutti i muscoli del mio corpo».

Valerio, c’è qualche persona alla quale devi dire grazie? «Io ci ho messo tanta buona volontà, posso forse dire di essere stato bravo. Ma devo dire grazie a questa grande palestra di vita che si chiama

sport e al sollevamento pesi in particolare. Poi sono stati molto importanti anche il mio personal trainer Roberto Tedeschi e la pesista Antonietta Orsini». Che tipo di rapporto hai con loro?

«Non sono solo i miei insegnanti, ma anche i miei più grandi amici. Con Roberto ci conosciamo da oltre dieci anni. Lui mi segue fin da quando ero sulla sedia a rotelle. Lui ha gestito il mio miglioramento e lo devo ringraziare. Ma

Valerio è anche un ragazzo dai nobili sentimenti e molto sensibile. Ha pubblicato un libro di poesie dal titolo “Lo sguardo lontano”, una bellissima raccolta di pensieri in versi, scritti da quando era adolescente fino ad oggi. Un modo per riflettere sulla vita e per andare avanti con determinazione ed orgoglio. Lo sport, ma soprattutto la sua grande forza d’animo, oggi lo hanno aiutato a vincere la sua battaglia. © Copyright Università Niccolò Cusano

special olympics

La nuova vita di Andrea e la sua grande vittoria Sport, cinque lettere in grado di poter cambiare la vita di una persona. Un sostantivo capace di trasformarsi in qualcosa di più grande e raccontare storie di uomini e donne che attraverso lo sport hanno raggiunto traguardi eccezionali. Come quelli raggiunti da Andrea Ferraro. «Venite a vederci, ci divertiremo tantissimo», sono stata le sue parole in riferimento ai Giochi Nazionali Estivi di Biella che, dal 3 all’8 luglio scorso, lo hanno visto vincere una medaglia d’oro nella staffetta 4x100 unificata, una medaglia d’argento nei 50 metri dorso e due medaglie di bronzo nei 50 metri stile libero e nella staffetta 4x100. Insomma, ha mantenuto le sue promesse. LO SPORT. Andrea Ferraro,

biellese di sedici anni, è affetto da autismo ad alto funzionamento, ciò significa che ha un QI nella norma e questo gli consente, a

ne, in occasione della Cerimonia di Apertura».

Andrea Ferraro, Atleta di Special Olympics

livello cognitivo, di apprendere gran parte degli insegnamenti impartiti. Tuttavia ha gravi difficoltà nelle abilità sociali, cioè nel relazionarsi con gli altri. Le sue difficoltà, però, non gli hanno impedito di praticare tanto sport: sci, nuoto e atletica. Nonostante

la giovane età, ha imparato molto presto diversi stili in piscina, alcune discipline sulle piste e a scendere senza paura sulla neve. I suoi progressi sono stati rapidi e molto concreti. Nel tempo, poi, ha migliorato le sue capacità di relazionarsi con gli altri e nelle autono-

mie di tutti i giorni. La nuova vita di Andrea è ripartita dallo sport e dal team Special Olympics “Asad Biella”. I Giochi Nazionali Estivi che si sono svolti nella sua città natale, hanno rappresentato una grande festa: «Durante le gare c’erano tanti miei compagni di

scuola e professori che facevano il tifo per me. Sono orgoglioso di avercela messa tutta, di aver conquistato

una medaglia d’oro e di essere salito sul palco, in rappresentanza di tanti atleti e davanti a migliaia di perso-

CRESCITA. L’impegno di Andrea è costante. Si allena quasi tutti i pomeriggi e il suo curriculum sportivo è eccezionale, tanto nel nuoto quanto nello sci. E sta crescendo molto anche nell’atletica leggera. Non ha perso di vista gli impegni scolastici, però. Tutti gli vogliono un mondo di bene: i genitori Michela e Enrico, i suoi fratelli, i tecnici, i compagni di classe e i nuovi amici della parrocchia di San Paolo, dove ha intrapreso nuove conoscenze oltre a quelle derivanti dal contesto scolastico. «Vederlo gareggiare è sempre un’emozione grandissima – racconta la mamma Michela – nei suoi occhi si legge la gioia. Lo sport, più di ogni altra cosa gli ha permesso di sviluppare una grande indipendenza: questa è la vittoria più grande». © Copyright Università Niccolò Cusano


VI UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

industria

martedì 1 agosto 2017

università

martedì 1 agosto 2017

UNICUSANO FOCUS VII CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

irene, comunicare è questione di strategia Il Master in Digital Marketing ha aiutato la giovane Irene Perino nella sua carriera di scrittrice e media strategist: «è importante essere in continuo aggiornamento»

così l’alimentazione può cambiare la vita

Monica Grant, fondatrice dell’Università popolare di nutrizione clinica, illustra la sinergia con la Cusano: «La nostra salute dipende dalle scelte consapevoli» La presa di coscienza dell’importanza di una cultura della nutrizione è diventata centrale nella nostra società. Un passo in avanti, sena dubbio, che permette di avere ottimi risultati sia nel campo dell’alimentazione che della prevenzione. Ma la nutrizione, in campo professionale, è una materia che va insegnata con i giusti mezzi, come nel caso di U.P.A.I. Nu.C., acronimo di università popolare accademia internazionale di nutrizione clinica, che ha come missione quella di svolgere attività di formazione in ambito sanitario, nella cultura, nel sociale e nello sport, a beneficio di coloro che vogliono apprendere e aggiornarsi continuamente. U.P.A.I.Nu.C. fa parte della grande rete di Amici Unicusano: una sinergia che dà

vita a una serie di iniziative formative di altissimo livello, delle quali ha parlato la fondatrice Monica Grant a Radio Cusano Campus. Come nasce U.P.A.I. Nu.C.? «Siamo un’università popolare, nata nel 2013. Ci richiamiamo a un compito di promozione culturale e di formazione. Abbiamo infatti trasformato la nostra attività in un’associazione no profit con l’unico scopo di proporre la formazione. Siamo anche provider ministeriali e forniamo corsi monotematici, convegni e altre iniziative accreditate per professioni sanitarie». Come affrontate la nutrizione? «A 360 gradi: lavoriamo af-

finché la nutrizione venga considerata in modo olistico, come un miglioramento dello stile e della qualità di vita e come prevenzione delle patologie. Il nostro fiore all’occhiello è un’attività che facciamo da sette anni, un master di primo livello in nutrizione clinica, attivo dal 2011». Oggi la nutrizione è di-

venuta un tema centrale. Cosa è accaduto? «Si è preso coscienza del fatto che veniamo a contatto quotidianamente con l’alimentazione e ciò non può che avere un’influenza sul nostro stato di salute. Recentemente, in partnership con la Cusano, abbiamo tenuto un convegno sugli stili di vita dopo le recenti modifiche della dieta mediter-

ranea e sulle potenzialità del cibo nel prevenire le malattie. Sempre con la Cusano abbiamo istituito un corso di perfezionamento in alimentazione vegetariana e vegan, una tendenza che si sta proponendo in modo importante: ci è sembrato corretto fornire un aggiornamento a professionisti che possono seguire le esigenze di una nuova tipologia di pazienti. Invito tutti, quindi, ad andare sui portali di U.P.A.I.Nu.C. o dell’Unicusano per sapere tutte le attività che svolgiamo in questo rapporto, ormai consolidato e pieno di soddisfazioni». Come sta cambiando la dieta mediterranea secondo lei? «Siamo più consapevoli dei

principi nutrizionali importanti per il nostro organismo e che hanno un potere terapeutico. E sappiamo utilizzare meglio gli alimenti fondamentali». Ci sono altre novità all’orizzonte per U.P.A.I.Nu.C.? «Una in particolare: sempre in partnership con la Cusano stiamo pubblicando il bando per il primo corso dedicato ai diplomati per consulenze ad aziende alimentari e sul metodo HACCP. Un corso con finalità pratiche su cosa fare a livello burocratico per i clienti e i vari protocolli operativi. È un corso annuale da 60 crediti formativi e potrebbe essere interessante anche per le aziende della rete Amici Unicusano che hanno bisogno di giovani già formati in questo senso». © Copyright Università Niccolò Cusano

«Il mio è stato un percorso tradizionale, svoltosi a Torino, la mia città d’origine. Ho frequentato l’università lavorando a tempo pieno, iniziando nel settore di organizzazione eventi per poi specializzarmi pian piano nella comunicazione digitale e nel social media marketing. La mia passione per la scrittura si è concretizzata diventando giornalista pubblicista; quella per l’arte aprendo un blog molto seguito che racconta la mia città natale e scrivendo un libro. Oggi sono una scrittrice nel tempo libero e lavoro come social media strategist per una compagnia assicurativa. Anni dopo il termine del mio percorso accademico, ho scelto di approfondire e certificare la mia conoscenza del digital marketing scegliendo un Master Unicusano». Si presenta così Irene Perino, ex studentessa Unicusano, con alle spalle una molteplicità di esperienze e interessi che hanno caratterizzato il suo percorso accademico e professionale. ORGANIZZAZIONE. La sua volontà di uscire dagli schemi delle classiche lezioni universitarie e al contempo creare un network professionale, e non, la spinge ad avvicinarsi alla Cusano, dove ha conseguito brillantemente un Master in Digital Marketing: «All’Unicusano ho potuto organizzarmi liberamente, scegliendo i tempi di apprendimento, studiando nel momento della giornata in cui potevo davvero dedicarmici con attenzione, mi sono relazionata via mail e chat con professori e colleghi, e ho utilizzato dispense e materiale aggiornatissimo che

fine giugno, è ora in tour per tutta Italia».

vi con loro: fate domande, soddisfate le vostre curiosità, approfittate della loro esperienza. Non accontentatevi del solo studio, non sarà quello a farvi crescere professionalmente. Se state già lavorando nel settore, applicate quello che state studiando sul campo. Se siete in cerca di un lavoro, create comunque un vostro progetto da seguire durante il Master, una pagina Facebook, un blog, qualsiasi cosa che possiate approcciare come un vero progetto. Approfondite sempre. Il master sarà pieno zeppo di informazioni e utilissimo ma il settore è sempre in movimento ed è fondamentale tenersi aggiornati. Leggete, googlate, cercate, twittate e postate».

CONSIGLI. Se siete studen-

OBIETTIVI. Nonostante i nu-

ancora oggi consulto per i progetti che porto avanti in ufficio». CAPISALDI. Grande appassionata del suo lavoro e sempre pronta a mettersi in gioco per continuare a imparare, individua in questi tre fattori le basi fondanti della sua professione: «Tanta pazienza, voglia di controllare cento volte più uno le informazioni che si trovano in rete prima di condividerle, saper usare le parole e cavarsela con photoshop». IL PERCORSO. Conosciamo meglio il suo interessantissimo percorso di social media strategist e scrittrice: «Nel 2011, per promuovere la mia attività di guida turistica, ho aperto un blog dedicato alla mia città di origine e alle cose da fare per viverla al meglio, raccontate con un tono ironico e divertente: “Le MIllemila cose da fare a Torino”. Al blog si accompagna una pagina Facebook, online dal 2011 che conta più di 50 mila fan. La mia conoscenza del social media marketing e del mondo digital è nata proprio così, in maniera empirica. Solo dopo, anche grazie al Master, l’ho estesa e perfezionata fino a farne una professione. Nel 2017 poi, ho scritto

Irene Perino, alla Cusano ha conseguito un Master in Digital Marketing

un libro per L’Airone Editrice, ispirato liberamente al mio blog. “My Secret Turin”, sold out al Salone del Libro di Torino 2017, è una guida frizzante e divertente della città di Torino divisa in quattro

stagioni e che racconta Torino attraverso una lunga metafora, che la descrive come se fosse una giovane donna. In tutte le librerie da

ti di un Master in digital Marketing non perdetevi i suoi preziosi consigli: «Non abbiate timore di scrivere ai professori e relazionar-

merosi traguardi professionali raggiunti, Irene non si ferma qui e ha ben chiari i suoi obiettivi per il futuro: «Voglio crescere professionalmente diventando sempre più strategica e meno operativa. Inoltre, mi piacerebbe trasferire le mie conoscenze e i segreti del mestiere a qualcuno di appassionato, come fece con me il mio primo capo che ancora oggi ringrazio di cuore. Fare un lavoro che si ama è davvero importante». La brillante carriera di Irene ci insegna che avere delle passioni e soprattutto una forte ambizione è il mezzo più efficace per realizzarsi professionalmente e rappresenta la giusta spinta per puntare a traguardi sempre più ambiziosi. © Copyright Università Niccolò Cusano



cultura e università

martedì 1 agosto 2017

UNICUSANO FOCUS IX CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

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sfuggire alla vita: adolescenti a rischio

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La serie “13 Reasons Why” si spinge fino al tema del suicidio: i segnali da non sottovalutare «Clay, non sappiamo davvero cosa pensasse, provasse, non c’è modo di scoprire perché ha fatto quello che ha fatto»; «in realtà un modo c’è». Questa è una delle ultime conversazioni che avviene nell’ultima puntata di 13 Reasons Why, la se-

rie Netflix che racconta la storia della sedicenne Hannah Baker, morta suicida. è uno scambio molto intenso, che coinvolge, se vogliamo, due dei personaggi più importanti della serie: da una parte Clay, il “bravo ragazzo”, colui che ascolta le cassette quasi per ultimo, colui che decide di uscire dalla logica del silenzio e

tenta, puntata dopo puntata, di portare alla luce tutti quei piccoli segreti e non detti che con tanta fatica il resto del gruppo cerca di negare; dall’altra il signor Porter, lo psicologo scolastico, l’adulto al quale Hannah si rivolge nel tentativo di trovare un conforto, nella speranza di ricevere anche una sola motivazione valida a dissuaderla dal gesto che ha programmato. è un passaggio fondamentale perché racconta non solo come Clay, co-

etaneo di Hannah, veda tutto quello che è successo e di cui è venuto a conoscenza, ma soprattutto perché è il primo vero momento in cui uno dei ragazzi coinvolti “passa la palla” a un adulto, chiamato a compiere un esame di coscienza e di conseguenza prendere una decisione. la domanda. Si poteva realmen-

te fare qualcosa per evitare il suicidio di Hannah? Rispondere a questa domanda non è semplice e comporta, da parte degli adulti, il riconoscimento di quel ruolo contenitivo e di sostegno che spesso fatica a essere preso quando si ha a che fare con gli adolescenti, che hanno bisogno di una guida ma negano questa esigenza, che hanno bisogno di essere visti ma difendono il loro diritto a chiudere la porta. In questo senso il ruolo e soprattutto lo sguardo dell’adulto diventa fondamentale, perché si parla di adolescenti e perché si parla di suicidio, e nella serie di Netflix emerge in modo ancora più preponderante perché si racconta la storia di una ragazza qualunque, apparentemente serena, inserita in una famiglia “sufficientemente adeguata” e questo rende tutto più difficile da accettare e capire. Perché Hannah, e non invece Justin, che vive in una situazione al limite, profondamente ed evidentemente sofferente? sofferenza. Il mondo di Justin è

permeato da costanti episodi di

sofferenza, sia fisica che emotiva, che lo portano probabilmente, in quanto adolescente, a mettere in atto una serie di comportamenti a rischio, quali abuso di alcol e di sostanze stupefacenti, che lo espongono alla stessa condizione di dolore dalla quale cerca di sfuggire. Non deve essere dimenticato, soprattutto quando si parla di ragazzi giovani come i protagonisti della serie, che il suicidio può essere la drammatica conseguenza di un gesto che voleva solo essere dimostrativo, una richiesta di aiuto: un ragazzo ingerisce una grande quantità di farmaci e dopo dieci minuti chiama l’ambulanza e racconta quello che ha fatto, senza considerare, in quanto adolescente e quindi onnipotente, che l’ambulanza potrebbe arrivare troppo tardi. E allora come aiutare questi ragazzi? Come prevenire? La risposta è celata in un’altra e ben più importante domanda: cosa vogliamo prevenire? indicatori. Pensare di combat-

tere contro quell’improvviso impeto autodistruttivo che caratterizza l’atto suicidario rischia di diventare una battaglia contro i mulini a vento, ma soffermarsi su quelli che possono essere gli indicatori di disagio e sofferenza può diventare una possibilità reale di prevenzione. Quello che si richiede agli adulti, così come ai coetanei di un possibile ragazzo o ragazza in difficoltà, è quello di avere uno sguardo attento, capace di cogliere segnali anoma-

li, avere la sensibilità di coglierli e il coraggio di non ignorarli, comprendendo che alla base della sofferenza ci sono sempre tante e complesse dinamiche, che si intrecciano tra loro e che a volte raggiungono un’entità e un’intensità tale da far sentire il bisogno di spegnere l’interruttore. «La persona in cui l’invisibile agonia della Cosa raggiunge un livello insopportabile si ucciderà proprio come una persona intrappolata si butterà da un palazzo in fiamme. Non vi sbagliate sulle persone che si buttano dalle finestre in fiamme. Il loro terrore di cadere da una grande altezza è lo stesso che proveremmo voi o io se ci trovassimo davanti alla stessa finestra per dare un’occhiata al paesaggio; cioè la paura di cadere rimane una costante. Qui la variabile è l’altro terrore, le fiamme del fuoco: quando le fiamme sono vicine, morire per una caduta diventa il meno terribile dei due terrori. Non è il desiderio di buttarsi; è il terrore delle fiamme» (David Foster Wallace). Dott.ssa Nicoletta Vegni Psicologa Psicoterapeuta Docente di Psicologia Clinica Facoltà di Psicologia Università Niccolò Cusano Prof.ssa Caterina D’Ardia Neuropsichiatra infantile Docente di Psicologia dello Sviluppo Facoltà di Psicologia Università Niccolò Cusano

la didattica della cusano: il master

Lavorare nel mondo delle assicurazioni Nell’ottica di offrire percorsi di studio professionalizzanti funzionali allo svolgimento di effettive attività di lavoro, l’Università degli Studi Niccolò Cusano, istituisce il Corso di Perfezionamento e Aggiornamento Professionale in “Intermediario Assicurativo”. Il corso ha come scopo principale quello di formare professionisti, altamente specializzati nel settore delle assicurazioni e di aggiornare, gli operatori del settore, in riferimento alla recente normativa (disposizioni comunitarie con i regolamenti Isvap e i c.d. “decreti Bersani”). Il Corso è rivolto a tutti i diplomati e ai laureati in tutte le discipline del nuovo e vecchio ordinamento. Organizzazione. Il Corso ha du-

rata annuale pari a 1000 ore di impegno complessivo per il corsista, corrispondenti a 40 cfu. Il Corso si svolgerà in modalità e-learning con piattaforma ac-

cessibile 24 h\24 e sarà articolato in: lezioni video e materiale fad appositamente predisposto; congruo numero di ore destinate all’auto-apprendimento, allo studio individuale e domestico; eventuali verifiche per ogni materia. Tutti coloro che risulteranno regolarmente iscritti al corso dovranno sostenere un esame finale che accerti il conseguimento degli obiettivi proposti. Il percorso di studi, della durata di un anno accademico, tratterà le se-

guenti aree tematiche: il codice delle assicurazioni; l’Isvap: l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni; Decreto Bersani sulle assicurazioni; il contratto di assicurazione; le assicurazioni contro danni; le assicurazioni della responsabilità civile; l’assicurazione RC auto; fondi pensione; sanzioni e aspetti processuali; project work finale. INFO. infomaster@unicusano.it © Copyright Università Niccolò Cusano


X UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

la cusano e il calcio

lo staff rossoverdi vi sistemo io

martedì 1 agosto 2017

un voucher da sette gare Al fine di agevolare la presenza dei sostenitori rossoverdi al Libero Liberati per la stagione calcistica 2017-18, l’Unicusano Ternana ha comunicato che dalo scorso 24 luglio è possibile sottoscrivere, oltre al classico abbonamento da 21 partite, anche un voucher da sette gare. La “Voucher Card”

permetterà ai tifosi delle Fere di acquistare le gare della stagione in corso in tre tranche da sette partite ciascuna, ma non consentirà l’acquisto dei biglietti per le gare in trasferta. Per sottoscrivere la prima tranche sarà necessario presentare copia di un documento d’identità e una fototessera.

Il responsabile osteopata dell’Unicusano Ternana Francesco Guicciardini: «Studio gli atleti a 360°» Francesco Guicciardini è una delle figure più rappresentative del “dietro le quinte”, all’interno dello staff medico dell’Unicusano Ternana. Ha lavorato a Martina Franca, Andria, Brindisi, Benevento: un professionista di chiara esperienza che, con il suo prezioso contributo, proverà a far decollare la nuova aventura delle Fere. E senza troppi contrattempi fisici. Un ruolo davvero delicato che Guicciardini sta portando avanti fin da questi giorni di ritiro precampionato. I primi risultati già si vedono. Dottor Guicciardini, ci racconta la sua esperienza all’Unicusano Ternana? «Un’esperienza nuova per me,

molto stimolante. Sono il responsabile osteopata della squadra. In più, mi occupo di prevenzione e recupero infortuni. Un lavoro molto ampio che mi consente di avere una visione a trecentosessanta gradi dei nostri atleti, che seguo anche all’interno del campo di gioco». Quali sono gli interventi che solitamente effettua su un calciatore? «Un osteopata deve innanzitutto prevenire gli infortuni e deve contribuire al miglioramento della performance dell’atleta. Quindi io curo innanzitutto tutta la parte preventiva. Per me, senza dubbio la più importante. Intervengo prima di ogni al-

Settori e prezzi • Curve: intero 55 euro, ridotto 30 euro • Curve tribune: intero 62 euro, ridotto 40 euro • Distinti: intero 80 euro, ridotto 55 euro • Tribuna B centrale: intero 135 euro, ridotto 80 euro • Donne: 20 euro

Ternana: sono esemplari, precisi e rigorosi nei comportamenti e curano tantissimo la loro salute. Mi chiedono consigli, sono molto attenti. Con loro si è venuto a creare un rapporto di fiducia reciproca».

lenamento per spiegare ai ragazzi la giusta postura e le corrette dinamiche di movimento. Mi diverto a dire, che li “rimetto a posto”. In più, realizzo uno studio preventivo sulle caratteristiche fisiche di ciascun calciatore, valuto quali sono le loro problematiche e mi interfaccio con il preparatore atletico, con i fisioterapisti e con i responsabili dell’area medica».

Dottor Guicciardini, lei ha avuto esperienze come osteopata e preparatore atletico anche nella pallavolo. Quali sono le differenze con il calcio? «Nel calcio il gesto motorio è diverso. Non a caso, gli infortuni di contatto sono più frequenti che nella pallavolo. Penso anche alla grande sollecitazione che nel calcio ricevono, ad esempio, adduttori o flessori».

Com’è il rapporto con i calciatori? E con il resto dello staff? «E’ un rapporto ottimo. Ciascuno fornisce il proprio contributo in un’ottica di grande collaborazione. Devo dire di essere rimasto stupito dalla professionalità dei giocatori dell’Unicusano Francesco Guicciardini

Che ambiente ha trovato a Terni? «C’è tanta voglia e tanto entusiasmo. E tutto questo grazie all’Unicusano. E poi qui alla Ternana si lavora molto. Quando mi dicevano che si lavorava anche dodici ore al giorno, pensavo fosse una battuta. Invece è proprio così. A volte in effetti lavoriamo fino a tarda notte. E questo per me è molto importante, sono una persona alla quale piace curare anche i minimi dettagli». Lei ha lavorato nel Martina Franca, ad Andria, Brindisi, Benevento. Ora l’avventura in serie B, a Terni. Come la sta vivendo? «Con grande entusiasmo. Sto mettendo a disposizione della squadra la mia esperienza. Sono parte di un ingranaggio perfetto. Devo ringraziare mister Pochesci e il direttore sportivo Evangelisti. Sono loro che mi hanno voluto. Ed è grazie a loro se sono qui a vivere questa fantastica esperienza». Cosa si aspetta dalla stagione che sta per iniziare? «Tutto il meglio possibile. Ma preferisco non addentrarmi in valutazioni di tipo tecnico, perché non mi competono. Posso solo dire di aver trovato una squadra istruita, di veri professionisti. Abbiamo a disposizione ottime strutture. Penso che potremmo toglierci grandi soddisfazioni». © Copyright Università Niccolò Cusano


martedì 1 agosto 2017

la cusano e il calcio

UNICUSANO FOCUS XI CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

all’unicusano ternana vince la scuola italiana

Il preparatore dei portieri Paolo Gobattoni: «Negli allenamenti punto molto sull’aspetto tecnico La nostra storia calcistica dimostra che le doti fisiche e atletiche da sole non sono sufficienti» Paolo Gobattoni è l’allenatore dei portieri dell’Unicusano Ternana: un ruolo delicatissimo che necessita di una figura di primo piano quale è, appunto, quella di questo professionista ancora molto giovane ma già con tante esperienze significative. Soprattutto quella di quattro anni fa alla Viterbese Castrense, società nella quale Gobattoni ha fatto tutta la trafila, arrivando fino in Lega Pro, dopo aver vinto con i gialloblù laziali anche lo scudetto dei dilettanti nella stagione 2015-2016. L’allenatore viterbese ci guida alla scoperta dei giovani portieri rossoverdi, che lui stesso sta preparando nel ritiro precampionato di Norcia. Quali sono gli aspetti che, nell’allenamento di un portiere, un preparatore deve curare in modo particolare? «Ognuno ha i suoi metodi e le sue priorità. Io alleno innanzitutto l’aspetto tecnico. Più ancora che l’aspetto fisico o atletico, credo che, per un estremo difensore, essere valido tecnicamente sia infatti il punto di partenza fondamentale». Come la tradizione dei portieri italiani ci insegna. «Esattamente. La scuola italiana ha sempre sfornato portieri tecnici. Dobbiamo assolutamente riprendere quella strada troppo bruscamente interrotta, perché fa parte della nostra storia calcistica». Peccato che questa attenzione verso la tecnica si stia un po’ perdendo. «Purtroppo è vero. E non riesco proprio a capirne il motivo. Io credo, infatti, che un

portiere che non ha tecnica non riuscirà mai a fare una carriera importante. Puoi essere alto e forte quanto vuoi, ma se non hai tecnica di base sei destinato a non emergere». Un’altra tendenza del calcio moderno è preferire sempre portieri alti di statura e molto fisici. È d’accordo con questa idea? «Fino a un certo punto. Amo sempre dire che se dovessimo seguire alla lettera questa regola, allora un portiere come Angelo Peruzzi non l’avremmo mai fatto esplodere. E sarebbe stato un delitto calcistico, ovviamente, vista la forza di uno come il mio conterraneo Angelo». E come la mettiamo con i portieri bravi con i piedi? «Se sono bravi con i piedi è meglio, perché oggi il calcio impone al portiere una partecipazione diretta all’azione che prima non gli veniva richiesta. Ma date retta a me: un portiere, deve innanzitutto saper parare bene». Come sono i suoi rapporti con mister Pochesci e con il preparatore atletico Basile? «Mi trovo bene con loro. La cosa incredibile è che abbiamo iniziato a lavorare insieme solo da pochi giorni, ma è come se ci conoscessimo da tanto tempo. Del mister Pochesci apprezzo molto la sua volontà di coinvolgerci tutti nel lavoro, ci dà grande spazio. Basile è un grande professionista: io ho le mie idee sull’allenamento di un portiere, ma mi confronto sempre con lui, perché questi aspetti li ha studiati e il suo contributo è sempre decisivo».

domani a palazzo spada con le nuove maglie Palazzo Spada, la “casa” dei ternani, ospiterà domani alle ore 12, la presentazione ufficiale delle maglie di Unicusano Ternana per la stagione 2017-18. La società rossoverde sarà rappresentata dal presidente Stefano Ranucci e dai giocatori Biagio Meccariello, Marino Defendi, Andrea Signorini e Alessandro Plizzari. Le quattro Fere indosseranno le mute ufficiali che vedranno protagonisti i rossoverdi nel prossimo campionato cadetto, che prenderà il via il 25 agosto. L’Unicusano Ternana ringrazia sentitamente il sindaco Leopoldo Di Girolamo e tutta l’amministrazione cittadina per aver voluto ospitare un evento così rilevante e atteso dai tutti i tifosi.

Lei allena tre portieri di grande talento e dal futuro radioso: Plizzari, Bleve e Sala. Il primo è senza dubbio quello che più fa parlare di sé. «Plizzari viene da una scuola importante come quella del Milan ed è già protagonista in Under 20. Ha grossi margini di miglioramento, un fisico importante e grande elasticità. Stiamo migliorando con lui le uscite alte. Marco Bleve è un ’95 ex Lecce: esplosivo, coraggioso, bravo nelle uscite basse. E poi c’è Andrea Sala, ex Reggina

ma che in passato ha già giocato con la Ternana in serie B; è un portiere ordinato, di buona esperienza e di sicuro affidamento». Cosa insegna ai suoi portieri fuori dal campo? «La disciplina, l’umiltà e la cultura del lavoro. Ma sono un allenatore fortunato. Qui abbiamo dei portieri serissimi: mi seguono, sono disponibili e arrivano all’allenamento addirittura un’ora prima. Sono cose che apprezzo molto». © Copyright Università Niccolò Cusano

i gladiatori si allenano al campus La squadra di paintball Gladiatori Unicusano si allena presso il Campus dell’Università Niccolò Cusano a Roma. Un evento unico con la presenza del campione del mondo Konstantin Fedorov.

campagna abbonamenti • Prosegue la campagna abbonamenti dell’Unicusano Ternana per la stagione 2017-18, con lo slogan “Unico Amore”. Esaurita lo scorso 21 luglio la possibilità di esercitare il diritto di prelazione senza cambio posto, ha preso il via da lunedì 24 luglio la vendita libera con chiusura al 22 agosto (in attesa dell’uscita del calendario ufficiale della serie B 2017-18). • I prezzi sono rimasti invariati rispetto alla passata stagione e anzi, nel pacchetto totale, è stato di nuovo inserito il derby. L’abbonamento “Feramascotte” (sempre a 30 euro) passa da 5 a 16 anni non compiuti. Sono attivi anche l’abbonamento donna a 60 euro per tutti i settori. Un altro elemento di novità è rappresentato dalla possibilità di rateizzare l’acquisto attraverso il “Pagodil” della “Cofidis” per importi superiori ai 300 euro, a tasso zero.

Paolo Gobattoni, allenatore dei portieri dell’Unicusano Ternana

• è possibile sottoscrivere gli abbonamenti presso l’ufficio biglietteria sotto la Curva Sud dello stadio Liberati nei seguenti orari: lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19; mercoledì dalle 16 alle 19. Le informazioni complete sono disponibili anche sulle pagine Facebook (Ternana Calcio S.p.A.) e Twitter (@ TernanaOfficial).



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