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Paolo Vanoli ha indicato la via da seguire Sarebbe fantastico bagnare il suo debutto al Franchi con la prima vittoria proprio contro l’acerrima rivale
• LUCA CALAMAI
La Juve, ora. Storia strana. Una partita speciale, in un momento speciale. Forse è un bene per una Fiorentina ultima in classi ca trovare la Nemica. La rivale più rivale. Forse è proprio questo passaggio estremo che può accendere una squadra in confusione. Stavolta non ci sono schemi, non ci sono scelte tattiche. No, stavolta ci deve essere tutto alla massima potenza. Cuore, cattiveria, determinazione, voglia di vincere. Il calcio si diverte a regalare storie strane. A s dare la logica. E allora perché non immaginare il primo successo in campionato proprio contro i bianconeri?
Contro la Juve ci sarà il debutto al Franchi di Paolo Vanoli. Il nuovo allenatore mi piace. Ricordo di aver raccontato una vita fa quel suo gol di testa al Tardini che spalancò la strada alla Fiorentina per un clamoroso successo in Coppa Italia. Ora lo ritrovo da allenatore. Dicono sia bravo. Lo spero. Dicono che sia più rigido di Antonio Conte al quale ha fatto da vice. Sarebbe splendido. Dal buonismo di Pioli, alla grinta di Vanoli. Fa anche la rima. Di sicuro è quello che serve a una squadra imborghesita. Io vedo il ruvido Paolo come un gladiatore viola. Uno che in amma il popolo, magari con l'elmetto in testa. Che s da i giganti convinto di poterli abbattere. È quello di cui abbiamo un disperato bisogno. Ne abbiamo di mostri da abbattere per riprenderci una classi ca dignitosa. Dall'altra parte, sulla panchina della Juve, ci sarà Luciano Spalletti. Un tifoso viola che ha sposato la causa bianconera. La dura legge di un professionista che a volte deve ignorare le leggi del cuore. Ma stavolta caro Luciano sarai un nemico vero. Ma questo lo sai bene. Batterti sarebbe due volte bello. Per la classi ca e anche per quell'orgoglio viola che ognuno di noi si porta dentro da sempre.

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Il nuovo tecnico è davvero un duro Ciò che serviva per scuotere la squadra
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Redazione redazione@brividosportivo.it
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e Gori

L’autore del gol dello storico successo sui bianconeri:
“Calciai una punizione perfetta, merito di Lazaroni e… Zico Questa partita capita nel momento giusto, vincerla darebbe una spinta pazzesca a squadra e ambiente”
• TOMMASO BORGHINI
Una partita che è rimasta incancellabile nella memoria e nel cuore di tutti i tifosi viola che hanno avuto la fortuna di viverla. Stiamo parlando di Fiorentina – Juventus del 6 aprile 1991. Sì, proprio quella della coreogra a mozzaato della Curva Fiesole, ispirata allo skyline dei monumenti di Firenze. E anche quella della sciarpa viola raccolta da Roberto Baggio, alla prima da juventino nel suo vecchio stadio, al momento della sostituzione. Lui che, poco prima, si era ri utato di battere un calcio di rigore contro la Fiorentina, lasciandolo a De Agostini sul quale il portiere viola Gianmatteo Mareggini aveva compiuto uno storico miracolo. Già, proprio quella! Nella quale il gol della vittoria viola fu realizzato da Diego Fuser, con una punizione magistrale che lasciò Tacconi di stucco. Con lui, attraverso i microfoni di RadioFirenzeViola, nella trasmissione Viola Amore Mio condotta da Lorenzo Marucci, abbiamo avuto l’opportunità di parlare, rivivendo, quasi 35 anni dopo, 90’ da sogno.
Diego Fuser cosa ricorda della famosa partita con la Juve del 1991?
“Ricordo tutto. Quell’anno feci 5 gol su punizione, e uno di questi lo realizzai proprio contro la Juve. È stato un anno bellissimo a Firenze, ho vissuto momenti indimenticabili con i compagni, con i tifosi e in una città fantastica. Le punizioni? Devo ringraziare l’allenatore brasiliano Lazaroni e Amarildo che lo assisteva. Loro mi dettero i giusti consigli per cercare di imitare il grandissimo Zico che era il mio modello sui calci piazzati. Cosa che mi riuscì soprattutto nell’unico anno in cui ho vestito la maglia viola”.
“A Firenze passai un anno indimenticabile E feci anche tante reti”


Non sarà facile, ma a Torino aveva già fatto bene e non meritava di essere mandato via. Spero possa ripetersi a Firenze. È un sanguigno, vive la partita con grande temperamento. I tifosi viola sono convinto che lo apprezzeranno molto e presto. Con lui siamo sempre stati vicini, abbiamo anche tanti aneddoti che ci legano e uno di questi sono i gol che fece in Coppa Italia, decisivi, uno a favore del Parma e uno a favore della Fiorentina. E’ una persona positiva e credo che porterà bene ci a tutto l’ambiente grazie a questo suo carattere”.



Lei conosce bene Vanoli, essendo stato suo compagno di squadra. Farà bene a Firenze?
“Paolo è un amico dai tempi di Parma. Gli auguro di poter riuscire a risollevare la Fiorentina, riportandola nel posto dove merita.
Crede che Vanoli porterà modi che tattiche all’assetto della Fiorentina?
“Tatticamente non credo che cambierà molto, almeno all’inzio. Lavorerà soprattutto sul piano mentale. Cercherà di far capire subito ai giocatori quanto sia importante lottare per la città e per questa maglia. La prima cosa da fare è togliersi da questa delicatissima situazione di classi ca. Poi viene il resto”.
A proposito di salvezza, anche lei a Firenze si trovò a vivere una situazione di cile…
“Sì, quell’anno a Firenze vivemmo una situazione simile, navigavamo in basso. Alla Fiorentina di oggi ci vorrebbe una scintilla, una grande vittoria che le consenta di prendere ducia e di risalire la china. C’è da dire che non hanno avuto neppure tanta fortuna per adesso e ci vuole anche quella. Ma, guarda caso, la prossima partita è proprio Fiorentina – Juve e spero che sia la partita giusta che possa dare la svolta a tutto l’ambiente. Firenze è un ambiente caldo e vincere con la Juve darebbe grande entusiasmo e ducia a tutti”.


Il cantante e bassista dei Pooh, tifosissimo viola: “Dai nostri giocatori mi aspetto una grande prova Un moto d’orgoglio che finalmente dia la svolta Si devono ricordare che vestono una maglia magica”
GIACOMO CIALDI





D“Vanoli può guarire la Viola Mi piace quel modo sanguigno
di stare in panchina


a tantissimi anni Fiorentina-Juventus è la madre di tutte le partite, a Firenze, e quest’anno ci regala un’atmosfera ancor più intensa: la squadra del nuovo arrivato Vanoli, infatti, è ancora alla ricerca della sua prima vittoria in campionato e, soprattutto, di quella scintilla che potrebbe essere la rivoluzione copernicana in una stagione iniziata con i migliori auspici ma proseguita, n qui, in modo sportivamente drammatico.
Per analizzare il momento della Fiorentina e, in particolare, la s da del Franchi con la Juventus, il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Riccardo Fogli, bassista dei Pooh con il cuore viola.
Fogli, come sta la Fiorentina?
«Eh, insomma… è stata sicuramente meglio. Sta come quel paziente che, dopo una brutta malattia, attende speranzoso che il farmaco faccia e etto. Noi tifosi della Fiorentina, al momento, stiamo sperando che la cura Vanoli guarisca la nostra Viola».
Cosa crede non abbia funzionato nei primi mesi di stagione con Pioli in panchina?
«Penso non abbia funzionato il messaggio intimo dell’allenatore. È un po’ ciò che accade talvolta in una band: se non si crea a nità tra le varie componenti del gruppo, è inutile che si dica di fare una





cosa piuttosto che un’altra, gli altri non ti seguiranno. O almeno non lo faranno come dovrebbero e potrebbero. Alla Fiorentina è accaduto questo: Pioli è arrivato tra i migliori auspici, ma il suo messaggio intimo non è arrivato ai giocatori, non li ha “conquistati” ed è venuto fuori una… crema impazzita».







Quella con la Juventus, lo sappiamo, è la madre di tutte le partite, la gara che spesso è valsa una stagione per i tifosi. Quest’anno è una s da dal sapore ancor più intenso: il fatto di essere ancora alla ricerca della prima vittoria in campionato, ricoprendo l’ultimo posto in classi ca, rende tutto più complicato e, al tempo stesso, elettrizzante».

Che giudizio si è fatto sulla Fiorentina, al di là della classi ca?




«Ritengo la Viola sia una buonissima squadra, sulla carta, ma ha un grosso problema: se non segna Kean, chi la butta dentro? Inoltre mi sembra manchi la ragnatela, il gioco, le idee. Spero davvero che il nuovo allenatore possa lavorare su questo e porre rimedio».
A questo proposito, che impressione le ha fatto mister Vanoli?
«Non sono un tecnico, non posso esprimere un giudizio sull’allenatore, ma in quei primi novanta minuti sulla panchina viola ho avuto l’impressione che sia un sanguigno: ha urlato, saltato, protestato e incitato per tutto il tempo. Questo modo di fare, talvolta, dà molta carica ai giocatori. Staremo a vedere…».
La seconda partita che il nuovo allenatore si troverà a dover a rontare è contro a rivale di sempre, la Juventus di Spalletti.
«Be’, gli poteva andare meglio! (ride, ndr)
Si aspetta una gara complicata ed elettrizzante? Che Juventus è quella che arriverà al Franchi? «I bianconeri non stanno andando come ci si poteva aspettare, ma sono comunque un grande club, una bella squadra con un bravissimo allenatore. Ce la metteranno tutta per vincere, come sempre. Mi immagino la gara del Franchi un po’ come quei grandi concerti che fai con davanti un pubblico immenso: grande tensione e tante aspettative, sì, ma chiunque pagherebbe per essere su quel palco. Lo stesso devono fare i calciatori viola: occorre un impeto di orgoglio, una grande prova, una prestazione al limite della perfezione. Vorrei vedere undici giocatori consapevoli che per novanta minuti, e in generale in tutta la stagione, rappresentano la nostra bellissima maglia e una delle città più magiche del pianeta. Anche perché, data la situazione, una bella vittoria contro la Juventus potrebbe valere ben più dei tre punti: potrebbe essere quella scossa che ridà morale ed energia a una squadra n qui spenta. Potrebbe cambiare la melodia di questa stagione».
Fogli è pronto a fare un oretto?
«Per la vittoria con la Juventus o per la salvezza?».
Intanto per la Juve…
«Mmm… Sono pronto a mangiare tutti i giorni, per una settimana, riso in bianco. Non mi chieda per la salvezza… Mi auguro non ci sarà bisogno di oretti!».

L’ex centravanti che segnò il primo gol alla Juve: “Avevo 18 anni e giocai al posto del grande Clerici Vidi che Dino usciva e... hop! Con una finta lo beffai Oggi, come allora, la Juve non avrà vita facile a Firenze”
TOMMASO BORGHINI
Segnare il primo gol (decisivo) della carriera in serie A alla Juventus è cosa per pochi. Farlo vestendo la maglia viola è un’emozione ancora più forte, che ti resta addosso per tutta la vita. Claudio Desolati ci è riuscito, il 7 aprile del 1973. È il 39’ della ripresa, con il risultato fermo sull’1-1, il giovanissimo “Deso”, da poco diciottenne, si avventa su un pallone servitogli da De Sisti, a ronta Zo , lo mette a sedere con una nta e appoggia il pallone in rete sotto la Fiesole. Un gol indimenticabile, primo di una serie che, senza quei maledetti infortuni, sarebbe stata ancor più lunga.
“E’ passato tanto tempo, avevo 18 anni – spiega Desolati ai microfoni de Il Brivido Viola, la nostra trasmissione in onda ogni venerdì su RadioFirenzeViola – ma è impossibile dimenticare quel momento. La Juventus non è mai stata simpatica dalle parti di Firenze e anche allora, spesso e volentieri, le abbiamo fatto brutti scherzi. Quel giorno ero in campo al posto di Sergio Clerici, un mito per il sottoscritto che Liedholm mi chiese di sostituire. L’emozione durò poco e feci anche un assist per il primo gol di Saltutti”.
“Il mio consiglio agli attaccanti viola? Meno tocchetti e puntare la porta Senza tiri non si segna”
Segnare a Dino Zo a 18 anni, non è certo da tutti. E che gol… “Merlo impostò l’azione, De Sisti mi servì in profondità in area di rigore, mi girai con l’agilità che mi contraddistingueva da calciatore e vidi Zo che usciva cercando di chiudermi lo specchio. Così, ntai, hop! E la porta si spalancò, permettendomi di mettere la palla in gol con facilità.

Tutti i compagni mi abbracciarono, anche perché eravamo come una famiglia allora. Mi vedevano come un fratellino minore. E poi mancavano 5 minuti alla ne e capimmo che avevamo vinto noi”.
Fu la prima gioia personale in viola. Ne arrivarono tante altre, anche se la sfortuna non mancò di metterle i bastoni fra le ruote. Ha dei rimpianti?
“Sinceramente no. È vero che ho avuto molto infortuni, ma sono stato anche fortunato. Ho fatto 43 gol in serie A e molti altri nelle Coppe con la maglia viola. Ho vissuto in una città splendida come Firenze che mi ha voluto bene. E poi ho giocato con compagni straordinari come Giancarlo Antognoni che ti metteva la palla dove volevi. Con lui era semplice segnare”.

E oggi questa Fiorentina all’ultimo posto che e etto le fa?
“Un e etto strano. Anche noi abbiamo vissuto momenti delicati negli anni 70, ma non siamo mai stati ultimi in classi ca. Bisogna reagire perché la squadra è forte e non è certo da lotta per non retrocedere. Non so dove abbia sbagliato Pioli, ma mi sembra che Vanoli abbia l’energia per dare una scossa a questi calciatori un po’ addormentati. Vorrei vedere meno tocchi e più determinazione nel cercare la porta, soprattutto dagli attaccanti. Se non si calcia non si fa gol. Sembra banale, ma funziona proprio così”.
La partita contro la Juventus può essere l’occasione giusta per far scoccare la scintilla della ripartenza?


“Certo. Contro i bianconeri ci sono motivazioni particolari. Le avevamo anche noi e spesso riuscivamo a vincere anche se come rosa eravamo inferiori. A Firenze non venivano mai volentieri perché sapevano che nel nostro stadio era complicato batterci. Sabato ci dovrà essere compattezza dentro e fuori dal campo e allora tutto sarà possibile. Anche battere i bianconeri”.




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4ª GIORNATA 21/09/2025
Bologna-Genoa Cremonese-Parma Fiorentina-Como Inter-Sassuolo Lazio-Roma Lecce-Cagliari
Napoli-Pisa Torino-Atalanta Udinese-Milan Verona-Juventus
8ª GIORNATA 26/10/2025





Cremonese-Atalanta Fiorentina-Bologna Lazio-Juventus Milan-Pisa Napoli-Inter Parma-Como Sassuolo-Roma Torino-Genoa Udinese-Lecce Verona-Cagliari
12ª GIORNATA 23/11/2025
Cagliari-Genoa
Cremonese - Roma Fiorentina -Juventus
Inter-Milan
Lazio-Lecce
Napoli-Atalanta
Sassuolo-Pisa
Torino-Como
Udinese-Bologna
Verona-Parma
16ª GIORNATA 21/12/2025
Cagliari-Pisa
Como-Milan
Fiorentina-Udinese
Genoa-Atalanta
Inter-Lecce
Juventus-Roma
Lazio-Cremonese
Napoli-Parma
Sassuolo-Torino
Verona-Bologna









1ª GIORNATA 24/08/2025
Atalanta-Pisa
Cagliari-Fiorentina Como-Lazio Genoa-Lecce Inter-Torino Juventus-Parma Milan-Cremonese
Roma-Bologna Sassuolo-Napoli Udinese-Verona
5ª GIORNATA 28/09/2025
Cagliari-Inter Como-Cremonese Genoa-Lazio
Juventus-Atalanta Lecce-Bologna Milan-Napoli Parma-Torino Pisa-Fiorentina Roma-Verona Sassuolo-Udinese
9ª GIORNATA 29/10/2025
Atalanta-Milan Bologna-Torino Cagliari-Sassuolo Como-Verona Genoa-Cremonese Inter-Fiorentina Juventus-Udinese Lecce-Napoli Pisa-Lazio
Roma-Parma
13ª GIORNATA 30/11/2025
Atalanta - Fiorentina
Bologna-Cremonese
Como-Sassuolo
Genoa-Verona
Juventus-Cagliari
Lecce-Torino
Milan-Lazio
Parma-Udinese
Pisa-Inter
Roma-Napoli
17ª GIORNATA 28/12/2025
Atalanta-Inter
Bologna-Sassuolo
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Lecce-Como
Milan-Verona
Parma-Fiorentina Pisa-Juventus
Roma-Genoa
Torino-Cagliari Udinese-Lazio












2ª GIORNATA 31/08/2025
Bologna-Como Cremonese-Sassuolo Genoa-Juventus Inter-Udinese Lazio-Verona Lecce-Milan Napoli-Cagliari Parma-Atalanta Pisa-Roma Torino-Fiorentina
6ª GIORNATA 05/10/2025
Atalanta-Como Bologna-Pisa Fiorentina-Roma Inter-Cremonese Juventus-Milan Lazio-Torino
Napoli-Genoa Parma-Lecce Udinese-Cagliari Verona-Sassuolo
10ª GIORNATA 02/11/2025
Cremonese-Juventus Fiorentina-Lecce
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Milan-Roma Napoli-Como Parma-Bologna Sassuolo-Genoa
Torino-Pisa
Udinese-Atalanta Verona-Inter
14ª GIORNATA 07/12/2025
Cagliari-Roma Cremonese-Lecce Inter-Como
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Pisa-Parma
Sassuolo-Fiorentina
Torino-Milan
Udinese-Genoa Verona-Atalanta
18ª GIORNATA 03/01/2026
Atalanta-Roma Cagliari-Milan
Como-Udinese Fiorentina-Cremonese Genoa-Pisa Inter-Bologna Juventus-Lecce
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Sassuolo-Parma
Verona-Torino
3ª GIORNATA 14/09/2025
Atalanta-Lecce
Cagliari-Parma Como-Genoa Fiorentina-Napoli Juventus-Inter Milan-Bologna Pisa-Udinese Roma-Torino
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7ª GIORNATA 19/10/2025
Atalanta-Lazio Cagliari-Bologna Como-Juventus Cremonese-Udinese Genoa-Parma Lecce-Sassuolo Milan-Fiorentina Pisa-Verona Roma-Inter Torino-Napoli

11ª GIORNATA 09/11/2025
Atalanta-Sassuolo
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15ª GIORNATA 14/12/2025
Atalanta-Cagliari
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Roma-Como
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19ª GIORNATA 06/01/2026
Bologna-Atalanta
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Lecce-Roma Milan-Genoa Napoli-Verona Parma-Inter Pisa-Como Sassuolo-Juventus Torino-Udinese













23ª GIORNATA 01/02/2026
Bologna-Milan
Cagliari-Verona
Como-Atalanta
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Udinese-Roma
27ª GIORNATA 01/03/2026
Como-Lecce
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Inter-Genoa
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Sassuolo-Atalanta
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Verona-Napoli
31ª GIORNATA 04/04/2026
Cremonese-Bologna Inter-Roma
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35ª GIORNATA 03/05/2026
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20ª GIORNATA 11/01/2026
Atalanta-Torino
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Udinese-Pisa
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24ª GIORNATA 08/02/2026
Atalanta-Cremonese
Bologna-Parma Fiorentina-Torino
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Sassuolo-Inter Verona-Pisa
28ª GIORNATA 08/03/2026

Pisa-Lecce
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Sassuolo-Milan
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21ª GIORNATA 18/01/2026

Atalanta-Udinese Bologna-Verona Cagliari-Como Fiorentina-Parma Genoa-Roma Juventus-Pisa Lazio-Sassuolo Lecce-Cremonese
Milan-Inter Napoli-Torino
32ª GIORNATA 12/04/2026
Atalanta-Juventus
Bologna-Lecce
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Como-Inter
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Cagliari-Juventus Cremonese-Verona Lazio-Como
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25ª GIORNATA 15/02/2026 Cagliari-Lecce Como-Fiorentina Cremonese-Genoa Inter-Juventus Lazio-Atalanta Napoli-Roma Parma-Verona Pisa-Milan Torino-Bologna Udinese-Sassuolo
29ª GIORNATA 15/03/2026 Como-Roma Cremonese-Fiorentina Inter-Atalanta Lazio-Milan Napoli-Lecce Pisa-Cagliari Sassuolo-Bologna Torino-Parma Udinese-Juventus Verona-Genoa
33ª GIORNATA 19/04/2026
Cremonese-Torino
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Juventus-Bologna
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37ª GIORNATA 17/05/2026
Atalanta-Bologna
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Como-Parma
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Juventus-Fiorentina


22ª GIORNATA 25/01/2026
Atalanta-Parma
Como-Torino
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Sassuolo-Cremonese
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26ª GIORNATA 22/02/2026
Atalanta-Napoli Bologna-Udinese Cagliari-Lazio
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Milan-Parma Roma-Cremonese Sassuolo-Verona

30ª GIORNATA 22/03/2026
Atalanta-Verona Bologna-Lazio
Cagliari-Napoli

Parma-Roma
Torino-Sassuolo
Verona-Como
Pisa-Napoli
Roma-Lazio
Sassuolo-Lecce
Udinese-Cremonese
Como-Pisa
Fiorentina-Inter Genoa-Udinese
Juventus-Sassuolo
Milan-Torino
Parma-Cremonese
Roma-Lecce
34ª GIORNATA 26/04/2026
Bologna-Roma
Cagliari-Atalanta
Fiorentina-Sassuolo
Genoa-Como
Lazio-Udinese
Milan-Juventus
Napoli-Cremonese
Parma-Pisa
Torino-Inter
Verona-Lecce
38ª GIORNATA 24/05/2026
Bologna-Inter
Cremonese-Como
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Lazio-Pisa
Lecce-Genoa
Milan-Cagliari
Napoli-Udinese

Parma-Sassuolo
Torino-Juventus
Verona-Roma


Un viaggio nella storia dei portieri della Fiorentina che segnarono la partitissima contro la Juventus
In principio fu la gioia di Sarti sulla panchina avversa E Galli cominciò con la Vecchia Signora la sua epopea viola
• STEFANO BORGI
Scrivere un pezzo su Fiorentina-Juventus, che ci vuole? Qualcuno può dire... tanti i ricordi, gli aneddoti, i personaggi a cui far riferimento. E invece il rischio di cadere nel già scritto, nel già letto... è altissimo. Un giorno, però, accendi la radio e senti parlare Gianmatteo Mareggini, di professione portiere, che con la Juve ha avuto a che fare. E non una volta sola. E allora ti si accende la lampadina: perché non raccontare dei portieri viola che hanno segnato quella che nel gergo popolare: “non è una partita come tutte le altre?”
La Fiorentina di Mazzone (terza classi cata l'anno prima) comincia malissimo la stagione con appena due punti in quattro partite, alla quinta c'è la Juventus fuori casa e Carmignani ne ha già fatte più di Carlo in Francia. Contro i bianconeri, all'intervallo, viola sotto per 3-1 e Mazzone fa una scelta che si rivelerà decisiva: fuori uno di 32 anni (anziano… per l'epoca) dentro un giovane portiere pisano di 18. Peggio non potrà fare, pensò tra sé. La partita nisce 5-1 (segneranno ancora Causio e Benetti) ma da quel giorno Giovanni Galli non uscirà più di squadra.
La staffetta Landucci-Mareggini fu l’antipasto del 6 aprile 1991
E anche Neto fece il suo
DA LAZARONI A NETO… È SEMPRE SAMBA VIOLA. - Un capitolo a parte lo merita Norberto Murara Neto che il 20 ottobre 2013 assisteva sbalordito all'incredibile tripletta di “pepito” Rossi, non solo da spettatore, bensì da protagonista. Torniamo all'inizio del secondo tempo quando i viola di Montella, sotto per 2-0, rischiano di prendere il terzo in più occasioni, ma prima su Marchisio poi su Chiellini, in ne sulla punizione di Pirlo, un muro arrivato dal Brasile si erse a baluardo propiziatorio per la più grande rimonta che la storia gigliata ricordi.



IN PRINCIPIO FU GIULIANO SARTI
- Nella sua storia quasi centenaria la Fiorentina ha schierato 59 portieri, molti dei quali bravi, alcuni bravissimi, altri ancora autentici campioni. A quest'ultima categoria appartiene Giuliano Sarti da Castel d'Argile, campione anche di umanità. Giuliano è stato il portiere del primo scudetto, per poi terminare la carriera a Torino (sponda Juve) nel 1969. E proprio in quella stagione a rontò la Fiorentina, da avversario, il 19 gennaio 1969 quando due gol (ad uno) di De Sisti e Maraschi rmarono la vittoria viola all'allora Comunale di Firenze. Era la 14esima giornata ed i gigliati si avviavano a vincere il secondo scudetto. Pochi mesi dopo si replica: l'11 maggio 1969 la Fiorentina di Pesaola arriva a Torino a caccia della certezza matematica del tricolore ed in porta trova tale Anzolin, con Sarti in panchina. La partita non ha storia, Chiarugi e Maraschi con ago e lo stanno cucendo lo scudetto sulla maglia, quando dalla panchina bianconera si scorge un signore non più giovanissimo che sorride soddisfatto. Il suo nome è Giuliano Sarti che, a coloro che gli rimproverano l'atteggiamento gioioso, risponde: “scusate ma, se non possiamo vincere noi, perché non devo essere contento per la mia Fiorentina?” Caro Giuliano, quanto ci manchi…
IL VECCHIO ED IL BAMBINO
- È l'alba della stagione ‘77-'78 e tra Fiorentina e Napoli va in porto uno scambio di portieri: Massimo Mattolini scende sotto il Vesuvio e Pietro Carmignani sale in riva all'Arno. Entrambi accompagnati da un soprannome: “saponetta” per il neoazzurro, “Gedeone” per il neo viola.

STAFFETTA TRA PORTIERI
- Lo abbiamo detto, la storia della Fiorentina è popolata da grandi “numeri uno”, spesso amati dalla tifoseria. Fa eccezione Marco Landucci. Come dimenticare, infatti, l'errore marchiano nel Fiorentina-Juventus del 17 gennaio 1988 quando, su una “telefonata” di Magrin, l'improvvido ex-Rondinella respinge goffamente sui piedi di De Agostini che insacca da pochi passi? E come dimenticare la “papera” assoluta del 2 maggio 1990 quando, al 75’ della finale d'andata di coppa Uefa, capitola sul classico tiro dello 0-0 (sempre di De Agostini) condannando la Fiorentina all'1-3 finale? Oggi Marco Landucci fa il "secondo" di Allegri ed anche questo, di certo, non aiuta. Abbiamo titolato “staffetta tra portieri” perché l'11 novembre 1990, prima di un Fiorentina-Genoa dell'ottava di campionato, Sebastiao Lazaroni annuncia che Gianmatteo Mareggini esordirà proprio al posto di un Landucci fin lì insufficiente. La partita non sarà un trionfo (2-2 il finale) ma le buone notizie sono due: il primo gol in serie A di Massimo Orlando e la buona prova di quel ragazzino rampante che (guarda caso contro la Juventus) scriverà una pagina indelebile nel cuore e negli occhi dei tifosi viola. Ci riferiamo, ovviamente, al Fiorentina-Juventus 1-0 del 6 aprile 1991 e vista la magia dell'evento non ci dilunghiamo oltre e lasciamo che ogni tifoso viola la riviva a modo suo.


La conclusione, invece, è dedicata a David de Gea che con la Juventus ha uno score di un pareggio a Torino e di una vittoria (roboante) a Firenze. Cosa vogliamo dire? Che in questo periodo di vacche magre (eufemismo) ci attacchiamo a tutto, soprattutto ad un gigante che in carriera (tra Spagna ed Inghilterra) ha vinto 28 trofei? Si, lo ammettiamo. E come diceva la pubblicità... “Gigante pensaci tu”.






















ADisposizione:30Martinelli,1Lezzerini,21Gosens,15Comuzzo,60Kouadio, 26 Viti, 65 Parisi, 11 Sabiri, 44 Fagioli, 24 Richardson, 22 Fazzini, 27 Ndour, 9 Dzeko, 91 Piccoli.


A Disposizione: 1 Perin, 42 Scaglia, 24 Rugani, 6 Kelly, 32 Cabal, 44 Pedro Felipe, 25 Joao Mario, 40 Rouhi, 18 Kostic, 17 Adzic, 21 Miretti, 11 Zhegrova, 30 David, 9 Vlahovic.






































































Il nuovo Mister debutta al Franchi contro la Juve come fece De Sisti nel 1981 e la classifica era simile Anche lui fa parte della stretta cerchia di tecnici viola che hanno vinto almeno un trofeo da calciatori
• RUBEN LOPES PEGNA
Per Giancarlo De Sisti le partite con la Juve sono sempre state speciali.
Da capitano viola Picchio contro i bianconeri a Torino ha conquistato lo scudetto l'11 maggio 1969, quando la Fiorentina di Pesaola vinse 2-0 alla penultima giornata. Tra l'altro De Sisti nella partita d'andata a Firenze con la Juve vinta dai viola per 2-1 aveva segnato nel primo tempo il gol del momentaneo vantaggio. E da allenatore ha esordito sulla panchina della Fiorentina proprio contro la Juventus al Comunale il 1 febbraio 1981 con la squadra gigliata penultima in classi ca. Era stato chiamato al posto di Paolo Carosi dopo la scon tta di Ascoli alla penultima giornata del girone d'andata. Picchio aveva 37 anni. Aveva smesso da poco di giocare ed era alla sua prima esperienza come tecnico. Fu un'intuizione del direttore sportivo gigliato Tito Corsi quella di a darsi a De Sisti per risollevare la Fiorentina. E fu un'intuizione felice. La squadra viola perse con i bianconeri che avrebbero vinto lo scudetto per 1-0 pur giocando bene ma poi inanellò una serie di 14 partite utili consecutive (allora il campionato era a 16 squadre con 30 giornate). Fu scon tta solo nella gara di ritorno a Torino con la Juve. La Fiorentina che Picchio aveva preso al penultimo posto si classi cò quinta. E l'anno dopo s orò il terzo scudetto, svanito solo all'ultima giornata dopo un estenuante testa a testa con i bianconeri. In quell'annata De Sisti fu bravo anche nell'individuare in Miani, sia pure con altri compiti tattici, il sostituto di Antognoni dopo il grave infortunio patito da Giancarlo nella partita con il Genoa. Da lì iniziò un nuovo campionato per la Fiorentina priva del suo capitano. Ed iniziò proprio nella partita contro la Juventus a Torino. La squadra mostrò carattere. Giocò compatta. Pareggiò 0-0 ma la partita avrebbe potuto anche vincerla se un tiro di Massaro non fosse nito sulla traversa.
Nell'agosto del 1984 prima della partita di Coppa Italia a Pescara De Sisti ebbe un granuloma sub dentario. Fu sottoposto ad un intervento chirurgico andato bene. Ma sarebbe stata necessaria una lunga convalescenza. La squadra però stentava. Così tornò ugualmente in panchina 45 giorni dopo l'operazione. La società dopo un paio di mesi gli volle a ancare Ferruccio Valcareggi suo allenatore in Nazionale. Picchio non accettò. E così si interruppe il suo rapporto con la Fiorentina proprio nella settimana che precedeva la s da con la Juve a Firenze.
La sfida ai bianconeri nel destino di entrambi gli allenatori





sa quanto i tifosi viola tengano a questa s -
Anche Paolo Vanoli oggi esordirà in panchina al Franchi. Proprio contro la Juve. Però per lui il battesimo da allenatore viola c'è già stato tredici giorni fa a Marassi contro il Genoa. Ma sa quanto i tifosi viola tengano a questa sda. Come Picchio anche il tecnico di Varese ha giocato nella Fiorentina, sia pure per due sole stagioni (nel 2000/01 e nel 2001/02) e non per nove come De Sisti. Ogni paragone con l'ex capitano sarebbe improprio. Picchio, infatti, oltre ad aver vinto lo scudetto e per di più da capitano ha conquistato in maglia viola anche una Coppa Italia e una Mitropa Cup. E da giocatore della Fiorentina con la Nazionale ha vinto un Europeo ed è arrivato secondo a un mondiale. Però Vanoli come De Sisti fa parte di una cerchia ristretta. È uno dei sei allenatori della quasi centenaria storia della Fiorentina a sedersi in panchina dopo aver vinto almeno un trofeo con la squadra viola da giocatore. Alcuni di questi come Luciano Chiarugi, Giancarlo Antognoni e Vincenzo Guerini hanno guidato la formazione gigliata solo per poche partite e non per diverse stagioni come Giuseppe Chiappella e lo stesso Giancarlo De Sisti.
Vanoli nel 2001 ha vinto la Coppa Italia nella nale contro il Parma, segnando il gol del successo al Tardini (1-0) nella gara d'andata. Dopo il pareggio per 1-1 nel ritorno al Franchi la Fiorentina si aggiudicò il trofeo, l'ultimo conquistato dalla società gigliata.
L'augurio che facciamo a Vanoli nel giorno sua prima partita a Firenze in panchina è di diventare insieme a Chiappella, con la Fiorentina naturalmente in serie A, l'unico ad aver vinto un trofeo con la squadra sia da giocatore che da allenatore.

















































Dagli anni 70 a oggi la Fiorentina è riuscita spesso a battere la Juve, anche se nettamente sfavorita
Nel 1975 le casse di champagne furono riportate a Torino
Nel 1980 Sacchetti e Tendi vestirono di gigliato la Befana

• RUBEN LOPES PEGNA
Dagli anni settanta del secolo scorso ad oggi diverse volte la Fiorentina ha battuto a Firenze la Juventus quando era a metà classi ca o anche più in basso. E non è un caso. Per tutti i tifosi viola la partita con i bianconeri non è mai stata una partita come tutte le altre ma la partita con la P maiuscola. Quella più sentita dalla gente. Il calore dello stadio è stato sempre recepito dai giocatori che hanno messo in campo prestazioni super, ribaltando anche i valori tecnici. Ecco perché le vittorie contro la Juve ci sono state anche in stagioni per la Fiorentina di cili e complicate. Ne raccontiamo alcune di queste vittorie insieme ad altre passate alla storia della partita più sentita da Firenze.
L'11 maggio 1975 al Comunale, sotto una pioggia scrosciante alla penultima giornata di campionato, ai bianconeri è su ciente un pareggio per aggiudicarsi lo scudetto con una settimana di anticipo. I dirigenti portano da Torino le casse di champagne per festeggiare, sicuri di ottenere almeno un punto.


La Fiorentina di Nereo Rocco naviga a centro classica ed è priva di alcuni titolari. Ma in campo si scatena. Va in vantaggio al 34' grazie a un autogol di Zo . Poi raddoppia con una rete di Antognoni al 39'. Al 61' un autogol di Paolo Rosi riaccende le speranze della Juve. Durano poco, però. Al 73' Casarsa con un rigore calciato da fermo (come sua abitudine) batte Zo e porta la Fiorentina sul 3-1. Non è ancora nita. Caso, infatti, al 78' ssa il risultato sul 4-1, facendo esplodere il Comunale. I festeggiamenti per lo scudetto bianconero vengono rinviati di una settimana. Le casse di champagne vengono riportate chiuse a Torino.
Nel 1989 Borgonovo
firmò la beffa all’ultimo tuffo
Nel 1991 Fuser
punì la Vecchia Signora
Il 6 gennaio 1980, all'ultima giornata del girone d'andata, sia la Fiorentina di Carosi che la Juve sono nella parte bassa della classi ca. I viola hanno però hanno più grinta rispetto ai bianconeri e passano in vantaggio con una sforbiciata di Sacchetti al 19' del primo tempo. Dieci minuti più tardi Tendi, dopo un dribbling su Causio, batte Zo con un tiro imprendibile da trenta metri nella porta sotto la curva Ferrovia. Poco prima dell'intervallo Bettega accorcia le distanze ma il risultato non cambia più e la Fiorentina vince meritatamente per 2-1.
Il 15 gennaio 1989 i viola di Eriksson sono reduci da una bella vittoria al Comunale con la Lazio (dopo quattro scon tte nelle cinque precedenti partite) che ha salvato la panchina dell'allenatore svedese. Occorre una riconferma nel match con i bianconeri che, però, al 29' passano in vantaggio con un gol del portoghese Rui Barros. Al 39' Roberto Baggio su rigore porta la Fiorentina in parità. Nella ripresa i viola attaccano ma non sfondano. Poi all'89' Baggio va a battere un corner nell'angolo tra la curva Fiesole e la tribuna. La parabola è perfetta. E Borgonovo di testa segna il gol del 2-1, quello della vittoria. Il Comunale esplode, perché battere i bianconeri in rimonta e per di più con una rete all'ultimo minuto regala una gioia davvero indescrivibile.
Il 6 aprile 1991 si gioca (di sabato pomeriggio alle 16) questa partita speciale, perché è alla prima al Comunale da ex di Roberto Baggio. Prima del match la curva Fiesole fa una coreogra a da brivido con i monumenti di Firenze disegnati sugli spalti. I viola di Lazaroni, tredicesimi in classi ca, passano in vantaggio al 41' con un gol su punizione dell'ex granata Diego Fuser nella porta sotto la curva Ferrovia (è la rete del de nitivo 1-0). Poi al 50' l'arbitro Rosario Lo Bello concede un rigore alla Juve per un fallo di Mareggini su Baggio. Tutti si attendono che sia l'ex viola a calciare dal dischetto.

Invece, Roby non se la sente. E il rigore lo batte De Agostini. Ma Mareggini riesce a pararlo. Il Comunale esplode di gioia. Le emozioni sono grandi ma non sono nite. Al 64' Baggio viene sostituito da Alessio. E mentre sta per avviarsi verso gli spogliatoi dagli spalti gli viene lanciata una sciarpa viola. Baggio esce con quella mentre metà stadio lo applaude e l'altra metà lo schia.
Il 26 gennaio 1992 la Fiorentina di Radice è tredicesima quando a ronta a Firenze la Juve che è seconda nel match della prima giornata del girone di ritorno. Eppure le di erenze di classi ca in campo non si notano. Batistuta quel giorno realizza di testa il suo primo gol ai bianconeri nella porta sotto la curva Fiesole al 7' . La squadra viola vince 2-0 grazie anche al gol di Branca al 90'
Il 15 gennaio del 2017, alla prima giornata del girone di ritorno, quando sulla panchina gigliata siede l'ex giocatore bianconero Paulo Sousa, che nella gara d'andata allo Stadium ha fatto esordire in serie A Federico Chiesa la Fiorentina (nona in classi ca sia pure con una gara da recuperare) si impone per 2-1. Segnano Kalinic al 37' e Badelj al 54', grazie anche una nta determinante di Chiesa che inganna Bu on. Per la Juve che poi conquisterà lo scudetto accorcia le distanze Higuain al 58'.
TROPPO FORTI I viola di Malesani giocano che è una meraviglia. Al Franchi il 22 febbraio 1998 danno una lezione di calcio ai bianconeri, con una prova di forza straordinaria. Firicano segna il gol del vantaggio al 31'. Al 34' raddoppia Oliveira. E poi al 79', Robbiati subentrato da appena 13 minuti a Oliveira, cala il tris. La Fiorentina vince 3-0 ed è sugli scudi. Per la Juve, che conquisterà lo scudetto, è notta fonda.
Il 16 marzo di quest'anno, nell'ultimo confronto tra le due squadre al Franchi, la Fiorentina dell'ex Palladino batte la Juventus 3-0 giocando una partita stupenda. Gosens dopo un quarto d'ora porta in vantaggio i viola con un tiro di sinistro. Tre minuti dopo raddoppia l'ex Mandragora su assist di un altro ex, Fagioli. Non c'è praticamente partita. In campo c'è solo la Fiorentina. Il terzo e ultimo gol lo realizza al 58' Gudmudson nella porta sotto la curva Ferrovia. Alla ne è festa grande al Franchi. Il tecnico della Juve Thiago Motta, dopo questa scon tta, viene esonerato.
SOLI IN TESTA È la seconda s da dell'anno solare quella che va in scena al Franchi il 13 dicembre 1998. Questa volta sulla panchina viola c'è Giovanni Trapattoni, l'allenatore più vincente della storia bianconera. Ma soprattutto questa volta è la Fiorentina la squadra da battere, la capolista del campionato. I ragazzi del Trap non tradiscono le attese e vincono il match per 1-0 con un gol del bomber e capitano Batistuta. L'argentino va a segno al 58.
È il gol del de nitivo 1-0. I viola consolidano così il primato in classi ca. In questa notte di dicembre Firenze si sente più vicina allo scudetto. Ma purtroppo sarà solo un'illusione.
LA PIU' BELLA DI TUTTE È la partita del 20 ottobre 2013 vinta dalla Fiorentina al Franchi per 4-2 sulla Juve che poi avrebbe conquistato lo scudetto. Su questo non ci sono dubbi. Le emozioni di quel giorno rimarranno indelebili per sempre nella memoria di ciascun tifoso viola. I bianconeri vanno in vantaggio al 37' con un rigore trasformato da Tevez e raddoppiano tre minuti più tardi con un gol di Pogba. I viola di Montella barcollano e all'inizio della ripresa il portiere della Fiorentina Neto compie un paio di parate decisive. Poi in un quarto d'ora succede di tutto. Al 66' Pepito Rossi accorcia le distanze su rigore. E 10 minuti più tardi ancora Pepito rma il gol del pareggio. La Fiorentina insiste. E al 78' Joaquin realizza la rete del sorpasso. Poi all'81' ancora Rossi rma la sua storica tripletta con il Franchi in delirio.


a cura di Mauro Moschini
Ufficio statistico Museo Fiorentina

































































