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della Struttura Commissariale, della Regione EmiliaRomagna e di ANCI Emilia-Romagna, ed ha lo scopo di agevolare il processo di ricostruzione attraverso un confronto costante tra le parti interessate.

Amatrice, agosto/august 2016 (ph. sdesa89/Shutterstock).

ne/ risultano finanziati per la ricostruzione pubblica 2.163.806.499 euro, di cui erogati il 61%; più celere, invece, risulta l’erogazione dei contributi per la ricostruzione privata. Sisma del 2012 Diversa la situazione per il terremoto dell’EmiliaRomagna, dove il Presidente della Regione Stefano Bonaccini è il Commissario delegato alla Ricostruzione. Per attingere alle informazioni relative alla ricostruzione delle opere pubbliche, si può accedere alla pagina del sistema FENICE: https://www.regione.emiliaromagna.it/terremoto/fenice , il sistema per la gestione degli interventi di ricostruzione del Programma delle Opere Pubbliche e dei Beni Culturali predisposto dalla Struttura tecnica del Commissario delegato, d’intesa con la Direzione regionale Emilia-Romagna

del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact). La stima delle risorse necessarie alla realizzazione degli interventi di ripristino dell’intero patrimonio immobiliare risultava pari ad euro 1.524.696.872 distribuiti su 1858 interventi. Uno specifico programma di interventi riguarda quelli beneficiari delle risorse provenienti dalle donazioni: da SMS, da eventi speciali quali il Concerto Campovolo e il concerto di Bologna e dal Conto Corrente Regionale, per un’entità – risultante dall’ultimo aggiornamento pubblicato – di 33.346.220 euro, destinati su 87 interventi. Il monitoraggio degli interventi post-sisma si vale, oltre che di FENICE, dei sistemi MUDE (contributi alle abitazioni) e SFINGE (contributi alle imprese). Un tavolo tecnico congiunto in materia di ricostruzione privata è costituito dai rappresentanti degli Ordini/Collegi Professionali, delle Unioni dei Comuni,

Sisma del 2016 Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 31 dicembre 2018 al Professor Piero Farabollini è stato prorogato l’incarico di Commissario per la ricostruzione dei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria interessate dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016. Nelle aree interessate si lamentano tuttavia lentezze burocratiche, tempi lunghi di pagamento, stime di costi non realistiche, tanto che il 5 marzo scorso c‘è stata una serrata degli studi tecnici marchigiani impegnati nella ricostruzione. L’attività del Commissario Straordinario per la ricostruzione del sisma 2016 è documentata sul sito https://sisma2016.gov.it/ .

Il patto per lo sviluppo e la ricostruzione delle Marche In parallelo alle attività prettamente relative alla ricostruzione, la regione marche ha sottoscritto, nel dicembre scorso, un “Patto” per la ricostruzione e lo sviluppo della regione dopo il sisma, insieme con rappresentanti istituzionali, sociali, economici ed

Le norme antisismiche La SIT (Società Ippica Torinese), “scuola di equitazione a 360 gradi”, è fra le più antiche e gloriose associazioni italiane degli amanti del cavallo e delle relative attività sportive. Nata nel 1932 affiancandosi all’ancora più antica “Società Torinese per la Caccia a Cavallo” e rifondata con un nuovo statuto nel 1959 con lo scopo dell’insegnamento delle discipline ippiche e di favorirne le attività sportive (numerosi suoi cavalieri hanno primeggiato in campionati italiani, concorsi internazionali e olimpiadi), la SIT ha storicamente effettuato, per le proprie sedi, scelte di alto profilo. Nei primissimi anni del ‘900 si insediò nel pree-

sistente “Maneggio Gallina”, sito in corso Montevecchio, progettato da Pietro Fenoglio e Arturo Premoli, ed ora scomparso); nel 1938 realizzò la sede di corso Massimo d’Azeglio, su progetto di Carlo Mollino e Vittorio Baudi di Selva, che purtroppo, con giustificazioni non tutte convincenti, l’Amministrazione Comunale di Torino decise di abbattere nel 1959. Infine, furono incaricati gli architetti Roberto Gabetti ed Aimaro Oreglia d’Isola per la realizzazione di un nuovo complesso nel Comune di Nichelino, inaugurato nel 1961.

Vecchie norme Dal 1908, anno del terremoto di Messina, fino al 1974, in Italia i comuni sono stati classificati come sismici e sottoposti a norme restrittive per le costruzioni solo dopo essere stati fortemente danneggiati dai terremoti. Con la legge n.64 del 2 febbraio 1974 si stabiliva che la classificazione sismica si debba basare su comprovate motivazioni tecnico-scientifiche, attraverso decreti del Ministro per i Lavori Pubblici. Nel 1981 veniva adottata la proposta di riclassificazione del territorio nazionale in 3 categorie sismiche predisposta dal Cnr - Consiglio Nazionale delle Ricerche, Progetto Finalizzato Geodinamica: con appositi decreti ministeriali, tra il 1981 ed il 1984, il 45% del territorio nazionale risultava classificato, con il corrispondente obbligo del rispetto di specifiche norme per le costruzioni.

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Con il passare degli anni, l’obsolescenza della struttura, l’urbanizzazione dell’intorno e alcune discutibili scelte urbanistiche comunali, resero anche questo non più funzionale alle esigenze dell’associazione. Si arriva così al 2009 quando la SIT commissiona allo Studio Deabate il progetto di una ulteriore nuova sede in Comune di Orbassano, poco fuori del parco di Stupinigi. Per accordo con la stessa società uscente, a differenza delle precedenti la sede di Nichelino conserverà però la sua struttura architettonica, firmata da Gabetti e Isola, pur con nuove funzioni.

Solo dopo il terremoto del 2002 in Molise, con l'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.3274 del 2003, si riclassificava l’intero territorio nazionale in quattro zone a diversa pericolosità, eliminando le zone non classificate. Nel frattempo, con le leggi 5 novembre 1971 n. 1086, e 2 febbraio 1974 n. 64, riunite a loro volta nel Testo Unico per l’Edilizia di cui al DPR 6 giugno 2001 n. 380 veniva prevista l’emanazione delle “Norme tecniche per le costruzionI”, richiamate poi dall’art. 5 del DL 28 maggio 2004, n. 136, convertito in legge, con modificazioni, dall’art. 1 della legge 27 luglio 2004, n. 186. Il Ministro delle Infrastrutture, di concerto con il Ministro dell'Interno e con il Capo Dipartimento della Protezione civile emanava il 14 gennaio 2008 il Decreto Ministeriale che approva le nuove norme tecniche per le costruzioni, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 29 del 4 feb-

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