Tecniche e sicurezza
Attività della Commissione Didattica SSI Franco Utili
N
el 1997 a Casola Valsenio venne proposto un confronto sul documento “Mettiamo in discussione la nostra didattica” nel quale l’ufficio per la didattica della SSI si dava l’obiettivo, per lo specifico ambito di competenza, di mantenere i contatti tra Società Speleologica e società civile. L’intento era quello di discutere i seguenti temi, e trovare risposte: - Caratteristiche delle iniziative didattiche (a seconda dei soggetti cui si rivolgono) - Qualità delle iniziative didattiche - Centro di raccolta delle iniziative didattiche - Centro di diffusione delle iniziative didattiche - Promozione delle iniziative didattiche Su questi obiettivi, da allora, sono state realizzate numerose attività che è opportuno ricordare. Dall’incontro di Chiusa Pesio del 1998, in cui ci si rese conto che “la didattica ognuno la faceva a modo suo e che questa spesso era carente soprattutto nei corsi di speleologia”, partì l’idea del I Corso Nazionale di Didattica Speleologica che si tenne a Serra del Gufo in Calabria nel luglio 1999. Al corso, organizzato assieme alla Scuola Nazionale di Speleologia del CAI, parteciparono 10 allievi e diversi docenti esperti, non solo speleologi. Dopo quell’esperienza emerse l’importanza di verificare la situazione della didattica regione per regione. Venne così spedito a tutti i responsabili regionali l’invito a divulgare quanto svolto dai Gruppi nel campo della didattica. Il risultato non fu esaltante: appurato che l’attività didattica svolta era intensa, i gruppi non mostrarono però interesse a condividere l’esperienza per le più disparate ragioni. Nel settembre del 2000 si tenne il II Corso Nazionale “Per un approccio didattico alla divulgazione della speleologia”, organizzato dalla Federazione Speleologica Marchigiana a Serra San Quirico. Gli allievi del corso non solo lo seguirono attentamente, ma indicarono argomenti specifici su cui lavorare per il futuro del “fare” didattica: le capacità comunicative, gli aspetti emotivi, la progettazione di moduli didattici, gli aspetti giuridici e assicurativi, i rapporti con Enti, Scuole, Associazioni e con le realtà professionali del settore, la sicurezza in grotta, l’esigenza di includere nel corso esercitazioni pratiche. Del corso venne fatto un dischetto distribuito a tutti gli allievi e consegnato anche al Consiglio Direttivo della SSI. A “Bora 2000”, continuando l’approccio di Casola Valsenio 1997, la Commissione si mise in discussione con
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i Soci della Società interessati alla didattica. Il corso appena terminato e la proficua discussione innescarono un meccanismo virtuoso che coinvolse, oltre a vari Gruppi Grotte, anche i gestori delle Riserve Naturali siciliane Entella e Carburangeli e il Parco dei gessi bolognesi. Ne risultò il Convegno “La grotta, un ambiente naturale quale laboratorio didattico: esperienze e proposte” con un’esercitazione pratica alla Grotta della Vecchia Diga (Pordenone, luglio 2001), che confermò come il filo della didattica unisca molti speleologi di tutta Italia. Negli incontri di Seravezza 2001, Montello 2002 e Spelaion 2003, nella consueta riunione degli speleodidatti, venne impostato il III Corso Nazionale realizzato a Barcis (Pordenone) nel giugno del 2004, “Spumeggianti idee per comunicare la speleologia”.