Vietato Leggere all’Inferno di Roberto Gerilli

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Roberto Gerilli

Vanvitelliana, ci infiliamo nella galleria San Martino ed eccoci parcheggiati a piazza Pertini. Un viaggio di dieci minuti ricco di frenate, strombazzate, accelerazioni e avvisi di morte imminente urlati dal mio cervello. Tuttavia, quando Giacomo spegne il motore, siamo ancora vivi. Incredibile. Scendiamo dalla macchina e attraversiamo la piazza, passando accanto all’enorme culo del rinoceronte bronzeo. Tutti i martedì sera io e Giacomo andiamo al Donegal, un Irish pub tanto classico da rasentare il cliché. Oltre alle luci soffuse, ai rivestimenti di legno, alle sedie traballanti e ai tavoli rovinati ad arte, ci sono birra, stuzzichini vari e dolci. Ogni tanto c’è anche qualche gruppo che suona dal vivo. Non il martedì, però. Il martedì ci siamo solo noi, il barista che ci serve una Hoegarden (per me) e una Guinness (per Giax) e il cameriere che ci porta qualche salatino e una zuppa inglese (ancora per me). «Tu che mi racconti socio?» «Ho bisogno di qualche informazione» rispondo a bocca piena. «Spara.» «Mi hanno ingaggiato per un lavoretto e devo trovare un mucchio di carta e qualche litro d’inchiostro per stampanti.» «Roba seria.» «Diciamo di sì. Il Losco è ancora in affari?» «No, è sparito. Qualcuno gli ha fatto saltare in aria la macchina e lui se l’è svignata.» «Cazzo.» «Già.» La mia forchetta prende un po’ di panna dal bordo del piatto e poi affonda tra gli strati di zuppa inglese. Chiudo gli occhi e assaporo il boccone. «Per cosa ti serve il materiale?» «Potrei dover produrre qualche libro» rispondo dopo aver ingoiato.


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