La Lapide di Ardesia - Andrea G. Colombo

Page 13

Andrea G. Colombo

1° novembre - Ognissanti

03:27 Diego si svegliò di soprassalto, scosso da un brivido. Rimase a boccheggiare per qualche istante, in preda a un panico che non riusciva a spiegarsi. Qualcosa di freddo e pesante gli premeva sullo stomaco. Aveva la bocca impastata, amara. Gettò via le coperte e risucchiò aria mentre teneva inchiodato lo sguardo sul soffitto – troppo basso – sopra di lui. Aveva sognato qualcosa che non riusciva a ricordare. Ed era terrorizzato. Sì alzò, ignorando un leggero capogiro, e raggiunse la cucina. Accese la luce. Le pareti sembravano più vicine la notte, come se la luce del giorno aiutasse a dilatare gli spazi claustrofobici di un appartamento. La casa era immersa in un silenzio gelatinoso, violato solo dal russare di suo padre che dormiva nella camera in fondo al corridoio. Diego aprì il frigorifero, prese una bottiglia d’acqua, svitò il tappo e bevve tre gelidi sorsi, tutti d’un fiato. L’acqua che gli piombò nello stomaco era pesante come mercurio. Non riusciva proprio a ricordare cosa diavolo avesse sognato, ma la paura era passata. L’incubo era svanito ed era ora di 13


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.