I Fuochi di Samhain – Storie di Streghe

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«Non mi sembra che ci sia nulla di cui sorridere. Perché sorridi?» chiese immediatamente sua madre, porgendole una tazza di tisana calda. Davide ne aveva una uguale. «Niente, mamma. Scusa.» Era una donna magra con i capelli corti. Aveva un viso amabile, che negli anni aveva fatto propria l’espressione dolce della preghiera. «Beh, riposate ora, finché non vengono a prendere Davide.» «Ok, mamma, grazie», disse sforzandosi di sorridere in modo compito. Quando fu uscita Delia si rilassò contro lo schienale. Sembrava che fosse filato tutto liscio, non c’erano state troppe domande. «Adesso i miei hanno una scusa per trasferirsi a Torino», disse Davide, con aria mesta. “Oh, no. No, non deve succedere” pensò Delia. «Perché?» chiese invece. «Per lavoro, suppongo. E la vita mondana. Pare che a mia madre manchi molto. Poi anch’io dovrei andarci a studiare tra un paio d’anni, cose così.» «Ha senso», commentò Delia, e tacque. “Senza Davide qui sarà un inferno”, disse tra sé e sé, posando la tisana sul tavolino e scivolando nel sonno. Sognò di fuochi e danze sacre, e nella mente avvertiva un sussurro. “Quando io sarò scomparsa da questo mondo, ogni volta che avrete bisogno di qualcosa, quando la luna sarà piena, vi riunirete in qualche luogo deserto, o in una foresta tutte insieme, per adorare il potente spirito della vostra Regina, mia madre, la grande Diana.” Si svegliò di soprassalto, in bocca un sapore di vino speziato. Sentiva ancora la terra fredda nelle mani e l’odore del bosco nelle narici. Una sensazione selvatica. Poi ascoltò sua madre mentre parlava al telefono a pochi passi da lei e ricordò dove si trovava. Le sembrava di aver dormito per ore, ma erano appena le cinque. «La ringrazio, Padre, la ringrazio infinitamente. Sì, l’aspettiamo. Certo, arrivederci.» Delia deglutì. «Mamma?» «Oh, sei sveglia.» Lo disse sorridendo, ma aveva un tono diffidente e ogni traccia di dolcezza era svanita dal suo viso. Davide si stiracchiò. «Buongiorno.» «Buongiorno, caro. Hanno appena telefonato i tuoi genitori, saranno qui

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