Speciale cannes 2013 singole

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SPECIALE CANNES 2013

si sono aperte ulteriori possibilità per l’Italia. ti aumentavano lo stipendio o vincevi un new Tutte meritate, ovvio. Ma certe aree come ad business. Ai clienti interessava di più vincere esempio gli spot sono e rimangono ancora un al Mezzo Minuto D’Oro e farsi premiare da Bonolis su Italia 1. Son sempre stati più pagati i “venditori” dei “creativi”. Inoltre la pubblicità italiana non ha mai avuto nessuna figura stabile di vincitore “seriale”, cioè qualcuno che ogni anno, per decenni, tornasse da Cannes con 4 o 5 Leoni, come accade a personaggi tipo David Droga. Ecco, se sei un vincitore seriale e ti proponi al mercato internazionale e non locale, allora i Leoni ti possono cambiare la vita». Riccardo Robiglio: «Nulla. Qualche proposta di lavoro in più, all’estero. Poi parliamoci chiaro: una volta i Leoni che Cannes assegnava erano relativamente pochi, oggi sono tantissimi. E’ come l’Everest: miraggio per tutti gli italiani, che magari vincono diversi Leoni d’Oro sugli Eventi, sul Media, una volta era un’impresa epocale, oggi ci sono sulle Pr, sull’Integrated, ma poi con lo stesso gite organizzate». lavoro non entrano nemmeno in shortlist nella categoria Spot tv. Direi che oggi i Leoni si con- Una ricetta per vincere ancora. tano, mentre quelli del passato si pesavano. E Lorenzo Marini: «E’ come chiedere la ricetta per innamorarsi. Non è una scienza esatta, l’oro pesa sempre molto». Giovanni Porro: «A livello personale ho ac- così come la creatività». quisito la consapevolezza di poter raggiunge- Giovanni Porro: «Continuare ad amare quere un livello creativo alla pari di altri Paesi ed sto lavoro nonostante in questo periodo in Itaè una grande soddisfazione. In più, quando lia fanno di tutto per farti disamorare. vado all’estero è un ottimo biglietto da visita. Agostino Toscana: «Tanto lavoro, tanto entuIl guadagno è in reputazione e rispetto, utile siasmo, un po’ di sana leggerezza, molta fiduquando si interagisce con altri clienti e altri cia e supporto dai clienti e un sacco di fortuna. Perché si tratta comunque di una lotteria». Paesi». Agostino Toscana: «A parte un’iniezione di Riccardo Robiglio: «La ricetta è fare un gran autostima, non è cambiato nulla. Né dopo il pri- lavoro di gruppo. Oggi a Cannes non vincono mo Leone (che risale a molti anni fa), né dopo i singoli, i registi, le coppie creative. Vincono il secondo, né tantomeno dopo tutti gli altri. Il quei gruppi di persone dove, in perfetta armercato italiano non ha mai premiato l’eccellen- monia, ognuno è attento al dettaglio nella pieza creativa. Non era mai quello il motivo per cui na consapevolezza del grande insieme».


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