NO HOME (volume 3 di 4)

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volume 3/4

No Home. Turin

Atelier Progetto Urbanistico C

Politecnico di Torino A.A. 2018-2019 Corso di Laurea Magistrale Architettura per il Progetto Sostenibile

Urbanistica: Angelo Sampieri Sociologia dell’ambiente: Silvia Crivello collaboratori: Beatrice Agulli e Quirino Spinelli











OASIS

SocialUP

Andrea Alaimo Silvestru Cania Alessia Craveri Cristian Dallere

Giorgia Autretto Elena Costanzo Flaminia Marafelli Alessia Raniolo

GENERATE/GENERATION

AGRICOLTURAE

Daphne Fabbri Vittorio Falaschi Riccardo Mattioli Greta Montecchia

Christophe Bovet Alessia Cavallini Andres Cruz Giulia Viglianco

THE WOOD-STOCKS Francesco Alovisi Denise Ricucci Paola Robba Francesca Sismondini Simone Spaccasassi

HUG Nicole Basano Francesca Fera Alessandro Paracchino Bianca Ruggiero

THE STUDENT HOTEL TORINO Samuele Folli Maddalena Martina Giulio Massetani Carlo Musso Michele Simonetti

IN-BETWEEN Ivana Alestra Irene Chegai Lucrezia Cilia

T.I.P. Deborah Biffanti Giulia Dello Vicario Stefano Guerra Andrea Guidi

LIFE&LAB Alessia Gotta Andrea Gruppo

LEVEL UP Christian Monaco Giovanni Titone



T.I.P. TEMPORARY INNOVATION PROJECT

Deborah Biffanti Giulia Dello Vicario Stefano Guerra Andrea Guidi


No Home. Turin

Atelier Progetto Urbanistico C

Politecnico di Torino A.A. 2018-2019 Corso di Laurea Magistrale Architettura per il Progetto Sostenibile

Urbanistica: Angelo Sampieri Sociologia dell’ambiente: Silvia Crivello collaboratori: Quirino Spinelli e Beatrice Agulli


INDICE Premessa: ai margini di Mirafiori sud

1. Lo spazio percepito Popolazione / sensazioni Popolazione / usi

2. Lo spazio fisico DensitĂ Morfologia degli isolati

3. Un isolato tra via Artom e via Vigliani Spazi aperti Mercato immobiliare Condizioni di criticitĂ

4. T.I.P. : un nuovo modo di abitare Nuovo programma funzionale Azioni individuali

5. Allegati

1


2


PREMESSA: AI MARGINI DI MIRAFIORI SUD

3


INQUADRAMENTO A SCALA TERRITORIALE

4


5


6


L’area oggetto di studio è situata nell’estrema periferia a sud di Torino, al confine tra i comuni di Nichelino (a sud) e Moncalieri (ad est), ed è circoscritta tra le strade di via Vigliani, via Monastir, la Strada Castello di Mirafiori e via Artom. Essa è conosciuta come zona di via Artom, la via principale in onore dell’intellettuale e partigiano Artom. Ci troviamo di fronte ad un’area nota alle cronache cittadine e non solo, soggetta ad un intenso programma edilizio che a partire dagli anni ‘60 ha dato origine in breve tempo ad un intero quartiere, per far fronte alla forte esigenza di abitazioni dovuta dall’ondata migratoria verso Torino. Il polo attrattivo di questi flussi è stato lo stabilimento della FIAT, che proprio in quella zona ha realizzato uno dei propri quartieri, dati successivamente in locazione ai dipendenti. In quegli anni, a causa dell’elevata richiesta abitativa nel capoluogo piemontese, molta gente era costretta a vivere in abitazioni malsane e/o di fortuna come le baracche. Emblema della criticità del quartiere sono le case popolari situate nella parte meridionale di via Artom, costruite dallo IACP a partire dal 1965. Si tratta di 8 edifici ciascuno avente 10 piani, con un totale di 780 unità abitative, realizzate con una tecnica di prefabbricazione integrale al fine di ridurre i tempi di costruzione a pochi anni, essi furono assegnati agli abitanti delle baraccopoli e, in piccola parte, ai richiedenti del comune. Con il passare degli

anni vennero a crearsi diverse situazioni di forte disagio ed il nuovo quartiere iniziò ad avere una pessima reputazione da parte della città: la scarsa qualità edilizia che ha manifestato in poco tempo svariati degradi, la forte presenza di popolazione eterogenea oltre la piccola criminalità e delinquenza giovanile. Esso divenne una zona emarginata del centro, privo di qualsisasi tipo di servizio e perciò utilizzato come quartiere dormitorio periferico. La situazione migliorò per alcuni anni con l’apertura del ponte stradale che collega via Artom con Nichelino, favorendo flussi di passaggio e riducendo l’isolamento dell’area stessa. L’intervento più drastico per gli abitanti fu l’abbattimento con cariche esplosive della prima palazzina di via Artom avvenuto il 28 dicembre 2003, mentre la seconda è stata demolita tra il 2004 e il 2005. Al loro posto vennero realizzate, successivamente, diverse strutture tra le quali un nuovo complesso di case di edilizia popolare, campi sportivi, aree commerciali ed aree verdi. Questi ultimi interventi hanno certamente migliorato la situazione precedente senza risolverla del tutto; i nuovi negozi hanno avuto vita breve e gli spazi esterni sono tutt’ora poco utilizzati. Attualmente l’area di via Artom offre uno scenario che mostra un quartiere periferico con edifici ormai datati tipici, degli anni ‘60, servizi scarsi ed aree commerciali poco sfruttate.

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P ARCO C OLONNETTI

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V IA P ANNETTI

9


V IA R ISMONDO

10


V IA A RTOM

11


Via Vigliani

1

Via M

onas

tir

Via Arto

m

2

4 3

STRADE MEDIA PERCORRENZA 0

V IABILITÀ

12

100

200m

STRADE ALTA PERCORRENZA

STRADE BASSA PERCORRENZA


L’area in esame si colloca nella zona di Mirafiori sud. Sono stati individuati alcuni margini, ovvero strumenti lineari di delimitazione di differenti aree della città, si possono classificare in margini di barriera e in margini di sutura. I primi rendono le aree nettamente separate e non permettono di essere attraversate; le seconde, essendo permeabili, creano una relazione fra le zone. Nel nostro caso studio sono stati individuati esclusivamente margini di sutura in quanto non sono presenti elementi invalicabili. Sono stati designate Via Artom e Via Vigliani essendo grandi arterie stradali; Via Fratelli Garrone perché crea un confine tra due tipologie edilizie differenti; infine Via Monastir crea una

differenziazione tra spazio prettamente residenziale e spazio con funzioni anche commerciali. L’analisi evidenzia inoltre nodi di congiunzione e di concentrazione. All’interno dell’area in esame inoltre sono stati individuati tre diversi livelli di percorrenza al fine di definire l’analisi della viabilità. I diversi livelli riscontrati sono: alta, media e bassa percorrenza. Le zone a percorrenza più elevata corrispondono ai margini dell’area come via Vigliani; invece le vie a bassa e media percorrenza come via Guidi e via Candiolo, si collocano all’interno della zona poiché, essendo una zona residenziale, il flusso automobilistico è tendenzialmente contenuto.

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1

2

V IA V IGLIANI V IA G UIDI

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3

4

V IA R ISMONDO V IA A RTOM

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1

2

0

M ARGINI

16

100

E

N ODI

200m

VIABILITÀ PRINCIPALE

VIABILITÀ SECONDARIA

NODI DI CONGIUNZIONE

NODI DI CONCENTRAZIONE


1

2

I NCROCIO

A RTOM E VIA V IGLIANI C HIESA M ADONNA DI L ORETO

TRA VIA

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18


LO SPAZIO PERCEPITO

19


Popolazione / sensazioni

0

20

100

200m

SPAZI LEGGIBILI E COMPLESSI

SPAZI LEGGIBILI E NON COMPLESSI

SPAZI NON LEGGIBILI E COMPLESSI

SPAZI NON LEGGIBILI E NON COMPLESSI


L EGGIBILITÀ

E

C OMPLESSITÀ

L’analisi della leggibilità e della complessità di una determinata zona consiste nella sua osservazione da differenti punti di vista, che comportano inevitabilmente dei risultati diversi a causa dei diversi gradi di percezione che se ne ricavano. L’immagine mentale che viene restituita varia in base ad aspetti socio-culturali e psico-fisiologici quali l’età, genere, l’etica-cultura, i caratteri sociali, gli insider-outsider. Si ha quindi un livello di percezione emotivo e uno cognitivo: sono diversi, ma si influenzano reciprocamente. In termini di leggibilità e complessità ciò che ci interessa è l’aspetto cognitivo: se uno spazio riesce a comunicarci in maniera rapida ed efficace il suo funzionamento ed il suo aspetto risultano leggibili, invece risulta non leggibile quando la sua comprensione non è immediata e l’aspetto del luogo comunica un senso di disorientamento (a causa della sua disorganizzazione). Uno spazio è complesso nel momento in cui esso ci invoglia a cercare di capirne il suo essere ed in qualche modo ci incuriosisce e ci stimola ad indagarlo; non complesso quando esso risulta privo di stimoli e banale nel suo insieme. Lo studio della leggibilità e della complessità deve quindi essere svolto, così come

quello della focalizzazione, tramite una matrice che illustri come varino questi aspetti. Per svolgere lo studio del caso in esame ci si è serviti di alcuni indicatori di leggibilità e complessità morfologica quali la presenza o meno di regolarità viaria, l’allineamento dell’architettonico e ripetizione della stessa tipologia edilizia, gli indicatori di leggibilità e complessità sociofunzionali (la posizione favorevole di uno spazio, il movimento sociale, l’eterogeneità funzionale, ecc.). Si è quindi giunti alla conclusione che, nella macro-area in esame, ci siano prevalentemente zone leggibili e non complesse su via Artom, dove le forme sono più stabili e regolari ma di poco interesse e zone non leggibili e non complesse nella parte centrale, dove invece la ripetitività degli spazi crea disorientamento come lungo lo sviluppo della via citata sopra. Alcune parti più piccole funzionano diversamente, in particolare due isolati su via Vigliani sono stati ritenuti leggibili e complessi, mentre la zona all’estrema destra in basso è stata interpretata non leggibile e complessa.

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V IA G UIDI , LEGGIBILE E COMPLESSO V IA R ISMONDO , NON LEGGIBILE E COMPLESSO

22


V IA C ANDIOLO , NON LEGGIBILE V IA C ANDIOLO ( BIBLIOTECA ), LEGGIBILE

E NON COMPLESSO E NON COMPLESSO

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2

A

1

B

0

24

100

200m


L ANDMARK

I landmark, ovvero “marcatori territoriali”, sono degli elementi in grado di catalizzare la nostra attenzione che aiutano a leggere la schematizzazione cognitiva. Grazie alla loro chiara indviduazione vengono utilizzati per agevolare la comprensione dei percorsi urbani. Possono essere suddivisi in landmark a corto e a lungo raggio, i primi consentono di orientarsi nella zona immediatamente vicino ad essi, i secondi sono dei punti di riferimento territoriali che consentono l’orientamento generale dell’osservatore. Un landmark è sempre

indissolubilmente legato allo sfondo in cui si colloca. Nell’area esaminata sono stati catalogati come landmark a corto raggio le statue di Neve e Glitz (A) (simbolo delle olimpiadi invernali 2006), una scuola d’infanzia (C) e la biblioteca civica su via Artom (B). Come landmark a lungo raggio sono stati evidenziati invece l’Arco Olimpico Lingotto(1), il Palazzo della Regione (2), e la catena montuosa alpina (3) visibile se si guarda in direzione del Parco Colonnetti.

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A

B

N EVE E G LIZ , LANDMARK A BREVE RAGGIO C ASA DEL QUARTIERE , LANDMARK A BREVE 26

RAGGIO


1

2

A RCO OLIMPICO LINGOTTO , L ANDMARK P ALAZZO DELLA REGIONE , L ANDMARK

A LUNGO RAGGIO A LUNGO RAGGIO

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0

28

100

200m

SPAZI INSTABILI E ALTA SORPRESA

SPAZI STABILI E ALTA SORPRESA

SPAZI INSTABILI E BASSA SORPRESA

SPAZI STABILI E BASSA SORPRESA


S TABILITÀ

E SORPRESA

A seguire è stata realizzata un’analisi in termini di stabilità e sorpresa degli isolati che compongono l’area. Anch’essa è il risultato di ragionamenti in termini matriciali: abbiamo riscontrato spazi a stabilità alta e bassa, così come a sopresa alta e bassa. La suddivisione in suddette categorie avviene in base ad alcune peculiarità del singolo luogo che si ricollegano al discorso della percezione, ma in questo caso le variabili in gioco saranno principalmente quelle emotive; nel dettaglio più uno spazio si rivela in grado di confermare le nostre aspettative più la sua stabilità tenderà

ad essere alta, viceversa più uno spazio ci appare meno rassicurante, ma più stimolante, più esso comunicherà un senso di sopresa maggiore. Lo studio evidenzia come gli isolati collocati a nord e quelli a sud siano quasi sempre a bassa stabilità e sorpresa, quelli centrali siano spazi stabili, ma a bassa sorpresa perchè privi di stimoli. Quelli collocati su via Artom (avendo funzioni differenti e spazi più disomogenei) hanno un’alta percentuale di sorpresa, ma vengono comunque ritenuti stabili.

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INSICURO 0

30

100 200m

MEDIAMENTE SICURO

SICURO


P ERCEZIONE DI SICUREZZA INSIDER , OUTSIDER

Lo studio riguardo la percezione della sicurezza può essere svolto tramite un’analisi da un punto di vista oggettivo o soggettivo. Dal primo punto di vista la questione può essere codificata tramite alcuni fattori ritenuti universalmente pericolosi, come il traffico eccessivo, la criminalità, gli atti di vandalismo. Dal secondo punto di vista, invece, la lettura risulta più difficile in quanto entrano in gioco altre variabili che dipendono da come l’osservatore interpreta lo spazio che ha di fronte e quindi dall’osservatore stesso. La percezione di sicurezza varia anche in base al livello di densità della zona: se la zona è ad alta densità si potrebbero verificare sensazioni di irrigimentazione o caoticità, oppure di intrappolamento o

spaesamento se la zona è a bassa densità sociale. Le analisi sul caso studio sono quindi state effettuate singolarmente per ogni componente del gruppo e mostrano come, in linea di massima, la zona collocata a nord, su via Vigliani, sia ritenuta sempre sicura, la zona centrale tendenzialmente sicura mentre la zona collocata a sud è stata interpretata come insicura da tutti i componenti. Le immagini mostrate di seguito denunciano il bisogno di sicurezza degli abitanti o la presenza di vandalismo. In altre situazioni, nei pressi dell’isolato oggetto di intevento progettuale, le foto danno un’idea di sicurezza e di tranquillità all’interno dei luoghi recintati.

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INSICUREZZA

32


SICUREZZA

33


2 1

CONCAVO 0

100

C ONCAVITÀ

34

200m

E CONVESSITÀ

CONCAVO TUBOLARE

CONVESSO


1

2

C OMPLESSITÀ CONCAVITÀ TUBOLARE

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1

2

FUNZIONE MANIFESTA 0

F UNZIONE

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100

200m

MANIFESTA E LATENTE

FUNZIONE LATENTE


1

2

M ERCATO DI V IA V IGLIANI P ARCO GIOCHI INTERNO A UN

ISOLATO

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1

2

APPROPRIAZIONE CONFLITTUALE 0

100

A PPROPRIAZIONE

38

200m

DEGLI SPAZI

APPROPRIAZIONE SINERGICA


1

2

M URALES BIBLIOTECA CIVICA G RAFFITI IN VIA A RTOM

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Popolazione / usi

V IA A RTOM

40


Due analisi fondamentali per indicare la relazione tra popolazione e l’utilizzo degli spazi della città sono la densità sociale e la focalizzazione. La densità sociale è un parametro che rappresenta il rapporto tra la numerosità delle interazioni sociali e la superficie sulla quale esse avvengono. Maggiore è l’attrazione esercitata da un luogo grazie alla compresenza di differenti funzioni attrattive e grandi spazi pubblici che agevolano il contatto interpersonale, maggiore sarà la sua densità sociale. Tuttavia, tale parametro non si può ritenere stazionario, esso può alterarsi a causa di diverse variabili quali l’orario della giornata, il giorno della settimana, la stagione, le condizioni meteorologiche, ecc.. Si è quindi ritenuto opportuno eseguire analisi multiple al fine di avere un quadro più completo ed esauriente sul numero delle interazioni sociali. Pertanto si sono svolte osservazioni in 2 momenti diversi della giornata e in giorni feriali/festivi, differenziando anche la quantità di densità sociale in alta, media e bassa. Come si evince dai disegni, nei giorni feriali, dalle 10 alle 12, il mercato su via Vigliani e le scuole su via Artom vantano un’alta densità sociale, mentre il resto dell’intorno urbano presenta una densità sociale bassa. Invece nel pomeriggio, dalle 15 alle 16, la

densità sociale rimane alta sotto i portici di via Vigliani grazie alla presenza di attività commerciali, media (presso le scuole e le chiese) e bassa nel resto dell’area che presenta solo funzione residenziale. Nei giorni festivi invece, al mattino, la densità sociale è alta dove si trovano chiese, media presso le attività commerciali su via Vigliani, e bassa nel resto dell’area. Di pomeriggio soltanto la sopra citata fascia commericiale mantiene un’alta densità, mentre tutto il resto è uno spazio in cui il numero delle relazioni sociali risulta essere molto ridotto. La focalizzazione è uno studio eseguito su di un luogo al fine di individuarvi all’interno la presenza o meno di una funzione dominante rispetto alle altre, esclusa quella residenziale. Si può effettuare una distinzione tra zone ad alta e bassa densità sociale, focalizzate e non focalizzate; perciò è necessario svolgere tale ragionamento tramite delle matrici di analisi che comprendano questi 4 punti. Nella zona considerata è stata individuata soltanto una delle 4 categorie in analisi, ovvero quella dello spazio denso e focalizzato. I luoghi appartenenti a questa categoria sono il mercato di via Vigliani dove la densità è molto alta, la Chiesa Madonna di Loreto, e le scuole d’infanzia su via Artom.

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DENSITA’ MEDIA 0

100 200m

D ENSITÀ

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SOCIALE

DENSITA’ ALTA

F ERIALE

ORE

10.00 - 12.00, ORE 15.00 - 16.00

DENSITA’ BASSA


DENSIT POMER FESTIV

DENSITA’ MEDIA 0

100 200m

DENSITA’ ALTA

D ENSITÀ

SOCIALE

F ESTIVO

ORE

DENSITA’ BASSA

10.00 - 12.00, ORE 15.00 - 16.00

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M ERCATO V IA V IGLIANI ( ORE 11.00) V IA A RTOM ANGOLO V IA C ANDIOLO ( ORE 11.30)

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V IA R ISMONDO ( ORE 10.30) V IA V IGLIANI ( ORE 10.30)

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1

2

0

100

F OCALIZZAZIONE

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200m

ZONA DENSA E FOCALIZZATA


1

2

M ERCATO IN V IA V IGLIANI S CUOLA D ’ INFANZIA IN V IA P ISACANE

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LO SPAZIO FISICO

49


DensitĂ

V IA A RTOM

50


In seguito si è svolta lìanalisi legata alla densità fisica, che è indice del rapporto tra numero di abitanti e superficie dell’area che essi occupano. Per convenzione l’analisi è stata eseguita confrontando semplicemente il numero dei piani degli edifici dei vari isolati. Sono state quindi identificate aree a densità alta, media e bassa. Gli edifici ad alta densità si collocano principalmente su Via Vigliani poiché sono costituiti da edifici a torre di altezza compresa tra i 6-10 piani. Gli difici a media densità si trovano nella parte centrale dell’area e hanno un’altezza compresa tra i 3-5 piani. Infine gli edifici a bassa densità si posizionano globalmente su via Artom e hanno principalmente destinazione d’uso non residenziale con altezza inferiore ai 3 piani. Successivamente si è andati ad analizzare le caratteristiche degli isolati più significativi approfondendo con un cal-

colo approsimativo le superfici delle aree verdi, delle aree esclusivamente pedonabili, delle parti in cui è possibile circolare in auto, la superficie totale degli edifici e il possibile numero di abitanti. Da questa analisi si evince come gli isolati abbiano tutti una forma regolare ma al loro interno si sviluppano in modo differente. Alcuni isolati sono costiuiti da edifici singoli a torre, altri hanno edifici che si sviluppano lungo il perimetro dell’isolato con fabbricati più bassi al centro. Inoltre sono presenti anche isolati in cui gli edifici hanno funzione scolastica o di culto. Dal calcolo delle metrature si può notare come gli isolati che si affacciano su via De Maistre abbiano una alta densità abitativa e siano sostanzialmente privi di aree verdi, mentre quelli che si affacciano su via Artom abbiano grandi aree verdi, sia private che pubbliche.

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1

2

DENSITA’ MEDIA 0

D ENSITÀ

52

100

FISICA

200m

DENSITA’ ALTA

DENSITA’ BASSA


1

2

E DIFICI AD ALTA E DIFICIO A BASSA

DENSITÀ FISICA DENSITÀ FISICA

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Morfologia degli isolati

1

2

SEMPRE CHIUSO 0

100

A CCESSIBILITÀ

54

200m

ISOLATI

APERTO A FASCE ORARIE

SEMPRE APERTO


1

2

V IA A RTOM V IA R ISMONDO

55


3

1

11

2

6 7

56


4

5

11

8

11

9

10

9

ABACO DEGLI ISOLATI

57


Via Ono

rato Vigl

Via Art om

iani

Via C

andio

AREE VERDI :

5708 m 2

lo

SUPERFICIE SOLO PEDONABILI :

3591 m 2 8694 m 2 SUPERFICIE EDIFICATA : 27220 m 2 NUMERO ABITANTI : 960 SUPERFICIE CARRABILI :

I SOLATO 1

58

i

uid

aG

Vi


Via C

Via Art om

andio

Via C

arlo

AREE VERDI :

lo

e lir

Pisa

cane

a

Vi

ille

M

3487 m 2

SUPERFICIE SOLO PEDONABILI :

6011 m 2 5310 m 2 SUPERFICIE EDIFICATA : 15095 m 2 NUMERO ABITANTI : 344 SUPERFICIE CARRABILI :

I SOLATO 2

59


Vigliani

u

aG

Via L

uigi

AREE VERDI :

197 m 2

SUPERFICIE SOLO PEDONABILI :

503 m 2 2006 m 2 SUPERFICIE EDIFICATA : 17307 m 2 NUMERO ABITANTI : 232 SUPERFICIE CARRABILI :

I SOLATO 3

60

Chia

la

Via

Mil

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Vi

Via Onorato

idi


Via Onora

to Viglian

Via

Mi llel

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i

e

li D

Via L

uigi

AREE VERDI :

a

Vi

Chia

el at Fr

re

st

ai

M

la

421 m 2

SUPERFICIE SOLO PEDONABILI :

554 m 2 3188 m 2 SUPERFICIE EDIFICATA : 14993 m 2 AREE SPORTIVE : 2480 m 2 NUMERO ABITANTI : 308 SUPERFICIE CARRABILI :

I SOLATO 4

61


Via Onorat o Vigliani

a

Vi

De

re

st

ai

M

tir

as

a

Vi Via L

uigi

AREE VERDI :

1611 m 2

SUPERFICIE SOLO PEDONABILI :

Chia

la

1118 m 2 899 m 2 SUPERFICIE EDIFICATA : 20601 m 2 NUMERO ABITANTI : 552 SUPERFICIE CARRABILI :

I SOLATO 5

62

M

on


Via R

ndo

Vi

a

M

ill

el

ire

Via Art om

ismo

Via G

arro

AREE VERDI :

ne

3950 m 2

SUPERFICIE SOLO PEDONABILI :

1726 m 2 1434 m 2 SUPERFICIE EDIFICATA : 12166 m 2 NUMERO ABITANTI : 640 SUPERFICIE CARRABILI :

I SOLATO 6

63


Via R

ismo

e lir

a

Vi

M

Via F

1375 m 2

i Gar

SUPERFICIE SOLO PEDONABILI :

rone

194 m 2 894 m 2 SUPERFICIE EDIFICATA : 658 m 2 AREE SPORTIVE : 4991 m 2 NUMERO ABITANTI : 0 SUPERFICIE CARRABILI :

I SOLATO 7

64

e

li D

ratell

AREE VERDI :

ndo

ille

a

Vi

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re

st

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M


Via L

uigi

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Vi

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Chia

M

la

ai

tir

as

a

Vi Via C

on

M

andio

AREE VERDI :

lo

10 m 2

SUPERFICIE SOLO PEDONABILI :

1145 m 2 961 m 2 SUPERFICIE EDIFICATA : 23103 m 2 NUMERO ABITANTI : 681 SUPERFICIE CARRABILI :

I SOLATO 8

65


Via C

andio

tre

e

li D

a

Vi

el at Fr

lo

s ai

M

tir

as

a

Vi

Via P

isac

AREE VERDI :

10 m 2

SUPERFICIE SOLO PEDONABILI :

ane

1530 m 2 623 m 2 SUPERFICIE EDIFICATA : 14191 m 2 NUMERO ABITANTI : 555 SUPERFICIE CARRABILI :

I SOLATO 9

66

on

M


Via P

isac

Via R

tir

as

on

aM

Vi

ane

ismo

AREE VERDI :

ndo

176 m 2

SUPERFICIE SOLO PEDONABILI :

1091 m 2 202 m 2 SUPERFICIE EDIFICATA : 5565 m 2 NUMERO ABITANTI : 195 SUPERFICIE CARRABILI :

I SOLATO 10

67


Via C

andio

lo

e lir

a

Vi

ille

M

a

Via P

isac

AREE VERDI :

1426 m 2

SUPERFICIE SOLO PEDONABILI :

ane

1808 m 2 4683 m 2 SUPERFICIE EDIFICATA : 11936 m 2 NUMERO ABITANTI : 768 SUPERFICIE CARRABILI :

I SOLATO 11

68

Vi

D

e

re

st

ai

M


69


70


UN ISOLATO TRA VIA ARTOM E VIA VIGLIANI

71


VIA VIGLIANI VIA ARTOM VIA SESTRIERE

ST. CASTEL LO DI MIRAF STR. CASTELLO DI MIRAFIORI IORI

AREE VERDI

72

FIUME SANGONE

CHIESA MADONNA DI LORETO

AREA MERCATALE

PARROCCHIA DI S. REMIGIO

ISTITUTI SCOLASTICI

ISTITUTI SCOLASTICI

BIBLIOTECA

. ARTOM VIA E

PARCO COLONNETTI


E IER SE ST R VIA

PISCINA PUBBLICA

CENTRO COMMERCIALE ESSELUNGA

PIAZZA BENGASI

VIA O. VIGLIANI

S ERVIZI

PUBBLICI E

V IABILITÀ

73


5 2

3

4

I NQUADRAMENTO

74

6

1


F OTO 1 F OTO 2

75


F OTO 3 F OTO 4

76


F OTO 5 F OTO 6

77


STATO DI FATTO analisi del supporto

Spazi aperti

0

20

40m 0

P LANIMETRIA

78

5 10

20

40

60 m


STATO DI FATTO sezione dell’isolato

STATO D

sezione de

Edifici 0

5

10

20

40

60 m

Marciapiede

STATO DI PistaFATTO ciclabile sezione dell’isolato

Edifici

Area pedonale

Marciapiede

Asfalto

Pista ciclabile

Ghiaia

Edifici EDIFICI

Area pedonale AREA PEDONALE

Prato PRATO

Marciapiede MARCIAPIEDE

Asfalto ASFALTO

SIEPE Siepe

Pista ciclabile PISTA CICLABILE

GHIAIA

Ghiaia

Recinzione RECINZIONE

Area pedonale

Prato

Asfalto

Siepe

Ghiaia

Recinzione

0

20

40m

S EZIONE

MATERICA

Prato

Siepe

79 Recinzione


Mercato immobiliare

0

80

100

200m

ATTIVITA’ COMMERCIALI IN VENDITA

ABITAZIONI IN VENDITA

ATTIVITA’ COMMERCIALI IN AFFITTO

ABITAZIONI IN AFFITTO


C ASE IN VENDITA E AFFITTO ( FONTE : IMMOBILIARE . IT , 23

GIUGNO

2019)

Consultando alcuni siti internet è stato possibile fare una ricerca riguardo gli immobili in vendita e in affitto. I risultati hanno mostrato come le vendite di edifici residenziali siano maggiori nella fascia compresa fra Via Monastir e via De Maistre, così come gli affitti. Il dato di maggior

interesse riguarda l’isolato tema di progetto, collocato all’angolo tra Via Artom e Via Vigliani, nel quale si nota come le vendite e affitti di edifici residenziali sia molto ridotta rispetto al numero di unità abitative totali, mentre gli spazi adibiti a commercio sono quasi tutti in vendita.

81


P ORTICI V IA V IGLIANI I NSERZIONE VENDITA NEGOZIO

82

IN

V IA V IGLIANI


I NSERZIONE

P ORTICI V IA V IGLIANI V IA V IGLIANI

VENDITA NEGOZIO IN

83


Via Vigliani

PIANO PIANO TIPO RESIDENZIALE

( FONTE :

84

IMMOBILIARE . IT )


2

I NTERNI

E VISTA APPARTAMENTO

( FONTE :

V IA V IGLIANI

IMMOBILIARE . IT )

85


VISTE INTERNE TORRI VIA

86

O NORATO V IGLIANI


VISTE INTERNE TORRI VIA

O NORATO V IGLIANI

87


Condizioni di criticitÃ

2

P IANO TERRA T ERRAZZE

88

COMMERCIALE


160 ABITANTI 10 PIANI RESIDENZIALI

PIANO TERRA ABITATO

POCA VERSATILITA’

QUALITA’ ABITATIVA BASSA

144 ABITANTI 9 PIANI RESIDENZIALI

TERRAZZA DI COLLEGAMENTO

PIANO TERRA COMMERCIALE

POCA VERSATILITA’

INUTILIZZO ABBANDONO

TORRE “TIPO”

89


90


T.I.P. UN NUOVO MODO DI ABITARE

91


Nuovo programma funzionale

TIP è un’idea di progetto sostenibile che si pone l’obbiettivo di migliorare la qualità dell’abitare e degli spazi in cui sorge. Si è sviluppata con l’intenzione di consentire la coesistenza di più destinazioni d’uso e un’adeguata versatilità delle aree. Immaginando un ipotetico scenario futuro abbiamo fondato le basi del nostro progetto sulla condivisione e sulla collettività mettendo al primo posto le persone e tutta una serie di funzioni che esse potrebbero avere il piacere o il bisogno di svolgere. “Temporary” sta ad indicare l’inserimento di una porzione di appartamenti destinati all’abitare temporaneo che coesiste con le residenze private rimanenti; “innovation” vuole invece descrivere l’approccio distributivo che abbiamo adottato nel tentativo di permettere la “convivenza” tra più funzioni nello stesso “recinto”; ed infine “project” non è che il mezzo per raggiungere l’obbiettivo: si tratta le idee, lo studio, le analisi che ci hanno condotto a scegliere una via piuttosto che un’altra. La prima mossa progettuale compiuta, a seguito di numerose analisi dello stato di fatto, consiste nella tripartizione dell’isolato. Tutta l’area di progetto vanta una superficie consistente di verde semipubblico, se confrontata con gli isolati adiacenti; la quasi totalità degli spazi non risulta essere però vissuta adeguatamente se messa in relazione all’elevato numero di residenti che la abitano. Abbiamo quindi separato in tre parti il grande isolato di testa così da poter concentrare un numero elevato di 92

persone in uno spazio di più ridotto, ma di maggiore qualità e di facile organizzazione. Le tre torri sul fronte stradale di via Onorato Vigliani vengono “restituite” agli spazi pubblici del quartiere così da rendere più fruibili le attività commerciali che trovano posto nei primi piani. I porticati che ne caratterizzano i prospetti continuano ad avere la loro funzione, ma viene essa amplificata dalla permeabilità all’interno dell’isolato: se prima risultavano essere una barriera ed un recinto sicuro, ora sono varchi di accesso ai nuovi spazi pubblici. La grande fascia centrale è diventata un filtro verde: un bosco, accessibile negli orari diurni e chiuso in quelli notturni, separa il nuovo fronte commerciale da quello privato. Si tratta di un piccolo polmone verde, che non si sforza di assumere funzioni complesse, ma che consente all’isolato di prendere le distanze da rumori di una città ormai soffocante. Infine, la porzione residua di isolato, quella che maggiormente ha interessato le nostre scelte progettuali è quella parte di città che al suo interno consente la vita di un’altra piccola città autogestita. I primi piani delle tre torri ci immaginiamo possano accogliere una serie di funzioni terziarie al servizio di tutti i cittadini; palestre, asili autogestiti, centri anziani ed uffici per il co-working. A corredare queste attività abbiamo ritenuto opportuno l’individuazione di tre “approdi”: si tratta di grandi accessi su strada che convogliano le persone all’ingresso invitan-


dole ad entrare nell’isolato. Il secondo piano costituisce il vero è proprio “anello di congiunzione”: il raccordo tra le tre torri rappresenta il simbolo di quella collettività che noi riteniamo essere la chiave dell’abitare futuro. Le terrazze di collegamento mettono in relazione tre edifici, che ad oggi risultano essere fini a sé stessi, e permettono a chi ci abita, di percorrere interamente il piano con la sensazione di trovarsi su una grande piazza sopraelevata. Gli spazi ospitano le attività collettive delle residenze temporanee e concedono l’accesso ai piani superiori delle residenze (private e non). Tutte quelle superfici che sembravano essere state rubate alla città ecco che risorgono a qualche metro dal suolo. Aumenta la percezione di sicurezza e si dissolve così quella sensazione di “chiusura” che prima opprimeva. A completare il quadro degli spazi semi-pubblici per i residenti è la grande piazza coperta al confine con il bosco. Si tratta di uno spazio di aggregazione che da secoli le persone sentono di avere il bisogno di possedere: un’agorà innovativa, che non passa mai, un’area in cui le mamme, senza preoccupazione, portano i loro bimbi a giocare, ma anche un circo, una fiera, un cinema all’aperto, un museo a cielo aperto. Un piccolo cuore pulsante che vuole infondere fiducia ad un quartiere tormentato, ma con una forte, fortissima identità.

93


AREA PUBBLICA: 5880 m 2 AREA BOSCHIVA: 5233 m 2 AREA SEMIPUBBLICA: 9762 m 2

TRIPARTIZIONE

94


AREA BOSCHIVA

95


0

TERRAZZE DI RACCORDO PRE-ESISTENTI

PORZIONE DI ISOLATO PUBBLICA

PORZIONE DI ISOLATO PRIVATO,MA ACCESSIBILE IN DET. FASCE ORARIE

TERRAZZE DI RACCORDO EX-NOVO

50

AREA SEMIPUBBLICA

96

100m


RESIDENZE PRIVATE

SERVIZI

DESTINAZIONE D ’ USO : STATO DI FATTO PROGETTO

97


RESIDENZE PRIVATE

RESIDENZE TEMPORANEE

STATO DI FATTO PROGETTO

98


RESIDENZE PRIVATE

RESIDENZE PRIVATE RESIDENZE TEMPORANEE SERVIZI

STATO DI FATTO PROGETTO

99


0

PIAZZA COPERTA

APPRODI

PORZIONE DI ISOLATO PRIVATO,MA ACCESSIBILE IN DET. FASCE ORARIE

TERRAZZE DI RACCORDO EX-NOVO

50

AREA PUBBLICA

100

100m


PARCHEGGIO

PRIVATO (1525 m2)

PUBBLICO (1982 m2) VERDE

PRIVATO (783 m2) BOSCO (5233 m2)

PUBBLICA (6072 m2) PAVIMENTAZIONE

ZONA CENTRALE (3716 m2) APPRODI PRIVATI (848 m2) PIAZZA COPERTA (293 m2)

EDIFICATO

IMPRONTA A TERRA (2605 m2)

SUPPORTO

101


RESIDENZE TEMPORANEE (4333 m2) SERVIZI (4447 m2)

DESTINAZIONI D ’ USO

102

SALA POLIFUNZIONALE

ASILO AUTOGESTITO

CO - WORKING

PALESTRA RESIDENZE PRIVATE (21420 m2)


103

SPAZIO PER ANZIANI


Azioni individuali

TERRAZZE COLLETTIVE PRIVATE (1525 m2)

N UOVE N UOVE

104

SUPERFICI ORIZZONTALI SUPERFICI VERTICALI


BALCONI PRIVATI (5040 m2)

N UOVE SUPERFICI ORIZZONTALI N UOVE SUPERFICI VERTICALI

105


SCENARI daily use

SCENARI exhibition

SCENARIO DAILY USE SCENARIO EXHIBITION

106


SCENARI occasional local market

SCENARI open-air cinema

SCENARIO OCCASIONAL LOCAL MARKET SCENARIO OPEN AIR CINEMA

107


108


109


0

0

5 10 20

MASTERPLAN

110

20 40m

40

60 m


PROGETTO

sezione dell’isolato

PROGETTO

apiede

sezione dell’isolato

iclabile

o

PROGETTO

entazione 1

sezione dell’isolato Edifici

Marciapiede

entazione 2 Pista ciclabile

Edifici

ione Marciapiede

Pista ciclabile

Asfalto

0

Edifici EDIFICI

Asfalto ASFALTO

Marciapiede MARCIAPIEDE

PAVIMENTAZIONE 1

Pista ciclabile PISTA CICLABILE

PRATO

pavimentazione 1

Prato

5

10

0

20

pavimentazione 1 40

20

40m

60 m

Prato

pavimentazione 2

PAVIMENTAZIONE 2 Recinzione

RECINZIONE

pavimentazione 2

Asfalto

Recinzione

pavimentazione 1

Prato

pavimentazione 2

Recinzione

SEZIONE MATERICA

111


0

112

20

40m


PIANTE PIANO TERRA SCALA

1:200

113


0

114

20

40m


PIANTA PIANO SECONDO

( LIVELLO

TERRAZZE )

SCALA

1:200

115


0

116

20

40m


PIANTE PIANO TERZO

( RESIDENZE

TEMPORANEE )

SCALA

1:200

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0

SEZIONE

118

20

40m


119


0

PROSPETTO

120

20

40m


121


VISTA PASSEGGIATA COMMERCIALE

122


VISTA INTERNA ALL ’ ISOLATO

123


VISTA TERRAZZA PRIVATA

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VISTA APPRODO PALESTRA

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127


128


LIFE & LAB Vivere, imparare, collaborare.

Christian Monaco Giovanni Titone


2

No Home. Turin

Atelier Progetto Urbanistico C

Politecnico di Torino A.A. 2018-2019 Corso di Laurea Magistrale Architettura per il Progetto Sostenibile

Urbanistica: Angelo Sampieri Sociologia dell’ambiente: Silvia Crivello collaboratori: Quirino Spinelli e Beatrice Agulli


INDICE Premessa

3

5

1. Lo Spazio Percepito Definizione dell’ambito Nodi e Margini Densità Fisica Densità Sociale Focalizzazione Leggibilità e Complessità Sorpresa e Stabilità Sicurezza e Insicurezza Concavità e Convessità Funzioni Latenti e Manifeste Report interviste

8 10 14 20 34 36 40 42 44 46 48

2.Lo Spazio Costruito Sistema Ambientale Morfologia degli Spazi

52 54

3.Via Artom M22-23-24 Basse di Mirafiori Tipi di suolo ATC M22-M23-M24

62 66 72

4.Life&Lab Programma Funzionale Il Progetto

78 82

5.Appendice Interviste

106


4


5

Premessa

L’area indagata è comunemente chiamata “Basse di Mirafiori” essa costituisce una macrozona della vasta circoscrizione di Mirafiori Sud. Basse di Mirafiori è una zona compresa via Artom, via Sestriere di Moncalieri, il torrente Sangone di Nichelino e Via Candiolo. Lo studio dell’area sarà condotto da un punto di vista percettivo e urbanistico con un progressivo aumento di scala. In particolare il progetto ‘‘Life & Lab, si concentrerà sull’edilizia residenziale pubblica di Via Artom (M22- M23 – M24). L’area nasce come quartiere residenziale destinato ad ospitare 780 alloggi realizzati con tecnica di prefabbricazione integrale. Di questi appartamenti ne furono assegnati 87 a famiglie che avevano chiesto un cambio di alloggio, 321 ai vincitori del concorso pubblico e 342 a nuclei familiari con problemi sociali ed economici. Negli anni 70’ via Artom assunse in poco tempo una connotazione negativa, un ‘‘quartiere dormitorio’’ che emarginava socialmente i suoi abitanti favorendo la formazione di microcriminalità. Dagli anni ‘70 ad oggi sono stati molti gli interventi che hanno tentato di ricucire la periferia al centro città, interventi inizialmente caratterizzato dall’inserimento di spazi per l’aggregazione, impianti sportivi, scuole e servizi sociali e sanitari, potenziando anche il sistema di trasporti. L’intervento che più di tutti ha cambiato la conformazione dell’isolato è stato sicuramente l’abbattimento dell’edificio di via Garrone 73 (2003). Successivamente al fine di riqualificare anche gli altri edifici è stato applicato un cappotto esterno alle 6 palazzine restanti.

Altra occasione colta per il cambiamento e la riqualificazione del quartiere sono state le olimpiadi invernali del 2006 con l’utilizzo e la manutenzione degli impianti sportivi del parco Colonnetti. L’Intervento più recente si è registrato nel 2011 con la realizzazione di una casa di quartiere sempre nel parco prospiciente via Artom, che funge da riferimento socio culturale.


6


7

Lo spazio percepito


8

DEFINIZIONE DELL’ AMBITO L’area di indagine è situata a Mirafiori Sud, il quartiere più periferico del comune di Torino distante dal centro 8 Km, da corso Tazzoli e via Vigliani ai confini con Beinasco, Nichelino e Moncalieri. A causa di questa lontananza si è creata una realtà indipendente dove si possono trovare tutti i servizi necessari: parchi, chiese, scuole, centri commerciali, aree sportive e ambulatori medici. Ci sono persino un castello e un mausoleo, ma tutto sembra staccato, non comunicante, come una grande scatola in cui trovare cose alla rinfusa. Tutto questo è situato su una terrazza spaziosa che termina in picchiata sul torrente Sangone. Affacciata sull’acqua, un tempo esisteva una tenuta dei Savoia, Miraflores, distrutta dai cannoni dei francesi e dalle piene del torrente. L’abitato che ne ha preso il nome si tiene ora alla giusta distanza, sulla linea tracciata da strada Castello di Mirafiori e strada del Drosso, margine inferiore della città. Il quartiere ospitava la fabbrica simbolo della produzione e della classe operaia italiana, il maggior stabilimento del paese e in passato d’Europa, capace nel suo massimo storico di impegnare 50.000 lavoratori su un’area grande quanto il centro. FIAT Mirafiori è l’altro cuore di Torino, una città con abitanti e regole proprie. Rispetto agli anni Settanta, oggi i lavoratori sono un decimo e le auto che escono dai cancelli sonouna parte ridotta rispetto al passato, anche se da fuori l’area rimane la stessa. Cambiamenti re-

centi hanno riguardato anche altre zone del quartiere, come quella di via Artom. Negli anni Sessanta il comune non riuscì a far fronte alle ondate di immigrazione, e qui si concentrano i nuovi arrivati senza che infrastrutture e servizi riuscissero a tenere il passo. Quelle strade diventarono sinonimo di povertà e degrado, delinquenza giovanile e disagio. A lavorare sull’area di via Artom, nell’angolo tra Nichelino e Moncalieri, è arrivato dopo anni un programma di recupero e le condizioni sono in parte migliorate. Ora esistono una fondazione di comunità, l’unica di Torino, e una casa di quartiere in un grande parco rimodulato.


9


10

NODI E MARGINI Definire i nodi e i margini è utile per individuare la zona oggetto di analisi. I nodi sono i luoghi strategici che nascono dalla congiunzione di percorsi o concentrazione di alcune funzioni specifiche. Sono evidenziati nell’area il nodo di congiunzione nell’intersezione tra Via Artom (Foto 1) e Strada Castello di Mirafiori, solitamente molto trafficato perché risulta essere la porta di accesso che da Nichelino porta alla zona industriale di Torino sud e l’incrocio tra Via Natali Palli e Via Sestriere, punto di congestione stradale a causa della vicinanza al centro commerciale Esselunga. E’ presente solo un nodo di concentrazione localizzato nella Casa di quartiere, (Foto 2) dove si ha un forte addensamento di caratteri fisici e sociali. Nella planimetria sono riconosciuti anche i margini definiti barriera per la loro totale divisione degli spazi con permeabilità nulla o scarsa e quelli definiti di sutura con permeabilità maggiore. Gli esempi di margine sutura sono Via Artom che divide il Parco Colonetti dall’isolato con le case dell’Atc e Via Sestriere che rappresenta il confine tra Torino e Moncalieri. Il margine barriera principale è la linea ferroviaria che taglia il tessuto densamente urbanizzato.


11

ni

Via C

Pisa

cane

Via S

estri

ere

Via Artom

arlo

Via N

atale

M argine

barriera

M argine

sutura

Palli

0

100

250m

G radiente N odo

di congiunzione

N odo

di concentrazione

Margine barriera

gine barriera

gine sutura

diente

o di congiunzione

o di concentrazione

M appa

nodi e margini


12

F oto 1: V ia A rtom


13

F oto 2: V ia M odesto P anetti ,

casa di quartiere


14

DENSITÀ FISICA Per quanto concerne l’analisi della densità fisica si è tenuto conto del rapporto tra il numero di abitanti e la superficie dell’area di interesse ed un utilizzo di quest’ultima in modo continuativo da parte delle persone. Si sono studiate diverse tipologie di densità fisica: bassa, media e alta. La densità fisica è strettamente collegata ad un’altra analisi svolta, quella delle altezze degli edifici. La correlazione tra le due indagini è che all’aumentare dei piani aumenta anche la densità fisica e viceversa. Le zone a bassa densità fisica presentano funzioni non legate alla residenza e sono aree destinate a parco e parcheggio, come per esempio Parco Colonetti (Foto 3) e il grande parcheggio dell’Esselunga. Le zone ad alta densità fisica invece sono rappresentate dagli isolati che ospitano gli edifici dell’Atc (Foto 4, 5) e altri complessi totalmente residenziali. Le altre zone, definite di media densità fisica hanno carattere sia residenziale sia commerciale, infatti al piano terra si trovano negozi di piccola entità e di diverso genere (Foto 6).


15

si densità fisica

sità fisica bassa o nulla

sità fisica media

sità fisica alta

D ensità

fisica bassa o nulla

D ensità

fisica media

D ensità

fisica alta

0

100

250m

M appa

densità fisica


16

F oto 3: P arco C olonnetti


17

F oto 4: V ia A rtom

edifici m 22


18

F oto 5: V ia F rancesco R ismondo , edificio m 24


19

F oto 6: V ia F ratelli G arrone


20

DENSITÀ SOCIALE La densità sociale è definita con il rapporto tra numerosità e ricchezza delle interazioni sociali e la superficie dell’area di interesse. Le interazioni sociali sono maggiori in uno spazio pubblico ampio e diversificato o in una zona/edificio dove sono concentrate funzioni che attraggono la popolazione. Lo studio ha permesso di individuare le zone ad alta, media e bassa densità sociale. Per avere una maggior consapevolezza degli spazi e per capire come vengono vissuti quest’ultimi dagli abitanti sono state condotte le analisi in diversi giorni della settimana e in momenti diversi. E’ emerso che la chiesa e l’oratorio (Foto 7) ha sempre densità sociale alta, invece il Parco Colonetti (Foto 8) ha una densità sociale media. Anche il centro commerciale dell’Esselunga presenta una densità sociale media (Foto 9) in quanto riconosciuta come luogo di ritrovo e di grande attrazione. Un comportamento stabile nelle varie indagini effettuate è presente anche nelle aree residenziali (Foto 10-14), che risultano sempre con una bassa densità sociale, in quanto prive di punti attrattivi e per la pessima qualità edilizia degli immobili., ad eccezione del campo da calcietto (Foto 15), usato nelle ore pomeridiane.


21

i densità sociale

ità sociale nulla

ità sociale media

ità sociale alta

D ensità

sociale nulla

D ensità

sociale media

D ensità

sociale alta

0

M appa

100

densità sociale domenica

250m

24 A prile

ore

9


22

F oto 7: V ia A rtom , C hiesa S. R emigio


23

F oto 8: P arco

colonnetti , spazi d ’ incontro


24

F oto 9: V ia S omalia ,

supermercato

E sselunga


25

si densità sociale

sità sociale nulla

sità sociale media

sità sociale alta

D ensità

sociale nulla

D ensità

sociale media

D ensità

sociale alta

0

M appa

100

densità sociale

250m

D omenica 24 A prile

ore

16


26

F oto 10: V ia A rtom , percorsi

interni


27

F oto 11: V ia A rtom , P ercorsi

interni , edifici m 23,24


28

F oto 12: V ia A rtom , percorsi edifici m 23

interni ,


29

si densità sociale

sità sociale nulla

sità sociale media

sità sociale alta

D ensità

sociale nulla

D ensità

sociale media

D ensità

sociale alta

0

M appa

100

densità sociale

250m

27 A prile

ore

13


30

F oto 13: V ia A rtom , V ista

panoramica interno


31

F oto 14: V ia A rtom S katepark


32

F oto 15: V ia A rtom , edifici m 23-24

campo da calcio ,


33

si densità sociale

sità sociale nulla

sità sociale media

sità sociale alta

D ensità

sociale nulla

D ensità

sociale media

D ensità

sociale alta

0

M appa

100

densità sociale mercoledì

250m

27

aprile ore

18


34

FOCALIZZAZIONE L’analisi dei punti di focalizzazione è strettamente collegata con l’indagine della densità sociale. La focalizzazione è rappresentata dalla frequentazione di uno spazio legato alla sua funzione e alla presenza di una funzione dominante, quindi diversa da quella residenziale. Nella planimetria sono indicati come elementi di focalizzazione tutti gli edifici che si distinguono per la loro funzione (Esselunga commerciale, oratorio religiosa e casa di quartiere sportiva e sociale). Non a caso queste zone nelle varie analisi della densità sociale risultano avere un’alta densità sociale, perché portatrici di stimoli nuovi e capaci di attrarre gli abitanti. Facendo ancora un ulteriore ragionamento si deduce che tutti gli elementi di focalizzazione sono nell’area di interesse anche dei landmark a breve raggio, tranne gli edifici Atc. Quest’ultimi sono dei landmark, ma a causa della loro bassa densità sociale non si possono considerare dei punti di focalizzazione, in quanto privi di stimoli nuovi e perché con destinazione d’uso totalmente residenziale.


35

si focalizzazione

menti di Focalizzazione

E lementi

di focalizzazione

0

100

250m

M appa

focalizzazione


36

LEGGIBILITÀ E COMPLESSITÀ Gli spazi leggibili soddisfano l’esigenza di capire lo spazio e di riuscire rapidamente ad orientarsi; sono caratterizzati da maglia viaria regolare, da un edificato omogeneo e da poli attrattori. Le zone definite complesse presentano molti percorsi diversi, un tessuto edilizio misto e presenza di pluralità di spazi con diverse funzioni. Per meglio analizzare le varie zone si è deciso di ragionare utilizzando una matrice di 4 elementi. Le zone molto leggibili e molto complesse risultano essere tutti gli isolati misti, con residenza e commercio ovvero luoghi familiari ma ricchi di stimoli. Gli isolati invece privi di caratteri propri sono catalogati con una leggibilità e complessità basse. Nella mappa sono anche segnalati i landmark presenti nell’area di indagine, essi sono elementi che rinforzano la percezione del luogo, alcuni sono a breve raggio perché riconoscibili e visibili solo in loro prossimità come il campanile della chiesa (Foto 16) e gli edifici popolari di 10 piani fuori terra, mentre quelli ad ampio raggio sono il grattacelo della Regione Piemonte (Foto 17) e l’8 gallery.


37

i leggibilità, complessità e landmark

essità

8 Gallery - Stazione Lingotto Grattacielo Regione Piemonte

Oratorio Parrocchia San Remigio

500 m

Casa di quartiere

Esselunga Supermercato

L eggibilità

Edifici ATC L andmark

a breve raggio

L andmark

a lungo raggio

0

100

250m

C omplessità

M appa 10:

Landmark a breve raggio Landmark ad ampio raggio

leggibilità e complessità e landmark


38

F oto 16: V ia F rancesco R ismondo , chiale , landmark a breve raggio

chiesa parroc -


39

F oto 17: P arco C olonnetti ,

landmark ad ampio raggio


40

SORPRESA E STABILITÀ Per stabilità si intende aree che soddisfano l’esigenza di stabilità emotiva, di conferma delle aspettative e di avere riferimenti. La ricerca di nuove esperienze e stimoli sono le caratteristiche della sorpresa. In prossimità dei landmark la stabilità è alta mentre la sorpresa è alta vicino ai punti di focalizzazione. In questa analisi si è utilizzata una matrice a 4 elementi. L’Esselunga, l’oratorio e la casa di quartiere rappresentano una stabilità e sorpresa alte perché luoghi famigliari ma con stimoli sempre nuovi, mentre le aree occupate da edifici dismessi o con molti esercizi commerciali chiusi creano un senso di inquietudine e sono poveri di stimoli, per questo sono catalogati con stabilità e sorpresa basse. L’isolato dove sono collocati gli immobili di proprietà dell’Atc rientra in una stabilità alta, in quanto conosciuti dagli abitanti e presi come riferimento, ma con una sorpresa bassa collegata alla loro bassa densità sociale e alla mancanza di punti attrattivi.


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Analisi stabilità e sorpresa

100

250m

Sorpresa

0

Sorpresa

Stabilità

M appa

Stabilità

0 N

100

200

sorpresa e stabilità

400 m


42

SICUREZZA E INSICUREZZA Duranti i vari sopralluoghi effettuati in generale si è avvertito un senso di sicurezza, l’unica zona percepita meno sicura è in prossimità di Via Artom, dovuto alla microcriminalità presente e alla conformazione degli spazi aperti che risultano degradati. Essendo un isolato a bassa densità sociale si avverte un senso di spaesamento in quanto non sono delimitate le zone pubbliche da quelle di pertinenza degli edifici, il lotto risulta tutto permeabile con molti percorsi e vari accessi e nella corte interna c’è la compresenza di parcheggi e spazi di aggregazione che non svolgono a pieno la loro funzione. Inoltre, tutta la corte interna per la maggior parte della giornata risulta essere in ombra a causa del non corretto orientamento delle stecche residenziali e della loro altezza elevata. Il tutto risulta essere un ‘‘quartiere dormitorio’’, ovvero dove la gente si sposta per lavorare e torna a casa per dormire, rendendo la zona durante il giorno poco vissuta e mal frequentata.


43

si sicurezza/insicurezza

P ercezione

insicurezza

P ercezione

sicurezza

0

100

M appa

250m

sicurezza insicurezza


44

CONCAVITÀ E CONVESSITÀ La percezione della concavità e convessità dipende dalla diversa composizione del rapporto tra spazio costruito e spazio aperto. Gli spazi concavi sono centripeti, trasmettono la sensazione di essere contenuti e di essere attratti verso l’interno mentre gli spazi convessi sono centrifughi, trasmettono la sensazione di essere respinti verso l’esterno. Un esempio di concavità è dato dalla Casa di quartiere, sia dalla forma dell’edificio, sia per la funzione attrattiva che svolge. Le stecche residenziali dell’ATC invece rappresentano l’esempio opposto, quello della convessità, in quanto non hanno nessuna funzione attrattiva e gli ingressi risultano anonimi, quindi senza invogliare le persone ad entrare.


45

i concavità e convessità

C onvessità C oncavità

0

100

250m

M appa

concavità e convessità

Convessità Concavità


46

FUNZIONI LATENTI E MANIFESTE In un progetto di riqualificazione o ex-novo soprattutto a livello urbano, si possono instaurare due tipi di funzioni: manifeste e latenti. Le funzioni manifeste derivano da un intento progettuale che ha portato alla definizione di diversi spazi funzionali e coerenti con il contesto, come ad esempio uno spazio di parcheggio di fronte al centro commerciale Esselunga. Invece le funzioni latenti si sono imposte con l’utilizzo di quello spazio, quindi senza una vera volontà progettuale e possono essere in rapporto positivo o negativo con le funzioni manifeste. Un esempio eclatante di queste ultime funzioni sono gli spazi esterni del complesso degli edifici ATC, pensati come spazio di aggregazione e di verde risultano invece degradati per la scarsa manutenzione e mal frequentati. Questo esempio esplicita una funzione latente conflittuale, perché va in netto contrasto con la volontà progettuale, rendendo impossibile lo svolgimento delle funzioni manifeste.


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unzioni latenti e funzioni manifeste

F unzioni

latenti

F unzioni

manifeste

0

100

M appa

Funzioni latenti Funzioni manifeste

250m

funzioni latenti e manifeste


48

REPORT INTERVISTE Le analisi di progetto si sono concluse con interviste fatte all’interno dell’area che è compresa tra Via Artom, Via Garrone e via Somalia. Le indagini sono state effettuate in 2 giornate diverse in orari compresi tra le 12 e le 18. Il questionario è stato preparato creando un’intervista strutturata con quesiti quantitativi seguiti da quesiti qualitativi. Si è scelto di selezionare le interviste dei soli residenti della macro area di “Basse di Mirafiori” ponendo 6 domande brevi e chiare equamente divise fra chiuse e aperte, facendo attenzione a non essere mai tendenziosi. I nostri interlocutori sono stati scelti cercando di ricoprire equamente tutte le fasce d’età. nella maggior parte dei casi, gli interlocutori si sono dimostrati collaborativi e hanno affrontato con piacere la breve intervista, altri soggetti invece si sono dimostrati diffidenti nei nostri confronti. Le domande poste nello specifico hanno trattato diversi argomenti che vanno dalla qualità dei servizi infrastrutturali, alla percezione di sicurezza,concludendo con un giudizio personale su cosa cambierebbero dell’area. Non sempre le risposte date sono state univoche, crediamo che la percezione della qualità di alcuni servizi siano diverse e fortemente influenzate dall’età degli interlocutori. Le interviste sono state molto utili per capire qual’è il punto di vista dei soggetti studiati sul quartiere che li circonda, apprendendo il loro modo di giudicare e di catturare la complessità delle loro individuali percezioni ed esperienze. Il campione che abbiamo analizzato non potrà sicuramente essere definito come campione statistico, ma una rappresentatività sostantiva, attraverso lo studio di pochi casi. Successivamente vengono riportati alcuni stralci di interviste che risultano essere maggiomente significativi al fine dell’analisi effettuate a donne e uomini di età compresa tra i 20 ed i 76 anni.


49

v ia

fra tel

li g arr

A on

e

B 7 6

1

C 4

2

D

om vi a a rt

i ga r

ro n

e

B

v ia

fra tell

5

3

C

A

li a vi a so ma

D I nquadramento

1

F oto

area inteviste

‘’Provo una sensazione di tranquillità perché conosco tutti. Quando però vedo gente non del quartiere mi sento un po’ a disagio’’.

2 3

‘’Vorrei maggiore sicurezza, sicuramente qualche telecamera in più’’.

4 5

7

‘’Si sta bene, anche se ci sono molti giovani che non lavorano, solitamente urlano e disturbano’’. ‘’Si sta bene nel pomeriggio, ci sono spesso alcuni giovani che scherzano nei giardini ma non danno fastidio’’

6

aree interviste

‘’La sera mi capita di tornare anche tardi e non ho mai avuto problemi’’.

‘’Non trovo grosse criticità, certo qualche attrezzatura per fare attività nel parco non sarebbe male’’. ‘’Tutti questi ragazzi che non lavorano sono un grosso problema! Ai miei tempi non era cosi’ perché lavoravamo tutti.’’.


50


51

Lo spazio costruito


52

SISTEMA AMBIENTALE Per quanto riguarda gli spazi aperti l’area risulta spaccata a metà da Via Artom, la quale ha ad Ovest il Parco Colonetti e ad Est l’isolato con gli edifici dell’Atc. Come si è potuto riscontrare anche dalle altre analisi effettuate essendo comunque una via trafficata costituisce un margine sutura, tra la zona densamente costruita e il grande polmone verde dell’area sud di Torino. Il Parco Colonetti risulta essere uno spazio ben progettato, con percorsi, illuminazione, punti di sosta e ben mantenuto; è uno spazio molto vissuto dagli abitanti. Inoltre nel parco è presente la Casa di Quartiere, la quale spesso organizza varie attività e funge da presidio sulla area verde. Gli spazi aperti delle aree residenziali invece risultano essere in stato di cattiva manutenzione, seppur anche questi progettati con illuminazione, percorsi e punti di sosta. Quest’ultimi risultano meno attrattivi del parco, perché a causa della non corretta progettazione degli edifici sono costantemente in ombra e creano un senso di insicurezza in quanto non presidiati.


53

aree vegetali

0

100

250m

aree impermeabili aree edificate fiume sangone alberature

M appa

sistema ambientale


54

MORFOLOGIA DELLO SPAZIO L’analisi della morfologia dell’abitato ha portato in luce una situazione comune a molte zone periferiche di Torino e anche di altre città. Come si evince dalla planimetria la maggioranza del costruito ha destinazione residenziale, la tipologia prevalente è quella condominiale di bassa qualità edilizia e quasi tutti sono costruiti intorno agli anni ’70 e ’80 per rispondere alla richiesta di casa da parte dei migranti meridionali che venivano a lavorare allo stabilimento della Fiat. Oggi la situazione sembra molto cambiata, la maggior parte degli abitanti si sposta per lavorare in altre zone ritornando a casa solo di sera e di fatto il quartiere viene vissuto da anziani, disoccupati e giovani. L’area però risulta essere ben collegata con il centro dai mezzi pubblici ed è dotata dei servizi indispensabili quali: polo sportivo, parrocchia e centro commerciale. Dal sopralluogo si è potuta constatare l’assenza di piccole attività commerciali di quartiere, le quali sono state rimpiazzate dall’ Esselunga, che serve la zona di Nichelino, Moncalieri e Mirafiori sud.


55

A rtom 22

edifici scolastici

edifici residenziali

magazzini

edifici residenziali

edifici di culto

con p . t . commerciale

0

100

250m

edifici sportivi

M appa 16:

morfologia dell ’ abitato


56

P alazzine A tc

P alazzine

A baco

degli edifici tipo

circa

circa

100

200

P alazzine

circa

30

P alazzine

circa

2

famiglie

famiglie

famiglie

famiglie


57

i altezza edificato

1-2

piani

7-8

3-4

piani

9-10

5-6

piani

1-2 piani

7-8 piani

3-4 piani

9-10 piani

5-6 piani

piani

0

piani

100

250m

M appa

0 N

100

200

altezza piani

400 m


58


59

0

0 N

100

100

250m

200

400 m S ezioni

territoriali


60


61

via Artom M22-M23-M24


62

BASSE DI MIRAFIORI Negli anni 60 “Basse di Mirafiori” era un’area ai confini dello sviluppo urbano. La zona non era stata interessata dallo sviluppo industriale degli anni 30’ ed era connotata da un campo di volo caduto in disuso. In una situazione di stallo il quartiere viene investito dai grandi interventi immobiliari che il comune di Torino promuove per rispondere alla grande emergenza abitativa che investiva la città. I complessi M22, M23 e M24 inizialmente erano completamente isolati dalle infrastrutture cittadine, durante gli anni si è cercato di integrare questa zona con numerosi interventi di rivalutazione urbana. Tutti gli sforzi condotti ci restituiscono un’area che non ha ancora recuperato il gap con il resto della città, sono poche le attività commerciali , molte sono chiuse (Foto 18 -19) e ci sono pochi servizi sociosanitari. L’area è ricca di edifici scolastici e infrastrutture sportive, fulcro dell’interazione sociale è la casa di quartiere e il parco Colonnetti. Gli spazi che si frappongono fra i vari edifici oggetto di studio sono stati più volte progettati e oggi si presentano riqualificati con aiuole verdi che si alternano a percorsi interni (Foto 20), largo spazio è stato sfruttato per la realizzazione di parcheggi a raso (Foto 21).


63

A rtom 22 edifici residenziali

0

100

250m

edifici residenziali con p . t . commerciale edifici scolastici magazzini edifici di culto

M appa

morfologia edificato basse di mirafiori


64

F oto 18: progetto

attività commerciale in prossimità dell ’ area di


65

foto

19: A ttivitĂ

commericiale chiusa definitivamente


66

Tipi di suolo B

A

A

S ezione

territoriale a - a

S uperficie

impermeabile

S uperficie

permeabile

GSEducationalVersion

GSEducationalVersion

S ezione

territoriale b - b

B


67

S uperficie

permeabile

S uperficie

impermeabile

0

100

250m

P archeggi I ngressi

mappa analisi del suolo


68

F oto 20: I ngresso

edificio m 24


69

F oto 21:

parcheggio tra edifici m 23


70

assonometriadello stato di fatto


71


72

ATC M22 - M23 - M24 Le ATC sono enti pubblici di servizio ausiliari della regione che attuano e gestiscono il patrimonio di edilizia sociale pubblica. Il patrimonio edilizio gestito da ATC Piemonte ospita circa 16.000 nuclei familiari solo nella cittĂ di Torino e 26.000 famiglie in tutta la regione. I quartieri M22, M23 e M24 sono stati costruiti nel giro di un solo anno, essi contengono 780 alloggi, con precisioni sono stati realizzati 390 alloggi di due camere, cucina e servizi; 260 alloggi di tre camere, cucinino e servizi; 130 di tre camere, cucina e servizi.


Utenti utilizzatori degli alloggi ATC

Circ. 5 18%

73

Circ. 1 12%

Circ. 2 18% Circ. 7 14%

Circ. 6 4%

501.028 unità abitative totali. Ripartite per circoscrizione.

Circ. 5 12%

Circ. 3 14% Circ. 4 8%

UTENTI CHE ABITANO OGGI NEGLI ALLOGGI ATC

i iar

0 nuclei fam ig .00 l 16

Circ. 8 2500

Circ. 1 8%

Circ. 6 12%

11.331 unità abitative ATC. Ripartite per circoscrizione.

60 % italiani

ANDAMENTO PREZZO AFFITTO MENSILE ALLOGGI ATC trilocali- quadrilocali

Circ. 2 22%

Circ. 3 6% Circ. 5 28%

40 % stranieri

Circ. 4 12%

Importo affitto mensile

340

325

300

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

I mporto

affitto mensile

Fonte: Città di Torino, XIV Rapporto dell’osservatorio sulla condizione abitativa della città di Torino, dati 2017.


74

Alloggi ATC via Artom

Quartiere M22 Anno di costruzione: 1966 Localizzazione: via Artom n째 55, via Fratelli Garrone nn째 73-74 n.3 fabbricati di 9 piani, 12 scale, 240 alloggi Superficie locativa:14.610 mq

GSEducationalVersion

Quartiere M23 Anno di costruzione: 1966 Localizzazione: via Artom nn째 81- 89 n.2 fabbricati di 9 piani, 11 scale, 220 alloggi Superficie locativa: 13.400 mq

Quartiere M24 Anno di costruzione:1966 Localizzazione: Via Fratelli Garrone nn째 6163- 67 n.3 fabbricati di 9 piani, 16 scale, 320 alloggi Superficie locativa: 19.570 mq GSEducationalVersion


Tipologia alloggi

Veranda

Wc

Cucina

75

Veranda

Soggiorno

Soggiorno

T rilocale Q uadrilocale

Wc

RIP.

Rip.

Camera

Cucina

Camera

Camera

0

P ianta

4

12m

e prospetto tipo edifici via

A rtom


76


77

Life & Lab


78

PROGRAMMA FUNZIONALE Le analisi condotte sui complessi residenziali di via Artom hanno portato alla luce quelli che sono i principali problemi derivanti da un isolamento sociale e infrastrutturale con il centro di Torino. Le aree che si frappongono fra gli edifici sono oggi progettate con l’ausilio di aiuole, piccoli anfiteatri e percorsi con una gerarchia non chiara; lo spazio che si viene a formare genera una sensazione di insicurezza dovuta alla presenza di microcriminalità. Il progetto ‘‘Life and Lab’’ si pone l’obbiettivo di rendere vivibili e presidiati questi spazi restituendoli ai condomini e creando occasioni di integrazione sociale. Lo scenario che ci proponiamo di presentare per un rinnovamento del quartiere parte da considerazioni di tipo sociale, crediamo che sia importante favorire l’integrazione fra vecchi condomini e nuovi utenti che andranno ad occupare delle residenze temporanee a canone agevolato. Dal punto di vista architettonico ci sarà un ripensamento e una rifunzionalizzazione dei primi 3 piani che andranno ad ospitare locali di coworking, aule di formazione e brain center e laboratori artigiani, oltre alle residenze temporanee dei nuovi inquilini e tutti i servizi a loro dedicati (lavanderia, bike parking ecc.). Il masterplan di progetto prevede l’istallazione di strutture auto portanti che andranno a creare un collegamento al primo e secondo piano tra le palazzine M23 e M24. Queste piastre saranno adibite a uffici e aree meeting nel quartiere M23 e ad appartamenti nel quartiere M24. Queste strutture andranno a definire due corti presidiate che saranno adibite a zone relax, e di conseguenza anche un solo percorso che collega la zona residenziale e il Parco Colonnetti.


I ER

2 M23 M24 M2 VI

A M TO

QUA

AR

RT I

79

SPAZI APERTI NON VISSUTI

ACCESSO LIBERO

DEGRADO E

ADEGUATAMENTE

A TUTTI

MICROCRIMINALITÀ

RIDEFINIZIONE

GERARCHIZZAZIONE

NUOVE FUNZIONI

SPAZI APERTI

DEI PERCORSI

E PRESIDIO

B

LA

LA

BO

RAR

E

LI FE & -V

IV E

R E I M PA R

ARE

CO

L


80

L’ idea è sv ilu ppata te nend o c on to del l e rea li c ond izi o n i degli uten t i c h e vi

Il pro g e tto tiene

abita n o, i modo da

conto d ei problem i

rea lizzare u n’o pera

r is cotra ti e tra m ite

c h e riqua lifi c h i

l’a ggiunta d i d ue

d efiniva mente q u est i lu og h i.

blocchi e la

1

r im od uzione d i 3 pia ni d egli ed ifi ci es is tenti, cerca d i r is olvere i problem i d a s em pre es is tenti ,

2 Il fina nzia m e n to

in ques ta pa r te d i ba s s e d i Mira fi ori

d ell’opera sarà co per to per il 30 % d a ATC , per il 30 %

La co st ruz io ne

d a fonti private e

d ell’opera s a r à a ffi d ata

p er il resta n te 40 %

a d elle im pres e di

d a lla Region e Piemonte

cos tr uzione che

3

integr ino a l loro inter no a lm eno il 40% di m a no do pe ra , preced entem ente for m a ta tra m ite co rs i

La promozio ne

4

dell’opera , a l fi n e di rend erla su bi to

eroga ti d a lla Re g io n e Pie m o nte .

operativa , av verrà tram i te t u tti i c a nali s o c ia l e tra mite u n a

La g e st io ne

c ampa g n a di sensibilizza zio n e n ei va ri a ten e i .

d ell’o p e ra

s a r à a ffi d a ta a l so g getto priva to fi na nzia tore d e l

5

30% d ell’opera , s otto l a s uper v is ione d el l a Re g io ne Pie m o nte e d ell’ATC. Il ges to re

6

pa gher à s ugli incas s i , un ca no ne e quo agl i a ltr i d ue s oci.

fasi di progetto


81

r es i d en z e at t u l i:

2 7 .1 5 6 m q n u o v e r e s i d en z e t em p o r a n e e :

2. 6 6 0 m q nuove aree v er d i :

3.9 5 9 m q

life & lab

n u o v i s pa z i per coworking:

n u o v i s pa z i p e r l a b o r at o r i:

3.79 6 m q

possibili f r u i t o r i:

9 .3 1 7 m q

200 possibili f r u i t o r i:

400


82

I ntroversione

I nserimento

D irettrici

nuovi volumi

interne


83

P ercorsi I nterni

A ree V egetali

e

ed

A ccessi

P archeggi

A rea

soggetta ad intervento

A rea

esterna di pertinenza privata

A ree

vegetali

A rea

di nuova edificazione

= 5100

= 27000

mq

= 2214

mq

R esidenze

mantenute

mq

= 2770

aree interne rifunzionalizzate

N uova

mq

= 14400

mq

costruzione

rimodulazione degli spazi interni


84

parco

C olonnetti

N ic h e l in o

ma v ia s o l ia

via

F r at e

lli

Garr

one


85

F r at e

lli

Garr

one

A r to m

via

v ia

0

15

40

M asterplan


86

a

b

piano

2

R esidenze S ervizi

temporanee

comuni

L aboratori S ervizi

igienici

D istribuzione U ffici

D istribuzione

piano

interna

gestione verticale

1

C o - working S ervizi

comuni

R esidenze S ervizi

temporanee

igienici

D istribuzione U ffici

D istribuzione

piano

verticale

gestione interna

0

L aboratori L aboratori

esterni

S ervizi

comuni

S ervizi

igienici

D istribuzion U ffici

gestione

esploso funzionale blocchi a


87

piano

2

C o - working S ervizi

comuni

C o - working S ervizi

esternoi

igienici

D istribuzione U ffici

D istribuzione

piano

interna

gestione verticale

1

C o - working S ervizi U ffici

comuni

a canone agevolato

S ervizi

igienici

D istribuzione U ffici

piano

verticale

gestione

0

L aboratori L aboratori S ervizi

esterni

igienici

D istribuzione U ffici

verticale

gestione

esploso funzionale blocchi b


88


89

P ianta piano scala 1:500

terra


90


91

P ianta piano scala 1:500

primo


92


93

P ianta piano scala 1:500

secondo


94


95

A ssonometria

di progetto


96

V ista 1


97

V ista

esterno


98

V ista 2


99

V ista

corte uffici


100


101

V ista

interna co - working


102


103

V ista

interna uffici a canone

agevolato


104


LEVEL UP

Alessia Got ta Andrea Gruppo


No Home. Turin

Atelier Progetto Urbanistico C

Politecnico di Torino A.A. 2018-2019 Corso di Laurea Magistrale Architettura per il Progetto Sostenibile

Urbanistica: Angelo Sampieri Sociologia dell’ambiente: Silvia Crivello collaboratori: Quirino Spinelli e Beatrice Agulli


INDICE 1. Un quartiere di edilizia sociale Torino cittĂ pubblica Il cantiere M 22/23 dal 1970 ad oggi

2. Lo spazio costruito Forme dell’abitare

3. Lo spazio percepito Interazioni Aspetti simbolici ed emotivi Aspetti cognitivi Voci dal quartiere

4. Level UP What if M22 Programma Azioni Densificazioni Spazi aperti

5. Interviste



1. UN QUARTIERE DI EDILIZIA SOCIALE


6

TORINO CITTÀ PUBBLICA

La città pubblica rappresenta la stratificazione delle risposte alla necessità delle fasce sociali più deboli di poter accedere ad abitazioni e servizi adeguati. La presenza più o meno accentuata della città pubblica in una determinata area contribuisce alla loro stigmatizzazione perché influisce sull’identità dei residenti dando in alcuni casi un “marchio” negativo. Spesso annoverati come luoghi di degrado sociale e fisico. Il concetto di “città pubblica” è sovente posto in correlazione con quello di periferia che viene identificata come lo scenario privilegiato in cui collocare i complessi popolari spesso in corrispondenza di grandi arterie urbane. L’area di indagine è situata a Mirafiori Sud, il quartiere più periferico del comune di Torino distante dal centro 8 Km, da corso Tazzoli e via Vigliani ai confini con Beinasco, Nichelino e Moncalieri. A causa di questa lontananza si è creata una realtà indipendente dove si possono trovare tutti i servizi necessari: parchi, chiese, scuole, centri commerciali, aree sportive e ambulatori medici. Tutto questo è situato su una terrazza spaziosa che termina in picchiata sul torrente Sangone. Affacciata sull’acqua, un tempo esisteva una tenuta dei Savoia, Miraflores, distrutta dai cannoni dei francesi e dalle piene del torrente. L’abitato che ne ha preso il nome

e strada del Drosso, margine inferiore della città. Il quartiere ospitava la fabbrica simbolo della produzione e della classe operaia italiana, il maggior stabilimento del paese e in passato d’Europa, capace nel suo massimo storico di impegnare 50.000 lavoratori su un’area grande quanto il centro. FIAT Mirafiori è l’altro cuore di Torino, una città con abitanti e regole proprie. Rispetto agli anni Settanta, oggi i lavoratori sono un decimo e le auto che escono dai cancelli una parte ridotta, anche se da fuori l’area rimane la stessa. Cambiamenti recenti hanno riguardato anche altre zone del quartiere, come quella di via Artom. Negli anni Sessanta il comune non riuscì a far fronte alle ondate di immigrazione, e qui si concentrano i nuovi arrivati senza che infrastrutture e servizi riuscissero a tenere il passo. Quelle strade diventarono sinonimo di povertà e degrado, delinquenza giovanile e disagio. A lavorare sull’area di via Artom, nell’angolo tra Nichelino e Moncalieri, è arrivato dopo anni un programma di recupero e le condizioni sono in parte migliorate. Ora esistono una fondazione di comunità, l’unica di Torino, e una casa di quartiere in un grande parco risistemato.

si tiene ora alla giusta distanza, sulla linea tracciata da strada Castello di Mirafiori

pubblica

C ittà


7

0

200

C ittĂ

pubblica

A rea

di studio

500m


00 0.0 8 / 00 0.0 8 /

40/60 .000

00 60.0

40 .

Olte 80. 00 0

0 40.00 20/

0 00

Olte 80. 00 0

60

60

8

0/20.0 00

501.028 unità abitative totali . R ipartite per circoscrizione .

10 9 8 7 6 5 4 3 2 1

3.0 00

00 2.5

3.0 00

2.000

1.500

7.0 00 Fonte: Città di Torino, XIV rapporto dell’osservatorio sulla condizione abitativa della città di Torino 2017

0 50

11.394 unità abitative ATC. R ipartite per circoscrizione .

10 9 8 7 6 5 4 3 2 1


UTENTI CHE ABITANO OGGI NEGLI ALLOGGI ATC

9

UTENTI CHE ABITANO OGGI NEGLI ALLOGGI ATC0 nuclei fam

.00 6 1

i iar

ig l

i iar

0 nuclei fam ig .00 l 16

60 % italiani

60 % italiani ANDAMENTO PREZZO AFFITTO MENSILE ALLOGGI ATC trilocali- quadrilocali

ANDAMENTO PREZZO AFFITTO MENSILE ALLOGGI ATC 340 trilocali- quadrilocali

40 % stranieri

40 % stranieri

Importo affitto mensile

Importo affitto mensile

325

340

325

300

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

U tenti

A ndamento

300

Dall’alto verso il basso ATC affitto mensile alloggi ATC

utilizzatori degli alloggi

prezzi

Fonte: Città di Torino, XIV rapporto dell’osservatorio sulla condizione abitativa della città di Torino 2017

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017


10

IL CANTIERE M 22/23 DAL 1970 AD OGGI Indirizzo:

quartiere M22 - via Artom 55, via Fratelli Garrone 73,74 quartiere M23 - via Artom 81,89 quartiere M24 - via Fratelli Garrone 61,63 e 67

Anno di costruzione: 1964-1966 Anno di demolizione: 2003 (civico 73 via Fratelli Garrone e civico 99 via Artom) Impresa:

Costruzioni Generali Ing. Recchi Torino

Sistema costruttivo:

Tracoba I

Totale 780 alloggi di cui 400 con due camere, cucinino e servizi, 240 alloggi con tre camere con cucinino e servizi e 140 alloggi con tre camere e cucina

n. 81 n. 74

Via G

arro

n. 73

ne n. 61

m

Via Arto

n. 63

n. 89

n. 67

n. 99

B imbi

Dall’alto verso il basso T orino anni 60 via A rtom , T orino 2003

che giocano tra i fabbricati in costruzione ,

D emolizione

dei fabbricati presso


11

P rospetto

P ianta

tipo

0

8

S tato

20m

di fatto via

A rtom 61


12

COSTO IN LIRE PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO AL M2

COSTO TOTALE

COSTO IN LIRE PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO AL M2 20000 1600 COSTO IN LIRE PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO AL M2 18000

COSTO TOTALE COSTO TOTALE

1400 1600 1200 1400 1000 1600

1200 800 1400 1000 600 1200 800 400 1000 600 200 800 400 0 600 200 400 0 200

Bertone

CO.IM.PRE. Garrarino & Sciaccaluga

Recchi

Sogene

Bertone

CO.IM.PRE. Garrarino & Sciaccaluga

Recchi

Sogene

CO.IM.PRE. Garrarino & Sciaccaluga

Recchi

0 Bertone

16000 20000 14000 18000 12000 20000 16000 10000 18000 14000 8000 16000 12000 6000 14000 10000 4000 12000 8000 2000 10000 6000 0 8000 4000 6000 2000 4000 0 2000

Bertone

CO.IM.PRE.

Garrarino & Sciaccaluga

Recchi

S

Bertone

CO.IM.PRE.

Garrarino & Sciaccaluga

Recchi

S

Bertone

CO.IM.PRE.

Garrarino & Sciaccaluga

Recchi

S

0 Sogene

COSTO IN LIRE PER L’IMPIANTO IDRAULICO PER ALLOGGIO

COSTO IN LIRE A M

COSTO IN LIRE PER L’IMPIANTO IDRAULICO PER ALLOGGIO70000 700000 600000 COSTO IN LIRE PER L’IMPIANTO IDRAULICO PER ALLOGGIO60000

COSTO IN LIRE A M2 PER PIANO COSTO IN LIRE A M2 PER PIANO

2

700000 500000

70000 50000

600000 700000 400000

60000 70000 40000

500000 600000 300000

50000 60000 30000

400000 500000 200000

40000 50000 20000

300000 400000 100000

30000 40000 10000

200000 300000 0

20000 30000 0

100000 200000 0 100000

Bertone

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10000 20000 0 10000

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S

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S

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S

0 Sogene

PER PIANO

COSTO IN LIRE PER LE OPERE MURARIE COSTO IN LIRE PER IMPIANTO ELETTRICO PER OG 16000 14000

COSTO IN LIRE PER LE OPERE MURARIE COSTO IN LIRE PER IMPIANTO ELETTRICO PER OG 180000 160000 COSTO IN LIRE PER LE OPERE MURARIE COSTO IN LIRE PER IMPIANTO ELETTRICO PER OG 140000 180000

16000 12000 14000 10000 16000 12000 8000 14000 10000 6000 12000 8000 4000 10000 6000 2000 8000 4000 0 6000 2000 4000 0 2000

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0 Bertone

CO.IM.PRE.

Dall’alto verso il basso C osto in lire per impianti di riscaldamento al m 2 C osto in lire per l ’ impianto idraulico per alloggio C osto in lire per opere murarie Fonte: Osservatorio Urbanistico Reg. Piem. Torino 2017

Sogene

120000 160000 180000 100000 140000 160000 80000 120000 140000 60000 100000 120000 40000 80000 100000 20000 60000 80000 0 40000 60000 20000 40000 0 20000

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0


N LIRE PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO AL M2

COSTO TOTALE

N LIRE PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO AL M2

COSTO TOTALE COSTO TOTALE

N LIRE PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO AL M

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Bertone

2

20000 18000 16000 20000 14000 18000 20000 12000 16000 18000 10000 14000 16000 8000 12000 14000 6000 10000 12000 4000 8000 10000 2000 6000 8000 0 4000 6000 2000 4000 0 2000

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0 Sogene

13

LIRE PER L’IMPIANTO IDRAULICO PER ALLOGGIO

COSTO IN LIRE A M2 PER PIANO

LIRE PER L’IMPIANTO IDRAULICO PER ALLOGGIO70000

COSTO IN LIRE A M2 PER PIANO COSTO IN LIRE A M2 PER PIANO

LIRE PER L’IMPIANTO IDRAULICO PER ALLOGGIO60000 70000 50000 60000 70000 40000 50000 60000 30000 40000 50000 20000 30000 40000 10000 20000 30000 0 Bertone

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10000 20000 0 10000

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COSTO IN LIRE PER LE OPERE MURARIE COSTO IN LIRE PER IMPIANTO ELETTRICO PER OGNI ALLOGGIO

COSTO IN LIRE PER LE OPERE MURARIE COSTO IN LIRE PER IMPIANTO ELETTRICO PER OGNI ALLOGGIO 180000 COSTO IN LIRE PER LE OPERE MURARIE COSTO IN LIRE PER IMPIANTO ELETTRICO PER OGNI ALLOGGIO 160000 140000 180000

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Garrarino & Sciaccaluga

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Sogene

120000 160000 180000 100000 140000 160000 80000 120000 140000 60000 100000 120000 40000 80000 100000 20000 60000 80000 0 40000 60000 20000 40000 0 20000

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Sogene

0

Dall’alto verso il basso C osto totale

C osto

C osto

in lire a m 2 per piano

in lire per impianto elettrico per ogni alloggio

Fonte: Osservatorio Urbanistico Reg. Piem. Torino 2017



V ista

di

M22/23

da

P arco C olonnetti



2. LO SPAZIO COSTRUITO


18

FORME DELL’ABITARE

Il sopralluogo è stato una fase necessaria in quanto la zona di studio era pressoché a noi sconosciuta. Si è analizzata l’area di progetto porgendo attenzione alle tematiche che rappresentano questa porzione di città. È stata studiata l’area in più livelli partendo dall’individuazione dei nodi e dei margini per definire l’area oggetto dell’analisi per poi passare al rilievo della densità fisica, alla morfologia dell’abitato. Nel tema della morfologia dell’abitato sono state approfondite le funzioni le destinazioni d’uso e le tipologie edilizie prevalenti. La decostruzione della zona di studio ci ha permesso di avere una visione oggettiva di quello che accade. Eseguire tutte queste analisi è di aiuto per comprendere i meccanismi urbani di questo brano di periferia a noi sconosciuta e riuscire a percepirne ogni peculiare caratteristica, riuscendo così ad individuarne esigenze e criticità. Il concetto di densità è stato introdotto per misurare la vasta portata dei fenomeni demografici e insediativi che hanno condotto alla formazione e al consolidamento della città. Lo studio della morfologia ha messo in evidenza una destinazione d’uso per lo più residenziale con i relativi servizi. In quest’area è presente una scansione viaria regolare caratterizzata da strade ortogonali e viali. Tale aspetto

morfologico consente un elevato livello di serialità dell’intera zona ad eccezione del quartiere popolare di via Artom dove gli edifici rimangono ben distinguibili nel tessuto urbano a causa di caratteristiche specifiche come gli allineamenti planimetrici, il rapporto con gli spazi aperti e la ripetizione dei fronti che aumenta la complessità nella percezione di quest’area.


19

V ia A rtom , cortili

edifici

ATC


20

V iabilitĂ A ssi

secondaria

principali

F iume S tura


21

Parco Sport

Istituti di ricerca

Residenza popolare

Residenza Produzione

Sport Campi agricoli


22

Definire i nodi e i margini è utile per individuare la zona oggetto di analisi. I nodi sono i luoghi strategici che nascono dalla congiunzione di percorsi o concentrazione di alcune funzioni specifiche. Sono evidenziati nell’area il nodo di congiunzione nell’intersezione tra Via Artom (Foto 1) e Strada Castello di Mirafiori, solitamente molto trafficato perché risulta essere la porta di accesso che da Nichelino porta alla zona industriale di Torino sud e l’incrocio tra Via Natali Palli e Via Sestriere, (Foto 2) punto di congestione stradale a causa della vicinanza al centro commerciale Esselunga. E’ presente solo un nodo di concentrazione localizzato nella Casa di quartiere, (Foto 3) dove si ha un forte addensamento di caratteri fisici e sociali. Nella planimetria sono riconosciuti anche i margini definiti barriera per la loro totale divisione degli spazi con permeabilità nulla o scarsa e quelli definiti di sutura con permeabilità maggiore. Gli esempi di margine sutura sono Via Artom che divide il Parco Colonetti dall’isolato con le case dell’Atc e Via Sestriere che rappresenta il confine tra Torino e Moncalieri. Il margine barriera principale è la linea ferroviaria che taglia il tessuto densamente urbanizzato.

3: V ia M odesto

Dall’alto verso il basso 1: V ia A rtom 2: V ia S estriere P anetti , casa di quartiere


23

ni

Via C a

rlo P isaca

Via S e

strier e

Via Artom

ne

Via N atale Palli

M argine

barriera

N odo

di congiunzione

M argine

sutura

N odo

di concentrazione

0

100

250m

G radiente

gine barriera

gine sutura

diente

o di congiunzione

o di concentrazione

M appa 1: N odi

e margini


24

0

100

250m


25

S ezioni

0 N

100

200

territoriali

400 m


26

L’analisi della morfologia dell’abitato ha portato in luce una situazione comune a molte zone periferiche di Torino e anche di altre città. Come si evince dalla planimetria la maggioranza del costruito ha destinazione residenziale, la tipologia prevalente è quella condominiale di bassa qualità edilizia e quasi tutti sono costruiti intorno agli anni ’70 e ’80 per rispondere alla richiesta di casa da parte dei migranti meridionali che venivano a lavorare allo stabilimento della Fiat. Oggi la situazione sembra molto cambiata, la maggior parte degli abitanti si sposta per lavorare in altre zone ritornando a casa solo di sera e di fatto il quartiere viene vissuto da anziani, disoccupati e giovani. L’area però risulta essere ben collegata con il centro dai mezzi pubblici ed è dotata dei servizi indispensabili quali: polo sportivo, parrocchia e centro commerciale. Dal sopralluogo si è potuta constatare l’assenza di piccole attività commerciali di quartiere, le quali sono state rimpiazzate dall’Esselunga, che serve la zona di Nichelino, Moncalieri e Mirafiori sud.

Dall’alto verso il basso 4: V ia A rtom , edificio ATC 5: V ia A rtom , edificio ATC 6: V ia F ratelli G arrone


27

S ervizi

M isto

R esidenze

E difici

residenze / commercio in stato di abbandono

0

100

250m

M agazzini

M appa 2: F unzioni

e destinazioni d ’ uso


28

P alazzine A tc

P alazzine

A baco

degli edifici tipo

circa

circa

100

200

famiglie

famiglie

P alazzine

circa

30

P alazzine

circa

2

famiglie

famiglie


29

altezza edificato

1-2

piani

5-6

3-4

piani

7-10

1-2 piani

5-6 piani

3-4 piani

7-10 piani

piani

0

piani

0 N

100

200

100

250m

400 m

M appa 3: T ipologie

edilizie


30

Per quanto concerne l’analisi della densità fisica si è tenuto conto del rapporto tra il numero di abitanti e la superficie dell’area di interesse ed un utilizzo di quest’ultima in modo continuativo da parte delle persone. Si sono studiate diverse tipologie di densità fisica: bassa, media e alta. La densità fisica è strettamente collegata ad un’altra analisi svolta, quella delle altezze degli edifici. La correlazione tra le due indagini è che all’aumentare dei piani aumenta anche la densità fisica e viceversa. Le zone a bassa densità fisica presentano funzioni non legate alla residenza e sono aree destinate a parco e parcheggio, come per esempio Parco Colonetti (Foto 7) e il grande parcheggio dell’Esselunga. Le zone ad alta densità fisica invece sono rappresentate dagli isolati che ospitano gli edifici dell’Atc (Foto 8) e altri complessi totalmente residenziali. Le altre zone, definite di media densità fisica hanno carattere sia residenziale sia commerciale, infatti al piano terra si trovano negozi di piccola entità e di diverso genere (Foto 9).

Dall’alto verso il basso 7: P arco C olonnetti 8: V ia A rtom , edilizia ATC 9: V ia F ratelli G arrone


i densità fisica

sità fisica bassa o nulla

sità fisica media

sità fisica alta

D ensità

fisica bassa o nulla

D ensità

fisica media

D ensità

fisica alta

0

100

250m

M appa 4: D ensità

fisica



3. LO SPAZIO PERCEPITO


34

INTERAZIONI

La densità sociale è definita con il rapporto tra numerosità e ricchezza delle interazioni sociali e la superficie dell’area di interesse. Le interazioni sociali sono maggiori in uno spazio pubblico ampio e diversificato o in una zona/edificio dove sono concentrate funzioni che attraggono la popolazione. Lo studio ha permesso di individuare le zone ad alta, media e bassa densità sociale. Per avere una maggior consapevolezza degli spazi e per capire come vengono vissuti quest’ultimi dagli abitanti sono state condotte le analisi in diversi giorni della settimana e in momenti diversi. E’ emerso che il Parco Colonetti e l’oratorio hanno sempre una densità sociale alta, perché risultano ricchi di attività organizzate dalla casa di quartiere. Anche il centro commerciale dell’Esselunga presenta un’alta densità sociale in quanto riconosciuta come luogo di ritrovo e di grande attrazione. Un comportamento stabile nelle varie indagini effettuate è presente anche nelle aree residenziali, che risultano sempre con una bassa densità sociale, in quanto prive di punti attrattivi e per la pessima qualità edilizia degli immobili.

Dall’alto verso il basso 10: V ia A rtom , campo da calcio 11: V ia F rancesco R ismondo , edilizia ATC 12: V ia S omalia , “E sselunga ” supermercato


35

densità sociale

tà sociale nulla

tà sociale media

tà sociale alta

D ensità

sociale nulla

D ensità

sociale media

D ensità

sociale alta

0

M appa 5: D ensità

100

sociale domenica

250m

24 A prile

ore

9


36

nsitĂ sociale

ociale nulla

ociale media

ociale alta

D ensitĂ

sociale nulla

D ensitĂ

sociale media

D ensitĂ

sociale alta

0

100

M appa 6: D ensitĂ

250m

sociale

27 A prile

ore

13


37

i densità sociale

sità sociale nulla

sità sociale media

sità sociale alta

D ensità

sociale nulla

D ensità

sociale media

D ensità

sociale alta

0

M appa 7: D ensità

100

sociale

250m

D omenica 24 A prile

ore

16


38

ensità sociale

ociale nulla

ociale media

ociale alta

D ensità

sociale nulla

D ensità

sociale media

D ensità

sociale alta

0

M appa 8: D ensità

100

sociale mercoledì

250m

27

aprile ore

18


39

Dall’alto verso il basso 13: V ia A rtom , campo da calcio 14: P arco C olonnetti , spazio d ’ incontro 15: P arco C olonnetti , parco giochi

Dall’alto verso il basso 16: V ia S omalia , “E sselunga ” supermercato 17: V ia A rtom , percorsi interni 18: V ia A rtom , percorsi interni


40

L’analisi dei punti di focalizzazione è strettamente collegata con l’indagine della densità sociale. La focalizzazione è rappresentata dalla frequentazione di uno spazio legato alla sua funzione e alla presenza di una funzione dominante, quindi diversa da quella residenziale. Nella planimetria sono indicati come elementi di focalizzazione tutti gli edifici che si distinguono per la loro funzione (Esselunga commerciale, oratorio religiosa e casa di quartiere sportiva e sociale). Non a caso queste zone nelle varie analisi della densità sociale risultano avere un’alta densità sociale, perché portatrici di stimoli nuovi e capaci di attrarre gli abitanti. Facendo ancora un ulteriore ragionamento si deduce che tutti gli elementi di focalizzazione sono nell’area di interesse anche dei landmark a breve raggio, tranne gli edifici Atc. Quest’ultimi sono dei landmark, ma a causa della loro bassa densità sociale non si possono considerare dei punti di focalizzazione, in quanto privi di stimoli nuovi e perché con destinazione d’uso totalmente residenziale.

Dall’alto verso il basso 19: V ia S estriere , supermercato “E sselunga ” 20: V ia F rancesco R ismondo , chiesa parrocchiale 21: V ia A rtom , casa di quartiere


41

i focalizzazione

menti di Focalizzazione

0

E lementi

100

250m

di focalizzazione

M appa 9: F ocalizzazione


42

ASPETTI SIMBOLICI EMOTIVI

Gli spazi leggibili soddisfano l’esigenza di capire lo spazio e di riuscire rapidamente ad orientarsi; sono caratterizzati da maglia viaria regolare, da un edificato omogeneo e da poli attrattori. Le zone definite complesse presentano molti percorsi diversi, un tessuto edilizio misto e presenza di pluralità di spazi con diverse funzioni. Per meglio analizzare le varie zone si è deciso di ragionare utilizzando una matrice di 4 elementi. Le zone molto leggibili e molto complesse risultano essere tutti gli isolati misti, con residenza e commercio ovvero luoghi familiari ma ricchi di stimoli. Gli isolati invece privi di caratteri propri sono catalogati con una leggibilità e complessità basse. Nella mappa sono anche segnalati i landmark presenti nell’area di indagine, essi sono elementi che rinforzano la percezione del luogo, alcuni sono a breve raggio perché riconoscibili e visibili solo in loro prossimità come il campanile della chiesa (Foto 22) e gli edifici popolari di 10 piani fuori terra (Foto 23), mentre quelli ad ampio raggio sono il grattacelo della Regione Piemonte (Foto 24) e l’8 gallery.

Dall’alto verso il basso 22: V ia F rancesco R ismondo , chiesa parrocchiale 23: V ia A rtom , edifici ATC 24:V ia S omalia , landmark a lungo raggio


43

leggibilità, complessità e landmark

essità

8 Gallery - Stazione Lingotto Grattacielo Regione Piemonte

Oratorio Parrocchia San Remigio

500 m

Casa di quartiere

Esselunga Supermercato

L eggibilità

Edifici ATC

L andmark

a breve raggio

L andmark

a lungo raggio

0

100

250m

C omplessità

Landmark a breve raggio Landmark ad ampio raggio

M appa 10: L eggibilità

e complessità e landmark


44

Per stabilità si intende aree che soddisfano l’esigenza di stabilità emotiva, di conferma delle aspettative e di avere riferimenti. La ricerca di nuove esperienze e stimoli sono le caratteristiche della sorpresa. In prossimità dei landmark la stabilità è alta mentre la sorpresa è alta vicino ai punti di focalizzazione. In questa analisi si è utilizzata una matrice a 4 elementi. L’Esselunga, l’oratorio e la casa di quartiere rappresentano una stabilità e sorpresa alte perché luoghi famigliari ma con stimoli sempre nuovi, mentre le aree occupate da edifici dismessi (Foto 25 ) o con molti esercizi commerciali chiusi creano un senso di inquietudine e sono poveri di stimoli, per questo sono catalogati con stabilità e sorpresa basse. L’isolato dove sono collocati gli immobili di proprietà dell’Atc rientra in una stabilità alta, in quanto conosciuti dagli abitanti e presi come riferimento, ma con una sorpresa bassa collegata alla loro bassa densità sociale e alla mancanza di punti attrattivi.

Dall’alto verso il basso 25: V ia F ratelli G arrone , area dismessa 26: V ia F. B aracca , cortile interno 27: V ia S apri , villetta unifamiliare


45

S orpresa

Analisi stabilità e sorpresa

0

100

250m

Sorpresa

S tabilità

Stabilità M appa 11: S orpresa

0 N

100

200

e stabilità

400 m


46

Duranti i vari sopralluoghi effettuati in generale si è avvertito un senso di sicurezza, l’unica zona percepita meno sicura è in prossimità di Via Artom, dovuto alla microcriminalità presente e alla conformazione degli spazi aperti che risultano degradati. Essendo un isolato a bassa densità sociale si avverte un senso di spaesamento in quanto non sono delimitate le zone pubbliche da quelle di pertinenza degli edifici, il lotto risulta tutto permeabile con molti percorsi e vari accessi e nella corte interna c’è la compresenza di parcheggi e spazi di aggregazione mal progettati. Inoltre, tutta la corte interna per la maggior parte della giornata risulta essere in ombra a causa del non corretto orientamento delle stecche residenziali e della loro altezza elevata. In conclusione, si può aggiungere che questi sono quartieri definiti dormitori, ovvero dove la gente si sposta per lavorare e torna a casa per dormire, rendendo la zona durante il giorno poco vissuta e mal frequentata.

29: V ia M odesto

Dall’alto verso il basso 28: V ia A rtom , ingresso edifici ATC P anetti , casa di quartiere ( incendio doloso ) 30: V ia A rtom , graffiti su fronte case ATC


47

i sicurezza/insicurezza

P ercezione

insicurezza

P ercezione

sicurezza

0

100

250m

zioni Sicurezza

zioni Insicurezza

M appa 12: S icurezza

insicurezza


48

ASPETTI COGNITIVI

La percezione della concavità e convessità dipende dalla diversa composizione del rapporto tra spazio costruito e spazio aperto. Gli spazi concavi sono centripeti, trasmettono la sensazione di essere contenuti e di essere attratti verso l’interno mentre gli spazi convessi sono centrifughi, trasmettono la sensazione di essere respinti verso l’esterno. Un esempio di concavità è dato dalla Casa di quartiere, sia dalla forma dell’edificio, sia per la funzione attrattiva che svolge. Le stecche residenziali dell’ATC invece rappresentano l’esempio opposto, quello della convessità, in quanto non hanno nessuna funzione attrattiva e gli ingressi risultano anonimi, quindi senza invogliare le persone ad entrare.

Dall’alto verso il basso 31: V ia A rtom , edifici ATC 32: V ia M odesto P anetti , casa di quartiere 33: V ia C arlo P isacane , marciapiedi


49

i concavità e convessità

C onvessità C oncavità

0

100

250m

Convessità Concavità M appa 13: C oncavità

e convessità


50

Alla conclusione di un progetto di riqualificazione o ex-novo soprattutto a livello urbano, si possono instaurare due tipi di funzioni: manifeste e latenti. Le funzioni manifeste derivano da un intento progettuale che ha portato alla definizione di diversi spazi funzionali e coerenti con il contesto, come ad esempio uno spazio di parcheggio di fronte al centro commerciale Esselunga. Invece le funzioni latenti si sono imposte con l’utilizzo di quello spazio, quindi senza una vera volontà progettuale e possono essere in rapporto positivo o negativo con le funzioni manifeste. Un esempio eclatante di queste ultime funzioni sono gli spazi esterni del complesso degli edifici ATC, pensati come spazio di aggregazione e di verde risultano invece degradati per la scarsa manutenzione e mal frequentati. Questo esempio esplicita una funzione latente conflittuale, perché va in netto contrasto con la volontà progettuale, rendendo impossibile lo svolgimento delle funzioni manifeste.

Dall’alto verso il basso 34: V ia A rtom , skate park 35: P arco C olonnetti , rifiuti abbandonati 36: G iardini interni via A rtom , tabernacolo


51

Analisi funzioni latenti e funzioni manifeste

Funzioni latenti Funzioni manifeste

F unzioni

latenti

F unzioni

manifeste

0

100

M appa 14: F unzioni

250m

latenti e manifeste


52

VOCI DAL QUARTIERE

Sesso

EtĂ

Luogo

Giorno

Ora

Giudizio

1

M

90

Parco

22/05

circa le17

6

2

F

32

Case ATC

22/05

circa le 17

8

3

M

50

Via Sapri

22/05

circa le 18

4

4

M

17

Parco

22/05

circa le 18

8

5

F

40

Via Artom

29/05

circa le 18

6

6

M

30

Via Sestriere

29/05

circa le 14

5

7

F

45

Via C. Pisacane

29/05

circa le 14

7

8

F

80

Via O. Vigliani

29/05

circa le 11

7

9

F

14

Via F. Garrone

29/05

circa le 13

5

10

M

60

Via Cormons

29/05

circa le 13

7

5 8

1 3

4 7

2 10

9

6

L ocalizzazione

degli intervistati


53

Nel corso dei sopralluoghi è stato sottoposto un questionario ad un numero ridotto di persone come metodo di indagine diretta. All’interno dell’area intorno a Via Artom sono state intervistate 10 persone, le quali hanno risposto a 5 domande. Il campione di intervistati è composto in parte da persone residenti in zona, altre di passaggio e solo in un caso si trovava in quell’area per lavoro. Inoltre le persone hanno un’età compresa tra i 14 anni e i 90 anni. Molti apprezzano il Parco Colonnetti, in quanto è ben tenuto e frequentato da persone per bene. Sul tema della sicurezza le risposte sono molto simili, in quanto si avverte in determinate ore e posti un forte senso di insicurezza e degrado. Inoltre la percezione degli outsider è molto diversa da quella degli insider. Secondo quasi la totalità delle persone l’area è ricca di servizi e ben servita da mezzi di trasporto, alcuni sostengono che bisognerebbe implementare le funzioni, diverse da quella residenziale per rendere il quartiere più attrattivo e per animare la vita sociale di chi ci abita. Gli spazi aperti sono il tema centrale del quartiere, il grande parco Colonnetti è un vero e proprio ritrovo per gli anziani e per le mamme con figli, tutti affermano di andarci volentieri e quotidianamente nelle bella stagione. Di contro avendo a disposizione un’area verde così grande e attrezzata, gli spazi aperti dei condomini non vengono sfruttati perché solitamente non adeguatamente soleggiati e non ben tenuti.

P erché

si trova qui ?

Si

trova bene in questa zona ?

La

zona è sicura o insicura ?

P resenza

Q ualità

o meno di servizi ?

degli spazi aperti ?



4. LEVEL UP


56

WHAT IF M22 ?

La finalità dell’intervento è quella di inserire all’interno del complesso di edilizia popolare di Via Artom nuovi modelli di gestione residenziale con particolare attenzione progettando realtà responsabili, partecipative ed economicamente sostenibili. Nello specifico istituire presidi locali capaci di favorire il senso di appartenenza, facilitare le relazioni tra inquilini e gestori pubblici, la realizzazione di più servizi e nuove funzioni per l’integrazione dei vari ceti sociali. Il progetto parte dall’aspetto sociale caratterizzante il quartiere, la necessità di una parte di popolazione di usufruire di uno spazio per rendere possibile una reintegrazione sociale. La volontà è di far risaltare questa nuova attività come residenza temporanea implementandola con l’introduzione nella città di nuovi spazi destinati alla formazione, a nuove forme dell’abitare e spazi di condivisione per il lavoro che coinvolgano sia gli abitanti locali che persone esterne. L’azione progettuale ha portato l’inserimento di tre nuovi volumi di collegamento tra le varie stecche esistenti. Questi, comprendono spazi di aggregazione, di formazione e condivisione, reversibili per adattarsi facilmente ai vari usi che mutano nel tempo. Un altro nodo dell’intervento è stato quello di andare a ridefinire gli spazi interni agli

edifici esistenti creando ai primi piani uffici e laboratori fruibili sia da utenti esterni che locali e ai piani successivi nuove abitazioni adeguate alle nuove esigenze dell’abitare contemporaneo sia dal punto di vista dimensionale che di confort. Altro tema affrontato è stato quello della riqualificazione energetica andando a creare una doppia pelle per ridefinire l’aspetto compositivo e spaziale degli edifici e dei fronti tramite l’aumento dell’area degli appartamenti esistenti.

S uolo

e ombreggiamenti


Via G

arro

ne

m Via Arto 0

40

60 m


58

S uolo

vegetale

S uolo

minerale

S uolo

minerale

S ezione A-A

0

20

50 m


59

S uolo

vegetale

S uolo

minerale

S uolo

minerale

0

20

50 m

S ezione B-B



S tato

di fatto



63

V ista

di progetto


64

PROGRAMMA

ZZ SICURE A PRESIDIO

ACCESSI

O RIDISEGN CIATE LE FAC DEL

CIT M EN TÀ PU TO LL EG BB DE AM LL A CI ENT TT O À

+ 20% SUOLO CONTROLLATO + 15% SPAZI PRIVATI

LEVEL UP

P SO I PR AZZ AE A L EV AT A

+ 15% ABITAZIONI TEMPORANEE + 15% SERVIZI

LO

ONE NDIVISI I CO RO ZI D VO SPA E LA DELLA ENTO ZIAM A TEN UBBLIC TÀ P CIT

PO

INS NU ERIM OV E IV N T O LU O D M I I

VE FUNZIONI NUO

CO

QUALITÀ DEGL E LA I SP AR A ZI OR ENTAMENTO EFFIC GETICO LI NU O ENER IG V O SU M O

I DE I N IA

T MEN URE ZIA N UTT E R T T PO INFRAS LLE E D

D

IS M PR IS S IM I T ION RID RE P IS SU OL EG NO O PU BB

E

A C LI

OCIALE SITÀ S DEN

L DE CO LI

I SPAZI PRIVA DEGL TI E E N PU O I Z BB E R A O A E T Z BI ORAN LI A P P Z OT M C DE TE E N NI N I LL ZI A CO A A O

AUMENTO

R I O RG


AZIONI PROGETTUALI AZIONI PROGETTUALI 65

PROGETTUALI AZIONI

TTUALI

O

Realizzazione di un asse che delimita due zone distinte, una a gestione privata e l’altra pubblica Ridisegno dei parcheggi Inserimento di nuovi percorsi e zone a bosco Realizzazione di due piazze di pertinenza degli edifici PUBBLICO

PRIVATO

BOSCO

INSERIMENTO VOLUME 1 E 2

PARCHEGGI

INSERIMENTO VOLUME 1 E 2 PUBBLICO PRIVATO BOSCO PARCHEGGI Realizzazione di un asse che delimita due Ridisegno dei parcheggi. Dismissione dei primi tre piani. zone distinte, una a gestione privata e l’altra Inserimento di nuovi percorsi e zone a bosco. Inserimento di nuovi volumi di collegaRealizzazione di un asse che delimita due Ridisegno Dismissione dei primi tre piani. pubblica Realizzazione di due piazzedei diparcheggi. pertinenza mento. zone distinte, una a gestione privata e l’altra Inserimento di nuovi percorsi e zone a bosco. Inserimento di nuovi volumi di collegadegli edifici. pubblica Realizzazione di due piazze di pertinenza mento. degli edifici.

Blocco abitare temporaneo Blocco abitare temporaneo PRIVATO

BOSCO

PARCHEGGI

di un asse che delimita due na a gestione privata e l’altra

INSERIMENTO VOLUME 1 E 2

Dismissione dei primi tre piani Inserimento di nuovi volumi di collegamento

Ridisegno dei parcheggi. Dismissione dei primi tre piani. Inserimento di nuovi percorsi e zone a bosco. Inserimento di nuovi volumi di collegaRealizzazione terrazze al piano secondo. Realizzazione di due piazze di pertinenzain camere singole mento. Frazionamento al piano Inserimento delle zone comuni e servizi. I NSERIMENTO VOLUME 1 E 2 O BOSCO PARCHEGGI degli edifici. primo. Realizzazione terrazze al piano secondo. Frazionamento in camere singole al piano Inserimento delle zone comuni e servizi. primo. delimita due Ridisegno dei parcheggi. Dismissione dei primi tre piani. mporaneo ivata e l’altra Inserimento di nuovi percorsi e zone a bosco. Inserimento di nuovi volumi di collegaBlocco servizi pubblici Realizzazione di due piazze di pertinenza mento. degli edifici. Blocco servizi pubblici

Realizzazione terrazze al piano secondo.

Frazionamento in camere singole al piano primo.

e zone comuni e servizi.

Inserimento di laboratori e spazi di lavoro.

Servizi e spazi di condivisione.

bblici

Inserimento di laboratori e spazi di lavoro. INSERIMENTO VOLUME 1 E 2 Frazionamento in camere singole al piano PARCHEGGI e servizi. Piani abitare tradizionale primo. mantenuti

Piani abitare tradizionale mantenuti parcheggi. Dismissione dei primi tre piani. nuovi percorsi e zone a bosco. Inserimento di nuovi volumi di collegadi due piazze di pertinenza mento.

oratori e spazi di lavoro.

Servizi e spazi di condivisione.

Realizzazione terrazze al piano secondo.

Servizi e spaziterrazze di condivisione. Realizzazione al piano secondo.

Realizzazione terrazze al piano secondo

Nuove facciate e ottimizzazione energetica degli edifici esistenti

Realizzazione terrazze al piano secondo.

zionale mantenuti

i lavoro.

Servizi e spazi di condivisione.

o in camere singole al piano uti

Realizzazione terrazze al piano secondo.

Realizzazione terrazze al piano secondo.

Inserimento di logge e terrazze sui fronti dove ci sono i balconi. Inserimento di logge e terrazze sui fronti dove ci sono i balconi.

Retrofit energetico con nuovo sistema di Rifacimento copertura con inserimento di facciata. pannelli fotovoltaici. Retrofit energetico con nuovo sistema di Rifacimento copertura con inseriment facciata. pannelli fotovoltaici.


PUBBLICO

PRIVATO

Realizzazione di un asse che delimita due zone distinte, una a gestione privata e l’altra pubblica

PROGETTUALI PROGETTUALI

BOSCO

Ridisegno dei parchegg Inserimento di nuovi pe Realizzazione di due p degli edifici.

66

Blocco abitare temporaneo

PUBBLICO 1: Volume

Nuove

PRIVATO

forme di abitare

temporaneo . Realizzazione

di un Passe che delimita due PUBBLICO RIVATO zone distinte, una a gestione privata e l’altra pubblica Realizzazione di un asse che delimita due zone distinte, una a gestione privata e l’altra pubblica Blocco abitare temporaneo

BOSCO 2: PARCHEGGI Volume Spazi di condivisione pubblici.

INSERIMEN

Ridisegno BOSCO dei parcheggi. PARCHEGGI Inserimento delle zone percorsi comuni ee zone servizi. Inserimento di nuovi a bosco. Realizzazione di due piazze di pertinenza Ridisegno parcheggi. deglidei edifici. Inserimento di nuovi percorsi e zone a bosco. Realizzazione di pubblici due piazze di pertinenza Blocco servizi degli edifici.

INSERIMENTO VO Dismissione dei Frazionamento inprimi cam Inserimento di nuovi primo. mento. Dismissione dei primi tre p Inserimento di nuovi volu mento.

INSERIMENTO VOLUME 1 E 2singole al piano Frazionamento in camere primo. Inserimento di laboratori e spazi di lavoro. Inserimento di laboratori Dismissione dei primi piani. INSERIMENTO VOLUME 1 E 2 al piano Frazionamento in tre camere singole Inserimento nuovi volumi di collegaeprimo. spazi didilavoro . Piani abitare tradizionale mantenuti mento. Dismissione dei primi tre piani. Inserimento di nuovi volumi di collegamento.

Realizzazione terra

Blocco abitare temporaneo

O

PRIVATO

BOSCO PARCHEGGI Inserimento delle zone comuni e servizi.

di delimita due ICOun asse che PRIVATO una a gestione privata e l’altra di un asse che delimita due una a gestione privata e l’altra

emporaneo

Inserimento delle zone Ridisegno parcheggi. Bdei OSCO PARCHEGGI Inserimento delle zone comuni e servizi. Inserimento percorsi comunidienuovi servizi . e zone a bosco. Realizzazione due pubblici piazze di pertinenza Bloccodi servizi Ridisegno degli edifici.dei parcheggi. Inserimento di nuovi percorsi e zone a bosco. Blocco servizidi pubblici Realizzazione due piazze di pertinenza degli edifici.

Servizi e spazi di cond Realizzazione terrazze a

temporaneo

Inserimento di laboratori e spazi di lavoro. INSERIMENTO VOLUME 1 E 2 Frazionamento in camere singole al piano primo. Piani abitare tradizionale mantenuti Inserimento di laboratori e spazi di lavoro. Frazionamento in camere Dismissione dei primi tre Frazionamento in piani. camere singole al piano singole al volumi pianodi primo . Inserimento di nuovi collegaprimo. Piani abitare tradizionale mantenuti mento.

ARCHEGGI le zonePcomuni e servizi.

eggi. elle zone comuni e servizi. i percorsi e zone a bosco. ue piazze di pertinenza ubblici

Servizi e spazi di condivisione. Realizzazione terrazze al piano secondo. Servizi e spazi di condivisione.

Servizi e spazi di condiviRealizzazione terrazze al piano secondo. sione. Inserimento di logge e terrazze sui fronti dove ci sono i balconi.

pubblici

boratori e spazi di lavoro.

Servizi e spazi di condivisione.

Realizzazione te

Realizzazione terrazz

Retrofit energetico facciata.

Realizzazione terrazze al piano secondo.

Realizzazione terrazze al piano secondo.

camere singole al piano

dizionale aboratorimantenuti e spazi di lavoro.

Servizi e spazi di condivisione. Realizzazione terrazze

alInserimento piano secondo di logge.. e terrazze sui fronti

adizionale mantenuti

dove ci sono i balconi.

Inserimento di logge e terrazze sui fronti dove ci sono i balconi.

Realizzazione terrazze al piano secondo. terrazze

Realizzazione

al piano secondo . Retrofit energetico con nuovo sistema di

facciata.

Retrofit energetico con nuovo sistema di facciata.

A zioni

ondivisione.

gge e terrazze sui fronti oni.

ogge e terrazze sui fronti

Realizzazione terrazze al piano secondo.

Retrofit energetico con nuovo sistema di facciata. Retrofit energetico con nuovo sistema di

Rifacimento copertura con inserimento di pannelli fotovoltaici. Rifacimento copertura con inserimento di

Rifacimento cop pannelli fotovol

Rifacimento copertu pannelli fotovoltaici.


67

L ayer OTHERS FLOORS +9 > +24 m D al

terzo piano all ’ ultimo permangono gli alloggi

tradizionali

con

funzione

residenziale ,

trilocali

e quadrilocali di proprietà dell ’ATC affittati con canoni di locazione calmierati .

L ayer SECOND FLOOR +6 > +9 m I

volumi aggiunti diventano le terrazze di pertinenza

degli spazi di lavoro .

G li

spazi interni si presentano

come open space , dove è visibile la struttura dei pilastri esistente e dove vengono inserite le nuove funzioni .

L ayer FIRST FLOOR +3 > +6 m V engono

aggiunti i due volumi , che funzionano come

collegamento tra le stecche avendo la funzione di spazi di aggregazione .

Q uesti

nuovi volumi creano

delle corti interne più private , le stecche ospitano spazi di condivisione e residenza .

L ayer GROUND FLOOR +0 > +3 m U na fascia centrale alberata divide lo spazio esterno in due zone ed è affiancata da un suolo lastricato

che consente l ’ attraversamento pedonale del lotto .

Il

percorso incontra due piazze davanti agli edifici

che ospitano funzioni pubbliche .

S chema

funzioni


M asterplan

piano terra

0

30

75 m



70

V olume 1, secondo

piano

0

30

75 m


71

N uove

facciate stralcio


72


73

V ista

spazi interni


74


75

V ista

dalle logge


76


77

V ista

spazi di aggregazione



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