terza Pagina n.30 Gennaio-Marzo 2012

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CULTURA

PER LIBR...ARSI SULLA CRISI

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el 2011 i furti di opere d’arte in Italia sono diminuiti del 25%. lo riferisce il Nucleo tutela patrimonio culturale dei Carabinieri, che non imputa però questo calo a un maggiore controllo. Bensì alla crisi. La domanda di opere, anche sul mercato illegale, è decisamente in discesa, complice la congiuntura economica poco felice. E se il mondo dell’arte non sta bene, ancora peggio vanno editoria e cinema. Tante testate giornalistiche, in Italia e non solo, stanno facendo forti tagli. Alcune chiudono, come sta succedendo alla free press (il quotidiano gratuito City, di Rcs Mediagroup, era il sesto più letto in Italia: è da poco uscito con il suo ultimo numero, nonostante la quantità crescente di lettori e i recenti tagli per ridurre i costi di gestione), o al caso di Sardegna 24, durato appena 6 mesi. Mentre anche i colossi arrancano, sconfitti dall’informazioni digitale, in parte, ma anche da resistenze interne alla modernizzazione. Noi che ci occupiamo più da vicino del mercato libra-

rio, non possiamo che registrare per la piccola e media editoria un 2011 non certo positivo – ad eccezione del consueto recupero natalizio sulle vendite - segno che la crisi economica generale si fa sentire con forza anche nell’editoria. Le case editrici piccole e medie faticano, le librerie che non siano quelle di proprietà dei grandi marchi del libro arrancano e spesso sono costrette a chiudere i battenti. Sembra il solito ritornello di un settore strutturalmente poco redditizio, che per molti versi somiglia quasi a una vocazione: diffondere cultura che valga la pena di essere conosciuta, lottando fra canali di distribuzione un po’ troppo esclusivi e un pubblico sempre più ristretto. L’editoria piccola e media funziona grazie ai lettori appassionati, non a quelli distratti. Bisogna scovarla negli scaffali, senza farsi irretire dai banconi dei best seller, dagli espositori colorati in bella mostra. Ed è una festa quando un “piccolo” caso si fa sentire, esce dalla nicchia e conquista le classifiche. Qualche dato incoraggiante, però, arriva dalla Federazione Europea degli Editori, la Fep, che in Italia è rappresentata dall’Associazione italiana editori. Di recente ha diffuso la ricerca annuale sull’andamento del mercato editoriale europeo del 2010, in crescita rispetto al 2009, anche se di poco. E se si parla di Italia, il segno più nel mercato del libro sembra essere tornato dopo due anni di flessione. Un +0,3% che è poco, ma è comunque un sintomo di uscita dalla “recessione culturale”. Il Rapporto 2011 pubblicato dall’Aie ci restituisce un panorama meno fosco di quanto saremmo portati a credere, con una crescita esponenziale per quanto riguarda gli e-book, +122,9% tra il dicembre 2010 e il TERZA PAGINA  marzo 2012

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