Soul RUNNING #18

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Soul RUNNING

Monte Rosa - UTMR think pink and run

THE SOUL EXPERIENCE M ONTE C ONERO - from the coast to the mountain. T URCHI a a 60 B.P.M. I 100Km più belli d’Italia: TOSCaNa

GARGANO RUNNING WEEK

DA 10 A 77 KM DI EMOZIONI. TUT TI DA CORRERE.

3 CORSE TR AIL 1 CORSA PODISTICA 1 GASTRO

10 ottobre 2015 - ore 6.30

GARGANO RAID 77km 2926 m D+

prova unica valevole come

Campionato Nazionale di Ultra Trail e qualifying race for UTMB (2 points)

Iscriviti su garganorunningweek.com

Da zero a D ieci... cento! editoriale

Corsetta sul lungomare. Versilia. Sabato scorso. Il sole sul viso e la mente rilassata si adatta allo spazio lasciato dai pensieri, riposando.

“Ciao!!” Un bel saluto sorridente, energetico e un runner che mi si affianca.

È un caro amico che non vedevo da un anno esatto, giorno più, giorno meno. Me lo ricordo bene dato che

l’ho portato proprio io e proprio qui a correre i suoi primi 10 km la scorsa estate.

Mi ricordo la fatica, l’impegno, la voglia e la sua soddisfazione nell’aver tenuto un ritmo costante e discreto.

Mi ricordo anche la mia di soddisfazione nell’averlo “convertito”.

Ci diamo un mezzo abbraccio senza smettere di correre. Il suo fisico e la sua attrezzatura è cambiata.

Mi rintrona un po’ con tutti i suoi progressi e io ricambio con i miei regressi!!!

Mi butta li con nonchalance che a breve farà la su prima ultra.

Mi complimento, lo saluto e mi lascia al mio passo lento per andar via leggero e veloce.

Sono felice per lui, un po’ meno per me, gli ultimi 12 mesi sono stati talmente ricchi di attività lavorative che la mia condizione fisica ne ha risentito... pazienza! Recupererò!

Ma la riflessione mi è sorta poi spontanea: ma è possibile bruciare così le tappe?

Anni fa per affrontare una Maratona, che era considerata una cosa da atleti, ci si preparava a lungo, con gare intermedie e preparazione accurata.

Mentre faccio questa e altre riflessioni tra me e me, è sera tardi, c’è buio, guido, entro in Milano da Piazzale Corvetto. Alla mia destra, sulla sopraelevata c’è un runner che si barcamena con gli sfiori delle auto, non ha una luce, nè un catarifrangente, ma soprattutto li non dovrebbe starci!!!

Ancora rifletto e continuo a farlo leggendo FB, blog vari con racconti di improbabili eroi della porta accanto che affrontano con spavalderia gare impegnative e poi leggi dei loro pomeriggi al pronto soccorso vissuti quasi con un pizzico di orgoglio.

Sono perplesso, ma penso anche che queste cosa le ho fatte anch’io in diversi sport qualche anno fa. Si certo... e mi sono anche divertito. Si certo, ma avevo anche, al massimo, 30 anni.

Qua vedo ragazzini pestiferi di 50 anni.

Non è mai troppo tardi? Approccio giusto o sbagliato?

Leggo solo io un “piccolo” segnale di frustrazione da sfogare?

Per me, anzi per noi di Soul Running correre è scoprire e divertirsi, a volte anche saper soffrire ma non farsi male stupidamente!! Amo troppo la corsa per dovermi auto limitare forzatamente!!

E allora cari i miei Soul Runner mi permetto di ribadire ciò che gli anglosassoni sanno sintetizzare così bene e in cui noi crediamo fermamente: take it easy - take care

Keep on running

E aggiungo... buona lettura!!!

Orlandi

29’42’’

CRONOMETRO FERMO.

URBAN ZEMMER È L’UOMO PIÙ

VELOCE AL MONDO IN VERTICALE.

VERTICAL ATTITUDE

Fully, Svizzera - 25 ottobre 2014: il campione di Vertical Kilometer stabilisce il nuovo record mondiale di velocità in salita con Helios SR, calzatura dedicata a Vertical e Sky Running. Costruzione slip-on, suola MD Extra Light, tomaia in EVA traspirante. Il problema è degli avversari.

www.lasportiva.com • Become a La Sportiva fan @lasportivatwitt

Un nuovo giorno nasce, in silenzio, tenue luci prima, poi colori accesi, i rumori crescono e sempre i miei passi a scandire gli attimi!

Dove: Örnekköy, lago Iznik, Turchia

Click: Francesco Di Domenico

Contrasto cromatico con il verde acceso dei campi le Strade Bianche senesi, famose in tutto il mondo, collegano casolari e borghi medievali. Sempre uguali da secoli. Dove: Castelletto Mascagni (Si), Toscana Click: Andrea Pizzi

Calcare e basalto, logoranti per le scarpe ma rigeneranti per lo spirito. Tra pareti a strapiombo e mare blu, un continuo contrasto di colori che si trasforma in energia per la corsa.

Dove: Supramonte di Baunei, Sardegna

Click: Andrea Pizzi

SOMMARIO

RUBRICHE

14 Dr Run - Sicurezza in tre step

SPECIAL

40 Turchia a 60 B.P.M.

51 I 100Km più belli d’Italia - Toscana

SOUL EXPERIENCES

16 Cover story: UTMR - Think pink and run

30 Monte Conero - from the coast to the mountain

EXTRA

60 Porte di Pietra X edizione

64 Alpe di Siusi Running Expo: IV edizione

66 www.soulrunning.it

68 I Test di Dr Run

70 La distribuzione di Soul Running

72 Soul Shop 2015

N O S H O R T C U T S

“Corsa, arrampicata, dolore, sudore, sangue... Solo in montagna puoi provare questo e molto altro!” Marco DeGasperi, 6 volte campione del mondo di corsa in montagna.

SICUREZZA IN TRE STEP

Facendo seguito a quanto anticipato nel numero precedente, affrontiamo oggi i 3 punti su cui si deve basare il sistema di sicurezza in una gara di trail running

A - INFORMAZIONE

L’atleta deve essere informato riguardo ciò che lo aspetterà nell’affrontare un percorso di gara e questo può avvenire attraverso un Road Book dettagliato in formato cartaceo o attraverso il sito internet di riferimento; attraverso la lettura del documento deve avere una consapevole percezione di quello che incontrerà in gara e quindi il documento dovrà riportare delle chiare note descrittive del percorso. Devono essere evidenziati tratti di potenziale pericolo e se ci fossero tratti esposti o particolarmente scivolosi o ripidi devono essere segnalati nelle informazioni, in modo che l’atleta decida consapevolmente di iscriversi alla gara. Inoltre, i potenziali pericoli descritti, devono essere facilmente individuati in gara attraverso tutte le forme di allerta: segnaletica e presenza di personale sul percorso

B - PREVENZIONE DELLE POTENZIALI SITUAZIONI DI PERICOLO

In questo ambito l’organizzazione deve attrezzare e presidiare i tratti pericolosi sia avvalendosi delle proprie forze sia della presenza di personale specializzato tipo Soccorso Alpino, Croce Rossa, Protezione Civile, etc.

Un altro dovere dell’organizzazione è quello di rafforzare i punti sensibili dove è più facile perdersi, usare criteri di segnaletica omogenei su tutto il percorso, logici e precisi. Pre-

vedere dei chek point a intervalli regolari, con delle spunte dei concorrenti rigorose, consente di evidenziare la scomparsa di un concorrente e concentrare le aree di ricerca tra due CP successivi. Un altro sistema di prevenzione è dato dalla presenza delle scope che, generalmente, dovrebbero essere due uomini dell’organizzazione abbastanza veloci, capaci e con una buona conoscenza del tracciato di gara; la scopa dovrebbe inoltre essere dotata di un mezzo di comunicazione per segnalare via radio, in modo immediato, con la centrale operativa.

C- SOCCORSO

Le caratteristiche dell’azione di soccorso devono essere la tempestività e l’efficacia e queste caratteristiche sono attuabili solo se vi è una buona sinergia tra responsabile della sicurezza, responsabile medico, uomini e mezzi di intervento. La richiesta di intervento in una gara di trail può partire dalla scopa, dai responsabili di un CP o dai concorrenti stessi i quali dovrebbero sempre portarsi appresso un telefono, anche quando non è tra il materiale obbligatorio; a questo proposito su ogni pettorale dovrebbe essere stampato il numero telefonico di riferimento. L’intervento viene effettuato in modo diverso in base alle caratteristiche dell’infortunio e alla localizzazione, per cui si utilizzeranno mezzi manuali con uomini a piedi per le zone non accessibili, mezzi di intervento fuori strada e ambulanze attrezzate; in casi di emergenza, se le condizioni meteo sono favorevoli, si richiede l’intervento dell’elisoccorso.

di Fulvio Massa

- UTMRTHINK PINK and RUN

Testo e foto di Dario Costanzo, Andrea Mondini, Luca Podetti, Massimo Zaccaria e Simone Zaccone

DAY 0: LA GENESI

Il progetto nasce cinque mesi fa dopo aver letto un articolo su Meridiani Montagne, speciale Monte Rosa. Raccolgo informazioni sul Grande Sentiero Walser e mi appassiono a questo percorso trekking della durata di 6 giorni. Immediatamente con la mente trasformo il trekking in trailrunning, dividendo i tempi e i giorni. Ne parlo con Dario e Andrea, scegliamo il periodo ed è deciso! L’idea ci piace subito, rappresenta un sogno da inseguire al di fuori delle competizioni. Con un post su Instagram sveliamo il nostro progetto e

Klingande feat broken back — Restart the game

poche ore dopo Luca ci scrive che vorrebbe unirsi.

La truppa si allarga! Una domenica di giugno con Andrea saliamo a Gressoney per una prima ricognizione del percorso, dopo il giretto Andrea la spara grossa: “Ma se completassimo l’intero anello del Monte Rosa anziché il GSW?” Come dar contro al suo infinito entusiasmo? Completare un tour intorno a questo massiccio è indubbiamente 100 volte più eccitante!

Nel frattempo si unisce il nostro amico Massimo e il gruppo è consolidato! Perfetto, non rimane che darci dentro... Musica consigliata per la lettura di questo articolo

DAY 1: alagna - saas fee

MASSIMO: Lo zaino è pronto, io pure. Dopo mesi di allenamenti e gare sto bene, sono fiducioso, anche se il “viaggio” sarà lungo. Il primo giorno non si scorda mai...

SIMONE: Partenza da Alagna ore 9, siamo lenti e pigri al mattino. Iniziamo la salita verso il Colle del Turlo su una mulattiera militare costruita negli anni 20: salendo ci domandiamo come riuscissero a compiere simili sforzi, noi viaggiamo leggeri in confronto e fatichiamo! Dal rifugio Maroli, con una discesa tecnica tra i massi e lastre di roccia scivolosa proseguiamo fino al pianoro del lago Mattmarksee dove vediamo alcuni stambecchi. Costeggiamo il lago fino alla diga da dove prendiamo un sentiero nel bosco che ci porta a Saas Fee. Arriviamo decisamente più tardi del previsto accumulando 11 ore di corsa sulle gambe.

ANDREA: da Macugnaga saliamo verso il Passo del Monte Moro a 2868m (1500 D+). L’umore è buono e le gambe girano ancora bene, mentre il cielo inizia a coprirsi di nubi, peccato per il paesaggio ma sicuramente il fresco ci da una mano visto il peso degli zaini sulle spalle (l’inesperienza ci ha fatto abbondare un po’ troppo col bagaglio..)

La salita è lunga e impegnativa, ma la pendenza piuttosto costante, incontriamo il primo nevaio oltre il quale ci fermiamo al Rifugio ObertoMaroli per un bel tè caldo e una miaccia (non provate a chiamarla piadina che si offendono, io ci ho provato e non è andata bene..).

A Saas Fee ci aspetta un’accoglienza svizzera puntualissima, prendiamo possesso delle nostre stanze e andiamo a goderci la meritata cena. Le sensazioni sono buone, la gioia e l’entusiasmo fanno passare in secondo piano le fatiche della giornata, ma ci costringiamo a non festeggiare troppo, la strada è ancora lunga!

LUCA: Risaliamo le vie che nel XIII secolo le antiche popolazioni Walser usavano per gli scambi commerciali.

Ancora oggi sono evidenti le tracce dell’antico sentiero.

È come ripercorrere un pezzo di storia.

DAY 2: Saas Fee - ZermatT

MASSIMO: La Svizzera è meravigliosa: ordine, pulizia, boschi verdissimi e cime di 4000 metri che fanno da platea al nostro passaggio. Il gruppo è affiatato e le emozioni scaldano il cuore.

SIMONE: Da Saas Fee, dopo una breve salita di 400 mt ,ci immettiamo su un single track magnifico, tutto a mezza costa con panorama mozzafiato sulla catena montuosa opposta. Arriviamo a Grachen, l’estremo più a nord dell’intero percorso. Mancano 30 km, il sentiero non è sempre ben segnato: fuggiamo dai taglialegna che imprecano perchè siam passati proprio nella zona di caduta dei tronchi e tentiamo la salita verso l’Europahutte, attaccandola alle 15.30. Valutiamo che è troppo tardi per salire a 2600 mt e il meteo è previsto in peggioramento. Decidiamo di scendere quasi a fondo valle e arrivare a Zermatt per un percorso alternativo, tentiamo di scendere a Herbriggen ma a metà discesa prendiamo un sentiero chiuso a causa di una frana... Alla fine dobbiamo “piegarci” agli inconvenienti e raggiungere Zermatt al tramonto, con il treno...

ANDREA: Sopra di noi, appena lasciata Saas Fee, svetta il massiccio del Mischabel che separa le vallate di Zermatt e Saas e che contiene ben 11 cime

oltre i 4000m!!! Il paesaggio è a dir poco spettacolare e l’andatura è lenta, ma come si fa a non fermarsi ad ammirare lo spettacolo che ci si para davanti agli occhi? Quando il nostro sentiero, dopo un paio di deviazioni, finisce su una gigantesca frana ormai è troppo tardi per tirarsi indietro (o semplicemente non ne abbiamo nessuna voglia). Ci facciamo coraggio a vicenda iniziando ad avanzare tra grossi massi e letti di fiumi sino a raggiungere una piccola casa in legno abitata, che segna la fine del pericolo. Tutti baldanzosi chiediamo se il paese che vediamo sotto di noi sia Tasch, l’ultimo prima di Zermatt: con malincuore scopriamo di essere molto più indietro del previsto, siamo sopra Herbriggen e la meta dista ancora 15 km. Un rapido sguardo all’orologio e l’idea che domani ci attende la tappa più dura con il passaggio al Teodulo ci costringe alla resa, scendiamo a valle e saliamo sul treno che ci porta fino a Zermatt, dove arriviamo per le 18, giusto in tempo per la cena che in Ostello (sì, Ostello, visti i prezzi di Zermatt non è il caso di fare i raffinati...) viene servita non più tardi delle 19 (neanche fossimo in ospedale!).

LUCA: Non esiste solo la corsa contro il tempo e il peso dello zaino sulle spalle. Saltare, ridere, scherzare. Il nostro viaggio è anche vivere momenti come questo.

DAY 3: Zermat - Saint Jacques

MASSIMO: La mondana Zermatt, con la sua vista del Cervino, mi affascina e conquista, ma la voglia di rientrare in Italia, riprendere la nostra corsa, si fa sentire. Salire al ghiacciaio, accompagnati dagli stambecchi è un ricordo ancora vivo in me.

SIMONE: Da Zermatt prendiamo per Zum See allungando per qualche chilometro il percorso, guadagniamo altimetria nella nebbia sbucando al di sopra delle nuvole. Un raggio di sole e il Matterhorn si mostra con gli stambecchi sulle sue pendici. Incanto! Al rifugio Gandehutte ammiriamo la morena del Monte Rosa e la catena dei Breithorn, proseguiamo verso il rif. Teodulo sulla neve arrivando a 3.320 metri, il punto più alto del Tour. Dopo una torta di mele super ripartiamo correndo sul nevaio in discesa. Dal lago saliamo verso il Colle Cime Bianche da dove parte il vallone Courtod, che ci porta a Saint Jaques dove ci aspetta al rifugio il massaggiatore Daniele Chiavaro. L’arrivo con le sensazioni più belle dei tre giorni.

ANDREA: Al nostro risveglio c’è ancora una fine pioggerellina ad attenderci, pioggia che per nostra fortuna cessa pochi minuti dopo la nostra partenza. Nonostante tutte le nostre migliori intenzioni di non sbagliare percorso, memori del giorno precedente, partiamo di buon passo diretti al paese di Zmutt, bellissimo borgo in legno ai piedi dell’omonimo ghiacciaio. Peccato non sia sul nostro percorso… ma ormai è spuntato il sole e la bellezza del paesaggio fa passare in secondo piano la deviazione, del resto sugli oltre 40km previsti oggi cosa vuoi che siano un paio di km in più? Splendido e selvaggio il Vallone di Courtod, in cui corriamo gli ultimi km di giornata, sopra il quale svettano la Gobba di Rollin, il ghiacciaio della Ventina e il massiccio del Grand Tournalin. Il sentiero è un bellissimo single track che costeggia il torrente e che ci porta fino a Resy, appena sopra Saint Jacques. Qui per motivi logistici ci aspettano ancora un ultima ripida salita e 5 km sino al Rifugio Vieux Crest dove passiamo la notte. Lo sforzo aggiuntivo viene ripagato dalla bellezza del piccolo borgo in pietra dove si trova il rifugio. Ad attenderci troviamo una bella fontana per un po’ di crioterapia “naturale” e Daniele, il nostro amico fisioterapista, pronto a tirarci a lucido (o almeno provarci…), per un attimo ci sentiamo dei veri professionisti! Concludiamo la giornata con una bella cena accompagnata da un ottimo bicchiere di Genepy locale. Non c’è che dire, più passa il tempo, più la vita da trailer inizia a piacermi!

LUCA: Il terzo giorno, il più bello di tutti. Panorami mozzafiato. La sensazione di essere i padroni del mondo, quasi un delirio di onnipotenza.

DAY 4: Saint Jacques - ALAGNa

MASSIMO: Dopo tanti anni di trail, mi stupisce ancora il benessere psicofisico indotto dalla corsa in natura. È impressionante l’energia che mi arriva dai boschi e dalle montagne. Mi attira, mi avvolge, mi compenetra.

SIMONE: Dal rifugio dove abbiamo passato la notte saliamo spediti al passo del Rothorn, quindi scendendo verso Staffal ammiriamo affascinati la vista sulla parete sud-ovest del Rosa. Attacchiamo l’ultima salita del Tour verso il Passo dei Salati (2936) dove entriamo nel rifugio per scaldarci: la temperatura esterna è di soli 3 gradi e c’è nebbia. La sosta merita uno spaghetto all’amatriciana prima di buttarci in discesa su Alagna. Doccia, birra e abbracci. The end UTMR 154 KM 9700 D+ completato!

Che dire, è stata un avventura stupenda, con dei grandi amici quindi… non c’è tempo da perdere per organizzare la prossima Sbuff Experience!

LUCA: Il tour è concluso. Risultato raggiunto ma la soddisfazione più grande è l’affiatamento che si è creato nel gruppo. Siamo già pronti per un’altra Sbuff&Soul Experience.

ANDREA: Dopo una bella colazione self service col fido Luca in cabina di regia, ossia il bancone del bar a sfornare cappuccini e caffè per tutti, ripartiamo baldanzosi alla volta del Passo del Rothorn. In realtà l’UTMR prevederebbe il passaggio del Colle di Bettaforca, ma dato che il rifugio dove abbiamo dormito è proprio alla base del Rothorn ci prendiamo questa “licenza” da trailer e con orgoglio inauguriamo la “variante Sbuff dell’UTMR”. Affrontiamo spinti dal temporale incombente e dalla carica di essere sull’ultima salita del tour, verso il Passo dei Salati. La fatica viene ripagata da un bel piatto di pasta e una fetta di torta. Fuori intanto inizia a spirare un bel vento, ma di pioggia per ora nulla quindi ripartiamo alla volta di Alagna quasi 2000 metri più sotto. L’ultima parte di discesa la facciamo scortati da un simpatico branco di caprette, per la gioia del loro proprietario che se le ritroverà ben lontano da dove le aveva lasciate. Tutti i nostri tentativi di farle desistere si perdono nel vuoto e così tra una risata e l’altra ci troviamo quasi senza rendercene conto nel parcheggio dove avevamo lasciato le nostre macchine quattro giorni prima. L’arrivo ha un che di surreale, non ci sembra vero che sia già tutto finito e che stasera saremo di nuovo in pianura.

Riflessioni a gambe ferme

DARIO: Non è facile raccontare la montagna, descriverne le emozioni e la fatica. Puoi parlare del paesaggio che appare lì, all’improvviso, a metà sentiero, della maestosità del Cervino, dello sguardo stranito degli stambecchi lungo il percorso... ma quello che hai provato in quel momento richiede parole che non conosci, immagini che anche la macchina fotografica puo’ al massimo mostrare ma non ripetere identiche. Chi si alza alle 6 e fuori pioviggina con un cielo coperto, chi a metà strada si chiede chi me l’ha fatto fare, oggi e pure domenica!, chi mette tra se e una vetta solo uno zainetto con poca roba e la forza delle proprie gambe lo sa di cosa di cosa sto parlando.

Sa che le montagna non regala niente, ma da tanto.

Sa che un gruppo di amici con cui condividere un’avventura vale più di mille integratori.

Sa che allo stremo della fatica raggiungere una tappa ti lascia più energia di quando sei partito all’alba con il K-way e la sola voglia di farcela. Quello che forse non sa è che 154 km in 4 giorni sul Monte Rosa non è una follia, che 3500m metri di dislivello in 8 ore si possono fare anche

se è il primo giorno, che si può partire da Zermatt , passare dal Teodulo, attraversare prati fioriti, dormire al rifugio Vieux Crest e poi ritornare al punto di partenza.

Fa male ai muscoli, certo, ma si può fare..e regala un sogno, che vale più di tutto. Noi l’abbiamo fatto. E voi?

ULTRA TOUR MONTE ROSA

20 – 22 Agosto 2015

L’edizione zero dell’Ultra Tour Monte Rosa è una 110 km divisa in 3 tappe da Cervinia (Italia) a Grächen (Svizzera).

Distanza totale: 110km; D+: 6.000m

Quota media: 2.000m Paesi: Italia e Svizzera

20/08: Cervinia - Gressoney 32 km D+1100m D-2000m

21/08: Gressoney - Macugnaga 38 km D+2200m D-3200m

22/08: Macugnaga - Grächen 41 km D+2600m D-2250m

Info e iscrizioni su: www.ultratourmonterosa.com/it

SOUL EQUIPMENT UTMR

NEW BALANCE

1. MT1210 Leadville

Tomaia in FantomFit per una calzata perfetta, air mesh traspirante, rinforzi strutturali in TPU termosaldati e inserti riflettenti. Intersuola in REVlite leggero e ammortizzante, supporto mediale anti pronazione Medial Post e inserto N2 per una maggiore ammortizzazione.

2. Boylston short sleeve

Realizzata con due tecnologie messe a punto da HeiQ. La Pure dove le fibre sono trattate con particelle di argento che prevengono la proliferazione batterica e la conseguente formazione di cattivi odori e l’Adaptive, che fa sì che il tessuto si adatti alla temperatura e alla traspirazione del runner mantenendolo fresco e asciutto.

3. Impact Jacket

Estremamente leggera e comprimibile, offre protezione dal vento e una buona traspirabilità grazie alla fibra Lightning Dry che aiuta il passaggio dell’umidità all’esterno. Pratici il cappuccio, e la tasca frontale.

4. 7” Go 2 Short

Pantalone essenziale, quasi minimal. Il tessuto è in Lightning Dry, il fitting aiuta a renderlo fresco e soprattutto permette grande libertà di movimento. Comode le due tasche laterali, molto confortevole lo slip interno.

5. Raidlight Zaino Olmo 12l

Un evergreen della collezione Raidlight: seppur si tratti di uno dei prodotti migliori sul mercato riesce a essere comunque aggiornato di anno in anno con piccoli ma sempre utili accorgimenti. Ha il volume perfetto per le lunghe distanze.

6. gaRMiN Fenix 2

Interfaccia facile e intuitiva, mappe di tutto il mondo già caricate, connessione con lo smartphone via bluetooth e batteria che dura fino a 50 ore con il GPS attivo. Feedback sul proprio stato di forma e svariati programmi di allenamento.

7. NiKON Coolpix aW130

Una compatta robusta e resistente a cadute, sabbia e acqua. Dotata di Gps, Wi-Fi, bussola e barometro, ha una risoluzione di 16 megapixel e registra filmati in Full HD.

Musica consigliata per la lettura di questo articolo
Long walk to freedom ~ U2

Monte Conero from the coast to the mountain

Sentieri tecnici a picco sul mare, single track nei boschi ma anche urban trail in borghi medievali carichi di storia. Choose your Conero Experience!

testo di Riccado Marini, Maurizio Marini, Mirko Mottin e Andrea Pizzi foto di Mirko Mottin

Due o tre giorni, ormai non bastano più! È chiaro! Ogni meta, ogni Soul Experience, avrebbe bisogno almeno di una settimana. La bellezza dei posti che i "nostri contatti", anzi, i nostri amici "local" ci fanno scoprire chiederebbe l'invenzione e l'aggiunta di alcuni mesi al calendario che tutti noi conosciamo.

Anche “Riki & Mocio”, i Marini Borthers, non hanno smentito questa regola e ci hanno guidato per i sentieri del Monte Conero, portandoci a conoscere angoli e panorami che hanno lasciato dentro ognuno di noi sfumature, profumi ed emozioni intense.

Non si sale tantissimo, ma si sale subito e in un attimo si rimane con il fiato sospeso e con i piedi a strapiombo sul mare.

Si passa dalla calssica strada bianca al single track tecnico e si corre immersi nella favolosa macchia mediterranea. Lungo i sentieri, ogni tanto, letteralmente, si apre la fitta vegetazione e ci si affaccia su un vero e proprio balcone vista mare. Ottima scusa per riprendere fiato un attimo e ripartire per un'altro pieno di emozioni.

Sport, storia e cultura: una parola sola, Conero! (Riccardo Marini)

Un'oasi ambientale nata intorno al Monte Conero: 572 metri di macchia mediterranea a picco sul mare. Le parole chiave che possono fotografare bene questo luogo, che sembra esser stato plasmato appositamente per i runner, sono: parco, sport, borghi e natura.

L’area naturale protetta che abbraccia il territorio tra Ancona, Sirolo e Numana e che si sviluppa intorno il Monte Conero crea un ambiente unico

in tutto l'Adriatico. Il mare con le sue spiagge per i momenti di relax e i tanti sentieri all'interno del parco, da percorrere a piedi per godere della natura e fare sport.

Tra le colline della Riviera del Conero, a pochissimi chilometri tra loro, sorgono Loreto, città che tra fede e storia saprà regalarvi una giornata di urban-trail diversa dal solito; Osimo, elegante città famosa per essere antica colonia romana, ricca di segreti e misteri da andare a scoprire; Castelfidardo, celebre in tutto il mondo per l'industria artigianale della fisarmonica; Camerano, dove si possono respirare arte e mistero nelle grotte sotterranee. L’elenco potrebbe continuare perché queste sono solo alcune mete che questa zona offre, dove la scoperta di luoghi in un mix di trail e urban-trail, si integrano perfettamente coltivando la passione

sportiva. Quando partite per andare a correre in queste zone non dovete dimenticare assolutamente di portare la vostra macchina fotografica con una grossa memoria libera, farete tantissime foto poiché in pochi chilometri i panorami variano e sono tutti da immortalare.

Percorsi e terreni per ogni tipo di runner. (Maurizio Marini)

Selciati medievali, single track, sabbia, roccia, radici e tanto altro. Chi ama la varietà di fondi sul Conero può dare sfogo alle proprie capacità tecniche. L’urban trail ai piedi della splendida basilica di Loreto presenta tratti di pavè, scalinate e salite con tratti anche impegnativi, per i runners più preparati ed esigenti. Nei tratti di spiaggia di Numana e Sirolo troviamo invece sabbia e sassi, in cui bisogna far attenzione a non affondare e a non avvicinarsi

troppo alla fragile falesia. Dagli splendidi vicoli di Sirolo ci spostiamo invece sui sentieri del Monte Conero, dove a facili carrarecce si alternano sentieri ben battuti con fondo terroso, solo in brevi tratti roccioso. Vi consigliamo di non abbandonare i sentieri segnalati (ben 18 sono quelli all’interno del Parco), le tracce nel bosco sono tantissime ed è facile perdersi, e partire sempre con una buona scorta d’acqua, soprattutto nella stagione calda. Massima attenzione invece se vi avventurate nei tanti sentieri nascosti che presentano terreni veramente tecnici, ricchi di salti e insidie con rami, pietre e morbido terriccio. I tratti esposti lungo il sentiero che conduce al Passo del Lupo, a picco sul mare, richiedono padronanza e controllo, una scarpa specifica e il materiale che non può mai mancare (acqua, secondo strato di abbigliamento, riserva alimentare). Scoprirete un panorama mozzafiato dove è quasi d’obbligo fermarsi. Non sottovalutate anche i 572 m di altitudine del Monte Conero: i frequenti cambi di pendenza alla lunga si fanno sentire. Si possono tracciare percorsi da pochi chilometri (8-10) ma anche veri e propri “lunghi” (oltre 20km). Ecco alcuni esempi: partiti dalla splendida piazza della Badia di San Pietro, si scende attraverso un magnifico sentiero immerso nella macchia mediterranea che regala fantastici scorci sulla spiaggia delle Due Sorelle, passando poi per la Grotta del Mortarolo si arriva al Passo del Lupo. Più in alto si può arrivare a pian dei Raggetti, al Belvedere Nord e alla cima del Monte Conero. Che dire... c’è solo l’imbarazzo della scelta.

ilprimo

nel Conero

Nel fascino di un'antica abbazia e affacciato sul mare a 550 metri di quota l'Hotel Monteconero rappresenta l'ideale "Campo base" per esplorare il promontorio. Le scarpe da corsa si indossano direttamente in camera e i sentieri iniziano appena oltre l'antico arco di entrata della struttura. E quando avrete percorso ogni trail del Conero basterà guardare il panorama che offre la sala da pranzo: Monti Sibillini, Monti della Laga e gruppo del Gran Sasso. Perfetto per pianificare nuove corse!

Per info e prenotazioni:

HOTEL MONTECONERO

Badia San Pietro

Via Monte Conero, 26, 60020, Sirolo (AN) Tel. (+39) 071 9330592, Cell. (+39) 334 6051995, Fax. (+39) 071 9330365, Email: info@hotelmonteconero.it www.hotelmonteconero.it

Per info turistiche:

Il consorzio Riviera del Conero, grazie al suo portale www.rivieradelconero.info, presenta l'intera area e tutto ciò che può offrire in chiave turistica. Cosa fare, dove dormire, gli eventi e le destinazioni. Sport, arte, cultura, spiritualità ed enogastronomia. Tutto ciò che serve per scegliere il Conero come destinazione.

Turchia a 60

B.P.M.

Ho chiamato Francesco. Gli ho detto: “ti va di volare in Turchia come corrispondente di Soul Running?”

Non un minuto di esitazione: Si!! e così il mio magazine acquista un’anima in più e che anima!! grande sensibilità nel raccontare una Turchia diversa, una Turchia che si muove al ritmo del cuore, a 60 battiti al minuto!!

testo e foto di Francesco Di Domenico
Musica consigliata per la lettura di questo articolo
Lovers in Japan/Reign of love ~ Coldplay
SLOW SLOW

“Pronto, Franceshchiellooo! Tutto bene? Ascolta, avrei da farti una proposta: ti va di andare in Turchia? C’è un evento trail a cui siamo stati invitati, ho pensato a te. Mi piace come scrivi, mi piacciono le foto che fai. Dovresti fare un reportage foto-giornalistico, una Soul Experience per noi di Soul Running.”

“Bah, guarda... ma Davide, penso tra me e me, io non so scrivere! Mi sarà capitato un paio di volte quel KABOOM, quella strana combinazione di emozioni, stimoli e ispirazione che mi hanno fatto mettere giù due righe. Ma se ci credi tu… SI!!”.

A un giorno e mezzo dalla partenza non mi sono ancora documentato su quello che andrò a vedere, tanto per mantenere viva la tradizione avviata alle scuole superiori, a che serve studiare tempo prima se posso risparmiarmi quella fatica? Giusto un accenno, un paio di notizie, Izink è l’attuale nome di Nicea (caspita, i concili ecumenici, impero romano, sarà bella!), è vicino all’omonimo lago e… stop. Non importa, mi dico, si vedrà sul posto, non serve mettersi troppe ansie.

Prima sera a Istanbul: purtroppo non si può dire granché, vederla per un paio d’ore, di sera e a Taksim, nella zona europea della città non offre un panorama troppo diverso da quello di una qualunque metropoli europea. No, non rende. Tuttavia è caratteristico vedere un mix di persone vestite nei modi più disparati, dalle donne dal volto coperto agli uomini vestiti di tutto punto, giacca e cravatta, i ragazzi presi dalla foga della loro vita “social”, totalmente assorti nei loro cellulari, nelle foto, insomma, in perfetto stile occidentale. Ma ci sono anche piccoli gruppetti di persone che suonano strumenti musicali in strada e creano quell’assaggio di folklore che piace, che dà allegria. Se poi ci aggiungi anche un Kebab e Coca-Cola alla modica cifra di 7,50 Lire turche (all’incirca 3/4 euro), ti viene fuori una seratina piacevole. Ma non è questa la vera Istanbul da vedere e non è per questo che sono qui. Io sono qui per Iznik. Così, il giorno dopo si sale sul traghetto, diretti a una città di cui proprio non ricordo il nome (professionale?) e da lì le navette portano me e le altre persone (corridori, giornalisti e un fotografo) finalmente a destinazione. Non è brevissimo il viaggio da Istanbul, 80 minuti di traghetto ed altri 40 circa in macchina non sono una passeggiatina. Ora, arrivato qui, devo parlare dei due aspetti della mia esperienza. Mi viene da dividerla in due fasi, la fase Running e quella vera e propria del Soul. Bene, qui inizia la fase Running, in realtà, purtroppo, il running di cui parlo è la gara, io non sono riuscito a sgambettare, sono qui per altro.

Pranziamo in allegria da Köfteci Yusuf, un locale che è l’equivalente di un nostro Old Wild West, si mangia della buona carne, pane, tanto pane, e i più coraggiosi si concedono l’assaggio della bevanda tipica locale: uno yogurt misto ad acqua… non provatelo… L’idea di bere uno yogurt bianco insipido come bevanda vera e propria durante un pasto è… Difficile da concepire! Nel frattempo faccio conoscenza con gli altri, Josè "Depa" De Pablo spagnolo, Donnie & Ben gli scozzesi, Zoe londinese, Mike americano, due giornalisti francesi e Ian fotografo inglese con cui passerò parecchio del mio tempo. Si chiacchiera e si ride, ma percepisco vagamente che l’atmosfera è un po’ tesa, carica del mix di stanchezza e di tensione pregara che credo prenda chiunque, anche il più forte sportivo esistente.

Passa la giornata e si arriva alla sera, a mezzanotte parte la Iznik Ultra Marathon, 136 km seguita da una 80 km e una 42 km, tutte seguono un percorso che si snoda intorno al lago.

Dopo la partenza sento dire a Ian che lui seguirà la corsa per tutta la sua durata, scattando foto, e lì mi lascio prendere dalla fame, dalla voglia di imparare, perché, dopotutto, non sono un fotografo, sono solo un appassionato. E se sei al fianco di un professionista, l’occasione devi

sfruttarla. Così per tutta la notte ci spostiamo in diversi punti. Questo mi dà anche l’occasione di vedere alcune parti del percorso, che inizia lento e fiacco, in pianura, ma la salita non tarda ad arrivare, infatti verso il ventesimo km inizia un’ascesa davvero tosta, al punto da mettere in difficoltà la Jeep con cui ci spostavamo. Passa la notte, gli occhi si chiudono ogni volta che si rientra in macchina per poi riaprirsi ed essere pronti non appena si mettono i piedi a terra; col sollevarsi del sole e l’arrivo del giorno iniziamo ad attraversare alcuni paesini e lo scenario che ci accoglie è spesso simile: punto ristoro vicino a un bar, apparentemente l’unico bar del paese, con alcuni anziani che chiacchierano e lanciano occhiate curiose, cercando di capire cosa stia succedendo. Man mano che procede, il percorso varia, si alterna, passa dalle alture al basso sentiero che corre lungo il lago, per poi arrampicarsi nuovamente su, alternando il terreno fangoso a quello secco e arido, per poi attraversare un torrente in cui i runner si sono immersi fino alle ginocchia. La mattinata è proseguita, ma a mezzogiorno, dopo la partenza della gara da 42 km, lascio Ian e mi dirigo all’arrivo, per accogliere Donnie, il primo che ha completato la gara lunga in poco più di 13 ore. Tanta roba.

Da qui ho poi sentito il bisogno di concedermi una piccola pausa, un’ora

di riposo, prima di dedicarmi all’esplorazione della città, alla parte Soul dell’esperienza. Ma un po’ di avventura c’è stata anche qui, infatti, non trovavo la navetta che mi avrebbe riportato in albergo e mi ci sono diretto a piedi, niente di troppo traumatico, un paio di km sotto il sole... beh dai, almeno ne approfitto per abbronzarmi un po’ e alimentare il mio lato narcisista. Distrutto, arrivo in albergo e crollo immediatamente. Mi risveglio 1 ora e 15 min dopo, come preimpostato dalla sveglia, con la voce di Depa, mio compagno di stanza, che rientra dalla gara a cui ha partecipato, la 42 km, e gli chiedo in uno spagnolo alquanto arrancato come gli sia andata la gara e mi risponde con un laconico, ma semplice “Beh, sono arrivato alla fine…”. Solo il giorno dopo avrei scoperto che l’aveva vinta. Maldito!

Da qui comincia la parte Soul del mio viaggio. Mi sono diretto in città e, senza chiedere alcuna indicazione, senza una mappa, senza la minima idea di cosa si potesse visitare, ho seguito l’istinto e ho camminato, con la fidata Nikon al polso. E qui ho avuto la conferma a quel piccolo dubbio che era nato in me già dal primo sguardo che avevo dato a tutta quella zona, ovvero che… non voglio usare un cliché o una qualunque frase

fatta, non voglio dire che il tempo si sia fermato, ma quando idealmente sai che stai andando a visitare una città che ha fatto parte dell’Impero

Romano e poi Ottomano, che è stata sede di ben due Concili ecumenici, che ha quindi queste forti radici, quello che ti aspetti di vedere è qualcosa di grandioso, che abbia quell’aura mistica e possente che ti riporta indietro nel tempo, dandoti l’impressione di vivere in quell’epoca; ti aspetti grandi cose, monumentali, o comunque cose che siano lo specchio di quello che la città è stata. Beh, non si può dire che non sia così, ma la magia che Iznik ha trasmesso a me è stata qualcosa di diverso, di inatteso. La città è allo stato primordiale, le strade sono tutte fatte di terra, c’è pochissimo asfalto, quasi nulla, le case hanno spesso un aspetto abbozzato, approssimato, come se tutto ciò che servisse, il necessario, fosse il tetto sulla testa e le quattro mura intorno; camminando per quelle strade la domanda che mi sono posto costantemente è stata “Ma com’è possibile?”. Sembra che gli abitanti della città si siano dimenticati delle loro origini o le abbiano volute trascurare intenzionalmente, sembra che loro abbiano detto “A noi non importa la grandezza, a noi importa la vita nella sua semplicità, perciò viviamo così.”

La gente lì vive quasi esclusivamente di agricoltura, le olive sono il prodotto principale della terra, quasi ogni cittadino possiede un trattore,

che è parcheggiato fuori casa, tranquillo e in attesa, come un fedele compagno d’avventura. Non c’è spazio per la contaminazione tecnologica e avanguardistica che ha coinvolto il mondo, anche se, ovviamente, la differenza tra i ragazzini, armati puntualmente di cellulari di ultima generazione e consapevoli di quello che il mondo produce al di fuori di lì, e tutto il resto delle persone, è netta. Ma sembra quasi che questi elementi, l’avanguardia tecnologica e la vita mondana, siano di troppo e cozzino notevolmente con la realtà in cui sono immersi (anche se è frequentissimo vedersi sfrecciare accanto un motorino elettrico, in qualsiasi strada, su un marciapiede, tra gli alberi, dovunque, loro regnano sovrani). Ma la gente sorride, vive pacificamente, tranquilla, lo si vede nei visi delle persone che guardano incuriosite chi passa tra di loro con in mano una fotocamera e si ferma nel bel mezzo della strada per scattare una foto. Addirittura, vengono loro stessi a chiederti di fotografarli: una signora per strada mi ha fatto capire a gesti che voleva una foto, delle signore intente a lavorare a maglia, per le strade di uno dei paesini attraversato dalla gara, un signore alla guida del suo trattore, con cinque donne sedute sul carrello, diretti sicuramente al lavoro nei campi al mattino, appena hanno visto me e Ian ci hanno sorriso e hanno chiesto di voler essere fotografati.

Tutto questo, il passeggiare senza meta e senza consapevolezza di dove stessi andando, il perdermi in quel piccolo angolo della Turchia che sembra perso nel tempo, per me tutto questo è la vera forza e ciò che di bello ha Iznik. Una bellezza autentica, incontaminata dalla necessità di fare turismo. Quasi a dire “Lì c’è la storia antica della città, la si può ammirare, ma senza sfarzo e senza guadagno”.

Passeggiare per quelle strade affollate, non curate, piene di polvere e terra che si sollevava al passare di ogni mezzo di trasporto, fare una fatica dannata per trovare tre cartoline da poter aggiungere alla mia personale collezione, tutto questo per me è ciò che Iznik ha di magico. A conclusione della mia passeggiata, mi sono concesso una grossa pagnotta di pane, presa in uno dei negozietti che le mettevano esposte in vetrina, enormemente invitanti, indicando a gesti che non volevo fosse affettata, l’avrei mangiata a morsi, accompagnandola con una Coca e qualche strano affettato che sembrava un lontano parente del prosciutto cotto. Pace. Niente di più adatto da dire. Pace e sazietà.

Non so quanto ho visto di Iznik, non so se mi sia perso dei monumenti

meravigliosi o magari un lato della città completamente diverso da quello che ho visto, ma sono certo di poter dire che è stato perfetto così. Fortunatamente, arrivare all’esame senza aver studiato prima, ha pagato. Ai vari personaggi del luogo coinvolti nell’organizzazione della gara, tutti gentilissimi e molto accoglienti, o a chiunque, mi abbia chiesto se mi sia divertito o cosa pensassi di quel posto, ho risposto dicendo che no, non mi sono divertito, perché non è quella la "funzione" che ha quel luogo; a tutti loro ho detto che sono stato in pace, che tutto era incredibilmente tranquillo, che dovunque guardassi percepivo pace, calma e relax.

E questo è ciò che mi sento di dire a chiunque volesse andare a visitarlo, non aspettatevi nulla, non andateci con l’idea di trovare una metropoli occidentale, non immaginate, andate alla cieca e la città e la gente, sapranno sorprendervi.

Iznik!

Grazie Soul Running!

Headband BUF F ® Worn by Anton Krupicka, one of the world’s best ultra trail runners.

· Made of stretchy Coolmax ® Extreme fabric. · Breathable and comfortable thanks to the flat welded seams.

Traversando la Maremma Toscana

Dolce paese, onde portai conforme l’abito fiero e lo sdegnoso canto e il petto ov’odio e amor mai non s’addorme, pur ti riveggo, e il cor mi balza in tanto.

Ben riconosco in te le usate forme con gli occhi incerti tra ’l sorriso e il pianto, e in quelle seguo de’ miei sogni l’orme erranti dietro il giovenile incanto.

Oh, quel che amai, quel che sognai, fu in vano; e sempre corsi, e mai non giunsi il fine; e dimani cadrò. Ma di lontano

pace dicono al cuor le tue colline con le nebbie sfumanti e il verde piano ridente ne le pioggie mattutine.

Dolce paese dal quale derivai identico il carattere fiero e la poesia sdegnosa e l’animo in cui non si acquietano mai odio e amore, ti rivedo ancora, e rivedendoti il cuore sussulta.

Riconosco bene in te gli aspetti noti incerto se ridere o piangere, e in quegli aspetti seguo le tracce dei miei sogni vaganti dietro le illusioni giovanili.

Oh, quel che amai, quel che sognai, fu inutile; e sempre corsi, e non raggiunsi mai la meta; e domani morirò. Ma di lontano

mi invitano alla pace le tue colline su cui si dissolvono le nebbie e la verde pianura ridente tra le piogge del mattino.

Giosué Carducci

Monteriggioni, borgo medievale circondato dalle mura: il runner sembra fuori luogo correndo in tenuta da corsa tra i turisti e i pellegrini che percorrono l'antica Via Francigena.

Where Castello di Monteriggioni (SI) Runners

Angelo Simone Click

I 100km più belli d'Italia
Andrea Pizzi

Due gli antichi portali per uscire dalle mura: noi scegliamo quello rivolto verso ovest, verso il Tirreno.

Where

Castello di Monteriggioni (SI)

Runners

Angelo Simone Click

Andrea Pizzi

Casole è uno dei tanti borghi che ci guardano dall'alto. La strada ha pochissimi rettilinei, è un continuo serpeggiare tra prati e campi di grano.

Where

Casole d'Elsa (SI)

Runners

Angelo Simone Click

Andrea Pizzi

Sull'antica direttrice verso Massa Marittima, arroccato su una delle colline metallifere, Chiusdino ci accoglie dopo una lunga ascesa con il suo dedalo di viottoli lastricati e carichi di storia.

Where Chiusdino (SI) Runners

Angelo Simone Click

Andrea Pizzi

I 100km più belli d'Italia

La Maremma è alle spalle, i primi pini marittimi ci fanno capire che la meta è vicina. Siamo in piena terra etrusca, l'impressione è che qui non sia cambiato molto da quei tempi se non la striscia di asfalto che ci guida verso il Tirreno.

Where

Macchiascandona (GR)

Runners

Angelo Simone

Click

Andrea Pizzi

Quando vedi la fine, con più di 100 Km nelle gambe e negli occhi, arriva l'ultima asperità, che però ti permette di attraversare l'antico borgo di Castiglione. Ultimo lastricato in salita, nell'aria si sente già lo iodio. Si scollina, le gambe riacquistano quell'energia nascosta, quella che viene dalla testa e dal cuore, per lanciarsi in discesa verso la costa. Dopo tanti chilometri di asfalto c'è voglia di morbido, di sabbia... di acqua e di guardarsi alle spalle cercando di scorgere le colline appena attraversate. Where

I 100km più belli d'Italia
Castiglione della Pescaia (GR) Runners

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MIZUNO

1. DryLite Performance tee

Tecnologia DryLite per il controllo della traspirazione, permette di mantenere sempre il corpo asciutto. Cuciture piatte e antiabrasione, dettagli riflettenti.

2. DryLite Square 5.5

Oltre alla tecnologia DryLite questo short ha il design Dynamotion Fit che segue l'anatomia del corpo e permette maggior libertà di movimento. Trattamento antibatterico e inserti riflettenti.

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Leggera, efficiente, dinamica e fluida nella fase di transizione, con più ammortizzamento grazie alla tecnologia U4ic e la gomma soffiata della suola.

Dove mangiare e dormire a Chiusdino

La Palazzina Ristorante Pizzeria Camere

www.lapalazzinadichiusdino.it - tel. 0577751131

Osteria Grotta di Tiburzi

tel. 0577752948 - cell. 3349599014

Bistrot Ai Galli

Località Ciciano - www.bistrodaigalli.com

Agriturismo Podere di Santa Maria (nella foto)

Località Ciciano - www.poderedisantamaria.com - tel. 0577750641

Partner SOul runnInG teaM

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Porte di Pietra: una scia lunga

10 anni

Edizione 2015 in grande stile della storica gara che si corre sui sentieri intorno a Cantalupo Ligure (AL). Grandi nomi al via e molte attività collaterali per tutti i partecipanti.

testo e foto di Mirko Mottin

La X edizione delle "PdP" ha visto la nascita de Le 100 Porte, gara di 103 km e 5500 metri di dislivello positivo, nata per celebrare, appunto, il decennale dell'evento. Percorso, questo, che si è aggiunto alle consolidate Le Porte di Pietra di 70km, Le Finestre di Pietra di 35km e Il Castello di Pietra di 16km. Per festeggiare il "compleanno" si sono presentati al via dei quattro trail, circa 900 atleti che, all'arrivo, hanno confermato la perfetta organizzazione di una gara ormai punto di riferimento per le linee guida

del trail italiano. Riconoscimento questo, decretato anche dalla cospicua affluenza di giornalisti italiani ed esteri, di settore, giunti in quel di Cantalupo

Ligure per partecipare alle varie gare e al suggestivo convegno dove, Serge Chapuis e Patrick Leick, responsabili internazionali dei progetti di vestiario e calzature Salomon Trail Running, hanno raccontato 10 anni di evoluzione di abbigliamento, accessori e calzature trail. Bozzetti originali, prodotti e prototipi usati dagli atleti top durante i test, in espozione e che, i trailer in attesa dello start della propria gara, potevano "toccare con mano"!

Solo il clima, in alcuni momenti ha tentato di "remare contro ", ma alla fine, l'attenta preparazione dei sentieri, la sicurezza garantita dal Soccorso Alpino nei punti critici del percorso e il perfetto balisaggio fatto dal gruppo Gli Orsi, capitanato da Fulvio Massa, hanno fatto si che le gare si siano svolte tutte al meglio, ricevendo elogi e complimenti dai concorrenti giunti al traguardo.

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25-27 LUGLIO 2015 IV EDIZIONE

L'unico evento BtoB dedicato al mercato italiano del Running e Trail Running

A fine Luglio 2012 intorno al tendone allestito per la prima edizione di Alpe di Siusi Running Shoe Experience erano piantati nel terreno i gazebo di 12 aziende pionieristiche che avevano creduto nell'idea di Davide Orlandi di invitare i negozianti a testare scarpe, magliette, giacche e accessori trail sui meravigliosi sentieri di un altopiano tra i più belli al mondo. Tante le difficoltà, compreso un tempo inclemente, ma la formula aveva fatto intravvedere da subito la sua validità.

Oggi, a circa un mese dalla data d'inizio della IV edizione, nel frattempo rinominata Alpe di Siusi Running Expo, stiamo preparando la piazza di Castelrotto ad accogliere più di 50 aziende del settore Outdoor/Running/ Trail e oltre 150 imprenditori commerciali provenienti da tutta Italia: IL TOp

DI quESTO SETTORE è TuTTO quI!

Siamo orgogliosi di questi risultati, di un evento uNICO per formula e specificità, ormai un appuntamento di riferimento per l'intero settore!

Siamo orgogliosi dell'impegno che mettiamo da quattro anni nell'organizzarlo, nell'ospitare i negozianti provenienti da tutti Italia, una sfida non da poco, spalleggiati e coadiuvati dall'ente di promozione turistica dell'Alpe di Siusi-Seiseralm!

Siamo orgogliosi di organizzare e gestire una “piazza” in cui per due giorni oltre ai test si parlerà degli sviluppi commerciali di un settore in continua crescita, quello del running. Gli appassionati nel nostro paese delle varie discipline legate al running, dagli amateur agli atleti sono ormai milioni, gli investimenti a livello nazionale e internazionale sono di altissimo livello e viene da sé che un evento specifico BtoB di confronto tra aziende e distribuzione sul territorio italiano fosse oramai di primaria necessità!

Soul Running l'ha creato per espandere il mercato creando un momento non solo di confronto ma di vero e proprio business!

Appuntamento a Castelrotto domenica 26 e Lunedì 27 Luglio 2015

ALpE DI SIuSI RuNNING EXpO 2015 The only Business to Business experience!

2012 - I EDIZIONE

www.soulrunning.it

L'anima e la passione di Soul Running non conoscono soste, al massimo qualche piccolo "rallentamento" come succede ai ristori nelle gare di ultra trail, ma solo per rifornirsi di energie e ripartire più forte di prima, e quindi eccovi il nuovissimo portale SOULRUNNING.IT

di Mirko Mottin

Approfondimenti, test materiali, eventi, viaggi, informazioni turistiche, soul shop, fotogallery, passione per il territorio, il tutto condito dallo stile, dalla qualità e dalle peculiarità che da anni contraddistinguono le produzioni di Soul Running.

I MENù

Il portale, è diviso in menù e sottomenù. Sotto la voce SOUL, si trovano l'idea e gli obiettivi che, da sempre, spostano un passo più in là SOUL RUNNING rispetto alle altre pubblicazioni; il Soul Team che immagina, produce, ribalta e pubblica tutto quello che esce dalla "SOUL FUCINA" e i contatti, per comunicare, condividere, criticare e/o proporre, senza filtri

e senza intermediari, direttamente con chi ogni giorno ci mette faccia, muscoli e cuore.

Andando su WEB MAG, si potranno scegliere e leggere gli approfondimenti delle Soul Experience e dei servizi proposti nei numeri monografici di Soul Running Mag.

La terza voce è quella dei TEST; unicità che ha accompagnato SR dal numero zero. Entrando nella sezione, si potranno leggere e vedere i test di scarpe, abbigliamento e accessori che vanno ad approfondire e integrare le due Guide Test off road e road in uscita a inizio stagione. Video emozionali dedicati, immagini del prodotto che ruotano a 360° con focus sulle caratteristiche e infine le info della scheda tecnica.

Prima c'era l'Alpe di Siusi, e i Soul test, poi la Gargano Running Week e infine la Milano Running Expo... l'archivio storico con i racconti, le immagini e i video degli anni passati e le date delle nuove edizioni, si trovano sotto il cappello EVENTI.

Il territorio è un qualcosa da proteggere, scoprire o riscoprire e amare e Soul Running non puo' e soprattutto non vuole non essere in prima linea. La quinta sezione del portale è dedicata a SR LOVES ITALY... lasciamo a voi i commenti.

VIAGGI. Questa parte, invece, è dedicata al turismo attivo, il "core" di SR in questo ultimo anno. Stage, viaggi organizzati per correre alla scoperta di meravigliosi angoli del Bel Paese e dell'Europa in generale, approfondimenti, contatti e info per organizzare al meglio il proprio "trail-trip".

Ultime due voci, ma certo non meno importanti delle precedenti, quelle che riguardano la distribuzione del magazine e gli abbonamenti. Per scoprire dove trovare Soul Running vicino a casa, c'è l'elenco dei SOUL SHOP, sotto l'omonima voce, con la lista dei negozi divisa per regione e con il collegamento al sito. La voce ABBONAMENTI, invece, rimanda all'e.commerce dove si possono acquistare le copie singole, gli arretrati, scegliere che abbonamento fare e ricevere il tutto quando si è seduti comodamente in poltrona, ma mi raccomando, solo nelle pause tra un'uscita e l'altra di allenamento o di gara, o meglio ancora di piacevole corsa in natura!!! Come sempre...

Da Revenge i tutori sportivi per la tua rivincita

Da anni nella mia professione identifico il doppio ruolo di preparatore atletico e fisioterapista. La maggior parte dei tutori ortopedici garantisce un’ottima azione di stabilizzazione articolare a scapito della libertà di movimento. Nel momento in cui l’atleta riprende la sua attività sportiva, spesso ha raggiunto una guarigione clinica ma non ancora una guarigione sportiva e questo lo rende esposto a rischi di recidive o di

infiammazioni. È un momento delicato che deve essere tutelato con l’azione di tutori che garantiscano protezione, ma nello stesso tempo elasticità.

REVENGE è la risposta di Pavis a questa necessità e si propone come strumento importante dopo infortuni di media entità e, soprattutto, nella fase di riatletizzazione.

C01 TUTORE PER CAVIGLIA

La caviglia è un’articolazione molto sollecitata durante la corsa e la sua integrità è particolarmente vulnerabile durante le corse su superficie sconnessa come le corse campestri e il trail running.

L’uso della cavigliera Revenge è consigliato successivamente a un trauma articolare di tipo distorsivo per la sua caratteristica di contenimento e la sua azione compressiva che aiuta il riassorbimento dei liquidi post traumi, tipici della distorsione. È un sostegno passivo per il recupero funzionale dell’articolazione evitando un’eccessiva abduzione e adduzione della caviglia ed è particolarmente adatta nella fase di riabilitazione post trauma, nel momento in cui ci sono le condizioni per riprendere la corsa ma l’articolazione non è ancora ristabilita completamente e necessita di un supporto per evitare spiacevoli ricadute. Semplice da indossare e da regolare, è comoda, poco ingombrante e si colloca molto bene all’interno della calzatura da running.

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Al rientro da un infortunio, il ginocchio può manifestare delle sensazioni di instabilità, a volte reali, altre legate alla suggestione e alla paura di una ricaduta.

La ginocchiera Revenge, in questi casi è adatta ad accompagnare le prime fasi del rientro alla corsa, specialmente se è condotta su superfici naturali, con un fondo non regolare.

La sensazione che si prova nell’indossarla è di ginocchio fasciato e protetto ma nello stesso tempo non condiziona la mobilità articolare, consentendo un gesto sciolto ed elastico. La sua azione compressiva è particolarmente utile anche nei casi di gonfiore dell’articolazione.

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Le lombalgie costituiscono una delle patologie più frequenti, anche nello sportivo. Frequentemente il disturbo lombare porta a degli atteggiamenti antalgici che tendono a modificare la fisiologica postura per assecondare il dolore; in questa fase un sostegno lombare è lo strumento ideale per supportare la schiena. La fascia lombare Revenge ha una vestibilità che si adatta perfettamente alle linee di contorno della schiena, avvolgendo e sostenendo l’atleta che si appresta a una ripresa sportiva dopo una fase di lombalgia acuta, assumendo anche un importante ruolo in fase di prevenzione. Le comode fasce in velcro consentono di esercitare una trazione di contenimento sempre proporzionata alle necessità.

REVENGE è una linea innovativa di tutori tecnici sportivi che nasce dell’unione della grande esperienza che Pavis ha maturato da oltre 50 anni nel campo ortopedico e la sua capacità di creare soluzioni innovative, funzionali e confortevoli, completamente Made in Italy. Lo studio e la creazione della linea sportiva, identificata dal brand

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Particolarmente adatta nella fase di riabilitazione e come prevenzione durante tutte le attività sportive che sottopongono a stress eccessivi il tendine sottorotuleo, in particolare nella fase di appoggio e spinta della corsa e specialmente in discesa. Previene sollecitazioni dirette al tendine sottorotuleo dandogli stabilità e alleviandolo da carichi eccessivi. Semplice da indossare è facilmente regolabile e adattabile a ogni misura.

REVENGE è frutto di un’attenta analisi e studio dell’utilizzo dei tutori funzionali in questo ambito. I prodotti che sono stati creati e selezionati sono pochi, i principali, legati alle patologie e traumi più ricorrenti durante le varie attività (running, tennis, ecc.).

LA DISTRIBUZIONE DI SOUL RUNNING

Da tre anni il progetto “Soul Shop”, la distribuzione unica ed esclusiva all’interno dei negozi specializzati running e outdoor, è diventato un punto fermo per voi lettori e per le aziende, un grande strumento di controllo e ottimizzazione della distribuzione per l’editore.

Le vendite sono aumentate notevolmente così come la diffusione sul territorio nazionale, con un trend sempre più positivo, specie per quanto riguarda le regioni del centro-sud dove i nostri followers ci seguono con una passione enorme.

Il negoziante e il lettore, in questi due anni, si sono abituati alla presenza del nostro magazine nei nostri luminosi espositori, ad aspettarlo a ogni uscita... siamo diventati parte integrante dei nostri Soul Shops, sempre più partner e amici.

Si è creato così un network a carattere nazionale che vede

Soul Running e i negozi sempre più legati e attivi nella promozione del magazine ma anche di tantissimi eventi, primo

fra tutti il nostro Alpe di Siusi

Running EXPO, che a luglio 2015 festeggerà la quarta edizione.

Soul Running è lì, dove batte il cuore di ogni runner! E lo è ancora di più con un aumento dei punti vendita: come promesso nel 2015 siamo in più di 240 Soul Shops in tutta Italia!

Anche in questo 2015 la stagione di Soul Running si apre con l’uscita, ai primi di aprile, delle nostre due GUIDE TEST ROAD E TRAIL.

Due prodotti unici dedicati al trail e al running dove, grazie a un team composto da quasi 100 atleti provenienti da Italia e Spagna, abbiamo realmente testato più di 350 prodotti tra scarpe, accessori, abbigliamento, hi-tech... più di 40 brand coinvolti. 300 pagine che consigliano, indirizzano, creano cultura del prodotto... diventate ormai strumento irrinunciabile per aziende e appassionati.

Confermate le uscite del nostro Book magazine che, anche

nel 2015, arriverà nei nostri Soul Shops a maggio, giugno, luglio e novembre.

Da fine marzo è attiva anche la rinnovata piattaforma web www.soulrunning.it. Un portale dedicato all’approfondimento degli aspetti turistici e di scoperta del territorio. Inaugurata anche la nuova sezione dedicata al prodotto con videotutorial realizzati in esclusiva per voi.

QUI TROVI LE GUIDE TEST TRAIL E ROAD DI SOUL RUNNING

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SPORTLER TRIESTE – c/o CC II Giulia – Via Giulia, 75 – TRIESTE – tel 040589848

SPORTLER UDINE – Via Nazionale, 20 – TAVAGNACCO – UD – tel 0432287284

TRACK & FIELD – Via Kosovel, 19 – BASOVIZZA – TS – tel 0409221333

LAZIO

ATHLETICS – Via Nettunense, 201 – ANZIO – RM – tel 069803433

CALCATERRA SPORT – Via Germanico, 95 – ROMA – tel 0639737123

FOOTWORKS -Via Carlo Felice, 13 – ROMA – tel 0677203069

MAIONE STORE – Via Tiziano, 13 – LATINA – tel 0773368960

MONTAGNA DIMENSIONE VERTICALE – Via A. Fassini, 14/A – RIETI –tel 0746491059

LIGURIA

BONI SPORT – Via Sestri, 116 R – GENOVA – tel 0106500247

CRAZY IDEA – Via Nicotera, 38 – fraz. Finalborgo – FINALE LIGURE –tel 0196898047

EMOZIONI SPORT – Via G. Buffa, 84 R – GENOVA – tel 0106131251

L’ARTE DI SALIRE IN ALTO – Piazza Verdi, 2 – CHIAVARI – GE – tel 01851760984

LOMBARDIA

AFFARI & SPORT – Corso Bergamo, 84 – LECCO – tel 0341220541

AFFARI & SPORT – Via Confalonieri, 103 – VILLASANTA – MB - tel 039303408

ATHLETIK – Via Novara, 123 – MILANO – tel 024524217

BORN TO RUN – Piazza Sempione, 6 – 20154 Milano

CRAZY IDEA – Via Roma, 133 – BORMIO – SO – tel 0342905458

CRAZY IDEA – Via Nazionale, 67/C – CASTIONE – SO – tel 0342350257

CRAZY IDEA – Piazza Caduti Libertà, 8 – MORBEGNO – SO – tel 0342614202

CRAZY IDEA – Largo Adda V° Alpini, 118 – TIRANO – SO – tel 0342706371

DF SPORTSPECIALIST – c/o CC Le Vele – Via Marconi – DESENZANO DEL GARDA – BS – tel 0309911845

DF SPORTSPECIALIST – c/o CC UCI – Via Valassina – LISSONE – MB –tel 0392454390

DF SPORTSPECIALIST – Via Palmanova, 65 – MILANO – tel 0228970877

DF SPORTSPECIALIST – c/o CC Galleria San Lazzaro – Via Emilia ParmensePIACENZA – tel 035530729

DF SPORTSPECIALIST – Via Portico, 14 – ORIO AL SERIO – BG – tel 035530729

DF SPORTSPECIALIST – Via Delle Industrie, 17 – BEVERA DI SIRTORI – LCtel 0399217591

FORREST GUMP – Via Orzinuovi, 50/D – BRESCIA – tel 030348152

GIALDINI SPORT – Via Triumplina, 45 – BRESCIA – tel 0302002385

KOALA SPORT – Via Dei Gracchi, 26 – MILANO – tel 024692886

MOUNTAIN RUNNING – Via Roma, 117 – BORMIO – SO tel 0342901535

OOPS GOTTA RUN! -Via Vettabbia, 1 – MILANO – tel 0232960609

KAPPAEMMESPORT – Via Provinciale, 23 – Fraz. Ponte Selva – PARRE – BG –tel 030702393

READY TO RUN – Via Carducci, 4 – TORRE BOLDONE – BG – tel 0354175061

SPORTLAND – c/o CC Italmark – Viale Santa Eufemia, 108 – BRESCIA –tel 030360140

SPORTLAND – c/o CC Il Leone – Via Mantova, 36 – LONATO – BS –tel 0309158194

SPORTLAND – c/o CC Italmark – Viale Repubblica, 1 – PISOGNE – BS –tel 0364880869

SPORTLAND – c/o CC Le Due Torri – via Guzzanica, 62 – STEZZANO – BG –tel 0354379956

SPORTLAND – c/o CC Italmark – Via Zanardelli, 79 – VILLANUOVA SUL CLISI – BS – tel 0365374973

VERDE PISELLO – Via Lodovico il Moro 9 – MILANO – tel 0289155610

MARCHE

NANDO SPORT – Via Paolo da Visso snc – VISSO – MC – tal 3387034111

SPORT ACTION – Via Del Lavoro, 11/C – JESI – AN – tel 07315571

SPORT LAB – Via Fratelli Rosselli, 222 – PORTO SAN GIORGIO – FM – tel 0734677202

PIEMONTE

ACQUIRUN – Corso Bagni, 119 - ACQUI TERME – AL – tel 0144356974

CANTIERI SPORTIVI – Corso Monferrato, 143 – ALESSANDRIA – tel 0131226302

CANTIERI SPORTIVI – SS per Alessandria, 8/D – TORTONA – AL – tel 0131894376

COMODE SHOP – Via Marocchetti, 17 – TORINO – tel 3932300555

CUORE DA SPORTIVO – Viia Domodossola, 22 – TORINO – tel 0117576367

IL PODIO SPORT – Via Valle Po, 99 – MADONNA DELL’OLMO - CN –tel 0171413210

IL PODIO SPORT – Piazza Ellero, 70/72 – MONDOVI’ – CN – tel 0174551932

IL PODIO SPORT – Via Bogliette, 3/C – PINEROLO – TO – tel 0121326268

IL PODIO SPORT – Corso 27 Aprile, 11 – SALUZZO – CN – tel 0175249349

PAGLIUGHI SPORT – Corso Vercelli, 139 – IVREA – TO – tel 0125253284

SPORTRAGE C.D.C. - Via Filzi, 30 – ALESSANDRIA – tel 0131265712

PUGLIA

PIANETA SPORT – Viale G. Marconi, 170 – MASSAFRA – TA

SPAZIO SPORT – Via Di Vittorio, 49 – MANFREDONIA – FG – tel 0884583156

SPORT & SHOES – Via 3 Novembre, 15/B – BARLETTA – BA – tel 0883346708

SARDEGNA

DERIU SPORT – CC “I Mulini” Via Piero Della Francesca, 3 – SELARGIUS – CA –tel 070573300

TOSCANA

IL MARATONETA – Via Camolia, 201 – SIENA – tel 057744277

MARATHON SPORT – Via Sant Anna, 18 – LUCCA – tel 0583080163

MARATHON SPORT – Via Porta a Mare, 10 – PISA – tel 0505202594

MARATONANDO – Via Aurelia Sud, 160 – VIAREGGIO – LU – tel 0584928988

MORINI SPORT – Via De Santis, 80 – FIRENZE – tel 055677229

SPORT TIME – Via Dei Montefeltro, 1/C – SANSEPOLCRO – AR –tel 0575742038

TRENTINO ALTO ADIGE

MAKALU’ SPORT – Corso Bettini, 29 – ROVERETO – TN – tel 0464480346

SPORT LEGEND – c/o CC Tridente – Via Brennero, 260/M – TRENTO –tel 0461830519

SPORTLER BOLZANO – Via Portici, 1 – BOLZANO – tel 0471208139

SPORTLER BRESSANONE – Vicolo Sant Erardo, 8/A Porta Sole – BRESSANONE –BZ – tel 0472802001

SPORTLER BRUNICO – Via Centrale, 48 – BRUNICO – BZ – tel 0474556023

SPORTLER MERANO – Portici, 270 – MERANO – BZ – tel 0473211340

SPORTLER TRENTO – Piazza Cesare Battisti, 28 – TRENTO – tel 0461260486

SKI SPORT KLINIKK – Largo Pina, 6/B – ARCO – TN – tel 0464531330

UMBRIA

SCARPE & SPORT – Via G. Di Vittorio, 9 – CITTA’ DI CASTELLO – PG –tel 0758522913

VALLE D’AOSTA

LES PARADIS DES SPORT – Rue Bourgeois, 10 – COGNE – AO – tel 016574882

LES PYRAMIDES – Viale Monte Bianco, 21 – COURMAYEUR – AO –tel 0165841925

MAMMUT STORE – Via E. Chanoux, 137 – PONT-SAINT-MARTIN – AO –tel 0125832107

VENETO

BARIZZA SPORT – Via Della Vittoria, 82 – MIRANO – VE – tel 0414761442

EMME RUNNING – Via Calibri, 91 – SAN GIUSEPPE DI CASSOLA – VI –tel 0424383728

FINISH LINE – Via Danieli, 60 – BADIA POLESINE – RO – tel 3475127960

FINISH LINE – Via Giordano Bruno, 94 – PADOVA – tel 0498806009

IRUN – Via Moneta, 204 – VICENZA – tel 0444964079

PETTINELLI – Via Don Tosatto, 19 – VENEZIA – tel 0415960784

PURO SPORT – Viale Dal Verme, 3 – VICENZA – tel 04441442884

PURO SPORT – Via Prà Bordoni, 14 – ZANE’ – VI – tel 0445314863

KM SPORT – Via Verona, 8/2 – BUSSOLENGO – VR – tel 0458781949

KM SPORT – Via Vespucci, 13 – S.MARTINA B.A. - VR – tel 0457151300

ROBI SPORT – Via Roma, 14 – BELLUNO – tel 0437948044

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SPORTLER CALALZO – Via Stazione, 12 – CALALZO – BL – tel 0435501083

SPORTLER PADOVA – c/o CC Ipercity – Via Verga, 1 – ALBIGNASEGO – PD –tel 0498625372

SPORTLER TREVISO – Via Eroi di Podrute, 2 – SILEA – TV – tel 0422362300

SPORTLER VERONA – c/o CC Le Corti Venete – Viale Commercio, 1 –

S.MARTINO B.A. - VR – tel 0458780985

SPORTLER VICENZA – c/o CC Le Piramidi – Via Pola, 20 – TORRI DI QUARTESOLO – VI – tel 0444267133

SPORT VUERICH – Viale Alpago, 165 – PUOS D’ALPAGO – BL – tel 043746256

TERZO TEMPO RUNNING – Via Robert Baden Powell, 6 – COSTABISSARA – VI –tel 0444557336

UNITED SPORTS EQUIPMENT – Via Monte Grappa, 14 – SELVAZZANO DENTRO –PD – tel 049634158

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