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Tutto è bello, e marrone
sono qui ancora
con uno splendente sorriso sul mio volto
I miei amici, sono stretti per mano e tutte le mie inibizioni sono scomparse senza traccia
Sono contento, ho trovato qualcuno di cui mi posso fidare
Questo è il ritorno, del cowboy spaziale
Zona interplanetaria di vibrazioni positive
Alla velocità di Cheeba non puoi andare più forte
Forse devo essere fumato per farcela
Tutto è bello, e verde, sono rosso ancora e non penso di tornare giù
Posso vedere chiaramente su nel cielo un uomo con fotogrammi psichedelici di felicità per oscurare i suoi occhi È felice di aver trovato qualcuno su cui fare affidamento.

Musica consigliata per la lettura di questo magazine


Psichedelico e poliedrico. Così mi sento e mi sono sentito spesso. Un cowboy spaziale difficile da capire, da affiancare o da seguire, più facile lasciarlo viaggiare da solo.
Oggi il mio spazio l’ho trovato, è un ranch spaziale con altri cowboys e cowgirls con cui viaggiare. Su cui fare affidamento!!!
Con i quali abbiamo creato questo magazine. Un Soul Magazine. Oggi siamo sei Soul Cowboy.
Oggi ho amici con cui lavorare condividere, creare, dare vita a progetti, sperimentare, ridere, discutere, esaminare, elaborare, soffrire, gioire e correre.
Grazie miei Soul Cowboys per quest’anno psichedelico e meraviglioso, condito anche da un pizzico di house music!!!
Devo chiamare Jamiro e dirglielo.
Davide Orlandi


Corro. PUM PUM. Veloce. PUM PUM. Non penso a nulla. PUM PUM. Dimensione magica di roccia e di cielo. PUM PUM. Trovo la mia linea di verde dove correre. SWISSSSSSSSS. Spostamento d’aria. Improvviso. PUM-PUM-PUM-PUM-PUM. Accelerano i battiti cardiaci dallo spavento. Lui è la in cielo a sfidar nuvole e uccelli. Lui è Chris e sa volare, ma a volte riesco anch’io!
Dove: Tre Cime di Lavaredo
Click: Tommaso Leonardi


Inizia sempre con una alba timida....ma non troppo! Il runner cattura l’energia del sole per stravivere la sua splendida giornata in terra di Romagna...parafrasando, non poco, il buon Vasco!!!. Dove: Spiaggia di Riccione Click: Mirko Mottin




12 Run for free - The king of map


28 Cover story: Vicenza - Trail nel cuore del Veneto
14 Behind the scene - Soul year 2014 a.C. (after Competition)
16 Soul book

46 GRW - L’evento
54 To.Pa.

38 Riccione - The B-Side
62 San Candido - The sequel
18 Gli stage di Fulvio Massa
20 Milano Running Expo 2015
22 Alpe di Siusi Running Expo 2014
24 Il fattore RH che fa la differenza
26 Campagna abbonamenti 2015
68 I test di Soul Running
75 Soul shops





Sono sempre stato affascinato dalle cartine geografiche, dall’atlante stradale... potrei passare delle ore a leggere mappe, sicuramente un modo come un altro per viaggiare stando fermi, Travelling without moving cantava Jamiroquai.
Nomi, dislivelli, strade, sentieri... opportunità e ispirazione per inventarsi nuovi percorsi.
Due località, partenza e arrivo, che possono essere legate da infinite soluzioni: chilometri e metri di dislivello... il gioco sta nell’immaginare, ancora prima di raggiungere un luogo, cosa sta dietro al disegno di una mappa, cosa rappresentano nella realtà i vari colori... insomma guardare un panorama orizzontale e immaginarlo verticale.
Il viaggio inizia ancora prima di partire quando lo studi a tavolino, quando cerchi di individuarne le difficoltà grazie a un’immagine di Google Earth o una traccia Gps. Puoi arrivarci vicino ma quello che troverai davvero sotto i piedi non lo saprai fino a quando non ci sarai sopra. E poi, specie in montagna, le variabili sono infinite, tutte cose

che una mappa, alla fine, non potrà mai raccontarti.
Il trail, per me, è proprio questo: pensare a un percorso e andare. Che si tratti di una Soul Experience o di un allenamento dietro casa (dove per la curiosità di trovare nuovi sentieri mi perdo una volta sì e una no...) non fa differenza: due punti, partenza e arrivo, cosa c’è in mezzo bisogna scoprirlo. In una gara segui le balise e molto spesso conosci già il percorso, magari non hai nemmeno guardato sulla cartina, sai da dove sei partito e dove arriverai, ti perdi così la fase della fantasia e dell’immaginazione progettando l’itinerario. In gara forse conosci le difficoltà, sicuramente la posizione dei ristori, corri per unire questi punti, come nei giochi della Settimana Enigmistica, per arrivare rispettando un timing che ti sei prefissato. Non c’è spazio per esplorare, lasciare il percorso per vedere dove va a finire un sentiero... una gara ti pone dei vincoli, diventa un’espressione del tuo corpo, meno della tua fantasia.
Ciò che sta tra due punti va vissuto, non semplicemente corso.


Una delle frasi che ho sempre sentito dire e qualche volta mi è capitato di ripetere è: <Cerca di non andare in montagna da solo, o almeno, se lo fai, lascia detto a qualcuno dove vai a correre...>.
Giustissimo, lo premetto subito, ma devo ammettere che, uno dei momenti che preferisco durante le gare è quando sono solo di notte nel bosco.


Ascolto, cerco di far meno rumore possibile, persino con il respiro e poi osservo, cerco scorci che mi facciano sognare. Mi piace avere sulla fronte una lampada potente, per vedere dove metto i piedi, certo, ma anche per scorgere quello che mi circonda e che durante il giorno, sono sicuro, non vedrei così nitido.

Le antenne sono dritte, hai tutti i sensi allertati e la corsa diventa scoperta, diventa magia, diventa un tutt’uno con la natura. Per me diventa pura poesia.
Certo, ho detto prima “durante le gare”, dove so che c’è un’organizzazione che in caso potrà darmi assistenza, dove le balise mi segnano la via e dove, difficilmente rischierei di perdermi.
Però... c’è sempre un però, anzi, ce ne sono due. Durante questo pri -
mo anno a Soul Running, ho avuto le stesse sensazioni nel corso di alcune Soul Experience. Nonostante fossimo in pieno giorno (ecco il primo però) mi sono ritrovato a sognare a occhi aperti, ammaliato da una natura sempre diversa e tutta da scoprire.
Ogni angolo, ogni sottobosco, ogni curva è stata una fonte infinita di immagini, di respiri sussurrati e di fotografie irripetibili, mai sfocate e sempre piene di dettagli.
Ed ecco il secondo però... in queste occasioni non ero mai solo, ero sempre con un altro Soul Guy e sempre accompagnato da altri amici trailer. In ogni situazione, c’erano dei “local”, che tradotto vuol dire, profondi conoscitori del territorio sul quale stavamo correndo e questo, al pari del buio nel bosco, è impagabile.
Ogni passo è stato accompagnato da una frase, da un’aneddoto, da una notizia che mi ha reso un pò più partecipe, un pò più “conoscitore” del territorio, un pò più trailer... insomma un pò più Soul Runner.
Un 2014 senza una gara vera e propria “con il pettorale” spillato ma tanti km corsi “in libertà” che mi hanno riempito l’anima.





Finalmente un po’ di sano conformismo anche in casa Soul Running. Si, perché poi piace a tutti trovare il pacchettino sotto l’albero; se poi la carta nasconde qualcosa di gradito, dedicato, pensato proprio per noi, allora la cosa si fa pure interessante. Per il 2014 non si può sbagliare! Se siete dei corridori fatevi regalare o regalatevi queste letture che vi terranno compagnia per tanto, tanto tempo sui sentieri per tutto il 2015!
di Davide Orlandi


il manuale del trail running
Un romanzo avvolgente, puro, sincero. Splendido nel suo essere acerbo come un’infatuazione adolescenziale. Una storia d’amore. Amore orgoglioso per la propria origine, per la propria terra, per la propria donna. Amore incondizionato
per la corsa. Amore oltre il coraggio, oltre la paura, oltre i propri limiti. Se ami la corsa, se ami sentire il cuore battere in ogni angolo del tuo corpo, se ami ogni singolo gesto del correre, se ami il trail non puoi non leggerlo.
titolo: IL RAGAZZO CHE CAVALCAVA IL VENTO - autore: Leonardo Soresi editore: Ponte alle Grazie - www.ponteallegrazie.it prezzo: € 16.00

Fondamentali, per raggiungere i propri obiettivi nel trail, sono la forza di volontà, la determinazione, il conoscere e superare i propri limiti, la capacità di gestire il proprio corpo, la conoscenza di se stessi (vi ricorda qualcos’altro?). Tutto ciò può essere allenato con metodo, come
si allenano i muscoli, anzi mentre li si allena. Fulvio qui ha messo tutto se stesso, comunicando con il lettore con semplicità e chiarezza, accompagnandolo, check point dopo check point fino a diventare un finisher! Essenziale.
titolo: IL manuale del trail running - autore: fulvio Massa editore: spm publishing - www.spmpublishing.com prezzo: € 28.00

Gli obiettivi non si raggiungono a caso! Costruisci il tuo con il metodo dell’autore dell’unico manuale di trail running in Italia.
di Andrea Pizzi
Trailer dal 1986, massiofisioterapista, organizzatore delle Porte di Pietra, preparatore atletico... tutto questo, e molto di più, è Fulvio Massa, uno dei nomi più conosciuti del trail italiano. A fine 2013 Fulvio ha deciso di affidare a Soul Running il suo ultimo lavoro: il nuovo Manuale del Trail. Dopo dieci anni dalla prima edizione, dopo dieci anni di esperienza ed evoluzione di questo sport, ci ha consegnato quella che può essere considerata l’opera omnia del trail. Gli abbiamo dato una veste grafica fresca, moderna e soprattutto pratica, che facilita la lettura e l’approfondimento dei vari capitoli. Abbiamo realizzato ad hoc tutte le foto e approfondito molti argomenti con l’aiuto di grandi e famosi contributors. Presentato a maggio, in occasione delle Porte di Petra 2014, questo manuale rimane l’unico in Italia dedicato al trail. Il fatto che Fulvio abbia scelto Soul Running come partner in questa avventura nasce dai risultati del grande lavoro editoriale compiuto negli ultimi quattro anni, grazie al quale il magazine si è ritagliato una posizione unica nel mondo dell’editoria di settore. Oltre a ciò la sua distribuzione, in più di 200 negozi specializzati e in molte librerie, rappresenta il canale perfetto per un manuale come quello di Fulvio: dritti dove ci sono i trailer! Altro settore in cui Soul Running ha lavorato moltissimo nelle ultime tre stagioni è il turismo, quello attivo in cui il trail e il running stanno diventando un vero e proprio business, una possibilità unica per raccontare il territorio Italiano in modo diverso, a un pubblico nuovo e molto sensibile, favorendo così anche la destagionalizzazione dell’offerta turistica. Sono nate diverse Guide, che presentano percorsi trail e running, lavorando con alcune Regioni italiane, comuni, consorzi... e il sito Runninghotel.it dove, a oggi, sono più di 100 gli alberghi e B&B in tutta Italia che hanno aderito a questo club di prodotto, per promuoversi come strutture che offrono semplici, ma altrettanto importanti, attenzioni nei confronti di noi runner.

Soul Running e, infine, il nostro territorio e i Running hotel: questi gli ingredienti che aspettavano di essere messi insieme per dare la possibilità a tutti gli appassionati, dal neofita al più esperto, di confrontarsi con le ultime metodologie di allenamento, l’evoluzione tecnica e tutti gli infiniti aspetti che rendono unico il trail. Obiettivo: conoscere, migliorarsi, divertirsi, scoprire nuovi angoli d’Italia... Il programma 2015, presentato ufficialmente a stampa e appassionati lo scorso 20 novembre in Triennale a Milano, prevede quattro appuntamenti durante l’anno in altrettante splendide location: Gargano, Riccione, Parco Nazionale dei Sibillini e infine la Val di Zoldo, facendo base proprio nei Running Hotel.
L’agenda di ciascun stage prevede tre giornate intere, dal venerdì mattina alla domenica (con ritrovo giovedì sera), in cui si alterneranno teoria in aula e pratica sui percorsi. Verranno affrontati e approfonditi argomenti come: preparazione atletica, programmazione degli allenamenti, equipaggiamento, strategie nutrizionali, tecnica e tattica... Per ogni partecipante verrà fatta una valutazione personalizzata della corsa e del gesto tecnico mediante un’analisi dinamica filmata, al termine della quale verranno assegnate esercitazioni o consigli specifici adatti al miglioramento di eventuali imperfezioni riscontrate. Ognuno riceverà al termine un programma di allenamento personalizzato preparato ad hoc da Fulvio Massa. La collaborazione degli atleti che interverranno durante gli stage, specie accompagnando i partecipanti durante le sessioni di corsa, rappresenta un importante valore aggiunto perché porteranno la loro esperienza maturata in anni di trail.
Questi stage sono il frutto del know how di tante realtà, differenti tra loro e leader nei rispettivi campi. Nel trail, che negli ultimi anni ha vissuto un’evoluzione tecnica davvero importante, mancava un’offerta di questo tipo: si viene così a completare il “sistema” tecnico del trail che il Manuale aveva fatto nascere già a maggio.
In questi anni abbiamo così creato un sistema che ruota intorno al trail e al running, una serie di tasselli che non potevano che unirsi nella creazione di qualcosa che davvero mancava: degli stage tecnici interamente dedicati al trail. La professionalità di Fulvio, l’esperienza degli atleti, la comunicazione di
A breve verrà creata un’apposita pagina Facebook, non solo per presentare il calendario degli appuntamenti e tutte le informazioni, ma anche per seguire live ogni stage, interagire con Fulvio e i tanti campioni che porteranno la loro esperienza a disposizione di tutti.
MattInata - PUGLIa
Si corre in spiaggia, tra gli ulivi o sul calcare di Monte Saraceno, con la sua discesa a picco sul mare. Su terreni molto vari e mai tecnici si sperimenta il primo caldo della stagione.

EMILIa ROMaGna
terreno argilloso, un continuo saliscendi con pendenze improvvise e impegnative. Ideale per perfezionare i cambi di ritmo e migliorare la potenza.


FROntIGnanO MaRCHE
Quota e lunghe distanze sulle creste aeree dei Monti Sibillini. Ci si abitua al vento e alle improvvise variazioni climatiche come alla severità dell’ambiente di alta montagna.


SETTEMBRE
VaL DI ZOLDO VEnEtO
La corsa sulle Dolomiti significa, prima di tutto, tecnica: in salita come in discesa, si migliorano gli appoggi, si affrontano tratti attrezzati e dislivelli importanti.



di Davide Orlandi
Digitando su Google la sigla “MIAS” si fatica non poco a trovare un solo articolo dell’archivio storico del Corriere datato gennaio 1997. Si annunciava che alla fiera internazionale dello sport di Milano veniva presentato al mondo il primo sci sciancrato, più largo in punta e in coda, e il nuovo divertimento in grande espansione tra i giovani: lo snowboard. Poi tutto scomparve. Non c’è più traccia di quel periodo favoloso, di quella fiera di successo, se non nella mia memoria di giovane praticante dell’editoria che varcava i cancelli di Amendola Fiera pieno di entusiasmo per visitare ammaliato i padiglioni, enormi, ricchi, sfarzosi, spettacolari.
La storia dice in maniera incontrovertibile che la Fiera non ha saputo rinnovarsi. Ha insistito con politiche antiquate, già a quei tempi, fino ad oggi, ovviamente altri paesi, fiere, città ne hanno approfittato importando e migliorando il modello e lasciando a Milano il vuoto.
Da allora tutto è variato, persino la fiera non c’è più, al suo posto uno, due, tre, cento palazzi, forse un po’ più di verde sarebbe stato apprezzato, ma ormai è tardi. La Fiera è al Portello, ma anche e soprattutto a Rho, linee della metropolitana scavano come talpe ovunque, e L’EXPO approderà tra qualche mese proprio qui, nella città dove ho imparato a lavorare e a correre. Le due cose che oggi faccio con regolarità.
Oggi Milano ha la grande possibilità di riprendersi ciò che ritengo sia suo di diritto e noi abbiamo deciso di voler contribuire, nel nostro piccolo, alla rinascita!
Siamo partiti da due semplici analisi:
1 – Da dieci anni lo sport con maggior tasso di crescita in Europa è il running.
2 – In Europa non esiste una fiera BtoC dedicata esclusivamente a questo settore, che conta centinaia di aziende in costante trend positivo e milioni di praticanti.
A questo abbiamo affiancato un altro pensiero:
1 – Le fiere espositive “classiche” non funzionano più da tempo. Questo perchè non basta poter vedere la novità in fiera per far muovere gente, dato che di novità non si tratta, sicuramente il web l’ha già fatta vedere in anteprima e magari anche i flagship store che allora non esistevano.
2 – Esistono Fiere B to C che funzionano. Sono veri “Show&Test Event” dove il prodotto può essere testato dall’utente finale! Questa è la vera, anzi l’unica frontiera!
Questa è la nostra sfida!
Dal 16 al 19 Aprile 2015 nel parco del Monte Stella tutti i runners potranno accedere ai 164 ettari di verde pubblico totalmente gratis e realizzare i loro desiderata.
Avranno la possibilità di incontrare product manager delle aziende che compongono questo mercato e conoscere a fondo il prodotto sia esso scarpa, abbigliamento, accessori, hi tech, alimentazione e turismo. Ma la grande opportunità sarà poter testare il tutto, indossando capi tecnici e correndo con ogni tipologia di scarpa su asfalto, pista, sterrato e single track guidati da atleti e testimonial delle aziende stesse che fungeranno da “tutor” guidando i visitatori verso la scelta del prodotto giusto per ognuno di loro.
L’evento, patrocinato dal Comune di Milano in particolar modo dall’assessorato alla qualità della vita presieduto da Chiara Bisconti, già perchè è proprio di qualità della vita e, di conseguenza dell’alimentazione connessa alla pratica del running che si parlerà nei numerosi forum che faranno da contorno all’evento in un’area appositamente allestita nel parco.
Un’area espositiva enorme e attuale che si propone dal 2015 in poi per diventare punto nevralgico europeo del mercato running, di questo immenso movimento e della altissima qualità della vita che è insita in questo sport.




Ad Aprile MilAno, diventA lA cApitAle del running!
l’unico evento show&test dedicAto AllA corsA, in europA
• ingresso gratuito
• tre giorni di test
• Dal neofita all’esperto
• Scarpe, abbigliamento
• Accessori, hi-tech
• Alimentazione, tecnica, turismo powered by S.P.M. PUBLSHING





A fine Luglio a Fiè allo Sciliar si è tenuta la 3a edizione della manifestazione targat Soul Running e dedicata al BtoB che ha registrato un importante incremento a livello numerico: 39 brand presenti (+60% rispetto al 2013) - 111 punti vendita da 12 Regioni italiane 46.000 visualizzazioni sui social. Una conferma. Un successo. Uno stimolo per crescere ancora nel il 2015.
di Andrea Valsecchi - foto di Mirko Mottin
Davide Orlandi, organizzatore dell’evento, a fine edizione 2013 accennava ad una conferma, un ulteriore passo avanti da conseguire nel 2014. I fatti e l’impegno del suo staff gli hanno dato ragione. La 3a edizione di Alpe di Siusi Running Expo ha dimostrato di aver oliato gli ingranaggi. Gli addetti ai lavori, promoters aziendali e negozianti, hanno trovato un meccanismo collaudato che ha permesso ai rivenditori intervenuti di testare tutti i prodotti: dalle scarpe agli accessori all’abbigliamento, quest’ultimo è stato la grande novità di questa edizione! Un filo diretto tra products manager e commerciali da una parte e dealer dall’altra il tutto teso a creare una rete di contatti sempre più
vasta che si concretizza nel migliorare ed espandere l’offerta e i servizi diretti, infine, al consumatore finale. Una manifestazione che ha avuto successo per l’entusiamo e la serietà applicata nella dedizione ai test e nella quantità e qualità dei prodotti presentati. La cornice unica della piazza centrale di Fiè allo Sciliar, l’ospitalità del consorzio Seiser Alm e la bellezza dei percorsi su cui si sono svolti i test sono stati determinanti. Dati di fatto inequivocabili che spingono ad ulteriori perfezionamenti che saranno messi in atto il prossimo 26 e 27 luglio a Castelrotto nostra meta per il 2015. Appuntamento a tutti all’Alpe di Siusi per un nuovo appassionante running-test week end.



















di Davide Orlandi
Da una corretta miscela di passione per il running e d’amore per la scoperta del territorio nasce ad Aprile 2014 un servizio per il turista sportivo, in particolar modo il runner. Nascono i Running Hotel.
Quello che fa muovere lo staff del nostro magazine in questa direzione è l’esigenza di creare un servizio dedicato alle migliaia di persone che in Europa e in Italia viaggiano per partecipare a gare o stage o si muovono per lavoro ma non rinunciano al running o, ancora, a chi, molto più semplicemente, viaggia per piacere con la famiglia e vuole dedicare tempo alla sua persona, alla sua passione.
Al running non si rinuncia, sembra essere il dictat e in effetti è proprio così, chi corre lo sa!
Il motivo primario, però, dello sforzo commerciale e promozionale sostenuto, è la creazione di un club di prodotto nuovo e di innovativa concezione al quale si possa aderire con poca spesa, fornendo servizi poco costosi ma utilissimi e che non implichi costrizioni per gli operatori in termini di tariffe e ancor meno chieda commissioni, oggi bisogna rilanciare il turismo, non frustrarlo!
Oggi, dopo sette mesi dallo start, i Running Hotel sono diventati oltre 100 e diffusi in 8 regioni italiane.
Abbiamo comunicato tanto e forse il massimo lo abbiamo raggiunto finendo sulle pagine di Repubblica il quotidiano nazionale che diffonde in Italia informazione e cultura da sempre.

Sono nati stage e gare che hanno fatto crescere il movimento e nel 2015 si moltiplicheranno le iniziative, andando a toccare anche le aree ancora senza servizi ad hoc per il nostro sport.
Grazie a tutti gli hotel, b&b, case vacanze, agriturismi, che con noi credono in questa avventura!





Cerchi la vacanza su misura per i runner?
Corri a scoprire le strutture in tutta Italia che soddisfano le tue esigenze di runner con 4 servizi dedicati compresi nel prezzo:
Early breakfast: colazione dalle 6.30 in poi per affrontare con energia la giornata.
Late check out: possibilità di usufruire di un locale docce per riprendersi dopo una gara.
Night laundry: servizio di lavaggio notturno per i tuoi capi sportivi.
Energy Pack Lunch: una piccola ma energetica selezione di prodotti D.O.C. adatti agli sportivi.
Cosa aspetti?
Scegli dove trascorrere la tua vacanza, scarica le guide dei tracciati e dei sentieri da sfidare e... comincia a sognare!






Stiamo per entrare nel terzo anno di campagna abbonamenti al nostro magazine e, come dice il detto: squadra che vince non si cambia! Anche per il 2015, quindi, confermiamo i nostri due “storici” partner: Buff e Raidlight.
Il Buff di Soul Running è ormai quasi un “oggetto di culto”, sempre più spesso sulle teste e al collo di trailer e runner, ce ne accorgiamo dalle foto che tutti voi postate su Facebook. È diventato, negli ultimi due anni, un simbolo di appartenenza alla nostra famiglia allargata di amici e lettori. Dopo il giallo del 2013 e il verde del 2014 per il prossimo anno abbiamo pensato a un rosso fiammante come colore per il 2015: ancora più distintivo, sempre più Soul!


Grazie alla partnership con Raidlight i cento zaini Olmo 5, logati Soul Running, sono stati letteralmente “bruciati” in pochi giorni dall’apertura della campagna 2014. Perché quindi non riproporlo anche per il prossimo anno? Anche in questo caso abbiamo scelto un prodotto di qualità, un “classicone” se si parla di zaini da trail, non un semplice gadget.





Due prodotti quindi che vengono utilizzati durante la stagione e che portano in giro, sui sentieri d’Italia e non solo, il brand Soul Running grazie a voi!
A gennaio scatterà la campagna 2015 con ancora più Buff e più zaini Raidlight a vostra disposizione, per riuscire così ad accontentare le sempre più pressanti richieste che arrivano sul nostro sito e-commerce www.spmpublishing.com, dove è anche possibile acquistare riviste e altre pubblicazioni singolarmente.
Visti i risultati dello scorso anno, però, il consiglio è di affrettarsi appena verrà dato il via alla campagna! Tenete d’occhio la nostra pagina Facebook per non perdere l’attimo!
Oltre all’e-commerce anche alle tante gare, dove saremo presenti come media partner, c/o il nostro stand sarà anche possibile abbonarsi a tutti e sei i prodotti 2015, le due Guide TEST e i quattro Book magazine!!!













di Andrea Pizzi; foto di Augusto Mia Battaglia e Andrea Valsecchi

Gallerie, trincee... un museo a cielo aperto delle fatiche dei ragazzi della Grande Guerra.

Colli Berici, 165km2 per dare sfogo alla propria voglia di trail a due passi dal centro.

Ville Palladiane e affreschi del Tiepolo... by run per gustarli appieno.











Ci sono luoghi, e l’Italia in questo senso è una scoperta infinita, in grado di regalare al trailer chilometri di sentieri per dare sfogo all’esigenza di movimento, scoperta ed esplorazione. Ci sono luoghi poi, e l’Italia non ha eguali, in cui si può correre nella storia, nell’architettura, nell’arte...
Vicenza e il suo territorio può dare tutto questo nel raggio di qualche decina di chilometri. Dai Colli Berici al Pasubio passando per la città, dalle incredibili gallerie della prima Guerra mondiale alle splendide ville palladiane o le opere settecentesche del Tiepolo.
Tre differenti quote altimetriche, tre mondi apparentemente diversi che il running può invece legare, un comune denominatore unico e alla portata di tutti allo stesso tempo.
Cento anni fa... a colpi di martello e piccone!
Il sentiero della 52 Gallerie, o Strada della Prima Armata, è lungo quasi 7 km dei quali più di 2,3 scavati a mano nella roccia tra febbraio e novembre 1917. La sua funzione era far passare truppe e rifornimenti verso la prima linea al riparo dal fuoco nemico. Come tante strutture realizzate durante la Grande Guerra impressiona l’incredibile lavoro fatto dai soldati italiani, specie per le condizioni di attrezzatura, abbigliamento e meteo che hanno caratterizzato il conflitto. 52 gallerie, per lo più scavate a colpi di piccone e martelli, per non utilizzare l’esplosivo e attirare così l’attenzione del nemico. La lunghezza è variabile, quella più impressionante è la numero 19, lunga 318 metri e scavata a spirale all’interno di un torrione di roccia. Entri circondato dalla vegetazione ed esci molto più in alto, già in quota. Un’opera pazzesca, che ha richiesto molto in termini di sforzi e spesso di vite umane. Più di 700 metri di dislivello dalla Bocchetta Campiglia fino a raggiungere il rifugio
Achille Papa: la lampada frontale è d’obbligo, molti tratti sono corribili anche se il fascino e la storia di questo itinerario spesso ti portano a rallentare, quasi una forma di rispetto. Molto bella la parte finale, una volta in quota, con il sentiero che si snoda su una larga cengia a picco su Valli del Pasubio: chi soffre di vertigini deve rimanere concentrato. Il territorio a nord di Vincenza, in particolare la “corona” di montagne che circondano Recoaro Ter-

me, dal Pasubio ai Castiglieri, passando per il Gruppo del Carega, offrono davvero tantissime opportunità per tracciare e inventarsi percorsi, spesso sfruttando strade e sentieri militari della Grande Guerra. Qui il trail diventa storia. Molti di questi percorsi sono uniti da una grande classica del calendario trail, già Campionato europeo nel 2013: la Trans d’Havet.
Disegnatevi il vostro trail
I confini della città di Vicenza, specie nella parte sud, quella rivolta ai Colli Berici, si fondono nei tanti sentieri che si arrampicano sui colli. Calzare le scarpe e in pochissimi chilometri, o anche centinaia di metri, passare dalle vie cittadine ai sentieri è un lusso che poche città possono permettersi. Ciò che offrono i colli vicentini in termini di sentieri e opportunità per correre, immergersi nella natura e perfino isolarsi sono una scoperta continua: i Colli Berici rappresentano una sorta di “oasi” altimetrica nel cuore della pianura veneta. L’altezza massima supera di poco i 400 metri sul livello del mare, il “fanatico” del chilometro verticale non troverà pane per i suoi denti mentre il trailer che vuole passare ore e chilometri a scoprire nuovi sentieri, e nuovi scorci fino a intravvedere il mare, dovrà tenere a freno l’entusiasmo... i sentieri sono talmente tanti che si corre il rischio davvero di perdersi. Un continuo saliscendi con un fondo leggermente argilloso, tra faggi e querce al riparo dalla calura in estate, incontrando di tanto in tanto piccoli borghi rurali dove fare rifornimento di liquidi in un bar o al vecchio lavatoio.
Se si vuole invece evitare il dislivello, rimanendo comunque immersi in questo paesaggio c’è il Lago di Fimon con il suo canneto.
Sia che si voglia partire a piedi dalla città o fare pochi chilometri di auto, quest’area offre davvero grandi opportunità per disegnarsi il proprio percorso con pressoché infinite soluzioni di lunghezza e impegno. Su questi colli si corre a marzo uno dei più importati trail del nord Italia: i 65 Km dell’Ultrabericus.
Cultura
Urban trail nella città-teatro Riconosciuta dall’Unesco, nel 1994, come città patrimonio dell’umanità, dal suo centro fino alle tante ville sulle prime alture dei







colli Berici, Vicenza è un grande museo a cielo aperto per quanto riguarda la storia dell’architettura.
Conosciuta come la città di Palladio conduce il visitatore tra i vari stili, dal romanico al neoclassico passando per gotico, rinascimentale e barocco. Una città davvero a misura d’uomo e, perché no, di runner. Quale “mezzo” migliore per raggiungere le tante bellezze architettoniche se non le nostre gambe? E alla fine si sarà accumulato anche del dislivello!
Ben trentanove sono i monumenti che portano la firma del celebre architetto cinquecentesco Andrea Palladio tra cui la famosa Rotonda, o Villa Capra, la sua più celebre opera. Da non perdere, anche Villa Valmarana, famosa non solo per i suoi nani, le statue posizionate sul muro di cinta, ma che conserva anche diversi affreschi di un altro grande artista del ‘700 veneziano: Giambattista Tiepolo. Dai limiti del centro storico, per chi non vede l’ora di poter fare del dislivello, non si può perdere la salita al Santuario di Monte Berico, passando prima dall’Arco Palladiano, percorrendo le Scalette di Porta Monte e infine il bellissimo colonnato che conduce a una balconata da cui si può ammirare la città e le montagne che a nord le fanno da corona. Tante possibilità per disegnarsi il proprio urban trail con davvero infinite occasioni per fermarsi e ammirare: questa volta non cosa ci offre la natura ma cosa ci ha lasciato in eredità il nostro passato.
Per ogni info riguardante itinerari, eventi, ospitalità e servizi, il “CONSORZIO VICENZA è” è a disposizione su: www.vicenzae.org.


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1. TECNICA RUSH E-LITE
Una calzatura leggera e versatile con un’ottimo grip sia su terreno asciutto sia sul fango trovato sui colli Berici. Dà il meglio di se nelle Skyrace e sullo sterrato veloce e scorrevole.
2. TRAIL RUNNING SHIRT
Ricchissima di dettagli tecnici, perfettamente aderente al corpo, senza nessun tipo di sensazione di costrizione. Lavorazione, priva di cuciture, sostiene, massaggia e assicura un’ottima termoregolazione.
3. Pro racing socks RUN & TRAIL
I famosi DOTS (i “pallini” verdi nella foto) sviluppano un micromassaggio e proteggono dagli sfregamenti. Prive di cuciture e con particolari protezioni per malleolo e tallone.
4. UR2 - ULTRARACE AND RECOVERY
Leggero, aiuta ad assorbire le vibrazioni durante le varie fasi di corsa. Molto resistente, è consigliato non solo durante lo sforzo ma anche nella successiva fase di recupero.
5. FULL SOCKS V2
Calza lunga compressiva che abbina alle caratteristiche tecniche della calza da running anche l’effetto di sostegno della muscolatura e miglioramento della circolazione.
6. TRAIL RUNNING SHORT
Si adattano perfettamente alla forma del corpo, forniscono un’ottima termoregolazione, e una sorta di micromassaggio.
7. THULE CHASM 90L
Una brosa ”morbida” estremamente capiente e comoda da riempire. Per facilitarne il trasporto gli spallacci la trasformano in zaino e, una volta chiusa, è resistente al’acqua.
8. NIKON1 AW1
Leggera, compatta, con obiettivi intercambiabili ma anche impermeabile e anti urto. Può chiedere di più un trailer? La Nikon1 AW1 e facile e intuitiva da utilizzare e con una qualità di immagini prodotte professionale.

Ci sono luoghi che sono ubicati nell’immaginario collettivo in un dato punto dello spazio-tempo. Li classifichiamo e pensiamo che sia così. That’s it. Errore madornale! È come vivere di luoghi comuni, è come generalizzare su tutto, insomma “basta con la superficialità!” Ci siamo detti con Denise, Fabio, Davide, Erika, Stefano, Laura e Marley, andiamo in spiaggia e diamo le spalle al mare; così abbiamo fatto e si è aperta la porta di una nuova Riccione: The B-Side!
di Davide Orlandi - foto di Mirko Mottin
Riccione, la Romagna. La terra più eclettica, divertente, veloce. Una terra che deve la sua fortuna all’intraprendenza, all’energia positiva, alla capacità dei suoi abitanti. Una terra che si reinterpreta ogni stagione, ogni mese, giorno. Mutevole e camaleontica grazie ai mille e uno servizi che solo li puoi trovare. Non dovrebbe, quindi, sorprenderci fissare un incontro per parlare in maniera professionale di trail con Denise del mitico Poker Hotel di Riccione e trovarsi, poi, nel suo regno a sognare, insieme, di percorsi da fare, rifare, riordinare, mappare, pulire ma soprattutto da far scoprire a tutta Europa.
Certe cose le capisci subito, certe persone ti entrano nel cuore subito, certi percorsi emergono subito sugli altri e subito li percorri! Questa volta non c’è stato nulla di difficile. È bastato l’unico week end di sole di una fine estate che sembrava più autunno inoltrato, pochi piacevoli chilometri di autostrada con Mirko, eseguire un perfetto parcheggio alla meneghina davanti alle porte scorrevoli del Poker Hotel di Riccione, il regno di Denise, entrare e vedere sorrisi romagnoli alla reception che, dopo aver visto la manovra temeraria, esplodono in una risata, dicendo: “scommetto che siete quelli di Milano...”, è bastato solo questo, per sentirsi a casa con amici pronti ad uscire per allenarsi.
Comodi sul Running Bus messo a dispozione degli sportivi che soggiornano al Poker, direzione Parco di S. Bartolo.
Marley, una splendida e dolcissima runners meticcia a quattro zampe, si mette alla guida praticamente in braccio al driver ufficiale, Fabio. Pochi minuti e siamo all’attacco del trail.
Allora via, con il Running Menu del campione, su questo il Soul Team è imbattibile, appena dopo la corsa di “saluto al sole” all’alba, in spiaggia.

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Dark



Ci regaliamo un ritmo dolce come i pendii che affrontiamo, qualche strappetto ci sveglia e ci fa ansimare, ma resta sempre un trail corribile e godibile fino all’attraversamento di un campo infinito, tinto di un verde irreale, corriamo sul crinale e imbuchiamo il “tunnel” di vegetazione che forma il bike park (in Romagna c’è davvero tutto). Jump o trick a seconda degli sport risvegliano il gruppo. Si salta con e senza cani, ridendo e rischiando crociati senza pensieri. La salita è tosta ma il “gran premio della montagna” ci porta nella magia di Gabicce Monte. È qui la costa romagnola che non ti aspetti. È qui che si increspa il terreno, si alza aspro, a picco sul mare e regala una vista sull’intera curvatura della costa nord dell’adriatico fino a intuire l’estuariuo del Po. La bellezza di Gabice Monte ci rapisce e scattiamo a raffica foto dimenticando umidità e caldo. Si prosegue su sentiero, per buttarsi in discesa nella “giungla”, qualcuno del gruppo parla anche di “albering” ma mi sembra davvero troppo anche per Riccione!!! Fine della discesa e, meraviglia, il mare, una piccola baia nascosta. Ma dove? Ma c’è sulle cartine? Ma cosa sto scoprendo? Ecco il paradiso dove




non sapevi ci fosse, respiriamo salsedine e blu cobalto sperando ci aiutino ad affrontare un breve e super-intenso mini vertcial che ci porta sul “tetto del mondo”, così lo chiamano i pochi romagnoli che lo conoscono. Un crinale erboso, isolato, a picco sulle onde, che apre l’orizzonte e strappa i confini, anche quelli mentali che già stavano vacillando nei chilometri precedenti. Grazie Davide avevi ragione questa è terra da trail! La discesa è splendida, campi ordinati, ulivi, sole e sentieri che permetteno di allungare il passo, veloce verso il punto di partenza.



Pomeriggio caldo. Running Bus. Capitan Fabio ci scorta allo start e resta a fare bagni rinfrescanti al fiume con Denise e Marley (che ringrazia). Il “B side Team”, capitanato da Erika, vola di buon passo, in costante discesa, inoltrandosi nell’entroterra.. Piacevole, quasi fresco. Di colpo tutto cambia. Bivio a sinistra. Si sale su un crinale verticale. Terreno argilloso, si sprofonda, la pendenza aumenta sempre più, la temperatura è ben oltre i 30 gradi. Erika non molla e noi, per evitare magre imbarazzanti, le stiamo dietro. Finalmente un po’ di vegetazione ci regala ombra e fresco, riprendiamo energia per affrontare gli ultimi chilometri che ci portano nella magia di un borgo costruito attorno alla Rocca Malatestiana di Montefiore





Conca, si continua a salire, attraverso la porta principale, viottoli e scalinate secolari ci conducono sulle mure antiche della dimora dei Malatesta. Qui si è scritta una parte di nobile storia e cultura italiana, alternata ai confilitti tra i Montefeltro e, appunto, i Maltesta. Ciò che rimane è un patrimonio culturale a base di rocche, castelli, borghi incantati che incorniciano questo tratto di Romagna B Side. Imperdibile!








E poi è sera. Riccione vuole frasi conoscere anche per ciò che è sull’altro lato, quello famoso... perchè non lasciarglelo fare!! Stappiamo la prima bottiglia, ceniamo con un menù favoloso curato dal mitico Chef del Poker (un biker) e poi movida romagnola.... ma questa è un’altra storia. Privata!
Quello che resta è il pezzo di cuore che abbiamo lasciato qui e che presto andremo a recuperare con il secondo stage di Trail Running di Fulvio Massa che l’ultimo week end di Aprile 2015 si svolgerà proprio al Running Hotel Poker di Riccione. Da non perdere. Follow Us!


HOTEL POKER RICCIONE
Il primo Running Hotel di Romagna Viale D’Annunzio 61 (Lungomare) - Riccione (RN) Tel: +39 0541.647744 - www.hotelpoker.it

Vuoi ripercorrere i passi di questa Soul Experience, ecco i due QRcode.




1. Boylston short sleeve
Questa maglia è realizzata applicando due tecnologie messe a punto da HeiQ, la Pure e la Adaptive.
Grazie alla prima, la fibre sono trattate con particelle di argento che prevengono la proliferazione batterica e la conseguente formazione di cattivi odori.
L’Adaptive invece fa sì che il tessuto si adatti alla temperatura e alla traspirazione del runner per mantenerlo sempre nella sua “comfort zone”, fresco e soprattutto asciutto.


2. Giacca Impact Jacket
Grande leggerezza e comprimibilità, può stare anche in una tasca del marsupio porta borraccia per esempio, offre una grande protezione dal vento e una buona traspirabilità sotto sforzo grazie alla fibra Lightning Dry che aiuta il passaggio dell’umidità all’esterno. Pratico il cappuccio, le due coulisse (cappuccio e vita) e la tasca frontale.
3. MT1210 Leadville
Tomaia in FantomFit per una calzata perfetta, air mesh traspirante, rinforzi strutturali in plastica TPU termosaldati e inserti riflettenti a 360 gradi. Intersuola in REVlite leggerissimo e ammortizzante,
supporto mediale anti pronazione Medial Post e inserto N2 per una maggiore ammortizzazione. Per veri ultratrailer, che amano i precorsi lunghi e difficili: ammortizzazione, grip e soprattutto comfort anche nellegare più impegnative!
4. 7” Go 2 Short
Pantalone essenziale, quasi minimal. Il tessuto è in Lightning dry, tecnologia che utilizza fibre idrofobiche che permettono una rapida eliminazione delle particelle di sudore. Il fitting aiuta a renderlo fresco, ma soprattutto permette grande libertà di movimento. Comode le due tasche laterali, molto confortevole lo slip interno.









di Davide Orlandi - foto di Carlo Brena, Roberto Catti, Francesco Di
Milano. Metà Novembre e piove, tanto. Il tempo è tornato a fluire normalmente, il cuore è ritornato a battere ai soliti ritmi, la testa può permettersi di concentrarsi su di una cosa alla volta. Ok, non sono più in modalità GRW. È finita. Per tutti la gara finisce al traguardo, per pochi altri qualche ora dopo sul podio, per i più romantici termina rientrando e ridendo in macchina con gli amici o ancora, all’ultimo brindisi, per i local. Per l’organizzatore non finisce mai! Ho smesso di pensare ininterrottamente alle centinaia di cose da fare per la GRW solo dopo venti giorni circa dall’ultima premiazione o meglio dall’ultima transenna caricata sul maledetto tir o dall’ultima balise raccolta da terra. La splendida tensione che ti tiene acceso e lucido costantemente si è attenuata, lasciando prima lo spazio all’analisi e poi ai ricordi che si stanno delineando, selezionando, avvicendando nella mia testa e nel mio cuore in questi giorni.
11 Ottobre 2014 - h 22,00 - temperatura 24°C. La luna. Una luna non comune. Una luna mediterranea del mese di ottobre, credetemi non è la stessa che state guardando voi. Li ne hanno una speciale. Sale veloce nel cielo, quasi scusandosi per il ritardo. Si ferma, sceglie bene il suo spazio tra le stelle che si spostano e si spengono al suo arrivo. La matrona che domina il mondo. Improvvisamente tutto sembra al contrario, noi giriamo vorticosamente attorno a lei che acquista centralità nel suo cielo. Nella sua casa. Dipendiamo da lei che illumina, ombreggiando, ogni singola cosa. La luce è debole e fortissima allo stesso momento. Il territorio carsico splende come argentato, le rocce, leggere, sembrano fuoriuscire ancor di più dalla terra compatta. La macchia. Ogni cespuglio di rosmarino, prato di rucola in fiore, pianta di origano, timo, ogni altro profumo rilascia il suo ultimo respiro prima di assopirsi per la notte. Poco più su, sui profili dei monti resi precisi dalla luce netta della Signora, si riconoscono tutte le foglie forti degli ulivi e dei lecci, quelle delicate dei carrubi e dei faggi. A ridosso del mare si contano, irti, gli aghi dei pini marittimi, come dei grandi ombrelli che galleggiano nel blu-notte. 39 lucine si muovono. Non c’è silenzio, le cicale stanno festeggiando. 39 lucine. Le vedo dall’alto di un tornante. Ho
distribuito gente, amici, volontari, santi a tutti i bivi possibili degli ultimi 25 km di trail e ora attendo. Non sono solo, ma saranno le 40 ore filate senza sonno, che mi proiettano in un mondo tutto mio. Alfredo, Gionata, Stefano, Michele sono sul bordo del palcoscenico incantati dallo spettacolo di un’immensa vallata garganica che 39 cuori stanno ancora attraversando. Mi isolo ancor di più, non volontariamente, mi sento trasportato dolcemente in un sonno a occhi aperti. Apro lo sportello dell’auto, collego il telefonino al cavetto per ricaricarlo quasi incoscente e accidentalmente parte la selezione musicale del mio I-tunes. La voce di De Andrè, accompagnata da un arrangiamento unico, studiato per un pezzo in ligure: La Cimma, al quale sono profondamente legato, regala le sue parole, preziose, musicali, alla luce della luna e insieme creano armonia. Alzo il volume al massimo. Apro gli sportelli dell’auto. Le cicale, invidiose, si zittiscono. I quattro amici si girano, cullati da una realtà davvero diversa che pervade tutti. È magia bianca garganica! Quella fatta per far innamorare due sconosciuti, quella fatta con i fiori, le erbe e le acque. Il pezzo scorre e termina dopo un’infinità di tempo. Spengo tutto, commosso, scosso, felice e innamorato del mio Gargano. La magia ha funzionato.
Lascio le parole per descrivere l’evento a chi l’ha vissuto dall’esterno e che spontaneamente ha scritto sul nostro social dei racconti splendidi. Qui la carta, cinica, lascia spazio solo a dei brevi ma significativi passaggi. Grazie a tutti! Arrivederci a Ottobre 2015!

“...i Meravigliosi ma non facili Trails attraverso la macchia mediterranea e la foresta umbra. Di corsa tra i profumi, il mare, ma soprattutto la gente di Mattinata, mi ha fatto sentire come un suo figlio! I sapori della cucina mediterranea altro che pasta party: orecchiette con le cime di rapa , caciocavallo e olio di Mattinata!!!”

Luigi De Franceschi Alias Gegè Artista


Un giorno come tanti, mi arriva una telefonata da un’amico, non una persona qualunque. ..uno Strongman:Mirko!
- Mariella, tu dove ti trovi in Puglia rispetto al Gargano?
- in questo momento sono sul balcone di casa e lo sto guardando, perché è la mia prima vista ogni giorno.
Mai avrei pensato che quella telefonata mi avrebbe regalato l’opportunità di vivere il Gargano come mai mi era stato concesso fino ad allora, di rivivere ciò che per 20 anni ha fatto parte della mia vita e forse anche dei momenti più belli, mai avrei pensato che dietro quella telefonata c’erano una “montagna di emozioni “pronte ad essere vissute e di diventare parte di me!


Mariella Di Leo




From Sweden with love!
First of all, we had never been to Italy before and we got truly amazed. So beautiful and breathtaking. Stunning weather and probably among the best food we ever had. Friendly people and even though we..many times met a language barrier, we always managed in a warm and friendly way to communicate. The race was fantastic. I can not even count how many times I stopped during the race, raised my arms into the air and shouted: Viva Italia!




The Italians do most things with style and in this case they had surpassed themselves. The place looks fantastico!!!
Food stalls, stages, running apparel, music, photographers and shoe sponsors everywhere. This was to be the first edition of this race and man they got it bang on. From start to finish they rolled out the red carpet for us. Anything we needed it was there in minutes. The setting of the whole race is just perfect. A small Italian Village overlooking the plain of Mattinata, expanses of centuries old olive trees all the way down to the Adriatic Sea shadowed by majestic mountains above with epic views in all directions. All of this is matched by the warmth of our race hosts and the people of Mattinata. Top class event!!

Don Hannon

“...arrivo al ristoro,c’è Andrea, altro organizzatore, riempio per la quarta volta il camelbak e riparto. Si scende ancora per qualche km per fortuna tutto in ombra fino ad arrivare al bellissimo sentiero attrezzato che collega la spiaggia di Vignanotica con Baia delle Zagare. Poco dopo c’è un altro ristoro, riempio per la quinta ed ultima volta il camelbak, arriva Davide che mi chiede come va e nonostante io sia super sudato si lancia in un abbraccio, (ma come sono calorosi questi milanesi!!!), e penso: “questo qui invece di essere all’arrivo a festeggiare con gli altri è sul percorso a controllare che sia tutto ok e soprattutto che nessuno si perda”. Pasquale Artuso



“…perché non mi capitava da troppo tempo di fare il bagno a metà ottobre in Italia, a poco più di un’ora di volo da casa, di mangiare così tanto, di riposare e comunque stare nel mio mondo, tra gente che ama la fatica e che corre con il sorriso. Del resto, avrei dovuto capirlo quando mi hanno detto di andare a Mattinata. Un nome che tanto ha a che vedere con il mio: Manlio è latino, ha radici antiche e deriva da mane – mattina – veniva usato per battezzare chi nasceva all’alba. Il legame è tutto qui, ma vi assicuro che in questi giorni pugliesi ho continuato a cercarne altri per giustificare in maniera più ampia tutto il piacere di stare qui…”

Manlio Gasparotto





“It is rather unusual to find a road race combined with a trail. In general. For me, running is all these forms ad that is one of the reasons why Gargano caught my attention.
This weekend will remain a great memory. Organizers prepared the race well and cared a lot for the runners, the village was friendly and an exceptional location which tremendously increased the potential of this event. I am very proud of having participated in this first race and I hope that there will be numerous revivals in the future”.


Eric Louvard



Sono arrivato a Mattinata il giorno prima della gara, io e la mia ragazza abbiamo alloggiato in uno splendido B&B che affaccia direttamente sulla spiaggia dove sarebbe poi passata la gara: vista magnifica, posto fresco e tranquillo. Risalendo a Mattina abbiamo trovato uno splendido paesino in festa, con tante chicche gastronomiche da gustare: molte sono note a tutti i pugliesi, ma non dovete perdervi una particolarità locale, il caciocavallo podolico alla piastra! Qui anche le mucche, le podoliche, sono speciali, delle trailer a tutti gli effetti!!!




Ovunque ti condurranno la tue corse, le nuove Ghost 7 saranno sempre con te e, grazie alla nostra esclusiva mescola BioMoGo DNA, si adatteranno perfettamente alle esigenze di ogni tuo singolo passo. Ti garantiranno anche la migliore vestibilità di sempre perchè ora sprovviste di cuciture interne. Può bastare per te?
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testo e foto di Carlo Lazzari
Prologo:
Giugno 2012 ore 20.25
Foce del Pallone, 1091 m. slm. Monte Matanna, Alpi Apuane Meridionali
Seduti sul paléo* secco a guardare il sole che si schianta in mare, la brezza ci ghiaccia le canotte bagnate dal sudore dei 1000 metri saliti a tutta, dentro la gola del Torrente Lombricese.
-“Quanto ci sarà dal mare a qua?” butto lì.
Michele, che sta preparando con me la sua prima Skyrace, mi guarda storto; suo padre Fabrizio ha creato alcune guide escursionistiche** sulle Alpi


Apuane ed è una miniera di aneddoti e informazioni.
-“Mio padre dice che qualcuno l’abbia già fatto... del Cai di Viareggio... il MO.MA.: Molo – Matanna... e qualcuno anche il TO.PA.: Torre Matilde –
Pania della Croce”
-“TO.PA.... Ma chi lo ha fatto? Si sa? Quanto c’ha messo?”
-“Si dice... ma non si sa...”
-“Sai che è qualche anno che ci penso, occorre rimediare...”
-“Te sei matto...!”
Beviamo un goccio d’acqua per tirare giù il miele e ci buttiamo in discesa, cercando di correre più veloce del buio che avanza alle nostre spalle.


21 agosto 2014 Ore 7.40
Passeggiata di Viareggio 0 m. slm
Osservo il cielo dall’ingresso di un bar, finendo il mio caffè.
Non è un limpido cielo estivo, tutt’altro, ma la decisione di provare ormai è stata presa.
Obiettivo: unire due punti estremi che rappresentano i confini tra il mare e il cielo di Viareggio, correre dalla cima del Molo alla vetta della Pania della Croce, la “regina” di queste montagne.
La logistica è stata studiata nei dettagli: alimentazione, attrezzatura, accompagnatori.
Alle mie spalle tre di loro scherzano, finendo di fare colazione. Luca, Angelo e Daniele, che si è offerto di fare da reporter per i primi 18 km, seguendomi in bicicletta.
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Alle 8.00 muovo il primo passo dal faro rosso d’ingresso del porto.
Resisto alla tentazione di accelerare il passo, nonostante l’adrenalina spinga a fare il contrario. Torre Matilde, poco dopo la partenza, è il primo punto fermo di questo viaggio.
Mia moglie mi aspetta sotto casa per vedermi passare prima di andare a lavoro: mi prendo giusto il tempo per un bacio.
Superato il ponte sull’autostrada mi inoltro nella bonifica, costeggiata di laghetti da cui si estraeva la sabbia per l’edilizia: terra strappata nel ‘700 alla palude e alla malaria e coltivata a forza.
Il mare mi sembra lontanissimo. La mente è proiettata sull’obiettivo 1858 metri più in alto.
Ho con me due borracce da 600 ml, una contiene succo di mela, l’altra una miscela a base di miele di acacia e vitamina C, a cui aggiungerò acqua da



una delle numerose fontane lungo il tragitto, evitando di portare peso inutile.
Nessun cibo solido ma circa 1400 Calorie in forma liquida, ovvero il fabbisogno netto che ho calcolato per affrontare gli oltre 2000 metri di dislivello.
Passo davanti al vecchio ospedale di Camaiore: al suo interno, in una casa di riposo per anziani, vive una persona a cui sono molto legato da sempre e il pensiero non può che volare al quarto piano, come fosse un saluto. Raggiungo un altro corso d’acqua: il Rio Lombricese, vicino a casa dei miei nonni. La strada, al quindicesimo chilometro, comincia a salire verso le montagne. La nebbia inizia a sollevarsi e apre squarci di azzurro sulle pendici del monte Prana e del Monte Matanna, che tra poco inizierò a salire. Anche il sole fa la sua comparsa.
Al 18° chilometro, in località Candalla, nei pressi di un mulino ad acqua abbandonato, finisce la strada. Mi rifornisco d’acqua, monto le bacchette e inizio a salire per il ripido sentiero sotto le falesie del monte Penna. Salgo regolare su questa parte impegnativa che raggiunge in 3,5 km gli 800 metri della Foce di San Rocchino e quindi la Foce di Grattaculo. Mi prendo un minuto per bere, sistemarmi i calzini e i gambali a compressione e poi riparto, veloce su quella che considero la parte più divertente: 4 km veloci a mezza costa nel bosco. Il ritmo vorrebbe essere più alto ma le inusuali
Una
piogge di questa estate hanno reso il terreno molto scivoloso e devo rallentare. Giungo sotto l’imponente torrione del Monte Procinto, al rifugio Forte dei Marmi: mentre riempio le borracce sento voci familiari: Angelo Simone e Lorenzo Pacini si sono presi l’impegno di accompagnarmi a destinazione.
Aggiriamo il Monte Procinto e i suoi Bimbi, la quota si alza e si abbassa ogni 200 metri, la nebbia idem. Raggiungiamo Foce di Petrosciana e usciamo dal bosco di faggi, sulla cresta del Monte Forato. La visuale si amplia fino al mare che esce a tratti dalle nuvole: la prospettiva si è rovesciata, rispetto alla partenza di oltre tre ore fa.
La cresta richiede spesso l’uso delle mani per procedere, il paléo, cresciuto oltre misura, nasconde la traccia del sentiero, il ritmo rallenta notevolmente e la cosa non mi dispiace: sto bene ma la stanchezza inizia a farsi sentire.
Sotto l’arco del Monte Forato, al km 31, Luca ci aspetta. A lui, che anni fa ha attraversato a piedi la Patagonia, il compito di portare su il necessario per passare la notte in rifugio, al termine della salita.
A Foce di Valli, 1280 m slm, la cresta termina e sono al cospetto della “regina”, che nasconde ancora la sua vetta.
L’ ultimo ostacolo sono 600 metri in circa tre chilometri. Mi fermo per bere la poca miscela rimasta, apro di nuovo le bacchette e comincio a salire


deciso sui prati a 45° della Costa Pulita, la parete sud della Pania della Croce. Il vento ora è forte, il panorama si schiude a tratti e poi scompare nel bianco.
In trenta minuti raggiungo il Passo degli Uomini della Neve, a 1700 m. slm. Potrei salire lungo la cresta e in cinque minuti essere in vetta ma scelgo di continuare per il sentiero segnato: deve essere un percorso trail, non alpinistico, alla portata di chi ha gambe e fiato, senza rischi inutili. Scendiamo alla Focetta del Puntone e poi su per la pietraia grigia del Vallone dell’Inferno. Qualche accenno di crampi quando il terreno cede improvvisamente sotto i piedi, comunque cerco di non rallentare troppo. Passiamo accanto alla Buca della Neve, che di solito, conserva molti metri cubi di ghiaccio anche durante l’estate ma che, quest’anno, a causa delle piogge eccessive è quasi completamente vuota, non potrò farmi la granita, penso.
Usciamo in cresta, al vento, dopo altri cento metri di dislivello. Ora posso correre, cauto.
Sono avvolto nella nebbia. Accelero. Conosco ogni avvallamento di questa cima, salita di giorno e di notte in tutti i periodi dell’anno. Eppure oggi è come la prima volta, forse solo oggi l’ho salita veramente, partendo dalle sue radici affondate in mare. Trovo le energie per saltare gli ultimi avvallamenti e poi sprinto fino a toccare la croce, a 1859 m. slm in 5h 17’ 33’’, un crono... “onesto”, migliore non di molto rispetto alla previsione. I miei amici arrivano dopo poco. Il tempo di una foto, un abbraccio e corrono via, verso i loro impegni. Rimango solo, seduto su una pietra a godermi il riposo. Stasera, al Rifugio Rossi, dopo un piatto di polenta ed un bicchiere di vino, dormirò bene: il sogno si è realizzato.


















Geo And Tourism

La costruzione dell’itinerario ha combinato diversi fattori: la via più corta, la via più logica, il minor numero possibile di chilometri su asfalto, una linea esteticamente valida sia dal punto di vista paesaggistico che cartografico. Il filo che unisce il mare alla montagna è l’ acqua: dalla Foce del Canale Burlamacca che congiunge la zona del Lago di Massaciuccoli e del “padule”, si passa alla Fossa Farabola, che drena la zona bonificata alle spalle di Viareggio, quindi al Fiume Camaiore e al suo affluente Lombricese che conduce ai piedi delle Alpi Apuane meridionali. Il percorso prevede il passaggio presso luoghi ed edifici di interesse storico come la Torre Matilde di viareggio o, nel Comune di Massarosa, Piano di Mommio in cui è sito il Parco Archeologico della “Buca delle Fate”, con resti di insediamenti preistorici. Si percorre anche un tratto della Via Francigena, recentemente reso ciclabile lungo l’argine del fiume. La vera e propria parte trail inizia in località Candalla, una valle stretta e boscosa percorsa dal torrente Lombricese, lungo cui sorgono numerosi opifici preindustriali in disuso azionati dalla forza dell’acqua. Da Tre Scolli l’itinerario segue i segnavia del CAI: il numero 3, il 121, 6, 110, 7, 126. Luogo ideale per ristorarsi e pernottare è il Rifugio CAI Enrico Rossi alla Pania, posto poco distante dalla Focetta del Puntone, all’imboccatura del Vallone dell’Inferno.
Appunti per tentare il Fastest Know Time
Il percorso è lungo circa 34 km, con un dislivello positivo di 2120 metri.
Il giorno 21 agosto 2014 ho “aperto” la via in 5h17’, il 15 settembre Michele Evengelisti ha migliorato il crono con un 4h58’.Il tentativo di record andrebbe effettuato in totale autosufficienza alimentare, con la possibilità di rifornirsi di acqua lungo le numerose sorgenti disseminate sul percorso. Uno o più accompagnatori locali sono consigliabili per evitare possibili errori e rallentamenti. Le vie di fuga sono abbastanza agevoli fino a Foce di Petrosciana, mentre gli ultimi 5 km sono piuttosto isolati e in ambiente severo con sentieri molto ripidi e poco agevoli, che conducono verso valle sia sul lato versiliese (segnavia 12 e 7) che garfagnino (segnavia 130). Consigliabile, come sempre, portare con sé un cellulare e comunicare l’itinerario che si intende seguire.




Nord Est. In alto a destra. È li che devi cercare Innichen o all’italiana San Candido. Sembra così lontano e forse lo è anche, ma la teoria che i posti lontani (e belli) fanno di tutto per essere raggiunti facilmente, è più che confermata qui in Alta Pusteria dove si arriva con il treno, in primis, anche in auto, l’autostrada e una comoda superstrada, la collegano con il sud e il nord ovest. Vicinissima a Cortina e Dobbiaco. Ottimo punto per “sfociare” in Austria. Accoccolata tra le dolomiti di Sesto, in odor delle Tre Cime. Detto così vi sembra ancora lontano? No? E allora preparate il back pack e le trail shoes preferite perchè qui c’è da correre!
di Davie Orlandi
foto di Andrea Mondini e Davide Orlandi



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Arrivo a San Candido e mi dirigo subito nella zona pedonale, vasta e splendida. I miei ricordi dello scorso anno mi parlano di rilassanti dehors in piazza dove brindare al cospetto della corona di dolomia che fa da sfondo al paese. I ricordi, seppur sbiaditi dall’ottimo vino locale, non mentono e la cittadina si ripresenta affascinante, forse ancor di più dello scorso anno, anche perchè qui è già iniziata la seconda edizione del raduno di appassionati di sport outdoor più famoso d’Italia e la gente è viva e gode delle mille iniziative che l’Outdoor Fest, organizzato da Nicole, Fabio e Tommaso con il sostegno del Comune di San Candido, propone in un’agenda creata per soddisfare davvero tutti. Così mentre pochi camminano a fil di cielo su slack ardite, altri ascoltano conferenze, alcuni si fiondano sulle due ruote, qualcuno scala, altri ancora fanno yoga, noi siamo qua per correre e far correre e così facciamo.
Con Luca andiamo a individuare, mappare e balisare un percorso di 12 km davvero stimolante, divertente. Il gioco ci esalta, siamo felici del nostro piccolo, grande risultato, quindi basta attendere il mattino dopo, incontrare Simona Morbelli, una trentina di runners, Tite e... pronti, yoga e via!
Quelli forti davanti fanno il passo e selezionano subito durante la prima ripida salita. Io, per mia fortuna, essendo quello che ha balisato mi prendo volentieri il ruolo di scopa così posso conoscere gente, chiacchierare, fotografare e anche non distruggermi nel fallimentare tentativo di star dietro a quelli la. Ci inerpichiamo per i 600 metri di dislivello positivo che ci portano in una zona scoscesa e panoramica sotto le pareti rocciose delle Dolomiti di Sesto. E scopriamo che anche per quelli davanti il piacere di stare insieme è più forte della voglia di ingaggiarsi. Ci aspettano in cima




scarpe, guanti e accessori combatte lo sviluppo di batteri e parassiti





per poi unirsi a noi e “correre plaisir” in un bosco incantato, in falso piano per qualche chilometro e poi... e poi... la voglia arriva anche a chi ha ripreso fiato, gli occhi valutano che ormai manca solo la discesa, siamo sulla verticale del paese e allora... è sfida! Tutti corriamo al massimo, diamo tutto e di colpo impazziti ci buttiamo a capofitto giù per il trail, ora davvero scosceso. Esiste qualcosa di più divertente?
Si chiude la kermesse con abbracci, foto e anche ristoro, imbastito in tempo zero dall’onnipresente Fabio, a base di formaggi di malga, speck, gurken e pane nero!!!

AOF: formula semplice, efficace, coinvolgente che lascia il tempo giusto per gustare l’Alta Pusteria, in fondo siamo a fine luglio no? Qualcuno ha ancora voglia di lavorare? Beh io anche se così non fosse devo proprio farmela venire, tra qualche giorno attacco con l’evento ormai gemellato con AOF: l’Alpe di Siusi Running Expo, ma questo è un altro articolo!
San Candido Adventure Outdoor Fest 2015 vi aspetta per questo e molto altro dal 23 al 26 Luglio 2015! http://www.adventureoutdoorfest.com/






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2 tasche sugli spallacci
Tasca sulla cintura per cavo cuffie con spina Jack



Computerized muscle pocket excerciser , questo il significato dell’acronimo Compex. Se si parla di elettrostimolazione è il brand di riferimento, da sempre e per ogni disciplina sportiva. Negli anni gli strumenti hanno goduto di uno sviluppo continuo e davvero importante, specie per quanto riguarda la varietà di programmi. Oggi, con il nuovo SP 4.0, ogni sportivo ne può sfruttare ben 30, dalla preparazione fisica specifica al fitness, passando per tutta la gamma dedicata al recupero, massaggio e trattamento del dolore. L’elettrostimolazione è, prima di tutto, un mezzo di allenamento, al pari di una qualsiasi seduta in palestra o lavoro specifico sul campo. Puoi allenarti stando comodamente seduto sul divano di casa, questo è il grande vantaggio di questa metodica, e raggiungere gli obiettivi molto più velocemente rispetto agli allenamenti tradizionali, recuperare meglio e in fretta, curare stati dolorosi... Insomma, l’elettrostimolazione è un validissimo aiuto, deve essere considerato come un integratore dell’allenamento e va inserito nel modo giusto nella programmazione di ogni runner.
Il nuovo SP 4.0 porta in dote l’evoluzione del sensore MI con cui lo strumento legge le caratteristiche fisiologiche del muscolo in modo da adattare la stimolazione e ottenere così un training efficace e confortevole allo stesso momento (MI-Scan). Facilita la regolazione durante i programmi antalgici (MI-Tens) e, davvero molto utile, indica il livello ideale di stimolazione con i programmi di recupero e massaggio (MI-Range).
Dopo un allenamento, una gara, per sciogliere la muscolatura, per combattere una tendinite... lo SP 4.0 vale quasi come un massaggiatore o un fisioterapista a casa: facile e intuitivo da utilizzare, sicuro e in grado di far raggiungere risultati tangibili in poco tempo. Per quanto riguarda il trail e l’utilizzo dell’elettrostimolazione durante la preparazione invernale abbiamo chiesto a Freddy Romano, Consulente medico scientifico Compex, qualche suggerimento: “i programmi ideali sono quelli di Forza e Forza resistente (Resistenza) da svolgere due volte la settimana (uno di forza e uno di resistenza), per almeno una decina di sedute. Il periodo ideale è quello invernale, lontano dagli impegni agonistici e dipende dalla programmazione, fattore sempre soggettivo. Direi che la durata ideale è di 2\3 mesi di trattamento. I muscoli da trattare sono quadricipiti e glutei”.



Non solo per neve e ghiaccio ma anche fango e terreni scivolosi, il nuovo ramponcino Mininal di Nortec rappresenta l’evoluzione più performante della linea pensata per il running. Ciò che lo rende innovativo è la costruzione che sfrutta placchette ramponate, con 14 punte da 8 mm di lunghezza, unite tra loro da cavi in acciaio inossidabile. In questo modo il ramponcino diventa davvero tutt’uno con la scarpa seguendo perfettamente ogni flessione della suola e, di conseguenza, ogni nostro passo. La struttura superiore è in elastomero di silicone che mantiene la sua elasticità anche a bassissime temperature: ciò rende questo ramponcino molto confortevole e veloce da indossare.
Ancora prima che iniziasse la stagione invernale Stefano Gregoretti, uno dei membri del nostro Team di tester, ha provato il nuovo Minimal sui ghiacciai del Bernina: “E’ un ramponcino leggerissimo, non si sente assolutamente il peso sulla scarpa. La costruzione delle placchette e il cavo in acciaio lo rende perfettamente aderente alla scarpa e molto flessibile, fascia benissimo il piede e facilita la corsa, performante anche con scarpe minimal! L’elasticità della calzata permette di infilarlo in tre secondi (misurati!!!) senza problemi, anche a basse temperature e con la mani fredde. Spettacolare la presa sul ghiaccio e sui traversi erbosi e bagnati”

Il nuovo Trail minimal è disponibile in 4 taglie, dal 36 al 48 di piede. Fornito con un pratico astuccio utile anche per il trasporto del ramponcino nello zaino.














Dopo aver apprezzato, durante i nostri test pubblicati sulle guide Running Road e Running Off-Road, le calze Lorpen dedicate alla stagione estiva, scopriamo le peculiarità dei modelli dedicati al trail, al running e alle multidiscipline per la stagione invernale. Come le sorelle estive, i modelli winter, grazie alla particolare lavorazione dei filati e

Calza trail da uomo, è realizzata con tecnologia avanzata T3 per intensa attività aerobica. Costruzione esclusiva Lorpen a tre strati, in Tencel, una fibra naturale ed ecologica, e Coolmax per mantenere il piede fresco e asciutto. Rinforzo extra su punta e tallone.
• Cuciture piatte rimagliate a mano
• Calzata di precisione
• Protezione e ammortizzazione variabile

alle diverse zone di compressione, regalano sostegno e stabilità al piede. Queste, eliminando il movimento del tessuto durante la rullata, abbinata a un’ottima traspirabilità, azzerano la formazione di vesciche durante la nostra attività. Indipendentemente dalla temperatura registrata dai termometri, il comfort dei nostri piedi è assicurato.


ABC
Specifica da donna. È realizzata con tecnologia avanzata T3 per intensa attività aerobica. Costruzione esclusiva Lorpen a tre strati, in Tencel, una fibra naturale ed ecologica, e Coolmax per mantenere il piede fresco e asciutto. Rinforzo extra su punta e tallone.
• Women’s Life Fit.
Calza trail running ultraleggera da uomo. La novità per chi preferisce le massime presta zioni della tecnologia T3 in una versione a maglia liscia. Costruzione esclusiva Lorpen a tre strati, in Tencel, e Coolmax.
• Cuciture piatte • Calzata di precisione • Massime performance • Ultrasottile
Con ABC, Lorpen ha sviluppato una tecnologia di precisione, funzionalità e qualità certificata specifica per le alte prestazioni. La serie ABC garantisce agli sportivi un livello di compressione certificato che assicura benefici evidenti: migliora prestazione e resistenza e circolazione, protegge da sensazione di stanchezza e dolori, aiuta il recupero muscolare e previene lesioni muscolari.
• Tecnologia medica certificata
• Design differenziato fronte/retro
• Compressione graduata
• Da utilizzare in abbinamento alle calze Lorpen con tecnologia T3

Calza trail running ultraleggera da donna. La novità per chi preferisce le massime prestazioni della tecnologia T3 in versione a maglia liscia, a tre strati, in Tencel e Coolmax.
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Una gamma evoluta di calze dedicata agli sportivi appassionati che assicura una gestione ottimale dell’umidità garantendo eccezionale comfort e durata.










pRogetto Soul ShopS 2015
SempRe più dove batte il cuoRe dei RunneRS
Da due anni il progetto “Soul Shop”, la distribuzione unica ed esclusiva all’interno dei negozi specializzati running e outdoor, è diventato un punto fermo per voi lettori e per le aziende, un grande strumento di controllo e ottimizzazione della distribuzione per l’editore.
Le vendite sono aumentate notevolmente così come la diffusione sul territorio nazionale, con un trend sempre più positivo, specie per quanto riguarda le regioni del centrosud dove i nostri followers ci seguono con una passione enorme.
Il negoziante e il lettore, in questi due anni, si sono abituati alla presenza del nostro magazine nei nostri luminosi espositori, ad aspettarlo a ogni uscita... siamo diventati parte integrante dei nostri Soul Shops, sempre più partner e amici.
Si è creato così un network a carattere nazionale che vede
Soul Running e i negozi sempre più legati e attivi nella promozione del magazine ma

anche di tantissimi eventi, primo fra tutti il nostro Alpe di Siusi
Running EXPO, che a luglio 2015 festeggerà la quarta edizione.
Soul Running è lì, dove batte il cuore di ogni runners! E lo sarà ancora di più con un aumento dei punti vendita: come promesso nel 2015 saremo in più di 200 Soul Shops in tutta Italia!
Così come è stato quest’anno anche nel 2015 la stagione di Soul Running sarà aperta dall’uscita, i primi di marzo, delle nostre due GUIDE TEST.
Due prodotti unici dedicati al trail e al running dove, grazie a un team composto da quasi 100 atleti provenienti da Italia, Francia, Germania e Spagna, testeremo realmente più di 500 prodotti tra scarpe, accessori, abbigliamento, hi-tech... più di 40 brand coinvolti. 400 pagine che consigliano, indirizzano, creano cultura del prodotto... diventate ormai strumento
irrinunciabile per aziende e appassionati.
Confermate le uscite del nostro Book magazine che, anche nel 2015, arriverà nei nostri Soul Shops a maggio, giugno, luglio e novembre.






di mania daniele via f chanoux, 137 11026 pont-Saint-martin (ao)
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NORWAY - WILD RUNNING, NATURE RULES!
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ViA F.SForzA 1 – 20122 MilAno
D IRETTORE R ESPONSABILE MArcellA MAgliucci
A RT DIRECTOR
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R EDAZIONE
dAVide orlAndi dAVide@Soulrunning.it
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AndreA@Soulrunning.it
Mirko Mottin Mirko@Soulrunning.it
AndreA VAlSecchi
VAlSecchi@Soulrunning.it
H ANNO COLLABORATO : SteFAno gregoretti, gioVAnni cArlo lAzzAri.
F OTO DI COPERTINA : Monte PASubio (Vi) Foto di AndreA VAlSecchi
F OTOGRAFI
AuguSto MiA bAttAgliA, cArlo brenA, roberto cAtti, FrAnceSco di doMenico,
PAolo lAtino, toMMASo leonArdi, giAcoMo Meneghello, AndreA Mondini, lucA Podetti.
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R EGISTRAZIONE TRIBUNALE M ILANO N . 530 DEL 25/10/2011
NUMERO 14 - NOVEMBRE 2014



