Price of everything value of nothing

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Price of Everything, Value of Nothing. Ogni giorno del 2016, con poche eccezioni, il mercato ha registrato una violentissima pressione in vendita sui titoli delle banche. Le ragioni sono principalmente da ricercare in una catena di eventi che ha turbato la tranquillità apparente dei mercati, ma soprattutto dalla scarsa redditività espressa dagli istituti quotati mano a mano che i risultati annuali vengono rilasciati. Pesano zavorre di vario tipo, dagli accantonamenti per crediti dubbi alle enormi spese di "litigation" per alcune banche internazionali, ai costi connessi all'uscita da alcune linee di business per focalizzarsi su modelli meno "capital intensive". Possiamo dire, confortati dai fatti, che banche come la nostra sono quelle che emergono vincitrici da queste scosse di mercato. Il "wealth management" è la strategia che molti dei nuovi CEO internazionali sembrano preferire, confermata dai mercati che premiano chi, come noi, si concentra su questo. Capite le ragioni, in modo assai rapido, vorrei però chiarire che il mio pensiero è diverso. Ritengo che il mercato si sia lasciato prendere la mano in una prima fase, per poi precipitare in un vortice di paure che si autoalimenta, con scenari "tail" (che hanno probabilità piuttosto bassa) trattati come se fossero quelli "main" (che hanno probabilità alta).


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Price of everything value of nothing by Blue Financial Communication - Issuu