XVI N05 Settembre - Ottobre 2020
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PARLAMENTARI: VIRUS: MATTARELLA BASTANO 600? RINGRAZIA GLI ITALIANI NE REFERENDUM IL 20 E 21 SETTEMBRE ALL’ESTERO PER PARTECIPAZIONE A SOFFERENZE NELLA PENISOLA
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto un “pensiero pieno di affetto” a tutti gli italiani residenti all’estero, li ha ringraziati per la “partecipazione” alle “sofferenze vissute nel nostro Paese per il coronavirus” e li ha spronati ad avere fiducia nel futuro. “So – ha sottolineato il capo dello
stato in un videomessaggio trasmesso tramite Rai Italia - con quanta partecipazione avete seguito le sofferenze vissute, nel nostro Paese, per il coronavirus. Lo avete fatto da lontano, per la distanza fisica che ci separa; eppure del tutto vicini nella coscienza che ci unisce”. Per Mattarella si e’ trattato di “una conferma, se ve ne fosse stato bisogno, del sentimento intenso che raccoglie le comunità italiane e di origine italiana diffuse nel mondo. Un sentimento di unità e di solidarietà per il quale vi esprimo riconoscenza. E’ stata una prova che ha posto in evidenza valori di civismo e di dedizione alle persone in difficoltà. Valori che rappresentano base importante della nostra società, e alimentano la vita delle nostre istituzioni democratiche”. “Nei tanti borghi e città d’Italia questa stagione – ha affermato - è stata accompagnata da lutti e patimenti, cui si è aggiunto il dolore di non poter celebrare i funerali, dei defunti: emergenza ora, fortunatamente, superata. Adesso l’impegno è rivolto alla ricostruzione di un tessuto, capace di affrontare i rischi che si manifestano e di rilanciare la fiducia nel futuro. Il virus ha superato frontiere e distanze continentali. Ha messo in discussione
percorsi e modi di vita consolidati. Questi mesi di pandemia, per molti dei connazionali all’estero, hanno aggiunto alla preoccupazione per la salute il disagio e il rammarico di non poter raggiungere i propri cari in Italia, anche a seguito delle restrizioni nei collegamenti aerei”. “La lontananza – queste ancora le parole del Presidente della Repubblica - pesa sulle nostre comunità all’estero e tutte le istituzioni della Repubblica sono impegnate ad alleviare queste difficoltà; per la sua parte la rete consolare e delle ambasciate è volta a rafforzare l’attenzione e ad ascoltare e corrispondere alle loro esigenze. La collaborazione e il coordinamento, della comunità internazionale nel contrastare, il virus - un avversario comune e ancora largamente sconosciuto - sta riconducendo, gradualmente, alla normalità anche dei collegamenti e alle conseguenti aperture. Del resto, soltanto la conoscenza condivisa e una efficace azione corale a difesa della salute da parte di tutti i Paesi può permettere di sconfiggere la malattia. Prima della pausa - prodotta dal mese di agosto - desidero farvi giungere il sentimento, più forte, di vicinanza, della Repubblica, a tutti voi” . la Redazione
Gli italiani, dentro e fuori dei patrii confini, sono chiamati alle urne il 20 e 21 settembre per il referendum sul taglio dei parlamentari (da 945 a 600) e, puntuale, si è di nuovo infiammato il dibattito su disservizi, abusi e frodi connessi con il voto per posta all’estero e su che cosa si deve fare per porvi rimedio. Sull’esito del referendum non sembrano esserci dubbi (passerà alla grande il sì al taglio) e, se di dubbi ce ne fossero stati, sono stati del tutto dissipati dall’incredibile “scandalo” scoppiato il 9 agosto scorso quando si è saputo che cinque parlamentari hanno chiesto i sussidi per la pandemia riservati ai lavoratori autonomi (seicento
euro al mese) malgrado abbiano uno stipendio mensile di oltre tredicimila euro senza contare i tanti altri “fringe benefit”. All’estero qualche partito e qualche politico ha invitato gli elettori a votare no al taglio perché’ i parlamentari eletti dagli expats scenderebbero troppo, da 18 a 12, ma l’argomento non sembra abbia avuto molta presa. Tra l’altro il referendum – inizialmente in calendario per lo scorso 29 marzo e poi rimandato per colpa del coronavirus - è stato confermato per il 20 e 21 settembre sebbene a fine luglio Michele Schiavone, segretario genera-
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UN NUOVO, SCINTILLANTE PONTE PER GENOVA COSTRUITO IN TEMPI RECORD
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TROPPI ANZIANI SENZA SETTLED STATUS ALLARME DEL COMITES
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GRAZIE MILLE, BREXIT! Hai salvato l’Italia
A pag. 4
Assieme sconfiggono il virus Lieto fine per coniugi italiani a Londra
Domenico e Concetta Scolaro
Bella storia di pandemia a lieto fine per un’anziana coppia di italiani residenti a Londra: ricoverati in terapia intensiva al Barnet Hospital con i preoccupanti sintomi del Covid-19 sono guariti dopo essere stati messi uno
accanto all’altro potendo così farsi reciprocamente forza. Concetta Scolaro, 73 anni, è stata la prima a finire all’ospedale in ambulanza il 22 giugno scorso con 39 e mezzo di febbre, difficoltà respiratorie, il vol-
to terreo e un principio di delirio. Nove giorni dopo è stata la volta di suo marito, Domenico, di sei anni più vecchio. “Ho pensato – ha raccontato Concetta ai media britannici – che sarei morta. Ho pensato che non avrei più rivisto mio marito, i miei figli e i miei cinque nipoti... Ad un certo punto un’infermiera mi ha svegliato dicendomi che doveva dirmi qualcosa su mio marito e ho temuto il peggio. Invece ho saputo che aveva il virus, che era stato ricoverato la sera prima e che lo sistemavano in un letto vicino al mio”. “Ho pianto ma è stato per me un incredibile motive di conforto essere assieme e poterlo vedere. Mi ha dato forza”, ha confessato la donna.
A quanto ha raccontato la loro figlia Sabrina è stato Domenico a pregare in modo appassionato di poter stare accanto alla moglie. Lo staff di terapia intensiva ha acconsentito, nella convinzione che potevano così sostenersi l’uno con l’altro e meglio lottare contro il coronavirus, e si è trattato di una strategia risultata vincente. Domenico e Concetta abitano a Cockfosters e hanno in effetti vissuto sempre uno vicino all’altro da quando si sono sposati la bellezza di 57 anni fa, nel 1963, dopo essersi conosciuti l’anno prima ad un ballo in un club italiano nella metropoli britannica. Sabrina ha avuto soltanto parole di encomio per il personale dell’NHS che
ha curato i suoi genitori. Ha detto che l’ambulanza per sua mamma è prontamente arrivata venti minuti dopo la chiamata e che all’ospedale tutti sono stati gentili e disponibili. La mamma le ha fatto eco dicendo: “Sono stati degli angeli, si sono presi cura di me molto bene. Ricordo in particolare un’ infermiera di nome Rachel che mi accarezzava anche i capelli”. Attaccati al ventilatori, gli anziani coniugi – che hanno lavorato una vita nel settore della ristorazione - si sono rimessi poco a poco: Concetta è ritornata a casa l’8 luglio e Domenico il giorno dopo. Quando si riprenderanno a pieno contano di fare un viaggio in Italia. La Redazione