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XVI N01 Gennaio - Febbraio 2020
Direttore Salvatore Mancuso Tel: 020 8879 1378 Mob: 07976 299 725 smlanotizialondra@gmail.com - www.smphotonewsagency.com SMPhotoNews – La Notizia Londra riceve i contributi previsti dalla legge per la stampa italiana all'estero
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BYE BYE, EUROPA! DIVORZIAMO “SENZA SE E SENZA MA”
Marco Varvello
VILLANI: “CI FAREMO TROVARE PRONTI PER LA BREXIT”
L’IMPEGNO NEL MESSAGGIO D’AUGURI DEL CONSOLE GENERALE “Cari connazionali, desidero farvi giungere a nome mio e di tutto il personale del Consolato Generale d’Italia a Londra i più sinceri ed affettuosi auguri per le festività. Il 2019 è stato un anno particolarmente complesso per il Regno Unito e per i connazionali che qui vi risiedono. Il tema della Brexit ha dominato il dibattito pubblico, amplificando i timori riguardanti il futuro dei milioni di cittadini europei che stabilmente contribuiscono al benessere di questo Paese. Per venire incontro a tali preoccupazioni, il Governo italiano ha varato quest’anno il cd. Decreto Brexit che, tra le tante misure a tutela degli italiani nel Regno Unito, ci ha permesso di individuare una sede distaccata dove ospitare personale aggiuntivo per incrementare la produttività e riequilibrare la domanda e offerta di servizi consolari. I risultati spero li possiate apprezzare sin d’ora, grazie alla diminuzione dell’arretrato AIRE e alla sua
semplificazione attraverso l’iscrizione online (portale “Fast it”), l’azzeramento dei tantissimi cambi di indirizzo – fenomeno specifico della realtà britannica – e della lavorazione quasi giornaliera delle dichiarazioni di valore dei titoli di studio/professionali. Ormai da qualche anno, la nostra Sede è la prima per numero di connazionali con quasi 370.000 italiani, ma se ne stimano altrettanti non iscritti per un totale di 700.000. Una comunità che continua ad aumentare, con una media, sperimentata in questi ultimi mesi, di circa 150 iscrizioni AIRE al giorno. Nel 2020 ci siamo posti nuovi obiettivi, specialmente nei settori dello Stato civile e della Cittadinanza, grazie all’assunzione nel mese di novembre di 25 impiegati che lavoreranno con noi per un anno. Siamo consapevoli che la Brexit e il conseguente aumento delle registrazioni AIRE genererà anche un incremento della domanda di servizi. Ci faremo trovare pronti, qui in Consola-
to Generale e presso gli Uffici onorari sparsi sul territorio, i quali primeggiano, all’interno della rete diplomatica onoraria, per pratiche lavorate. Nel 2020 continueremo l’attività di razionalizzazione della rete consolare onoraria e dei corrispondenti consolari. Quest’anno, ulteriori kit per la raccolta dei dati biometrici sono stati consegnati e hanno giurato nuovi funzionari onorari a Manchester, Bristol, Ashford e Guernsey. Speriamo con ciò di avvicinarci sempre più a tutti i connazionali residenti in tutto il terriotorio britannico. Abbiamo proseguito nell’attività di apertura della nostra Sede agli esponenti italiani delle professioni nell’ambito della cosiddetta “promozione integrata”, elemento portante delle politiche della Farnesina per lo sviluppo del sistema Paese. In tale ambito sono state lanciate convenzioni per i connazionali in ambito medico (Dot-
Il conto alla rovescia adesso e’ davvero cominciato. Il 31 gennaio, alle 23 ora di Londra, la mezzanotte di Bruxelles, il Regno Unito sara’ ufficialmente fuori dall’Unione europea. Anche la fase transitoria, durante la quale varranno le norme attuali, si e’ ristretta. Finira’ sempre il 31 dicembre 2020, data fissata quando la scadenza della Brexit doveva essere il 29 marzo 2019. Periodo accorciato dunque a soli undici mesi. Pochi, dicono i vertici europei, anche solo per rinegoziare i rapporti commerciali ed escludere un nuovo rischio No deal a fine anno. Per non parlare delle future relazioni in campo accademico, culturale, di ricerca scientifica e cooperazione internazionale. Il pericolo di un “cliff hedge”, un salto nel buio senza accordo per i rapporti futuri, e’ dunque solo rinviato. Anche perche’ la strategia del governo Johnson e’ chiara: azzerare l’esistente per avere le mani libere, poi rinegoziare il futuro. Conseguenza: si sa cosa si lascia ma non cosa succedera’ dopo, dal 2021 in poi. Il caso Erasmus e’esemplare: anche su un tema di cooperazione scolastica che trova tutti concordi il governo di Londra ha scelto di disdire, salvo rinviare a nuovi accordi. Potenza
del risultato elettorale di meta’ dicembre, ottenuto da Johnson proprio grazie alla chiarezza sull’uscita dell’Unione europea. Persino le regioni ex operaie del Nord Inghilterra e Galles settentrionale hanno votato conservatore. Feudi laburisti da sempre, convertiti ora dalla promessa di risolvere i propri guai –disoccupazione, deindustrializzazione, servizi pubblici a pezzi- uscendo dall’Unione europea. Abbandonate le tradizionali appartenenze politiche, gli ex minatori gallesi, gli ex metalmeccanici di Newcastle, Sunderland, Grimsby hanno votato per chi prometteva Brexit subito, abbandonando l’ondivaga politica dei laburisti di Corbyn. D’altronde erano stati convinti gia’ nel referendum del 2016 che il loro impoverimento era colpa dell’Europa, delle sue norme di libera circolazione e quindi dei suoi immigrati. Cioè anche di noi italiani, che ora dovremo sottostare a forti restrizioni per venire a studiare, lavorare e vivere oltremanica. Dopo la vittoria elettorale in ogni caso non ci sono piu’ dubbi: la maggioranza dei britannici, o meglio degli inglesi, ha di nuovo confermato la scelta di uscire. “Senza se e senza ma”, come ripeteva Johnson. Tramontate le illusioni di chi aveva considerato il risultato di tre anni fa un abbaglio emotivo, basato su una campagna referendaria menzognera. Tramontati i piani di secondo referendum, “People’s vote” o come si voleva chiamare. Con il voto politico di dicembre la scelta di andarsene dall’Unione europea è
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SEMPRE PIÙ RIUSO E RICICLO NEL BUSINESS DEL FUTURO
L’ECONOMIA CIRCOLARE AL CENTRO DI CONFERENZA ICCIUK
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“LONDRA NON SI LEGA”, ANCHE IN UK ARRIVANO LE “SARDINE”
FLASH MOB A PARLIAMENT SQUARE CONTRO SALVINI A pag 4
a pag 6 L’ambasciatore Trombetta parla a conferenza ICCIUK