SM La Notizia Londra XIII6

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Novembre - Dicembre 2017

Anno XIII N0 6

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Direttore: Salvatore Mancuso Tel: 020 8879 1378 Mob: 07976 299 725 e-mail: smlanotizialondra@gmail.com web: www.smphotonewsagency.com

THERESA MAY A ITALIANI IN UK: “VOGLIAMO CHE RESTATE” Un discorso a Firenze e poi una lettera aperta: nelle ultime settimane Theresa May si è spesa per gli italiani e gli altri europei residenti in Uk e li ha rassicurati che potranno tutti restare dopo la Brexit senza rinunciare ad alcuni dei loro attuali diritti e senza sottoporsi a complesse procedure burocratiche. “Voglio ripeterlo ai seicentomila italiani del Regno Unito e anzi a tutti i cittadini dell'UE che hanno scelto di vivere nel nostro paese: vogliamo che restate. Vi apprezziamo e vi ringraziamo per il vostro contributo alla vita del nostro Paese”, ha detto la premier britannica parlando il 22 settembre nel capoluogo toscano e su questo tasto è ritornata con ancora più forza il 19 ottobre con una lettera aperta agli expats europei in Uk che potete leggere in integrale su questo giornale. Nella lettera aperta Theresa May afferma che la salvaguardia dei diritti dei cittadini europei in Uk e di quelli britannici nei Paesi Ue continua ad essere la sua priorità nelle trattative sulla Brexit e che “siamo vicinissimi ad un accordo e con la giusta flessibilità e creatività da una parte e dall’altra sono fiduciosa che riusciremo a concludere le discussioni sui diritti dei cittadini nelle prossime settimane”.

“Quando abbiamo avviato questo processo, qualcuno – scrive la leader conservatrice a capo del governo di Sua Maestà - ci ha accusati di trattare i cittadini Ue come pedine di scambio. Nulla potrebbe essere più lontano dalla realtà. I cittadini Ue che sono venuti a vivere nel Regno Unito hanno dato un contributo enorme al nostro Paese e vogliamo che loro e le loro famiglie rimangano. Non potrei dirlo più chiaro: i cittadini dell’Unione Europea che oggi vivono legalmente nel Regno Unito potranno restarci. Vogliamo che le persone rimangano, e che le famiglie restino insieme. Attribuiamo un enorme valore al contributo apportato dai cittadini europei al tessuto economico, sociale e culturale del Regno Unito”. Theresa May sottolinea nella lettera aperta che sta mettendo a punto una procedura digitale “molto stringata” per gli europei installati in Uk e interessati a domandare lo status permanente (“settled status) nel Regno Unito del dopo-Brexit. Sarà elaborata con in mente gli utenti, la richiesta non costerà più dell’esborso necessario per il rilascio del passaporto britannico, i criteri saranno “semplici e trasparenti” , non ci sarà l’obbligo di avere una assicurazione medica privata e nemmeno

si dovranno elencare tutti i viaggi fatti negli ultimi cinque anni (come è invece il caso se si compilano i documenti per la residenza permanente). Già a Firenze la premier britannica aveva assicurato gli expats europei – giustamente in ansia –che i loro diritti saranno garantiti con tanto di legge e in caso di dispute i competenti tribunali Uk terranno conto anche delle sentenze della Corte Europea di Giustizia. Quest’ultimo dettaglio è molto importante perché’ va incontro alle richieste di Bruxelles che insiste affinché’ dopo la Brexit i cittadini europei residenti in Uk rimangano sotto l’ombrello della Corte Europea di Giustizia. Prima del discorso nel capoluogo toscano il governo di Sua Maestà aveva seccamente respinto la possibilità di quest’ombrello europeo dopo l’uscita dall’Ue. Va dunque dato senz’altro atto a Theresa May – piuttosto vacillante dopo che i suoi conservatori hanno perso a sorpresa le elezioni politiche anticipate dell’8 giugno scorso e sono tuttora al potere soltanto grazie al puntello dei parlamentari protestanti oltranzisti dell’Irlanda del nord - di aver adottato con il discorso di Firenze e poi con la lettera aperto un approccio molto più conciliatorio nei nego-

LETTERA APERTA DELLA MAY AI CITTADINI UE Londra 19 0tt0bre 2017

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ITALIA META TURISTICA PREFERITA PREMIAZIONE A LONDRA

L’italia continua ad essere un paese molto appetibile sotto il profilo turistico: tanto che si è aggiudicata il titolo di “Favourite Country” davanti a Grecia, USA e Francia alla Premiazione degli annuali e prestigiosi “Readers’ Awards” organizzati da Condé Nast Traveller UK. Il titolo le è stato attribuito dai lettori della rivista mentre la Sicilia è stata dichiarata “Best Island for Food”. Successo anche per gli alberghi:

cinque hotel italiani si sono piazzati nelle prime 10 posizioni nella categoria Europe, Turkey & Russia. Tra le città, Roma è arrivata al terzo posto e Venezia al quarto. I premi – ha reso noto l’Enit - sono stati ritirati da Vincenzo Celeste, Vice Capo Missione dell'Ambasciata d'Italia a Londra, nel corso di un evento che si è svolto a Londra il 6 settembre. Gli Awards, divisi in varie categorie e voci, vengono assegnati sulla base

dei voti dei lettori della rivista tramite questionari che misurano il loro livello di soddisfazione durante viaggi e vacanze. Condè Nast Traveller UK intrattiene “ottimi rapporti” di collaborazione con Enit UK, è una rivista leader nel campo del turismo luxury e lifestyle, letta in tutto il mondo ed è giunta al ventesimo anno di pubblicazione.

ziati e i frutti di quest’ atteggiamento costruttivo si sono subito visti al vertice europeo del 19 e 20 ottobre a Bruxelles. I leaders dei più importanti Paesi Ue, incominciando dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, hanno evitato di mettere la May all’angolo nel palese timore che una sua defenestrazione porti al numero 10 di Downing Street l’attuale ministro degli Esteri Boris Johnson, capofila dei ‘Brexiters’ più duri, e allora sì che sarebbero dolori. Sulle tre questioni pregiudiziali adesso oggetto di trattativa (diritti dei cittadini, frontiera tra Irlanda del nord e repubblica Irlandese e obblighi finanziari) gli europei hanno preferito vedere il bicchiere mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto. E’ vero, non sono stati fatti “sufficienti progressi” su questi tre problemi per dare il via ai negoziati su un futuro accordo commerciale tra Ue e Regno Unito ma e’ solo questione di tempo, non va drammatizzato il ritardo accumulato e il via potrebbe arrivare al vertice europeo in

calendario a dicembre. Della strategia negoziale del governo di Sua Maestà il critico più severo è alla fine il leader dell’opposizione laborista, Jeremy Corbyn, che il 9 ottobre ai Comuni ha accusato la May di aver ridotto le trattative sulla Brexit ad un enorme pasticcio a causa delle irrisolte beghe dentro il partito conservatore e ancora una volta le ha chiesto di concedere agli europei residenti in Uk il diritto di rimanere con un gesto unilaterale di buona volontà e senza ulteriori indugi. Alle parole devono ovviamente seguire i fatti, si vedrà se davvero Theresa May la smetterà con i toni stridenti e scenderà a patti con Bruxelles sulla bolletta da pagare per il divorzio e resta quindi d’attualità la dichiarazione resa dal coordinatore del Parlamento Europeo per la Brexit, Guy Verhofstadt, dopo il discorso fiorentino della May: “Vorremmo che il governo britannico

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Attentato a Parsons Green, generosità contro la paura Il propretario del ristorante il Pagliaccio si è mobilitato

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