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Il recovery plan

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Attualità De Rosa ai microfoni di ALIS per la prossima tappa del roadshow

Continua il conto alla rovescia per la seconda tappa del roadshow dell’Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile, che si terrà dal 1° al 3 luglio nella cornice di Sorrento. Ai microfoni dell’Associazione, anche l’amministratore delegato del Gruppo SMET, nonché presidente della Commissione Trasporto Intermodale e Autostrade del Mare.

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Il sottotitolo di questo roadshow è green e blue economy per la ripartenza. Possono essere questi i fattori fondamentali per una crescita importante dell’Italia?

«Tenga solo presente che ALIS è l’Associazione della Sostenibilità e con un anticipo di anni rispetto al Ministero ha messo nel proprio nome la sostenibilità. Noi crediamo che fare la sostenibilità, fare politiche industriali ecocompatibili sia un’opportunità e sia motivo reddituale importante. Fare del bene, conviene».

Come avete affrontato questi mesi così complessi e come vi state preparando alla ripartenza anche attraverso il supporto dell’Associazione.

«La ripartenza dal punto di vista psicologico, certamente. Dal punto di vista industriale non possiamo definirla tale, non avendo mai mollato neanche un giorno. Anzi, diciamo che con responsabilità abbiamo fatto probabilmente più di quello che era umanamente possibile fare».

Il recovery plan De Rosa interviene su Recovery Plan: così facciamo più grande l’Italia

«Concordo pienamente con il Presidente Draghi: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che l’Italia ha presentato alla Commissione Europea, non è solo questione di lavoro, di benessere e di reddito. È un discorso molto più ampio, che include i valori civili fondamentali. Da questo piano e dalla sua attuazione dipende il destino del nostro paese».

Così Domenico De Rosa, Amministratore delegato del Gruppo SMET, commenta il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) – più comunemente detto Recovery Plan – che contiene tutte le riforme che l’Italia intende avviare per risollevare l’economia nazionale, messa a dura prova dalla pandemia da Covid-19. Il Recovery Plan, illustrato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, prevede per l’Italia finanziamenti complessivi pari a 221,1 miliardi di euro, di cui 191,5 miliardi dai fondi dell’Unione Europea, fra sussidi e prestiti a basso tasso d’interesse, e 30,6 miliardi di risorse interne, da impiegare entro il 2026. «Il futuro dell’Italia – afferma De Rosa – non può prescindere dalle grandi opere, che devono porre rimedio a un grave deficit infrastrutturale».

Alla voce “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” il Piano stanzia 25,3 miliardi di euro, gran parte destinati alla messa in sicurezza ed efficienza della rete viaria e autostradale e all’implementazione dell’Alta Velocità ferroviaria. «Gli interventi sulla rete ferroviaria individuati dal piano, tra cui il miglioramento del transito sulla Roma-Reggio Calabria, il potenziamento delle linee per la Liguria, le opere di adduzione tra Verona e il Brennero – prosegue De Rosa – sono strategici, così come lo sono il rinnovo dei carri merci e dei locomotori. La ferrovia, insieme ai collegamenti marittimi, è parte integrante nello sviluppo del trasporto intermodale di cui il nostro gruppo ha compreso tra i primi in Europa le potenzialità in termini di efficienza e sostenibilità ambientale. Oggi sul fronte ferroviario operiamo con 16 company train alla settimana».

C’è poi la posizione geografica del Paese, che fu dell’Italia la più grande piattaforma logistica naturale del Mediterraneo: il luogo naturalmente candidato a diventare il punto di arrivo e di partenza del trasporto merci via mare. Secondo l’ultimo Rapporto del Mare, datato 2019, il settore marittimo in Italia ha un peso economico di 34,3 miliardi di valore aggiunto con 185 mila unità lavorative dirette. Ma fino a oggi alla “risorsa mare” è mancata una strategia organizzata a livello nazionale. A tal proposito, proprio in concomitanza con il Recovery Plan, Confindustria ha prodotto un Piano Strategico Nazionale che afferma l’importanza dell’economicità del mare e delinea le misure necessarie, tra cui la pianificazione infrastrutturale degli scali marittimi, dei retroporti e delle Zone Economiche Speciali, le necessarie riforme istituzionali, lo sviluppo dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità, la capacità di attrarre investimenti attraverso una politica fiscale adeguata.

«Condivido l’opinione del Presidente di Confindustria Carlo Bonomi. Per l’economia del mare – conclude il timoniere del Gruppo SMET – il Recovery Plan deve coincidere con la fase iniziale di un programma più lungo, fondato su quattro pilastri: interventi infrastrutturali,

riforme, innovazione tecnologica e fisco. Un’attenzione particolare va riservata sicuramente al Mezzogiorno, dal momento che la vera ripartenza non potrà prescindere dal superare il divario esistente tra il Nord e il Sud del Paese. Mi sembra ottima la proposta del Southern Range logistico euro mediterraneo, in sostanza un sistema unico di sviluppo per i porti meridionali, integrati con il sistema logistico portuale del Centro Nord».

© Il Mondo Dei Trasporti

L’autotrasporto De Rosa: «Autotrasporto vettore naturale della ripartenza del paese»

Numeri da capogiro, che dimostrano quanto il settore della Logistica e dei Trasporti si stia confermando come il traino non solo dell’economia dell’intero Paese ma anche di un senso di ripresa psicologica generale. È del 357,2% infatti l’aumento dei chilometri percorsi dai mezzi pesanti nel mese di maggio 2021 rispetto allo stesso mese del 2020 in piena pandemia. Un numero che non deve però trarre in inganno. Nonostante le chiusure, c’è da evidenziare che i trasporti di beni e merci non si sono mai fermati, nemmeno durante il tremendo periodo di lockdown.

Un dato incoraggiante, ben accolto anche dall’amministratore delegato di SMET, Domenico De Rosa: «L’Autotrasporto si conferma vettore naturale della ripresa economica e della ripartenza del nostro Paese – ha affermato il presidente della commissione Autostrade del Mare di ALIS, l’Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile, che poi continua esponendo altri dati – Nel giorno medio di riferimento, il traffico dei veicoli pesanti è aumentato del 204%, mentre quello dei veicoli leggeri è cresciuto del 25%. Questo chiarisce ancora una volta che

senza un trasporto efficiente ed efficace non può esistere alcuna ripresa economica». Numeri significativi, che giungono a pochi giorni dalla tre giorni di ALIS, prevista a Sorrento dal 1° al 3 luglio prossimo. Tanti i temi al centro del dibattito: dalla Green alla Blue Economy fino al tema della sostenibilità. ALIS è l’associazione per la sostenibilità – sostiene con forza De Rosa – Con un anticipo di anni rispetto al Ministero, l’Associazione presieduta da Guido Grimaldi, ha messo nel proprio nome la parola sostenibilità. Crediamo che essere sostenibili, fare politiche industriali ecocompatibili sia un’opportunità e motivo reddituale importante. Fare del bene a noi e al nostro pianeta conviene».

Ma è sempre giusto parlare di ripartenza per un settore come quello della Logistica e dei Trasporti che non si è mai veramente fermato? «La ripartenza, da un punto di vista psicologico, è in atto e non è in dubbio – conclude il CEO di SMET – Il 2020 ha messo in evidenza tutte le debolezze di un sistema economico e sociale fragile. Da un punto di vista industriale devo però ammettere invece che non si può parlare di ripartenza dato che non ci siamo mai fermati. Penso che umanamente abbiamo fatto anche più di quel che era possibile fare».

Il progetto del PNRR Pioggia di miliardi

Abbiamo sentito Domenico De Rosa, amministratore delegato del Gruppo SMET, sui progetti logistici inseriti nel Recovery Fund, recentemente approvato dalla UE 191,5, miliardi di euro, 69 dei quali a fondo perduto. Degli oltre 190 miliardi, 31,4 sono destinati al nostro settore con una mission ben chiara: “Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile”. Tutto questo, secondo la Commissione Ue, il piano favorirà un incremento del Pil tra l’1,5% nel 2021 e il 2,5% nel 2026. Il Piano per il comparto della logistica, prevede un importante investimento nei trasporti ferroviari ad alta velocità. Il Governo investe inoltre nella modernizzazione e nel potenziamento delle linee ferroviarie regionali, sul sistema portuale e nella digitalizzazione della catena logistica. Non sono tutte rose e fiori, però. A guardar bene ci sono molte lacune nel PNRR nazionale e difatti Domenico De Rosa, amministratore delegato del Gruppo SMET a cui abbiamo chiesto un parere sul piano, promuove a metà il lavoro svolto, in quanto, in sintesi, troviamo un forte impulso agli aspetti infrastrutturali, ma una mancanza di incentivi allo specifico mondo dell’autotrasporto. Il Gruppo SMET, lo ricordiamo, è uno dei principali operatori intermodali del panorama imprenditoriale italiano e soprattutto fra i primi ad aver creduto in uno sviluppo sostenibile della mobilità commerciale, investendo in un parco veicolare a propulsione alternativa, in infrastrutture dedicata alla movimentazione delle merci con modalità multiple e aderendo al progetto ALIS che, da diversi anni, sta cercando di creare un cluster forte per sensibilizzare politica, istituzioni, associazioni e opinion leader a puntare ad uno sviluppo sostenibile e intermodale.

Dr. De Rosa, nell’ambito del piano presentato dal Governo per il Recovery Fund come valuta i progetti previsti per il nostro settore?

Per il nostro settore è fortemente strategico l’ammodernamento della rete infrastrutturale italiana, da molto tempo in condizioni critiche soprattutto a causa di una cronica difficoltà burocratica che rende praticamente impossibile l’avvio di nuovi progetti e cantieri. Mi auguro che il Recovery Plan, accompagnato da una visione unitaria e lungimirante, riesca a snellire la burocrazia italiana e ad avviare una serie di riforme, permettendo al paese di attrarre quegli investimenti stranieri di cui abbiamo tanto bisogno. Per quanto riguarda i progetti previsti “ad hoc” per il nostro settore, devo riconoscere che molte delle proposte che abbiamo presentato come ALIS (Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile) hanno trovato spazio nel piano specialmente per quanto concerne digitalizzazione e competitività ma avremmo gradito una maggiore attenzione al cluster dell’autotrasporto, con l’introduzione di incentivi per il rinnovo delle flotte.

Ritiene che l’iniezione finanziaria che ne deriverà darà impulso al settore della logistica? E se sì in quale modo e misura?

Sul fronte della logistica e, in particolare della logistica intermodale, è strategica la decisione di destinare 630 milioni agli investimenti infrastrutturali per collegare le aree ZES (Zone Economiche Speciali) con la rete nazionale dei trasporti e in particolare con le reti Trans Europee: le ZES sono una grande opportunità di sviluppo economico per interi distretti logistici e industriali e un impulso concreto per il trasporto intermodale. Ma per raggiungere l’obiettivo che ci prefiggiamo – l’intermodalità al quadrato, che coniuga il trasporto marittimo a quello ferroviario e che riserva il trasporto su strada esclusivamente al primo e ultimo miglio – auspichiamo il raddoppio dei contributi Marebonus e Ferrobonus, che consentirebbe agli operatori di pianificare gli investimenti necessari alla svolta intermodale.

Ritiene che all’interno di questo piano ci sia una sufficiente visione di una mobilità sostenibile commerciale?

Il Gruppo SMET è stato pioniere in termini di mobilità sostenibile a partire dagli anni ’90, quando ha iniziato ad investire nello sviluppo dell’intermodalità. Da imprenditore che tra i primi ha creduto nella svolta green del settore trasporti, ritengo che un vero piano strategico per la transizione economica e la mobilità sostenibile di carattere commerciale non possa prescindere dal contesto economico: per essere davvero efficace, la sostenibilità deve essere delineata e declinata in ogni suo aspetto, ambientale ed economico, e deve essere gestita correttamente con il supporto delle istituzioni. Mi auguro che non prevalgano concetti di carattere ideologico, o peggio ancora fanatismi che possono compromettere gravemente la capacità di visione e pianificazione.

© Trasportale.it

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