
3 minute read
Editoriale
from Smet Magazine n. 7
Con lo sguardo al futuro

Advertisement
L’Italia è chiamata a ripartire. Deve farlo per i cittadini, che da troppo tempo soffrono per la situazione determinata dalla pandemia. Deve farlo per l’economia, che rischia di ristagnare, se non si interviene tempestivamente e con le necessarie misure. Deve farlo perché è e deve continuare a essere una ruota trainante del meccanismo europeo. Per fare ciò, è imperativo cogliere le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dal quale arriverà una vera e propria pioggia di miliardi. Ma soprattutto, occorre sfruttare queste risorse per la realizzazione delle opere che possono realmente dare un vantaggio competitivo all’economia italiana. Le infrastrutture, in primo luogo, per cui il Piano prevede lo stanziamento di 25,3 miliardi di euro. In Italia, infatti, c’è bisogno di chiudere definitivamente la partita delle opere incompiute: casi come quello della Liguria, dove gli autisti sfiancati dalla situazione bloccano i mezzi, non devono più verificarsi. E purtroppo, ancora oggi, di casi simili se ne verificano ancora troppi. Per questo la nostra proposta, avanzata nel corso della kermesse promossa da ALIS, è stata quella di costituire un’Authority che vigili sull’andamento delle opere, evidenzi le criticità riscontrate a mano a mano e affrontarle fattivamente per risolverle definitivamente. Anche perché, non bisogna dimenticarlo, l’Italia ha per sua costituzione un vantaggio oggettivo: un patrimonio di Autostrade del Mare che, come evidenziato più volte dal Gruppo SMET, possono risolvere in un sol colpo molti dei problemi da cui è affetta l’economia italiana. I mezzi pesanti, però, devono essere messi in condizione di raggiungere i principali porti italiani, attraverso infrastrutture efficienti. Bisogna evitare, però, di cadere nell’errore che, spesso, è stato fatto negli anni rispetto al tema della sostenibilità: parlare tanto, troppo. E, quando si parla troppo di un tema - che sia la sostenibilità o le infrastrutture - si finisce per cadere nelle politiche riduttive dello slogan. Slogan che non forniscono il necessario contributo di concretezza che, invece, è necessario per produrre i risultati di medio e lungo periodo di cui l’Italia ha bisogno. Anche perché, in definitiva, la speranza di tutte le donne e degli uomini dei trasporti e della logistica è che il peggio sia ormai passato. Il realismo, tuttavia, ci impone di attendere almeno fino al mese di ottobre, per verificare che la cosiddetta variante Delta non ci riporti al punto di partenza.


SMET
IVECO ha presentato il nuovo S-Way, che migliora ulteriormente la propria efficienza riducendo i consumi fino al 3% e introducendo novità anche per quanto riguarda le versioni a LNG e CNG. Sostenibilità e intermodalità è il segreto del trasporto del futuro!

SMET SMET
Perché il Gruppo SMET ha adottato una flotta di mezzi alimentati a LNG? Perché attualmente, nel panorama delle alimentazioni altenative, il gas liquido rappresenta la soluzione più semplice e immediata per abbattere le emissioni inquinanti nell’ambiente. Attualmente, a parità di potenza, un mezzo alimentato a LNG è in grado di abbattere le emissioni di PM fino al 90%, le emissioni di NOx fino al 50% e di riduzione la rumorosità dei motori. Nell’ambito di una logistica sostenibile, che passa attraverso l’intermodalità, anche il trasporto su gomma deve dare il proprio contributo per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione.

SMET
È stata consegnata dai cantieri di Jinling l’ultima ro-ro della classe GG5G al Gruppo Grimaldi. Questa nuova imbarcazione, capace di una stazza lorda di 67.311 tonnellate e di una velocità di 20,8 nodi, è stata certificata dal Registro Italiano Navale come l’imbarcazione ro-ro più ecologica del mondo. Fieri del nostro partner tecnico.
