la svolta energetica è smart
La novità saranno le centraline di ricarica elettrica delle auto, disponibili in vari punti della città. Il progetto è allo studio e si sta pensando di collocare le colonnine per ricaricare le batterie in punti dove sarà comodo lasciare l’auto
A destra: un esempio di come i veronesi potranno ricaricare l’auto elettrica
sco per Kyoto”, per aver realizzato il più grande impianto fotovoltaico italiano su una struttura sportiva. L’anno seguente è stato contrassegnato dalla realizzazione di un altro impianto per il Consorzio Zai, il più grande sui tetti veronesi e con una potenza complessiva di 3700 KW. Undici i capannoni coinvolti, di cui sei hanno subito il cambiamento della copertura e l’impermeabilizzazione. I 37.300 metri quadrati di tetto sono stati ricoperti da poco più di 48 mila moduli fotovoltaici e una produzione annua di 3.700 MWh, che copre il fabbisogno di 1240 famiglie, con una relativa riduzione di emissione di CO2 pari a 1850 tonnellate. Il 2011 ha registrato un nuovo progetto, entrato in funzione a fine anno, che ha coinvolto alcuni capannoni avicoli a Grezzana, per i quali è stato pure necessario sostituire le coperture in eternit, e dotati di una potenza complessiva di 960 KW. Il 2012 invece è contrassegnato da ulteriori impianti minori sui tetti di alcune scuole cittadine.
saranno le centraline di ricarica elettrica delle auto, disponibili in vari punti della città. Il progetto è allo studio e si sta pensando di collocare le colonnine per ricaricare le batterie in punti dove sarà comodo lasciare l’auto, soprattutto in centro città, dove l’uso del mezzo elettrico sarà più utile. A chi obietta invece che l’avanzare della crisi economica metterà sempre più un freno alle spese extra e quindi anche agli impianti, la risposta torna ad essere positiva per questo settore. Se è vero infatti che oggi la richiesta di energia è in calo, complice la recessione, comincia pure a registrarsi l’effetto di una cultura più sensibile al risparmio energetico, sia nelle famiglie che nelle imprese che, da qualche anno a questa parte, stanno sostituendo le fonti di spreco. Il fabbisogno è pure mutato: se pochi anni fa il rife-
rimento internazionale come giorno di massimo consumo era il terzo mercoledì di dicembre, ora con il diffondersi dei condizionatori il consumo massimo è diventato estivo. L’ingresso del fotovoltaico, da tre anni a questa parte, ha anche cambiato il costo dell’energia durante la giornata: prima del solare, a fronte di un’alta richiesta, aveva un valore massimo nelle ore centrali, durante le quali il consumo da parte degli impianti di condizionamento subisce un incremento. Ora, è evidente che proprio in quelle ore le celle fotovoltaiche producono di più e così il costo dell’energia in questi orari viene calmierato. Non è quindi improbabile che a breve ci si troverà a cambiare i piani tariffari e ad utilizzare gli elettrodomestici maggiormente di giorno, quando la produzione fotovoltaica è disponibile al massimo.
UNA PROSPETTIVA CHE CONVIENE Come sarà la Verona di domani vista dall’alto? Dalla Torre dei Lamberti si vedrà un proliferare di pannelli solari? La risposta non è scontata: anche perché finora i centri storici faticano ad entrare nel pieno di questa corsa. Pur essendoci infatti sul mercato proposte esteticamente compatibili con gli antichi coppi, è il loro costo che allontana. Ma non è detto che nel tempo non si trovi una soluzione plausibile. Quello che è certo – e che già si comincia a vedere – è che l’unione di iniziative private e di interventi pubblici apporterà una continua crescita del solare nella periferia cittadina e laddove non ci siano vincoli di tipo storico-artistico. Un altro elemento che si farà molto probabilmente strada – ed è il caso di dirlo – saranno i mezzi di trasporto elettrici. La novità
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