

La tigre bianca
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La sparizione di Emanuela Orlandi
Incontro con la Polizia Postale
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Editoriale
Il segreto semplice e profondo della pace nelle relazioni
> pag. 4
La vita in Via Dalmazia
PGS FOLGORE:
Sarà un 2023
Entusiasmante!
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Liceo Supereoi del quotidiano
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> pag. 12
Settimana della moda a Palazzo Pitti
> pag. 15
Scuola Secondaria di 1° grado Una lezione sul cyberbullismo
> pag. 21
Boomwhacker
> pag. 264
Il riscaldamento globale
> pag. 26
Scuola Primaria Conosciamo l'arte di Piet Mondrian
> pag. 28
Le chiavi per la santità
> pag. 28
Il nostro carnevale
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Giornata dei calzini spaiati
> pag. 32
Scuola dell'Infanzia
Siricu
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Racconta Martin Buber:
Il padre di Mardocheo - il futuro celebre rabbi di Lechowitz - si lamentava della pigrizia del figlio nello studio. In città giunse un santo rabbino. Il padre gli condusse Mardocheo perché lo correggesse.
Il rabbino, rimasto solo con il ragazzo, lo accolse con grande stima, gli fece sentire molta vicinanza, sincero affetto e comprensione. Quando il padre ritornò, il rabbino gli disse: - Ho fatto a Mardocheo un po' di morale; d'ora in poi la costanza non gli mancherà.
Quando ormai adulto e famoso, Mardocheo, raccontava questo episodio, diceva: - Ho imparato allora come si convertono gli uomini.
Ecco un bel segreto per accendere l’impegno e spegnere la violenza in noi: sentirsi amati e voluti; e negli altri: farli sentire accolti e amati. Come si può affermare questo quando tante esperienze ci parlano di abbandoni e tradimenti?
dubitare della profondità silenziosa di quelle stesse acque che abitano gli abissi?
Hanno collaborato i giornalisti e le giornaliste della Scuola di Via Dalmazia: allievi dell’Infanzia, della Primaria, della Secondaria di Primo e Secondo Grado con maestre, maestri e professori
Direttore Responsabile
Maria Antonia Chinello
Autorizzazione Tribunale di Roma
n. 306 del 07/06/2002
Progetto grafico e impaginazione
POOYA srl - www.pooya.it
Fotografie e copertina
Andrea Nonno Fotografia
Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana
Una strada c’è: sapere e credere che questo potere di una amore senza confini, una Persona lo possiede. Si tratta di Colui che ha fatto tutto per noi morendo e risorgendo da morte per restare vicino a ognuno/a. Chi lo accoglie fa esperienza dell’amore vero e impara ad amare vincendo rancore e violenza, indifferenza e pregiudizi.
Ma tu pensi: nel mio vivere quotidiano le persone ci sono o non ci sono. Non è così: le persone ci sono, sempre, è il modo di incontrarle che va trovato. Parole di routine, superficiali, che non emergono dalla profondità dell'esserci?
E chi può giudicarlo? Lo spumeggiare del mare è ciò che emerge, ma come
Muoverci tra persone e cose con attenzione e vigilante attesa di briciole di luce che si affacciano sul tuo cammino, colte sui volti, sui piccoli e grandi accadimenti, sulla gratuità di un fiore come su un caotico ambiente che invoca ordine.
Il mistero della vita, tua, degli altri, del mondo di cui sei parte. Il mistero di una voce che ti abita e ti chiama a cercare, a trovare, a benedire e di nuovo a cercare.
L'infinito che ti spinge oltre te stesso mentre fai continuamente i conti con il limite che da ogni parte ti stringe. Amico limite che ci rendi umili e veri, ci fai accorti della grandezza di cui siamo impastati, creature riconoscenti e liete. È questione di prospettiva: centrarsi su se stesso o aprirsi a un orizzonte più ampio: l’altro.
La Direttrice Sr Franca Ridella
“Il tuo prossimo è lo sconosciuto che è in te, reso visibile. Il suo volto si riflette nelle acque tranquille, e in quelle acque, se osservi bene, scorgerai il tuo stesso volto.
Se tenderai l'orecchio nella notte, è lui che sentirai parlare, e le sue parole saranno i battiti del tuo stesso cuore.
Contatti
Non sei tu solo ad essere te stesso. Sei presente nelle azioni degli altri uomini, e questi, senza saperlo, sono con te in ognuno dei tuoi giorni. Non precipiteranno se tu non precipiterai con loro, e non si rialzeranno se tu non ti rialzerai.”
(L'altro di Kahlil Gibran)
Il giornale dei ragazzi di via DalmaziaScuola Paritaria Maria Ausiliatrice Via Dalmazia, 12 - Roma
Buon anno nuovo a tutti i lettori di WOW! Eccoci qui per una nuova edizione, la prima del 2023. Come sono andate le feste? Avete mangiato tanto? Avete giocato a tombola?
Noi sì! Insieme a tutti i nostri atleti della PGS Folgore ed ora siamo già tornati in campo per allenarci e raggiunge-
re i nuovi obiettivi che ci siamo posti per questa stagione sportiva.
A proposito di tombola... vi ricordate la festa di Natale di cui vi avevamo parlato nell’ultimo articolo? É stata un successone! Il salone verde era pieno di ragazzi e ragazze e Suor Franca ha detto che erano tantissimi anni che non vedeva una Tombolata con tutti quei partecipanti. E voi c’eravate?
Oltre ai classici giochi con tantissimi premi e gadget da portarsi a casa, quest’anno abbiamo organizzato insieme all’Associazione “VALE per tutti”, una lotteria con dei premi pazzeschi per ogni sport praticato dai nostri ragazzi e ragazze: pallavolo, basket e ginnastica artistica! Tutti i soldi raccolti sono stati destinati al nuovo progetto dell’Associazione: costruire un secondo campo da Basket in una scuola in Africa (se vuoi saperne di più visita il sito www.valepertutti.it).
Ci tenevamo a ringraziare tutti coloro che hanno partecipato, sono stati raccolti quasi 1.000 euro e possiamo dire che come scuola e società sportiva, abbiamo fatto un bellissimo regalo di Natale a dei bambini che sono meno fortunati di noi!
Insomma…tra caramelle e panettoni, gadget della PGS Folgore, innamoramenti tra ragazzi del basket e della ginnastica che prima della festa non si erano mai visti... direi che abbiamo salutato il 2022 nel migliore dei modi! Se questa volta non siete riusciti a venire, la prossima volta non perdete quest’occasione!
Ora però basta pensare ai dolci e ai regali, il Natale è finito e bisogna iniziare al meglio un nuovo anno sportivo. I ragazzi sono già in campo e in palestra, ed è proprio dalle loro voci che vogliamo ascoltare qualche obiettivo che si sono posti per il 2023... vi lasciamo quindi alla nostra rubrica “L’angolo dell’atleta” dove stavolta a parlare sarà un ragazzo del basket...
Buona lettura e ci vediamo alla prossima edizione di WOW!
Ti è piaciuta la tombolata di Natale? Hai vinto qualche premio?
Mi è piaciuta molto, ma purtroppo non ho vinto nessun premio. Avrei voluto vincere il cappellino della NBA della lotteria, ma non è uscito il numero del mio biglietto! Comunque mi sono divertito ugualmente, perché ho trascorso un pomeriggio diverso in compagnia dei miei amici.
Sai come verranno utilizzati i soldi che abbiamo raccolto per l’associazione “VALE per tutti”?
Sì, verranno donati a chi ne ha bisogno e questo mi sembra molto bello. Sono contento che altri bambini, grazie alla realizzazione di questo campo, potranno iniziare a giocare a basket come noi.
A proposito di basket, in che cosa vorresti migliorare in questo 2023?
Il mio primo obiettivo è quello di migliorare in difesa per aiutare di più la mia squadra durante le partite.
E in attacco?
In attacco, invece, vorrei migliorare il terzo tempo con la mano sinistra, infatti non sempre la uso quando tiro.
Sai già quale sarà la prossima partita?
Sì, il 18 febbraio e non vedo l’ora di giocarla. Mi impegnerò moltissimo sia durante gli allenamenti che in tutte le partite del campionato.
Cari ragazzi, forse Mr Rain e la sua canzone portata a Sanremo non rientra nel repertorio delle playlist, ma vi suggerisco di ascoltarla e di riflettere un pochino sul senso di questo testo. Il mondo che vi stiamo consegnando è un mondo in cui sembrano prevalere guerra, ostilità, conflitti, atti vandalici, e voi stessi spesso sembrate non soffermarvi e riflettere sui gesti che possono in qualche modo ferire la sensibilità degli altri: compagni, amici e talvolta genitori ed educatori e professori. Chi a Sanremo calpesta un palco con aggressività non può e non deve diventare un modello da imitare.
La squadra della fiction “Mare fuori”, per quanto ben realizzata a livello filmico, non può essere la maestra di vita che insegna la vendetta e la violenza… e noi adulti non possiamo e non dobbiamo stare muti e assistere passivamente a questi scenari che si susseguono e che riempiono spesso le vostre serate, ma ancor di più le vostre menti e i vostri cuori. Tacere è peccare di omissione.
La vita ragazzi è una realtà meravigliosa, a volte impegnativa e con degli ostacoli da superare ma come dice il testo della canzone, che richiama le parole poetiche di un grande uomo don Tonino Bello, gli uomini sono angeli con una sola ala soltanto e possono volare solo se sono capaci di abbracciarsi superando i conflitti e le diversità. “la vita è una guerra che non si può combattere da soli e il cuore è come un’armatura che ci protegge ma che si consuma. Il messaggio è che non c’è vergogna nell’ammetterlo e chiedere aiuto”
Non abbiate paura di riconoscervi fragili e di chiedere aiuto ragazzi, solo l’umiltà e l’amore ci renderanno supereroi del quotidiano:
La vostra Preside
Sr Paola MurruQuesta è la vera realtà che salverà il mondo, come dice
“Quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma l’oceano senza quella goccia sarebbe più piccolo”
Il 13 febbraio 2023 presso il teatro della nostra scuola, Maria Ausiliatrice, si è svolto un incontro per commemorare e ricordare le vittime della tragedia delle Foibe. Sono intervenuti in questa conferenza Marino Micich, figlio di esuli dalmati, saggista storico e dirigente di associazioni giuliano-dalmate e la sig.ra Femi Ponsa che ha raccontato la sua esperienza di esule. Infine è intervenuto il consigliere municipale Paolo Masini che ha contribuito e ha accompagnato negli anni le testimonianze di questo eccidio.
I massacri delle foibe sono stati degli eccidi ai danni di militari e civili italiani autoctoni della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia avvenuti durante e dopo la II Guerra Mondiale da parte dei partigiani jugoslavi.
L’incontro ci ha lasciato con forti emozioni, in particolare ci ha toccato la lettera della sig.ra Ponsa, in quanto ha riportato i pensieri che aveva scritto proprio nel momento
in cui era stata costretta a lasciare la sua terra natale. Il tragico racconto ha fatto traspirare emozioni che ci hanno permesso di immedesimarci nella sofferenza di una ragazzina di quindici anni costretta ad abbandonare la scuola, gli amici e le sue abitudini.
E’ stato un incontro formativo che ci ha permesso di approfondire la Storia del nostro paese e non solo, ma oltre le conoscenze didattiche cio’ che ci ha segnato è stato il dolore delle testimonianze, che inevitabilmente ci hanno portato al problema attuale della guerra tra Ucraina e Russia.
Al termine della giornata, i rappresentanti delle classi e i docenti hanno regalato una corona commemorativa agli ospiti, la quale è stata posta in Piazza Dalmazia.
Gli alunni del IV B
È morta Gina Lollobrigida, è stata una grande protagonista del cinema italiano,conosciuta a molti come “Bersagliera”che purtroppo è scomparsa a novantacinque anni compiuti il 16 gennaio 2023. Durante la sua vita ha collaborato con registi italiani e statunitensi di grande fama affiancando anche divi conosciuti in tutto il mondo. Insieme alla “rivale” Sophia Loren ha contribuito a creare l’immagine della diva italiana che da sexsymbol si è saputa trasformare in una star internazionale. Nel film “La donna più bella del mondo” con Vittorio Gassman ha dimostrato quella che era la sua seconda passione, la lirica, questa l’ha portata a frequentare studi da soprano. Con il rallentamento della sua carriera cinematografica, ne iniziò una come fotoreporter (giornalista che racconta i fatti attraverso le immagini fotografiche) ma anche una legata all’arte, la “Lollo”, organizzò molte mostre e fece tantissimi progetti tra gli ultimi un libro di disegni. Durante la sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui: un Golden Globe, sette David di Donatello, tre Nastri d’Argento, una stella sulla Hollywood Walk of Fame, oltre a una candidatura ai BAFTA. Con la morte di Gina Lollobrigida, il mondo perde un’artista a tutto tondo.
Caro Uomo, Sono una tigre bianca e scrivo questa lettera per farti conoscere la mia vita e il mio habitat. Vivo in una foresta, un luogo che considero la mia casa. Qui caccio e mi nutro, mi riposo all'ombra degli alberi e mi abbevero nei fiumi. La mia vita da tigre è molto semplice e pacifica, ma purtroppo la mia esistenza è stata minacciata dall'uomo.
Molti di voi uomini, nel corso degli anni, hanno ucciso molti dei miei simili per le loro pelli o per il loro cibo. Il bracconaggio ha ridotto il numero di tigri bianche e non solo, di molte altre specie animali, lasciandoci vulnerabili e in pericolo di estinzione. Non dovresti considerare le nostre pelli o le nostre parti del corpo come oggetti di valore, perché non lo sono. Siamo esseri viventi, come te, e abbiamo il diritto di vivere in pace e libertà nel nostro habitat naturale.
Purtroppo, il bracconaggio non è l'unico problema che affrontiamo. L'e-
spansione dell'urbanizzazione e l'attività umana stanno distruggendo il nostro habitat naturale. Le foreste sono state rase al suolo per costruire case e infrastrutture, lasciandoci senza un posto dove vivere e cacciare. Anche il cambiamento climatico sta avendo un impatto significativo sulla mia specie, con la riduzione delle risorse idriche e il deterioramento del nostro ambiente naturale.
Tuttavia, non tutti gli uomini sono malvagi e crudeli come quelli che ti ho appena descritto. Ci sono persone che cercano di proteggere la mia specie e altre specie in pericolo. Ci sono anche persone che cercano di ridurre il bracconaggio e di proteggere la nostra foresta. Io personalmente ho visto molti di voi fare gesti gentili e altruisti nei nostri confronti, e ti ringrazio per questo.
Ti chiedo solo di ricordare che la mia vita e quella dei miei simili dipende dalla tua coscienza e dalle tue azioni. Se agirai con rispetto e respon-
sabilità verso la natura e gli animali, potremo continuare a coesistere in pace e armonia. Dobbiamo trovare un equilibrio tra le nostre attività umane e la conservazione dell'habitat naturale delle specie animali. Questo può essere fatto attraverso la pianificazione urbana sostenibile, l'educazione alla conservazione, la riduzione dell'inquinamento e la creazione di riserve naturali protette. Spero che tu ascolterai il mio appello e che insieme potremo costruire un futuro migliore per il nostro pianeta e per tutte le creature che lo abitano. Noi animali non abbiamo voce in capitolo nella gestione delle risorse naturali; quindi, dobbiamo fare affidamento sulla vostra saggezza e sulla vostra compassione per proteggere il nostro habitat e le nostre vite.
Cordiali saluti, La tigre bianca
Tommaso Riservato, I C
Siamo stati accompagnati al planetario da parte dei gentili professori Valvo, Di Rienzo e Sanfilippo. Abbiamo osservato le stelle ed al loro comportamento all’ interno dello spazio. Nel planetario abbiamo anche osservato come le stelle compongano delle meravigliose costellazioni che di solito rappresentano persone, animali, oggetti inanimati e addirittura delle divinità.
Che cosa abbiamo appreso? Abbiamo imparato la vita di una stella: come nasce come si spegne e cosa lascia dopo essa. Però, oltre la parte astronomica, si cela anche una parte mitologica.
Per i greci queste costellazioni sono dei messaggi e testimonianze divine di creature e personaggi mitologici, che hanno una vera e propria storia dietro esse.
Un esempio può essere come la costellazione del cigno, che magari a noi sembra solo una costellazione, per i greci era una vera e propria incarnazione di Zeus.
La figura del cigno è strettamente legata, nella mitologia greca, a quella di Zeus. In diversi miti, infatti, il padre degli dei si trasforma in questo animale per sedurre le sue inconsapevoli vittime.
Come nasce una stella? Inoltre abbiamo capito che la nascita delle stelle avviene quando una gigantesca nube di gas e polvere inizia ad accumularsi nello spazio, in una regione chiamata “vivaio stellare”. Cosa succede quando una stella si spegne? Abbiamo, inoltre, appreso cosa succede quando una stella si spegne. Una fusione all’interno della stella crea un'onda d'urto che viaggia attraverso gli strati esterni della stessa e si trasforma in una supernova. In altre parole, esplode.
Abbiamo anche imparato che i pianeti, come le costellazioni erano attribuiti a divinità: i nomi di origine greca dei pianeti sono Hermes, Afrodite, Gaia, Ares, Zeus, Cronos, Urano e Poseidone. Tra i pianeti, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno sono noti fin dall'antichità. Tali corpi celesti ricevettero questi nomi perché a quel tempo si pensava che gli stessi fossero dei.
Matteo Di Stefano, III BIl 23 Febbraio, noi alunni delle classi I Scientifico, 4° Ginnasio e I linguistico siamo partiti per un’uscita didattica con meta Napoli/Bagnoli per visitare la città della Scienza.
Una volta giunti a Bagnoli abbiamo pranzato in una pizzeria tipica del luogo e in seguito abbiamo visitato un museo scientifico interattivo. Per un garantire un maggiore nostro coinvolgimento ed interazione, siamo stati divisi in gruppi; ogni gruppo è stato affidato ad una specifica guida la quale aveva il compito di introdurci il funzionamento del corpo umano. Abbiamo visitato il museo partecipando attivamente a tutto ciò che la guida ci proponeva. Subito dopo breve pausa e poi visita al planetario dove è stato proiettato un film riguardante l’universo, la sua orgine, la formazione, passando ad un'analisi dei vari pianeti del sistema solare, dei vari satelliti, tra cui ovviamente la Luna, ed infine, le missioni nello spazio.
Terminata la visita alla città della scienza, abbiamo ripreso il nostro pullman per trasferirici in albergo e prendere possesso delle camere assegnateci e dove, verso sera, ci siamo riuniti nella sala principale per vivere e condividere la cena, quale momento comunitario. A seguire, naturalmente, non è mancato lo svago con canti, scherzi e tante tante risate. E’ stato, veramente, un bel momento, di forte ilarità e spensieratezza. Finalmente i momenti di isolamento sembrano finiti e relegati a ricordi, speriamo, sempre più lontani.
Il giorno seguente destinazione Napoli! Città bellissima, tanto bella che hbbiamo sperimentato il vecchio brocardo “vedi Napoli e puoi muori”, che racchiude la sensazione di malinconia descritta dai turisti e dagli stessi napoletani nel momento in cui si allontanano dal golfo di Napoli. Arrivati in città, in primo luogo, abbiamo visitato Spaccanapoli entrando subito a contatto con la vita pulsante della città. La nostra guida, con sapienza, ci ha subito resi edotti sul significato del nome: il centro viene, infatti, spaccato in due da una strada a linea retta, l’antico decumano romano, la via principale della Napoli romana (Neapolis).
In secondo luogo abbiamo visitato la chiesa madre di Napoli, cara agli abitanti per le credenze popolari legate a San Gennaro e le sue eccellenze artistiche.
La struttura originaria, la Basilica di Santa Restituita, è collocata nella navata sinistra, ma è difficile coglierne lo stile di un tempo perché è stata più volte rimaneggiata. Nella navata opposta si ammira invece il Battistero di San Giovanni.
Riguardo a San Gennaro, nel Museo del Tesoro, oltre a reliquie e oggetti preziosi vari, sono conservati il busto del Santo e le due ampolle contenenti il Suo sangue: secondo l'usanza popolare, il buon auspicio è dato dal liquefarsi del sangue due volte all'anno (a maggio e a settembre).
Poco prima di concludere la visita con la guida abbiamo visitato la Chiesa di Santa Chiara, un monastero di stile
gotico-provenzale in tufo. L'interno è stato ricostruito nel dopoguerra e si apprezza, in particolare, per lo stile barocco e per le nove cappelle presenti. Il chiostro settecentesco, con i suoi viali e pergolati decorati in maiolica, rimane una delle parti più belle di tutto il complesso.
Per concludere la nostra uscita didattica, prima, abbiamo consumato un veloce pranzo al sacco, e poi, visitato Via Toledo, una delle strade principali di Napoli, collocata all’interno di uno dei quartieri più conosciuti della città, i quartieri dove emerge tutta la napoletanità, i caratteri e gli aspetti che contraddistinguono, nell’immaginario umano, ciò che è Napoli: i Quartieri Spagnoli.
I Quartieri Spagnoli, vicoli stretti delimitati da alti palazzi dall’architettura semplice, popolare, resi perennemente a festa da bandieruole, panni appesi ad asciugarsi a congiungere un balcone a quello opposto, dando colore a quei vicoli che il sole non illumina, dove ogni interno e la vita che vi si consuma è parte condivisa da ciascun occupante dell’interno vicino e anche oltre.
Siamo rientrati in serata stanchi ma contentissimi di aver passato per la prima volta due giorni fuori tutti insieme. E’ stata davvero un’esperienza che ci ha fatto conoscere aspetti nuovi e belli dei nostri compagni e dei nostri professori!
Giulia Diacetti e Sofia Giudici, I CLe plusvalenze si generano nella compravendita dei calciatori, ed è una pratica che viene utilizzata sempre di più negli ultimi anni dai club per aggiustare i propri bilanci. La plusvalenza è il guadagno che si ottiene dalla vendita onerosa di un calciatore. Quando una società acquista un giocatore, il costo viene suddiviso per gli anni di contratto e l’ammontare rappresenta la cifra annuale di ammortamento, e la plusvalenza si genera, al momento della cessione, tra il prezzo di vendita e il valore residuo non ammortato. Il caso più recente di cui si parla è
quello della Juventus la quale è ancora sotto indagine, infatti sono 42 le operazioni concluse dalla Juve dal 2019/21 ad essere finite sotto indagine: queste e le principali riguardano lo scambio tra Pjanic-Arthur con il Barcellona, l’affare Cancelo-Danilo con il Manchester City e la vendita del portiere Audero alla Sampdoria. Negli ultimi anni il Club BiancoNero ha sfruttato molto queste operazioni e si pensa che le plusvalenze del Club ammontino a 131,6 milioni di Euro nel bilancio 2018/19 , 119,7 milioni nel bilancio 2019/20 e 30,8 milioni nel bilancio 2020/21, per un
totale di 282,1 milioni di Euro. Il club Bianconero è stato sanzionato con 15 punti di penalizzazione in classifica, nella stagione ancora in corso, per essere stato a capo di un sistema che ha violato le norme di condotta sportiva in modo grave e continuato, il filone che riguarda la manovra stipendi potrebbe comportare ulteriori sanzioni. La Juve rischia una retrocessione che sarebbe la seconda della sua storia, ed ancora tramite le aule di un tribunale dopo il precedente del 2006.
Davide Foderini, I AUno dei successi più grandi del regista James Cameron uscito nel 1997 con protagonisti Leonardo di Caprio e Kate Winslet tornerà al cinema per il 25° anniversario anche in Italia dal 9 febbraio 2023.
In America il modello della visione sarà più accurato grazie alle nuove tecniche sviluppate in questi anni. In Italia però non si sanno ancora i dettagli.
Penso che questo sia un buon modo per far ricordare a tante persone la bellezza di questo film e quanto ci
ha segnato questa bellissima storia d’amore.
Intanto si consiglia di vedere due documentari del Titanic su Disney plus durante l’attesa dell’uscita del film. Consiglio a tutti di non perdersi questa appassionante storia d’amore tra Rose e Jack.
Dopo la visione posso dare la mia personale opinione: mi aspettavo qualcosa in più rispetto alle nuove tecniche di visione che sono nate in questi anni; infatti speravo in un film in 4D che avrebbe
fatto entrare gli spettatori veramente nella storia, invece il film era più semplice di quello che credevo. Sì, il film era in 3D, ma in questa tecnica di visione ne ho visti di migliori, infatti alcune parti non venivano messe a fuoco bene e si vedeva che questa tecnica non era stata impostata bene. In fin dei conti però il film è fantastico e consiglio a tutti di vederlo, sia a chi non l’ha mai visto, sia a chi l’ha già visto come me. La storia d’amore che viene raccontata suscita sempre forti emozioni.
La sparizione di Emanuela Orlandi, ragazza di 15 anni, avvenne il 22 giugno 1983, mentre rientrava a casa dopo le lezioni di musica. Il suo caso divenne uno dei più celebri casi irrisolti della storia italiana e vaticana, che coinvolse lo stesso Stato Vaticano, lo Stato Italiano. il Banco Ambrosiano e i servizi segreti di diversi Stati. Nonché la banda della Magliana e alcune organizzazioni terroristiche internazionali.
LA SCOMPARSA
Emanuela uscí di casa intorno alle 16:00 per recarsi alle lezioni di mu-
sica.
Terminata la lezione, telefonó a casa, dove rispose la sorella Federica.
Emanuela le disse che un uomo l'aveva fermata proponendole un lavoro di volantinaggio per la Avon Cosmetics.
Secondo le ipotesi la ragazza avrebbe incontrato il presunto rappresentante prima di arrivare a lezione di flauto, ma dopo la telefonata con la sorella decise di recarsi alla stazione dell'autobus.
ma la ragazza non sali sull'autobus poiché troppo affollato, dicendo che avrebbe atteso quello successivo.
Da quel momento si persero tutte le tracce della ragazza.
LE RICERCHE
Non vedendo rincasare la figlia, Ercole Orlandi incomincio a cercarla, ma gli fu consigliato di attendere prima di allertare la polizia, poiché pensavano che si fosse fermata con gli amici senza avvisare casa.
Il giorno successivo pubblicarono la notizia della scomparsa insieme ad una fotografia della ragazza, con i recapiti telefonici e la richiesta d’aiuto da parte della famiglia.
Valentina Stella, I A
L’intricato caso Orlandi viene ormai portato avanti da circa quarant’anni. Nessuna pista ha mai effettivamente portato ad una svolta oggettiva nelle indagini: né la pista sull’adescamento di ragazze minorenni tramite il volantinaggio a nome dell’azienda Avon, ne le telefonate ricevute dal vaticano da un presunto rapitore, né la chiamata anonima che esortava la polizia a guardare le identità delle persone sepolte nella basilica di Sant’Apollinare e neanche la pista del 2014 legata ad Alì Agca.
Quel 22 giugno del 1983 la quindicenne Emanuela, uscendo dal conservatorio in cui studiava, nei pressi della basilica di Sant’Apollinare, non farà più ritorno a casa.
Molti anni dopo dalla sua scomparsa, Sabrina Minardi, compagna del capo della Magliana De Pedis per qualche anno, dichiara che nel 2008 la ragazza fu assassinata e che il suo corpo fu gettato in un sacco in una betoniera a Torvaianica, ma nel momento in cui il caso viene riaperto Minardi rettifica e ritira tutte le sue rivelazioni.
La riapertura delle indagini avviene dunque a quarant'anni dalla scomparsa, dopo otto dalla chiusura dell'ultima, archiviata nel 2015. La decisione dell’attuale riapertura delle indagini è stata presa dalla Gendarmeria e dal promotore della giustizia Vaticana a seguito delle nu-
merose denunce e istanze presentate dalla famiglia Orlandi. Nell'ultimo periodo, inoltre, con l'uscita del docufilm Vatican Girl su Netflix, il caso Orlandi ha ottenuto nuovamente una grande attenzione mediatica. Alle tante piste già esistenti, se ne sono aggiunte di nuove. Sono molte le informazioni inedite rese pubbliche negli ultimi mesi: dalla lettera al fratello di Ali Agca agli audio inediti sulle ragioni della scomparsa e il presunto tenore di vita in Vaticano, fino ad arrivare allo stretto collegamento alla scomparsa di Mirella Gregori. Dopo un incontro tenuto segreto per anni con il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, anche Agca alla fine del 2022 è tornato a parlare del caso. Oggi 64enne, vive ad Istanbul: è da qui che ha inviato una lettera al fratello della quindicenne scomparsa che, secondo lo stesso Orlandi, sarebbe da ritenere attendibile nei contenuti e degna di ulteriori verifiche.
"I rapimenti di Emanuela e di Gregori furono decisi dal Governo vaticano ed eseguiti da uomini del Servizio segreto vaticano vicinissimi al Papa. La trattativa pubblica era una sceneggiata” ha scritto nella missiva Agca “Emanuela è stata presa in consegna da alcune suore fin dall’inizio, ha compreso l’importanza del suo ruolo e lo ha accettato serenamente. So di lei soprattutto grazie a un Padre
spagnolo che mi ha visitato in Italia e anche qui a Istanbul". Nel messaggio, Agca ha sottolineato fermamente come la scomparsa di Emanuela sia strettamente collegata a quella di Mirella Gregori.
Per quanto riguarda il presunto tenore di vita in Vaticano, una delle amiche di Emanuela ha depositato una testimonianza molto importante riguardante una confessione fatta da Emanuela qualche tempo prima della sua scomparsa. Una persona molto vicina al papa l'avrebbe infastidita dedicandole un'attenzione sessuale: "Aveva paura e forse anche vergogna, ma non ne ho mai parlato con nessuno: eravamo solo due ragazzine, nessuno mi avrebbe creduto".
Inoltre il coinvolgimento della banda della Magliana è stato confermato da più voci, anche in uno degli ultimi audio resi inediti da Alessandro Ambrosini in cui una persona vicina a De Pedis spiega il ruolo del boss nella vicenda. Nelle registrazioni viene fatto riferimento ai motivi della sparizione.
Purtroppo il velo di mistero che avvolge il caso, nonostante queste nuove svolte, si infittisce sempre di più e rimane uno tra i “Cold case italiani” più ostici.
Arianna De Sena, I A
Da settembre la Repubblica islamica dell’Iran è scossa dalle ingenti proteste causate dalla morte di Masha Amini, una studentessa ventiduenne originaria di Saqquez che è stata arrestata e uccisa perché non portava correttamente l'hijab (velo che indossano le donne musulmane).
Le manifestazioni si sono diffuse in tutto il paese e comprendono ampi gruppi di persone indipendentemente dall’età, dal genere e dall’appartenenza sociale. Le proteste erano inizialmente rivolte solo alla morte di
Dopo il caso emblematico della morte di Mahsa Amini, ragazza ventiduenne, che è stata prima arrestata poi uccisa per aver violato la legge sull'obbligo dell'hijab, avendolo indossato in maniera «impropria» durante la sua visita alla capitale da Saqqez sono iniziate numerose proteste soprattutto nella città natale della ragazza, Saqqez, e nelle provincie del Kurdistan.
Il governo dopo queste manifestazioni del popolo iraniano ha risposto con la censura, bloccando internet il 19 settembre e provocando numerosi black out.
Inoltre la guida suprema dell’Iran, Ayatollah Al Khamenei ha cercato di liquidare queste proteste etichettandole come futili guerre che creano disordine provocate da dissidenti e stranieri.
Queste rivolte infatti si distinguo-
Masha, in seguito hanno dato voce ad un ampio dissenso rivolto contro la repubblica islamica e contro la guida suprema (massima carica religiosa ed amministrativa dell’Iran) Ali Khamenei.
Secondo Human Rights Activists News Agency le sanguinose repressioni del governo iraniano hanno portato alla morte di cinquecento persone e all’arresto di diciannovemila.
Martino Alberto, I A
no dalle precedenti che vedevano come obiettivo l’unico scopo di trarre vantaggi elettorali ed economici, quest’ultime infatti puntano al chiedere i diritti fondamentali dell’essere umano alle donne e il completo ribaltamento della Repubblica Islamica.
Mahsa Amini è morta a causa della natura stessa della Repubblica islamica dell’Iran. La sua morte può anche essere bollata come episodio “infelice”, come dice la polizia, ma è comunque il logico risultato della natura misogina e discriminatoria del regime. Questo non impedirà la stessa corrente politica da cui proviene il presidente Ibrahim Raisi, di perseguire comunque la loro agenda ideologica. Si attendono quindi molti altri episodi “infelici” di repressione e discriminazione, ognuno dei quali andrà ad aumentare i disordi-
ni, le tensioni etniche e le pressioni dal basso nei confronti delle autorità. L’Iran è una società multietnica tradizionale, che somiglia molto di più a un impero che a uno stato nazione moderno e monolingua. Uno dei punti forti della società iraniana e dello stato iraniano, infatti, è il suo orgoglio per le sfaccettature linguistiche ed etniche dell’Iran. Ma nonostante il riconoscimento positivo della natura multietnica dell’Iran in Costituzione e l’interesse personale della Guida Suprema Ali Khamenei per questo tema, molte questioni sono rimaste irrisolte. Un tentativo di affrontare la questione etnica nel quadro dei diritti dei cittadini è stato fatto durante la presidenza di Hassan Rouhani, ma si è risolto con un nulla di fatto.
Dal 10 al 13 gennaio 2023, a Fortezza da Basso, Firenze, si è tenuta la 103esima edizione della settimana della moda a Palazzo Pitti. L’evento dedicato alla moda maschile in tutte le sue declinazioni ci ha sorpreso grazie ai numerosissimi appuntamenti, ospiti e novità, con un approccio sempre più diretto alla globalità e alla fusione d’ispirazioni differenti per raccontare al meglio il menswear contemporaneo.
In quattro giorni è stato possibile vedere le nuove collezioni dei brand più emergenti, alcuni caratterizzati dal
S|Style (Sustainable Style), concentrato sulle innovazioni e l’impegno verso il green nel fashion.
La settimana della moda è uno degli eventi più importanti dell’anno, specialmente per le grandi case di alta moda, durante la quale possono esporre le nuove collezioni.
Quest’anno dal 10 al 12 gennaio 2023 a Firenze, Fortezza da Basso è stata presentata la collezione maschile autunno-inverno 2023/24 di Pitti, come da tradizione. La collezione invernale, durante questa edizione, ha presentato alcune tonalità e modelli particolari, come ad esempio: uno stile minimal accompagnato da colori semplici, anche se sgargianti, ma con tonalità fredde, in modo da non appesantire l’outfit. Ciò che di importante c’è da notare è che i capi aderenti e con fantasie, non faranno parte del
guardaroba maschile quest’anno. Per quanto riguarda le calzature, la moda maschile ha presentato un’alternativa alle snickers o a qualsiasi altro modello di scarpe, proponendo il trend birkenstock.
La Fortezza da Basso, quest’anno, è stata caratterizzata dalla scelta da parte di alcuni brand, che hanno deciso di optare per un’esposizione e tessuti sostenibili, per la realizzazione di intere collezioni eco.
Finalmente, iniziano ad emergere aziende di moda che hanno preferito investire nell’ethical fashion, tutto ciò per ridurre l’impatto climatico che il settore moda esercita sull’ambiente.
Benedetta Mingrone, I AFashion week 2023: Palazzo Pitti
Novità edizione n° 103: una delle più curiose innovazioni della manifestazione, oltre a progetti internazionali legati a Giappone, Nord Europa e Finlandia, è stata organizzata dalla fiera, una serata “moda, musica e gastronomia” da Vain, label fondata nel 2019 da Jimi Vain, con un darkspirito gotico. Inoltre, sono stati presenti a Pitti Immagine 776 brand, di cui il 40% provenienti dall’estero, per raccontare le diverse anime del menswear, nei padiglioni tematici allestiti alla Fortezza. Si parte da “Fantastic Classic”, cioè l’evoluzione del classico in maniera innovativa e contemporanea, per arrivare a “Futuro Maschile”, una proposta al confine con lo sportswear e il lifestyle. Poi è stato presentato “Dynamic Attitude”, dedicato a marchi dal design elegante, energico e contaminato dal vintage e “Superstyling” che indaga su i canoni stilistici che caratterizze-
ranno le prossime tendenze. Infine le ultime novità comprese a Palazzo Pitti sono “the SIGN”, un’area speciale dedicata a oggetti e complementi d’arredo, e “PITTIPETS”, uno spazio espositivo per gli accessori degli animali.
È stata un’edizione, a parer mio, di rilancio verso i vari brand maschili più influenti dopo quasi 3 anni di emergenza Covid-19, caratterizzata non solo da innovazioni in campo d’abbigliamento, ma anche da fusioni moda-cucina, espansioni anche verso alla moda per gli animali e per l’arredo della casa che secondo me possono funzionare come idee. Spero inoltre che la prossima edizione ci porti altre novità anche in campo ecosostenibile, visti i peggioramenti ambientali che stiamo avendo nel giro di pochi mesi.
Benedetta Mingrone, I A
La Settimana della Moda è alle porte. In questi giorni magici la città di Milano si trasforma nella regina incondizionata della moda a livello mondiale, per ospitare le sfilate delle maison più prestigiose e dei talenti emergenti. Tutto questo accade due volte l’anno per le collezioni maschili e due per quelle femminili. Nei mesi di gennaio e febbraio si presentano le collezioni fall/winter, fra settembre e ottobre quelle spring/summer, e i Brand allestiscono le loro runway nei posti più belli della città.
La Milano Fashion Week non è “solo” passerelle. È una kermesse ricca di eventi, alcuni su invito e altri aperti al pubblico, è un’atmosfera magica fatta di vip, modelli e modelle che girano per le strade, lusso ed eleganza. È una città che si tinge di colori nuovi per promuovere valori importanti, è la ribalta di un regno che segue solo le proprie regole, dove nulla è eccessivo quando serve a portare alta la bandiera della creatività. Oggi, sempre di più, i temi cardine sono inclusione, unicità e sostenibilità, e così la bellezza diventa una bellezza buona, un’arma potentissima per rendere il nostro mondo migliore.
Oggi Milano è una delle Big Four della moda a livello internazionale insie-
me a New York, Londra e Parigi.
Ma come inizia tutto questo?
Era il 1951 e G.B. Giorgini presentò a Firenze le collezioni di alta moda italiana ai giornalisti e ai buyer stranieri: la moda italiana aveva conquistato il suo posto legittimo nel mondo. Prendendo ispirazione da queste sfilate, nel 1958 nacque la fashion week milanese. Fu solo negli anni Settanta, però, che Milano divenne a tutti gli effetti la capitale della moda italiana. Qui, nelle prime le sfilate milanesi di “prêt à porter” presso la Fiera di Milano, protagoniste delle passerelle furono le collezioni dei grandi nomi che tutti oggi conosciamo. Fra questi, storici Brand milanesi come, fra i pionieri, Walter Albini, Krizia e Missoni, a cui negli anni successivi si sono aggiunti Giorgio Armani, Versace, Dolce & Gabbana e Gianfranco Ferré. E poi ancora maison fiorentine come Gucci, Roberto Cavalli, Emilio Pucci ed Ermanno Scervino.
I luoghi della moda milanese da visitare assolutamente …
A Milano esiste un luogo da “Mille e una notte” chiamato Quadrilatero della Moda.
È il quartiere dello shopping di lusso,
delimitato da via Montenapoleone, via Manzoni, via della Spiga e Corso Venezia, che al suo interno comprende strade molto eleganti come via Santo Spirito, via Gesù, via Sant’Andrea, via Bagutta e via Borgospesso. Gli shopping-addicted vengono qui da tutto il mondo per fare acquisti negli showroom e nelle boutique. In realtà, il semplice passeggiare e ammirare le vetrine dei negozi assomiglia a un’esperienza mistica per la cura nel design con cui sono progettate. Anche la vicina Galleria Vittorio Emanuele II, con la sua grande bellezza architettonica, è una galleria commerciale con locali e negozi da togliere il fiato!
Il Quadrilatero della Moda, però, è anche un luogo dove respirare la storia della città tramite esperienze culturali come la visita ad alcuni musei. Fra questi, Museo Bagatti Valsecchi, ubicato in via Gesù, è una casa-museo ispirata alle abitazioni del Cinquecento lombardo e Palazzo Morando, in via Sant’Andrea, è sede del museo della Moda e Costume del Comune di Milano.
Giulia Delle Vedove, I A
Matteo Messina Denaro,il boss di 60 anni,è stato arrestato dopo 30 anni di latitanza (dal 1993).
L’uomo si era recato per accertamenti nella clinica privata “La Maddalena” e si stava sottoponendo a delle cure per un tumore da ormai un anno.
Le indagini che hanno portato all’arresto sono state effettuate da De Lucia e Paolo Guido: sono state fondamentali le intercettazioni telefoniche dove hanno capito che il latitante potesse essere seriamente malato.
Leggendo la lista dei pazienti della sua età, un nome che attirò gli investigatori fu Andrea Bonafede ed è risultato che aveva sostenuto degli interventi al colon nella clinica “La Maddalena”.
Non è stato bloccato nella clinica,ma in una via laterale:era uscito per bere un caffè,accorgendosi che la strada era stata bloccata, accellerò ma fu bloccato dagli agenti.
Nel momento dell’arresto indossava un orologio Franck Muller e un giubbotto di montone.
Nella notte stessa Messina Denaro è stato trasferito all’aeroporto di Pescara e da li nella casa circondariale de L’Aquila, una struttura adibita alla custodia dei detenuti sottoposti a particolari regimi di detenzione. Ora è sottoposto al 41 bis,che comporta l’isolamento anche nell’ora d’aria e solo una visita al mese.
Maria Rachele Villoresi, I AVenerdì 10 marzo, abbiamo visitato un liceo nei pressi di Marsiglia per avere un rapporto con altri studenti salesiani come noi. La scuola era molto simile alla nostra al livello simbolico in quanto anch’essa aveva caratteristiche salesiane come quadri e raffigurazioni di Don Bosco. Ci è stata mostrata per intero da una professoressa che ci ha comunicato che un tempo queste scuole erano illecite poiché non rispettavano le leggi ordinarie. Inoltre, era piena di forme di divertimento come campetti da basket, parchi e campi da calcio. Abbiamo avuto l’occasione di parlare con studenti francesi per far vedere i nostri progressi con le lingue reciproche, e sono riuscito (Gianmarco) a presentare la mia classe in francese. La scuola era dotata di un muro per le arrampicate con una palestra sia esterna che interna. La mensa era molto fornita con piatti a cui non
siamo abituati (come il cordon bleu) e che ci hanno decisamente stupito. Dopo pranzo, la prossima tappa era il centro di Marsiglia. Una volta arri vati, ci è stato concesso del tempo libero assieme ai professori dove ab biamo girato per i vari negozi e bar. Arrivati al punto di ritrovo, ci siamo incamminati verso la parte storica dove abbiamo visto una chiesa bel lissima (Sainte-Marie-Majeure) piena di dettagli e ricca di ornamenti. Pas seggiando più avanti, c’era il vecchio porto pieno di barche a vela bellis sime. Dopo ciò, siamo rientrati con l’autobus assieme al nostro autista Mustafa. Siamo rimasti molto soddisfatti dell’esperienza e speriamo di tornar ci in futuro.
Gianmarco Curina, Davide Di Vaia, Federico Stefani, Vincenzo Del Tosto, III C
Il 24 novembre noi, tutti gli studenti della classe 4B, abbiamo partecipato al convegno della FIDAE (Federazione Istituti di Attività Educative) dal titolo “Rimmaginiamo insieme il volto della Futurità educativa”. Il convegno è iniziato con una danza che è stata organizzata dalla professoressa Di Giulio con due studenti della nostra scuola che hanno richiamato la pace per le problematiche che stanno succedendo in questo periodo. Dopo questa significativa danza, con l'ingegnere Emilia Garito, fondatrice di Quantum Leap, abbiamo affrontato il tema della tecnologia che oggi, essendo in una società tecnologica, ha influenzato tutta la società e anche l'educazione dei ragazzi, che è il tema principale del convegno. Abbiamo sentito diverse opinioni sulla
tecnologia, e soprattutto sull'uso dei dispositivi elettronici a scuola. L'uso della tecnologia è una delle competenze che la scuola ci deve insegnare e in questa società è necessario sapere come usare i dispositivi elettronici. Ma per ora, in molte scuole, non si riesce a regolare bene l'uso dei dispositivi che spesso vanno in due direzioni estreme. Questo è il tema che deve ancora cercare di conquistare la scuola, cioè di insegnare l'uso corretto dei dispositivi elettronici ai ragazzi. La scuola insegna agli adolescenti come lavorare in modo cooperativo, sviluppare la loro creatività e praticare la capacità di parlare davanti al pubblico, ma nonostante questo, i ragazzi e tutta la società hanno una dipendenza da Internet. Con lo sviluppo veloce della tecnolo-
gia, abbiamo avuto più opportunità ma allo stesso tempo porta anche dei danni, come abbiamo detto prima porta una dipendenza, ma anche per esempio un aumento della miopia causato proprio da questa dipendenza. Questo è sicuramente un fatto a cui dobbiamo prestare attenzione ma non dobbiamo avere paura della tecnologia e di evitare l'uso dei dispositivi elettronici e di internet, dobbiamo semplicemente cercare di regolarci e di trovare un accordo con la tecnologia. Internet ha senza dubbio facilitato la vita ma non dobbiamo assolutamente essere dipendenti!
Elena Jin, IV BIl 31 dicembre del 2022 è morto Papa Benedetto XVI, il quale si era dimesso nel 28 febbraio del 2013, dopo essere stato eletto nel ruolo di pontefice nel 19 aprile del 2005. Il Papa emerito si è spento all’età di 95 anni ed è stato il settimo pontefice all’interno della città del Vaticano, il suo nome completo era Joseph Aloisius Ratzinger. I motivi della dimissione dell’ex Papa Tedesco sono paralleli a una sua riflessione che consisteva nel fatto che lui ritenesse la sua età troppo avanzata per poter ricoprire il ruolo di Papa. I motivi della morte dell’ex pontefice Ratzinger sono legati a una sua malattia che, purtroppo, l’ha accompagnato negli ultimi anni di vita; per via di questa sua malattia egli chiese aiuto a Dio , cioè di aiutarlo fino a che non sarebbe morto, e anche ai fedeli, ai quali chiese di pregare per lui.
Giacomo Ciani, I AChe cos’è il cyberbullismo ?
Questa è la domanda che in 2° A ci siamo posti qualche settimana fa durante l’ora di coding con la professoressa Loria.
Noi ragazzi abbiamo provato a rispondere, ma ciascuno lo ha fatto in maniera diversa, perché di cyberbullismo si parla davvero tanto in TV, sui giornali, a scuola, ma ci siamo accorti che non sappiamo esattamente di cosa si tratta, perché quello che sappiamo è spesso veicolato dalla libera interpretazione di ciò che leggiamo o sentiamo e, allora, con l’aiuto della Prof. abbiamo cercato di fare un po’ di chiarezza.
Per introdurre l’argomento abbiamo visto due video relativi a due diversi episodi di cyberbullismo. Del primo era vittima un ragazzo, Gaetano, innamorato di una sua coetanea, ai danni del quale i suoi compagni di classe avevano organizzato via social un terribile scherzo, che mirava a ridicolizzare e deridere il suo sentimento di amore.
La protagonista del secondo episodio era invece una ragazza, Susy, che innamoratasi di un ragazzo co-
nosciuto on line, era stata vittima da parte di quest’ultimo della diffusione delle sue foto intime e private su tutti i social. Susy, però, dopo un primo momento di disperazione che l’aveva portata ad isolarsi dal mondo, veniva aiutata da amici e professori, che la convincevano a denunciare quanto subito alle forze dell’ordine. Infatti, il Cyberbullismo è un vero e proprio reato.
L’art. 1 della legge n. 71/2017, che per la prima volta lo ha disciplinato, recita che “il cyberbullismo è qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo”.
Insomma, i cyberbulli hanno responsabilità di tipo civile e penale e, quindi, possono essere puniti molto severamente, anche se sono minorenni.
La visione dei due video ha scatenato molteplici reazioni, riflessioni e considerazioni che sono sfociate in un bel dibattito.
Molti di noi, nonostante la giovane età, hanno raccontato le proprie esperienze come vittime e, a volte, i nostri racconti hanno suscitato negli altri tristezza e vicinanza emotiva, ma il confronto ci ha molto aiutato a farci capire che di fronte ai possibili futuri episodi di bullismo via social saremo capaci di difenderci sia riconoscendoli in tempo e soprattutto chiedendo aiuto agli adulti che abbiamo vicini, genitori, professori, amici, forze dell’ordine, senza provare sentimenti di vergogna, perché la vergogna e il timore generati nelle vittime, sono i punti di forza degli autori degli episodi di cyberbullismo.
Emma de Matthaeis, II A
Quest'anno noi ragazzi delle classi terze abbiamo avuto la possibilità di partecipare ad un incontro con il Centro Astalli aderendo al loro Progetto “Incontri – Percorsi di dialogo interreligioso”. Il Centro è la sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati e da 40 anni è impegnato in attività e servizi che hanno l’obiettivo di accompagnare, servire e difendere i diritti delle persone che arrivano in Italia in fuga da guerre e violenze. Il Centro Astalli organizza anche vari incontri nelle scuole per permettere
a tutti i ragazzi di conoscere diverse religioni attraverso le testimonianze dirette di giovani di altre culture. Nel mese di dicembre noi abbiamo avuto l'opportunità di incontrare un ragazzo ebreo e nel mese di febbraio una ragazza mussulmana. In classe con la nostra professoressa di religione, sr Alessia Civitelli, avevamo già studiato la religione ebraica e quella islamica anche attraverso dei lavori di gruppo. Negli incontri con il Centro Astalli le abbiamo poi approfondite attraverso la testimonianza
di ragazzi che ci hanno raccontato la loro personale esperienza di fede. E’ stato bello per noi poter dialogare e poterci confrontare con giovani di altre religioni e siamo certi che non dimenticheremo questa esperienza. Speriamo che sempre di più le diversità etniche, linguistiche e religiose siano considerate una ricchezza e non un ostacolo per il nostro futuro.
#cuoriconnessi è un progetto nato dalla collaborazione tra Unieuro e Polizia di Stato contro il cyberbullismo. Il 7 febbraio è la giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo e noi in classe abbiamo seguito un collegamento online in cui ragazze e ragazzi, che hanno provato sulla propria pelle il cyberbullismo, parlavano di cosa si prova e come ci si può comportare in queste situazioni. È stato un momento di riflessione che ci ha fatto imparare molte cose che noi metteremo in atto tutti i giorni per aiutare gli altri e noi stessi a combattere questi fenomeni che negli ultimi tempi fanno soffrire molti ragazzi come noi.
Alice Del Bene e Elena Zappelli, III BCon i tirocinanti della dottoressa Scendoni stiamo attraversando un percorso per migliorare il nostro gruppo classe. Già dalle prime lezioni ci siamo messi in gioco svolgendo varie attività che ci hanno aiutato a rafforzare le nostre amicizie, ad aumentare la stima in noi stessi e a correggere alcuni comportamenti sbagliati, per imparare a rispettarci tra di noi. In totale, fino ad ora, abbiamo avuto quattro incontri di riflessione guidati dallo psicologo Angelo Pasquini, che fa parte del team della dottoressa Scendoni. Nel primo incontro ci hanno mostrato un’immagine di un paesaggio di mare e ci è stato chiesto di collocarci in un punto del disegno e di spiegare il perché. Le nostre risposte sono state
oggetto di analisi da parte del team. Durante il secondo incontro abbiamo riflettuto sui nostri limiti e sulle nostre paure. Nel terzo abbiamo lavorato sullo stare in gruppo e imparare a collaborare, attraverso un gioco che ha coinvolto l’intera classe. Al quarto incontro, lo psicologo ci ha letto alcune pagine di un libro tratto da una storia vera, riguardante un ragazzo che dopo una particolare esperienza decise di cambiare vita. Come classe, riteniamo di essere maturati molto dopo queste quattro lezioni, che ci hanno aiutato anche a crescere come persone.
Il 31 gennaio tutti noi ragazzi della scuola media siamo andati a Cinecittà, per festeggiare il giorno dedicato a San Giovanni Bosco insieme a tutti gli alunni della scuola di Via Palmiro Togliatti.
Abbiamo celebrato la Messa nella Tempio Don Bosco e poi ci siamo spostati nell’Oratorio. Ciò che mi è piaciuto di più sono stati i grandi cortili e campi da gioco, anche se può risultare dispersivo.
Qui ci hanno offerto pane e salame, diventato il segno della festa il 31 gennaio, oltre ad essere un panino molto buono e gustoso che a me, ed anche ai miei compagni, piace tanto. Dopo la merenda è stato il momento del gioco. In ogni area c’era un responsabile, un professore della nostra scuola o un professore del-
la scuola che ci ospitava; sono stati molto gentili con noi ed hanno organizzato molti giochi divertenti per l’occasione. Si trattava di giochi a squadre con vari quiz; ci hanno sicuramente messo il cuore per realizzarli. Penso che non bastino le parole per ringraziarli di questa opportunità di festa, perché non tutti hanno la stessa fortuna. Alla fine, c’è stata la classifica, ma a tutti noi è piaciuto più giocare insieme e conoscere altri ragazzi della nostra età, che vincere e guadagnare punti. Purtroppo poi è arrivato il momento di rientrare e abbiamo dovuto salutare i nostri nuovi amici; così ci siamo diretti al pullman.
Per concludere vogliamo condividere una curiosità: perché è proprio il panino con il salame il simbolo ed
il dono nella festa di Don Bosco? Quando lui riuniva i suoi ragazzi per i giochi in oratorio, alla fine gli incontri si concludevano tutti con una bella merenda, a base di pane e salame. Oltre ad essere un momento allegro e conviviale, Don Bosco voleva anche aiutare i suoi ragazzi in difficoltà, che spesso non avevano da mangiare, orfani, sbandati, oppure sfruttati e sottopagati nelle fabbriche. Così il panino con il salame è diventato espressione della bontà e generosità di Don Bosco, che nutriva lo spirito dei suoi ragazzi quanto il loro corpo.
Antonella Carlomagno e Ester Bordieri, I B
degli habitat e delle risorse nutritive. ADDIO ALLE BARRIERE CORALLINE: le barriere coralline sono a rischio perché la loro sopravvivenza dipende dall’azione di microscopiche alghe. I cambiamenti della temperatura fanno si che le alghe abbondonino i coralli causandone la morte.
L’INALZAMENTO DEL LIVELLO DEI MARI: la riserva di ghiaccio dei poli e dei ghiacciai si stanno sciogliendo a un ritmo sempre più veloce, questo fenomeno causa l’innalzamento del livello dei mari.
sto motivo 195 paesi nel dicembre del 2015 hanno adottato l’accordo di Parigi, con l’obbiettivo di impedire un riscaldamento eccessivo del pianeta. L’accordo di Parigi prevede che tutti i paesi si impegnino principalmente su due fronti: MITIGAZIONE, ossia la riduzione di emissioni di biossido di carbonio; ADATTAMENTO, cioè a trovare dei modi per ridurre gli impatti negativi del riscaldamento globale.
Il riscaldamento globale è uno dei tanti problemi che l’uomo deve risolvere. Il 2018 è stato il quarto anno più caldo dal 1880. Una variazione di pochi gradi può causare tanti squilibri naturali e artificiali.
I PIU IMPORTANTI SONO:
IL CAMBIAMENTO DEGLI HABITAT E L’ESTINZIONE DELLE SPECIE: tra le vittime di questo fenomeno ci sono anche le piante e gli animali che non sono in grado di adattarsi velocemente al clima. L’innalzamento delle temperature causa anche la perdita
Negli ultimi anni il mare si è alzato quasi di 20 centimetri. L’innalzamento delle acque salate contamina le riserve di acqua dolce e trasforma terreni fertili in campi aridi. Le stime indicano che se non si riuscirà a interrompere il riscaldamento globale, entro il 2030 il livello del mare potrebbe innalzarsi fino a trenta centimetri.
COME COMBATTERE IL RISCALDAMETO GLOBALE
Il cambiamento climatico è un problema che ha molteplici implicazioni potenzialmente irreversibili per il pianeta e la società umana. Per que-
1. Sostituisci 5 lampadine a 100 W con altrettante a risparmio energetico da 20 W: Avrai risparmiati 175kg di Anidride carbonica
2. Fai due cicli di lavatrici a settimana a 40 gradi invece che ha 90 gradi e risparmierai 125kg di Anidride Carbonica.
3. Un giorno di settimana vai a scuola a piedi, in bicicletta o con mezzi pubblici e eviterai l’emissione di 126kg di Anidride carbonica.
4.Utilizza la doccia invece che la vasca da bagno così risparmierai il 30% dell’acqua
5. Stacca le prese degli elementi elettrici per non consumare corrente
Il 18 Novembre nella classe 2B abbiamo ospitato un ispettore della Polizia Postale, che ci ha insegnato ad usare responsabilmente Internet e i Social media, facendoci riconoscere i nostri errori e dandoci delle regole, come non inviare video contenenti immagini non autorizzate, raccontandoci anche come funziona il suo lavoro e quante responsabilità si sobbarca ogni giorno.
Inoltre, ci ha fatto riconoscere quanto sia pericoloso whats app, perché le chat possono diventare pubbliche molto facilmente.
Ringraziamo i docenti per quest’opportunità che ci ha fatto molto responsabilizzare online.
Mariasole Mormino e India Ellis, 2 B
Venerdì 18 Novembre 2022, nel teatro della nostra scuola, abbiamo incontrato un Ispettore della Polizia Postale, che ci ha spiegato come svolge il suo importante lavoro di reprimere i reati legati all’utilizzo di Internet.
Attraverso temi di attualità legati ai Social media, ci ha spiegato i diversi pericoli e rischi legati al loro utilizzo. Per farci comprendere meglio questi rischi ci ha portato, come esempio, un caso concreto su un profilo Tik Tok, nel quale la persona proprietaria del profilo girava video che violavano la legge.
Dopo attente analisi di questi video, e soprattutto dell’ambiente in cui venivano girati, la Polizia Postale è stata in grado di risalire al proprietario del profilo e di perseguirlo per i suoi reati.
L’Ispettore ci ha inoltre spiegato il funzionamento di Internet e dei suoi pericoli, facendoci riflettere sul fatto
che, ogni volta che un video o un’immagine vengono pubblicati, chiunque può visionarla e farne l’uso che vuole.
In conclusione, l’insegnamento tratto da questa esperienza è di fare un uso responsabile e appropriato di internet e dei social media.
Giulia Gabrieli Francescato e Sara Mattei, II APer il 27 gennaio, Giornata della Memoria, noi classi terze abbiamo preparato un progetto sulla Shoah, da presentare nelle altre classi per far capire ai più piccoli la tragedia che segnò l’Europa durante la Seconda Guerra Mondiale. Abbiamo lavorato in classe insieme alle professoresse di Educazione Civica. Ci siamo divisi i compiti da svolgere, anche collaborando con l'altra terza per affrontare in modo completo tutte le sfaccettature dello sterminio degli Ebrei. Concluso il progetto abbiamo lavorato sulla presentazione, che doveva avvenire contemporaneamente in tutte le classi durante il Buongiorno. Abbiamo notato molta partecipazione e attenzione da parte dei nostri compagni, in quanto ci hanno posto numerose domande, facendoci capire il loro interesse. Siamo contenti di come si è svolto il lavoro, perché siamo riusciti a trasmettere il messaggio di NON DIMENTICARE per non ripetere gli errori del passato: era questo lo scopo della giornata.
Nell'immaginario medievale gli animali avevano un ruolo estremamente importante. Che esistessero oppure fossero frutto della fantasia essi erano portatori di un valore simbolico intrinseco, metafora di virtù o vizi che caratterizzavano la vita degli uomini e delle donne di quel tempo.
Veri e propri libri chiamati appunto "bestiari" venivano illustrati e corredati di spiegazioni ed avevano un valore quasi enciclopedico. Autori illustri quali lo stesso Dante ne furono influenzati, motivo per cui gli animali compaiono spesso nella Divina Commedia; pensiamo alle tre fiere nel
primo canto o agli uccelli nel quinto. La II B ha realizzato il suo bestiario in versione contemporanea dando libero spazio alla fantasia e alla creatività.
Prof.ssa Giula Orazi, II B
I Boomwhackers sono dei tubi di plastica con note, colori e lunghezze diverse.
I tubi corti hanno un suono grave, quelli lunghi hanno un suono acuto.
Ogni nota dei Boomwhackers ha un suo colore e una sua lunghezza:
• Do = Rosso
• Re = Arancione
• Mi = Giallo
• Fa = Verde Chiaro
• Sol = Verde Scuro
• La = Blu
• Si = Viola
Ci sono anche delle alterazioni delle note che sono sfumature dei colori appartenenti alla nota principale. Questi tubi servono per accompagnare la melodia e per formare diversi ritmi.
I ritmi si formano battendo i Boomwhackers tra di loro, oppure su una parte del corpo, per esempio le gambe.
Utilizziamo questi tubi durante la
lezione pratica di musica per provare i canti di Natale o di fine anno Scolastico.
Pensiamo che abbiano un suono regolare e definito e dei colori molto vivaci.
Sono degli strumenti divertenti da usare e ci piace tanto utilizzarli durante la lezione di musica.
Grazie Prof.ssa Magni !
Elena Stefanini e Luisa Perrotta, I A
La nostra scuola, come ogni anno, ha organizzato una importante iniziativa di beneficenza, coinvolgendo tutti noi studenti in varie giornate. Le classi medie IA e IB hanno partecipato la mattina del 18 gennaio, portando a scuola delle merende confezionate, comprate il giorno prima, dei dolci fatti in casa e succhi di frutta che, poi, sono stati rivenduti ai nostri compagni, durante la ricreazione.
Il nostro bellissimo cortile si è trasformato in un colorato mercato di dolciumi, popcorn, patatine e caramelle; un vero paradiso per golosi. Impossibile resistere !
Tutto quello che abbiamo portato è stato venduto e, alla fine, i soldi ricavati sono stati consegnati alla scuola che li ha utilizzati per aiutare alcune famiglie bisognose che in questo periodo difficile sono davvero numerose.
Organizzare la raccolta è stato facile e divertente; quando si collabora tutti insieme per uno scopo comune si riescono a raggiungere ottimi risultati e questo ha dato a tutti noi una grande e bella soddisfazione.
Emma Rinaldi, I ANel mese di Novembre abbiamo iniziato lo studio di Dante e della Divina Commedia. Ci sentiamo fortunati per aver avuto l’opportunità di conoscere il “padre” della lingua e della letteratura italiana. Per approfondire meglio l’argomento, i nostri insegnanti hanno pensato di unire l’arte e la letteratura, facendoci realizzare un disegno del profilo di Dante. Abbiamo utilizzato la tecnica della griglia, che consiste nel ricopiare un soggetto grazie ad un reticolo che si pone sia sul foglio che sulla foto.
Un’altra attività molto interessante che stiamo svolgendo, è il progetto di Educazione teatrale. Durante le lezioni in compresenza tra le docenti di italiano e di teatro, stiamo mettendo in scena Dante: ognuno di noi ha scelto e imparato a memoria una terzina da recitare sul palco.
Questi laboratori ci stanno appassionando, perché ci danno la possibilità di confrontarci in modo attivo e divertente, conoscere il nostro patrimonio culturale e perché no, anche di superare paure e difficoltà personali.
Vogliamo raccontarvi l’’esperienza che abbiamo vissuto con la professoressa Sorrentino e un abile maestro di Judo. Abbiamo avuto occasione di conoscerlo in palestra durante l’ora di Scienze Motorie. Ci ha fatto giocare ad un gioco simile ad acchiapparella, ma con regole diverse. Ogni volta che qualcuno ci prendeva, dovevamo fare degli esercizi. Poi ci ha insegnato qualche mossa di judo, come gli Squilibri. Ha scelto un nostro compagno come sfidante, perché ha fatto in precedenza Kara-
te. Abbiamo imparato le diverse cadute laterali, destra e sinistra, avanti e dietro. Nell’ultima lezione abbiamo provato le cadute. Ogni 5 turni ci scambiavamo di posto, qualcuno doveva cadere da seduto grazie alla presa e l'altro faceva cadere la persona.
Ringraziamo la Prof.ssa Sorrentino e il Maestro per questa bellissima avventura !
Jago Geffers e Roberto Di Lullo, I A
Giovanni Bosco nacque in una fami glia contadina a Castelnuovo D’Asti, il 16 agosto 1815. Il papà, Francesco,
lo studiare. A 9 anni Giovanni fece gazzi che bestemmiavano, litigavano e mentre stava andando contro di loro, vide davanti a sé un uomo dal volto luminosissimo che gli disse:” Io sono il figlio di colei che tua madre ti insegnò a salutare tre ne e carità per questi tuoi amici”. Poi
racoloso, la vergine Maria, gli disse:” renditi forte, umile e robusto”. La domenica Giovanni chiamava tutti i suoi coetanei e ripeteva la predica
che aveva ascoltato in chiesa. Dopo la prima comunione, cioè il 16 marzo 1826, per le prepotenze del fratellastro, dovette andarsene di casa. Nel novembre 1829, incontrò Don Giovanni Calosso, gli chiese di ripetergli la predica e il ragazzino gliela ripetéinteramente. Il sacerdote si stupì, si impegnò ad aiutarlo negli studi e gli diede lezioni di latino. Improvvisamente, il sacerdote morì un anno dopo e Giovanni continuò gli studi il 1831. Lui pagava gli studi facendo mestieri: il sarto, il barista, il falegname, il calzolaio e l’apprendista fabbro. Il 25 ottobre 1835, a vent’anni, entrò nel seminario di Chieri rimanendovi 6 anni e il 5 giugno 1841 fu ordinato sacerdote. L’8 di quello stesso anno cominciò l’apostolato facendo amicizia con Bartolomeo Garelli, un ragazzo maltrattato da un sacrestano perché non sapeva servire la messa. Don Bosco lo invitò a tornare da lui con i suoi amici. Nacque così l’oratorio. L’oratorio, trovò la sua sede definitiva a Valdocco nel 1846. Nel 1852 sarebbe stata dedicata una chiesa a San Francesco di Sales. Qualche anno dopo sarebbe nata la Congregazione Salesiana della gioventù. Infine Giovanni Bosco fondò “L’istituto delle figlie di Maria Ausiliatrice” per l’educazione della gioventù femminile. Giovanni morì nel 31 gennaio 1888 a Torino.
Sofia NardiNel mese di febbraio i bambini della IA e della IB hanno conosciuto l’arte di Piet Mondrian. Attraverso l’uso dei colori primari hanno riprodotto la tecnica tipica del pittore, sia con l’uso dei pennarelli che delle tempere. Un modo divertente e creativo per imparare, ma anche un motivo per collaborare ad uno scopo comune.
Gli alunni delle classi prime
Fondatore dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Don Giovanni Bosco, fu canonizzato alla chiusura dell’anno della Redenzione nel 1934. Il 31 gennaio 1988 Giovanni Paolo II lo dichiarò «Padre e maestro della gioventù». «Alla scuola di don Bosco, noi facciamo consistere la santità nello stare molto allegri e nell’adempimento perfetto dei nostri doveri», disse san Domenico Savio.
Ed è proprio nella giornata dedicata a Don Bosco che le classi terze primarie dell’istituto Maria Ausiliatrice hanno creato dei bellissimi fumetti dedicati alla storia di Giovannino.
ll fumetto è una narrazione fatta di vignette affiancate in sequenza, dove le parole dei personaggi sono riportate all'interno di nuvolette "di fumo", da cui il nome. Il fumetto è un linguaggio che a sua volta utilizza un linguaggio molto semplice. L’efficacia di questo mezzo espressivo è resa dall’equilibrio tra testo scritto e immagine.
La sperimentazione del fumetto utilizzando Don Bosco come protagonista, è stata per i bambini un’esperienza unica, educativa ed originale.
Gli alunni delle classi terze
Quest’anno per festeggiare Don Bosco, noi alunni della scuola primaria abbiamo deciso di compiere un percorso per capire cosa quale fosse la “ricetta per la Santità” secondo il Santo. Abbiamo, quindi, parlato a lungo con le nostre maestre degli insegnamenti di San Giovanni Bosco e di cosa possiamo fare nel quotidiano per essere felici e diventare anche noi SANTI! Questo percorso è culminato nelle giornate del 30 e 31 Gennaio, quando abbiamo sperimentato giochi e attività ludiformi sotto la guida di alcuni alunni del nostro Liceo, ma anche potuto mangiare il famoso “pane e salame” nel cortile Don Bosco. In questo secondo giorno di Festa persino la ricreazione è stata allungata, proprio perché il Santo credeva molto nell’importanza del gioco libero per i bambini. Noi studenti delle classi seconde abbiamo realizzato, in onore della Festa del nostro Patrono, le “chiavi della Santità”. Dopo aver letto le parole del Santo e parlato del loro profondo significato, con le maestre Tutor Cinzia e Chiara, assieme alla maestra di Musica e Immagine Amina, abbiamo colorato, ritagliato e incollato su cartoncino le tre chiavi per raggiungere la Santità: Amare Dio, Essere Allegri e Fare il Proprio Dovere. Speriamo che questa sia davvero la ricetta per essere felici e per fare del bene agli altri, oltre che a noi stessi. Noi, di sicuro, ci impegneremo a rispettare queste tre regole. Del resto, si sa,
Giovanni Bosco nacque il 16 agosto 1815 a Castelnuovo d’Asti, ora Castelnuovo Don Bosco, in una famiglia contadina. Il padre, Francesco Bosco, che aveva sposato in seconde nozze Margherita Occhiena, morì quando Giovanni aveva solo due anni e non mancarono i problemi, infatti il fratellastro Antonio non voleva che Giovanni studiasse. A 9 anni Giovanni fece un sogno: dei ragazzi si azzuffavano, si menavano e bestemmiavano. Allora si buttò nella zuffa e cercò di separarli, anche lui con calci e pugni. Apparve un uomo
Don Bosco nacque a Castelnuovo d’Asti, che ora si chiama Castelnuovo Don Bosco, il 16 Agosto 1815. Lui è un Santo, più precisamente il Santo della gioventù. Da piccolo viveva in una famiglia contadina, suo papà, Francesco Bosco, morì quando aveva due anni, quindi mamma Margherita e i suoi tre figli non si trovarono in una bellissima situazione. Giovannino, a forza di lavorare nei campi e guardare il bestiame, guadagnò dei soldi per potersi pagare una parte degli studi, l’altra parte la ottenne facendo: il sarto, il falegname, il cameriere e molti altri lavori. Giovanni aveva una memoria prodigiosa, andava benissimo a scuola e desiderava diventare un sacerdote. A nove anni fece un sogno in cui vide molti ragazzini litigare, bestemmiare, urlare e cercò di farli smettere, ma visto che non ci riusciva anche lui iniziò a dare pugni e calci. Ad un certo punto, comparve un uomo con il volto luminoso che gli disse: “Giovanni, smettila e ricordati: non con le percosse ma con la bontà e la carità”. Quindi quest’uomo scomparve e apparve una donna bellissima che gli disse che se voleva aiutare quei ragazzi avrebbe dovuto lavorare molto. Così finì il sogno. All’età di undici anni, nel 1826, Giovannino fece la prima Comunione. All’età di quattordici anni, suo fratello Antonio, stufo di invidiarlo perché studiava e lui no, lo cacciò di casa. Successivamente andò alla Chiesa di Don Giovanni Calosso, che lo aiutò con gli studi. I due si erano conosciuti perché un gior-
luminosissimo che gli disse: “Io sono il figlio di Colei che tua madre ti insegnò a salutare tre volte al giorno” e aggiunse: “Non con le percosse, ma con la bontà e la carità ti guadagnerai questi tuoi amici.” Poi apparve la Vergine Maria che, mostrandogli il campo da lavorare, disse: “A suo tempo tutto comprenderai.” Il giorno della sua prima comunione Giovanni dovette andarsene di casa per le tirannie del fratellastro e cominciò a studiare come seminarista: lui voleva diventare prete. Andò a lavorare ovunque: come garzone, stalliere
no Don Calosso chiese a Giovanni di ripetergli una predica lunghissima e lui gliela ripeté tutta a memoria. Calosso stupito gli diede lezioni di latino, ma sfortunatamente morì un anno dopo. Solo nel 1831 Giovanni poté riprendere gli studi e dopo un po’ di anni riuscì a diventare sacerdote: accudiva i giovani, gli orfani, i ragazzi che lavoravano per pagare i debiti dei padri, quelli che venivano presi a bastonate se non lavoravano nei campi, gli analfabeti e andava a visitare i ragazzi carcerati che vivevano in condizioni pietose. Un giorno chiese a Don Giuseppe Cafasso di far diventare il chiosco un oratorio, Don Giuseppe accettò, quindi Don Bosco appese manifesti di invito per tutta la città. I ragazzi che frequentavano l’oratorio erano molti e, dopo un po’ di tempo, i sacerdoti, per il chiasso che provocavano, lo fecero andar via.
Don Bosco trovò la sua sede definitiva qualche centinaio di metri più lontano. Il
e apprendista fabbro. Nel 1829 incontrò Don Calosso che gli insegnò il latino, ma purtroppo il prete morì nel 1830 e Giovanni riprese a studiare solo nel 1830. Nel 1835 entrò in seminario, uscì dopo sei anni e venne ordinato sacerdote. Ricordato per aver fondato un oratorio, l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, don Bosco morì a Torino il 31 gennaio 1888 a 72 anni, perché il suo corpo si era molto consumato.
Flaminia Santini, V ASanto a cui si ispirava Don Bosco era San Francesco di Sales, infatti chiamò tutti i preti e tutte le suore “salesiani”. Durante la sua vita fece molti miracoli. Un giorno promise a tutti i ragazzi dell’oratorio tante castagne, solo che mamma Margherita ne cucinò pochissime e quando arrivarono i ragazzi lei si preoccupò, ma Don Bosco senza timore disse: “Continuiamo, tanto ce ne saranno finché basta”. Quando sembrava che le castagne fossero finite, si moltiplicarono e non finirono mai! Questo è il miracolo delle castagne che noi ricordiamo con la castagnata che si festeggia a novembre. Don Bosco fu un grande esempio ed io sono contento di essere nato il giorno della sua festa. Don Bosco morì a Torino il 31 Gennaio 1888 e venne proclamato Santo nel 1934.
Per la quinta 5B questo è stato l’ultimo Carnevale delle elementari. E’ stato molto speciale: tante maschere diverse e colorate si divertivano tra loro con canti e balli, grandi risate tra gli amici, giochi con le sedie e tanto altro. Noi, assieme ai bambini delle altre sezioni, siamo andati a fare tanti giochi divertenti con degli animatori, come la decisione del capo di ogni classe e le belle statuine. In seguito, ci hanno dato dei palloncini a forma di spada, quindi ci siamo messi a lottare tutti contro tutti e ci siamo divertiti un mondo! Quest’anno è stato speciale anche perché dopo due anni di COVID siamo riusciti a trascorrere un Carnevale come si deve ed è per questo che, come ultimo anno, è stato perfetto e ci siamo divertiti di più delle volte scorse.
Il 21 febbraio, il giorno del martedì grasso, nella nostra bellissima scuola Maria Ausiliatrice si è tenuta la festa di carnevale tutti gli alunni hanno potuto travestirsi da personaggi bellissimi e mitici.
Per le prime due ore siamo stati in classe ad assaggiare tutto il cibo che gli alunni delle rispettive classi avevano portato.
Dopo di che siamo tutti andati nel cortile grande delle medie e del liceo, dove abbiamo trovato 3 ragazzi -due ragazze e un ragazzo venuti come animatori della giornata che ci hanno spiegato le regole di tutti i giochi che avremmo dovuto svolgere e i punti che ci avrebbero assegnato per decidere la squadra vincente.
Il primo gioco è servito per eleggere il capitano della squadra di ogni classe; una degli animatori gridava “pollo, petto, piripicchio, piripacchio, panza” e tutti dovevano imitarla con un movimento del corpo: chi sbagliava era eliminato. Tutti ci siamo divertiti tanto.
Il secondo gioco era simile alle “belle
statuine”: infatti quando l’animatrice diceva “statue” noi dovevamo rimanere immobili; poi quando ci diceva andate giù, noi dovevamo abbassarci a terra; quando diceva “gruppi da due tre o quattro” noi ci dovevamo unire in gruppo.
La squadra vincitrice di questo gioco è stata la 4 A, la mia classe.
Nel terzo gioco gli animatori ci facevano domande di diverso tipo su materie come storia, geografia e musica ecc.
La squadra vincente in questo gioco è stata la 5 A. Infine, nell’ultimo gioco abbiamo dovuto realizzare un puzzle con i pezzi che ci avevano dato; con questo gioco si sarebbe svelata la squadra vincitrice di tutti i giochi svolti.
La squadra vincitrice è stata la 5 A. Finiti i giochi, gli animatori ci hanno fatto ascoltare della musica e hanno lanciato i palloncini per aria affinché li prendessimo.
Poi siamo andati in cortile e abbiamo giocato con delle spade multicolore e ci siamo divertiti un sacco.
Dopo con le nostre maestre ci siamo recati in teatro, dove era stato organizzato uno spettacolo con un mago molto bravo e divertente che faceva magie con i palloncini. Ad un certo punto, ha scelto due nostre insegnanti titolari, la maestra Francesca Focarile della 4 A e Suor Flavia della 5 A, alle quali ha fatto prendere in mano un fazzoletto ciascuno invitandole a strapparlo in più strisce. Nonostante gli sforzi, le maestre non ci sono riuscite r perciò il mago ha ripreso i fazzoletti e li ha messi tutti in bocca facendone poi uscire uno solo, ma lunghissimo. Alla fine, tutti gli alunni hanno adorato la comparsa da una scatola magica di un carino, paffutello e morbidissimo coniglietto, che poi – quando è sceso in cortile – tutti, accanto al mago, abbiamo potuto accarezzare quel bellissimo coniglietto. Siamo tornati in classe e siamo usciti contenti di aver trascorso un magnifico carnevale.
Lucrezia Maria Mungari 4 AQuest’anno con gli alunni della classe terza, abbiamo accolto l’autunno osservandolo da più prospettive. I mutamenti della natura che ci circonda, i testi descrittivi capaci di trasferire in parole, odori, sapori e colori tipici autunnali, rappresentazioni grafiche realizzate con materiali non strutturati come foglie e piccoli rametti… Tra le diverse attività svolte ricordiamo quella relativa all’opera di Giuseppe Arcimboldo dal titolo “Autumn” (1953) che rappresenta un uomo dai lineamenti grossolani ma ben definiti, costituiti da pere, mele, castagne e melagrana, fichi, uva, zucca e grano… Gli alunni dopo aver osservato, analizzato e commentato l’opera, hanno ricevuto la stampa della stessa e l’hanno colorata usando la tecnica del puntinismo, scegliendo i colori che più si rifacevano all’originale. Dopo aver terminato questa prima parte, gli allievi, suddivisi in gruppi, si sono
Mi capita spesso di pensare alla nostra classe come ad una stazione e alla nostra bella scuola come ad un viaggio fatto di tante tappe, ognuna piena di mille scoperte. Come in tutti i viaggi, alcuni giorni sono più difficili e ti senti stanco e a volte non capisci perché era necessario affrontare una salita ripida o camminare a lungo; altri giorni invece sei emozionato e felice di quanto impari e dei tuoi compagni d’avventura.
Crescendo stiamo imparando a gioire di ognuno di questi giorni e ad apprezzare ogni stazione di questo viaggio. So già che ci mancherà questa classe così importante nel nostro percorso di crescita e che la ricorderemo per sempre.
calati nei panni di G. Arcimboldo, manipolando e assemblando frutta e verdura di stagione, organizzando e realizzando la loro opera d’arte alla maniera dell’artista conosciuto. Abbiamo concluso il nostro percorso riproducendo graficamente quanto creato. Durante le diverse tappe ci ha accompagnato un sottofondo musicale inerente al tema proposto; non poteva mancare “L’Autunno” di Antonio Vivaldi che, con le sue note, celebra i diversi momenti di questa affascinante stagione.
Le idee non sono mancate così come l’entusiasmo con cui i bambini hanno accolto e vissuto questo percorso didattico educativo, pensato per dare concretezza e sperimentare quanto visto e narrato, ma anche un modo per esprimersi, relazionarsi e collaborare tra compagni di viaggio.
La scuola è un luogo importante per imparare le materie scolastiche e per conoscere ogni anno nuovi amici. In questi anni ho imparato che non dobbiamo mai escludere i nostri compagni, ho imparato che crescere insieme vuol dire condividere gli spazi con altri bambini, prestare gli oggetti ad altri bambini, aiutarli e condividere il cortile. Perché crescendo insieme si imparano più cose. Rispettando le regole della scuola si cresce bene e si diventa dei bravi cittadini. Io ormai sono in questa scuola dal primo anno di asilo e ho notato che tutte le maestre sono attente al nostro comportamento. Da sempre le maestre ci ripetono che non c’è il più bravo e siamo tutti bravi allo stesso modo. Perché nella nostra scuola andiamo avanti insieme.
Luca Giacovazzo, IV BSono Caterina Gaido, frequento questa scuola dalla materna, in questi anni mi sono fatta molti amici, anche se a volte mi danno un po’ fastidio, ma dopo tutto rimaniamo sempre un gruppo unito.
Frequento la 4a elementare e trovo che le maestre siano sempre buone e gentili e sempre pronte ad aiutarci. Il mio luogo preferito è il cortile dove ogni giorno ci ritroviamo tutti insieme a giocare e a formare nuovi legami anche con bambini che non fanno parte della nostra classe o sezione. La scuola è diventata un po’ come la mia seconda casa perché ci passo tante ore ogni giorno, inoltre le maestre, oltre che a insegnarci delle materie, ci aiutano a relazionarci bene con gli altri. Questa è per me la mia scuola, un posto meraviglioso!
Caterina Gaido, IV B
La scuola è un luogo importante per imparare ma anche per crescere insieme, nel rispetto delle regole. Esprimi le tue opinioniGli alunni della classe 3 B
Ognuno di noi ha il privilegio di essere unico e irripetibile, anche se ogni tanto ci si dimentica di quanto sia importante rimanere autentici. Fortunatamente, ogni anno celebriamo la Giornata dei calzini spaiati, un’occasione che ci aiuta a riflettere sulle diversità che ci caratterizzano e sulla ricchezza che deriva da esse.
Quest’anno, in occasione della Giornata dei calzini spaiati, le classi seconde della scuola primaria hanno svolto un’attività in classe per giocare con il tema della diversità. Durante l’ora di Musica e Immagine i bambini e le bambine, utilizzando un tangram costruito da loro, si sono cimentati nella realizzazione di immagini nuove, componendo oggetti o animali a loro fantasia. In questo modo hanno sperimentato come, unendo in modo armonico figure geometriche diverse per forma e dimensione, si possa creare qualcosa di totalmente nuovo.
A cosa ci ha fatto pensare tutto questo? Alle nostre classi, formate da bambini, bambine e insegnanti unici e irripetibili che arricchiscono le giornate proprio grazie al fatto di essere tutti diversi, perché ricordiamolo sempre: “La diversità è una ricchezza”!
Gli alunni delle classi seconde
Dormi mio bambino che quando ti sveglierai saremo vicino alla terra del gelsomino
E non ti spaventare tra un po’ finisce il mare e questo vecchio guscio potremo abbandonare
In Calabria Siricu è un termine con duplice significato: viene utilizzato per indicare il baco da seta, ma anche gli abitanti del luogo da cui, secoli fa ,sulla costa jonica calabrese proveniva (in virtù della florida lavorazione di questo materiale), i siriani. SIRICU diventa il titolo di una delicata ninna nanna scritta qualche anno fa dal cantautore Fabio Macagnino per ricordare le vicende dei tanti migranti e rifugiati che seguono oggi quella stessa rotta in cerca di nuove speranze sulle quali approdare. In uno dei tanti sbarchi avvenuti sulle coste calabresi, Fabio s’imbatte in un uomo che porta con sé, dal lungo viaggio, uno strumento musicale… Ecco che nasce il canto dolce di un padre (baco) che culla e tranquillizza il figlio (piccolo baco) durante la traversata a largo, raccontando di ciò che è stato (che non dimenticherà) e di ciò che diventerà oltre quell’orizzonte quasi impercettibile, nelle notti come nelle tempeste, con la certezza di andare verso la direzionegiusta, l’unica percorribile, l’unica possibile.
Qualche giorno fa arriva la notizia dell’ennesima strage in mare. Ancora una volta… donne, uomini, bambini. Ancora una volta.
La mattina seguente all’accaduto, attraversavo il cancello d’ingresso dell’istituto interrogandomi: “Chissà se i bambini ne avranno sentito parlare, chissà se per puro caso avranno visto le immagini in tv, su un quotidiano, fatto delle domande o imma-
ginato qualcosa semplicemente.”
La giornata scorreva, mentre pian piano arrivavano alla memoria il brano conosciuto e la clip video che ne descriveva il significato. Dovevo assolutamente far loro conoscere SIRICU e mi son detta che di certo era il miglior modo quello per raccontare con tenerezza e leggerezza ai bambini il fenomeno della migrazione forzata, evento significativo del nostro tempo: c’è gente che abbandona la propria terra d’origine e affronta viaggi lunghissimi e a volte difficili, che lascia luoghi di guerra per raggiungere luoghi di pace.
Mi sono anche detta “E’ necessario che lo faccia? E’ necessario adesso?”.
Mi sono data una risposta: la conoscenza del mondo passa anche da qui. Lo dobbiamo offrire tutto intero questo mondo ai nostri bambini, tutto intero, per come si presenta, qui e ora, nel migliore dei modi che conosciamo: a ciascuna età il giusto punto di vista.
I feedback sono sempre Loro a fornirceli:
Benedetta: “Maestra è proprio bella questa farfalla…”.
- Hai ragione, è proprio bella!
Pietro: “Perché quelle barche sono rotte?”
- Perché rappresentano il viaggio burrascoso che spesso queste persone affrontano.
“E’ vero perché il mare a volte è in tempesta!”
- Proprio così.
Ai gelsi ci aggrapperemo e potremo riposare, i frutti gusteremo e ti lascerò sognare. E cambierai la pelle, crisalide sarai. E guarderai le stelle, la guerra dimenticherai. Tu Siricu sarai, così verrai chiamato per non scordare mai la terra che hai lasciato. La terra di Adamo ed Eva giardino damascato di quando Dio sorrideva contento del suo Creato. Dormi mio bambino che presto giocherai tra zagara e peperoncino, tra cedro e mandarino Ti cresceranno le ali volare tu potrai su quella bella terra, lontano dalla guerra.
Il messaggio educativo delle favole di Esopo, per esplorare il loro mondo emotivo... Le favole di Esopo sono molto ironiche, ricche di buoni sentimenti e ci insegnano a comportarci bene e ad essere buoni amici.
Un bambino concentrato è un bambino che apprende. L'apprendimento procura soddisfazione. Favorire gli istanti di concentrazione spontanea, mantenendo in ambiente un clima di calma e serenità, è fondamentale per aiutare lo sviluppo spontaneo di questa grande capacità.
Come dipingeva Kandinsky??
Come lui diamo sfogo alle nostre emozioni nascoste nei nostri cuori, attraverso colori e forme, come se fossero note di un brano musicale improvvisato. Che divertimento!!
Un’azienda di noleggio a tutto campo, abilitata ad operare in ambito nazionale ed europeo. Bus gran turismo, minibus e auto, tutti con conducente
Via della Pisana 1443 - 00163 Roma - tel. 06.65198600
United Network è la più importante associazione italiana che organizza la partecipazione degli studenti ai Model United Nations, simulazioni di sedute delle Nazioni Unite organizzate da Università
(tra queste l’Harvard University) e da enti di formazione accreditati presso l’ONU.
Via Salandra 1/A - 00187 Roma tel 06.92937028
Agenzia e tour operator dal 1999 Organizzazione di pacchetti turistici, viaggi culturali e vacanze studio
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