Concetti Base Coaching

SPUNTI DI DISCUSSIONE CONCETTI BASE PER ALLENARE

Concetti CHIAVE primo MESE BATTUTA

GIOCATORE SX

• Recupero della Mobilità già dalle fasi di riscaldamento.

• capacità di adattamento a situazioni che si modificano rapidamente e continuamente GIOCATORE DX

• Focus su Primo e secondo Tocco PREDISPOSIZIONE ALLA RICEZIONE

RICEZIONE

AZIONE

PREDISPOSIZIONE ALLA RICEZIONE

• sviluppare sempre situazioni da risolvere piuttosto che soluzioni da ricordare • spiegare il concetto chiave che non esiste un momento in cui il giocatore osserva in maniera passiva lo svolgimento dell’azione stessa

PREDISPOSIZIONE ALL’ALZATA

PREDISPOSIZIONE ALL’ATTACCO ALZATA ATTACCO

Nello specifico proviamo anche a ….

COPERTURA

• Individuare il ruolo migliore per i propri atleti/e leader / follower

POSIZIONE A MURO POSIZIONE IN DIFESA

• Individuare pregi e difetti dei propri atleti/e, anche sotto l’aspetto psicologico • Sviluppare esercitazioni atte all’apprendimento delle tecniche di gioco e di movimento

MURO / STACCO DIFESA

• Dettare i giusti tempi all’allenamento ne troppo lenti ne troppo sbrigativi •

PREDISPOSIZIONE ALZATA BKPOINT PREDISPOSIZIONE ATTACCO BKPOINT COPERTURA

• Correggere gli atleti cercando di fornire feedback positivi veloci ed efficaci • Stimolare gli atleti/e con allenamenti differenti e con obiettivi variabili• •

ATTACCO

Definire bene quando si fa quantità, e qualità

Studiare le tattiche di gioco per la propria squadra e in base alle caratteristiche dei propri atleti e degli avversari

• Gestire il rapporto di sintonia dei giocatori e quello tra atleti e COACH.

Gli ERRORI e i COMPORTAMENTI piu comuni dei corsisti • • • • • • • • •

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Impugnare il bagher vicino al petto, o muoversi col bagher impugnato Commentare l’azione in corso invece di fare le corrette chiamate.

Non fare chiamate efficaci, tipo “come puoi”, “qui”, “la” etc..

Fare mercato mentre l’allenatore spiega..magari ascoltare e poi confrontarsi Dire «non ci riesco» invece di «riprovo». Esercizio! sostituite non riesco, con NON VOGLIO Arrivare IN RITARDO o a metà riscaldamento.. (rischio infortunio) Non avere mai il giusto equilibrio e la giusta direzione di spalle e piedi nelle fasi di alzata Perdere velocemente la concentrazione e il focus durante l’esercizio in corso Rischiare sempre la palla molto brutta, in alzata o in attacco o in difesa.. spesso sbagliandola o buttandosi a caso.. Non alleniamo EROI. Arrabbiarsi dopo un errore come se fosse un caso..

Indispettirsi col partner come se lo facesse apposta a sbagliare..

Non mettere in pratica i feedback dell’allenatore, fingendo che ti siano già chiari…

Saltare in attacco senza slanciare le braccia.o invadendo la zona avversaria Prendere la palla con un solo braccio in ricezione, credendoti un prodigio…

Sbagliare piu «ripetizioni» nella stessa azione senza provare a cambiare qualcosa nella dinamica dell’esecuzione Non essere mai rivolti verso il centro del campo nelle fasi di ricezione/difesa

‘Il FOCUS MENTALE’ cosa vogliamo TRASMETTERE «NOI» 1)

2)

3)

4)

5)

Sorridi ai tuoi errori, per imparare a riconoscerli, e per provare a provi rimedio ascoltando e accertandoti di aver compreso il feedback del tuo coach Considera il tuo partner come l’altra ruota della stessa bicicletta. Uno dei due sarà sempre quella piu sotto pressione, alla quale sono collegati i pedali.. L’altra è quella che guida verso la strada migliore..Non disponiamo di un tandem… quindi rimaniamo sempre vicini nel gioco Migliora la tua attenzione, concentrazione, motivazione e determinazione nell’allenarti.. poniti un obiettivo di crescita ad ogni allenamento..

Ognuno deve cercare dentro di se’ la molla da far scattare per non accontentarsi mai di quanto già fatto e per saper soffrire tanto quanto ogni successo vero richiede ad ogni sportivo.

E soprattutto come dico sempre… La fortuna non aiuta gli AUDACI… ma i CAPACI.

Cenni di …PROGRESSIONE TECNICA per LIVELLO Maschile Femnile e Kids

BATTUTA

GIOCATORE SX

A G O N I S T I

I N T E R M E D I

P R I N C I P I A N T I

B A S E

MASCHILE

GIOCATORE DX

FEMMINILE

GIOVANI

BATTUTA 19% PREDISPOSIZIONE ALLA RICEZIONE

PREDISPOSIZIONE ALLA RICEZIONE RICEZIONE 15%

RICEZIONE

PREDISPOSIZIONE ALL’ALZATA

Lavoro di primo e secondo tocco quindi focalizzazione sui fondamentali di ricezione frontale laterale, alzata in bagher, e cenni sulla battuta.

ALZATA 20%

PREDISPOSIZIONE ALL’ATTACCO ALZATA ATTACCO

ATTACCO 25% COPERTURA

Lavoro atto alla corretta preparazione dell’attacco, timing, braccio alto, coordinazione … etc etc etc..

COPERTURA 1%

POSIZIONE A MURO POSIZIONE IN DIFESA

MURO 11%

MURO / STACCO

DIFESA PREDISPOSIZIONE ALZATA BKPOINT

DIFESA 9%

Lavoro incentrato principalmente sulla di difesa di palla forte, dinamiche su shot e cut, e variazioni di muro

Lavoro incentrato principalmente sulla di difesa di palle shot, con lavori di difesa in tuffo a 2 e 1 mano, dinamiche sullo stacco, finte di muro...

Lavoro incentrato sulla risoluzione immediata del break, chi rischia di più, alzator, attaccante, e dove rischio.

Lavoro incentrato sulla resistenza e la concentrazione sui lunghi scambi (LOOP).. Lucidità e forza.

ALZATA 20% PREDISPOSIZIONE ATTACCO BKPOINT COPERTURA 1%

COPERTURA

ATTACCO

ATTACCO 25%

G I O V A N I

Alcune considerazione del 2017

Da FERMI (maschile) 41% TUFFO (femminile) 37%

DIFESA 9%

SPIKE (Maschile) 60% SHOT (Femminile) 51%

JUMP FLOAT 60%

MURO 11% COPERTURA 1%

ATTACCO 25% BATTUTA 19%

ALZATA 20%

TECNICHE IMPIEGATE

Ma oggi è ancora cosi?

RICEZIONE 15%

BAGHER FRONTALE 40%

TABELLA IMPOSTAZIONE ALLENAMENTO BASE

PRINCIPIANTI Junior Senior

Sviluppo della

F E E D B A C K

Preparatore

sabbiaticità

INTERMEDI Junior Senior Sviluppo della sabbiaticità

AGONISTI

SAND TRAINING e PESISTICA

Preparatore Individuare pregi e difetti dei propri atleti/e

Preparatore Individuare pregi e difetti dei propri atleti/e

COACH

Sviluppo della tecnica di base.

Approccio ai gesti di ricezione e di alzata CURA DEL GESTO

Sviluppo di esercizi atti all’apprendimento delle tecniche di primo e secondo tocco, con introduzione al gesto di attacco.

Gestire i tempi di allenamento ANALITICO fondamentali 60% SINTESI di costruzione 30% FASE GIOCO guidata 10%

COACH

F E E D B A C K

Sviluppo della tecnica. esercitazioni atte all’apprendimento delle tecniche di gioco e di movimento

Stimolare gli atleti/e con allenamenti differenti e con obiettivi variabili.

CURA DELLA TECNICA

Gestire i tempi di allenamento ANALITICO variabile 40% SINTESI variabile 30% FASE GIOCO a obb. 20% FASE GIOCO libera 10%

Sviluppo della sabbiaticità e trasformazione PESI

COACH Individuare il ruolo migliore per il proprio atleta

F E E D B A C K

Sviluppo della tecnica avanzata.

Ripetizione gesti, situazioni di gioco varie Studiare le tattiche di gioco per la propria squadra e in base alle caratteristiche dei propri atleti e degli avversari Gestire il rapporto di sintonia dei giocatori (psicologia e leader) Gestire i tempi di allenamento ANALITICO di situazione 10% SINTESI di situazione 50% FASE GIOCO a obiettivi ATT e DIF 25% FASE GIOCO a SET 15%

F E E D B A C K

LA PREPARAZIONE DI UN ALLENAMENTO BASE

PRINCIPIANTI Junior /Senior INTERMEDI Junior

CIRCUIT TRAINING

Sviluppo della sabbiaticità

F E E D B A C K

Nelle fasi di CIRCUIT TRAINING ALLENATE: Uscita dalla posizione di partenza (difensiva bassa, di muro o ricezione) Capacità di accelerazione in direzione della posizione di difesa o della palla Capacità di decelerare il corpo (non arrestare) prima del contatto con la palla, o di un nuovo cambio di direzione Uscita in accelerazione per un nuovo spostamento. Tanto più siamo lontani dall’azione tanto dovremo essere veloci, (maggiormente se siamo finiti a terra).

Individuare pregi e difetti dei propri atleti/e

Nelle fasi di ANALITICO : Sviluppo della tecnica di base.

Approccio ai gesti di ricezione e di alzata CURA DEL GESTO

RICEZIONE

LANCIO PALLA

ANALITICO

Sviluppo di esercizi atti all’apprendimento delle tecniche di primo e secondo tocco, con introduzione al gesto di attacco.

SINTESI Gestire i tempi di allenamento ANALITICO fondamentali 60% SINTESI di costruzione 30% FASE GIOCO guidata 10%

60%

SERVIZIO 30%

ALZATA

Dedicate una buona parte dell’allenamento,curando la concentrazione mentale, la tecnica di preparazione e l’esecuzione del gesto, portando numerose ripetizioni dello stesso seguito da numerosi feedback positivi..

Nelle fasi di SINTESI :

BATTUTA 50%/ LANCIO

ATTACCO

RICEZIONE

30%

ALZATA

In questa fase mettete assieme i gesti analizzati ponendo obiettivi sfidanti per il loro livello, cercando di portarli progressivamente alla costruzione dell’azione di gioco. Non fate sempre i soliti esercizi ma motivateli con stimolanti variazioni.

BATTUTA Nelle fasi di GIOCO :

GIOCO

RICEZIONE ALZATA ATTACCO

10%

Dedicate questa fase al RECAP di quello che è stato affrontato nell’allenamento evitando che diventi il momento intervallo.. Quindi saper gestire bene le fasi di gioco pilotato e introdurre giochi con obbiettivi GLOBALI sempre differenti.. di punti, di colpi, di zona..

PROPORRE STATEGIE EFFICACI •

Battuta: Prendersi del tempo, respiro, miro e poi batto. E’ fondamentale evitare di battere troppo presto e senza la giusta preparazione mentale.

•

Ricezione: dopo aver staccato le mani dalle ginocchia al lancio della palla di chi batte, occorre restare fermi finché non è chiaro dove è indirizzato il servizio.

Cercare di essere sempre rivolti con le spalle verso il centro del campo…

•

Alzata: è il fondamentale più importante.. Non anticipare, non correre verso rete, ma mi avvicino al compagno e attendo il suo primo tocco, prima di risolvere l’alzata. Spalle sempre verso rete in direzione dell’asta.

•

Chiamate.. Quando arriverà il momento…comincerei con «vicino»

•

In ricezione, va deciso chi prenderà la palla in mezzo, poi va effettuata la chiamata mia non appena è evidente su chi è indirizzato il servizio. Chi non riceve chiama corta, buona o out per aiutare il partner, affiancandolo senza superarlo per una corretta azione di alzata.

•

In attacco occorre chiamare al partner il tipo di alzata che si desidera nel punto più alto della parabola di ricezione, o meglio durante la parabola ascensionale, per consentirgli di organizzare al meglio la fase di alzata.

•

In copertura solo dopo, occorre chiamare al partner linea, diago o sola senza troppa fretta, solo dopo aver capito i reali movimenti degli avversari.

•

In difesa le chiamate per risolvere le zone di conflitto vanno fatte il prima possibile se sono sicuro di raggiungere la palla chiamo MIA..

L’IMPORTANZA DEL FEEDBACK

IDENTIFICAZIONE DEGLI STIMOLI SELEZIONE DELLA RISPOSTA PROGRAMMAZIONE DELLA RISPOSTA

RIFERIMENTO EXT (coach) MUSCOLI MOVIMENTO CAMBIAMENTI NELL’AMBIENTE

Feedback sensazioni Muscolari Feedback sensazioni Motorie

Feedback sensazioni Ambientali

FEEDBACK

PROGRESSIONE DEI «GESTI» BASE

Sviluppo della tecnica di base.

Approccio ai gesti di ricezione e di alzata CURA DEL GESTO Sviluppo di esercizi atti all’apprendimento delle tecniche di primo e secondo tocco, con introduzione al gesto di attacco.

F E E D B A C K

MOVIMENTO VOLONTARIO

PRINCIPIANTI Junior Senior

INTERMEDI Junior Senior

AGONISTI

Lento , Dispendioso, Cosciente

ATTRAVERSO NUMEROSE RIPETIZIONI

MOVIMENTO AUTOMATICO

MOVIMENTO RIFLESSO Veloce, economico, incosciente

BATTUTA (FLOAT)

PREPARAZIONE

ESECUZIONE

CHIUSURA

Piedi leggermente divaricati

Lanciare la palla di fronte alla spalla del braccio che batte

Continuare a trasmettere il peso del corpo in avanti

Peso del corpo ben distribuito

La palla deve girare poco o per nulla

Le braccia scendono lentamente verso il basso

Portare in avanti il piede opposto al braccio che batte

Lanciare la palla vicina al corpo

Mano aperta

Oscillazione del braccio all’indietro con gomito in alto

Sguardo sulla palla

Mano vicina all’orecchio Colpire la palla con il carpo della mano Estendere il braccio al contatto Spostare il peso del corpo in avanti

BAGHER DI RICEZIONE

PREPARAZIONE

ESECUZIONE

CHIUSURA

Muoversi verso la palla per anticiparne la caduta e alla ricerca della frontalitĂ

Ricevere la palla possibilmente di fronte al corpo

Le braccia e il busto seguono la palla verso il bersaglio

Tenere i piedi divaricati poco di piu delle spalle e sfasati

Le gambe iniziano e sono artefici del movimento di spinta

Spostare il peso del corpo in direzione del bersaglio

Piegare le ginocchia per aver il baricentro del corpo basso

Le braccia seguono la palla verso il bersaglio

Stendere le braccia parallele alle cosce

Mantenere le braccia al di sotto delle spalle

Formare il piano di rimbalzo con le braccia,se la palla è laterale il braccio esterno rimane esterno

Le spalle danno la direzione alla palla

Gomiti chiusi e polsi extraruotati Mani unite, schiena dritta Occhi in direzione della palla

ANALISI DI PRIMO TOCCO

POSTURA • La postura alta è quella solitamente più “rilassata” ed è utilizzata in preparazione ai fondamentali offensivi e al muro • La postura intermedia, nota come postura statica fondamentale è quella utilizzata, ad esempio, in ricezione o in alzata.

• La postura bassa, infine, caratterizzata da una grande chiusura degli angoli, è quella utilizzata per tutti i fondamentali difensivi.

RICERCA DELLA STABILITA’ GAMBE • I piedi sono più larghi rispetto alle spalle, Una gamba è leggermente più avanti rispetto all'altra e le Ginocchia leggermente flesse..

BRACCIA • Quando impatto la palla la presa dev'essere solida..

• I pollici vanno verso la sabbia in modo da avvicinare i gomiti e aumentare la superficie di impatto

LA POSIZIONE DI ATTESA GAMBE. • Devo essere leggero coi piedi per lo spostamento è attivo con le gambe..

BRACCIA • Le braccia le tengo ad "imbuto" pronto ad accogliere la palla..

DINAMICHE .

• Quando arriva la palla, solo dopo essermi posizionato dietro la palla , unisco le braccia all'interno di questo imbuto formatosi, e accompagno la palla con tutto il corpo in avanti.. Non solo braccia ma è con l'inerzia del nostro corpo che porteremo la palla verso l'obiettivo.

ANALISI DI PRIMO TOCCO

GLI SPOSTAMENTI Gli spostamenti utilizzati nel beach volley sono i più svariati, a seconda della particolare situazione che si viene a creare.

Anzitutto conviene citare gli spostamenti classici in corsa avanti e indietro, utilizzati per spostamenti piuttosto lunghi. La corsa indietro, se utilizzata per spostamenti medio – brevi, deve essere effettuata mantenendo la frontalità con la rete, per avere sempre un punto di riferimento. Solo in caso di palloni particolarmente lontani e solo dopo aver seguito “a sufficienza” la traiettoria del pallone, ci si potrà girare e completare il tutto con un gesto tecnico rovesciato.

I passi accostati sono i passi fondamentali di ogni gesto tecnico che interessi una ricezione, una difesa, un muro o un’alzata ad una distanza medio – breve. Il passo accostato, da teoria, prevede che si muova sempre un passo alla volta: il primo piede a muoversi è quello nella direzione dello spostamento, mentre il secondo (se necessario) lo segue velocemente, cercando di mantenere il parallelismo tra i piedi. Personalmente lo faccio eseguire anche con primo passo interno ove il GAP da coprire sia maggiore. Va infine precisato che il passo accostato non è, come comunemente si crede, eseguibile solo lateralmente (passo accostato laterale), ma anche frontalmente (passo accostato frontale).

Il passo incrociato è simile a quello accostato, ma con la variante che il secondo passo, invece di affiancarsi al primo, lo scavalca, creando così l’effetto di incrocio. L’incrocio può essere effettuato davanti o dietro al primo passo, secondo le esigenze tecniche.

Esistono inoltre alcuni passi che chiamo SPECIALI : fanno parte di questa categoria la rincorsa d’attacco, utilizzata per attacchi e contrattacchi ed alcune tecniche di traslocazione a muro, come il passo di apertura – incrocio – chiusura, e stacco da rete .Questi passi speciali sono da considerare a tutti gli effetti dei veri e propri gesti tecnici.

Dovendo descrivere la velocità d’esecuzione di uno spostamento, esiste una regola generale sulla velocità di spostamento, che afferma che: “ogni spostamento lungo deve partire in ampiezza e terminare in frequenza”. In altre parole, se lo spostamento è lungo, si dovrà partire con passi ampli e grossolani, per poi definire il movimento con passi molto brevi e frequenti, ma anche molto precisi.

Oltre a posture e spostamenti, esistono anche particolari gesti tecnici legati al movimento.

Fanno parte di questa categoria gli affondi, utilizzati quando il tempo non è sufficiente per effettuare un ulteriore spostamento. Gli affondi possono essere sia frontali che laterali.

I "tuffi", che vanno a formare quell’insieme di gesti tecnici meglio noti come acrobatica. Essi sono utilizzati nel disperato tentativo di recuperare palloni particolarmente insidiosi, irraggiungibili sia con uno spostamento che con un movimento di affondo.

ANALISI DI PRIMO TOCCO

Target di RICEZIONE Nei primi due campi sono segnate le zone dove può terminare la palla ricevuta, con i rispettivi colori: VERDE SCURO ricezione perfetta VERDE CHIARO ricezione buona GIALLO ricezione giocabile BLU ricezione molto difficile da poter alzare.

Le frecce indicano che i campi si spostano in dipendenza del punto di ricezione e cioè che se la battuta va verso la riga anche la ricezione ideale si sposta da quella parte e viceversa verso il centro, poiché l’obiettivo di una buona ricezione è quello di poter osservare bene il campo avversario al momento dell’alzata (verde scuro) e di poter giocare degli schemi (verde chiaro) e non solo palla alta (giallo).

Nei campi di mezzo è definita la posizione dei ricettori in base al punto di battuta, col giocatore sulla diagonale che prende più campo in una posizione avanzata rispetto al compagno.

Negli ultimi due campi è evidenziata la posizione da assumere in base alla direzione del vento, che sarà più avanzata se il vento soffia alle spalle di chi riceve, oppure più arretrata se il vento soffia alle spalle di chi batte, in faccia a chi riceve.

ALZATA IN PALLEGGIO

PREPARAZIONE

Muoversi verso la palla Assumere la posizione dietro la palla in direzione del bersaglio Spalle dritte verso il bersaglio

ESECUZIONE PALLEGGIO Toccare la palla nella parte piu bassa

Allungare le braccia e le gambe verso il bersaglio

Piegare leggermente gambe,braccia e fianchi

Le braccia spingono la palla con i polsi bloccati il piu velocemente possibile

Pollici e indici delle due mani vicini i egual modo

CHIUSURA

Toccare la palla nella parte piu Distendere completamente bassa all’altezza dei polsi le braccia

Toccare la palla con le punte Le gambe e le braccia iniziano Le mani rimangono delle dita e i pollici il movimento di spinta orientate verso il bersaglio contemporaneamente Non fare scendere troppo le Non fare scendere le I fianchi si muovono verso braccia con la palla braccia con la palla il bersaglio

Gambe leggermente divaricate e piedi sfasati

Mani sopra la testa e davanti alla fronte

ESECUZIONE BAGHER

Portare le braccia e le gambe verso il bersaglio

Il peso viene trasferito verso il bersaglio

Le braccia seguono la palla in un gesto accompagnatorio Ci si sposta in direzione lento dell’alzata e non all’indietro

ANALISI DI SECONDO TOCCO

Predisposizione all’ALZATA

1 2

Come ci si predispone per alzare da ricezione??

Possiamo suddividere lo spostamento per alzare, in palleggio o in bagher, in tre aspetti specifici: Il primo aspetto, evidenziato nel primo campo, prevede la gestione di alzate dopo ricezione di battuta: 1) corta (verde), 2) media (giallo) e 3) lunga (blu), intendendo per lunga il punto dove riceve il compagno, più che la profondità della battuta, visto che le battute tese si ricevono col bagher laterale senza indietreggiare troppo.

1) Nel caso di battuta corta, chi alza deve correre insieme al ricettore, dopo aver chiamato appunto ‘corta’, senza mai scavalcarlo longitudinalmente in direzione del target di ricezione, fermandosi al momento del colpo per ripartire dopo aver visto la direzione della ricezione.

3

2) Nel caso di battuta media, chi alza deve camminare, senza correre (per evitare contropiedi), nella direzione del target di ricezione, correndo solo dopo aver capito la direzione della ricezione.

3) Nel caso di battuta lunga a scavalcare, che fa indietreggiare il compagno, chi alza dopo aver chiamato ‘buona’ o ‘out’ non insegue ma si «mostra» e aspetta di vedere la direzione della ricezione per correre ad alzare.

ANALISI DI SECONDO TOCCO

Predisposizione all’ALZATA Nel disegno vengono mostrate le zone dove può andare a finire la palla considerate come laterali, intermedie e centrali nella zona di conflitto.

1. Se la palla viene ricevuta vicino la riga chi alza esegue il primo passo nella direzione della ricezione per avvicinarsi al compagno.

2. Se la palla viene ricevuta nella zona intermedia chi alza segue solo le indicazioni del primo disegno.

3

1

2

3. Se la palla viene ricevuta nella zona di conflitto, chi alza si sfila leggermente per lasciare entrare il ricettore, e nel caso che tutti e due chiamino ‘mia’, sarà cura del ricettore inviare la palla non troppo vicina a rete e più alta per dare tempo a chi alza di arrivare bene.

Un’ultima considerazione sullo spostamento in alzata è legato al vento forte, che obbliga chi alza ad un approccio verso rete considerando appunto l’agente atmosferico.

1. Se il vento tende a spostare la palla verso la riga del ricettore, l’approccio di chi alza avverrà più diagonalmente in direzione dell’asta opposta anticipando un poco la direzione del vento stesso.

2. Se il vento tende a spostare la palla verso il centro della rete, l’approccio di chi alza avverrà più perpendicolarmente per evitare di venire scavalcati dalla palla stessa, che invece va aspettata più centralmente.

Aggiungo solo che è preferibile arrivare col piede destro più avanti quando si alza da dx verso sx, mentre col piede sinistro avanti quando si alza da sx verso dx.

ATTACCO

PREPARAZIONE

Iniziare ad avvicinarsi l'alzatore e alla rete mantenendosi alla giusta distanza (se dx in un modo se sx in un altro) Gli ultimi due passi sono: piede destro piede sinistro (viceversa per i mancini) Far oscillare entrambe le braccia in dietro basso

ESECUZIONE

CHIUSURA

Contattare la palla con il braccio alla massima estensione

Durante il contatto, mantenere lo sguardo sulla palla

Contattare la palla di fronte alla spalla che effettua la schiacciata

Ridiscendere a terra

La palla viene impattata con il palmo della mano

Piegare le ginocchia per attutire la discesa

Pestare la sabbia con la pianta del piede per renderla piĂš compatta e adatta al salto

Colpire la palla nella parte centrale posteriore

Far scivolare con forza la mano lungo il fianco

Le braccia ritornano in avanti alto e peso del corpo che si sposta sulle punte dei piedi prima di lasciare il terreno

La mano avvolge la parte superiore della palla

.

ANALISI DI TERZO TOCCO

Preparazione all’attacco

dx sx

Apertura: spostamento che si esegue in velocità prima della rincorsa d’attacco per prepararsi nella giusta zona del campo in base all’alzata richiesta. Possiamo aprirci a circa tre metri e mezzo da rete in varie posizioni: fuori campo per le alzate larghe, più perpendicolarmente al partner per le alzate vicino oppure oltre la sua verticale per le alzate dietro.

Chiamata: dopo l’apertura o durante la stessa è il momento giusto per chiamare al compagno l’alzata migliore. Più il compagno è in difficoltà, meno complessa deve essere l’alzata richiesta. La chiamata deve essere effettuata nel punto morto della parabola di ricezione o ancor prima se possibile, ma mai nella fase discendente della stessa che non garantisce a chi deve alzare il tempo sufficiente per prepararsi a dovere.

Posizione d’attesa: arrestando o solo rallentando l’arrivo dell’apertura si passa poi nella posizione d’attesa, col destro avanti per i dx ed il sx per i mancini. La posizione d’attesa serve a scegliere il tempo giusto per la partenza della rincorsa d’attacco. I fattori decisionali sono il (vento),la distanza da chi alza e l’altezza dell’alzata richiesta. Considerando che il vento corrisponde a tempo, anche abbassando l’alzata in condizioni di vento forte il tempo di partenza della rincorsa sarà lo stesso che su un’alzata più alta in assenza di vento. L’attesa con poco vento sarà legata al momento del tocco di chi alza . Se sale il vento si abbassano le alzate, mantenendo lo stesso tempo d’attesa, oppure si aspetta un po’ di più a fare la rincorsa (anche per ovviare all’eventuale cambio di direzione dell’alzata).

ANALISI DI TERZO TOCCO

Rincorsa e Stacco..

Rincorsa d’attacco: si può partire da fermi o già in movimento se l’altezza della ricezione o un’apertura maggiore non hanno permesso all’attaccante di fermarsi. I destri dalla posizione d’attesa col dx avanti eseguiranno un prepasso di sinistro più o meno lungo in base al tipo d’alzata (il prepasso serve a correggere eventuali imprecisioni dell’alzata), i mancini faranno invece il prepasso di dx. Dopo il prepasso lo slancio delle braccia all’indietro favorirà il lancio dell’ultimo passo dx-sx per i destri e sx-dx per i mancini. L’ultimo passo si differenzia tra gli uomini e le donne nel tempo di appoggio dei piedi, più differenziato nei maschi e più ravvicinato nelle donne (che avendo meno forza sfruttano maggiormente il fattore pliometrico dell’azione, altrimenti disperso in un’azione più lunga). Fondamentale nella rincorsa d’attacco, oltre allo slancio completo all’indietro delle braccia per caricare al massimo il successivo stacco, anche il ritmo della rincorsa diviene più efficace se eseguito alla massima accelerazione possibile.

Stacco: dalla posizione accovacciata con le braccia completamente distese all’indietro ed il piede sx più avanti nei destri (ed il dx più avanti nei mancini) comincia l’azione di stacco. Le braccia oscillano velocemene prima in basso e poi in alto accompagnando la distensione delle gambe e l’azione di tacco-punta del piede più arretrato. In volo le gambe tenderanno a piegarsi all’indietro per favorire l’arco dorsale del busto, mentre il gomito del braccio d’attacco si aprirà all’indietro ruotando in parte il bacino e allontanando al massimo il gomito d’attacco dall’altra mano, che invece mira il più in alto possibile la palla. Lo stacco deve essere eseguito dietro la palla e non sotto di essa, ponendo la giusta attenzione nel prevedere eventuali azioni del vento da compensare scegliendo il punto giusto dove saltare.

ANALISI DI TERZO TOCCO

Colpo d’ATTACCO..

Dalla posizione di apertura del gomito e distensione del braccio che mira la palla, quasi uguale per ogni tipo di colpo scelto, possiamo decidere se effettuare un attacco forte, un attacco piazzato od uno shot.

L’attacco forte prevede che la rotazione del busto, la spallata e la frustata del gomito spingano alla massima velocità possibile la mano contro il centro della palla ed alla massima altezza possibile. Il polso seguirà con naturalezza l’azione del gomito per imprimere alla palla lo spin necessario (maggiore nei colpi più chiusi o laterali sulle mani del muro, minore in quelli più profondi, quasi assente nei colpi alti sulle mani del muro o se il difensore è molto avanzato per impedire che palleggi la difesa). L’uscita della mano che attacca la palla forte è sulla coscia opposta.

L’attacco piazzato si differenzia da quello forte poiché la palla viene colpita lateralmente in un’azione di intra o extra rotazione che indirizza il colpo fuori della direzione della rincorsa e di conseguenza lateralmente al difensore. L’azione della spalla nella frustata è più controllata, mentre cresce quella del gomito nel portare la mano con precisione ai lati della palla, il polso aumenterà la velocità d’azione rispetto all’attacco forte e la mano dovrà avere il pollice ben aperto per favorire l’effetto slice del colpo. L’uscita della mano nell’attacco piazzato sarà sul fianco opposto alla mano che attacca nel colpo in intra rotazione (portato esternamente alla palla); fuori dal fianco stesso della mano che attacca e col palmo rivolto verso l’esterno, nel colpo in extra rotazione (portato internamente alla palla). Il busto durante il colpo non deve seguire nella rotazione finale il braccio, ma fermarsi sulla direzione della rincorsa per nascondere al difensore il colpo effettuato, meno potente e più angolato dell’attacco forte.

Lo SHOT lo possiamo suddividere in Cut (corto verso la riga laterale opposta), Line (sopra il muro o la difesa verso la riga di fondo lungolinea), Angle (sopra il muro verso la riga laterale in diagonale), Dink (corto verso la riga in lungolinea o corto verso il centro della rete) ed Over (lungo a scavalcare il difensore od il giocatore che si stacca da muro).

L’esecuzione dello shot prevede un’azione della spalla volta a far distendere al massimo il braccio verso l’alto (ogni cm in più d’altezza è oro), mentre solo il gomito ed il polso daranno tutta la forza al colpo. Il gomito farà scegliere in ritardo il punto di contatto con la palla per nascondere fino all’ultimo le intenzioni dell’attaccante, il polso cercherà la massima velocità di spin possibile negli attacchi lunghi a scavalcare il muro o la difesa, mentre sarà più bloccato nei colpi corti slice. La mano dovrà quasi plasmarsi sulla palla nei colpi top-spin e restare un po’ più rigida in quelli slice. L’uscita della mano nell’attacco shot sarà quella tipica dei colpi lungo la rincorsa od in intra ed extra rotazione, mentre il busto durante il colpo invece di seguire il braccio può fermarsi sulla direzione della rincorsa (finta passiva) o addirittura ruotare inversamente al movimento del braccio (finta attiva) e nascondere ancor più al difensore i colpi morbidi effettuati.

Oltre che con la mano aperta gli shot possono essere portati anche con le nocche o con la punta delle dita. Le nocche garantiscono una buona azione di polso per prendere la palla più in alto del palmo e comunque cambiare all’ultimo la direzione del colpo. La punta delle dita aiuta a scavalcare i muri più alti ed invadenti con l’alzata troppo attaccata, ma non può far variare più di tanto il colpo se non nella profondità dell’esecuzione.

Piccola riflessione sul vento.

Il vento, come per l’attesa della rincorsa e l’altezza dell’alzata, influisce moltissimo anche sulla scelta degli shot. E’ una buona regola scegliere la riga dalla quale proviene il vento per essere sicuri di poter trarre il massimo dai propri shot.

Se il vento viene da dietro i colpi corti verso la riga da cui viene il vento saranno i più incisivi (considerando la rete come riga di fondo). Se il vento viene da davanti i colpi lungi verso la riga di provenienza del vento potranno essere rischiati di più.

MURO

PREPARAZIONE

ESECUZIONE

CHIUSURA

Partenza da posizione neutra in mezzo alla rete e a circa 1 metro di distanza dalla stessa

Flettere le gambe e caricarle per il salto mantenendo le mani alte

Se è stato fatto muro atterrare con i piedi paralleli alla rete per evitare ogni possibile contatto con la rete

Appena individuato il ricettore spostarsi davanti ad esso

Saltare dopo che ha saltato lo schiacciatore

Se la palla è passata, predisporsi per la possibile alzata di rigiocata

Mantenere sempre l’attenzione per un possibile attacco di seconda intenzione

Penetrare con le mani nel campo avversario facendo attenzione a uscire con la mano che copre il lato chiamato

Se la palla è stata attaccata con un short shot o un dink va effettuato un tentativo di difesa

Dopo che la palla viene alzata deve essere presa come riferimento e bisogna muoversi davanti al possibile punto d’impatto Posizionarsi a 50cm da rete e in posizione centrale rispetto alla palla e in base al tipo di chiamata di muro effettuata Mantenere la posizione di attesa con le mani all'altezza delle spalle i gomiti non troppo larghi e allargare bene le dita

Richiamare le mani dal campo avversario Tornare a terra cercando la torsione del busto e l’apertura delle gambe per predisporsi all’eventuale alzata di rigiocata o autocopertura

STACCO PREPARAZIONE Partenza da posizione neutra in mezzo alla rete e a circa 1 metro di distanza dalla stessa Appena individuato il ricettore spostarsi davanti ad esso Mantenere sempre l’attenzione per un possibile attacco di seconda intenzione Dopo che la palla viene alzata deve essere presa come riferimento e bisogna muoversi davanti al possibile punto d’impatto Valutazione delle condizione di stacco Predisporsi ad 1 metro da rete con un piede vicino e un piede lontano da rete pronto per fare l’incrocio. Il piede vicino alla rete è quello esterno alla zona d’attacco (a dx il dx a sx il sx)

ESECUZIONE Fare perno sul piede lontano da rete per effettuare l’incrocio senza perdere di vista la palla Dopo l’incrocio fare un altro passo ampio e poi fare un salto orizzontale per arrivare più lontano possibile da rete Attendere l’impatto delle palla in una posizione sbilanciata in avanti con le mani alte all’altezza delle spalle Utilizzare tutte le possibili tecniche di difesa con prevalenza di difesa a mani alte, chicken wing, bagher laterale e dink.

PROSECUZIONE L’uscita dalla posizione è sempre con il busto sbilanciato in avanti

Andare immediatamente verso la possibile zona d’alzata di rigiocata Oppure predisporre la rincorsa per l’attacco

DIFESA

PREPARAZIONE Partenza da posizione eretta e neutra in mezzo al campo circa a 6 metri dalle rete

Dopo l’alzata uscita dal cono di competenza del muro con un passo incrociato o passo scivolato

ESECUZIONE

Se la palla arriva sulla lateralità, il braccio più vicino alla lateralità si posizione e l’altro si chiude nella posizione del primo Se la palla arriva alta le mani disegnano un ovale e si posizionano per una difesa alta a mani aperte.

Se l’attacco è forte le dita sono parte attiva e devo essere leggermente flesse, se l’attacco è lento le dita si irrigidiscono

Il difensore si ferma in una posizione stabile con il peso del corpo spostato in avanti

Se la palla arriva bassa e al corpo il bagher si chiude centrale

Le caviglie sono flesse, il peso è sull’avampiede, le ginocchia sono piegate ma non troppo

Le braccia leggermente flesse vengono direzionate per portare la palla verso l’alto, in mezzo al campo

Le braccia sono morbide e posizionate sopra le cosce (non a contatto), le mani aperte e i palmi volti leggermente verso l’alto

PROSECUZIONE il corpo, le braccia e le gambe spingono la palla alta in mezzo al campo

Il difensore ritrova l’equilibrio il prima possibile e si posiziona per la giocata di contrattacco

…qualcosa sulla DIFESA

Target della difesa sul MURO linea La difesa con muro, di attacco forte, piazzato e shot, parte innanzitutto da un presupposto: la difesa è solo quella difficile, tutto il resto è da considerare come un appoggio o una alzata (se il muro ha toccato la palla).

L’appoggio facile (su free ball) o difficile (su attacco scontato) ha lo stesso target della ricezione e dell’alzata (nel caso di tocco a muro).

La difesa difficile, in presenza del muro, può essere con attacco lungolinea o diagonale ed ha come target la parte centrale avanzata del campo (zona verde) ad un paio di metri da rete.

1. Primo campo: nel caso di difesa diagonale, lateralmente o sopra al muro (shot diagonale), l’orientamento deve prendere in considerazione l’asta opposta al punto di difesa (rossa) con target ideale nella zona verde, per fare in modo che il giocatore a muro possa comodamente alzare senza trovarsi la palla addosso o troppo distante da lui.

2. Secondo campo: nel caso di difesa lungolinea, lateralmente o sopra al muro (shot linea), l’orientamento deve prendere in considerazione l’asta lontano dal muro stesso (rossa), opposta al punto di difesa, con target ideale nella zona verde, per evitare che la palla finisca fuori dal campo (giallo) e contrattaccare unicamente con alzata all’indietro in un punto difficilmente comunicabile al compagno.

L’asta opposta al punto di difesa, con target nella zona centrale avanzata del campo sono quindi le direzioni base per costruire una difesa facilmente rigiocabile dal compagno impegnato nel muro, che deve essere pronto ad alzare o ad attaccare nel caso in cui abbia già toccato la palla, raggiungendo una corretta distanza dalla rete per favorire l’alzata del difensore.

…qualcosa sulla DIFESA

Target della difesa sullo STACCO linea Il target (zone dove indirizzare la palla) in caso di difesa sullo stacco lungolinea, con attacco profondo.

La zona rossa è quella da evitare, perché è la più distante dal difensore.

La zona verde è quella ideale, equidistante tra le due giocatrici.

La zona gialla è quella dove occorre riuscire a tenere comunque in gioco la palla, a patto che il difensore sulla diagonale non si muova prima di aver capito dove va la difesa di quello che difende sullo stacco.

E’ quindi molto importante nel caso di attacco sullo stacco non muoversi prima in difesa diagonale eccetto che in alcune situazioni specifiche: Balzo laterale ad accentrarsi per difendere l’attacco centrale ed a scavalcare lo stacco (chiamare ‘mia’), da effettuare al momento del colpo.

2. Avanzamento al momento del colpo in direzione dell’attaccante per aiutare lo stacco a difendere il dink centrale ed il cut.

3. In caso di shot corto il difensore diagonale corre nella zona verde per aiutare chi si stacca fermandosi prima che questi effettui la difesa.

4. Se l’attacco è molto facile da gestire e si gioca come se fosse una free ball, con avanzamento del difensore, tipo alzata di ricezione.

1.

Aggiungo solo che il triangolo si rovescia dal lato del difensore, in caso di attacco diagonale, quindi non più sullo stacco, onde evitare di prendere troppo in contropiede il giocatore che si stacca, con l’accortezza di fare l’appoggio più alto in caso di difesa facile, per dare tempo a chi si stacca di raggiungere agevolmente la zona di alzata.

AGGIUNGO ancora il MEZZO stacco , molto utile.

CORSO BASE OBIETTIVI SABBIATICITA’

APPRENDIMENTO BAGHER

APPRENDIMENTO ATTACCO

•

Imparare le principali regole del Beach Volley; Imparare a muoversi sulla sabbia; apprendimento dei gesti tecnici necessari per una elementare costruzione e sviluppo dell’azione di gioco.

•

Sapersi muovere sulla sabbia in maniera corretta ed efficace: i passi, gli spostamenti, i salti, le cadute a terra. Ricerca della migliore condizione atletica per l’attività sportiva.

•

Apprendimento del BAGHER come fondamentale qualificante dei primi due tocchi nella costruzione del gioco.

•

1° tocco: Appoggio (impugnatura delle mani, piano di rimbalzo delle braccia, posizione delle gambe; da utilizzare su traiettorie lente ravvicinate).

•

1° tocco: Ricezione (bagher laterale/frontale, angolazione delle braccia, posizione delle gambe; da utilizzare su traiettorie tese e provenienti da lontano = battuta avversaria). Difesa (compressione, colpi alla figura, posizione delle gambe, uscite dalla posizione; da usare su traiettorie rapide e ravvicinate).

•

2° tocco: Alzata (ingresso a tempo sulla palla, posizione e lavoro delle gambe, componente verticale, obiettivo di precisione: mettere il compagno nella condizione ideale per eseguire l’attacco).

•

La rincorsa: preparazione, appoggi, slancio delle braccia, stacco da terra. Il Colpo sulla palla: corretto uso della mano, capacità di indirizzare la palla nelle diverse zone del campo.

•

NOTE

La progressione nell’arco delle 10/12 settimane ed il tempo dedicato ad ognuno dei punti stabiliti saranno a discrezione dell’allenatore anche in base alla tipologia e alla capacità di apprendimento di ogni gruppo.

CORSO INTERMEDIO OBIETTIVI

•

Perfezionare le tecniche di alzata e sviluppare tutta la varietà dei colpi di attacco. Apprendere il funzionamento dei principali sistemi di correlazione muro-difesa. Apprendere e differenziare varie tipologie di battuta.

•

il Check (preparazione della rincorsa e controllo del campo avversario). Tecnica, esecuzione e padronanza dei principali colpi (Cut, Shot line, palla forte, Dink, Cross over).

•

Imparare diverse tipologia di alzata e loro utilizzo (alta, bassa, aperta, vicina). Introduzione e impostazione (a fine corso) dell’alzata in palleggio (tecnica e progressione didattica).

•

Tecnica di muro (il caricamento, tempo di salto, lavoro delle braccia). Stacco da muro (valutazione e decisione, i passi per raggiungere la posizione, tecnica di difesa a mani alte).

•

consolidare tecnica difensiva base e sviluppare capacità tecniche per difesa in movimento e in «tuffo».

ATTACCO ALZATA MURO DIFESA

CORRELAZIONE MURO DIFESA BATTUTA NOTE

•

tecnica, tattica e competenze di coppia (giocatore di muro e giocatore di difesa) nella situazione standard della fase break (chiamata UNO) con possibili sviluppi (chiamata DUE).

•

Imparare e padroneggiare diversi tipi di battuta (flot, salto flot, salto, corta, da lontano).

•

La progressione nell’arco delle 10/12 settimane ed il tempo dedicato ad ognuno dei punti stabiliti saranno a discrezione dell’allenatore anche in base alla tipologia e alla capacità di apprendimento di ogni gruppo.

CORSO AVANZATO •

OBIETTIVI

Preparare il giocatore alla fase agonistica (partecipazione a tornei di medio alto livello) tramite il rafforzamento delle capacità tecniche e lo sviluppo della tattica di gioco. La specializzazione per ruolo (difensore –muratore, giocatore di destra o sinistra). L’affiatamento di coppia.

•

Consolidamento dell’alzata in palleggio. Alzata con chiamata e copertura. Perfezionamento dell’alzata in fase di rigiocata (spalle alla rete, con palla che arriva dopo difesa).

•

Consolidamento dei colpi. Gestione ottimale dei colpi in situazione di difficoltà (dopo recupero, senza rincorsa, palla staccata da rete). L’attacco di seconda intenzione come variante tattica (corretta esecuzione, quando utilizzarlo e perché).

CORRELAZIONE MURO DIFESA

•

Conoscenza di tutte le principali chiamate di muro (UNO, DUE, TRE, QUATTRO). Competenze specifiche del giocatore di muro e del giocatore di difesa.

Sviluppo tattico delle chiamate di muro

•

Come scegliere la corretta chiamata, in che condizioni, contro quale tipo di avversario, come alternarle e perché, al fine di una corretta interpretazione e conduzione tattica della gara.

Sviluppo tattico delle chiamate di muro

•

Rafforzamento tecnico dei vari tipi di battuta e loro corretto utilizzo. Quando applicarle, in che condizioni, contro quale tipo di avversario, come e perché alternarle al fine di una corretta interpretazione e conduzione tattica della gara.

•

La progressione nell’arco delle 10 settimane ed il tempo dedicato ad ognuno dei punti stabiliti saranno a discrezione dell’allenatore anche in base alla tipologia e alla capacità di apprendimento di ogni gruppo.

ALZATA ATTACCO

NOTE

GRAZIE A TUTTI