Charme - Estate 2014

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editoriale

Investire su quattordici milioni e mezzo di grazie Investing on fourteen and a half millions of thanks

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di

Giorgio Gradogna

Più di quattordici milioni e mezzo di turisti stranieri hanno visitato la Campania nel 2013. Il 4 per cento in più rispetto al 2012. Questa grande popolazione turistica ha speso nella nostra regione quasi un miliardo e mezzo di euro (più uno per cento) per conoscere la storia, le bellezze, le eccelse artigianalità e le infinite bontà della nostra Terra Felix. Terra che, per il resto, tanto “felice” non può dichiararsi se si guardano gli altri dati macroeconomici diffusi dalla Banca d’Italia. Eccetto che per le esportazioni (più 1,9% per l’Istat), tutti gli indicatori 2013 della regione sono in calo secondo Prometeia: Pil meno 2,7%; Investimenti meno 5,5; Consumi delle famiglie meno 3,1. L’indicazione chiara che emerge da questa superficiale analisi è che la crisi economica ha indicato una rotta maestra: puntare la barra del percorso economico verso la meta di valorizzare sempre più e meglio le nostre uniche e incommensurabili peculiarità; quel nostro patrimonio storico, artistico, culturale, paesaggistico, artigianale ed

enogastronomico che tutto il mondo ci invidia. E che è fonte, da solo, di grande attrazione. Immaginate cosa accadrebbe se questa terra fosse ancor meglio organizzata nel presentarsi al mondo e nell’offrire servizi di più alta qualità… Di tutta questa ricchezza, da ben nove anni, la nostra rivista Charme ne è vetrina “on site” e “on hotel”. Contando sulla collaborazione di ben 160 alberghi e di tanti altri luoghi di distribuzione, ci siamo assunti la mission di coccolare gli ospiti della regione mettendoli in contatto con le migliori realtà e le particolari atmosfere. E abbiamo sempre più investito nella vetrina Charme lanciando il network digitale (www.charmecampania.it), che, in un solo anno, ha già raccolto un bel successo: 11 mila fan su Facebook, 30 mila visite mensili sul sito web, tanto per citare alcune cifre. Su questa rotta noi continueremo a investire. Sperando che chi crede nel turismo, in Napoli e nella Campania faccia altrettanto.

More than fourteen and a half millions of foreign tourists have visited Campania in 2013. This means an increment of 4% respect to 2012. This great tourist population has spent in our region almost a billion and a half Euros (+ 1%) to get to know history, local sights, excellent high quality handicraft, and the endless deliciousness of our Terra Felix. A land which cannot really call itself “happy”, if one looks at the macroeconomic data diffused by the Bank of Italy. Apart from export (+ 1,9% according to Istat), all the indicators of the region in 2013 have shown a decrease, according to Prometeia: Pil - 2,7%; investments - 5,5%; consumption per family – 3,1 %. The clear indication emerging from this superficial analysis is that the economic crisis has showed a course: we need to point the bar of economic development toward the destination of enhancing more and better our unique and inestimable peculiarities; our historical, artistic, cultural, landscape, handicraft, eating and drink-

ing heritage that the whole world envies us. And which is source, alone, of great attraction. Imagine what would happen if this land was better organized at presenting itself to the world and offering high quality services... Our magazine Charme, since nine years, is a showcase of this wealth, both “on site” and “on hotel”. Counting on the collaboration of 160 hotels and many other distribution places, we took on the mission of spoiling the guests of the region, putting them in contact with the best environment and unique atmospheres. We have invested more and more into Charme, launching the digital network www.charmecampania.it, which has been successful: in a single year 11000 Facebook fans, and 30000 monthly visits for the web site, just to say some numbers. We will keep investing on this path. Hoping that who believes in tourism, in Naples, and in Campania will do the same.

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CHARME TUTTO IL BELLO ANNO X - NUMERO 2 - ESTATE 2014 Reg. Tribunale di Napoli n. 1/2007 (nuova serie) Questa rivista è distribuita negli alberghi a 4 e 5 stelle di Napoli, Capri, Costiera Amalfitana, Costiera Sorrentina. Direttore responsabile: GIORGIO GRADOGNA Società editrice: Sisicom società cooperativa Corso Vittorio Emanuele 74 80122 Napoli ROC 17981 Direzione, redazione e pubblicità: Corso Vittorio Emanuele 74 80122 Napoli tel. +39.081.191.38.943 - 948 info@charmeitalia.it segreteria@sisicom.it Traduzioni: Claudia Romagnuolo Stampa: Arti Grafiche Boccia - Salerno Direzione editoriale: Sergio Gradogna Realizzazione in service e impaginazione: Esacor Srl Coordinamento: Gabriele Scarpa Progetto grafico: Davide De Marco Immagini: Archivio Sisicom, Sergio Gradogna In copertina: “Alba da Via Orazio” di Gennaro Regina (acrilico su carta in puro cotone - 92x66 cm) Questa iniziativa è contro il “sistema” della camorra

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sommario editoriale Investire su quattordici milioni e mezzo di grazie di Giorgio Gradogna pag. 3 ITINERARI DI STORIA

PERCORSI

Castelli d’Irpinia Fortezze di pietra a guardia di valli e borghi di Raffaele Di Donna

Passeggiate in riva al mare Fantastici sentieri tra rocce, onde e panorami di Sergio Scarpa

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pag. 28

MUSEI

campania style

La Certosa di San Martino Arte, architettura e panorami da incanto pag. 16 di Rosanna Nastro

Moda estate Il viaggio che ispira il bel vestire di Annalisa Palmieri pag. 40

Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes Trentatrè carrozze per rivivere il passato di Vincenzo Scarpa

Nardelli Gioielli I colori di Capri brillano al dito di Ludovica Di Ruberti

pag. 48

Real Luxury Napoli La moda di lusso che seduce di Giuliana Covella

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Paolo Scafora Leggerezza e comfort accarezzano il piede di Annalisa Palmieri

pag. 51

pag. 22

Voyage Pittoresque Napoli e i mille colori del Vesuvio pag. 52 di Eva Molea Gruppo Funari Auto, anche in Campania il futuro è hybrid di Eva Molea

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campania sapori Piatti d’Estate Il mare di Napoli si gusta a tavola di Umberto Raiola pag. 54 Ristorante Il Pirata Sapori delicati della costa dei sogni di Rosanna Nastro

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Museo Caruso e La Basilica Capolavori in musica e menù nei piatti dello chef di Veronica Mosca pag. 62 Cantina La Barbera Quando il cibo è un’esperienza di vita di Giuliana Covella pag. 64 Pizzeria Brandi Nel cuore di Chiaja il regno dei palati fini di Veronica Mosca pag. 65

Eccellenze Campane Il buon appetito vien guardando di Eva Molea pag. 66 Caseificio Ponte a Mare Mozzarella da strizzare che non teme confronti di Giuliana Covella

pag. 68

Limoncello Villa Massa Nel limoneto di Sorrento scienza e natura vanno a braccetto di Vera Amoroso pag. 70 Gay Odin Dalla storia del cioccolato il gelato senza rivali di Arianna Esposito

pag. 72

Italiana confetti Da cent’anni confetti di colorato sapore di Ludovica Vollaro pag. 73 MUSEI Con il patrocinio morale di:

pag. 74 In collaborazione con:

Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Napoli

NARDELLI BOUTIQUE . Via Listrieri, 1 . Capri


Itinerari di storia

Castelli d’Irpinia 6


Fortezze di pietra a guardia di valli e borghi Rock fortresses guarding valleys and villages Da Lauro a Sant’Angelo dei Lombardi, viaggio alla scoperta dei più suggestivi manieri della provincia di Avellino Discovering the most suggestive castles in the province of Avellino di Raffaele

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Sentinelle di pietra. Colossi di roccia e granito innalzati ai confini del Regno di Napoli. Contrafforti pesanti e massicci: barriere invalicabili da contrapporre alle orde degli invasori, spesso giunte dal mare a minacciare villaggi e borghi dell’entroterra. Ma anche comode e lussuose dimore per il signorotto di turno e il suo frizzante entourage. Eccoli i castelli d’Irpinia, autentiche perle architettoniche di un angolo meraviglioso e in parte ancora sconosciuto della Terra Felix: svettano a decine da un angolo all’altro della provincia. Da Lauro a Bisaccia, da Grottaminarda a Gesualdo, da Sant’Angelo dei Lombardi a Savignano Irpino: elencarli tutti è impossibile, tanto la provincia irpina ne è ricca. Manieri dalle forme imponenti e al tempo stesso eleganti, simbolo evidente di una terra fertile e rigogliosa, da proteggere a

Di Donna

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Colossal rock and granite sentinels guarding the boundaries of the Reign of Naples. Insurmountable barriers built to stop the invaders coming from the seaside, the fortresses were also comfortable and magnificent dwellings for the squires and their entourage. The numerous castles of Irpinia are genuine wonders set in a charming region of Terra Felix. Impressive and elegant, symbols of a fertile and luxuriant land which had to be protected at any rate. Let’s start a journey in a distant time, where the sound of swords and armours still echoes, let’s start a “grand tour” among the most famous castles of Irpinia. The castle of Lauro is one of the best preserved of the entire region. This majestic and panoramic monument, feudal abide of the Lancellotti family, today is a historical residence where meetings and high7


Itinerari di storia

tutti i costi. Anche con la forza delle armi e la possenza di rocche turrite che ancora riecheggiano del cozzo di spade e armature. Passarli in rassegna uno dopo l’altro sarebbe impresa degna del più lungo e logorante degli assedi. Dare uno sguardo a quelli più famosi e gettonati è cosa, invece, possibile. A patto, però, che si allaccino le cinture del tempo e ci si imbarchi in un appassionante “grand tour” tra blocchi di pietra e ponti levatoi. Da dove iniziare? Ma è semplice. Da uno dei castelli meglio conservati di tutta la regione: quello di Lauro, Comune della bassa Irpinia, ad ovest dell’area nolana. Si tratta del maestoso e “panoramico” maniero feudale dei Lancellotti, monumento simbolo di Lauro, oggi apprezzata Residenza d’epoca nonché qualificata location per meeting, convegni ed eventi di alta classe. Le cronache raccontano che la rocca fu edificata ai principi dell’anno Mille probabilmente dai Normanni e poi, dopo una lunga serie di passaggi di mano, acquistata dalla famiglia Lancellotti. Nel 1799, in seguito a una rivolta filo borbonica, fu quasi completamente distrutta dalle truppe francesi sostenitrici della Repubblica Partenopea. Fu riedificata solo nel 1872 grazie all’intervento del principe Filippo Lancellotti. A guardarlo oggi, colpiscono le sue forme architettoniche in cui, come in un sottile gioco di linee, l’impronta rinascimentale sembra quasi alternarsi all’elemento gotico e a quello barocco. Il fortilizio è dotato di possenti torri quadrangolari orlate, in superfici, con merlature e archetti pensili. Tra queste quella principale, concepita, in origine, per tra8

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sformarsi nell’estremo baluardo difensivo in caso di conquista, troneggia sull’intero impianto dall’alto dei suoi oltre sedici metri di altezza. Decisamente caratteristico è anche il cortile interno: uno spazio che si spalanca subito dopo il portale d’ingresso, con una elegante fontana al centro costruita con materiale architettonico di epoca romana. La zona destinata alle abitazioni è caratterizzata, invece, dalla presenza di ampi ed eleganti vani dai nomi altisonanti e suggestivi che ne evidenziano l’uso e l’impiego attraverso i secoli: Sala delle Armi, Salone Rosso, Sala della Musica, Farmacia, Scuderia con carrozze e


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Biblioteca. Dal secondo cortile si può poi accedere alla graziosa cappella privata dei Lancellotti. E parlando di manieri “conservati” in maniera eccellente, come non citare in questa stessa sede la meraviglia architettonica di Montemiletto? Stiamo parlando di una rocca eretta su un rilievo montuoso affacciato sulla valle attraversata dai fiumi Calore e Sabato. Oggetto di un recente restauro, il castello di Montemiletto, meglio noto come “castello della Leonessa” è di origine longobarda e fu costruito fra l’VIII e il IX secolo. Passato in mani normanne, agli inizi del XV secolo fu rovinosamente assediato e quindi conqui-

class events take place. It was built at the beginning of the year one thousand, probably by the Normans, and it was finally acquired by the Lancellotti family. In 1799, after a pro-Borbouns revolt, it was almost completely destroyed by the French troops supporting the Parthenopean Republic. The castle was rebuilt in 1872, thanks to the intervention of Prince Filippo Lancellotti. Elements of Renaissance, Gothic, and Baroque art are exquisitely melted. The highest tower dominates the entire building from its more than 16 metres of height. The internal court has an elegant fountain in the centre, made with Roman reuse material, while the wide rooms have names recalling the function they had in the past centuries: Arms Room, Red Hall, Music Room, Pharmacy, Stable with carriages, and Library. In Bisaccia, near the boundaries with Apulia and Basilicata regions, stands the Castello Ducale, probably built by the Longobards around the second half of VIII century on the remains of a Byzantine fortress. In 1158 it was completely destroyed by an earthquake, and it was reconstructed by Frederic II of Swabia first and then by the Spanish Aragonese. Around the end of XVI century, before becoming property of the Pignatelli d’Egurant family, the castle was the residence of Giovan Battista Manso, friend of the poet Torquato Tasso, who spent there some time in 1588. Today in the fort there is an archaeological museum exhibiting, among the other findings, the precious “Princess of Bisaccia Tomb”, dated to the Iron Age (IXVII century B.C.). In Capriglia Irpina, hearth of the province, rises Palazzo Carafa, an 9


In apertura, le torri merlate del castello di Lauro 1. 2. e 3. Panoramica e alcuni particolari del castello di Lauro 4. e 5. Torri e mura del castello ducale di Bisaccia At the opening, the towers of Lauro’s castle 1. 2. and 3. Overview and some details of Lauro’s castle 4. 5. Towers and walls of the castello ducale of Bisaccia

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stato dalle armate angioine del conte de Tocco. Feudo dei Durazzo prima e dei Caracciolo poi, divenne proprietà del casato Leonessa e quindi trasformato in residenza gentilizia. Alla fine del ‘400 passò nuovamente ai de Tocco, che lo riacquisirono e ne amministrarono le rendite feudali sino al 1806. L’edificio ospitò due volte Carlo III di Borbone. In tutt’altra zona della provincia avellinese e precisamente a Bisaccia, praticamente ai confini con Puglia e Basilicata, sorge un altro millenario maniero: il Castello Ducale di Bisaccia. Si pensa sia stato costruito dai Longobardi intorno alla seconda metà dell’VIII secolo, sulle fondamenta di una vecchia fortezza bizantina innalzata su uno sperone del monte Calvario. Nel 10

1158 un pauroso terremoto lo rase praticamente al suolo. Ci pensò Federico II di Svevia a ricostruirlo e, più tardi, il casato spagnolo degli Aragonesi rimetterlo in sesto. Le cronache raccontano che, prima di passare stabilmente alla famiglia Pignatelli d’Egurant (sul portone d’ingresso c’è ancora lo stemma del casato), verso la fine del XVI secolo il castello fu trasformato in residenza signorile diventando proprietà di Giovan Battista Manso, amico del poeta Torquato Tasso, che fu a sua volta ospite della rocca nel 1588. Il fortilizio, che può contare su una “galleria” di 42 stanze, ospita oggi un museo che mostra vari reperti archeologici tra cui, quello preziosissimo della “Tomba della principessa di Bisaccia”, sepoltura di

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Itinerari di storia

6. e 7. Il castello Carafa e Papa Paolo IV Carafa 8. Suggestiva immagine del castello di Lauro 9. Castello di Gesualdo - 10. Il castello di Sant’Angelo dei Lombardi

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6. and 7. Carafa Castle and the Pope Paul IV Carafa - 8. Striking image of Lauro’s castle - 9. Castle of Gesualdo - 10. Sant’Angelo dei Lombardi‘s castle

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una persona di alto rango risalente all’età del Ferro (IX-VII secolo a.C.). A non molta distanza dal capoluogo, nel territorio municipale di Capriglia Irpina, cuore della provincia avellinese, sorge un’altra imponente dimora piena zeppa di storia, non solo per le sorti della Campania Felix, ma anche per quelle della Cristianità occidentale: Palazzo Carafa detto anche “Castello” Carafa. Il fabbricato fu innalzato dalla famiglia Carafa ai piedi del monte Partenio nel corso del XVI secolo, sulle rovine di un preesistente maniero di epoca medievale posto a guardia della strada che da Avellino conduceva a Benevento. La struttura colpisce per l’aspetto delle sue lunghe torri laterali a pareti concave 12

dalla caratteristica merlatura guelfa e con semplici finestre rettangolari: due lunghi corpi di fabbrica che si affacciano su un ampio giardino al quale è possibile accedere imboccando un imponente portale ad arco in pietra arenaria e da qui transitando sotto le volte di un androne. Sulla facciata principale si spalancano sei finestroni ad arco disposti in maniera simmetrica su due piani. Secondo la leggenda, nel 1476 in questo stesso castello sarebbe nato Papa Paolo IV, al secolo Gian Pietro Carafa, il cui pontificato ebbe un’importanza fondamentale nello sviluppo dell’Inquisizione Romana. Nel corso degli anni, il castello di Capriglia passò da un proprietario all’altro, transitando dalle mani di Ottimo Caracciolo a quelle di Niccolò

impressive residence built in the XVI century by the Carafa family, on the remains of a Medieval castle at the foot of Mount Partenio, along the way leading from Avellino to Benevento. According to the legend, in this building was born in 1476 Gian Pietro Carafa, Pope Paul IV, whose role was fundamental for the development of the Roman Inquisition. During the centuries, Capriglia castle had many owners: Ottimo Caracciolo, Niccolò of Aquino, and lastly the Carafa family. It was abandoned after World War II. The walls of the wide Hall were richly decorated by frescos now disappeared. Another famous castle is called Gesualdo, after the name of the owner, the great madrigalist Carlo Gesualdo, prince

of Venosa, who in 1590 killed his wife Maria of Avalos and her lover Fabrizio Carafa, at Palazzo San Severo in Naples. After his crime, Gesualdo decided to retire in this Longobard fort, placed in a high position on the northern side of Fredane river, to compose his music. After his wedding with Eleonora of Este, he added new apartments, rooms and galleries to the fortress, turning it in a sumptuous residence decorated in Renaissance style. In Grottaminarda, in the vally of Ufita river, at 453 metres of height, stands one the most famous castles of Campania: d’Aquino castle, named after the owner Landolfo d’Aquino, who in 1229 made it the symbol of his power. The fortress, built during the XII century, was rebuilt and


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d’Aquino fino ad approdare ai Carafa. L’edificio, definitivamente abbandonato dopo l’ultimo conflitto mondiale, ospita al piano superiore un grande Salone le cui pareti, un tempo, erano decorate con un ricco ciclo di affreschi oggi scomparsi. E passiamo, ora, ad un altro celebre castello avellinese, quello di Gesualdo, famoso perché appartenuto al grande madrigalista Carlo Gesualdo, principe di Venosa, balzato agli onori delle cronache nel 1590 per il brutale omicidio della moglie Maria d’Avalos, colta in flagrante adulterio a Napoli, nelle stanze di Palazzo San Severo, insieme con l’amante Fabrizio Carafa e qui eliminata a colpi di pugnale. Il castello nasce come fortilizio longobardo costruito in posizione elevata sulla

sponda settentrionale del torrente Fredane. Profondamente modificato nel corso del XIX secolo, si presenta con una vasta pianta rettangolare munita di corte centrale con agli angoli quattro torri di forma cilindrica, e tutto intorno mura possenti dotate di balconi e finestre. Fu in questo maniero che il grande compositore scelse di rifugiarsi, dopo il brutale assassinio della moglie, dedicandosi alla musica e componendo, negli ultimi anni della sua vita, numerosi madrigali. E fu sempre don Carlo, in occasione delle sue seconde nozze con Eleonora d’Este, a trasformare la rocca di Gesualdo in una sontuosa residenza gentilizia in stile rinascimentale, dotandola di nuovi appartamenti, stanze e gallerie addobbate con pitture manieriste.

strengthened many times during the centuries. Today it hosts a Library and an important “Museo Antiquarium” which preserves prehistoric and Roman findings. Even Sant’Angelo dei Lombardi Castle, built by the Longobards in the X century and strengthened during the XI century by the Normans, sustained several modifications, particularly in the XVI century under the Caracciolo family and in 1768 with Prince Placido Imperiale, definitely losing its Medieval look. The Castle was damaged by the 1980 earthquake, and nowadays it has been used as law-court, prison, and archive. Last but not least, the Castello of Taurasi stands on a hill above the Calore river. It was probably built in the X century, under the Longobard dom-

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Itinerari di storia

11. Panoramica del castello di Sant’Angelo dei Lombardi 12. Le mura del castello di Taurasi 13. 14. e 16. Torri e caseggiato del castello di Gesualdo 15. Il castello di Montemiletto 11. Overview of the castle of Sant’Angelo dei Lombardi 12. The walls of the castle of Taurasi 13. 14. and 16. Towers and tenement of Gesualdo castle 15. Montemiletto castle

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Da Gesualdo il viaggio tra i castelli della verde Irpinia ci porta dritti dritti nella valle del fiume Ufita. A Grottaminarda, per la precisione, cuore della provincia settentrionale avellinese. E’ qui, a circa 453 metri d’altezza, che sorge un altro dei più celebri e imponenti castelli campani: quello d’Aquino. La rocca prende il nome del capostipite Landolfo d’Aquino che nel 1229 ne entrò in possesso, trasformandola nel simbolo stesso del suo potere. Profondamente restaurato e più volte potenziato, il colosso di roccia ha sempre assolto, fin dalla posa della prima pietra (risalente al XII secolo), al suo ruolo di “difensore” del paese dalle scorrerie dei nemici. Ulterior14

mente restaurato, ospita oggi una qualificata Biblioteca e un importante Museo Antiquarium in cui sono conservati reperti preistorici ed altri di epoca romana, tra i quali la testa di un personaggio maschile del I sec. D. C. ritrovata nel giardino del castello. Chiudiamo questa speciale… carrellata storica “zoomando” dritti dritti su due castelli dalle forme particolarmente “compatte”: il Castello di Sant’Angelo dei Lombardi e quello di Taurasi. Il primo, edificato dai Longobardi nel X secolo e potenziato nel corso del XI secolo dai Normanni, sorge nel punto più alto dell’antico nucleo urbano. Profondamente modificato nel

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corso dei secoli e oggetto di numerose ricostruzioni si trasformò, con i Caracciolo prima (nel XVI secolo) e il Principe Placido Imperiale poi (nel 1768), in una sontuosa residenza gentilizia, dicendo definitivamente addio alle forme medievali che lo avevano caratterizzato fin dalla nascita. Gravemente danneggiato dal terremoto del 1980 e profondamente ristrutturato, nel XIX secolo è stato utilizzato prima come sede di tribunale e carcere, poi come sede dell’archivio notarile e di alcuni uffici della magistratura. Il Castello di Taurasi, invece, svetta dall’alto di un colle praticamente affacciato sulla valle attraversata dal fiume Calore.

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La sua nascita è legata a quella del borgo di cui fa parte avendo visto la luce, con ogni probabilità nel X secolo, durante la dominazione dei principi longobardi. Preso e distrutto dai saraceni, fu ricostruito dai Normanni. Nel 1381 lo ritroviamo tra i beni di Giacomo Filangieri. Pochi decenni più tardi in quelli del conte di Avellino Sergianni Caracciolo. Assalito e danneggiato dalle truppe aragonesi alla fine del XV secolo, fu ricostruito nella prima metà del XVI secolo e ulteriormente rimaneggiato agli inizi del Seicento, quando fu trasformato in un ampio e confortevole palazzo nobiliare. Nel maniero, conosciuto anche come


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“Palazzo Marchionale”, secondo le cronache, nel 1566 sarebbe nato Carlo Gesualdo, la cui famiglia nel frattempo era entrata in possesso della dimora. Il loro stemma nobiliare, insieme a quello della Casata d’Este, campeggia ancora sul gigantesco portale ad arco d’ingresso del palazzo. La rocca che fu visitata anche da Torquato Tasso, ospita oggi l’Enoteca Regionale dei Vini d’Irpinia. E merita di essere visitata per la bellissima scalinata elicoidale in pietra che ne addobba il mastio e la straordinaria cappella di San Pietro a Castello, con la sua volta finemente decorata di stucchi e il pregevole altare in marmo color marrone-oro.

ination. Destroyed by the Saracens, it has been restored by the Normans. In 1381, it was property of Giacomo Filangieri, after few decades of Count Sergianni Caracciolo. Damaged again by the Aragonese army at the end of the XV century, at the beginning of 1600 it has become a noble residence. In this castle, called also “Palazzo Marchionale”, was born Carlo Gesualdo in 1566. The fort, which has been visited even by the poet Torquato Tasso and today hosts the Regional Stock of Irpinia Wines, deserves a visit especially for the astonishing helicoidal stone stairs and the extraordinary chapel of San Pietro a Castello.


Musei

La Certosa di San Martino 16


Arte, architettura e panorami da incanto Art, architecture, and charming viewsand villages Meta prediletta del Grand Tour per i suoi chiostri e i tesori artistici, l’ex convento dei padri certosini voluto da Carlo d’Angiò guarda Napoli dall’alto della collina del Vomero Favoured destination of Grand Tour for its cloisters and artistic treasures, the former chartreuse wanted by Charles of Anjou looks at Naples from the hill of Vomero di Rosanna

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Che bella la Certosa di San Martino. A guardarla è uno spettacolo per gli occhi. Uno dei simboli della bella Napoli. È adagiata sulla collina del Vomero da quasi sette secoli e gode di una strepitosa vista sul Golfo. La posa della prima pietra risale al XIV secolo quando Tino da Camaino e Atanasio Primario la innalzarono in forme goticheggianti. Le cronache raccontano che fu fondata dal duca di Calabria Carlo d’Angiò (figlio del re Roberto) e poi consacrata sotto il regno di Giovanna I. Ebbene, da allora la certosa non ha

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Certosa of San Martino is laid on Vomero hill since seven centuries. The first stone goes back to the 14th century, when Tino da Camaino and Atanasio Primario built it in Gothic shape. Chronicles tell that it was founded by Charles of Anjou, and then consecrated under the reign of Joan I. The restoration made by Cosimo Fanzago during the 17th century transformed the old monastery into a stunning religious complex. Between the 16th century and the 18th century, there worked the best architects and artists of the peri17


Musei

mai smesso di incantare per la straordinaria sintesi d’architettura e di arte barocca made in Partenope. È di uno dei luoghi più incantevoli del capoluogo che deve la sua fama, non solo all’invidiabile posizione panoramica, a pochi passi da Castel Sant’Elmo, ma anche e soprattutto alla straordinaria ristrutturazione di Cosimo Fanzago che, nel corso del Seicento, trasformò l’antico convento dei padri certosini in uno dei più strepitosi complessi religiosi di tutto il Regno delle Due Sicilie. Per capirci, tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Settecento, in piena controriforma, al rinnovamento della fabbrica collinare lavorarono i maggiori architetti e i migliori artisti del momento - pittori, scultori, maestri artigiani del marmo, del legno e delle arti minori in genere - tra cui, solo per citarne alcuni, il Fanzago, Micco Spadaro, Jusepe de Ribera, Massimo Stanzione, Battistello Caracciolo, Giuseppe Sanmartino, Giovanni Lanfranco, Francesco Solimena, Andrea, Domenico Antonio e Lorenzo Vaccaro. Furono loro, ciascuno nella propria epoca, che ne arricchirono gli interni e gli esterni, dotandoli di opere d’arte, arredi, altari, pavimenti e decori in genere di assoluto prestigio. Tanto che, nei secoli del “Grand Tour”, la Certosa dedicata a San Martino, probabilmente per la presenza sul posto di un’antica cappella preesistente dedicata al Santo di Tours, era immancabile meta prediletta di letterati, viaggiatori ed eruditi che vi si recavano in cerca di quiete e riposo, d’ispirazione e, soprattutto, per soddisfare curiosità artistica e sete di conoscenza. Sontuosa la chiesa barocca con marmi, sculture e dipinti. Notevolis18

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simi il coro, la cappella e la sala del tesoro. Grandioso il piazzale d’accesso e il cortile d’onore. Maestoso il chiostro grande con un colonnato d’ordine dorico-toscano, una sequenza di statue lungo tutto il loggiato, il cimitero dei certosini e un bel pozzo al centro del giardino di camelie, simbolo di resurrezione. E di gran fascino il chiostro piccolo, detto anche dei Procuratori, con il pavimento in cotto e maiolica decorato con motivi di volute e nastri opera di Giuseppe Massa. E, ancora, il Quarto del Priore e i giardini divisi in tre ripiani: quello alto, che anticamente ospitava l’erbario della farmacia dei monaci certosini; quello intermedio che era anche


Musei

In apertura, lo splendido scenario della certosa di San Martino - 1. 2. e 3. Particolari di affreschi, dipinti, sculture e giardino porticato della Certosa At the opening, the beautiful scenery of Certosa of San Martino - 1. 2. and 3. Details of frescos, paintings, sculptures and garden porch of Certosa

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l’orto del priore; quello inferiore tenuto a vigna e riservato alla passeggiata dei monaci. Ma straordinaria è anche la sala delle carrozze. È stata ricavata nell’androne che collega il Chiostro dei Procuratori con i giardini della Certosa. E prende la sua denominazione dalle carrozze che vi sono esposte. La più antica, la Carrozza della città, fu realizzata in legno dorato ed arricchita con dipinti e pregiati tessuti tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo, su ordine del Tribunale di San Lorenzo. Serviva a trasportare gli Eletti della Città; veniva utilizzata per le cerimonie ufficiali, come le processioni del Corpus Domini, e uscì per l’ultima volta nel 1861, anno

od – painters, sculptors, artisans of marble, wood and minor arts – like Fanzago, Spadaro, Ribera, Stanzione, Caracciolo, Sanmartino, Lanfranco, Solimena, and Vaccaro brothers. They enriched it with works of art, altars, and décors. During the Grand Tour, the chartreuse dedicated to San Martino, probably because of a chapel in his honour, was a favoured destination of men of letters and travellers in search of inspiration and knowledge. The sumptuous Baroque church with marbles, sculptures, and the enchanting choir. The majestic cloister, with a Doric-Tuscan colonnade, statues all along the open gallery, the camellia garden. The amazing cloister “dei Procuratori”, with terracotta tiles and majolica floor made by Giuseppe Massa. The three-levels garden: the highest used to host the monks’ herbarium; the vegetable garden in the middle; the lowest with vineyards, reserved to the monks’ walk. The extraordinary room with the carriages: the oldest one, the “Carriage of the city”, was made in golden wood and enriched with paintings and valuable fabrics between the 17th and the 18th century. It went out for the last time in 1861, when Naples ceased to be the capital of the Reign of the Two Sicilies. There’s also the carriage which belonged to Queen Maria Cristina of Savoy, dating between the 18th and the 19th century. During the restorations of 1886, made by Alberto Avena, royal and viceroyal coats of arms were put on the walls. Some of them come from Porta Medina, destroyed in 1873, and arrived to San Martino in 1889; the Bourbon of the Two Sicilies coat of arms comes from the door 19


Musei

4. e 5. Volta affrescata e atrio porticato della Certosa 6. Particolare di una scultura del Chiostro di San Martino 7. e 8. Sculture esterne e interni della Cappella della Certosa di San Martino 4. and 5. Frescoed vault and porch of Certosa 6. Detail of a sculpture of the Cloister of San Martino 7. and 8. External and internal sculptures of the Chapel of Certosa of San Martino

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in cui Napoli smise ufficialmente di essere capitale del Regno delle Due Sicilie. La Berlina di corte, un altro dei tesori in mostra nella sala delle carrozze, appartenne invece alla regina Maria Cristina di Savoia ed è databile tra fine Settecento e inizi Ottocento. Durante i lavori di riordino museale del 1886, curati da Alberto Avena, l’ambiente fu pavimentato e coperto; nella stessa occasione furono collocati alle pareti 20

gli Stemmi di provenienza reale e vicereale. Alcuni di questi provengono dalla Porta Medina, distrutta nel 1873, e giunsero a San Martino nel 1889; lo Stemma dei Borbone delle Due Sicilie, fregiato del collare dell’Ordine di San Gennaro, proviene dalla porta d’ingresso di Castel Nuovo. Sul lato sinistro dell’androne si conserva la Colonna della Vicaria, originariamente collocata all’ingresso di Castel Capuano, e dinanzi alla quale nel XVII e fino al XVIII

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secolo venivano esposti ed umiliati i debitori insolventi, come si vede nel celebre dipinto di ignoto del Seicento Il Tribunale della Vicaria esposto nello stesso Museo. Un vero incanto, di cui si gode ogni volta che si ha voglia di una semplice passeggiata in un’atmosfera d’altri tempi piuttosto che di un tour al museo di cui è sede dal 1866: il Museo nazionale di San Martino che, con la sua varietà ci raccolte e collezioni, espone i migliori presepi della

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scuola napoletana, in particolare lo spettacolare settecentesco Presepe Cucciniello, armi e ricordi storici del Regno e delle sue varie epoche storiche, cimeli della società partenopea le cui vicende si ricostruiscono anche attraverso le sezioni dedicate al teatro, alle feste, ai costumi. Brilla anche la sezione navale con la borbonica lancia reale a 24 remi, un’altra lancia di epoca sabauda e un caicco donato dal sultano Selim III a Ferdinando di Borbone.


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Certosa di San Martino Piazzale San Martino, 5 Tel. 081.5586408 Orari: lun-dom h.8.30-19.30, mer chiuso Biglietti: 6 €; ridotto 3 € ingresso gratuito under 18 e ogni prima domenica del mese

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of Castel Nuovo. There is also the Colonna della Vicaria, originally put at the entrance of Castel Capuano, where, during the 17th and 18th century, insolvent debtors were humiliated, like in the 17th century painting “Il Tribunale della Vicaria”. Since 1866 the National Museum of San Martino exhibits the best Neapolitan cribs (like the spectacular 18th century Presepe Cucciniello), arms and memorabilia of the Reign during different epochs.

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Musei

Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes 22


Trentatrè carrozze per rivivere il passato Thirty-three carriages to relive the past Nelle ex scuderie del monumentale edificio di Chiaja riaperto il museo dedicato all’antico mezzo di trasporto. Accanto ai vari modelli, finimenti in cuoio, fruste, frustini, morsi, accessori e capi di abbigliamento, frutto dell’artigianato napoletano dell’Ottocento In the former stables of the monumental building, the museum dedicated to the old mean of transport has re-opened. Different models of carriages, leather harnesses, whips, crops, bits, accessories and clothing made by Neapolitan artisans in the nineteenth century di Vincenzo

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Le carrozze più belle e sfarzose si ammirano a due passi dal mare di Partenope. Lì, nel cuore di Chiaja, con vista sui giardini della Riviera. Ovverossia negli spazi del museo Diego Aragona Pignatelli Cortes di Villa Pignatelli, monumentale edificio di chiare forme neoclassiche, edificato nel 1826 grazie alla volontà di Sir Ferdinand Richard Acton. È in questa struttura – voluta dal baronetto inglese simile a una domus pompeiana – che sorge una delle più rare esposizioni dedicate all’antico mezzo di trasporto e agli sfarzosi manu-

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The most splendid carriages can be admired in museum Diego Aragona Cortes of Villa Pignatelli, a monumental Neoclassical palace built in 1826 by Sir Ferdinand Richard Acton. In this building, similar to a Pompeian domus, there is an exhibition dedicated to carriages and nineteenth-century Neapolitan handmade articles: Museo delle Carrozze (Museum of Carriages). The gallery saw the light in 1975, in the former stables of the noble residence. After the death of Sir Acton, in 1841 Villa Pignatelli has been acquired by the German bank23


Musei

fatti dell’artigianato ottocentesco napoletano: il Museo delle Carrozze. La speciale galleria storico-artistica vide la luce nel 1975, in quelle che un tempo erano le scuderie di una dimora nobiliare passata più volte di mano nel corso degli anni. Dopo la morte di Sir Acton, infatti, nel 1841 Villa Pignatelli fu acquistata dalla famiglia del banchiere tedesco Carlo von Rothschild, che la abitò fino alla caduta del Regno delle Due Sicilie. Fu lui a dotarla di una nuova e più ricca palazzina di tre piani nota oggi come “palazzina Rotschild”, innalzata all’estremità settentrionale del parco ed a quel tempo sede degli uffici della banca. Con l’avvento del Regno d’Italia, il fabbricato, con il suo immenso giardino modellato all’inglese, fu ceduto ai principi Pignatelli Cortes d’Aragona, che ne furono proprietari fino al 1955, anno in cui la principessa Rosina Pignatelli lo donò allo Stato italiano affinché lo trasformasse in museo. Insieme alla proprietà, i Pignatelli donarono anche tutto quello che nel corso degli anni erano riusciti a raccogliere all’interno della villa: smalti, argenti, porcellane, bronzi, cristalli, una ricca biblioteca e qualcosa come circa quattromila microsolchi (l’antenato del disco) di musica classica. Reperti preziosi esposti oggi nelle stanze ubicate al piano terra. La volontà della nobildonna partenopea fu prontamente rispettata. Nel 1960, infatti, l’edificio della Riviera, con il suo straordinario carico di stucchi, dipinti e arredi, i suoi quattro magnifici salotti ed il grande salone da ballo, fu ufficialmente aperto al pubblico diventando l’attuale “Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes”, dal 24

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nome del marito di Rosina, il principe Diego, duca di Monteleone, diventando, così, uno dei pochi esempi, se non l’unico, di casa-museo esistenti oggi a Napoli. Nel 1975 Ezio Bruno De Felice, realizzando un’idea di Bruno Molajoli, che aveva accolto la donazione del marchese Mario D’Alessandro di Civitanova, trasformò le ex scuderie della dimora in un vero e proprio Museo delle Carrozze. E proprio il museo dedicato a questa tradizionale forma di “berlina” d’epoca, dopo una chiusura durata circa 20 anni e l’arrivo di nuove e più ricche donazioni (Dusmet, Spennati, Leonetti di Santo Janni e De Felice), grazie ad accurati lavori di restauro progettati dalla Soprintendenza, realizzati con fondi ministeriali e con il soste-

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In apertura, una delle carrozze con accanto due manichini vestiti da cocchieri in mostra all’ingresso del Museo di Villa Pignatelli - 1. e 2. Particolari di poggiapiede con i fanali di una carrozza in primo piano - 3. Bracci tiranti di carrozza - 4. e 5. Altri esemplari di carrozze e calessi in mostra nelle sale del Museo di Villa Pignatelli At the opening, one of the carriages next two coachmen mannequins in the exhibition at the Museum of Villa Pignatelli - 1. and 2. Details of footrest and the headlights of a car 3. Carriage details - 4. and 5. More carriages on display in the Museum of Villa Pignatelli

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gno della Regione Campania e della Arcus Spa, ha riaperto i battenti lo scorso 13 giugno, mettendo così in mostra tutti i suoi più rari esemplari di carrozze e calessi (trentatré in tutto) di produzione francese, inglese e italiana raggruppati per tipologie. Modelli cui sono affiancati alcuni finimenti in cuoio, come morsi, accessori e capi di abbigliamento, capaci di testimoniare la pregevole qualità raggiunta in questo settore dagli artigiani partenopei nel corso del XIX secolo. Ben presto fruste, frustini ed altri finimenti, insieme con tutti gli altri oggetti legati al mondo dell’equitazione, andranno a formare una nuova esposizione. Saranno, infatti, ordinati in grandi espositori e messi in mostra in

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er Carlo von Rothschild family, who lived there until the fall of the Reign of the Two Sicilies and added a house today known as “palazzina Rotschild”. With the advent of the Reign of Italy, the palace and its wide English garden were given to Pignatelli Cortes d’Aragona princes, who owned it until 1955, when princess Rosina Pignatelli gave it to the Italian State in order to turn it into a museum. The Pignatelli donated also everything inside the villa: enamel works, silvers, porcelains, bronzes, crystals, a rich library, and 4000 classical music microgrooves. These findings are showed today on the ground floor. In 1960 the palace was opened to the public as “Museo Diego Aragona Cortes”, after the name of Rosina’s husband, prince Diego duke 25


Musei

6. 7. 8. 9. e 10. Una vasta galleria di carrozze e calessi accessoriati di tutto punto 6. 7. 8. 9. and 10. A vast gallery of full equipped carriages and buggies

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altri ambienti della Villa che apriranno i battenti al pubblico nel prossimo autunno. Inoltre, un video presenterà al pubblico documenti, fotografie e filmati finalizzati a ricostruire un’epoca. Nella sala del museo dedicata alla sezione calessi spiccano anche timoni, stanghe, bilance e bilancini. Il tutto con tanto di descrizione: didascalie esplicative, pannelli didattici e Ipad con in più l’arricchimento di accurate schede tecniche che 26

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rinviano alle varie notizie relative alla collezione e ai dati che riguardano la costruzione dei modelli esposti. Il Museo delle Carrozze di Villa Pignatelli fa parte di “Napoli è un paradiso!”, uno dei nove itinerari di “Viaggio in Campania. Sulle orme del Gran Tour”, il programma di visite spettacolarizzate ed eventi realizzato dalla Scabec con Campania>Artecard per la Regione Campania.

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Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes Riviera di Chiaja, 200 - Napoli tel. +39.081.7612356 - +39.081.669675 www.polomusealenapoli.beniculturali.it Aperto tutti i giorni h 8.30-14.00 Biglietti: intero 2 €; ridotto (18-25 anni) 1 € Gratuito per i cittadini dell’Unione europea under 18 e ogni prima domenica del mese

of Monteleone. In 1998 Villa Pignatelli has been enriched with a picture-gallery. In 1975 Ezio Bruno De Felice transformed the former stables in a Museum of Carriages, carrying out an idea of Bruno Molajoli. After 20 years of shut-down, during which new acquisitions were made, the museum opened again last June. It shows thirty-four among carriages and gigs, from France, England, and Italy together with harnesses, whips, crops, bits, accessories

and clothing that testify the high quality reached by Neapolitan artisans in the nineteenth century. Each piece is completed by explanatory legends and Ipads giving technical informations about the pieces belonging to the collection and their manufacture. Museo delle Carrozze is part of “Napoli è un paradiso!”, a “Viaggio in Campania. Sulle orme del Gran Tour” path, the program of visits and events realized by Scabec with Campania>Artecard.

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Passeggiate in riva al mare 28


Fantastici sentieri tra rocce, onde e panorami Fantastic paths among rocks, waves and views Via Krupp, Sentiero degli Dei, Scala Fenicia: scalinate e stradine scavate nella montagna. Da Capri ad Amalfi svelano scorci di paradiso a due passi da borghi e battigia Via Krupp, Sentiero degli Dei, Scala Fenicia: stairs and trails dug-out into the mountain. From Capri to Amalfi, glimpses of heaven a short way away from villages and the sea di Sergio

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Scale mobili dell’antichità, rampe d’accesso per la battigia: sono i sentieri scavati nella roccia, varchi d’accesso privilegiati per spiagge paradisiache e conche da mille e una notte. Li modellarono greci ed etruschi, osci e romani, costruendo ripide scalinate e tortuose stradine sui pendii della Terra Felix per collegare i luoghi di approdo con i nuovi insediamenti. Testimonianze di storia viva. Ma anche solido spauracchio, nel corso dei secoli, per quanti, provenienti dal mare con intenti pirateschi, da lì dovevano muovere per assalire e depredare i villaggi arroccati sulle colline. Nei secoli hanno assunto nomi

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Paths dog-out into the rock, favoured accesses to heavenly beaches, were modelled by Greeks, Etruscans, Oscs, and Romans, who built steep stairs and tortuous trails on Terra Felix slopes to connect landing places with the new settlements. They were also a scarecrow for the pirates coming from the sea wanting to assault the villages on the hills. These paths have evocative names, that tell their origin and importance. Every coast in Campania has a track revealing glimpses of heaven, within a stone’s throw from villages and small squares, lemon groves and rivulets. Let’s make a tour among the most popu29


Percorsi

suggestivi, ognuno dei quali ne rivela l’origine e l’importanza: Sentiero degli Dei, Via Krupp, Sentiero dei Fortini, Scala Fenicia, Passeggiate Migliera. Non c’è un angolo di Campania, non uno spicchio di costa, che non ne annoveri uno. Dai borghi del Cilento fino al fiume Garigliano, passando per le Scalinate di Napoli, le passeggiate del mare sono una costante rigogliosa della lussureggiante terra di Virgilio. Ed oggi come un tempo, svelano scorci di paradiso più unici che rari. Lì, a due passi da borghi e piazzette, limoneti e limpidi fiumiciattoli. Anche solo elencare i più famosi sarebbe opera ardua. Proviamo quindi, almeno in questa sede, a descrivere i più gettonati su mappe e carte turistiche dei tesori paesaggistici della Costa dei Sogni e dell’isola Azzurra. Partiamo, dunque, dalla discesa al Fiordo di Crapolla, meravigliosa insenatura incastonata fra la spiaggetta di Recommone e Punta Taschiero, nel cuore dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella. I più allenati e volenterosi potranno scegliere di visitare la baia impegnando un ripido tragitto che si snoda per quasi 5 chilometri dal centro di Torca, frazione di Massa Lubrense (da un dislivello di circa 375 metri), fino alla sottostante spiaggetta. Attraverso un fitto dedalo di vicoletti, la discesa plana, a poco a poco, in mezzo a piante di mirto e lentisco fino a quando, giunti in prossimità del rivo Larito e del bivio con via Cafariello, si tramuta in un vero e proprio sentiero in terra battuta. Poi, percorsi pochi passi, ecco spalancarsi un’antica scalinata di circa 800 gradini, numerati con maioliche di ceramiche: il colpo d’occhio, a quest’altezza, è davvero strabilian30

In apertura, i suggestivi tornanti di via Krupp a Capri - 1. Fiordo di Crapolla, resti della chiesetta di San Pietro 2. Una delle maioliche numerate del sentiero della discesa di Crapolla 3. Spiaggia di Crapolla 4. 5. e 6. Il sentiero degli Dei con il particolare di alcune casupole incastonate nella montagna ed uno dei caratteristici pinnacoli di roccia At the opening, the suggestive curves of Via Krupp in Capri - 1. Fiordo of Crapolla, the remains of the church of San Pietro - 2. One of the numbered tiles of the descending path to Crapolla 3. Crapolla Beach 4. 5. and 6. Sentiero degli Dei, some huts set in the mountains and one of the characteristic rock pinnacles

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te, lo spettacolo incantevole. La scalinata lambisce una piccola spianata su cui si erge la cappella dedita a San Pietro. Secondo la tradizione, fu questo il posto in cui si fermò l’apostolo proveniente dalla Palestina. Dalla cappella ha inizio, quindi, l’ultimo tratto in discesa, che conduce alla pittoresca Marina di Crapolla. Parlando della “Terra delle Sirene”, come non citare il sentiero che di questa terra è figlio? Stiamo parlando del cosiddetto “Sentiero degli Dei”, il suggestivo percorso di bellezza divina che si snoda tra la Costiera Amalfitana e la Penisola Sorrentina. In realtà, c’è molta confusione sulla reale “definizione” del tracciato. Spesso, infatti, si tende a chiamare Sentiero degli Dei anche il percorso che dal borgo vi-

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cano di Santa Maria di Castello conduce a Bomerano, frazione di Agerola, dividendo questo sentiero, che viene definito “Alto”, da quello cosiddetto “Basso” che da Bomerano conduce a Nocelle, frazione di Positano. Cultori ed esperti di storia locale tendono a identificare come “Sentiero degli Dei” soltanto il tratto “Basso” di questo tragitto, quello cioè che va dalla piazzetta di Bomerano fino all’abitato di Nocelle e la cui presenza è testimoniata da carte e documenti risalenti addirittura al XVII secolo. La bellezza panoramica offerta da questo lungo sentiero è unica al mondo. Proviamo a percorrerlo. Partendo da Bomerano si giunge fino alla cosiddetta “Grotta Biscotto” dove, oltre alla particolare con-

lar paths found on tourist maps of Dream Coast and Capri. Let’s start from the descent to Fiordo of Crapolla, marvellous inlet set between Recommone beach and Punta Taschiero, in Area Marina Protetta of Punta Campanella. A steep 5 km long trail, from the centre of Torca, hamlet of Massa Lubrense, to the small beach below. After a maze of small pathways, near Larito stream and via Cafariello, the slant becomes a path where stands an age-old stair with 800 steps decorated with majolica: the view is stunning. Nearby there’s a chapel dedicated to Saint Peter, who, according to the legend, had stopped there. From the aforementioned chapel starts the descent to the picturesque Marina di Crapolla. 31


Percorsi

7. e 8. Vedute mozzafiato dal sentiero degli Dei e particolare della segnaletica - 9. Baia di Jeranto 7. and 8. Breathtaking views from Il sentiero degli Dei and a peculiar sign - 9. Bay of Jeranto

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formazione geologica della roccia, sarà possibile ammirare secolari case rupestri incastrate nella montagna. Da qui, imboccando un viottolo ben tracciato e passando a fianco alla roccia detta “il Pinnacolo” si arriverà alla località Colle La Serra con un incantevole scenario a picco sulla Penisola. Proseguendo si arriva all’incrocio col sentiero proveniente da Praiano dove, chi lo vorrà, potrà visitare il convento di San Domenico. Oppure inerpicarsi fino al minuscolo e caratteristico borgo di Nocelle da dove Positano è raggiungibile in 32

mezz’ora di cammino. Da una vera e propria costola del Sentiero degli Dei si stacca il percorso che conduce alla Baia di Ieranto, uno degli angoli di costa più belli in assoluto dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, con vista sui Faraglioni di Capri. Il termine Jeranto sembra derivare dal greco “jerax” che significa rapace, nome attribuito a questo promontorio, con molta probabilità, dagli antichi coloni ellenici che qui approdarono per primi, come testimoniato da recenti ritrovamenti archeologici, innalzando un tempio alla dea Ate-

Between Amalfi Coast and Sorrento Peninsula winds the striking “Sentiero degli Dei” (Path of the Gods). Sometimes it is called Sentiero degli Dei the path going from Santa Maria di Castello village to Bomerano, hamlet of Agerola, the so-called “Alto” (high) trail, that continues with a “Basso” (low) trail from Bomerano to Nocelle, hamlet of Positano. This last trail is considered by experts of local history the real “Sentiero degli Dei”, attested in maps and documents since the XVII century. The amazing view offered by this long trail is

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unique. From Bomerano one arrives to the so-called “Grotta Biscotto”, with old houses set into the mountain. From here, passing near the rock called “il Pinnacolo”, one gets to Colle La Serra and its charming view on the Peninsula, and then to the junction with Praiano path where monastery of San Domenico and the small Nocelle village are worth a visit. From Sentiero degli Dei departs a path leading to Ieranto Bay, one of the most beautiful places of Area Marina Protetta of Punta Campanella, with its view on Capri’s



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na (cui poi i romani sovrapposero quello dedicato a Minerva). I greci pensarono a “jerax” per la conformazione del colle che, visto dall’alto, ricordava, appunto, le forme di un rapace con le ali spiegate. Il percorso per la baia si snoda lungo i fianchi di Monte San Costanzo, partendo dal borgo di Nerano, frazione di Massa Lubrense, e offrendo, lungo via Jeranto, una splendida vista sulla linea di costa della sottostante Marina del Cantone e naturalmente sui non distanti isolotti de “Li Galli”. Arrivati al bivio di Mont’Alto si potrà scegliere di visitare la torre di guardia e la famosa Punta Penna, oppure se imboc34

care direttamente la rampa che immette alla sottostante spiaggetta di Jeranto. La discesa verso il mare si sviluppa, infatti, lungo una vecchia scalinata che un tempo conduceva a una cava estrattiva. Passata all’Ilva nel 1918 e ristrutturata nel 1925, la cava cessò definitivamente la sua attività nel 1952. Nel 1986 fu donata al Fondo Ambiente Italiano (Fai). Di recente restaurata, la cava rappresenta oggi una rara testimonianza di archeologia industriale incastonata in un angolo di paradiso terrestre. E ora spostiamoci dai pendii della Costa delle Sirene a quelli della Costa di Amalfi. Benvenuti a Furore, pic-

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colo borgo in provincia di Salerno conosciuto in tutto il mondo per il suo celebre Fiordo. Chiariamo subito. A dispetto del nome con il quale è comunemente conosciuto, più che di fiordo vero e proprio, si tratta, in realtà, di una piccola insenatura posta immediatamente allo sbocco di un ripido vallone. Il Fiordo di Furore è scavalcato da un ponte sospeso alto 30 metri, dal quale, ogni estate, si svolge una tappa del Campionato Mondiale di Tuffi dalle Grandi Altezze. Una strada per arrivarci è il percorso della “Volpe Pescatrice”. Si tratta di una lunga e stretta scalinata che si snoda dal piazzale del Carmine, in

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prossimità della chiesa di Sant’Elia, fino alla baia sottostante. La passeggiata si sviluppa tra casupole e palazzotti immersi nel verde rigoglioso della macchia mediterranea di Amalfi, seguendo l’antico tragitto del “contadino-pescatore”. Alla fine del sentiero di pietra, dopo aver oltrepassato l’antica costruzione del Palazzo dei Maccaronari, una “scalinatella” conduce a un gruppo di case che costituiscono il cuore del borgo dei pescatori all’interno del Fiordo. E da Furore passiamo ora alle non distanti spiagge di Ravello ed Amalfi, tutte accomunate dal fatto che, per raggiungerle,


10. 11. 12. e 13. Fiordo di Furore, particolari della scalinata, del ponte sospeso, del ripido sentiero e del borgo sottostante 10. 11​​. 12. and 13. Fiordo of Furore, details of the steps, the suspension bridge the steep path and the village below

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Faraglioni. The term Jeranto derives from ancient Greek “jerax” predacious, because this promontory from above looked like a bird of prey with stretched wings. The name was probably given by the Greek settlers who built a temple dedicated to Athena (later dedicated to Minerva by the Romans). The trail leading to the bay winds along Monte San Costanzo, starting from Nerano village, hamlet of Massa Lubrense, and giving an amazing view on the coast below Marina del Cantone and on Li Galli islands. From the crossroads of Mont’Alto is possible to visit the tower of guard and the famous Punta Penna, or to go direct-

ly on Jeranto beach. The slant toward the sea winds along an old stair once conducting to a quarry which closed down in 1952. Recently restored by Fondo Ambiente Italiano (Fai), it represents a rare piece of industrial archaeology set into a piece of Eden. In Amalfi Coast there’s Furore, a small village renowned worldwide for its Fiordo. Actually it isn’t really a fiord but a recess at the outlet of a sheer valley. The Fiordo of Furore has a 30 m high suspension bridge, where every summer is hosted a lap of Great Heights Diving World Championship. A way to reach it is “Volpe Pescatrice” path, a long and narrow stair wind-


Percorsi

bisogna percorrere una ripida scalinata. È questo il caso della spiaggia di Castiglione, frazione marina di Ravello. Una vera gemma incastonata nella roccia, circondata, sui tre lati, da un’alta scogliera. La caletta è collegata alla sovrastante Strada Statale attraverso una ripida scalinata di 186 gradini, che si apre poco prima del bivio per Ravello. Particolarità che accomuna Castiglione alle spiagge amalfitane di Conca dei Marini, Duoglio e Santacroce, tutte raggiungibili grazie a sinuose e suggestive scalinatelle che si spalancano direttamente dai muretti dell’Amalfitana. Dalla Costa dei Sogni trasferiamoci ora a Capri, perla del Golfo e meta di re e teste coronate fin dai tempi dell’antica Roma per la bellezza e la limpidezza del suo mare cristallino. Anche l’Isola Azzurra, in fatto di passeggiate marine, è molto ben messa. Nonostante l’esiguità del suo territorio, infatti, sulle balze dello scoglio di Tiberio possono essere individuati almeno quattro suggestivi percorsi che collegano la terra con il mare. Il primo e più famoso è senz’altro rappresentato da Via Krupp, una delle strade più famose di tutta l’isola. E’ lungo poco più di un chilometro e 300 metri e collega il Centro Storico di Capri con la zona balneare di Marina Piccola. Via Krupp fu fatta costruire dal magnate tedesco dell’acciaio Friedrich Alfred Krupp, il quale, abitando in una suite dell’hotel Quisisana e non riuscendo a raggiungere con facilità Marina Piccola, dove teneva ormeggiato lo yacht, pensò bene di comprare l’intera area compresa fra la Certosa di San Giacomo e il Castiglione e di proporre al sindaco l’idea di ricavarvi la strada che oggi por36

14. Spiaggia di Castiglione 15. L’arco naturale di Santa Croce 16. 17. e 18 Via Krupp, tornanti e vedute del mare di Capri 14. The beach of Castiglione 15. The natural arch of Santa Croce 16. 17. and 18. Via Krupp, switchbacks and views on the sea of Capri

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ta il suo nome. Il progetto, finanziato in parte anche con soldi messi a disposizione dallo stesso industriale, fu ultimato nel 1902. Nel 1918, con la Germania in guerra contro l’Italia, l’amministrazione comunale caprese decise di intitolare la strada “via d’Augusto”, per non ricordare il nome tedesco del tracciato (Krupp costruiva pur sempre cannoni!). Negli anni Sessanta, tuttavia, la via è tornata al suo nome originario. Il serpentone panoramico, che si vuole ricavato da un antico sentiero scavato da fra’ Felice, un monaco portoghese

che abitava nella certosa di San Giacomo, prevede una serie di balze e terrazzamenti a picco sul mare che si sviluppano in un sistema di tornanti e curvoni. Il percorso fu ricavato nella roccia caprese che è di natura calcarea e dunque particolarmente friabile. Un fatto, questo, che ha reso la strada esposta al pericolo di caduta massi. Per questo motivo Via Krupp ha conosciuto frequenti periodi di chiusura, talvolta anche per numerosi anni. Capri offre anche un’altra famosa passeggiata: il Sentiero dei Fortini, una delle

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ing from Carmine square, near Sant’Elia church, to the bay below. The walk, after passing by Palazzo dei Maccaronari, arrives to a little stair leading to the fishing village houses.Nearby Furore, there are Ravello and Amalfi beaches, like Castiglione beach, hamlet of Ravello, a gem set into the rocks. The cove is tied to the motorway by a 186 steps stair. Also Conca dei Marini, Duoglio and Santacroce beaches can only be reached by means of steep stairs. Capri, pearl of the Gulf and destination of kings since ancient Romans time, possesses four

striking paths connecting the sea with inland. The most famous is Via Krupp, long 1,3 km, connecting Capri historical centre with Marina Piccola. Via Krupp was built by the German steel magnate Friedrich Alfred Krupp, who bought the area between San Giacomo Chartreuse and Castiglione, and proposed the construction of the road named after him. The project ended in 1902. This panoramic path, drawn from a trail excavated by Friar Felice, a Portuguese monk living into the San Giacomo Chartreuse, has cliffs and terracing fall37


Percorsi

19. e 20. Capri, resti del fortino di Mesola e la cosiddetta scala Fenicia 21. e 22. Splendida veduta della costa frastagliata di Capri dalla passeggiata della Migliera 19. and 20. Capri, remains of the fort of Mesola and the so-called scala Fenicia 21. and 22. Splendid view of the rugged coastline of Capri from the walk of Migliera

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più spettacolari in assoluto di tutta l’isola. Il percorso costeggia il mare anacaprese dalla Grotta Azzurra fino al Faro di Punta Carena, e corre tra cornici di roccia, plastici promontori e baie profonde. Deve il suo nome al fatto che, lungo il cammino, si incrociano tre fortini che un tempo servivano per la difesa dell’isola: Orrico, Pino e Mesola. I “bunker” furono costruiti dagli inglesi nel 1806 e successivamente ampliati dai francesi dopo la presa di Capri, in epoca napoleonica, il 4 ottobre 1808. A più di duecento anni di distanza, sono ancora lì, muta testimonianza di un’epoca fatta di guerre, conquiste e riconquiste. Trovandoci a Capri, come non parlare della “Scalinata Fenicia”? Si tratta di una lun38

ga e ripida gradinata di pietra che unisce il centro abitato di Capri con quello di Anacapri. È composta da 921 scalini, ed è lunga 1,7 chilometri. A dispetto del nome, fu probabilmente realizzata dai coloni greci per collegare i due insediamenti fondati sull’isola ai tempi della colonizzazione. Fino al 1877, la Scalinata Fenicia ha rappresentato l’unica via di accesso ad Anacapri. Restaurata di recente, è stata inserita in tutti gli itinerari paesaggistici dell’Isola Azzurra: termina in prossimità della villa San Michele di Axel Munthe, anch’essa una tappa obbligata di tutti i tour organizzati. Restiamo ancora ad Anacapri per andare alla scoperta di un’altra passeggiata, quella della Migliera. Stiamo parlando

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di una delle zone più panoramiche di tutta l’isola. Si tratta di un’antica strada che un tempo collegava il centro di Anacapri con il non distante Belvedere del Tuono. Il tracciato si snoda da Piazza Vittoria e da qui, attraverso il vicoletto Caposcuro, costeggiando la stazione della Seggiovia per il Monte Solaro, si estende fino a Via Migliera snodandosi tra vigne cariche d’uva, limoneti, villette, campi coltivati e anche un “parco filosofico” dove regnano il silenzio e madre natura. La passeggiata si conclude al Belvedere dove lo sguardo può spaziare su un orizzonte da mille e una notte che abbraccia tutto il Faro di Punta Carena e i Faraglioni. Cartoline dell’Eden caprese.


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ing sheer to the sea. Capri rock is calcareous and therefore very friable, and for this reason Via Krupp has been closed many times. Capri offers another famous walk: Sentiero dei Fortini, one of the most spectacular of the island. The path coasts the sea from Grotta Azzurra to Punta Carena Lighthouse, among rocks, promontories and deep bays. Its name derives from the three forts that once were used to defend the island: Orrico, Pino and Mesola, built by the English in 1806 and widened by the French after that Napoleon took Capri (4 October 1808). Then, there’s Scalinata Fenicia, a long and steep stone stair connecting Capri and Anacapri built-up areas. It has 921 steps and it’s 1,7 km long. It was

probably built by the Greek settlers to tie the two settlements founded at the time of colonization. Until 1877 Scalinata Fenicia has been the only access to Anacapri. Recently restored, it ends nearby Axel Munthe’s villa San Michele. Last but not least, the walk of Migliera, an age-old road once linking Anacapri with Belvedere del Tuono. The trail winds from Piazza Vittoria and, through vicoletto Caposcuro and Seggiovia to Monte Solaro station, arrives in Via Migliera, among vineyards, lemon groves, cultivated fields, and a “philosophic park”, where silence and mother nature reign. The walk ends in Belvedere where there’s an amazing view stretching from Punta Carena Lighthouse to Faraglioni. 39


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Moda estate 40

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Il viaggio che ispira il bel vestire A journey among inspiring good clothing Le Spring Summer collection dei più prestigiosi stilisti e brand made in Naples sono ispirate agli angoli più suggestivi del mondo Spring/Summer collections of famous fashion designers and brands made in Naples are inspired by the most fascinating places of the world di Annalisa

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Lo scrittore britannico Bruce Chatwin sosteneva che “Il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma”. Noi aggiungeremmo che, oltre alla “testa”, dà forma anche a splendidi abiti. Per conferma, basta dare uno sguardo alle Spring Summer collection di più prestigiosi stilisti e brand made in Naples, ispirate agli angoli più suggestivi del mondo. Gianni Molaro, racconta ad esempio di un’Africa misteriosa, dove le radici delle piante diventano il mezzo raffinato per costruire linee e volumi, impreziosire tessuti, sperimentare accostamenti e forme sempre più audaci. Sofisticate lavorazioni di budellini di organza, tracciano motivi geometrici e segni magici su gonne e corpetti dagli enormi occhi stilizzati e

Palmieri

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Gianni Molaro takes us to Africa: the roots are used to build lines and volumes, and experiment bold matchings. Organza traces geometrical motifs on skirts and bodices with gods-inspired eyes and mouths. Roccobarocco honours Mediterranean splendour with fuchsia and yellow mixed with jungle prints. Hand-painted roses bloom on skirts and jackets in satin, chiffon, taffeta, and crystal drops give light to tops. With Nino Lettieri we travel back to the ‘50s and ‘60s: trapeze mini dresses with sequins, flared dresses, black/white pleated dresses in shantung, taffeta, and organza. Sarli chooses Claude Monet inspired colours for organza, drapée gazar, and jacquard with inlays, transparencies, embroideries or crystals. Long 41


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le sensuali bocche a rombo come quelle delle divinità cui si ispirano. Roccobarocco rende omaggio alla solarità mediterranea utilizzando per le sue creazioni molto fucsia e giallo, “spezzati” da touch animalier che fanno molto “giungla”. Su gonne e giacche in raso, chiffon e taffettà, sbocciano delicate rose dipinte a mano, le giacche sono attillate e dalle spalle costruite, mentre una cascata di gocce di cristallo illumina preziosissimi top. Viaggio non nello spazio, ma nel tempo per Nino Lettieri, che ci catapulta negli anni ‘50 e ‘60, con mini dress trapezio, abiti a ruota al polpaccio e mini dress trasparenti di crinolina, arricchiti da piccole paillettes dai disegni orientali. E poi tanti plissé rivisitati in chiave moderna, in shantung, taffetas, organza in tinta unita nero e svariate nuance di bianco. La Maison Sarli punta molto sul colore e sui toni che hanno ispirato i paesaggi naturali di Claude Monet. Protagonisti, organza, drapée gazar e jacquard. Intarsi, trasparenze e applicazioni in rilievo di ricami o di cristalli poggiano su trapezi esasperandone la forma e producendo un effetto di ricca semplicità. Per la sera, abiti lunghi avvolgono come corolle il corpo della donna, ora mostrandolo ora coprendolo con plissé intarsiati e velature. Mario Valentino stavolta si ispira ai “tableau vivant” come simbolo di una donna libera e a stretto contatto con la natura. Per l’abbigliamento, camosci gessati lavorati a balze o a micro-stampe floreali dal tocco iridescente. Nappe lucide e opache danno vita a capi stile gipsy. Per le scarpe, tacchi alti e plateaux si contrappongono a stiletto a sciabola. Con Alessio Viso42

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ne le gonne sfiorano la caviglia per tutte le ore del giorno, iperpresenti le tute a incrocio o a intarsi, i pantaloni sono maschili e ampi. Grande spazio al camoscio accanto a tessuti in mikado, twill, faille e crêpe di seta stampata, tra velette che diventano pizzi, chiffon e maglina di seta spalmata lurex. Accessorio must have, lo strizzavita realizzato in tessuto elastico, veletta o scintillante di paillettes. Luciano Esposito col suo Vicoli Santi, si ispira all’eleganza

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minimal della tradizione giapponese con creazioni che strizzano l’occhio a un’idea estetica di donna geisha, avvezza ad indossare corpetti preziosi e attillati, bustini, cappe dalle maniche ampie, pantaloni palazzo, come a disegnare una sorta di eleganti kimono, mai dimentica, però, della propria femminilità. Vittoria Romano, invece, gioca con volumi, trasparenze, asimmetrie e rouches e nella linea New Jungle, la più selvaggia, punta sul fascino esotico

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1. 9. 10. e 14. Gianni Molaro (ph. Soccio - Sorrentino) 2. Bianca Brandi 3. Nino Lettieri (ph. Soccio - Sorrentino) 4. Harmont & Blaine 5. 11. e 16. Mario Valentino 6. 12. e 18. Alessio Visone (ph. Salvio Parisi) 7. 17. e 19. Sarli (ph. Soccio - Sorrentino) 8. Cannella - 13. Roccobarocco - 15. Vicoli Santi

dresses wrap like corollas, with inlaid plissé and veiling. Mario Valentino takes “tableau vivant” as symbols of a free, natural woman. Clothes are made of chalkstriped suede or flower micro-prints, and soft leathers give a gipsy touch. Shoes have high heels, plateaux, and stilettos. Alessio Visone proposes ankle-length skirts, jumpsuits, and ample trousers

in different fabrics: suede, mikado, twill, silk crêpe, lace, chiffon and lurex. A must have: highwaist belts in veil or sequinned. Vicoli Santi by Luciano Esposito is inspired by the minimal Japanese tradition: precious and tight corsets, wide-sleeved coats and wide-legged trousers recalling feminine kimono. Vittoria Romano plays with volumes and 19

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20. Sarli (ph. Soccio - Sorrentino) 21. e 24. Nino Lettieri (ph. Soccio - Sorrentino) 22. Cannella - 23. Albano 25. Vittoria Romano 26. Fabiana Ferri

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mixato alle stampe animalier. Una calda brezza mediterranea soffia sulle creazioni Cannella. Protagonisti, tessuti leggeri, specie per abiti lunghi e tute. Le trasparenze, vero diktat per questa estate, creano un gioco di vedo-non vedo, mentre, fiori sbocciano non solo su stampe ricche di colore, ma anche come applicazioni 3D. Per le lady più audaci, Fabiana Ferri propone stampe animalier e forme geometri44

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che reinterpretate con originalità, mentre per le romantiche, voilà fantasie floreali in tessuti fluidi e femminili, come georgette o crêpe. Originali e coloratissime le creazioni Bianca Brandi, dal mood dichiaratamente pop con inaspettati effetti psichedelici. Le nuove linee ad “A”, omaggio alla cultura degli anni ‘60, intendono esprimere provocazione, libertà e voglia di essere prota-

goniste sempre e ovunque. Albano, per le sue scarpe, gioca con volumi e texture per creare “un’eleganza sofisticata”. I tacchi sono solidi, per slanciare mantenendo aderenza. Per le occasioni da Red Carpet, vera e propria star, l’accessorio che ingioiella la scarpa con alternanze di catenelle metalliche


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transparencies. Her wild New Jungle collection mixes exotic and animalier prints. A cool breeze blows on Cannella creations: light fabrics for long dresses and jumpsuits, transparencies and flowers on coloured prints. Fabiana Ferri proposes animalier prints and unique geometrical shapes, together with floral patterns matched with feminine fabrics. Original and colourful creations for Bianca Brandi:

pop mood and psychedelic effects with A-lines, a true homage to ‘60s culture. Sophisticated elegance for Albano shoes: solid heels and the special shoe-jewel, which alternates metal chains forming a bow on the tip. Mariano and Luca Rubinacci choose lightness: suits are unlined double-breasted in pastel colours, perfect for this season. Kiton proposes suits and jackets in differ45


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27. Bianca Brandi 28. Cilento 29. Rubinacci (ph. Andrea Lezzi) 30. Dalcuore veste Pérez a Sanremo 31. Luigi Borrelli 32. Harmont & Blaine 33. Teatro San Carlo di Napoli, evento in onore dei 100 anni di Marinella

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che formano un fiocco sulla punta. L’attenzione di Mariano e Luca Rubinacci per l’Estate 2014 cade sulla leggerezza, senza però mai dover rinunciare all’eleganza. Gli abiti, infatti, sono tutti a doppio petto sfoderati… via libera ai colori pastello, perfetti per la bella stagione. Per l’uomo Kiton, contemporaneo e cosmopolita, abiti e giacche declinati in differenti texture e mischie uniche, in cui predominano 46

cromie melange per un morbido effetto lino Chambray, e poi due pezzi in una pregiata selezione di tessuti leggeri come cachemire, lino e seta. Dalcuore, apprezzato nel mondo per l’arte del taglio e la realizzazione di capispalla in grado di coniugare un’elevata vestibilità ad una spiccata eleganza, in base ai gusti e alle esigenze dei clienti, dà come sempre forma ad abiti unici, come lo smoking realizzato

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per Amaurys Pérez, pallanotista di origine cubane, ospite all’ultimo Festival di Sanremo. Fresca, dinamica e piena di dettagli che impreziosiscono i capi, la collezione Luigi Borrelli, tagliata su misura per un “nuovo gentleman”. Si ispira allo sport Harmont & Blaine con tessuti tecnici, twill finissimi e tela-vela comfort. I tessuti da pantalone sono mossi da mille effetti, stampati (floreale per

il tema golf), sovrattinti, jacquard (per il tema tennis). Tra le novità della Maison Cilento, deliziose cravatte sette pieghe in seta dedicate alle professioni. Oltre 40 i disegni: dal farmacista al pasticciere passando per notaio, politico e playboy. Un must come sempre, le cravatte in seta con micro fantasie di Marinella, azienda che quest’anno festeggia i suoi primi 100 anni di vita.


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ent textures and blending: melange tones for a Chambray linen effect, and light fabrics like cashmere and silk. Dalcuore, worldwide renowned for its tailoring, creates made to measure unique suits, like the dinner jacket for the water polo player Amaurys PĂŠrez. Luigi Borrelli collection, made to measure for a “new gentlemanâ€?, looks fresh, dynamic, and full of precious details. Harmont & Blaine is sport

inspired, with technical fabrics, fine twill, and sail cloth. Trousers have different effects: printed with floral (golf theme) or jacquard (tennis theme). Maison Cilento proposes a new silk tie collection dedicated to jobs, with more than 40 choices (chemist, backer, politician and playboy). Last but not least, the must-have micro patterns silk ties of Marinella, celebrating 100 years.


Campania Style

ARTE ORAFA

Nardelli Gioielli I colori di Capri brillano al dito The colours of Capri shine on fingers Si chiama Ceramic Colorful Edition la nuova ed esclusiva linea di preziosi anelli Rosario, che coniuga in un unico prodotto classicità, modernità e glamour Ceramic Colorful Edition is the new exclusive line of precious rings Rosario, combining classicism, modernity and glamour in one product di Ludovica

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Blu, come l’incantevole mare di Capri. Bianco, come le case dell’Isola Azzurra. Lilla, come i profumatissimi glicine a grappolo che ravvivano ville e stradine della gemma del Golfo di Napoli. E, ancora, avorio, crema, brown, grigio e nero: un’ampia palette, adatta a ogni outfit, da mattina a notte fonda. Sono queste le nuance della Ceramic Colorful Edition, la nuova ed esclusiva linea di preziosi anelli Rosario firmata Nardel-

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Di Ruberti

li Gioielli, storico brand partenopeo con flagship store a pochi passi dalla mitica piazzetta caprese, centro mondiale dello shopping di classe. Sotto i riflettori arriva quindi un’esclusiva limited edition, rigorosamente made in Italy, che coniuga in un unico prodotto classicità, modernità e glamour. Piccole opere d’arte à porter, frutto della maestria di abili artigiani orafi, capaci di rivisitare ulteriormente il raffinato anello cult lanciato

qualche anno fa proprio da Nardelli Gioielli. La novità, stavolta, è l’utilizzo di un materiale leggero, resistente e innovativo come la ceramica, declinata per l’occasione in ben nove varianti di colori, e impreziosita, a seconda dei modelli, da inserti in oro bianco, giallo o rosa, diamanti sia bianchi che neri, rubini e zaffiri. Nello showroom di Capri, è possibile trovare inoltre, i luminosissimi soli della linea Sunsation e tutte le collezioni must dell’azienda.


Campania Style ARTE ORAFA

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Blue, white, lilac, ivory, cream, brown, grey, black: these are the nuances of Ceramic Colorful Edition, the new exclusive line of precious rings Rosario by Nardelli Gioielli, the Neapolitan brand set near Capri’s piazzetta. A made in Italy limited edition of wearable masterpieces created by the ability of goldsmiths, who have revisited the cult-ring of Nardelli Gioielli using a light, resistant and innovative material, ceramic, declined in nine different colours

and enriched with white, yellow or rose gold, black or white diamonds, rubies and sapphires. In Capri showroom one finds the suns of Sunsation line and many other collections. Nardelli Gioielli Jewelry boutique Via Listrieri 1 – Capri (Napoli) www.nardelligioielli.it

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Campania Style

MODA

Real Luxury Napoli La moda di lusso che seduce Seductive luxury fashion Nell’atelier della Galleria del Mare in mostra capi d’artigianato d’eccellenza. Cravatte, capi d’abbigliamento ed eleganti accessori per uomo e donna Excellence handicraft items on display in Galleria del Mare atelier. Ties, articles of clothing, and elegant accessories for both men and women

S Real Luxury Napoli Galleria del Mare Stazione Marittima di Napoli tel. +39.081.420.32.09 info@real-luxury.it www.real-luxury.it

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Style italiano, lusso contemporaneo. È lo slogan scelto da Real Luxury Napoli per diffondere il proprio marchio in Italia e nel mondo. Il brand creato da Rosario Vecchione, coadiuvato dai figli Marco e Luca, ha il suo atelier negli spazi della Galleria del Mare all’interno della Stazione Marittima di Napoli. È qui che si propone l’artigianato d’eccellenza napoletano. Esclusiva e brevettata è la collezione di cravatte “Ad Maiora” in edizione limitata, con monile in argento 925 dedicata alla “stretta di mano”. Scelta ideale per vip e business man. Eleganti capi di abbigliamento e raffinati accessori per uomo e donna qui sono creati dalle mani dei maestri dell’antica e rinomata sartoria partenopea. Abiti confezionati con estrema cura per il dettaglio, unita a una meticolosa precisione,

di Giuliana

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nel rispetto delle tradizionali tecniche manuali. Cravatte, giacche, giubbini, camicie, accessori per l’uomo. E ancora: pellicce, borse, foulard per la donna forgiati con materiali e stoffe pregiate come seta e cashmere. Tutto in stile italiano e prodotto a Napoli.

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Italian style, contemporary luxury: that’s the slogan of Real Luxury Napoli, created by Rosario Vecchione. In Galleria del Mare atelier, inside Stazione Marittima, one finds Neapolitan excellence handicraft, like the exclusive tie collection “Ad Maiora”, a limited edition dedicated to the “hand-

shake”. Clothes and accessories handmade by the Neapolitan fashion-house masters, with attention to detail and respect for traditional techniques: ties, jackets, and shirts for men, fur coats, bags, scarves in silk and cashmere for women.


Campania Style

MODA

Paolo Scafora Leggerezza e comfort accarezzano il piede Lightness and comfort caress the feet Dal profondo BluCapri al brillante VerdeCapodimonte, tinte evocative per la nuova Summer collection dello storico artigiano delle calzature rigorosamente hand-made From deep Capri blue to bright Capodimonte green, evocative colours for the new Summer collection of the well-known artisan of rigorously handmade shoes di Annalisa

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È senza dubbio “leggerezza” la password per “accedere” alla nuova ed esclusiva Summer collection firmata Paolo Scafora, leggera sia nei volumi che nei colori. Una linea di calzature, come sempre e rigorosamente total hand-made, costellata di men’s shoes in pelle di alligatore. Evocative le nuance. Dal profondo BluCapri al brillante VerdeCapodimonte passando per il sofisticato BlueVerdeIschia: un’esplosione di tinte autentiche, frutto di una peculiare coloratura fatta a mano, in gra-

do di creare trasparenze e gradazioni assolutamente esclusive. Il tutto sottolineato da lavorazioni destrutturate che regalano ancor più morbidezza e tanto comfort alle scarpe Scafora, linee classiche perfezionate in chiave moderna.

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The new Summer collection by Paolo Scafora has light volumes and colours. Shoes are handmade with materials like alligator skin.

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Capri blue, Capodimonte green, Ischia blue-green colours are the outcome of handmade colouring, creating unique transparencies and shades. Workmanship gives softness and comfort to Scafora shoes, classic lines with a modern twist. Paolo Scafora Via Tavernola 8 – Casandrino (Na) tel. +39.081.830.48.08 www.paoloscaforanapoli.it

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Campania Style

GALLERIE D’ARTE

Voyage Pittoresque Napoli e i mille colori del Vesuvio Naples and the thousand colours of Vesuvius VP Factory dei fratelli Vincenzo e Gennaro Regina: ecco la galleria fucina di opere e oggetti della cultura napoletana VP Factory of Vincenzo and Gennaro Regina: the gallery where works of art and objects of Neapolitan culture are forged

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Rosso. Arancio. Blu. Giallo… Le mille sfumature del Vesuvio sono tutte in mostra da VP Factory, la galleria dei fratelli Vincenzo e Gennaro Regina. Forti di un’esperienza familiare di circa tre secoli con la Libreria Antiquaria Regina, negli anni ’90 i due fratelli decisero di intraprendere una nuova strada: accanto a stampe, edizioni pregiate e cataloghi d’arte, diedero vita alla produzione di una linea di oggetti d’arte, elegante e raffinata con ineludibile riferimento a Napoli. E così ecco comparire le gouaches su calendari, fermacarte, posacenere e piatti; portachiavi con ciondoli portafortuna, con la sagoma di San Gennaro o con cornetti anti jella. E ancora, sculture in porcellana di Capodimonte raffiguranti la nascita di Pulcinella. La passione per la pittura coltivata da uno dei due brothers della cultura e dell’arte napoleta52

di Eva

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na, Gennaro, ha poi dato vita ai Vesuvii, che campeggiano sia nella storica galleria Voyage Pittoresque di via Colonna, sia nel nuovo VP Factory al corso Vittorio Emanuele. Inaugurato un anno fa, VP Factory è una vera e propria fucina di idee a marchio Voyage Pittoresque. Qui, vi si trovano le opere di Gennaro Regina, infinite versioni di Vesuvii in formato da asporto (una sua opera è la copertina di Charme). Un pizzico di arte di Napoli prêt-à-porter.

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The colorous of Vesuvius are showed in VP factory gallery, owned by Vincenzo and Gennaro Regina. Strong of the three centuries old family business Libreria Antiquaria Regina, they decided to start a line of gift and fancy goods with images of Naples: calendars, paperweights, ash-

trays, key rings with lucky charms or San Gennaro, Capodimonte porcelains with Pulcinella. Gennaro’s passion for painting has brought to life Vesuvi, standing out in Voyage Pittoresque in via Colonna and in the brand-new VP Factory in corso Vittorio Emanuele, where ideas of the brand Voyage Pittoresque are forged. A touch of Naples’ art prêt-à-porter. Voyage Pittoresque Via Vittoria Colonna, 15 abc – Napoli tel. +39.081.40.73.09

VP Factory Corso V. Emanuele 682/686 – Napoli tel. +39.081.56.21.361 www.voyagepittoresque.com


Testo Campania Style

CONCESSIONARIE

Gruppo Funari Auto, anche in Campania il futuro è hybrid Cars, future is hybrid in Campania too Comfort, rispetto per l’ambiente e consumi ridotti: nel nuovo showroom di via Arcoleo, un’intera gamma di rivoluzionarie vetture ibride. A settembre apre ad Agnano l’innovativo spazio Lexus Comfort, respect for the environment and low fuel consumption: in new via Arcoleo showroom, an entire range of revolutionary hybrid cars. In September, Lexus space opens in Agnano di Eva

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Consumi contenuti; bassissime emissioni di CO2; motore silenzioso; massimo comfort alla guida. Ed ancora: libertà di circolare anche nei giorni di blocco; esenzione dal bollo auto sino al 2016 e parcheggio gratuito sulle strisce blu. Questi i grandi vantaggi offerti dalle auto ibride, vetture dotate di due sistemi di propulsione - tipicamente uno elettrico e uno termico - che coniugano il piacere della guida al rispetto per l’ambiente. Ed è proprio a questa filosofia che si ispirano le filiali Toyota del Gruppo Funari, quattro nuovi spazi in Campa-

Molea

nia dove scoprire tutti i vantaggi delle auto ibride. Dopo il grande successo di “The Hybrid Space”, il primo temporary space dedicato alla scoperta della tecnologia hybrid di Toyota e Lexus, adesso la showroom Toyota di via Arcoleo, così come quelle già operative ad Agnano e Caserta, ospita le novità del mondo Toyota ibride e non, prima tra tutte la nuovissima Aygo. A settembre, inoltre, il Gruppo Funari inaugurerà ad Agnano la showroom Lexus, dove verrà presentato il nuovo piccolo Suv, la NX. Naturalmente e rigorosamente hybrid.

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Low fuel consumption, less emission of CO2, silent engine: these are only some of the advantages hybrid cars can offer, coupling the pleasure for driving with the respect for environment. After “The Hybrid Space”, the first temporary space dedicated to Toyota and Lexus hybrid technology, the Toyota branches of Gruppo Funari will host the entire range of hybrid cars, included the new Aygo. In September, Gruppo Funari will open in Agnano a Lexus showroom, where will be presented the new small hybrid Suv NX.

Gruppo Funari - Toyota Via Pisciarelli IV Traversa, 2B Agnano Pozzuoli (Na) Via Appia, 143 - Casagiove (Ce) Via Giorgio Arcoleo - 26/28 Napoli tel. +39.081.570.04.06 +39.0823.49.42.55 www.funari.concessionari-toyota.it

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Campania Sapori

Piatti d’Estate 54


Il mare di Napoli si gusta a tavola Enjoying the sea of Naples on the table Spaghetti alle vongole, zuppa di cozze, alici indorate e fritte, spaghetti al nero di seppia, spigola all’acqua pazza: per gustare i tesori forgiati dalle onde, ingegno e inventiva non conoscono confini Spaghetti with clams, mussels soup, anchovies indorate e fritte, spaghetti with sepia, bass all’acqua pazza: to savour the treasures forged by the waves, skill and creativity have no limits di Umberto

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Che bella stagione sarebbe senza il mare a tavola? D’accordo che insalate di polipi e alici marinate stanno bene apparecchiate pure a Natale, ma vuoi mettere il profumo delle vongole appena sgusciate o una bella impepata di cozze serviti nei freschi menù dell’estate? Alzi la mano chi non è d’accordo: come si fa a non gustare i sapori del mare in mezzo a tuffi, nuotate e bagni di sole? Magari comodamente seduti in terrazza. Oppure al chiaro di luna, con i piedi immersi nel bagnasciuga? E’ questa la migliore ricetta per apprezzare fino in fondo i giorni ruggenti del solleone. E allora partiamo con la saporita carrellata alla scoperta dei piatti più gettonati dei mesi di luglio e agosto. E iniziamo da sua maestà la spigola, pesce

Raiola

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It’s not really summer without the sea on the table: the smell of clams, a tasty impepata di cozze, among dives, swims and suntan, relaxed on a terrace or under the moon. That’s the best recipe to enjoy summer days. So let’s discover the most popular dishes in Campania during July and August! We can begin with her majesty the bass, a fish typical of Mediterranean coasts, with tender white meat. It can be cooked on the barbecue, baked in foil, but the best way is all’acqua pazza (crazy water). It is said that this tasty recipe has been created in Ponza and then arrived in Capri, where the famous actor Totò made it a legend. Allow the bass to cook for few minutes, and then add a clove of garlic, some piennolo to55


Campania Sapori

bianco tipico delle coste mediterranee. Le sue carni sono tenere e saporite. Possono essere preparate alla brace o al cartoccio o al sale, ma trovano la piena esaltazione “all’acqua pazza”, vale a dire al tegame, al forno o alla fiamma viva. Si dice che la ricetta, semplice e straordinariamente buona, sia stata inventata dai pescatori di Ponza e da qui sia arrivata fino a Capri, dove, grazie al mitico Totò, è diventata leggendaria. Per prepararla basta un minimo di cottura e poi, poco prima di servirla, uno spicchio d’aglio, un po’ di pomodorini al “piennolo”, un pizzico di peperoncino e una spruzzatina di prezzemolo tritato. Credeteci: è una vera leccornia. E passiamo ai frutti di mare, ingredienti sopraffini per pietanze da mille e una notte. Hanno un sapore deciso, che profuma di acqua salata. E traggono dalle onde del mare di Ulisse quella forza che li rende gustosissimi, soprattutto se mescolati a succulenti piatti di spaghetti, paccheri e ghiotti antipasti. Cozze, vongole, lupini, fasolari, cannolicchi, “maruzzielli”, solo per citare i più famosi: mangiateli fritti, bolliti oppure serviti crudi, con una spruzzata di limone, e sarete rapiti al primo assaggio. Da dove cominciare? Ma dalle ostriche, of course! Molluschi pregiati, già cari agli antichi romani che le coltivavano sulle coste dei Campi Flegrei, vivono racchiusi in una conchiglia ricoperta di lamelle squamose e ondulate. Crescono a bassa profondità, aggrappati agli scogli. E primeggiano in molte ricette della Terra Felix. Da sole, crude, con l’eventuale aggiunta di limone e pepe, oppure gratinate, con acciughe e capperi, le ostriche sono una vera delizia. 56

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Al pari delle “vongole”, termine di origine napoletana derivato dal latino volgare “conchula” (conchiglia). E’ a Napoli e nel Vesuviano che queste autentiche perle del gusto hanno trovato la propria sublimazione in tavola. Due i modi “made in Partenope” più diffusi per cucinarle: con il pomodoro o senza. Alcuni, infatti, preferiscono i vermicelli con la salsa prodotta dall’oro rosso, o comunque con i pomodorini schiacciati e intinti nell’olio. Altri semplicemente alle vongole in bianco. C’è poi chi a questo tipo di mollusco preferisce i “lupini”, considerati un po’ i fratelli poveri delle vongole. E consiglia di prepararli facendoli saltare in padella con aglio, olio e pomodorini, per poi mescolarli a un

bel piatto di spaghetti, scialatielli o linguine al dente. Nell’uno o nell’altro caso, si tratta di una vera squisitezza. Un piatto impareggiabile, da accompagnare, volendo, con dell’ottimo vino bianco. Una Falanghina campana se possibile. Proprio come le pietanze a base di cozze, un altro dei piatti pregiati del “made in Campania”. Bisogna ammetterlo: a vederle non offrono proprio un bello spettacolo. Diciamolo pure: son proprio bruttine. Eppure al sol profumo si scioglie l’acquolina in bocca. Cozza è il nome volgare attribuito a un tipo di mollusco bivalve molto diffuso nelle acque del Golfo: il mitilo. Vive e cresce nel mare filtrando le particelle organiche delle correnti. Povera di grassi e


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matoes, chilli, and parsley. Tasty! Let’s move toward shellfish, the right ingredient for 1001 satisfying recipes. They give their best with spaghetti, paccheri or as horsd’oeuvre. Cozze (mussels), vongole (clams), lupini, fasolari, cannolicchi (razor-clams), maruzzielli: they can be eaten fried, boiled, or raw with just a squeeze of lemon. Don’t know where to start from? Oysters, of course! Ancient Romans cultivated them on Campi Flegrei coasts. Today they triumph in many Terra Felix recipes: raw with lemon and pepper, or au gratin with anchovies and capers. Oysters are delicious in any way! Then there are vongole (clams), a Neapolitan term deriv-


Campania Sapori

In apertura, un bel vassoio con prodotti del mare campano 1. e 5. Alici indorate e fritte - 2. Spigola all’acqua pazza 3. Gamberoni alla brace - 4. Spaghetti alle vongole - 6. Alici marinate 7. Polpo all’insalata - 8. Impepata di cozze

5 6 ricca di ferro, la “cozza”, in particolar modo quella dei Campi Flegrei, può vantare un sapore inimitabile e particolare, ma va assaggiata ben cotta, per motivi d’igiene. Nella cucina napoletana troneggia nella preparazione di succulente impepate, zuppe e straripanti piatti di pasta. Sarà un caso se Plinio, duemila anni fa, definiva questa ghiottoneria la “palma mensarum divinum”? Proprio come la cozza, un altro frutto di mare si è trasformato, col tempo, in un must della cucina partenopea: il cannolicchio, termine dialettale con il quale s’indica un tipo di mollusco bivalve della fa58

miglia dei Solenidi che vive nascosto sui fondali. Anche questo frutto di mare, al pari dei mitili, filtra l’acqua da cui trattiene il nutrimento: provateli nei gustosissimi antipasti a base di aglio, peperoncino, prezzemolo e olio d’oliva, nelle straordinarie grigliate e nelle gratinate al forno, con un mix di aceto, prezzemolo, olio e pane grattugiato, e rimarrete letteralmente incantati. Pensate sia finita qui con le ricette del mare? Macché. Per assaporare i tesori forgiati dalle onde, soprattutto a Napoli, ingegno ed inventiva non conoscono confini. Cosa ne direste allora di un bel piatto di

alici indorate e fritte? Pesce povero per eccellenza, ma ricchissimo da un punto di vista nutrizionale, grazie al contenuto di Omega3, le alici sono considerate le reginette del pesce azzurro. La parola “indorate” sta a indicare quella sottile crosta dal colore giallo oro che assumono dopo essere state intinte nell’uovo e nella farina e poi fritte nell’olio. Semplicemente favolose. Al pari della “colatura di alici”, un prodotto tipico, forgiato nel borgo marinaro di Cetara, nel cuore della Costiera Amalfitana. Si tratta di una salsa liquida dal colore ambrato che viene prodotta attraverso un tradizionale procedimento

di maturazione delle alici in una soluzione impregnata di acqua e sale, che viene poi successivamente filtrata. Un procedimento che si pensa affondi le radici nel Garum, nome dato a questo particolare condimento dagli antichi romani. Tradizione alla mano, le alici impiegate per la preparazione della colatura vengono pescate nel mare di Amalfi nel periodo che va dal 25 marzo, festa dell’Annunciazione, fino al 22 luglio, giorno dedicato a Santa Maria Maddalena. Ciò che ne deriva può essere utilizzato anche per insaporire piatti a base di pesce o verdure, come spaghetti, linguine e tagliatelle. In tal caso, la pa-


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ing from vulgar Latin conchula (shell). In Naples these pearls of taste have found their glory: with or without tomato. Indeed, some people prefer vermicelli with a sauce made with vongole and fresh tomatoes, others with just olive oil, vongole, a clove of garlic, and a little bit of chilli. Their “poor cousins” are called lupini, and they are better prepared sautéed in a pan with garlic, olive oil and tomatoes and mixed with spaghetti, scialatielli or linguine. What a delicacy! Mussels are another stronghold of made in Campania. Cozza is the popular name given to mytilus, a bivalve mollusc diffused in the wa-

ters of the Gulf. Low-fat and rich in iron, cozza needs to be consumed well cooked for hygienic reasons (it filters the water to get nourishment), for example in impepata, soups or with pasta. Another must of Neapolitan cuisine is cannolicchio (razor-clam): try it in horsd’oeuvre with garlic, chilli, parsley, and olive oil, otherwise grilled or au gratin with a mix of vinegar, parsley, olive oil and breadcrumbs. And what about anchovies indorate e fritte (golden and fried)? Anchovies are really healthy, thanks to the high values of Omega3. Indorate, golden, like the colour they assume because they are dipped in


Campania Sapori

sta va cotta in acqua non salata. E a parte bisogna preparare un condimento con prezzemolo, aglio, qualche pomodorino e, all’occorrenza peperoncino (per chi lo preferisce). Il tutto, ovviamente, ben tritato. Scolata la pasta, si unisce il condimento così preparato, amalgamando il tutto a crudo, con l’aggiunta di un cucchiaio abbondante di colatura per ogni commensale e un tocco di olio extravergine di oliva: il risultato finale vi lascerà sbalorditi. Sempre di alici si parla quando si affronta, armati di forchette, un antipasto di pesce fresco e genuino, che dà il meglio di sé su una bruschetta di pane casereccio: le alici marinate. Come si preparano? Semplice: lasciandole decantare per un paio d’ore in un mix formato di aceto e, per chi lo preferisce, di limone senza il bisogno di cuocerle in alcun modo. Da leccarsi i baffi!! Se poi dalle alici passiamo alle seppie, l’incanto è destinato a rimanere immutato. Così come l’ingrediente base da insaporire: la pasta. Parliamo degli spaghetti al nero di seppia, un altro dei piatti tipici della Costiera Amalfitana, preparati con quel liquido che le seppie utilizzano come difesa nei bassi fondali e che gli chef utilizzano come fosse oro fuso per insaporire i loro capolavori. Un piatto succulento, gli spaghetti al nero di seppia, dall’aspetto cromatico a dir poco particolare. Ma incredibilmente gustoso e delicato. Proprio come gli gnocchi alle zucchine con le cozze, i maccheroni con pesce spada, un’ottima frittata di cozze, un bel piatto di risotto alla pescatora e le linguine con astice, scampi, gamberoni, frutti di mare e calamari. Tutto ovviamente innaffiato da ottimi vini. E che dire delle stra60

9. Risotto alla pescatora - 10. Linguine al nero di seppia 11. Linguine ai frutti di mare

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ordinarie fritture di mare, il classico fritto misto di pesce, preparato con gamberetti, totani, calamari e pesciolini, piatto unico apprezzato da grandi e piccini? O dei mille modi di preparare i polipi? All’insalata, leggero e gustoso antipasto, dove si esalta il sapore dell’olio e del limone, o come base da cui ricavare una salsa succulenta, leggermente piccante, condimento ideale per preparare strozzapreti e spaghetti da medaglia d’oro. Perché il mare di Napoli a tavola, si sa, non ammette rivali. Gustare per credere!

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egg, then in flour and lastly fried. Simply fabulous. Like colatura di alici, a typical produce of Cetara, in the Amalfi Coast: a liquid amber-coloured sauce traditionally produced leaving anchovies in water and salt. A process probably connected to Garum, a seasoning used by the ancient Romans. Colatura di alici is used to give more flavour to fish or vegetables dishes, spaghetti, linguine and tagliatelle. Prepare a well minced mix of parsley, garlic, tomato, and chilli. Add it to cooked unsalted pasta, and use one spoon of colatura di alici per person, and a little bit of olive oil: extraordinary.Another fresh and genuine horsd’oeuvre who is worth a try with a piece of freshly baked bread is alici marinate (marinated anchovies), left for a couple of hours or more in a mix of vinegar and lemon. And then a typical dish of Amalfi Coast: spaghetti with sepia, the black gold used by the chefs to season their masterpieces. A succulent dish with a peculiar aspect, so tasty and delicate. Like gnocchi with courgettes and mussels, maccheroni with swordfish, mussels omelette, risotto alla pescatora (with mixed shellfish, squids and tomatoes), and linguine with lobster, prawns, shellfish, and squids. And what about mixed fried fish, with prawns, tattlers, squids and small fishes? And polipo (octopus)? Prepare it all’insalata, a light and tasty horsd’oeuvre, with olive oil and lemon, or with a spicy sauce for strozzapreti and spaghetti. Do not forget to accompany fish with white wine, possibly a good Falanghina from Campania. With so many options the sea of Naples has no rivals on the table!


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RISTORANTI

Ristorante Il Pirata Sapori delicati della costa dei sogni Delicate flavours from the coast of dreams Un luogo paradisiaco. A pelo d’acqua assaporando incantati i piatti chic della tradizionale cucina campana e sorseggiando un drink nella suggestiva taverna scavata nella roccia di Praiano A heavenly place: by the sea, savouring the chic dishes of traditional Campania cuisine and sipping a drink into the fascinating cave dug-out into Praiano rock di Rosanna

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All’ombra dell’antica Torre a Mare, tutt’uno con la roccia della Costiera Amalfitana, sorge un incantevole covo della buona tavola: il ristorante Il Pirata. Location da favola a pelo d’acqua. Sul mare. Fonte di sapori delicati. Incastonata nel cuore dell’incantevole Marina di Praiano. Un trionfo per il palato, ma anche per gli occhi e il relax. Non a caso per la sua vista mozzafiato, il sito americano “Thechive. com“ lo ha elencato tra i dieci migliori ristoranti al mondo. Un autentico sogno. Qui nulla è lasciato al caso e il cliente viene seguito e coccolato dalla prima all’ultima portata. Rino e Vera, i due padroni di casa (chiamateli pure per nome, ne sono contenti) selezionano tutti i giorni i prodotti della loro cucina. E se decidete di intrattenere la fame con i crocché di nonna

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Pasqualina, opera di sapienti mani, allora avrete fatto un’altra scelta giusta. Il resto lo farà il profumo del risotto agli agrumi di costiera: un nuovo elisir di lunga vita. Roba da leccarsi i baffi. Provare per credere.

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Into the rock of Amalfi Coast there’s an enchanting den of good taste: ristorante Il Pirata. A fabulous location by the sea, set into charming Marina di Praiano. A triumph for palate, for eyes and ideal to relax. After having been there, the memory of this place is a never-ending dream. The two hosts, Rino and Vera, select everyday the products of their kitchen. And you will be satisfied eating the crocché of granny Pasqualina and the citrus of the coast risotto, a new elixir of life.

Ristorante Il Pirata Via Terramare Marina di Praiano (Salerno) tel. +39.089.87.43.77 info@ristoranteilpirata.net www.ristoranteilpirata.net www.facebook.com/ilpirataristorante

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RISTORANTI

Ristorante Museo Caruso e La Basilica Capolavori in musica e menù nei piatti dello chef Musical masterpieces in chef’s dishes Tra cimeli dedicati al grande tenore e menù di rara bontà, la cucina mediterranea dà il meglio di sé a Sorrento a due passi da piazza Tasso Among pictures and memorabilia dedicated to the great tenor and a rich menu, Mediterranean cuisine gives its best within a stone’s throw from piazza Tasso di Veronica

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Musica e sapori: il binomio perfetto. Da assaporare, vivere e gustare a due passi dal mare di Sorrento. Ristorante Museo Caruso e ristorante La Basilica: eccoli i due gioielli della cucina d’autore, nati dalla passione di Paolo Esposito per i dettagli e per la buona tavola. Il Museo Caruso è un vero e proprio omaggio alla memoria del grande tenore partenopeo. Si trova nel cuore della città del Tasso e ospita, tra le sue mura, una galleria di foto, cimeli e oggetti d’epoca dedicati ai momenti salienti della vita del grande artista napoletano, una voce capace di sedurre mezzo mondo con la sua potente tonalità. Mostra storica, dunque, raccolta negli anni con dedizione, pezzo dopo pezzo. Il ristorante è suggestivo, l’ambiente fortemen62

te romantico e di grande impatto emotivo. E grazie a menù di eccezionale qualità il Ristorante Museo Caruso è in grado di ammaliare anche il più esigente dei buongustai. Bontà per il palato che risaltano anche nel vicino ristorante La Basilica, fulcro della cucina mediterranea. Un piccolo fiore all’occhiello, una scelta d’elezione per chi non vuole rinunciare ad un ambiente caldo, accogliente, elegante ed essere certi della freschezza e della qualità di ogni vivanda, piccole opere d’arte servite a tavola e preparate da sapienti mani di chef. Delizie sia per gli occhi che per il palato. Qui a La Basilica, infatti, è possibile gustare prelibatezze a base di prodotti della Terra Felix come carne, pesce fresco fino al pane fatto in casa. Gli

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amanti della vera pizza napoletana, poi, non possono fare a meno di fermarsi qui, a pochi metri dalla centralissima piazza Tasso. Cortesia, qualità e un’ottima e variegata selezione di vini scelti tra 1.300 etichette nazionali ed internazionali, sono solo alcuni degli ingredienti per i più esigenti per una esperienza culinaria da non perdere.

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Music and flavours: the perfect couple. Ristorante Museo Caruso and La Basilica are born from the passion for detail and good taste of Paolo Esposito. Museo Caruso is a homage to the great Neapolitan tenor, hosting a picture gallery, memorabilia and belongings of the world-


Campania Sapori RISTORANTI

renowned artist. It is charming, romantic, and thanks to an exceptional menu it captures the most demanding palates. Nearby there’s Ristorante La Basilica, home of Mediterranean cuisine. A small work of art for eyes and palate, especially for those seeking a welcoming location and good dishes. Here it is possible to savour delicacies from Terra Felix produce (meat, fresh fish, home-made bread) and tasty Neapolitan pizza. Only few steps from the central piazza Tasso you will find kindness, quality and a variety of 1.300 labels of wine. Ristorante Museo Caruso via Sant’Antonino, 12 Sorrento (Napoli) tel. +39.081.807.31.56 www.ristorantemuseocaruso.com

La Basilica Ristorante Pizzeria via Sant’Antonino, 28 Sorrento (Napoli) tel. +39.081.877.47.90 www.ristorantelabasilica.com

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Campania Sapori

RISTORANTI

Cantina La Barbera Quando il cibo è un’esperienza di vita When food is a life experience In un palazzo dell’Ottocento, inerpicato sulla collina del Vomero, il luogo in cui l’amore per il cibo si accompagna alla passione per la cultura. Premiato da Tripadvisor con il certificato di eccellenza In a 1800 palace on Vomero hill, there is the place where love for food goes along with passion for culture. Awarded by Tripadvisor with the Excellence certification di Giuliana

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Non si rivolge a un solo tipo di clientela. Né si limita a deliziare il palato degli ospiti con i piatti tipici della tradizione culinaria campana, tra cui svettano gli insuperabili “ziti alla genovese”. Cantina La Barbera è molto di più. E’ un’esperienza di vita. Uno spazio, con sede in un palazzo del 1895 di via Morghen al Vomero, suddiviso su due livelli: la caratteristica cantina in tufo al piano inferiore; ampie ed eleganti sale al piano superiore, impreziosite da opere dell’800 e del ’900 napoletano e da numerose foto che immortalano le “cene fotografiche” che si organizzano, ogni settimana, nel salone delle botti e dei vini. Poco più in là fa bella mostra di sé una deliziosa terrazza-giardino con viti e piante di rose. L’offerta del menù è per tutti i gusti ed esigenze, con un occhio di

riguardo alla grande selezione di carni fino alle migliori etichette di vini e birre artigianali. Cantina La Barbera è un luogo in cui l’amore per il cibo si accompagna alla passione per gli eventi culturali, potendo usufruire gratuitamente di un ser-

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Cantina La Barbera is a life experience. Set on two levels in a 1895 palace, on the lower floor there’s the characteristic wine cellar, on the upper floor the wide halls where once a week the “photographic dinner” takes place. Nearby, there’s a lovely roof garden with vines and roses. The menu satisfies every taste with its rich meat selection, the best wine and beer labels, and the typical dishes of Campania cuisine. Cantina La Barbera is the place

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vizio dedicato ai più piccoli. Vincitore del certificato Eccellenza 2014 di Tripadvisor, il tempio vomerese del buongusto va oltre il concetto di ristorante. Perché il cibo è sì un piacere, ma anche un momento di vita, relax e originalità.

where love for food goes along with passion for cultural events. Awarded with the Excellence certification 2014 by Tripadvisor, the temple of good taste goes beyond the concept of restaurant. Cantina La Barbera Via Raffaele Morghen, 36 - Napoli tel.+39.081.22.92.357 www.cantinalabarbera.it


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RISTORANTI

Pizzeria Brandi Nel cuore di Chiaja il regno dei palati fini In the heart of Chiaja there’s the reign of delicate palates Non solo pizza nella culla della pizza Margherita, ma anche “sfizi” e primi piatti capaci di soddisfare i gusti più esigenti Not only pizza in the cradle of pizza Margherita, but also “sfizi” and main courses which satisfy the most demanding tastes di Veronica

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Antica Pizzeria della Regina d’Italia” o storica “Pizzeria Brandi”, se preferite. È qui, in questo tempio del buon gusto “made in Partenope”, incastonato tra via Chiaja e salita Sant’Anna, che è nata la pizza Margherita, il classico disco di farina bianca condito con pomodoro, mozzarella, basilico fresco, sale e olio, apprezzato e gustato dalla sovrana di casa Savoia, nel pranzo di corte preparato per lei e il marito da Raffaele Esposito e Maria Giovanna Brandi, nel giugno del 1889. Fu quello l’atto di nascita della “Margherita”. Immortalato in un documento originale tuttora esposto nell’antica pizzeria napoletana. Il locale, oggi gestito dalla famiglia Pagna-

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ni, risale al XVIII secolo e con duecento e passa anni di storia e tradizione culinaria alle spalle offre più di un motivo per gustare la splendida e inimitabile pizza, in tutte le sue varianti, e per soddisfare i propri “sfizi del palato” con le tante leccornie di casa Brandi: una testimonianza di come la buona cucina mediterranea non passa solo per la “Margherita” e appaga anche i palati più esigenti. Pizzeria Brandi Sant’Anna di Palazzo 1 - Napoli tel. +39.081.41.69.28 www.brandi.it

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Antica Pizzeria della Regina d’Italia” or “Pizzeria Brandi”: here pizza Margherita (tomato, mozzarella, basil, salt, and oil) was born in June 1889, during a court meal prepared for the Queen of Italy and her husband by Raffaele Esposito and Maria Giovanna Brandi. The document attesting the birth of “Margherita” is still exposed in this pizzeria, today run by Pagnani family. With more than 200 years of culinary tradition, Brandi offers inimitable pizza, coming in uncountable variations, and numerous delicacies, good Mediterranean cuisine satisfying the most demanding palates. 65


Campania Sapori

PRODOTTI TIPICI

Eccellenze Campane Il buon appetito vien guardando Good appetite comes with seeing Pane, pasta, mozzarella, birra, cioccolato, gelato, caffé e dolci: nel polo di via Brin, si scoprono i grandi sapori made in Campania anche con mostre, eventi e degustazioni Bread, pasta, mozzarella, beer, chocolate, ice-cream, coffee, and sweets: discover the taste made in Campania in via Brin pole, with exhibitions, events and tastings di Eva

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Anche l’occhio vuole la sua parte, anche in materia di cibo e del piacere di stare a tavola degustando prodotti tipici e genuini, fatti di tradizione, qualità delle materie prime, produzione e confezionamento. Il tutto per soddisfare il palato, ma anche l’occhio. Eccellenze Campane, il moderno polo dei prodotti della Terra Felix di recente aperto in via Brin a Napoli, risponde così alla curiosità di chi vuole scoprire i metodi originali di produzione di pane, pasta, mozzarella, birra, cioccolato, gelato, caffé e dolci. Il contenitore delle eccellenze agroalimentari nasce, infatti, con l’idea di promuove-

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re la qualità e la tipicità dei prodotti campani, facendo luce sulla provenienza delle materie prime e sulla loro lavorazione, attraverso laboratori e cucine a vista che consentono ai visitatori di osservare come nasce ciò che arriva in tavola. Inoltre, su prenotazione, è possibile effettuare visite guidate ai laboratori e degustazioni itineranti. Aperto tutti i giorni, dotato di parcheggio (e con il parcheggio Brin alle spalle) e prossimamente anche di un dehor, Eccellenze Campane organizza anche corsi di cucina, didattica per bambini e eventi culturali. Insomma, qui si vive un’esperienza da gustare con tutti i sensi.

Eccellenze Campane Via Brin, 69 – Napoli tel. +39.081.56.36.303 www.eccellenzecampane.it info@eccellenzecampane.it Apertura: dalla domenica al giovedì dalle 7.00 alle 24.00 Venerdì dalle 7.00 all’1.00 Sabato dalle 7.00 alle 2.00


Campania Sapori PRODOTTI TIPICI

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Eccellenze Campane, the Terra Felix produce pole, is the place where to taste typical and genuine produce, made up of tradition and quality, and according to the original methods of production. Born to promote the quality of typical Campania produce, highlighting the provenance of raw materials and their processing, thanks to workshops and kitchens which let the visitors see what is being prepared. It is also possible to make guided tours in the workshops and tastings. Open everyday and with a car park, Eccellenze Campane organizes cooking classes and events: an experience to enjoy with all the senses. 67


Campania Sapori

PRODOTTI TIPICI

Caseificio Ponte a Mare Mozzarella da strizzare che non teme confronti Milky mozzarella without rivals Solo latte controllato di bufala campana dà vita ad autentici capolavori del palato. Così trecce, ricotte e bocconcini hanno sedotto il Gambero Rosso Only controlled Campania buffalo milk gives birth to authentic palate masterpieces. Trecce, ricotte and bocconcini which seduced Gambero Rosso di Giuliana

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C’era una famosa battuta di “Miseria e nobiltà” in cui Totò decantava le doti della mozzarella e redarguiva l’amico sulle caratteristiche del prodotto: “Tu la premi, se esce il latte la prendi. Se no desisti”. Ebbene, la mozzarella prodotta nello storico caseificio Ponte a Mare, dei simpatici e cordiali fratelli Gianfranco e Antonio Paolo, ha tutte le carte in regola per essere assaporata e gustata, dopo essere stata “strizzata” con le dita. Qui la goccia è assicurata. E il gusto e la qualità pure. Una bontà riconosciuta “numero 1” dalla rivista Gambero Rosso, che prende forma e vita ogni giorno nello stabilimento di Castel Volturno, dove il più noto latticino della Terra Felix viene prodotto con

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un iper controllato latte, esclusivamente di bufala campana. Una delizia per i palati apprezzata in mezzo pianeta. E che sfoggia sempre un colore perlaceo, frutto di una attenta e certosina lavorazione. Tecniche precise e in buona parte manuali, tramandate, dagli anni Cinquanta, di padre in figlio sono la carta vincente di questa azienda che, grazie anche a un’ottima organizzazione, non teme né la concorrenza né la crisi, tale è l’esclusività dei prodotti che offre, realizzati ancora oggi con materie prime di altissima qualità. Ricco il “menu” di leccornie di latte che Ponte a Mare offre ai suoi clienti, riforniti in mezzo mondo e che da mezzo mondo ringraziano con commenti estasiati: straordinarie e succulente mozzarelle; bocconci-

Covella

ni a pasta filata; delicate ricotte prodotte con il siero di bufala; gustosissime provole dal colore paglierino dovuto a una perfetta affumicatura; trecce da assaporare a ogni intreccio. Genuinità rigorosamente di bufala. Targate e garantite Ponte a Mare. Clienti d’eccezione di Ponte a Mare, che arriva fino in Thailandia, Giappone, Stati Uniti ed Emirati Arabi, i campioni del Napoli Calcio Higuain e Hamsik. Caseificio Ponte a Mare Via Domitiana, Km 34.070 81030 Castelvolturno (Caserta) tel. +39.0823.85.15.25 www.ponteamare.it info@ponteamare.it


Campania Sapori PRODOTTI TIPICI

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Like Totò said in the famous film “Poverty and Nobility”, mozzarella is truly good when, if squeezed, drops of milk come out. Mozzarella produced in Ponte a Mare dairy has all the necessary requirements to be enjoyed after being “squeezed”: here taste and quality are assured. A taste, recognized as “number 1” by Gambero Rosso magazine, which comes to life everyday in Castel Volturno factory, where mozzarella is produced exclusively with controlled buffalo milk. A pearlycoloured delicacy for palates, appreciated worldwide. Handmade techniques going from father to son since the Fifties are the benchmark of this firm, together with high quality raw materials. Ponte a Mare offers to its clients all over the world succulent mozzarella and bocconcini, delicate buffalo ricotta, tasty smoked provola, and trecce. Buffalo genuineness guaranteed by Ponte a Mare. 69


PRODOTTI TIPICI

Campania Sapori

Limoncello Villa Massa Nel limoneto “le Grottelle” di Meta di Sorrento scienza e natura vanno a braccetto In “Le Grottelle” lemon orchard of Meta di Sorrento science and nature walk arm in arm Nei lussureggianti giardini sorrentini sbocciano gustosi e profumati liquori di agrumi e fragranti creme al limone In the luxuriant gardens of Sorrento blossom tasty citrus fruits liquors and fragrant lemon creams

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Villa Massa Limoneto“Le Grottelle” Via Tommaso Astarita, 34 80062 Meta di Sorrento (Na) Reservation lemon orchard visit: servizioclienti@villamassa.com tel. +39.081 533.32.82 www.villamassa.com

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Un eden in terra incastonato nel verde delle colline di Sorrento: il limoneto “Le Grottelle” è fonte limpida di sapori, tutto da visitare. Prende il nome da un antico viottolo che si snoda dai pendii del Faito ed è qui, tra giardini lussureggianti e balze rigogliose, che sbocciano i più gustosi tra gli infusi di Villa Massa, marchio ormai rinomato nel mondo. Una produzione speciale proviene da novanta piante di limone coltivate con bioformulati naturali nell’ambito del “Progetto Integrato Limone”, un’iniziativa europea che, a due anni dal varo, sta dando eccellenti risultati. Villa Massa è capofila di questo importante percorso,

di Vera

finanziato dalla Regione Campania, i cui protocolli sono stati messi a punto dall’ateneo federiciano di Napoli. D’altronde, migliorare la qualità della materia prima, ovvero dei limoni ovali di Sorrento Igp, significa, per i maestri di Villa Massa, apportare migliorie all’intera filiera e valorizzare i prodotti trasformati, come le famose marmellate, i liquori e le fragranti creme di limoncello, destinati a far parte della nuova “Linea Nature”. I risultati del progetto saranno presentati ad ottobre in un convegno che si terrà proprio alle “Grottelle”, a Meta di Sorrento con anteprima nell’isola d’Ischia il 12 luglio.

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Amoroso

An earthly Eden in Sorrento: lemon grove “Le Grottelle”, so called after an age-old path winding from Mt Faito, is where tasty liquors of world-renowned Villa Massa blossom. Special produce of the ninety lemon plants, cultivated with plant protection products of “Progetto Integrato Limone”, a European project started two years ago. Villa Massa is the leader of this program, funded by Campania Region: improving the quality of the oval shaped lemon, typical of Sorrento, means improving jams, liquors and limoncello. The results of the project will be presented next October during a congress in Le Grottelle.



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MARCHI STORICI

Gay Odin Dalla storia del cioccolato il gelato senza rivali From the history of chocolate the ice-cream without rivals Viaggio nei sapori e nella tradizione di una delle più antiche aziende di Napoli, dove l’oro nero è fonte inesauribile di piacere e gusto A journey into the flavours and tradition of one of the oldest Neapolitan firms, where black gold is the endless source of pleasure and taste

A Gay Odin Laboratorio: via Vetriera 12, Napoli tel. +39.081.41.78.43 www.gay-odin.it

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Aroma inconfondibile del cioccolato tostato, emozione unica che solo le delizie al cacao sanno regalare. Questo e molto altro sgorga dalla fonte dell’antica cioccolateria Gay Odin, azienda napoletana fondata nel 1894 da Isidoro Odin. Una tradizione che ha fatto più di cento anni di storia. Rinsaldata dalla dedizione di Giuseppe Maglietta, che negli anni ’80 prese in mano le redini della fabbrica, oggi gestita dalla moglie Marisa insieme con i figli Davide, Dimitri, Sveva e il genero Massimo Schisa. Un tripudio di sapori e di golosità che inebria i buongustai anche nel nuovo ed elegante show room di via Carducci. Brioche, bon bon, cioccolatini, torte, pane farcito, “cioccocuoppo” da passeggio, centrifugati di frutta e verdura realizzati con materie prime di alta qualità (non trattate con pesticidi): qui ogni ca-

di Arianna

polavoro per il palato viene realizzato a mano con prodotti freschi, come il latte nobile (presidio slow food) o i pistacchi di Bronte. E visto che siamo in estate, ecco che la storica marca napoletana propone uno straordinario gelato Gay Odin in 24 gusti. Si parte dal cioccolato Foresta, autentico marchio di fabbrica, fino al gelato al

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Unmistakable aroma of chocolate, emotions that only cacao delicacies can give. The chocolate factory Gay Odin was founded in 1894 by Isidoro Odin. A 100 years long tradition today continuing with Giuseppe Maglietta, whose wife and sons are running the firm. The new showroom in via Carducci is a triumph of flavours: candies, chocolates, cakes, “cioccocuoppo” to eat on the go,

Esposito

caramello e alle mandorle. E per chi vuole gustare in tutta calma il menù offerto dalla casa, in via Carducci c’è la possibilità di accomodarsi ai tavolini, usando stoviglie e vettovaglie ecocompatibili, perché da anni il cioccolato Gay Odin, simbolo d’eccellenza nel mondo, non solo è buono, ma fa bene a tutti. Natura compresa.

fruit and veggies smoothies. Here everything is handmade with fresh produce, like Slow Food noble milk or Bronte pistachios. During summer, nothing tastes better than an extraordinary ice-cream: sit at a table in via Carducci and choose among 24 flavours like “Foresta” chocolate, caramel, and almond. Dishes and tableware are green, for Gay Odin is good to nature too!


Campania Sapori

DOLCI

Italiana Confetti Da cent’anni confetti di colorato sapore Since hundred years comfits of coloured flavour Maxtris, una gamma vastissima di piccole delizie buone per ogni occasione. Tradizione e alta innovazione al servizio della qualità: ecco il segreto dei fratelli Prisco Maxtris: a wide choice of small delights suitable for every occasion. Tradition and innovation serving quality, that’s the secret of Prisco brothers di Ludovica

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L’imbarazzo? E’ solo nella scelta tra confetti alle mandorle, cuori al cioccolato, ovette, perle e praline realizzati con materie prime di altissima qualità, selezionate con cura e senza l’aggiunta di grassi vegetali o additivi. E ancora: pop corn caramellati ricoperti di cioccolata al latte (Popciock), confetti “Wedding Rhum” e ai “Love Fruit” di varie forme, colori e dimensioni. Una gamma vastissima di deliziose bontà. Da oltre cent’anni Italiana Confetti dei fratelli Dario e Nicola Prisco, azienda leader nel settore, fa le cose per bene, unendo qualità e rinnovamento, tecniche tradizionali e macchinari all’a-

vanguardia per sfornare dolci prelibatezze. Come i celebri confetti Maxtris, bonbon dall’animo nobile e saporito. Scolpiti in un impianto di confettatura tecnologicamente più evoluto in Europa e capace di regalare dolcezza e colori sempre perfettamente uguali al più piccolo e gustoso dei dolci. Un autentico segreto di bontà, che si perpetua anche nella linea dei confetti senza glutine, alcuni dei quali presenti nel prontuario dell’Associazione italiana celiachia. E che a settembre si arricchirà di una nuovissima linea, molto innovativa. Perché quella dell’Italiana Confetti è una scelta di qualità, tutta made in Italy. Co-

Vollaro

raggiosa e senza compromessi. Che trasforma il confetto a dolce buono per tutte le occasioni, non solo legato a cerimonie ed eventi.

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Sugarcoated almonds, chocolate hearts, pralines made with high-quality, carefully selected raw materials without vegetable fats or additives. Caramelised popcorn covered with milk chocolate, comfits in various shapes, colours, and dimensions. For over a century Italiana Confetti by Dario and Nicola Prisco combines quality with renewal, tradition with fore-

front machineries to bake sweet delights. Like Maxtris comfits, tasty bonbons made in the most advanced sugarcoating plant of Europe. A secret of tastiness continuing in gluten-free comfits. Italiana Confetti is a made in Italy quality choice. Without compromises, it transforms comfits into a sweet suitable for every occasion. Italiana Confetti Via Cerqua Sant’Antonio Scisciano (Napoli) tel. +39.081.844.28.99 www.confettimaxtris.it

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NAPOLI

musei

Museo Archeologico Nazionale

seum was built to house the priceless treasure of the Patron Saint of Naples, including documents, jewels and paintings.

Museo Duca di Martina

Museo Nazionale di Capodimonte

Piazza Museo, 19 Tel. 081.2110258; 081.4422149 cir.campania.beniculturali.it/museoarcheologiconazionale Mar chiuso. Mer-lun h. 9-19.30. Biglietti: 8 euro; 4 euro per giovani dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni Tue closed. Wed-Mon 9 a.m. -7.30 p.m. Tickets: 8 euros; 4 euros for people aged 18-24; free admission under18 Le sale del più antico museo archeologico d’Europa custodiscono, tra l’altro, pezzi unici provenienti dall’area archeologica vesuviana, collezioni egiziane ed etrusche. The rooms of Europe’s oldest archaeological museum house some unique pieces from he archaeological sites around Mount Vesuvius as well as Egyptian and Etruscan collections.

Via Miano, 2 - Tel. 081.7499111; 848.800288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_cp/ museo_cp.html Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 7,50 euro; 6,50 euro (dopo le 15,00); gratis sotto i 18 anni.­Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m.- 7.30 p.m. Tickets: 7,50 euros; 6,50 after 3 p.m.; free admission under18 Fu costruita nel 1738 sotto il regno di Carlo di Borbone. Ospita un Gabinetto di Disegni e Stampe, la collezione Farnese, arredi del ‘700 e ‘800. Built in 1738 under King Charles of Bourbon, houses the Cabinet of Prints and Drawings, the Farnese Collection and furnishings from the 18th and 19th centuries.

Via Cimarosa, 77 - Tel. 081.5788418; 848.800288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_ dm/museo_dm.html Mar chiuso. Mer-lun h 8.30-14. Ingresso gratuito. Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.- 2 p.m. Free admission. Nel cuore del verde parco di Villa Floridianana, accoglie una delle più prestigiose raccolte di arte decorativa europea ed orientale. Completa le attrattive del complesso il Museo Nazionale della Ceramica. One of the most prestigious collections of European and oriental decorative art. The complex also houses the National Ceramics Museum. Museo di Palazzo Reale

Museo del Tesoro di San Gennaro Museo Civico di Castel Nuovo

L’ingresso ai musei è gratuito la prima domenica di ogni mese Le biglietterie dei musei chiudono tutte un’ora prima di quella indicata come orario di chiusura del museo Free entrance in first sundays of each month Museum ticket offices close one hour prior to museum closing time

Via Duomo, 149 - Tel. 081.3442286; 081.294980 www.museosangennaro.it - Aperto tutti i giorni (festività incluse) h. 9 -18.00. Mercoledì chiuso. Biglietti: 7 euro; 5 euro under 18; 5 euro per gruppi di almeno 15 persone; 4 euro per scolaresche; Convenzionati (Cral, parrocchie): 5 euro, guida inclusa Open every day (holidays including) 9 a.m.-6 p.m. Wed closed. Tickets: 7 euros; 5 euros under18; 5 for groups of 15 people; 4 euros for students; Agreement (Cral, Parishes): 5 €, guide included Situata vicino alla Cappella di San Gennaro, la struttura custodisce l’inestimabile tesoro del patrono di Napoli. Vi si possono trovare: documenti, gioielli e dipinti. Situated near the Chapel of San Gennaro, the mu-

Maschio Angioino Piazza Municipio Tel. 081.4201241 Dom chiuso. Lun-sab h. 9-19. Biglietti: 6 euro; gratis sotto i 18 anni e per studenti di facoltà artistiche Sun closed. Mon-Sat 9 a.m. - 7 p.m. Tickets: 6 euros; free admission under18 and for Art students Ospitato dal Maschio Angioino, il museo, oltre a tre preziose cappelle, accoglie altri ambienti dalla straordinaria bellezza: la Sala dell’Armeria, quella dei Baroni e la Pinacoteca. Housed in the Maschio Angioino castle, the museum has three superb chapels as well as other rooms of extraordinary beauty: the Armoury, the Barons’ Hall and the Picture Gallery.

Piazza del Plebiscito, 1 Tel. 081.400547; 081.7944021 palazzorealenapoli.beniculturali.it Orari apertura: ore 9:00 - ore 20:00. Mer chiuso. Biglietti: 4 euro; 3 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni Opening: 9 AM - 8 PM. Wed closed. Tickets: 4 euros; 2 euros for EU residents aged 18-24; free admission under18 Fiore all’occhiello del Museo, l’Appartamento Reale, le sale del Trono, dei Fiamminghi e del Seicento Napoletano, ma anche la Cappella Reale e il giardino pensile. Highlights of the Museum include the Royal Apartment, the Throne Room, the Flemish Room and the Neapolitan 17th Century Room, but also the Royal Chapel and the Hanging Garden.


Le pagine Musei sono realizzate in collaborazione con: Museo di San Martino

Teatro di San Carlo

dragone Foundation, wellknown for its precious collections of embroideries, high expression of the art of silk making, introduced in Naples at the beginning of last Millennium by a community of Jews. On display, laces, sacred paraments and beautiful dresses coming from many donations, among which the Sarli Collection. Museo Artistico Industriale

Largo San Martino, 5 - Tel.081.2294502 848.800.288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_ sm/museo_sm.html Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 6 euro; 3 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m. - 7.30 p.m. Tickets: 6 euros; 3 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 Dal 1866, il museo che ha sede nell’omonima Certosa vomerese, ospita “stralci” di storia cittadina corredati da piante e foto. Splendidi i chiostri, i giardini, la chiesa barocca e il Quarto del Priore. Since 1866 the museum has been located in the Charterhouse of the same name where visitors can get a glimpse of the city’s history amid plants and photos. Splendid cloisters and gardens, the superb Baroque church and the Priory. Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes

Via San Carlo - Napoli Tel. 081.5534565 - www.teatrosancarlo.it Visite guidate dal lunedì al sabato ore 10:30 - 11:30 12:30 - 14:30 - 15:30 - 16:30. La domenica ore 10:30 - 11:30 - 12:30. Chiuso ad Agosto e festivi. Biglietti: intero euro 6, ridotto euro 5 (gruppi almeno 25 pax, minori 18 e over 60). Guided tours from monday to saturday 0:30 - 11:30 - 12:30 - 14:30 - 15:30 - 16:30. On sunday 10:30 - 11:30 - 12:30. Close on bank holidays and in August. Entrance ticket euro 6, reduced euro 5 (group 25 pax minimum, under 18 over 60). Chi arriva a Napoli, a pochi passi da Palazzo Reale e piazza del Plebiscito non può non visitare la Sala Storica del Teatro di San Carlo, tra i più famosi e antichi teatri lirici al mondo, costruito per volere di re Carlo III di Borbone nel 1737. Un’occasione unica, per conoscere un momento chiave della storia e dell’arte napoletana. Visit the historic San Carlo theatre, one of the oldest and most famous opera houses in the world, built for king Charles III of Bourbon in 1737.

Piazzetta Salazar, 6 - Tel. 081.7647471 Dom chiuso. Visita su appuntamento Sun closed. Visits by appointment Nel Museo, annesso all’Istituto Statale d’Arte “Filippo Palizzi”, oltre 6.000 manufatti in ceramica, ebano e oro. Un’intera sala ospita bronzi e vasi realizzati dallo stesso Palizzi. The Museum is annexed to the “Filippo Palizzi” Art School and houses over 6,000 works in ceramics, ebony and gold. One rooms exhibits bronzes and vases made by Palizzi himself. Cappella Sansevero

Museo del Tessile e dell’Abbigliamento “Elena Aldobrandini”

Via della Riviera di Chiaia, 200 Tel. 081.7612356; 848.800.288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_vp/ museo_vp.html Mar chiuso. Mer-lun h. 8.3­0 -14.00. Biglietti: 2 euro; 1 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.1.30 p.m.Tickets: 2 euros; 1 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 Villa Pignatelli è il nome dell’edificio costruito nel 1826 che ospita il museo e che accoglie le collezioni d’arte del Banco di Napoli. Da vedere anche il Museo delle Carrozze. Villa Pignatelli was built in1826 and now houses the museum with the art collections of the Banco di Napoli. The Coach and Carriage Museum is also not to be missed.

Piazzetta Mondragone, 18 - Tel. 081.4976104 www.fondazionemondragone.it Dom chiuso; lunven h. 9-13/15-17; sab h.9-13 Biglietti: 5 euro; ridotto 3 euro Sun closed; Mon-Fri 9 a.m. - 1 p.m. / 3-5 p.m.; Sat 9 a.m. - 1 p.m. Tickets: 5 euros, concessions 3 euros Il museo è parte dell’istituto Mondragone, famoso per le sue preziose collezioni di tessuti ricamati, espressione dell’arte della seta, introdotta a Napoli intorno all’anno Mille dalla comunità di ebrei. Tra gli oggetti esposti spiccano le collezioni di ricami (sec. XVII e XVIII), paliotti, paramenti sacri, merletti e pizzi, oltre a splendidi abiti da varie donazioni tra cui la collezione Sarli. The museum is part of the Mon-

Via Francesco De Sanctis, 19 - Tel. 081.5518470 www.museosansevero.it Mar chiuso. Lun-sab h. 1017.40. Dom e festivi: h. 10-13.10. Biglietti: 7 euro; 5 euro con Artecard e da 10 a 25 anni; 2 euro per scolaresche; gratis fino a 10 anni Tue closed. Mon-Sat 10 am - 5.40 pm, Sun and hols 10 am -1.10 pm. Tickets: 7 euros; 5 euros with Artecard and for people aged 10-25; 2 euros for schools; free admisson under 10 La Cappella, realizzata da Raimondo di Sangro Principe di Sansevero, letterato e alchimista, custodisce sculture di altissimo valore, tra le quali, il Cristo Velato del Sammartino. The Chapel, which was built by the scholar and alchemist Raimondo di Sangro, houses some excellent sculptures, including the Veiled Christ by Sammartino.

Real Luxury Napoli Galleria del Mare Stazione Marittima di Napoli tel. +39.081.420.32.09 info@real-luxury.it www.real-luxury.it

Caseificio Ponte a Mare Via Domitiana km 34.070 Castelvolturno (Caserta) tel. +39.0823 851525 www.ponteamare.it

Ristorante Museo Caruso via Sant’Antonino, 12 Sorrento (Napoli) tel +39.081.807.31.56 www.ristorantemuseocaruso.com

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Complesso Museale di Santa Chiara

Via Santa Chiara, 49/c - Tel. +39.081 797.12.24 www.monasterodisantachiara.com Chiesa: h. 7.30-13/16.30-20. Complesso Monumentale: feriali h. 9.30-17.30; festivi h. 10-14.30 Biglietti: intero 6 euro; ridotto: 4,50 euro (studenti under 30, insegnanti, over 65, gruppi di almeno 25 unità). Tariffa speciale: 3,50 euro (gruppi scuola). Gratis: disabili 100%, religiosi, bambini con meno di 6 anni. Church: 7.30 am-1 pm/4.30-8 pm. Monumental complex: work. h. 9.30 am -5.30 pm; holid. h. 10 am-2.30 pm. Standard price: 6 euros; reduced price: 4,50 euros (students under 30, teachers, over 65, groups of at least 25 units). Special rate: 3,50 euros (school groups). Free entrance: disabled person 100%, religious, children (under 6 years). Il complesso, incastonato nel centro storico di Napoli, comprende un’area archeologica, il Museo dell’Opera, lo splendido Chiostro Maiolicato e la sala del Presepe del ‘700. The complex is embedded in the Naples historic city centre and includes an archaeological area, the Museum, the splendid Majolica Cloister and a hall exhibiting 18th century nativity scenes.

Città della Scienza

Via Coroglio, 104 - Tel. 081.3723728 www.cittadellascienza.it Lunedi chiuso. Dal martedì al sabato: 9.00-15.00. Domenica: 10.00-17.00. Biglietto unico: 2 euro. Planetario chiuso Mon closed. Tue- Sat 9 a.m. 3 p.m. Sun: 10 a.m. 5 p.m. Only ticket 2 euros. Planetary closed È il primo science centre italiano e anche uno dei primi esempi di recupero architettonico della zona industriale di Bagnoli. Parte del museo è dedicata ai bambini, con percorsi ad hoc. The first Italian science centre and also one of the first examples of restored industrial architecture in the Bagnoli area. Part of the museum has themed itineraries for children.

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Via Moiariello, 16 - Tel. 081.5575111 Su appuntamento By appointment Tre i padiglioni in cui è possibile ripercorrere due secoli di storia dell’Astronomia a Napoli e nel Sud d’Italia attraverso strumenti astronomici di grande valore. Three buildings illustrate two centuries of the history of astronomy in Naples and Southern Italy through astronomical instruments of great historical and documentary value. Chiesa e Quadreria del Pio Monte della Misericordia

Musei di Paleontologia, Mineralogia, Zoologia ed Antropologia dell’Università Federico II di Napoli

Cappella del Monte di Pietà

Via San Biagio dei Librai, 114 Sab-dom h.9.30-13.30 - Sat-Sun 9.30 a.m. - 1.30 p.m. La Cappella, completamente affrescata, è un autentico gioiello di eleganza manieristica. Pregevoli anche gli arredi in legno della sacrestia e della sala delle Cantoniere. The entirely frescoed Chapel is a veritable jewel of mannerist elegance. Superb wooden furniture in the Vestry and the Sala delle Cantoniere.

Museo dell’Osservatorio di Capodimonte

Via Mezzocannone 8 - Tel. 081.2537516/7 Lun-ven h. 9-13.30. Lun e gio h. 15-17. ­­­ Sab e dom h. 9-13. Biglietti: 2,50 euro a museo; 1,50 euro a museo per under 18, ingresso libero per studenti universitari Mon-Fri 9 a.m. - 1.30 p.m.. Mon and Thu 3 p.m. 5 p.m. Sat and Sun 9 a.m. - 1 p.m. Tickets for each museum: 2,50 euros; 1,50 under 18, free admission for University students Raccolgono oltre 50.000 reperti tra minerali, rocce, fossili, ma anche pezzi di inestimabile valore paleontologico. Nella sezione zoologia: madrepore, uccelli, spugne, vertebrati, insetti. Over 50,000 minerals, rocks, fossils and other priceless palaeontological items on show. The zoology section includes madrepores, birds, sponges, vertebrates and insects.

Via dei Tribunali, 253 Tel. 081.446944; 081.446973. Visite guidate: 081.446810 www.piomontedellamisericordia.it Mer chiuso. Gio-mar h.9-14.30/ Chiesa lun-dom h. 9.30-13.30. Biglietti: 6 euro; 5 euro con Artecard, TCI, over 65, under 18; 3 euro per insegnanti, studenti, giornalisti, gruppi di 10 persone; 1,50 euro per le scuole. Wed closed. Thu-Tue 9.30 am - 1.30 pm/Church: Mon-Sun 9.30 am - 1.30 pm. Tickets: 6 euros; 5 euros with Artecard, TCI, over 65; 3 euros for teachers, students, journalists, groups of 10 people; 1,50 euros for schools L’edificio del 1600 ospita la chiesa di S. Maria della Misericordia e la pinacoteca con opere del XVII e XVIII secolo. Tra queste, una delle più famose opere del Caravaggio: Le Sette Opere di Misericordia. The 17th century building comprises the church dedicated to S. Maria della Misericordia and a picture gallery exhibiting works from the 17th and 18th centuries. These include one of Caravaggio’s most famous works: The Seven Works of Mercy, above the main altar.

Museo e Ipogeo della Chiesa del Purgatorio ad Arco

Via dei Tribunali - Tel. 081.446810 Museo e ipogeo sab h.10-12.30; chiesa lun-sab h.913. Biglietti: euro 2 Museum and hypogeum open on Sat. h.10-12.30; church Mon-Sat h.9-13. Tickets: 2 euros Sacralità ed esoterismo ben si miscelano nella chiesetta del Purgatorio ad Arco, nel cuore del centro storico di Napoli, nota per la venerazione delle cosiddette “capuzzelle”, i teschi dei morti che da sempre i napoletani considerano benevoli protettori. Nella sacrestia della chiesa è stato allestito un museo di arredi e paramenti sacri del 1600, mentre nell’ipogeo è possibile fare vista alle “capuzzelle”. Il Museo e l’ipogeo sono aperti sono il sabato mattina; si consiglia di prenotare. Sacredness and esotericism join together in the little church of Purgatorio ad Arco, in the heart of the historical centre of Naples, wellknown after the veneration of skulls, considered by Neapolitans as benign protectors. In the vestry of the church there is a museum of scared furniture and vestments, whilst in the hypogeum it is possible to visit the skulls. Museum and hypogeum are open on Saturday mornings; booking is suggested. Mostra di Coralli e Cammei

Piazzetta Matilde Serao, 19 - Tel. 081.421111 www.ascione.com Solo su prenotazione - Appointments only. In mostra piccoli capolavori in oro, argento, pietre preziose, splendidi cammei e coralli lavorati dalla ditta Ascione, che vanta una tradizione artigianale lunga ben 150 anni. Small masterpieces of gold, silver, precious stones, splendid cameos and corals created by the Ascione firm, which boasts a 150 year history of traditional craftsmanship.


Le pagine Musei sono realizzate in collaborazione con: Museo Diocesano

mente alla paleobotanica e all’etnobotanica, che raccolgono oggetti provenienti da varie parti del mondo. Dal Borneo all’Amazzonia.The museum is divided into two sections dedicated to palaeo-botany and ethno-botany, with exhibits from all over the world, from Borneo to the Amazon Basin. A.R.C.A.

Largo Donnaregina - Tel. 081.5571365 www.museodiocesanonapoli.it Mar chiuso; lun-dom h.9.30-16.30 Tue closed; Mon-Sat h.9.30-16.30 Il museo è allestito all’interno della chiesa di Donnaregina Nuova, chiusa da molti anni, che conserva dipinti di grande pregio come “L’Immacolata Concezione” del lorenese Charles Mellin e il “San Francesco che riceve i simboli del sacerdozio” di Francesco Solimena. Accanto a queste opere, proprie della chiesa ex monastica, il primo percorso museale presenta due temi importanti della fede cristiana: le raffigurazioni della Madonna e di San Gennaro, descritti da formidabili artisti come il fiammingo Teodoro d’Errico, il senese Marco Pino o un particolare Aniello Falcone, capaci di rendere ancora più incisiva l’identità storica ed ecclesiale di questa città. The museum is housed in the church of Donnaregina Nuova, reopened after a long closing, that keeps beautiful paintings as “The Immaculate Conception” by Charles Mellin and “San Francesco is given the symbols of priesthood” by Francesco Solimena. Besides these works belonging to the church, the museum displays works on two main religious figures: the Virgin Mary and San Gennaro, protector of Naples with paintings by Teorodo d’Errico, Marco Pino, Aniello Falcone, that make even more expressive the historical and ecclesiastical identity of Naples.

Situate sotto la chiesa di Santa Maria della Sanità, eretta agli inizi del 1600, queste catacombe sono legate alla venerazione di San Gaudioso, Vescovo di Abitinia in Africa e giunto a Napoli dopo essere stato privato di tutto da re Genserico. Qui morì tra il 451 e il 452. Based under the church of Santa Maria della Sanità, built in the early 1600, the origin of these catacombs is connected to the veneration of Saint Gaudioso, bishop of Abitinia in Africa, who arrived in Naples, after being stripped of everything by King Genserico. Here he died between 451 and 452 A.D. Stazione Zoologica A. Dohrn

Compesso Monumentale di Santa Maria la Nova Piazzetta Santa Maria la Nova, 44 Tel. 081.5523298; 081.5521597 www.oltreilchiostro.org Visite guidate lun-ven h.10, 11, 12, 15, 16. Sab e dom al mattino solo su prenotazione (maggiorazione del biglietto di euro 1) - Biglietti: euro 2,50 Guided tours Mon-Fri h.10, 11, 12, 15, 16. Sat and Sun in the morning only by appointment (ticket + 1 euro). Tickets: 2, 50 euros Il Museo Religioso di Arte Contemporanea intende rendere contemporaneo il contatto con la produzione artistica più recente, tentando di riformulare il senso stesso dell’esperienza estetica, che non può essere oggetto di esclusivi e classici percorsi didattico-didascalici, ma proposta di lettura innovativa. The Museum of Contemporary Religious Art aims to make easier the understanding of the latest artistic production, trying to formulate the sense of the aesthetic experience through a new interpretation.

Villa Comunale - Tel. 081.5833111 - www.szn.it Lun chiuso. Mar-sab h.9-17. Dom h. 9-14. Biglietti: 1,50 euro; 1 euro per bambini da 5 a 12 anni; gratis fino a 4 anni Mon closed. Tue-Sat h.9-17. Sun 9 a.m. -14. Tickets: 1,50 euros; 1 euro for kids aged 5-12; free entrance under 4 Ospita il più antico acquario d’Europa (30 vasche e 200 specie tra animali e vegetali marini), ma anche una biblioteca e laboratori per ricerche di zoologia, botanica e fisiologia marina. The oldest aquarium in Europe (30 tanks and 200 species of marine animal and plant life), but also a library and laboratories for research in zoology, botany and marine physiology.

Catacombe di San Gaudioso Museo di Paleobotanica ed Etnobotanica

Via Foria, 223 - tel. 081.449759; 081.455654 Sab e dom chiuso. Lun-ven h.9-14 su appuntamento Sat and Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m. by appointment La struttura ospita due sezioni dedicate rispettiva-

Paolo Scafora Via Tavernola 8 - Casandrino (Na) tel. +39.081.830.48.08 www.paoloscaforanapoli.it - info@paoloscaforanapoli.it

Ristorante Il Pirata Via Terramare - Praiano (Salerno) tel. +39.089.87.43.77 info@ristoranteilpirata.net www.ristoranteilpirata.net

Villa Massa Limoneto “Le Grottelle” Via Tommaso Astarita, 34 Meta di Sorrento (Na) tel. +39.081.533.32.82 servizioclienti@villamassa.com www.villamassa.com

Museo storico musicale

Piazza Sanità - Tel. 081.5441305 visiteguidate@santamariadellasanita.it Direttore: Giovanni De Pasquale Lun-dom visite giuidate h.9.30-10.15-11-11.4512.30. Biglietti: euro 5; euro 3 per scolaresche Mon-Sun guided tours h.h.9.30-10.15-11-11.4512.30. Tickets: 5 euros; 3 euros for schools.

Via San Pietro a Majella, 35 - Tel. 081.5644111 Visite guidate: 081.446810 www.sanpietroamajella.it Sab e dom chiuso. Lun-ven h. 9.30-12.30 Sat and Sun closed. Mon-Fri 9.30 a.m. - 12.30 p.m. Il Conservatorio di San Pietro a Majella vanta una ric-

Eccellenze Campane Via Brin, 69 - Napoli tel. +39.081.563.63.03 www.eccellenzecampane.it info@eccellenzecampane.it

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ca biblioteca con preziose collezioni di manoscritti di scuola napoletana, ritratti e cimeli di musicisti e un museo di strumenti antichi. The Conservatory of San Pietro a Majella boasts a superb library with precious collections of manuscripts from the Neapolitan school, portraits and everyday items of musicians and a museum of antique musical instruments. Quadreria dei Gerolomini

Via Duomo, 142 - Tel. 081.294444 Dom chiuso. Lun-ven h. 9-14, sab h. 9-12. Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m., Sat 9 a.m. noon. Il complesso, impreziosito dalla splendida facciata realizzata da Ferdinando Fuga, comprende: la chiesa di San Filippo Neri, una pinacoteca, una biblioteca, l’archivio oratoriano e due chiostri. The complex has a splendid façade by Ferdinando Fuga and includes the Church of San Filippo Neri, a picture gallery, a library, the oratory archive and two cloisters. Scavi di San Lorenzo Maggiore

Via dei Tribunali, 316 - Tel 081.2110860 www.sanlorenzomaggiorenapoli.it Lun-sab h. 10-17. Dom h. 10-13.30. Biglietti: 9 euro; ridotto 7 euro per under 18 e over 65; riduzioni con Artecard Mon-Sat 10 a.m. - 5 p.m. Sun 10 a.m. - 1.30 p.m. Tickets: 9 euros; 7 euros under18 and over65; concessions with Artecard L’area sotto la chiesa di San Lorenzo ospita i resti di edifici che testimoniano la stratificazione avvenuta nel corso dei secoli attraverso trasformazioni dell’impianto urbano. Beneath the church of San Lorenzo the remains of buildings have been excavated to reveal the stratification of the city over the centuries.

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Accademia di Belle Arti - Pinacoteca

Madre

on a raised platform, constitute a veritable museum of historical factory founded in 1922 by Isidore Odin now symbol of excellence chocolate in the world. ZONA FLEGREA Terme di Baia

Via Costantinopoli, 107 - Tel. 081.441900; 081.44188. Visite guidate: 081.446810 www.accademianapoli.it Dom chiuso. Lun-sab h. 10-13. Biglietti: 5 euro; 3 euro per under 18 e over 65; 4 euro per gruppi di almeno 15 persone. Sun closed. Mon-Sat 10 a.m. - 2 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros under18 and over 65; 4 euros for groups of 15 people Assolutamente da non perdere, la Sala Palazzi, sezione dedicata alle opere dell’800, con esposizione delle opere dei maestri d’arte contemporanea, ex allievi dell’Accademia. Not to be missed is the Sala Palazzi, the section dedicated to works from the 19th century, exhibiting the works of masters of contemporary art who were students at the Academy.

Palazzo Donnaregina - Via Settembrini, 79 Tel. 081.19313016; 081.292833 www.museomadre.it Mar chiuso. Lun, mer, gio e dom h. 10-21; ven e sab h.10-24. Biglietti: 7 euro; ridotto 3,50 euro; lunedì gratis. Tue closed. Open Mon, Wed, Thu and Sun 10 a.m. - 9 p.m.; Fri and Sat 10 a.m. - 12 p.m. Tickets: 7 euros; 3,50 euros concessions; free on Mondays. Palazzo Donnaregina, edificio di grande pregio storico e architettonico situato in pieno centro cittadino, è la sede del nuovo museo d’arte contemporanea partenopeo. Palazzo Donna Regina, a building of great historical and architectural value situated in the very centre of the city, houses the new museum of contemporary art in Naples. Fabbrica di cioccolato Gay-Odin

Via Sella di Baia, 63 - Bacoli Tel. 081.8687592 - Lun chiuso. Mar-dom h. 9 - un’ora prima del tramonto Mon closed. Tue-Sun 9 a.m. - dusk Il Parco Archeologico e Monumentale di Baia conserva imponenti resti archeologici rispettivamente del Palatium o residenza degli Imperatori romani a Baia e di una villa tardo repubblicana. The Archaeological and Monumental Park at Baia contains impressive archaeological remains of the Palatium, residence of the Roman emperors at Baia and a villa from the late republican age.

Pan, Palazzo delle Arti di Napoli Museo di Baia Palazzo Roccella - Via dei Mille, 60 Tel. 081.7958605-06-07 www.palazzoartinapoli.net Mar chiuso. lun-sab h.9.30-19.30; dom e festivi h.9.30-14.30. Biglietti: 5 euro; 3 euro ridotto Tue closed. Mon-Sat 9.30 a.m. - 7.30 p.m.; Sun and holidays 9.30 a.m. - 2.30 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros concessions.

La struttura, centro permanente di arti contemporanee, ospita le più disparate espressioni culturali relative all’arte: dalla pittura alla scultura passando per la fotografia, il cinema e il fumetto. This permanent centre for contemporary arts houses a huge variety of cultural and artistic expression: from painting to sculpture, photography, cinema and cartoons.

Via Vetriera 12 - Tel. 081.417843 www.gay-odin.it Aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17. Ingresso libero Mon-Thu h. 9-17. Free entrance. Macchine impastatrici, bilance, tegami e attrezzi di ogni genere e tipo: reperti con oltre cento anni di vita catalogati alla voce “archeologia industriale”. Servivano, un tempo, per lavorare la cioccolata. Oggi fanno bella mostra di sé in uno spazio ricavato all’ingresso della fabbrica Gay Odin, in via Vetriera a Chiaja. Posti su una pedana rialzata, costituiscono un vero e proprio museo dello storico stabilimento fondato nel 1922 dal piemontese Isidoro Odin, oggi simbolo di eccellenza cioccolatiera nel mondo. Mixers, scales, pots and tools for making chocolate: tools with more than a hundred years of life cataloged under “industrial archaeology”. Are positioned in the Gay Odin factory (Vetriera street at Chiaja). Set

Via Castello - Baia Tel. 081.5233797 Lun chiuso. Mar-sab h. 9- 20. Dom h. 9-19. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18. Mon closed. Tue-Sat 9 am - 8 pm. Sun 9 am - 7 pm. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei è alloggiato nel Castello Aragonese di Baia e ospita la sala dei Gessi, con calchi d’epoca romana che riproducono capolavori del periodo classico ed ellenistico dell’arte greca. The Archaeological Museum of the Phlegraean Fields is housed in the Aragonese castle of Baia, the Sala dei Gessi exhibits plaster casts from the Roman age reproducing masterpieces of the classical and Hellenistic period of Greek art.


È QUANDO TI SENTI PICCOLO CHE SAI DI ESSERE DIVENTATO GRANDE. A volte gli uomini riescono a creare qualcosa più grande di loro. Qualcosa che prima non c’era. È questo che noi intendiamo per innovazione ed è in questo che noi crediamo. Una visione che ci ha fatto investire nel cambiamento tecnologico sempre e solo con l’obiettivo di migliorare il valore di ogni nostra singola produzione. È questo pensiero che ci ha fatto acquistare per primi in Italia impianti come la rotativa Heidelberg M600 B24. O che oggi, per primi in Europa, ci ha fatto introdurre 2 rotative da 32 pagine Roto-Offset Komori, 64 pagine-versione duplex, così da poter soddisfare ancora più puntualmente ogni necessità di stampa di bassa, media e alta tiratura. Se crediamo nell’importanza dell’innovazione, infatti, è perché pensiamo che non ci siano piccole cose di poca importanza. L’etichetta di una lattina di pomodori pelati, quella di un cibo per gatti o quella di un’acqua minerale, un catalogo o un quotidiano, un magazine o un volantone con le offerte della settimana del supermercato, tutto va pensato in grande. È come conseguenza di questa visione che i nostri prodotti sono arrivati in 10 paesi nel mondo, che il livello di fidelizzazione dei nostri clienti è al 90% o che il nostro fatturato si è triplicato. Perché la grandezza è qualcosa che si crea guardando verso l’alto. Mai dall’alto in basso.

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La Solfatara

Via Solfatara - Pozzuoli Tel. 081.5262341 - www.solfatara.it Lun-dom h. 8.30-17.30. Mon-Sun 8.30 am - 5.30 pm Con un’estensione di circa 33 ettari, è un’oasi naturalistica che offre numerosi spunti per un’avventurosa passeggiata tra fumarole, vulcanetti di fango, boschi e zone di macchia mediterranea. Covering 33 hectares, the Solfatara is a natural oasis offering a variety of adventure-filled walks among the fumaroles, boiling mud springs, woodland and Mediterranean maquis.

Tue closed. Wed-Mon 9 am - dusk. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 È il terzo anfiteatro italiano per grandezza dopo il Colosseo e quello di Santa Maria Capua Vetere. Dall’arena si accede ai sotterranei dove stavano le belve prima dei combattimenti. The third largest Amphitheatre in Italy after the Colosseum and the one in Capua (Santa Maria Capua Vetere). From the arena it is possible to go down into the dungeons where wild beasts were caged prior to combat. CAPRI Certosa di San Giacomo

Parco Archeologico di Cuma

Via Acropoli, 1 - Tel. 081.8543060 Lun-dom h. 9-18. Mon-Sun 9 am - 6 pm Il Parco comprende: l’Acropoli, le Terme del Foro e quelle Romane, il Foro, il Capitolium, le Necropoli, la fossa Neronis, le cisterne della Crypta romana e l’Arco Felice. The Park includes: the Acropolis, The Forum and Roman Baths, the Forum, the Capitol, the Necropolis, the Fossa Neronis, the cisterns of the Crypta Romana and the Arco Felice Arch. Anfiteatro Flavio di Pozzuoli

Via Terracciano, 75 - Pozzuoli Tel. 081.5266007 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-un’ora prima del tramonto. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18.

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Via Certosa, 2 - Capri Tel. 081.8376218 www.beniculturali.it - Lun chiuso. Martedì-domenica h. 9-14. Ingresso libero Mon closed. Tue-Sun 9 am - 14 pm. Free entry. Chiusa nella valletta fra l’altura del Castiglione e il Monte Tuoro, è espressione del periodo medioevale e monastico caprese nella sua forma più aulica e monumentale. Fondatore della Certosa, fra il 137174, fu Giacomo Arcucci conte di Minervino e di Altamura, segretario della regina Giovanna I di Napoli, della più nobile famiglia di Capri (ad essa appartenne quell’Eliseo Arcucci conte di Capri che fu ammiraglio di Federico II) e potente e ricco feudatario cui si deve per grazia di un primo figlio natogli dalla moglie Margherita Sanseverina. Between the hills of Castiglione and Monte Tuoro is the medieval monastic charterhouse founded between 1371 and 1374 by Count Giacomo Arcucci, secretary of Queen Joan I of Naples and a member of Capri’s most noble family.

Villa San Michele

Ischia Scavi e Museo Santa Restituta

Viale Axel Munthe, 34 - Anacapri - Tel. 081.8371401 Maggio-Settembre h.9-18 - May-September 9 am-6 pm Biglietti: 5 euro - Tickets: 5 euros Di proprietà di un’istituzione culturale svedese con sede nell’isola, oltre alla Villa San Michele, la creatura del medico-scrittore e filantropo Axel Munthe (che visse a capri per oltre mezzo secolo) comprende anche un museo circondato da un giardino di rara bellezza, un gruppo di alloggi per scrittori, artisti, scienziati e ricercatori svedesi e “il Monte Barbarossa”, un parco naturale per la protezione degli uccelli migratori e della vegetazione mediterranea. Villa San Michele was the brainchild of the Swedish writer and philanthropist Axel Munthe who lived on Capri for over half a century. The site also includes a museum surrounded by a beautiful garden and Monte Barbarossa, a natural park for the conservation of migratory birds and Mediterranean plant life. Villa Jovis

Piazza Santa Restituta, 10 - Lacco Ameno Tel. 081.980538 - Lun-sab h.9.30-12.30/17-19 Dom h.9.30-12.30 - Biglietti: 2,50 euro Mon-Sat 9.30 am-12.30 pm and 5-7 pm Sun 9.30 am-12.30 pm - Tickets: 2,50 euros Un museo archeologico sotterraneo, allestito sotto la chiesa nello stesso luogo di rinvenimento dei reperti: materiali recuperati a partire dagli anni ’50 che hanno messo in luce la presenza di antichi insediamenti databili tra l’età preistorica e il periodo medievale. In circa 60 vetrine sono raccolti frammenti ceramici e architettonici, vasi e monete che illustrano le tracce lasciate dall’uomo nel susseguirsi delle culture del passato. Tra questi, la Testa della ninfa Aretusa (IV sec a.C.) e la testa di Demetra (IV sec. a.C.) An underground museum beneath the church where the relics were found from the 1950s on. Evidence of settlements from the prehistoric age to medieval times are exhibited in over 60 display cabinets. These include ceramics, vases and coins as well as the Head of the Nymph Arethusa and the Head of Demetra from the 4th century BC. Museo Archeologico Lacco Ameno Pithecusae di Villa Arbusto

Viale Amedeo Maiuri - Capri - Tel. 081.8374549 Lun-dom h.8-1 ora prima del tramonto Biglietti: 2 euro Mon -Sun 8am-1 hour bedor sunset - Tickets: 2 euro Secondo la tradizione, l’imperatore Tiberio, fece costruire ben dodici splendide ville, ognuna delle quali dedicata ad una divinità dell’Olimpo. Villa Jovis era la più ricca tra esse: posta in cima al Monte Tiberio, a 354 metri di altezza sul livello del mare, fu la principale residenza dell’imperatore Tiberio e ben ne riflette il carattere esclusivo e riservato. According to the tradition, the Emperor Tiberius built twelve beautiful villas, each dedicated to a divinity of the Olympus. Villa Jovis was the richest one: built on the top of Mount Tiberius, at 345 mt. on the sea surface, it was the main residency of Emperor Tiberius and reflects his character, exclusive and reserved.

Corso Angelo Rizzoli – Lacco Ameno Tel. 081.900356 Lun chiuso. Mar-dom h.9.30-13/16-20 Mon closed.Tues - Sun 9.30 am-1 pm and 4-8 pm Nella magnifica cornice della residenza scelta dall’editore Angelo Rizzoli come suo buen retiro isolano, tra i numerosi oggetti, il museo conserva reperti archeologici dall’epoca preistorica (neolitico superiore) all’età romana tra cui un frammento di un’iscrizio-


Le pagine Musei sono realizzate in collaborazione con: ne metrica nota come Coppa di Nestore proveniente dalla necropoli di valle San Montano a Lacco Ameno. The museum is located in a magnificent setting and houses numerous archaeological finds from prehistoric times and from the Roman age, including a fragment of the so-called Nestor’s Cup from the necropolis in Lacco Ameno. Area Vesuviana Scavi Archeologici di Pompei

Via Villa dei Misteri, 2 Tel. 081.8575347 - www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-17 (income till h15.30). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). Grazie all’ottimo stato di conservazione dei suoi edifici, dovuto al particolare seppellimento, sotto una coltre di cenere causato dall’eruzione del 79 d.C., Pompei può dirsi l’unico sito archeologico che ci restituisce l’immagine di una città romana nella sua interezza. Thanks to the remarkable state of preservation of its buildings, due to the peculiar burial under a 6 meters blanket of ash and lapillus caused by the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Pompeii is the only archaeological site showing a Roman town in its integrity.

Scavi Archeologici di Ercolano

Corso Resina - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). Al momento dell’eruzione del Vesuvio, Ercolano venne travolta da una marea di fango e detriti vulcanici, che, solidificandosi, poterono conservare, molto meglio che a Pompei, le parti superiori delle costruzioni e anche tutti i materiali organici, per cui ci si offre una visione unica della vita privata antica. At the moment of the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Herculaneum was swept away by mud and volcanic detritus, which, once solidified, preserved the tops of the buildings and also all the organic materials, so this site offers a unique vision of the domestic life of the time. Museo Archeologico Virtuale

Via IV Novembre - Ercolano - Tel. 081.19806511 Lun chiuso; mar-dom h.9-17. Biglietti: 7 euro; riduzioni 4 euro Mon closed; Tue- Sun 9 a.m. - 5 p.m. Tickets: 7 euros; concessions 4 euros Nasce ad Ercolano il primo museo archeologico virtuale, luogo ideale per chi vuole esplorare il passato con le tecnologie di ultima generazione, immer-

gersi nelle rovine delle città sepolte dalla lava e vedere ricostruiti fedelmente ambienti e costumi degli antichi abitanti. Sono oltre 70 le installazioni multimediali - tra realtà virtuali ed ologrammi - a guidare i visitatori alla scoperta delle voci e dei volti degli antichi ercolanesi, che racconteranno la propria storia. Cuore del Mav è il Cave: un’enorme stanza di luce sulle cui pareti si proiettano giardini e cortili delle case di Pompei, Ercolano e Stabia. E ancora, la Soundgallery, la stanza dei profumi e il Lupanare completano l’esperienza sensioriale nell’antica Ercolano. Herculaneum hosts the firts virtual archaeological museum, ideal place for explorations of the past through modern technologies. More than 70 installaions, devided in virtual reality and holograms, lead the visitors to the discovery of the old Rooman city before the eruption of the Vesuvius in 79 a.C.

RISTORANTE GRILL HOUSE AMERICAN BAR

Cantina La Barbera Via Raffaele Morghen, 36 - Napoli tel.+39.081.229.2357 www.cantinalabarbera.it

Antiquarium di Boscoreale

Via Settetermini, 15 - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 5,50 euro; ridotto 2,75 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). L’antiquarium comprende reperti provenienti dai siti archeologici dell’area vesuviana. Presenta le caratteristiche principali dell’ambiente vesuviano in epoca romana e l’utilizzo delle risorse naturali da parte dell’uomo. The Antiquarium displays findings from the archaeologicas sites of the Vesuvius area. It describes the main characteristics of the Vesuvius environment in the Roman era and the exploitation of natural resources at that time.

Gay Odin Via Vetriera, 12 – Napoli tel. +39.081.41.78.43 www.gay-odin.it

Pizzeria Brandi Sant’Anna di Palazzo 1 - Napoli Tel. +39.081.41.69.28 www.brandi.it

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Scavi di Oplontis

minerali, dei 5.000 campioni del fondo Discepolo, appartenenti a 1.400 specie differenti del mondo. Central feature of the collections are the 3,500 minerals of the 5,000-strong Discepolo collection, with 1,400 different types from the world Museo Correale di Terranova

preserved example of an ancient Greek-Roman city with its impressive walls, the temples and all the buildings dedicated to public concern as the Macellum, the forum, the amphitheatre. CASERTA Belvedere di San Leucio

Via Sepolcri - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 5,5 euro; ridotti 2,75 euro over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h.18) Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar) Si tratta di una serie di rinvenimenti archeologici, relativi ad una zona suburbana di Pompei: una villa residenziale, la villa ‘di Poppea’; una ‘villa rustica’ attribuita a L. Crassius Tertius, nella quale, accanto a numerosi corpi di vittime dell’eruzione, è stata rinvenuta una notevole quantità di monete in oro e argento, assieme a numerosi pezzi di finissima oreficeria. The site is constituted by a series of archaeological findings related to a suburban zone of Pompeii: a residential villa, the Villa of Poppea; a rural villa, belonging to L. Crassius Tretius, where, next to the numerous bodies of the eruption’s victims, has been found a great quantity of gold and silver coins, along with pieces of fine jewellery.

Via Correale, 50 - Sorrento Tel. 081.8781846 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-14. Biglietti: 6 euro Tue closed. Wed-Mon 9 am - 2 pm. Tickets: 6 euro Ospita dipinti e arti decorative napoletane e straniere dal XVI al XIX secolo, ventagli, orologi e una delle più prestigiose collezioni di porcellane del XVIII secolo. The museum houses collections of Neapolitan and foreign paintings and decorative arts from the 16th to the 19th centuries, refined fans, clocks and one of the most prestigious collections of 18th century porcelain. PAESTUM Area Archeologica di Paestum

Via Atrio Superiore - 81020 San Leucio (Ce) Info: 0823.873155; 800.411515 www.sanleucionline.it Orari: mar chiuso. Lun-dom h.9.30-18.30. Biglietti: 6 euro; scolaresche 3 euro. Opening hours: Tue closed; Mon-Sun h.9.30-18.30. Tickets: 6 euros; 3 euros for schools. Le antiche fabbriche della seta di epoca borbonica rivivono nello splendido complesso monumentale di San Leucio dove è possibile osservare gli strumenti originari del ‘700. The old manufactures of silk of the Bourbons live again in the beautiful Monumental Complex of San Leucio, where have been preserved the original engines dated back to 1700s.

Museo Mineralogico

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CAPUA Museo Provinciale Campano di Capua

Reggia di Caserta

PENISOLA SORRENTINA

Via San Ciro, 2 - Vico Equense Tel. 081.8015668 www.museomineralogicocampano.it Lun chiuso. Feriali h. 9-13; 16-19. Festivi 9-13 Mon closed. 9 am-1 pm; 4 pm-7pm; Hols 9 am - 1pm Nucleo centrale delle collezioni esposte sono 3.500

Opening hours: Tue closed; royal appartment: MonSun h.8.30-19; exhibitions: Mon-Sun h.8.30-18; gardens: Mon-Sun h.8.30-18. Tickets: all inclusive 6 euros; rolyal appartments 4,20 euros; gardens 2 euros; bikes 1 euro. Concessions over18-under25. Free admission under18 and for Umanistic Faculties students. Costruita per volere di Carlo III di Borbone nella piana di Caserta su progetto del Vanvitelli, accando agli appartamenti storici, che retituiscono i fasti dell’antica corte borbonica, ha degli splendidi giardini che sono l’aspetto più scenografico del complesso. Disseminati di fontane e cascate, sono ricchi di statue realizzate dai più noti scultori dell’epoca. Built under Charles III of Bourbon after a project of the architect Vanvitelli, besides the royal appartments, which give a clear idea of the magnificence of Bourbons’ courts, the most spectacular element of the complex are the gardens. Scattered with fountains and cascades, they are rich in statues realized by the most famous sculptores of the time.

Via Magna Grecia, 919 - Info: 0828.772654 www.infopaestum.it Lun-dom h.9-1 ora prima del tramonto. Ingresso: 4 euro per gli scavi; 6,50 euro per scavi + museo. Mon-Sun h.9-1 hour before sunset. Tickets: 4 euro for the archaeological area; 6,50 euro for archaeological area + museum L’area aecheologica di Paestum rappresenta un ottimo esempio di città greco-romana, di cui conserva l’impianto risalente al 500 a.C. con le mura, i templi e tutti gli edifici per gli esercizi pubblici come il Macellum, il Foro, l’anfiteatro. The archaeological area of Paestum is a very well

Corso Pietro Giannone, 1- Caserta Info: 0823.448084; 0823.277380 www.reggiadicaserta.org Orari: mar chiuso. Appartamento: lun-dom h.8.3019; mostre: lun-dom h.9-18; giardini: lun-dom h.8.30-18. Biglietti: cumulativo 6 euro; appartamenti 4,20 euro; giardini 2 euro; bicicletta 1 euro. Riduzione per giovani dai 18 ai 25 anni e per i docenti delle scuole statali. Gratis per under18 e per gli studenti universitari di facoltà umanistche.

Via Roma, 66 - Tel. 0823.620035 Lun chiuso. Mar-sab h.9-13.30; dom h.9-13 Biglietto: euro 4,13; gratis under18; riduzioni per Touring Club, Icom, Artecard e gruppi (min 10 persone) Mon closed. Tue-Sat h.9-13.30; Sun h.9-13 Tickets: euros 4,13; free admission under18; concessions for Touring Club, Icom, Artecard and groups Principale museo storico della Campania, presenta la più importante collezione al mondo di Matres Matutae, la famosa madri rinvenute nell’antica Capua. Oltre alla sezione archeologica, comprende una ricca sezione medievale ed anche un’importante biblioteca. Main historical museum of Campania Regione, it hosts the most important collection of Matres Matutae of the world. Besides the archaeological section, the museum hosts a rich section dedicated to the Middle Age and a very important library.




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