Charme - Primavera 2014

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Punti fermi per l’orgoglio di un popolo Milestones for the pride of a people di

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È un breve viaggio nelle tradizioni pasquali campane quello che proponiamo in questa edizione di Charme. Un percorso nella storia e nell’attualità tra antichi riti religiosi, popolari e culinari. Un variegato e fascinoso mondo di ampia cultura, qualificata e creativa artigianalità, spettacolare paesaggistica e saporita commensalità che solo Napoli e la Campania sono in grado di offrire. Ricca di tradizioni che si innovano e si rinnovano, la trimillenaria Terra Felix è, ancora oggi, il luogo dove si vive la memoria dei popo-

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editoriale

Giorgio Gradogna

li che hanno fatto la storia e che qui si sono incrociati, guerreggiati e amalgamati. Dando vita a una regione intensamente e orgogliosamente miscellanea. Riscoprire per rivivere questo orgoglio di popolo è, forse, ciò che oggi manca a questa terra, troppo dilaniata da interessi divergenti. Ma la spettacolarità dei panorami, la qualità delle produzioni, le esperienze e il fascino delle storie campane che Charme racconta sono punti fermi nel tempo. E da questi si può ricominciare per risvegliare l’orgoglio assopito.

In this issue of Charme we offer a short trip into the Easter traditions of Campania. A path between past and present, among religious, popular and culinary rites. A diverse and charming world made of wide culture, qualified and ingenious craftsmanship, spectacular landscapes and delicious commensality that only Naples and Campania can give. Rich of traditions which repeat and renew themselves, the three millennium old Terra Felix is still today the place

where lives the memory of the populations that made history, and that here met, fought and finally melted, giving birth to a region intensely and proudly mixed. Rediscovering and reliving this popular pride is, maybe, what this land, lacerate by diverging interests, lacks today. But the impressiveness of panoramas, the quality of productions, the experiences and the charm of the stories of Campania told by Charme are real milestones. From where to start again and awake the sleeping pride.

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CHARME TUTTO IL BELLO ANNO X - NUMERO 1 - PRIMAVERA 2014 Reg. Tribunale di Napoli n. 1/2007 (nuova serie) Questa rivista è distribuita negli alberghi a 4 e 5 stelle di Napoli, Capri, Costiera Amalfitana, Costiera Sorrentina. Direttore responsabile: GIORGIO GRADOGNA Società editrice: Sisicom società cooperativa Corso Vittorio Emanuele 74 80122 Napoli ROC 17981 Direzione, redazione e pubblicità: Corso Vittorio Emanuele 74 80122 Napoli tel. +39.081.191.38.943 - 948 info@charmeitalia.it segreteria@sisicom.it Traduzioni: Claudia Romagnuolo Stampa: Arti Grafiche Boccia - Salerno Direzione editoriale: Sergio Gradogna Realizzazione in service: Specialmente Srl - Napoli Coordinamento: Gabriele Scarpa Progetto grafico: Davide De Marco Impaginazione: Esacor Srl Immagini: Archivio Sisicom, Sergio Gradogna Questa iniziativa è contro il “sistema” della camorra

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sommario EDITORIALE Punti fermi per l’orgoglio di un popolo di Giorgio Gradogna pag. 3 PANORAMI

LE VIE DI NAPOLI

Grand tour da Sorrento ad Amalfi Panorami dal paradiso delle Costiere di Rosanna Nastro pag. 6

Le strade del Giovedì Santo Lo struscio, camminata “sonora” imposta dal Vicerè di Mariarosaria Vela pag. 42

TRADIZIONI Pasquetta nel bosco Reggia di Capodimonte, Pasquetta in Museo e Real Bosco di Raffaele Di Donna pag. 20 Sette (e più) chiese da visitare Gran tour di fede nel giorno dei Sepolcri di Gabriele Scarpa pag. 28

CAMPANIA STYLE Real Luxury Napoli Il nodo del buon augurio che fa ricco il collo di Eva Molea

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Marlen Pens Il soffio d’inchiostro con stile eterno di Arianna Esposito pag. 52 Pellicceria Mele Zibellini, visoni e persianer alla conquista dell’Isola Verde di Eva Molea

pag. 54

Paolo Scafora Camminare così è tutta un’altra storia di Giuliana Covella pag. 55 Capri Bijoux Lo stile hand made dell’Isola Azzurra di Annalisa Palmieri pag. 56


CAMPANIA SAPORI Sapori della Pasqua napoletana La resurrezione del gusto a tavola di Arianna Esposito pag. 58 Eccellenze Campane Cibo & cultura, ecco il tempio dei sapori doc di Giuliana Covella

pag. 64

Museo Caruso e La Basilica A Sorrento risuona la melodia del buongusto di Giuliana Covella pag. 66 Caseificio Ponte a Mare Perle di latte che seducono tutti i palati di Arianna Esposito pag. 68 Gay-Odin Apre la nuova “Foresta� del cioccolato di Lello Scarpato pag. 70 Limoncello Villa Massa Nel limoneto di Sorrento sgorga la fonte dei sapori di Veronica Mosca

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Associazione Verace Pizza Napoletana Fanno festa le pizzerie napoletane veraci di Eva Molea pag. 72 Ristorante Il Pirata Nella roccia di Praiano la fonte della buona tavola di Veronica Mosca

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MUSEI

pag. 74

Con il patrocinio morale di:

In collaborazione con: Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Napoli


Panorami

Grand tour da Sorrento ad AmalďŹ 6


Panorami dal paradiso delle Costiere Panoramas from the heavenly coasts Capolavori di roccia con vista a strapiombo sul mare. Dallo Scrajo a Positano, percorso primaverile alla scoperta di borghi e vedute della mitica terra dei due Golfi Rock masterpieces jutting out over the sea. From Scrajo to Positano, spring journey among villages and sights of the mythic two Gulfs land di Rosanna

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Uno scorcio mozzafiato, i resti di un’antica torre. La visuale di un fiordo scavato nella roccia con le pareti a picco sul mare. E poco più in là lo splendore di spiagge incontaminate con le barche dei pescatori adagiate sulla battigia e le casupole di caratteristici borghi affastellati su dolci pendii: spiragli di natura viva. Scenari fantastici che si spalancano a pochi passi dai Golfi di Napoli e Salerno: Penisola Sorrentina da una parte, Costiera Amalfitana dall’altra. Benvenuti in Paradiso, benvenuti in una delle “riviere” più suggestive e affascinanti del mondo. Da Vietri a Sorrento, passando per Amalfi, Positano, Marina del Cantone e Punta Campanella, ogni balza, ogni terrazza o insenatura di questo spicchio incantato di Eden terrestre meriterebbe di essere immortalato sulla tela del più virtuoso degli

Nastro

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Breathtaking views, age-old towers, cliffs falling sheer to the sea, unpolluted beaches, villages bundled up on sweet hills. Gorgeous sceneries few steps from Naples and Salerno Gulfs: Penisola Sorrentina on a side, Amalfi coast on the other. Welcome to Paradise, welcome to one of the most charming “Riviera” of the world. From Vietri to Sorrento, passing by Amalfi, Positano, Marina del Cantone and Punta Campanella: which are the best destination to discover the unique treasures of these lands washed by Ulysses’ sea? As far as panoramic views are concerned, both Provinciale Sorrentina and Statale Amalfitana offer breathless sights: just park the car, embrace the camera, widen the eyes and… the dream comes true. 7


Panorami

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In copertina di Charme,la cattedrale dell’Annunziata a Vico Equense (ph. S. Gradogna) In apertura dell’articolo, veduta della Costiera Sorrentina 1. Vico Equense, veduta dallo “Scrajo” - 2. Marina di Vico Equense - 3. Il borgo di Seiano (Vico Equense)

artisti. E allora: da dove cominciare per decantarne lodi e virtù? Quali mete privilegiare volendo ripercorrere, le uniche rotte capaci di condurci alla scoperta dei tesori unici e inimitabili delle terre bagnate dal mare di Ulisse? Turisti e visitatori lo sanno benissimo. In fatto di vedute panoramiche, sia la Provinciale Sorrentina (ex statale 145), sia la Statale Amalfitana, sono capaci di offrire scorci da mille e una notte a ogni curva e tornante. Basta fermarsi, parcheggiare l’auto, impugnare la macchina fotografica, sgranare gli occhi… et voilà, il gioco è fatto, il paradiso diventa realtà. 8

Che ne dite dello Scrajo? Ci troviamo ben dentro i confini municipali di Vico Equense a non molta distanza da Castellammare di Stabia, in una località che fin dal 1833 è famosa per ospitare, sulle sue balze, le strutture di un rinomato centro termale: un’autentica balconata naturale con vista sul Vesuvio e, più in lontananza, sul promontorio di Posillipo. Un colpo d’occhio in cui vengono racchiusi, come in un solo magico affresco, lo scoglio di Rovigliano, il litorale di Stabia e l’area dei borghi della marina vicana. Poco più in là, letteralmente abbarbicato su una collina a strapiombo sul Golfo,


Panorami

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On the cover, the Cathedral of the Annunciation in Vico Equense (ph. S. Gradogna) At the opening of this article, view of Costiera Sorrentina 1. Vico Equense, seen from the “Scrajo” - 2. Marina di Vico Equense - 3. The village of Seiano (Vico Equense)

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sorge un piccolo agglomerato di case: è il centro di Seiano, un’altra delle tante splendide frazioni di Vico incastonate tra rocce e mare. Da qui, imboccando una ripida discesa si arriva fino alla Marina di Seiano, dove ci si imbatte in un piccolo villaggio di pescatori, praticamente disabitato durante il periodo invernale. Da Seiano non fare un salto a Vico Equense sarebbe, a questo punto, un errore imperdonabile: autentica perla dei Lattari, questo Comune, oltre a essere uno dei più popolosi dell’intera Penisola, offre spiagge favolose, panorami strappa applausi e luoghi di interesse cultura-

The Scrajo, set in Vico Equense, is famous since 1833 for the renowned thermal spa: a natural balcony looking at Vesuvius and at Posillipo promontory. All in a glance: the rock of Rovigliano, Stabia seaside and the nearby villages. Not far, on a hill falling sheer on the Gulf, rises Seiano, the astonishing hamlet of Vico, set between the mountain and the sea. After a steep descent, lays the Marina di Seiano, a tiny fishing village, desolate during the winter. An then Vico Equense: jewel of the Lattari, it offers fabulous beaches, wonderful views, and historic sites, like Cattedrale 9


P ora Pan Panorami or mi m

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le notevoli come la trecentesca Cattedrale dell’Annunziata, costruita su un costone roccioso a strapiombo sul mare, e il Castello Giusso, che si vuole sia stato addirittura edificato dagli Angioini. Ammirare il Golfo dai bastioni di Vico, dalla terrazza della Cattedrale o da una delle sue tante frazioni che svettano in mezzo ai boschi della montagna del Faito è un’esperienza indimenticabile: qui cielo e mare sembrano quasi sfiorarsi sotto i vostri occhi. E Napoli apparirà così vicina alla Terra delle Sirene da poterla toccare con un dito. 10

Un po’ le stesse sensazioni che si provano raggiungendo le non distanti coste di Piano di Sorrento, Meta, Sant’Agnello e Massa Lubrense, tappe obbligate per raggiungere Punta Campanella e il suo magico “Sentiero degli Dei”. Si tratta del caratteristico percorso che si snoda dal Comune di Agerola fino all’abitato di Nocelle, frazione di Positano sul Monte Pertuso. L’unico “tour” al mondo, insieme con il Sentiero dei fortini di Capri, scavato nel ventre vivo della montagna, tra arbusti, ciottoli, radici sporgenti e viuzze polverose capace di regalare scorci pano-


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ramici di struggente bellezza. Basta lasciarsi cullare dalla brezza marina ed ecco lì materializzarsi lo spettacolo della Baia di Jeranto: una profonda insenatura che si spalanca immediatamente alle spalle di Punta Campanella. E’ qui, sulle sponde di questo angolo di paradiso parte integrante dell’area marina protetta, che si affaccia il borgo di pescatori di Marina del Cantone e l’abitato di Nerano, frazione di Massa Lubrense. Nella roccia che delimita la baia, sul versante destro della conca, spiccano i resti di un’antica villa romana mentre, poco più in alto, ciò che resta di

dell’Annunziata, set on a rocky cliff jutting out over sea, and Castello Giusso, built during the Anjou domination. Admiring the Gulf from the bastions of Vico, from the terrace of the Cathedral, or from one of the villages of Mount Faito, it’s an unforgettable experience. Wonderful sights can be seen from Piano di Sorrento, Meta, Sant’Agnello and Massa Lubrense, on the way to Punta Campanella, with its magic “Sentiero degli Dei”, a pathway excavated into the mountain going from Agerola to Nocelle, a hamlet of Positano set on Monte 11


Panorami

4. Torre di Punta Campanella - 5. Sorrento e Meta di Sorrento viste dall’alto - 6. Il porticciolo di Marina del Cantone - 7. Baia di Ieranto - 8. Marina di Sorrento - 9. e 10. Due suggestive vedute di Vietri sul Mare 4. Tower of Punta Campanella - 5. Sorrento and Meta di Sorrento, views from the top - 6. The small harbor of Marina del Cantone - 7. Ieranto Bay - 8. Marina di Sorrento - 9. and 10. Two charming views of Vietri sul Mare

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una vecchia cava di pietra, è stato inserito in un percorso di archeologia industriale. Da Punta Campanella è anche possibile raggiungere Sant’Agata sui Due Golfi, chiamata così proprio per la possibilità che offre di poter ammirare la punta estrema del litorale biforcarsi, fino ad affacciarsi da un lato sul mare di Salerno, dall’altro, su quello di Napoli. E da qui Termini, finestra spalancata sull’isola di Capri. La strada per Sorrento, a questo punto, è spalancata: la città del Tasso, con le sue spiagge, i dirupi a picco sul mare, le antiche mura, il Centro storico e le botteghe dell’arte, in primis quelle dell’intarsio 12

e della ceramica, è una perla romantica e deliziosa al tempo stesso. Paradiso di turisti, luogo ideale in cui innamorarsi e lasciarsi cullare dal più magico dei sogni. Il “Grand Tour” delle due Coste prosegue fino ai Colli di San Pietro dove la Sorrentina si fonde con la statale 163 Amalfitana, uno dei tracciati più belli e famosi al mondo, conosciuto anche col nome di “Nastro Azzurro”. Si tratta di una strada che, partendo dalla sponda meridionale della Terra delle Sirene, costeggia i Comuni dell’antica Repubblica marinara, arrivando fino a lambire Vietri sul Mare, praticamente alle porte di Salerno dove poi si immette nella stra-


Panorami

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Pertuso. And then, the spectacular Baia di Jeranto: on the shores of this heaven on earth, overlook Marina del Cantone, a fishing village, and Nerano, hamlet of Massa Lubrense. On the right side of the bay, stand the remains of a Roman villa, and an old rock quarry. Not far lays Sant’Agata sui Due Golfi, so named because from here it is possible to see the end of the coast forking, with the sea of Salerno on one side, and the sea of Naples on the other. And do not forget about Termini, a window opened on Capri. Next, there is Sorrento, town of the poet Tasso, with charming beaches, sheer

cliffs, age-old walls, and the historic centre full of artisan shops selling inlay works and ceramic. A tourists paradise, the ideal place to fall in love. The “Grand Tour” continues to Colli di San Pietro, where statale 163 begins, knowns also as “Nastro Azzurro”: the world renowned route which coasts the towns once part of the maritime Republic. Few kilometres full of nature masterpieces, leading to Vietri sul Mare and its famous skyline formed by mythic spiaggia della Crestarella, looking at the “two brothers”, the stacks, and Torre Crestarella (known also as Torre Fiatamone) an impressive fortress, part of the ancient walls 13


Panorami

11. La spiaggia di Erchie - 12. Il litorale di Vietri sul Mare - 13. Panoramica di Amalfi - 14. Conca dei Marini 11. The beach of Erchie - 12. The coast of Vietri sul Mare - 13. Overview of Amalfi - 14. Conca dei Marini

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da statale 18 Tirrena Inferiore. Una manciata di chilometri lungo i quali si incrociano capolavori della natura che vanno assolutamente assaporati con gli occhi, passo dopo passo. Un pezzo alla volta. E’ il caso, appunto, di Vietri e della sua celebre “sky line” formata dalla mitica spiaggia della Crestarella, con la visuale sui “due fratelli”, i famosi faraglioni della città delle ceramiche e ciò che resta dell’antica cinta muraria voluta, nel XVI secolo, dal vicerè di Napoli don Pedro de 14

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Toledo per difendere le coste dalle scorrerie dei pirati: la Torre Crestarella detta anche Torre Fiatamone. Una rocca imponente che troneggia sulla striscia di terra sottostante. Da Vietri al borgo di Erchie, il passo è breve. Ecco spalancarsi, come d’incanto, un panorama da fiaba: la Marina di Erchie, una delle più conosciute e frequentate lungo il tratto di costa compreso tra Cetara e Amalfi. Due promontori quasi paralleli su cui svettano, una per

built in XVI century by the Viceroy of Naples, don Pedro de Toledo, to defend the coast from the pirates. One step from Vietri, there’s Erchie village, showing the fantastic panorama of Marina di Erchie: two parallel promontories, each hosting a tower of guard, Torre Cerniola and Torre di Tummolo. Then Cetara, renowned for its anchovies “colata” and caletta di Collata, a spectacular small beach set in a bay that can only be reached by sea.


15. 16. e 17. Tre vedute panoramiche del borgo di Positano 15. 16. and 17. Three views of the village of Positano

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lato, due trionfanti torri di guardia cinquecentesche: Torre Cerniola e Torre di Tummolo. Ad attirare lo sguardo ci pensa poi Cetara, celebre per le sue colata di alici e la sua caletta di Collata, spettacolo di barche e natanti ed elegante spiaggetta (accessibile solo via mare), incastonata nell’angolo opposto della baia. Da Cetara ad Amalfi, ci vuole niente. Poche curve. Un tornante, pochi rettilinei panoramici. Ed ecco giunti nella culla della prima e piĂš antica Repubblica marinara. Amalfi, è risaputo, vuol dire storia, fascino, tradizione. Un mix esplosivo 16

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che riecheggia, intatto, nella plurisecolare Valle delle Cartiere, tra antichi mulini e mitici torchi. E nella spiaggia della Santa Croce, raggiungibile imboccando una ripida discesa di 364 scalini che si dipana direttamente dalla Statale. La baia deve il suo nome a una grotta al cui interno si notano ancora i resti di una vecchia cappella di epoca medievale dedicata, appunto, al culto della Santa Croce. Come Amalfi, anche la non distante Positano risplende di luce propria, con i tetti delle case che sembrano quasi sovrapporsi, gli uni sopra gli altri, affastellandosi e



Panorami

18. Conca dei Marini e Grotta dello Smeraldo - 19. Particolare del Fiordo di Furore - 20. Marina di Praiano 21. Il borgo di Praiano visto dall’alto 18. Conca dei Marini and the Emerald Grotto - 19. Detail of Furore’s fiord - 20. Marina di Praiano 21. The village of Praiano seen from above

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inseguendosi lungo i pendii della collina, fino a formare una sorta di presepe vivente capace di regalare magie al chiaro di luna. Fu qui, secondo la leggenda, che Flavio Gioia inventò la bussola. E fu qui che la statua della Madonna, durante un viaggio in mare che avrebbe dovuto portarla altrove, sussurrò ai marinai: “posatemi qua, posatemi qua…”, suggerendo così il nome più tardi attribuito al paese. 18

Il villaggio in cui fu “posata” la Vergine non dista molto da Conca dei Marini, un altro dei luoghi incantati della riviera. Un capolavoro della natura letteralmente sospeso tra mare e terra, tra ripide scalinate, baie luccicanti, spiaggette di pietra e vasche naturali scavate nell’acqua salata. Territorio non a caso dichiarato patrimonio mondiale dall’Unesco. Semplicemente favoloso.

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Panorami

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Come lo spettacolo di natura viva che sembra risplendere nel Fiordo di Furore, autentica perla che luccica in un forziere di perle, qual è appunto la Costa di Amalfi. E nella non distante meraviglia della Grotta dello Smeraldo. Per non dire, poi, della Marina di Praiano, tappa conclusiva del “gran tour” tra le due Coste, alla scoperta dell’antico fiordo di pescatori. Un suggestivo percorso

pedonale, letteralmente intagliato sul ciglio della roccia, vi condurrà fino alla discoteca “Africana”: un antro scavato nella montagna con particolari pavimenti a finestra con vista sui fondali del mare che si illuminano, al chiaro di luna, del luccichio di mille pesci. Un capolavoro di rara bellezza. Da assaporare trattenendo il fiato. Come il più dolce, saporito e gustoso dei piatti.

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Tradizioni

Pasquetta nel bosco 20


Reggia di Capodimonte, Pasquetta in Museo e Real Bosco Palace of Capodimonte, Easter Monday in the Museum and Royal Wood Viaggio d’arte e svago tra prati, alberi secolari, stanze lussuose, opere d’arte inestimabili. Ecco la corte dei Borbone, dove si può ancora sentire il fruscio degli abiti di re, regine e cortigiani Art and amusement trip among lawns, age-old trees, magnificent rooms, priceless works of art. Bourbon’s court, where the swish of the dresses of kings, queens and courtiers can still be heard di Raffaele

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Altro che reggia: un Eden in terra! Come altrimenti definire il Palazzo Reale di Capodimonte? E sì che, in fatto di lusso e comodità, i sovrani di Partenope se ne intendevano. Vuoi mettere una dimora sfarzosa edificata nel cuore di un bosco verde e lussureggiante, praticamente a pochi chilometri dal centro? Una sede fresca d’estate, calda d’inverno. Il luogo ideale in cui ritirarsi per staccare la spina e ritemprare corpo e mente: eccola la bomboniera dei Borbone. Un gioiello adagiato sui verdi pendii della collina napoletana. Nonché, complice un parco immenso e rigo-

Di Donna

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Capodimonte Royal Palace is an earthly paradise: a sumptuous residence built under the Bourbons in the heart of a luxuriant wood, few kilometres away from the city centre, suitable for the accomplishment of kings’ desires, a real jewel laying on the green Neapolitan hill. Capodimonte park, once known as “Royal Wood of Capodimonte”, with its 134 hectares is the biggest public park of Naples. On Easter Monday hundreds of Neapolitans, attracted by the magnificence of this place and its huge and thriving park, 21


Tradizioni

glioso, il posto preferito da generazioni e generazioni di napoletani per banchettare nel giorno del lunedì in Albis. Pensate: il parco di Capodimonte, un tempo noto come “Real bosco di Capodimonte”, è il maggior sito a verde pubblico di tutto il capoluogo campano e si estende su un’area di 134 ettari. E’ per questo che nel giorno di Pasquetta viene letteralmente preso d’assalto da centinaia e centinaia di visitatori armati di uova e “casatiello” ed attratti dalla magnificenza di un posto che non ha eguali al mondo. Vi si può accedere attraverso tre varchi: porta Grande, che si apre all’inizio di via Ponti Rossi; Porta Piccola, quella probabilmente più famosa, che spalanca i propri battenti lungo via Miano (la strada che costeggia buona parte del perimetro del parco). E infine porta Bellaria, sempre su via Miano, ma un po’ più a nord rispetto al varco di porta Piccola. Il bosco della Reggia ha una caratteristica tutta napoletana: alterna ampi spazi pianeggianti a valloni attraversati da piccoli corsi d’acqua e zone ricche di cave, caratteristica tipica delle colline della terra di Partenope. Come se non bastasse, l’area immediatamente adiacente il palazzo reale è caratterizzata dalla presenza di ampi prati su cui spiccano varie specie vegetali e piante dai fusti secolari, insieme con alcuni fabbricati risalenti al XVIII secolo tra cui il Casino dei Principi. E’ da qui che si dipana un antico accesso interno detto “Porta di Mezzo”. Una porta, un tempo usata dai re, che consente di penetrare direttamente nel cuore del bosco attraverso cinque grossi viali dai quali si diramano, a loro volta, almeno un centi22

naio tra strade, vialetti e sentieri. I cinque vialoni, quasi come ad abbracciare l’intero parco, disegnano un grande semicerchio addobbato con dodici statue di fattura settecentesca. Conducono in una zona del Real Bosco in cui insistono vari fabbricati tra cui la Chiesa di San Gennaro (opera di Ferdinando Sanfelice); la Real Fabbrica delle Porcellane, l’Edificio Torre, il Casino della Regina, il Fabbricato Cataneo e l’Eremo dei Cappuccini (costruito nel 1819). La storia racconta che in origine l’idea fu quella di sfruttare questo enorme polmone verde che si trova praticamente alle porte della città, per ricavarne una grande riserva di caccia per il re di Napoli e, al suo servizio, una residenza di corte dove l’allora sovrano, Carlo di Borbone, avrebbe potuto assecondare la pas-

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Tradizioni

In apertura, l’imponente mole della Reggia di Capodimonte 1. e 2. Particolari del Parco della Reggia 3. e 4. Vedute dal cortile del Palazzo Reale di Capodimonte At the opening the imposing Palace of Capodimonte 1. and 2. Details of the park of the Palace 3. and 4. Views from the courtyard of the Royal Palace of Capodimonte

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go there for the typical picnic based on eggs and “casatiello”. The park has three entrances: “Porta Grande”, at the beginning of via Ponti Rossi; “Porta Piccola”, the most famous one, and “porta Bellaria”, both on via Miano. The wood of the “Reggia” is a typically Neapolitan one, alternating wide flat spaces with valleys crossed by small rivers, and caves, characteristic of the hills of Partenope’s land. The area next to the Royal Palace hosts broad lawns full of different varieties of plants, flowers, and age-old trees, beside XVIII century buildings, like the “Casino dei Principi”. From this spot unwinds “Porta di Mezzo”, a door used by the kings to enter into the centre of the wood by the means of five wide paths, from which, in turn, branch off a hundred of smaller paths and trails. These five wide paths, forming a semicircle which embraces the entire park, lead to different buildings: San Gennaro Church (made by Ferdinando Sanfelice), the Royal Porcelain Factory, the Tower Building, the “Casino” of the Queen, and the Capuchins Monastery, built in 1819. At the time of its construction, the park was meant to be a game preserve and a court residence for the king of Naples, Charles of Bourbon. But soon, due especially to its closeness to the city centre, it became one of the court’s favourite places, second only to Piazza Plebiscito Royal Palace. Capodimonte turned into a proper royal residence, and it started to receive part of the prestigious art collections that the king had inherited from his mother, Elisabetta Farnese, last heir of the Farnese 23


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sione venatoria, grazie all’abbondanza di beccafichi, e poi magari, al calare del sole, distrarsi ancora con cavalieri e nobildonne. Insomma, almeno all’apparenza, quello di Capodimonte avrebbe dovuto essere solo uno dei tanti siti reali che, di lì a poco, sarebbero nati un po’ in tutta la regione, per favorire gli svaghi del re e del suo seguito di cortigiani. Con una differenza, però. Quello della collina, infatti, nasceva sì come “dependance” reale, ma praticamente a ridosso della città. Quasi alle porte della capitale: una specie di succursale urbana del più centrale e imponente palazzo reale. Insomma: una “seconda casa” per re Carlo. Non a caso, proprio perché sempre più frequentato e preferito dalla corte, nel giro di pochi anni, si


Tradizioni

5. Cortile della Reggia - 6. Uno degli appartamenti reali - 7. Una delle fontane del Parco 5. Courtyard of the Palace - 6. One of the royal apartments - 7. One of the fountains in the Park

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pensò di farne una vera e propria residenza capace di ospitare anche una parte delle prestigiose collezioni artistiche che il fondatore del Regno aveva avuto in dono da sua madre Elisabetta Farnese, moglie del re di Spagna Filippo V e ultima erede delle fortune del celebre casato dei Farnese di Parma. Si parla di collezioni, ma che collezioni! Si rivelarono la fortuna di Capodimonte! Di lì a poco, infatti, nelle stanze della Reggia trovarono posto capolavori di Tiziano e Raffaello, El Greco, Correggio e Parmigianino, dei Carracci, ma anche numerosi dipinti di scuola fiamminga. E ancora: le sculture di Martini, del Giambologna e tutta una serie di reperti e gioielli preziosi che andarono ad addobbare una vera e propria “camera delle me-

di Parma house and wife of the king of Spain, Philip V. The rooms of the Palace started to be filled with masterpieces by Titian, Raphael, El Greco, Correggio, Parmigianino, Carracci, numerous paintings of the Flemish school, sculptures by Martini and Giambologna. All these breathtaking works of art, together with many other collections acquired during the centuries, made the Palace, three centuries after its foundation, a world renowned museum. During the years of “Grand Tour”, the “Reggia” welcomed foreign visitors, scholars, and artists like Winkelmann, Goethe and Antonio Canova, who wanted to admire the splendid art collections and be charmed by the wood, which 25


Tradizioni

raviglie”. Opere mozzafiato che, unite alle altre raccolte che, via via, furono acquisite nel corso degli anni, tra cui porcellane, arazzi, armi e argenti di casa Borbone, e quelle incamerate tra soppressioni monastiche, acquisti o donazioni successive all’unità d’Italia, resero la reggia, a distanza di quasi tre secoli dalla sua fondazione, un museo di fama internazionale. Seppure dagli inizi dell’800, in concomitanza con l’arrivo dei Savoia, il palazzo reale fosse stato utilizzato esclusivamente come residenza di corte, già da prima, in particolar modo negli anni del “Grand Tour”, capitava che funzionasse anche come foresteria per visitatori e studiosi stranieri che vi accorrevano per ammirare la qualità delle opere esposte ed assaporare la magia del suo rigoglioso bosco che nel frattempo re Ferdinando II delle Due Sicilie aveva trasformato in giardino all’inglese, assicurandogli quell’aspetto che oggi lo caratterizza. Tra i primi a essere ospitati in quelle sfarzose stanze del palazzo figurarono Winkelmann, Goethe e, tra gli artisti Antonio Canova. E non a caso si è parlato di “sfarzose” stanze. Basta percorrerle, passando dalla galleria artistica al salottino di porcellana di Maria Amalia fino all’appartamento storico per capire di quale ricchezza siano dotati questi ambienti, di quale meraviglia e magnificenza risplendano le testimonianze artistiche in mostra in queste sale regali che ancora sembrano riecheggiare del cicaleccio e del frusciar di sete delle dame di corte. Basta chiudere gli occhi e si viene catapultati all’indietro nel tempo in uno dei più incredibili e affascinanti viaggi che solo la favolosa storia di Partenope è in grado di offrire. 26

8. Alcuni degli oggetti preziosi in mostra nelle stanze della Reggia 9. Veduta della Reggia 10. e 11. Giardini e viale principale di Palazzo Reale 12. Uno degli appartamenti Reali 13. Tela cinquecentesca della “Deposizione” in mostra nel Museo di Capodimonte

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8. Some of the valuables on display in the rooms of the Royal Palace - 9. View of the Royal Palace 10. and 11. Gardens and the main avenue of the Royal Palace - 12. One of the royal apartments 13. Canvas of the “Deposition” on display in the Museum of Capodimonte

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under Ferdinand II had been turned into the English garden that can be seen today. The magnificent royal rooms of the Palace, like the porcelain parlour and the king’s room, are so richly decorated that are capable to take the visitors back in time, offering one of the most impressive travels into the history of Naples. 27


Tradizioni

Sette (e pi첫) chiese da visitare 28


Gran tour di fede nel giorno dei Sepolcri Grand tour of faith on “Sepolcri” day Giovedì Santo a Napoli: da San Francesco ai Girolamini, consigli per un pellegrinaggio nelle chiese storiche di Partenope Holy Thursday in Naples: tips for the devotion of the churches of the city di Gabriele

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Sette chiese. Come le sette più importanti chiese di Roma che, nel giorno del giovedì grasso del 1552, San Filippo Neri chiese di visitare per fronteggiare l’usanza dei festeggiamenti pagani del Carnevale. Sette luoghi santi da onorare, come in un pellegrinaggio: in un sol giorno. E come accade ancora oggi a Napoli, il Giovedì Santo. Quella storica usanza “made in Roma”, d’altronde, ne ha fatta di strada col trascorrere dei secoli. Prima ha guadato il Tevere poi è dilagata, prendendo via via piede in tutti i territori della cristianità. Partenope compresa, ovviamente. E sì che, parlando di Napoli, altro che sette chiese! Qui di basiliche e parrocchie da passare in rassegna ce ne sarebbero a bizzeffe nei giorni di Quaresima. È o non l’ex Capitale del Regno delle Due Sicilie la città dei cento campanili? Dovendone però sceglierne (più o meno) sette, propo-

Scarpa

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On last Thursday before Lent 1552, Saint Filippo Neri asked the believers of Rome to visit seven churches, to contrast the pagan feast of Carnival. Seven holy places in one day, just like a pilgrimage. Nowadays, the same old-age “made in Rome” custom takes place in Naples on Holy Thursday. Naples is called the city of one the hundred bell towers, rich as it is of wonderful and important churches and basilicas. It is really hard to make a choice, but it is a good compromise suggesting the favourite destinations of the traditional “tour of faith”. And God will surely forgive us if the churches proposed are nine instead of seven. In piazza del Plebiscito stands the Real Basilica pontificia of San Francesco di Paola. Ferdinand I of Bourbon commissioned this building as a votive offering 29


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niamo quelle più antiche e famose. O per meglio dire: quelle che vale veramente la pena visitare a Napoli nel cosiddetto “dì” di festa. E magari anche negli altri undici mesi dell’anno!! Chiariamo: l’impresa è ardua, talmente belle, importanti e cariche di storia sono le chiese partenopee. Ma giacché si tratta di dare peso e sostanza a un “tour di fede”, partiamo da quelle che la tradizione popolare ha da sempre eletto a meta privilegiata per il “giro dei sepolcri”. E fa niente se alla fine scopriremo che, invece di sette, le mete religiose consigliate sono... nove: confidiamo nella misericordia del buon Dio. La prima tappa è d’obbligo e ci porta dritta dritta nel salotto di Napoli, in piazza del Plebiscito. Stiamo parlando della Real Basilica pontificia di San Francesco di Paola. Fatta edificare da Ferdinando I di Borbone in segno di ringraziamento nei confronti del patrono del Regno delle Due Sicilie (San Francesco è a tutt’oggi il patrono principale della Calabria) per aver recuperato il Regno che gli era stato sottratto da Gioacchino Murat, la chiesa fu innalzata a partire dal 1817 sotto la guida dell’architetto di origine svizzera Pietro Bianchi (1787-1840) e ultimata nel 1836 quando fu inaugurata da papa Gregorio XVI. Si tratta senz’alcuna ombra di dubbio di una delle più importanti basiliche italiane del periodo neoclassico. A guardarlo da fuori, per la sua forma circolare e decisamente classicheggiante, “l’ex voto” di Ferdinando sembra quasi ricordare il Pantheon di Roma. Ma ciò che più colpisce di questo imponente edificio è l’ampio porticato emisferico sorretto da 30

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38 colonne di ordine dorico, che fronteggiano il dirimpettaio Palazzo Reale. L’interno è semplicemente maestoso. La basilica, infatti, è sormontata da tre cupole: quella centrale offre un colpo d’occhio sensazionale, da mozzare il fiato: è alta 53 metri ed è sorretta da 34 colonne con fusti in marmo, alternate a pilastri, che cingono un vasto atrio di forma circolare. Al centro, lungo le pareti, fanno bella mostra di sé otto statue di Santi mentre, proprio sopra il colonnato, svettano le tribune di corte. L’atrio d’ingresso, invece, è fiancheggiato da due cappelle in cui campeggiano dipinti di Luca Giordano, Nicola Carta, Pietro Benvenuti e Tommaso de

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In apertura, interni della Chiesa del Carmine con il particolare dell’altare maggiore e, sulla destra, il crocifisso 1. 2. e 3. La Chiesa di San Francesco di Paola con il monumentale perimetro di colonne che sorreggono cupola e balconata centrale e la visuale dell’altare maggiore 4. Piazza del Plebiscito con la suggestiva veduta del colonnato di San Francesco di Paola At the opening, the interior of the Church of Santa Maria del Carmine with the detail of the main altar and on the right, the crucifix 1. 2. and 3. The Church of San Francesco di Paola, with the monumental perimeter columns that support the dome and central balcony and the view of the main altar 4. Piazza del Plebiscito with the incredible view of the colonnade of San Francesco di Paola

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Vivo. Infine, degno di nota, il seicentesco altare maggiore, tempestato di pietre preziose, un tempo appartenuto alla chiesa dei Santi Apostoli in via Anticaglia e qui trasferito nel 1835. Da Piazza Plebiscito il cammino di fede approda in piazzetta Monteoliveto, a metà strada tra piazza del Gesù Nuovo e piazza Carità. E’ qui, infatti, che sorge un’altra storica meta del pellegrinaggio del giovedì santo: la chiesa di Sant’Anna dei Lombardi, detta anche Santa Maria di Monteoliveto. La struttura, costruita agli inizi del XV secolo in forme gotiche ed eletta ben presto come una delle favorite dalla corte degli Aragonesi, fu affidata alle cure

dei padri Olivetani. Poi, nel XVII secolo, venne sottoposta a una profonda opera di restyling in forme barocche e quindi, agli inizi dell’Ottocento, definitivamente ceduta all’Arciconfraternita dei Lombardi che proprio in quegli anni, a causa di un incendio, avevano perso la loro chiesa (progettata da Domenico Fontana) e con essa tre preziosi dipinti del Caravaggio. Fu allora che Santa Maria prese a chiamarsi anche Sant’Anna dei Lombardi. Dal punto di vista architettonico, soprattutto nell’impianto delle tre grandi cappelle Correale, Piccolomini e Tolosa, tutte a pianta circolare, Monteoliveto sembra offrire non pochi punti di contatto con gli 31


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indirizzi estetici del Rinascimento fiorentino. Per il resto, al di là delle sepolture illustri che pure ospita sotto le sue navate, la chiesa si presenta nella veste che le fu data nel rifacimento del XVII secolo. Ed è nota agli appassionati d’arte per il ciclo di pitture che addobba le volte di quello che un tempo era l’antico Refettorio: tutte firmate dall’artista aretino Giorgio Vasari che in quel periodo diffondeva anche nel Regno di Napoli tracce del manierismo toscano che così tanto successo aveva riscosso a Roma. Il ciclo di affreschi di Vasari (che operò con l’aiuto di Raffaellino del Colle) è impreziosito dalle tarsie lignee eseguite alla fine del XV secolo da Fra’ Giovanni da Verona e lì trasferite nel 1688, quando il Refettorio fu adibito a nuova Sagrestia. E da alcune pregevoli statuette lignee raffiguranti i santi dell’ordine degli Olivetani. Le volte affrescate sono suddivise in tre blocchi e presentano, rispettivamente, affreschi dedicati uno alla Fede, uno alla Religione e un altro all’Eternità. Si racconta che in un primo momento Vasari pensò quasi di rinunciare all’incarico. L’ambiente gotico della “mensa”, infatti, unito alla mancanza di luce, rischiava di vanificare lo sforzo stilistico del pittore toscano. Così, per poter accettare la commissione assegnatagli dai frati, l’artista di Arezzo decise di correre ai ripari e coprì con lo stucco tutte le volte dello stanzone, in modo da donare più decorazioni e di conseguenza maggior luminosità agli ambienti della sala. In fatto di “luminosità” e sfarzo, chi non ha rivali è la chiesa del Gesù Nuovo, autentico testimonial dell’arte barocca a Na32

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poli e terza fermata da noi proposta per lo speciale giorno dei Sepolcri. Fatta edificare dai Gesuiti tra il 1584 e il 1601 sulle fondamenta del palazzo nobiliare dei Sanseverino, del quale conserva ancora la caratteristica facciata a punta di diamante realizzata nel 1470 da Novello da San Lucano, la chiesa si denota per il ricchissimo apparato di marmi policromi e per le sgargianti decorazioni che ne addobbano pavimenti, volte e superfici murarie. Sono straordinari anche i numerosi affreschi, i dipinti e le sculture opera, tra gli altri, di maestri del calibro di Francesco Solimena, Paolo De Matteis, Belisa-


Tradizioni

5. 6. e 7. La Chiesa di S. Anna dei Lombardi. Particolari della Cappella del Vasari - 8. Navata centrale e altare della Chiesa del Gesù Nuovo, tempio del Barocco Napoletano 5. 6. and 7. The Church of St. Anna dei Lombardi. Details of the Chapel of Vasari - 8. Nave and altar of the Church of Gesù Nuovo, the temple of Neapolitan Baroque

Cultural guide

NAPOLI

POMPEI

ERCOLANO OPLONTIS

Guide culturelle

AMALFI

CAPRI

SORRENTO

CAMPI FLEGREI

VESUVIO

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to the patron saint of the Reign of Two Sicilies, who helped him taking back the Reign usurped by Gioacchino Murat. The construction of the church began in 1817 under the guide of the architect Pietro Bianchi (1787-1840) and it was inaugurated by Pope Gregory XVI in 1836. It is one of the most famous Neoclassic basilicas of Italy and its circular shape recalls the Roman Pantheon. The most striking characteristic of this impressive church is the wide porch, supported by 38 Doric columns. The majestic interior has three domes: the central one is breathtaking with its 53 metres of height

and the 34 marble columns supporting it. The entrance is flanked by two chapels with paintings by Luca Giordano, Nicola Carta, Pietro Benvenuti and Tommaso de Vivo. The high altar, covered with precious stones, was moved in 1835 from the church of Santi Apostoli in via Anticaglia. In piazzetta Monteoliveto, between piazza del Gesù Nuovo and piazza Carità, stands the church of Sant’Anna dei Lombardi, also knowns as Santa Maria di Monteoliveto. Built at the beginning of XV century in Gothic style, this church was restyled in the course of XVII century according to Baroque taste.

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CASERTA


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9. 10. e 11. Basilica di Santa Chiara: particolari del chiostro maiolicato, della facciata e del campanile 12. Facciata in bugnato della Chiesa del Gesù Nuovo 9. 10. and 11. Basilica of Santa Chiara: details of the cloister, the facade and the bell tower 12. Ashlar facade of the Church of Gesù Nuovo

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rio Corenzio, Massimo Stanzione, Giuseppe Ribera, Matteo Bottiglieri e Francesco Pagano. Il Gesù Nuovo, così chiamato per distinguerlo dalla “vecchia” chiesa del Gesù, custodisce al suo interno il corpo di San Giuseppe Moscati e le stanze private all’interno delle quali il famoso medico originario di Benevento soggiornava e riceveva i suoi pazienti. Dal Gesù Nuovo a un’altra delle mete più gettonate dai fedeli nei giorni delle festività pasquali il passo è breve, per non dire brevissimo. La quarta tappa del nostro “tour” pasquale, infatti, ci porta a pochi isolati di distanza dalla basilica dei gesuiti, nel cuore stesso dei Decumani, fulcro della Neapolis greco-romana. Fari puntati, dunque, sulla chiesa di Santa Chiara, complesso religioso edificato tra il 1310 34

Monteoliveto offers numerous parallels with Florentine Renaissance style, for example in the circular shape of the three chapels Correale, Piccolomini and Tolosa. This church is famous for the paintings decorating the old Refectory, made by Giorgio Vasari with the help of Raffaellino del Colle. The vaults present three cycles of frescoes, devoted to Faith, Religion, and Eternity. It is said that Vasari wanted to refuse the work because of the Gothic interiors and the lack of sufficient light, but in the end the artist from Arezzo succeeded in giving a bright luminosity to the wide room, covering all of its vaults with stucco decorations. Richly and sumptuous, the church of Gesù Nuovo, is a testimonial of Baroque art in

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T diz Tra Tradizioni dizion i i io ion

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e il 1340 per volere di Roberto d’Angiò e della regina Sancha d’Aragona, proprio nei pressi dell’allora cinta muraria occidentale di Partenope, oggi piazza del Gesù Nuovo, a pochi passi da via Spaccanapoli, stradina che ne lambisce l’area del campanile e il porticato d’ingresso. La cittadella dei frati francescani fu innalzata sulle rovine di un complesso termale romano del I secolo d.C., i cui reperti sono in parte ancora visibili sotto le fondamenta del “monastero” ed in una delle sale del Museo dell’Opera di Santa Chiara, insieme con i resti degli arredi scultorei e agli oggetti di uso comune e arte sacra recuperati dalla chiesa di età angioina (XIV secolo). La struttura, con i suoi interni sobri e imponenti, è anche l’ultima dimora di re Roberto d’Angiò, la cui tomba

a baldacchino troneggia alle spalle dell’altare maggiore, nonché il luogo dell’eterno riposo degli ultimi sovrani del Regno delle Due Sicilie, tutti tumulati nella cappella dei Borbone. Inoltre, proprio all’ingresso, Santa Chiara ospita anche le spoglie di Salvo d’Acquisto, il carabiniere eroe sacrificatosi, durante la Seconda Guerra Mondiale, per salvare un gruppo di civili innocenti dalla rappresaglia dei tedeschi. Il “monastero” è anche famoso in tutto il mondo per il grandioso chiostro maiolicato delle Clarisse realizzato nel 1742 da Domenico Antonio Vaccaro che ne rivestì la struttura e i 72 pilastri ottagonali con stupende mattonelle policrome fatte realizzare dai maestri “riggiolari” napoletani Donato e Giuseppe Massa. Uscendo dalla cittadella francescana e ripercorrendo il

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Naples. It was commissioned by the Jesuits between 1584 and 1601 and built on the remains of the residence of Sanseverino family. It has a ashlar exterior, realized in 1470 by Novello from San Lucano. This church, with rich polychrome marbles and gorgeous decorations, presents an extraordinary collection of frescoes, paintings and sculptures by Francesco Solimena, Paolo De Matteis, Belisario Corenzio, Massimo Stanzione, Giuseppe Ribera, and Francesco Pagano. In Gesù Nuovo are kept the body of Saint Giuseppe Moscati and the rooms where the famous doctor from Benevento used to visit his patients. In front of Gesù Nuovo, right in the heart of Decumani, centre of the Greek and Roman Neapolis, stands the church of Santa Chiara, built near the old western

walls (today piazza del Gesù Nuovo), between 1310 and 1340, thanks to Robert of Anjou and the queen Sancha of Aragon. The complex was erected on the remains of Roman therms dated to the I century A.C., whose findings can be seen under the foundations of the monastery and into the halls of Museum of Opera di Santa Chiara, showing also findings of Angevin period (XIV century). This church, sober and impressive, hosts the tomb of King Robert of Anjou, behind the high altar, and the Bourbon funerary chapel. Near the entrance there is the grave of Salvo d’Acquisto, the officer who during World War II saved a group a civilians from the Nazis at cost of his own life. The monastery is famous worldwide 35


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tracciato dei Decumani fino a raggiungere la non distante piazza San Domenico, i fedeli possono costeggiare un altro dei templi della fede cristiana “made in Partenope”: la chiesa di San Domenico Maggiore. Fatta costruire tra il 1283 e il 1324 da re Carlo II d’Angiò sui resti di una vecchia chiesa del X secolo e profondamente danneggiata, nel corso del XV secolo da una serie di terremoti, la struttura, rielaborata in forme barocche nel corso del 700, è famosa per la sua caratteristica Sagrestia a forma rettangolare, con pavimenti in marmo, suggestivi arredi lignei intagliati e una volta ornata da stucchi, fregi e un affresco del Solimena. Nonché il luogo in cui sono custodite 45 casse sepolcrali di personaggi della nobiltà del Regno di Napoli e in particolar modo della casta aragonese. L’interno è ricco di dipinti tra cui spiccano tele di De Vivo, Cavallini, Solimena e sculture tra cui il meraviglioso altare maggiore realizzato da Cosimo Fanzago. Fu qui, a quanto pare, che il poeta Boccaccio, durante il suo soggiorno napoletano, studiò i rudimenti del diritto. Ma fu in un’altra chiesa, non molto distante dal complesso domenicano, raggiungibile imboccando la parte alta di via San Gregorio Armeno, che l’autore del Decamerone incontrò Fiammetta, l’amore della sua vita. Si tratta di San Lorenzo Maggiore, chiesa “gemella” di San Domenico perché fatta innalzare praticamente nello stesso periodo, per volere di re Carlo d’Angiò. Anche San Lorenzo, come San Domenico, fu ridisegnata in forme barocche. Tuttavia, i lavori di restauro portati avanti nel corso del XX secolo sono riusciti a riportare alla luce le originarie forme gotiche del complesso. 36

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A guardarla oggi, colpisce la facciata settecentesca, opera di Ferdinando Sanfelice, in cui si conserva intatto il portale marmoreo del XIV secolo. E l’abside con le volte a crociera. Di ampio spessore sono anche le cappelle a raggio in cui la luce penetra e si diffonde attraverso alte finestre, come pure le numerose opere artistiche tra cui spiccano il Sepolcro di Caterina d’Austria con sculture di Tino da Camaino (1323) e il Cappellone di Sant’ Antonio, opera di Cosimo Fanzago (1638). Uscendo dal Centro Storico di Napoli e imboccando l’antico quartiere del Mercato, a due passi dal mare, laddove un tempo sorgevano le mura della città e il Castello

del Carmine, ci si imbatte in una delle più antiche e venerate chiese di tutta Napoli e, dunque, da includere nel tradizionale giro dei Sepolcri: Santa Maria del Carmine. L’edificio, con il suo caratteristico campanile alto 75 metri (il più alto in assoluto della città), vide la luce agli inizi del Trecento sulle fondamenta di una vecchia chiesetta in cui si venerava l’icona della Madonna detta “la Bruna”, dipinto di scuola toscana del XIII secolo. E’ anche questo il posto in cui è sepolto Corradino di Svevia, l’ultimo imperatore del Sacro Romano Impero, decapitato, ancora fanciullo, nel 1268, nella vicina piazza Mercato per volere di re Carlo d’Angiò a cui il rappre-

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sentante degli Hohenstaufen aveva conteso, invano, il Regno di Napoli. Nel chiostro di questa stessa chiesa, il 16 luglio del 1647 fu inoltre ucciso Masaniello, l’eroico re degli scalzi. C’è una ricorrenza, tuttavia, che rende la chiesa dei frati carmelitani, uno dei luoghi sacri più frequentati di tutto il capoluogo campano. Ogni anno, infatti, il 16 luglio, in occasione della festa della Madonna del Carmine, per rievocare la memoria di un antico assedio saraceno sventato dai cristiani, il campanile viene illusionisticamente incendiato grazie a un gioco di fuochi d’artificio. Il fuoco si spegne solo con l’arrivo dell’immagine della Madonna. Come se non bastasse, a ren-


Tradizioni Tra Tr T rad ra diz di iziio iz ion on on i

13. 14. 15. e 16. La Chiesa di San Domenico Maggiore con i particolari della volta affrescata, della sala delle Arche Aragonesi e della Navata principale 13. 14. 15. and 16. The Church of San Domenico Maggiore with the details of the frescoed ceiling, the hall of Arche Aragonesi and the main Nave

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for the splendid majolica cloister, made in 1742 by Domenico Antonio Vaccaro, who covered the entire structure and the 72 pillars with wonderful polychrome tiles, created by the Neapolitans “riggiolari” Donato e Giuseppe Massa. Walking along the Decumani, there is another temple of Christian faith “made in Partenope”: the church of San Domenico Maggiore. Built between 1283 and 1324 under King Charles II of Anjou on the remains of a X century church, it was restyled with Baroque taste, after being damaged by numerous earthquakes during the XV century. It is famous for the rectangular Sacristy,

with marble floors and suggestive wooden details. It hosts 45 tombs of Neapolitan nobles, especially from the Aragona family. There are paintings by Tommaso De Vivo, Pietro Cavallini, Solimena and the marvellous high altar made by Cosimo Fanzago. In this church the poet Boccaccio studied law, but it was in a nearby church that the author of Decameron met the love of his life, Fiammetta, precisely in San Lorenzo Maggiore, set in via San Gregorio Armeno and “twin” of San Domenico because it was commissioned during the same period by King Charles of Anjou. Between 1600 and 1700 San Lorenzo was restyled according to Baroque taste,

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Tradizioni Tr Tra T rraad ad diz iizzion ionii

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dere ancora più preziosa la basilica, c’è il fatto che, proprio sotto l’arco d’ingresso è esposto un grande crocifisso ligneo protetto in una teca chiusa, a ricordo di un miracolo che risalirebbe al 1439. Secondo la tradizione quel Cristo avrebbe chinato il capo schivando così un colpo di bombarda esploso durante l’assedio di Alfonso d’Aragona. E ora passiamo alla tappa extra del giro delle “sette (e più) chiese” spalancando, simbolicamente, i battenti di un’altra antichissima chiesa napoletana: San Giovanni a Carbonara. La sua mole svetta quasi trionfante in cima a una scalinata in piper38

no opera di Ferdinando Sanfelice (1707). La posa della prima pietra di questo importante tempio della fede risale al 1343, per volere di re Ladislao di Durazzo il cui imponente sepolcro, alto 18 metri e sostenuto da cariatidi che raffigurano le quattro Virtù, svetta dietro l’altare maggiore. Ultimata agli inizi del XV secolo, la chiesa di San Giovanni custodisce al suo interno preziose opere di scultura. Danneggiata dalle bombe dell’ultima guerra, la struttura è stata oggetto di lunghi restauri nel corso del XX secolo e può offrire ai fedeli l’incanto di un prezioso pavimento maiolicato del XV secolo. Di particola-

but the restorations of the XX century brought to light its original Gothic forms. It has a striking 1700 façade, made by Ferdinando Sanfelice, with a XIV century marble portal, and it is enriched by numerous work of art, like the Tomb of Catherine of Austria, sculpted by Tino from Camaino (1323) and the Sant’Antonio Chapel, made by Cosimo Fanzago (1638). In the Mercato area, where once stood the city walls, there is Santa Maria del Carmine. This church, with the highest bell tower of Naples (75 metres), was built at the beginning of 1300 on the foundations of a church where was venerated

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Tradizioni 17. Interno della Chiesa di San Lorenzo Maggiore 18. Particolare del Chiostro della Chiesa di Santa Maria del Carmine - 19. Facciata e campanile della Chiesa di San Lorenzo - 20. Abside ed altare maggiore della Chiesa del Carmine - 21. e 22. Particolare del campanile e affresco della Madonna Bruna venerato nella Chiesa del Carmine 17. Interior of the church of San Lorenzo Maggiore 18. Detail of the Cloister of the Church of Santa Maria del Carmine - 19. Facade and bell tower of the Church of San Lorenzo - 20. Apse and altar of the Church of Santa Maria del Carmine - 21. and 22. Detail of the bell tower and a fresco of Madonna Bruna venerated in the Church of Santa Maria del Carmine

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re pregio sono, inoltre, gli affreschi quattrocenteschi di Perrinetto da Benevento e Leonardo da Besozzo. Ma anche le sculture e le decorazioni che addobbano le cappelle Miroballo e Caracciolo di Vico, in particolar modo quest’ultima, decisamente particolare per l’ambiente dotato di ampia cupola a lacunari e di un ricco pavimento decorato con intarsi marmorei. Infine, chiudiamo con l’ultima tappa del gran tour napoletano dei Sepolcri. E spostiamoci nella chiesa di San Filippo Neri, l’ideatore del “giro delle sette chiese”. L’edificio in questione, detto anche dei Girolamini, sorge nella zona alta dei Decuma-

the icon of “Madonna Bruna”, a XIII century painting. There is the tomb of Conrad of Swabia, the last emperor of Sacred Roman Empire beheaded as a child in 1268 in piazza Mercato by King Charles of Anjou. In the cloister of this church was killed on 16 July 1647 the heroic fishmonger Masaniello. Every year on the 16th of July, for the Madonna del Carmine festival, the bell tower is “burnt” by the means of fireworks to recall a Saracen siege foiled by the Christians. At the entrance, there is a wooden miraculous Christ, who in 1439 lowered his head to avoid a shot exploded during a siege made by Alfonso of Aragon. Another wonderful church is San Giovanni a Carbonara, set triumphantly on the top of a stair made by Ferdinando Sanfelice (1707). It was build in 1343 by King Ladislao of Durazzo, whose 18 metres tomb stands behind the high altar, supported by the four Virtues. Finished at the beginning of XV century, this church was heavily damaged during World War II and restorations took place along the XX century. It has a precious XV century majolica floor and hosts frescoes made in 1400 by Perrinetto from Benevento and Leon39


Tradizioni

23. 24. 25. e 26. La Chiesa di San GIovanni a Carbonara con i particolari della Cappella Somma, della facciata, dell’altare maggiore e del monumento funebre della Cappella Caracciolo 23. 24. 25. and 26. The Church of San Giovanni a Carbonara with details of the Somma Chapel, the façade of the main altar and the tomb in Caracciolo Chapel

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ni e per la precisione lungo il percorso di via Tribunali. Ed è annesso a un convento al cui interno è ospitata un’importante pinacoteca che risale alla fine del Cinquecento. La chiesa testimonia lo speciale legame che univa, a quei tempi, la metropoli del Golfo con gli artisti toscani, romani ed emiliani. Non a caso il progetto architettonico, voluto e coperto dai padri dell’ordine di San Filippo, reca la firma di un fiorentino: Giovanni Antonio Dosio 40

così come il coordinamento dei lavori, iniziati nel 1592, sotto la guida dell’architetto Ferdinando Fuga, a sua volta nato proprio a Firenze. All’interno dei Girolamini si ricordano, inoltre, il dipinto “Sant’Alessio moribondo” opera di Pietro da Cortona, “l’Incontro di Gesù” e “San Giovanni Battista” disegnati dal bolognese Guido Reni. Le sculture sono invece del Bernini mentre sulla controfacciata spicca un affresco di Luca Giordano. Per la sua sfavillan-

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te decorazione barocca in oro, la chiesa dei Girolamini fu detta “la Domus Aurea”. Al suo interno sono custoditi i resti mortali del filosofo vicano Giambattista Vico che nell’Oratorio lavorò a lungo per ordinare ed ampliare la famosa biblioteca ricca di oltre 60mila fra libri e incunaboli. Oltre alla chiesa, il complesso di via Tribunali comprende anche due chiostri: quello maiolicato e quello cosiddetto “segreto” degli aranci.

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Tradizioni

27. 28. e 29. La Chiesa dei Girolamini con vedute della Navata principale (con l’altare maggiore) e della facciata vista dall’ingresso principale e dall’Orto degli aranci 27. 28. and 29. The Church “dei Girolamini” with views of the main nave (the altar) and the front view from the main entrance and from Orto degli aranci (garden of orange trees)

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ardo from Besozzo. The chapel Caracciolo di Vico has richly decorated marble floor and a wide lacunar dome. Last but not least, the church of San Filippo Neri, the inventor of the devotion of seven churches, called also “dei Girolamini”, set on via Tribunali. It is part of a complex hosting an important picturegallery dating to the end of 1500. The project bears the signature of Giovanni Antonio Dosio, a Florentine just like the

architect Ferdinando Fuga, who started the works in 1592. Inside the church there are paintings by Pietro from Cortona and Guido Reni, sculptures by Bernini and a fresco made by Luca Giordano. It is also called “Domus Aurea” for its sparkling Baroque golden decoration. It hosts the tomb of philosopher Giambattista Vico, who worked into the famous library of the Oratorio, which counts more than 60.000 books. 41


Le vie di Napoli

Le strade del GiovedĂŹ Santo 42


Lo struscio, camminata “sonora” imposta dal Vicerè “Struscio”, the resonant walk imposed by the Viceroy Via Toledo, via Chiaja, via Calabritto, via dei Mille, via Filangieri e via Vittorio Colonna: ecco le strade dove continua l’antica usanza pasquale di origine spagnola Via Toledo, via Chiaja, via Calabritto, via dei Mille, via Filangieri and via Vittorio Colonna: the streets where the old-age Easter custom of Spanish origins continues di Mariarosaria

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Non tutte le strade sono uguali. Non a Napoli, almeno. Vuoi mettere la magia di via Toledo, lo sfarzo di via dei Mille, l’incanto di via Chiaja? Alzi la mano chi non si è mai goduto, almeno una volta nella vita, un frizzante pomeriggio all’insegna dello “struscio” passeggiando in una di queste caratteristiche strade partenopee. Lo struscio, esatto: la più celebre delle “camminate” tra vetrine e negozi, non sempre finalizzata all’acquisto del capo all’ultimo grido. Perché a Napoli, è risaputo, si può anche andare a spasso tra boutique e atelier alla moda semplicemente a guardare e farsi guardare. Facciamo chiarezza. Con il termine “struscio” si intendeva, un tempo, il tradizionale passeggio

Vela

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The magic of via Toledo, the splendour of via dei Mille, the charm of via Chiaja. It is worth spending an afternoon walking in these typical streets of Naples, doing the so-called “struscio”. What is struscio? It is window-shopping, a Sunday promenade. For in Naples it is normal passing by fashion boutiques just to have a look, and obviously being looked at! The term “struscio” used to be referred to the Holy Thursday walk, an old-age rite taking place in via Toledo. This custom was introduced by the Viceroy who, following a Spanish tradition, had prohibited the circulation of carriages and horses during the Easter holidays, obliging the believers to walk on foot. Due to the great num43


Le vie di Napoli

del “Giovedi Santo”. Un rito antico, che andava in scena in via Toledo e che così veniva chiamato dal rumore che facevano i piedi strusciando sul fondo stradale, o dallo strusciarsi delle persone fra loro per la gran folla che in quei giorni caratterizzava la strada. L’usanza, sia pur senza volerlo, era stata introdotta sulle sponde del Golfo dal Viceré il quale, così come già da tradizione in Spagna, nei giorni delle festività pasquali, aveva imposto ai napoletani il divieto di circolare con i cavalli e i carri. Morale della favola: i fedeli, se proprio volevano muoversi lungo la principale arteria cittadina, dovevano farlo a piedi. Ora, visto il gran numero di persone che affollavano Toledo, soprattutto nel giorno del “Giovedì Santo”, il passeggio diventava inevitabilmente lento e si procedeva trascinando letteralmente i piedi per terra. Ovviamente anche le stoffe dei vestiti nuovi, acquistati appositamente per l’occasione, toccandosi tra loro, producevano il caratteristico rumore dello strofinio. Ecco dunque nascere l’usanza dello “struscio”, la “strofinata sonora”. Con il trascorrere degli anni la passeggiata ha, via via, smesso di indossare i panni della festività trasformandosi in un evento sempre più atteso dai giovani che ne approfittavano per avere dai genitori abiti nuovi da indossare per i giorni di festa. Fino ad assumere, a poco a poco, il significato di una vera e propria camminata tra vetrine e negozi, sempre più desacralizzata. Ovviamente ancora oggi, in città, non manca chi acquista qualche indumento nuovo in occasione della Pasqua, anche se, ormai, ogni occasione sembra essere buona per godersi lo struscio di Parteno44

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pe. E comunque, non c’è passeggiata che tenga se non parte da via Toledo. O via Roma, se preferite. Sono decenni, d’altronde, che la strada voluta dal Viceré Pedro Álvarez de Toledo nel 1536, alterna i due nominativi. Ora via Toledo, in ricordo dell’antico fondatore. Ora via Roma, così come fu chiamata, dal 1870 al 1980, in onore della neocapitale del Regno d’Italia. Ovviamente per i napoletani doc è e resta “via Toledo” così come la chiamava il grande Carosone nella celebre canzone “io, mammeta

e tu” quando passeggiava “pe’ Tuledo, nuje annanze e mammeta arete”. Si tratta di un asse viario lungo poco più di un chilometro che costituisce una delle arterie principali del capoluogo campano. Il tracciato fu realizzato lungo il perimetro della vecchia cinta muraria occidentale della città di epoca aragonese, che proprio in quegli anni, per i lavori di ammodernamento e ampliamento predisposti da don Pedro, fu in parte abbattuta ed eliminata. Attualmente si snoda da Piazza Dante fino a piazza Trieste e Tren-

to, costeggiando la parte bassa dei Quartieri Spagnoli, alcune piazze, monumenti, chiese e un gran numero di palazzi nobiliari tra i quali, solo per citare i più importanti, si segnalano la centralissima Galleria Umberto I, Palazzo Zevallos, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, Palazzo Cavalcanti, il Palazzo del Nunzio Apostolico, quello del Conservatorio dello Spirito Santo, Palazzo Doria d’Angri e la Basilica dello Spirito Santo. Fin dal XVI secolo, via Toledo - oggi grondante di negozi e boutique - ha rappresentato il cuore


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della vita culturale partenopea. E non a caso deve molto della sua fama ai viaggiatori del “Grand Tour”, che la ponevano tra le mete obbligatorie dell’excursus in Terra Felix. Dal 2012 l’arteria del Viceré è balzata agli onori delle cronache per l’inaugurazione della locale fermata della Metropolitana ritenuta, all’unisono, la più bella in assoluto del Vecchio Continente. Preferita finanche alle stazioni della Tube londinese e del Metrò parigino. Da via Toledo, una volta giunti in piazza Trieste e Trento, a pochi passi dal Tea-

ber of people walking past via Toledo, especially on Holy Thursday, the walk was so slow that feet were shuffled along the way. This fact, together with the fabrics of the new clothes against each other, produced the characteristic sound of rubbing: the “struscio” was born. With time, the walk became an occasion for young people to buy new holiday clothes, and then, little by little, it has simply taken the meaning of windowshopping. Nowadays, every occasion is good to enjoy the struscio of Partenope. And every walk starts from via Toledo. Or via Roma, if you prefer. The street wanted by the Viceroy Pedro Álvarez de Toledo in 1536, alternates two names: via Toledo, like the founder, or via Roma, so called from 1870 to 1980 in honour of the new capital of the Reign of Italy. Genuine Neapolitans prefer to call it “via Toledo”. This street, one of the principal routes of Naples, followed the old western Aragonese walls, in part demolished during the works wanted by don Pedro. Today, it goes from Piazza Dante to piazza Trieste e Trento, bordering monuments, churches and noble residences, like Galleria Umberto I, Palazzo Zevallos, Santa Maria delle Grazie Church, Palazzo Cavalcanti, Palazzo Doria d’Angri and Basilica of Spirito Santo. Since the XVI century, via Toledo has represented the centre of Neapolitan culture, being one of the destinations of the “Grand Tour” travellers. In 2012 it has become known worldwide thanks to the homonymous underground station, considered the most beautiful of whole Europe. In piazza Trieste e Trento, few steps from Teatro San Carlo, unwinds 45


Le vie di Napoli

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tro San Carlo si dipana un’altra delle strade famose dello “struscio” partenopeo: via Chiaja. Siamo in pieno centro, a non molta distanza da quella che nei secoli della dominazione spagnola era la playa (la “spiaggia”) di Partenope. Via Chiaja inizia di fronte al Palazzo Reale, a non molta distanza dalla monumentale chiesa di San Ferdinando. Praticamente a ridosso dello storico Gran Caffè Gambrinus, meta di letterati e centro di cultura da quasi un secolo, e termina in piazza dei Martiri, a pochi passi dai giardini della Ri46

viera. Fu costruita seguendo l’alveo naturale di un antico fiume che, in epoca greco-romana, si snodava ai piedi del monte Echia e poi rifluiva nel non distante mare. Costituiva il collegamento costiero tra la parte Ovest della città e l’area dei Campi Flegrei. Anche via Chiaja, come Toledo, ha il privilegio di costeggiare autentici pezzi di storia napoletana. E non solo quelli. E’ qui, infatti, che si trova la pizzeria Brandi, famosa per essere stato il luogo in cui, nel giugno del 1889, in onore della regina di

casa Savoia, fu inventata la pizza Margherita. Ed è sempre qui che sono ubicate le pittoresche scale di Sant’Arpino, la cinquecentesca chiesa di Sant’Orsola, Palazzo Cellammare e il Teatro Sannazzaro. Fiore all’occhiello di Chiaja è senz’altro lo scenografico Ponte di Chiaja, con la sua ampia arcata, costruito nel 1636 per collegare la zona di alta Pizzofalcone con i Quartieri Spagnoli: una struttura in stile neoclassico che spicca per le sue varie decorazioni marmoree. La strada offre, inoltre, infinite e suggestive possibilità di


Le vie di Napoli

In apertura, Via dei Mille - 1. 2. e 3. Piazza Trieste e Trento con i particolari della Chiesa di S. Ferdinando, della fontana e dello storico Gran Café Gambrinus - 4. L’incrocio di Via Filangieri - 5. Tratto di Via Toledo 6. Le volte della Galleria Umberto I - 7. Piazza dei Martiri At the opening, Via dei Mille - 1. 2. and 3. Piazza Trieste e Trento with the details of the Church of San Ferdinando, the fountain and the historic Gran Café Gambrinus - 4. The intersection of Via Filangieri - 5. Slice of Via Toledo 6. The roof of the Galleria Umberto I - 7. Piazza dei Martiri

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another famous street of the “struscio”: via Chiaja, not far from what used to be the “playa” (beach) during Spanish domination. Via Chiaja, built following the bed of a river flowing at the foot of Mount Echia during Greek-Roman period, starts right in front of Palazzo Reale, next to Gran Caffè Gambrinus, renowned meeting point of artists, and ends in piazza dei Martiri. Via Chiaja runs along authentic pieces of Neapolitan history: pizzeria Brandi, where, in June 1889, pizza Margherita was created in honour of the

queen of the Savoy house, Sant’Orsola Church, Santa Caterina Church, Palazzo Cellammare, Teatro Sannazzaro, and the Chiaja Bridge, a Neo-Classic structure with marble decorations and a wide arc, built in 1636 to connect Pizzofalcone with Quartieri Spagnoli. This street offers endless shopping opportunities, like piazza dei Martiri. It can also be reached from via Calabritto or via Filangieri, immediately to the right of palazzo Cellammare. In via Calabritto have their shops the most exclusive fashion houses and jew47


Le vie di Napoli

shopping terminando in piazza dei Martiri, autentico crocevia del lusso dal quale si può accedere direttamente ai giardinetti, oppure scendere per via Calabritto. Oppure, ancora, imboccare la sovrastante via Filangieri, immediatamente a destra di palazzo Cellammare. In entrambi i casi, stiamo parlando di altre due mete privilegiate in fatto di “struscio” made in Partenope. Perché se è vero che via Calabritto misura poche decine di metri, è anche vero che è lungo questa arteria che si affacciano le vetrine delle maison di moda e delle gioiellerie più altisonanti e prestigiose di Napoli. Via Calabritto deve il suo nome alla presenza di un monumentale palazzo abitato, nel corso dei secoli, da personaggi illustri come Gioacchino Murat, i fratelli Florestano, Guglielmo Pepe ed i giuristi Alberto Marghieri e Bruno Gaeta (negli anni Ottanta c’era anche la sede del Napoli Calcio di Maradona). Via Filangieri, con i suoi prolungamenti di via Vittoria Colonna (nella parte alta) e via dei Mille (così chiamata in onore della spedizione garibaldina), non è da meno. L’asse viario, che da piazza Santa Caterina conduce a piazza Amedeo, non può vantare la storia plurisecolare di Chiaja o di via Toledo, ma quanto a lusso ed eleganza, non ha nulla da invidiare alle “consorelle urbanistiche” di quello che viene considerato il quadrilatero napoletano dello shopping di classe. Il tracciato si snoda nel cuore del quartiere San Ferdinando, e offre colpi d’occhio sorprendenti, come le scenografiche rampe Brancaccio, numerose boutique di alta moda e la lunga serie di palazzi signorili di epoca moderna. Via dei 48

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Mille e via Filangieri videro la luce tra la fine dell’800 e i primi del ’900, in concomitanza con la costruzione di alcuni edifici in stile liberty, alcuni dei quali firmati da architetti di grido come il piacentino Giulio Ulisse Arata. Tra questi meritano senz’altro di essere citati palazzo Mannajuolo e palazzo Leonetti, sede, rispettivamente, dei consolati britannico e spagnolo mentre, leggermente più a monte, svettano il settecentesco palazzo Carafa di Roccella, oggi sede del museo d’arte moderna Pan e il cinquecentesco Palazzo d’Avalos. Da via dei Mille si stacca poi

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Le vie di Napoli

8. Il ponte di Via Chiaja - 9. Via Chiaja - 10. Via Calabritto - 11. Via Chiaja, Palazzo Cellammare 12. Le suggestive scale di S. Arpino a Chiaja 8. The bridge of Via Chiaja - 9. Via Chiaja - 10. Via Calabritto - 11. Via Chiaja, Cellammare Palace 12. The impressive stairs of S. Arpino a Chiaja

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la traversa di via San Pasquale. A mano a mano che ci si inerpica verso l’alto, via Dei Mille cambia denominazione e si trasforma in via Vittoria Colonna, con, sulla destra, la seicentesca chiesa di Santa Teresa a Chiaja, famosa per la suggestiva e panoramica scalinata di Cosimo Fanzago e più avanti i palazzi in cui vissero il drammaturgo Edoardo Scarpetta e il politico Giustino Fortunato. Al termine della strada, si spalanca la scenografica Piazza Amedeo e, immediatamente a destra, i tornanti di via del Parco Margherita, sede della prima storica stazione della Funicolare di Napoli.

ellers of Naples. It is named after a monumental palace where, during the centuries, many illustrious people have lived, one for all Gioacchino Murat. Via Filangieri, with via Vittoria Colonna and via dei Mille (so called in honour of Garibaldi’s expedition), is full of luxury shops, fashion boutiques, elegant and modern palaces. Via dei Mille and via Filangieri were built between the end of ’800 and the beginning of ’900, together with several Liberty style buildings, like palazzo Mannajuolo and palazzo Leonetti, houses, respectively, of the British and

Spanish consulates. There stands palazzo Carafa di Roccella, hosting the modern art museum Pan. From via dei Mille branches off via San Pasquale. Going higher, via dei Mille changes its name in via Vittoria Colonna, with the Church of Santa Teresa a Chiaja, famous for its panoramic stairs, and the palace where the playwright Edoardo Scarpetta lived. At the end of the street there are the majestic Piazza Amedeo and via del Parco Margherita, where the first Funicolare station was built. 49


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MODA

Real Luxury Napoli Il nodo del buon augurio che fa ricco il collo The well-auguring knot which makes the neck rich Ampia scelta di tessuti e tagli sartoriali per cravatte, camicie, sciarpe, orologi e accessori capaci di fare la differenza. Così seduce la maison napoletana dello stile A great variety of fabrics and tailor’s cut for ties, skirts, scarves, watches and accessories that make the difference. The seduction of Neapolitan fashion-house

S

Real Luxury Napoli Galleria del Mare Stazione Marittima di Napoli tel. +39.081.420.32.09 info@real-luxury.it www.real-luxury.it

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Scambiatevi un segno di pace”. Le parole che il sacerdote pronuncia durante la Messa invitano i fedeli alla stretta di mano: un gesto antico, simbolo di accoglienza, stima, affetto, riconciliazione. Ma anche un augurio per successi futuri. Ad maiora dicevano gli antichi. E’ proprio con l’idea di un futuro pieno di promesse che nasce l’omonima cravatta creata da Real Luxury Napoli, che per questo modello ha depositato ben quattro brevetti: il taglio smoking, la lavorazione, il monile in argento che raffigura due mani che si stringono, e il packaging. Sebbene siano le cravatte il “fiore all’occhiello” della casa di moda partenopea (anche nelle versioni a 3, 7, 10 e 12 pieghe

di Eva

Molea


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foderate e sfoderate), Real Luxury Napoli veste di tutto punto l’uomo charmant: ampia è la scelta di tessuti per le camicie, prêt-à-porter o sartoriali, così come per le giacche, che, oltre ai modelli classici, vengono proposte anche in cachemire o in lana. E ancora, sciarpe in lana o in seta, orologi classici o sportivi e borse da lavoro in morbidissima pelle nei colori cuoio o testa di moro. Altro accessorio imperdibile è il portachiavi a forma di cravatta o di papillion, raffinato e coloratissimo. Per le si-

gnore, invece, due i must have: la borsa in seta brevettata con il nodo, nelle versioni small, medium e large, con tracolla a catena e coulisse interna, spiritosa e versatile; e il foulard in seta con fantasie proprie. Proprio i foulard sono oggetto di una recente collaborazione con il Teatro San Carlo di Napoli. In occasione dell’Aida, che ha inaugurato la stagione lirica del Massimo napoletano, Real Luxury Napoli ha realizzato due foulard di grandi dimensioni che ritraggono due scene della celebre opera verdiana.

Handshake is an old symbol of welcome, esteem, friendship, and a wish for future successes. The ancients said Ad maiora, the name of the latests addition to Real Luxury Napoli collection, the Neapolitan brand specialised in ties, which owns four exclusive patents, for the dinner jacket cut, the making, the silver medal depicting two hands shaking, and the packaging. There is everything a charmant man desires: a variety of fabrics for prêtà-porter or made-to-measure shirts, classic, cashmere and wool jackets, wool or silk scarves, classic or casual watches, soft leather bags. Among the accessories, the elegant and colourful tie-shaped key ring. Dedicated to the ladies, the original silk bags with the tie knot, and the silk scarves: two of them are made in collaboration with Teatro San Carlo and bear scenes from Aida, the world renowned Verdi opera. 51


Campania Style

OGGETTI DI STILE

Marlen Pens Il soffio d’inchiostro con stile eterno The breath of ink with an eternal style Qualità, creatività e innovazione per chi ama i prestigiosi strumenti del “bello scrivere”. Ecco l’italian style che da trent’anni conquista il mondo Quality, creativity and innovation for the ones who love the prestigious “good writing” instruments. The Italian style conquering the world for over thirty years

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Pensate e disegnate per essere belle e diverse, le penne “Marlen” hanno quel qualcosa in più che lascia il segno. E non solo su carta. Il classico tocco di classe che trasforma una già ricca perla in un’opera d’arte, indice di privilegio per chi la possiede. Nata nel 1982 dall’estro e dalla passione di Mario e Antonio Esposito, in oltre un trentennio di attività la prestigiosa azienda di Sant’Arpino ha saputo forgiare preziosi strumenti da scrittura capaci di distinguersi per qualità e innovazione sui mercati di mezzo mondo. Grazie a mirate strategie di business, il marchio “Marlen” ha conquistato il posto di primo piano nelle vetrine più rinomate del jet set internazionale: dai grandi magazzini Harrods di Londra ai

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di Arianna

Esposito

più famosi punti ti ve vendita endita di gi, A rabia Saudita, GiapNew York, Parigi, Arabia Cina Artigianato e cul culpone, Australia e Cina. e, sono da sempre i binatura, d’altronde, ri lungo i quali si sviluppa l’attività della maison dei fratel-li Esposito. U n ’a v v e n tura di passione, qualità e successi. Che soddigiose mani dedite sfa tante prestigiose

a scrivere: tra i tanti nomi di spicco cui è stato fatto dono di una penna Marlen figurano personaggi del calibro di Papa Benedetto XVI, i premi Nobel Dario Fo e Rita Levi Montalcini e i capi di Stato Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. Mille le fonti d’ispirazione che danno alle linee “Marlen” uno stile inconfondibile: precisi rimandi alla storia, alla musica e all’arte. Come nel ca-


Campania Style OGGETTI DI STILE

so della fo forgia orgia del capitello corinzio, da d cui nasce la si ingolare “M singolare “Marlen Clip”. O come la struggente “Tos “Tosca”, una delle pecial collection dedicate ded de quattro special all’opera, al teatro e alla music musica lirica, direttamente ispirate al programTe ma lirico del Teatro San Carlo di Napoli, il “Massimo Partenopeo“ Una commovente tenopeo“. d storia d’amore che l’azienda campan ha saputo ridisegnacampana re nelle sue pre prestigiose penne. Tutte que-

stee pa st part particolari rticollar arii caratteristiche caratt tter ter eris isti tich ich che he dell’arte dellll’aart dell de rte di pensare e d prod pr odur urre re ccapolavori apollavvor ap orii da da dii produrre scrittura sono state apprezzate dai giudigiiud udiici dell’illustre premio Robb Report, conferito a Marlen Pens nel 2003, 2003 insignita del ruolo di ambasciatrice del “made in Italy” nel mondo. Marlen Pens Via F.lli Cervi, 33 - Sant’Arpino (Caserta) tel. +39.081.891.88.29 www.marlenpens.com

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D Designed to be different, “Marlen” pens re really leave a mark. Not only on paper: th they are a classy touch, a sign of distinctio tion for those possessing them. Fo Founded in 1982 by Mario and Antonio Esposito, in over thirty years the firm has created precious writing instruments, showing the quality and innovation of the brand “Marlen” among the most renowned windows of international jet set: London, New York, Paris, Saudi Arabia, Japan, Australia, and China. Craftsmanship, culture, and quality are the core val-

ues of the Espositos, whose pens are used by Pope Benedict XVI, Nobel prize Dario Fo and Rita Levi Montalcini, and Italian presidents Carlo Azeglio Ciampi and Giorgio Napolitano. Inspirations from history, music and art mark the distinctive style of “Marlen” pens: like “Marlen Clip”, inspired by Corinthian capitals, or “Tosca”, part of the collection devoted to Italian opera and theatre. Marlen Pens won Robb Report prize in 2003, thus becoming the world ambassador of made in Italy. 53


Campania Style

MODA

Pellicceria Mele Zibellini, visoni e persianer alla conquista dell’Isola Verde Sable, mink and persianer fur conquer Ischia Capi prêt-à-porter o pezzi unici: da cinque generazioni la maison Mele soddisfa i gusti delle signore più esigenti. E da maggio inaugura anche ad Ischia Prêt-à-porter or unique creations: since 1880 maison “Mele” satisfies even the most demanding ladies. From May on, in Ischia too di Eva

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Che c’è di più bello, prezioso e meraviglioso di una pelliccia? Per ottenere l’oggetto del desiderio di ogni gentildonna, basta fare visita al numero 217 di Corso Umberto a Napoli, storica sede di “Mele 1880”, la maison italiana che, da ben cinque generazioni, soddisfa le più esigenti signore - non solo quelle del Belpaese - offrendo la possibilità di scegliere tra capi prêt-àporter e pezzi unici realizzati su misura. Frutto della collaborazione con una stilista internazionale, la collezione 2014 di “Mele 1880” presenta modelli haute couture realizzati in visoni, persianer e zibellini Barguzinsky, declinati nelle tonalità del blu, del lilla o naturali, anche smanicati o 54

Molea

con maniche a 3/4. Sarà proprio questa collezione il fiore all’occhiello del nuovissimo atelier che “Mele 1880” inaugurerà, a maggio, in Corso Vittoria Colonna a Ischia. Una tappa obbligatoria per tutte le fur addicted di passaggio sull’Isola Verde. Pellicceria Mele 1880 Corso Umberto I, 217 - Napoli tel. +39.081.20.22.67 Via Vittoria Colonna, 108 - Ischia tel. +39.348.084.99.92 Info in lingua russa: +39.339.208.26.87 www.pellicceriamele.it info@pellicceriamele.it

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The fur firm “Mele 1880”, with the experience of five generations, fulfils the wishes of the most demanding clients – not only in Italy – with prêt-à-porter garments or creations made-to-measure. Collection 2014 of “Mele 1880” presents haute couture models made with mink, persianer, and Barguzinsky sable fur, in blue, lilac or natural colours, even sleeveless or with 3/4 sleeves. On May “Mele 1880” will be opening a brand new atelier in Ischia. A must-go for the fur addicted visiting the Green Island!


Campania Style

MODA

Paolo Scafora Camminare così è tutta un’altra storia Walking is not the same old story Da oltre mezzo secolo, tecnica e artigianalità di alta qualità si mescolano in stili e materiali diversi per forgiare capolavori da calzare. Ecco come nascono vere opere d’arte per i nostri piedi For over half a century, high-quality technique and craftsmanship blend with different styles and materials, creating wearable masterpieces. Real works of art for our feet

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Ogni camminata ha una diversa concezione del mondo”, diceva Nanni Moretti nel film “Bianca”. E se ai piedi di chi cammina c’è una scarpa firmata Paolo Scafora, allora è davvero tutta un’altra storia. E che storia! Fatta di cura dei dettagli, ricercatezza, manualità, esperienza e raffinatezza che nasce dalla tradizione artigianale di una famiglia con oltre mezzo secolo di vita professionale alle spalle. Le tecniche di lavorazione, in casa Scafora, ruotano intorno a una vera e propria cultura della calzatura che mescola diversi stili e materiali: pelli di vitello italiane, scamosciati inglesi, box-calf francesi. Non mancano i più ricercati: coccodrillo, struzzo, pitone e shell cordovan americano, vale a dire la culatta di cavallo da cui si

di Giuliana

Covella

ricava un solo paio di scarpe per ciascuna pelle. I modelli Scafora sono la perfezione. O, se preferite, un’opera d’arte. Nelle linee, nei volumi e nei particolari. Una filosofia adottata anche per borse, cinture e portafogli di straordinaria manifattura.

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Wearing a pair of Paolo Scafora shoes means becoming part of a history made of refinement, care of details, manufacture, and experience, qualities that originate from the long-lasting handmade tradition of this family business, operating for over half a century. The working process, based on a “culture of footwear”, combines different styles and materials: Italian calfskin, English

suede, French boxcalf, crocodile, ostrich, python, and American shell cordovan (a single piece of horse skin used to made only one pair of shoes). Shoes-models stand for perfection. Lines, fabrics, and details become genuine works of art. The same philosophy lies behind the production of bags, belts, wallets and other accessories created by Paolo Scafora. Paolo Scafora Via Tavernola, 8 - Casandrino (Napoli) tel. +39.081.830.48.08 www.paoloscaforanapoli.it info@paoloscaforanapoli.it

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Campania Style

MODA

Capri Bijoux Lo stile hand made dell’Isola Azzurra rra Capri’s handmade style Infradito in pelle e cuoio su misura, costumi colorati, borse, accessori ccessori e originali gioielli per un sorprendente effetto “diva style” made to measure, colourful swimsuits, bags, Leather flip-flops mad gs, accessories and original origin jewels for an astonishing “diva style” yle effect di Annal Annalisa isa

U Capri Bijoux arato, 198 - Napoli Via Ferrante Imparato, Complesso Napolili Est edificio, 7 primo piano - int.. 3 .01.23 tel. +39.081.365.01.23 o.it capribijoux@libero.it .it www.capribijoux.it

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Palmieri

U trionfo di turchese, Un turchese verde smeraldo, s aarancio, giallo e gold. Si scrive Capri Bijoux, si legge esclusivi sandali rigorosamente hand made, costumi coloratissimi, borse borse, accessori e originali gioielli, tutti ispir ispirati all’intramontabile stile dell’Isola Azzur Azzurra. Tra i fiori all’occhiello del brand, le infr infradito-gioiello in pelle e cuoio su misura, realizzate artigianalmente come un tempo tempo, personalizzabili con pietre e cristalli in base ai gusti delle committenti, che potranno scegliere anche i pellami (semp (sempre di ottima qualità) e l’altezza del tacco. Tra le chicche del marchio, la pos-

sibilità di scegliere luxury beachwear, sandali e bijoux in pendant… per un sorprendente effetto “diva style”.

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A triumph of turquoise, green, orange, yellow and gold. Capri Bijoux produces exclusive handmade sandals, swimsuits, bags, and jewels, inspired by the timeless style of Capri. The strong points of the brand are the customizable “jewel flipflops” made to measure, and the luxury beachwear that can be matched with sandals and jewels for a “diva style”.



Campania Sapori

Sapori della Pasqua napoletana 58


La resurrezione del gusto a tavola The resurrection of taste Casatiello, pastiera, zuppa di cozze, minestra maritata, carciofi e fellata: alla scoperta delle tradizionali ricette pasquali della cucina partenopea “Casatiello”, “pastiera”, mussels soup, “minestra maritata”, artichokes and “fellata”: discovering the traditional Easter recipes of Neapolitan cuisine di Arianna

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Come accade per tutte le più note ricorrenze dell’anno, anche alla Pasqua sono abbinate le consuete tradizioni culinarie. Soprattutto in Terra Felix, culla di sapori e aromi inimitabili. Dunque, via libera a festose tavolate con amici e parenti e alla classica colazione al sacco con tanto di casatiello e pastiera da consumare durante la tipica “gita fuori porta” del lunedì in Albis, la pasquetta. Insomma, è chiaro che nel capoluogo campano l’attesa spirituale della sacra festività va di pari passo con l’aspetto gastronomico, decisamente più profano ma ugualmente profondo perché risalente alla cultura antica di ricette e ingredienti che, da secoli, si tramandano di genera-

Esposito

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Like all festivities, Easter has its own cookery traditions, and this is especially true in Terra Felix, with its richness of flavours. It’s time to have happy spreads with friends and relatives, and to go out for the Easter Monday picnic with “casatiello” and “pastiera”. In Naples the spiritual side of Easter goes along with the culinary one, based on old-age recipes and ingredients handed down from one generation to the next. When more than a family used to live in the same house, kitchen was a meeting point, with the warm fire always on especially during the preparation of holiday dishes. Easter menu is particularly abounding: let’s begin with the starters. 59


Campania Sapori

zione in generazione. Facciamo allora un salto indietro nel tempo e immergiamoci nell’atmosfera conviviale delle case di una volta. Usanza comune era quella di vivere in più famiglie sotto lo stesso tetto, e spesso la “cucina” rappresentava il luogo principale di ritrovo. Lo spazio in cui ci si riuniva soprattutto per godere del tepore del fuoco su cui venivano preparati i piatti tipici delle feste. In p particolare si distinhezza e abbondangueva per ricchezza za, oggi come allora, il menù he non potedella Pasqua che va (e non può) prescindere ncipali porda alcune principali mo con ortate. Ma andiamo mo dagli andine e partiamo tipasti. La memoria corre in automatico alla tradizionale “Fellata”, immancabile preludio ve alle successive etansucculente pietanze del desco. Con quepicamente napoletano, si sto termine, tipicamente indica il classico tagliere di salumi misti e formaggio. Quindi fette (“felle”) di salame, caciocavallo, capicollo, provolone e, scusate se poco, uova sode e ricotta salata. Il tutto accompagnato con buon pane “cafone”. Ma attenzione questo non è che l’inizio. Siamo ancora all’antipasto, infatti. Sì, perché il giorno del “Giovedì Santo” che precede la Pasqua, in ogni ristorante o cucina privata che si rispetti, a cena non può mancare la classica zuppa di cozze. E’ un 60

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piatto semplice ma gustoso che esalta i sapori del Golfo e prepara corpo e spirito alle successive abbuffate pasquali. Gli ingredienti base per un’ottima riuscita del piatto sono pochi ma essenziali. Quindi attenzione alla qualità della materia prima. Che si sceglie di buon mattino al mercato del pesce, per scegliere i migliori mitili, da accostare con un bel polpo verace e “maruzzielli”. Per chi preferisce i sapori forti e decisi, è consigliata l’aggiunta di un pizzico di peperoncino al sugo


Campania Sapori

In apertura, una straordinaria “fellata“, assaggi di salumi a tavola - 1. Ricotta salata 2. Fette di salame accompagnate con il pane - 3. Succulento capicollo - 4 Zuppa di cozze 5. Minestra maritata, trionfo di sapori a tavola At the opening an extraordinary “fellata”, samples of meats on the table - 1. Salted ricotta 2. Slices of salami accompanied with bread - 3. Luscious capicollo 4 Mussel Soup - 5. Married soup, triumph of flavors at the table

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dolce del pomodoro che condisce la zuppa. A proposito di preferenze: alzi la mano chi non ha mai assaggiato e apprezzato l’ottima minestra maritata in cui carne e verdure convolano a nozze. Da qui il nome della squisita pietanza. Anche se non è sempre facile trovare tutte le specie di verdure previste dalla ricetta, ben sedici in tutto, è più semplice trovare la carne utilizzata nella preparazione del piatto come i nodini di maiale, la cotica e le tracchie con le quali si prepara

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First of all, there’s the “Fellata”, made up by slices (“felle”) of salame, caciocavallo, capicollo, provolone, hard-boiled eggs, and ricotta, accompanied by fresh bread. On Holy Thursday it is common to eat mussels soup, a simple and tasty dish. The ingredients are few but their quality is essential for a good outcome: the best mussels, octopus and “maruzzielli”. Usually a bit of chilli is added to the tomato sauce. Another must-try is the delicious minestra maritata (“married soup”) 61


Campania Sapori

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il brodo pasquale. asquale. Non sarà ttersi al mercadifficile imbattersi lo nell’ortagto ortofrutticolo er eccellengio di stagione per za: il carciofo, chee in questo de del suo massimo periodo dell’anno gode splendore ed è spesso presente in tavola ndi piatti come il ad accompagnare i secondi dizione. Se opclassico agnello della tradizione. portunamente ripieni e poi arrostiti alla brace, allora rappresentano il top del gueli, fog sto: sfogliateli pure e assaporateli, foglia a foglia. Sono irresistibili. Ma passiamo ora ai capisaldi della tradizione culinaria come le onnipresenti portate di casatiello e pastiera. Il primo è una 62

saporitissima tordel ta salata tipica della s oriTerra Felix. Le sue gini risalgono al XVI secolo e da semp sempre simboleggia l’abbondanza a tavo tavola data la ricchezza ingredienti uova, sugna, pepe, pedegli ingredienti: rom corino romano e ricotta. Tradizio Tradizione vuole che venga consumato la sera del Sabato Santo. Rustico, intenso e dolce insieme, mette davvero d’accordo tutti. Il segreto per una riuscita ottimale del casatiello è senza dubbio la cottura: forno appena tiepido all’inizio e poi a calore moderato per circa un’ora.

amo inChiudiamo n belfine in lezza con il dolce di fine fine pasto per eca, a base cellenza, di pastaa frolla, ricotva, zucchero ta, uova, nella, riconoe cannella, sciuto come prodotto mentare campano agroalimentare zione. Se non lo aved’eccezione. ora capito, stiamo parlante ancora d ll pastiera, la l regina della d ll do proprio della tavola di Pasqua. Va rigorosamente preparata con un certo anticipo, non oltre il

Gioved o il VenerGiovedì San per dare dì Santo, agio a tutti gli aromi di cui è intrisa fon di fondersi in un unico e inconfondisapor bile sapore. Le massaie dicono che c’è un utile “trucch “trucchetto” per riconoscere una pastie pastiera buona da “dev avere la launa mal riuscita: “deve esse sufficiencrima”, ovvero deve essere un gocciolina temente umida da notare una h scende d all taglio l della d ll prima fetta. C’è che solo da fidarsi. Buona “abboffata” di Pasqua a tutti!


Campania Sapori

6. Carciofi arrostiti 7. e 8. Casatiello salato, una delle “chicche” pasquali 9. e 10. Sua maestà la pastiera, il dolce per eccellenza delle feste di Pasqua 6. Roasted artichokes 7. and 8. Casatiello, one of the “goodies” of Easter 9. and 10. His Majesty the pastiera, the dessert par excellence of the Easter holidays

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which takes the name from the union of meat and vegetables. It’s not easy to find the sixteen vegetables needed to prepare it! An easier task is finding the different kinds of pork meat traditionally used for this dish. During this season the markets are full of artichockes, always present on the table, as side dish to the typical lamb, or stuffed, grilled, and then eaten leaf after leaf. Delicious! But the strongholds of Neapolitan tradition are casatiello and pastiera. The first is a savoury pie whose origins origin go back to the XVI century. It symbolizes symbolize the abundance with its rich ingredients: ingredients eggs, pork fat, pepper, Roman pecorino and ricotta. It is traditionally consumed con Holy Saturday. Sat The se secret for the p perfect casa satiello? The ov oven must be lu lukewarm at tthe beginni ning and then wa warm for an hour circa. circa The pastiera is the queen of Easter dish: dish made with short pastry, ricotta, eggs, sugar and cinnamon, it has been recognized as excellence produce of Campania. It has to be prepared not later than Holy Thursday or Good Friday, to let the flavours melt together in a unique taste. It is said there’s a trick to know if a pastiera is good: it has to “have a tear”, be humid enough to show a little drop while cutting the first slice. Good Easter “nosh-up”! 63


Campania Sapori

PRODOTTI TIPICI

Eccellenze Campane Cibo & cultura, ecco il tempio dei sapori doc Food & culture: the temple of “ doc” flavours Otto aree di produzione e duemila metri quadri di spazi espositivi: ha aperto in via Brin il polo agroalimentare “made in Partenope” da ventimila visitatori al giorno Eight areas of production and 2000 square metres of exhibition hall: in via Brin the newly opened agroindustrial pole “made in Partenope” with 20.000 visitors per day di Giuliana

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Tutto parte dal concetto di cibo, che “non è solo qualcosa che si mangia”, come sottolineano i padroni di casa. Il cibo, all’opposto, “è cultura”. Ed è questo che rende il polo agroalimentare Eccellenze Campane diverso da tutti gli altri centri commerciali. La struttura di via Brin ha aperto i battenti lo scorso mese di gennaio nella zona industriale di Napoli: è nata grazie alla scommessa del patron Pasquale Buonocore, supportato dall’industriale partenopeo Paolo Scudieri, presidente della multinazionale Adler. Duemila metri quadrati di spazi espositivi (cui se ne aggiungono altri mille per il magazzino), dove, fino a pochi mesi fa, c’erano vecchi capannoni industriali in disuso e dove oggi invece ci si immerge nel regno dei sapori campani doc. Otto aree di produzione: panificio, birrificio, pa64

stificio, caseificio, torrefazione, pasticceria, cioccolateria e gelateria con un’organizzazione tale da poter ospitare circa ventimila visitatori al giorno. Ce n’è per tutti i gusti negli stand di Eccellenze Campane: qui le pareti dei luoghi dove vengono preparati i prodotti sono rigorosamente trasparenti per consentire agli utenti di assistere al processo di produzione. “La nostra struttura – spiegano i responsabili del progetto - è un centro di cultura. Nei nostri spazi si svolgono eventi, degustazioni, laboratori”. Perché, si sa, sin dall’antichità il cibo è sinonimo di cultura. Via allora al valzer di panuozzi, pasta e fagioli con le cozze, minestra maritata, mozzarella in carrozza, magari innaffiati da un bel calice di Falanghina del Sannio o da una birra campana dal colore ambrato.

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Campania Sapori PRODOTTI TIPICI

Eccellenze Campane Via Brin, 69 - Napoli tel. +39.081.563.63.03 www.eccellenzecampane.it info@eccellenzecampane.it Apertura: dal lunedì alla domenica dalle 7.00 alle 24.00 Sabato dalle 7.00 all’01.00

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Food “is not only something to eat, it is culture”, stress the owners. This is the philosophy behind the agroindustrial pole “Eccellenze Campane”. Opened last January thanks to the resourcefulness of Pasquale Buonocore, supported by the tycoon Paolo Scudieri, the space that used to house abandoned industrial sheds, is now the kingdom of Campania “doc” produce, with eight areas of production (bakery, brewery, pasta factory, dairy, torrefaction, confectionery, chocolate and ice-cream production) and a space of 2000 square metres welcoming

circa 20.000 visitors per day. “Our structure – say the project managers – is a cultural centre, hosting events, tastings, and laboratories”. The visitors can see the different phases of the production process by means of transparent walls before savouring typical dishes like “panuozzi” (a kind of sandwich), pasta with beans and mussels, “minestra maritata” (“married soup”, with pork meat and vegetables), mozzarella “in carrozza” (“in carriage”, fried mozzarella sandwich), and drinking a glass of “Falanghina del Sannio” wine or a beer made in Campania. 65


Campania Sapori

RISTORANTI

Museo Caruso e La Basilica A Sorrento risuona la melodia del buongusto In Sorrento resounds the melody of good taste Arte, storia e sapori trionfano a tavola. Alla scoperta dei piatti forti della cucina mediterranea frutto dell’estro culinario degli chef Art, history and taste triumph on the table. Discovering the typical dishes of Mediterranean cuisine created by the culinary art of the chefs

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Su quel Belvedere si affacciava, ogni volta che usciva per una passeggiata, il tenore Enrico Caruso. Lì, in quell’angolo di paradiso della Costiera Sorrentina dove si incontrano mito, storia, arte e tradizioni. E di queste tradizioni il Ristorante Museo Caruso gestito da Paolo Esposito è di certo l’eccellenza più bella ed evidente. Incastonato nei suggestivi vicoletti di Sorrento, il rinomato locale propone i menu tipici della tradizione gastronomica campana, associando alla struggente location della Terra delle Sirene la prelibatezza di sapori unici e particolari. Un elegante percorso del gusto che accompagna gli ospiti alla scoperta dei piatti forti della cucina regionale frutto delle raffinate ricette e dell’estro culinario dei maestri del palato. Maison di ristorazione e ospitalità, il Ristorante Caruso offre tutti 66 6 6

di Giuliana

i giorni, dalle 12 fino a mezzanotte, numerose varietà della tradizione culinaria mediterranea, in particolare napoletana, e i suoi chef interpretano ed esaltano sapori, profumi e colori dei prodotti locali. Per completare l’atmosfera, il patron Paolo Esposito ha pensato a una ambientazione molto particolare, che riproduce la sala di un Museo con i cimeli del più grande tenore del mondo. E così, come per magia, si alza il sipario ed ha inizio la più dolce delle melodie in cui si uniscono il gusto, l’arte e la storia di uno dei luoghi più incantevoli di Sorrento. A pochi passi dal Ristorante Museo Caruso, un’altra invenzione di Esposito: Il ristorante La Basilica, “costola” del Caruso, inaugurata nel 2005, che prende il nome dall’attigua cattedrale di Sant’Antonino, patrono della città del Tasso.

Covella

Ristorante e pizzeria, dotato di interni eleganti e ricercati, ma al tempo stesso informali, qui alla Basilica ci si sente come a casa. Ed è possibile gustare delizie a base di prodotti locali come pesce fresco, carne o pasta fatta in casa, accompagnati da oltre 1.300 etichette di vini nazionali ed internazionali. Oppure, per chi lo desidera, gustare una succulenta e fumante pizza napoletana. Insomma, come recita lo slogan del restaurant: il posto in cui si predica l’adagio “Mangiare meglio, Vivere meglio”. Ristorante Museo Caruso via Sant’Antonino, 12 Sorrento (Napoli) tel. +39.081.807.31.56 www.ristorantemuseocaruso.com


Campania Sapori RISTORANTI

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The famous Italian tenor Enrico Caruso used to stop at the “Belvedere” (viewpoint) on the Sorrento Coast, where myth, history, art and tradition meet. Today, there stands the excellent “Ristorante Museo Caruso”, owned by Paolo Esposito. Set in the fascinating narrow streets of Sorrento, this renowned place proposes the typical dishes of Campania gastronomical tradition, prepared according to the tasteful recipes created by chefs’ inspiration. “Ristorante Caruso” offers a great variety of Mediterranean dishes, Neapolitan in parRistorante La Basilica via Sant’Antonino, 28 Sorrento (Napoli) tel. +39.081.877.47.90 www.ristorantelabasilica.com

ticular. The owner Paolo Esposito has created a special interior, which reproduces a museum hall exhibiting memorabilia and belongings of Enrico Caruso. Just like magic, the curtain rises and the sweetest melody plays, the one which reunites the taste, art, and history of one of the most charming places of Sorrento.Not far from “Ristorante Museo Caruso”, there is another creation of Esposito: restaurant “La Basilica”, named after the nearby cathedral of Sant’Antonino, patron saint of Sorrento. At “La Basilica” it is possible to eat delicious dishes made with local produce, like fresh fish, meat, and home-made pasta or a mouthwatering Neapolitan pizza, accompanied by more than 1.300 labels of Italian wines. To say it with the motto of the restaurant “Mangiare meglio, Vivere meglio” (“Eat better, live better”). 67


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PRODOTTI TIPICI

Caseificio Ponte a Mare Perle di latte che seducono tutti i palati Milk pearls that seduce every palate Trionfo di sapori. Mozzarelle, trecce e bocconcini soffici e delicati come nuvole si meritano mille cartoline di ringraziamento da mezzo mondo Triumph of taste: soft and delicate mozzarella, treccia, and bocconcini gain thousand postcards of appreciation from all over the world di Arianna

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Esperienza, dedizione, passione e qualità”. In tanti anni di attività il Caseificio Ponte a Mare non ha mai trascurato uno solo di questi aspetti. E non è un caso se lo stabilimento caseario di Castelvolturno, da decenni specializzato nella produzione di mozzarelle, trecce e bocconcini, sia diventato, col tempo e con la passione, un punto di riferimento riconosciuto nel variegato panorama delle eccellenze gastronomiche campane. Marchio distintivo della bottega dei sapori di Terra di Lavoro il colore dei suoi lavorati: bianco perlaceo, come il più nobile e splendente dei gioielli. Ma, per rendere il giusto merito alla bontà degli appetitosi prodotti Ponte a Mare le parole, da sole, non bastano. Biso68

Esposito


Campania Sapori PRODOTTI TIPICI

gna rivolgersi direttamente al più esigente dei giudici: il palato. Quando alle portate, si aggiungono i capolavori di oro bianco forgiati dai maestri del caseificio di Castelvolturno, il risultato è garantito e anche i commensali più esigenti di mezzo mondo rimangono a bocca aperta. La fama del marchio Ponte a Mare è tale da aver valicato anche i confini nazionali, arrivando fino in Thailandia, Stati Uniti, Giappone ed Emirati Arabi. Gli attestati di stima e di riconoscimento, è proprio il caso di dirlo, non mancano. E sono tutti di portata mondiale! Da ogni dove e in ogni lingua arrivano cartoline di ringraziamento ai fratelli Paolo, che, grati, ne hanno tappezzato il punto vendita. Non per fare nomi, ma questi non si pos-

sono proprio tacere: tra i più fedeli consumatori delle perle di latte dei fratelli Antonello e Gianfranco Paolo, si annoverano anche i campioni del Napoli come Higuain e Hamsik.

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Experience, commitment, passion, and quality” are the core values of “Ponte a Mare”, the dairy from Castelvolturno specialized for decades in the processing of mozzarella, treccia, and bocconcini, a benchmark of Campania excellence produce. The pearly white, tasty products of “Ponte a Mare” delight the most delicate palates: with the white gold masterpieces forged by Castelvolturno masters satisfaction is guaranteed.

The name of “Ponte a Mare” has gone far beyond Italy’s borders, as the tokens of esteem from Thailand, United States, Japan, and United Arab Emirates witness. The walls of the shop are covered with postcards of appreciation arrived from all over the world. Among faithful costumers of the milk pearls produced by Antonello and Gianfranco Paolo, stand Napoli Football stars Higuain and Hamsik. Caseificio Ponte a Mare Via Domitiana, Km 34.070 81030 Castelvolturno (Caserta) tel. +39.0823.85.15.25 www.ponteamare.it info@ponteamare.it

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Campania Sapori

DOLCI LECCORNIE

Gay-Odin Apre la nuova “Foresta” del cioccolato Welcoming the new chocolate “Wood” Gelati, brioche, torte, pane farcito e “cioccocuoppo” da passeggio: l’atelier della cioccolata d’autore raddoppia. In via Carducci lo show room dei dolci sapori Ice-cream, brioche, cakes, and “cioccocuoppo”. Gourmet chocolate atelier doubles: in via Carducci opens the show room of sweet flavours

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Un nuovo spazio dedicato al cioccolato griffato Gay-Odin. Nato dall’esperienza della storica fabbrica di via Vetriera a Chiaja. Ha aperto i battenti in via Carducci, a pochi passi da piazza San Pasquale: “CioccolatoForesta. Di cuore e di testa”, questo il nome dello speciale atelier del gusto, propone un’offerta Studiata per lo più per un ampissima. “Studiata ane e goloso” come spiepubblico giovane aglietta, titolare del rinoga Marisa Maglietta, mato marchio partenopeo insieme con i avide, Sveva e il genefigli Dimitri, Davide, chisa. Ma qui anro Massimo Schisa. che famiglie, mamme e no leccorbambini trovano ndimentinie dal gusto indimenticabile come lee “merende buone” di una volta: ne con il il famoso pane esco di forcioccolato, fresco 70 7 0

di Lello

Scarpato

no. Farcito al momento. Oppure il gelato sano e artigianale e la cioccolata calda, come tradizione comanda. “Da noi tutto viene realizzato manualmente. Perché nella nostra bottega lavoriamo con passione” spiega Dimitri Maglietta. Il nuovo negozio ha anche l’angolo delle torte, dove spicca la “Foresta caprese”. E si trova anche ili salato. Una novità da applausi: il “cioc “cioccocuoppo”. Chi vuole, può acquistare un cartoccio di cioccolatini nudi o di noci e ghiande gh da sgranocchiare paasseggiando Fiore all’occhiello del p passeggiando. nuovo show room per dolci sapori firrmati Gay Odin sono le due fontane a getto continuo di cioccolato foresta e cio cioccolato ghianda fuso, l più golosa tentazione la p guarnire tazze di latper te caffè o fette di torta. te,

G

Gay-Odin, the famous chocolate factory, opens a new sweet space, “CioccolatoForesta. Di cuore e di testa”. “It is suited for chocolate-lovers customers” says Marisa Maglietta, owner of the renowned Neapolitan brand with family members Dimitri, Davide, Sveva and Massimo Schisa. Here can be found treats like freshly baked bread with chocolate, healthy ice-cream, and hot chocolate. “Our products are hand-made. We work with passion” says Dimitri. The new shop offers a lot of cakes (try “Foresta caprese”!) and a brand new surprise: “cioccocuoppo”, a cornet with nudes or nuts to eat on the go. The cherry on top are two fountains springing “foresta” and “ghianda” chocolate, a temptation to garnish milk, coffee or cakes. Gay Odin Via Vetriera, 12 (Napoli) tel. +39.081.41.78.43 CioccolatoForesta Via Carducci, 29 (Napoli) www.gay-odin.it


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PRODOTTI TIPICI

Limoncello Villa Massa Nel limoneto di Sorrento sgorga la fonte dei sapori In Sorrento’s lemon groves flows the spring of taste Il giardino Le Grottelle presto nel circuito Artecard. Qui nasce il limoncello più buono e gustoso. E viene riconosciuto come patrimonio culturale della Costiera The garden “Le Grottelle”, recognized as cultural heritage of Sorrento Coast, soon in Artecard circuit. Here the tastier limoncello liqueur is made di Veronica

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Non solo sapori. Un itinerario affascinante proposto dai maestri di Villa Massa, per apprezzare fino in fondo le “Vie dei Limoni” a Meta di Sorrento, cuore della Terra delle Sirene. Benvenuti nel limoneto “Le Grottelle”, il luogo dove prende vita e sgorga il più famoso e dorato dei nettari degli dei. Quello più gustoso e speciale: il limoncello. Giardini da mille e una notte. Rigogliosi e lussureggianti. Incastonati sulle balze della Costiera. Prendono il nome da un antico viottolo che dai pendii del Monte

Faito giungeva, un tempo, fino a Sorrento. Molti hanno già avuto la possibilità di ammirare questo autentico eden in terra. E la famiglia Massa ha intenzione di ampliare sempre di più il piccolo parco, in modo da renderlo ancora più accessibile. “Il limoneto Le Grottelle - racconta Stefano Massa - entrerà ben presto a far parte del circuito di Artecard. Inoltre, grazie a un accordo con la Proloco di Meta, il limoneto è stato inserito in molti itinerari storici e naturali poiché è parte del patrimonio culturale della Penisola Sorrentina”.

Mosca

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Villa Massa proposes a fascinating path to appreciate “The Lemon Way”. In the lemon groves “Le Grottelle”, the place where limoncello liqueur is made, luxuriant gardens are set on the Coast ledges. The name derives from the ancient pathway leading from Monte Faito to Sorrento. Now Massa family has decided to make this heaven on earth accessible to a greater number of people. “‘Le Grottelle’ – says Stefano Massa – soon will be part of Artecard circuit. It is part of many tourist itineraries as cultural heritage of Sorrento Coast”.

Villa Massa Limoneto “Le Grottelle” Via Tommaso Astarita, 34 Meta di Sorrento (Na) Per prenotazioni visite al giardino: tel. +39.081.533.32.82 servizioclienti@villamassa.com www.villamassa.com

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Campania Sapori

EVENTI

Associazione Verace Pizza Napoletana Fanno festa le pizzerie napoletane veraci Celebrating veracious Neapolitan pizzerias Eventi enogastronomici, mostra fotografica e diretta streaming mondiale per i 30 anni dell’Associazione che certifica 500 pizzerie in 26 nazioni Gastronomic events, picture exhibition, and world live streaming for the 30 years of the Association which certifies 500 pizzerias in 26 nations

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Calda, morbida, saporita. Al piatto o piegata a portafoglio. E’ impossibile resisterle. Ma non tutte sono uguali. E non tutte “napoletane”. Ebbene sì, perché la “verace pizza napoletana” è il risultato dell’unione tra materie prime rigorosamente di origine campana e lavorazione secondo la tecnica descritta nel Disciplinare internazionale, un insieme di regole messe nero su bianco dall’Associazione Verace Pizza Napoletana, che da 30 anni rilascia la propria certificazione solo ai locali che si attengono strettamente alle indicazioni della tradizione. Di proseliti ormai l’associazione ne ha moltissimi. Sono cinquecento, infat-

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di Eva

ti, gli associati, sparsi in 26 paesi dei cinque continenti. E tutti, ma proprio tutti, festeggeranno insieme il trentesimo compleanno dell’Associazione con un festival che si svolgerà contemporaneamente in tutto il globo. Dal 27 al 30 maggio, infatti, mangiare la pizza sarà un’esperienza ancora più sublime: cinque saranno “Le strade e le piazze della pizza”, percorsi culturali che si svolgeranno a Napoli ed in tutti i locali affiliati: appuntamenti con pizzaioli napoletani e non, laboratori per grandi e piccini, eventi enogastronomici e una mostra delle 30 immagini più suggestive tra quelle

che parteciperanno al concorso fotografico online (iscrizioni dal 1° aprile su pizzafestival.pizzanapoletana.org). E per concludere in bellezza, il 30 maggio, diretta streaming da tutte le pizzerie del mondo con marchio “Verace Pizza Napoletana”. Associazione Verace Pizza Napoletana Via Santa Maria la Nova, 49 - Napoli tel. +39.081.420.1205 info@pizzanapoletana.org www.pizzanapoletana.org

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Molea

True Neapolitan pizza is made only with Campania ingredients and produced with the method described in “Disciplinare internazionale”, a series of rules by Associazione Verace Pizza Napoletana. Today the associates are 500 scattered in 26 countries, and a festival taking place all over the world will celebrate the association 30th birthday. From 27th to 30th May “Streets and squares of pizza” will occur in Naples and in the associate shops: meetings, laboratories, gastronomic events and an exhibition. On 30th May there will be a live streaming from all the “Verace Pizza Napoletana” pizzerias.


Campania Sapori

RISTORANTI

Ristorante Il Pirata Nella roccia di Praiano la fonte della buona tavola On the cliff of Praiano lies the house of good eating Nel cuore della Costiera, a due passi dal mare, il luogo ideale dove rilassarsi, sorseggiare un aperitivo e ammirare un panorama da mille e una notte In the heart of the Coast, close to the sea, the perfect place to relax, have a drink, and admire a breathtaking view di Veronica

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Benvenuti nel covo del “Pirata”, fonte della buona tavola incastonata nella roccia della Costiera Amalfitana. Qui, a Marina di Praiano, si ha la possibilità di gustare una cucina di gourmet dove re sono i sapori della costa. Le portate, preparate solo con ingredienti di primissima qualità, vanno dal piatto tipico locale, il totano praianese, al raffinatissimo risotto al profumo di Costiera. Tutte perle della tavola “made in Terra Felix”, accompagnate da una grande varietà di ottimi vini. Sì, perché la cantina del “Ristorante il Pirata” ne è fornitissima. Ed è sempre pronta a soddisfare anche i palati più esigenti. Il lounge bar, poi, rappresenta un piccolo fiore all’occhiello. Una vera chicca. Una

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piccola e caratteristica spelonca con pareti in roccia adagiate sullo splendido mare cristallino costituiscono il posto ideale dove rilassarsi, sorseggiare un aperitivo e magari ascoltare buona musica ammirando un panorama da mille e una notte. Un

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Welcome to “Ristorante il Pirata”, the house of genuine kindness and good eating set in the cliff of Amalfi Coast. Here, in Marina di Praiano, can be savoured the classic recipes of Mediterranean cuisine, Ristorante Il Pirata Via Terramare - Praiano (Salerno) tel. +39.089.87.43.77 info@ristoranteilpirata.net www.ristoranteilpirata.net

paradiso. La cortesia è un altro piatto forte della casa: al “Pirata” nulla è lasciato al caso e il cliente è coccolato dal primo all’ultimo boccone. Perché ogni portata assume il sapore della più avvincente delle esperienze.

prepared with high-quality ingredients, accompanied by the superb wines from the well-stocked wine-cellar: even the most demanding palates will be satisfied. The lounge bar is the feather in “Pirate”’s cap: it is a small typical cave with rock walls overlooking the sea, the perfect place to relax, have a drink, and admire the stunning view. 73


NAPOLI

musei

Museo Archeologico Nazionale

Museo del Tesoro di San Gennaro

Museum ticket offices close one hour prior to museum closing time

Museo Duca di Martina

Museo Nazionale di Capodimonte

Piazza Museo, 19 Tel. 081.2110258; 081.4422149 cir.campania.beniculturali.it/museoarcheologiconazionale Mar chiuso. Mer-lun h. 9-19.30. Biglietti: 8 euro; 4 euro per giovani dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Tue closed. Wed-Mon 9 a.m. -7.30 p.m. Tickets: 8 euros; 4 euros for people aged 18-24; free admission under18 and over65 Le sale del più antico museo archeologico d’Europa custodiscono, tra l’altro, pezzi unici provenienti dall’area archeologica vesuviana, collezioni egiziane ed etrusche. The rooms of Europe’s oldest archaeological museum house some unique pieces from he archaeological sites around Mount Vesuvius as well as Egyptian and Etruscan collections.

Le biglietterie dei musei chiudono tutte un’ora prima di quella indicata come orario di chiusura del museo

seum was built to house the priceless treasure of the Patron Saint of Naples, including documents, jewels and paintings.

Via Duomo, 149 - Tel. 081.3442286; 081.294980 www.museosangennaro.it - Aperto tutti i giorni (festività incluse) h. 9 -18.00. Mercoledì chiuso. Biglietti: 7 euro; 5 euro under 18 e over 65; 5 euro per gruppi di almeno 15 persone; 4 euro per scolaresche; Convenzionati (Cral, parrocchie): 5 euro, guida inclusa Open every day (holidays including) 9 a.m.-6 p.m. Wed closed. Tickets: 7 euros; 5 euros under18 and over65; 5 for groups of 15 people; 4 euros for students; Agreement (Cral, Parishes): 5 , guide included Situata vicino alla Cappella di San Gennaro, la struttura custodisce l’inestimabile tesoro del patrono di Napoli. Vi si possono trovare: documenti, gioielli e dipinti. Situated near the Chapel of San Gennaro, the mu-

Via Miano, 2 - Tel. 081.7499111; 848.800288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_cp/ museo_cp.html Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 7,50 euro; 6,50 euro (dopo le 15,00); gratis sotto i 18 anni e sopra i 65.Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m.- 7.30 p.m. Tickets: 7,50 euros; 6,50 after 3 p.m.; free admission under18 and over65 Fu costruita nel 1738 sotto il regno di Carlo di Borbone. Ospita un Gabinetto di Disegni e Stampe, la collezione Farnese, arredi del ‘700 e ‘800. Built in 1738 under King Charles of Bourbon, houses the Cabinet of Prints and Drawings, the Farnese Collection and furnishings from the 18th and 19th centuries.

Via Cimarosa, 77 - Tel. 081.5788418; 848.800288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_ dm/museo_dm.html Mar chiuso. Mer-lun h 8.30-14. Ingresso gratuito. Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.- 2 p.m. Free admission. Nel cuore del verde parco di Villa Floridianana, accoglie una delle più prestigiose raccolte di arte decorativa europea ed orientale. Completa le attrattive del complesso il Museo Nazionale della Ceramica. One of the most prestigious collections of European and oriental decorative art. The complex also houses the National Ceramics Museum. Museo di Palazzo Reale

Museo Civico di Castel Nuovo

Maschio Angioino Piazza Municipio Tel. 081.4201241 Dom chiuso. Lun-sab h. 9-19. Biglietti: 6 euro; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 e per studenti di facoltà artistiche Sun closed. Mon-Sat 9 a.m. - 7 p.m. Tickets: 6 euros; free admission under18 and over 65 and for Art students Ospitato dal Maschio Angioino, il museo, oltre a tre preziose cappelle, accoglie altri ambienti dalla straordinaria bellezza: la Sala dell’Armeria, quella dei Baroni e la Pinacoteca. Housed in the Maschio Angioino castle, the museum has three superb chapels as well as other rooms of extraordinary beauty: the Armoury, the Barons’ Hall and the Picture Gallery.

Piazza del Plebiscito, 1 Tel. 081.400547; 081.7944021 palazzorealenapoli.beniculturali.it Orari apertura: ore 9:00 - ore 20:00. Mer chiuso. Biglietti: 4 euro; 3 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Opening: 9 AM - 8 PM. Wed closed. Tickets: 4 euros; 2 euros for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Fiore all’occhiello del Museo, l’Appartamento Reale, le sale del Trono, dei Fiamminghi e del Seicento Napoletano, ma anche la Cappella Reale e il giardino pensile. Highlights of the Museum include the Royal Apartment, the Throne Room, the Flemish Room and the Neapolitan 17th Century Room, but also the Royal Chapel and the Hanging Garden.


Le pagine Musei sono realizzate in collaborazione con: Museo di San Martino

Teatro di San Carlo

dragone Foundation, wellknown for its precious collections of embroideries, high expression of the art of silk making, introduced in Naples at the beginning of last Millennium by a community of Jews. On display, laces, sacred paraments and beautiful dresses coming from many donations, among which the Sarli Collection. Museo Artistico Industriale

Largo San Martino, 5 - Tel.081.2294502 848.800.288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_ sm/museo_sm.html Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 6 euro; 3 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m. - 7.30 p.m. Tickets: 6 euros; 3 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Dal 1866, il museo che ha sede nell’omonima Certosa vomerese, ospita “stralci” di storia cittadina corredati da piante e foto. Splendidi i chiostri, i giardini, la chiesa barocca e il Quarto del Priore. Since 1866 the museum has been located in the Charterhouse of the same name where visitors can get a glimpse of the city’s history amid plants and photos. Splendid cloisters and gardens, the superb Baroque church and the Priory. Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes

Via San Carlo - Napoli Tel. 081.5534565 - www.teatrosancarlo.it Visite guidate dal lunedì al sabato ore 10:30 - 11:30 12:30 - 14:30 - 15:30 - 16:30. La domenica ore 10:30 - 11:30 - 12:30. Chiuso ad Agosto e festivi. Biglietti: intero euro 6, ridotto euro 5 (gruppi almeno 25 pax, minori 18 e over 60). Guided tours from monday to saturday 0:30 - 11:30 - 12:30 - 14:30 - 15:30 - 16:30. On sunday 10:30 - 11:30 - 12:30. Close on bank holidays and in August. Entrance ticket euro 6, reduced euro 5 (group 25 pax minimum, under 18 over 60). Chi arriva a Napoli, a pochi passi da Palazzo Reale e piazza del Plebiscito non può non visitare la Sala Storica del Teatro di San Carlo, tra i più famosi e antichi teatri lirici al mondo, costruito per volere di re Carlo III di Borbone nel 1737. Un’occasione unica, per conoscere un momento chiave della storia e dell’arte napoletana. Visit the historic San Carlo theatre, one of the oldest and most famous opera houses in the world, built for king Charles III of Bourbon in 1737.

Piazzetta Salazar, 6 - Tel. 081.7647471 Dom chiuso. Visita su appuntamento Sun closed. Visits by appointment Nel Museo, annesso all’Istituto Statale d’Arte “Filippo Palizzi”, oltre 6.000 manufatti in ceramica, ebano e oro. Un’intera sala ospita bronzi e vasi realizzati dallo stesso Palizzi. The Museum is annexed to the “Filippo Palizzi” Art School and houses over 6,000 works in ceramics, ebony and gold. One rooms exhibits bronzes and vases made by Palizzi himself.

Paolo Scafora Via Tavernola 8 - Casandrino (Na) tel. +39.081.830.48.08 www.paoloscaforanapoli.it - info@paoloscaforanapoli.it

Gay Odin Via Vetriera, 12 – Napoli tel. +39.081.41.78.43 www.gay-odin.it

Cappella Sansevero

Museo del Tessile e dell’Abbigliamento “Elena Aldobrandini”

Via della Riviera di Chiaia, 200 Tel. 081.7612356; 848.800.288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_vp/ museo_vp.html Mar chiuso. Mer-lun h. 8.30-14.00. Biglietti: 2 euro; 1 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.- 1.30 p.m.Tickets: 2 euros; 1 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Villa Pignatelli è il nome dell’edificio costruito nel 1826 che ospita il museo e che accoglie le collezioni d’arte del Banco di Napoli. Da vedere anche il Museo delle Carrozze. Villa Pignatelli was built in1826 and now houses the museum with the art collections of the Banco di Napoli. The Coach and Carriage Museum is also not to be missed.

Piazzetta Mondragone, 18 - Tel. 081.4976104 www.fondazionemondragone.it Dom chiuso; lunven h. 9-13/15-17; sab h.9-13 Biglietti: 5 euro; ridotto 3 euro Sun closed; Mon-Fri 9 a.m. - 1 p.m. / 3-5 p.m.; Sat 9 a.m. - 1 p.m. Tickets: 5 euros, concessions 3 euros Il museo è parte dell’istituto Mondragone, famoso per le sue preziose collezioni di tessuti ricamati, espressione dell’arte della seta, introdotta a Napoli intorno all’anno Mille dalla comunità di ebrei. Tra gli oggetti esposti spiccano le collezioni di ricami (sec. XVII e XVIII), paliotti, paramenti sacri, merletti e pizzi, oltre a splendidi abiti da varie donazioni tra cui la collezione Sarli. The museum is part of the Mon-

Via Francesco De Sanctis, 19 - Tel. 081.5518470 www.museosansevero.it Mar chiuso. Lun-sab h. 1017.40. Dom e festivi: h. 10-13.10. Biglietti: 7 euro; 5 euro con Artecard e da 10 a 25 anni; 2 euro per scolaresche; gratis fino a 10 anni Tue closed. Mon-Sat 10 am - 5.40 pm, Sun and hols 10 am -1.10 pm. Tickets: 7 euros; 5 euros with Artecard and for people aged 10-25; 2 euros for schools; free admisson under 10 La Cappella, realizzata da Raimondo di Sangro Principe di Sansevero, letterato e alchimista, custodisce sculture di altissimo valore, tra le quali, il Cristo Velato del Sammartino. The Chapel, which was built by the scholar and alchemist Raimondo di Sangro, houses some excellent sculptures, including the Veiled Christ by Sammartino.

Caseificio Ponte a Mare Via Domitiana km 34.070 Castelvolturno (Caserta) tel. +39.0823 851525 www.ponteamare.it

Ristorante Museo Caruso via Sant’Antonino, 12 Sorrento (Napoli) tel +39.081.807.31.56 www.ristorantemuseocaruso.com

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Complesso Museale di Santa Chiara

Via Santa Chiara, 49/c - Tel. +39.081 797.12.24 www.monasterodisantachiara.com Chiesa: h. 7.30-13/16.30-20. Complesso Monumentale: feriali h. 9.30-17.30; festivi h. 10-14.30 Biglietti: intero 6 euro; ridotto: 4,50 euro (studenti under 30, insegnanti, over 65, gruppi di almeno 25 unità). Tariffa speciale: 3,50 euro (gruppi scuola). Gratis: disabili 100%, religiosi, bambini con meno di 6 anni. Church: 7.30 am-1 pm/4.30-8 pm. Monumental complex: work. h. 9.30 am -5.30 pm; holid. h. 10 am-2.30 pm. Standard price: 6 euros; reduced price: 4,50 euros (students under 30, teachers, over 65, groups of at least 25 units). Special rate: 3,50 euros (school groups). Free entrance: disabled person 100%, religious, children (under 6 years). Il complesso, incastonato nel centro storico di Napoli, comprende un’area archeologica, il Museo dell’Opera, lo splendido Chiostro Maiolicato e la sala del Presepe del ‘700. The complex is embedded in the Naples historic city centre and includes an archaeological area, the Museum, the splendid Majolica Cloister and a hall exhibiting 18th century nativity scenes.

Città della Scienza

Via Coroglio, 104 - Tel. 081.3723728 www.cittadellascienza.it Lunedi chiuso. Dal martedì al sabato: 9.00-15.00. Domenica: 10.00-17.00. Biglietto unico: 2 euro. Planetario chiuso Mon closed. Tue- Sat 9 a.m. 3 p.m. Sun: 10 a.m. 5 p.m. Only ticket 2 euros. Planetary closed È il primo science centre italiano e anche uno dei primi esempi di recupero architettonico della zona industriale di Bagnoli. Parte del museo è dedicata ai bambini, con percorsi ad hoc. The first Italian science centre and also one of the first examples of restored industrial architecture in the Bagnoli area. Part of the museum has themed itineraries for children.

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Via Moiariello, 16 - Tel. 081.5575111 Su appuntamentoBy appointment Tre i padiglioni in cui è possibile ripercorrere due secoli di storia dell’Astronomia a Napoli e nel Sud d’Italia attraverso strumenti astronomici di grande valore. Three buildings illustrate two centuries of the history of astronomy in Naples and Southern Italy through astronomical instruments of great historical and documentary value. Chiesa e Quadreria del Pio Monte della Misericordia

Musei di Paleontologia, Mineralogia, Zoologia ed Antropologia dell’Università Federico II di Napoli

Cappella del Monte di Pietà

Via San Biagio dei Librai, 114 Sab-dom h.9.30-13.30 - Sat-Sun 9.30 a.m. - 1.30 p.m. La Cappella, completamente affrescata, è un autentico gioiello di eleganza manieristica. Pregevoli anche gli arredi in legno della sacrestia e della sala delle Cantoniere. The entirely frescoed Chapel is a veritable jewel of mannerist elegance. Superb wooden furniture in the Vestry and the Sala delle Cantoniere.

Museo dell’Osservatorio di Capodimonte

Via Mezzocannone 8 - Tel. 081.2537516/7 Lun-ven h. 9-13.30. Lun e gio h. 15-17. Sab e dom h. 9-13. Biglietti: 2,50 euro a museo; 1,50 euro a museo per under 18, ingresso libero per studenti universitari Mon-Fri 9 a.m. - 1.30 p.m.. Mon and Thu 3 p.m. 5 p.m. Sat and Sun 9 a.m. - 1 p.m. Tickets for each museum: 2,50 euros; 1,50 under 18, free admission for University students Raccolgono oltre 50.000 reperti tra minerali, rocce, fossili, ma anche pezzi di inestimabile valore paleontologico. Nella sezione zoologia: madrepore, uccelli, spugne, vertebrati, insetti. Over 50,000 minerals, rocks, fossils and other priceless palaeontological items on show. The zoology section includes madrepores, birds, sponges, vertebrates and insects.

Via dei Tribunali, 253 Tel. 081.446944; 081.446973. Visite guidate: 081.446810 www.piomontedellamisericordia.it Mer chiuso. Gio-mar h.9-14.30/ Chiesa lun-dom h. 9.30-13.30. Biglietti: 6 euro; 5 euro con Artecard, TCI, over 65; under 18; 3 euro per insegnanti, studenti, giornalisti, gruppi di 10 persone; 1,50 euro per le scuole. Wed closed. Thu-Tue 9.30 am - 1.30 pm/Church: Mon-Sun 9.30 am - 1.30 pm. Tickets: 6 euros; 5 euros with Artecard, TCI, over 65; 3 euros for teachers, students, journalists, groups of 10 people; 1,50 euros for schools L’edificio del 1600 ospita la chiesa di S. Maria della Misericordia e la pinacoteca con opere del XVII e XVIII secolo. Tra queste, una delle più famose opere del Caravaggio: Le Sette Opere di Misericordia. The 17th century building comprises the church dedicated to S. Maria della Misericordia and a picture gallery exhibiting works from the 17th and 18th centuries. These include one of Caravaggio’s most famous works: The Seven Works of Mercy, above the main altar.

Museo e Ipogeo della Chiesa del Purgatorio ad Arco

Via dei Tribunali - Tel. 081.446810 Museo e ipogeo sab h.10-12.30; chiesa lun-sab h.913. Biglietti: euro 2 Museum and hypogeum open on Sat. h.10-12.30; church Mon-Sat h.9-13. Tickets: 2 euros Sacralità ed esoterismo ben si miscelano nella chiesetta del Purgatorio ad Arco, nel cuore del centro storico di Napoli, nota per la venerazione delle cosiddette “capuzzelle”, i teschi dei morti che da sempre i napoletani considerano benevoli protettori. Nella sacrestia della chiesa è stato allestito un museo di arredi e paramenti sacri del 1600, mentre nell’ipogeo è possibile fare vista alle “capuzzelle”. Il Museo e l’ipogeo sono aperti sono il sabato mattina; si consiglia di prenotare. Sacredness and esotericism join together in the little church of Purgatorio ad Arco, in the heart of the historical centre of Naples, wellknown after the veneration of skulls, considered by Neapolitans as benign protectors. In the vestry of the church there is a museum of scared furniture and vestments, whilst in the hypogeum it is possible to visit the skulls. Museum and hypogeum are open on Saturday mornings; booking is suggested. Mostra di Coralli e Cammei

Piazzetta Matilde Serao, 19 - Tel. 081.421111 www.ascione.com Solo su prenotazione - Appointments only. In mostra piccoli capolavori in oro, argento, pietre preziose, splendidi cammei e coralli lavorati dalla ditta Ascione, che vanta una tradizione artigianale lunga ben 150 anni. Small masterpieces of gold, silver, precious stones, splendid cameos and corals created by the Ascione firm, which boasts a 150 year history of traditional craftsmanship.


Le pagine Musei sono realizzate in collaborazione con: Museo Diocesano

mente alla paleobotanica e all’etnobotanica, che raccolgono oggetti provenienti da varie parti del mondo. Dal Borneo all’Amazzonia.The museum is divided into two sections dedicated to palaeo-botany and ethno-botany, with exhibits from all over the world, from Borneo to the Amazon Basin. A.R.C.A.

Largo Donnaregina - Tel. 081.5571365 www.museodiocesanonapoli.it Mar chiuso; lun-dom h.9.30-16.30 Tue closed; Mon-Sat h.9.30-16.30 Il museo è allestito all’interno della chiesa di Donnaregina Nuova, chiusa da molti anni, che conserva dipinti di grande pregio come “L’Immacolata Concezione” del lorenese Charles Mellin e il “San Francesco che riceve i simboli del sacerdozio” di Francesco Solimena. Accanto a queste opere, proprie della chiesa ex monastica, il primo percorso museale presenta due temi importanti della fede cristiana: le raffigurazioni della Madonna e di San Gennaro, descritti da formidabili artisti come il fiammingo Teodoro d’Errico, il senese Marco Pino o un particolare Aniello Falcone, capaci di rendere ancora più incisiva l’identità storica ed ecclesiale di questa città. The museum is housed in the church of Donnaregina Nuova, reopened after a long closing, that keeps beautiful paintings as “The Immaculate Conception” by Charles Mellin and “San Francesco is given the symbols of priesthood” by Francesco Solimena. Besides these works belonging to the church, the museum displays works on two main religious figures: the Virgin Mary and San Gennaro, protector of Naples with paintings by Teorodo d’Errico, Marco Pino, Aniello Falcone, that make even more expressive the historical and ecclesiastical identity of Naples.

Situate sotto la chiesa di Santa Maria della Sanità, eretta agli inizi del 1600, queste catacombe sono legate alla venerazione di San Gaudioso, Vescovo di Abitinia in Africa e giunto a Napoli dopo essere stato privato di tutto da re Genserico. Qui morì tra il 451 e il 452. Based under the church of Santa Maria della Sanità, built in the early 1600, the origin of these catacombs is connected to the veneration of Saint Gaudioso, bishop of Abitinia in Africa, who arrived in Naples, after being stripped of everything by King Genserico. Here he died between 451 and 452 A.D. Stazione Zoologica A. Dohrn

Compesso Monumentale di Santa Maria la Nova Piazzetta Santa Maria la Nova, 44 Tel. 081.5523298; 081.5521597 www.oltreilchiostro.org Visite guidate lun-ven h.10, 11, 12, 15, 16. Sab e dom al mattino solo su prenotazione (maggiorazione del biglietto di euro 1) - Biglietti: euro 2,50 Guided tours Mon-Fri h.10, 11, 12, 15, 16. Sat and Sun in the morning only by appointment (ticket + 1 euro). Tickets: 2, 50 euros Il Museo Religioso di Arte Contemporanea intende rendere contemporaneo il contatto con la produzione artistica più recente, tentando di riformulare il senso stesso dell’esperienza estetica, che non può essere oggetto di esclusivi e classici percorsi didattico-didascalici, ma proposta di lettura innovativa. The Museum of Contemporary Religious Art aims to make easier the understanding of the latest artistic production, trying to formulate the sense of the aesthetic experience through a new interpretation.

Villa Comunale - Tel. 081.5833111 - www.szn.it Lun chiuso. Mar-sab h.9-17. Dom h. 9-14. Biglietti: 1,50 euro; 1 euro per bambini da 5 a 12 anni; gratis fino a 4 anni Mon closed. Tue-Sat h.9-17. Sun 9 a.m. -14. Tickets: 1,50 euros; 1 euro for kids aged 5-12; free entrance under 4 Ospita il più antico acquario d’Europa (30 vasche e 200 specie tra animali e vegetali marini), ma anche una biblioteca e laboratori per ricerche di zoologia, botanica e fisiologia marina. The oldest aquarium in Europe (30 tanks and 200 species of marine animal and plant life), but also a library and laboratories for research in zoology, botany and marine physiology.

Catacombe di San Gaudioso Museo di Paleobotanica ed Etnobotanica

Via Foria, 223 - tel. 081.449759; 081.455654 Sab e dom chiuso. Lun-ven h.9-14 su appuntamento Sat and Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m. by appointment La struttura ospita due sezioni dedicate rispettiva-

Capri Bijoux Via Ferrante Imparato, 198 – Napoli Complesso Napoli Est edificio, 7 tel. +39.081.365.01.23 www.capribijoux.it - capribijoux@libero.it

Museo storico musicale

Piazza Sanità - Tel. 081.5441305 visiteguidate@santamariadellasanita.it Direttore: Giovanni De Pasquale Lun-dom visite giuidate h.9.30-10.15-11-11.4512.30. Biglietti: euro 5; euro 3 per scolaresche Mon-Sun guided tours h.h.9.30-10.15-11-11.4512.30. Tickets: 5 euros; 3 euros for schools.

Via San Pietro a Majella, 35 - Tel. 081.5644111 Visite guidate: 081.446810 www.sanpietroamajella.it Sab e dom chiuso. Lun-ven h. 9.30-12.30 Sat and Sun closed. Mon-Fri 9.30 a.m. - 12.30 p.m. Il Conservatorio di San Pietro a Majella vanta una ric-

Ristorante Il Pirata Via Terramare - Praiano (Salerno) tel. +39.089.87.43.77 info@ristoranteilpirata.net www.ristoranteilpirata.net

Villa Massa Limoneto “Le Grottelle” Via Tommaso Astarita, 34 Meta di Sorrento (Na) tel. +39.081.533.32.82 servizioclienti@villamassa.com www.villamassa.com

Eccellenze Campane Via Brin, 69 - Napoli tel. +39.081.563.63.03 www.eccellenzecampane.it info@eccellenzecampane.it

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ca biblioteca con preziose collezioni di manoscritti di scuola napoletana, ritratti e cimeli di musicisti e un museo di strumenti antichi. The Conservatory of San Pietro a Majella boasts a superb library with precious collections of manuscripts from the Neapolitan school, portraits and everyday items of musicians and a museum of antique musical instruments. Quadreria dei Gerolomini

Via Duomo, 142 - Tel. 081.294444 Dom chiuso. Lun-ven h. 9-14, sab h. 9-12. Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m., Sat 9 a.m. noon. Il complesso, impreziosito dalla splendida facciata realizzata da Ferdinando Fuga, comprende: la chiesa di San Filippo Neri, una pinacoteca, una biblioteca, l’archivio oratoriano e due chiostri. The complex has a splendid façade by Ferdinando Fuga and includes the Church of San Filippo Neri, a picture gallery, a library, the oratory archive and two cloisters. Scavi di San Lorenzo Maggiore

Via dei Tribunali, 316 - Tel 081.2110860 www.sanlorenzomaggiorenapoli.it Lun-sab h. 10-17. Dom h. 10-13.30. Biglietti: 9 euro; ridotto 7 euro per under 18 e over 65; riduzioni con Artecard Mon-Sat 10 a.m. - 5 p.m. Sun 10 a.m. - 1.30 p.m. Tickets: 9 euros; 7 euros under18 and over65; concessions with Artecard L’area sotto la chiesa di San Lorenzo ospita i resti di edifici che testimoniano la stratificazione avvenuta nel corso dei secoli attraverso trasformazioni dell’impianto urbano. Beneath the church of San Lorenzo the remains of buildings have been excavated to reveal the stratification of the city over the centuries.

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Accademia di Belle Arti - Pinacoteca

Madre

on a raised platform, constitute a veritable museum of historical factory founded in 1922 by Isidore Odin now symbol of excellence chocolate in the world. ZONA FLEGREA Terme di Baia

Via Costantinopoli, 107 - Tel. 081.441900; 081.44188. Visite guidate: 081.446810 www.accademianapoli.it Dom chiuso. Lun-sab h. 10-13. Biglietti: 5 euro; 3 euro per under 18 e over 65; 4 euro per gruppi di almeno 15 persone. Sun closed. Mon-Sat 10 a.m. - 2 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros under18 and over 65; 4 euros for groups of 15 people Assolutamente da non perdere, la Sala Palazzi, sezione dedicata alle opere dell’800, con esposizione delle opere dei maestri d’arte contemporanea, ex allievi dell’Accademia. Not to be missed is the Sala Palazzi, the section dedicated to works from the 19th century, exhibiting the works of masters of contemporary art who were students at the Academy.

Palazzo Donnaregina - Via Settembrini, 79 Tel. 081.19313016; 081.292833 www.museomadre.it Mar chiuso. Lun, mer, gio e dom h. 10-21; ven e sab h.10-24. Biglietti: 7 euro; ridotto 3,50 euro; lunedì gratis. Tue closed. Open Mon, Wed, Thu and Sun 10 a.m. - 9 p.m.; Fri and Sat 10 a.m. - 12 p.m. Tickets: 7 euros; 3,50 euros concessions; free on Mondays. Palazzo Donnaregina, edificio di grande pregio storico e architettonico situato in pieno centro cittadino, è la sede del nuovo museo d’arte contemporanea partenopeo. Palazzo Donna Regina, a building of great historical and architectural value situated in the very centre of the city, houses the new museum of contemporary art in Naples. Fabbrica di cioccolato Gay-Odin

Via Sella di Baia, 63 - Bacoli Tel. 081.8687592 - Lun chiuso. Mar-dom h. 9 - un’ora prima del tramonto Mon closed. Tue-Sun 9 a.m. - dusk Il Parco Archeologico e Monumentale di Baia conserva imponenti resti archeologici rispettivamente del Palatium o residenza degli Imperatori romani a Baia e di una villa tardo repubblicana. The Archaeological and Monumental Park at Baia contains impressive archaeological remains of the Palatium, residence of the Roman emperors at Baia and a villa from the late republican age.

Pan, Palazzo delle Arti di Napoli Museo di Baia Palazzo Roccella - Via dei Mille, 60 Tel. 081.7958605-06-07 www.palazzoartinapoli.net Mar chiuso. lun-sab h.9.30-19.30; dom e festivi h.9.30-14.30. Biglietti: 5 euro; 3 euro ridotto Tue closed. Mon-Sat 9.30 a.m. - 7.30 p.m.; Sun and holidays 9.30 a.m. - 2.30 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros concessions.

La struttura, centro permanente di arti contemporanee, ospita le più disparate espressioni culturali relative all’arte: dalla pittura alla scultura passando per la fotografia, il cinema e il fumetto. This permanent centre for contemporary arts houses a huge variety of cultural and artistic expression: from painting to sculpture, photography, cinema and cartoons.

Via Vetriera 12 - Tel. 081.417843 www.gay-odin.it Aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17. Ingresso libero Mon-Thu h. 9-17. Free entrance. Macchine impastatrici, bilance, tegami e attrezzi di ogni genere e tipo: reperti con oltre cento anni di vita catalogati alla voce “archeologia industriale”. Servivano, un tempo, per lavorare la cioccolata. Oggi fanno bella mostra di sé in uno spazio ricavato all’ingresso della fabbrica Gay Odin, in via Vetriera a Chiaja. Posti su una pedana rialzata, costituiscono un vero e proprio museo dello storico stabilimento fondato nel 1922 dal piemontese Isidoro Odin, oggi simbolo di eccellenza cioccolatiera nel mondo. Mixers, scales, pots and tools for making chocolate: tools with more than a hundred years of life cataloged under “industrial archaeology”. Are positioned in the Gay Odin factory (Vetriera street at Chiaja). Set

Via Castello - Baia Tel. 081.5233797 Lun chiuso. Mar-sab h. 9- 20. Dom h. 9-19. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18 e over 65. Mon closed. Tue-Sat 9 am - 8 pm. Sun 9 am - 7 pm. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 and over 65 Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei è alloggiato nel Castello Aragonese di Baia e ospita la sala dei Gessi, con calchi d’epoca romana che riproducono capolavori del periodo classico ed ellenistico dell’arte greca. The Archaeological Museum of the Phlegraean Fields is housed in the Aragonese castle of Baia, the Sala dei Gessi exhibits plaster casts from the Roman age reproducing masterpieces of the classical and Hellenistic period of Greek art.


È QUANDO TI SENTI PICCOLO CHE SAI DI ESSERE DIVENTATO GRANDE. A volte gli uomini riescono a creare qualcosa più grande di loro. Qualcosa che prima non c’era. È questo che noi intendiamo per innovazione ed è in questo che noi crediamo. Una visione che ci ha fatto investire nel cambiamento tecnologico sempre e solo con l’obiettivo di migliorare il valore di ogni nostra singola produzione. È questo pensiero che ci ha fatto acquistare per primi in Italia impianti come la rotativa Heidelberg M600 B24. O che oggi, per primi in Europa, ci ha fatto introdurre 2 rotative da 32 pagine Roto-Offset Komori, 64 pagine-versione duplex, così da poter soddisfare ancora più puntualmente ogni necessità di stampa di bassa, media e alta tiratura. Se crediamo nell’importanza dell’innovazione, infatti, è perché pensiamo che non ci siano piccole cose di poca importanza. L’etichetta di una lattina di pomodori pelati, quella di un cibo per gatti o quella di un’acqua minerale, un catalogo o un quotidiano, un magazine o un volantone con le offerte della settimana del supermercato, tutto va pensato in grande. È come conseguenza di questa visione che i nostri prodotti sono arrivati in 10 paesi nel mondo, che il livello di fidelizzazione dei nostri clienti è al 90% o che il nostro fatturato si è triplicato. Perché la grandezza è qualcosa che si crea guardando verso l’alto. Mai dall’alto in basso.

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La Solfatara

Via Solfatara - Pozzuoli Tel. 081.5262341 - www.solfatara.it Lun-dom h. 8.30-17.30. Mon-Sun 8.30 am - 5.30 pm Con un’estensione di circa 33 ettari, è un’oasi naturalistica che offre numerosi spunti per un’avventurosa passeggiata tra fumarole, vulcanetti di fango, boschi e zone di macchia mediterranea. Covering 33 hectares, the Solfatara is a natural oasis offering a variety of adventure-filled walks among the fumaroles, boiling mud springs, woodland and Mediterranean maquis.

Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18 e over 65. Tue closed. Wed-Mon 9 am - dusk. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 and over 65 È il terzo anfiteatro italiano per grandezza dopo il Colosseo e quello di Santa Maria Capua Vetere. Dall’arena si accede ai sotterranei dove stavano le belve prima dei combattimenti. The third largest Amphitheatre in Italy after the Colosseum and the one in Capua (Santa Maria Capua Vetere). From the arena it is possible to go down into the dungeons where wild beasts were caged prior to combat. CAPRI Certosa di San Giacomo

Parco Archeologico di Cuma

Via Acropoli, 1 - Tel. 081.8543060 Lun-dom h. 9-18. Mon-Sun 9 am - 6 pm Il Parco comprende: l’Acropoli, le Terme del Foro e quelle Romane, il Foro, il Capitolium, le Necropoli, la fossa Neronis, le cisterne della Crypta romana e l’Arco Felice. The Park includes: the Acropolis, The Forum and Roman Baths, the Forum, the Capitol, the Necropolis, the Fossa Neronis, the cisterns of the Crypta Romana and the Arco Felice Arch. Anfiteatro Flavio di Pozzuoli

Via Terracciano, 75 - Pozzuoli Tel. 081.5266007 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-un’ora prima del tramonto.

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Via Certosa, 2 - Capri Tel. 081.8376218 www.beniculturali.it - Lun chiuso. Martedì-domenica h. 9-14. Ingresso libero Mon closed. Tue-Sun 9 am - 14 pm. Free entry. Chiusa nella valletta fra l’altura del Castiglione e il Monte Tuoro, è espressione del periodo medioevale e monastico caprese nella sua forma più aulica e monumentale. Fondatore della Certosa, fra il 137174, fu Giacomo Arcucci conte di Minervino e di Altamura, segretario della regina Giovanna I di Napoli, della più nobile famiglia di Capri (ad essa appartenne quell’Eliseo Arcucci conte di Capri che fu ammiraglio di Federico II) e potente e ricco feudatario cui si deve per grazia di un primo figlio natogli dalla moglie Margherita Sanseverina. Between the hills of Castiglione and Monte Tuoro is the medieval monastic charterhouse founded between 1371 and 1374 by Count Giacomo Arcucci, secretary of Queen Joan I of Naples and a member of Capri’s most noble family.

Villa San Michele

ISCHIA Scavi e Museo Santa Restituta

Viale Axel Munthe, 34 - Anacapri - Tel. 081.8371401 Maggio-Settembre h.9-18 - May-September 9 am-6 pm Biglietti: 5 euro - Tickets: 5 euros Di proprietà di un’istituzione culturale svedese con sede nell’isola, oltre alla Villa San Michele, la creatura del medico-scrittore e filantropo Axel Munthe (che visse a capri per oltre mezzo secolo) comprende anche un museo circondato da un giardino di rara bellezza, un gruppo di alloggi per scrittori, artisti, scienziati e ricercatori svedesi e “il Monte Barbarossa”, un parco naturale per la protezione degli uccelli migratori e della vegetazione mediterranea. Villa San Michele was the brainchild of the Swedish writer and philanthropist Axel Munthe who lived on Capri for over half a century. The site also includes a museum surrounded by a beautiful garden and Monte Barbarossa, a natural park for the conservation of migratory birds and Mediterranean plant life. Villa Jovis

Piazza Santa Restituta, 10 - Lacco Ameno Tel. 081.980538 - Lun-sab h.9.30-12.30/17-19 Dom h.9.30-12.30 - Biglietti: 2,50 euro Mon-Sat 9.30 am-12.30 pm and 5-7 pm Sun 9.30 am-12.30 pm - Tickets: 2,50 euros Un museo archeologico sotterraneo, allestito sotto la chiesa nello stesso luogo di rinvenimento dei reperti: materiali recuperati a partire dagli anni ’50 che hanno messo in luce la presenza di antichi insediamenti databili tra l’età preistorica e il periodo medievale. In circa 60 vetrine sono raccolti frammenti ceramici e architettonici, vasi e monete che illustrano le tracce lasciate dall’uomo nel susseguirsi delle culture del passato. Tra questi, la Testa della ninfa Aretusa (IV sec a.C.) e la testa di Demetra (IV sec. a.C.) An underground museum beneath the church where the relics were found from the 1950s on. Evidence of settlements from the prehistoric age to medieval times are exhibited in over 60 display cabinets. These include ceramics, vases and coins as well as the Head of the Nymph Arethusa and the Head of Demetra from the 4th century BC. Museo Archeologico Lacco Ameno Pithecusae di Villa Arbusto

Viale Amedeo Maiuri - Capri - Tel. 081.8374549 Lun-dom h.8-1 ora prima del tramonto Biglietti: 2 euro Mon -Sun 8am-1 hour bedor sunset - Tickets: 2 euros Secondo la tradizione, l’imperatore Tiberio, fece costruire ben dodici splendide ville, ognuna delle quali dedicata ad una divinità dell’Olimpo. Villa Jovis era la più ricca tra esse: posta in cima al Monte Tiberio, a 354 metri di altezza sul livello del mare, fu la principale residenza dell’imperatore Tiberio e ben ne riflette il carattere esclusivo e riservato. According to the tradition, the Emperor Tiberius built twelve beautiful villas, each dedicated to a divinity of the Olympus. Villa Jovis was the richest one: built on the top of Mount Tiberius, at 345 mt. on the sea surface, it was the main residency of Emperor Tiberius and reflects his character, exclusive and reserved.

Corso Angelo Rizzoli – Lacco Ameno Tel. 081.900356 Lun chiuso. Mar-dom h.9.30-13/16-20 Mon closed.Tues - Sun 9.30 am-1 pm and 4-8 pm Nella magnifica cornice della residenza scelta dall’editore Angelo Rizzoli come suo buen retiro isolano, tra i numerosi oggetti, il museo conserva reperti archeologici dall’epoca preistorica (neolitico superiore) all’età romana tra cui un frammento di un’iscrizio-


Le pagine Musei sono realizzate in collaborazione con: ne metrica nota come Coppa di Nestore proveniente dalla necropoli di valle San Montano a Lacco Ameno. The museum is located in a magnificent setting and houses numerous archaeological finds from prehistoric times and from the Roman age, including a fragment of the so-called Nestor’s Cup from the necropolis in Lacco Ameno.

AREA VESUVIANA Scavi Archeologici di Pompei Via Villa dei Misteri, 2 Tel. 081.8575347 - www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-17 (income till h15.30). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar).

Grazie all’ottimo stato di conservazione dei suoi edifici, dovuto al particolare seppellimento, sotto una coltre di cenere causato dall’eruzione del 79 d.C., Pompei può dirsi l’unico sito archeologico che ci restituisce l’immagine di una città romana nella sua interezza. Thanks to the remarkable state of preservation of its buildings, due to the peculiar burial under a 6 meters blanket of ash and lapillus caused by the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Pompeii is the only archaeological site showing a Roman town in its integrity.

Scavi Archeologici di Ercolano

Corso Resina - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). Al momento dell’eruzione del Vesuvio, Ercolano venne travolta da una marea di fango e detriti vulcanici, che, solidificandosi, poterono conservare, molto meglio che a Pompei, le parti superiori delle costruzioni e anche tutti i materiali organici, per cui ci si offre una visione unica della vita privata antica. At the moment of the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Herculaneum was swept away by mud and volcanic detritus, which, once solidified, preserved the tops of the buildings and also all the organic materials, so this site offers a unique vision of the domestic life of the time. Museo Archeologico Virtuale

Via IV Novembre - Ercolano - Tel. 081.19806511 Lun chiuso; mar-dom h.9-17. Biglietti: 7 euro; riduzioni 4 euro Mon closed; Tue- Sun 9 a.m. - 5 p.m. Tickets: 7 euros; concessions 4 euros Nasce ad Ercolano il primo museo archeologico virtuale, luogo ideale per chi vuole esplorare il passato con le tecnologie di ultima generazione, immergersi nelle rovine delle città sepolte dalla lava e ve-

dere ricostruiti fedelmente ambienti e costumi degli antichi abitanti. Sono oltre 70 le installazioni multimediali - tra realtà virtuali ed ologrammi - a guidare i visitatori alla scoperta delle voci e dei volti degli antichi ercolanesi, che racconteranno la propria storia. Cuore del Mav è il Cave: un’enorme stanza di luce sulle cui pareti si proiettano giardini e cortili delle case di Pompei, Ercolano e Stabia. E ancora, la Soundgallery, la stanza dei profumi e il Lupanare completano l’esperienza sensioriale nell’antica Ercolano. Herculaneum hosts the firts virtual archaeological museum, ideal place for explorations of the past through modern technologies. More than 70 installaions, devided in virtual reality and holograms, lead the visitors to the discovery of the old Rooman city before the eruption of the Vesuvius in 79 a.C.

Pellicceria Mele 1880 Corso Umberto I, 217 - Napoli tel. +39.081.20.22.67 Via Vittoria Colonna, 108 - Ischia tel. +39.348.084.99.92 www.pellicceriamele.it info@pellicceriamele.it

Antiquarium di Boscoreale

Via Settetermini, 15 - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 5,50 euro; ridotto 2,75 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). L’antiquarium comprende reperti provenienti dai siti archeologici dell’area vesuviana. Presenta le caratteristiche principali dell’ambiente vesuviano in epoca romana e l’utilizzo delle risorse naturali da parte dell’uomo. The Antiquarium displays findings from the archaeologicas sites of the Vesuvius area. It describes the main characteristics of the Vesuvius environment in the Roman era and the exploitation of natural resources at that time.

Associazione Verace Pizza Napoletana Via Santa Maria la Nova, 49 - Napoli Tel: +39.081.420.1205 info@pizzanapoletana.org www.pizzanapoletana.org

Marlen Pens Via F.lli Cervi, 33 - Sant’Arpino (Caserta) tel. +39.081.891.88.29 www.marlenpens.com

Real Luxury Napoli Galleria del Mare Stazione Marittima di Napoli tel. +39.081.420.32.09 info@real-luxury.it www.real-luxury.it

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Scavi di Oplontis

minerali, dei 5.000 campioni del fondo Discepolo, appartenenti a 1.400 specie differenti del mondo. Central feature of the collections are the 3,500 minerals of the 5,000-strong Discepolo collection, with 1,400 different types from the world

with its impressive walls, the temples and all the buildings dedicated to public concern as the Macellum, the forum, the amphitheatre.

CASERTA Museo Correale di Terranova Belvedere di San Leucio Via Sepolcri - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 5,5 euro; ridotti 2,75 euro over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h.18) Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar) Si tratta di una serie di rinvenimenti archeologici, relativi ad una zona suburbana di Pompei: una villa residenziale, la villa ‘di Poppea’; una ‘villa rustica’ attribuita a L. Crassius Tertius, nella quale, accanto a numerosi corpi di vittime dell’eruzione, è stata rinvenuta una notevole quantità di monete in oro e argento, assieme a numerosi pezzi di finissima oreficeria. The site is constituted by a series of archaeological findings related to a suburban zone of Pompeii: a residential villa, the Villa of Poppea; a rural villa, belonging to L. Crassius Tretius, where, next to the numerous bodies of the eruption’s victims, has been found a great quantity of gold and silver coins, along with pieces of fine jewellery.

Via Correale, 50 - Sorrento Tel. 081.8781846 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-14. Biglietti: 6 euro Tue closed. Wed-Mon 9 am - 2 pm. Tickets: 6 euro Ospita dipinti e arti decorative napoletane e straniere dal XVI al XIX secolo, ventagli, orologi e una delle più prestigiose collezioni di porcellane del XVIII secolo. The museum houses collections of Neapolitan and foreign paintings and decorative arts from the 16th to the 19th centuries, refined fans, clocks and one of the most prestigious collections of 18th century porcelain.

PAESTUM Area Archeologica di Paestum

Via Atrio Superiore - 81020 San Leucio (Ce) Info: 0823.873155; 800.411515 www.sanleucionline.it Orari: mar chiuso. Lun-dom h.9.30-18.30. Biglietti: 6 euro; scolaresche 3 euro. Opening hours: Tue closed; Mon-Sun h.9.30-18.30. Tickets: 6 euros; 3 euros for schools. Le antiche fabbriche della seta di epoca borbonica rivivono nello splendido complesso monumentale di San Leucio dove è possibile osservare gli strumenti originari del ‘700. The old manufactures of silk of the Bourbons live again in the beautiful Monumental Complex of San Leucio, where have been preserved the original engines dated back to 1700s.

Museo Mineralogico

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CAPUA Museo Provinciale Campano di Capua

Reggia di Caserta

PENISOLA SORRENTINA

Via San Ciro, 2 - Vico Equense Tel. 081.8015668 www.museomineralogicocampano.it Lun chiuso. Feriali h. 9-13; 16-19. Festivi 9-13 Mon closed. 9 am-1 pm; 4 pm-7pm; Hols 9 am - 1pm Nucleo centrale delle collezioni esposte sono 3.500

Sun h.8.30-19; exhibitions: Mon-Sun h.8.30-18; gardens: Mon-Sun h.8.30-18. Tickets: all inclusive 6 euros; rolyal appartments 4,20 euros; gardens 2 euros; bikes 1 euro. Concessions over18-under25. Free admission under18 and over65 and for Umanistic Faculties students. Costruita per volere di Carlo III di Borbone nella piana di Caserta su progetto del Vanvitelli, accando agli appartamenti storici, che retituiscono i fasti dell’antica corte borbonica, ha degli splendidi giardini che sono l’aspetto più scenografico del complesso. Disseminati di fontane e cascate, sono ricchi di statue realizzate dai più noti scultori dell’epoca. Built under Charles III of Bourbon after a project of the architect Vanvitelli, besides the royal appartments, which give a clear idea of the magnifi cence of Bourbons’ courts, the most spectacular element of the complex are the gardens. Scattered with fountains and cascades, they are rich in statues realized by the most famous sculptores of the time.

Via Magna Grecia, 919 - Info: 0828.772654 www.infopaestum.it Lun-dom h.9-1 ora prima del tramonto. Ingresso: 4 euro per gli scavi; 6,50 euro per scavi + museo. Mon-Sun h.9-1 hour before sunset. Tickets: 4 euro for the archaeological area; 6,50 euro for archaeological area + museum L’area aecheologica di Paestum rappresenta un ottimo esempio di città greco-romana, di cui conserva l’impianto risalente al 500 a.C. con le mura, i templi e tutti gli edifici per gli esercizi pubblici come il Macellum, il Foro, l’anfiteatro. The archaeological area of Paestum is a very well preserved example of an ancient Greek-Roman city

Corso Pietro Giannone, 1- Caserta Info: 0823.448084; 0823.277380 www.reggiadicaserta.org Orari: mar chiuso. Appartamento: lun-dom h.8.3019; mostre: lun-dom h.9-18; giardini: lun-dom h.8.30-18. Biglietti: cumulativo 6 euro; appartamenti 4,20 euro; giardini 2 euro; bicicletta 1 euro. Riduzione per giovani dai 18 ai 25 anni e per i docenti delle scuole statali. Gratis per under18 e over65 e per gli studenti universitari di facoltà umanistche. Opening hours: Tue closed; royal appartment: Mon-

Via Roma, 66 - Tel. 0823.620035 Lun chiuso. Mar-sab h.9-13.30; dom h.9-13 Biglietto: euro 4,13; gratis under18 e over65; riduzioni per Touring Club, Icom, Artecard e gruppi (min 10 persone) Mon closed. Tue-Sat h.9-13.30; Sun h.9-13 Tickets: euros 4,13; free admission under18 and over65; concessions for Touring Club, Icom, Artecard and groups Principale museo storico della Campania, presenta la più importante collezione al mondo di Matres Matutae, la famosa madri rinvenute nell’antica Capua. Oltre alla sezione archeologica, comprende una ricca sezione medievale ed anche un’importante biblioteca. Main historical museum of Campania Regione, it hosts the most important collection of Matres Matutae of the world. Besides the archaeological section, the museum hosts a rich section dedicated to the Middle Age and a very important library.




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