SIM OGGI 2/19

02 2019

4 SPERANZA PER I DISPERATI

6 L’APOGEO ALLA FINE

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A COSA SERVE?

ISTANTANEE DEI MIEI VIAGGI

t PICCOLI FRUTTI – GRANDE INCORAGGIAMENTO www.sim.ch

INHALT INDICE

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Editoriale

09 Istantanee dei miei viaggi

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Speranza per i disperati

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Piccoli frutti – grande incoraggiamento

L’apogeo alla fine

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Percorso di vita di Paul-André Eicher

I nouvi collaboratori

Contatti SIM ITALIA Via Rana,386 IT-15122 CASCINAGROSSA (AL) CCP: SIM Società Internazionale Missionaria Onlus n° 66281957 Coordinate bancarie IBAN: IT18 R07601 10400 000066281957 Tel. + 39 0131 61 09 79 sim.italia@sim.org

REDAZIONE: Waltraud e Günter Kunz

SIM SVIZZERA C.P. 4051 CH-2500 Biel/Bienne 4 Postfi nance: SIM, 10-2323-9 IBAN: CH49 0900 0000 1000 2323 9 BIC POFICHBEXXX Tel./Fax +41(0)32 345 14 44 / 54 sim.suisse@sim.org www.sim.ch

MODIFICHE DI INDIRIZZO / GESTIONE DEGLI ABBONAMENTI: Si prega di contattare il nostro indirizzo dell'editore.

LAYOUT: FRANK.COMMUNICATION. Singen (D), www.frank-com.de PRODUZIONE PER L‘ITALIA: Stampato online

Codice d‘onore AES La SIM Internazionale (Svizzera) ha firmato il Codice d‘onore AES. Questo marchio di qualità impegna il firmatario a utilizzare in modo responsabile i doni ricevuti.

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EDITORIALE

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A cosa serve?

LEO MUTZNER, DIRETTORE DELLA SIM-SVIZZERA

Questa domanda non è nuova. La ritroviamo già nella Bibbia nei testi di Giobbe, dei Salmisti e dei Profeti. A cosa serve pregare, vivere rettamente davanti a Dio, ricercare la giustizia e amare il prossimo? Può una voce così debole come la mia trovare ascolto in mezzo a tanta disuguaglianza, ingiustizia e sofferenza tra gli uomini? A cosa serve sforzarci se non riusciamo a cambiare il corso della storia?

Eppure, chi di noi non è stato colpito da un sorriso, da un gesto d’incoraggiamento, da una parola che ci ha toccato il cuore o da un aiuto prezioso in un momento difficile? Se non siamo in grado di cambiare il corso della storia, possiamo almeno essere portatori di speranza per le persone e in situazioni particolari. Non si tratta di numeri, ma di vite umane cambiate e trasformate.

I nostri collaboratori - alcuni dei quali raccontano le loro esperienze in questo numero del nostro periodico - assistono i malati, soccorrono le persone provate, accolgono i giovani nei progetti socio-educativi, aiutano i cristiani a progredire nella fede. Se interrogassimo quanti beneficiano del loro ministero, essi non direbbero: "A cosa serve?", ma semplicemente: "Grazie"!

L'altro giorno ho letto un articolo che diceva: "Chiunque rifiuta la religione dovrebbe lavorare il 25 dicembre e non fare vacanza.” È anche un modo per chiedersi: “A cosa serve festeggiare Natale?”

Eppure, anche nella nostra Europa sempre più secolarizzata, ci piace ancora augurarci: "Buon Natale". A cosa serve? Serve a dimostrare la sete profonda di pace, di speranza e di amore. Siamo quindi

portatori di speranza e diciamoci ogni giorno forte e chiaro: "Sì, serve vivere e agire come testimoni di Gesù Cristo! Egli è venuto a cambiare il corso della storia una volta per sempre!"

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RICHIEDENTI ASILO

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Speranza per i disperati JASMIN REATH

Da diversi anni le persone che cercano rifugio in Europa sono sulle prime pagine dei giornali.

Provengono da culture molto diverse e sono motivati dalla ​​ speranza di trovare in Europa una via d'uscita dalla loro miseria. Yien e Jasmin vogliono portare la speranza tra queste persone. In quanto sud sudanese, Yien ha sperimentato sulla propria pelle cosa significa essere un rifugiato. Ora vuole trasmettere quello che ha dato speranza e stabilità alla sua vita ai suoi compagni che soffrono. Jasmin spiega quello che lei e Yien vivono tra queste persone in Grecia.

Dato che mi prendo cura dei nostri tre figli a casa e sbrigo le pratiche amministrative, Yien può concentrarsi sui contatti con i rifugiati.

Questi comprendono conversazioni personali, studio della Bibbia, corsi sulla fede e aiuto al centro diurno per rifugiati. In maggio, Yien incontrò due giovani nordafricani. Comunicare con loro non fu un problema poiché Yien, essen-

do sud sudanese, parla fluentemente l'arabo e ne conosce molto bene la cultura religiosa. K. e S. vennero in Europa sperando di trovare lavoro e un futuro migliore. Tuttavia si ritrovarono nella stessa situazione di tanti altri: senza un tetto e con tutti i tentativi di raggiungere un altro paese europeo falliti. Dormivano nel vagone di un treno fuori uso - senza risorse, senza speranza. Poi vennero a sapere che esisteva un centro diurno, dove potevano lavare i vestiti,

Centro di incontro dove lavora Yien.

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RICHIEDENTI ASILO

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fare una doccia calda, ricevere un panino e abiti usati. Fu là che incontrarono Yien.

Come fa di solito, Yien parlò con i due non solo della sua fede, ma anche dei fatti sulla vita del loro profeta. Quando si tocca quest’argomento, spesso gli interlocutori sono scioccati, non ci credono e si arrabbiano. Anche K. provò rabbia nel sentire queste storie sul suo profeta e disse al suo amico S. che non avrebbe mai più parlato con Yien. Tuttavia quello che avevano udito non li lasciò tranquilli. Volevano capire da soli se le storie raccontate da Yien erano vere, quindi si misero a leggere. Più leggevano, meno volevano identificarsi con la loro religione. Tornarono dunque da Yien per saperne di più sulla loro fede, ma anche sulla Bibbia. In giugno, K. annunciò di non voler più seguire la fede dei suoi genitori. Qualche settimana dopo, Yien tornò a casa tardi ma pieno di gioia, e raccontò che K. aveva dato la sua vita a Gesù. Poco tempo dopo, S. annunciò che neanche lui credeva più nella sua vecchia religione. La settimana dopo affidò a Cristo il controllo della sua vita.

All'inizio di agosto, i nostri due nuovi amici fecero richiesta di asilo in Grecia. Ora è legale ospitarli da noi. Quali migranti senza status di rifugiati da un paese in guerra, essi non ricevono né aiuto né alloggio da una fonte ufficiale.

Vivono quindi provvisoriamente a casa nostra, nella speranza di trovare presto una soluzione migliore. È bello averli qui con noi. Non lo con-

Yien si prende cura delle persone interessate.

sideriamo solo un aiuto d'emergenza, ma anche un modo pratico per fare discepoli.

K. e S. non sanno cosa riservi loro il futuro, ma desiderano entrambi tornare nelle loro famiglie e dai loro amici per parlare di Gesù. Hanno già cominciato a condividere la nuova fede con i loro contatti su WhatsApp. Un loro amico ha iniziato a leggere la Bibbia.

Siamo felici di servire Dio qui in Grecia e di contribuire a costruire il Suo regno. L'apertura mentale di molti rifugiati e migranti è sorprendente ed è un'enorme opportunità per far conoscere loro il Vangelo.

n.

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ZAMBIA

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L’apogeo alla fine DORINA MARTIN

Dorina Martin è austriaca. Già all'età di quattordici anni desiderava andare in Africa alla fine degli studi. Questo momento arrivò nell'autunno 2018. Andò in Zambia per un anno con la BEG* e la SIM, in un centro giovanile, per insegnare varie materie scolastiche e fare uno studio biblico settimanale. In primo piano, tuttavia, c'era il lavoro con le ragazze adolescenti: condividere esperienze, conversare in modo profondo e onesto e partecipare alle sfide delle giovani.

Tutto questo contribuì a creare forti legami di amicizia. Dopo un anno trascorso insieme, il momento di dirsi addio fu pervaso da forti emozioni. Dorina ce lo racconta.

Avevamo invitato le ragazze a casa nostra per l'ultima volta venerdì sera. Arrivarono in dieci e riempirono la nostra casa di risate, chiacchierii

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e di buon umore. Trascorremmo la serata mangiando, cantando e danzando alla maniera africana. L’indomani mattina, l'umore delle ragazze era diverso: s’incupiva sempre più, man mano che si avvicinava l’inevitabile scadenza del mio volo di ritorno, e quindi, del momento di dirci addio.

Passammo gli ultimi momenti assieme riflettendo sull'anno passato e ricordando le gioie condivise. Chinenge stava parlando allegramente delle sue esperienze quando, ad un tratto, si fermò, mi guardò con i suoi grandi occhi castani e disse semplicemente: "Continuerò dopo". E scoppiò in lacrime. Non dimenticherò mai gli attimi che seguirono: una ragazza dopo l'altra non riuscì più a trattenere le lacrime, che scorrevano come un fiume lungo le loro guance. Anch’io ero in lacrime quando consegnai loro un regalo d'addio - una Bibbia in inglese – incoraggiandole a continuare la loro vita con Gesù. Durante l’ultimo tempo di preghiera insieme, mi sentii travolgere dall’emozione: ognuna delle ragazze, appena riuscì a controllarsi, pregò ad alta voce per diversi minuti. Dio mi ricordò amorevolmente che queste ragazze avevano fatto molta strada. Solo un anno fa, nessuna di loro avrebbe osato rivelare qualcosa della propria vita, neanche una sola frase, per non parlare poi di pregare ad alta voce.

E ora eccole sedute lì, a singhiozzare, ma con i cuori pieni di gratitudine e con le parole che scorrevano dalle loro bocche. Quanto è grande e potente il nostro Dio!

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DIO È GRANDE!

GUARDANDO INDIETRO VEDO ...

Che privilegio aver potuto vivere tutto questo!

Il mio cuore pieno di gratitudine si rivolge a Dio e, con sincera umiltà, le mie labbra proferiscono un’unica parola: GRAZIE! Quanto è grande il nostro Dio da usarci nei modi più disparati per il Suo Regno. Quanto è grande il nostro Dio per avermi dato amici a casa, che mi hanno sostenuta nel mio servizio in Africa. Senza il loro contributo, che si tratti della lettura fedele delle mie lettere circolari, del sostegno emotivo o finanziario oppure della condivisione dei soggetti di preghiera, tutto ciò non sarebbe stato possibile.

Li ringrazio con tutto il cuore. Hanno dato un notevole contributo al mio anno in missione e mi hanno mostrato, in molti modi, come Dio si prende cura dei Suoi figli con fedeltà! GRAZIE!

... molte esperienze formative ... relazioni profonde con la mia amata famiglia africana ... conversazioni oneste con le ragazze ... un anno senza problemi di salute ... dei mesi in cui ho approfondito il mio rappor to con Gesù ... un anno in cui ho potuto sperimentare Dio molto da vicino, sentirLo e vederLo agire

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NOUVI COLLABORATORI

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I nuovi collaboratori:

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SIMEON TEDESCO

SARA COTTREAU

Niger ott. 2019 – dic. 2019 Lavori pratici

Niger sett. 2019 – luglio 2020 Lavoro medico

DAVID HAVERLAND

SUSANNE BÄUERLE

Niger maggio 2019 – luglio 2019 Lavoro pratico

Niger ott. 2019 – nov. 2019 Lavoro medico

ZOÉ KUNZ

ANOUCK FONJALLAZ

Zambia sett. 2019 – nov. 2019 Tirocinio medico

Zambia sett. 2019– nov. 2019 Tirocinio medico

MIRJAM MATZINGER

ANNELISE BURKHART

Benin sett. 2019 – gen. 2020 Lavoro tra i bambini

Benin ott. 2019 – nov. 2019 Lavoro medico

HELEN GUGGENBÜHLER

ELDA LIEBI

Nigeria ott. 2019 – gen. 2020 Lavoro medico

Niger sett. 2019 – nov. 2019 Lavoro medico

CORNELIA & WERNER HÄSSIG

SQUADRA DELLA CHIESA “LA ROCHETTE”, NEUCHÂTEL

Etiopia ott. 2019 – mag. 2020 Lavoro medico e lavoro tra i giovani

Senega luglio 2019– agosto 2019 Lavoro con “Sports Friends”

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Istantanee dei miei viaggi BRIGITTA PINI

Prepariamoci a viaggiare con Brigitte Pini, la responsabile del personale della SIM - Svizzera. Il 2019 è stato per lei un anno molto speciale e gratificante, durante il quale ha visitato i centri della SIM in Sudamerica e in Africa. SIM Oggi ha chiesto a Brigitta di mostrarci degli esempi, per ogni paese visitato, di come il lavoro dei collaboratori della SIM fa una differenza nella vita della gente.

SUDAMERICA PARAGUAY | Integrazione esemplare Tredici famiglie della SIM lavorano in Paraguay per portare il Vangelo alle popolazioni indigene e rurali. Abbiamo visitato queste famiglie in compagnia del direttore. Che meravigliosa sorpresa vedere gli sforzi di tutto il personale, non solo per imparare lo spagnolo, ma anche per parlare la seconda lingua del paese: il guarani! Quest’atteggiamento mostra un reale interesse per la popolazione locale e apre le porte alla testimonianza di Gesù.

BOLIVIA | Incontrare gli "invisibili" La Bolivia è un paese bellissimo, ma molti abitanti vivono in condizioni di estrema povertà. A La Paz, Randy lavora tra gli "invisibili", i lustrascarpe, che si nascondono per la vergogna. Queste persone non sono considerate dalla società. Mi ha profondamente colpito ascoltare le loro storie di come le loro vite e le famiglie sono cambiate da quando Randy ha parlato loro di Gesù.

PERÙ | Una clinica mobile nel cuore dei villaggi La povertà delle popolazioni andine è impressionante. Le persone sono trattate come cittadini di seconda classe: niente istruzione, solo servizi sanitari rudimentali, ammesso che ce ne siano. Un gruppo di dentisti della SIM parte ogni mese con una clinica mobile per curare i denti degli abitanti dei villaggi.

Grazie a questa testimonianza di amore pratico, le persone iniziano ad aprirsi al Vangelo. Una piccola chiesa sul posto ospita la clinica mobile.

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ECUADOR | La religiosità, una sfida La città di Catamayo si trova nel sud del paese. Un'alta montagna la separa da Loja, la capitale della provincia. L'influenza della venerazione della Vergine di El Cisne è enorme. Le persone sono molto religiose e le chiese sono piene in ogni momento della giornata. Tuttavia praticano un cattolicesimo medievale, per cui bisogna pagare per liberare le anime dal purgatorio. Un piccolo gruppo di collaboratori della SIM cerca d’insegnare la Bibbia in varie occasioni. I preti cattolici non apprezzano per niente questo lavoro. In un villaggio di vasai abbiamo incontrato una giovane coppia, che segue Gesù da quando ha studiato la Bibbia con i nostri collaboratori. All’inizio, i due erano perseguitati, ora invece sono rispettati grazie all'aiuto pratico e l'esempio che danno in altri villaggi. Con il guadagno della vendita dei loro prodotti, vogliono costruire una chiesa e invitare tutti gli abitanti del villaggio.

Africa BENIN | Speranza all’Ospedale Ogni anno all'Ospedale di Bembereke vengono salvate migliaia di vite. La gente vi arriva da lontano perché sa che sarà curata, con dignità e amore, da un personale competente, e non da ciarlatani.

Tutti i pazienti hanno l'opportunità di ascoltare il Vangelo, fonte di speranza per eccellenza.

NIGER | Testimonianza di fede a scuola La formazione degli insegnanti per le scuole cristiane porta un cambiamento nelle famiglie degli alunni. Molti genitori musulmani dicono di mandare volentieri i propri figli in queste scuole cristiane, perché gli insegnanti sono competenti e gentili e si prendono cura dei bambini. Alcuni hanno ascoltato il Vangelo per la prima volta e lasciano ai loro figli la libertà di seguire Gesù.

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COSTA D'AVORIO | Speranza per la vita Centro " Enfants de Gloire", Abidjan (Progetto Bambini di Strada) Henri, un ragazzo del Centro "Enfants de Gloire" (Bambini di Gloria), mi raccontò la sua storia: quando aveva due anni, i suoi genitori morirono di malattia. Alcuni mesi dopo la morte di suo zio, fu accolto da sua zia che lo maltrattava. All'età di dodici anni, Henri fuggì per vivere nelle strade di Abidjan e si unì a una banda di bambini chiamata "i microbi", che aggrediva e derubava la gente. Tutti facevano uso di droga (solventi). Henri era consapevole che quello che faceva era sbagliato e voleva uscire da questa situazione. Bramava che qualcuno si prendesse cura di lui, ma invano.

Un giorno, un pastore passò a trovare i bambini della banda. Continuò a parlare loro regolarmente di Gesù e li invitò al Centro, fondato da una missionaria ivoriana della SIM. Nonostante la riluttanza iniziale, cominciarono a fidarsi di quest'uomo e alcuni di loro decisero di seguirlo. Due anni fa, anche Henri fece questa scelta. Alla mia domanda: "Sei felice al Centro?”, Henri risponde: "Sì, perché non solo ho trovato una casa e una nuova famiglia, ma anche Gesù, che mi ha cambiato il cuore!"

Ora, Henri ha ripreso la scuola primaria. È difficile per lui, ma sogna di diventare un giorno venditore di auto. "Prima di tutto", dice, "devo finire la scuola, poi imparerò un mestiere semplice, come quello di falegname, per guadagnare soldi onestamente, e dirò agli altri quello che Gesù ha fatto per me”. All’inizio, quando mi raccontò la sua storia, i suoi occhi erano pieni di tristezza, ora invece sorride e vedo i suoi occhi brillare!

ZAMBIA | Studi biblici come nessun altro Tra i vari ministeri della SIM, ci sono diversi centri per i giovani. Tra le tante attività proposte, i giovani possono venire ad incontrare i loro amici, partecipare a vari programmi, frequentare corsi di lingue o d’informatica, usufruire della biblioteca e imparare piccoli mestieri. Più di 30 giovani di età compresa tra 12 e 20 anni, partecipano regolarmente agli studi biblici durante la pausa pranzo a scuola. Le discussioni sono molto animate. Quando ho chiesto loro perché frequentavano questi studi, hanno risposto: "Ci incoraggiano e ci aiutano nella vita".

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KENYA | Più di dieci anni dopo Brigitte Läuppi lavorò in Kenya per vent'anni, prima di occuparsi della contabilità dell'ufficio svizzero della SIM. Più di dieci anni dopo abbiamo visitato assieme il luogo dove aveva lavorato e abbiamo visto l'eredità che lei e la sua collega avevano lasciato. Ogni anno, più di 20.000 bambini sono toccati dalla Parola di Dio attraverso i club biblici delle vacanze. Esse avevano creato e stampato il materiale e addestrato gli animatori. Oggi, molte chiese continuano questo ministero e assistono a una forte crescita. Molti ex partecipanti ricoprono ora importanti incarichi nel paese e nella chiesa, e usano la propria influenza per il bene della popolazione e della chiesa.

MOZAMBICO | Aiuto per bambini con disabilità Heide Zwirner si occupa dei bambini con disabilità perché sono spesso tenuti nascosti e nessuno se ne prende cura. Le sue visite all’ospedale sono molto gradite e incoraggiano i genitori. La sua presenza regolare crea buoni contatti e le permette di aiutare nella fisioterapia. Il suo desiderio è di proporre una terapia per i bambini disabili con passeggiate a cavallo, al fine di migliorare la loro salute e la loro autostima. Il paese è molto corrotto e ci vuole molta pazienza e preghiere per realizzare questo progetto.

SUD AFRICA | Una trasformazione miracolosa Sybille Coradi stava tornando al Centro di Lambano dopo diversi mesi di assenza, quando la incontrai. Lei e la sua squadra assistono i bambini nati con l'HIV/AIDS e altri bambini gravemente malati.

Questa mattina, i bambini e l'intera squadra la accolsero con un tale amore che i suoi occhi, e quelli di molti altri, erano pieni di lacrime.

La squadra soffre assieme a lei per l'incertezza sulla possibilità di estendere il suo permesso di lavoro. Non possono immaginare che Sybille, "l'anima" del Centro”, forse dovrà lasciarli.

Una ragazza carina di venti anni è responsabile dell'amministrazione del Centro. Era stata la prima bambina gravemente malata ad essere ammessa! Oggi, non solo può condurre una vita normale, ma, come cristiana, è diventata un prezioso aiuto per il Centro. Non avrebbe potuto vivere a lungo, se non fosse stata ammessa al Centro, dove ha trovato cure mediche, una famiglia e una speranza per il futuro.

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MALAWI | Visite a domicilio che fanno la differenza Tra i ministeri della SIM, ce n’è uno che si occupa delle persone affette da HIV/AIDS. Una squadra di volontari visita a domicilio i malati e le loro famiglie, le cui abitazioni sono spesso difficilmente raggiungibili e accessibili solo a piedi. I malati sono ascoltati, incoraggiati, accompagnati con la preghiera e ricevono gli insegnamenti del vangelo. La squadra fa anche prevenzione nelle scuole, offre un aiuto concreto, fornisce cibo e assiste i malati nelle pratiche per ricevere le cure. Inoltre i malati possono ricevere una formazione nei mestieri di base, che consente loro di guadagnare qualcosa per sostentare le loro famiglie. L'AIDS è onnipresente ed è triste vedere la sofferenza che questa malattia causa a intere famiglie. I volontari portano una speranza vera ai malati che sono spesso abbandonati e s’interrogano sul futuro, sull'aldilà e su Dio.

LIBERIA | Salvare vita nella clinica dentale Dopo quattordici anni di guerra civile, seguiti da quattro anni di ebola con migliaia di morti, gli abitanti della Liberia sono traumatizzati e disillusi. La stazione ELWA in questo paese è come un'oasi nel deserto. Comprende una stazione radio, un ospedale con 200 letti, una scuola cristiana, l'Accademia ELWA e una clinica dentale. Melvina e la sua famiglia sono state mandate lì dalla SIM - Svizzera, dove lavora come dentista.

Vittima di un incidente in moto, Samuel* subì una tripla frattura della mascella. Per il dolore intenso non riusciva più ad aprire la bocca.

I limitati mezzi dentali a disposizione non bastarono a riparargli la mascella, ma soltanto a stabilizzarla per permettergli di guarire. Senza intervento, quest'uomo sarebbe morto lentamente d’inedia. Prima di ogni operazione, i due dentisti pregano con i loro pazienti e spiegano che faranno del loro meglio, ma che solo Dio può guarire. * Nome di fantasia

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TRA RAGAZZE…

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Piccoli frutti - grande incoraggiamento MYRIAM E STÉPHANE

Myriam e Stéphane si erano armati di coraggio lasciando la Svizzera per l'Africa. La loro visione era di far decollare il progetto M.A.R.T., un centro di reinserimento sociale per ragazze madri e i loro figli. L'obiettivo? Consentire alle ragazze a rischio di riacquistare la propria dignità e di prendersi cura di se stesse e dei propri figli senza ricorrere alla prostituzione.

"Dietro a storie dolorose di abusi e di violenza, ci si aspetta di trovare facce spente e tristi, ma in questo caso non fu così! Che sorpresa vedere quanto queste belle ragazze fossero radiose e amichevoli", dice Brigitta Pini, che visitò il centro qualche mese fa. Alla domanda: "Perché siete così felici?”, tutte risposero che l'amore e la pazienza del personale le avevano incoraggiate a stabilirsi al Centro e che Gesù le ha aveva aiutate a cambiare comportamento. È Lui che aveva dato

speranza alle loro vite e che le aveva rese consapevoli del loro valore.

Stéphane espone il suo punto di vista sulle attività del Centro: Quando nel lavoro attraversiamo momenti difficili, è utile sapere che siamo “dove dobbiamo essere”. Molti collaboratori lavorano per anni (e a volte per tutta la vita) senza vedere i frutti del proprio lavoro. Per questo motivo, i piccoli frutti dei nostri sforzi acquistano ancora più valore e importanza. Ed è bello assaporare questi momenti con il cuore pieno di gratitudine!

Nel nostro progetto abbiamo il privilegio di vivere questi momenti. È stato il caso con Alice* quando esclamò: "... ora so, dove sto andando!" Alice, che non aveva mai visto l’interno di una scuola, di-

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…DELLA STRADA

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ventò una brava alunna nelle lezioni di alfabetizzazione. Un giorno, con un sorriso radioso e con gli occhi che le brillavano, annunciò con orgoglio che riusciva a leggere i segnali stradali! In seguito insegnò francese nelle prime classi del Centro.

Vedere il cambiamento di Bibata* non ci ha lasciato insensibili. Questa giovane donna arrivò nella "sua grande famiglia" del nostro Centro. La vita che conduceva a casa, sotto gli occhi dei suoi zii, zie, cugini e soprattutto di suo nonno, l'autorità incontestata della famiglia, era diventata un grosso peso per tutti. Ciò aveva determinato l'immagine che Bibata aveva di se stessa. Un'immagine che, probabilmente, avrebbe conservato a lungo. Tuttavia, dopo la sua esperienza al Centro, era una "nuova" Bibata quella che tornava a casa dai suoi: la scelta dei suoi vestiti, il cambiamento della sua personalità, si manifestò in modo impressi-

onante ... tutto in lei era cambiato! L'accoglienza che le sarebbe stata riservata a casa dipendeva ovviamente dal beneplacito del patriarca ... il quale espresse parole di gratitudine. Così Bibata ottenne il permesso di ritrovare il suo posto in famiglia. Un segno di gentilezza e di amore, che ci ha particolarmente toccato. * Nome di fantasia

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NECROLOGIO

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Percorso di vita di Paul-André Eicher Paul-André nacque il 18 maggio 1942 a Beirut, dove i suoi genitori lavoravano come missionari.

All'età di 15 anni arrivò in Svizzera per seguire una formazione e per studiare presso l’istituto tecnico di Bienne. Nel 1967 sposò Jocelyne a Beirut nella chiesa dei suoi genitori.

Dopo un soggiorno di lavoro in Algeria, la famiglia tornò in Svizzera con i tre figli per trascorrere un anno presso l'Istituto Biblico di Ginevra. In seguito svolse un servizio missionario in Libano fino allo scoppio della guerra civile.

Rientrato in Svizzera, Paul-André accettò un lavoro e, pochi anni dopo, riprese gli studi abbinati alla professione. Gli fu offerto il posto di Segretario Generale del GHRV (associazione ospedaliera regionale del Cantone di Vaud).

Oltre ai suoi impegni professionali, gli stava a cuore l'opera di Dio in tutto il mondo. Nel 1979 divenne membro del consiglio della SIM - Europa del Sud e nel 1999 anche della Società SIM- Svizzera, appena fondata. Dopo 39 anni di attività, di cui 19 in qualità di presidente, si dimise nel 2018.

Paul-André fece anche parte del Comitato Inter-

nazionale della SIM dal 1985 al 2007. Durante tutti questi anni mise i suoi talenti e le sue capacità al servizio della SIM. Siamo molto riconoscenti a lui e anche a sua moglie Jocelyne, che l’ha sostenuto fedelmente in tutti i suoi impegni.

La sua passione per la Bibbia e la missione si è riflessa anche nel suo impegno con i Gedeoni, con la Società Biblica di Ginevra e con MiDiBible, l’opera da lui fondata.

Il 5 settembre 2019, Paul-André ci ha lasciati, dopo un periodo di malattia neurodegenerativa, diagnosticata qualche anno fa.

La SIM deve separarsi da un uomo, che era profondamente motivato e impegnato nella causa di Dio, e da un amico, il cui atteggiamento positivo ha incoraggiato molti cristiani vicini e lontani.

CERCHIAMO

Professionista di gestione finanziaria per la SIM – Benin/Togo L'attuale contabile è stato eletto dal personale come nuovo Direttore della SIM – Benin/Togo. Per far fronte ai suoi nuovi compiti ha urgentemente bisogno di un professionista che gli succeda nella gestione delle finanze.

Possibilità di servizio nella chiesa locale, formazione di discepoli, lavoro tra i giovani e i bambini e in molti altri settori.

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Avete le qualifiche necessarie e sentite che Dio vi sta chiamando?

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