Interrogazione a risposta scri/a
Il so&oscri&o chiede ai sopracita0 _______, per sapere se ______ ed i suoi componen0 sopramenziona0 siano informa0 dei gravi fa: di seguito espos0, se intendano prendere provvedimen0 e di quale 0po. • Nel comune di Ardea, provincia di Roma, esiste una zona di circa 706 e&ari la cui proprietà è indefinita. In tale vasta tenuta, giuridicamente terra di nessuno, è sorta negli ul0mi 90 anni, una ci&à completamente abusiva. Parliamo di più di 200 a:vità produ:ve, ar0gianali e commerciali, un numero imprecisato di abitazioni civili, nell’ordine di qualche migliaio, sia umili che di lusso, baraccopoli, campi Rom e discariche a cielo aperto. Mi giunge no0zia che siano più di 3000 le persone che vivono ed esercitano a:vità produ:ve in questa parte di territorio a due passi dalla Capitale e a&raversato dalla strada provinciale Via Lauren0na. Evidenzio e ribadisco che in tu/a questa tenuta nessuno dispone di a/o notarile di proprietà, allaccio alla fognatura e all’acqua potabile, nessuno potrebbe disporre di allaccio all’energia ele/rica, sebbene le a?vità commerciali e produ?ve siano illuminate di fa/o, e nessuno ha il benché minimo Atolo di regolarità urbanisAca. Si tra&a quindi di una situazione, in essere da 90 anni, del tu&o al di fuori di ogni canone di legalità. Si tra&a di un territorio al di fuori dello Stato Italiano. • Questa tenuta di 706 e&ari è rido&a in siffa&e condizioni a mo0vo di un contenzioso iniziato nel 1927 e mai conclusosi. La causa era fra gli abitan0 naturali di Ardea e Sforza Cesarini in qualità di la0fondista. I ci&adini rivendicavano l’esistenza di diri: di uso civico nelle terre del la0fondista, estese all’epoca per oltre 4500 e&ari, pari a circa la metà dell’a&uale comune di Ardea. L’esistenza di tali diri: fu accertata nei primissimi anni del giudizio, il quale tu&avia si trascinò nei decenni per la quan0ficazione del valore dei diri: stessi. Nelle more del procedimento una parte della tenuta degli Sforza Cesarini, estesa per circa 706 e/ari, cioè esa/amente la zona ogge/o di questa interpellanza, fu sequestrata e provvisoriamente assegnata ai naturali di Ardea per esercitarvi dire/amente l’uso civico: cioè seminare, pascolare, ghiandare, cipollare e quanto altro. Un uso agricolo e pastorale non cedibile e non sogge&o ad usucapione di quelle quote di terra. • Si tra/ava di un sequestro cautelaAvo e di una assegnazione provvisoria, con l’intento di perfezionare il contenzioso andando a definire ques0 706 e&ari come uso civico demaniale per liberare da ogni altro diri&o di uso civico il resto della tenuta Sforza Cesarini, procedimento noto tecnicamente come “scorporo” terra per terra. Questa provvisoria quan0ficazione dello scorporo negli anni ‘50 divenne una proposta di conciliazione della causa “naturali di Ardea contro Sforza Cesarini” con le terre dei 706 e&ari sempre occupate in virtù delle assegnazioni provvisorie già effe&uate nel ventennio precedente. Già in questa fase gli occupanA-‐assegnatari iniziarono a disporre disinvoltamente di tali quote di terra, frazionandole, affi/andole, edificandovi e cedendole a terzi dietro elargizione di denaro e in totale assenza di Atolo notarile di proprietà. Ciò avveniva nella più totale assenza di controlli. Sorgevano case, negozi e capannoni abusivi, anche fronte strada sulla Via LaurenAna, senza che nessuno se ne accorgesse, su una terra che in quel momento era di proprietà di Sforza Cesarini, gravata da uso civico e provvisoriamente assegnata in quote agricole inalienabili e inedificabili, con il solo diri/o di colAvarla. • Nel fra/empo il procedimento di conciliazione per rendere definiAvo lo scorporo, che avrebbe mutato ufficialmente quei 706 e/ari in demanio civico, cioè terre agricole di proprietà colle?va, non si concluse con il necessario visto del Ministero Agricoltura e Foreste. Nel 1989 si prese a&o