labiulm marzo 2015

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DOS SIER

COOP

Pianeta coop affari e mutualismo Fare impresa in Italia non è un privilegio delle società di capitali. Coop, Conad, Granarolo, Unipol, sono solo alcuni dei grandi marchi che hanno deciso di sfidare il mercato attraverso la forma cooperativa. L’idea di unire le forze dei soci per favorire interessi condivisi e promuovere una gestione comune ha radici lontane. Nel tempo la cooperazione ha rivendicato valori e ideologie, ha subito trasformazioni e ha accompagnato lo sviluppo economico del paese.

DI CLAUDIO RINALDI M@claudrinald

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e cooperative sono nate prima di partiti e sindacati. Si sono manifestate nel sistema produttivo già nel XIX secolo e hanno vissuto le numerose evoluzioni del Novecento. Hanno raccolto consensi e prodotto nuove realtà. Il riconoscimento della funzione sociale è avvenuto solo con l’approvazione della Costituzione, con l’ art. 45. Una consacrazione che ha sancito il definitivo ingresso nel sistema economico del paese e ha provocato ricadute nei rap-

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Oggi incide sul PIL per circa l’8% e sfiora un fatturato di 140 miliardi di euro e conta oltre un milione di posti di lavoro. Numeri, che da soli non raccontano lo scenario di un mondo, scosso dal caso di Mafia Capitale - con la cooperativa sociale 29 Giugno al centro dell'inchiesta - e da altri scandali in giro per l’Italia, ma capace di affrontare la crisi con soluzioni alternative e in difesa del lavoro e della dignità delle persone. Pregi, paradossi e contraddizioni si intrecciano e meritano un’attenzione particolare.

porti con le altre formazioni intermedie. In particolare ha creato un legame decisivo e duraturo con i partiti. Anche le cooperative hanno partecipato alla divisione ideologica del mondo, accet-

il legame decisivo e duraturo con i partiti pare giunto al capolinea entro due anni la fusione tra legacoop, confcooperative e agci tando di dividersi in schieramenti politici opposti e confliggenti: comunisti contro democristiani, socialisti contro liberali. Tre grandi associazioni

di rappresentanza, sulla scia della tripartizione sindacale, hanno interpretato la passione politica, i sentimenti e le convinzioni dei loro iscritti; hanno loro offerto protezione e stabilità. Legacoop ha difeso interessi e valori della sinistra. Confcooperative quelli dell’associazionismo cattolico. L’Associazione generale cooperative italiane (AGCI) si è eletta paladino del mondo laico e liberal-democratico. Un panorama così variegato è giunto oggi al capolinea. La consapevolezza di un’evidente contrazione delle distanze tra le formazioni politiche e la ricerca di una maggiore autonomia decisionale ha infatti prodotto anche nel mondo della cooperazione una sfida comune. Nel 2011 le tre centrali hanno creato un coordinamento na-

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