Cooperazione 50 del 12 dicembre 2017

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SPORT

di... L’angolo Armando Ceroni Giornalista RSI

Foto: Massimo Pedrazzini

L’esempio basilese

Sharon Marcoli nuota per pura passione.

Ondina promettente ♦ Nuoto Sharon Marcoli, di Tesserete, vivrebbe in vasca per 24 ore al giorno. Il 2018 sarà forse l’anno della svolta decisiva.

posso fermarmi a dormire da amici di famiglia a Quartino. In effetti, conduco una vita intensa». Tra i ricordi più emozionanti della 16enne c’è la partecipazione alle olimpiadi giovanili del 2015, Dallo stile libero al delfino. Una vasca in Georgia. «Lì sono arrivata in semifidopo l’altra. Dipendesse da lei, Sharon nale nei 100 metri singolo delfino. È Marcoli, 16enne di Tesserete (Capria- stato qualcosa di magico. Anche perché sca), atleta del Nuoto Sport Locarno, quando porti la bandiera della nazionale dall’acqua non uscirebbe mai. In Sviz- tutto è ancora più speciale. Un giorno zera, nelle varie categorie giovanili, ha mi piacerebbe partecipare alle OIimvinto tutto quanto c’era da vincere. Ora piadi “vere”. Ma al momento non oso per lei c’è un altro traguardo importante: pensarci». imporsi a livello assoluto. Tra i grandi. Sharon vede il 2018 come l’anno della «Il nuoto insegna a soffrire, a non mol- svolta. Con una consapevolezza. «Di solo lare mai. A esserci con la testa. Io ci sono. nuoto non si può vivere in Svizzera. Lo E voglio dare tutta me stessa per miglio- so bene. E per questo cercherò di scegliere una professione che mi consenta rare ancora». Iscritta al liceo per sportivi d’élite a Lo- di allenarmi costantemente. Il fatto che nel nuoto girino pochi soldi non carno, Sharon si allena al Centro nazionale di Tenero. «Sono mi spiace: uno non doLink vrebbe fare sport per una pendolare tra Sotto www.cooperazione.ch/ e Sopra Ceneri. Per guadagnare». ● sport fortuna che ogni tanto PATRICK MANCINI

Basilea nel mondo è il Carnevale, le mostre, Roger Federer, la chimica e bellezze di vario tipo. Di sicuro non il pallone per il quale, però, vibra e pulsa l’intera città. Tutta con il rossoblu nel cuore, che batte al ritmo di uno sguaiato “EFZEBE”. Che sta per Football Club Basel. Diventato negli ultimi quindici anni il club faro in Svizzera, ma pure capace di fare meraviglie in Europa. Un miracolo pagano figlio della passione, trasmessa dai genitori ai bimbi in fasce e della quale si è imbevuto lo stesso Federer. Ma anche di idee, progetti e gestione che da altre parti è pura bestemmia. In questa stagione i renani hanno affidato la panchina all’ex nazionale Raphael Wicky, che mai aveva guidato i grandi. Risultato? All’inizio pessimi, che nel calcio in genere portano al cambio di allenatore. Ma non a Basilea, dove le scelte fatte vengono difese con solida pazienza. Dove se l’idea è quella di puntare sui giovani cresciuti nel vivaio e su un mister che deve farsi le ossa, mica lo si spezza nel giro di un amen. Un esempio per tutti coloro che scialacquano patrimoni al mercato dell’approssimazione pallonara. Che vogliono tutto e subito. Che si azzuffano per una sconfitta e che non conoscono l’indirizzo della coerenza. Cooperazione · N. 50 del 12 dicembre 2017 125


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