Care lettrici e cari lettori, non sapete ancora cosa stia per passare sotto i vostri occhi. Noi siamo gli alunni della pluriclasse IV e V della «Rinaldini» di San Gallo e, per qualche settimana, abbiamo provato a fare i giornalisti. Questa esperienza ci ha portato a raccontarvi cosa è successo in questo ultimo anno scolastico e a farlo attraverso il giornalino «Quinta Testata» e gli articoli che troverete quindi nelle prossime pagine. Il primo è relativo a un fatto di cronaca mai accaduto, abbiamo infatti simulato un furto particolare
Quinta Testata
(volutamente clamoroso) e, immaginando di andare sul posto a raccogliere informazioni, abbiamo imparato che un articolo si costruisce verificando le segnalazioni e consultando le fonti e i testimoni. Una volta scritto il contenuto del pezzo, poi, siamo passati al titolo, che può essere composto anche da occhiello e sommario, parti che ci danno elementi sull’argomento trattato. Questo esempio ci è servito per redigere poi gli altri articoli, in questo caso di qualcosa di realmente accaduto, cioè sulle nostre attività scolastiche e sui progetti fatti nel corso dell’anno. Non solo, troverete appro-

fonditi anche argomenti extra scolastici, ma pure una rubrica di cucina e barzellette con cui farvi una risata. Il laboratorio di giornalismo, che abbiamo fatto insieme a Nadia, una giornalista, è stato un’esperienza emozionante, che ci ha molto colpito, peccato che sia finito velocemente.

Speriamo che l’esito del nostro impegno sia di vostro gradimento, vi invitiamo quindi a leggere Quinta Testata fino all’ultima pagina.









Le bambine e i bambini
di IV e V



Dai banchi al giornalino Un modo alternativo di imparare, un modo diverso di raccontare
Il 16 marzo, nella frazione di Botticino
Furto inaudito a San Gallo: malviventi via con la campana
La scoperta fatta dal diacono, sull’accaduto indagano le Forze dell’Ordine
Mentre il paese assiste al rogo della vecchia, i ladri rubano la campana. È un furto davvero incredibile quello avvenuto la sera del giovedì di metà Quaresima, a San Gallo di Botticino, dove ignoti hanno sottratto un pesante bronzo dal campanile,


bronzo più piccolo, ma più prezioso, quindi ho chiamato il 112». Sul posto sono arrivati Carabinieri e Vigili del Fuoco per ispezionare il luogo. «Al momento non abbiamo ancora scoperto i colpevoli – fa il punto sulla situazione il comandante dei CC
– affermano i testimoni – perché stava transitando in un orario insolito e si è anche fermato qualche minuto nei pressi della parrocchiale, ma questa non è l’unica cosa strana: il barista dell’oratorio ha notato che un signore è entrato nel bagno e non è più
approfittando del buio e del fatto che molte persone fossero distratte dal fuoco della tradizione. Ad accorgersi è stato il diacono non sentendo i rintocchi del mattino (gli ultimi erano stati uditi alle 20 della sera prima). «Sono andato a controllare alle 6.10 –racconta lui – e ho trovato la porta della chiesa forzata e l’interno sottosopra. All’inizio ho pensato che ci fosse stato un furto semplice, invece, guardando il quadro elettrico che regola il funzionamento delle campane, ho notato un guasto». E qui si è chiarito tutto: «Mancava il
ma abbiamo trovato alcuni indizi su cui stiamo indagando. In particolare stiamo cercando il veicolo usato dai malfattori: vicino alla chiesa abbiamo trovato una targa con cui però siamo risaliti a un camion vuoto che pensiamo sia stato usato per depistarci, e ci stiamo concentrando su un mezzo per i traslochi, perché alcuni testimoni presenti al rogo ne hanno visto uno passare per il paese e dirigersi verso Serle, e proprio mercoledì abbiamo ricevuto una denuncia di un furto di un autocarro del genere».
«Abbiamo notato quel mezzo
uscito, è andato a controllare e ha trovato la finestra aperta e, a terra, dei vestiti e una carta d’identità, risultata poi falsa». Come detto, sul posto sono subito arrivati anche i Vigili del Fuoco: «Siamo intervenuti per controllare la stabilità dell’edificio e per un principio d’incendio, perché le candele, probabilmente cadute quando i ladri sono passati, sono finite proprio su alcuni cavi della corrente. Per fortuna non c’è nessun rischio». Sull’accaduto proseguono le indagini delle Forze dell’Ordine.
La recita di fine anno porta un dono speciale



















rocchiale. «Un paio di mesi dopo lo spettacolo – spiegano gli scolari – abbiamo invitato a scuola il diacono Pietro, responsabile della Caritas, e gli abbiamo consegnato i fondi con un assegno gigante dove c’era scritta la somma raccolta, pari a 630 euro». Come ha precisato il diacono, questa donazione servirà ad aiutare le famiglie bisognose di Botticino. «Con la recita ci siamo divertiti e allo stesso tempo abbiamo fatto qualcosa di bello e di utile per persone meno fortunate di noi».
Uno spettacolo di Natale per divertirsi e per aiutare. A farlo, il 21 dicembre scorso, sono stati i bambini della scuola primaria «E. Rinaldini» di San Gallo che, con il momento dedicato allo scambio di auguri, hanno pensato anche alle persone in difficoltà. Gli alunni hanno preparato canti, letture e balli, recitando sul palco dell’oratorio vestiti a tema, poi, insieme a genitori e famigliari, hanno cenato con pane e salamina, e le offerte raccolte durante la serata sono state successivamente donate alla Caritas par-


Tanti, diversi fra loro, alcuni mai provati, e uno insegnato da un campione olimpico. Sono gli sport praticati da alunne e alunni della scuola «Rinaldini» durante l’anno scolastico 22-23, ovvero scherma, padel e tennis, calcio, volley, rugby, basket e atletica. «Con il maestro Fabio Pettenò –spiegano gli scolari –nelle ore di motoria abbiamo imparato a conoscere nuove discipline, allenandoci sia a scuola che al campo da calcio di San Gallo. Guidati dall’insegnante, abbia-


mo appreso le basi facendo esercizi e provando dinamiche di gioco». In una lezione c’è stato un maestro speciale: «Quando abbiamo provato scherma –proseguono gli studenti – a sorpresa è venuto a scuola il campione olimpico Andrea Cassarà che adesso fa l’allenatore anche in una palestra a Botticino. L’incontro con lui è stato molto bello, e altrettanto lo sono state le ore dedicate agli altri sport».

Alla scoperta di Bergamo
Durante il mese di marzo, la piccola scolaresca di San Gallo è andata a visitare Bergamo che, con Brescia, è Capitale della Cultura 2023. La mattina della gita i genitori hanno accompagnato gli alunni presso la stazione di Brescia, dove ad attenderli c'erano le maestre pronte a consegnar loro dei cartellini con i loro numeri di telefono indicati da usare in caso di necessità. Poi, alle 7.40, gli studenti sono saliti sul treno e sono partiti. Giunti a destinazione, a Bergamo, si sono diretti al Museo delle Scienze Naturali e, raggiunta la città alta, prima di entrare nell'edificio, si sono fermati a fare uno spuntino. Quando poi sono andati dentro al museo davan-


ti a loro si sono trovati un mammut gigante, di paglia, affiancato dal suo piccolo, la guida, ha spiegato loro le origini del polo espositivo, ascoltandola e guardandosi attorno, gli alunni hanno scoperto molte cose nuove. Conclusa la visita, le classi si sono spostate in un parco per il loro pranzo al sacco, finito il quale sono poi andate verso la stazione per ritornare a Brescia. Prima di arrivare ai binari, le maestre hanno proposto di salire sulla torre del campanile del duomo per osservare la città anche dall'alto: «È stata una bellissima esperienza – raccontato i bambini – peccato sia subito finita».
Asia, Leonardo, Manuel, Mattia,

Durante la giornata di giovedì 20 ottobre, le classi quarta e quinta di San Gallo, insieme alla quarta di Sera sono andate a visitare il Parco dell'Acqua a Brescia. La mattina dell'uscita, i genitori hanno accompagnato gli alunni della Rinaldini a Botticino da dove poi sono partiti con il pullman per raggiungere la città. Quando sono arrivati a destinazione, dopo un giro nel parco, con una guida hanno cominciato l'esperienza: sono entrati in una casetta e, scese delle scale, si sono trovati davanti il fondale di un laghetto pieno di pe-
sci, tartarughe d'acqua ed alghe, lo hanno osservato e, finito di guardarlo, sono andati a fare un laboratorio con le bolle di sapone. Terminato anche questo si sono diretti all'esterno, nel parco, per il loro pranzo al sacco poi, finito di mangiare, hanno iniziato un altro laboratorio: «in questo caso – raccontano gli alunni – le maestre ci hanno spiegato trucchi di geometria e di matematica, è stata una giornata emozionante e fantastica».
La passeggiata a San Vito con il maestro Scroffi
I primi giorni di marzo i bambini della primaria «Rinaldini» hanno fatto un'uscita con Giorgio Scroffi, un ex maestro oggi in pensione, esperto di flora locale. Con lui e le insegnanti, sono partiti da scuola per raggiungere la località di San Vito: «Scroffi – raccontano i ragazzi della «Rinaldini» – lungo la strada ci ha fatto osservare le piante intorno a noi e ce le ha spiegate un po', poi ci ha fatto raggiungere il portico di una casa dove abbiamo fatto merenda». Fatto ciò, alunni e docenti si so-



no diretti al Büs de Négondol all'interno del quale si dice che, tanti anni fa, sia caduta una mucca. Ascoltata la storia del luogo il gruppo si è quindi spostato alla chiesetta di San Vito e lì gli studenti hanno fatto un disegno della stessa e anche di un vecchio castagno, poi, tutti insieme hanno fatto ritorno a scuola.
Nelle classi della «Rinaldini» di San Gallo ci sono dei piccoli orti speciali: delle serre idroponiche. Con queste si possono ottenere delle piccole coltivazioni anche se si è senza terra e con poca luce solare, poiché sopra di esse c'è un pannello luminoso che permette alle piantine di crescere. A regalare alla scuola la sorpresa è stato il dirigente scolastico Giampiero Cerri: «Noi abbiamo piantato con cura ed attenzione i semi - spiegano gli alunni – e, entro pochi mesi, avremo dei veri e propri ortaggi e una pianta aromatica. Spuntato il ger-

moglio, infatti, giorno dopo giorno, questo è cresciuto sempre di più e noi ce ne stiamo prendendo cura». In particolare, i bambini una volta seminati peperoncini, lattughe e basilico, quotidianamente hanno pulito i filtri della serra e abbeverato le piantine: «Sono bellissime –assicurano loro – e quando saranno pronte per il travaso faremo un orto in bottiglia per una coltivazione a km zero».

L’orto tutto da scoprire della «Rinaldini»
Avvicinamento alla Pasqua particolare. Un mercoledì pomeriggio di aprile, verso le 14, gli alunni della «Rinaldini» di San Gallo insieme a quelli della materna si sono organizzati per fare una caccia alle uova, non nelle loro scuole, ma alla Pasàda che hanno raggiunto a piedi. «Mentre eravamo in cammino, quasi a metà strada



racconta la maestra Elisa R. - abbiamo visto delle caprette e i bambini hanno voluto dar loro da mangiare l'erba che cresceva vicino al recinto. Poi, accarezzati i graziosi animali, siamo ripartiti verso la nostra destinazione e, arrivati lì, abbiamo atteso i piccoli dell'infanzia che i bambini hanno accolto benissimo». Alla Pasàda ci sono diversi animali e, sentendone il verso, gli alunni sono andati a controllarli interessati, poi, sono stati richiamati dalle maestre che li hanno invitati a fare un cerchio e sono stati divisi in squadre. «Le insegnanti – spiegano i bambini – ci hanno dato dei bollini e dei coni dove mettere le uova di carta ritrovate, perché, scopo della caccia, era recuperare più uova, chi ne trovava di più vinceva». Quindi, sono partiti alla caccia e, in pochi minuti, le squadre hanno completato la missione: a vincere è stata la blu! Poi, per tutti, c'è stata una sorpresa, anche questa da cercare: «ed è stato facilissimo – ammettono i piccoli – c'erano tantissimi cioccolatini e una meravigliosa merenda che ci aspettava su un tavolo». I bimbi vi ci sono fiondati e, ad ognuno, è toccato un sacchettino con patatine, the e biscotti. Terminata la merenda, le classi sono tornate a scuola, non prima di entrare nel recinto a salutare ed accarezzare le caprette.






Maestre&Maestri

Caccia alle uova per la «Rinaldini» e la «Don Angelo Chiari»Elisa A. Elisa R. Giusi M. Sara R. Sara T. Fabio P. Federico T.
Altre attività in pillole...












Il mio coniglietto Nerino
Un giorno della scorsa estate, la mamma è arrivata a casa con un trasportino misterioso. Io all'inizio ho pensato che dentro ci fosse un gatto, perché è il mio animale preferito, ma quando ho aperto il coperchio del trasportino ho visto un simpatico e piccolo coniglietto tutto nero, con le orecchie in giù. Mi sono emozionata e ho pianto un pochino, come sempre, l'ho accarezzato e ho deciso di chiamarlo Nerino. Per tutta l'estate è stato fuori in terrazza nella sua gabbia gigante e non voleva mai uscire perché aveva paura dei rumori che sentiva, in particolare dell'abbaiare dei cani della vicina. Quando poi è arrivato l'autunno e ha iniziato a fare freddo, la mamma ha spostato la sua gabbia in lavanderia e ha lasciato sempre aperto lo sportello. Ne-
rino si è sentito così più tranquillo e ha iniziato a uscire ed esplorare la nostra casa. Adesso si intrufola in tutti gli angolini che trova e mi fa ridere, perché sgranocchia tutto, soprattutto le ciabatte della mamma e la carta, compreso i libri. La sue verdure preferite sono l'insalata e il sedano, e quando apriamo il frigorifero corre vicino ai nostri piedi e aspetta di avere uno spuntino, va matto anche per le crocchette e per il fieno, appena arrivato a casa era proprio piccolino adesso invece è bello paffutello. Fa un sacco di salti e gli piace correre sul tappetto, sul divano e sul letto dei miei genitori e quando decide lui, sale in braccio al papà e si fa coccolare. Noi gli vogliamo tanto bene e fa parte della nostra famiglia.
Mia R.Il mio amico a quattro zampe
Io ho un cane di nome Thorin: è un incrocio tra un pointer e un pastore australiano, è tutto nero, con le orecchie in giù e i suoi occhi sono marroni. Il suo muso, invece, è lungo con il naso nero e bagnato che fiuta tutto. Thorin è un cane molto veloce e quando tiro il suo gioco preferito sull’albero continua a saltargli sotto la pianta per farlo cadere, ma non ci riesce. Il suo pelo è super morbido soprattutto sulla testa. Il mio cane è così e mi piace così. Avere un cane è molto bello.



Un giorno di ottobre la mia vita cambiò. Ero in un grande contenitore di vetro, quando scusa, mi devo presentare! Sono Marlin, ho un anno, vivo da poco nella famiglia di Glenda, e il mio cibo preferito è il finocchio. Alcuni mi definiscono un castoro perché ho due grandi palette con cui a volte mordicchio i miei padroncini, ho anche due piccole orecchie carinissime con cui sento la voce di Glenda, un nasino con cui sento il profumo del finocchio, occhietti dolci e carini con i quali osservo il mondo e sono molto mor- per me ci fu un momento di
panico. Poi la mano mi mise in per fortuna ero non si vedeva niente e cominciò per me un viaggio. Nel tragitto ci furono molte buche e curve, ma ce la feci!. Giunti a destinazione, mi misero finalmente nella mia nuova casa, ero molto felice! Quando mi calami, mi presero in braccio e mi coccolarono per la prima volta! È stato
Per Marlin, Glenda B.Una passione fortissima


Giocherellone e pazzerello: ecco Zucchero!
del cavallo e questo ha iniziato a galoppare così Zucchero è caduto a terra. Il cavallo, visto che era ancora spaventato, ha calpestato la zampa del cane che si è messo a frignare e per questo ha dovuto portarlo a casa il papà. È davvero un cane simpatico e di compagnia, ormai fa parte della nostra famiglia e per noi è un compagno di avventure!

La mia prima volta è stata 5 anni fa. Una prova di equitazione speciale. Io sono nata con la passione per i cavalli. Mia mamma, sapendo che io ero appassionata di equini, mi ha chiesto se volessi provare quello sport. Io ho detto subito di sì. La settimana dopo sono andata alla mia prima prova emozionatissima, mi hanno fatto fare un giro del maneggio per conoscere tutti i cavalli. Poi, sette giorni più tardi, sono andata al primo incontro, mi hanno fatto pulire la pony e provare a cavalcarla: e le cose non sono andate come avrebbero dovuto! La mia maestra mi ha distratto un attimo e mi ha lasciato andare da sola. Ad un certo punto, la pony si è spaventata e ha iniziato a galoppare velocemente. Io sono caduta. Non riuscivo più a rialzarmi, la mia maestra è così corsa a soccorrermi con il ghiaccio. Dopo poco mi sono rialzata con un forte mal di testa, ma 10 minuti dopo mi era già passato e io sono andata subito dalla cavalla. L'ho riportata nel box e sono tornata a casa agitatissima per lei. Continuavo, infatti, a pensare se si fosse fatta male. Un mese dopo la mia maestra mi ha scritto, dicendomi che la pony era incinta. Io ero emozionatissima e molto felice. Ora, dopo 5 anni e mezzo, ho ancora la passione per i cavalli. Una passione non si dimentica mai se la conservi nel cuore.


anche se passo io lui abbaia comunque). Quando era piccolo mi ricordo che gli piacevano le corde, i bastoni, i giocattolini…un giorno, quando stava andando dai cavalli con mio papà, si è appeso alla coda
Finalmente, dopo qualche anno sono tornata a cavallo. Avevo già praticato questo
sport, ma non mi ero trovata bene, perché gli istruttori avevano un metodo di insegnamento un po’ rigido, allora avevo deciso di smettere anche se i cavalli mi piacciono molto. Nel frattempo ho provato altri sport: danza, nuoto, padel e pallavolo. Però non ero soddisfatta nemmeno da questi. Un po’ mi mancavano i cavalli quindi ho deciso di ricominciare con l'equitazione, ma in un altro maneggio. Ora mi trovo molto bene! Sono di nuovo solo all’inizio, e la mia istruttrice mi sta reinsegnando le pratiche base, però già me le ricordo e sono molto soddisfatta!
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Grande e tigrato: è il mio Zeus
Il 30 aprile a Villachiara, la prova di ciclismo per la categoria giovanissimi

La prima coppa da G4
Cronaca di una gara sportiva
Lui è Zeus, un alano tigrato di 4 anni e ha diversi fratelli e sorelle. L’abbiamo preso al Dosso degli Ulivi, il 9 marzo del 2019. Quando i miei genitori lo hanno portato a casa, io, mio fratello e mia sorella eravamo felicissimi, perché è stata una sorpresa di mamma e papà.

Ambra L.
Il 30 aprile ho avuto una gara a Villachiara vicino a Orzinuovi. Quando i miei compagni ed io siamo arrivati sul posto, il nostro allenatore ci ha spiegato le tattiche per migliorare in gara, il ds ci ha detto di mettere casco, scarpe e guanti per fare il giro di prova e, mentre stavamo facendo il percorso, ci ha suggerito di fare meglio la curva pedalando due o tre volte prima dell'ultima curva prima dell'arrivo. Prima della gara della mia categoria ce ne sono state altre 3, quando è toccato a me ci hanno chiamato per sistemarci sulla linea di parten-
Passione nuoto


Ciao a tutti, sono Leonardo, e il mio sport preferito è il nuoto. Prima di frequentare la piscina California giocavo a calcio nel Botticino, dopo 2 anni ho deciso di cambiare sport dedicandomi al nuoto. È il mio sport preferito perché mi piace stare nell’acqua e adoro nuota-

re a dorso, anche se non posso fare solo quello, rimane comunque il mio stile preferito. L’esercizio che invece non sopporto fare è l’angelo perché è molto difficile stare a galla.
Leonardo P.za. 1, 2, 3...via! Sono partito praticamente in fondo, ma sono riuscito a rimontare, finché mi sono trovato nelle prime posizioni solo con un altro avversario. In questo modo io e lui abbiamo fatto il vuoto dal resto del gruppo. All'ultimo giro il mio maestro mi ha fatto il segno di scattare, io ho provato e ci sono riuscito! Quindi, ho dato il massimo e, con un ultimo sforzo, sono arrivato terzo. Sono stato così felice, perché ho conquistato la mia prima coppa da G4.
La lezione di Qwankido
Oggi Mauro va a Qwankido, che è un’arte marziale di combattimento e difesa personale. L’allenamento comincia con un po’ di corsa intorno a tutta la palestra. Dopo gli fanno fare la lotta a terra e Mauro non ne perde neanche una. Poi gli fanno fare la parte tecnica: per esempio parate, leve, difesa personale…Alla fine la cosa che attendono tutti e ovviamente anche Mauro, ovvero il

gioco finale. Ma quale? Ce ne sono tanti di giochi finali: la corda su cui ti devi arrampicare, le cadute, il percorso...oggi ci sono le cadute. Mauro esegue la caduta circolare e la caduta all’indietro che sono fatte per non farsi male quando appunto si cade. Ecco, così finisce la lezione di Qwankido.
Mauro Z.La caccia di primavera
Il 23 aprile, il gruppo scout fse Botticino1 si è unito ad alcuni gruppi amici. Al mattino, tutti insieme hanno ascoltato la storia di una spia e un racconto sulla stessa da piccola. In seguito, hanno fatto delle prove a tema prima che don Francesca celebrasse la messa. Consumato il pranzo, che gli scout

hanno detto essere molto buono, hanno combattuto tra loro come francesi, inglesi e alla fine ha vinto la patria di re Carlo III. Poi, prima di salutarsi, hanno costruito una freccia. Così si è conclusa la loro caccia di primavera.
Sotto rete tra sport, divertimento e amicizia
Per me la pallavolo è uno sport bellissimo, perché oltre ad essere un meraviglioso gioco di squadra che dà la possibilità di fare nuove amicizie, è anche un allenamento fisico. Quando io e le mie compagne facciamo le partite, all'inizio siamo molto agitate, ma poi ci rilassiamo e ci impegniamo il più possibile. La sfida è 6 contro 6, in un campo diviso da una rete e l'obiettivo è far cadere la palla nel
Atletica...che passione!


Lo sport che pratico da quest’anno è atletica. All’inizio non pensavo che mi potesse piacere, ma quando la mamma mi ha portato a provare mi è piaciuto talmente tanto che ho voluto continuare. La cosa che mi diverte è che si possono provare più discipline: il lancio del vortex (una specie di freccia fatta di spugna), il salto in alto o in lungo e infine la corsa (staffetta, 50 metri, 600 metri…), in questo modo non ci si annoia mai. L’allenamento settimanale prevede un giro del campo di corsa, esercizi di riscaldamento, qualche gioco di squadra e, infine, preparazione alle gare con attività specifiche. Nei mesi invernali le gare sono tutte campestri, solo con l’arrivo della primavera si svolgono su pista. A me piacciono molto di più le gare su pista perché si possono scegliere due discipline nelle quali mettersi in gioco, mentre nelle campestri si fa soltanto la corsa che per me è molto più stancante. In questo primo anno ho scelto di fare solo un allenamento a settimana, ma dall’anno prossimo mi piacerebbe andare almeno due volte anche se devo vedere quanti compiti mi daranno alle scuole medie! Consiglio a tutti i miei compagni di provare questo sport perché, oltre ad avere maestri gentili e bravi, ci si


campo avversario. Mentre si gioca si possono usare il bagher, la schiacciata, il palleggio, il pallonetto, la battuta e, nella stessa azione, non si devono fare più di tre tocchi per squadra. Una partita può durare dai 3 ai 5 set, da 25 o 15 punti. Un consiglio? Provatela, vi divertirete!
Giorgia B.diverte molto e dicono che faccia anche bene allo sviluppo del corpo.
Un piatto particolare che mi piace molto è il riso alle fragole perché, anche se è fatto con un frutto, ha un sapore speciale. Eccovi allora la ricetta: Prima di tutto lavate le fragole poi, mentre il brodo per il riso bolle, tagliatele a pezzettini, chiaramente, più fragole si usano, più il sapore è buono. Fatto questo, mettete le fragole tagliate in un pentolino con del burro e fatele cuocere a fuoco lento, poi aggiungete della panna da cucina, proseguendo con la cottura. Nel mentre, cuocete anche il riso aggiungendo il brodo poco a poco, quindi, quando questo è quasi pronto, versate il composto ottenuto e mescolate bene, spolverando con del formaggio grattugiato e...buon appetito!

consigliato da Giorgia
Mettiamociaifornelli!
Leonardo suggerisce…
La polenta taragna, uno dei piatti tipici bresciani

Ingredienti:
robiola
grana
gorgonzola
mozzarella
taleggio
fontina
altri formaggi a piacere
Procedimento:
far bollire l’acqua, mettere del sale, sfarinare della farina gialla, mescolare bene fino a farla diventare un po' densa. Quando la polenta è cotta si aggiungono i formaggi elencati e si mescola il tutto. In un pentolino mettere il burro e farlo cuocere bene infine aggiungere nella polenta. Il piatto è pronto!
E se fate la pasta, eccovi la ricetta del sugo all'amatriciana, il mio preferito. Per prima cosa prendo un tegame e ci metto l'olio e un po' di cipolla tagliata fine, faccio soffriggere, aggiungo il guanciale tagliato a cubetti piccoli, e lo lascio rosolare bene. Dopo aggiungo il passato di pomodoro, lascio cuocere circa 30 minuti e, alla fine, assaggio se è salato a sufficienza, in caso contrario ne metto ancora un po'. Metto infine una manciatina di prezzolo ed il sugo è pronto per condire la pasta.
Glenda propone…
Ingredienti:
. 3 uova
. 100 gr di zucchero
. 500 gr di mascarpone
. 300 gr di pavesini
. 250 ml di caffè
. cacao amaro qb
Procedimento:
Il tiramisù
1. Preparare il caffè. Una volta pronto, aggiungere un cucchiaio di zucchero e farlo raffreddare in una ciotolina.
2. Separare gli albumi dai tuorli. Montare bene i tuorli con 3 cucchiai di zucchero e successivamente aggiungere il mascarpone, amalgamando dal basso verso l’alto per non far smontare il composto. A questo punto, montare a neve ferma gli albumi e aggiungerli alla crema di mascarpone appena preparata sempre mescolando delicatamente dal basso verso l’alto. Aggiungere un pizzico di sale agli albumi per facilitare l’operazione.
3. Comporre il tiramisù in una pirofila alternando strati di crema al mascarpone a strati di pavesini o savoiardi imbevuti nel caffè.

4. Coprire la pirofila con un foglio di carta argentata e farlo riposare qualche ora in frigorifero. Prima di servirlo, spolverare il tiramisù con cacao amaro setacciato.
E ora buon appetito!!!

La redazione all’opera




Le barzellette di Asia e Laura
Sai perché d'inverno si leggono più libri? perché hanno la copertina
«Pierino - dice lo zio - vai a comprare una bottiglia di vino per favore». Pierino va in negozio e chiede: «Buongiorno, vorrei una bottiglia di vino»
«Certo, bianco o rosso?»
«Non importa, mio zio è cieco»
Qual è il colmo per due divorziati americani? Essere stati uniti
Un uomo chiede al farmacista:
«Dottore, la prego, mi dia qualcosa, ho mangiato l’impepata di cozze e ho dolori addominali atroci»
«Mi serve la ricetta» replica il farmacista
«Dunque, ho preso una pentola, ci ho buttato le cozze, poi…»
Qual è il bambino che non ha paura del buio?

Quello con la candela al naso
Il giornalino
Oggi vi parlerò del progetto di giornalismo che si fa alla scuola Emiliano Rinaldini di San Gallo, e lo farò con una poesia. Un suggerimento: venite in questa scuola se volete un giornalino!



Un giornalino è un’emozione come mangiare amore. Tutti in squadra non c'è niente che non quadra, una quarta e una quinta che il giornalino fan e senza neanche un ma perché si divertono parlando, giocherellando e il giornalino nasce così facendo. Quindi, venite qui... di sicuro sarete più felici così!

Laredazione























