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www.gazzetta.it giovedì 30 agosto 2012 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

anno 116 ­ Numero n 205 Anno

SORTEGGIO CHAMPIONS CHIUSI I PRELIMINARI ,OGGI (ALLE 17.45) SI DECIDONO I GRUPPI DELLA PRIMA FASE

Juve e Milan, che rischi I bianconeri possono finire in un girone di ferro con Real o Barça, City e Dortmund. Per i rossoneri spettro Mancini e il Psg di Ancelotti e Ibra ARCHETTI, LICARI A PAGINA 14­15

EUROLEAGUE

Inter e Lazio tornano in campo per l Europa DALLA VITE, ELEFANTE A PAG. 8

MERCATO DOMANI SI CHIUDE L’ATTACCANTE BULGARO SCATENA IL PUTIFERIO

DOPPIA BEFFA INTER

Il vice Milito In arrivo Rocchi o Floccari A PAGINA 6­7

MILAN

Berbatov era atteso a Firenze si accorda a sorpresa con la Juve Pronti 2 aerei per portarlo in Italia ma tradisce tutti per il Fulham

In pressing per De Jong dal City A PAGINA 5

NAPOLI Preso Mesto Il viola Vargas va al Genoa

Duro comunicato dei Della Valle che attaccano il giocatore e il club bianconero. Ora le due società si scontrano su Bendtner e Borriello

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BOLDRINI, GOZZINI, GRAZIANO, LAUDISA, SCHIANCHI ALLE PAGINE 2­3­4

3 Dimitar Berbatov, 31 anni

I GIOCHI IERI LA CERIMONIA D’APERTURA

di FAUSTO NARDUCCI

Paralimpiade, via a Londra La nostra stella Legnante cerca una doppietta d oro

Se vogliamo, il primo merito di Londra è quello di aver chiuso per sempre in una parentesi il termine «Para» e di aver liberato definitivamente l’Olimpiade dei disabili da ogni dipendenza.

MOLINARO ALLE PAGINE 28­29

L’ARTICOLO A PAGINA 23

ALLE PAGINE 12­13

IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI

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Berbatov ha spiegato perché non è andato alla Fiorentina: «Mi hanno detto che prima dovevo fare le primarie con Matteo Renzi»

SPAGNA TRIONFO REAL

Supercoppa: riscatto Mou Barça battuto CONDO’, RICCI A PAGINA 19


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 30 AGOSTO 2012

MERCATO DOMANI SI CHIUDE MIRKO GRAZIANO CARLO LAUDISA

Due schiaffi al calcio italiano nel giro di 10 ore. Dimitar Berbatov all’ora di pranzo volta le spalle alla Fiorentina e nel dopo cena dice no anche alla Juve. Il centravanti bulgaro del Manchester United preferisce restare in Premier League, cioè al Fulham, nono nell’ultima stagione. «Motivi familiari, la moglie preferisce restare in Inghilterra», spiegano imbarazzati i suoi agenti. In realtà prevale il lungo corteggiamento di Martin Jol, suo ex tecnico ai tempi del Tottenham. Tutto surreale, ma purtroppo vero. Nel mezzo restano le polemiche tra Fiorentina e Juve, ma soprattutto la beffa di un calciatore che snobba la serie A, rinunciando anche alla Champions League con i bianconeri. Gli orari La giornata di Berbatov inizia di buon’ora. Sono le ore 7.55 quando s’imbarca sul volo di linea da Manchester a Monaco di Baviera dove atterra alle 9.55. La Fiorentina gli ha pagato il biglietto in business anche per la tratta successiva, ovvio. C’è appena un’ora di tempo per prendere la coincidenza per Firenze. Al Vespucci di Peretola c’è una folla di tifosi ad attendere il suo sbarco alle 12.30. Ma il volo ha un ritardo. Ad attenderlo c’è pure il d.t. viola Eduardo Macia, ignaro (come tutti) che Berbatov è rimasto in Germania. L’inserimento Invece la Juve sa

benissimo che il centravanti in esubero dallo United non è convinto della soluzione viola e si mette al lavoro per il clamoroso inserimento. Del resto nella notte Beppe Marotta e Fabio Paratici hanno raggiunto l’intesa con il danese Bendtner, anche lui in

Gazzetta.it GRAN FINALE MERCATO DIRETTA DALLE ORE 14 DALL'ATAHOTEL Ultimi due giorni di calciomercato: su Gazzetta.it collegamenti video in diretta con la nostra squadra di mercato per essere sempre al corrente sugli ultimi sviluppi delle trattative. Oggi il collegamento video dall'Atahotel inizia alle 14

Berbatrucco

Dice sì a Firenze, sposa la Juve ma scappa sull’aereo del Fulham Berbatov ha preso in giro tutti e ha fatto litigare i due club italiani. Era atteso dai viola all’aeroporto, poi un volo era pronto a portarlo in Piemonte. Ma nessuno lo ha mai visto uscita dall’Arsenal. Ma è una soluzione che convince sino ad un certo punto, viste le sue caratteristiche di punta potente, ma non di goleador eccelso. Così i bianconeri si tuffano sul più collaudato bulgaro, finito ai margini dopo l’ingaggio di Van Persie (altro sogno juventino). Del resto con lui c’era già stato un contatto a marzo, ma poi non s’era fatto nulla. E non è detto che queste titubanze abbiano indispettito Berbatov in questa fase cruciale. L’aggancio Così Marotta prende

contatto con David Gill, manager dello United, mentre Paratici aggancia il giocatore. L’accordo tra i club prevede il paga-

mento di 5 milioni di euro in 2 anni, mentre il giocatore pattuisce un biennale da 2 milioni che con i bonus possono diventare 2.5. L’annuncio Sono le 18.30 quan-

do la Juve suona le fanfare del trionfo. Con il bulgaro vengono presi anche gli accordi per un suo arrivo immediato a Torino in modo da organizzare subito le visite mediche e la sottoscrizione dei contratti. Viene pre-allertato un aereo privato che come slot la partenza da Monaco di Baviera alle 21.20 e con arrivo alle 22.40. Ancora una volta, però, Dimitar cambia idea. Il nuovo voltafaccia matura intorno alle 21, ma da

corso Galileo Ferraris provano ad arginare la situazione, magari sperando in un suo ravvedimento in extremis. Invece dall’entourage del giocatore parte anche questa anticipazione, lasciando di stucco l’intermediario italiano al seguito. L’addio Tornando indietro, al suo repentino voltafaccia al Lecce nel 2000, si ha la riprova che Berbatov ha evidentemente una certa allergia al nostro calcio. Allora, però, non c’era confronto tra il piccolo club salentino e il ricco Bayer Leverkusen. Stavolta, invece, il nazionale bulgaro ha snobbato due club di primissimo piano. E ciò la dice lunga sull’attuale immagine

I bianconeri avevano mollato Bendtner e si erano accordati con il bulgaro Marotta offriva 2 milioni per 2 anni, al Manchester 5 milioni di euro

del nostro calcio. Passi per Van Persie che preferisce un ruolo da protagonista nello United piuttosto che venire in serie A, ma questo nuovo rifiuto è ancor più amaro. Ma c’è dell’altro. E’ vero che le email ormai permettono di raggiungere rapidamente gli accordi tra i club, ma il rapporto fiduciario con i giocatori merita sempre degli approfondimenti. L’impressione è che se i dirigenti di Fiorentina e Juve avessero incontrato di persona Berbatov avrebbero potuto cogliere molto meglio i suoi amori. E in questo mercato nevrotico, all’insegna dei last minute, vanno purtroppo messe nel conto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL PERSONAGGIO E’ STATO UNO DEI GIOCATORI PIÙ PAGATI DALLO UNITED, IN CARRIERA HA SEGNATO 237 GOL

Quel bomber con il solito vizietto Nel 2000 era fuggito dal Lecce

le iniziali a Dimitar (il suo nome), Elena (la sua compagna) e Alexander (il padre di Dimitar). Ma il colpo di genio di cambiare quattro squadre in 12 ore sarà un record difficilmente superabile.

Aveva già fatto le visite mediche coi giallorossi quando se ne andò e firmò con il Leverkusen

Uno da Champions Il lato A di Berbatov è quello di un giocatore di indubbio talento. Al lato A appartiene anche il versante della solidarietà, che fa di lui il sostenitore di una fondazione intitolata al suo nome e di diverse campagne benefiche. Il lato B, quello che lo rende inaffidabile, emerge però quando c’è in ballo un trasferimento. Va scortato fino al momento della firma. E anche qui c’è di mezzo il cinema: La Scorta. Ma alla Fiorentina e alla Juventus non l’avevano visto. Un suggerimento, nel caso qualche club italiano dovesse tornare alla carica per arruolarlo: Mai dire mai, film del 1983. Il remake è del 2012: Mai dire Berbatov.

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

STEFANO BOLDRINI LONDRA

Mai dire Berbatov. Un Fregoli del calcio, capace di imbarcarsi da Manchester come giocatore dello United, di prendere un aereo pagato dalla Fiorentina per indossare la maglia viola, di fermarsi a Monaco per firmare per la Juve e di risalire sull’aereo per consegnarsi al

Fulham. Non sappiamo che cosa sia accaduto nella notte: ad un certo punto le rotative si fermano e magari oggi ci svegliamo con Berbatov che indossa la maglia di un club turco. La storia Non deve essere casua-

le se uno che a 18 anni fu rapito dal presidente boss del Lokomotiv Plovdiv abbia imparato l’inglese vedendo Il Padrino. E’ il suo film preferito. La giornata di ieri ad un certo punto aveva illuso: vuoi vedere che imparerà l’italiano divorando il Padrino nella nostra lingua e finalmente ci spiegherà che cosa accadde nel 2000, quando sbarcò a Lecce per le visite mediche, ma poi scappò dal Bayer Leverkusen? Un vizietto, il suo, tan-

to per restare nel cinema. Dimitar Berbatov è anche questo. Poi, c’è il resto ed è un curriculum che aveva spinto Fiorentina e Juventus a puntare su di lui: 517 partite e 237 gol in carriera, 77 presenze e 48 reti con la nazionale bulgara, 6 stagioni in Premier League di cui è stato capocannoniere nel 2011. Attaccante completo Berbatov è

stato uno dei giocatori più pagati dal Manchester United di Alex Ferguson: 30 milioni di sterline (36 milioni di euro al cambio attuale) finiti, nel 2009, nelle casse del Tottenham. Anche gli Spurs non avevano badato a spese per comprarlo: 16 milioni di euro per acquistarlo dal Bayer Leve-

rkusen. Alto, fondoschiena basso, buona tecnica, senso del gol, freddezza killer in area di rigore, come quella dei presidenti mafiosi dei suoi trascorsi giovanili in Bulgaria, nei selvaggi anni Novanta del post comunismo. Dimitar ha lo sport nel sangue. Il padre, Alexander Ivan, fu un discreto calciatore, mentre la mamma, Margarita, è stata una giocatrice di pallamano. Le cronache assicurano che non ci sia traccia di lottatori tra i suoi antenati: la mafia bulgara è infatti ricca di personaggi con trascorsi da wrestler. Berbatov ama invece il basket e il disegno. La fantasia sicuramente non gli manca: ha dato il nome Dea alla figlia nata nel 2009, rubando

Dimitar Berbatov, 31 anni LIVERANI

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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identiKit & CARRIERA

v lapolemica Cos’è il Barbatrucco Neologismo originato da una frase ricorrente nella serie di fumetti Barbapapà degli anni 70: «Resta di stucco, è un barbatrucco»

VIOLA DI RABBIA

La Fiorentina va all’attacco dei bianconeri «Arroganti, non avete etica» Duro comunicato del club: «Operazioni spericolate, non hanno nulla a che fare con il fair play». Marotta: «La Juve è intervenuta dopo il no alla Fiorentina»

zoom C’è chi dice no Da Riva a Signori, i grandi rifiuti di calciomercato

Gigi Riva La bandiera non cambia Negli anni Settanta Gigi Riva rifiuta sontuose offerte della Juventus per restare al Cagliari fino a fine carriera.

ALESSANDRA GOZZINI MILANO

A livelli altissimi si è alzata la rabbia viola, se Berbatov restava a terra era infatti per via «di operazioni spericolate e arroganti di altre società», missile viola riferito alla Juve, che in extremis ha provato l’aggancio al bulgaro, quando stava per imbarcarsi e atterrare su Firenze. Virgolettato ufficiale comparso on line nella tarda serata di ieri, dopo la comune approvazione dei Della Valle. Sulla questione del tentato sgarbo bianconero si insiste anche nelle righe successive: «Operazioni che niente hanno a che fare con i valori della correttezza, del fair play e dell’etica sportiva e che si collocano oltre i confini della lealtà». La Juventus non viene citata, ma la replica viola era stata pensata ancora prima del nuovo cambio di rotta del centravanti, dunque accusa diretta a Torino e molto meno in Inghilterra. In mezzo va però registrata la posizione di Marotta, ad juventino (a Sky): «La Fiorentina protesta? Se si riferisce alla Juve la protesta si rimanda al mittente, se al Fulham non lo so. Noi abbiamo

i precedenti

Gianluca Vialli Berlusconi non lo conquista Nel 1986 Vialli rifiuta l’offerta del Milan e resta alla Sampdoria con cui conquista lo storico scudetto nel ’91.

ANDREA SCHIANCHI

Trent’anni dopo è sempre la stessa storia: Fiorentina contro Juventus, o Juventus contro Fiorentina (scegliete voi). Come nel 1982. Stavolta c’è di mezzo Berbatov, allora ci si accapigliava e ci s’insultava per uno scudetto vinto dai bianconeri (e perso dai viola) all’ultima giornata di campionato. E’ da quel giorno che, salvo rare eccezioni, tra i due club non corre buon sangue. Anzi: proprio non si sopportano. Inizio 16 maggio 1982, Juven-

Giuseppe Signori Decisivi i tifosi in rivolta Nel 1995 Signori sta per passare al Parma, ma i tifosi della Lazio scendono in piazza e l’attaccante non parte più.

tus e Fiorentina sono in testa con 44 punti: i bianconeri vanno a Catanzaro, i viola a Cagliari. Che succede? La Juve vince 1-0 su calcio di rigore di Liam

agito con massima trasparenza e correttezza, abbiamo contattato il Manchester dopo aver appreso che il giocatore non sarebbe andato a Firenze. Non li abbiamo disturbati e non credo che questa situazione andrà a intaccare i rapporti tra i club». Bordata Oltre i confini della realtà è l’indecisione di Berbatov, sfuggito ai radar mercato e, per un po’, anche a quelli aerei: imbarcato a Manchester da futuro inquilino dell’area viola, atterrato a Monaco da possibile attaccante bianconero e risalito da bomber del Fulham. Umore variabile che ha invece consolidato le certezze della Fiorentina: «Per quanto riguarda il calciatore, al di là delle sue caratteristiche e del suo valore tecnico, a questo punto siamo felici che non sia venuto alla Fiorentina, non meritava la nostra città e la nostra maglia e i valori che essa rappresenta». Bordata personalizzata e diretta al centravanti, atteso al terminal fin dalla tarda mattinata. Rabbia dunque divisa in due canali, operazione già fatta anche dal tifo viola, che si era sfogato sui forum virtuali: commenti velenosissimi con doppio destinatario.

Biglietti L’operazione che doveva portare Berbatov sulla pista dello scalo fiorentino era infatti già definita, almeno tra i due club. Riassunto fatto in via ufficiale dalla Fiorentina, nel solito comunicato sul web: «L’operazione di acquisizione del calcia-

I tifosi viola attendono invano Berbatov all’aeroporto. In alto, Diego Della Valle LAPRESSE

tore Dimitar Berbatov è saltata definitivamente dopo che era stato definito un accordo con il Manchester United (scambio di contratto condiviso, prima rata del corrispettivo in pagamento e garanzia fideiussoria per la seconda rata già sottoscritta) e dopo che era stata raggiunta un’intesa verbale con il calciatore sul suo contratto». L’idea che pareva interessare al giocatore era quella di un triennale a 1,8 milioni a campionato, bonus esclusi. Per autografare le pagine dell’accordo, il gruppo aveva organizzato la trasferta a Firenze. Alle prenotazione in business aveva pensato la Fiorentina, che anche ufficialmente ricorda il passaggio in agenzia: «Il Manchester aveva concesso al suo tesserato il permesso scritto di recarsi a Firenze per le visite mediche e per firmare il contratto. Il calciatore si era imbarcato, in compagnia del suo procuratore e con biglietti pagati dalla Fiorentina, su un volo diretto a Firenze. Ma a Firenze il giocatore non è mai arrivato». Dunque decollo viola su altri obiettivi di mercato, l’affare Berbatov ha momentaneamente depistato l’attenzione dalle alternative, ora destinate a riprende quota. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Trent’anni di insulti e dispetti A partire da Zeffirelli e Boniperti Brady e la Fiorentina pareggia 0-0 dopo che l’arbitro Mattei annulla un gol di Ciccio Graziani. Il regista Franco Zeffirelli, grande tifoso viola, tuona: «Ho visto Boniperti mangiare noccioline in tribuna, sembrava un mafioso americano». La questione finisce in tribunale, tra querele e controquerele. Di fatto il duello è aperto, e la ferita non si rimarginerà negli anni alla faccia di chi sostiene che il tempo lenisce il dolore. I tifosi viola hanno sempre visto in quell’episodio, in quel successo della Juve a Catanzaro che le valse il ventesimo scudetto, qualcosa di sospetto. L’episodio più basso di questa vera e propria disfida risale al 1985. Dopo la tragedia dello stadio Heysel (39 tifosi juventini morti prima della finale di Coppa

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1 Brady calcia il rigore decisivo per lo scudetto 1981-82; 2 Roberto Baggio lascia il Franchi con una sciarpa viola

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dei Campioni contro il Liverpool), uno striscione di pessimo gusto appare nella curva viola, accompagnato da cori e canti che fanno rabbrividire. Clima Il 1990 è l’anno del pas-

saggio di Roberto Baggio dalla Fiorentina alla Juventus e della doppia finale di Coppa Ita-

lia. Il clima non è infuocato: di più. Baggio, ceduto dall’allora presidente viola Pontello all’Avvocato Agnelli, prova a opporsi: vuole restare a Firenze, ma non c’è nulla da fare. A malincuore se ne va a Torino e quando torna a Firenze, sabato 6 aprile 1991, si rifiuta di calciare un rigore contro la sua ex squadra. Dirà nell’autobiografia che non voleva tirarlo perché il portiere Mareggini lo conosceva troppo bene. Mah... A fine partita il pubblico lancia in campo una sciarpa viola e lui, il Divin Codino, si china e la raccoglie. «E’ stata una cosa naturale, quasi un commiato ad un pubblico che pur fischiandomi per tutta la partita, mi aveva voluto bene». E quella volta sono gli juventini a sentirsi offesi. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MERCATO DOMANI SI CHIUDE

Juve, parte il piano B Altri duelli con la Fiorentina d Obiettivi Bendtner-Borriello ANCORA IN BALLO

Marotta su Llorente: «Impossibile». Non è escluso che chiuda così A Firenze atteso Savic, rinforzo per la difesa. Ma c’è sempre Boly ALESSANDRA GOZZINI MIRKO GRAZIANO

La Juve pensava di aver chiuso il suo mercato. Il dietrofront di Berbatov non è naturalmente un colpo letale - non parliamo certo di Messi -, però ha sicuramente scosso l’ambiente bianconero, che adesso in poche ore deve riordinare le idee e decidere se restare così in attacco o andare comunque alla ricerca di un last minute adeguato al palcoscenico torinese. Llorente? «Direi che ormai è impossibile, visto il muro alzato a Bilbao», dice Marotta. Bendtner è lì, a portata di mano, era anzi praticamente fatto prima della virata su Berbatov, ma Marotta e Paratici hanno preso tempo su questo fronte: evidentemente, hanno ancora bisogno di alcune informazioni sul 24enne gigante di Copenaghen. E allora occhio a Sergio Floccari. Non a caso, proprio ieri mattina - in piena «bagarre» gli uomini mercato bianconeri avevano sondato l’entourage

del 30enne attaccante della Lazio. Lotito lo valuta poco meno di 5 milioni, la stessa cifra che Marotta aveva stanziato per Berbatov. In caso di assalto bianconero nella notte, di fatto decide il ragazzo. A seguire la «classica» pista Borriello, ritenuta un’ultima spiaggia. E fra il romanista e Bendtner si potrebbe curiosamente riaprire un nuovo braccio di ferro a distanza con la Fiorentina. Secondo round con i viola Fuori causa il bizzarro Berbatov, restano infatti in cima alla rubrica della Fiorentina proprio Bendtner e Borriello, con Babel terza scelta. Difficile che Pradè sfogli l’agenda e cerchi un attaccante con un cognome differente. Così ecco gli aggiornamenti sui fronti alternativi. Con l’Arsenal contatti da riallacciare e Juve da sorpassare: la base di lavoro era quella di un prestito oneroso con diritto di riscatto (formula su cui si è portato avanti anche il Sunderland), ma agli inglesi la Fiorentina ha già fatto sapere di essere pron-

S Marco Borriello, 30 anni, attaccante della Roma, ha giocato gli ultimi sei mesi della scorsa stagione nella Juventus ed è ancora un obiettivo bianconero

S Ryan Babel, 25 anni, attaccante dell’Hoffenheim e della nazionale olandese. Ha giocato anche nel Liverpool e nell’Ajax. Potrebbe essere il colpo dell’ultima ora

Nicklas Bendtner, 24 anni, attaccante danese dell’Arsenal, ultima stagione al Sunderland IPP

ta a coprire il costo dell’intero valore del cartellino. Del resto, la garanzia in zona gol è piuttosto certificata: 20 gol in 52 presenze con la Danimarca, 45 in 157 con l’Arsenal, unite a un gran lavoro per il gruppo, naturale per chi è montato su 194 centimetri di stazza. Piace pure Lisandro Lopez, ma dal fronte Lione non arrivano buoni segnali: i francesi parlano di totale incedibilità, a meno che con i soldi della vendita di Nastasic la Fiorentina non tenti un ricco assalto. Ultima idea di difficile realizzazione, ma da registrare, quella che conduce a Kiessling del Bayer Leverkusen. Ecco Savic Intanto, atterrerà a Firenze il baby montenegrino Savic, difensore finito nel ricco pacchetto dell’operazione-Nastasic. Savic è un ’91, gioca in nazionale con Jo-Jo e un’estate fa fu pagato dieci milioni dal City, con cui ha poi messo insieme undici uscite e un gol. In viola firmerà per i prossimi quattro anni. L’ultimo rinforzo per la retroguardia non esclude il contemporaneo affondo su Boly, coetaneo dell’Auxerre. Ipotesi d’acquisto: respinta dai francesi l’idea del prestito, la proposta su cui si fonda l’ottimismo viola è ora quella della definitiva assunzione (3,5 offerta, 4 la richiesta, parti dunque vicine). Ultima voce: Diakite, Lazio. Tornando alla Juve, Bouy andrà in prestito all’Az in Olanda, mentre Rubinho ha firmato il contratto con la Juventus e sarà il terzo portiere bianconero. © RIPRODUZIONE RISERVATA

FUTURO DELL’EX BIANCONERO DECISIVO IL FATTORE COPPE: IL CLUB DI GLASGOW SI È APPENA QUALIFICATO ALLA CHAMPIONS

Del Piero: Sion in stand by, spunta il Celtic Incontro col club di Gattuso: fumata grigia. Sfuma il Tottenham, in pole gli scozzesi LUCA BIANCHIN G.B. OLIVERO

Alessandro Del Piero, un pezzo di storia del calcio italiano, ha un principio di innamoramento per il Celtic, un pezzo di storia del calcio europeo. Ale

ieri ha incontrato i dirigenti del Sion, ha parlato con loro per due ore e intanto ragionava, rifletteva, ipotizzava. Poi si è diretto verso il no, anche perché ora aspetta una risposta dal Celtic. La trattativa col Sion infatti ha scatenato una reazione: diverse squadre hanno chiamato Stefano, il fratello di Ale, e hanno fatto sapere di essere interessate. Il Celtic è diventata l’ipotesi più interessante e la Storia, con la maiuscola, deve aver avuto un ruolo: il Celtic gioca a calcio da 125 anni, ha vinto una Coppa dei Campioni (in finale con l’Inter...) e gioca a Celtic

Park, uno dei dieci stadi più belli d’Europa. Non solo: ieri si è qualificato ai gironi di Champions. L’idea di vedere Del Piero in biancoverde ha il suo fascino. Tottenham? Difficile Il Sion ci ha

provato. Ieri si è mosso il presidente Costantin, un signore che un giorno del 2011 ha definito Platini «il buffone del re». A Torino, assieme al d.s. Marco Degennaro ha incontrato Alessandro Del Piero, il fratello Stefano e l’avvocato Dario Tosetti. C’era anche Andrea D’Amico, procuratore di Gattuso che ha

già lavorato con Del Piero. All’uscita Stefano Del Piero ha commentato: «Serve ancora tempo per una risposta. D’altra parte, solo oggi Ale ha parlato di persona con i dirigenti svizzeri». La trattativa non è chiusa al 100% ma Ale sembra aver deciso di rifiutare, ovviamente non per ragioni economiche: in Svizzera avrebbe guadagnato poco più di quanto preso — bonus esclusi — nel 2011-12 con la Juve. Il Tottenham, a quel punto, sembrava destinazione probabile. Invece gli Spurs avrebbero deciso di non puntare su Del Piero, mentre Ale valu-

tava le possibili destinazioni. Il Sydney Fc gioca in Australia, troppo lontano per la famiglia. Il Braga parteciperà alla Champions, ma ha poco fascino. Resta il Celtic, che non gioca più l’Old Firm contro i Rangers e ha un numero 10 mediocre (Anthony Stokes, irlandese) ma parteciperà alla Champions. A Del Piero resta un po’ di tempo: da svincolato non ha fretta di firmare ma il 3 settembre a mezzanotte il Celtic dovrà consegnare la lista Uefa. E Ale, anche senza il 10, avrebbe interesse a essere inserito in quell’elenco... © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandro Del Piero, 37 FOTOPRESS


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MERCATO DOMANI SI CHIUDE

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Colpo finale

LA SCHEDA

Pressing su De Jong Galliani pronto all’affare Il Manchester City è partito con una richiesta di 8 milioni il Milan per ora offre la metà: ma le parti ormai sono vicine CARLO LAUDISA MILANO

No derby La famiglia si sta da

giorni interrogando sull’opportunità di spendere ancora sul mercato. Era stata prospettata una linea di austerità assoluta, ma la prima uscita in campionato e soprattutto la disaffezione dei tifosi sono considerati segnali preoccupanti. Ecco perché qualcosa potrebbe cambiare. Galliani sta proponendo quattro milioni di euro per il suo cartellino, e secondo fonti inglesi questa cifra sarebbe lontana dalle idee del Manchester City. Ma si lavora sui bonus, e si discute via telefono e via mail. La trattativa non sarà lunga, anche perché il City al

L’Ajax Il centrocampista olandese è cresciuto nell’Ajax. Nel 2002 l’ingresso nella prima squadra, dove ha giocato fino al 2006. Le altre Amburgo (dal 2006 al 2009) e Manchester City (dal 2009) le altre squadre dopo l’Ajax. Con la nazionale olandese vanta 61 presenze.

ALESSANDRA BOCCI

E alla fine resta soltanto lui, Nigel de Jong, il nome che Massimiliano Allegri aspettava da tempo di sentir pronunciare. De Jong, in scadenza di contratto con il Manchester City alla fine di questa stagione, è il tassello che manca per la squadra che il tecnico ha in testa. Con Van Bommel, De Jong ha formato la cerniera che ha permesso all’Olanda di proteggere la difesa e di viaggiare fino alla finale del Mondiale sudafricano. Mobile e aggressivo, De Jong è l’uomo quasi perfetto per sostituire Van Bommel. Il Manchester City per liberarlo chiede otto milioni, il Milan spera di portarlo via con molto meno, visto appunto che il giocatore sarebbe comunque libero a fine stagione. Galliani dovrebbe chiudere oggi l’affare, sempre che Berlusconi dia il via libera all’operazione dal punto di vista economico.

Nigel De Jong è alto 1.74 e pesa 73 chili.

Nigel de Jong, 27 anni, nazionale olandese. Cresciuto nell’Ajax, è al Manchester City dal 2009

E’ il lottatore che serve ad Allegri: anche Berlusconi si sarebbe convinto momento sta trattando soltanto con il Milan. Si è parlato ieri di un reinserimento dell’Inter nella trattativa, ma legato ad altri affari: il City avrebbe provato a inserire il giocatore nell’affare Maicon, ma i nerazzurri, che hanno appena preso Gargano, avrebbero rifiutato. Secondo altre fonti, sarebbe stato lo stesso De Jong a stoppare il derby, chiarendo che

preferisce andare al Milan. Di certo, in rossonero troverebbe subito più spazio. E questa è probabilmente la migliore delle garanzie per l’olandese. Sorprese De Jong è diventato

in questi ultimi giorni il candidato praticamente unico al posto di centrocampista difensivo del Milan. La pista Diarra è stata abbandonata insieme con l’affare Kakà, e anche se nel mercato non si possono escludere sorprese, soprattutto dopo le ultime scelte, pare proprio che debba essere olandese il sigillo a questa campagna acquisti. La trattativa Kakà si è arenata per motivi economici, e anche perché il

centrocampista era considerato da tempo una questione prioritaria. E, arrivati alla stretta finale del mercato, gli uomini del Milan hanno abbandonato ogni motivazione. Galliani aveva detto che avrebbe aspettato il più possibile per buttarsi nello shopping e cercare buoni prezzi, e così ha fatto. De Jong è il giocatore che Allegri chiedeva e la società sta trattando per portarlo a casa. Il suo arrivo è collegato alle nuove scelte tattiche dell’allenatore: se il Milan giocherà, almeno qualche volta, con il 4-3-3, avrà bisogno di un centrocampo solido, e De Jong dà garanzie in tal senso. © RIPRODUZIONE RISERVATA

personaggio

Nigel il lottatore Scuola Ajax e gran carattere Avete presenti Wesley Sneijder e Rafael van der Vaart? Ecco, Nigel de Jong è ovviamente un’altra cosa, ma è stato complementare a loro per tanti anni e sarebbe perfetto secondo i piani di Allegri per completare il reparto dei centrocampisti. Senza Van Bommel, il playmaker lottatore per eccellenza, serve al Milan uno con le sue caratteristiche. Anche perché partire con il solo Massimo Ambrosini sarebbe rischioso, e le prime prove hanno già dato qualche indicazione su Riccardo Montolivo: da mezzala sarà meglio. Allegri vuole un play difensivo, aggressivo e dinamico. Ecco perché da tempo ha messo gli occhi sull’amico d’infanzia di Wesley Sneijder. Rosso profondo I due sono cresciuti insieme nel

vivaio dell’Ajax e sono fra i leader della nazionale oranje. Sono stati protagonisti al Mondiale nel 2010, sono rimasti fra i pochi a combattere nel disastroso Europeo di due mesi fa. De Jong esordì nell’Ajax da centrocampista basso diventando un idolo dei tifosi dell’Amsterdam ArenA, dove i lottatori sono merce rara. Se è per quello, Nigel lotta anche troppo: è diventato famoso per il fallaccio su Xabi Alonso nella finale di Johannesburg (criticatissimo l’arbitro per il mancato cartellino rosso), e pochi mesi dopo in Inghilterra replicò con un intervento su Ben Arfa che gli costò anche l’esclusione dalla nazionale olandese per motivi per così dire etici, ma costò di più a Ben Arfa, che ne uscì con una gamba a pezzi. Insomma, De Jong ha fama di violento, ma c’è tanto altro nel suo curriculum. La prima cosa che colpisce in lui è il dinamismo. Con Van Bommel ha formato una coppia perfetta in nazionale per molti mesi: poco mobile ma con grande intelligenza tattica il vecchio, capace di straordinari recuperi difensivi il giovane (De Jong ha 27 anni). Ed è questo che ormai serve ad Allegri, un puntello vero in mezzo al campo, per schierare poi mezzali come Montolivo, Nocerino o Urby Emanuelson. Centrocampo bilanciato E’ la chiave di volta di un sistema di gioco molto offensivo, il prescelto 4-3-3, che Allegri pretende di mantenere equilibrato. Servono quindi velocità e aggressività in mezzo al campo, ma non è soltanto questo il motivo della scelta. La candidatura di De Jong è forte anche sotto il profilo della personalità: nessuno mette in dubbio il suo valore e la necessità della sua presenza nella nazionale vicecampione del mondo. E se il ruvido De Jong piace perfino agli esteti olandesi, potrà essere ben inserito anche nel mix milanista, per ora incompleto. Un po’ Gattuso, un po’ Van Bommel, potrebbe dare un contributo di forza fisica a un centrocampo che ha bisogno di consolidarsi. Se i risultati saranno quelli che il Milan spera, anche i puristi se ne faranno una ragione. al.bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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SOSTA IN ARRIVO

Abate è out, c’è De Sciglio Ambrosini ok

Dopo Bologna due giorni liberi Tornerà Mexes

Abate ha lavorato a parte anche ieri, quindi è praticamente scontata la sua assenza anche nella seconda giornata di campionato. Al suo posto giocherà ancora De Sciglio, autore di una buona prestazione nel secondo tempo contro la Samp. Allegri non recupera il suo terzino destro titolare, ma recupera Massimo Ambrosini. Probabile dunque che Montolivo venga utilizzato almeno in parte come mezzala anziché playmaker. Ieri la squadra ha lavorato soprattutto sul pressing e sulla velocità, poi le classiche partitelle. Oggi Bojan sarà presentato ufficialmente alla stampa: già sabato andrà in panchina a Bologna, dove non ci saranno nè Pato nè Robinho.

Il Milan giocherà sabato a Bologna, poi i giocatori saranno liberi per due giorni. Il periodo di sosta per gli impegni internazionali sarà fondamentale per cercare di recuperare Pato: il programma è metterlo in campo contro l’Atalanta, il 16 a San Siro. Ma il Milan non ha fretta, e sarebbe impossibile averne visti i precedenti del ragazzo. Robinho potrebbe rientrare contro l’Udinese (anche se è più facile che sia pronto per la partita successiva), mentre dopo la sosta sarà a disposizione anche Mexes, e così il reparto difensivo sarà al completo. Il periodo di sosta sarà importante anche per cercare di inserire il nuovo arrivo Bojan nei meccanismi di gioco e nei metodi di lavoro di Allegri.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 30 AGOSTO 2012

CHI ARRIVA

MERCATO DOMANI SI CHIUDE DAL NOSTRO INVIATO

MATTEO DALLA VITE APPIANO GENTILE (Como)

Floccari o Rocchi: a due giorni dalla fine del mercato, l’Inter punta il proprio mirino su quella che sembra una filastrocca laziale: o Floc o Roc, sempre ammesso che non esploda una sorpresa proprio sul gong di questa sessione nella quale il vice-Milito sembra quasi introvabile. Quasi. Duello laziale Ricapitoliamo: dopo che l’affare-Borriello non parrebbe più percorribile perché non esiste la disponibilità al prestito, ecco che dall’altra sponda di Roma viene offerto Tommaso Rocchi e si ripensa a Sergio Floccari, pedina già cercata a suo tempo prima di Antonio Cassano e nel ventaglio di quelli che sarebbero potuti diventare i vice-Principe. L’ultima, però, registra anche un inserimento della Juve per l’ex atalantino. Oggi come oggi - considerando che anche l’idea legata a Lisandro Lopez è difficile perché il Lione non è disposto al prestito - ecco che il duello potrebbe restringersi ai laziali. Offerto Rocchi In un incontro avuto nel pomeriggio di ieri, l’Inter si è vista proporre Tommaso Rocchi, in uscita dalla Lazio: per il giocatore era già stata messa in piedi l’ipotesi-Udinese, ma il non passaggio ai Gironi di Champions e l’attesa

8

le stagioni disputate da Tommaso Rocchi con la maglia della Lazio: quella appena iniziata è la nona

L’Inter e il vice-Milito Rocchi o Floccari?

Nei giorni scorsi l’idea era tornata di moda e aveva cozzato con la pole-position del Bologna, pronto a sferrare l’attacco decisivo sulla base di 4,5 milioni. Il giocatore, però, capito di poter essere pedina interessante per Inter e Juve, ha bloccato tutto.

Il primo è stato offerto ieri, il secondo ha messo in stand-by il Bologna. Moratti dirà sì solo a costo zero

Un anno fa, con la Lazio... Una

per capire se davvero si può aprire una pista-Inter ha (forse momentaneamente) bloccato la cessione in Friuli in attesa di una decisione definitiva da parte del dt Branca, del ds Ausilio e di Stramaccioni.

Funzionale o niente La sostanza

è la seguente: l’Inter cerca sì un vice-Milito, ma che non intacchi l’armonia dell’attacco attuale e a costo zero (ingaggio a parte). «Il lavoro della società ha prodotto un mercato mirato ed intelligente - dice Stramaccioni -. I calciatori che sono arrivati, oltre al valore, hanno grande voglia di Inter: sono funzionali alle idee dell’allenatore. Se deve arrivare un giocatore dev’essere appunto funzionale, perché sennò non prendiamo nessuno. A centrocampo? E’ solo un’emergenza legata al Vaslui».

Floccari, identikit ideale A segui-

re, è tornata di moda la pista legata a Sergio Floccari: l’Inter aveva sondato l’idea di averlo già prima di acquisire Cassano perché rappresenta l’identikit ideale da inserire nell’arsenale di Stramaccioni. Una prima punta che però ha caratteristiche da seconda, un «fisicato» con anche dinamismo e capacità di dialogo, un giocatore che sa anche attendere il proprio turno in panca. Cinque milioni? No Nel giorno in cui Branca e Ausilio cominciarono a chiedere l’ex atalantino, la Lazio «sparò» una richiesta di 5 milioni di euro definita inaccettabile dall’Inter.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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le reti realizzate da Floccari in campionato con la Lazio, prima di essere ceduto in prestito al Parma la stagione scorsa

cosa, però, è certa: l’Inter non ha alcuna intenzione di spendere e cerca il giocatore in prestito secco. Da ricordare che proprio un anno fa e nell’ultimo giorno, Inter e Lazio trovarono l’accordo per Zarate: ma allora fu un prestito (2,7 milioni)con allegato un diritto di riscatto mai esercitato.

2 A sinistra, Sergio Floccari, 30, attaccante della Lazio: ha giocato l’ultima stagione in prestito al Parma. A destra, Tommaso Rocchi, 34, bomber biancoceleste PIERANUNZI-ANSA

Taccuino

i trofei alzati da Rocchi da quando gioca nella Lazio: la Coppa Italia nel 2008-’09 e la Supercoppa italiana 2009

Gazzetta.it Gazza

SIENA

Conferma del 3-5-2 Dubbio Valiani-Verre COLLE VAL D'ELSA (Si) Si è alle nato anche il nuovo arrivato Cam pos Toro. Cosmi con la Samp con fermerà il 3 5 2, ballottaggio fra Valiani e Verre.

Tvf

PALERMO

Ilicic torna in gruppo Brienza a rischio PALERMO (f.v.) Josip Ilicic è torna to ad allenarsi: ha recuperato dal problema al tendine d'Achille e tor nerà fare coppia con Miccoli in at tacco. Invece Brienza non sembra in grado di recuperare per la gara con la Lazio.

NEXTGEN SERIES

Juve frenata dal Fenerbahce

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ALESSANDRIA (n.p.) Alla presen za di Carrera, la Juve ha debuttato nella NextGen Series, la competi zione tra i migliori settori giovanili d’Europa: è finita in parità, 3 3, contro i turchi del Fenerbahce. La Juventus, in vantaggio per due vol te con Padovan, è stata raggiunta e sorpassata. Poi, al 90’, è arriva to il pareggio bianconero di Eric Lanini.

Il duello Messi-Ronaldo REUTERS

GLI HIGHLIGHTS DELLA SUPERCOPPA REAL-BARCELLONA Non perdetevi le azioni più emozionanti del Clasico del Bernabeu tra la squadra di Mourinho e i blaugrana di Vilanova. Inoltre sul nostro sito potrete trovare alcuni video divertenti dai campionati di tutta Europa...

DILETTANTI

Il Seregno inaugura il suo stadio (f.sal.) Oggi alle 21 il 1913 Se regno inaugura il suo stadio, il Fer ruccio, con una partita esibizione tra la prima squadra di Sergio Bre scia (D) e il Fiammamonza femmini le (quest'anno in A). Il Seregno an ticipa con questa iniziativa i fe steggiamenti del centenario socie tario: prevista la premiazione del presidente Fiammamonza, Davi de Erba.

TENNIS, L’US OPEN RACCONTATO DA SERENA E DJOKOVIC E’ uno dei grandi appuntamenti del tennis mondiale, ultimo Grande Slam della stagione: scopri come Serena Williams e Nole Djokovic stanno vivendo l’US Open. Basket Nba, le immagini più belle dei Milwaukee Bucks


CHI PARTE

GIOVEDÌ 30 AGOSTO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Julio al giro finale. Maicon quasi Il portiere stasera potrebbe salutare San Siro. L’esterno convocato, ma ancora in dubbio DAI NOSTRI INVIATI

MATTEO DALLA VITE ANDREA ELEFANTE APPIANO GENTILE (Como)

Stasera, molto probabilmente. L’addio di Julio Cesar al popolo nerazzurro dovrebbe avvenire questa sera prima di Gara-2 contro il Vaslui. E per lui sarebbe pronto anche un regalo-ricordo (un piatto? una targa?): un ringraziamento concreto per una bellissima storia lunga sette anni. Oggi o domenica? Ieri - sul pro-

prio sito - l’Inter ha salutato il suo «Acchiappasogni» una volta ufficializzata la risoluzione consensuale del contratto: Julio sarà del Qpr in virtù di un contratto quadriennale a 2,5 milioni a stagione. Nel primo pomeriggio, il presidente Massimo Moratti aveva parlato anche del suo ex portiere. «L’Inter è partita bene - ecco le brevi parole del numero uno -, speriamo vada avanti così. Cassano? Molto bene. Julio Cesar può salutare? Lo sentirò oggi». E infatti i due si sono sentiti, anche per l’okay al probabile saluto di stasera. Numero 33 e deb col Chelsea Il

Julio Cesar e Maicon se la spassano su uno scivolo dell’Aquafan di Riccione ANSA

sito del Qpr già ieri annunciava che Julio, per sua scelta, avrà la maglia numero 33: 33 come gli anni che compie lunedì. Ieri sera il portiere si è messo in treno con destinazione Roma, dove oggi - all’ambasciata brasiliana - risolverà le questione legate all’ottenimento del permesso di

soggiorno nel Regno Unito. Tutto questo lo porterà a non poter giocare sabato contro il Manchester City, ma il 15 settembre al Loftus Road contro il Chelsea.

peraltro nel recente passato è stata riservata solo a Cordoba — proprio nella sera in cui potrebbe rientrare Handanovic avrebbe potuto creare qualche disagio.

E Susana twitta Ecco dunque

che, debuttando non prima di metà settembre, stasera potrà essere a San Siro. Del resto, che l’ipotesi di un addio nel corso di Inter-Roma fosse diventata via via sempre meno probabile l’aveva già fatto intuire la moglie Susana Werner, via Twitter: «Il saluto non avverrà domenica, ma il motivo non lo posso dire». Non è così difficile intuirlo: un saluto di Julio Cesar a San Siro — opportunità che

Non vedo l’ora Nessun disagio,

invece, nelle prime parole inglesi di Julio Cesar: «Le ambizioni del club mi sono state presentate dal presidente e dall'allenatore e non sarei potuto rimanere più impressionato. Sono venuto qui per lottare per un posto da titolare e per dare tutto. La Premier è il miglior campionato al mondo, tutti vogliono giocarci e per me è lo stesso. Non vedo l'ora di iniziare». Maicon in bilico In tutto questo,

IL COMUNICATO

Il club saluta Julio «Grazie di tutto Acchiappasogni» Così il sito dell’Inter ha salutato Julio Cesar, «entrato nella storia dei grandi portieri nerazzurri. Sette stagioni, 300 volte in porta, parate leggendarie, energia straripante, carattere... Grazie per aver combattuto con noi... Per aver urlato di gioia, per quel gesto inconfondibile che fai quando esci imbattuto a fine partita... Grazie per averci difeso in campo e a volte anche fuori, Acchiappasogni: e buona fortuna di cuore da parte di tutta l'Inter!».

anche Strama ha detto la sua: «Che Julio possa salutare i tifosi interisti è una cosa bellissima, dopo le pagine indelebili che ha scritto in questa squadra. Julio è stato uno di quei giocatori a cui devo dire grazie, mi ha aiutato quando sono arrivato qui». Quanto a Maicon, «la situazione è delineata fin dall’inizio: certe caratteristiche le ha solo lui. Saremo tutti felici se resterà e se invece andrà via, gli augureremo il meglio». Il discorso-Maic è ancora complesso: il City ha offerto De Jong, l’Inter ha detto no. Il club nerazzurro vuole soldi, fra i 6 e gli 8 milioni. E la sua convocazione per stasera non è assoluta: se in queste ore ci sarà un’accelerazione, Maicon sarà risparmiato contro il Vaslui. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LA GAZZETTA DELLO SPORT

INTER VASLUI

EUROPA LEAGUE RITORNO PLAYOFF

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I NUMERI

15

i precedenti ufficiali tra Inter e avversarie romene, con un bilancio nerazzurro di 10 successi, 2 pari e 3 k.o.

14

gli anni passati dall’ultima Coppa Uefa (oggi Europa League) alzata dall’Inter: era la stagione 1997-’98. I nerazzurri la vinsero anche nel 1990-’91 e nel 1993-’94

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i gol segnati finora dall’Inter in questi preliminari: 3 con l’Hajduk Spalato, 2 nell’andata contro il Vaslui

GIOVEDÌ 30 AGOSTO 2012

STASERA SI GIOCA

Lo Stoccarda si è già qualificato Martedì lo Stoccarda si è assicurato il passaggio di turno dopo la vittoria dell’andata. Oggi in campo anche le italiane

Stoccarda (Ger)-Dinamo (Rus)

2-0 1-1

Le varianti tattiche Ergo: considerando

Zanetti anche uomo di fascia, l’unico centrocampista puro e senza problemi a disposizione è Cambiasso. Ergo, il tecnico potrebbe organizzarsi anche cambiando sistema di gioco: ad esempio virando su un 4-4-2, con Coutinho largo a sinistra in fase difensiva — ma libero di accentrarsi per riproporre il più consueto 4-3-1-2 — e due soli centrocampisti centrali (risparmiando Guarin). A quel punto, senza Maicon, per le fasce Stramaccioni potrebbe scegliere solo fra Jonathan, Mbaye e Juan Jesus, forte indiziato per fare il laterale sinistro. A meno

Stella Rossa (Ser)-Bordeaux (Fra)

2-0 oggi

Bursaspor (Tur)-Twente (Ola)

0-0 oggi 3-1 oggi

0-2 oggi

Slask Wr. (Pol)-Hannover (Ger)

3-5 oggi

Ekranas (Lit)-Steaua (Rom)

0-2 oggi

Heart of Mid. (Sco)-Liverpool (Ing)

0-1 oggi

Atromitos (Gre)-Newcastle (Ing)

1-1 oggi

Motherwell (Sco)-Levante (Spa)

0-2 oggi

Liberec (R.Cec)-Dnipro (Ucr)

2-2 oggi

Sheriff Tir. (Mol)-Marsiglia (Fra)

1-2 oggi

Maritimo (Por)-Dila (Geo)

1-0 oggi

Legia V. (Pol)-Rosenborg (Nor)

1-1 oggi

Paok (Gre)-Rapid Vienna (Aut)

2-1 oggi

Horsens (Dan)-Sp. Lisbona (Por)

1-1 oggi

Midtjylland (Dan)-Young Boys (Svi)

0-3 oggi

Vaslui (Rom)-INTER

0-2 oggi

Lucerna (Svi)-Genk (Bel)

2-1 oggi

Lokeren (Bel)-V. Plzen (R.Cec)

2-1 oggi

Feyenoord (Ola)-Sp. Praga (R.Cec)

2-2 oggi

Debrecen (Ung)-Bruges (Bel)

0-3 oggi

Zeta (Mac)-Psv Eindhoven (Ola)

0-5 oggi

Neftci (Aze)-Apoel Nicosia (Cip)

1-1 oggi

Aik Solna (Sve)-Cska Mosca (Rus)

0-1 oggi

D. Bucarest (Rom)-Metalist (Ucr)

0-2 oggi

Athletic Bilbao (Spa)-Hjk Helsinki (Fin) 6-0 oggi

D’ARCO

Il buco in mezzo L’organizzazione serve quando non si può giocare come si vorrebbe e con chi si vorrebbe e allora bisogna ragionare — come spiega Stramaccioni — «in base al contesto: devo vedere chi ho disponibile a centrocampo per poter decidere come giocare in attacco e chi poter risparmiare. Lo farei volentieri con chi le ha giocate tutte (tipo Sneijder, Milito e anche Ranocchia, ndr)». Perché il buco per ora è sempre lì, in mezzo. «L'attacco è l'unico reparto in cui, toccando ferro, li ho tutti. Invece Alvarez, Gargano e Duncan non sono in lista, Mudingayi è infortunato e Guarin dopo Pescara aveva un polpaccio (muscolo delicato, ndr) indurito. Guaro è il nostro toro, non chiederebbe il cambio neanche su una gamba sola, ma se potrò, lo farò riposare». Ecco, appunto: se potrò. E questo lo deciderà soltanto oggi. Il fatto è che al 90%, salvo recupero miracoloso, non ci sarà neanche Nagatomo, che ieri aveva la febbre e non si è allenato. E il fatto è anche che Maicon è sì convocato, ma saranno i movimenti di mercato a determinare il suo utilizzo di stasera solo in extremis.

3-2 oggi

Molde (Nor)-Heerenveen (Ola)

Mura (Slo)-LAZIO

COSÌ IN CAMPO ORE 20.45

«Affamata, organizzata e arrabbiata»: Stramaccioni stasera l’Inter la vuole così. Arrabbiato è più che altro lui, in verità, ma serve a poco: con le soluzioni così contate, meglio pensare a come far fronte all’emergenza. Con l’organizzazione e la fame, appunto.

Tromso (Nor)-Partizan (Ser)

1-3 oggi

1-0 oggi

Da Nagatomo a Guarin, tanti dubbi e centrocampo ancora in emergenza: possibile un cambio tattico

MATTEO DALLA VITE ANDREA ELEFANTE APPIANO GENTILE (Como)

0-0 oggi

Dudelange (Lus)-H. Tel Aviv (Isr)

Anzhi (Rus)-Az Alkmaar (Ola)

Strama s’arrangia «Purché ci siano fame e rabbia»

DAI NOSTRI INVIATI

Trabzonspor (Tur)-Videoton (Ung)

che, dietro, non decida di (ri)dirottare Silvestre sulla fascia destra. O di utilizzare tutti e tre i centrali difensivi, per un 3-4-1-2 «mascherato», che però presupporrebbe la disponibilità perlomeno di uno fra Maicon e Guarin. Le altre risposte E poi c’è la fame, senza

la quale potrebbe farsi dura «contro un Vaslui che di non competitivo ha solo il nome». E senza la quale si rischia di sbagliare, «e noi non vogliamo, perché l'Inter deve essere presente in Europa». E perché ha già sbagliato una volta, tre settimane fa contro l’Hajduk Spalato. «Quella sera avevamo una rabbia tale che non voglio più provarla». Ecco: il fatto è che da rabbia può nascere fame, ma deve nascere anche consapevolezza, e allora Inter-Vaslui potrà dire varie altre cose: quanto la squadra nerazzurra è maturata dopo quegli schiaffi presi in casa dall’Hajduk (e se stavolta manterrà la porta inviolata come ha sempre fatto finora in trasferta); come San Siro accoglierà Cassano e più in generale la squadra (quasi 50.000 spettatori come contro i croati?); se davvero il Principe almeno inizialmente riposerà, quanto è importante un’alternativa a Milito (Palacio in versione prima punta funzionerà?). Più difficilmente, invece, questa gara dirà quale può essere l’alternativa tattica se non gioca Sneijder: l’idea più logica sarebbe il 4-3-3, ma per tutto quanto sopra non pare questa la serata più indicata. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CASO

Guarin, chat su Twitter E il club nerazzurro gli fa una ramanzina Ieri sera, dalla propria camera nel ritiro di Appiano, Fredy Guarin si è messo a chattare in video coi followers di Twitter. Roba breve e serena. «Forza, Inter, Alvaro Pereira è un grande...» frasi così, normali. Il fatto è che il regolamento interno prevede l’autorizzazione preventiva e quindi Guarin potrebbe rischiare una multa.

LAZIO MURA

8

4

I NUMERI

1

gara ufficiale di Petkovic all’Olimpico. Il tecnico finora si è seduto sulla panchina dello stadio casalingo nelle amichevoli estive

11

le partecipazioni della Lazio nella competizione (sin da quando si chiamava Coppa Uefa): i biancocelesti non hanno mai alzato il trofeo

104

le reti totali della Lazio nel corso della sua storia in questa Coppa. Oggi la squadra riparte dai 2 gol dell’andata

Ordine di Petkovic «Lazio, devi essere ancora più bella» Qualificazione quasi al sicuro, il tecnico chiede ai suoi progressi nel gioco: «Vincere e convincere» COSÌ IN CAMPO ORE 21

D’ARCO

STEFANO CIERI ROMA

Qualificazione e crescita. Accesso senza patemi alla fase a gironi di Europa League e nuovi progressi nel gioco. Per Vladimir Petkovic la sfida di stasera all’Olimpico con il Mura 05 è qualcosa di molto più importante di una semplice (e fastidiosa) pratica da sbrigare. Lo 0-2 dell’andata a Maribor mette la Lazio al riparo da sorprese. Ma l’allenatore di Sarajevo ci vuole andare con i piedi di piombo. E’ il suo debutto all’Olimpico in una gara ufficiale (nello stadio romano si è già seduto in panchina nelle amichevoli con Getafe e Malmoe), non vuole limitarsi a passare il turno. Vuole farlo attraverso una prestazione da applausi. «Dobbiamo vincere e convincere», annuncia alla viglia, attingendo a un luogo comune che rende comunque l’idea. Test fondamentale Non è solo una questione estetica. Dopo un’estate di stenti (anche se il croato difende il precampionato laziale: «Non è stato affatto disastroso»), Petkovic vuole dare continuità alla svolta di gioco e di risultati fatta registrare nell’ultima settimana. «Possiamo ancora crescere parecchio — ammette —, anche se io sono abbastanza soddisfatto del lavoro svolto. Lo ero anche quando perdevamo in amichevole. Perché, risultati a parte, le cose non erano andate male. A maggior ragione sono soddisfatto adesso che la squadra comincia ad avvicinarsi a quello che voglio». Il tecnico arrivato dalla Svizzera si aspetta ulteriori progressi dalla sfida di stasera con la formazione slovena. «Partita che dovremo affrontare con la massima professionalità, perché ci vuole poco per complicarsi la vita. Anche l’Inter aveva vinto per 3-0 a Spalato. Poi al ritorno a San Siro l’Hajduk ha sfiorato la qualificazione. Dovremo fare molta attenzione». Poco turnover Anche per questo Petko-

vic non esagererà col turnover. Klose avrà un turno di riposo (al suo posto Kozak), le altre novità riguarderanno i baby Cavanda e Onazi e l’esperto Scalo-

ni. Ci dovrebbe essere spazio pure per Zarate, ma una decisione sul suo conto sarà presa solo all’ultimo momento. «Qualche cambio lo farò — rivela Petko — senza però stravolgere la squadra. In questo periodo c’è bisogno di certezze». A minarle provvede anche un mercato che potrebbe togliere all’allenatore qualche pedina su cui vorrebbe puntare: «Floccari va via? Non lo so, non mi va di commentare le ipotesi». Sembra invece sicuro che Zarate resti. «E’ un giocatore per noi molto importante, avrà sicuramente le sue occasioni». La prima potrebbe esserci stasera, perché l’argentino è candidato a giocare da attaccante esterno nel 4-3-3 che Petkovic è intenzionato a proporre. Il 4-5-1 si trasforma dunque nella sua versione più offensiva, il 4-3-3 appunto, anche se sul versante opposto a quello di Zarate ci sarà Lulic che attaccante non è. Centrocampo a tre con Onazi play maker e Gonzalez ed Hernanes ai suoi fianchi, mentre in difesa ai lati dei centrali Biava-Dias agiranno Scaloni da una parte e Cavanda dall’altra. Difesa a quattro, dunque, ma potrebbe essere l’ultima volta. «L’arrivo di Ciani (che nel playoff di Europa League non può giocare, ndr) mi consente di adottare nuove soluzioni dietro», rivela il tecnico. Tradotto, vuol dire che può passare ad una retroguardia a tre. Per continuare a stupire, per continuare a crescere. © RIPRODUZIONE RISERVATA

si qualificano se LA SITUAZIONE

Inter e Lazio passano il turno anche con un k.o. per 0-1, 1-2... Dopo le vittorie per 2-0 in trasferta, l’Inter e la Lazio passano il turno se questa sera in casa vincono, pareggiano o perdono con un solo gol di scarto. Nel caso in cui i nerazzurri di Stramaccioni e i biancocelesti di Petkovic vengano battuti 0-2, andranno ai tempi supplementari e, a seguire, ai calci di rigore. Vaslui e Mura si qualificano se vincono con 2 gol di scarto segnando almeno 3 reti.


GIOVEDÌ 30 AGOSTO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 30 AGOSTO 2012

MERCATO DOMANI SI CHIUDE

v identiKit & CARRIERA

identiKit & CARRIERA

v Zeman a caccia di esterni

Schelotto e Sau nel mirino Una volta piazzato Borriello, la Roma pronta a muoversi nelle ultime 48 ore per le fasce. Ed è ancora viva l’idea d’investire sul ritorno di Giuseppe Rossi ni, entrato a maggio nel giro della Nazionale di Prandelli e che sembra avere molti margini di miglioramento. Più complicata, invece, la pista che porta a Cassani della Fiorentina, mentre resistono Jung (Eintracht) e Torosidis (Olympiacos).

MASSIMO CECCHINI ROMA

Ci sarà stato una sorta di do ut des? D’altronde, vedere Sinisa Mihajlovic che passeggia nei vialetti del centro sportivo di Trigoria in aggiornamento professionale (e pellegrinaggio sentimentale tra i ricordi da ex), fa venire in mente come in fondo il c.t. della Serbia conosca tutto dell’universo interista. E allora, magari, perché non approfittarne? Di sicuro la Roma ha voglia/bisogno di una prestazione da mettere in vetrina domenica a San Siro, visto che gli strascichi della cessione di Bojan al Milan stanno rischiando di far (ingiustamente) evaporare quanto di buono fatto finora in un mercato così movimentista da sconfessare quasi il 70% di quanto fatto un anno fa. Caccia agli esterni Ma le cose cambiano e proprio per questo — nonostante la dirigenza giallorossa faccia filtrare di non voler più fare operazioni in entrata — a Trigoria si sussurra che il colpo «last minute» ci sarà, anche per provare a far dimenticare ai tifosi il trasferimento di Bojan a un club come il Milan, cioè potenzialmente concorrenziale per i piani alti del campio-

Pista Rossi Non perde quota, poi, la suggestione Giuseppe Rossi che, pur guadagnando non poco (circa 2 milioni netti), adesso potrebbe essere preso a cifre abbordabilissime, visto che davanti a sé ha un nuovo intervento chirurgico (tra settembre e ottobre) e ulteriori 6 mesi di stop. Come dire, quasi tutta la stagione vissuta da spettatore. Caso Dodò Logico che però dal

Marco Sau, 24 anni, rientrato a Cagliari in estate LIVERANI

Dodò: recupero lento, spunta Cassani. In lizza anche Jung e Torosidis

Ezequiel Schelotto, 23 anni FOTOGRAMMABERGAMO

nato. Tutto, però, a patto che Borriello si accasi altrove e consenta di risparmiare oltre 7 milioni tra ingaggio e premi. Da oggi a Milano, questo sarà il primo obiettivo del d.s. Sabatini, che comunque tesse le fila anche in entrata sul fronte più caro a Zeman: gli esterni. Per questo radio mercato registra un ritorno di fiamma per un attaccante che il boemo ha avuto nel

Foggia ed è stato monitorato dalla Roma nel corso dell’ultima stagione: Marco Sau, il 25enne sardo, che ha fatto molto bene nella Juve Stabia. Ma l’operazione è complessa, visto che il Cagliari punta molto su di lui sia nell’immediato, sia per valorizzarlo ulteriormente in vista di una futura cessione. Nel mirino, poi, c’è anche Ezequiel Schelotto dell’Atalanta, 23 an-

punto di vista della Roma ci sia un po’ di perplessità su questo fronte, visto che anche il neo acquisto Dodò — anche lui un esterno — ancora non riesce a lavorare in gruppo. Il brasiliano è reduce da un lungo stop per un infortunio al ginocchio e a Trigoria si sussurra come i metodi di allenamento di Zeman non abbiano facilitato il suo recupero. Il peggio comunque sembra essere alle spalle e questa è una buona notizia. Anche perché il boemo di questi tempi ha tanto bisogno di gente che corra sulle fasce. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA COLONIA STRANIERA UNDICI GLI ARGENTINI AGLI ORDINI DI MARAN «El Pitu» Tra le sue squadre San Lorenzo ed Estudiantes FOTOLINE

Mariano Andujar 29 anni, portiere, tornato a giugno al Catania dall’Estudiantes

Pablo Alvarez 28 anni, difensore. In Sicilia dal 2008, l’anno scorso al Real Saragozza

Nicolas Spolli 29 anni, difensore. Al Catania dal 2009, dopo 5 anni argentini

Sergio Almiron 31 anni, centrocampista. Per lui è il secondo anno in Sicilia

Mariano Izco 29 anni centrocampista. Una «bandiera», al Catania dal 2006

Cristian Llama 26 anni, centrocampista, in Italia nel 2007 dall’Arsenal Sarandì

Barrientos d’attacco: «Catania, resto con te Sarà la mia stagione» «Sto recuperando la forma. Niente Genoa, ho rinnovato qui perché mi hanno aspettato quando non stavo bene» DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO CARUSO MASCALUCIA (Catania)

Il calcio è un destino circolare. Come il pallone: comunque lo guardi, cambia la prospettiva ma non la sostanza. Arriva il Genoa al Cibali e questa poteva essere la giornata di Pablo Barrientos, se fosse successo quello che in estate molti davano per certo. Finchè nel club rossoblù ci fu Lo Monaco (un mese appena) sembrava che Barrientos fosse destinato a seguire colui che l’aveva portato in Italia, definendolo «il calcio». Fosse andata così, il ventisettenne fantasista argentino domenica sarebbe stato il grande ex di ritorno: tutti gli occhi su di lui. Si diceva pure che per que-

sto motivo Barrientos tentennava a rinnovare il contratto col Catania prossimo alla scadenza. Ora che ha messo fine al tormentone allungando la permanenza in Sicilia di altri 2 anni (giugno 2015), ugualmente questa rimane la sua partita, solo che gli occhi addosso glieli metteranno soprattutto i genoani sconfitti 4 a 0 dal Catania lo scorso 12 febbraio, con la prima e unica doppietta italiana del Pitu. Perché la palla non gira mai nello stesso modo. Barrientos, ma lei di questo suo fantomatico passaggio al Genoa che sa?

«Poco, praticamente nulla, ero in vacanza in Argentina e ogni tanto rimbalzava questa voce

che non ha mai avuto seguito. C’è il mercato dei giornali e quello vero».

Pablo Barrientos 27 anni, centrocampista, con il Catania ha già realizzato quattro reti

Adrian Ricchiuti 34 anni, centrocampista, quarta stagione in Sicilia dopo 7 anni a Rimini

Lucas Castro 23 anni, centrocampista, a Catania dopo una stagione al Racing Club

re a tornare com’ero prima del grave infortunio ai legamenti».

«

Cosa manca per essere nuovamente al massimo?

«La condizione fisica può ancora migliorare. Spero di raggiungere il top proprio col Catania». Anche in termini di gol?

«Quando si cresce, si cresce in tutte le direzioni. Segnare non è il mio compito principale, ma fa sempre piacere».

Il rinnovo del contratto però ha portato via tanto tempo: cosa l’ha convinta a rimanere?

La metà del suo bottino l’anno scorso lo mise a segno contro il Genoa, prossimo avversario: lei è scaramantico?

«Non avevamo fretta di chiudere e alla fine è stata una mia scelta quella di voler continuare il rapporto con il club rossazzurro a cui sarò sempre grato per avermi portato in Italia e per avermi aspettato quando non stavo bene».

«Per nulla e soprattutto penso che ogni partita non sia mai uguale all’altra. Se l’anno scorso ho fatto una doppietta contro i liguri, magari quest’anno rimango a secco. L’importante è che il Catania vinca anche se non segna Barrientos».

Ora è tutto passato, giusto?

La quasi vittoria con la Roma ha lasciato di sasso anche lei?

«Finalmente sto bene, l’anno scorso l’ho dimostrato. Ma non sono ancora quello di qualche anno fa. Spero di riusci-

Gonzalo Bergessio 28 anni, attaccante, ha militato anche nel San Lorenzo e Saint Etienne

«Ero convinto che avremmo fatto una buona partita. Abbiamo lavorato bene anche se la strada è

«

Alejandro Gomez 24 anni, attaccante, è arrivato a Catania nel 2010 dal San Lorenzo

Con la Roma abbiamo fatto una buona gara, ma la strada è ancora lunga Non amo parlare di me, ma faccio un nome: Gomez. E’ bello che sia rimasto con noi

ancora lunga e dura». Si profila una stagione più facile o difficile della precedente?

«La serie A è sempre molto complicata e per me rimane anche uno dei tornei più affascinanti del mondo». Possibilità di arrivare finalmente a quota 50 punti?

«È un obiettivo a cui possiamo pensare ma dopo la salvezza». Molti la considerano il top player del Catania, è così?

«Non mi piace parlare di me ma se lo dicono gli altri mi fa piacere. Io però faccio un altro nome: Gomez e sono felice che sia rimasto qui». © RIPRODUZIONE RISERVATA


GIOVEDÌ 30 AGOSTO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MERCATO DOMANI SI CHIUDE

Napoli, ultimi botti Uvini può restare E sulla destra è il giorno di Mesto Il brasiliano ha fatto le visite mediche: Malaga in pole per il prestito, ma Mazzarri vuole tenerlo. Jonathan alternativa al genoano DAL NOSTRO INVIATO

MIMMO MALFITANO CASTELVOLTURNO (Ce)

C’è un’ultima casella da riempire per chiudere il discorso mercato, almeno per quest’anno. Vuole un esterno destro, Walter Mazzarri. E Riccardo Bigon sta discutendo alcune operazioni per assicurarglielo prima di domani, ultimo giorno di trattative. Intanto, ieri pomeriggio, è arrivato a Castelvolturno Bruno Uvini, il ventunenne difensore ingaggiato dal San Paolo, che ha sostenuto pure le visite mediche. Ha investito 3 milioni di euro, Aurelio De Laurentiis (1,5 al club paulista e 1,5 a un fondo che gestiva la metà del cartellino del giocatore), per ingaggiare questo giovane brasiliano il cui futuro immediato verrà deciso dall’allenatore

nelle prossime ore. In un primo momento s’era parlato di girarlo in prestito al Siena o al Malaga, che disputerà la Champions League. Ma Mazzarri pare intenzionato a tenerselo per valutarne le capacità e potrebbe lasciarlo andare via soltanto a gennaio, per poi riprenderlo a giugno. In realtà, il tecnico teme che Cannavaro e Grava, implicati nell’inchiesta sul calcio scommesse, possano essere squalificati (per loro comunque si tratterebbe soltanto di omessa denuncia) e, quindi, tenersi Uvini potrebbe essere una necessità. Fascia destra È questo il ruolo in cui Mazzarri non ha alternative, a parte Cristian Maggio che, in ogni modo, resterebbe il titolare. Da diversi giorni, Bigon sta seguendo due piste. La

Giandomenico Mesto, 30 SPORT IMAGE

Classifica SQUADRE

PT

INTER NAPOLI CHIEVO GENOA JUVENTUS FIORENTINA LAZIO SAMPDORIA* CATANIA ROMA TORINO* UDINESE MILAN BOLOGNA CAGLIARI PARMA PALERMO PESCARA ATALANTA** SIENA***

3 3 3 3 3 3 3 2 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 -2 -5

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

1 1 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 1 1 0

3 3 2 2 2 2 1 1 2 2 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0

0 0 0 0 0 1 0 0 2 2 0 2 1 2 2 2 3 3 1 0

■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE

Bruno Uvini, 21 anni, con la maglia dei brasiliani del San Paolo IPP

prima porta a Giandomenico Mesto, l’esterno del Genoa che ha lavorato con Mazzarri alla Reggina: il giocatore conosce già le abitudini tattiche dell’allenatore. La seconda, invece, riguarda Moreira Jonathan, ventiseienne centrocampista dell’Inter, che nella passata stagione ha sommato 11 presenze e un gol con il Parma. Ieri per l’interista c’è stato un incontro: se il brasiliano Maicon alla fine dovesse essere ceduto al Manchester City ciò darebbe via libera, dunque, alla cessione di Jonathan. Bigon è in attesa che l’Inter risolva la questione per poi decidere definitivamente tra Jonathan e Mesto. Il genoano a Napoli verrebbe di corsa e ha già dato la propria disponibilità a trasferirsi. Il problema sta nella formula dell’operazione. Il Napoli lo vorrebbe prendere

in prestito mentre Preziosi, il presidente del Genoa, vorrebbe cederlo almeno in comproprietà. Una condizione che potrebbe anche essere accettata da De Laurentiis se non si dovesse concretizzare l’affare Jonathan. Per il prossimo anno, invece, il Napoli ha ottenuto un’opzione sull’argentino Centurion, l’esterno offensivo del Racing, gestito dall’agente Alejandro Mazzoni, che ieri ha confermato quest’eventualità. In uscita Il giovane Bariti an-

drà in prestito, Avellino o Vicenza, mentre Bigon è impegnato nel cercare una sistemazione, pure in Serie B, per il difensore Rinaudo. Diversamente, gli verrà proposta la rescissione del contratto, che scadrà a giugno prossimo, con una buonuscita. © RIPRODUZIONE RISERVATA

***Siena 6 punti; **Atalanta 2 punti; *Sampdoria, Torino 1 punto di penalizzazione La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, differenza reti; 3) gol segnati a

2 giornata Sabato 1 settembre TORINO-PESCARA ore 18 BOLOGNA-MILAN ore 20.45 Domenica 2 settembre UDINESE-JUVENTUS ore 18 CAGLIARI-ATALANTA ore 20.45 CATANIA-GENOA INTER-ROMA LAZIO-PALERMO NAPOLI-FIORENTINA PARMA-CHIEVO SAMPDORIA-SIENA

Marcatori 2 RETI: Jovetic (Fiorentina) 1 RETE: Gomez e Marchese (Catania); Cruzado e Pellissier (Chievo); Immobile e Merkel (Genoa); Coutinho, Milito e Sneijder (Inter); Lichtsteiner e Pirlo (Juventus); Hernanes (Lazio); Cavani, Hamsik e Maggio (Napoli); Lopez e Osvaldo (Roma); Costa (Sampdoria); Maicosuel (Udinese)


12

LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 30 AGOSTO 2012

MERCATO DOMANI SI CHIUDE TUTTI GLI AFFARI E LE TRATTATIVE DELLE VENTI SQUADRE DI SERIE A

ATALANTA

BOLOGNA 4-4-1-1

Peluso

Bonaventura

Manfredini

BIONDINI

3-5-1-1

ABERO Cherubin

GUARENTE

NATALI

Perez

Acquafresca

Denis Agliardi

Consigli STENDARDO

Cigarini

Bellini

Schelotto

Moralez

Diamanti Taider Antonsson MOTTA

All. Colantuono

ARRIVI Radovanovic (c, Novara FP), Brivio (d, Lecce), Matheu (d) e Parra (a, Independiente), Troisi (a, Kayserispor), Biondini (c, Genoa), De Luca (a, Varese). PARTENZE Brighi (c, Torino), Polito (p), Doni (c) e Mutarelli (c, fine contratto), Carrozza (c, Verona), Minotti (c, Lanciano), Gabbiadini (a, Bologna). OBIETTIVI Sardo (d, Chievo), Melazzi (a, Danubio), Floccari (a) e Santacroce (d, Parma). COSA MANCA Parte Tiribocchi, arriva De Luca, e l’attacco è sistemato, Adesso potrebbe arrivare un rinforzo in difesa, nelle ultime ore.

All. Pioli

ARRIVI Riverola (c, Barcellona), Pasquato (a, Torino), Carvalho (d, Genoa), Curci (p, Roma), Abero (a, Nacional), Motta (d, Catania), Guarente (c, Siviglia), Natali (d, Fiorentina), Umunegbu (a, Milan), Gabbiadini (a, Atalanta), Pazienza (c, Udinese) PARTENZE Rubin (d, Siena), Vitale (d, Ternana), Raggi (d, Monaco), Di Vaio (a, Montreal), Belfodil (a, Parma), Loria (d, fine contratto), Gillet (p, Torino), Mudingayi (c, Inter) OBIETTIVI Juan Jesus (d, Inter), Floccari (a, Parma), Janko (a, Porto) COSA MANCA Appena sarà formalizzata la cessione di Ramirez, arriverà un altro attaccante. E non sono esclusi rinforzi anche a sinistra e in mediana, dove servono alternative.

Vargas al Genoa Atalanta: De Luca Rosina a Siena Il Palermo si avvicina a Llama, ufficiale Sosa Modesto e Pelizzoli a un passo dal Pescara Cagliari: piace Mejia, nel mirino Migliaccio CALVI-DI CHIARA-DI FEO

CAGLIARI

CATANIA 4-3-3

4-3-3

AVELAR

Marchese

SAU

Nainggolan Astori

Almiron

Gomez

Lodi

Bergessio

Izco

Barrientos

ROLIN

Agazzi

Conti

ANDUJAR

Pinilla

Legrottaglie

ROSSETTINI Dessena

Cossu

Pisano

ALVAREZ

All. Ficcadenti

ARRIVI Sau (a, Juve Stabia FP), Ragatzu (a, Gubbio FP), Rossettini (d, Siena), Camilleri (d, Feralpi Salò), Avelar (d, Karpaty) PARTENZE Canini (d, Genoa), El Kabir (a, Mijallby), Rui Sampaio (c, Olhanense) OBIETTIVI Battaglia (c, Huracan), Barillà (c, Reggina), Casarini (c, Bologna), Ceccarelli (d, Cesena), Cabrera (c, Nacional M.), Cordoba (c, Nagoya), Mejia (c, Atl. Nacional), Migliaccio (c, Palermo) COSA MANCA Un centrocampista che si alterni ai titolari, e un’alternativa sulla destra. Poi, in caso di cessioni eccellenti, si potrebbe mettere mano in altri settori.

CHIEVO

All. MARAN

ARRIVI Alvarez (c, Saragozza FP), Andujar (p, Estudiantes FP), Antenucci (a, Torino), Keko (c), Moretti (c) e Sciacca (c, Grosseto, FP), Doukara (a, Vibonese), Morimoto (a, Novara), Salifu (c, Fiorentina), Frison (p, Vicenza), Castro (c, Racing), Rolin (d, Nacional), Diop (c, Martina Franca) PARTENZE Seymour (c, Genoa FP), Ebagua (a, Varese), Motta (d, Bologna), Carrizo (p, Lazio FP), Kosicky (p, Novara), Catellani (a, Sassuolo), Suazo (a) e Campagnolo (p, fine contratto) OBIETTIVI Melazzi (a, Danubio), Alfaro (a, Lazio) COSA MANCA Con Rolin la difesa è a posto, poi può arrivare un’alternativa agli esterni d’attacco. Se parte uno dei big, sarà rimpiazzato.

FIORENTINA 4-3-1-2

3-5-2

Pasqual

Jokic M. RIGONI

SAVIC

DI MICHELE

Cesar Sorrentino

AQUILANI

VIVIANO

L. Rigoni

EL HAMDAOUI

G. RODRIGUEZ

Thereau

Juan Manuel Vargas è un giocatore del Genoa: arriva dalla Fiorentina in prestito con diritto di riscatto, oggi visite e primo allenamento. E con i viola si tratta anche uno scambio di difensori: Camporese per Bovo, che andrebbe a Firenze. È destinato a restare rossoblù pure il difensore Velazquez, che non verrà rispedito all’Independiente. In porta invece arriverà dal Milan Donnarumma (era al Gubbio), mentre è sempre vivo l’interesse per Chanturia (Vitesse). Mosse Palermo Con le piste Ziegler e Mesbah poco praticabili, per il Palermo schizzano le quotazioni di Llama (Catania): si può fare in prestito con diritto di riscatto. Perfezionato anche l’arrivo di Giorgi (Novara, dove va Mehmeti), ufficiale l’arrivo di Sebastian Sosa dal Cerro Largo. Punto Torino A centrocampo i granata si regalano Marko Bakic, classe ’93, nazionale montenegrino, preso dal Mogren per 1,5 milioni insieme alla Fiorentina. A sinistra invece, quasi irraggiungibile Mar-

chese (il Catania non vuole darlo, così come Almiron), resta l’idea Pasquale e con l’Udinese è sempre in ballo l’affare Barreto. In avanti, poi, il Torino ha quasi abbandonato la pista Bojinov ed è freddo anche l’interesse per Antenucci. A centrocampo il ds Petrachi non molla Tissone e come affare last minute potrebbe scaldarsi la pista Donati (Palermo). Affari Pescara In dirittura l’af-

fare Modesto: l’esterno sinistro arriverebbe in prestito dal Parma. Ieri a cena passi avanti nella trattativa per Foggia, in alternativa si parla con il Crotone per Gabionetta o Caetano. Stamane invece incontro decisivo per il portiere Pe-

L’APPUNTAMENTO

Stasera a Bresso l’aperitivo Aiacs Il mercato termina alle 19 di domani, si tratta all’AtaExecutive di Milano (organizzazione Master Group Sport). Stasera all’Ora Hotel di Bresso (ore 19) rinfresco di mercato organizzato dall’Aiacs.

lizzoli: in cambio al Padova andrebbe Anania. Altre trattative L’Atalanta in at-

tacco prende De Luca: prestito oneroso (circa un milione al Varese) con diritto di riscatto, nell’operazione ai biancorossi va il centrocampista Koné. Il Cagliari a centrocampo prova a stringere per Migliaccio (Palermo) ma nel mirino c’è pure il colombiano Mejia (Atl. Nacional) mentre resta viva la pista Barillà (Reggina, si può fare nelle ultime ore). Spunta anche il Catania su Alfaro (Lazio), su cui non molla il Chievo nonostante due piste spagnole; i siciliani intanto prendono il mediano Diop (Martina Franca) e aspettano la prossima settimana per rinnovare con Gomez. Il Siena è a un passo dalla punta Guidetti (Feyenoord, oggi può esserci il sì e l’arrivo per le visite), ha trovato l’accordo con Rosina (triennale, spalmato il contratto dello Zenit) ed è alle prese con un caso Neto: il Nacional Madeira sostiene di non aver ricevuto il pagamento della prima rata per il difensore. Se riesce a sistemare in uscita Floccari e Alfaro entro oggi, la Lazio ha pronta un’offerta di 7,5 milioni per l’attaccante Abdellaoue (Hannover). © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIZARRO

Dainelli Pellissier

RONCAGLIA

Luciano Sardo

BORJA VALERO

Jovetic

CUADRADO

All. Di Carlo

All. MONTELLA

ARRIVI Guana (c, Cesena), Bentivoglio (c, Padova FP), De Falco (c, Bari FP), Fatic (d) e Gallozzi (c, Empoli FP), Papp (d) e Farkas (d, Vaslui), Cofie (c, Sassuolo), Di Michele (a, Lecce), Stoian (c, Bari), M. Rigoni (c, Novara), Piriz (c, Danubio) PARTENZE Gulan (d, Modena), Sammarco (c, Spezia), Acerbi (d, Milan), Mandelli (d, fine contratto), Uribe (a, Atl. Nacional), Bradley (c, Roma) OBIETTIVI Seymour (c, Catania), Gregus (c, Banik), Caracciolo (a, Novara), Alfaro (a) e Kozak (a, Lazio), Lazzari (c, Fiorentina), Montero (a, Seattle) COSA MANCA Un centrocampista di qualità e quantità, più un attaccante. Ma occhio al ds Sartori, un mago delle ultime ore di mercato...

ARRIVI Seferovic (a, Lecce), Hegazy (d, Ismaily), El Hamdaoui (a, Ajax), Roncaglia (d, Boca Jrs), Cuadrado (c, Lecce), Lupatelli (p, Genoa), Viviano (p) e Della Rocca (c, Palermo), M. Fernandez (c, Sporting), Valero (c) e G. Rodriguez (d, Villarreal), Aquilani (c, Milan), Pizarro (c) e Savic (d, Manchester City) PARTENZE Salifu (c, Catania), Montolivo (c, Milan), Amauri (a, Parma), Kharja (c, El Arabi), Kroldrup (d) e Marchionni (c, fine contratto), Natali (d, Bologna), Gamberini (d) e Behrami (c, Napoli), De Silvestri (d, Sampdoria), Felipe (d, Siena), Cerci (c, Torino), Lazzari (c, Udinese), Nastasic (d, Man. City), Vargas (c, Genoa) OBIETTIVI Bendtner (a, Sunderland), Melazzi (a, Danubio), Boly (d, Auxerre), Bovo (d, Genoa), Diakite (d, Lazio), Borriello (a, Juve), Babel (a, Hoffenheim) COSA MANCA Un uomo d’area e forse un altro difensore.

GENOA

INTER

JUVENTUS

4-3-3

MERKEL

VARGAS

CANINI Gilardino

Granqvist

HANDANOVIC

GARGANO

All. De Canio

ARRIVI Seymour (c, Catania), Immobile (a, Pescara), Lazarevic (c, Padova), Rennella (a), Toszer (c, Genk), Anselmo (c, Palmeiras), Canini (d, Cagliari), Tomovic (d) e Bertolacci (c, Lecce), Piscitella (a, Roma), Tzorvas (p) e Jara Martinez (a, Palermo), Vargas (c, Fiorentina) PARTENZE Palacio (a, Inter), Veloso (c, Dinamo Kiev), Constant (c) e Ze Eduardo (a, Milan), Carvalho (d, Bologna), Sculli (a, Lazio), Belluschi (c, Bursaspor), Lupatelli (p, Fiorentina), Alhassan (d, Novara), Biondini (c, Atalanta) OBIETTIVI Gomez (a. Catania), Camporese (d, Fiorentina), Donnarumma (p, Gubbio) COSA MANCA Un altro attaccante esterno e magari un’alternativa ai centrali difensivi. Ma con Preziosi mai dire mai...

Sneijder

Zanetti

Radu

Marchisio

Dias

Ledesma

CIANI

Cana

Lulic Vucinic

Buffon

Bonucci

Marchetti

Pirlo GIOVINCO

Milito Barzagli

Guarin

Jankovic

4-2-3-1

ASAMOAH Chiellini PALACIO

Ranocchia Kucka

TOMOVIC

3-5-2

Cambiasso Samuel

SEYMOUR

Frey

4-3-1-2

PEREIRA

Antonelli

LAZIO

All. Stramaccioni

ARRIVI Coutinho (a, Espanyol FP), Jonathan (c) e Mariga (c, Parma FP), Palacio (a, Genoa), Donati (d, Padova FP), Handanovic (p, Udinese), Silvestre (d, Palermo), Mudingayi (c, Bologna), Cassano (a, Milan), Gargano (c, Napoli), Pereira (c, Porto). PARTENZA Zarate (a, Lazio FP), Palombo (c) e Poli (c, Sampdoria FP), Lucio (d, Juve), Forlan (a, Internacional), Castaignos (a, Twente), Faraoni (c, Udinese), Cordoba (d) e Orlandoni (p, fine contratto), Pazzini (a, Milan), Longo (a, Espanyol). OBIETTIVI Paulinho (c, Corinthians), Gilardino (a, Genoa), Andreolli (d, Chievo). COSA MANCA Prima qualche cessione eccellente, poi un difensore se parte Juan Jesus, un vice Milito, e magari qualcos’altro a centrocampo.

Hernanes

Vidal ISLA

Klose

Candreva All. Conte

ARRIVI Iaquinta (a) e Martinez (c, Cesena FP), Asamoah (c) e Isla (c, Udinese), Giovinco (a, Parma), Leali (p, Brescia), Masi (d, Pro Vercelli), Pogba (c, Manchester United), Lucio (d, Inter) PARTENZE Borriello (a, Roma FP), Chibsah (c, Parma), Elia (c, Werder), Krasic (c, Fenerbahçe), Manninger (p), Grosso (d) e Del Piero (a, fine contratto) OBIETTIVI Peluso (d, Atalanta), Llorente (a, Athl. Bilbao), Dzeko (a, Manchester City), Cardozo (a, Benfica), Luiz Adriano (a, Shakhtar) Bendtner (a, Sunderland). COSA MANCA Ora si cerca una chicca per l’attacco. Intanto, per chiudere il mercato, si cercherà di chiudere l’affare Peluso con l’Atalanta.

Konko

All. PETKOVIC

ARRIVI Carrizo (p, Catania FP), Sculli (a, Genoa FP), Zarate (a, Inter FP), Cavanda (d, Bari FP), Floccari (a, Parma FP), Foggia (c, Sampdoria FP), Ederson (c, Lione), Ciani (d, Bordeaux) PARTENZE Del Nero (c), Artipoli (d) e Makinwa (a, fine contratto), Garrido (d, Norwich) OBIETTIVI Mayuka (a. Young Boys), Aogo (d, Amburgo), Ziegler (d, Fenerbahçe), Abdellaoue (a, Hannover) COSA MANCA In teoria un esterno sinistro e un’alternativa in attacco. In pratica Petkovic ha una rosa abbastanza duttile, e con Ciani potrebbe anche essere a posto.


GIOVEDÌ 30 AGOSTO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

13

NAPOLI

MILAN

3-5-1-1

4-3-1-2

Zuniga

Antonini

Britos

Nocerino

Yepes

Hamsik

Robinho Ambrosini

Abbiati

De Sanctis Cannavaro

Boateng

Inler

Pandev

Cavani

PAZZINI

Bonera

BEHRAMI

MONTOLIVO

Campagnaro Abate

A sinistra Gaston Ramirez, 21 anni, uruguaiano di Fray Bentos che nell’ultimo campionato ha segnato 8 gol in A con il Bologna. Sopra Michele Pazienza, 30 anni, l’anno scorso a metà tra Juventus e Udinese IMAGE

Bologna, corsa Ramirez E intanto firma Pazienza I medici del Southampton in Italia per le visite al fantasista ma i tempi sono stretti. In attacco si stringe per Floccari ANDREA TOSI BOLOGNA

La quiete dopo la tempesta. Senza scomodare il Leopardi, le urla della contestazione al presidente Guaraldi lasciano il posto al silenzio irreale che accompagna l’allenamento del Bologna a Casteldebole davanti a una cinquantina di persone che osservano e bisbigliano sottovoce. Sabato arriva il Milan, sfida sempre molto sentita su questa piazza eppure qui sembra l’ultimo dei pensieri che avvolge la tifoseria, perplessa per il k.o. di Verona e arrabbiata per la politica del club sul mercato. Ramirez ieri non è passato al campo sebbene non sia ancora venduto al Southampton, la scadenza secondo i termini dettati da Guaraldi nel con-

fronto con lo zoccolo duro della curva è fissata per oggi. Ma dall’Inghilterra sono atterrati sotto le Due Torri due medici dei Saints per testare le condizioni fisiche dell’uruguaiano in un centro diagnostico privato bolognese, procedura alquanto insolita ma che testimonia la necessità di accorciare i tempi ormai strettissimi per chiudere l’operazione. Anche sotto l’aspetto burocratico le parti devono mettersi d’accordo per consentire a Ramirez di ottenere il permesso di soggiorno in Gran Bretagna entro domani. Intanto Pioli deve rimodellare la squadra uscita battuta dal Chievo. Probabile il ritorno a destra di Motta col rientro di Morleo a sinistra nel centrocampo a cinque. In mediana, al posto dello squalificato Perez dovrebbe trovare spazio Pulzetti.

In arrivo Il Bologna oggi può chiudere due colpi. A centrocampo ieri pomeriggio al termine di una lunga trattativa coi bianconeri è stata raggiunta l’intesa per Pazienza: oggi l’ufficialità, arriva al Bologna per circa 500mila euro, il centrocampista ottiene il prolungamento di un anno (quindi, sino al 2015) dell’attuale contratto. Dalla Lazio invece si punta Floccari: Lotito ha accettato l’offerta, un affare da 4,7 milioni (prestito con diritto di riscatto), manca solo il sì dell’attaccante che però adesso ci pensa perché è arrivata la corte last minute delle big (Inter e Juve). In avanti viva anche l’ipotesi Missiroli (possibile affare last minute). Nel caso fosse saltata la trattativa Pazienza, il dg Zanzi sarebbe andato su Tissone. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Maggio

All. Allegri

ARRIVI Gabriel (p, Cruzeiro), Acerbi (d, Chievo), Pazzagli (p) e Montolivo (c, Fiorentina), Constant (c, Genoa), Traoré (c, Nancy), Zapata (d, Villarreal), Pazzini (a, Inter), Niang (a, Caen), Bojan (a, Roma) PARTENZE Maxi Lopez (a, Sampdoria), Seedorf (c, Botafogo), Nesta (d, Montreal), Gattuso (c, Sion), Van Bommel (c, Psv), Aquilani (c, Fiorentina), Zambrotta (d) e Inzaghi (a, fine contratto), Thiago Silva (d) e Ibrahimovic (a, Psg), Desole (d, Monza), Cassano (a, Inter) OBIETTIVI L. Diarra (c, Real Madrid), De Jong (c, Manchester City) COSA MANCA Con Bojan l’attacco a posto, ora si punta a rimpolpare il centrocampo. E chissà che non si faccia pure qualcosa in difesa...

ARRIVI Insigne (a, Pescara FP), Rinaudo (d, Novara FP), Bariti (c, Vicenza), Gamberini (d) e Behrami (c, Fiorentina), El Kaddouri (c, Brescia), Uvini (d, San Paolo). PARTENZE Lavezzi (a, Paris St. Germain), Dezi (c, Barletta), Fideleff (d, Parma), Gargano (c, Inter) OBIETTIVI Armero (c, Udinese), Sanchez Miño (c, Boca), Jonathan (c) e Floccari (a, Parma) COSA MANCA Con El Kaddouri c’è il vice Hamsik. Ora servono il cambio di Cavani e un esterno di qualità.

PALERMO

PARMA 4-4-2

Mantovani

BRIENZA

VON BERGEN

Donati

3-5-2

Gobbi Lucarelli

AMAURI Mirante Paletta

CETTO

RIOS

Bertolo

PABON

All. SANNINO

ARRIVI Pellé (a, Sampdoria FP), Ninis (c, Panathinaikos), Pigliacelli (p, Roma), MacEachen (d, Penarol), Amauri (a, Fiorentina), Chibsah (c, Juventus), Belfodil (a, Bologna), Vanzo (c, Tubize), Pabon (a, Atl. Nacional), Parolo (c) e Benalouane (a, Cesena), Fideleff (d, Napoli), Acquah (c, Palermo), Rosi (c, Roma) PARTENZE Jonathan (c) e Mariga (c, Inter FP), Okaka (a, Roma FP), Floccari (a, Lazio FP), Ferrario (d, Lecce FP), Feltscher (d, Padova), Pereira (c, Roda), Giovinco (a, Juve), Valiani (c, Siena) OBIETTIVI Tagliafico (d, Banfield), Cacia (a, Padova) COSA MANCA Se parte un difensore, sarà preso subito un sostituto all’altezza. E magari può arrivare un attaccante giovane che completi il reparto.

PESCARA

ROMA 4-3-3

4-3-3

BALZARETTI

Balzano Cascione

CELIK

COLUCCI

Stekelenburg

VUKUSIC

Romero

MAXI LOPEZ

Contini

All. STROPPA

DE SILVESTRI

Eder All. FERRARA

ARRIVI Palombo (c) e Poli (c, Inter FP), Cacciatore (d, Varese FP), Tissone (c, Maiorca FP), Maxi Lopez (a, Milan), Maccarone (a, Empoli FP), De Silvestri (d, Fiorentina), Berni (p, Braga), Estigarribia (c, Juve), Maresca (c, Malaga), S. Poulsen (d, Az Alkmaar) PARTENZE Foggia (c, Lazio FP), Pellé (a, Parma FP), Fornaroli (a, Panathinaikos), Gentsoglou (c, Livorno) OBIETTIVI Saponara (a, Empoli), Sabitzer (c, Admira), Emeghara (a, Lorient) COSA MANCA Poulsen e Maresca danno a Ferrara i puntelli che servivano. La squadra è al completo, ma se spunta l’occasione di prendere a costi favorevoli un attaccante esterno importante, verrà sfruttata.

NETO

All. ZEMAN

4-2-4

Ogbonna

3-5-2

Armero

SANTANA BRIGHI

Pereyra

Bianchi

GILLET

BRKIC Glik

Vergassola Mannini

DESTRO

Domizzi

Bogdani Obiang

BRADLEY

UDINESE

Masiello

D'Agostino

Gastaldello

PIRIS

TORINO

VALIANI Pegolo

Osvaldo

ARRIVI Borriello (a, Juventus FP), Julio Sergio (p, Lecce FP), Florenzi (c, Crotone FP), Guberti (c, Torino FP), Dodò (d), Marquinhos (d) e Castan (d, Corinthians), Tachtsidis (c, Verona), Bumba (c, Targu), Bradley (c, Chievo), Piris (d, San Paolo), Destro (a, Siena), Balzaretti (d, Palermo) PARTENZE Cicinho (d, Recife), Kjaer (d, Wolfsburg), Cassetti (d, Watford), Gago (c, Valencia), Viviani (c, Padova), Borini (a, Liverpool), Juan (d, Internacional), Greco (c, Olympiacos), Simplicio (c, Cerezo), Curci (p, Bologna), Jose Angel (d, Real Sociedad), Rosi (c, Parma), Bojan (a, Milan) OBIETTIVI Mier (d, Monterrey), Goicoechea (p, Danubio), Sau (a, Juve Stabia), Schelotto (c, Atalanta) COSA MANCA Se parte Stekelenburg, già bloccato il portiere Goicoechea. Per il resto, la rosa di Zeman è a posto.

Calaiò TISSONE

WEISS

3-5-2

ESTIGARRIBIA

De Rossi

Burdisso

FELIPE POLI

Totti

ARRIVI Cosic (d, Stella Rossa), Abbruscato (a, Vicenza), Bjarnason (c, Standard Liegi), Colucci (c, Cesena), Quintero (c, Envigado), Celik (a, Gais), Weiss (c, Espanyol), Perin (p, Padova), Ragusa (a, Reggina), Crescenzi (d, Crotone), Blasi (c, Lecce), Terlizzi (d, Varese), Jonathas (a, Brescia), Vukusic (a, Hajduk Spalato) PARTENZE Kone (c, Atalanta), Immobile (a, Genoa), Insigne (a, Napoli), Sansovini (a, Spezia), Ariatti (c, fine contratto), Gessa (c, Cesena), Verratti (c, Psg), Togni (c, Salernitana), Brosco (d, Ternana) OBIETTIVI Foggia (c, Lazio), Gabionetta (c) e Caetano (c, Crotone), Modesto (d, Parma), Pelizzoli (p, Padova), COSA MANCA Stroppa ora vorrebbe un altro trequartista, possibilmente esperto.

Del Grosso

Rossini

Pjanic CASTÀN

Capuano

Nielsen

4-3-3

All. Donadoni

ARRIVI Benussi (p, Torino FP), Cetto (d, Lilla FP), Garcia (d, FP), Morganella (d) e Ujkani (p, Novara), Kurtic (c, Varese FP), Viola (c, Reggina), Brienza (c, Siena), Dybala (a, Inst. Cordoba), S. Sosa (a, Cerro Largo), Rios (c, Chivas), Von Bergen (d, Cesena), Giorgi (c, Novara) PARTENZE Aguirregaray (d, M. Wanderers), Silvestre (d, Inter), Bacinovic (c, Verona), Acquah (c, Parma), Viviano (p) e Della Rocca (c, Fiorentina), Balzaretti (d, Roma), Tzorvas (p) e Jara Martinez (a, Genoa), Vazquez (c, Rayo) OBIETTIVI Mesbah (d, Milan), Ziegler (d, Juve), Llama (d, Catania) COSA MANCA Un terzino sinistro al posto di Balzaretti, mentre come ala destra è fatta per Giorgi. Ma Zamparini è uno che può piazzare l’acquisto a sorpresa.

CRESCENZI

POULSEN

PAROLO Biabiany

TERLIZZI

SIENA

Valdes

Ilicic Zaccardo

Pisano

Galloppa

Miccoli

UJKANI

PERIN

SAMPDORIA

All. Mazzarri

All. COSMI

ARRIVI Dellafiore (d) e Paci (d, Novara), Rubin (d, Bologna), Valiani (a, Parma), Campagnolo (p, Catania), Verre (c, Roma), R. Rodriguez (c, Belgrano), Neto (d, Nacional), Felipe (d, Fiorentina), Martinez (d, Racing), Campos Toro (a, Univ. Catolica), Rosina (c, Zenit) PARTENZE Brkic (p, Udinese FP), Giorgi (c, Novara FP), Rossettini (d, Cagliari), Brienza (c, Palermo), A. Rossi (d, Cesena), Codrea (c, fine contratto), Gazzi (c, Torino), Destro (a, Roma) OBIETTIVI Uvini (d, San Paolo), Toni (a, Al Nasr), Caldirola (d, Brescia), Guidetti (a, Feyenoord) COSA MANCA Un paio di attaccanti di categoria e un difensore giovane. Con Rosina, il reparto fantasia è a posto.

Darmian

GAZZI

Danilo

Di Natale

WILLIANS

SANSONE Pinzi

MURIEL

Benatia

CERCI All. Ventura

ARRIVI Gillet (p, Bologna), Brighi (c, Atalanta), Migliorini (d, Chieti), Sansone (a, Sassuolo), Santana (c) e Rodriguez (d, Cesena), Gazzi (c, Siena), Caceres (d, Maiorca), Cerci (c, Fiorentina), Bakic (c, Mogren) PARTENZE Iori (c, Cesena), Oduamadi (a, Varese), Benussi (p, Palermo), Coppola (p. Milan), Pasquato (a, Bologna), Guberti (c, Roma), Surraco (c, Udinese), Antenucci (a, Catania), Morello (p), Zavagno (d), Pratali (d) e Gasbarroni (c, fine contratto) OBIETTIVI Almiron (c, Catania), Pasquale (d, Udinese), Bojinov (a, Sp. Lisbona), Tissone (c, Samp), Radovanovic (c, Novara), Donati (c, Palermo) COSA MANCA Un centrocampista di quantità, un esterno sinistro e un attaccante.

Basta

All. Guidolin

ARRIVI Silva (d, Novara FP), Angella (d, Reggina FP), Brkic (p, Siena FP), Muriel (a) e Obodo (c, Lecce FP), Faraoni (c, Inter), Forestieri (a, Bari FP), Mazzarani (c, Novara FP), Pawlowski (p, Lechia D.), Allan (c, Vasco da Gama), Willians (c, Flamengo), Heurtaux (d, Caen), Maicosuel (c, Botafogo), Lazzari (c, Fiorentina) PARTENZE Pazienza (c, Bologna), Asamoah (c) e Isla (c, Juventus), Floro Flores (a) e Torje (c, Granada), Handanovic (p, Inter) OBIETTIVI Muralha (c, Flamengo), Kozak (a) e Rocchi (a, Lazio), Larrivey (a, Cagliari), Pozzi (a, Sampdoria) COSA MANCA Sistemata la porta con il ritorno di Padelli, ora verrà presa una quarta punta esperta (Tiribocchi in pole).


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 30 AGOSTO 2012

CHAMPIONS OGGI IL SORTEGGIO A MONTECARLO DIRETTA SU ITALIA 2, PREMIUM CALCIO, SKY SPORT 1 HD ED EUROSPORT

Europalline pericolose Mancini e Ancelotti, tanti rischi nell’urna per Juventus e Milan I bianconeri in terza fascia: è possibile il girone di ferro Rossoneri in prima: da evitare il City e il Psg degli ex

Prima fascia a rischio E il sorteggio, stasera a Montecarlo, appuntamento fisso da fine Anni 90, potrebbe combinarne di tutti i colori. Neanche la prima fascia mette al riparo le «grandi» da incognite sparse dovunque. Tra le «seconde», per esempio, c’è un City che per qualità e potenzialità di mercato post-sorteggio vale più delle teste di serie Arsenal e Porto. In terza fascia il Psg – che non potrà essere sempre così inconcludente – è l’avversario che tutti vogliono evitare, figuriamoci il Milan che voglia ha di ritrovarsi contro Ibra, Thiago Silva e Ancelotti. E nell’ultima urna chi insegue un cliente chiamato Borussia Dortmund bi-campione di Germania? Prospettive Milan e Juve In teoria è più difficile per la Juve, rientrata in Europa con vecchi peccati da scontare – leggi assenza prolungata e basso ranking – quindi in terza fascia. Ma con una fame arretrata che non ha confronti: ultima finale nel 2003, ultimo successo nel 1996. Può benissimo capitare in un gruppo da «final four» con Barcellona, City e Dortmund. Ma anche in quello con Arsenal, Braga e Nordsjaelland, perché no? Stesso discorso, all’opposto, vale per il Milan testa di serie: Braga, Anderlecht e Nordsjaelland è ciò che Allegri sogna, ma potrebbero capitare City, Psg e Dortmund.

I giocatori del Chelsea in posa con la Champions vinta il 20 maggio scorso a Monaco, ai rigori contro il Bayern REUTERS DAL NOSTRO INVIATO

FABIO LICARI MONTECARLO (Monaco)

Non è il caso di domandarsi chi sparerà più veloce di Tex-Messi: l’anno scorso ci sono riusciti Yama-Di Matteo in Europa e Mefisto-Mou nella Liga, avanti il prossimo. L’impresa non è impossibile e gli aspiranti pistoleri più veloci del West aumentano in ogni saloon (o turno di coppa). D’altra parte non può essere un caso se dal 1990 – era il Milan rivoluzionario di Sacchi – nessuno infila il doppio successo consecutivo: la Champions è come il Mondiale, o come Paganini, non ama ripetersi, è il torneo più bello, difficile e imprevedibile. Ma finché l’Ue «salva» le banche spagnole – a spese della fiscalità europea, s’intende – il Barcellona e anche il Real Madrid restano i top team d’Europa. Sotto gli occhi dei sei arbitri, non più esperimen-

to ormai, tutti contro Messi e Ronaldo allora? Partita aperta Probabilmente no. Per la prima volta non c’è il superfavorito. Il totem. Se combinando buon senso, italianità e fortuna, restituendo i giocatori al loro ruolo, Di Matteo ha reso di acciaio un Chelsea normale, che cosa succederà oggi che sono arrivati Hazard, Oscar e l’eccellente Azpilicueta? E come escludere il Bayern finalista, il City campione d’Inghilterra, il Psg miliardario, il Borussia Dortmund? Un lotto credibile di almeno sei-sette squadre alle quali potrebbero aggiungersi Milan e Juve: uniche italiane sopravvissute alla doppia mattanza del nostro calcio. Prima la perdita di un posto in Champions, poi l’Udinese fuori k.o., di rigore, ai playoff. Peggio di così, letteralmente, ci sarebbe soltanto un sorteggio da disastro.

RIUNIONE UEFA

Nuova Champions dal 2015 Platini ascolterà da oggi le proposte dei club europei MONTECARLO Nuova Champions per il triennio 2015-18: dopo quasi nove mesi di discussioni informali si aprono le trattative ufficiali. Se ne parla da oggi al club Committee Uefa cui parteciperà anche Michel Platini, molto interessato alle proposte dei club. Qualcosa si è mosso da quando club e Uefa – era dicembre – si sono scambiate le prime impressioni su come migliorare una formula diventata un po’ meno spettacolare, con troppe «piccole» nella fase a gruppi. Platini non sembra intenzionato a cancellare l’Europa League: vorrebbe anzi potenziarla qualificando le due finaliste alla Champions successiva (il presidente Figc Abete ha suggerito di recente anche le semifinaliste). Sembra riscuotere meno favori la Champions allargata a 64 squadre (troppe con le quali dividere le entrate). Da oggi si fa sul serio: le decisione va presa entro fine 2013. f.li.

Italia anno zero Il resto è zero. Nel senso di «anno zero» da cui ricominciare, sperando non diventi un alibi. E nel senso di zero squadre oltre Milan e Juve. Dal 1999-2000, nascita della Champions allargata a 32, è la prima volta che partiamo con soltanto 3 club (non più 4, essendo retrocessi nel ranking) e ne qualifichiamo appena 2 ai gruppi. Il resto è in Euroleague, il torneo che ha chiesto «aiuto» alla Champions per aumentare i suoi premi (209 milioni complessivi contro 754): qui spagnole e inglesi arrivano in finale, noi no. L’Inter sarà in prima fascia; Napoli, Udinese e Lazio con tutta probabilità in seconda. Potrebbero recuperare qualche punto utile nel ranking: il Portogallo è ormai a pochi centesimi, la Francia idem, e il fatto che fino al sesto posto si conservino tre squadre in Champions non tira su il morale. Che oltretutto rischia di precipitare: se domani in Supercoppa l’Atletico Madrid ha la meglio sul Chelsea, la Spagna ci supera come coppe complessive vinte, 48 a 47. Altri segnali dal declino profondo. C’è nessuno in ascolto? © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE DATE

Il 25 maggio la finale si giocherà a Wembley Ecco le date di Champions 2012 13. FASE A GRUPPI 1a giornata: 18 19 settembre. 2a giornata: 2 3 ottobre. 3a giornata: 23 24 ottobre. 4a giornata: 6 7 novembre. 5a giornata: 20 21 novembre. 6a giornata: 4 5 dicembre. SORTEGGIO OTTAVI 14 dicembre (Nyon). OTTAVI Andata: 12 13/19 20 febbraio 2013. Ritorno: 5 6/12 13 marzo. SORTEGGIO QUARTI-SEMIFINALI 15 marzo (Nyon). QUARTI Andata: 2 3 aprile. Ritorno: 9 10 aprile. SEMIFINALI Andata: 23 24 aprile. Ritorno: 30 aprile 1˚ maggio. FINALE 25 maggio (Londra/Wembley).

Lo stadio di Wembley a Londra REUTERS

GLI ULTIMI PLAYOFF

Avanti Lilla e Celtic Brividi per la Dinamo Nessun ribaltone negli ultimi playoff Champions giocati ieri: il Lilla passa ai supplementari, sfiora il colpaccio il Borussia Moenchengladbach, ma la Dinamo Kiev pur k.o. se la cava. Così con 4 squadre in Champions restano solo Spagna e Inghilterra; 3 per Germania, Francia e Portogallo, 2 per Italia, Russia e Ucraina. FENERBAHÇE-SPARTAK MOSCA 1-1 Ari (SM) al 6’ p.t.; Sow (F) al 24’ s.t. DINAMO KIEV-BORUSSIA M. 1-2 Autorete di Khacheridi (DK) al 25’, Arango (BM) al 33’, Ideye (DK) al 43’ s.t. LILLA-COPENAGHEN 2-0 d.t.s. Digne al 43’ p.t.; De Melo al 15’ p.t.s. CLUJ-BASILEA 1-0 Kapetanos al 20’ p.t. CELTIC-HELSINGBORG 2-0 Hooper al 30’ p.t.; Wanyama al 43’ s.t.

I RISULTATI PLAYOFF BATE BORISOV (Bie)-KIRYAT SHMONA (Isr) LIMASSOL (Cip)-ANDERLECHT (Bel) DINAMO ZAGABRIA (Cro)-MARIBOR (Slo) SPORTING BRAGA (Por)-UDINESE MALAGA (Spa)-PANATHINAIKOS (Gre) SPARTAK MOSCA (Rus)-FENERBAHÇE (Tur) BORUSSIA M. (Ger)-DINAMO KIEV (Ucr) COPENAGHEN (Dan)-LILLA (Fra) BASILEA (Svi)-CLUJ (Rom) HELSINGBORG (Sve)-CELTIC (Sco)

AND. 2-0 2-1 2-1 1-1 2-0 2-1 1-3 1-0 1-2 0-2

RIT. 1-1 0-2 1-0 6-5 dcr 0-0 1-1 2-1 0-2 dts 0-1 0-2


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4 Pozzo conferma Guidolin

ALBO D’ORO Questo l’albo d’oro della Champions League, dal 1992-93 nuovo nome della Coppa dei Campioni

S

RCS

I MIGLIORI UEFA

I soliti mostri sul podio Dietro torna un po’ d’Italia DAL NOSTRO INVIATO

PIERFRANCESCO ARCHETTI MONTECARLO

È sempre una spartizione di bottino tra Barcellona e Real Madrid, tra Lionel Messi, primo nel 2011, e Cristiano Ronaldo, con un altro «barcelonista» intruso che stavolta potrebbe sorprendere (Andres Iniesta; un anno fa Xavi arrivò secondo). Però la crescita gerarchica dell’Italia, dovuta al secondo posto all’Europeo, ha portato tre azzurri nella lista dei 32 che hanno preso almeno una preferenza e uno nella top ten, ad un passo dal trio che oggi si contenderà il premio «Uefa best player», il migliore della stagione secondo la confederazione europea nei voti di 53 giornalisti, rappresentanti di ciascuna federazione. Pallone quasi d’oro Andrea Pir-

lo è quarto, primo degli esclusi dal ballottaggio odierno, con 90 punti. Gianluigi Buffon è dodicesimo con sei punti, Mario Balotelli quattordicesimo con quattro. Entrambi entro i primi quindici. Per rendere la differenza con l’anno scorso, prima edizione del trofeo: nessun italiano compariva in tutta la lista. L’idea di Michel Platini è ancora in fase di decollo, però dopo la fusione tra Fifa World Player e Pallone d’oro, questo riconoscimento è sempre più la risposta europea al desiderio di egemonia sul palcoscenico di Sepp Blatter. Le differenze con il premio «mondiale» assegnato in inverno sono queste: il «migliore Uefa» è riservato solo ai calciatori dei club europei, con qualsiasi nazionalità, e valuta il rendimento sulla stagione e non nei 12 mesi. Inoltre, anche se è l’erede degli Oscar per la Champions, non tiene in considerazione soltanto le coppe, ma tutta l’attività: ecco perché Pirlo e Buffon, esclusi dalle euroserate con la Juve, si sono guadagnati una posizione importante grazie alle prestazioni con la Nazionale. Oggi durante il sorteggio verrà scelto il vincitore (per l’Italia vota la Gazzetta dello Sport, nella persona di Alberto Cerruti). In palio una mini maglia argentata con il cognome sulle spalle. Il trio Iniesta-Messi-Ronaldo può sembrare la solita proposta; gli azzurri però sono la novità, staccati di un passo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

1992-93 Marsiglia 1993-94 Milan 1994-95 Ajax 1995-96 Juventus 1996-97 Borussia Dortmund 1997-98 Real Madrid 1998-99 Manchester United 1999-2000 Real Madrid 2000-01 Bayern 2001-02 Real Madrid 2002-03 Milan 2003-04 Porto 2004-05 Liverpool 2005-06 Barcellona 2006-07 Milan 2007-08 Manchester United 2008-09 Barcellona 2009-10 Inter 2010-11 Barcellona 2011-12 Chelsea

S Le squadre più titolate Real Madrid 9 Milan 7 Liverpool 5 Ajax, Barcellona, Bayern 4 Inter, Manchester United 3 Benfica, Juventus, Nottingham Forest, Porto 2 10 squadre a 1

ma il tecnico ha ancora dubbi Il patron dell’Udinese non è sicuro che il tecnico diriga l’allenamento di oggi: «Se perde, soffre. Gli ho detto che ci basta la salvezza» DAL NOSTRO INVIATO

MERCATO

FRANCESCO VELLUZZI UDINE

No Tiribocchi In mezzo la novità è Poli

L’elaborazione del lutto. Questo è quel che passa da martedì notte nella testa di Francesco Guidolin. Non è un processo semplice e anche se si tratta di una partita di calcio, quel che scuote la sensibilità di un uomo vero - incapace di bluffare, aggrovigliato nella tensione continua, stanco di soffrire - è qualcosa di simile a un lutto. Dimissioni Per Guidolin quella col Braga era la sfida della vita, l’ultima occasione per andare in Champions. Poco importa che l’Udinese avrebbe fatto strada. Era un sogno accarezzato per due anni. Con un fil rouge in casa. Così ieri notte, dopo aver litigato in tv, voleva abbandonare. Lo ha confidato a qualche giocatore. A loro vuole troppo bene e i senatori sono con lui. Guidolin non era più in grado di andare avanti. Sembrava di rivedere l’uomo che dopo Catania a maggio, dopo la conquista del terzo posto, voleva mollare, perché non reggeva a livello psico-fisico. Il tecnico, va detto, già ora, dopo appena tre partite, è teso, tirato ed è convinto di non riuscire più a fare i miracoli. Così, ieri, poco prima delle 11 è entrato nella stanza di Gianpaolo Pozzo (i dirigenti avevano fatto le 3 a parlare). Gli ha chiesto un centrocampista e una punta. Oltre a Lazzari, che è già qui. Anche Di Natale vorrebbe rinforzi.

Francesco Guidolin, 56 anni, allenatore dell’Udinese dall’estate del 2011: nella scorsa stagione ha guidato il club a uno storico terzo posto ANSA

Pozzo Questo pomeriggio Gui-

dolin dovrebbe dirigere l’allenamento, cosa che ieri non ha fatto (ma era una seduta di scarico). Se non lo farà, vorrà dire che non ha retto. Ma il patron

L’uomo del giorno

non ha dubbi: «Guidolin resta con noi, ha un contratto per tanti anni. E’ venuto da me a esprimere la sua delusione. Quando perde soffre, ci tiene troppo. Io non gli ho alzato l’asticella, a noi bastano i 40 punti e la salvezza. Lui lo sa. Piuttosto dobbiamo capire che ci succede nei secondi tempi, i primi li vinciamo tutti (la preparazione è nel mirino, ma è la stessa di sempre, ndr). E forse alcuni giocatori potevano dare di più. Perché qui manca solo Asamoah. I nuovi? Vanno assemblati. Fino a martedì i nostri scout erano i migliori d’Europa, ora non lo sono più? Non bisogna perdere fiducia, fa male, ma non è un dramma. Lo sarebbe stato più per il Braga che aveva un rosso di 14 mi-

lioni». Il figlio Gino è in linea col papà: «Guidolin ha vissuto un momento di sconforto, parla da uomo. Noi gli siamo vicini, ma la vita continua. Della tensione ne fa una forza. La squadra non funziona ancora nella totalità del suo potenziale e mi chiedo perché perdiamo con squadre tipo Braga o Az. Consegniamo il pallino del gioco. Ci manca qualcosina. Ma proprio l’esperienza dell’allenatore ci può aiutare a trovare la chimica giusta e ripartire. Lui è già carico a mille per la Juve». Magari schierando di più Muriel. Papà Pozzo conferma: «Si va in quella direzione». Ecco lo slogan: Totò e il Cicciobomber per un nuovo miracolo friulano.

UDINE L’Udinese deve completare la squadra. In sede è sbarcato Andrea Lazzari, destinato a occupare il ruolo lasciato vacante da Asamoah. Ieri clima funereo. Lazzari era l’unico sorridente: «Mi dicono che qui si sta divinamente». Nel tardo pomeriggio Gino Pozzo, Larini e Carnevale sono partiti in auto per Milano. Naturalmente dopo aver mandato Battocchio al Watford («Sono contento, voglio giocare»). Dopo aver parlato con Neuton, diretto anche lui o a Granada o al Watford. E dopo aver dato una chance olandese a Ekstrand (Groningen?). Ora si lavora in entrata. All’Udinese club e agenti offrono di tutto. Per il centrocampo si parla con la Samp. Palombo è una possibilità, ma deve ridursi di molto l’ingaggio. L’alternativa, forse più gradita, è il giovane Poli, più abbordabile. Poi resta Migliaccio. Per la punta, sembra tramontato nuovamente Tiribocchi. Si riparla di Kozak, resta in stand by Pozzi. Il Cagliari offre più Nené che Larrivey. C’è Rocchi. Tra i papabili anche Caracciolo, Maccarone e Suazo. Gino Pozzo dice: «Cerchiamo di cogliere le opportunità, si fa tutto in base alle occasioni che si presentano. Magari la Juve all’ultimo momento ha un giocatore in più». Quagliarella? Sembra escluso. Come Iaquinta. Domenica la Juve: non ci sarà Badu per sublussazione a una spalla.

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fr.vell.

Mago dei rigori al contrario Maicosuel è fan di Balotelli

DAL NOSTRO INVIATO

SEBASTIANO VERNAZZA UDINE

Mario Balotelli è uno dei suoi giocatori preferiti e il dettaglio qualcosa spiega: affinità elettive tra SuperMario e Maicosuel, il protagonista dello sciagurato «cucchiaio» contro lo Sporting Braga, la «magia» che all’Udinese è costata la qualificazione alla Champions e una montagna di milioni. Raccontano che «o Mago», soprannome impegnativo affibbiatogli in Brasile, stia uscendo con fatalismo sudamericano dal guaio in cui si è cacciato. Immerso nella musica irrorata dalle sue cuffione (altro punto di contatto con «Balo»), cerca di dimenticare. A suon di musica Martedì notte Maicosuel ha avu-

to momenti di scoramento sul campo, a latte versato, ma in spogliatoio stava meglio, anche perché i compagni ce l’avevano più che altro con lo sciagurato Armero, che coi portoghesi si è mangiato tre gol. Molti tifosi dell’Udinese però non l’hanno presa bene e hanno bombardato con messaggi offensivi o ironici la «fan page» su Facebook dedicata al Mago. La società dei Pozzo ha fatto cordone: Udine è città civile, ma è meglio prevenire. Doveva chiamarsi Maxwell La storia del 26enne

«Mago» è particolare. Viene da Cosmopolis, nello Stato di San Paolo. Il suo nome nasce da un

Il «cucchiaio» fallito martedì da Maicosuel contro lo Sporting Braga

Anni 70: il cecoslovacco Antonin Panenka, inventore del «cucchiaio»

refuso, come accade spesso negli uffici anagrafe del Brasile. Il papà Sebastiao, ex vigile urbano ed ex arbitro, detto «Rebite», che è poi l’abbreviazione di una bevanda energetica brasiliana, voleva chiamare il figlio Maxwell, ma l’impiegato del «cartorio» (anagrafe) capì Maicosuel e così lo registrò. Più o meno la stessa cosa successa con Maicon, che i genitori volevano battezzare Michael Douglas. Maicosuel ha legato il suo nome al Botafogo, la squadra che lo ha fatto conoscere oltre i confini nazionali. A proposito, durante una partita di Coppa, calciò un rigore che mandò fuori di testa i tifosi del «Fogao». Lo trovate su YouTube: Maicosuel fa una finta vistosa, eccessiva, tira e colpisce il palo. A

Il «cucchiaio» riuscito di Andrea Pirlo contro l’Inghilterra a Euro 2012

Udine, martedì, ci è ricascato. I rigori fanno sbiellare il «Mago», che nel 2009-2010 aveva giocato all’Hoffenheim. Curiosa la motivazione del suo distacco dal club tedesco, per far ritorno al Botafogo: più della classica «saudade» per il Brasile poterono i brividi causati dal meteo. «In Germania fa troppo freddo», disse il giorno dell’addio, e oggi a Udine tanti tifosi sono perplessi perché non è che in Friuli gli inverni siano tiepidi. Il Mago, l’avete capito, è tipo speciale. Si è fatto la cresta per rendere omaggio al suo idolo Balotelli, tenta colpi impossibili. Non è scarso, ma per farsi perdonare il folle «cucchiaio» di martedì sera dovrà inventarne di magie. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CALCIOSCOMMESSE

Niente sospensiva per Conte Ma il Tnas si pronuncerà d’urgenza sul tecnico. Briamonte esce dal cda Juve MIRKO GRAZIANO MARCO IARIA twitter@marcoiaria1

No alla sospensione della squalifica in attesa del giudizio di terzo grado, sì alla procedura d’urgenza. È quello che ha deciso ieri il presidente del Tnas, rispondendo alle richieste contenute nel ricorso presentato da Antonio Conte. L’allenatore della Juventus non potrà tornare subito in panchina, ma almeno dovrà aspettare meno tempo del previsto per conoscere definitivamente il suo destino, cioè se quei dieci mesi di stop per le vicende relative al calcioscommesse verranno confermati, ridotti o annullati.

L’addio del legale non è legato solo dalle divergenze sul processo: è venuta meno la fiducia della Exor Decisione Il presidente del Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport, Alberto de Roberto, rinviando ai giudici del futuro collegio la richiesta di sospensiva, ha ravvisato «la sussistenza di ragioni d’urgenza per la definizione della controversia», riducendo a un terzo il termine di pronuncia del lodo e il tempo entro il quale la Figc dovrà nominare il suo arbitro. Conte lo ha già fatto pescando

dall’elenco un nome altisonante: l’avvocato Guido Calvi, ex parlamentare Ds, attualmente membro non togato del Csm. La Federazione ha tempo fino al 5 settembre per compiere la sua scelta, dopodiché bisognerà nominare l’arbitro-presidente. Quindi ci sarà un tentativo di conciliazione tra le parti e, in caso di fallimento, al termine dell’istruttoria verrà emesso il lodo. Difficile prevedere i tempi: la procedura d’urgenza, in teoria, apre le porte a una pronuncia nel giro di 10 giorni. Può darsi che Conte debba saltare solo la partita di domenica con l’Udinese prima del lodo, considerato che dopo la sosta il campionato riprenderà il 16 settembre. Venuta meno in appello l’incolpazione di omessa

denuncia per Novara-Siena, il ricorso di Conte punterà a far cadere anche quella per la gara con l’AlbinoLeffe. Briamonte Dal pool dei legali

Michele Briamonte, 34 anni LIVERANI

Bongiorno, Chiappero e De Rensis era già uscito Michele Briamonte. Ieri il giovane avvocato si è dimesso dal consiglio d’amministrazione della Juventus (la società ha comunicato che non verrà sostituito per cooptazione, vista l’imminenza dell’assemblea dei soci). È facile dedurre che proprio le divergenze sulla difesa di Conte abbiano causato l’uscita di scena. Questa lettura non trova riscontri in ambienti vicini al club bianconero. Insomma, ci sarebbe dell’altro. È vero che Briamonte era stato tra gli ispi-

ratori della richiesta di patteggiamento, poi bocciata dalla Disciplinare, entrando in rotta di collisione con Conte e abbandonando il caso una volta giunti al secondo grado. Ma quel che si apprende, al di là della vicenda Conte, è che il legame di fiducia con l’azionista di maggioranza della Juventus, cioè Exor, è venuto meno. Anche ieri John Elkann, presidente della holding, e Andrea Agnelli, numero uno del club, si sono incontrati: l’unità di intenti è salda e l’addio di Briamonte ne rappresenta una conferma indiretta. Perché non c’è dubbio che l’ingresso nel cda, due anni fa, di Briamonte — avvocato dello studio Grande Stevens, protagonista di alcuni processi riguardanti Exor e Fiat — fosse stato sponsorizzato proprio da Elkann. Da quel momento Briamonte ha spalleggiato Agnelli nelle cause contro la Figc per Calciopoli e nelle battaglie di Lega su diritti tv e contratto collettivo. Poi qualcosa deve essersi rotto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

CONTRO IL -3

La Reggina fa istanza di arbitrato

In collaborazione con

Lillo Foti, 62 anni, presidente della Reggina dal 1991 ANSA Il Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport ha ricevuto istanza di arbitrato da parte della Reggina nei confronti della Federazione Italiana Giuoco Calcio. L'istanza ha come oggetto il provvedimento con il quale la Corte di Giustizia Federale ha sanzionato la società con 3 punti di penalizzazione da scontarsi nella stagione sportiva 2012 2013 di Serie B.

COMMISSIONE ETICA

A Modena questionario anti-combine MODENA (p.r.) Una commissione etica per combattere il calcio scommesse. Questa l'iniziativa presentata ieri dal Modena, società penalizzata di 2 punti. Al termine di ogni partita 4 giocatori (nel primo mese saranno Perna, Greco, Stanco e Nardini) dovranno rispondere e sottoscrivere un questionario di tre domande, dichiarando se durante il ritiro hanno notato anomalie o presenze di estranei a contatto con la squadra, se a parere loro la partita si è svolta regolarmente, se hanno da segnalare particolari episodi. Secondo Antonio Caliendo, nuovo consulente tecnico della società che ha promosso questa iniziativa, servirà per tutelare maggiormente la società ma anche i tesserati stessi. «Speriamo — ha detto Caliendo — che anche altri club ci seguano visto che siamo i primi in Italia a promuovere qualcosa del genere».


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IL 24 SETTEMBRE CHE RIMPATRIATA A BRESCIA

I Filippini salutano con Pirlo, Guardiola e Baggio GIAN PAOLO LAFFRANCHI BRESCIA

Parma SANDRO PIOVANI PARMA

Amauri è fermo I dubbi di Ghirardi L’attaccante dovrà saltare anche il debutto in casa contro il Chievo Ieri il presidente Ghirardi era a Collecchio, con la madre. Entrambi felici nel vedere che i lavori per l’ampliamento del centro di Collecchio sono quasi conclusi. Intristiti un po’, invece, nel vedere Amauri ancora out. Già, perché l’attaccante italo-brasiliano, che soffre per un problema al polpaccio, dopo aver saltato l’esordio in campionato a Torino contro la Juventus, dovrà saltare anche il debutto casalingo del Parma contro il Chievo, salvo miracolosi recuperi. Se ne riparlerà alla ripresa del campionato, il 16 settembre. Peccato, si diceva. Il ricordo Perché il Parma per far dimenticare Gio-

vinco ai suoi tifosi ha puntato sul ritorno di Amauri. Che aveva lasciato un gran ricordo, oltre a sette gol segnati. Un trascinatore, un leader. Anche quando le cose non andavano proprio bene. Altra stagione, altre storie. Il Parma, nel mercato che si sta per chiudere, ha perso un potenziale di 23 reti (15 Giovinco, 8 Floccari) ed ha puntato sulla coppia Pabon-Amauri. Il colombiano sta bene, deve solo capire il campionato italiano. I tifosi invece hanno qualche dubbio in più sulle potenzialità di Amauri. Gli anni passano e gli acciacchi aumentano: considerazioni che dividono la piazza. C’è chi dice: «Un grande attaccante, ha fatto tutta la preparazione senza problemi, è un caso e una sfortuna che si sia fatto male proprio ora, tornerà più forte di prima». Gli scettici replicano: «Nelle ultime stagioni ha giocato poco e l’anno scorso con la Fiorentina ha segnato solo un gol». Il percorso inverso dirà chi ha ragione: quando il calcio tornerà ad essere giocato, naturalmente da Amauri, si saprà chi aveva ragione. Intanto, i più anziani, non se la prendono: «Pabon, Belfodil e Biabiany riusciranno a battere il Chievo». E Amauri, aggiungiamo noi, potrà rientrare con calma. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Atalanta GUIDO MACONI BERGAMO

Si riforma la coppia Il Cola è ottimista Difesa più solida: domenica tornano Stendardo e Manfredini Erano 27 anni che l’Atalanta non perdeva in casa alla prima giornata di campionato, dall’1-2 con la Roma del 1985. E anche stavolta è stata una squadra della capitale. Ma al di là della curiosa coincidenza, in casa bergamasca ora si cerca di recuperare subito il terreno perso nello scontro diretto col Cagliari che si giocherà in trasferta ma sul campo neutro a Trieste. La notizia importante è che il tecnico Colantuono recupera la coppia centrale di difesa che l’anno scorso nel girone di ritorno è stata fondamentale: domenica si potrebbe rivedere Stendardo con Manfredini, il primo assente con la Lazio per squalifica, il secondo acciaccato in panchina. Porta da blindare L’Atalanta potrebbe ripartire

da loro due per tornare a blindare la porta di Consigli come nello scorso campionato quando la difesa nerazzurra è risultata la quarta migliore per gol subiti dell’intera serie A. E la compattezza difensiva è stata il vero punto di forza e uno dei segreti della stagione da record dell’Atalanta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Baggio, Guardiola, Pirlo. Correvano per loro, i gemelli Filippini. Si chiama vita da mediano, se ti comporti bene può riservarti grandi soddisfazioni. Per esempio, veder correre quei campioni sul campetto sotto casa per il tuo addio al calcio. E' il sogno di Antonio ed Emanuele, che hanno convocato il 24 settembre all'oratorio di Urago Mella gli amici di un'intera carriera compresi Roby, Pep e Andrea: con loro, ai tempi di un Brescia che sapeva salvarsi in A, hanno diviso

ritiri, partite e gag. «Baggio – ricordano i Filippini - era imprevedibile. Una volta si presentò al pranzo della squadra facendoci sobbalzare con i richiami da caccia per gli uccelli. La sua passione è sempre stata quella, mica il calcio: per questo va e viene dall'Argentina. Speriamo che il 24 sia dei nostri». Come Guardiola: «Se è così elegante, lo deve a noi. Era arrivato con espadrillas e pantaloni a campana. Un paio di consigli ed è diventato un figurino».

In campo a Trieste? Il Cagliari dice no

Antonio era in stanza con Pirlo: «Durante una vigilia ero agitato, volevo parlare e non lo trovavo. Era tranquillo nella vasca idromassaggio». Il triangolare vedrà all'opera Urago Mella, Brescia e All Stars. I gemelli oggi lavorano alla Feralpi Salò: Emanuele responsabile del vivaio, Antonio tecnico della Berretti.

Robi Baggio e Antonio Filippini AP

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Sampdoria ALESSIO DA RONCH GENOVA

Lo sgobbone che non smette La squadra rifiuta la scelta: troppo scomoda mai di correre Ma Cellino spera ancora di giocare a Is Arenas Cagliari MARIO FRONGIA CAGLIARI

tribuna, fotografati su maxi teloni di plastica. Un dettaglio? No. Inoltre, la prefettura triestina pare non veda di buon occhio la concomitanza della gara del Cagliari con Italia-Repubblica Ceca di basket. La lettera Mentre è circolata voce - non conferma-

Una lettera, il sindaco, il prefetto e un muro di cinta tirato su in 24 ore. Assume i tratti noir la telenovela dell’Is Arenas Stadium. Purtroppo, come sanno i tifosi rossoblù, nella vicenda stadio-Cagliari, di letterario c’è poco. Anche ieri, giornata tesa e convulsa. Con un refolo di ottimismo a tarda sera: Cagliari-Atalanta potrebbe giocarsi a porte chiuse nell’impianto di Quartu. Dopo la riunione fiume di martedì della Commissione provinciale di vigilanza, chiusasi con il rinvio e, soprattutto, con la mancata agibilità dell’impianto, ieri è stata la Lega A a ribadire quel che già si sapeva: Cagliari-Atalanta è in programma a Trieste domenica alle 20.45. La notizia, proprio mentre le diplomazie del club di Cellino e dello staff del sindaco quartese, Mauro Contini, erano all’opera per trovare un accordo, ha fatto il giro del web. Ed è giunta alla squadra ad Asseminello. Al centro tecnico è montato una sorta di sciopero di Conti e soci: «Abbiamo firmato col Cagliari per giocare a Cagliari. A Trieste non vogliamo andarci», il sunto dei commenti dei giocatori. Al pomeriggio, la precisazione: nessuno sciopero, solo una forte presa di posizione.

ta - che il prefetto Giovanni Balsamo abbia visitato lo stadio, dal comune di Quartu è partita la lettera del sindaco. In pratica, un appello a Balsamo. Contini si assume la responsabilità di far disputare la partita, garantendo, per quel che gli compete, vigilanza e ordine pubblico. Ma non solo. La prefettura, su input della questura, gradirebbe anche la realizzazione di un muro di cinta intorno all’impianto. E anche su questo fronte, il sindaco ha detto sì. Così come si era già messo all’opera, con i tecnici del Cagliari, per la realizzazione di via Olimpia, un percorso di deflusso. A tarda sera, fonti della prefettura confermano che l’attenzione per la vicenda è molto alta. Ma di prese di posizione ufficiali nessuna traccia. In breve, una babele. Con in prima fila i 1.500 ex abbonati che hanno rinnovato la tessera: la campagna abbonamenti è stata chiusa dalla società. E si parla di azioni di rivalsa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il danese Poulsen nella scorsa stagione ha giocato 61 partite

Amarezza Il dietro le quinte svela ansia e amarez-

za nel gruppo. Facciamo un favore all’Atalanta, sarebbe come giocare in casa loro, dicono i rossoblù. O ancora peggio, sempre a mille chilometri da Cagliari, senza i nostri tifosi e con 17 biglietti venduti, come è capitato per il terzo turno di Coppa Italia con lo Spezia. Di fatto, spiegano dalla sede, ci si batte fino all’ultimo minuto per giocare a Is Arenas. In casa rossoblù si ha la convinzione di aver fatto l’impossibile per ottenere l’agibilità. E anche per quanto riguarda gli avversari, si sostiene manchino regole sul preavviso. Si vedrà. Infine, per uno scaramantico qual è il patron, il Rocco è lo stadio di un club fresco di fallimento, nel quale sono nati i tifosi virtuali in

Torino FRANCESCO BRAMARDO TORINO

Un’alleanza viola nel segno di Bakic Il montenegrino è arrivato in comproprietà con la Fiorentina Assist di Cerci, gol di Bianchi. Il Torino funziona, almeno in partitella. Il tecnico Ventura medita qualche correzione di rotta in vista del Pescara, dal debutto dell’ex viola, al ritorno al 4-2-4 con staffetta Stevanovic-Santana sulla sinistra, Bianchi e Sgrigna al centro dell’attacco. In attesa delle ultime di mercato, che vedono favorito Birsa per il centrocampo, uno in attacco tra Antenucci, Barreto e Pozzi, e Pasqual per la difesa. Intanto oggi pomeriggio, pastoie burocratiche permettendo, verrà presentato l’ultimo arrivo sul grande schermo granata, una coproduzione Cairo-Della Valle.

Simon Poulsen, 27 anni, durante la presentazione PEGASO

Poulsen c’è. L’ultimo acquisto blucerchiato (lo è burocraticamente visto che ancora non è arrivato il transfer per Maresca, che lo seguirà a ruota e che ieri era già in visita al centro sportivo di Bogliasco) è subito andato in campo con il gruppo Samp. Chi lo conosce bene non aveva il minimo dubbio sul fatto che si sarebbe presentato in buone condizioni fisiche, nonostante fosse svincolato da fine giugno. Simon, infatti, è un uomo di ferro, nato ala sinistra, capace pure di andare in gol con buona frequenza, e trasformato in terzino difensivo da Van Gaal, non un tecnico qualsiasi. Un’immagine dello stadio Rocco di Trieste MOSCA

Marko Bakic è il nome nuovo, la scommessa che Torino e Fiorentina condivideranno in questa stagione. Centrocampista mancino, 18 anni, montenegrino, Bakic è considerato uno dei migliori talenti. Cresciuto nel Mogren, fisico non eccelso, su Bakic qualche mese fa aveva messo l’occhio il d.s. dei viola, Daniele Pradè, osservato speciale all’Europeo under 19. I buoni rapporti tra Cairo e Delle Valle, vedi l’affare Cerci, hanno permesso il blitz in Montenegro e l’acquisto del cartellino per 3 milioni, con apertura della comproprietà visto il passaporto extracomunitario e l’impossibilità di tesseramento del club viola.

Il talento Se sarà un affare, e soprattutto per chi,

Il segnale Una scommessa per il Torino che con Migliorini e Bakic vuol dare un segnale forte, pronto a scommettere sui giovani. Come poi andrà a finire a giugno la comproprietà dipenderà dalla voglia del presidente Cairo di puntare sull’erede di Jovetic che solo ad agosto ha sostituito proprio Jo-Jo all’esordio in nazionale contro la Lettonia. Marko Bakic non sarà un usato sicuro come Almiron o Tissone, graditi a Ventura, di certo costa assai meno e non esclude arrivi dell’ultima ora. Ieri mattina appena giunto in città Bakic si è sottoposto alle visite mediche in attesa del transfer e del primo allenamento. I minuti nella gambe non gli mancano, due presenze nel campionato in Montenegro, già iniziato.

lo si capirà soltanto tra qualche mese. Per adesso

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Stakanovista Ora, rispetto all’avvio della carriera segna un pochino meno, ma corre sempre di più. L’ultima stagione disputata con la maglia dell’Az Alkmaar e completata con quella della nazionale danese, è stata una sorta di maratona. Poulsen ha iniziato la sua corsa il 28 luglio 2011, con il preliminare di Europa League contro lo Jablonek ed ha smesso il 17 giugno 2012 dopo la sconfitta della sua Danimarca contro la Germania agli europei. Il terzino ha disputato ben 34 partite di campionato con l’Az, 29 delle quali per tutti i 90 minuti. In coppa d’Olanda è sceso in campo 4 volte, 2 per 90 minuti, in Europa League somma 14 presenze, più due nei preliminari, tutte dall’inizio alla fine. Totale 54 presenze, 47 complete con l’Az. In nazionale ha disputato 4 amichevoli, due per 90 minuti, e le tre partite, intere, all’Europeo. Insomma: 61 partite, 52 intere. Chi si è divertito a contarli è arrivato a 5.166 minuti di gioco. Desiderio Alla faccia del turnover tanto caro

agli allenatori italiani. Appena arrivato a Genova ha chiesto di scendere in campo: «Mi sono allenato da solo - ha spiegato - adesso voglio vedere a che punto sono rispetto ai miei compagni». Difficile che non sia in campo già domenica sera all’esordio al Ferraris contro il Siena. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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MONDO SPAGNA REAL MADRID BARCELLONA

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L’ALBO D’ORO

PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Higuain (RM) al 10’, C. Ronaldo (RM) al 18’, Messi (B) al 45’ p.t.

REAL MADRID (4-2-3-1) Casillas; Arbeloa, Pepe, Sergio Ramos, Marcelo; Khedira, Xabi Alonso; Di Maria (dal 33’ s.t. Callejon), Özil (dal 38’ s.t. Modric), C. Ronaldo; Higuain (dal 36’ s.t. Benzema). PANCHINA Adan, Albiol, Nacho, L. Diarra, Modric. ALLENATORE Mourinho. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Pepe, Sergio Ramos e Khedira per gioco scorretto, Arbeloa per proteste.

BARCELLONA (4-3-3) Valdes; Adriano, Piqué, Mascherano, Jordi Alba; Xavi, Busquets (dal 30’ s.t. Song), Iniesta; Sanchez (dal 32’ p.t. Montoya), Messi, Pedro (dal 36’ s.t. Tello). PANCHINA Pinto, Bartra, Fabregas, Villa. ALLENATORE Vilanova. CAMBI DI SISTEMA 4-3-2 dal 29’ p.t., 3-3-3 dal 30’ s.t. ESPULSI Adriano al 28’ p.t. per fallo su chiara occasione da gol. AMMONITI Mascherano per gioco scorretto, Piqué per comportamento non regolamentare. ARBITRO Mateu Lahoz. NOTE spettatori 78 mila. Tiri in porta 7-2. Tiri fuori 7-1. In fuorigioco 3-0. Angoli 2-3. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.

I giocatori del Real Madrid festeggiano dopo il successo sul Barcellona: per Mou c’è la Supercoppa AP

Mou e Ronald’oro stendono il Barça Supercoppa Real Il portoghese e Higuain infiammano il Bernabeu Ai catalani, in 10, non riesce la rimonta con Messi DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO CONDO’ MADRID

La ferocia con la quale il Real si lancia nel pressing fin dai primi secondi fotografa la determinazione a uscire dal momentaccio. Pare quasi di sentire i denti sbattere famelici, quando Ronaldo, Di Maria, il formidabile Marcelo, Khedira e tutti - ma proprio tutti - gli altri attaccano la maglia del Barcellona rimasta isolata, come lupi che nella steppa circondano l’orso. Assalita con tanta foga, la difesa catalana va a sua volta in apnea per salire triangolando, e in simili condizioni l’errore è sempre a un passo. Letteralmente tarantolato, Marcelo si fa inseguire a vuoto da Sanchez e assiste al 7’ Higuain per la prima palla-gol, che Valdes ribatte di piede ripulendosi la fedina penale dopo il delitto del Camp

Nou. Quattro minuti dopo, però, una pallonata lunga di Pepe viene paperata da Mascherano, e stavolta Higuain non sbaglia. Il vantaggio aumenta ulteriormente l’adrenalina del Madrid, e la linea difensiva esageratamente avanzata da Vilanova (quando fuori c’è tempesta apri l’ombrello, diamine) viene facilmente bucata dai lanci lato-centro di Arbeloa, Di Maria e Marcelo, anche perché le ali catalane li lasciano liberi di fare picnic a spese dei compagni arretrati. Al 18’ un tracciante da destra viene portato avanti di tacco da Cristiano con un numero da distruggersi le mani ad applaudire; buggerato Piqué, Valdes non ci mette una pezza, siamo 2-0 e l’aria è da uragano Isaac. Bambola La bambola del Barcel-

lona è totale, Higuain centra un’altra volta il portiere, a Pepe

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gol di Messi al Real Madrid: l’argentino ha eguagliato il record del madridista Raul nei Clasicos viene annullato un gol in mischia per una spinta precedente, e al 28’ il solito lancio dal lato destro pesca Ronaldo in vantaggio nella metà campo vuota; Adriano lo placca, consegnandosi al cartellino rosso, e il pensiero - rafforzato da altre due grosse occasioni mancate da Khedira e Higuain - è che questa è la sera in cui Mourinho potrebbe rendere al Barça il famoso 5-0 di due anni fa. Alle prese col momento più difficile della sua giovane carriera, Vilanova reagisce con la mossa più ordinata, dentro il terzino Montoya

(Dani Alves s’era stirato nel riscaldamento) per ricreare la linea di quattro e fuori Sanchez. Il Barcellona, sin lì intimidito dalla grinta avversaria e da un arbitraggio molto inglese, si riorganizza attorno a Iniesta, l’unico a non perdere mai la testa. Cerca di tener palla più per far passare il tempo che per provare a colpire. Sono sotto di due gol, in dieci contro undici e non hanno ancora tirato in porta: situazione così eccezionale da sbigottire persino il pubblico del Bernabeu, entusiasta ma un po’ frenato. Fa bene. Al 45’ la prima conclusione del Barça è una magnifica punizione che Messi manda a morire nell’angolino più lontano: 2-1, e il meteo del Bernabeu declassa l’uragano a tempesta tropicale. Ripresa Con simili premesse, la

ripresa diventa uno sfibrante gioco di nervi. Il Barcellona tiene palla in modo quasi maniacale, per non correre rischi e preparare con calma la giocata assassina. Pare materializzarsi al 17’, quando un lancio di Mascherano innesca Pedro, ma il gran controllo partorisce un tiro su Casillas. Il Real invece, che avrebbe tutto l’interesse a catturare palloni per sfruttare la superiorità numerica, è affievolito dal gran pressing del primo tempo; costruisce una bella palla-gol con un’azionissima di Khedira, rischia su inserimento di Jordi Alba, ma arriva alla fine con la Supercoppa in saccoccia. Mourinho finalmente batte il Barça al Bernabeu, ma senza umiliarlo come a un certo punto avrebbe potuto. E certamente voluto.

1982 Real Sociedad 1983 Barcellona 1984 Athletic Bilbao 1985 Atletico Madrid 1986 non disputata 1987 non disputata 1988 Real Madrid 1989 Real Madrid 1990 Real Madrid 1991 Barcellona 1992 Barcellona 1993 Real Madrid 1994 Barcellona 1995 Deportivo La Coruña 1996 Barcellona 1997 Real Madrid 1998 Maiorca 1999 Valencia 2000 Deportivo La Coruña 2001 Real Madrid 2002 Deportivo La Coruña 2003 Real Madrid 2004 Saragozza 2005 Barcellona 2006 Barcellona 2007 Siviglia 2008 Real Madrid 2009 Barcellona 2010 Barcellona 2011 Barcellona 2012 Real Madrid

le Pagelle di FILIPPO MARIA RICCI

KHEDIRA TAPPA OGNI BUCO ADRIANO, CHE DISASTRO REAL MADRID 7 CASILLAS 6,5 Vola invano sulla punizione di Messi, decisivo sul tiro ravvicinato di Pedro. San Iker. ARBELOA 6,5 A destra poco traffico. Non sbanda. PEPE 7 Il vero anti Barça. Il suo tracimante agonismo carica il Real. Il lancio del primo gol, una rete annullata, qualche scena. SERGIO RAMOS 6,5 Tranquillizzato e galvanizzato dalla presenza di Pepe, soffre la vitalità di Pedro. MARCELO 7 Fa meglio dello squalificato Coentrao. Imprendibile davanti, attento dietro. KHEDIRA 7 Corre come un matto per aiutare chiunque ne abbia bisogno. Solidale, sbaglia il 3 1. XABI ALONSO 6,5 Per una volta, meno brillante di Khedira. DI MARIA 6,5 Parte bene come tutto il Madrid, cala vistosamente. CALLEJON 6 Vitalità tanta, incisività relativa. ÖZIL 7 Si muove tanto, il Madrid ne trae beneficio. MODRIC 6,5 Arrivato martedì, debutta e dà subito una gran palla.

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IL MIGLIORE

7 RONALDO

Inizia in silenzio, il quinto gol di fila in un Clasico (8 totali) lo trasforma. Miglior gara stagionale. HIGUAIN 4 Fa un gol ma ne sbaglia altri 4. BENZEMA 6 Entra tra i fischi a Higuain. All. MOURINHO 7 Al sesto tentativo batte il Barça al Bernabeu, per lui un altro trofeo. Sollevato.

BARCELLONA 5 IL MIGLIORE h 7,5 VALDES Tre grandi parate su Higuain (2) e Khedira che tengono in vita i suoi, non miracoloso sui gol. ADRIANO 4 Spostato a destra, frastornato, superato, espulso. PIQUÉ 5,5 Bruciato da Ronaldo sul 2 0, soffre sempre. MASCHERANO 7 Il primo gol del Madrid va sul suo conto, poi si riprende. 100 partite col Barça. JORDI ALBA 6,5 Resiste alle folate di Di Maria e chiude all’attacco. XAVI 5,5 A volte lento, poco profondo, appannato. BUSQUETS 5,5 Schiacciato da Khedira e Xabi. SONG 6,5 Debutta con un positivo quarto d’ora. INIESTA 7 L’unico a non arrendersi nei momenti più neri. Nel buio blaugrana la sua luce resta accesa. SANCHEZ 5 Una mezz’ora abbondante per cadere due volte. MONTOYA 6 Entra per ridare equilibrio alla difesa. Ci riesce. MESSI 6,5 Una meravigliosa punizione, sesto gol stagionale, 15o in un Clasico e poco poco altro. PEDRO 6 Due spunti brillanti, poco considerato dai compagni. All. VILANOVA 6 La prima sconfitta in carriera arriva al Bernabeu, dove Pep non era mai caduto.

TERNA ARBITRALE: ARBITRO 5.5 Mateu Lahoz Male annullato un gol a Pepe, lascia correre tanto ma applica lo stesso criterio con tutti. Cebrian 6, Nuñez 6

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LA CURIOSITÀ LA PRIMA ROSHAN AFGHAN PREMIER LEAGUE PRENDERÀ IL VIA IL 14 SETTEMBRE E DURERÀ 14 GIORNATE

Taccuino

Il campionato afghano? Nasce da un reality

BRASILE

Per 8 squadre si sono presentati in migliaia: i migliori sono stati scelti da ex nazionali LUIGI GUELPA

Un calcio alla transizione, ma nel vero senso della parola. L'Afghanistan «anticipa» il ritiro delle truppe Nato (previsto nel 2013) e per concepire una ritrovata stabilità e indipendenza ha scelto di aggrapparsi allo sport. Venerdì 14 settembre prenderà il via infatti la pri-

ma edizione della Roshan Afghan Premier League, un campionato di calcio studiato a tavolino per coinvolgere tutto il Paese. Un torneo diverso da quelli che si sono disputati in modo frammentario nel recente passato, spesso condizionati dalla guerra e circoscritti a Kabul. Questa volta si parte con otto squadre in rappresentanza di altrettante zone del paese. «Meno soldati e più sport — commenta il presidente della federazione Karim Keramuddin —. Questo è il nostro credo. Il calcio può contribuire a rafforzare l’unità dell’Afghanistan, ma anche dare una mano a costruire una nazionale decorosa. Il pallone in Afghanistan di-

venterà lo strumento di pace come il rugby in Sudafrica». Il movimento calcistico afghano, che poteva contare su un discreto numero di praticanti, si era interrotto bruscamente nel 1979, ai tempi dell’invasione sovietica. Che nomi La Premier League ver-

rà finanziata dalla compagnia Roshan Telecom Development, e dal Gruppo Moby del magnate Saad Mohsen. Le otto squadre hanno nomi suggestivi, fra cui Falconi Asmayee, Aquile Hindukush o Tempesta Harirood. Per aggirare l’ostacolo della penuria di calciatori la federazione ha lanciato un’iniziativa andata ben oltre le più rosee

aspettative. Le selezioni sono avvenute attraverso «Campo Verde», un reality televisivo dove migliaia di ragazzi si sono cimentati con il pallone tra i piedi. I migliori, selezionati da una giuria di ex calciatori della nazionale, sono stati distribuiti negli otto club. Il reality, trasmesso in sei città, ha ottenuto un successo clamoroso sia a livello di partecipanti che di telespettatori. Il fischio d’inizio è previsto per il 14 settembre: 14 giornate, circa due mesi e mezzo. Se i risultati dovessero essere considerevoli nel 2013 la Premier League verrebbe allargata ad altre quattro squadre. Con una nuova edizione del reality. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli aspiranti calciatori in coda per partecipare al provino

Neymar a rischio... bancarotta Il talento brasiliano Neymar, giocatore tra i più pagati in Suda merica, sarebbe a rischio banca rotta. La rivista «Forbes» ha fatto i conti in tasca alla punta del San tos, che fra ingaggio e sponsor gua dagna 6,4 milioni l’anno, ma che continuando a spendere come ne gli ultimi due anni correrebbe gros si rischi patrimoniali. Neymar, che deve versare mensilmente 12 mila euro di alimenti alla madre di suo figlio, ha infatti acquistato un ap partamento da 120 mila euro, un tri vani da 600 mila, un attico da 800 mila e un’altra casa da 1,6 milioni. A questo si aggiungono una Porsche da circa 400 mila euro e soprattut to uno yacht da 6,4 milioni, ovvero l’equivalente del suo guadagno an nuale.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 30 AGOSTO 2012


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SERIE BWIN IL MERCATO Paulinho (Livorno). E la Ternana è in pressing continuo per Falco (Lecce).

RINFORZI IN ATTACCO QUATTRO AFFARI FATTI

Affari fatti Il Verona non pensa

CITTADELLA

NOVARA

PRO VERCELLI

SASSUOLO

Sasa Bjelanovic dal Verona

Allan Pierre Baclet dal Vicenza

Simone Tiribocchi dall’Atalanta

Richmond Boakye dalla Juve

Novara, anche Baclet Cacciatore al Verona Cittadella, Pro Vercelli e Sassuolo: arriva il nuovo attaccante Brescia su Malonga, Anania a Padova, Pinardi torna a Vicenza BINDA-D’ANGELO

Ultime ore frenetiche, il mercato degli attaccanti s’infiamma. Il valzer è iniziato a Milano di buon mattino e ha portato subito a un clamoroso dietrofront di Tiribocchi: niente Udinese, sarà della Pro Vercelli che, negli ultimi giorni (dopo l’inserimento friulano), si era cautelata sentendo Bonazzoli (Reggina), ma ieri pomeriggio tutto è stato risolto e stamane si firma. Lunghi corteggiamenti, dicevamo. Ed ecco che il Cittadella ha chiuso col Verona per Bjelanovic. A Verona non è da escludere un affondo in extre-

mis per Sforzini (Grosseto), intanto è caldo il nome Ebagua (Varese) che però non ha le caratteristica da centravanti puro come desidera Mandorlini, e allora il suo arrivo non chiuderebbe la porta a Corvia (Lecce); e in serata si è accesa la pista Bojinov. Dopo un precampionato alla Juve, oggi Boakye torna al Sassuolo. Il Brescia è tornato sotto col Cesena per avere Malonga. Lo Spezia resta la probabile destinazione per Cacia, che sarebbe acquistato dal Parma e poi girato in Liguria: si discute sulla formula, mentre il giocatore ha chiesto tempo, e così il d.s. Ricci ne ha approfittato per fare un estremo tentativo con

però solo all’attacco e chiude un grande colpo in difesa: in arrivo Cacciatore, altro ex Varese, appena rientrato alla Samp. Manca solo l’ufficialità per lo scambio Pinardi-Baclet tra Novara e Vicenza; i veneti ieri hanno sondato il Siena per Buchel e Giannetti e valutano anche Nabil Taider (Etoile Sportive), fratello maggiore del bolognese Taider. Il Bari ha trovato l’esterno mancino: definito l’arrivo di Gustavo Aprile, uruguaiano del Racing Montevideo, ultima stagione al Bella Vista; oggi la firma. Centrocampo rinnovato per il Varese, che nell’affare De Luca riceve Kone (ex Pescara) dall’Atalanta ed è imminente il sì di Delvecchio (Lecce). Nuovo portiere a Padova: è fatta per Anania dal Pescara (in cambio va Pelizzoli); in difesa oggi può essere il giorno di Cionek (Jagellonia); in mezzo se Giacomazzi lascia il Lecce potrebbe diventare un’idea. Lanciano-Leali, finalmente è arrivata la firma: oggi dalla Juve arriverà anche Gouano. L’Inter e Donati hanno detto sì: il difensore ex Padova è del Grosseto. Altre Trattative Pro Vercelli: in

mediana è in arrivo Appelt, mentre De Feudis (Torino) può essere la ciliegina dell’ultimo giorno (se parte Rosso); in difesa può tornare Masi dalla Juve, che però è stato richiesto anche dal Vicenza. Il Novara oggi chiude per uno tra Cuffa (ex Padova) e Djokovic (Cesena). Sempre oggi il Grosseto incontra il Catania per Ricchiuti, Moretti (c’è anche il Modena) e Augustyn (nell’eventuale cessione di Sforzini) e dal Pescara può avere Lolli. Ofere-Ascoli vicini, in cambio Giallombardo a Lecce. Fabrizio Cacciatore, 25 anni, ex Varese, dalla Samp al Verona PEGASO

LA PRESENTAZIONE

Festa Spezia Volpi annuncia «Due colpi da A» LA SPEZIA (m.m.) Oltre duemila tifosi dello Spezia si sono ritrovati in curva Ferrovia allo stadio Picco per la presentazione alla città della squadra. Una serata in grande stile. Il patron Gabriele Volpi, prima di scandire un coro, al microfono ha fatto un augurio: «Che Nelso Ricci (il direttore sportivo, ndr) riesca a piazzare altri due colpi per salire in serie A». E uno striscione fra i tanti, recitava: «Volpi... e i sogni diventano realtà». E gli abbonamenti salgono ancora. LA SITUAZIONE Sassuolo,

Livorno, Spezia, Crotone e Pro Vercelli p. 3; Varese ( 1) 2; Lanciano e Verona 1; Empoli ( 1), Cittadella, Vicenza, Brescia, Ternana, Juve Stabia e Cesena 0; Modena ( 2) 1, Padova ( 2) 1, Ascoli ( 1) 1, Bari ( 5) 2, Reggina ( 3) 2, Novara ( 4) 3, Grosseto ( 6) 5. Sabato, ore 18: Novara Empoli; ore 20.45: Ascoli Bari, Brescia Juve Stabia, Cittadella Grosseto, Lanciano Varese (a Pescara), Reggina Pro Vercelli, Sassuolo Crotone, Ternana Modena (a Gubbio), Verona Spezia, Vicenza Cesena. Lunedì 3, ore 20.45: Livorno Padova. ASSEMBLEA Martedì alle 11 ci

sarà l’assemblea della B. All’ordine del giorno, tra le altre cose, l’assemblea federale statutaria, l’aggiornamento per le trattative dei diritti tv, il progetto Serie B Tv, e l’accordo collettivo dell’Adise.

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LEGA PRO IL MERCATO

L’Entella punta su Rosso Boldrini alla Carrarese Il Lecce prende l’esterno Tomi Bis del Barletta. Pazzagli junior passa al Monza BINDA-D’ANGELO

L’Entella punta decisamente ad essere protagonista e ieri ha chiesto Rosso alla Pro Vercelli per sistemare il centrocampo. Chi dovrà essere protagonista, per storia e trascorsi, è il Lecce, che in attesa di conoscere il destino di Esposito (se va al Cesena in cambio è stato offerto Tonucci che però non interessa), ha tesserato il difensore centrale brasiliano Vinicius Gouvea, 22 anni, proveniente dal Guaratinqueta: arriva in un’operazione condotta insieme al Verona e segue quella definita nella serata di ieri ingaggiando l’esterno sinistro Tomi dall’Ascoli. Altre di Prima Praticamente

chiusa la trattativa con il difensore Pambianchi (ex Spal, di proprietà del Parma) il Gubbio va a caccia di un attaccante e, in attesa di sapere se può tornare Bazzoffia da Parma (l’ha bloccato anche il Grosseto), ci sono ben cinque idee:

Edoardo Pazzagli, 23 anni, cresciuto nella Fiorentina, dal Milan passa al Monza GASPORT

Bonvissuto (ex Frosinone), Musetti (Cremonese), Bondi (Sorrento), De Zerbi (Cluj) e Caccavallo (Crotone). Bel colpo della Carrarese, che ha ormai chiuso per Boldrini dal Poggibonsi. Dopo aver ricevuto il no grazie da Martinetti (Varese), il Pisa ha pensato a Evacuo, ma sull’attaccante ci sono da tempo sia Nocerina sia Avellino: al momento l’affare è comunque complicato visto il desiderio del giocatore di restare in B (è il Vicenza la squadra più interessata). Intanto oggi il Barletta aspetta la firma di Burzigotti dalla Reggina, mentre è uffi-

ciale l’arrivo di Molina dall’Atalanta (ex Foggia). Il Prato ha sistemato la difesa ufficializzando due arrivi dall’AlbinoLeffe: Beduschi in comproprietà, mentre anche Malomo arriva in comproprietà, ma dalla Roma, proprietaria del cartellino. Il Sorrento ha trovato l’accordo con Polizzi, portiere che lo scorso anno era al Montichiari. Il Benevento ha in mano Damo Paulen, talentino classe ’94 dell’Udinese. Il Viareggio è vicino all’ingaggio di Crescenzi della Lazio e Peverelli dal Novara. Il Latina ha ufficializzato Cottafava (ex Gubbio). In Seconda Edoardo Pazzagli,

figlio di Andrea, è il nuovo portiere del Monza: arriva dal Milan in prestito. Ufficiale il cambio di allenatore al Martina: via Ciullo, arriva Giuseppe Di Meo (ex Andria) insieme al centrocampista Marsili (ex Nocerina). Un arrivo e mezzo più un no per L’Aquila, che ha ufficializzato Menicozzo (ex Pergocrema) e segue il giovane Davide Cavallaro (Nocerina); Zappacosta invece ha rifiutato il trasferimento. E poi: Magheri (Fiorentina) va al Borgo a Buggiano, Diop (Martina) al Teramo, Scalzone (Milazzo) alla Normanna, Figliolia (Nocerina) all’Arzanese. Simoncini dal Pisa al Pontedera. © RIPRODUZIONE RISERVATA

CAMPIONATI

Coppa Italia

Via domenica Pavia: guaio per lo stadio

Il Como si qualifica Gran poker Savona Salernitana, è flop

Domenica iniziano i campionati di Prima e Seconda divisione: problemi per il Pavia che non ha lo stadio agibile e rischia lo spostamento. Ecco il programma (ore 15): PRIMA DIVISIONE GIRONE A AlbinoLeffe-Alto Adige; Como-San Marino; LecceCremonese (diretta su Sportitalia 1); Pavia-Feralpi Salò; ReggianaLumezzane; Trapani-Carpi; Treviso-Cuneo; Tritium-Entella (sabato 1). Riposa Portogruaro. GIRONE B Avellino-Prato; Catanzaro-Barletta; FrosinoneCarrarese; Nocerina-Andria; Perugia-Benevento (lunedì 3, ore 20.30, diretta su Sportitalia 2); Pisa-Latina; Sorrento-Gubbio; Viareggio-Paganese. SECONDA DIVISIONE GIRONE A Casale-Milazzo; Castiglione-Bellaria; Fano-Alessandria; Forlì-Mantova; Monza-Giacomense; Pro Patria-Savona; Renate-Rimini; Santarcangelo-Bassano; Valle d'Aosta-Venezia. GIRONE B Aprilia-Arzanese; Borgo a Buggiano-Normanna; Campobasso-Hinterreggio; Fondi-Poggibonsi; GavorranoVigor Lamezia; Martina-Foligno; Melfi-Teramo; Pontedera-Chieti; Salernitana-L'Aquila. DEFERIMENTI La Procura federale ha deferito Andria, Chieti e Valle d’Aosta alla Disciplinare per inadempienze legate al mancato deposito di fideiussioni alla Lega Pro.

Si è chiusa la prima fase della Coppa Italia: si qualificano le prime 14 più le 7 migliori seconde, ma l’elenco non è ancora ufficiale. Siccome è da recuperare Venezia-Bassano (girone E), è stata spostata L’Aquila-Teramo (L) ed è pendente il ricorso del Viareggio (H) per la gara con il Gavorrano della prima giornata, i calcoli non possono essere fatti tra le squadre a 3 punti: le seconde certe di passare sono quelle dei gironi G ed N, i soli (in attesa dell’E) con due squadre in vetta con 4 punti. Ecco comunque risultati, marcatori e situazione dopo la terza giornata. GIRONE A Casale-Valle d’Aosta 2-0: Siega all’11’ e al Curcio 18’ s.t. Classifica: Casale p. 6, Pro Patria e Valle d’Aosta 1. Qualificato: Casale. GIRONE B Pavia-Savona 1-4: Romero (S) al 20’, Cattaneo (S) al 37’ p.t.; Chessa (P) al 10’, Romero (S) al 12’, Scotto (S) al 19’ s.t. Classifica: Savona p. 6, Pavia e Alessandria 1. Qualificato: Savona. GIRONE C Como-Renate 3-1: A. Donnarumma (C) al 28’ p.t.; Santonocito (R) al 5’, Tremolada (C) su rigore al 26’, A. Donnarumma (C) al 36’ s.t. Classifica: Como p. 6, Renate 3, Monza 0. Qualificato: Como.

GIRONE F Giacomense-Forlì 0-1. Oggiano al 1’ s.t. Classifica: Forlì p. 6, Giacomense 3, Bellaria 0. Qualificato: Forlì. GIRONE G Santarcangelo-Rimini 2-2: Graziani (S) al 19’ p.t.; Maio (R) al 10’, Morga (R) al 21’, Graziani (S) al 36’ s.t. Classifica: Rimini e Santarcangelo p. 4, Fano 0. Qualificati: Rimini e Santarcangelo. GIRONE H Gavorrano-Pontedera 3-2: Grifoni (G) al 13’, Lo Sicco (G) su rigore al 27’, Grassi (P) al 38’ p.t.; Rolando (G) all’8’, Grassi (P) al 33’ s.t. Classifica: Gavorrano p. 6, Viareggio e Pontedera 1. Qualificato: Gavorrano. GIRONE I Borgo a Buggiano-Poggibonsi 1-2: Magheri (BaB) al 12', Bronchi (P) al 34' p.t.; Bianconi (P) al 10' s.t. Classifica: Poggibonsi p. 6, Borgo a Buggiano 3, Prato 0. Qualificato: Poggibonsi. GIRONE L L’Aquila-Teramo: si gioca mercoledì 12 settembre (ore 20.30). Classifica: L’Aquila p. 3, Foligno e Teramo 1. GIRONE M Aprilia-Fondi 1-2 Calderini (A) al 19’ p.t.; Cucciniello (F) all’11’, Palumbo (F) al 41’ s.t. Classifica: Aprilia, Fondi e Latina p. 3. Qualificato: Aprilia (miglior differenza reti). GIRONE N Campobasso-Arzanese 1-1: Morante (C) al 13’ p.t.; Riccio (A) al 35’ s.t. Classifica: Campobasso e Arzanese p. 4, Normanna 0. Qualificati: Campobasso e Arzanese.

GIRONE D Castiglione-Tritium 1-3: Cusaro (T) al 14’, Cogliati (T) al 46' p.t.; Casiraghi (T) al 9', Avanzini (C) al 22' s.t. Classifica: Tritium, Mantova e Castiglione p. 3. Qualificata: Tritium (miglior differenza reti).

GIRONE O Martina-Salernitana 2-1: De Lucia (M) al 42’ p.t.; Mangiacasale (M) al 35’, Capozzoli (S) al 46’ s.t. Classifica: Martina p. 6; Salernitana 3, Melfi 0. Qualificato: Martina.

GIRONE E Feralpi Salò-Venezia 0-0. Classifica: Feralpi Salò p. 4, Venezia* 1, Bassano* 0 (*una gara in meno). Qualificata: Feralpi Salò.

GIRONE P Hinterreggio-Vigor Lamezia 1-0 Khoris al 4’ p.t. Classifica: Hinterreggio p. 6, Vigor Lamezia 3, Milazzo 0. Qualificato: Hinterreggio.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 30 AGOSTO 2012


GIOVEDÌ 30 AGOSTO 2012

questioneMorale di FAUSTO NARDUCCI

e vogliamo, il primo merito di Londra è S quello di aver chiuso per sempre in una parentesi il termine «Para» e di aver liberato definitivamente l’Olimpiade dei disabili da ogni dipendenza. Le gare che si aprono oggi a Londra non appartengono più a Giochi di serie B: per quantità di biglietti venduti (quasi esauriti i 2,5 milioni a disposizione), numero di iscritti (4280), nazioni partecipanti (165 Paesi, 15 in più di Pechino) e qualità degli impianti, la Paralimpiade avrà ben poco da invidiare alla rassegna dei normodotati che ha appena finito di incantare il mondo. Un ulteriore salto di qualità dopo i progressi registrati in Cina

Tanto è un gioco

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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GLI ATLETI PARALIMPICI: CAMPIONI O EROI MODERNI, MA NO AL PIETISMO che, con le dirette fiume di Sky e Rai, rilancia però la questione «morale» riguardante noi spettatori: come porsi di fronte al grande sport dei disabili. Per noi della Gazzetta fa fede l’impegno con cui il giornale e il sito seguono da sempre il movimento ma anche la grande sensibilità con cui il direttore storico Candido Cannavò era entrato in sintonia con un mondo che gli aveva ispirato anche un libro. Ma non possiamo nascondere che esistono due scuole di pensiero: da una parte quelli che guardano ai paralimpici come atleti a tutto tondo, sovrapponibili ai normodotati; dall’altra coloro che colgono

laPuntura

una sfumatura in più e percepiranno i nuovi campioni di Londra come eroi moderni, capaci di elevarsi oltre la sfortuna, le tragedie personali, in qualche caso anche gli orrori delle guerra. A chi da oggi si metterà davanti alla tv per rivivere le emozioni dell’Olimpiade-parte prima, noi lasciamo ovviamente la libertà di scegliere, in base alla propria sensibilità personale, fra le due posizioni. Nelle istruzioni per l’uso delle Paralimpiade raccomandiamo, però, di non utilizzare la terza opzione: il pietismo. Questa sì, sarebbe un’offesa per chi ha il diritto di sentirsi un atleta a tutti gli effetti e non un handicappato in libera uscita. © RIPRODUZIONE RISERVATA

laRovesciata

di ROBERTO PELUCCHI

f

di LUIGI GARLANDO

ALLA FACCIA DEL MERCATO TRISTE... DA CASSANO A BERBATOV: È LUNA PARK eri mattina Eduardo Macia, d.t. della FiorentiIl’areoporto. na, era in attesa di un centravanti bulgaro alGiuseppe Marotta, a.d. della Juve, in occhiali da sole, si è avvicinato alle transenne degli arrivi con il cartello «Berbatov» e se lo è portato a Torino. Non è andata esattamente così, ma non ci saremmo meravigliati più di tanto in questo calciomercato folle e sorprendentemente vivace. Ci avevano promesso una palude di tristezza: «I soldi sono finiti. Non si muoverà nulla, solo prestiti e scambi». E invece sembra un luna-park, ogni giorno un giro di giostra. La beffa Berbatov è stata solo l’ultimo colpo di scena. Anzi, il penultimo, perché poi l’inaffidabile bulgaro ha scelto il Fulham e Marotta ci è rimasto come Macia all’aeroporto di Peretola. Tra i due litiganti, gode la Premier. Come sempre. Siamo onesti: quando fenomeni tipo Ibra e Lavezzi arrivavano senza tentennamenti, invece di partire, era tutto più allegro. Ora ci tocca scannarci per gli scarti degli altri: Berbatov, Bendtner, Bojan. Riserve. E ci sfuggono pure... Ma qui non stiamo facendo un discorso di qualità di prodotto e neppure di etica sportiva, che nel caso Berbatov è stata trattata maluccio. Intendiamo il calciomercato come un cortile sui cui affacciarsi

Cassano (destra) interista con Sneijder e Nagatomo AFP

con i gomiti sul davanzale: vediamo cosa succede... Ecco, succede sempre qualcosa. Proprio perché i soldi sono pochi, chi li spende deve spremere la fantasia, metterci più cattiveria e questo sforzo genera scintille spettacolari. Chi se lo sarebbe aspettato lo scambio Cassano-Pazzini? «Geniale», lo ha definito Prandelli. E’ lo spot di questa sessione folle: il mercato del Pazzo. Restiamo alla Fiorentina. Dopo la cessione di Behrami, il popolo viola precipitò nello sconforto: parte l’unico buono... Una grandinata di acquisti di qualità ha restituito l’entusiasmo. Una raffica del genere ha ribaltato l’umore anche degli interisti. Vogliamo parlare di Del Piero? Per mesi si fantastica di destinazioni esotiche: Cina, Los Angeles, Qatar, Rio... Poi viene fuori che potrebbe sistemarsi un metro oltre il confine: Sion. E quando prende corpo la Svizzera, ecco che spunta l’Australia, dall’altra parte del mondo. Una scheggia impazzita. A proposito di Juve, la telenovela del top-player d’attacco ha più puntate di «Cento Vetrine». E Ramirez? L’addio più lento del mondo. E’ in fuga, ma è come se gli si fossero impigliate le bretelle alle due torri di Bologna. Nel cortile del calciomercato non ci si annoia mai. A volte lo spettacolo è pura commedia all’italiana. Zeman attrezza il suo caro 4-3-3, ma dimenticano di dargli attaccanti esterni veri, che è come attrezzare il tiramisù senza mascarpone. Se Caprari e Weiss domenica avessero giocato all’Olimpico e non a Pescara, il Catania non avrebbe avuto scampo. Stramaccioni ammette: «Volevo fare un gioco, ma con i giocatori che ho ne farò un altro». Come Conte un anno fa. Buffo, no? Un consiglio: non perdete di vista le ultime ore del mercato del Pazzo. Il Milan promette i soliti fuochi d’artificio a ridosso del gong. E se l’Inter provasse a sfilargli De Jong? Dispetti, colpi di scena, genialate... In cortile c’è di tutto, a parte i soldi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L'Inter ha deciso di prendere un vice Milito dopo essersi accorta che baciando Ranocchia non spuntava un altro Principe.

laVignetta di VALERIO MARINI

Il gol di Pirlo contro il Parma nell’immagine Sky: decisivo l’arbitro di porta

ROBERTO CAMMARELLE Boxe: argento a Londra

Aspettiamo con ardore di gioire ancora con gli atleti azzurri delle paraolimpiadi. Forza ragazzi regalateci grandi emozioni! @RobyCammarelle

LORIS CAPIROSSI

CHE BELLA QUESTA EUROPA LEAGUE PURCHÉ LE ITALIANE SIANO VIRTUOSE on ditelo a Pozzo e a Guidolin, ma non N tutti i mali vengono per nuocere. Neanche nel calcio. L’eliminazione dell’Udinese lascia l’Italia con solo una coppia di squadre in Champions League, qualcosa che non accadeva dal secolo scorso, dal 1999, cioè da quando l’Uefa ne ammise più di due per i principali campionati: in pratica è la prima volta. Ma se ne ritrova ben quattro ai nastri di partenza dell’Europa League, e che squadre. Con Inter, Lazio, Napoli e Udinese, quest’anno ci sarà di che divertirsi anche il giovedì sera. Purché le nostre rappresentanti interpretino la coppa più seriamente di quanto abbiano fatto finora. Viziati dalla Champions, dove l’Italia schierava quasi sempre quattro squadre, prendevamo la manifestazione minore un po’ (tanto) sottogamba. Anzi, per i club italiani era quasi una seccatura per via di quelle 72 ore scarse fra l’impegno internazionale e quello nazionale che non permettevano di recuperare. Così preferivano concentrarsi sulla serie A, per la quale risparmiavano le forze, e snobbavano quella che in effetti è la serie B d’Europa. Ma ora, ahinoi, le cose sono cambiate e converrà sintonizzarsi in fretta con la nuova realtà.

Converrà adeguarsi, farsi piacere e prendere più sul serio la sorella povera soprattutto per portare fieno nella cascina del ranking Uefa, la sola cosa che col tempo potrà restituire al calcio italiano un ruolo da protagonista (e chissà se, alla luce di questo, Galliani oggi è ancora convinto che convenga separare il ranking della Champions da quello dell’Europa League). Quattro squadre del livello delle nostre di quest’anno possono fare incetta di punti qualificanti per la classifica dell’Uefa — la differenza di peso rispetto a quelli della coppa maggiore infatti è insignificante, mentre le avversarie sono decisamente più scarse —, con una ricaduta benefica per tutto il calcio italiano. E’ qualcosa di più che fare nozze con i fichi secchi: si chiama fare di necessità virtù. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’avvento dei giudici di porta riassume una rivoluzione a colpi di circolari

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

laRiflessione

Che non è poi così squallida se comprende anche la terza e la quarta dell’ultimo campionato: la presenza stessa di Udinese, Lazio, Napoli e Inter contribuisce ad elevare il tasso tecnico della manifestazione. Certo, l’Europa League non ha il fascino della Champions, non ne ha la tradizione né le suggestioni haendeliane della colonna sonora, non distribuisce premi come la sorella maggiore. Ma anche così chi la vince porta a casa più di una decina di milioni di euro, che con i tempi che corrono non sono affatto da buttare.

Conservatore? No il calcio è entrato in un altro mondo

TwitTwit

Ex pilota MotoGP

di LUCA CURINO

di ROBERTO BECCANTINI http://beckisback.it/

Abbiamo raggiunto i 3000m in moto. Durissima @LorisCapirossi1

JOSEPH BARTON Centrocampista inglese

Ho appena concluso la prima parte delle visite mediche a Marsiglia. Gran cosa essere finalmente qui. Ritorno domani per finire tutto... @Joey7Barton

PATRICK VIEIRA Campione del mondo 1998

Sono felice di vedere che Diaby è stato richiamato nella nazionale francese. Ha avuto sfortuna con gli infortuni, ma davvero si merita il posto @OfficialVieira

abato 25 agosto 2012: S Neil Armstrong scendeva dalla luna, il calcio italiano vi saliva. Con l’ingresso degli arbitri addizionali, lessico da agenzia delle entrate, abbiamo svaligiato la tradizione. Il futuro è un posto diverso, non necessariamente migliore. Manca ancora un passaggio, il supporto tecnologico con cui dare la caccia ai gol fantasma, e poi saremo al completo. Il calcio si è fatto la nomea di sport conservatore. Uno pensa alle rughe e alla polvere dell’International Board, al protocollo ecclesiastico che ne scandisce i rari conclave e le rarissime fumate, e ne rimane condizionato. Un altro dettaglio che cementa l’equivoco riguarda le regole fissate dai padri fondatori: erano diciassette all’alba del Ventesimo secolo, e diciassette restano all’inizio del Ventunesimo. Eppure non c’è sport, oggi, così poco ligio al suo catechismo come il pallone. A partire dagli anni Novanta, la Fifa ha provveduto a diramare pile di emendamenti e rettifiche così fitte che, lungi dal sabotare il numero dei precetti, ne hanno modificato lo spirito e, in alcuni casi, addirittura la carne. Prendete la regola numero 11, quella che governa il fuorigioco, di sicuro la materia più scabrosa. Fino al 1925, tra l’«attaccante» e la porta avversaria potevano stazionare almeno tre «difendenti», poi scesi a due. Non solo: attorno al principio, implacabile e immutabile, si è lavorato sulla liceità o meno del concetto di linea e di luce, sul cono d’influenza, sull’idea di attivo e passivo. Smottamenti non lievi, a ben (ri)pensarci: trapianti e correzioni che hanno con-

tribuito, anche, ad aggiornare le tattiche, come documenta il Sistema di Herbert Chapman. Insomma: non regole aggiuntive, ma un’infinità di distinguo — alcuni cruciali, altri cavillosi — all’interno dello stesso paragrafo. Aggiungo, per comodità del lettore, l’espulsione diretta per coloro che impediscono in maniera scorretta una chiara occasione da gol; i limiti al retropassaggio al portiere, le interpretazioni legate alla volontarietà dei falli di mano. Per strappare una partita dalla sua cronica parità, sono stati impiegati ben sei strumenti: supplementari, sorteggio, ripetizione, Golden Gol, Silver Gol, rigori. Nel basket, rimasi folgorato dall’introduzione del tiro da tre; nel tennis e nel volley, mi spiazzò il tie-break. Il calcio ha i suoi ritmi e i suoi riti; la rinuncia sistematica della moviola, impiegata con profitto in altre discipline, ha contribuito a isolarlo nel lazzaretto dei pigri, facendone una sorta di «immobile» espiatorio. Le apparenze, a volte, ingannano. L’avvento dei giudici di porta ricalca il doppio arbitro caro a Giampiero Boniperti e riassume la punta di una rivoluzione silenziosa, confusa, fatta a colpi di circolari e non di comizi. Ora che gli sceriffi sono diventati cinque (o sei, calcolando il quarto uomo), vengono meno il peso e il fascino dell’arbitro centrale. Difficile che possano nascere un altro Concetto Lo Bello o un nuovo Pierluigi Collina. Erano uomini soli al comando, dittatori sulla carta e, soprattutto, «sulle» carte. Davano ordini, e basta. Gli eredi li daranno e li prenderanno. Un altro modo, un altro mondo. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 30 AGOSTO 2012

FORMULA 1 GP BELGIO SPECIALE PER GAZZETTA

Raikkonen, il mago dell’Eau Rouge Kimi a Spa ha vinto 4 volte: è pagato a 5,50. Hamilton favorito (3,50) davanti a Vettel (4,50) LA PISTA AI RAGGI X

il programma Domenica il via è previsto alle 14 in diretta su Rai 1 ORARI Tempo reale su www.gazzetta.it Domenica sul circuito di Spa (7.004 m) si corre il GP Belgio, 12a gara (su 20) del Mondiale di Formula 1. In programma 44 giri per 308,052 km. IL WEEKEND NEL DETTAGLIO Domani: prove libere dalle 10 alle 11.30 e dalle 14 alle 15.30. Sabato: prove libere dalle 11 alle 12; qualifiche alle 14 su Rai 2. Domenica: gara alle 14 su Rai 1. Tempo reale su www.gazzetta.it. CLASSIFICHE Piloti: 1. Alonso (Spa-Ferrari) 164; 2. Webber (Aus-Red Bull) 124; 3. Vettel (Ger-Red Bull) 122; 4. Hamilton (GB-McLaren) 117; 5. Raikkonen (Fin-Lotus) 116; 6. Rosberg (Ger-Mercedes) 77; Costruttori: 1. Red Bull 246; 2. McLaren 193; 3. Lotus 192; 4. Ferrari 189.

CALENDARIO Tra 10 giorni si corre a Monza 2 settembre GP Belgio (Spa) 9 settembre GP Italia (Monza) 23 settembre GP Singapore* 7 ottobre GP Giappone (Suzuka) 14 ottobre GP Sud Corea (Yeongam) 28 ottobre GP India (New Delhi) 4 novembre GP Abu Dhabi (Yas Marina) 18 novembre GP Stati Uniti (Austin) 25 novembre GP Brasile (Interlagos) INFOGRAFICA LA GAZZETTA DELLO SPORT - ILLUSTRAZIONE MIRCO TANGHERLINI

Nonostante sia in fuga nel Mondiale e sia l’unico ad aver vinto 3 gare nel 2012, Fernando Alonso non è il favorito a Spa. Sulla pista più affascinante e difficile del Mondiale, i bookmakers prevedono un testa a testa tra Lewis Hamilton (quotato a 3,50) e Sebastian Vettel (a 4,50). Raikkonen, che qui ha vinto quattro volte, è pagato a 5,50 perché la sua Lotus non ama le basse temperature, che sembra siano una costante di tutto il weekend. Fernando Alonso è leggermente più indietro, a 6. Per chi ama i rischi, ecco Schumacher e Massa. Il Kaiser, che domenica taglierà il traguardo dei 300 GP disputati, vuole farsi un bel regalo ed è pagato a 40. Felipe invece vuole far di tutto per essere confermato dalla Ferrari: è quotato addirittura a 75. Per la pole, è sempre duello Hamilton-Vettel: entrambi sono pagati a 3,50. Alonso a 7. © RIPRODUZIONE RISERVATA

QUOTE MONDIALE

3,75 Vettel 25 ANNI GERMANIA RED BULL 2 MONDIALI

1,85 Alonso 31 ANNI SPAGNA FERRARI 2 MONDIALI

6 Hamilton 27 ANNI GRAN BRETAGNA MCLAREN 1 MONDIALE

POLE

GIRO VELOCE

PILOTA (TEAM) QUOTA HAMILTON (MCLAREN) 3,50 VETTEL (RED BULL) 3,50 ALONSO (FERRARI) 7 RAIKKONEN (LOTUS) 8 GROSJEAN (LOTUS) 10 WEBBER (RED BULL) 12 BUTTON (MCLAREN) 18 SCHUMACHER (MERCEDES) 30 ROSBERG (MERCEDES) 35 MASSA (FERRARI) 60 MALDONADO (WILLIAMS) 75 PEREZ E KOBAYASHI (SAUBER) 100 DI RESTA E HÜLKENBERG (F. INDIA) 150 SENNA (WILLIAMS) 200 ALTRO 200

PILOTA (TEAM) HAMILTON (MCLAREN) VETTEL (RED BULL) RAIKKONEN (LOTUS) GROSJEAN (LOTUS) ALONSO (FERRARI) BUTTON (MCLAREN) WEBBER (RED BULL) KOBAYASHI (SAUBER) PEREZ (SAUBER) MASSA (FERRARI) ROSBERG (MERCEDES) SCHUMACHER (MERCEDES) ALTRO

* in notturna

VITTORIA QUOTA 5 5,50 6 8 8 11 11 15 15 20 25 25 15

PILOTA (TEAM) QUOTA HAMILTON (MCLAREN) 3,50 VETTEL (RED BULL) 4,50 RAIKKONEN (LOTUS) 5,50 ALONSO (FERRARI) 6 GROSJEAN (LOTUS) 12 WEBBER (RED BULL) 15 BUTTON (MCLAREN) 15 SCHUMACHER (MERCEDES) 40 ROSBERG (MERCEDES) 50 MASSA (FERRARI) 75 MALDONADO (WILLIAMS) 100 PEREZ (SAUBER) 100 KOBAYASHI (SAUBER) 125 DI RESTA E HÜLKENBERG (F. INDIA) 200 SENNA (WILLIAMS) 250 ALTRO 250


GIOVEDÌ 30 AGOSTO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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FORMULA 1 GP BELGIO

Twitter Come un reality: lo spagnolo racconta ai fan le sue giornate

PAOLO IANIERI

L’unico dubbio che gli resta da verificare, dopo tre settimane di godutissime ferie, è lo stato di forma della sua Ferrari. Perché per tutto quello che riguarda se stesso, Fernando Alonso non ha dubbi: alla riapertura dei giochi iridati, quando sul calendario restano nove gare, lo spagnolo può permettersi di guardare tutti dall’alto dei 40 punti di vantaggio sul primo degli inseguitori, Mark Webber e, soprattutto, sa di trovarsi nel miglior stato di forma di sempre per inseguire il terzo titolo. Quasi perfetto In questa stagio-

ne tanto incerta quanto dura, la Ferrari è uscita prepotentemente alla ribalta trascinata di forza proprio dal suo campionissimo, l’unico capace di conquistare tre vittorie e, soprattutto, l’unico tra i top driver a essere esente da errori e ad andare sempre a punti. Un Alonso quasi vicino alla perfezione, capace di resistere a un avvio di stagione difficile, con una F2012 che nei primi test sembrava avere imboccato la strada sbagliata, di sbancare a sorpresa la lotteria di Sepang, di artigliare podi preziosi a Barcellona, Montecarlo e Silverstone, di piazzare colpi quasi da k.o. a Valencia — una delle rimonte più belle della storia — e Hockenheim, di accontentarsi del massimo dei punti possibili (in Australia, Ungheria e Bahrain) e di salvare il salvabile quando a fallare è stato il box (in Canada). Leader Spietato alla guida, ma

ancor più grande nel prendere per mano una squadra che dopo i test invernali e le prime gare sembrava quasi in balìa degli eventi, riuscendo a tenerla unita e a farla reagire nell’unico vero modo che paga in questa Formula 1 moderna: lavorando coesi. E così, con i tanti progressi di una F2012 che a tutt’oggi non può comunque essere definita la migliore monoposto in circolazione, ecco arrivare vittorie, podi e punti. Tanti punti. Che permettono alla Ferrari di presentarsi domenica a Spa come il punto di riferimento del lotto. Lavoro a casa Su una delle piste più belle e selettive del Mondia-

31 luglio Palestra a Maranello Due giorni dopo il 5˚ posto di Budapest, è di nuovo «all’opera»

3 agosto Un’uscita di 103 km in bici Fernando copre la distanza in 3h39’, a una media di 28,1 km/h: niente male...

6 agosto Furia rossa a cronometro Un Fernando «patriottico» fa 19 km in 26’04", a una media di 44,8 km/h

15 agosto In compagnia dei Sainz In bicicletta con un grande rallista come Carlos Sainz (a destra) e Carlos Sainz jr

16 agosto Cara piscina, arrivo! Il giorno dopo Ferragosto, Fernando si rilassa con qualche tuffo in piscina

19 agosto Footing per variare Di buon mattino Fernando ha percorso 14 km a piedi in 1h06’

ieri Allenamento per il collo Spa si avvicina, con i suoi curvoni durissimi: il collo va allenato per bene...

Ferie da Alonso Bici e corsa per volare a Spa Fernando non stacca mai la spina: la Ferrari ha trovato un vero superman le, da carico aerodinamico medio-basso, l’unica incognita sarà appunto quella di verificare se il lavoro fatto a Maranello dai tecnici avrà permesso di recuperare nei confronti di Red Bull, McLaren e Lotus, le rivali che, per un aspetto o quell’altro, sono ancora superiori alla F2010. Allenamento Fernando, invece,

si presenta a Spa in ottima forma, sia a livello fisico che psicologico. In vacanza, come ha raccontato quasi in diretta su Twitter, si è rilassato assieme a Dasha Kapustina, la modella russa con la quale fa coppia fissa da qualche mese, e ad alcuni amici: qualche giorno in Italia, poi all’isola di Madeira e quindi a Oviedo, senza però tralasciare per nulla l’allenamento. Ovviamente tanta bicicletta, con la quale dopo allenamenti duri (218 km tra l’1 e 2 agosto, altri 102 il giorno successivo) il 6

agosto ha disputato una gara a cronometro, coprendo 19 chilometri in 26’04" alla ottima media di 44,8 km/h. Sempre su due ruote a Madeira ha fatto anche un’uscita con i Sainz, papà Carlos e il figlio Carlos Jr.. Triathlon Ma non solo bici, per-

ché seguendo un po’ il trend di diversi altri piloti di F.1, in primis Jenson Button e Nico Rosberg, anche Alonso sta scoprendo il fascino del triathlon: e così, ecco Fernando darsi alla corsa e al nuoto, prima di tornare a concentrarsi sulla F.1: allenamenti al simulatore, esercizi specifici e meeting con i tecnici a Maranello negli ultimi giorni. Domenica, il Belgio inaugura un trittico settembrino cruciale: Spa, Monza (il 9) e Singapore (il 23) dove ci si giocherà buona parte dell’esito finale. Fernando è pronto, la Ferrari, spera, pure.

Taccuino

TECNICA&MERCATO

McLaren rinuncia al super Drs Petrov non trova gli sponsor: a fine anno lascerà la F.1? Dietrofront a Woking. In questi giorni si erano rincorse le voci su una McLaren pronta a far debuttare a Spa il super Drs, sulla scia di quello Mercedes. Ma sembra che il team inglese alla fine ci abbia rinunciato, portando comunque sulla pista belga alcune soluzioni aerodinamiche frutto di un pacchetto studiato per l’impegnativo tracciato belga. Invece sulle Lotus di Raikkonen e Grosjean il super Drs dovrebbe fare la sua prima apparizione in qualifica e in gara. Le scuderie hanno a disposizione ancora poco tempo per mettere in campo questa soluzione, visto

che la Fia ha ufficializzato che verrà messa al bando nel 2013. Intanto è allarme per Vitaly Petrov, pilota russo della Caterham. La sua manager, Oksana Kosachenko, ha detto su Sport Express che il futuro di Vitaly è a rischio, a causa della difficoltà di reperire sponsor. Se non riuscirà a garantire un budget per il 2013, Petrov potrebbe mollare la F.1. «Se non interessa un pilota russo, Vitaly troverà qualcosa da fare altrove. Anche la Russia vive un momento in cui è difficile "vendere" un pilota». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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MOTOMONDIALE TEST DUCATI A MISANO

Valentino ci prende gusto: 83 giri, a 1 decimo dal record Provati un telaio e un forcellone da utilizzare nel GP dove ci sarà il rientro di Hayden

MAURIZIO BRUSCOLINI MISANO (Rimini)

Valentino Rossi ci prende gusto. Al secondo e ultimo giorno di test a Misano, il pesarese gira di più (83 tornate, fino alle 18.10) e meglio. Davanti a 1.500 spettatori, Vale è salito in sella alla GP12 alle 11.10, completando 6 run per un totale di 34 giri. Il sesto e ultimo

run è stato il più efficace: alle 12.45 è arrivato il miglior tempo, 1’34"6, a soli 3 decimi dal record in gara (Pedrosa 2010). Dopo la pausa pranzo, Vale è riapparso alle 15.20, per altri 49 giri. All’inizio il Dottore si è mantenuto sull’1’35", fermandosi nel quarto run per un problema. Poi ha iniziato a cercare il tempo e, nel corso dell’ottavo run, ha fermato il cronometro sull’1’34"4 (a un decimo dal re-

cord in gara). «Abbiamo lavorato sul set-up della moto con l’obiettivo di cercare di limitare il problema di calo di perfomance che soffriamo dopo qualche giro», ha commentato Vale. Sono stati anche provati un nuovo telaio e un nuovo forcellone che, come ha confermato il direttore tecnico Preziosi, «porteremo già nella prossima gara».

Motoraduno per Sic Si tiene nel fine settimana a Eupilio, in provincia di Como, il pri mo raduno ufficiale in onore di Mar co Simoncelli. Le iscrizioni (con of ferta libera da un minimo di 15 eu ro) saranno aperte a partire dalle 8 di sabato. A seguire musica, uso della piscina, ristoro e intratteni mento. La domenica ci sarà il giro del lago. L’intero ricavato sarà de voluto alla Fondazione Simoncelli.

OLTRE LA MOTOGP

Abraham laureato Non è abituale che un pilota prosegua negli studi, praticamente impossibile che lo faccia quando corre al massimo livello. Invece Ka rel Abraham 2 giorni dopo il GP di casa a Brno con la Ducati Cardion ha fatto gli ultimi 2 esami e si è lau reato in legge. «Ho studiato anche durante i GP ha detto il pilota ce co — e paradossalmente questo mi ha tolto un po’ di stress per la gara, Ora vorrei continuare con un Ma ster».

INCIDENTE A BRNO

Danilo muove i piedi

Recupero L’appuntamento è fis-

sato per il 16 settembre, sempre a Misano, per il GP San Marino. Dove è quasi certo il rientro di Nicky Hayden, che sta recuperando dall’infortunio alla mano destra patito a Indy. © RIPRODUZIONE RISERVATA

APPUNTAMENTO A COMO

Valentino Rossi, 33 anni FRATERNALI

Arrivano buone notizie dal l’Ospedale Universitario di Brno (Repubblica Ceca) dove è ricovera to il 15enne francese Simon Danilo, caduto nella Rookie Cup sul circui to ceco con la frattura di una verte bra. «Simon non ha più bisogno di assistenza respiratoria — ha detto il papà Hervè —. Ha iniziato a muo vere la caviglia destra e le dita del piede sinistro, malgrado la frattura del femore. Nel fine settimana do vrebbe essere trasferito all’ospe dale di Lille».


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CICLISMO 67˚ GIRO DI SPAGNA, 11a TAPPA DALLA CRONOMETRO ALLE MONTAGNE ADESSO SOLTANTO SALITE SINO ALLA CONCLUSIONE DI MADRID

GDS

Contador il rilancio Rodriguez il miracolo Vuelta Alberto torna grande, «Purito» si supera in discesa e mantiene per 1" la maglia rossa. Sorpresa: Froome paga Tv: Eurosport, 16 Vince Kessiakoff, l’ex biker svedese che aiuterà Nibali CRONO: 1. Frederik KESSIAKOFF (Sve, Astana) 39,4 km in 52’36", media 44,923; 2. Contador (Spa, Saxo Bank) a 17"; 3. Froome (Gb, Sky) a 39"; 4. Valverde (Spa) a 1’08"; 5. Intxausti (Spa) a 1’09"; 6. Porte (Aus) a 1’15"; 7. J. Rodriguez (Spa) a 1’16"; 8. Meyer (Aus) a 1’24"; 9. Talansky (Usa) a 1’24"; 10. Castroviejo (Spa) a 1’34"; 11. Martin (Ger) a 1’39"; 34. Montaguti a 2’53"; 36. Cataldo a 2’57"; 46. Capecchi a 3’32"; 47. Ballan a 3’34"; 71. Cunego a 4’23". CLASSIFICA: 1. Joaquin RODRIGUEZ (Spa, Katusha) 40.26’15"; 2. Contador (Spa, Saxo Bank) a 1"; 3. Froome (Gb, Sky) a 16"; 4. Valverde (Spa) a 59"; 5. Gesink (Ola) a 2’27"; 6. Moreno (Spa) a 2’54"; 7. Roche (Irl) a 3’39"; 8. Talansky (Usa) a 4’08"; 9. Ten Dam (Ola) a 4’22"; 10. Mollema (Ola) a 5’10"; 11. Anton (Spa) a 5’29"; 12. Anacona (Col) a 5’31"; 13. Marczynski (Pol) a 5’52"; 14. Monfort (Bel) a 5’56"; 15. Intxausti (Spa); 16. Capecchi; 17. Nocentini a 6’16"; 48. Cunego a 28’06". OGGI: 12ª tappa, Vilagarcia de Arousa-Mirador de Ezaro, 190,5 km, arrivo in salita. Diretta su Eurosport dalle 16

A

COME EVANS

S Nel 2013 e ’14 Frederik Kessiakoff sarà compagno di Vincenzo Nibali all’Astana. Svedese, 32 anni, è stato biker di ottimo livello come Evans e Hesjedal FOTO BETTINI

Joaquin Rodriguez con Oscar Pereiro, 1˚ al Tour nel 2006 (Bettini)

DAL NOSTRO INVIATO

CLAUDIO GHISALBERTI PONTEVEDRA (Spagna)

Come una classica: primo Rodriguez, Contador a 1", Froome a 16", Valverde a 59". Invece è la classifica di questa spettacolare Vuelta dopo 11 tappe con 2 crono, 4 arrivi in salita e 1.628 km percorsi. Ieri la vittoria nell’unica attesissima cronometro individuale della corsa spagnola è andata all’ex biker svedese Fredrik Kessiakoff, già primo contro il tempo al Giro di Svizzera. Ma la grande battaglia è stata tra i «fantastici quattro» della generale. Lotta Contador dimostra di esse-

re il più forte in tutti i settori, cioè nei primi 13,5 km pianeggianti, nei seguenti 10 di salita e nel finale in discesa e vallonato. Al primo rilevamento il madrileno fa segnare il miglior tempo: 16’22". A 4" Froome, a 31" Valverde, a 39" Purito. Nella successiva salita, solo Valverde gli è vicino e cede 4". L’inglese (che ha anche avuto un gesto di stizza con il suo d.s. Portal che urlava dall’ammiraglia) lascia 12", Joaquin 15", cioè un secondo e mezzo a chilometro. In discesa Froome sembra impacciato e spesso deve correggere la traiettoria, Valverde viaggia sicuro e Rodriguez si butta come un furetto in caccia. I tre sulla linea pagano un conto di 22" (Froome), 51" (Valverde) e Purito, che era partito con un minuto di vantaggio su Contador, lascia... 59". Un brivido, ma il capitano della Katusha è

raggiante: «Ho fatto un passo da gigante», che detto da uno che non arriva al metro e settanta sembra quasi una battuta. Invece ieri, il passo da gigante l’ha fatto davvero. Tenere la maglia rossa di leader, sia pure per un solo secondo, è un segnale molto forte, che dà molta autostima soprattutto perché Purito aveva il complesso delle crono. «Questo è un giorno speciale — conferma —. Nelle cronometro in passato ho avuto momenti di disperazione. Però, con questa classifica e questi avversari che non sbagliano un colpo, devo tenere i piedi ben piantati per terra». A questo punto della corsa, però, diventa lui il favorito per la vittoria finale: «Ojala (magari, ndr) — risponde —. Sarà molto complicato, però se non passo un brutto giorno ci sono. Incrociamo le dita». Poi, una spiegazione tattica: «Avrei voluto spingere di più in alcuni tratti, ma ho dovuto regolare. Dalla macchina Piva e Weber (il preparatore che con un pc controlla tutti i dati in tempo reale, ndr) mi dicevano con quanti watt spingere, quando bere, che traiettoria prendere. Allucinante, non hanno sbagliato un dettaglio. Li devo ringraziare».

Borsino Rodriguez leader Mai così in forma 90% Che Purito potesse fare una gran crono, su un percorso così, era nell’aria. Sta benissimo e può sfruttare ancora gli abbuoni (12", 8" e 4" al traguardo). Già da oggi

Contador 2˚ a 1" La verità in salita 80% La crono è stata ottima. Ora Alberto deve dimostrare di avere piena potenza anche nelle tappe con salita, dove finora gli è mancato qualche watt

Froome 3˚ a 16" Sembra in calo

Morale Anche Alberto Contador

ha il morale a mille e il suo è un grido di battaglia: «La Vuelta comincia ora». Poi aggiunge: «Più che la maglia di leader adesso sono importanti il risultato e le sensazioni, che sono molto buone. Come al Giro del 2011, vado giorno per giorno meglio. L’unica differenza è che allora avevo vinto delle corse prima, qui quella sicurezza ancora non ce l’ho». Sereno anche Alejandro Valverde: «Questa è la dimostrazione che le mie gambe vanno bene. Senza la caduta forse ora sarei leader, ma ho spazio per rifarmi». Froome ha spiegato: «Ho limitato i danni, avrei preferito una crono più da specialisti. Qui servivano gambe, e gli scalatori avevano più possibilità di difendersi bene». Alberto Contador, 29 anni, ha vinto la Vuelta 2008 BETTINI

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25% In classifica è ancora vicinissimo, ma potrebbe essere in calo. L’inglese ha alle spalle Tour e Olimpiade. Per lui la strada sembra ancora più in salita

Valverde 4˚ a 59" Occhio anche a lui 50% Nella parte in salita della crono è stato sui tempi di Contador. Senza quella maledetta caduta di Valdezcaray, sarebbe a 4" da Purito. Occhio anche a lui

LANCE ARMSTRONG DOPO LA RADIAZIONE DELL’USADA È INTERVENUTO AL CONGRESSO SUL CANCRO A MONTREAL

Taccuino

«Io, sopravvissuto, ho vinto 7 volte il Tour»

DOPING AGLI STEROIDI

TOUR DE L’AVENIR

Dirigente danese si dimette: positivo

Villella 2˚, oggi si sale

«Il mio nome è Lance Armstrong, sono un sopravvissuto al cancro e sì, ho vinto 7 volte il Tour de France!». Applausi e un’aggiunta: «E per quelli che non sanno di che cosa parlo: vi amo!». Così Lance Armstrong, alla sua maniera, ha parlato ieri a Montreal: il 40enne texano, pesantemente accusato di doping e radiato dall’Usada, ha partecipato come previsto al Congresso sul cancro che si sta svolgendo nella città canadese. Armstrong ha

annunciato che la sua fondazione, Livestrong, donerà 500.000 dollari al Congresso. «La lotta al cancro è fondamentale, troppo importante, e io non mi farò distrarre», ha aggiunto Armstrong in riferimento alle polemiche degli ultimi giorni. Dopo il Congresso, il texano è andato a fare jogging al Mont Royal, l’erta che domina Montreal: e via twitter aveva invitato i suoi tifosi ad andare a correre con lui, un circuito di 7,5 km.

Lance Armstrong, 40 anni, in Canada AFP

Positivo al testosterone e a due diversi steroidi, ma il danese Søren Svenningsen non è un atle ta, bensì un dirigente dell’Unione ci clistica del suo paese, che l’anno scorso ha ospitato i mondiali di ci clismo e quest’anno il Giro d’Italia. E’ stato «pizzicato» dopo una gara master, e si è dimesso. LUNIGIANA — Comincia oggi con la La Spezia Brugnato (km 109) il 38˚ Giro di Lunigiana internaziona le per juniores. Al via 6 azzurri, gui dati da Davide Ballerini.

(d. viganò) Tour de l’Avenir, 3ª tappa all’austriaco Pöstlberger. Leader lo svizzero Dillier, con l’azzur ro Davide Villella 2˚ a 1". Oggi tra guardo a Valloire con il Telegraphe.

TOSCANA DONNE: PROLOGO

Brava Ratto, sesta (f. cal.) Prologo di 2,2 km a Campi Bisenzio del Giro di Toscana donne: vittoria all’olandese Van Vleu ten, con 1" su Guarnier (Usa). Brava Rossella Ratto, 6ª a 5". Oggi Porca ri Viareggio, km 108, per velociste.


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PARALIMPIADI IL VIA A LONDRA

guida Le nostre possibilità di conquistare la vittoria CECILIA CAMELLINI NUOTO 20 anni non vedente totale categoria S11 ORO: 30% 400 sl, 20% 100 sl DAL NOSTRO INVIATO

PIERANGELO MOLINARO LONDRA

Come all’Olimpiade ci affidiamo alle donne. Donne vincenti, determinate, che nel loro piccolo hanno già vinto solo perchè sono qui, superando i disagi del loro handicap, usando lo straordinario carburante dei sogni e della speranza per riaccendere una vita che per molti disabili galleggia nella depressione se non nella disperazione. Ma le nostre donne vogliono anche salire sul podio, cantare l’inno, avvolgersi nel tricolore. Ognuna ha una storia di sofferenza alle spalle, ma anche di rivincita. Assunta Prendiamo Assunta Legnante, 34 anni napoletana di Castellammare, ora residente ad Ascoli Piceno. Da normodotata è stata una campionessa, europea indoor nel 2007 a Birmingham, argento all’aperto nel 2002. E un primato italiano indoor nel peso (19.20) che ancora resiste. Ma qualcosa in questa montagna di muscoli (1.89 per 122 kg) non andava sin dall’inizio. Un glaucoma congenito a entrambi gli occhi dalla nascita, un occhio che vedeva con l’aiuto di lenti, il destro, e l’altro praticamente cieco. Per questo il Coni la fermò nel 2004 prima dell’Olimpiade di Atene: il glaucoma provocava un innalzamento della pressione oculare pericoloso in un gesto traumatico come il getto del peso. Riuscì ad andare a Pechino, dove rimase fuori dalla finale per un centimetro. Nell’agosto 2009 per Assunta il buio all’improvviso è diventato totale. «Stavo andando al mee-

MARTINA CAIRONI ATLETICA 22 anni amputata a una gamba categ. F42 nel lungo. ORO: 20% categ. T42 per i 100. ORO: 30%

ELISABETTA STEFANINI ATLETICA 29 anni non vedente totale categoria T12 ORO: 10% 100, 15% 200, 15% 400

ALEX ZANARDI CICLISMO 45 anni biamputato alle gambe - cat. H4 handbike ORO: 30% cronometro, 25% in linea, 10% staffetta

MICHELE PITTACOLO CICLISMO 41 anni cerebroleso categoria C4/5 ORO: 10% strada, 15% pista

Orgoglio e ambizione

Legnante per il bis e donne-coraggio: azzurre da podio Assunta cerca la doppietta d’oro nel peso e nel disco: è la punta italiana alla Paralimpiade ting di Padova — racconta —, ero in auto». Un dramma completato nel novembre 2011 con la caduta della retina dell’occhio sinistro, che ancora percepiva parzialmente luci e ombre. A marzo l’ultima disperata operazione, niente da fare. Il coraggio La Legnante non si è

persa d’animo. Perché smettere di entrare in quella pedana dove ha vissuto una vita? Ecco la proposta del Comitato Paralimpico: «Vieni con noi, prova». E lei non se lo fa ripetere. Riprende ad allenarsi, appena torna in

pedana è subito primato del mondo del peso, migliorato poi a ogni gara sino al 15.89 attuale. E poi il disco, che da normodotata lanciava solo per gioco. Ora a Londra insegue due medaglie d’oro. Ed il premio del Cip (75.000 euro per l’oro), una bella vitamina alle sue finanze che al momento possono contare solo sui poco più di 400 euro dell’invalidità. Assunta ha perso la vista ma non il sorriso e spiega la differenza di misura con la precedente carriera: «Potrei lanciare di più, ma non posso speculare sulla pedana. Pri-

ma lanciavo il peso con la traslocazione, ora lo devo fare praticamente da ferma per non rischiare il nullo: mi manca l’energia inerziale del movimento, ma questa Paralimpiade è solo il primo passo». Le altre E La Legnante non è

l’unica donna-coraggio. C’è la «bambina» Cecilia, Cecilia Camellini, modenese di Formigine, 20 anni, non vedente dalla nascita per una retinopatia da parto. Lei è la Pellegrini della squadra azzurra. Due argenti a Pechino 2008 su 50 e 100 stile

DOPO IL TRIONFO DELL’OLIMPIADE DUE MILIONI E MEZZO DI BIGLIETTI VENDUTI, UN MILIARDO DI SPETTATORI E IL SOLITO ESERCITO DI VOLONTARI

Edizione da record dove tutto ebbe inizio Ieri cerimonia di apertura con Hawking nel ricordo del neurochirurgo Guttman Il simbolo è Derenalagi, reduce di guerra DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

STEFANO BOLDRINI LONDRA

Il discorso del professor Stephen Hawking alla cerimonia di apertura, la torcia che ieri mattina ha percorso Abbey Road, attraversando le celebri strisce pedonali, immortalate nel 1969 nella copertina dell’omonimo disco dei Beatles, quello di Come together e Something. Due eventi per ribadire quanto sia sentita, e voluta, la Paralimpiade di Londra. Se la Grecia è stata la culla dello sport olimpico, la Gran Bretagna è sicuramente la patria dello sport per disabili. A Stoke Mandeville, nel Sud Est dell’Inghilterra, nel 1948 il neurochirurgo tedesco ebreo Ludwig Guttman, riparato in Gran Bretagna nel 1939 per sfuggire alle persecuzioni hitleriane, organizzò i primi Giochi riser-

sino l’obbligo nelle discoteche a creare il sistema di scivoli per scendere le scale. Numeri record La copertina del

vati a persone con handicap fisici. Gli atleti britannici di quella storica edizione furono ex soldati che avevano riportato nella Seconda guerra mondiale lesioni al midollo spinale. C’è questa associazione tra reduci di guerra, solidarietà e terapia all’origine dell’avanzata cultura britannica su disabilità e sport. Cultura avanzata Un Paese im-

pegnato su diversi fronti militari deve fare i conti con reduci e feriti come il soldato Derek Derenalagi, 34 anni, lanciatore del disco, che nel 2007 perse le gambe in Afghanistan in uno scontro con i talebani. Tra la vita e la morte per alcuni giorni, lentamente si riprese. Nel 2010 fu premiato dal principe Harry, quello appena fotografato nudo ad una partita di strip biliardo. Ora Derek è uno degli atleti di punta del-

la nazionale paralimpica britannica. «Non mi considero un superuomo. Non potevo piangermi addosso dopo aver perso le gambe. Dovevo reagire e cominciare una nuova vita: lo sport mi ha dato questa possibilità. E se il mio esempio può aiutare altri che condividono la mia situazione, meglio». In Gran Bretagna c’è grande rispetto per i reduci in generale,

figurarsi per ex soldati con danni permanenti come Derek. Li chiamano eroi senza retorica ma con partecipazione vera. Questa è stata una delle prime nazioni al mondo a concepire le strutture per agevolare la vita di chi, ad esempio, è costretto a muoversi sulla sedia a rotelle: i parcheggi riservati, le rampe dei marciapiedi, i settori dedicati sui mezzi, per-

SKY: 5 CANALI DEDICATI RAI: 10 ORE AL GIORNO Buona esposizione tv della Paralimpiade: Sky dedica 5 canali, la Rai invece circa 10 ore al giorno su RaiSport 1 e un’ampia sintesi nella notte di Rai 2 (ha portato a Londra 40 persone fra cui 4 telecronisti). In alto Stephen Hawking e la regina Elisabetta alla cerimonia di apertura REUTERS - AFP

Times riportava ieri due protesi in fibra di carbonio con il logo della bandiera britannica e il titolo: la realtà. Sulla prima pagina del London Evening Standard uno slogan emblematico: lo spirito dei Giochi per durare una vita. E questa, numeri alla mano, si annuncia come la più grande Paralimpiade di sempre. Due milioni e mezzo di biglietti venduti, partecipazione record — 165 Paesi, ieri defezione del Malawi —, 580 tedofori da Stoke Mandeville a Londra, più di 4.000 atleti, un miliardo di spettatori. E il solito esercito di volontari col sorriso che accolgono viaggiatori, giornalisti e tifosi: la stessa atmosfera di solidarietà e gentilezza all’origine del successo dell’Olimpiade. E una garanzia anche per la Paralimpiade: perché questa, come scrive il Times, è la realtà. © RIPRODUZIONE RISERVATA


GIOVEDÌ 30 AGOSTO 2012

ANNALISA MINETTI ATLETICA 35 anni non vedente totale categoria T12 ORO: 25% 1500 metri

PAMELA PEZZUTTO TENNISTAVOLO 31 anni paraplegica categoria 1/2. ORO: 20% singolo categoria 1/3. ORO: 10% a squadre

OSCAR DE PELLEGRIN ARCO 49 anni paraplegico categoria W1/W2 ORO: 20% singolo, 20% a squadre

ALBERTO LUIGI SIMONELLI ARCO 45 anni paraplegico categoria W2 ORO: 25% singolo, 20% a squadre

i numeri da 165 Paesi

Atleti in gara

4400 in 22 discipline

Titoli in palio

503 azzurri a Pechino

Medaglie 2008

18

ASSUNTA LEGNANTE ATLETICA 34 anni non vedente totale categoria F11 ORO: 70% peso, 50% disco

libero, a Londra è la grande favorita. Non può vedere la fine della vasca, così, come le altre non vedenti, deve essere toccata sulla testa con un’asta dall’allenatore quando è nei pressi del bordo. Ora è una specialista dei 400, ma vanta ambizioni anche sulle distanze più corte. Su Facebook ha postato una frase, «zitta e nuota», ripresa dal film Nemo, che la dice lunga sul suo modo di vivere l’acqua. E vive un grande amore con un altro nuotatore disabile, Francesco Bettella, afflitto da una tetraplegia.

Sono 4400 gli atleti che parteciperanno alla Paralimpiade al via a Londra, in rappresentanza di 165 paesi. Si gareggia in 22 discipline. L’Italia è in gara alla Paralimpiade con 97 atleti in 12 discipline Sono 503 i titoli paralimpici in palio a Londra nelle nove giornate di gara. Oltre alle specialità delle 22 discipline vanno considerate al loro interno anche la categoria di appartenenza per il tipo di disabilità Sono 18 le medaglie conquistate dalla squadra azzurra 4 anni fa alla Paralimpiade di Pechino. Quattro d’oro (canottaggio 4 misto, Viganò - ciclismo, Trimboli - ciclismo e Poiani nuoto) più 7 argenti e 7 bronzi

Le attaccanti E poi Martina Caironi, sprinter bergamasca di 22 anni che corre con una protesi al posto della gamba sinistra dopo un incidente in moto con il fratello nel 2007, lei potrebbe con Assunta riportare quelle medaglie dalla pista d’atletica che tanto mancano ai compagni normodotati. Quindi Annalisa Minetti, cantante, milanese di Rho a caccia di una medaglia nei 1500 con la cattiveria di uno squalo. Gli uomini Beh, c’è pure qualche uomo che ci fa sperare oltre ad

LA GIORNATA DELLA VIO BABY TEDOFORA Un’italiana che non gareggia è stata protagonista della Paralimpiade: Beatrice, «Bebe» Vio, 15 anni, ha portato la fiaccola da Piccadilly Circus a Trafalgar Square. Bebe è amputata a tutti e 4 gli arti per una menengite patita 4 anni fa e gareggia nella scherma. La speranza è vederla in pedana a Rio 2016 FOTO BRIENZA/SFELAB

Alex Zanardi. Michele Pittacolo ad esempio nel ciclismo a cronometro e in linea. Era un campioncino di mountain bike prima che un’auto lo investisse. Operato al cervello, è cerebroleso ma con una volontà incredibile. Quindi i nostri Robin Hood, gli arcieri Oscar De Pellegrin, portabandiera nella cerimonia di apertura, e Alberto Simonelli: hanno speranze nell’individuale, diventano micidiali a squadre. Loro e molti altri ci faranno divertire e gonfiare il petto di orgoglio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ACCOMPAGNA LA MINETTI NEI 1500 «LE PARLO PER TUTTA LA GARA. CON LEI CI VUOLE IL BASTONE E LA CAROTA»

Giocondi e gli strani Giochi da guida Fu azzurro degli 800 «Quando correvo ero responsabile solo di me stesso, ora anche di lei»

bile solo di me stesso, ora anche di lei. Prima di venire qui ho avuto un problema muscolare, avrei compromesso tutto. Menomale si è risolto, ma ho avuto paura». Le parole Non è semplice pilota-

LONDRA

Sono tante le lezioni di vita che arrivano dalla Paralimpiade. Una delle più belle la raccontano le guide, gli occhi dei non vedenti, gli psicologi, i motivatori, a volte anche i loro allenatori e consolatori. In un’epoca in cui mettiamo noi stessi al centro di tutto, loro vanno controcorrente con un gesto di altruismo straordinario. Perché una guida è a tutti i livelli un atleta: deve allenarsi, seguire una dieta ferrea, sacrificarsi. Ma sul podio, sino a 4 anni fa non ci saliva. Terribile. Sono 5 nella squadra, uno nel ciclismo e 4 in atletica. Il campione Fra loro Andrea

Andrea Giocondi, 43 anni, guida Annalisa Minetti, 35: gareggeranno nei 1500

Giocondi, 43 anni, azzurro degli 800 metri sino al 2001. Dal settembre 2010 è la guida di Annalisa Minetti, la cantante che aspira a salire sul podio dei 1500. Una gara in salita visto che gareggerà con le ipovedenti, avversarie che vedono poco ma ci vedono (qualcuna gira per il villaggio in bici...) e quindi non hanno bisogno di essere pilotate. Andrea e Annalisa

per «sentirsi» tengono in mano gli apici di un cordino. «Adesso basta, ma la prima gara, un 1500 a Velletri — racconta Giocondi — eravamo talmente scoordinati che ci prendavamo a testate e gomitate». È difficile spiegare il rapporto che si instaura: «È un feeling particolare, si condividono le gioie e soprattutto i momenti difficili. Quando correvo ero responsa-

re un atleta non vedente. «Praticamente le parlo per tutta la gara — spiega ancora Giocondi —. Con Annalisa ci vuole il bastone e la carota. All’inizio le descrivo la gara, le dico dove siamo e cosa dobbiamo fare, le racconto le situazioni che si determinano. Sono anche retorico, quando le dico: "stiamo andando a scrivere la storia", ma serve anche quello in certo momenti. Il bastone esce negli ultimi 500 metri, quando voglio che tiri fuori tutto ». La domanda di tutti è: perché lo fa? Giocondi sorride: «Non ho iniziato per sentirmi dire grazie. Lei è intelligentissima, ha un carattere forte, a volte ci scontriamo, ma mi sento ripagato dalle piccole cose, quelle vere». pa. m. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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TENUTA RAPITALÀ, NEL SUO GRAND CRU SAPIENZA DELL’UOMO E TERRITORIO UNICO Crocevia tra antico, moderno e tecnologico Tenuta Rapita là si estende per 225 ettari sui colli di Camporeale, in provin cia di Palermo, a circa 15 chilometri da Alcamo. Una delle più importanti cantine siciliane grazie alla sua vocazione per la vite e all’impegno dell’uomo per valorizzarla, si è andata lentamente modificando fino a raggiungere l’attuale eccel lenza. Iniziato alcuni anni orsono, il suo progetto di rivaloriz zazione ha preteso competenze in campo scientifico, tecnico, culturale e grande passione. Il nome deriva dal toponimo ara bo Rabidh Allah, “fiume di Allah”, un corso d’acqua che ori gina sulle alte colline affacciate alla valle del Belice e attra versa i vigneti di questa azienda agricola tra le più antiche della Sicilia. Nel 1968 Hugues Bernard conte de la Gatinais, nato a Saint Malo in Francia, sposa Gigi Guarrasi, discen dente di una grande famiglia palermitana proprietaria della Tenuta. Con lei inizia a ricostruire la cantina di Rapitalà, di strutta dal terremoto del Belice, e a riconvertire i vigneti.

Ai vitigni tradizionali, il catarratto lucido (“lustru”) e il nero d’Avola, si affiancano così due varietà importate dalla Francia, lo chardonnay e il pinot nero. Anche i vitigni alloc toni trovano a Rapitalà condizioni ideali: microclima favore volissimo, ottima esposizione, terreni argillo sabbiosi di me dio impasto, ad altitudini variabili fra trecento e seicento me tri. Negli ultimi anni è stata poi reimpiantata una grande par te dei vigneti, oggi quasi tutti di età inferiore ai 15 anni. Nel 1999 il Gruppo italiano vini stipula un accordo socie tario con la famiglia de la Gatinais e iniziano gli importanti investimenti in vigna e in cantina che hanno portato al rag giungimento dei massi mi livelli qualitativi e al la diffusione a livello mondiale. Oggi l’opera iniziata da Hugues de la Gatinais e dalla moglie Gigi viene portata avan ti, con la stessa cura e la stessa passione, dal fi glio Laurent, sempre supportato dalla forte professionalità del team di agronomi e di enologi del Gruppo italiano vini. La produzione dell’azienda abbraccia un’ampia varietà. Sintesi della filosofia della Tenuta, il Grand Cru Chardonnay Sicilia Igt esprime con la sua forte personalità l’unicità del territorio. La scelta delle uve nelle vigne più vocate, le tecni che di vinificazione che ne esaltano la tipicità e la prestigiosa bottiglia con il rilievo dell’antico stemma nobiliare del casa to di Hugues Bernard conte de la Gatinais fanno di Grand Cru il vino simbolo di Rapi talà. Le vigne sono situate a mezza collina, a circa 450 metri sul livello del mare, alle vate a Guyot su terreni argillosi sabbiosi ca ratterizzati da un’ottima capacità di riten zione idrica, che permette di assicurare lo sviluppo di uva eccezionale anche nelle an nate più aride, e con rese inferiori ai novan ta quintali per ettaro. Le uve Chardonnay vengono raccolte in agosto, a completa ma turazione, quando la loro ricchezza è massi ma. Sono vinificate in bianco con pigiatura soffice e decantazione statica del mosto fiore. Questo, ottenuto in parte con breve macera zione a freddo, dopo la classica decantazio ne inizia la fermentazione alcolica in conte nitori di acciaio inox. Completati i due terzi della fermentazione il mosto vino viene travasato in barrique di quercia francese, dove rimane per oltre dieci mesi a contat to con i propri lieviti. L’affinamento in bottiglia è di almeno tre mesi. Nasce così un vino color oro chiaro che apre al na so con ampie sensazioni fruttate e dolci tipiche dello chardon nay e con i sentori aromatici del legno. Morbido con eviden ti richiami di aromi mediterranei, struttura ampia e appagan te con finale lungo e persistente, il Grand Cru Chardonnay Si cilia Igt (alcol 14%) si abbina perfettamente a carni bianche calde e fredde, crostacei, pesce affumicato, terrine e galanti ne, fois gras, formaggi erborinati o stagionati. a cura di RCS MediaGroup Pubblicità

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 30 AGOSTO 2012

ATLETICA DIAMOND LEAGUE A ZURIGO NEI 100 ALLE 20.50

I 200 ALLE 21.15

IL CASO REDATTORI DELL’ORIENTAL GUARDIAN

Blake grandi imprese «Sono nato per stupire»

La penultima di Bolt Tentazione Hollywood

Liu Xiang, beffa svelata sospesi 5 giornalisti

ZURIGO Yohan Blake, al contrario dell’amicone Usain Bolt, pare avere ancora voglia di grandi cose: «Se posso fare meglio del 9"69 della settimana scorsa a Losanna? Sono nato per stupire» spara. The Beast, superata l’influenza che lo aveva colpito dopo i Giochi, si dice in grandi condizioni. Stasera, tra gli altri, sfiderà Tyson Gay (che torna sulla sua distanza, dopo i 200 di Birmingham), Ryan Bailey e il redivivo Christophe Lemaitre che, archiviato il flop a cinque cerchi, s’è concesso un po’ di vacanza. Altrettanto scoppiettanti si annunciano i 100 femminili, con l’ennesima sfida tra Shelly Ann Fraser e Carmelita

Jeter: la prima, che lamenta un fastidio a un quadricipite e potrebbe concludere qui la stagione, ha vinto l’Olimpiade, la seconda guida il computo degli scontri diretti stagionali 3 2 e martedì sarà ancora a Zagabria. Insieme a loro anche Allyson Felix, la donna più medagliata di Londra, che a sua volta chiuderà in Croazia. Intanto, nel mondo della velocità femminile, desta curiosità la scelta di Tianna Madison, 27 anni oggi: la statunitense, oro iridato nel lungo a Helsinki 2005 e fresco oro olimpico con la 4x100 (ha corso la batteria), il mese prossimo farà un provino con la Nazionale di bob.

ZURIGO E’ un Usain Bolt da fine stagione: per la prima volta appare quasi stanco, svogliato, persino annoiato. «Ho una gran voglia di tornare a casa, al sole di Giamaica». Eppure ovunque vada, qualsiasi cosa dica, continua a far notizia. Sabato è stato all’Old Trafford a tifare per il Manchester United impegnato contro il Fulham. E’ sceso in campo prima del fischio d’inizio, ha ricevuto magliette personalizzate, poi ha incontrato Sir Bobby Charles e Sir Alex Ferguson («Mi ha detto che se voglio fare un provino sarò il benvenuto, ma che serviranno almeno un paio di giorni») e, forse, persino un produttore

cinematografico di Hollywood che gli avrebbe offerto una parte in un film. Quindi, incrociata una coppia di neo sposi nell’albergo che lo ospitava, ha spontaneamente fatto la «freccia» per loro. Persino nel campionato brasiliano di calcio, adesso, si esulta così... Poi ci sono i tanti progetti per il futuro, dal possibile tentativo nel lungo, alla voglia di ritoccare i propri primati. Stasera, dopo il 19"58 di Losanna, torna sui 200 contro gli stessi avversari di 7 giorni fa (Weir, Ashmeade, Young, Martina e Spearmon). «Voglio divertirmi e divertire» ribadisce. Venerdì prossimo, coi 100 di Bruxelles, la chiusura.

ZURIGO Liu Xiang non c’è, ma a Zurigo si parla anche di lui. Perché sono stati tempo raneamente rimossi dall’incarico i 5 redattori dell’Oriental Guar dian, quotidiano di Nanchino, che hanno pubblicato la notizia secondo la quale la tv Cctv già conosceva le reali condizioni fisiche dell’ostacolista prima della rottura del tendine d’Achille destro al primo ostacolo della batteria olimpica dei 110 hs. Il giornale ha sostenuto che «tutti sapevano e solo gli spettatori aspettavano il miracolo, tanto che il commentatore, scoppiato quasi a piangere, avrebbe recitato una parte». I 5 sono in attesa di conoscere la punizione.

Rudisha, tanta voglia di record Obiettivo 1’40"50 negli 800: «La forma è buona, perché non provarci?». C’è rischio pioggia DAL NOSTRO INVIATO

ANTIPASTO COL PESO

ANDREA BUONGIOVANNI ZURIGO (Svizzera)

Il filo di voce è sempre lo stesso: impercettibile. L’eleganza dei modi anche: naturale. Non può essere un titolo olimpico condito da un fantascientifico record del mondo a cambiare David Rudisha. Il dominatore degli 800 è sempre se stesso: anche di fronte a taccuini e telecamere di gente di tutto il mondo — dal Brasile al Giappone, da Portorico alla Nuova Zelanda — che pende dalle sue labbra. C’è folla al bar dell’hotel dell’aeroporto di Zurigo che fa da base al Weltklasse, meeting che per la terza volta consecutiva è anche la prima finale di Diamond League. C’è folla per Rudisha. Il 23enne keniano, magliettina blu e occhi che parlano, ha in testa un’idea meravigliosa. Provare a limare ulteriormente quell’1’40"91 siglato ventuno giorni fa nella magica finale di Londra, quando l’ottavo e ultimo, il britannico Andrew Osagie, corse in 1’43"77, tempo che gli avrebbe permesso di aggiudicarsi i due Giochi precedenti. Obiettivo «E’ la mia prima gara dopo l’Olimpiade — dice David — e sarà anche l’ultima della stagione (l’undicesima, ndr). E siccome la condizione è ancora buona, perché non provarci? In queste tre settimane sono rimasto a Tubinga, in Germania, mia abituale base europea e, pur senza strafare, ho continuato ad allenarmi con una certa continuità. Rispetto a Londra non avrò i turni nelle gambe e, fino alla cam-

Hoffa vince gara e diamante Adams padrona ZURIGO - Spettacolare antipasto, ieri, nell’atrio principale della Stazione centrale, con le gare di peso. Vittorie a Reese Hoffa (che ha così conquistato anche la Diamond League) con 21.64 e alla neozelandese olimpionica Valeria Adams, al 29˚ successo di fila in 24 mesi, con 20.81. Chiara Rosa, alle prese con una borsite a un tendine d’Achille, ha chiuso 9 a con 17.37 (serie 17.08, 17.37, 16.88). Uomini. Peso: 1. Hoffa (Usa) 21.64; 2. Whiting (Usa) 21.49; 3. Majewski (Pol) 21.18; 4. Armstrong (Can) 20.54; Storl (Ger) s.m. Donne. Peso: 1. Adams (N.Zel) 20.81; 2. Carter (Usa) 18.94; 3. Borel (Tri) 18.66; 4. Schwanitz (Ger) 18.61; 9. ROSA 17.37.

David Rudisha, 23 anni, oro olimpico degli 800 con primato del mondo (1’40"91) a Londra tre settimane fa

I PASSAGGI DA PRIMATO DOVE 400 600 800 Berlino 22/8/10 49"1* 1’14"54 1’41"11 Rieti 29/8/10 48"9* 1’14"59 1’41"01 Londra 9/8/10 49"28 1’14"54 1’40"91 Zurigo 30/8/12 48"5** ? ? *Tangui (lepre) in 48"65 e 48"20 **Richiesto

pana, potrò sfruttare la collaborazione del mio amico Sammy Tangui. Poi farò da solo». Tangui è la lepre che lo ha guidato per metà gara nei tentativi riusciti di doppio primato in sette giorni, tra Berlino e Rieti, nell’agosto 2010. L’intenzione, con al via pure il bronzo olimpico Kitum, Solomon e Aman, è transitare ai 400 in un folle 48"5. «Al muro dell’1’40", cioè dei 100 secondi, penso — dice il Masai —: ma per l’anno prossimo, non per adesso. Adesso posso arrivare a un 1’40"50». E’ il tempo — clamoroso — che inseguirà al Letzigrund.

Il coach Il problema rischia di

paorè (Fra); El Sheryf (Ucr); Donato, Greco, Schembri. 18.45. 100 hs D u. 23: Feudatari. 18.50. 800 D u. 23: Cornelli. 19. 400 hs u. 23: Bencosme. Asta: Lavillenie (Fra); Otto, Holzdeppe, Mohr (Fra); Walker (Usa). 19.25. Staffetta americana u. 23: Italia (Perco, Moretti, Massimi). 19.40. 100 (I): Collio, Riparelli. Alto: Ukhov, Silnov, Shustov (Rus); Barshim (Qat); Grabarz (Gb). 19.50. 100 (II): Gemili (Gb). 20.05. 400 hs: Sanchez (R.Dom); Culson (P.Rico); Gordon (Tri); Taylor (Usa). 20.15. 100 D: Fraser, Stewart (Giam); Jeter, Felix (Usa); Lalova (Bul). 20.20. 3000 sp D: Chemos (Ken); Assefa, Ayelew (Eti). 20.25. Giavellotto: Vesely (R.Ceca); Ruuskanen, Pitkamaki (Fin); Vasilevskis (Let). 20.30. Lungo D:

Reese (Usa); Sokolova, Kucherenko (Rus). 20.40. 800: Rudisha, Kitum (Ken); Solomon (Usa); Aman (Eti). 20.50. 100: Blake, Carter, Frater (Giam); Gay, Bailey (Usa); Collins (S.K.); Lemaitre (Fra). 20.55. 400 D: Richards, Trotter (Usa); Montsho (Bot); Ohuruogu (Gb); Antyukh (Rus). 21.05. 1500 D: Aregawi (Eti); V. Kibiwot (Ken); Jamal (Bahr). 21.15. 200: Bolt, Weir, Ashmeade, Young (Giam); Martina (Ola); Spearmon (Usa). 21.25. 100 hs D: Harper, Wells (Usa); Lopes-Schliep (Can). 21.30. 5000: Gebremeskel, Gebrhiwet, Alamirew, T. Bekele (Eti); Longosiwa, I. Koech, J. Kipkoech (Ken). 21.50. 4x100: Giamaica; Usa; Polonia; Olanda; Gran Bretagna; Germania; Italia (Collio, Riparelli, Marani, Cerutti). In tv: diretta RaiSport 2, ore 20.

essere il meteo: è annunciata pioggia pesante e una temperatura di circa 15˚. «Non sono abituato a un clima del genere — spiega Rudisha, che a Zurigo insegue una nuova vittoria dopo quelle del 2007 e del 2009 — ed è ovvio che per un record servirebbero condizioni perfette. Vedremo». A bordo pista, a sorpresa, ci sarà anche padre Colm O’Connell, suo mentore e allenatore dal 2004. Il sacerdote irlandese, senza che David lo sapesse, è arrivato in Svizzera martedì, poco prima che il ragazzo svolgesse un clinic dimostrativo

per i più giovani ad Aarau, insieme all’ostacolista statunitense Dawn Harper. «David sa interpretare le gare al meglio — garantisce il rubizzo O’Connell — e credo che nel serbatoio abbia ancora parecchia benzina. Mi aspetto grandi cose e poi, per il futuro, tenteremo di cambiare qualcosa nell’allenamento e nell’impostazione tattica per arrivare davvero ad avvicinare l’1’40". Potrebbe far bene nei 400 e nei 1500, ma a discapito delle qualità da ottocentista. E non c’è una ragione al mondo per non continuare a insistere in questa specialità». © RIPRODUZIONE RISERVATA

la guida Nel triplo Donato, Greco e Schembri In gara Bencosme e la 4x100 ZURIGO — Erano già quattro, prima di gareggiare, i vincitori della Diamond League 2012: Lavillenie (asta), Taylor (triplo) e tra le donne Adams (peso) e Perkovic (disco). Ieri s’è aggiunto Hoffa (peso) e altri 14 si sommeranno stasera. Quelli di tutte le specialità non in programma, venerdì prossimo a Bruxelles. Con la confermata certezza che la formula del circuito, meno interessante e coinvolgente non potreb-

be essere. L’Italia oggi nel triplo punta su Fabrizio Donato, ancora emozionato per l’incontro con Beppe Gentile, Daniele Greco e Fabrizio Schembri, sulla 4x100 (in prima corsia) di Simone Collio, Jacques Riparelli, Diego Marani (Davide Manenti s’è fatto da parte) e Fabio Cerutti e su Jose Bencosme nei 400 hs under 23. C’è anche Libania Grenot, ma riserva dei 400: sarà in gara domenica a Padova (200), martedì a Rovereto (400) e domenica 9 a Rieti (200). Il programma Ore 18.30. Disco D: Perkovic (Cro); Müller (Ger); Barrios (Cuba); Brown (Usa). 18.35. Triplo: Taylor (Usa); Cam-

Fabrizio Donato, 36 anni

PARATA DI STELLE

Al via 14 olimpionici in 19 gare Un’Olimpiade in una notte. Anzi, di più. Perché qui nemmeno c’è da rispettare la regola del massimo di tre atleti a Nazione. Così, per esempio, i giamaicani della velocità e i keniani del mezzofondo possono abbondare. Diciannove gare, le due del peso di ieri comprese: 14 i neo campioni a cinque cerchi, assenti solo Farah, Walcott, Cakir, Pearson e, in extremis, l’influenzata Zaripova che aveva programmato l’attacco al record del mondo delle siepi. E 64 medagliati (47 individuali), più 11 ori e 44 podi dei Mondiali di Daegu 2011, 30 degli Europei di Helsinki di giugno e 14 leader mondiali stagionali. Cifre da capogiro, cifre da Zurigo, destinato per il nono anno consecutivo a diventare il miglior meeting dell’anno. E’ la magia del Letzigrund, coi 25.000 posti esauriti da oltre un mese. Bolt, Blake, Rudisha e chi più ne ha più ne metta. Ci sono gare in cui non manca nessuno: nell’alto maschile si sfidano i sei «più alti» del 2012, nei 5000 i migliori sette, nell’asta addirittura i primi dieci. Ed è bello che, per una volta, ci sia spazio anche per un po’ d’Italia. Donato, Greco, Schembri: tre degli otto partecipanti al triplo vestono azzurro, a conferma di una scuola tornata protagonista. Peccato solo che le previsioni meteo minaccino pioggia a catinelle. Potrebbe smettere giusto prima del via. Ma rischia di rovinare molto, se non tutto. a.b.


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TENNIS US OPEN DAL NOSTRO INVIATO

VINCENZO MARTUCCI NEW YORK

Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Il tennis italiano deve sorridere oppure no dopo il 4-6 nel primo turno degli Us Open, con tanto sole portato dal vento dell’uragano Isaac? Le «gemelle diverse», Roberta Vinci e Sara Errani, si confermano le nuove guide azzurre, legittime numero 10 e 19 del mondo, Flavio Cipolla e Fabio Fognini rispettano il pronostico; Paolo Lorenzi non può opporsi al numero 2 del mondo, Djokovic («La palla frullava, c’era molto vento, non riuscivo a colpirla»), il terraiolo Filippo Volandri non può riciclarsi sul cemento a 30 anni, Seppi non può contrastare il talento del redivivo Robredo, le pin-up ventenni Nastassja Burnett e Camila Giorgi non possono crescere di botto d’esperienza, Francesca Schiavone non può fermare la sua discesa, non contro la bella atleta di casa, la 19enne Sloane Stephens, non senza prima schiarirsi per benino le idee. Livello Brava la Vinci, ma la neocampionessa di Dallas va giudicata contro bum-bum Shvedova: Urszula Radwanska, malgrado il titolo juniores a Wimbledon 2004, non è decollata fra le pro come la sorella Agniewska. Bravissima la Errani. D’accordo con il capo-coach Adidas, Sven Groeneveld, il tempo dirà quant’è forte la sua prima avversaria di New York, Muguruza, che Sarita sminuisce («E’ una che tira o tutto dentro o tutto fuori»), dopo averla domata in due ore, facendo piuttosto autocritica, da primattrice, dopo i recupero da 5-6 del secondo set, il crollo da 6-2 del tie-break (poi perso 8-6), il break iniziale al terzo, poi rovesciato col 6-1 decisivo: «E’ stata la mia peggior partita dell’anno. Non sentivo la palla, di dritto non passavo metà campo, un disastro, non riuscivo a fare quello che volevo, sono stata brava a restare nel match, a giocare punto dietro punto anche se avrei voluto spaccare tutto, ad avere pazienza ed a portarla a casa, ma ora devo alzare il livello». Il problema è nella testa, perché le gambe di Chiqui girano sempre a mille: «Fra singolare e doppio, ho giocato tantissimo, sono stanca di testa, e dopo New York mi riposerò, fortuna che ho un allenatore (lo spagnolo Pablo Lozano, ndr) che sa darmi sempre nuove moti-

Errani e Fognini E’ l’Italia che va ma quanta fatica Sara non si piace, Fabio rimonta due set Schiavone crisi senza fine: «Cerco serenità» manca sempre di continuità e spreca energie preziose, ma se lo dice da solo: «Sono contento perché ho vinto, ma ci è mancato molto poco per andare troppo presto sotto la doccia incavolato. Partita strana: ero avanti nel primo, avevo anche un break di vantaggio al secondo, e li ho persi tutti e due, potevo dare di più ma non ci sono riuscito. Poi, come sempre quando vado in lotta, il mio rendimento aumenta. Ma al quinto poteva succedere qualunque cosa». Anche perché da 3-0, con doppio break, si fa riprendere 4-4 e la spunta solo 7-5.

Sara Errani, 25 anni, quattro tornei vinti nel 2012, n. 10 del mondo ANSA

Gazzetta.it RISULTATI IN TEMPO REALE, LE FOTO PIU’ BELLE E GLI ITALIANI Ogni giorno sul sito ampia copertura dell’ultimo Slam stagionale con i risultati in tempo reale, le foto più belle e un focus dettagliato sugli italiani in campo e i video.

vazioni. L’obiettivo è acciuffare il Masters con le prime 8, per arrivarci devo vincere il più possibile». Prossimo test, la russa Vera Dushevina (104 del mondo): «Non ci ho mai giocato, so che è fastidiosa». Rimonta Talento più distrazio-

ne uguale quinto set. Magari con rimonta: è la storia di Fabio Fognini che, contro il regolare Roger Vasselin, piazza la quarta rimonta da 0-2. E, aspettando l’occasione-Garcia Lopez, non vuole sentirsi dire che

Lentezza A 32 anni, allo Slam consecutivo numero 49, record fra le giocatrici in attività, Francesca Schiavone rischia di rovesciare, d’istinto, un’altra partita brutta, fallosa, sbagliata. Ma, recuperato da 3-6 0-2 a 3-2 e poi salvati, con l’aiuto di un giudice di linea, due match point sul 3-5, sballa il rovescio del 5-5 e cede alla «nuova Williams» (nelle speranze Usa), Sloane Stephens: «Ero più lenta del solito, non brillante, non esplosiva di piedi, ma la differenza, alla fine, l’hanno fatta poche palle, pochi punti, e nel tennis questo conta molto. Lì, nei momenti importanti, avrei dovuto fare qualcosa di più, di eccezionale. E invece l’ha fatto lei». Nostra signora dello Slam (Roland Garros 2010 e finale 2011), sogna: «Di star bene con sé, trovare tranquillità, ordine, costanza con le persone e con le cose». Emigrerà ancora, stavolta da Roma: «Sì, mi muoverò. Ma se volevo dire dove, lo dicevo io». Senza Pennetta e Starace infortunati, Bolelli disperso e una Schiavone confusa, qui a New York, il bicchiere è mezzo vuoto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CROLLO DELLA WOZNIACKI L’EX NUMERO UNO FUORI AL PRIMO TURNO

«Caro» non vince più: mal d’amore? La danese in crisi tra infortuni e gioco incompleto: ma per i fan è colpa del fidanzato golfista NEW YORK

La bua al ginocchio destro una settimana fa a New Haven è un gran bell’alibi: «Purtroppo gli infortuni capitano a tutti, ho cercato comunque di fare del mio meglio, non ho proprio giocato bene, ho sbagliato troppo». Ma il secondo k.o. consecutivo negli Slam, da Wimbledon agli Us Open, preoccupano l’ex n. 1 del mondo Caroline Wozniacki quanto gli appena 4 vincenti (!) e i 22 errori che martedì sera regalano un incredibile 6-2 6-2 a Irina Camelia Begu:

«Non riuscivo a tirare, non potevo passarla. Lei, quando ha avuto l’opportunità, è andata avanti a prendersi il punto senza problemi». A 22 anni, la biondona danese di ceppo polacco deve sorridere per forza: «Ho ancora tanti anni davanti, spero di poter girare pagina e giocare meglio in fretta». Il morale, però, è sotto i tacchi: dopo la spalla, ha fatto crac il ginocchio e il futuro tecnico è nebuloso, con tanti tira e molla col solito papà-allenatore, il coach part-time, Thomas Johansson, ed il lavoro d’attacco, di fino, che non è stato mai ultimato perché le vittorie arrivavamo comunque, semplicemente lottando, in difesa, ma ormai non arrivano più, proprio dal quarto trionfo a New Haven 2011. Dopo due anni da numero 1, «Caro» (come la chiamano tutti) soffre particolarmente perché questo è la sua superficie e il suo torneo,

perché agli Us Open 2009, ha raggiunto l’unica finale Slam, ed è arrivata in semifinale nelle ultime due edizioni. Amore Ma il maggior punto in-

terrogativo sulla Wozniacki restano testa, motivazione, concentrazione e voglia di dedicarsi ancora totalmente a racchetta e palline. Fattori che, dopo 18 tornei vinti, con tutta la pressione cui una delle eroine dello sport danese è sottoposta sin da piccina, si sono necessariamente affievoliti. Con l’aggiunta della love story col collega del golf, l’irlandese Rory McIlroy. I suoi fans lo dimostrano con un’equazione: nei 6 mesi prima del fidanzamento, Caro ha vinto 5 tornei, e dopo, soltanto uno, mancando i quarti in 10 tornei su 18, mentre, prima, aveva fallito quel traguardo in appena 5 tappe su 13. v.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Caroline Wozniacki, 22 anni REUTERS

A

HANNO VINTO

S La numero 1 Victoria Azarenka va di fretta per sfatare il tabù: 6 partecipazioni e mai ai quarti. Il 6-2 6-2 alla Flipenks le lascia anche il tempo per lo shopping

S Senza Rafael Nadal, la Spagna si fa grossa con David Ferrer, promosso testa di serie numero 4 e facile vincitore all’esordio sul sudafricano Anderson

S Salgono a 7 i match di primo turno vinti al quinto set dal giocatore che aveva perduto i primi due. Ieri è accaduto anche al lussemburghese Muller (foto) e a Tipsarevic

voléedi rovescio di PAOLO BERTOLUCCI

Solidità, colpi e fisico Sul cemento è nato il giocatore tuttofare A metà degli Anni 70 esistevano solo due tipi di superfici (terra e erba) e due di giocatori (difensori tipo Borg e attaccanti tipo Mcenroe). Si organizzavano, è vero alcuni tornei indoor, ma sul rapidissimo parquet c'era spazio solo per i grandi battitori. Oggi l'evoluzione degli attrezzi, delle palle, degli indumenti, delle corde e la sofisticazione nelle tecniche di preparazione fisica, hanno creato importanti modificazioni nella tecnica di gioco ad alto livello. Si è in pratica sdoppiata la funzione del giocatore di fondo campo, che attualmente può essere anche di attacco, grazie alla violenza dei fondamentali di rimbalzo. Il tutto si è materializzato con l'avvento del cemento e l'introduzione del top-spin che ha migliorato e non di poco la fase difensiva e di contenimento. Nadal, con questo effetto maligno, trova traiettorie impossibili, diminuendo di poco la velocità della palla, garantendosi una più alta percentuale di riuscita. Le attuali racchette permettono di giocare colpi con poco rischio, ma le cui traiettorie rimangono, indipendentemente dal punto di battuta, alte e profonde. Il campo in cemento, veloce ma non troppo, adatto a diversi tipi di tagli, ha contribuito in maniera decisiva alla nascita di un nuovo tipo di giocatore: all court. Incontristi o produttori di gioco come Murray e Djokovic si trovano a loro agio su questi campi che mettono a repentaglio il fisico dei tennisti. Bisogna essere ben allenati e solidi psicologicamente, possedere buoni colpi, ma anche chi lascia a desiderare nelle fasi di tamponamento e predilige il servizio liftato seguito dal diritto anomalo (come Tsonga e Isner) può giocarsi le carte alla pari. Sul cemento bisogna pensare, usare la testa, adottare la giusta strategia di gioco, interpretare la gara in relazione alle proprie caratteristiche e a quelle dell’avversario: proprio quello che con grande maestria Roger Federer esegue da anni.

la guida Lorenzi travolto da Djokovic Seppi netto k.o. da Robredo S La Clijsters perde e si ritira Il più anziano vincitore di Slam in attività, Lleyton Hewitt, campione nel 2001, supera Kamke in quattro set e si assicura la 53ª partita allo Us Open (lu.mar.)

US OPEN (Flushing Meadows, 18.812.000 $, cemento). Uomini, primo turno: Baghdatis (Cip) b. Bachinger (Ger) 6-2 4-6 6-4 6-7 (10) 7-6 (5); Djokovic (Ser) b. LORENZI 6-1 6-0 6-1; Garcia-Lopez (Spa) b. Monaco (Arg) 3-6 1-6 6-4 7-6 (6) 7-6 (3); Almagro (Spa) b. Stepanek (Cec) 6-4 6-7 (5) 6-3 6-4; Dolgopolov (Ucr) b. Levine (Usa) 3-6 4-6 6-4 6-1 6-2; Wawrinka (Svi) b. Stachowski (Ucr) 6-7 (8) 7-6 (2) 6-4 6-2; Querrey (Usa) b. Lu Yen- Hsun (Taiw) 6-7 (4) 6-4 6-4 7-5; Tomic (Aus) b. Berlocq (Arg) 4-6 7-5 6-3 6-4; FOGNINI b. Roger-Vasselin (Fra) 3-6 5-7 6-4 6-4 7-5; Benneteau (Fra) b. Rochus (Bel) 7-6 (1) 6-2 6-3; Novikov (Usa) b. Janowicz (Pol) 6-2 7-6 (6) 3-6 6-3; Dutra (Bra) b. Gabashvili (Rus) 4-6 6-4 6-7 (5) 6-3 7-5; Sijsling (Ola) B. Gimeno-Traver (Spa) 7-5 6-3 6-4; Zemlja (Slo) b. Mello (Bra) 7-5 7-6 (3) 7-5; Stebe (Ger) b. Troicki (Ser) 6-4 6-4 3-6 6-2; Ferrer (Spa) b. Anderson (Saf) 6-4 6-2 7-6 (3); Baker (Usa) b. Hajek (Cec) 6-3 6-4 6-2; Nieminen b. Kukushkin (Kaz) 6-0 6-2 rit.; Tipsarevic (Ser) b. Rufin (Fra) 4-6 3-6 6-2 6-3 6-2; Mayer (Arg) b. Kubot (Pol) 6-4 6-4 7-5; Hewitt (Aus) b. Kamke (Ger) 4-6 6-2 6-1 6-4; Muller (Lus) b. Youzhny (Rus) 2-6 3-6 7-5 7-6 (6) 7-6; Paire (Fra) b. Dimitrov (Bul) 5-7 6-3 7-6 (4) 6-2.; Robredo b. SEPPI 6-1 7-5 6-3. Donne, primo turno: S. Williams (Usa) b. Vandeweghe (Usa) 6-1 6-1; Malek (Ger) b. Amanmuradova (Uzb) 4-6 6-2 6-4; Begu (Rom) b. Wozniacki (Dan) 6-2 6-2; ERRANI b. Muguruza Blanco (Spa) 6-3 6-7 (6), 6-1; Cibulkova (Svk) b. Larsson (Sve) 6-7 (5) 6-2 6-0; Kirilenko (Rus) b. Scheepers (Saf) 6-2 6-1; Bertens (Ola) b. McHale (Usa) 6-4 4-6 6-3; Stephens (Usa) b. SCHIAVONE 6-3 6-4; Govortsova (Bie) b. Paszek (Aut) 6-3 6-4; Soler-Espinosa (Spa) b. Kudyavtseva (Rus) 6-3 6-2; Arn (Ung) b. Szavay (Ung) 6-4 3-2 rit.; Martinez Sanchez (Spa) b. Lucic (Cro) 6-3 7-5; Konta (Gb) b. Babos (Ung) 6-2 7-5; Puchkova (Rus) b. Falconi (Usa) 7-6 (5) 6-7 (2) 6-3. Secondo turno: Azarenka (Bie) b. Flipkens (Bel) 6-2 6-2; Jie Zheng (Cina) b. Rybarikova (Slk) 6-3 6-1; Burdette (Usa) b. Hradecká (Cec) 6-2 6-4; Petrova (Rus) b. Halep (Rom) 6-1 6-1; Safarova (Cec) b. Wozniak (Can) 6-3 4-6 6-2; Lepchenko (Usa) b. Rodionova (Aus) 6-2 6-2; Minella (Lus) b. Pliskova (Cec) 6-4 6-4; Kvitova (Cec) b. Cornet (Fra) 6-4 6-3; Parmentier (Fra) b. Wickmayer (Bel) 7-6 (5) 6-3; Li Na (Cina) b. Dellacqua (Aus) 6-4 6-4; Robson b. Cljsters (Bel) 7-6 (4) 7-6 (5). OGGI (diretta Eurosport ed Eurosport 2 dalle 17) Principali incontri: Fish (Usa) c. Davydenko (Rus); Federer (Svi) c. Phau (Ger); Kerber (Ger) c. V. Williams; Klizan (Slk) c. Tsonga (Fra); Granollers (Spa) c. Blake (Usa); Almagro (Spa) c. Petzschner (Ger); Suarez Navarro (Spa) c. A. Radwanska (Pol); Dushevina (Rus) c. ERRANI; Shvedova (Kaz) c. VINCI; CIPOLLA c. Sock (Usa); Zopp (Est) c. Berdych (Cec).


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 30 AGOSTO 2012

BASKET QUALIFICAZIONI EURO 2013

RUGBY CELTIC LEAGUE

Gli azzurri crescono 4 ma non sono i soli Così cambia l’Europa LE SEDI DEL 2013

C’è ancora incertezza sulle sedi che ospiteranno la prima fase dell’Europeo di Slovenia (6-22 settembre 2013)

Montenegro, Finlandia e Germania sono in ascesa mentre il futuro è incerto per Lituania e Grecia MASSIMO ORIANI

la situazione

L’Italia di Pianigiani piace, diverte, vince e, soprattutto, cresce. Difficile quantificare, fare paragoni con le nazionali che stanno al piano di sopra. E’ sicuramente prematuro, ma la curiosità ci spinge a dare un’occhiata a come sta cambiando il panorama del basket europeo, pensando ai prossimi 3-4 anni.

Alle 21.30 l’Italia sfida il Portogallo su SportItalia 2 Gli azzurri tornano in campo alle 21.30, (SportItalia 2) a Coimbra contro il Portogallo. Recuperati Hackett e Chiotti. Gruppo A Slovacchia-Estonia; Serbia-Islanda; Israele-Montenegro. Class.: Montenegro 5 vinte-0 perse; Israele, Serbia, Estonia 3-2; Islanda 1-4; Slovacchia 0-5.

Volti nuovi Se gli azzurri stanno gettando le basi con un gruppo solido, al quale si potranno unire in futuro Gentile, Melli, Diener, magari Della Valle, oltre a Bargnani e Belinelli, anche altre nazionali sin qui considerate di seconda o terza fascia stanno facendo passi avanti. Tra le imbattute delle qualificazioni, in un girone tutt’altro che facile con Serbia e Israele, c’è il Montenegro, che schiera solo 3 superstiti dell’Europeo 2011: Dasic (ex Roma), Bjelica e Mihailovic. Non ci sono la stella Pekovic, infortunato, ma neppure Dragicevic e Cook (coach Pavicevic utilizza

Gruppo B Svezia-Bulgaria; Azerbaigian-Lussemburgo. Riposa: Germania. Class.: Germania 4-0; Bulgaria, Azerbaigian, Svezia 2-2; Lussemburgo 0-4. Gruppo C Ungheria-Ucraina; Austria-Cipro. Riposa: Croazia. Class.: Croazia 4-0; Ucraina 3-1; Ungheria 2-2; Austria 1-3; Cipro 0-4. Gruppo D Olanda-Romania; Lettonia-Bosnia. Riposa: Georgia. Class.: Bosnia, Georgia 3-1; Lettonia 2-2; Olanda, Romania 1-3. Gruppo E Svizzera-Albania; Belgio-Polonia. Riposa: Finlandia. Class.: Finlandia 4-0; Belgio 3-1; Polonia 2-2; Svizzera 1-3; Albania 0-4. Gruppo F R.Ceca-Bielorussia; Portogallo-Italia. Riposa: Turchia. Class.: Italia 4-0; R.Ceca 3-1; Turchia 2-2; Bielorussia 1-3; Portogallo 0-4.

Sulla strada che porta a Rio 2016, la Nazionale dovrà fare i conti con nuove realtà

Formula Si qualificano all’Europeo 2013 le prime due di ogni girone e le 4 migliori terze.

un altro naturalizzato, Taylor Rochestie, play 27enne di Vitoria). Il migliore è Suad Sehovic, 16.2 punti e 6.4 rimbalzi a partita, 25enne ala del Khimik (Ucraina). Squadra quindi con cui bisognerà fare i conti in Slovenia tra un anno, se sarà al completo.

Pietro Aradori, 23 anni, guardia, 10.8 punti di media nelle quattro partite di qualificazione giocate sin qui con l’Italia

Koponen La Finlandia, 4 vittorie in 4 partite nel girone con la Polonia di Gortat, sta insistendo su un gruppo collaudato, dove spicca l’ex virtussino Koponen (ora al Khimki), top scorer a 22.8 di media, oltre ai

CIAMILLO

soliti noti; Lee, Huff, Kotti, e il 36enne Hanno Mottola, ex Fortitudo e Pesaro, che si tiene in forma giocando nella lega finnica. Il nucleo della squadra di coach Dettman ha un’età media di 26 anni (escluso Mottola) e può guardare con ottimismo al futuro. Stesso discorso per l’altra imbattuta, la Germania, che ha saputo costruire attorno a Nowitzki (a riposo) un gruppo futuribile formato da Schaffartzik (28 anni), Schwethelm (23), Pleiss (22), Benzing (23) e Staiger (24). Con Dirk e Ka-

BOLOGNA SABATINI PRESENTA HASBROUCK

Virtus, sfuma l’ingaggio di Mancinelli «Come un giapponese dopo la guerra» BOLOGNA (a.to.) Dopo Steven Smith e prima di Ricky Minard, la Fondazione Virtus presenta il suo secondo americano: Kenny Hasbrouck, 26enne play di 1.91 uscito dal Siena College con una laurea in psicologia e passato in Spagna (Alicante) e Germania (Oldenburg). «Sono un play che può giocare anche guardia, la mia specialità è la difesa — dice l’esterno, 41% da 3 nell’ultima Bundesliga —. Già un anno fa potevo venire in Italia (Veroli in LegaDue sotto il controllo di Siena, ndr.) ma il mio agente mi sconsigliò. Ora i tempi sono maturi». Patron Sabatini gongola: «Hasbrouck era il primo nome nella lista, finora non abbiamo mancato un acquisto, questa

Virtus è più forte di quella della stagione scorsa, siamo andati sul sicuro. Adesso puntiamo su un cambio forte per la panchina e un quarto lungo. Abbiamo sondato per un mese Mancinelli, l’altro ieri la trattativa è saltata. Stefano si sente ancora legato ad un club che non esiste più (la Fortitudo, ndr.). Mi sembra uno di quei soldati giapponesi ritrovati su un’isola 30 anni dopo che la guerra era finita ma non volevano sapere di riconoscere la realtà. Se Mancio ci ripensa? Magari potrebbe essere lui il quarto lungo ma dovrà accontentarsi di un ingaggio molto povero». L’azzurro, ormai disoccupato, avrebbe rifiutato un biennale da 500.000 euro. Sabatini aspetta che venga a Canossa.

man sarà una nazionale temibile. Pensando a Rio 2016, va anche tenuto conto del calo a cui sono destinate squadre come la Lituania della generazione post Kaukenas, Lavrinovic, Jasikevicius (pur con la crescita di Valanciunas), o la Grecia (dietro ai vari Fotsis, Bourousis, Papaloukas e Diamantidis c’è il vuoto). Insomma, la geografia del basket europeo sta cambiando. Ed è bello sapere che tra i Paesi che bussano alla porta delle grandi finalmente ci siamo anche noi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Taccuino MERCATO

Avellino: arriva Crow junior La Sidigas ha ingaggiato Nicholas Crow, 23en ne ala di 1.99, figlio di Mark, stella di Fabriano negli anni ’80, l’anno scorso in Dna a Capo d’Orlando. Arriva anche l’ala centro di 2.00 Paul Biligha, 22 anni.

DONNE

Taranto: prese Zanoni e Petronyte (a.bar.) La 23enne lituana Gintare Petronyte è il nuovo centro della Goldbet Taranto. Le tricolori hanno ingaggiato anche l’ala Zanoni (da Sesto), che oggi sarà presentata con Gatti, rientrante dal prestito a Como.

ARBITRI

Sorteggio per le prime due fasce (canf) Incontro a Roma tra i nuovi vertici arbitra li, il commissario Cia Laguardia e il vice Petrosino: Fac chini e Teofili sono i valutatori della A, Borroni e Cazza ro della LegaDue, Grossi il designatore unico. Sorteg gio per le prime due fasce di merito (di dieci nomi ognu na), ogni 6 turni si deciderà se riformularle. Domani, raduno dei fischietti di A a Passignano sul Trasimeno (Perugia).

S CERTE Lubiana, Jesenice e Capodistria sono già state designate per la fase a gironi. Si giocherà nella nuova Arena Stozice da 13.000 posti nella capitale slovena, nella Podmezakla Hall (capienza 5900 posti) di Jesenice (paese di 20.000 abitanti al confine con l’Austria), e nella Bonifika Hall di Koper, impianto da 6000 posti

Edoardo Gori, 22 anni, in maglia Treviso per l’Heineken Cup BREGANI

Gori si fa largo «Finalmente sano Con Treviso faremo strada» Superati i problemi alla spalla, Edoardo è carico dopo la buona estate in azzurro: «Niente pronostici, ma puntiamo in alto»

S DA DECIDERE Ieri la federbasket slovena ha annunciato che la sede degli ultimi due gironi era stata decisa, assegnandoli alla vecchia Tivoli Arena di Lubiana e alla città di Celje. La Fiba ha prontamente smentito, dichiarando che la scelta era unilaterale e non era stata da loro approvata. «Siamo molto sorpresi che questo annuncio sia stata fatto senza consultarci - ha detto il presidente di Fiba Europe, Olafor Rafnsson - Non è escluso che alla fine la scelta cada su quei due impianti, ma per ora non c’è nulla di certo»

SIMONE BATTAGGIA

Nick Mallett aveva visto lontano, due anni fa a Firenze, quando contro l’Australia fece esordire Edoardo Gori come mediano di mischia dell’Italia. «Ugo» aveva 20 anni, era reduce dall’infortunio alla spalla sinistra e a Treviso sin lì aveva trovato poco spazio. Eppure contro Wallabies e Figi riuscì a convincere il c.t., che lo designò n.9 titolare per il Sei Nazioni 2011. Il sogno durò 10’: contro l’Irlanda si frantumò la stessa spalla, dando spazio a Semenzato. Ambizione Un anno e mezzo do-

po, per la prima volta, Gori inizia la stagione a Treviso da mediano di mischia titolare, a prescindere dal fatto che Botes stia recuperando da un infortunio e che Semenzato l’anno scorso non abbia brillato. Con Burton domani il pratese guiderà i biancoverdi contro gli Ospreys campioni in carica di Celtic, in un match poco scontato. Treviso si è rafforzata, nelle scorse settimane ha battuto Saracens e Wasps e promette un gioco più spregiudicato. «Non faccio pronostici — spiega il n.9 —, ma quest’anno in Celtic vogliamo arrivare più in alto possibile. In Heineken puntiamo a passare il turno». Obbiettivo enor-

APERTURA AL MONDIALE

Dalla Nazionale alla A-1: Bocchino va alla Capitolina (r.p.) Ora è ufficiale: Riccardo Bocchino lascia il rugby professionistico per giocare in serie A 1 con la squadra che lo ha lanciato, la Capitolina. Reduce dal Mondiale e dal tour con la Nazionale, ma con in mezzo tre stagioni «difficili» con Rovigo, Aironi e Prato, il 24enne mediano di apertura ha scelto la Capitolina: riprenderà gli studi di Economia e tornerà a vivere il rugby come una passione. Con Bocchino, arrivano anche il mediano di mischia Nicola Leonardi (ex Padova, L'Aquila e Rugby Roma): la Capitolina si candida alla promozione in Eccellenza.

me: mai un club italiano ha neppure sfiorato l’impresa. E il girone con Leicester, Ospreys e Tolosa non aiuta. «Ma bisogna puntare in alto. Tutte ci considerano una squadra cuscinetto, forse cambieranno idea. Vedremo se saremo ancora l’avversaria con cui riposarsi». Il riscatto La stagione 2011-12 di Gori è trascorsa senza infortuni, così ha potuto dimostrare ciò che vale. A partire dal Mondiale 2011, giocato da vice di Semenzato, fino al Sei Nazioni 2012 da titolare. A Treviso è servita pazienza. A marzo però la frattura all’omero sinistro di Botes ha dato a Gori l’occasione che cercava: 5 gare da titolare, nelle quali ha dimostrato sicurezza dietro la mischia, solidità in difesa, spunti sugli spazi e una personalità inedita per un 22enne. Il tour di giugno gli ha dato altri minuti in azzurro: titolare e in meta con l’Argentina, dentro dalla panchina col Canada, nel XV e in meta contro gli Usa. «Ma non credo di

«In Heineken vogliamo passare il turno: basta fare la squadra cuscinetto» aver giocato bene — confida il pratese —. Forse ero un po’ stanco. Contro i Pumas è andata proprio male, con gli Usa meglio ma c’è tanto da lavorare. Dobbiamo ancora ben assimilare i piani di gioco di Brunel». Sulla propria maturazione dice: «Devo migliorare sul gioco al piede e sulla difesa. Dopo l’infortunio mi sono accorto di essere meno presente. Il mio ruolo mi porta a difendere meno sulla linea, ma sento di doverci lavorare». © RIPRODUZIONE RISERVATA

PROGRAMMA La Celtic League comincia domani per le italiane, impegnate negli anticipi del 1o turno: Newport Dragons-Zebre (ore 20) e Benetton Treviso-Ospreys (20.05). Le Zebre, al debutto assoluto in Galles dopo aver sostituito gli Aironi, hanno dato il XV: Sinoti; Venditti, Quartaroli, Garcia (capitano), Pace; Orquera, Tebaldi; Cristiano, Van Schalkwyk, Cattina; Caffini, Geldenhuys; Ryan, Festuccia, Perugini. Altri match: domani Ulster-Warriors; sabato Connacht-Blues; Scarlets-Leinster; Edinburgo-Munster.


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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Pallavolo/1 OVCHINNIKOV AVEVA 43 ANNI

Dopo il k.o. olimpico suicida l’allenatore della Russia donne Il c.t. della nazionale russa femminile, Sergei Ovchinnikov, si è tolto la vita nella camera d’albergo di Parenzo, in Croazia, dove era in ritiro con la Dinamo Mosca, la squadra che allenava durante la stagione. Ovchinnikov, che aveva 43 anni, è stato trovato impiccato nella sua stanza d’albergo dai dipendenti dell’hotel che non l’avevano visto scendere per la colazione. La notizia della mor-

te dell’allenatore russo è stata confermata dal direttore generale della federazione pallavolo, Alexander Yaremenko. Delusione «Si è suicidato» ha

confermato il suo predecessore Vladimir Kuzyutkin, che lo ha definito un «allenatore fantastico» ipotizzando che si sia tolto la vita per la deludente prestazione della squadra all’Olimpiade di Londra. «Le mie condo-

Sergei Ovchinnikov, 43 anni, era c.t. della Russia donne dall’ottobre 2011

Pallavolo / 2 EUROPEO JUNIORES

Golf DA OGGI A CRANS MONTANA

L’Italia si rialza Manassero Battuto il Belgio per il riscatto

glianze alla famiglia e a tutti quelli che avevano lavorato con lui». Vladimir Alekno, c.t. della Russia maschile oro olimpico a Londra, ha riferito che il c.t. «aveva sofferto moltissimo» dopo l’eliminazione. «Aveva preso l’Olimpiade come un fatto personale, per lui quella sconfitta rappresentava un fallimento. Era uno che parlava poco, anche dopo le vittorie si perdeva nei suoi pensieri». La Russia dopo 5 vittorie su 5 nel girone, a Londra è stata eliminata ai quarti dal Brasile e al quinto set dopo aver avuto a disposizione sei match point. Ovchinnikov era stato criticato dopo questa sconfitta e c’erano voci di sue possibili dimissioni, anche se continuava ad avere il sostegno della federazione. Ma secondo il suo manager, Yegor Nozdrin, sarebbero stati problemi personali a portarlo a questo gesto estremo: «Non ci sono motivazioni dal punto di vista sportivo a quello che è successo. Stava pensando di continuare il suo lavoro da allenatore. Penso che avesse a che fare con alcuni problemi personali». Ovchinnikov si era affermato sulla panchina del Krasnodar, guidata alle finali di Coppa di Russia e Coppa Cev. A ottobre 2011 era diventato c.t. della nazionale per la qualificazione olimpica, incarico confermato dopo aver centrato l’obiettivo. A febbraio era stato ingaggiato dalla Dinamo Mosca. Ovchinnikov sarà sepolto nella sua città, Yaroslavl, dove aveva cominciato ad allenare nel 1998. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ippica MARTEDI’ 3 CORSE ANNULLATE

Caos a Varese Niente partenti

Baseball COPPA CAMPIONI

All’ultimo inning è 1-0 Nettuno si esalta Finale con Bologna DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO ARCOBELLI NETTUNO

La Coppa Campioni sarà un affare tutto italiano: stasera gran derby d’Europa tra Nettuno e Bologna. E’ questo il verdetto delle semifinali di ieri: dopo il successo comodo del Bologna sui francesi, matura all’ultimo inning e all’ultimo out il successo per 1-0, striminzito ma

Baseball MAESTRI OK Alessandro Maestri ha firmato la sua 2a vittoria in 3 partenze con gli Orix Buffaloes (grande lega nipponica). Nel successo dei Buffaloes per 7-1 sui Seibu Lions, in 9 inning, il lanciatore romagnolo ha concesso 4 valide e un punto, con 11 strikeout e 0 ball.

SICILIA RINVIATA (c.f.) Il Sicily Master di Giardini Naxos (Me), ultima tappa del circuito Cev, in programma questa settimana, è stato rinviato al 26-30 settembre. Tra gli iscritti anche i neo-tricolori Casadei-Ficosecco, i gemelli Ingrosso ed alcuni reduci.

Boxe Le Bettole di Varese DE NARDIN

(a.a.) Vittoria importante per l’Italia di Marco Bonitta all’Europeo juniores a Gdynia (Pol) sulla strada delle semifinali, traguardo che non raggiunge dal bronzo dell’edizione 2006. Gli azzurrini nella penultima partita del girone hanno superato 3-0 (25-17, 25-19, 25-23) il Belgio, reduce da tre successi di fila e finora sorpresa del torneo. Il successo permette all’Italia di guidare la classifica del girone A. È stato l’attacco l’arma in più dell’Italia: Luca Borgogno è stato il miglior realizzatore con 13 punti, in doppia cifra anche Sandro Caci (12) e Enrico Diamantini (10). Oggi l’ultimo impegno del girone contro la Serbia (si gioca alle ore 18), con una vittoria da tre punti l’Italia chiuderebbe al primo posto. In caso contrario si dovrà attendere l’esito delle altre gare in una classifica che vede ancora quattro squadre lottare per i due posti di semifinale di domani. Le altre partite sono Finlandia-Belgio e Polonia-Russia. Si è concluso invece il gruppo B in Danimarca con Spagna e Turchia che proseguono per le medaglie.

Matteo Manassero e Lorenzo Gagli prendono parte da oggi all’Omega European Masters (fino al 2 settembre), uno degli appuntamenti più attesi della stagione dell’European Tour in programma sul Ballesteros Course di Crans sur Sierre, a Crans Montana (Svi). Difende il titolo il danese Thomas Bjorn, uno dei vice capitani della squadra europea di Ryder Cup. Vi saranno infatti il capitano, lo spagnolo Josè Maria Olazabal, e gli altri tre vice capitani, il nordirlandese Darren Clarke, l’irlandese Paul McGinley e l’iberico Miguel Angel Jimenez. A rappresentare i giocatori del team continentale lo scozzese Paul Lawrie, reduce dal successo nel Johnnie Walker Championship. Difficile che all’ultimo momento possano partecipare Andrea Pavan e Federico Colombo, prime due riserve. Manassero torna in campo dopo l’uscita al taglio nell’US PGA Championship, per riprendere il suo buon cammino stagionale. Lorenzo Gagli invece deve accelerare i tempi se non vuole trovarsi senza «carta» a fine stagione. Il montepremi è di 2.100.000 euro dei quali 350.000 andranno al vincitore. Il torneo sarà trasmesso in diretta su Sky Sport 2 e Sky Sport 3.

Le Bettole di Varese sono sempre più nel caos. Nel convegno di martedì sera sono state annullate le ultime 3 corse per una protesta dei fantini che hanno abbandonato l’ippodromo: durante la 4a corsa le gabbie di partenza erano state rimosse tardivamente dalla pista creando situazione di pericolo. Un problema che si era verificato già sabato scorso e che aveva portato al ritiro di Storming Loose, il favorito di «Città di Varese», la gara più importante della stagione, da parte dell’allenatore Bruno Grizzetti. Ieri mattina non sono stati dichiarati i partenti per il convegno di domani, ultimo della stagione estiva. In più, gli allenatori il 1˚ settembre devono lasciare le scuderie dell’ippodromo per emigrare nel centro di allenamento di Caravate. I trainer lamentano carenze strutturali nel nuovo impianto, negate invece da Guido Borghi, presidente della Varesina che ha presentato un progetto per portare alle Bettole il trotto milanese. Ma gli allenatori del galoppo sono scettici e temono la fine dell’ippica a Varese.

Classifica Girone A: Italia, Polonia 9; Belgio 8; Russia 6; Serbia 3; Finlandia 1. Girone B: Spagna 14; Turchia 11; Bulgaria 10; Grecia, Germania 5; Danimarca 0.

FIRENZE STOP Non sussistono le condizioni per assicurare lo svolgimento delle corse e i convegni in programma a Firenze galoppo a settembre sono stati annullati. L’ha deciso l’Assi-Unire, in via cautelativa, per le 8 giornate di corsa di settembre alle Cascine.

radonna riescono ad intercent-

Leonardo De Donno, 25 anni, il migliore del Bologna in attacco BASSANI

WORLD TOUR (c.f.) In un tabellone finale orfano di tante big, Giulia Momoli e Laura Giombini (teste di serie n. 21) hanno chance di un buon piazzamento ad Aland (Fin), penultima tappa dello Swatch World Tour. Oggi due incontri per coppia.

Matteo Manassero, 19 anni AFP

Occasioni Al terzo, Sanna e Ca-

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Beach volley

Enrico Diamantini contro Lecat

esaltante, di forza, del Nettuno contro Amsterdam. Spettacolare duello sul monte tra Figueroa, il vincente, e Rob Cordemans, lanciatore dei campioni del mondo olandesi. Ma il match winner è una valida di Renato Imperiali che vale l’1-0 di Bergolla. Un walk-off run che fa impazzire il pubblico locale.

tare le sliders velenose di Cordemans, ma la difesa orange riesce a fermare il ricevitore nettunese volato a casa. Al quinto, ancora Sanna e Retrosi raggiungono le basi ma la squadra di Bagialemani non riesce a schiodarsi dallo zero. Anche Figueroa tiene spento l’attacco rivale: e lascia sulle basi Bas e Sidney De Jong al 7˚. Aussems cincischia sulla rimbalzante di Retrosi, ma Cordemans se la cava anche all’8˚ con i sui lanci ad effetto. Bologna risolve la pratica-Rouen con un lavoro ordinato e concreto. Finisce 4-0 e tra i protagonisti ci sono il lanciatore vincente mancino Luca Panerati, ben sorretto dalla difesa e supportato dall’attacco, che colpisce al momento giusto e sfrutta anche le esitazioni difensive dei campioni di Francia. Leo De Donno, sostituto del nipponico Sato, allontanato prima di questa rassegna per motivi disciplinari, fa un figurone.

DI DONATO DIFENDE (r.g.) Sergio Cavallari ha definito per il 12 ottobre a Segrate (Mi), la prima difesa del tricolore superleggeri di Renato Di Donato (9-1) contro Di Feto (19-12-2), trasmessa in diretta tv. Lo sfidante, al quinto tentativo, negli ultimi 5 incontri ha raccolto un pari e quattro sconfitte. TORNA ERDEI (r.g.) L’ungherese Zsolt Erdei (33), 38 anni, già mondiale mediomassimi (2004-2009) e massimi leggeri (2009) scalzando Giacobbe Fragomeni, fermo da 14 mesi, dovrebbe tornare a combattere il 29 settembre a Mashantucket (Usa) affidandosi a Lou di Bella. Rientro insidioso: affronterà l’emergente Chilemba (19-1-1), africano del Malawi di 25 anni, indicato sfidante Ibf mediomassimi. SOCCI AL RISTORANTE (r.g.) Il campano Dario Socci (1), 24 anni, ha debuttato al professionismo a New York, battendo largamente il welter portoricano Ortiz (4-9-1), 40 anni. Socci, dopo una tappa in Spagna si è trasferito negli Usa nel 2010, combattendo nei dilettanti. L'imprenditore Albino Dragone ha creduto nelle sue qualità pugilistiche e lo fatto combattere nel salone del Plattdeutsche Restaurant, il locale dove lavora giornalmente. VITALI CONTRO CARNEADE (r.g.) Tutto pronto all’Olimpiyskiy di Mosca, dove l’8 settembre, per l’organizzazione K2 dei fratelli Klitschko, il più anziano Vitali (44-2), 41 anni, mette in palio per l’11ª volta la cintura massimi Wbc contro il libanese Manuel Charr (21), 27 anni, vero nome Mohmoud Omeirat, sfidante non certo proibitivo, residente in Germania. DI RUSSO IN FINALE (i.m.) Alfonso Di Russo nei 69 kg oggi in finale al torneo di Ordos (Cina) nel primo impegno dell’Italia dopo l’Olimpiade. Ha sconfitto nei quarti Hu (Cin) 11-7, in semifinale Kanibek (Kir) 12-7 e ora affronterà Saesint (Thai). Nei 64 kg Davide Festosi sconfitto 9-4 da Liu (Cin) al primo turno.

Ghiaccio FIGURA A Lake Placid (Usa) da oggi a sabato la seconda tappa del Gp di figura junior. Per l’Italia Giulia Foresti-Leo Luca

Sforza (artistico) e Jasmine Tessari-Stefano Colafato.

Hockey ghiaccio MERCATO (m.l.) Al Fassa il 25enne attaccante ceco Petr Kalus draftato nel 2005 dai Boston Bruins. Il Valpellice ha ingaggiato il 39enne attaccante Ralph Intranuovo (ex Asiago) e il 29enne difensore slovacco Slavomir Tomko (ex Pontebba). Ad Asiago ritorna l ’attaccante Luca Rigoni.

Ippica OGGI QUINTÉ AL GARIGLIANO A Ss Cosma e Damiano (inizio convegno alle 20.25) scegliamo Olot (14), Oriente (15), Osiris Font (10), Onymede Rum (11), Oskar Allmar (4) e Oyama (1). SI CORRE ANCHE Galoppo: Livorno (21). Trotto: Montecatini (20.45).

Nuoto JUKIC SOSPESO La federazione austriaca di nuoto ha sospeso per 12 mesi Dinko

Vela NUOVI ACQUISTI

Luna Rossa c’è Cammas

(r.ra.) Continua la cam pagna acquisti di Luna Rossa per la Coppa America. Franck Cammas (in foto AFP) navigatore francese grande esperto di mul tiscafi e recente vincitore della Volvo Ocean Race (giro del mon do in equipaggio) è entrato nel te am italiano con il ruolo di allena tore. Domani intanto a San Fran cisco il team americano Oracle Racing varerà il primo AC 72 (il Defender ne costruirà 2). MONDIALE X-35 (pe.m.) A Badalona (Spa) Al Mondiale X 35 dominio italiano nelle due prime posizioni, con el Karma di Vladi miro Pegorato leader. Classifi ca: 1. Karma (Pegoraro); 2. Mar gherita (Mazzucato); 3. Niramo Treme (Ger, Meier Sawatzki).

Semifinali - Unipol Bologna-Rouen (Fra) 4-0. Punti, Rouen 000.000.000: 0 (3-2); Bologna 001.102.00x: 4 (6-2). Lanc.: Panerati (v.) 6rl, 8so, 1bb, 2bv; D’Angelo (s.) 3-3-1-1; Mezger (p.) 6-7-5-6; Bert 2-0-1-1. Note: doppio De Donno (2/3, 1 pbc), Smith; Sabbatani 2/4, Bert 2/3. Danesi Nettuno-Amsterdam 1-0. Punti, Ams 000.000.000: 0 (3-1); Net 000.000.001: 1 (4-0). Lanciatori - Figueroa (v.) 9rl, 6so, 0bb, 3 bv, Cordemans 8-6-1-3, Stuifbergen (p.) 0.2-1-1-1. Note: pvbc: R.Imperiali. Oggi: finale 3˚ p. ore 16: Rouen-Amsterdam; fin. 1˚ p. ore 21 (dir. Rai Sport 2 ore 22): Bologna-Nettuno (R.Hernandez-Matos).

Jukic. La sanzione riguarda il comportamento di Jukic agli Europei di Debrecen del maggio scorso, quando il 23enne austriaco litigò violentemente con due dirigenti e un giudice nell’hotel della nazionale. Quarto nei 200 farfalla a Londra, Jukic aveva preannunciato la decisione di ritirarsi in caso di squalifica. MONDIALI KAZAN (al.f.) Ufficializzate le date dei Mondiali di Kazan (Rus): dal 19 luglio al 2 agosto 2015. Intanto le città di Eindhoven (Ola), Hong Kong, Houston (Usa) e Windsor (Can) hanno avanzato la candidatura ad ospitare i Mondiali in corta del 2016 o 2018; interessate anche Abu Dhabi (Eau), Christchurch (Nzl), Gold Coast (Aus) e la federazione cinese; le sedi delle prossimi appuntamenti iridati saranno indicati l’11 dicembre a Istanbul. HAGINO DORSISTA (al.f.) Kosuke Hagino, bronzo olimpico nei 400 mx davanti a Phelps, nuota il personale dei 200 dorso ai campionati studenteschi di Tokyo (Giap): 1’55"74 il crono che vale il 6˚ posto nella graduatoria stagionale (14˚ all-time).

Pallavolo Coppa Italia senza prima fase La Lega femminile riunita ieri a Milano ha, nel caso in cui la Fivb non conceda deroghe ai limiti di tesseramento di atlete straniere (finora previsti dal 16 ottobre 2012 al 15 maggio 2013), di eliminare la prima fase di Coppa Italia, il cui inizio sarebbe previsto per il 16 settembre, e di definire le 8 qualificate ai quarti in base alla classifica al termine dell’andata. Il campionato di A-1 comincerà il 21 ottobre mentre la Supercoppa potrebbe essere spostata al 17 ottobre. L’A-2 comincerà il 21 ottobre invece del 7, come previsto in un primo tempo nel caso in cui la Fivb non conceda deroghe. Il 15 settembre la decisione definitiva.

Scherma Napolitano scrive agli ori di Jesi Il Quirinale ha inviato una lettera al sindaco di Jesi Massimo Bacci in vista della festa-tributo di Jesi a Elisa di Francisca, Valentina Vezzali, campionesse olimpiche di fioretto a Londra, e al c.t. del fioretto Stefano Cerioni. Nel messaggio viene espresso «il vivo apprezzamento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per i successi ottenuti a Londra che hanno contribuito ad onorare con spirito agonistico e lealtà sportiva il nostro Tricolore. Il presidente Napolitano rinnova i migliori auguri di nuovi successi nelle prossime impegnative sfide». La festa di oggi si aprirà alle 21 in piazza della Repubblica.

Sport invernali MOAN A PREDAZZO (m.f.) Al norvegese Magnus Moan, 24˚ dopo il salto, la 5a tappa del FIS Summer Grand Prix di combinata nordica estiva a Predazzo. Si è deciso nel finale con una volata a 3 sugli ski roll, vinta dal norvegese sui due austriaci Stecher (20˚ nel salto) e Gruber, 1˚ nel salto e al comando i primi 3 giri. Per l’Italia Samuel Costa, 27˚, Michielli 30˚ e Maierhofer 43˚.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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GAZZATRAINER SPECIALE PER GAZZETTA 1

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Radio corsa di LINUS

Ha sostituito il windsurf come Halloween il Carnevale Devo essere sincero, le prime volte che ho visto qualcuno farsi trainare in acqua e poi decollare appeso a un aquilone ho pensato che fosse una di quelle invenzioni da villaggio turistico, a metà strada tra il bungee jumping e la banana motoscafo, roba buona per farsi male o per far colpo su qualche ragazzina. Mai avrei immaginato, come ormai capita regolarmente, di vedere le spiagge dei nostri mari punteggiate da tante bellissime vele. È la globalizzazione, che tende ad allargare (adattandoli) modelli di comportamento (e quindi di divertimento) che in teoria non ci apparterrebbero. Un paese di marinai e navigatori (i Santi e i poeti ce li siamo giocati da tempo) che preferisce galleggiare come farebbero alle Hawaii. Non c’è niente di male, anzi. Le culture si mischiano e quello che attecchisce è quello che realmente funziona. Come Halloween con il carnevale, così il kitesurf in pochi anni ha completamente soppiantato il windsurf, che già era una versione adattata al nostro mare, povero di onde, della tavola originale. I principi sono gli stessi, non lontani dalla conduzione di una barca vela, ma il vantaggio è che ci si può divertire anche con un vento di pochi nodi. Rispetto al windsurf credo ci voglia anche un po’ più di fisico, ma non aspettatevi che io ci provi. Tolta la sabbia da cui si parte non ho confidenza con nessuno degli altri elementi, acqua o vento che siano.

Enrico Arcelli medico e dietologo

Non sei come Gebrselassie? Bevi per non disidratarti

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Quattro fasi di un’uscita in kite: 1 La partenza a riva con l’aiuto di un istruttore specializzato 2 L’aquilone inizia a prendere vento e ci si alza in equilibro sulla tavola 3 Si prende confidenza con l’attrezzo, realizzando una prima planata 4 Un salto d’esperienza: un surfer navigato è in grado di «prendere il volo»

Il kitesurf porta in Italia l’onda che fa tendenza Ai Giochi dal 2016, ma attenzione: non è sport per autodidatti MARTA CANTONI GIULIANA PAMPANI

Un’ondata di novità: dalle Hawaii (dove è nato) volerà ai Giochi di Rio 2016. E’ il kitesurf che prenderà il posto del windsurf. Abbiamo quasi quattro anni per prepararci. In Italia sono circa 60 le scuole di vela con più di 200 istruttori specializzati. Ma come ci si avvicina a questo tipo di sport? Lo spiega Michele Cerquetti, presidente dell’associazione velica che disciplina il kitesurf: «È molto simile ad alcuni sport di montagna, come lo snowboard. Sulla neve si pratica l’equivalente snowkite. Come tutti gli sport da tavola, l’equilibrio è su un’asse trasversale rispetto alla direzione di marcia, e non perpendicolare come nello sci».

Moda kite È ormai una tendenza, negli ultimi anni è diventato uno sport di massa: più di 10 mila gli italiani, tra professionisti e appassionati, che sono saliti sulla tavola. Ma attenzione, non pensate di poterlo imparare da soli: «Tutti gli sport sono sicuri, ma ci vogliono le giuste regole e precauzioni — continua Cerquetti —. È necessario appoggiarsi a un istruttore, col quale è sufficiente fare anche solo 3 o 4 lezioni da un’ora (il costo è circa di 350 euro). La prima è dedicata alla sicurezza: il principiante deve avere consapevolezza del mare e delle condizioni meteo che potrebbe incontrare. Già dopo queste quattro lezioni, è possibile fare la prima planata, ovviamente sempre sotto l’occhio vigile dell’istruttore». E se per giocare a calcio bastano un pallone e qualche amico, per fare kite serve un’attrezzatura valida: il ki-

te (l’aquilone), i cavi e la barra di controllo, la tavola e il pacchetto sicurezza (casco e salvagente). E il vento? «Rispetto al windsurf, le condizioni per fare kite sono più semplici: basta anche un vento intorno ai 9 nodi (20 km/h), e per le tavole da regata olimpica sono sufficienti soltanto 6 nodi (12 km/h)» ci spiega sempre il presidente. L’iniziazione Uno sport per gran-

di e piccini, o quasi: «La media d’età in Italia in cui si comincia col kite è 14 anni — prosegue Cerquetti —, ma in alcune scuole nazionali anche intorno agli 11 anni». Tante le località in cui lo si può praticare: «Il Lago di Garda in primis, ma anche sulle coste di Toscana, Lazio, Campania, Puglia. Sono posti stupendi, anche per un turismo particolare». Dopo aver preso confidenza con tavola e vento, potete scegliere in che

specialità cimentarvi: wave, freestyle, slalom, velocità pura. Dopo ore e ore di allenamento, forse potreste trovarvi a gareggiare con i nostri campioni azzurri. Campioni azzurri In tanti lo praticano, ma pochi ne conoscono i risultati ottenuti ad alto livello: nel freestyle Alberto Rondina è stato campione europeo nel 2010; nello slalom, Maria Ruth Piscopo e Lorenzo Giovannelli sono i freschi campioni continentali; Airton Cozzolino è stato eletto campione del mondo 2011 nella specialità wave. Vi piace il brivido della velocità? Non fatevi sfuggire questo sport: il kite è l’oggetto più veloce spinto sull’acqua dal vento. Adrenalina pura: mettetevi il casco, allacciate la cinture, cavalcate le onde e buon divertimento. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’IDRATAZIONE IDEALE DURANTE E DOPO LO SPORT Daniel Fontana

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domande a...

• Idratazione immediata e di lunga durata per combattere la fatica • Ideale durante e dopo l’attività, per ridurre la sete e reintegrare i minerali e i carboidrati • In formato granulare, facilmente solubile in acqua

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Nessuna bevanda fa i miracoli: scegliete bene 1 Cosa succede quando ci si disidrata? Negli sport compiuti in pieno sole e con temperature elevate, la perdita di sudore può causare la diminuzione dell’efficienza fisica, ma anche di quella mentale. Per anni gli studiosi hanno sostenuto che la prestazione si riduceva già quando la disidratazione arrivava al 2-3% del peso corporeo (da 1,5 a 2,1 litri in chi pesa 70 chilogrammi). Ultimamente, però, qualche studioso ha constatato che ci sono casi in cui questi valori possono essere superati ampiamente. Quando l’etiope Haile Gebrselassie ottenne il record mondiale della maratona (2h3’59"), per esempio, il suo calo di peso fu di oltre il 7%. Possono sopportare tale grado di disidratazione soltanto atleti molto allenati e abituati a certi climi, come i campioni africani. Gli altri devono bere per limitare il più possibile la disidratazione. 2 Esiste una bevanda ideale per sportivi evoluti? Non esiste una bevanda per sportivi adatta per tutte le situazioni, in particolare per tutti i climi. Secondo Ronald Maugham dell’università britannica di Loughborough, se l’obiettivo è il recupero rapido dell’acqua (come succede se si è sudato molto) la bevanda deve contenere — oltre a sodio, potassio e magnesio — un massimo di 50 grammi di carboidrati per litro. Risultano così più veloci sia il transito gastrico, sia l’assorbimento intestinale. Quest’ultimo, fra l’altro, è facilitato proprio dalla presenza di sodio e carboidrati. Se, invece, come quando fa freddo, è più importante l’apporto di carboidrati, questi possono arrivare nella bevanda anche a 100 grammi per litro. È meglio, insomma, prepararsi da soli le bevande, sciogliendo le apposite polveri (in busta o barattolo) nella corretta quantità di acqua.


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ALTRI MONDI

Il fatto del giorno

_la crisi in Europa

DI GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

Come mai adesso la Merkel ha parole dolci per l’Italia? La leader tedesca ha visto Monti, esaltando tutte le nostre riforme, e ha promosso anche Draghi: a questo punto vuole alleati forti

vranità a un sistema che, alla fin fine, avrà i tedeschi in cabina di regia. Per questo la Kanzlerin non lesina coccole né agli italiani né agli spagnoli né ai greci. Lasciando che a far la voce grossa siano altri. E riservandosi le inevitabili frenate (è tutto uno stop and go) al momento del dibattito parlamentare, in cui si dovranno affrontare i liberali e i bavaresi della Csu, decisi a farcela pagare cara. Merkel vuole intanto superare il 6 settembre (riunione del Consiglio direttivo Bce dove Draghi se la vedrà un’altra volta con Weidmann) e il 12 settembre, dove mi pare stia relativamente tranquilla su quello che sentenzieranno i giudici di Karlsruhe (la Corte Costituzionale tedesca deciderà, infatti, sul fondo salva Stati Esm). Ci sarà tempo, poi, per smorzare gli entusiasmi di adesso. Ieri ha concluso il suo intervento con le parole: «È stato bello».

Un incontro tutto rose e fiori quello di ieri a Berlino tra Mario Monti e Angela Merkel. Talmente rose e fiori da farci seriamente riflettere su questo doppio volto della Germania: severissimo con gli scialacquatori meridionali e le misure eccezionali di Mario Draghi quando prende la parola il banchiere tedesco numero uno, cioè Jens Weidmann, presidente della Bundesbank; sorridente fino all’entusiasmo quando si esprime la Merkel. Come ieri, appunto.

1Facciamo prima la cronaca. La cronaca è presto fatta. La Merkel è venuta ai microfoni con Monti e ha detto quanto segue: «Il presidente del Consiglio italiano mi ha confermato un’impressionante agenda di riforme. Sono convinta che queste riforme porteranno buoni frutti. Abbiamo contatti molto stretti fra Italia e Germania. Abbiamo parlato di tutta una gamma di argomenti e per fortuna abbiamo delle relazioni bilaterali eccellenti sulle questioni europee e sulla politica estera. Lo spread si ridurrà portando avanti l’impressionante agenda di riforme...», frase che io leggo con una certa malizia...

2 Che malizia?

4 A proposito del 6 settembre: La cancelliera Angela Merkel e il nostro premier Mario Monti a colloquio a Berlino AP

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IL NUMERO

438

Lo spread italiano Chiusura in calo ieri per lo spread tra Btp e Bund. Il differenziale tra Italia e Germania si è attestato a quota 438 punti base, contro i 448 dell’apertura

Anche nei giorni scorsi la Merkel aveva fatto capire che, secondo lei, restando Monti a Palazzo Chigi lo spread alla fine

notizie Tascabili Mattanza in Calabria

Tre morti per un bisticcio: assassinati padre e 2 figli Una lite tra ragazzi e non una vendetta di ’ndrangheta sarebbe all’origine della mattanza di Rizziconi, nella Piana di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, dove martedì notte sono stati uccisi 3 uomini, Remo Borgese, di 48 anni, e i due figli, Antonio e Francesco, di 27 e 21, e un quarto, Antonino Borgese. parente delle vittime, è rimasto ferito. Secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, uno dei figli avrebbe bisticciato per una ragazza con un compaesano (già identificato e ancora irreperibile): i quattro Borgese, allora, sarebbero usciti di casa a tarda sera per provare a chiarire ma anziché risolvere la situazione si sono trovati davanti una pistola calibro 9. E il giovane protagonista della lite, che ha sparato almeno sette colpi: i due ragazzi sono stati uccisi sul colpo, il padre è morto in ospedale.

sarebbe sceso. Senza Monti a Palazzo Chigi, invece... Cioè la Kanzlerin conferma per l’ennesima volta che da Berlino si guarda con ansia alla possibilità di una successione politica a Monti, della successione, cioè, di un politico italiano del tipo a noi ben noto... Ma basta, se no saremmo costretti a parlare del risentimento, su questo punto, di Bersani. La Cancelliera ha continuato: «La Bce è indipendente», cioè non deve prendere ordini da Weidmann, affermazione assai importante. Poi: «La Cancelliera ha piena fiducia, e nessun dubbio, che il governo italiano possa prendere tutte le decisioni necessarie in base alle sue capacità e alle sue forze». Quest’ultima sembrerebbe una frase ovvia. Ma le agenzie l’hanno fatta seguire da un’indiscrezione significativa: Merkel avrebbe detto in privato a Monti che a parer suo

l’Italia può farcela da sola e può farcela da sola anche la Spagna. Ora questa indiscrezione non è altro che una risposta a quei giornalisti che ieri mattina avevano riferito un’altra indiscrezione, la cui fonte era il presidente francese Hollande. Hollande avrebbe sussurrato ai cronisti che la Merkel vuole in realtà che l’Italia chieda aiuto, in modo da semplificare a Rajoy — il premier spagnolo — l’inevitabile richiesta di un prestito. Quale sarà la verità?

3 Quale? La verità è che adesso la Merkel vuole far vincere Draghi e l’Italia, perché ha in mente di far passare a dicembre il primo pezzo di integrazione europea. Ha bisogno di forti alleanze, per questo, perché si tratta per ogni Paese di cedere pezzi di so-

Dopo il no dell’Europa

A

GERMANIA TASSA GOOGLE

IL NUMERO SPECIALE

Da Cogne a oggi: il Fatto di Dell’Arti in 2 mila puntate

S Ok a imposta sul diritto d’autore Google pagherà in Germania una tassa sulle news che indicizza. Il governo ha dato l’ok a un progetto di legge, che prevede che i motori di ricerca paghino il diritto d’autore agli organi di informazione in caso di visualizzazione dei loro titoli sui siti. Misura ora esecutiva, ma assai discussa, con i Verdi e il partito dei Pirati che hanno già annunciato il loro no. Google: «È un giorno nero per la Rete»

Il Fatto n. 1 del 30 gennaio ’07 e il n. 1000, il 12 novembre ’09 Duemila puntate tonde. Il Fatto del giorno di Giorgio Dell’Arti, nato più di 5 anni fa con l’obiettivo di spiegare in modo semplice le notizie più importanti dell’attualità extrasportiva, le raggiunge oggi. La rubrica ha debuttato il 30 gennaio 2007 ed era dedicata a Cogne, visto che erano passati 5 anni dal delitto per il quale è stata condanna ta Anna Maria Franzoni. Un altro giorno importante è stato il 12 novembre 2009: poco più di tre anni fa, infatti, avevamo toccato quota mille puntate.

Draghi ha addirittura scritto un articolo sulla «Zeit».

Già. Un articolo molto importante, che oltretutto si rivolgeva direttamente ai lettori tedeschi e che è stato subito rilanciato su Twitter. «La Bce rispetterà il suo mandato, ma bisognerebbe comprendere che adempiere al nostro mandato talvolta richiede di andare oltre gli strumenti standard di politica monetaria. Quando i mercati sono frammentati o influenzati da timori irrazionali, i nostri segnali di politica monetaria non raggiungono allo stesso modo i cittadini della zona euro. Dobbiamo rimuovere tali ostacoli per assicurare una politica monetaria unica e, dunque, la stabilità dei prezzi per tutti i cittadini della zona euro. Ciò potrebbe richiede-

re in alcuni casi misure eccezionali. Ma si tratta della nostra responsabilità di banca centrale per l’area euro nella sua interezza».

5 Cioè, sta dicendo che, agendo come ha intenzione di agire, il presidente della Bce non farà solo gli interessi dell’Italia.

È difficile dargli torto. Gli italiani e gli spagnoli pagano un interesse sul loro debito del 6 per cento. I tedeschi un interesse sotto lo zero. Dove stanno, in queste condizioni, la stabilità dei prezzi e le condizioni paritarie di un mercato che dovrebbe essere unico, cioè uguale per tutti? © RIPRODUZIONE RISERVATA

Errore di comunicazione Causa di separazione

Legge sulla fecondazione, il governo verso il ricorso

«Tra Berlusconi e Veronica non c’è ancora un accordo»

Il governo è orientato a ricorrere contro la sentenza della Corte di Strasburgo che ha bocciato la legge 40 sulla fecondazione in vitro nella parte in cui vieta la diagnosi preimpianto degli embrioni. Lo ha annunciato il ministro della Salute Renato Balduzzi (nella foto Ansa): «Serve una richiesta di un punto giurisdizionale fermo per quanto riguarda la Corte europea: alcuni passaggi della sentenza possono dare luogo a interpretazioni preoccupanti». Una posizione caldeggiata dal mondo cattolico e dal Pdl, ma che non è appoggiata dal presidente della Camera Fini. Duro il giudizio del capo della Cei, Angelo Bagnasco: «Bisogna ripensarci a livello nazionale, a livello di esperti, sia per il merito sia per il metodo, perché non si è passati attraverso la magistratura italiana. C’è stato un superamento, un surclassamento della magistratura italiana».

Non è stato ancora raggiunto un accordo per la separazione tra l’ex premier Silvio Berlusconi e la seconda moglie Veronica Lario, che mantengono comunque «rapporti civili». Lo hanno riferito in una nota gli avvocati della ex coppia, per smentire le voci di un riavvicinamento tra i due, uscite recentemente su diversi media. «La causa in corso per la separazione giudiziale sta proseguendo — si legge nel comunicato — e i coniugi non hanno alcuna frequentazione, hanno solo pranzato insieme ai figli un paio di volte, mai ad Arcore».

L’Airbus della Vueling scortato in volo da un F-16 ANSA

«Volo dirottato in Olanda» Ma è solo un falso allarme Paura su un aereo della compagnia spagnola Vueling, decollato ieri da Malaga e diretto ad Amsterdam: un problema di comunicazione fra il pilota e la torre di controllo ha fatto temere un dirottamento che si è rivelato un falso allarme. La notizia, diffusa dai media olandesi, ha fatto scattare il piano antiterrorismo: l’aereo, con 183 passeggeri, è stato affiancato da due F-16 e scortato all’aeroporto di Schipol, per essere poi circondato dalle teste di cuoio. La polizia ha perquisito il velivolo, confermando che non c’era stato alcun dirottamento.

Silvio Berlusconi e la seconda moglie Veronica Lario EPA


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ALTRI MONDI

IL PRINCIPE A LAS VEGAS

Nuovi guai per Harry «Party con la coca» Nuovi guai per il principe Harry d’Inghilterra (nella foto Ansa): dopo essere stato fotogra fato nudo durante un festino in un albergo di Las Vegas, ora spunta

Isaac è una furia sulla Louisiana In 725 mila al buio Coprifuoco a New Orleans, anche se l’uragano è stato declassato a tempesta: «Ma fa paura»

Strade allagate a New Orleans, in Louisiana: qui i venti hanno raggiunto i 130 chilometri all’ora REUTERS STEFANIA ANGELINI

Nel giorno del triste anniversario di Katrina, Isaac ha fatto tremare New Orleans, raggiungendo la parte meridionale della città e continuando la sua marcia verso nord-est. La speranza degli esperti, comunque, era che la perturbazione si indebolisse avanzando verso l’entroterra. E così è stato: il Centro nazionale americano per gli uragani ha annunciato che Isaac ha perso forza e non è più un uragano, tornando a essere tempesta tropicale, con venti a 110 chilometri orari. La conferma è arrivata quando Isaac si trovava 80 km a sud-ovest di New Orleans. Nella città, in ogni caso, il sindaco Mitch Landrieu ha imposto il coprifuoco notturno. Per tornare alla normalità saranno necessari diversi giorni: si dovrà aspettare che le raffiche scendano sotto ai 50 km all’ora. Ma la furia della tempesta, che

dopo la multa pro Apple

Per tornare alla normalità bisogna aspettare che i venti scendano sotto i 50 km orari martedì era diventata uragano di categoria 1, con venti oltre 130 chilometri all’ora, ieri ha comunque messo a dura prova il nuovo sistema di sicurezza di dighe (costato 14 miliardi di dollari) costruito dopo l’uragano del 2005. Oltre 725 mila persone sono rimaste senza corrente elettrica in quattro Stati, principalmente in Louisiana, ma anche in Arkansas, Mississippi e Alabama. La prima vittima E proprio ieri il

governatore della Louisiana ha annunciato che ci sarebbe la prima vittima per un incendio provocato dai forti venti. Si tratterebbe di un 36enne, morto, secondo Fox News, nella cit-

tà di Abbeville. Ma c’è anche una buona notizia: nel centro di New Orleans non si sono registrati allagamenti significativi e secondo gli ingegneri dell’esercito il sistema di argini ha funzionato come previsto, anche se l’allerta resta alta. Più critica, invece, la situazione nelle zone periferiche e soprattutto a Plaquemines, nella contea a sud est, quasi completamente allagata per la rottura degli argini con le onde che hanno superato i quattro metri. Qui sono state 50 le richieste di soccorso, con 75 persone che sono arrivate a rifugiarsi sui tetti delle case. Intanto si cominciano a fare le prime stime dei danni: secondo la società Eqecat, specializzata in previsioni sui disastri, Isaac dovrebbe provocare danni tra i 500 milioni e 2,5 miliardi di dollari sulla costa statunitense del Golfo del Messico. Katrina, invece, provocò perdite di beni assicurati per 41,1 miliardi di dollari.

OK DEI REPUBBLICANI

Romney incoronato La vera star è la moglie Adesso ha la corona sulla testa e a novembre potrà provare a prendersi la Casa Bianca. Adesso Mitt Romney è ufficialmente il candidato alla presidenza del partito repubblicano e l’incoronazione è arrivata martedì, nella notte italiana: i delegati della Convention di Tampa, in Florida, hanno approvato la candidatura del 65enne governatore del Massachusetts alla presidenza degli Usa. Mentre infuriava Isaac, l’uragano guastafeste che ha offuscato l’evento, la scena è stata tutta di Ann, moglie del candidato (nella foto Ap la coppia a Tampa): s’è accalorata per contrastare l’immagine algida del marito, indicato come «la persona giusta per guidare l’America». A sorpresa, al termine dell’intervento, è salito sul palco anche il marito Mitt: ha preso per mano la moglie ed è sceso giù sulle note di My Girl. Oggi tocca allo stesso Romney, mentre ieri s’è rivista sulla scena Condoleezza Rice e non sono mancati applausi per l’intervento di Paul Ryan, vicepresidente scelto e discusso ideologo del conservatorismo fiscale. Anche sull’altro campo si prepara la controffensiva: Barack Obama in Colorado ha accusato il rivale di condurre una «campagna cinica» contro i democratici e in due giorni passerà da Iowa, Colorado e Virginia. La sua carta a sorpresa, come spesso è accaduto di recente, si chiama Michelle: la first lady è tornata ieri al David Letterman show, famoso talk della notte. Proprio all’indomani dell’exploit della bionda Ann: solo un caso?

L’EX PREMIER UCRAINO

Caso Timoshenko: carcere confermato La Corte di Cassazione ucraina ha confermato a Kiev la condanna a 7 anni della 51enne leader dell’opposizione Iulia Timoshenko, accusata di abuso di

A

potere per un controverso contratto per le forniture di gas firmato nel 2009 con Mosca, quando era premier. L’Unione europea, che si era schierata in favore della scarcerazione, ha espresso «profonda delusione». Identico il commento degli Usa. Ora l’unica strada rimasta è l’ap pello alla Corte di Strasburgo.

IN SARDEGNA DA DOMENICA SOTTO TERRA

COMICI CONTRO

S Grillo: «Pd, quanti soldi a Benigni?» Beppe Grillo attacca il Pd, che sta organizzando la festa nazionale, e Roberto Benigni, ospite sul palco di Reggio Emilia; «Gli incontri per riflettere e fare festa in piazza costano una cifra. Ma quanto? Con che soldi sono organizzati? E gli artisti invitati lo fanno per solidarietà o a fronte di un ricco cachet?»

S La replica: «Nessun cachet» Lucio Presta, manager di Benigni, ha replicato alle accuse di Beppe Grillo via Twitter: «Roberto non ha preso neanche un euro dal Pd per lo spettacolo. Solo l’incasso del pubblico pagante. Caro Grillo, quando vuoi parlare dei cachet degli artisti (te compreso) organizza pure. Io ci sarò»

Tre operai nella miniera di Nuraxi Figus, nel Sulcis ANSA

Sulcis, Napolitano vicino ai minatori «Ora soluzioni» Il presidente: «Sono solidale con gli operai». Uno dei leader della protesta si taglia il polso FILIPPO CONTICELLO

Sottoterra soffocano pure i nervi: ieri quelli di Stefano Meletti, giù nella miniera occupata di Nuraxi Figus, nel Sulcis, hanno ceduto di schianto. «È questo che dobbiamo fare, ci dobbiamo tagliare?», ha urlato mentre infilava un rasoio nelle vene. Il taglio ha sorpreso i giornalisti convocati dai 120 minatori della Carbonsulcis, barricati da domenica sera a 373 metri di profondità nel ventre della miniera sarda. E anche i colleghi di lotta non si aspettavano il gesto fulmineo di uno dei leader della protesta per il rilancio dell’impianto sardo: si sono stretti attorno a lui svenuto, poi la ferita è stata curato con dieci punti dai medici. Lontano da lì, in un ospedale, alla luce del sole. Pronti a tutto All’umore degli operai «disperati

ed esausti» avrà fatto bene ascoltare un supporter speciale: «Vorrei che i minatori del Sulcis impegnati in una prova durissima sapessero come mi senta profondamente partecipe della loro condizione e delle loro ansie. La loro storia è parte integrante della storia del lavoro in Sardegna», ha detto Giorgio Napolitano. Il presidente ha pure dato una scossa perché le parti, governo incluso, trovino una via di uscita. Ne sapremo di più domani, dopo il vertice decisivo al ministero dello Sviluppo Economico: «Si diano le prime risposte che possano trasmettere serenità e fiducia», ha aggiunto il Quirinale. Il caso è anche europeo, visto che nello stesso giorno a Roma si vedranno il vicepresidente della Commissione Ue, Antonio Tajani, e il governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci. Nell’attesa, i lavoratori hanno «perso la pazienza» e sono «pronti a tutto», come sa chi ha soccorso il polso di Meletti. E come può intuire chi ha visto Giancarlo Sau, della Rsu Cgil, indicare col dito una stanza blindata: dentro ci sono 690 chili di esplosivo e 1.221 detonatori.

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Samsung riparte: il Galaxy Note II la scommessa duemila persone, Samsung ha sfoderato il regista Wim Wenders come testimonial del nuovo Galaxy Note II. Che ha un display da 5,55 pollici e resta una via di mezzo tra un tablet e uno smartphone. Disponibile da ottobre nelle versioni bianco e grigio, utilizza la nuova versione della S-pen: il pennino digitale, che Jobs non ha mai voluto, permette di vedere le preview senza passare da una schermata all’altra.

LUIGI FERRO BERLINO

La risposta di Samsung ad Apple arriva da Berlino. Ieri sera, con due giorni di anticipo sull’apertura dell’Ifa, l’importante fiera tecnologica, la società coreana ha risposto con una raffica di nuovi prodotti alla sentenza del tribunale americano che l’ha condannata a pagare poco più di un miliardo di dollari per avere violato sei brevetti del gruppo di Cupertino. Davanti a circa

un video, non ancora diffuso, che documenterebbe il consumo di cocaina nella suite del party. Lo anticipa il sito americano di gossip «Radar Online». «Si facevano cose pazze quella sera. Tutti bevevano e girava la droga», ha raccontato un testimone. Che ha aggiunto: «Non ho visto il prin cipe Harry fare uso di cocaina».

La presentazione dello smartphone Galaxy Note II ieri sera a Berlino AP

Bufale e specifiche La guerra è guerra e si combatte anche a

colpi di bufale: ieri era circolata la beffarda notizia che la Samsung aveva già deciso di pagare il miliardo di multa, inviando a Cupertino 30 camion pieni zeppi di monete da cinque centesimi. Tutto falso e così la società sudcoreana può consolarsi con le innovazioni software del Galaxy: utilizza l’ultima versione di Android, il sistema operativo di Google, ed è supportato da un hardware che prevede, oltre al processore Quad-core da 1,6 Ghz, la connettività Hspa plus o Lte, la banda larga per i cellulari

che sta debuttando anche in Italia. Inoltre, la fotocamera posteriore ha 8 Megapixel, quella anteriore 1,9 ed è possibile condividere le foto oltre a scegliere il volto o la posa migliore di ogni persona all’interno di una fotografia di gruppo. Il marchio Galaxy accompagna anche la nuova fotocamera, che ha un display da 4,77 pollici, più grande rispetto a quello di un modello normale: la Galaxy ha, incluse, 35 funzionalità di editing per ritoccare le immagini. © RIPRODUZIONE RISERVATA


GIOVEDÌ 30 AGOSTO 2012

ALTRI MONDI

BASTA CON GLI SPOT

«Rihanna è volgare» Licenziata da Nivea Rihanna (nella foto Olycom) non sarà più la testimonial Nivea. La 24enne popstar delle Bar bados è stata infatti licenziata dalla multinazionale tedesca delle

creme di bellezza. Il motivo? I suoi videoclip sono troppo volgari. In più, quest’estate avrebbe proprio esagerato con i party decisamente hot, finiti poi su Twitter, a bordo di uno yacht. «Non capisco come si possa associare Rihanna al brand Nivea», ha detto il boss della società, Stefan Heidrenreich.

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LETTERE Bianco e Nero A CURA DI ANTONIO DI ROSA Fax: 0262827917. Email: gol@rcs.it

Il dialogo e l’integrazione Venezia è già impegnata

L’Udinese in Champions con una squadra debole

Al via la Mostra del cinema con il film della regista indiana Nair sul rischio dei fondamentalismi: «Voglio unire Occidente e Islam»

Non so bene quali siano gli introiti della Champions e non so se ha fatto bene l’Udinese ad arrivare ai preliminari con la squadra smantellata. Ma i danni di immagine e di valorizzazione sono evidenti.

DAL NOSTRO INVIATO

ELISABETTA ESPOSITO VENEZIA

TUTTI AL LIDO LA CASTA È TRASPARENTE 1

Riluttante. Una parola che pesa, difficile da sostenere nel titolo di un film. Ma per il thriller politico di Mira Nair che ha aperto la 69ª Mostra del Cinema di Venezia è una parola perfetta. Perché è impegnativa, è un no gridato forte. The Reluctant Fundamentalist è un no a tutte le forme di fondamentalismo, culturale, religioso ed economico. Ma questa straordinaria regista indiana, alla quinta presenza al Lido dove ha vinto il Leone d’Oro nel 2001 con Monsoon Wedding, non si limita a denunciare. Qui si fa un passo in più, si mostra una via di dialogo tra l’Occidente e il mondo islamico. Il film parte da una chiacchierata tra il pachistano Changez Khan (Riz Ahmed) e l’americano Bobby Lincoln (Liev Schreiber), davanti a una tazza di tè a Lahore, mentre fuori si scatena la rivolta studentesca. Un lungo dialogo, appunto, in cui Changez racconta la sua storia di brillante analista finanziario a New York, protetto dal suo mentore Kiefer Sutherland, e dell’amore con la tormentata Kate Hudson (qui in versione bruna). Il sogno americano che si realizza insomma, fino all’11 settembre. Il crollo delle Torri mette in cri-

«

Non solo deejay Il giurato Sinclar strappa applausi 2

1 Mira Nair, regista di «The Reluctant Fundamentalist» e vincitrice a Venezia nel 2001; 2 La giurata Letitia Casta sul tappeto rosso con un vestito trasparente; 3 Enzo Avitabile col regista Jonathan Demme, che ha diretto un documentario a lui dedicato; 4 Kate Hudson con il fidanzato Matt Bellamy, voce dei Muse ANSA/REUTERS

MIRA NAIR REGISTA INDIANA

Due mondi Mira Nair ha voluto

ad ogni costo questo film, tratto dal bestseller dello scrittore anglopachistano Mohsin Hamid. Ne ha comprato i diritti, ma ha faticato a trovare un pro-

duttore perché Hollywood non voleva un soggetto tanto rischioso. «Credo di essere stata messa sulla Terra per raccontare storie come queste, storie che collegano un mondo all’altro. Io sono indiana ma mio padre viene da Lahore, prima che India e Pakistan fossero divisi. E ho vissuto gran parte della mia vita a New York: amo e conosco l’America, per questo spero che il film venga capito. È un invito a far parlare Est e Ovest,

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Umberto Ambrosoli, Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE Riccardo Stilli

Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2012

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Credo di essere sulla Terra per raccontare storie che collegano un mondo all’altro

si l’identità di questo giovane, fino a quel momento integrato e improvvisamente diventato «sospetto». «Sono qualcosa di più di un pachistano e un musulmano», dice prima di decidere di tornare a Lahore.

il nostro ruggito

DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Giulio Lattanzi

(e.e.) Venezia si apre in un clima insolito. Per quanto il direttore Barbera si sia speso a dire che non sarà un’edizione austera, ieri l’atmosfera era decisamente tranquilla. Poca gente in giro, nonostante sia già arrivato un bel gruppetto di star. A partire dalla giuria del concorso. Oltre al presidente Michael Mann e i «colleghi» Laetitia Casta, Marina Abramovic e Matteo Garrone, ci sono i membri delle altre giurie: il presidente di Orizzonti è Favino e in quella per le Opere prime, oltre a Isabella Ferrari, c’è un orgoglioso Bob Sinclar. Il famoso deejay fran cese ha raccontato su Twitter il primo giorno al Lido e in con ferenza stampa ha chiamato gli applausi dei giornalisti.

La foto del pass «giuria» di Bob Sinclar messa su Twitter

a superare la miopia di certi pregiudizi, attraverso l’umanità delle persone. A differenza di quanto ha detto Bush, "O con noi o contro di noi", sono convinta ci sia un posto di mezzo. C’è tanta gente negli Stati Uniti che è stufa di guerre e intolleranza». E Riz Ahmed la segue: «Sono un pachistano britannico e capisco certe situazioni. Bisogna andare oltre le etichette». Gli occhi nerissimi di Mira si fanno poi tristi quando ricor-

da l’11 settembre. Aveva appena trionfato qui a Venezia: «Ero felice, ma arrivata a Toronto ho avuto la notizia. Fu uno shock enorme, per una settimana non sono riuscita a parlare con mio figlio e mio marito. Poi la mia New York è cambiata, chi assomigliava a me è diventato in un attimo "l’altro", il possibile nemico. Ma adesso basta con questi stereotipi». È il momento di essere riluttanti.

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L’Italia ricomincia la Champions con una squadra in meno, a causa dell’Udinese. Che tira in campionato per acciuffare l’ultimo posto disponibile poi smantella la squadra e viene bocciata ai preliminari. Speriamo che si piazzi dal quarto posto in giù. Paolo Ottoboni

Stefano Arcifa

All’Udinese dobbiamo augurare di fare sempre meglio. Ma sono vere due cose. I Pozzo forse esagerano a vendere subito i pezzi migliori anche se capisco le esigenze di bilancio. Quest’anno la squadra è oggettivamente debole rispetto alla stagione passata perché bisogna dar tempo ai giovani di inserirsi nel campionato italiano. Secondo, l’uscita è stata causata dall’insensata decisione di Maicosuel di fare il cucchiaio. Lo lasci fare a chi ha più classe. Vorrei aggiungere due parole su Guidolin: sta facendo una lavoro straordinario, non gli si può chiedere di fare i miracoli. Ha giocatori di minor classe a centrocampo e un Di Natale ancora sotto tono. La bocciatura in Champions non è colpa sua.

Conte e la squalifica L'allenatore della Juventus è Carrera? Non scherziamo. Ma perché permettono a Conte di poter allenare in settimana se è stato squalificato? Ha ragione Zeman se dice che la sua squalifica è a metà. Cosa ne pensate? Roberto Mazzola

Se Conte allena durante la settimana è perché le norme della giustizia sportiva glielo consentono. Detto questo, si avverte il bisogno di una radicale riforma di un sistema di regole inadeguato. Non dà la possibilità a chi è accusato di difendersi, è l'imputato a dover dimostrare di essere innocente (al contrario del diritto penale), la gestione dei pentiti è discutibile (troppo basse le condanne). E' una delle tante anomalie di uno sport popolare, ricco, non sempre all'avanguardia. Basti pensare che solo da quest'anno, dopo stagioni di polemiche e conflitti, hanno istituito gli arbitri dietro le porte e abbiamo visto che funzionano.

Il Milan e la Gazzetta Il Milan compra? Dovreste vergognarvi di mettere in prima pagina un titolo che sa di presa in giro per milioni di tifosi milanisti già rovinati dall’atteggiamento masochista di Galliani e Berlusconi. «Il Milan ha demolito una squadra» dovevate titolare. La vostra juventinità o il vostro interismo godono di questa situazione. Luca Ambrogi

E' inutile insultare chi fa il proprio mestiere. La Gazzet-

ta non tifa e ha ampiamente scritto che il Milan è più debole rispetto all'anno scorso. Non ci vuole una grande competenza per capirlo. Detto questo, la società ha deciso di liberarsi dei grossi pesi economici e di svecchiare. E’ arrivato anche lo spagnolo Bojan dalla Roma, ottimo giocatore. Quanto a Niang non commetta l'errore del tifoso accecato dalla passione e dall’ira. E' facile acquistare un Ibra già fatto, è più intelligente investire su un potenziale campione.

Il mercato dell’Inter Oggi si parla del fatto che l'Inter ha condotto una campagna acquisti/cessioni molto buona e intelligente. Semplicemente la società ha studiato le mosse di mercato assieme al tecnico invece di farle senza consultarlo come è avvenuto in passato. Certamente ha fatto scuola la Juve. Giovanni Cavallo

Ha ragione ma non sempre le cose sono così semplici. E' una questione di feeling. «Fuggito» Mourinho a Madrid l'Inter si è sentita orfana del tecnico che aveva coccolato per anni e poi assunto. Benitez era un ripiego, niente di più pur essendo un buon allenatore. Lo stesso Gasperini aveva bisogno di giocatori adatti al suo modulo ma quando non scatta il feeling tra Moratti e il suo tecnico non è facile gestire la squadra. Stramaccioni è un prediletto del presidente. Moratti ha capito che l'investimento era giusto piuttosto che puntare sul nome di prestigio. Stessa cosa ha fatto la Juve l'anno scorso con Conte.

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 30 AGOSTO 2012

39

ALTRI MONDI Oroscopo

23/9 - 22/10

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

Bilancia 8

Ariete 7+

Toro 6-

Gemelli 7,5

Cancro 6,5

Leone 5,5

IL MIGLIORE. Il lavoro vi vede brillare. E l’intuito fa faville. Interesse fornicatorio nei vostri confronti muy diffuso, economia e forma fisica OK: è ripresa!

La giornata è un susseguirsi di appoggi, consensi e occasioni di successo. L’ormone mira, fa centro e vince più bamboline/i. Che suini.

La Luna vi fa venire gli zebedei taglia 56. Non fatevi soverchiare dagli impicci nel lavoro e datevi un metodo. Fornicazione lamentosa.

La fortuna arriva. Magari nelle sembianze di persone che abbracciano la vostra causa (oltre che il vostro tumido corpo). Forma fisica OK!

Le idee confuse e i dubbi non aiutano il lavoro. Chiaritevi con voi stessi. News economiche e baluginii suini, però, rinfrancano.

Urgono calma e precisione. Anche se lavoro e famiglia vi fanno venire gli zebedei cubici e spinosi, per la fatica. Sudombelico silente.

24/8 - 22/9

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

Vergine 6

Scorpione 6

Sagittario 7+

Capricorno 7

Acquario 7,5

Pesci 6

Avete la Luna storta e la testa su pensieri fissi. Così, non cooperate granché. Non fatevi odiare, cambiate registro. Noia suina, pesante.

Luna ok per curare le p.r. e per viaggiare. Pure un colloquio promette esiti positivi. Lavoro pieno di stimoli. Al contrario del sudombelico.

Potreste sentirvi forti e sicuri. E ne avete ben donde. Così ottenete e realizzate, a tutto campo, con gli aiuti giusti. Ormoni come tritolo.

Se Saturno determina la fine (anche poco elegante, forse) di alcuni rapporti, il lavoro spacca. E voi acquisite autorevolezza. Intensità suine.

Certe carognone intorno a voi potrebbero tentare di fregarvi. Occhio. E fate da soli, che è meglio. Economia pigra, sudombelico vispo.

LE PAGELLE

DI ANTONIO CAPITANI

ANTONIO DI NATALE

Ogni successo è possibile. Non inducete però la gente a gettarvi ai piranha per via della vostra sfigopedanteria. C’è visibilio suino!

L’attaccante dell’Udinese e della Nazionale è nato a Napoli il 13 ottobre 1977 (Bilancia)

Gazzetta.it

Televisioni in chiaro RAIUNO 9.00 10.10 11.00 12.00 13.30 14.10 15.10 17.15 18.50 20.00 20.30 21.20 23.35 0.25 0.55 1.00

TG1 UNOMATTINA UN CICLONE IN... E STATE CON NOI IN TV TG1 TERENCE HILL CAPRI IL COMMISSARIO REX REAZIONE A CATENA TELEGIORNALE TECHETECHETÈ SUPERQUARK Documenti QUANDO ARRIVA UN’EMOZIONE TG1 - NOTTE CHE TEMPO FA CINEMATOGRAFO

RAIDUE

RAITRE

CARTONI TG2 INSIEME IL NOSTRO AMICO... TG2 SENZA TRACCIA ARMY WIVES GUARDIA COSTIERA BLUE BLOODS 90210 TG2 COLD CASE GHOST WHISPERER TG2 GIORGIA SUL 2 Varietà 23.10 TG 2 23.25 STRACULT IL MEGLIO DI 0.55 PARALIMPIADI 1.55 METEO 2

10.50 11.10 12.25 13.10 14.00 15.00 15.50

7.30 10.35 11.20 13.00 14.00 14.45 15.30 16.15 17.00 18.15 18.45 19.35 20.30 21.05

17.30 19.00 20.00 20.15 20.35 21.05 23.20 23.25 23.50 1.20

CANALE 5

COMINCIAMO BENE TG3 COMINCIAMO BENE LA STRADA PER... TGR - TG3 LA CASA NELLA... MATRIMONIO ALL'ITALIANA GEOMAGAZINE 2012 TG3 - TGR BLOB COTTI E MANGIATI UN POSTO AL SOLE LAW & ORDER Telefilm TG REGIONE TG3 LINEA NOTTE ESTATE L'EVASO RAI EDUCATIONAL

MIRACOLI DEGLI... UN SOGNO AD OCCHI APERTI TG5 I CESARONI 4 TG5 SOAP ROSAMUNDE PILCHER UN BACIO... LA RUOTA DELLA FORTUNA TG5 VELINE UN'OTTIMA ANNATA Film TRISTANO E ISOTTA TG5 - NOTTE VELINE NATI IERI SIT. COM

8.35 9.30 10.05 11.00 13.00 13.40 14.45 16.50 18.35 20.00 20.40 21.20 23.30 2.00 2.30 3.15 4.05

RETE 4

ITALIA 1 8.10 10.30 12.25 13.00 13.40 15.00 16.45 17.40 18.05 18.30 19.25 21.10 23.55 1.45 2.35 3.15

CARTONI DAWSON'S CREEK STUDIO APERTO SPORT MEDIASET CARTONI HELLCATS GIOVANI CAMPIONESSE LE COSE CHE AMO DI TE LOVE BUGS STUDIO APERTO C.S.I. NEW YORK BATMAN BEGINS Film HUMAN TARGET NIP/TUCK RESCUE ME STUDIO APERTO LA GIORNATA

8.40 9.50 10.50 11.30 12.00 12.55 13.50 16.05 16.45 18.55 19.35 21.10 22.10 23.10 0.05 1.05 1.30

HUNTER CARABINIERI RICETTE DI FAMIGLIA TG4 - TELEGIORNALE DETECTIVE IN CORSIA LA SIGNORA IN GIALLO POIROT MY LIFE CANE E GATTO TG4 TEMPESTA D'AMORE THE MENTALIST Telefilm THE MENTALIST THE CLOSER THE CLOSER TG4 NIGHT NEWS NOI DONNE SIAMO

Film sul Digitale Terrestre

Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre

PREMIUM

IN DIRETTA

16.00 HARRY POTTER E IL PRINCIPE MEZZOSANGUE PREMIUM CINEMA 17.05 DUE SETTIMANE PER INNAMORARSI MYA 18.20 BIUTIFUL PREMIUM CINEMA 21.15 LA TIGRE E IL DRAGONE STEEL 21.15 BEGINNERS PREMIUM CINEMA 23.10 OUT OF TIME PREMIUM CINEMA 01.00 IL CACCIATORE PREMIUM CINEMA 03.45 APPUNTAMENTO A LIVERPOOL PREMIUM CINEMA

CALCIO 9.00

GOLF

19.00 PHILADELPHIA PHILLIES NEW YORK METS

14.30 OMEGA EUROPEAN MASTERS

22.00 FINAL FOUR COPPA CAMPIONI

12.30 GIAPPONE COREA DEL SUD Mondiale femminile U20. Quarti di finale Eurosport, Rai Sport 2

21.30 PORTOGALLO - ITALIA

Ritorno preliminare Europa League MP Calcio, MP Calcio HD, Sky Sport 1, Sky SuperCalcio

16.00 VUELTA Dodicesima tappa. Vilagarcía de Arousa-Mirador de Ézaro Eurosport

21.00 LAZIO - MURA Ritorno preliminare Europa League MP Calcio 1

ATLETICA LEGGERA 20.00 DIAMOND LEAGUE Meeting di Zurigo Rai Sport 2

Ieri ALGHERO

17

33

ANCONA

16

28

AOSTA

15

27

BARI

17

29

BOLOGNA

19

33

Legenda

min max

CIELO

VENTI

CAGLIARI

19

30

Sole

Deboli

CAMPOBASSO

16

29

Moderati

CATANIA

19

31

FIRENZE

16

34

Nuvolo

22.15 BASKET: MESSICO CINA Torneo femminile Sky Paralimpiadi 3

Torneo femminile Sky Paralimpiadi 2

18 20

Torino 20 21

18 27

Milano

Venezia

20 24

Perugia

19 32

16 32

22

28

16

30

MILANO

17

31

ROMA

NAPOLI

22

31

20 34

28

Neve

Mossi

PERUGIA

14

33

POTENZA Nebbia

Agitati

15

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REGGIO CALABRIA

22

31

ROMA

19

32

TORINO

16

29

14

31

Il sole oggi MILANO

ROMA

TRENTO

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

6:41

20:05

6:32

19:47

17

31

VENEZIA

17

28

PGA European Tour. Da Gleneagles, Scozia

21.00 GOLF: OMEGA EUROPEAN MASTERS PGA European Tour. Da Crans Montana, Svizzera

Alberto Contador e Chris Froome sono i grandi protagonisti sulle strade della Vuelta: leggi il blog di Claudio Ghisalberti.

www.gazzetta.it

Domani

Dopodomani

Al Nord tempo instabile o perturbato ovunque con piogge abbondanti e diffuse manifestazioni temporalesche. Temporali sulla Toscana e rovesci sparsi su Marche, Umbria e Lazio. Variabile su Abruzzo, Molise e Sardegna, sole e caldo al Sud.

Un nuovo sistema perturbato raggiunge il Nordovest e la Toscana dove si prevedono nuove piogge e temporali anche forti. Fenomeni fin verso i settori occidentali del Triveneto e dell'Emilia. Variabilità sull'alto Adriatico e al Centrosud.

Ancona

Firenze

L'AQUILA

22

Quattro Nazioni

13.00 GOLF: JOHNNIE WALKER CHAMPIONSHIP

Tutto sulla Vuelta Ecco «Dia per dia»: il diario quotidiano

20 33

21 25

GENOVA

PALERMO

Ecco la storia dei rigori tirati a «cucchiaio»: guarda i casi più clamo rosi, da quello di Totti (nella foto) a Maicosuel.

Bologna Genova

Molto forti

Calmi

Totti e Maicosuel La storia dei rigori tirati a «cucchiaio»

IL BLOG

11.30 RUGBY: ARGENTINA SUDAFRICA

Andata preliminare Europa League

IL VIDEO

19 32

Coperto

Temporali

15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN 15.30 CALCIO: VASLUI - INTER

Colpo della Juventus, che strappa alla Fiorentina Berbatov: l’attaccante può garantire il salto di qualità in Europa?

19 31

Forti

MARI

12.00 CALCIO: FENERBAHÇE SPARTAK MOSCA

Cieli molto nuvolosi o coperti al Nordovest con piogge in intensificazione e temporali diffusi già in mattinata. Nubi in aumento anche su Triveneto ed Emilia Romagna con qualche pioggia a Ovest. Schiarite sulle coste adriatiche. Crollo termico. Trieste

Trento Aosta

AUTOMOBILISMO: TROFEO 500 ABARTH

Da Zandvoort, Olanda

Ritorno preliminare Champions League

Oggi

Rovesci

Pioggia

Torneo maschile Sky Paralimpiadi 5

14.00 BASKET: OLANDA GRAN BRETAGNA

9.30

10.15 AUTOMOBILISMO: CAMPIONATO DTM

10.00 CALCIO: LILLA COPENAGHEN

Ritorno preliminare Champions League

21.45 AUSTRALIA SUDAFRICA

Torneo maschile Sky Paralimpiadi 3

College ESPN America

A CURA DI

Torneo femminile Sky Paralimpiadi 4

14.00 BASKET: GIAPPONE CANADA

VADERBILT SOUTH CAROLINA

GazzaMeteo

20.00 GRAN BRETAGNA GERMANIA

Torneo femminile Sky Paralimpiadi 3

FOOTBALL 1.00

40Kg femminile Sky Paralimpiadi 3

11.45 BASKET: ITALIA SPAGNA

SKY SPORT 2 Da Spielberg, Austria

19.00 SOLLEVAMENTO PESI

Batterie Sky Paralimpiadi 2

CICLISMO

Ritorno preliminare Europa League

US OPEN

Berbatov alla Juve Ma per l’Europa è un salto di qualità?

CALCIO: INTER VASLUI

US OPEN

SKY SPORT 1

Finali Sky Paralimpiadi 2

10.30 NUOTO

24.00 1.05 1.15 2.05 2.50

0.45

Eurosport

18.30 NUOTO

Qualificazioni Sky Paralimpiadi 4

Qualificazioni Europeo SportItalia 2

20.45 INTER - VASLUI

1.00

Finali Sky Paralimpiadi 5

10.30 CICLISMO SU PISTA

20.00 20.30 21.10

IN ONDA (R) JAG AGENTE SPECIALE I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 MOVIE FLASH MOSQUITO COAST IL COMMISSARIO CORDIER L’ISPETTORE BARNABY TG LA7 IN ONDA PIAZZAPULITA Attualità OMNIBUS NOTTE MOVIE FLASH N.Y.P.D.BLUE COLD SQUAD IN ONDA (R)

Eurosport 2

17.00 JUDO

Singolare qualificazioni Sky Paralimpiadi 5

BASKET

0.15

48 Kg maschile Sky Paralimpiadi 3

10.00 TENNIS TAVOLO

18.00

Da New York Eurosport 2

16.00 SOLLEVAMENTO PESI

PARALIMPIADI

Rai Sport 2

TENNIS

9.55 10.35 11.30 12.30 13.30 14.05 14.10 16.10

17.00 US OPEN

Finali Sky Paralimpiadi 4

PGA European Tour. Da Crans Montana, Svizzera Sky Sport 2

MLB ESPN America

NIGERIA - MESSICO Mondiale femminile U20. Quarti di finale Eurosport, Rai Sport 2

15.00 CICLISMO SU PISTA

BASEBALL

IL SONDAGGIO

LA 7

21 30

L’Aquila 16 31

Campobasso

Bari

16 30

19 32

Napoli

Potenza

20 33

16 29

Cagliari

Catanzaro

23 32

19 30

Palermo

Reggio Calabria 21 34

21 34

Catania 24 32

Il sole domani MILANO

La luna ROMA

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

6:42

20:03

6:33

19:46

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

17 ago.

24 ago.

1 set.

8 set.


40

LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 30 AGOSTO 2012


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