Sepúlveda
Illustrato da Camilo
“Il cerchio come una zattera. Mariano, un pescatore che abita in un paesino nascosto, protetto da fiumi e montagne.
Un pescatore di sogni che naviga tra nuvole, danzando in acque di venti e sospiri, un luogo a cui non si può arrivare sveglio.
Di tanto in tanto lo si vede sulle rive delle mangrovie, luoghi magici dove l’acqua dolce e salata danzano al ritmo del suo canto.
È la voce dei cantori e dei narratori del paese dei colibrì, del balenotti e delle orchidee.”
SINOSSI
“Mariano” è uno spettacolo scenico che mescola la danza (vista come un esercizio di improvvisazione e coreografia del movimento), il teatro (nell’uso della parola e nella creazione del personaggio) e il circo (tecnica dell’aro aereo), proponendo un’esperienza scenica con un unico esecutore, di carattere multidisciplinare e che cerca, se lo spazio lo consente, la vicinanza spaziale con il pubblico, per rafforzare l’idea che siano gli spettatori a accompagnare Mariano nel suo viaggio eterno tra il fiume e il mare.
Questa è un’opera che racconta il viaggio di Mariano, un pescatore che vive nei mangrovieti, luoghi magici che esistono in climi tropicali dove l’acqua dolce dei fiumi si mescola con il mare, ospitando una biodiversità unica, propria di questo tipo di ecosistemi. Egli abita in una realtà in cui la vita e la morte lo visitano di tanto in tanto, dove il tempo è eterno o semplicemente non passa.
È un pescatore che vive nei sogni, appare di tanto in tanto nel mondo reale, cantando affinché i pesci cadano nelle reti dei pescatori e talvolta può essere la causa della loro scomparsa quando sono stati violenti con il mangrovie.
NOTA DI INTENZIONE
Lo sviluppo di questo progetto parte dalla mia esperienza pratica (danza contemporanea, teatro e circo), accademica (laurea magistrale in Arti Sceniche presso l’Università Javeriana di Bogotà, Colombia, e laurea triennale in circo contemporaneo presso la scuola Cirko Vertigo) e dalla mia identità colombiana, che ha motivato la ricerca di un linguaggio transdisciplinare. Tale ricerca ha come fonte creativa il realismo magico latinoamericano e i miti e le leggende appartenenti al folklore dei Caraibi e del Pacifico colombiano.
Mariano è un progetto che risponde alla necessità di dare visibilità all’identità culturale e artistica colombiana in un contesto europeo. In esso convergono riferimenti di movimento, abbigliamento, personaggio e musica, creando un universo contenitore per la creazione di ponti tra la danza, intesa come esercizio coreografico di movimento espressivo, il teatro attraverso la creazione e lo sviluppo di un personaggio, e il circo, dal punto di vista dell’arte del cerchio aereo.
Dopo aver intrapreso diversi processi formativi, accademici e di ricerca nel campo della danza, del circo e della creazione scenica, e considerata la mia attuale realtà di migrante in Italia, mi sembra importante contribuire al contesto culturale e creativo in cui mi trovo, attraverso un progetto artistico capace di coinvolgere emotivamente e sensibilmente il pubblico, indipendentemente dalla sua nazionalità. Un obiettivo chiaro di questa proposta è dissolvere l’immagine di conflitto, droga, narcotrafficanti e violenza attribuita alla Colombia nell’immaginario collettivo, per offuscarla con una messa in scena che riconosca la ricchezza della sua cultura, diversità, folklore, biodiversità e bellezza.
IL MANGROVIALE, I PESCATORI
E IL FOLKLORE DEL PACIFICO
COLOMBIANO.
I mangrovieti sono ecosistemi costieri tropicali caratterizzati dalla presenza di foreste, alberi e arbusti adattati a vivere in acque con una miscela di acqua dolce e salata, soggetti ad inondazioni periodiche. Questo tipo di ecosistemi è vitale per la protezione delle coste dall’erosione e dagli eventi estremi, oltre a ospitare una biodiversità unica di fauna e flora.
Nei mangrovieti colombiani, la pesca artigianale è un’attività radicata nella cultura locale e praticata da generazioni. I pescatori artigianali utilizzano metodi tradizionali e sostenibili di pesca, tramandati di padre in figlio e adattati alle caratteristiche uniche dei mangrovieti. Queste tecniche includono spesso l’uso di reti, ami e trappole, oltre alla navigazione attenta in canoe o piccole imbarcazioni attraverso i canali intrecciati.
La pesca artigianale fornisce non solo sostentamento economico alle comunità locali, ma svolge anche un ruolo importante nella conservazione di questi ecosistemi. I pescatori artigianali possiedono spesso una profonda conoscenza dell’ambiente naturale e rispettano i cicli di riproduzione e migrazione delle specie, contribuendo così alla conservazione della biodiversità.
Inoltre, nei territori del Pacifico colombiano, i miti e le leggende giocano un ruolo significativo nelle tradizioni folcloristiche locali. Nel corso delle generazioni, sono state tramandate storie di esseri mitologici marini, come la “Sirena del Pacifico” o il “Choncho Marino”, che secondo la credenza popolare abitano le profondità dell’oceano e proteggono pescatori e navigatori. Questi racconti magici non servono solo a intrattenere, ma rafforzano anche il rispetto per il mare e il suo potere, ricordando alle comunità locali l’importanza di vivere in armonia con la natura. In occasioni speciali, come durante festival e cerimonie tradizionali, queste storie vengono condivise insieme a danze e rituali, creando un’atmosfera di celebrazione e connessione con le radici culturali del Pacifico colombiano.
Pertanto, i mangrovieti sono vitali non solo per la biodiversità e l’economia locale, ma sono anche fondamentali per preservare e arricchire il patrimonio culturale e folcloristico del Pacifico colombiano.
MARIANO
Da questa ricerca nasce la creazione di un personaggio chiamato Mariano, un pescatore che abita tra la vita e la morte, esistendo in un tempo sospeso tra il sogno e la realtà.
Mariano dimora sulle sponde del mangrove, intonando storie e leggende al vento, e viene venerato come il custode dei mangrovieti. In alcune occasioni, Mariano, senza saperlo, attraversa al mondo dei vivi, che riescono ad ascoltarlo tra il suono del fiume o delle onde del mare e solo quando l’acqua è calma lo si vede navigare sulla sua barca con un airone sulla spalla.
Incontrare Mariano è un presagio, sia di una pesca abbondante che del giorno in cui qualcuno diventerà parte dell’oceano, trasformato in sale. Quando un pescatore dimostra gentilezza e rispetto verso il fiume e il mare, il canto di Mariano incanta i pesci, guidandoli nelle reti; ma se le acque vengono disprezzate, è la voce di Mariano ad incantare i pescatori, che lo cercano invano tra le onde e il vento, senza più ritornare a casa.
L’unica compagnia che rimane nella sua memoria è un airone, con cui, di tanto in tanto, tiene lunghe conversazioni della sua vita nel villaggio. Non ricorda l’ultima persona che ha visto, né l’ultimo giorno in cui ha parlato con qualcuno, né sa che questo airone che lo visita è la stessa morte che lo cerca di tanto in tanto, per vederlo giocare con le onde del mare, i pesci del fiume, le radici e i fiori del mangrovie.
Si propone un universo di sogno dove il pubblico assume il ruolo del airone, accompagnando Mariano nel suo transito eterno tra il fiume e l’oceano. Si tratta di uno spettacolo di media durata, che utilizza il realismo magico per la scrittura del testo e la costruzione drammaturgica del personaggio.
MARIANO
COSTUME
Per il disegno del costume si parte da una gonna tipica del bullerengue, un tipo di musica e una danza folclorica caratteristica del Pacifico e dei Caraibi colombiani, eseguita principalmente dalle comunità afro-colombiane. Si tratta di una musica di lamento, originalmente cantata tipicamente da donne in situazioni di tristezza e lamento. Il bullerengue si caratterizza da ritmi coinvolgenti e forti legami comunitari, utilizza percussioni come il tamburo a mano e affronta temi sociali e culturali nelle sue canzoni. La danza è vigorosa e ritmica, riflettendo l’energia e la vitalità della cultura afro-colombiana.
In questo caso, la gonna viene utilizzata come elemento che evoca il mondo reale del personaggio, mentre la parte superiore, insieme al vestiario sotto la gonna, allude alla parte fantastica del personaggio, quella appartenente ai miti e alle leggende, conferendo al personaggio uno stato simile a quello delle anime.
Questo progetto sarà realizzato da un singolo artista in scena.
Per la messa in scena si propone la costruzione di un cilindro in tulle, con un diametro di 3 metri, che verrà illuminato dall’interno con la finalità di creare un effetto di trasparenza sul tessuto, consentendo di vedere l’esecutore e rendendo evidente la delimitazione dello spazio scenico. Il cerchio, invece, sarà posizionato al centro del suddetto cilindro, consentendo al pubblico, quando possibile, di avvicinarsi molto all’interprete.
Il cilindro sarà collocato al centro del palco o dello spazio scenico, con un’altezza minima di cinque metri.
La creazione di questo elemento scenico è motivata dalla necessità di creare un’atmosfera onirica, portando sul palco il luogo in cui risiede il personaggio, inteso come uno spazio estraneo alla realtà, separato dal velo dei sogni e della magia.
Invitando il pubblico a partecipare del viaggio di Mariano, che è guidato, scenicamente, dalle diverse altezze in cui è posizionato il cerchio aereo, iniziando a quarantacinque gradi rispetto al suolo, un livello medio e terminando con un momento alto; il che genera, allo stesso modo, diverse relazioni che il personaggio ha con l’elemento.
È importante sottolineare che l’intero numero si svolgerà all’interno di questo cilindro, iniziando e terminando al suo interno.
Dal punto di vista sonoro, si propone un ambiente che gioca con il bullerengue, il currulao, il sintetizzatore e la musica strumentale, una combinazione di suoni della natura, corde e venti.
MISE EN SCÈNE
SCHEDA
CERCHIO
Si richiede un punto aereo mobile dotato di un paranco 3 a 1, con un’altezza minima di cinque metri e una capacità di sopportare un carico dinamico. È fondamentale che il sistema sia in grado di consentire il movimento verticale del cerchio durante lo spettacolo.
È indispensabile la presenza di un tecnico di rigging qualificato per operare il sistema durante tutte le fasi dello spettacolo, garantendo la sicurezza e il corretto funzionamento del punto aereo.
È necessario prevedere un periodo di prove significativo durante il quale il tecnico di rigging possa familiarizzare con il sistema e memorizzare i momenti e le altezze specifiche del cerchio. Questo assicura un’ esecuzione fluida e sicura dello spettacolo, minimizzando i rischi e ottimizzando l’esperienza per gli spettatori.
TECNICA
TULLE
È essenziale utilizzare un tessuto che consenta la trasparenza per il cilindro scenografico. Il tessuto deve avere una larghezza di appendimento minima di 9,5 metri, corrispondente al perimetro della circonferenza del cilindro, per garantire una copertura uniforme e senza giunte.
Si consiglia il tessuto PGO - GOBELIN del marchio PERONI per le sue proprietà di trasparenza, ideale per creare l’effetto desiderato durante lo spettacolo.
È richiesto un punto di sospensione semplice con un’altezza minima di otto metri per sostenere il tessuto e formare il cilindro scenografico. Questo punto non deve avere capacità di carico dinamico, poiché il suo unico compito è sostenere il peso del tessuto insieme alla struttura circostante.
SPAZIO SCENICO E
ILLUMINAZIONE
È richiesta un’area minima di 5 metri per 5 metri per ospitare il sistema del cerchio, il quale dovrà essere posizionato nel centro di un tulle circolare con un diametro di tre metri. Questa disposizione consente di massimizzare l’effetto visivo del cerchio e di avvicinare il pubblico al personaggio in scena.
È fondamentale che le luci siano posizionate in modo da poter essere dirette verso il centro del cilindro, garantendo così un effetto di trasparenza costante durante l’intero spettacolo. Si richiede una temperatura di luce calda per creare un’atmosfera accogliente, e si deve avere la possibilità del utilizo di colori per adattare l’illuminazione alle diverse fasi dello spettacolo.
Lo spazio deve essere dotato delle necessarie caratteristiche per amplificare il suono in modo chiaro e nitido, assicurando una resa sonora ottimale durante l’esecuzione dello spettacolo.
BIOGRAFIA
Juan Esteban Amaya Nivia Ballerino e Artista Circense
Mi chiamo Juan Esteban Amaya, sono nato e cresciuto a Bogotà, Colombia. Sono un creatore ed esecutore scenico multidisciplinare interessato alla ricerca di formati e meniere per la construzione del testo scenico, con l’obiettivo di eliminare le divisioni e i limiti tra le tecniche. La danza, il teatro fisico e il circo si intrecciano in un percorso di esplorazione che guida il mio allenamento e i miei processi creativi, verso la ricerca di un linguaggio più interessante, espressivo e diversificato. Utilizzo l’esperienza diretta per approfondire i dettagli dell’esecuzione, comprendendo cosi le potenzialità del mio corpo e avvicinandomi anche di questo modo all’esperienza dell’altro.
Mi sono laureato presso la Pontificia Universidad Javeriana di Bogotà, Colombia, dove ho conseguito la laurea in Arti Sceniche con enfasi in Danza e Somatica (20162021). Durante gli anni di studio, ho esplorato diverse discipline artistiche e mi sono interessato all’integrazione di diverse tecniche per creare esperienze teatrali più riche nel fare e dinamiche.
Inoltre, ho avuto l’opportunità di ampliare i miei orizzonti artistici presso alla FLIC Scuola di Circo (2021-2023) a Torino, Italia, dove mi sono specializzato in circo contemporaneo, con un focus particolare nell cerchio aereo. Qui ho acquisito competenze nelle tecniche circensi che mi hanno permesso di fondere il circo con altre forme di espressione scenica.
Attualmente, sto completando il mio secondo corso di laurea presso la Laurea Triennale di circo contemporaneo con enfasi nell cerchio aereo presso la Fondazione Cirko Vertigo.
Nel corso della mia carriera, ho avuto il privilegio di partecipare a una varietà di produzioni teatrali, di danza e circo sia in Colombia che all’estero. Tra i miei ruoli più significativi, spiccano quelli di Regista e Coreografo in opere come “Acalantos del Magdalena” (Teatro Musicale, 2021) e “Tercer Pico” (Danza Contem8poranea, 2021). Mi considero un artista versatile e poliedrico, capace di esplorare e combinare diverse discipline per creare opere innovative ed emozionanti. Dalla creazione e regia, all’esecuzione e all’insegnamento, mi appassiona abbattere le barriere ed esplorare nuove possibilità nel mondo delle arti sceniche.
Esteban Amaya Nivia +39 329 751 6308 juanesamaya.1719@gmail.com ig: @el_moremoreno
Juan