Route. Magazine

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Raccontare la terra attraverso chi la abita, ne fa parte e la interpreta con gli strumenti dell’arte è l’unico requisito per macchiare d’inchiostro queste pagine. Ogni edizione è dedicata a un’area geografica: un paese, una valle, una città, una regione. Raccoglie esperienze e ricerche di artisti che vivono quei luoghi o che li attraversano.

Il confronto aperto tra creativi è il cuore di questo progetto.

Il primo numero è dedicato a Roma, la città da cui tutto è partito. Insieme a mio fratello, nel tempo, ho costruito una rete di relazioni che mi ha permesso di avvicinarmi sempre di più al panorama dell’arte emergente romana. Questo debutto editoriale nasce proprio da quell’esperienza: da incontri reali, da una curiosità che ha trovato forma.

Per questa uscita ho scelto di coinvolgere tre giovani pittori romani, diversi per stile e approccio. Ognuno di loro restituisce una visione personale della città, ma ciò che li accomuna è lo sguardo attento alla vita quotidiana.

Accanto a loro, in un dialogo che attraversa le generazioni, compare l’unica donna del gruppo di Piazza del Popolo.

Insieme, queste quattro visioni, quotidiane e simboliche, si intrecciano e disegnano un profilo inedito di Roma, la città che abitiamo, guardiamo, attraversiamo.

Una città viva, ancora piena di voci da ascoltare.

Vorrei vivere in una città nuova e non incontrare più nessuno

A me invece Roma piace moltissimo. È una specie di giungla tiepida, tranquilla, dove ci si può nascondere bene. Anch’io vorrei nascondermi ma non ci riesco, non ci riesco… E adesso cosa si fa?

Facciamo un giro? Restiamo?

Uffa anche Roma che noia. Mi ci vorrebbe un’isola.

Se la compri Ci ho pensato… Ma poi ci andrei?

Giosetta Fioroni nasce a Roma il 24 dicembre 1932 in una famiglia di artisti, con il padre scultore e la madre marionettista. Cresce in un ambiente creativo che influenza profondamente la sua formazione. Studia all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove segue i corsi di Toti Scialoja, e negli anni Cinquanta entra in contatto con importanti artisti come Alberto Burri, Afro, Willem De Kooning e Cy Twombly. Dopo alcune partecipazioni a importanti collettive, come la Quadriennale di Roma nel 1955 e la Biennale di Venezia nel 1956, il suo vero debutto avviene nel 1957 con una personale alla Galleria Montenapoleone di Milano. Tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta vive a Parigi, dove frequenta l’ambiente dei Nouveaux Réalistes e conosce le nuove tendenze artistiche internazionali. Tornata a Roma, diventa l’unica donna del gruppo definito “Scuola di Piazza del Popolo”, accanto ad artisti come Mario Schifano, Tano Festa e Franco Angeli. La sua pittura, pur vicina ai temi della Pop art, si distingue per un forte contenuto interiore e per l’uso artigianale del pennello, in contrasto con i procedimenti meccanici di artisti come Andy Warhol. Celebri sono i suoi “argenti”, opere realizzate con smalti color alluminio dall’effetto specchiante.Accanto all’attività pittorica, a partire dagli anni Sessanta, Fioroni intreccia un intenso dialogo con il mondo della letteratura, grazie anche alla

relazione con lo scrittore Goffredo Parise. Collabora con autori come Nanni Balestrini, Alberto Arbasino, Alberto Moravia e Andrea Zanzotto, realizzando libri d’artista e opere a più voci. Negli stessi anni crea i “teatrini”, piccoli scenari ispirati al mondo del teatro di figura, e sperimenta con il cinema in pellicola e la fotografia.

Durante gli anni Settanta, nel paesaggio della campagna veneta, sviluppa un nuovo ciclo ispirato alla fiaba popolare, che dà origine a opere tridimensionali come teche in legno contenenti oggetti naturali e annotazioni immaginifiche. Negli anni Ottanta e Novanta torna alla pittura tradizionale con nuovi mezzi come acquarello, olio, smalto e pastello, ispirandosi anche agli affreschi di Giandomenico Tiepolo. Da questo periodo si dedica inoltre alla ceramica, producendo opere che riprendono i temi ricorrenti della sua poetica, tra cui teatrini, natura, animali e figure femminili.

Numerose istituzioni italiane e internazionali hanno dedicato mostre e retrospettive al suo lavoro, tra cui la Calcografia Nazionale, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Drawing Center di New York e il Moscow Museum of Modern Art. Nel 2023, a riconoscimento della sua lunga carriera, le viene conferito il Premio Nazionale alla Carriera Elio Pagliarani.

Che tipo di rapporto ha avuto, e ha oggi, con la città di Roma? C’è stato un cambiamento nel paesaggio urbano che l’ha colpita in modo particolare, anche a livello emotivo?

Nonostante nella mia vita ci siano stati alcuni trasferimenti, tutti comunque momentanei, ho sempre mantenuto un legame profondo con la città di Roma. È una relazione che si è trasformata nel tempo e la città ha sempre continuato a nutrire il mio sguardo e il mio pensiero. Uno degli elementi che più contribuiscono a questa sensazione di continuità è per me il Tevere. Il fiume attraversa la città come una linea di memoria e di vita. Nella mia quotidianità, il Tevere è una presenza silenziosa ma profonda: lo incontro ogni giorno nel tragitto tra casa e studio, lo guardo scorrere e lo ascolto. Forse è per questo che mi sembra che Roma conservi una sua identità stratificata che resiste al passare del tempo.

a destra:

Il Ristorante Baffone sulla Via Flaminia dove canta l’usignolo , 1971 pagina successiva: Gli involucri , 1966

Courtesy Fondazione Goffredo Parise e Giosetta Fioroni

C’è un oggetto, un’immagine o un simbolo ricorrente nella sua vita o nel suo lavoro a cui è particolarmente legata?

Non c’è un solo oggetto o simbolo ricorrente nella mia vita o nel mio lavoro: ce ne sono diversi, ciascuno con un significato preciso e personale che si è intrecciato nel tempo con la mia produzione artistica e con il mio vissuto. Mi vengono in mente la lampadina, o il cuore, segno di ciò che è vivo, della centralità dell’umano, o ancora la scala, passaggio ed evoluzione. Questi simboli — e altri ancora — non li ho scelti a tavolino: sono emersi naturalmente, si sono fatti strada da soli, trovando posto nelle mie opere perché già presenti, in qualche forma, nella mia vita.

Che consiglio si sentirebbe di dare oggi a un giovane artista che sta iniziando il proprio percorso?

Più che un consiglio, mi sentirei di fare un augurio. Perché credo profondamente che ogni artista debba attraversare il proprio percorso, con i suoi tempi, i suoi inciampi e le sue scoperte. Nessuna strada è davvero uguale. In ogni modo gli augurerei sicuramente di non perdere mai il piacere della ricerca.

Roma Giosetta Fioroni
Roma Giosetta Fioroni
La casa del ragazzo di quindici anni , 1994
Courtesy Fondazione Goffredo Parise e Giosetta Fioroni

Guglielmo Mattei (Roma, 1988) è pittore e professore di Lettere. Dopo aver conseguito il dottorato in Letteratura Latina nel 2017, insegna Latino e Greco presso il Liceo ‘Giulio Cesare’ di Roma. La pittura è la sua passione più profonda, trasmessagli dal nonno e dal padre fin dall’infanzia. Allievo del maestro Elio Mazzella, tra il 2017 e il 2019 ha esplorato sia la figurazione classica sia linguaggi più informali, illustrando nel 2019 la guida ufficiale dell’evento Cortili aperti Roma, a cura di ADSI. Dal 2020 ha focalizzato la sua ricerca sulla rappresentazione della città e del paesaggio, sviluppando cicli di opere come Paesaggi romani, Mesi a Roma, Estivi e Ritratti sospesi. Nel 2020 è ammesso alla 47ª edizione del ‘Premio Sulmona’. Nel giugno 2021

collabora con il collettivo STRUTTURA, partecipa alla 115ª edizione dei ‘Cento Pittori di Via Margutta’, mentre a ottobre vince il XXXI Premio ‘La scaletta’ di Velletri (RM).

Nel 2022 espone con la Galleria ‘Vittoria’ di Roma e vince nella categoria Under 35 al I Premio ‘La Pigna’.

Nel novembre 2024 espone con gli artisti di BABELE all’Istituto italiano di cultura ad Amburgo.

È ideatore e curatore della Biennale d’Irpinia, con Stefano Volpe. Vive e lavora a Roma. A febbraio 2025 inaugura la sua mostra personale “INTERIM” presso la Galleria Vittoria in cui espone oltre 22 opere inedite.

Tangenziale Est , acrilico su carta su tela, Roma 2025

Come vivi la dualità Professore\Artista?

So che hai coinvolto anche i tuoi studenti in alcuni progetti: quanto pensi che l’arte possa ancora dire qualcosa di importante a chi va a scuola oggi?

In primo luogo, va spiegato che io sono, oltre che pittore, un professore di latino, greco e italiano, presso il liceo Giulio Cesare di Roma; quindi ho, per così dire, una frequentazione quotidiana con la poesia, la letteratura, la cultura antica (e meno antica). Questo non può non influenzare ciò che sono e la mia sensibilità. Mi sembra allora di poter affermare che la mia esperienza a scuola e la mia pratica artistica si nutrono a vicenda. Artista e professore: due facce della stessa medaglia!

Per me è particolarmente emozionante quando riesco a far incontrare questi due mondi: quando per esempio organizzo una mostra a scuola (come accaduto lo scorso novembre: Il mare nell’arte, presso il Museo del mio liceo), o quando invito gli studenti alle mie esposizioni presso la Galleria Vittoria di Via Margutta.

Devo dire che anche loro, gli studenti, sono particolarmente curiosi di scoprire un altro aspetto di me, della mia umanità, attraverso le mie opere.

A mio avviso, del resto, l’Arte può dare moltissimo alla scuola. Sono quattro anni che organizzo nel mio liceo un concorso in cui i ragazzi possono liberamente presentare opere di vario genere attorno a un tema assegnato, e hanno sempre dimostrato viva partecipazione e desiderio di esprimersi anche attraverso l’arte. C’è da dire che, purtroppo, la scuola superiore italiana in questo si dimostra un po’ carente: si è relegata infatti la possibilità di cimentarsi con la pratica artistica solo all’indirizzo specifico del liceo artistico, quando invece anche nei licei classici, scientifici, ecc., dove l’arte è affrontata solo teoricamente, potrebbe essere apprezzata e praticata con favore.

Villa Torlonia , acrilico su carta su tela, Roma 2025 (collezione privata)

Che rapporto hai con Roma?

C’è un angolo della città che senti particolarmente tuo, magari anche solo per ragioni emotive?

Il mio rapporto con Roma è assolutamente viscerale, cioè: io sono come Roma è.

Non riesco a pensare di vivere lontano da Roma, nonostante appaia forse più conveniente trasferirsi altrove.

Roma ha un angolo per ogni colore del mio animo. Nella mia città sono pertanto moltissimi i luoghi che mi emozionano, che mi suggestionano.

Amo tutti gli esempi di edilizia popolare o borghese della fine dell’Ottocento, dell’inizio del Novecento, degli anni ’50 e ’60: penso a Garbatella, a San Giovanni, al Pigneto, a Monteverde e così via.

Amo il fiume Tevere, con i suoi ponti e i suoi platani.

Amo le ferrovie e le stazioni.

Amo la Tangenziale Est, con la sua sopraelevata.

Amo l’ombra e il silenzio improvviso dentro le infinite chiese, antiche o moderne.

Sono tutti luoghi dove si svolge la vita quotidiana dei Romani.

Più che gli spazi monumentali, gli spazi dei turisti, per me il cuore della città pulsa negli spazi della quotidianità: della vita semplice, dimessa, affrettata.

Peraltro, più che i luoghi in sé, di Roma amo certe atmosfere, certe luci, certe ombre, una certa qualità dell’aria e del cielo, che appunto si scoprono, come doni immeritati, proprio mentre scorre la vita di tutti i giorni.

Ispirandoci alla visione poetica e simbolica di Giosetta Fioroni, che spesso ha personificato Roma nelle sue opere, se dovessi immaginare Roma come una persona, che tipo di persona sarebbe per te?

Come la descriveresti?

Questa è una domanda difficilissima. Decisamente, non mi interessa la Roma dei coatti. Ti direi allora, un po’ borghesemente forse, che Roma è una donna o un uomo che passeggiano la mattina presto, o la sera dopo una giornata di lavoro, e si perdono nei propri pensieri, nella luce vibrante della città. Una donna o un uomo che sono immersi nel presente, ma anche, insieme, catapultati fuori dal tempo.

Garbatella, acrilico su carta strappata su tela, Roma 2021 (collezione privata)

Roma Guglielmo Mattei

Citami le tue fonti di ispirazione.

Ci sono immagini, persone o cose che tornano spesso nel tuo lavoro?

La mia fonte d’ispirazione principale è la pittura che, tra gli anni Venti e la metà del Novecento, ha rappresentato lo spazio urbano.

Penso naturalmente a Sironi, o in ambito “locale” alla cosiddetta Scuola di Via Cavour, nonché a tutti i pittori che hanno vissuto a Roma durante il Fascismo o poco dopo; Scipione, Mafai, Ziveri, Trombadori, Levi, Donghi, Pirandello e così via: tutti Maestri incredibili, secondo me.

Dal mio punto di vista, hanno saputo raccontare, in maniera disincantata e allo stesso tempo emozionante, la città in tutti i suoi aspetti.

Ci sono naturalmente dei temi che tornano nella mia ricerca artistica: i pini, i ponti, la Tangenziale… per certi aspetti, la solitudine… in particolar modo, però, nell’ultimo periodo ho voluto indagare il tema dell’arrivo della sera, quindi del crepuscolo, così come è emerso dalla mia ultima mostra personale Interim (Roma, Galleria Vittoria, 19 febbraio-7 marzo 2025, a cura di Tiziano Todi), dedicata proprio a una serie di opere in cui rappresentavo quel momento magico che è il passaggio tra il giorno e la notte, con una piccola luna a vegliare sulla città.

Al Trullo , acrilico su carta su tela, Roma 2025

Come nasce un tuo quadro?

Parti da un’idea precisa o è qualcosa che si costruisce strada facendo?

Le mie opere sono documenti di un luogo, o meglio, della sensazione che si prova in quel luogo. I miei quadri nascono fuori dai quadri, mentre sono per strada, in giro, quando posso cogliere un certo taglio del paesaggio urbano: uno scorcio, un’ombra, un angolo o uno spicchio di cielo. Questi li fotografo tutti; ho una specie di archivio di immagini, e poi da lì parto con il quadro. Naturalmente cerco di non essere un semplice pittore fotografico, in quanto interviene la sensibilità pittorica, perché l’opera deve funzionare per i colori, le luci, le ombre, la composizione e quant’altro.

Di base c’è già tutto nella realtà, poi c’è il mio intervento di semplificazione e interpretazione della realtà stessa. Ho scelto di non dipingere direttamente sulla tela i miei paesaggi, ma di applicare prima uno strato di carta su cui poi stendo il colore.

Alla fine, una volta che l’immagine è completa, intervengo strappando, frammentando e riattaccando i frammenti, così da creare un’immagine che, almeno in alcuni punti, ha l’aspetto di qualcosa di rovinato, tormentato. Questi strappi sono in qualche maniera metafora della nostra realtà: una realtà frammentata e drammatica. Soprattutto, e questo è l’aspetto che più mi interessa, perché permettono di confrontarsi con un’opera che si può rompere, anzi, è già rotta. I miei paesaggi riflettono sulla pratica stessa della pittura di paesaggio che, forse, al giorno d’oggi non può essere più mera rappresentazione, ma anche qualcosa di problematico che suscita degli interrogativi.

L’ora delle streghe, acilico su carta su tela, Roma 2023

Guglielmo Mattei
LA FORMA DI GUGLIELMO MATTEI

La pratica pittorica di Elisa Selli gioca fra un approccio figurativo e astratto, dove la natura e il quotidiano diventano la rielaborazione personale di esperienze vissute dall’artista che si traducono poi in scenari universali. Le opere di Selli sono pitture immerse nel visibile, mediante elementi percepibili in continuo movimento, il quale si esprime come un proseguimento naturale verso la maturazione di una visione. In un continuo fluire di immaginari stratificati e densi, che nella gestualità e nella pregnanza incisiva del segno trovano la loro dimensione, l’artista immagina la superficie del quadro come uno spazio di contemplazione.

Nel corso della sua pratica l’artista sceglie di guardare al mondo sensibile e naturale con un approccio femminile in una sinuosità percettibile all’occhio, ma

senza attribuirne una assunzione personificata e codificata. Attraverso la pittura, alle volte accompagnata dall’installazione, l’artista ricerca una visione del mondo dilatata e fluida che risulta ammantata di un continuo susseguirsi di immagini reali ma che sfumandosi si trasformano in immaginari onirici. Elisa Selli studia in modo ricorrente l’elemento naturale come strumento di visione alternando la ricerca fra un’analisi microscopica e macroscopica di scenari vissuti e che lei stessa reinterpreta. Si serve della pittura per ricreare una dimensione sinergica fatta di campi di forze diversificate e tensive che spingono lo spettatore a riflettere sulla natura del visibile e del reale, servendosi della Natura stessa attribuendone un valore simbolico ed archetipico.

Quando hai capito che l’arte sarebbe stata il tuo cammino, sia a livello spirituale che materiale?

Da dove nasce questa tua passione?

È qualcosa di innato, come avere i capelli castani: semplicemente ci nasci, è una parte di te. Fare arte diventa esigenza e mi accorgo di non riuscire a starne lontana, mi fa rebbe stare male.

È una necessità che nasce da dentro, naturale come la crescita delle unghie: crescono, le tagli, poi ricrescono. Con la pittura succede lo stesso. A un certo punto, cresce dentro di me e sento il bisogno di tirarla fuori. Poi ricomincia tutto da capo.

C’è una ciclicità anche nella passione: ci sono momenti in cui sono totalmente immersa nell’arte, e altri in cui invece sento un vuoto. In quei momenti mi chiedo “perché mi sento così?”, ma credo sia normale. Non possiamo essere sempre “sul pezzo”, e ogni cosa ha il suo ritmo.

Anzi, se fossi costantemente attiva senza pause, forse ci sarebbe qualcosa che non andrebbe.

Ho capito solo di recente che l’arte è davvero il mio cammino. Per tanto tempo l’ho considerata un percorso parallelo, qualcosa che poteva convivere con il resto della mia vita. Ma oggi, alla soglia dei trent’anni, ho capito che non può più essere una strada secondaria.

Senza titolo, olio su tela, 60x80cm, 2025
Roma Elisa Selli

Che rapporto hai con Roma?

C’è un luogo della città che senti vicino, tuo, anche solo emotivamente?

A Roma ci sono nata, mi ci sono trovata dentro e non è stata una mia decisione.

Nel tempo, però, ho avuto modo di vivere altrove per lunghi periodi e nonostante questo ho scelto di tornare. Una serie di circostanze mi ha riportata qui e oggi sento che questo ritorno ha un senso profondo.

Il luogo che più sento mio, in questo momento, è Spazio Lea. È qualcosa di più di un semplice spazio fisico: è un’entità, viva, presente, anche spiritualmente.

Quando penso a Roma, penso a Lea.

Nel tuo lavoro, quanto è presente Roma come città?

Forse la mia è una risposta un po’ al contrario. Vivendo Roma in un momento in cui domina il cemento e l’architettura è ovunque, nel mio lavoro cerco di ricordare che, prima di tutto, siamo esseri umani, siamo terrestri: veniamo dalla terra, non dall’asfalto.

Il mio lavoro, in un certo senso, compie un gesto opposto rispetto alla città che mi circonda.

Roma è una città decorata da giardini, ma io sogno una città che sia il decoro di un grande giardino.

Roma Elisa
Senza titolo, olio su tela, 15x30cm, 2025

Da dove arrivano le tue ispirazioni?

Ci sono immagini, ricordi o simboli che ti accompagnano spesso mentre lavori?

Le mie ispirazioni arrivano dalla natura. Amo stare nel verde, sentirmi parte di qualcosa di più grande e, in un certo senso, comunicare con la natura stessa.

Ti faccio un esempio: l’altro giorno sono andata in un vivaio per comprare delle mini-piante grasse da usare come segnaposto per il mio matrimonio. Ho chiesto alla negoziante se avesse il nastrino (una pianta), e lei mi ha risposto: “No, quella non la prendo, porta sfortuna.” La mia reazione è stata immediata: “No, non si dice! Le piante non portano sfortuna!”; Poi mi sono girata verso le altre piante e ho detto loro: “Non è vero, non l’ha detto.”

Per me le piante non sono semplici elementi decorativi, sono esseri viventi e con loro possiamo comunicare. Ma forse sto andando fuori tema…

Tra i simboli che più mi accompagnano ultimamente c’è la sirena bicaudata. All’origine, infatti, la sirena non aveva una sola coda, ma due, che rappresentavano le gambe. L’ho ritrovata anche sotto casa mia, raffigurata in una statua. Questo simbolo mi affascina molto, l’ho inserito un paio di volte nei miei quadri. Mi piace esteticamente, ma soprattutto mi colpisce il fatto che rappresenta un ibrido, un ponte tra due mondi.

Senza titolo, olio su tela, 35x40 cm, 2025, serie di 65 pezzi
Myrtus , Elisa Selli, installation view presso 480 Site Specific, Napoli
Roma Elisa Selli

Come nasce un tuo quadro?

Parti da un’idea precisa o è qualcosa che si costruisce strada facendo?

Questa domanda mi piace tantissimo, ne stavo proprio discutendo con un mio professore di Napoli. Molte persone tendono a chiedere “Come hai fatto a fare questo quadro?” o “Che cosa hai utilizzato per farlo?” e mai invece “come nasce questo quadro?”. Effettivamente la trovo una domanda giusta perché non bisognerebbe fermarsi solo sulla tecnica e sull’apparenza di un quadro, ma anche indagare sul come ci si arriva a farlo. Un mio quadro fondamentalmente nasce sempre come un’epifania. Colleziono delle immagini che scatto in momenti precisi della giornata, in cui mi capita di vedere una particolare luce che tocca le piante, in un modo che trovo interessante. Successivamente analizzo le fotografie che ho nell’archivio e decido con cura quello che potrebbe essere “trasformato” in un quadro. Un mio dipinto nasce principalmente dall’attenzione verso il mondo. Osservare quello che c’è intorno e cristallizzarlo attraverso l’immagine da trasformare poi in un quadro.

A volte mi piace accompagnare la pittura a delle letture, della teoria. Mi capita che ogni tanto, per caso, leggendo un libro, ci ritrovo dei significati coerenti con quello che sto facendo in quel periodo. Questa cosa mi diverte molto e dà significato poi a quello che dipingo.

Mi è successo di ricominciare un quadro su una tela già iniziata, ma solo in casi in cui si trattava di opere vecchie che non sentivo più mie e anche per una questione pratica di spazio.

In generale, però, quando inizio un quadro ho le idee piuttosto chiare, non cambio direzione a posteriori. Magari il cambiamento avviene durante il processo pittorico, ma fa parte del flusso, non è una revisione a opera finita.

Ultimamente mi sto concentrando su formati piccoli. Un po’ per motivi di tempo, un po’ perché mi danno un senso di appagamento immediato: posso iniziare e finire un quadro nello stesso giorno. Con i formati grandi questo non succede, e al momento sento il bisogno di chiudere il cerchio in tempi più brevi.

Roma Elisa Selli
Senza titolo, olio su tela, 15x30 cm, 2025, serie di 65 pezzi
LA FORMA DI ELISA SELLI

Visual artist nata nel 1993 in Danimarca, residente a Roma dal 2014. Si è laureata in Pittura nel 2017 e in Arti Grafiche nel 2020 presso RUFA, vincendo diverse borse di studio e svolgendo uno stage presso l’Archivio Pizzi Cannella del Pastificio Cerere San Lorenzo nel 2017. Dal 2017 al 2022 lavora come illustratrice archeologica freelance per S.H. Andersen, Moesgaard Museum (DK). Nel 2022 insieme all’artista Elisa Selli ha co-fondato Lea APS (Associazione culturale di promozione sociale senza scopo di lucro), un project space indipendente gestito da artisti, e Artificio, Art Lab per persone affette da sindrome di Down. Dal 2021 insegna Pittura e Disegno; è impegnata nel tutoraggio di studenti

di scuole superiori e accademie d’arte affetti da sindrome di Down; nel 2023 ha iniziato come assistente alla didattica dell’artista e Prof. Andrea Aquilanti presso il corso di laurea RUFA in Pittura. Partecipa a diverse mostre collettive, residenze d’artista e concorsi d’arte in Italia e all’estero: recentemente è stata invitata a una serie di mostre collettive internazionali presso 8. Salon di Amburgo (DE), Springtime Art-Camp Artist Residency organizzato dal Ministero della Cultura dell’Azerbaigian a Baku (AZ), Ladispolaneamente Artist Residency a Ladispoli (IT) e Seminaria Sogninterra Biennale d’Arte Ambientale VIa Edizione a Maranola (IT).

Quando hai capito che l’arte sarebbe stata davvero parte della tua vita, sia a livello interiore che pratico?

Da dove nasce questa tua passione?

Un po’ come per Elisa, questa passione nasce insieme a me. Mi esprimo con il creativo e con il linguaggio senza parole da sempre, da quando ancora non camminavo e disegnavo per terra con le matite.

Fino a poco tempo fa non immaginavo che avrei vissuto della mia arte. La vivevo in modo molto romantico, quasi esclusivamente spirituale.

Poi, con il tempo, mi sono resa conto di una cosa semplice ma fondamentale: più tempo dedicavo all’arte, più mi sentivo felice.

È stato questo a farmi decidere di intraprendere davvero questo cammino, a partire dall’Accademia e da tutto quello che è venuto dopo.

Olio su tela, 70x70 cm, Roma 2021

Che rapporto hai costruito con Roma da quando sei arrivata dalla Danimarca?

Come ti ha accolto la città, e quanto è diversa la tua vita qui rispetto a prima?

Sono persone come Elisa il motivo per cui ho avuto il coraggio di rimanere...

La prima volta che sono venuta a Roma è stata in veste di turista e avevo circa 14 anni. Mi ricordo ancora: con la mia famiglia siamo arrivati a Termini, abbiamo preso la metro e poi, senza ancora aver visto niente della città, mi sono affacciata su piazza di Spagna. C’erano tante persone eccentriche, abbiamo camminato su Via dei Condotti fino all’appartamento e mi sono totalmente innamorata della città. Già da allora promisi a me stessa che prima o poi nella vita avrei passato un lungo periodo a Roma. Ogni volta che visito una città infatti, mi si manifesta subito un sentimento che mi fa capire se mi sento a casa o meno. Roma sicuramente mi ha dato l’idea di un luogo in cui voglio stare, che voglio conoscere. Alla fine sono tornata. Sarei dovuta rimanere solo tre mesi ma sono ancora qui.

Questa città è così romantica e meravigliosa perché c’è tanta bellezza anche solo camminando per strada. È un’estetica totalmente diversa dalla Danimarca, molto più calda e con tanta storia dentro, soprattutto in confronto al nord dove la storia è totalmente diversa. Anche con le persone mi sono sempre trovata molto bene. Ho incontrato tante persone gentili che mi hanno fin da subito dato una mano nei momenti in cui avevo bisogno. Purtroppo, finita la vita da studentessa, si manifesta il lato complicato di vivere a Roma, lontano dalla famiglia. Come diceva Elisa, anche per me Spazio Lea rappresenta un polo fondamentale. Dopo l’Accademia infatti, ho pensato che sarebbe valsa la pena rimanere in questa città solamente se fossi riuscita a fare qualcosa di concreto, riuscita a costruire qualcosa. Non è stato semplicissimo, soprattutto non avendo l’appoggio della mia famiglia, senza le mie radici.

Olio su tela, 70x70 cm, Roma 2021
Roma Ellen Wolf

Quanto ti lasci ispirare da Roma nel tuo lavoro?

In generale non moltissimo. Ultimamente ho dipinto dei parchi di Roma, ma è la mia quotidianità, le persone che frequento che inevitabilmente entrano nel mio lavoro, forse non in modo esplicito, ma sicuramente ci sono. Per me l’ispirazione resta un mistero. Non credo esista una ricetta precisa e se ci fosse forse avrei già svoltato nella vita oppure avrei smesso di fare arte, perché non ci sarebbe più la magia, quel senso di mistero che la rende viva. L’ispirazione arriva in momenti in cui qualcosa del quotidiano, senza un motivo preciso, sembra splendere in modo particolare. E trovo che anche questo sia meraviglioso. In danese esiste un modo di dire che rappresenta al meglio quello che voglio esprimere, l’ispirazione è “come una saponetta”, cerchi di prenderla per mano ma ti sfugge sempre, la riesci a toccare per pochi secondo ma salta via subito.

In generale però, mi piace vedere lavori di altri artisti, osservare oltre al soggetto soprattutto l’utilizzo del colore e il modo in cui si esprimono; questo mi aiuta a trovare nuove idee.

Roma Ellen Wolf
Parco dei Caduti , olio su tela, 30x30 cm, Roma 2023
Roma Ellen Wolf

Come nasce un tuo quadro?

Parti da un’idea chiara o è qualcosa che prende forma un po’ alla volta, mentre lavori?

È una domanda un po’ difficile perché spesso un mio quadro nasce da questo momento misterioso di cui ho parlato poco fa, però, come Elisa, anch’io scatto delle foto che rappresentano per me degli appunti visivi; uso le immagini come base per crearne una mia versione e visione, ragionando sul modo in cui ho vissuto personalmente quell’istante, tramite il ricordo che leggo all’interno dell’immagine stessa.

Diversamente è accaduto per un progetto, ancora non uscito, su cui ho lavorato in questi ultimi anni. In questo caso l’ideazione del mio lavoro è più strutturata e sono partita da un concetto per poi cercare delle immagini.

Penso però che il bello sia anche cambiare.

a sinistra: Villa Borghese , olio su tela, 30x30 cm, Roma 2023

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Siblings , olio su tela, 100x70 cm, Hamburg 2023

Roma Ellen Wolf
LA FORMA DI ELLEN WOLF

Nel cuore del

di

a due passi dalla stazione Termini, si

cui l’intreccio tra arte e convivialità genera sinergie ed esperienze virtuose: Spazio Lea. Uno studio d’artista con le pareti rosa, fondato da Elisa Selli e Ellen Wolf nel 2022. Cosa c’è dentro? Un tripudio di colori, pennelli, fiori, quadri e bozzetti; insomma pura creatività. Entrambe laureate all’Accademia di Belle Arti, hanno

deciso di intraprendere quest’avventura per dare spazio alla loro vena artistica e alimentare la loro sinergia.

La promozione sociale, culturale e territoriale sono i principi cardine su cui essa si fonda. È curiosa, intraprendente, inclu siva e multidisciplinare. Lea è uno spazio per osservare e osservarsi, per ritrovare quella dimensione in cui tutto può ancora accadere: è il luogo in cui abita la creatività.

quartiere
Piazza Vittorio,
trova un luogo in

Come è nata la vostra collaborazione che ha portato al progetto Spazio Lea?

La nostra collaborazione per Spazio Lea è nata tre anni fa ma in realtà noi ci siamo conosciute in Accademia, quindi siamo state prima colleghe di università, poi siamo diventate amiche e adesso collaboriamo. Già in Accademia avevamo iniziato a pensare e a immaginare quanto sarebbe stato bello creare qualcosa insieme ma per vari motivi la vita ci ha fatto allontanare e prendere delle strade diverse. Poi ci siamo re-incontrate per caso e perdendoci in chiacchiere ci siamo rese conto del fatto che entrambe sentivamo la necessità di trovare uno spazio dove poter esprimere al meglio la nostra arte, che non era affatto un hobby. Non ci bastava più creare e pensare in casa, perché quel luogo faceva sembrare questa attività come qualcosa di secondo livello, avevamo bisogno di un vero e proprio luogo di lavoro. Questo Spazio è poi diventato un posto che ci fa sentire bene, una specie di seconda casa in cui abbiamo trovato il nostro equilibrio. Non abbiamo trovato solo uno spazio fisico ma abbiamo anche trovato uno spazio tra di noi.

Come ha accolto la città i vostri progetti didattici che portate avanti?

La città ancora ci deve conoscere meglio, ma per quello che abbiamo fatto in questo poco tempo ci è sembrato che le persone ci abbiano accolto molto bene. Spazio Lea sta diventando un punto di riferimento anche per quelle piccole realtà che abbiamo intorno, per quelle poche persone che abbiamo avuto modo di accogliere, cercando di farle sentire in un luogo sicuro, tranquillo. Siamo convinte che questo progetto possa solamente crescere. È stato proprio il quartiere ad accoglierci, siamo riuscite ad entrare all’interno di comunità solide con realtà e locali della zona. A partire dal condominio che ci ha accolto a braccia aperte, felice di ospitare un luogo socialmente utile per le persone del posto. Siamo state davvero fortunate.

La comunità del quartiere, ha modificato in qualche modo l’intento di ricerca di Spazio Lea?

Avete iniziato a sentire una responsabilità più forte rispetto al luogo in cui vi trovate?

Alcuni progetti di ricerca li avevamo ideati ancor prima dell’apertura dello Spazio, come per esempio il corso per ragazzi con Sindrome di Down, che non si limita solo al quartiere. La responsabilità che ci sentiamo adesso è quella di mantenere l’attenzione e il rapporto con gli altri. L’idea di Spazio Lea, in realtà, non nasce dal desiderio di fare qualcosa a Roma, per Roma, ma innanzitutto per un bisogno personale. La responsabilità verso il luogo è venuta dopo.

Artificio: Laboratorio d’arte persone con Sindrome di Down

L’Artificio è il primo progetto attivato da LEA APS, Independent ArtistRun Project Space nato dalla collaborazione tra le artiste visive Elisa Selli ed Ellen Wolf. Il Progetto Artificio consiste in un laboratorio di pittura e disegno rivolto a persone con Sindrome di Down e nasce a novembre 2022 dalla volontà delle artiste di infondere la passione per l’arte contemporanea.

La finalità principale dell’Artificio è quella di sensibilizzare gli allievi all’arte in tutte le sue molteplici forme, esortandoli a vivere un rapporto stretto con il disegno e la pittura grazie a una variegata offerta di attività artistiche esperienziali. L’Artificio a partire dalla sede di LEA APS nel cuore del quartiere Esquilino di Roma, ha viaggiato attraverso alcuni luoghi artistici della città alla scoperta dei colori, delle forme e della modalità del disegno dal vero, tra cui il Museo Civico di Zoologia, il Museo Nazionale Romano Palazzo Massimo alle Terme e il Museo Orto Botanico di Roma per finire al Must - Museo di Scienze della Terra. Gli allievi durante le visite al Museo di Scienze della Terra sono rimasti ammaliati dagli elementi esposti, in particolare dalla possibilità di poter vedere minerali, gemme, meteoriti e fossili così da vicino al tal punto di poter instaurare un rapporto 1 : 1 grazie al disegno dal vero.

L’idea di costruire un progetto espositivo nel Museo nasce dal fascino riscontrato nei nostri allievi durante le sessioni di disegno dal vero. Abbiamo percepito in loro una sensibilità artistica particolare, data da una spiccata capacità di osservazione: disegnare è ragionare sulla percezione della realtà e sull’esperienza che si sta vivendo. Sarà interessante osservare i lavori realizzati per le capacità immaginative e creative che i ragazzi possiedono.

Il progetto si articola in due fasi: la prima di studio e ricerca da parte degli allievi disegnando dal vero gli elementi in mostra al museo e la seconda di rielaborazione degli sketch in studio.

L’evento espositivo che si è tenuto presso la sala Gismondi della Sapienza, si è caratterizzato come un insieme di opere scelte per esprimere una particolare visione del mondo attraverso gli occhi degli artisti. Può essere pertanto una raccolta di vari sketch, fatti in loco durante i vari incontri al museo e una selezione di opere di ogni allievo, che sono state prodotte durante gli incontri nei prossimi mesi.

La mostra si é svolta la sera del 18 maggio 2024 in occasione della “notte dei musei” fino al giorno successivo 19 maggio 2024.

Artificio , installation view presso il MUST museo di scienze della Terra

EVENTI 2025

Capodarte

Modarte: Arte e Moda

Oblivion

Letterature Festival

Open House Roma

Il Cinema in Piazza

Roma Summer Fest

Nastri d’Argento

Caracalla Festival

Jazz&Image Festival

Roma Europa Festival

Short Theatre

Festa del Cinema di Roma

MedFilm Festival

RIFF

Più Libri Più Liberi

MOSTRE 2025

evento mostra

Espressionismo italiano

Mirò: il costruttore di sogni

Roma pittrice-donne artiste(XVI-XIX)

Tiziano, Lotto, Crivelli e Guercino

Memorabile - ipermoda

Il Tempo del Futurismo

Roma di Gabriele Basilico

Guido Guidi: Col Tempo

Franco Fontana

Euphoria - Art is in the Air

Salvador Dalì - tra arte e mito

Munch - il grido interiore

Collezione Farnese

Flowers

Picasso - lo straniero

Caravaggio 2025

Frida Kahlo

World Press Photo

Tina Modotti - donna militante

Mario Giacomelli - il fotografo artista

Mario Mafai e Antonietta Raphaël

Roger Ballen - Animalism

Wangechi Mutu

1 gennaio

14 gennaio

22/23 febbraio

3 aprile - 1 luglio

24 maggio - 1 giugno

1 giugno - 13 luglio

6 giugno - 13 settembre

16 giugno

29 giugno - 7 agosto

luglio - agosto

4/16 settembre

5/15 settembre

13/23 ottobre

7/17 novembre

21/28 novembre

4/8 dicembre

6 luglio 24 - 9 marzo 25

15 settembre 24 - 23 febbraio 25

25 ottobre 24 - 4 maggio 25

26 novembre 24 - 30 marzo 25

27 novembre 24 - 27 aprile 25

3 dicembre 24 - 28 febbraio 25

12 dicembre 24 - 23 febbraio 25

13 dicembre 24 - 27 aprile 25

13 dicembre 24 - 31 agosto 25

20 dicembre 24 - 30 marzo 25

25 gennaio - 27 luglio

11 febbraio - 2 giugno

13 febbraio - 8 giugno

14 febbraio - 14 settembre

27 febbraio - 29 giugno

7 marzo - 6 luglio

15 marzo - 27 luglio

6 maggio - 8 giugno

14 maggio - 21 settembre

20 maggio - 3 agosto

23 maggio - 2 novembre

27 maggio - 27 luglio

10 giugno - 14 settembre

Roma – varie sedi

Temple University

Città dell’Altra Economia

Roma – varie sedi

Roma – varie sedi

piazza San Cosimato / Cervelletta / Monte Ciocci

Auditorium Parco della Musica

MAXXI

terme di Caracalla

Parco del Celio

Roma – varie sedi

la Pelanda / Mattatoio

Auditorium Parco della Musica

Roma – varie sedi

Nuovo cinema Aquila / Casa del Cinema / il Kino

la Nuvola (EUR)

luogo luogo

Galleria d’arte Moderna

Museo storico della Fanteria

Palazzo Braschi

Musei Capitolini

MAXXI

GNAM

Palazzo Altemps

MAXXI

Ara Pacis

Nuvola - Balloon Museum

Museo storico della Fanteria

Palazzo Bonaparte

Musei Capitolini

Chiostro del Bramante

Palazzo Cipolla

Palazzo Barberini

Museo storico della Fanteria

Palazzo delle Esposizioni

Museo di Roma in Trastevere

Palazzo delle Esposizioni

Villa Torlonia - Casino dei Principi

Mattatoio

Galleria Borghese

descrizione

concerti, teatro, danza, cinema negli spazi comunali esposizioni di arte e moda fiera del libro, del fumetto e dell’irrazionale festival internazionale di narrativa contemporanea accesso gratuito a più di 220 luoghi della città proiezioni gratuite all’aperto in tre piazze di Roma festival musicale estivo con artisti internazionali premiazione del cinema italiano opera, danza e musica open-air festival estivo di musica jazz danza, musica, teatro, nuovi linguaggi teatro e arti performative festival del cinema con ospiti e première cinema dal Mediterraneo, Medio Oriente, Europa cinema indipendente internazionale fiera della piccola e media editoria

descrizione

mostra d’arte mostra d’arte mostra d’arte mostra d’arte mostra d’arte mostra d’arte mostra fotografica mostra fotografica mostra fotografica mostra interattiva mostra d’arte mostra d’arte mostra d’arte mostra interattiva mostra d’arte mostra d’arte mostra d’arte mostra fotografica mostra fotografica mostra fotografica mostra d’arte mostra fotografica mostra d’arte interattiva

agenda 2025

CENTRO/ASSOCIAZIONE CULTURALE

nome indirizzo

Albumarte

Angelo Mai

Ararat centro culturale curdo

Argo

Art Artvalia ODV

Asinitas

Associazione Culturale Casale Garibaldi

Associazione Culturale Spin Off

Associazione Culture del Mondo

Attività di Pensiero (UPTER)

BAM Biblioteca Abusiva Metropolitana

Blocco13

Caffè Letterario

Cagne Sciolte

Casa della Pace

Casa internazionale delle donne

Castro Projects

Centro culturale popolare Tufello

Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli

Circolo Kokè

Comitato Certosa

Communia

Culture.future

De Lollis Underground

Defrag

Ex 51

Fivizzano 27

Fondazione Opera Lucifero

Giovani San Lorenzo (GSL)

Iuno

Kif Kif

Kobo Studio

La città dell’utopia

Largo Venue

Lucha y Siesta

Monk

Nido di vespe

Officine zero oz

Pentalfa Club

Redazione Scomodo

Snodo Mandrione

Sparwasser

Spazio Fontanella

Via Flaminia, 122, 00196

Viale delle Terme di Caracalla, 55, 00153

Largo Dino Frisullo, 00153

Via Enrico Bondi, 290, 00166

Via della Magliana Nuova, 232, 00149

Via Policastro, 45, 00177

Via Romolo Balzani, 87, 00177

Via Monte Senario, 78, 00141

P.za di S. Chiara, 49, 00186

Viale Manlio Gelsomini, 32, 00153

Via dei Castani, 42, 00172

Via Girolamo Benzoni, 13, 00154

Via Ostiense, 95, 00154

Via Ostiense 137b, 00154

Via di Monte Testaccio, 22, 00153

Via della Lungara, 19, 00165

Vicolo dell’Atleta, 21, 00153

Via Capraia, 75, 00139

Via Efeso, 2A, 00146

Via Rosa Govona, 11, 00152

Largo dei Savorgnan, 00176

Viale dello Scalo S. Lorenzo, 33, 00185

Vicolo Sforza Cesarini, 3A, 00186

Via Cesare de Lollis, 20, 00185

Via delle Isole Curzolane 75

Via Aurelio Bacciarini, 12, 00167

Via Fivizzano, 27, 00176,

Via di Grotta Pinta, 21, 00187

Largo Settimio Passamonti, 00185

Via Ennio Quirino Visconti 55, 00193

Via Macerata, 54/54a, 00176

Piazza Giancarlo Vallauri, 4, 00154

Via Valeriano, 3f, 00145

Via Biordo Michelotti, 2, 00176

Via Lucio Sestio, 10, 00174

Via Giuseppe Mirri, 35, 00159

Via dei Ciceri, 131, 00175

Via Marcello Soleri, 19, 00139

Via Trionfale, 11352, 00135

Via Carlo Emanuele I, 26, 00185

Via del Mandrione, 63, 00181

Via del Pigneto, 215, 00176

Via dell’Arco della Fontanella, 4, 00186

culturali

Spazio placebo

Spazio Supernova

Stamperia69

Tag Culture

Trenta formiche

TWM Factory

Ultrablu

Villetta Social Lab

Visionarea art space

Yogurt Magazine

Zalib

Zazie nel metrò

GALLERIE

Via Cosimo Bertacchi, 14, 00176

Piazza di Santa Maria in Trastevere, 1A, 00153,

Via di S. Francesco a Ripa, 69, 00153

Via di Santa Passera, 25, 00146

Via del Mandrione, 3, 00176

Via Giuseppe Arimondi, 3, 00159

Piazza Amerigo Capponi 7, 00159

Via degli Armatori, 3, 00154

P.za Pia, 1, 00193

Via degli Aurunci 19, 00185

via della Penitenza 35, 00165

Via Ettore Giovenale, 16, 00176

nome indirizzo

Art Gallery Roma

Arte Borgo Gallery

Baleno International Contemporary Cluster

Curva Pura

EmmeOtto Arte

Ex Elettrofonica

Fabio D’Aroma Art Gallery

Francesca Antonini Arte Contemporanea

Galerie Rolando Anselmi

Galleria 291 Est

Galleria ADA

Galleria Anna Marra

Galleria d’arte Faber

Galleria Eugenia Delfini

Galleria la Nica

Galleria Lettera E

Galleria Valentina Bonomo

Interzone

Lateral

MAC Maja Arte Contemporanea

Magazzino

Mario Iannelli

Matèria

Medina Art Monitor

Noema Gallery

Operativa Arte Contemporanea

Oro Project

Postmasters Roma

Raw Messina

Via Dei Coronari, 7 00186

Borgo Vittorio 25, 00193

Via Raimondo Montecuccoli 11/G, 00176

Via Merulana, 248, 00185

Via Giuseppe Acerbi, 1, 00154

via di San Pantaleo 66, 00186

Vicolo di Sant’Onofrio, 10, 00165

Corso Vittorio Emanuele II, 200, 00186

Via di Capo le Case, 4, 00187

Via di Tor Fiorenza 16, 00199

Viale dello Scalo San Lorenzo 45, 00185

Via dei Genovesi, 35, 00153

Via di Sant’Angelo in Pescheria 32, 00186

Via dei Banchi Vecchi 31, 00186

Via Giulia 96, 00186

via dei Banchi Nuovi 22, 00186

Via Muzio Attendolo, 14, 00176

Via del Portico d’Ottavia, 13

via Macerata 46, 00184

Via Ferdinando Ughelli, 28, 00179

Via di Monserrato, 30

Via dei Prefetti, 17, 00186

Largo Ignazio Jacometti, 1, 00196

Via dei Latini, 27, 00185

Via Angelo Poliziano, 4-6, 00184

Via degli Aurunci, 44/46, 00185

Via Otranto 24

Via del Consolato, 10

Via dei Lucani 20 00185

Via Giovanni Mario Crescimbeni, 11, 00184

Via Laura Mantegazza 16, 00152

culturali

Spazio Gomma

Spazio Nuovo

Studio Sales

Substratum Galleria

T293

The Gallery Apart unosunove

Z2O Sara Zanin

SPAZI ESPOSITIVI

Via Augusto Dulceri, 45, 00176

Via d’Ascanio, 20, 00186

Piazza Dante, 2, 00185

Via in Selci, 84b, 00184

Via Ripense, 6, 00153

Via Francesco Negri, 43, 00154

Via degli Specchi, 20, 00186

Via Alessandro Volta, 34, 00153

nome indirizzo

Arci Magma

Bar.lina

Casa Vuota

Cosmo Trastevere

Fanfullart

Fondazione d’Arc

Fondazione Giuliani

Fondazione Goffredo PariseeGiosetta Fioroni

Fondazione Memmo

Fondazione Pastificio Cerere

Fondazione Volume

Garage Zero

Kodomo

La Cave

La Vaccheria

Maam Museo dell’Altro e dell’Altrove

Mitreo Iside

Piano bi

Porte Rosse

SIC12 Art Studio

Spazio Mensa

Spazio Urano

Una Vetrina

Urban Factory

Villa Lontana

LIBRERIE INDIPENDENTI

Via Galeazzo Alessi, 212, 00176

Viale dello Scalo San Lorenzo 49, 00185

Via Maia, 12, 00175

P.za di Sant’Apollonia, 13, 00153

Via fanfulla da Lodi 60, 00185

Via dei Cluniacensi 128, 00157

Via Gustavo Bianchi, 1, 00153

Via delle Zoccolette 11, 00186

Via della Fontanella di Borghese, 56/b, 00186

Via degli Ausoni, 7, 00185

Via S. Francesco di Sales 86/88, 00165

Via Treviri 00174

V.le del Campo Boario, 4, 00154

Largo Giovanni Battista Marzi, 1, 00153

Via Giovanni l’Eltore 35, 00144

Via Prenestina, 913, 00155

Via Marino Mazzacurati, 61-63, 00148

Via dei Ciceri, 99, 00175

Via dei Sabelli 8, 00185

Via Francesco Negri 63/65, 00154

Via Salaria, 971, 00138

Via Sampiero di Bastelica, 12, 00176

Via del Consolato, 12, 00186

Via dei Salumi, 53, 00153

Via Cassia, 53, 00191

nome indirizzo

Altroquando

Libreria Antigone

Libreria Il Mattone

Libreria Tuba

LSD Libreria

Spazio Forno

Tomo Libreria

Via del Governo Vecchio, 82, 00186

Via dei Piceni 1, 00185

Via Giacomo Bresadola, 36, 00171

Via del Pigneto, 39a, 00176

Via di Torrevecchia, 560, 00168

Via Avellino, 3, 00176

Via degli Etruschi, 4, 00185

culturali

STUDIO D’ARTISTA

nome indirizzo

Alberto Guerri

Andrea Gandini

Andrea Pochetti

CovoLab

Emiliano Granatelli

Ex Rugiada

Giovanni Longo Studio

Giulio Speranza

Luigi Ambrosetti

Mani (Lorena Tiberi)

Navid Azimi Sajadi

Numero Cromatico

Paolo Tamburella

Raffaele Alecci

Solveig Cogliani

Sottosopra Art Studio

Spazio Lea

Spazio Taverna

Studio Buccia

Studio DFB

Sue Kennington

Tamburi Works

Vaste Programme

ARTIST RUN SPACE

nome

Condotto48

Ombrelloni Art Space

Porto Simpatica

Post Ex

Spazio in Situ

Spazio Y

Studio 54

Studio Coni Stella

Studio Quipu

SALOTTO CULTURALE

Viale dello Scalo di San Lorenzo, 3, 00185

Via Ugo da Porta Ravegnana, 13, 00165

Via dei Latini 30a, 00185

Via Tiburtina, 135, 00185

Via dei Lucani, 00185

Via Bartolomeo Perestrello, 15, 00176

Via Ugo Pesci, 28, 00159

Via dei Volsci 101/D, 00185

Viale dello Scalo S. Lorenzo 38, 00185

Via dei Marsi, 19, 00185

Piazzale Sisto V, 00185

Via Tiburtina, 213, 00185

Via Tiburtina, 231, 00185

Via dei Piceni, 00185

Via dei Reti 23, 00185

Via Ardea 10, 00183

Via Cairoli, 63, 00185

Via di Monte Giordano, 36, 00185

Via dei Fienaroli, 40, 00153

Via Raimondo Montecuccoli, 28/a, 00176

Via degli Equi, 00185

Via dei Marsi 41, 00185

Via Muzio Attendolo 75a

nome indirizzo indirizzo

Bibliothe

Malo Glitter Bar

Pierrot le Fou

Spazio Hangar

Via Carlantonio Grue 48

Via dei Lucani, 18, 00185

Via dei Silvestrini, 6, 00149

Via Guarcino, 11, 00172

Via S. Biagio Platani, 7, 00133

Via dei Juvenci, 11, 00175

Via Gabrio Serbelloni, 54, 00176

Via Braccio da Montone 1, 00176

Via Romanello da Forlì, 22a, 00176

Via Celsa 4, 00186

Via Fanfulla da Lodi, 3A, 00176

Via Macerata, 58, 00176

Via Ernesto Nathan, 41/43, 00146

culturali

PROGETTO DI

Andrea Segreto

GRAZIE

A

Fondazione Goffredo Parise e Giosetta Fioroni

Giosetta Fioroni

Guglielmo Mattei

Elisa Selli

Ellen Wolf

Fabio Colonnese

Fanny De Sando

Francesco Segreto

Emanuela Segreto

Route n°0, stampato a luglio 2025

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