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LA LOMBARDIA E LENO NEL RISORGIMENTO Conferenza del prof. FILIPPO RONCHI 17 marzo 2011 ore 10,30 -Teatro Comunale La Lombardia fu- insieme al Piemonte- il centro propulsore del Risorgimento. C’è da chiedersi a quali motivi debba farsi risalire questa centralità. E’ su tale aspetto che intendo soffermarmi. Bisognerà dunque risalire alle vicende che avevano interessato la regione dal 1815. Le province lombarde, dopo la fine dell’ età napoleonica, erano andate a costituire la metà del cosiddetto Regno Lombardo-Veneto , privo in realtà di qualsiasi autonomia, al di là di qualche orpello decorativo, perché saldamente integrato nell’ Impero Austriaco. Tanto che la carica di vicerè fu tenuta dal 1818 al 1848 dal fratello dell’ imperatore d’ Austria e si ridusse a compiti puramente formali. Anche i vari enti locali (ad esempio le Congregazioni centrali di Milano e Venezia e quelle provinciali) non avevano alcun diritto di iniziativa, ma potevano soltanto rappresentare all’ imperatore “i bisogni, i desideri e le preghiere della Nazione”. Un qualche margine di manovra lo avevano i comuni, fermo restando sempre, però, che nelle città il podestà indicato dalle congregazioni municipali doveva essere poi nominato dal governo imperiale. Insomma la dipendenza dall’ Austria era particolarmente pesante e come tale fu sentita dai borghesi e dai nobili, oltre che dalla popolazione artigiana ed operaia urbana. La mancanza di un’ effettiva autonomia amministrativa e la presenza di un esercito di occupazione composto prevalentemente da soldati slavi, austriaci ed ungheresi , mentre i coscritti lombardi venivano inviati a prestar servizio quasi sempre sui confini orientali dell’ Impero con la Russia e la Turchia, diedero la sensazione di un dominio straniero molto più forte di quanto l’ avevano data le repubbliche giacobine e successivamente il regno italico rispetto alla Francia. Non contribuì insomma a rasserenare gli animi la presenza sul territorio di circa 35.000 uomini dell’ esercito imperiale, che arrivarono a ben 80.000 alla vigilia dei moti del 1848.